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Compiti per le vacanze estive 2^C Prof.ssa Basso Elisa STORIA 1. Studia e rispondi sul quaderno di STORIA alle domande delle schede trovi di seguito 2. Fai una ricerca sull’argomento che ti è stato assegnato in classe e prepara una presentazione in power point. GEOGRAFIA 3. Completa lo schema con le informazioni sulla Russia. Lo spazio è poco: ti consiglio di riprodurre lo schema su un foglio A3 4. Fai un lucido oppure un disegno (se riesci a riprodurlo abbastanza fedelmente) della carta politica dell’Europa, indicando i nomi degli Stati e delle principali città. Colora ogni Stato con un colore diverso. DOMANDE DI STORIA Studia le pagine che seguono e rispondi alle domande sul quaderno 1. Quando ebbe inizio la rivoluzione industriale? Da che cosa fu causata? 2. Perché iniziò proprio in Gran Bretagna? 3. Quale settore fu interessato per primo dalla rivoluzione industriale? 4. Quali conseguenze ebbe la rivoluzione industriale sul sistema produttivo? 5. Quali cambiamenti portò nella società? E nel paesaggio? 6. Che cos’è la questione sociale? 7. Da quali paesi era formata la Santa Alleanza e quali scopi aveva? 8. Com’era la situazione politica dell’Italia dopo il congresso di Vienna? 9. Che cosa fu il Romanticismo? 10. Che risultato ebbero i moti liberali del ’20-21? 11. Che cosa successe nl 1830 in Grecia? E in Francia? E in Belgio? 12. Che cos’era la Giovine Italia? 13. Che cosa indica l’espressione “succede un ’48?” Se non lo sai, fai una ricerca. Secondo te perché ha questo significato? 14. Che cosa fu il Risorgimento italiano? 15. Realizza uno schema per indicare le principali tappe che portarono all’unità d’Italia. Utilizza questi elementi: statuto albertino – Carlo Alberto di Savoia - prima guerra d’indipendenza – Vittorio Emanuele II - Camillo Benso Conte di Cavour – guerra di Crimea – seconda guerra d’indipendenza - Garibaldi - spedizione dei mille – plebiscito – Regno d’Italia

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Compiti per le vacanze estive 2^C

Prof.ssa Basso Elisa

STORIA

1. Studia e rispondi sul quaderno di STORIA alle domande delle schede trovi di seguito

2. Fai una ricerca sull’argomento che ti è stato assegnato in classe e prepara una

presentazione in power point.

GEOGRAFIA

3. Completa lo schema con le informazioni sulla Russia. Lo spazio è poco: ti consiglio di

riprodurre lo schema su un foglio A3

4. Fai un lucido oppure un disegno (se riesci a riprodurlo abbastanza fedelmente) della carta

politica dell’Europa, indicando i nomi degli Stati e delle principali città. Colora ogni Stato con

un colore diverso.

DOMANDE DI STORIA

Studia le pagine che seguono e rispondi alle domande sul quaderno

1. Quando ebbe inizio la rivoluzione industriale? Da che cosa fu causata?

2. Perché iniziò proprio in Gran Bretagna?

3. Quale settore fu interessato per primo dalla rivoluzione industriale?

4. Quali conseguenze ebbe la rivoluzione industriale sul sistema produttivo?

5. Quali cambiamenti portò nella società? E nel paesaggio?

6. Che cos’è la questione sociale?

7. Da quali paesi era formata la Santa Alleanza e quali scopi aveva?

8. Com’era la situazione politica dell’Italia dopo il congresso di Vienna?

9. Che cosa fu il Romanticismo?

10. Che risultato ebbero i moti liberali del ’20-21?

11. Che cosa successe nl 1830 in Grecia? E in Francia? E in Belgio?

12. Che cos’era la Giovine Italia?

13. Che cosa indica l’espressione “succede un ’48?” Se non lo sai, fai una ricerca.

Secondo te perché ha questo significato?

14. Che cosa fu il Risorgimento italiano?

15. Realizza uno schema per indicare le principali tappe che portarono all’unità

d’Italia. Utilizza questi elementi: statuto albertino – Carlo Alberto di Savoia -

prima guerra d’indipendenza – Vittorio Emanuele II - Camillo Benso Conte di

Cavour – guerra di Crimea – seconda guerra d’indipendenza - Garibaldi - spedizione

dei mille – plebiscito – Regno d’Italia

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La Storia in diretta 2 facilitata - Cap. 13 1 © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS

La Rivoluzione industriale in Gran Bretagna

Le origini della Rivoluzione industriale• Le cause della Rivoluzione industriale risiedono in due fenomeni, tra loro collegati, che si manifestarono

nel corso del Settecento: l’aumento della popolazione e lo sviluppo dell’economia.• Lo sviluppo economico della Gran Bretagna fu dovuto anche alla rivoluzione agraria favorita dall’introdu-

zione della rotazione quadriennale nella coltivazione dei terreni e dalle enclosures, che permisero l’esten-sione dei nuovi sistemi di coltivazione.

• Durante la seconda metà del Settecento l’Inghilterra consolidò il proprio primato commerciale a livellomondiale. All’interno, fiorirono le attività finanziarie in un clima di libertà di iniziativa imprenditoriale.

• In Gran Bretagna, nella seconda metà del Settecento, erano presenti diverse condizioni favorevoli allo svi-luppo dell’industria: economiche (abbondanza di materie prime, molti capitali, grande mercato, sovrabbon-danza di manodopera), socio-culturali (esperienza imprenditoriale, clima sociale e leggi favorevoli allalibera iniziativa economica) e tecniche (innovazioni protette da brevetti).

Tecnologia e organizzazione produttiva• Fu soprattutto lo sviluppo delle nuove tecnologie a determinare, in Gran Bretagna, un mutamento radicale

nel modo di produrre, attraverso l’introduzione di macchine capaci di sostituire o di accelerare il lavoroumano.

• Le conseguenze portate dalle nuove invenzioni nel sistema produttivo furono incalcolabili: a livello di or-ganizzazione del lavoro nacque il sistema della fabbrica, con il ricorso esteso e sistematico alle macchine,che svolsero, in forme sempre più veloci e automatiche, le operazioni prima eseguite a mano.

• Le nuove esigenze produttive resero necessari grandi capitali; a livello sociale ciò causò una netta divisionetra gli imprenditori, che investivano i capitali, e gli operai, che erano costretti ad accettare condizioni di la-voro talora spaventose.

LE ORIGINI DELLACIVILTÀ INDUSTRIALECapitolo 13

Il primo settore a essere interessato dalle innovazioni tecniche fu quello della produzione tessile, con l’introduzione di telai e filatoimeccanici e di altre macchine per pettinare la lana. Le nuove macchine, tuttavia, per funzionare avevano bisogno di una grande quan-tità di energia, che venne ricavata dallo sfruttamento del carbon fossile.

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La Storia in diretta 2 facilitata - Cap. 13 2 © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS

Storia Facilitata

Mappa

AUMENTODELLA POPOLAZIONE

SVILUPPOECONOMICO

ABBONDANZA DIMATERIE PRIME

• Molti contadini espulsi dalle campagne a motivo delle enclosures si riversarono nelle città in cerca di la-voro nelle fabbriche, disposti a vivere in condizioni anche disastrose pur di trovare un impiego. Gli impren-ditori, dal canto loro, sfruttavano questa situazione mantenendo bassi i salari, in modo da ricavare quantopiù possibile dalle attività delle loro fabbriche.

• Spesso nelle fabbriche lavoravano anche donne e bambini, che ricevevano salari più bassi rispetto a quellidegli uomini adulti e venivano sottoposti a orari di lavoro massacranti.

• Le condizioni di lavoro degli operai, spesso disastrose, evidenziarono i problemi di carattere sociale legatial nuovo sistema di produzione, indicati con l’espressione “questione sociale”.

• Le città industriali videro crescere a dismisura il numero dei loro abitanti, venuti dalle campagne per cer-care lavoro nelle fabbriche (inurbamento). Si venne delineando così un nuovo “paesaggio industriale”:nelle nuove città industriali e nei quartieri periferici delle altre città comportò una serie di nuovi problemilegati anche a fattori di carattere igienico, oltre che sociale.

INGHILTERRA

DISPONIBILITÀDI CAPITALI

IMPRENDITORI

durante il Settecento si verificanocondizioni favorevoli

RINNOVAMENTODELLE TECNOLOGIE

RIVOLUZIONEINDUSTRIALE

caratterizzata dall’utilizzo diNUOVE

MACCHINENUOVE FONTIDI ENERGIA

ne consegue una nuova

ORGANIZZAZIONEDEL LAVORO

caratterizzata daDIVISIONE DEL

LAVOROSISTEMA

DI FABBRICA

approfondendo ladivisione tra

OPERAI

QUESTIONESOCIALE

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Storia Facilitata

EnclosuresLe terre libere e comuni, tradizionalmente destinate al pascolo delle greggi, vennero chiuseattraverso recinzioni (in inglese, enclosures), diventando proprietà privata di ricchi possidenti.

Rotazione quadriennaleMetodo di coltivazione per cui i terreni venivan divisi in quattro parti in cui si alternava, di anno in anno, lacoltivazione dei cereali con quello delle piante foraggere. In questo modo tutto il terreno era coltivato e sifavoriva l’allevamento.

SalarioQuesta parola deriva da “sale”. Anticamente il sale aveva molto valore e veniva usato al posto del denaroper pagare i lavoratori. Ancora oggi il termine salario indica il compenso, stavolta però in denaro, che rice-vono i lavoratori, detti perciò “salariati”.

Le parole della Storia

Il paesaggio industrialeUno degli effetti più significativi della Rivoluzione industriale fu la nascita del “paesaggio industriale”, le-gato alle nuove fabbriche, con il sorgere di città industriali o di quartieri operai nelle periferie dei centriurbani.Le fabbriche si svilupparono soprattutto accanto ai centri di estrazione del carbon fossile e nelle periferiedelle città già esistenti. Il massiccio spostamento degli abitanti delle campagne verso i centri urbani portòa un aumento vertiginoso del numero degli abitanti. Questo processo, definito inurbamento, fu alla basedi gravi problemi: le città, infatti, non erano in grado di accogliere in poco tempo un numero così elevatodi nuovi abitanti. Alle precarie condizioni igieniche si accompagnavano le minacce all’ordine pubblico:si moltiplicarono episodi di delinquenza come furti e rapine, dovuti soprattutto all’estrema povertà in cuierano costretti a vivere coloro che abitavano nei quartieri operai.

Le immagini

La Storia in diretta 2 facilitata - Cap. 13 3 © ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS

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la linea del tempo

Il Congresso di Vienna e la Restaurazione

Nel 1814 gli Stati che avevano sconfitto Napo-leone si riunirono nel Congresso di Vienna per disegnare il nuovo volto dell’Europa. Par-tecipò anche il ministro francese Talleyrand, in rappresentanza del suo Paese.

Il Congresso stabilì che i sovrani spodestati da Napoleone dovessero tornare sui loro troni: ec-co perché quest’epoca si chiama Restaurazio-ne. Non vennero invece accolte le richieste di indipendenza avanzate in molti Paesi europei.

Durante il Congresso i re di Russia, Austria e Prussia formarono la Santa Alleanza. I tre so-vrani si promettevano aiuto reciproco contro chi minacciava i loro troni e l’ordine di Vien-na. In seguito si aggiunse anche l’Inghilterra: si costituì, quindi, la Quadruplice Alleanza.

Romanticismo e libertà

Le decisioni di Vienna furono osteggiate da-gli intellettuali e dai movimenti contrari all’as-solutismo. Le autorità, però, impedivano ogni forma di opposizione: nacquero quindi le so-

cietà segrete, che organizzavano sommosse per cambiare la situazione politica. In Italia in particolare si diffuse la Carboneria.

In questo periodo nacque anche il movimen-to culturale del Romanticismo. Esso esaltava nuovi valori, come l’idea di nazione e l’aspira-zione dei popoli alla libertà.

I moti del 1820-1821, la Grecia e l’America Latina

Nel 1820-1821 scoppiarono i primi moti in Spagna, Grecia e Italia (a Napoli, a Palermo e in Piemonte). La nostra penisola, in seguito al Congresso di Vienna, era tornata in prevalen-za sotto il dominio austriaco.

Dopo gli iniziali successi, i moti spagnoli e ita-liani vennero repressi rispettivamente dalla Francia e dall’Austria. Solo la Grecia, anche grazie ai volontari giunti da tutta Europa, riu-scì a ottenere l’indipendenza dall’impero otto-mano (1830).

Nell’Ottocento il Centro e il Sud America si tro- vavano sotto il dominio spagnolo. La richiesta

Congresso di Vienna

1814

-181

5 Indipendenza della Grecia e del Belgio18

30

Moti in Spagna, Grecia e Italia

1820

-182

1

Giuseppe Mazzini fonda la Giovine

Italia 1831

la linea del tempo

L’età della Restaurazione9Due carbonari italiani vengono

condotti in carcere da alcune

guardie austriache,

dipinto del XIX secolo.

Le firme dei rappresentanti

degli Stati che avevano partecipato

al Congresso di Vienna.

Ritratto di

Giuseppe Mazzini.

Percorsi facilitati di Storia 2 © SEI, 2012

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Carboneria: società segreta italiana.

Moti: sommosse, rivolte.

America latina: l’America centro-meridionale.

il mio vocabolarioil mio vocabolario

37

di indipendenza delle colonie era però sem- pre più forte: iniziò quindi una dura guerra con la Spagna. Sotto la guida di abili condottieri co-me Simón Bolívar e José de san Martín, gli Stati dell’America latina riuscirono a conqui-stare l’indipendenza.

I moti del 1830 e Giuseppe Mazzini

L’insuccesso dei moti del 1820-1821 non ave-va però spento l’entusiasmo dei patrioti euro-pei. E così, dieci anni dopo, scoppiarono altre insurrezioni in Europa.

In Francia, nel 1830, il re Carlo X fu costretto a fuggire in Inghilterra dopo una rivolta popo-lare. Al suo posto salì al trono Luigi Filippo d’Orléans.

Le rivolte proseguirono in Belgio che, nel 1830, riuscì a ottenere l’indipendenza dall’Olanda. Minore fortuna, invece, ebbe-

ro i moti scoppiati nel Centro Italia e in Polo-nia, duramente repressi dall’Austria e dalla Russia.

Giuseppe Mazzini, un patriota italiano, stu-diò il motivo dell’insuccesso dei moti nella pe-nisola. Egli sosteneva, tra l’altro, che le azioni della Carboneria erano fallite perché non ave-vano avuto l’appoggio del popolo.

Nel 1831 Mazzini fondò la Giovine Italia, un’associazione che voleva ottenere l’unità e l’indipendenza dell’Italia. Rispetto alla Car-boneria, però, i programmi della società ve-nivano propagandati apertamente, anche se gli aderenti rischiavano l’arresto.

Tra il 1833 e il 1834 la Giovine Italia realiz-zò diverse azioni insurrezionali: anche queste rivolte, però, furono represse dalle autorità e Mazzini fu condannato all’esilio.

L’Italia dopo il Congresso di Vienna (1815)

Napoli

Palermo

Cagliari

Catania

BariPotenza

Reggio Calabria

Roma

Firenze

Venezia

Trieste

Trento

Genova

Milano

Nizza

Torino

IMPERO

OTTOMANO

STATODELLA

CHIESA

IMPEROD’AUSTRIA

CORSICA

DUC. DILUCCA

GRANDUCATODI TOSCANA

DUCATODI

PARMA DUCATO DIMODENA

CONFEDERAZIONESVIZZERA

SAVOIA REGNO LOMBARDO VENETO

REGNO DELLE DU

E SICILIE

REG

NO

DI FR

AN

CIA

RE

GN

O D

I SA

RD

EG

NA

M a r T i rr e n o

Mar Adr ia t i c o

M a rI o n i o

Molti Stati italiani erano

sotto il dominio austriaco

(o comunque sotto sovrani

legati all’Austria): il regno

Lombardo-Veneto,

il granducato di Toscana,

a.i ducati di Modena e Parmaa

maseroAltri Stati, invece, rimm

autonomi: il regno di

dai daiSardegna (governatoo

tificioSavoia), lo Stato pontt

egno egno(retto dal papa) e il ree

o i delle due Sicilie (sottt

Borboni).

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Il Risorgimento italiano10

Accordi di Plombières

Spedizione dei Mille

Nasce il regno d’Italia

Scoppia la prima guerra di indipendenza

L’esercito piemontese è sconfi tto dagli

Austriaci a Novara

Inizia la seconda guerra d’indipendenza

1848

-184

9

1858

1860

1849

1859

17 m

arzo

18

61

la linea del tempola linea del tempo

Le rivoluzione europee del 1848Nel 1848 l’Europa venne sconvolta da un’on-data rivoluzionaria senza precedenti. Nel febbraio 1848 la Francia fu la prima nazione a ribellarsi. A Parigi il sovrano Luigi Filippo d’Orléans fu costretto ad abdicare in seguito a una sommossa guidata dalla borghesia.

I moti si diffusero ben presto anche in altri Pae-si europei: sempre nel 1848 si verificarono in-surrezioni a Vienna, Budapest e Berlino. Mal-grado i successi iniziali, però, le rivolte vennero soffocate.

In Francia, dopo la caduta di Luigi Filippo, si affermò la repubblica, guidata dal nuo-vo presidente Luigi Bonaparte, nipote di Napoleone. Egli, però, ben presto, con un colpo di Stato sciolse la repubblica e si fece nominare imperatore, con il nome di Napoleone III.

La prima guerra d’indipendenza Anche in Italia nel 1848 scoppiarono numero-se sommosse. Alcuni sovrani fecero delle con-cessioni: Carlo Alberto, per esempio, promul-gò lo Statuto albertino.Nel frattempo, nel Lombardo-Veneto, Milano in-

sorse contro gli Austriaci. Cercò di approfittare della situazione Carlo Alberto di Savoia, il so-vrano del regno di Sardegna, che nel marzo del 1848 dichiarò guerra all’Austria: iniziava la pri-ma guerra d’indipendenza.

Inizialmente i Piemontesi ottennero alcuni suc-cessi, grazie anche all’appoggio di reparti in-viati dal papa, dal re di Napoli e dal granduca di Toscana. Successivamente, però, queste truppe vennero ritirate.

Carlo Alberto rimase quindi solo: subì prima una sconfitta a Custoza (25 luglio 1848) e poi venne definitivamente battuto a Novara (23 marzo 1849). Egli decise quindi di abdicare in favore del figlio Vittorio Emanuele II.

Nasce il regno d’Italia

Il regno di Sardegna era l’unico Stato italiano ancora indipendente. Nel 1852 Camillo Ben-so conte di Cavour divenne primo ministro: per prima cosa rese più moderna ed efficien-te l’economia del regno.

In campo politico l’obiettivo di Cavour era unifi-care l’Italia. In cerca di alleanze, fece partecipa-

Gerolamo Induno, La partenza

del garibaldino, 1860 (Milano,

fondazione Cariplo).

Garibaldi incontra a Teano il re Vittorio

Emanuele II e consegna al sovrano il Sud

Italia appena conquistato, dipinto del XIX

secolo.

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Statuto albertino: costituzione concessa da Carlo Al-

berto.

Crimea: penisola sulla costa settentrionale del mar

Nero (attualmente fa parte dell’Ucraina).

Plebiscito: votazione in cui si chiede al popolo di

esprimere parere favorevole o contrario su un cam-

biamento di regime politico.

il mio vocabolarioil mio vocabolario

41

La spedizione dei Mille

M ar Med i t erraneo

M a rI o n i o

M a rL i g u r e

M a rT i rr e n o

Mare Adr ia t i c o

Esercito piemontese

Spedizione dei Mille

Milano

FirenzeArezzo Perugia

Ancona

Palermo

Napoli

Roma

Cagliari

GenovaQuarto

Talamone

VairanoSalerno

Sapri

Cosenza

PizzoMessina

Milazzo

CalatafimiMarsala

Reggio CalabriaMelito

Taormina

CasertaCapuaGaeta

Teano

Terni

Castelfidardo

Cattolica

SulmonaChieti

Pescara

Torino

CORSICA

REP. DIS. MARINO

DI

SARDEGNA

REGNO

DI

SARDEGNA

STATO

PONTIFICIO

REGNO

DELLE

DUE SICILIE

IMPEROOTTOMANO

REGNO

REGNODI

FRANCIA

AUSTRIA - UNGHERIA

ille risalirono I M

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nsegnò al oncoooconconn

vrano l’Italiaovsooosovsovv

ridionale.mee

I Mille partirono

da Quarto, presso

Genova, nella

notte fra il 5 e

il 6 maggio 1860.

in SiciliaArrivati

ssero piùssero piùsconfiss

le truppe volte l

rboniche.rbonicheborr

re le truppe piemontesi alla guerra di Crimea (1855), per combattere a fianco di Francia e In-ghilterra contro l’impero russo.

Dopo che le forze franco-inglesi vinsero la guerra, anche Cavour poté sedersi al tavolo dei vincitori. Qui espose la situazione dell’Ita-lia, desiderosa di indipendenza ma sottoposta al dominio austriaco.

Nel 1858, a Plombières, Cavour stipulò un’al-leanza segreta con Napoleone III; in base all’accordo i Francesi avrebbero soccorso il regno di Sardegna in caso di attacco austriaco.

L’esercito piemontese provocò allora il nemico, per farsi dichiarare guerra, cosa che avvenne puntualmente: iniziava così la seconda guerra d’indipendenza (aprile 1859). La Francia in-tervenne a fianco dei Piemontesi, e gli Austria-ci furono sconfitti in diverse battaglie.

Napoleone III, però, all’insaputa di Cavour, sti-pulò con gli Austriaci l’armistizio di Villafran-ca (1859): in base a tale accordo, solo la Lom-bardia venne ceduta al Piemonte. Successiva-mente l’Emilia-Romagna e la Toscana, dopo aver cacciato i loro governanti, chiesero l’an-nessione al Piemonte, tramite plebisciti.

L’unificazione venne in gran parte completata dalla spedizione dei Mille (1860), formata da un gruppo di volontari guidati da Giuseppe Garibaldi: essi liberarono l’Italia meridionale dai Borboni. I Piemontesi, nel frattempo, ave-vano occupato le Marche e l’Umbria.

Il 17 marzo 1861 si riunì a Torino il nuovo Parla-mento italiano, dove venne proclamata la nasci-ta del regno d’Italia, con capitale Torino. Vit-torio Emanuele II fu proclamato re e Cavour primo ministro.

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