Le vacanze estive dei nostri giovani - anspipontedellolio.it · n.3- Settembre 2015 Trimestrale -...

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N.3- Settembre 2015 Trimestrale - Anno XLIII POSTE ITALIANE SPA - Spedizione in A.P. 70% - CN Piacenza Le vacanze estive dei nostri giovani Bedonia Grest Rompeggio

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n.3- Settembre 2015Trimestrale - Anno XLIII

POSTE ITALIANE SPA - Spedizione in A.P. 70% - CN Piacenza

Le vacanze estive

dei nostri giovani

Bedonia

Grest

Rompeggio

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Trimestrale d’informazione e attualitàFondato nel 1971: da don Dante ConcariDirettore responsabile: don Gigi Bavagnoli

Collaboratori: Paolo Labati ([email protected]), don Piero Lezoli, Sabrina Mazzocchi, Loris Caragnano, Ennio Torricella, Lucia Bolzoni Rusconi, Lorenzo Migliorini, Federico Zanelli, Miche-la Migliorini, Gianmarco Zanelli, Alberto Burgazzi, Michele Malvicini, Michele Anselmi, Chiara Ratti, Elena Fogliazza, Gianmarco Ratti, Gian Carlo Anselmi, Claudia Cigalla, Manuela Gentissi.Per le fotografie: Foto Cavanna, Oreste Grana, Filippo Mulazzi, Foto Gaudenzi, Foto Stefano Maggi - “Il colore del Sole”.Proprietario: Parrocchia San Giacomo - Pontedell’Olio - Via Veneto,7Autorizzazione del Tribunale di Piacenza n. 714 del 03.04.2014Redazione, amministrazione e pubblicità: Pontedell’Olio - c/o Parrocchia Tel. 0523 875328Stampa: Grafiche Lama - Piacenza, Strada Dossi di Le Mose 5/7 Tel. 0523 592859 Le collaborazioni sono sempre gradite. Articoli, suggerimenti, notizie, lettere possono essere invia-te a: - fax 0523 871610 - E-mail: [email protected]

Testi e fotografie non si restituiscono se non dietro espressa richiesta.

Con Atto vescovile in data 25 agosto 2015 don Mauro Bianchi è stato nominato parroco delle parrocchie, dell’Unità pastorale 1 del Vicariato Val Nure, resesi vacanti in seguito alla rinuncia dell’ultimo titolare don Luigi Bavagnoli:

* San Giacomo Maggiore in Pontedell’Olio (Piacenza);* San Martino vescovo in Riva, Comune di Pontedell’Olio (Piacenza).

Inoltre nella medesima data don Mauro Bianchi è stato nominato Amministratore par-rocchiale delle parrocchie site nel Comune di Pontedell’Olio PC nell’Unità pastorale 1 del Vicariato Val Nure:

* San Bartolomeo Apostolo in Sarmata;* San Pietro in Vincoli in Folignano;* San Giovanni Battista in Castione.

Don Mauro entrerà in Parrocchiasabato 26 settembre 2015 alle ore 16

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Editoriale

Carissimi lettori,

con settembre ripartono le attività nelle varie co-munità cristiane. E questo è sempre un bel momento. In partico-lare quest’autunno è caratterizzato da fatti più grandi che ci coinvolgono. Alludo al Sinodo sulla famiglia, al convegno ecclesiale di Firenze sul nuovo umanesimo e in particolare al Giubileo Straordinario sulla misericordia, indetto da papa Francesco per l’8 dicembre prossimo a 50 anni dalla conclusione del Concilio Vaticano II.

C’è però un altro avvenimento che ci coinvolge tutti e in particolare Ponte e le parrocchie colle-gate. Nella pagina successiva troverete l’’intervi-sta al nuovo parroco.

E’ don Mauro Bianchi, nativo di Fiorenzuola, prete da 33 anni e già missionario in Brasile e attualmente insegnante di Teologia all’univer-sità cattolica e al Collegio Alberoni. L’ho cono-sciuto presto, appena arrivato da giovane prete a Fiorenzuola e ne è subito nata e senza fatica una bella e duratura amicizia.

L’arrivo di un nuovo parroco è sempre un mo-mento gioioso, c’è curiosità e quella trepidazio-ne che accompagna sempre l’attesa di un nuo-vo incontro. Ma è anche vero che c’è bisogno di una comunità disponibile perché un prete possa fare bene la propria parte di guida e di annun-cio del Vangelo. L’esperienza che don Mauro ha maturato in questi anni, la disponibilità e la serena fiducia nella forza del dialogo e della condivisione che lo caratterizzano, sono sicuramente un buon inizio.

Insieme al nuovo parroco don Mauro e a don Giuseppe che già conosciamo ed abbiamo impa-rato ad apprezzare, tutta la comunità cristiana di Ponte dell’Olio, potrà fare, ne sono certo, un buon cammino di fede.

La nostra gradita e gioiosa accoglienza, le no-stre preghiere e la nostra sollecitudine possano meritare quella Grazia senza la quale, nella chiesa si può fare ben poco. A tutti, un buon ini-zio di anno pastorale.

Don Piero Lezoli

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Benvenuto don MauroIntervista a Don Mauro Bianchi nuovo parroco di Pontedellolio, Riva,

Folignano, Castione, Sarmata....

Vita dalle parrocchie

Don Mauro raccontaci qualcosa del-la tua storia, dove sei cresciuto, dove hai deciso di farti prete, raccontaci qualcosa che è stato per te importan-te nella tua vita di sacerdote.La mia storia comincia a Fiorenzuo-la ma sono state per me significative tutte le esperienze nelle parrocchie che ho incontrato: la Santissima Trinità, i tanti gruppi di cui ho fatto parte e la Missione Mons. Manfredini di Picos, in Brasile, dove sono stato dal 1997 al 2009. Importante è stato anche l’inse-gnamento, in Seminario e all’Università Cattolica, che ho intrapreso dopo essere tornato dalla missione. Raccontaci qualcosa delle missioni.E’ stato un periodo intenso di lavoro ed esperienze. Coordinavo diversi gruppi di laici in varie attività e la cosa che mi ha colpito di più è che erano poi loro ad animare il lavoro e a condurlo perchè io non po-tevo essere presente dappertutto e dovevo spostarmi per le altre attività pastorali in un territorio molto vasto. In Brasile infatti, come anche in altri posti, se aspettassero i preti non si sarebbe mai fatto nulla. Mi sono avvicendato in Brasile con Don Giuseppe Illica tra il dicembre '97 e il gennaio '98 e ripensan-do alla decisione di partire ricordo perfettamente che sentivo il desiderio di farlo ma pensavo che fos-se solo una cosa individuale, mentre quando mi è stato chiesto di partire ho sentito che quel desiderio si era trasformato in un impegno, che la chiesa mi chiedeva e che ho quindi accettato con gioia. Sentivo che era la mia vocazione: penso che non ci sia una vocazione più importante delle altre ma che ognuno debba riuscire a trovare quella che gli dona serenità nell’affrontare le cose. Sappiamo che anche tu, come Don Gigi, hai molti impegni anche con l’Università… Per il nuovo anno avrò un corso in meno da tenere presso l’Università Cattolica di Piacenza, dove sono stato assistente pastorale fino ad agosto e dove ho in-segnato morale bioetica e teologia. Anche al Collegio Alberoni manterrò un corso. Vorrei essere presente il più possibile in parrocchia e, pian piano, conoscere tutti..

Passiamo subito a una domanda per noi molto importante: per coinvolge-re i giovani dopo la cresima cosa do-vrebbe fare la Parrocchia ? E’ una sfida molto grande ma che non possiamo non affrontare con vi-gore. E’ difficile incontrare animato-ri capaci di coinvolgere i ragazzi e al tempo stesso con un ossatura cristia-na. Credo occorra una miscela di tante cose, coraggio e forza d’animo.

Come immagini che dovrebbe essere la Parrocchia rispetto alla gente del paese?Ritengo che vi debba essere un dialogo continuo e un aiuto reciproco tra la Parrocchia e le attività che riguardano le persone che vivono in un territorio. Mi piace pensare ad una canonica aperta, dove ci si senta a casa più che a un posto con bei tappeti e suppellettili, immagino un posto vivo e accogliente, aperta a tutti. Sarai tra pochi giorni il pastore di questa Comunità: cosa pensi di quello che sta accadendo ai migranti che si spostano dalle loro terre di origine verso l’Oc-cidente?E’ un dramma che dura da tempo e purtroppo temo che ancora durerà tanto. E’ importante l’atteggia-mento con cui ci poniamo di fronte a questi eventi, non si può solo valutare l'aspetto politico o la soluzio-ne al problema trovata seduti attorno ad un tavolo.Le soluzioni possibili sono molte: se vediamo queste vicende come drammi umani non possiamo rimane-re indifferenti, freddi di fronte a quello che accade. Non bisogna essere cristiani per capire la solidarietà. Confidaci un passo del Vangelo che ti ha incontrato spesso nella tua storia….. Penso il passo dove Gesù ci ricorda che siamo servi inutili. Ho letto tante volte questo passo. Servi inutili non significa che non valiamo niente agli occhi di Dio, il successo o meno dell’impresa della evangeliz-zazione non pesa su di noi … diventa sopportabile. Senza la nostra parte rimarrebbe un vuoto ma dob-biamo vivere le cose con serenità e non sentendone un peso che non saremmo in grado di portare…

Elena e Samuele

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L’estate sta finendo

L’estate sta finendo e noi attraversiamo giornate ancora luminose ma ormai liberate da quel cal-

do martellante che da fine giugno a oltre ferragosto sembrava non avere mai fine. Prosciugava le energie, toglieva lucidità, rendeva stanchi e nervosi.Anche l’estate della nostra comunità è stata un po’ così: il distacco da don Gigi ci ha colto impreparati, e ha generato sentimenti di dolore, di rabbia e di impotenza che si sovrapponevano e accentuavano un diffuso senso di smarrimento.

Gravava un po’ su tutti il silenzio, l’incertezza sul fu-turo, sulla tenuta di molte attività pastorali, su come avremmo affrontato la ripresa autunnale.Intanto, però, c’era la quotidianità ad incalzare e a misurare le nostre forze: le vacanze per i giovani, il grest per i bambini, la solitudine degli anziani e dei malati, le liturgie festive, il lavoro del gruppo Caritas, …….Poi, pian piano, ci siamo resi conto che lo Spirito soffiava percorrendo strade fin lì ignorate: don Giu-seppe è stato il riferimento saldo e pacato della co-munità, l’interlocutore degli adulti; la segreteria della parrocchia la solita porta aperta a tutti; gli educatori in pista con generosità; i laici hanno fatto la loro parte.

Insomma non abbiamo atteso inerti che chissà chi affrontasse i nostri affanni per procura.Anche se l’inquietudine ed il senso di precarietà ci sono state compagne per diversi mesi, molto e bene è stato fatto, la canicola non ci ha tramortiti.Ora che l’estate sta finendo, con l’annuncio dell’au-tunno arriva don Mauro Bianchi a camminare con noi e tra di noi.

“Se preferisco tanto l’autunno alla primavera, scrive-va un filosofo, è perché in autunno si guarda il cielo, in primavera la terra”.

Anche noi guardiamo quel Cielo al di sotto del quale siamo pronti (o almeno ce lo diciamo) a ripartire.Accompagniamo don Gigi con i nostri pensieri di af-fetto e riconoscenza: lo aspettiamo per poter tornare a sorridere con lui.

Accogliamo don Mauro con la speranza e la voglia di iniziare insieme a vivere un’altra pagina della nostra piccola storia, ricca di emozione e intensità.Buona vita a tutti.

Gianmarco

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A tutti i membri dei consigli pastorali parrocchialiA tutti gli operatori pastorali

Carissimi, dal 9 al 13 novembre prossimo si svolgerà a Firenze il Convegno Ecclesiale Nazionale che

si svolge ogni dieci anni e che coinvolge in una riflessione comune rappresentanti di tutte le diocesi italia-ne. Il titolo di questo convegno è:”In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”. In preparazione a questo convegno la nostra diocesi propone un incontro a livello di vicariato con coloro che sono impegnati nelle varie co-munità cristiane. Per il nostro vicariato l’appuntamento è fissato per Sabato 3 ottobre 2015 presso il salone parrocchiale di Villò dalle ore 15 alle 17,30 - 18,00. Sarà presente a guidare l’incontro Massimo Magnaschi della caritas Diocesana, uno degli 8 rappresentanti della nostra diocesi al Convegno Nazionale di Firenze. E’ un modo anche questo per far si che questo convegno non sia un fatto di vertice, ma questi rappresentanti possano portare “il sentire” delle varie comunità cristiane che si trovano tutti i giorni di fronte alle difficoltà, ma anche alle esperienze positive di annuncio del Vangelo. Per tutti noi può essere l’occasione di incontro per uno scambio di esperienze e sentirci incoraggiati a fare la nostra parte nelle varie comunità. Insieme a questo invito, all’inizio di questo nuovo anno pastorale auguro a tutti un buon cammino. Don Piero Lezoli

In preparazione ad un importante convegno nazionale, le comunità cristiane sono chia-mate ad esprimere il loro sentire in modo che il nostro relatore a Firenze possa farsene portavoce consapevole. Di seguito riportia-mo la lettera di invito di don Piero.

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La Misericordia è il tema del prossimo anno pa-storale della nostra diocesi, in sintonia con il

tema voluto da papa Francesco per l’Anno Santo di tutta la Chiesa Universale.Il nostro vescovo Gianni Ambrosio ha introdotto il convegno pastorale diocesano del 3-4-5 settembre, invitandoci ad avere lo stesso sguardo misericordio-so di Dio Padre verso i nostri fratelli e le nostre so-relle per rendere possibile e visibile l’unità della no-stra comunità e per avere la capacità di accogliere i profughi che arrivano qui da noi, bisognosi di tutto.Monsignor Monari, dal 1995 al 2007 vescovo di Pia-cenza ed ora di Brescia, tornato fra noi per il 50° del suo sacerdozio, nel primo giorno, ha parlato della misericordia di Dio, che non conosce nessun limi-te, come viene illustrata in tre parabole evangeliche molto significative: • quella del “Buon Samaritano” ci dimostra, con la carità concreta di un personaggio molto più diver-so dalla vittima dei briganti di quanto lo fossero il sacerdote ed il levita, che il vero problema non è capire chi è il prossimo, ma essere capaci di ‘farsi prossimi’ a tutti, superando le distanze e l’estraneità tra le persone,• quella del “figliuol prodigo” ci dimostra che la mi-sericordia è la ‘forma caratteristica’ della giustizia di Dio Padre, che è ‘riparativa’, ma incompresa sia dal figlio che se ne va e torna con animo interessato, sia da quello che era rimasto presso di lui, che si indi-gna, perché ragiona secondo un criterio di giustizia ‘umana’,• quella del “servo malvagio” ci insegna che la mise-ricordia ricevuta deve necessariamente farci diventa-re a nostra volta misericordiosi.

Alla fine della conferenza è nato spontaneo l’abbrac-cio tra i due vescovi Luciano e Gianni, espressione di un rapporto di profonda fraternità spirituale, che ha commosso tutti i presenti.La sera seguente, Padre Bernardo Maria Gianni ha svolto il tema “La misericordia del nuovo umane-simo”, ricordando il magistero degli ultimi papi: Giovanni XXXIIII°, aprendo il Concilio Vaticano II°, afferma che la Chiesa preferisce usare la medicina della misericordia a quella della scomunica, Paolo VI° chiude il Concilio nello spirito della misericordia nella parabola del Buon Samaritano e Giovanni Pa-olo II° ha sottolineato la misericordia come aspetto dell’Amore di Dio nella sua enciclica “Dives in mi-sericordia”.

Misericordiosi come il PadreIn seguito, nella tavola rotonda coordinata da Bar-bara Tondini, il prof. Domenico Simeone spiega che la capacità di perdonarsi è riconoscere di essere imperfetti, ma, contrariamente al pregiudizio oggi largamente diffuso che la rottura di un rapporto è insanabile, quando il perdono è reciproco, abbiamo anche la possibilità di sanare e ristabilire i rapporti familiari infranti.

La professoressa Claudia Mazzuccato sostiene che chi perdona decide di non imitare il male, muoven-dosi nella logica di una giustizia riparativa, opposto a quello della giustizia distributiva che risponde al male con altro male in una logica di vendetta e non di riparazione e recupero.La misericordia ed il perdono hanno un grande valo-re per tutta la società, non solo per la comunità dei credenti, perché ci permettono di sanare ogni tipo di divisione e conflitto.Il convegno pastorale si è concluso sabato 5 settem-bre al Collegio Alberoni con la presentazione della lettera pastorale “Misericordiosi come il Padre” da parte del vescovo Gianni che spiega come “Dio ci rende capaci di essere testimoni della misericordia ed operatori della riconciliazione. Con le parole di San Paolo possiamo dire che siamo resi ambasciatori del suo abbraccio pieno di misericordia”.

La misericordia si concretizza con le sette opere cor-porali (dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi, ospitare i forestieri, visita-re i malati, liberare i prigionieri, seppellire i morti) e con le sette opere spirituali (istruire gli ignoranti, consigliare i dubbiosi, consolare gli afflitti, corregge-re i peccatori, perdonare chi ci offende, sopportare i molesti, pregare per tutti): ogni mese saremo chia-mati a vivere con attenzione un’opera di misericor-dia corporale ed una spirituale.Un momento significativo dell’anno pastorale sarà il pellegrinaggio diocesano a Roma, guidato dal vesco-vo, dal 7 al 9 marzo 2016.

Per chi lo desidera, sarà possibile ascoltare gli inter-venti del convegno, collegandosi dal sito della Dio-cesi o della parrocchia di Vigolzone.

Luigi Capra

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Alla luce della luna piena e delle molte torce e lan-terne costruite per l’occasione, una compagnia tea-trale formata da giovani scout provenienti da tutta Italia, grazie alla disponibilità dei proprietari del ca-stello di Riva di Ponte dell’Olio, ha ri-dato vita alle torri e al giardino del castello, da molto tempo chiusi al pubblico, raccontandone la vera storia.

L’idea dell’animazione realizzata dagli scout della Compagnia Teatrale Instabile dell’Araba Fenice, ap-partenenti all’AGESCI (Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani), è partita dal regista, Gian Paolo Aspetti e dal nutrito gruppo di capi scout che, in una sera d’estate di fine luglio, hanno ascoltato i racconti delle signore Fioruzzi. Il castello di Riva è stato, infatti, teatro di diversi epi-sodi, anche drammatici, a cavallo delle due guerre mondiali, quando “SS” e i partigiani si sono scontrati. Il segno del passaggio dei nemici tedeschi è rimasto, indelebile, nella memoria delle castellane e scolpito su una corteccia d’albero ancora conservata nel ca-stello.I giovani scout, appassionati di espressione e comu-nicazione, si sono dapprima radunati per 5 giorni nella vicina base scout di Spettine per studiare la storia del castello di Riva e delle sue torri, per poi farla rivivere per mezzo delle arti espressive: teatro, recitazione, mimo, canto, costumi, scenografia, dan-do così voce al castello, alle sue mura, alle sue torri e alle prigioni, in un susseguirsi di storie aderenti al lontano passato e ricche di emozioni, per il numero-sissimo pubblico e per i padroni di casa.

“Apertura straordinaria del castello di Riva”

“Tre torri raccontano”: il titolo dell’applauditissima performance degli scout il 26 ago-sto scorso fra le mura del maestoso castello che sorge sulle rive del Nure.

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Con un’animazione creata dagli scout dell’Araba Fenice

Diverse persone hanno infatti espresso compli-menti per l’allestimento non banale dello spet-

tacolo, per la scelta dei costumi e dei canti, nonché per le emozioni che la serata ha saputo trasmettere.Ci permettiamo di riportare un gradito commento, pubblicato sulla pagina internet della Compagnia teatrale, che racchiude in poche parole le opinioni degli intervenuti.“Nel fare a tutti voi i complimenti per l'evento così suggestivo e coinvolgente vogliate considerare un mio personale segno di riconoscenza per le fantasti-che emozioni che ci avete regalato, anche se, come ho detto a mia moglie, il mattino successivo allo spettacolo: "... la vera magìa è nella notte di luna, nella luce dei fuochi, nella voce narrante che viene da lontano. Nessuna fotografia la potrà raccontare, solo esserci e ricordare è il modo per non perdersi nel viaggio di ritorno." (GC)Lo scorso anno, questa stessa compagnia teatrale aveva guidato il pubblico pontolliese alla riscoperta delle antiche fornaci, anche grazie alla collaborazio-ne con il Comune; quest’anno la location al Castello di Riva ha voluto anche dare voce al desiderio di sensibilizzazione i presenti alla raccolta fondi per il rifacimento del tetto del vicino santuario della Ma-donna della Neve.

Maggiori informazioni e altre foto sono disponibi-li su facebook, cercando: animazione al castello / compagnia teatrale instabile dell’araba fenice.

I Capi Scout

Gli scout fanno rivivere tra le mura del castello il dolore della guerra e la speranza di un mondo di pace

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Energia di un Grest

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Anspi Pontedellolio, 27 luglio - 14 agosto 2015 foto di Andrea Montanari

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Pontedell’Olio: Bedo 2k15

Bedo 2k15, così abbiamo intitolato que-sta vacanza, perché ci fosse sempre un

filo che ci legasse con la tecnologia con cui noi giovani siamo a contatto ogni giorno. Infatti, la tecnologia ci ha seguito nei pre-parativi, durante il nostro percorso e nella conclusione, ma la cosa bellissima è che è stata un mezzo e non un fine; ci siamo lasciati aiutare da questa comodità, ma mai sopraffare, abbiamo lasciato che la parola, la riflessione, il cammino, il cielo stellato, il verde dei prati, la fatica dell'asfalto, la gioia di una risata, una partita a carte, un ab-braccio, uno sguardo, la voglia di giocare ci guidassero per sette giorni.Il tema dei Sette Nani di Biancaneve incro-ciato con quello di quattro diverse storie: Pinocchio, Cenerentola, Il Gatto con gli Sti-vali e Cappuccetto Rosso, ha permesso a noi grandi di ritornare bambini e ai nostri ragazzi di diventare un po' più grandi riflet-tendo sulle importanti parole come amici-zia, generosità e fiducia che queste favole da sempre ci insegnano. Le molte adesioni delle elementari e le poche da parte dei ragazzi delle medie ci hanno dirottato su un tema apparentemen-te infantile che ci ha permesso di spaziare in quelle che sono le colonne portanti dei nostri rapporti con le persone aiutando tutti a ritornare a casa in qual-che modo diversi da quando eravamo partiti. Per chi era alla prima esperienza fuori casa con tante cose nuove da raccontare; per chi era al secondo anno con tante attese si spera appagate e per chi era

all'ennesima esperienza dopo tanti anni con il cuore pieno di gioia per aver visto tanti ragazzi divertirsi e cercare di dare il meglio di sé in tutto, ognuno nella sua diversità. Vi aspettiamo a Bedo 2k16 dal 11 al 17 luglio.I vostri educatori.

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Prima gli italianiPrima gli italiani!Ma, tutti gli italiani? No, i terroni non li reggo…

Prima i settentrionali!Ma, tutti i settentrionali? No, i magotti, i magnagatti e i bauscia non mi piacciono…

Prima gli emiliani!Ma, tutti gli emiliani? No, i parmigiani sono insopportabili…

Prima i piacentini!Ma, tutti i piacentini? No, quelli del sasso sono antipatici…

Prima i valnuresi!Ma, tutti i valnuresi? No, i montani non li godo…

Prima i pontolliesi!Ma, tutti i pontolliesi? No, i vecchi e i bambini rompono…

Prima quelli della mia generazione!Ma, tutti quelli della tua generazione? No, non mi interessa chi non la pensa come me…

Prima io! Anzi, solo io!

“Dal 1876 al 1976, 23 milioni di italiani se ne andarono dal nostro Paese. Eravamo visti come la feccia del pianeta. Non potevamo mandare i figli alle scuole dei bianchi in Louisiana; ci era vietato l’accesso nelle sale d’aspetto della stazione di Basilea; eravamo considerati “sporchi come maiali”, “maledetta razza di assassini”….Oggi ricordiamo quelli che ci hanno dato lustro, che ci hanno inorgoglito.Gli altri, quelli che non ce l’hanno fatta, no” (da “L’orda” di S.A. Stella)

Gianmarco Ratti

“. . .ero forestiero”

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“Ci sono luoghi in cui soffia lo Spirito,

ma c'è uno Spirito che soffia in tutti i luoghi”.

Un viaggio, ad una manciata di chilometri dalle nostre sicurezze.E’ così che inizia un sabato di settembre per due comunità: unica certezza la meta e qualcuno che ci sta

aspettando.In un mondo in cui tutto viene declinato al futuro o al passato, vogliamo lasciarci sorprendere da ciò che è e che viene a chiederci di essere vissuto: anche la coda in autostrada, che sembra interminabile, ci obbliga al qui ed ora, ad una sosta dentro noi stessi e tra volti in parte sconosciuti.Chi parte deve essere disposto a viaggiare, ad attraversare non solo uno spazio fisico, ma sè stesso, per supe-rare le proprie acquisite sicurezze ed i propri equilibri stabilizzati.Ecco allora che ci si riscopre nella ricchezza delle nostre diversità …Don Piero ci accompagna in questo percorso fatto di Pane e Parola, di bellezza dei luoghi e delle testimonian-ze, di natura, di devozione, di vita che sa spendersi, di strada compiuta e viaggiata nel cuore dei popoli e della gente. Accettare la realtà, amare ciò che è, e nelle mani di Gesù imparare a mettere insieme e a condividere : è il vero miracolo. Sorpresa, meraviglia, luoghi, festa e canti diventano la preziosità di ciò che è, della realtà, del poco che c’è, ma in quanto esiste vale più di tutto l’effimero, le idee e i discorsi che non sono …Quando poi furono saziati, disse ai suoi discepoli: “Raccogliete i pezzi avanzati affinché non ne vada perduto nessuno”. Raccolsero dunque e riempirono dodici ceste di pezzi dei cinque pani di orzo avanzati a coloro che avevano mangiato”Realtà e condivisione diventano un’altra strada percorribile: la misura traboccante con la quale tornare a casa, nutrire la nostra fame di vita ed i passi che ci attenderanno. Paola Villa

Vigolzone a Bedonia

BEDONIA, 22 agosto 2015

Un atletico Don Giuseppe sul campo di Villò al ritiro dei ragazzi di terza media.

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Vista l’esigenza di molti giovani e di molte famiglie, il comitato promotore dell’oratorio parroc-chiale, in vista dell’imminente inizio della propria attività, si rivolge alla popolazione di Vigol-

zone per raccogliere idee ed adesioni volontarie al fine di un utilizzo più proficuo ed intenso degli spazi interni ed esterni della canonica.Più alto sarà il numero degli aderenti, più sarà possibile mantenere agibile il salone per più giorni durante la settimana e l’impegno di ogni singolo volontario sarà meno gravoso.

A breve sarà promossa una assemblea pubblica per illustrare il progetto e promuovere la partecipa-zione del più ampio numero di parrocchiani e cittadini.Siamo tutti convinti che è molto importante offrire ai nostri giovani un ambiente sano di formazio-ne ai valori positivi della vita, ma questo sarà possibile solo con il contributo spontaneo e gratuito di tante persone, come sta’ avvenendo con i gruppi di vicinato per il controllo della sicurezza.

La convocazione del consiglio pastorale parroc-chiale a Vigolzone dopo il periodo estivo è volto

a fissare alcuni punti fondamentali del cammino del-la parrocchia per i prossimi mesi se non addirittura per il prossimo anno. Il 2016 si presenta infatti come l’anno in cui si ricorda il cinquantesimo di consa-crazione della chiesa parrocchiale: tale evento si rivelerà fondamentale nel cammino della comunità vigolzonese.In primis risulta concomitante l’indizione dell’anno santo dedicato alla misericordia, con l’anniversario della chiesa ed in tal senso verrà preso spunto dalla lettera pastorale per creare un cammino di fede che permetterà ai vigolzonesi di vivere contemporanea-mente la misericordia del Padre e la gioia per il dono della chiesa.

E’ importante che la comunità viva le tappe propo-ste dalla lettera pastorale rapportandole alle proprie capacità ed esigenze: in particolare verranno appro-fonditi i temi delle opere di misericordia, nonché la visita alle famiglie che vedrà dapprima protagonisti i catechisti che saranno chiamati ad incontrare le fa-miglie dei ragazzi e poi gli appartenenti ai vari grup-pi parrocchiali che faranno visita ad altre famiglie del paese. Il tutto avrà inizio il 20 dicembre con una celebrazione solenne presieduta dal vicario generale mons. Giuseppe Illica che farà seguito all’indizione dell’anno santo a livello diocesano che si terrà in cattedrale il 13 dicembre.Durante il 2016 verranno proposte diverse occasioni di incontro che avranno lo scopo di approfondire

Vigolzone: Consiglio Pastorale e Oratoriola fede personale attraverso iniziative anche molto laiche quale il concorso riservato ai bambini dell’ul-timo anno di elementari ed ai ragazzi delle medie che avrà come tema: “la mia chiesa compie 50 anni”. L’iniziativa promossa dalla parrocchia ha già avuto il consenso e la collaborazione della locale scuola e permetterà ai ragazzi di esternare il loro rapporto con la chiesa attraverso fotografie, poesie, racconti, disegni.Per quanto concerne la fascia giovanile, si punta a vivere in maniera solenne la giornata mondiale della gioventù che si terrà a Cracovia, anche posticipando il tradizionale campeggio a Rompeggio.Gli adulti vivranno l’anno santo attraverso alcuni pel-legrinaggi: uno in un santuario presente nell’unità pastorale e che sarà verosimilmente quello di Bettola ed uno che si terrà sulle tracce di san Paolo in Grecia o su quelle delle prime comunità cristiane in Tur-chia, anche se, al momento attuale, sembra prevalere l’ipotesi Grecia.Un altro momento che coinvolgerà le famiglie vigol-zonesi sarà l’inaugurazione dell’esperienza oratoriale che vedrà operare in prima persona educatori, ca-techisti e genitori che permetteranno ai più giovani di vivere un’esperienza di comunità e condivisione sfruttando gli spazi della parrocchia. Si partirà con l’apertura alla domenica pomeriggio ed al sabato sera per arrivare a coinvolgere i ragazzi in “esperien-ze sane” quali laboratori botanici, musicali, ludico-sportivi che permetteranno a tutti di sentirsi accolti ed egualmente importanti davanti al Signore.

Sabrina mazzocchi

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Va in archivio con grande successo il campeggio estivo della Parrocchia di Vigolzone “ROMPEGGIO 2015”, un’esperienza che per i partecipanti è stata una buona miscela di divertimento, avventura, amicizia

ed allegria. Quest’anno c’erano tanti ragazzi “veterani”, ma anche molti che si sono presentati per la prima volta. Eppure tutti sono tornati a casa entusiasti e contenti di aver incontrato nuovi amici. Gli Educatori hanno accompagnato i ragazzi lungo sentieri già percorsi negli anni precedenti verso Retorto e Pertuso, ma anche su alcuni nuovi, come ad esempio quello che li ha portati alla Fontana Gelata, oppure quello per raggiungere il Lago Nero e il Monte Bue ed hanno aiutato i ragazzi a riflettere durante la settimana sulla figura del Piccolo Principe, uno strano bambino che ha saputo insegnare, grazie alle riflessioni degli educatori, alcuni importanti atteggiamenti ai ragazzi che potranno tornare utili per la loro crescita (“L’essenziale è invisibile agli occhi”, “Non si vede bene che con il cuore”, “Bisogna sempre spiegargliele le cose ai grandi”). Molto apprezzati sono stati i racconti della Volpe, dei Semi di Baobab e della Rosa. Ognuno poi nell’ultimo giorno ha dipinto e colorato la propria bandana bianca con disegni e pensieri legati ai racconti del Piccolo Principe eseguendo in alcuni casi delle vere e proprie opere d’arte. Inoltre non possiamo non raccontare le partite a calcio-balilla, le sfide a UNO, le merende, i giochi a staffetta, (e quelli d’acqua…) le sfide infinite a Castellone, le spassose gare di Limbo, le acrobatiche attività ginniche, i dolci risvegli mattutini, le preghiere, i canti, il Falò, i Bis di gnocchi al ragù di carne e le battute dell’ Anita. Infine occorre ringraziare Don Piero, gli educatori e le cuoche perché ognuno, nel suo ruolo, ha contribuito alla buona riuscita del campeggio. Certamente portare i ragazzi in campeggio per gli educatori è faticoso, ma la ricompensa è vedere gli occhi sorridenti dei ragazzi che chie-dono a gran voce ai genitori al termine della settimana : “ Voglio venire a Rompeggio anche il prossimo anno”.

GIOVANNI, educatore

Vigolzone a Rompeggio

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Turno Elementari 11-18 Luglio 2015

Rompeggio è un mondo di avventura con i tuoi amici.Tanti scherzi, i giochi d’acqua sono sempre ammessi, si possono proporre anche giochi inventati e non dimen-tichiamoci del falò a fine settimana!Anna, 7 anni

Rompeggio è da sempre un punto d’incontro per tan-tissimi bambini e ragazzi perché si sa, a chi non piace passare una settimana in compagnia dei propri amici e senza … i genitori!Le cose fondamentali sono:- sconfiggere l’antipaticissima “nostalgia” che ogni anno traumatizza i nuovi arrivati,- essere pronti a tutto nelle camminate (i classici “sono stanco” o “non ce la faccio” non sono ammessi!),- molta umiltà e autonomia.Io per esempio ho partecipato ad entrambi i turni: in quello delle elementari pensavo di annoiarmi a morte (volevo persino portarmi i compiti delle vacanze!) inve-ce è stato divertentissimo. Per non parlare del secondo turno, quello più “serio”, dove gli educatori avrebbero potuto vincere l’Oscar per la recitazione!Inoltre pranzi e cene a cinque stelle, e tanto, tanto an-cora… Luca, 12 anni

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Vigolzone: Ehi, ma che estate è se non vieni a Rompex 2015?

Ti va di conoscere il mondo? Vuoi sapere cosa ci sarà nel nostro futuro? Hai voglia di fare nuove esperienze? Perfetto, Rompeggio è il posto adatto per te!

I ragazzi delle medie sono stati accolti da un drappello ufficiale di tutto rispetto: Matteo Renzi, Angela Merkel, una graziosa e riflessiva indonesiana, un saggio indiano d’america, l’uomo d’affari della City, il ciarliero Rudy dalla musicale Giamaica.Il nostro premier ha presentato gli illustri personaggi che di giorno in giorno hanno accompagnato i ragazzi in ipotetici padiglioni nei quali i rispettivi rappresentanti avrebbero proposto lo stile di vita e i valori vincenti ai quali ispirare la propria vita. La severa Merkel dalla Germania ha messo in riga i più scalmanati: ai nostri giorni servono solo regole, doveri, il rispetto degli ordini e una confortante uniformtà, solo così si può avere un mondo in pace. Peccato però che questo regime di ruoli e voce alta abbia prodotto solo giornalisti, politici, economisti e studiosi pieni di sé, incapaci di ascoltarsi e di collaborare per un obiettivo comune. La serafica indonesiana, soave con i suoi fiori fra i capelli e il sorriso imperturbabile, ha coinvolto i partecipanti in una seduta di yoga e in un’ ascolto di novelle orientali: anche qui i partecipanti, nonostante il clima di profonda meditazione, hanno faticato ad entrare in sintonia con i propri vicini: imboccarsi ad occhi chiusi, pur cullati da celestiali melodie, beh, non è così facile… Il nostro pittoresco indiano, giunto dalla prateria solo per noi, ci ha fatto rivivere i ritmi di un tempo, il contatto con la natura, la nostra storia nelle stelle. I bisonti sono stati i suoi compagni di vita, il vento suo maestro. Quest’idillio è ben presto stato interrotto dal freddo e rigoroso inglese uomo d’affari: in bombetta e 24 ore, orologio sempre in primo piano ha riportato tutti con i piedi per terra: il tempo è denaro, bando alle ciance, cosa sono queste buffonate? Parliamo piuttosto di successo, realiz-zazione personale, soldi. I ragazzi sono stati invitati a rivedere le proprie giornate: quanto tempo dedichiamo alle cose? A chi diamo la maggior parte della nostra giornata? Su chi investiamo le nostre energie? Possiamo risparmiare tempo per donarlo a chi ci vuole bene? Di cosa potremmo fare a meno? Meno male che fra tutti questi interrogativi è arrivato Rudy: il suo mantra? No stress, faccio quello che mi va, la musica conduce il ritmo delle mie giornate, ricerco solo quello che mi da gioia. Bella vita, ma da soli il divertimento dura poco, cosa ne dite di condividere con me un meraviglioso in riva al mare, costruire insieme una rete che ci permet-terà di catturare il pesce che consumeremo insieme stasera, rete che da oggi ci insegnerà il gusto del creare i legami, la forza dello stare insieme…. Che fantastica avventura! Chi l’avrebbe mai detto che in un ridente e tranquillo paesino delle nostre colline avremmo sco-perto tanti mondi, speriamo di avervi fatto venir voglia di crea-re su questa terra il nostro spazio per diventare grandi insieme!Alla prossima vacanza!!! PAOLA, educatrice

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Dalla Parrocchia di Carmiano

L’incasso del banco di beneficenza interamente do-nato alla parrocchia di Carmiano per contribuire alle

spese di rifacimento del tetto della sala parrocchiale.Le gare di bocce sono state organizzate da Capra Ele-na e torneo ragazzi vinto da Bertoncini Lino e torneo adulti vinto da Sartori Davide.La prima festa delle Lanterne giorni 29 - 30 agosto or-ganizzata da circolo Anspi S. Giovanni Evangelista di Carmiano e ha visto la partecipazione di numerose per-sone che hanno gustato tante prelibatezze e con il naso all'insù hanno visto il volo libero delle lanterne.

Volontari cucina festa lanterne Anspi

Lancio lanterne festa Anspi

Volontari cassa feste lanterne

Secondo torneo adulti bocce Anspi

Banco di beneficienza parrocchiale

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Riva, Nuovo tetto alla Madonna della Neve

Nei mesi scorsi è stato rifatto il tetto dell'oratorio dedicato alla Madonna della Neve nella parroc-

chia di Riva di Ponte dell'Olio. A seguito del cedimen-to di una trave del tetto il lavoro non era più rinviabi-le. La spesa complessiva ammonta ad €63440. La cifra si è ridotta dal preventivo iniziale grazie allo sconto speciale sui lavori e materiali effettuato dalla ditta Ca-rini, Gruppo di Falco e Fratelli Cremona che ringrazio a nome di tutti. Ringrazio inoltre tutti gli offerenti di quest'anno e degli anni passati che hanno reso possi-bile raccogliere fino ad ora la somma di €33675.Ringrazio tutte le persone che hanno dedicato il loro tempo per le varie iniziative per la raccolta delle of-ferte. Don Giuseppe

E' sempre possibile versare la propria offerta sul conto corrente intestato a MADONNA DELLA NEVEPRESSO Banca Popolare Commercio e Industria CONTO IT06E0504812601000000014291

GRAZIE A TUTTI PER LA COLLABORAZIONE

Via Madonna della Neve 42 – Ponte dell'Olio (PC)

Tel. 0523875433 – Fax 0523871694

[email protected] – www.carinisrl.it

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Allora chiamò i Dodici, ed incomin-ciò a mandarli a due a due e diede

loro potere sugli spiriti immondi. E ordi-nò loro che, oltre al bastone, non pren-dessero nulla per il viaggio: né pane, né bisaccia, né denaro nella borsa; ma, calzati solo i sandali, non indossassero due tuniche. (Mc 6, 7-9)

" Un bastone a sorreggere il passo e al-meno un amico a sorreggere il cuore ". Questo Gesù disse ai suoi discepoli e questo è stato il filo conduttore dell'e-sperienza vissuta a Bobbio il 21 e 22 Agosto.La pastorale giovanile ha ideato que-sto pellegrinaggio per ricordare S.Colombano, il monaco irlandese mor-to a Bobbio nel 615, dopo una vita spe-sa a diffondere nel mondo la luce di Cristo.Siamo partiti dal Passo Penice in compagnia dei ragazzi di Castel San Giovanni e abbiamo percorso un lungo sentiero tra le colline della Valtrebbia che ci ha condotti a Bobbio nel pomeriggio.Dopo esserci tutti radunati in Piazza Duomo abbiamo attraversato il Ponte Gobbo per recarci al nostro al-loggio.In seguito a una cena e un concerto, la serata si è conclusa con la veglia e la visita alle spoglie di S.Colombano.La mattina seguente, dopo un tour guidato alla città di Bobbio ci siamo ritrovati per la messa conclusiva, celebrata dal vescovo Gianni.Per noi è stata un'esperienza del tutto nuova; nonostante la fatica è stata una soddisfazione grandissima. E' stata inoltre un'occasione per conoscere altri ragazzi spinti dalla voglia di condividere un cammino insieme.

Pontedell’Olio: Columban's Youth Day a Bobbio

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Non capita tutti i giorni che un cittadino comune prenda carta e penna e metta nero su bianco la propria soddisfazione per come

la politica ha risolto un problema istituzionale che può sempre avere conseguenze importanti. Ancor più raramente capita che a farlo sia un cittadino poco più che tredicenne. Parlo della elezione a Presiden-te della Repubblica di Sergio Mattarella. Leonardo Ferroni, tredicenne cittadino di Villò ha, di sua completa iniziativa, preso carta e penna ed ha espresso la sua soddisfazione al neopresidente inviando alla pre-sidenza della Repubblica un telegramma. Ovviamente, la Presidenza della Repubblica ha risposto con il telegramma riprodotto in copia. Abbiamo cercato di capire che cosa ha spinto Leo a felicitarsi con il neo presidente.Gli hai fatto solo le felicitazioni o gli hai chiesto anche qualcosa di particolare.Non avevo nulla di particolare da chiedergli, gli ho fatto solo le felicitazioni perché il suo primo discorso mi ha dato l’impressione di essere la persona “giusta” per fare le cose che servono.Che cosa ti ha fatto pensare che sia la persona giusta.Il suo modo di essere. Mi dà l’impressione di essere una persona seria, che fa quel che dice; di essere una persona comune, che non si atteggia, non arrogante, per es. usa un pandino. Mi sembrano qua-lità rassicuranti. Poi, penso che il presidente è l’immagine del paese che rappresenta. Mi piace essere rappresentato da lui.Che cosa c’è da fare oggi in Italia in cui questo presidente possa essere utileC’è da risanare il sistema politico evitando le critiche.Vorrai dire: evitare le polemiche non costruttiveEcco, le polemiche che poi non aiutano a cambiare, anzi spesso ostacolano.

Grazie Leo.

Villò: Leo si congratula con il Presidente della Repubblica

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Momenti felici

Vigolzone: Battesimo per Nicolò Dacrema.

Adriana Luisa La Serpe di Hardinxveld-Giessendam (Paesi Bassi) e Gianprimo Maradini si sono sposati il 18 luglio 2015 presso la Chiesa S. Maria Assunta – Villò

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Terenzio Calandroni nel Direttivo del Circolo dal 1996, festeggia i suoi 60 anni al Circolo Anspi di Pontedell’Olio

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Il Pontolliese Francesco Sala: un genio della matematica sulle nostre colline.

Forse pochi lo sanno …. Ma sulla colline pontolliesi ha

trascorso la sua infanzia e vive tutt’ora un ragazzo niente affatto comune anzi possiamo sicuramen-te dire eccezionale. Si chiama Francesco Sala, oggi ha 19 anni e vive a Castione con mam-ma Elena e il papà Giacomo. Riusciamo ad attraversare il suo ri-serbo in una sera d’estate quando ci accoglie nella sua casa ed inizia a parlare con noi e raccontarci la storia che sta vivendo. La sua ti-midezza e il suo sguardo delicato che sembra altrove si illuminano non appena sente la parola MATE-MATICA: la sua autentica passione. Il cruccio di intere generazioni di studenti accende lo sguardo di un diciannovenne e fa fluire le parole del racconto di una serie di succes-si sempre piu importanti iniziati ai tempi della scuola media. A 12 anni partecipa alla sua prima gara di matema-tica indetta dalla Bocconi e viene scelto per le finali a Milano. Inizia il Liceo Gioia e alle Olimpiadi di matematica e fisica promosse dall’Umi, (l’associa-zione scientifica che raccoglie matematici italiani, promuove e favorisce la diffusione della cultura ma-tematica) le vittorie arrivano fin dalle prime classi del liceo in gare cui partecipa da autodidatta con-frontandosi con studenti fino alla quinta.

La matematica è la sua autentica passione e Fran-cesco ci racconta che tutti i pomeriggi cercava di concentrare il più possibile lo studio delle altre ma-terie per potersi finalmente dedicare ad essa. Nei primi 2 anni di liceo studia e approfondisce da solo il programma scolastico fino a quello delle classi 5° e i premi vinti nelle competizioni diventano sempre più importanti. Tra essi quello promosso dalla Banca d’Italia a mani dell’allora presidente Mario Draghi consistente in 2 set-timane in college attribuito ai 10 migliori studenti italiani del biennio.

I primi premi li affronta da autodi-datta mentre successivamente par-tecipa agli stage di preparazione ai concorsi internazionali promossi dall’UMI e dal Ministero della Pub-blica istruzione. Ha vinto medaglie d’oro nelle com-petizioni italiane e bronzi, argenti e un oro nelle Olimpiadi internaziona-li cui partecipano matematici di tutti i paesi del Mondo. E’ stato a Cipro, Sudafrica, Romania e Tailandia dove ha recentemente conquistato una delle medaglie d’oro in palio ed è ri-sultato primo degli europei presenti. Tra gli strumenti che ritiene fonda-mentali per la sua preparazione vi è internet che gli ha consentito di en-trare in contatto con tutto il mondo e acquisire conoscenze direttamente da casa sua a Castione. Chiediamo a Francesco cosa ama fare nel tempo libero… la risposta è scontata… solo qualche film horror

e poco altro lo allontanano dai numeri, dalle for-mule, dalla possibilità di cimentarsi con qualcosa di sempre piu difficile e che egli definisce addirittura creativo. Difficile da comprendere, forse impossibile per chi, come noi, la matematica l’ha solo sentita nominare… Dopo il 100 e lode alla maturità Francesco sta af-frontando in questi giorni l’esame di ammissione alla Normale di Pisa …..600 domande per 30 posti. Gli chiediamo come immagina il suo futuro …. non lo immagina esattamente.. vorrebbe semplicemente continuare a fare quello che gli piace. Incontrare Francesco e la sua autentica passione per la ricerca che traspare da tutto il suo essere…. ci ricorda la differenza tra fare una cosa perché ne sia-mo obbligati o farla invece perché in essa troviamo un senso compiuto che ci continua a stimolare e ci

fornisce l’entusiasmo per af-frontare le difficoltà. E’ passata quasi un’ora ed è volata ….quando senti parla-re qualcuno di ciò che ama il tempo passa velocemen-te… In bocca al lupo Francesco!

Elena e Giovanna

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Nei pressi della scuola passeggiando incontrar potresti, ma non ti spaventarequattro strane creature e ognunadi belle novità ti racconta un pezzo, sembrerebbe quasi un pettegolezzoUn coccodrillo potresti incrociare,non ti preoccupare, di tantissimi bimbi ti potrebbe narrarein questa scuola non era mai successodi un tal numero l’ingresso!!!!Se di un poco ti sposti, atten-zione!!Un tigrotto pronto in azione a declamare: "non più insie-me per età"!e questa, per i bimbi, non è una novità!ma una forza su cui contareper avanti insieme meglio andare.

Passeggiando ancora un po’un orsetto ohibo’!!!Di lui non temerela scuola ti farà vedere tutta nuova e allargataè stata un po’ cambiata

Se poi bene sai osservareAnche uno scoiattolo potrai trova-reI nomi delle insegnanti tu li sai!? Quelli sono e da anni ormai!!Stefania, Corinne, Sara e Teresa, no, non è la lista della spesa!Sono le insegnanti che credete di trovare,invece lo scoiattolo ve lo potrà spiegareche Stefania alla scuola statale è pronta per nuove avventure,ci puoi contare!!, col sorriso dei bambini di Vigolzone nel cuore ai quali da vent’anni ha donato tanto amore.

E allora che disdettaserve un aiuto in tutta fretta!!!Ed ecco lo scoiattolo mostrarechi una mano ci può dareIlenia e Silvia subito pronte a collaborare per il cammino continuare.

Ecco le novità di quest’inizio,ma non vi preoccupate non sarà un vizio,e intanto le scuole son già ripartite!!!!e anche le rime sono ormai finite … ……………………...oh che sbadate, ce n’è qualcuna ancoraper maestra Stefania che è andata altrovee la cosa è vero un po’ ci commuove!Ma bando alle ciance eun po’ rosse le guancespazio a un pensiero piccolo piccolo ma tutto vero e perché no? porta fortuna:buona vita e buona avventura maestra Stefytra i sorrisi e i capricci dei nuovi bambini

Le maestre della scuola materna

Sai che c’è a Vigolzone!?!

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Crostata tiramisù e pere

Rubrica di cucinaRicetta di Antonietta Spelta

Ingredienti:5 piccole pere sode, 1 bicchiere di acqua, 1 bicchiere di vino bianco, 2 cucchiai di zucchero, aromi a piacere (un pezzetto di scorza di limone, un pezzetto di bacca di vaniglia, qualche chiodo di garofano).Frolla al mascarpone:320 g. di farina 00, 30 g. di fecola, 1 uovo, 120 g. di burro semifreddo, 80 g. di mascarpone, 1/2 cucchiaino di lievito in polvere, 100 g. di zucchero a velo, confettura di albicocca o pesca per velare.Farcia: 3 uova, 300 g. di mascarpone, 3 cucchiai di marsala , 150 g. di zucchero, 20 g. di maizena + 60 g. di farina, qualche amaretto.Decorazione: circa 30 grammi di mandorle in lamelle, zucchero a velo q.b.

Preparazione: Sbucciate le pere, tagliatele in due e togliete i torsoli. Mettete in un tegame l’acqua, il vino lo zucchero, gli aromi e quando inizia a bollire anche le pere, cuocetele per qualche minuto (devono restare croccanti) infine scolatele e fatele asciugare in un colapasta..Frolla: Mescolate le farine con lo zucchero, il burro, il mascarpone e il lievito. Cominciate ad impastare for-mando delle grosse briciole, unite l’uovo , rendete la pasta omogenea , stendetela a 4 mm circa di spessore e rivestite uno stampo unto e infarinato. Punzecchiate la pasta, rifilate il bordo e velate il fondo con confettura. Ponete lo stampo in frigo. Farcia: Sbattete le uova con lo zucchero e rendetele spumose. Incorporate la farina e l’amido e inglobate tutto il mascarpone. Aromatizzate con il marsala e mescolate bene.Pestate 4 o 5 amaretti e spolverate la frolla, adagiatevi le pere e ricopritele con la crema , decorate la super-ficie con le lamelle di mandorle e infornate la crostata in forno caldo a 175° per circa 50 minuti.Prima di servire spolverate la superficie con zucchero a velo vanigliato.

N.B. : sostituendo alla fecola 30 grammi di cacao in polvere, si ottiene un’ottima frolla al cacao

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Mostra fotografica dei ragazzi della scuola di Vigolzone

Nei tre giorni della “ Sagra della polenta " il salone della baita sede del Circolo A.N.S.P.I. Rifugio Alpino ha ospitato la mostra fotografica del progetto scolastico "Luci e colori del mio territorio " svolto durante

l'anno scolastico 2014-15 . Tale progetto realizzato dalle prof. Anna Rebecchi e Patrizia Bernazzani con il supporto tecnico dei fotoama-tori Oreste Grana e Fausto Bessi, si è concretizzato con la mostra di 71 immagini ispirate al nostro territorio: albe,tramonti e paesaggi colti come incantesimi di luci ed eventi particolari (eclissi e arcobaleno).Le immagini, accompagnate da una didascalia scritta da ciascun alunno hanno rafforzato l’emozione visi-va creando così un piacevole senso poetico a quello scatto fotografico. Tutte le foto presentate sono state valutate meritevoli di lode tuttavia la giuria ne ha classificato sette secondo i criteri seguiti in un concorso fotografico di buon livello.

1° classificata Noemi Bonvicini2° classificato Samuele Tagliafichi 3°classificata Aurora Passafonti 4° classificata Paola Benzi 5° classificato Cristian Morosoli 6° classificato Denis Alberoni Premio speciale per l’originalità compositiva è stato assegnato a Gaia Pezza Durante la premiazione il sig.Walter Merli Presidente del Circolo A.N.S.P.I. Rifugio Alpino , ha sottolineato l’importanza che tale progetto ha avuto unendo i vantaggi delle conoscenze e competenze acquisite dagli alunni nell’ambito della fotografia e della creativita’ ma anche lo spirito di sinergia nato con le Associazioni presenti sul territorio.

Presso il Circolo A.N.S.P.I. “Rifugio Alpini”

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Sonsini Bianca in Losin.02.01.1929 - m.16.07.2015

Costa Gaetano (Tané)n.29.05.1933 - m.04.06.2015

Rossi Gabrielen.29.04.1953 - m.04.07.2015

Devoti Luiginan.16.12.1950 - m.15.08.2015

Gazzola Francon.25.04.1932 - m.19.07.2015

Molinari Gina ved. Molinarin.06.12.1924 - m.15.08.2015

Malvicini Angiolina (Angela)n.15.12.1923 - m. 25.08.2015

Carini Argia ved. Siracusan.21.05.1916 - m.04.09.2015

Villa Anna ved. Braghin.02.08.1919- m.29.08.2015

Ricordiamoli

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Golutti Giorgion.27.04.1950 - m.21.07.2015

Pari Lodovicon.29.03.1942 - m.11.09.2015

Catelli Bruna ved. Albertellin.30.09.1927 - m.23.08.2015

Spelta Giannin.23.12.1937 - m.21.06.2015

Faccini Delia ved. Calegarin.26.06.1927 - m.02.09.2015

Rossi Marian.07.02.1927 - m.19.08.2015

“Non sono stato altro che una piccola matita nelle mani del Signore” (Madre Teresa di Calcutta)Caro don Piero, la Comunità Parrocchiale di Vigolzone sente il bisogno di esternare tutto l’affetto e il cordoglio per il ritorno alla casa del Padre della tua cara mamma sicuri che da lassù continuerà ad esserti vicina insieme ai tuoi cari e saprà sempre guidare i tuoi pas-si anche nei momenti difficili.

Ricordiamoli

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Recesio, 14 settembre 2015, poco prima dell’alba …Il nubifragio che ha colpito le valli Nure e Trebbia si è portato via ciò che ha incontrato sulla sua corsa. Così, il Nure ha inghiottito nella notte poco prima dell’alba, Filippo e Luigi Agnelli padre e figlio di Bettola, Luigi Albertelli, Metronotte di Ponte dell’ Olio. Ha sempre un sapore amaro il senso di impotenza di fronte a vite rubate non dalla fatalità come siamo portati a dire, ma dall’ insipiente incuria nei confronti di un Creato che dovremmo custodire gioiosamente e gelosamente come la cosa più preziosa. Insieme alla partecipazione al lutto delle famiglie, vorremmo spendere una preghiera per i morti , che sono certamente nella gloria del Padre, ma anche per noi vivi perché possiamo prendere consapevolezza che se persistiamo nel lasciare spa-zio all’avidità predatoria che sconvolge gli equilibri del pianeta, masse sempre più importanti di ambiente e quindi di umanità saranno travolti dal corso necessario degli eventi e, prima o poi, è inevitabile, toccherà direttamente a ciascuno di noi.Intanto, chi è stato toccato dal fiume, si è rimboccato le maniche e ha visto fiorire intorno a sé la solidarietà. La Caritas diocesana ha aperto una sottoscrizione (v. box ) e non si contano i volontari che sono accorsi a dare una mano, anche giovani studenti organizzati dalle scuole e di cui riportiamo una breve testimonianza.

CARITAS PIACENZA-BOBBIOALLUVIONE VALNURE—VALTREBBIA

sottoscrizione pubblica prima emergenzaVERSAMENTO DIRETTO uffici CARITAS

via Giordani, 21 Piacenzadalle 9,00 alle 12,00dal lunedì al venerdìBANCA DI PIACENZA

C/C BANCARIO intestato a“Fondazione Autonoma Caritas Diocesana

di Piacenza-Bobbio”.Iban: IT61 A 05156 12600 CC0000032157

“Due giorni dopo l’alluvione, scendendo da Farini ancora un po’ infangati e un po’ pro-vati dalla giornata, ripensiamo a tutti i volti incontrati in paese a quelle strade e case ora irriconoscibili. Ripensiamo a quanti sorrisi tra le facce stanche abbiamo visto, ai “grazie” degli abitanti, gli stessi che facevano battute per sdrammatizzare.Ripensiamo alla cinquantina di banchi che per quella giornata a scuola sono rimasti vuoti, a quanto ci siamo sentiti utili e fieri nel nostro piccolo e a quanto purtroppo, ci sia ancora da fare per sollevare questa valle. Il nostro è stato solo un piccolo gesto unito a tanti altri, ma che ci porteremo nel cuore. Per for-tuna il nostro liceo ci ha coinvolti e ci ha portati nel posto giusto al momento giusto”.Stefania e Martina

Eventi così li chiamiamo calamità naturali ed è una defi-nizione che mi pare eccessivamente auto assolutoria. Di naturale c’è l’energia della natura ed il suo manifestarsi, ma c’è anche l’interferenza delle attività umane che ri-spondono a principi di predazione più che di rispetto e conservazione, a principi di avido profitto più che ad attenta pruden-za, a calcoli cinici di probabilità più che a principi di prevenzione. Per la serie: se un evento così torna tra 500 anni, meglio investire in cose più urgenti salvo poi piangere sui morti e spendere molto di più nelle continue emergenze. Da sempre si sa che un torrente, o prima o poi il suo alveo se lo ripiglia e costrui-vi è un rischio. Evito di classificare scelte di questo tipo che contem-poraneamente non adottino misure

adatte a prevenire l’erosione e la distruzione fidando nella probabilità. Prevediamo gli eventi meteo e sem-bra che non sappiamo fare altro che attenderli incro-ciando le dita. Usiamo la tecnologia per prevedere il tempo, non per sorvegliare il fiume.

Intanto non ci resta che leccarci le ferite e consolarci, se una possibilità di consolazione ci fosse dentro tanto disastro, constatando che la fortuna o la Provvidenza, ha aiutato molti. A cominciare da chi, caduto nel torren-te con l’auto, ne è uscito vivo con le sue sole forze. Ma sono sicuro che, a volerle cer-care, ci sono altre storie che lascia-no col fiato sospeso e ci invitano a sentimenti di gratitudine, nonostante tutto.

Ennio Torricella

Uno scorcio di quel che resta della Provinciale 654 di Valnure

all’altezza della zona artigianale di Recesio. L’evento atmosferico

è stato davvero eccezionale. I calcoli statistici dicono che eventi

di questa portata, mediamente, se ne verifica uno ogni 500 anni.

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