Competenza da promuovere: Produrre diverse tipologie di ... · progettazione dell’ UdC, che sono...

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339 Rete RISVA Valdarno Dal quadro al racconto Competenza da promuovere: Produrre diverse tipologie di testi scritti Campo di esperienza/Disciplina: Asse dei linguaggi Produrre un testo narrativo breve ma completo partendo da uno stimolo dato (opera d’arte pittorica Leggere e com- prendere brevi testi narrativi. Narrare oralmente una sequenza di eventi rispettando l’ordine logico. Riconoscere le parti che compongono un testo narrativo (intro- duzione, svolgimen- to, conclusione). Leggere l’opera d’arte di P.A. Renoir “bambina col gatto” 1887. Lavoro in piccoli gruppi (2/3 b/ni). Lavoro individuale. Testi. Riproduzioni di opere d’arte da analizzare con l’uso della Lim. Schemi per la costruzione e la produzione scrit- ta di descrizioni e narrazioni: Da mar- zo ad aprile, 2h. alla settim. Prove di lettura,comprensione ed esposizione orale di due testi narrativi scelti. Prove orali di lettura di due opere d’arte scelte. Prove orali di descri- zione di ambienti e personaggi. Stesura di un breve testo narrativo partendo dall’opera d’arte analizzata. Compito autentico: creazione di un testo narrativo a partire dallo stimolo dato (opera d’ante): - modalità di valuta- zione -modalita’ di ascolto. -modalita’ diesposi- zione orale di un testo narrativo. -ideazione, stesura e revisione di un testo narrativo -coerenza, pertinenza, correttezza ortografica e logico-sintattica del testo prodotto. Lettura di brevi testi narrativi. Esposizione orale dei contenuti. Lettura dell’opera d’arte. Descrizione di ambienti. Descrizione di personaggi. Organizzazione delle idee per il testo. Revisione del testo. Obiettivi di apprendimento Attività Metodo Strumenti Valutazione della competenza Durata Contenuti Valutazione degli obiettivi di apprendimento Denominazione della rete-polo: RISVA Valdarno Istituti scolastici afferenti: IC “Mochi”, IC Masaccio, IC “Petrarca” Classi ponte di riferimento: 5° classe primaria - I classe secondaria Raccordi con altre discipline/campi d’esperienza Raccordi con altre competenze previste al termi- ne dell’obbligo di istruzione Raccordi con le competenze chiave di cittadinan- za previste al termine dell’obbligo di istruzione Lingua italiana/Arte immagine Lingua italiana: - Leggere e comprendere testi di tipo narrativo. - Raccogliere ed organizzare le idee per pianificare testi. - Scambi comunicativi tra alunni e docente attraverso messaggi chiari e pertinenti. - Imparare ad imparare - Progettare - Comunicare

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339TitoloRete “Xxxxxxxxxxx” 339Rete RISVA Valdarno Dal quadro al racconto

Competenza da promuovere: Produrre diverse tipologie di testi scritti Campo di esperienza/Disciplina: Asse dei linguaggi

Produrre un testo narrativo breve ma completo partendo da uno stimolo dato (opera d’arte pittorica

Leggere e com-prendere brevi testi narrativi.Narrare oralmente una sequenza di eventi rispettando l’ordine logico.Riconoscere le parti che compongono un testo narrativo (intro-duzione, svolgimen-to, conclusione).Leggere l’opera d’arte di P.A. Renoir “bambina col gatto” 1887.

Lavoro in piccoli gruppi (2/3 b/ni).Lavoro individuale.

Testi.Riproduzioni di opere d’arte da analizzare con l’uso della Lim.Schemi per la costruzione e la produzione scrit-ta di descrizioni e narrazioni:

Da mar-zo ad aprile, 2h. alla settim.

Prove di lettura,comprensione ed esposizione orale di due testi narrativi scelti.Prove orali di lettura di due opere d’arte scelte.Prove orali di descri-zione di ambienti e personaggi.Stesura di un breve testo narrativo partendo dall’opera d’arte analizzata.

Compito autentico:creazione di un testo narrativo a partire dallo stimolo dato (opera d’ante):- modalità di valuta-zione-modalita’ di ascolto.-modalita’ diesposi-zione orale di un testo narrativo.-ideazione, stesura e revisione di un testo narrativo-coerenza, pertinenza, correttezza ortografica e logico-sintattica del testo prodotto.

Lettura di brevi testi narrativi.Esposizione orale dei contenuti.Lettura dell’opera d’arte.Descrizione di ambienti.Descrizione di personaggi.Organizzazione delle idee per il testo.Revisione del testo.

Obiettivi di apprendimento

Attività Metodo Strumenti Valutazione della competenza

DurataContenuti Valutazione degli obiettivi di apprendimento

Denominazione della rete-polo: RISVA ValdarnoIstituti scolastici afferenti: IC “Mochi”, IC Masaccio, IC “Petrarca”Classi ponte di riferimento: 5° classe primaria - I classe secondaria

Raccordi con altre discipline/campi d’esperienza

Raccordi con altre competenze previste al termi-ne dell’obbligo di istruzione

Raccordi con le competenze chiave di cittadinan-za previste al termine dell’obbligo di istruzione

Lingua italiana/Arte immagine

Lingua italiana:- Leggere e comprendere testi di tipo narrativo.- Raccogliere ed organizzare le idee per pianificare testi.- Scambi comunicativi tra alunni e docente attraverso messaggi chiari e pertinenti.

- Imparare ad imparare- Progettare- Comunicare

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Da quadro al racconto

MOtIVAZIONIL’unità di competenza ”Io racconto tu dì… i segni” mira a sviluppare le prime competenze linguistico-comunicative in modo creativo e partecipato. Il contesto sociale e culturale del nostro territorio, a forte flusso migratorio, ci ha portato a privilegiare, fra i vari bisogni educativi e formativi, quelli legati alla lingua scritta.

DESCRIZIONE E MEtODOLOGIEI tutors, individuati durante un primo incontro preliminare, hanno coinvolto i do-centi delle classi- ponte per una valutazione generale delle linee guida relative alla progettazione dell’ UdC, che sono state poi condivise all’interno dei diversi istituti coinvolti. I tutors hanno poi raccolto le adesioni dei docenti interessati, indicando le princi-pali scadenze per la consegna del materiale prodotto. I docenti delle classi ponte sono stati costantemente aggiornati sulle ulteriori di-sposizioni acquisite dai tutors durante gli incontri seminariali.Tra i diversi materiali pervenuti, i tutors hanno selezionato quelli che secondo loro risultavano più in linea con gli obiettivi, le finalità e le forme della sperimentazio-ne.Ha fatto seguito una risistemazione dei materiali, affinché questi risultassero il più possibile esemplificativi del percorso didattico svolto per promuovere la competen-za individuata.

CONCLUSIONIA livello organizzativo, i tutors hanno constatato reazioni eterogenee verso la pro-posta dell’UdA. La risposta più convinta è arrivata dalla scuola primaria dove si è registrata la maggiore adesione e disponibilità all’iniziativa. I tutors hanno verifica-to che tra i motivi dello scarso coinvolgimento, vi è la percezione di tempi troppo ravvicinati che avrebbero potuto intralciare lo svolgimento delle attività didattiche già programmate.La sperimentazione ha aperto, a nostro avviso, una prospettiva interessante di pro-

gettazione per competenze, efficace nella definizione di percorsi scolastici verticali. Infatti, ci sembra utile proseguire in questa direzione orientando le attività verso una sempre più consapevole valorizzazione della continuità didattica.Un altro aspetto positivo è risultato il confronto e la collaborazione fra i docenti della rete, che hanno sperimentato un nuovo modo di lavorare insieme, al di là dei confini dei rispettivi istituti e discipline.(CRF U.D.C. 9.1)

Rete RISVA Valdarno Dal quadro al racconto

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Sintesi dell’attività

DAL QUADRO AL RACCONtO

Premessa: stimolare la produzione scritta attraverso la motivazioneIl lavoro che abbiamo svolto ha cercato di incentrarsi sul valore che la motiva-zione gioca sulle capacità cognitive dei ragazzi, osservando le modalità comu-nicative e relazionali che, nel nostro gruppo classe, eterogeneo e con pre-senza di alcuni alunni con problemi di

apprendimento, si sono create in modi e tempi diversificati. L’anno ponte che abbiamo preso in considerazione è l’ultimo anno della scuola primaria/prima classe seconda-ria; l’attività proposta è stata svilup-pata durante i mesi di Marzo e Aprile (secondo Quadrimestre).

Svolgimento dell’attivitàLa classe 5° T.Mod. della scuola prima-ria “Don Milani” (I.C. ‘Masaccio’- Ar) ha sviluppato l’unità di competenza dal titolo “Dal quadro al racconto”.

L’insegnante ha letto brevi testi narra-tivi facendo notare le diverse caratte-ristiche a seconda del contenuto o del tipo di messaggio comunicativo, stimo-lando la riflessione collettiva e l’esposi-zione orale individuale. I ragazzi sono stati divisi i piccoli gruppi (2/3 ragazzi per gruppo): l’attività laboratoriale e individuale li ha visti coinvolti in mo-menti di riconoscimento delle parti che compongono i testi (introduzio-ne, svolgimento, conclusione) e nella narrazione di sequenze di eventi letti o ascoltati, nel rispetto dell’ordine lo-

gico. La fase centrale del percorso ha posto l’attenzione sulla progettazione di un testo narrativo che potesse essere prodotto da ciascun ragazzo partendo da uno stimolo inconsueto come l’os-servazione di un’opera d’arte pittorica proposta dall’insegnante. L’opera in questione è A.R. Renoir “Bambina col gatto” 1887.L’insegnante ha guidato l’osservazione dell’immagine riprodotta stimolando l’esposizione orale ed anche la produ-zione scritta di un testo narrativo che prendesse spunto dall’opera pittorica.

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342TitoloRete “Xxxxxxxxxxx” 342

Si è reso particolarmente utile l’utilizzo della Lim: le opere d’arte visionate, sul-le quali operare poi la scelta, sono state manipolate col supporto multimediale anche per fare leva sul desiderio di sperimentare mezzi nuovi ed originali. Attraverso le prove di valutazione degli O.s.a come la lettura e la comprensio-ne dei testi narrativi, l’osservazione e la riflessione sul messaggio dell’opera d’arte, l’insegnante ha avviato i ragazzi all’ideazione ed alla stesura del testo narrativo individuale. Gli strumenti di cui i ragazzi hanno avuto bisogno, oltre al materiale di facile consumo in dota-zione alla classe, sono stati : schemi per la osservazione e la costruzione succes-siva dei testi, griglie dell’insegnante, confronti in itinere con i compagni, re-visioni individuali e correzioni.I testi prodotti sono stati diversi: l’im-magine ed i racconti hanno suscitato idee ed emozioni diverse. La coerenza,

la pertinenza e la correttezza ortogra-fica sono state valutate in itinere. I ra-gazzi sono stati avviati anche alla lettu-ra ed alla comprensione di descrizioni di paesaggi: questo per ricavarne ca-ratteristiche strutturali e di genere che potessero essere utili per la produzione scritta individuale.

Testo narrativo prodotto:“Flavia e le sue avventure”

C’era una volta, tanto tempo fa, una ragazza che viveva con sua madre in una graziosa casetta vicino al bosco. La ragazza si chiamava Flavia, aveva i ca-pelli castani con delle sfumature rosse e bionde e dei bellissimi occhi a mandorla verdi. Era la ragazza è più bella del vil-laggio.Un giorno sua madre si ammalò e Fla-via dovette andare al mercato da sola a comprare il pane. Mentre aspettava che

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343TitoloRete “Xxxxxxxxxxx” 343

il panettiere aprisse il negozio, vide pas-sare la carrozza reale e dentro c’era la principessina Mariposa, una ragazzina viziata ed egoista.Flavia rimase sbalordita quando si ac-corse che Mariposa era identica a lei: i capelli erano uguali ai suoi, ma anche il viso e la corporatura, gli occhi…Dopo aver comprato il pane, Flavia andò subito a raccontare tutto a sua madre. Così scoprì che Mariposa era sua sorella gemella e che la mamma l’aveva venduta al re molti anni prima, in un periodo di grande difficoltà economica.Delusa e amareggiata dal comporta-mento della madre, Flavia decise che il giorno dopo sarebbe andata a trovare sua sorella. La mattina seguente, Flavia si svegliò presto e si recò al castello per parlare con sua sorella.I soldati la lasciarono passare senza chiederle nulla, perché la scambiarono per Mariposa. Arrivata a corte, Flavia in-contrò sua sorella e le raccontò tutta la storia, ma Mariposa non volle crederle. Allora Flavia chiese al principe di dire la verità alla ragazza e quando Mariposa si rese conto che le stavano dicendo la verità, espresse il desiderio di incontrare sua madre.Così, mentre Mariposa parlava con la sua vera mamma, il principe fece fare un bellissimo ritratto a Flavia: la ragaz-

za eraseduta su un divano e in braccio teneva uno splendido gattino.Alla fine, Mariposa perdonò la mamma per averla venduta e il principe invità Flavia e la mamma a trasferirsi al ca-stello.E così finisce la storia di Flavia che ritro-vò sua sorella e la speranza di credere in se stessa, perché la speranza è sempre l’ultima a morire.

CONCLUSIONI

Il percorso ha voluto fornire la consa-pevolezza e la conoscenza delle poten-zialità del codice scritto, partendo da uno stimolo non consueto come l’os-servazione di opere d’arte. Ciò si è ri-velato proficuo poiché ha innescato un meccanismo di curiosità per il progetto che doveva compiersi articolandosi se-condo criteri laboratoriali e di scambio relazionale. La competenza valutata, ossia la creazione di un testo narra-tivo come atto finale di un percorso individuale e di gruppo di ideazione, progettazione, stesura e revisione del testo, è risultata positiva anche se nel-le specifiche diversità di stili cognitivi degli alunni. Si è potuto potenziare lo ‘strumento lingua’ nella sua totalità, attraverso l’utilizzo più canonico e tra-dizionale come anche grazie alle stra-

tegie di comunicazione di messaggi le più diverse ed originali, avviando i ra-gazzi agli apprendimenti più articolati della scuola secondaria. (Ins.Brindisi D.)

Rete RISVA Valdarno Dal quadro al racconto

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344TitoloRete “Xxxxxxxxxxx” 344TuttinsiemeRete Città di Grosseto

Competenza da promuovere: ItALIANO (Produrre in forma orale e/o scritta diverse tipologie di testi.) Campo di esperienza/Disciplina: Ascoltare e parlare/leggere/scrivere/riflettere sulla lingua

Saper prendere la parola nel dialogo, nella conversazione e nella discussione

Ascoltare in modo attivo e criticoe saper comprende-re le informazioni fondamentali un’e-sposizione orale e/o di una narrazione scritta

-Accoglienza esocializzazione di due gruppi classe(5 elementare e prima media)

-la descrizione-la narrazione-il linguaggio nella narrazio-ne scientifica

-gioco di gruppo-brain storming-conversazione

-lezione frontale-lezione inte-rattiva-lavoro di gruppo-lavoro collettivo

-locali scolastici-arredo scolastico-biblioteca-palestra

-testi di riferi-mento sugli argo-menti prescelti

-2 h nella scuola primaria-2 h nella scuola secondaria

-2 h nella scuola primaria-2 h nella scuola secondaria

-osservazione siste-matica del team dei docenti dei compor-tamenti interattivi secondo la scala Bales

-intervento pertinen-te e mirato durante la spiegazione ed il dialogo-partecipazione attiva e produttiva durante la spiegazione ed il dialogo

Vengono assegnati ai ragazzi compiti di :-accoglienza -di discussant nel gruppo riunito-di accompagnatori -di guida nei locali delle rispet-tive scuole-di presentatore della classe o di gruppi di compagni-di moderatore nella conversa-zione collettiva

-durante lo svolgimento dell’attività i ragazzi indivi-duano autonomamente e/o guidati, elementi fondamenta-li di analisi del testo (contesto spaziale e temporale/perso-naggi e loro caratteristiche/caratteristiche del linguaggio)

- Giochi collettivi-i ragazzi interagiscono, si presentano, raccontano di sé,dei propri interessi e delle loro attività scolastiche ed extrascolastiche-i ragazzi visitano la scuola ed illustrano ai compagni più grandi/più piccoli le attività che si svolgono nei vari locali-i ragazzi offrono ai compagni una colazione/(ricrea-zione) di benvenuto

Gli insegnanti della 5 elementare e della 1media collabo-rano e:-raccontano e/o leggono storie di contenuto vario a secon-da della scelta del tipo di testo su cui attivare il laboratorio:a-la favola b-la fiaba c-i racconti di paura d-storie sui diritti dei bambinie-il testo scientifico:i robotI ragazzi interagiscono, lavorano alla rielaborazione del testo-sollecitano e guidano il gruppo nella scelta della traccia narrativa da elaborare nel laboratorio di scrittura creativaIn una fase successiva gli insegnanti di ognuno dei due ordini di scuola lavorano separatamente e-spiegano le caratteristiche dei diversi tipi di testo

Obiettivi di apprendimento

Attività Metodo Strumenti Valutazione della competenza

DurataContenuti Valutazione degli obiettivi di apprendimento

Denominazione della rete-polo: Citta’ di grossetoIstituti scolastici afferenti: 1°-3°-4°-5° Circolo/Scuole Secondarie1°:”Vico-Alighieri”,”Galei-Da Vinci”,”Pascoli-Ungaretti”Classi ponte di riferimento: Classe 5 scuola Primaria/classe 1 Scuola Secondaria 1°

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345TitoloRete “Xxxxxxxxxxx” 345

Saper partecipare ad una discussione e saper organizzare un discorso orale, utilizzando un lessico adeguato

Saper raccogliere le idee ed organizzarle per pianificare una traccia narrativa

Saper produrre e revisionare testi creativi collettivi

-intervento corret-to e pertinente-le analogie negli interventi formulati con diverse modalità linguistiche-la descrizione-la narrazione-il linguaggio nella narrazione scientifica-le macrosequenze

-il testo narrativo-gli elementi del testo narrativo-le caratteristiche del linguaggio relative ai vari tipi di testo narrati-vo(favola, fiaba, novella,testo di fantascienza,fan-tasy,giallo)-il progetto del testo

-il testo collettivo-gli scenari nar-rativi-gli elementidegli scenari narrativi-l’intervento creativo

-dialogo-discussione-verbalizzazione

-lezione frontale-lezione inte-rattiva-metodo indutti-vo e deduttivo-esercizio individuale ed a coppie di aiuto

-apprendimento cooperativo

-cartellone-quaderni

-testi narrativi di vario tipo tratti da libri di lettura,antologie, racconti orali

-cartellone--materiale di cancelleria-pc e stampante

2 -3 h

4 h.

4 h.

-ascolto delle propo-ste degli alunni in base ai segg. criteri:a-organizzazione chiara e rigorosa dell’interventob-rispetto dell’ordine logico e cronologico della trama che si va costruendoc-individuazione di elementi descrittivi funzionali alla traccia

-produzione di tracce narrative individuali che :a-abbiano un titolo adeguato al testo prodottob-non divaghino dall’argomento scelto-seguano un ordine cronologico chiaro-utilizzino un lin-guaggio corretto

-intervento chiaro e non in conflitto con quanto proposto nel gruppo-intervento coerente all’argomento-intervento completo affinché la comunica-zione sia corretta-originalità di con-tenuto-coesione linguistica

-organizzazione del cartellone-chiarezza delle verbalizzazioni

-gestione della progettualità di un testo narrativo semplice

-produzione di un testo chiaro, corret-to, originale

Durante l’incontro comune i ragazzi, guidati dai docenti,in-tervengono per proporre elementi di ambiente, personaggi, plot, snodi narrativi della storia che intendono realizzare,un insegnante scrive su un grande cartellone gli elementi più interessanti che emergono dal dialogo collettivo, i ragazzi ascoltano e prendono appunti.

I ragazzi guidati dai docenti dividono la traccia in macro-sequenze in modo da poter attivare laboratori di scrittura separati (classe 5 elem/classe 1Media).Le macrosequenze vengono titolate

Gli insegnanti spiegano agli alunni le caratteristiche del testo narrativo e ne fanno scoprire gli elementi essenziali tramite letture ed attività operative su testi mirati.I ra-gazzi producono testi individuali in base alle spiegazioni, all’ascolto ed alla lettura

In base alla traccia già individuata in sede di gruppo riunito (5 elem +1 media) ed alle sequenze rieservate ad ogni classe, l’insegnante avvia il lavoro collettivo di produzione che può essere svolto con modalità diverse:A-la classe viene divisa in coppie o piccoli gruppi, cui vengono assegnate le sequenze da sviluppare.B-l’insegnante chiede al gruppo-classe interventi orali sullo svolgi-mento sequenziale della storia e tutto il gruppo decide come farla procedere e scrive su un grande cartellone i vari interventi narrativi che possono essere arricchiti in corso d’opera a più voci. Il testo collettivo prodotto viene stampato e revisionato individual-mente dai ragazzi

Obiettivi di apprendimento

Attività Metodo Strumenti Valutazione della competenza

DurataContenuti Valutazione degli obiettivi di apprendimento

TuttinsiemeRete Città di Grosseto

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346TitoloRete “Xxxxxxxxxxx” 346

Saper compiere operazioni di riela-borazioni di testi

Saper produrre testi corretti dal punto di vista ortografico, morfologico,sin-tattico e lessicale, utilizzando corretta-mente i segni di interpunzione

Saper leggere ad alta voce in modo espressivo, rispet-tando il ritmo

-il discorso diretto ed indiretto-il dialogo-la sceneggiatura

-ortografia-punteggiatura in funzione logica ed espressiva-morfologia e sintassi della frase del periodo-uso corretto dei modi e dei tempi del verbo-connettivi

intensità,velocità,ritmo-,timbro -il titolo e le informazioni che racchiude-caratteristiche distintive del testo-sceneggiatura-pause tono di voce

-attività di lettura espressiva-esercizio individuale e collettivo su discor-so diretto ed indiretto-esercizio di rielabora-zione del testo(indica-zioni degli elementi di tempo e spazio nella sceneggiatura,battute del dialogo)

-lavoro di gruppo

-lavoro collettivo guidato

-brevi testi narra-tivi di esercitazio-ne su cui operare il passaggio tra discorso indiretto a discorso diretto-testo narrativo prodotto dal gruppo

-sceneggiatura prodotta dal gruppo-testo di gram-matica-vocabolario-vocabolario dei sinonimi e contrari

-sceneggiature-disegni-registratore

2 h

1h

1h

- esercitazioni individuali/collettive sul passaggio discorso indiretto/diret-to(in particolare :persona, modo, tempo del verbo)-originalità,chiarezza e coesione del testo sceneg-giato-interventi che dimostrino che i ragazzi sanno rin-tracciare e descrivere ele-menti strutturali del testo, indicandone il significato rispetto alla comprensione globale

-interventi di correzione-proposte alternative

-lettura espressiva

-organizzazione del cartellone-chiarezza delle verbalizzazioni

-sceneggiatura corretta,coerente e coesa

-lettura partecipata della sceneggiatura

I ragazzi lavorano sul testo, rendono diretto il discorso indiretto e riducono a sceneggiatura il testo narrativo prodotto

I ragazzi,guidati dall’insegnante, revisiona-no collettivamente il testo prodotto

-Le classi si incontrano e leggono scambie-volmente i testi che hanno prodottoVengono distribuiti i ruoli ed i compiti utili alla :a-scenografia e costumib-coreografiac-musica

In una seconda fase i ragazzi lavorano alla memorizzazione delle parti, alla costruzio-ne della scenografia, della base musicale, della coreografia a classi separate

Obiettivi di apprendimento

Attività Metodo Strumenti Valutazione della competenza

DurataContenuti Valutazione degli obiettivi di apprendimento

TuttinsiemeRete Città di Grosseto

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347TitoloRete “Xxxxxxxxxxx” 347

Saper memorizzare razionalmente un parte teatrale e recitarla in modo coerente alla sce-neggiatura

Saper produrre testi corretti dal punto di vista ortografico, morfologico,sin-tattico e lessicale, utilizzando corretta-mente i segni di interpunzione

-le battute di scena

-ortografia-punteggiatura in funzione logica ed espressiva-morfologia e sintassi della frase del periodo-uso corretto dei modi e dei tempi del verbo-connettivi

-lavoro di gruppo

-lavoro di gruppo

-copioni-testi musicali-costumi

-sceneggiatura prodotta dal gruppo-testo di gram-matica-vocabolario-vocabolario dei sinonimi e contrari

1h

- osservazione sistematica del grado e della qualità della partecipazione alle varie attività

-interventi di correzione-proposte alternative

-prove -elementi di scenografia e dei costumi-movimento del corpo-proposte di testo musicale

-sceneggiatura corretta,coerente e coesa

A-I ragazzi provano le parti loro assegnate all’interno della loro classe di appartenen-za, mentre i compagni svolgono i compiti loro assegnati circa scene, movimento e musica

B-Le due classi si incontrano e provano congiuntamente

C-rappresentazione finale

I ragazzi,guidati dall’insegnante, revisiona-no collettivamente il testo prodotto

Obiettivi di apprendimento

Attività Metodo Strumenti Valutazione della competenza

DurataContenuti Valutazione degli obiettivi di apprendimento

Raccordi con altre discipline/campi d’esperienza

Raccordi con altre competenze previste al termi-ne dell’obbligo di istruzione

Raccordi con le competenze chiave di cittadinan-za previste al termine dell’obbligo di istruzione

educazione artisticaarti visive-educazione musicale-educazione motoria informatica

Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contestiLeggere, comprendere ed interpretare testi scritti di vario tipoProdurre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi ed operativi

Imparare ad imparareProgettareComunicareCollaborareAgire in modo responsabileRisolvere problemi

TuttinsiemeRete Città di Grosseto

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348TitoloRete “Xxxxxxxxxxx” 348

Tuttinsieme

L’avvio dell’attività è stato condizionato dall’esigenza di ridefinire l’abito di inter-vento assegnato al gruppo di lavoro (classi ponte tra primaria e scuola secondaria di primo grado), ciò ha comportato una riduzione del numero di incontri prope-deutici alla stesura del progetto. Il gruppo dei referenti, caratterizzato, in molti casi, da conoscenza personale ed esperienze di formazione e di lavoro pregresse, ha da subito trovato una buona sintonia ed ha accertato una condivisione degli stessi valori pedagogico-educativi. La prima fase di lavoro è stata dedicata alla raccolta ed il monitoraggio delle espe-rienze progettuali finalizzate alla continuità delle varie autonomie già messe in atto, tali esperienze sono state narrate ed analizzate da ogni referente, che ha con-diviso con il gruppo la valutazione del percorso,del prodotto e della valutazione finali.Tale momento ha consentito di individuare gli elementi spendibili,in quanto ef-ficaci,nel nuovo iter di progettazione comune. In breve tempo il gruppo, in base allo schema predefinito (che si è rivelato funzionale, completo ed una buona guida nel percorso) il gruppo dei referenti, tramite una rete di contatti veloci, ha inviato alla tutor una serie di notazioni ed idee, in base alle quali sviluppare il progetto Tuttinsieme!, il cui titolo ha inteso sottolineare la sinergia positiva e propositiva dei due ordini di scuola. Parallelamente alla definizione del progetto, il gruppo ha individuato al suo interno contatti tra coppie di scuole (scuola primaria/scuola secondaria di primo grado), in genere vicine per stradario, ai fini della validazione dell’esperienza progettuale, alla quale non hanno, comunque, partecipato tutti i componenti del gruppo, in quanto impegnati nella fase operativa di altri progetti già in atto. In particolare :-3°Circolo-Scuola Secondaria 1°”Pascoli-Ungaretti” hanno lavorato su filastrocche, proverbi,antichi mestieri del territorio-4°Circolo-Scuola Secondaria 1°”Galilei-Da Vinci” hanno lavorato sulla diversità in collaborazione con l’Università di Siena e l’Associazione “L’altra città”-IC Paganico ha lavorato su “Il grande libro dei diritti dei bambini”L’incontro successivo ha visto la revisione del progetto ormai completo, che è stato

consegnato alla Dirigente ed alla Referente Provinciale, mentre è continuata l’e-sperienza sul campo finalizzata anche alla validazione, sebbene non tutte le classi prevedano di poter concludere il percorso con la drammatizzazione prevista.

PUNtI DI FORZAa - forte condivisione degli obiettivi formativi e didattici e della valenza della con-tinuitàb - forte disponibilità al lavoro ed alla collaborazione dei componenti del gruppoc - lo stimolo fornito dalla varietà delle attività e dei linguaggi contenuti dal pro-gettod - la possibilità di utilizzo di strumenti e codici molto stimolanti per i ragazzi

PUNtI DI DEbOLEZZAa - una sfasatura dei tempi che non ha consentito di avere ritmi di lavoro coerenti con la programmazione per tutte le scuole.

TuttinsiemeRete Città di Grosseto

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349TitoloRete “Xxxxxxxxxxx” 349

Sintesi dell’attività

Si “Le fiabe non dicono ai bambini che esistono i draghi: i bimbi GIà sanno che esistono. le fiabe dicono ai bambini che i draghi possono essere sconfitti.”G. K. Chesterton

Competenza su cui abbiamo lavorato: CoLLABorAre e PArTeCIPAre

PREMESSACi siamo resi conto quanto oggi sia sempre più difficile catturare l’atten-zione degli alunni di ogni ordine e gra-do, che sono sempre meno disposto ad accettare esperienze che per loro non hanno un senso.Spesso il deficitario bagaglio di espe-rienze socio-culturali è alla base di un insoddisfacente sviluppo delle capaci-tà di ascolto ed espressivo-comunica-tive in generale. Ed è per questo moti-vo che vogliamo sviluppare nei nostri alunni concrete capacità di ascolto attraverso la lettura espressiva, il dia-logo, l’empatia, partecipazione inter-personale e non solo.Perciò è importante dedicare atten-zione e impegno a promuovere il be-nessere psicologico e socio-affettivo e lo sviluppo armonico dell’ alunno che

deve essere educato alla convivenza ci-vile, le cui radici vanno ricercate nella coscienza morale, come motivazioni e valori fortemente interiorizzati.Un’esperienza di questo genere non può dunque essere intesa come disci-plina, ma deve pervadere tutte le at-tività scolastiche e deve rappresentare per l’alunno un momento di parteci-pazione alla vita di gruppo e un’occa-sione di crescita e dell’autonomia per-sonale.

FINALItA’La scuola deve sviluppare la persona-lità del bambino attraverso la spon-taneità, l’autonomia, la capacità di individuare e risolvere problemi, l’au-tostima, l’accettazione di sé, degli al-tri, della natura, la capacità di cogliere aspetti nuovi della realtà, l’equilibrio morale, la creatività, l’originalità, la capacità di vivere intensamente ogni esperienza.

ObIEttIVI• Superare disagi e tensioni nelle situa-zioni di ascolto e di comunicazione.• Saper rispettare gli interventi dei compagni, senza sottolineare o pena-lizzare i loro errori.• Saper rispettare il proprio turno• Conseguire / rafforzare autostima.

• Acquisire il piacere di apprendere.• Conquistare e condividere “regole” e accettare punti di vista diversi.• Lavorare in gruppo.

MEtODOLOGIA• Ascolto attivo, uso del messaggio “io” e del problem solving per la risoluzione dei conflitti.• Creazione di situazioni che portino ad avvertire il bisogno di esprimersi, di ascoltare e di comunicare con gli altri e che favoriscano la curiosità• Realizzazione di un clima di lavoro che attivi la comunicazione.• Facilitazione degli scambi, mediante l’intervento mediatore dell’adulto per il superamento delle tensioni emotive.• Stimolo delle motivazioni all’appren-dimento.• Rispetto e valorizzazione delle diver-sità.• Guida alla concettualizzazione delle esperienze.• Valorizzazione degli aspetti positivi.• Organizzazione di momenti di lavoro di gruppo.• Adozione di didattiche alternative.Favorire l’acquisizione e/o il potenzia-mento delle capacità espressive, di so-cializzazione e cooperazione attraverso un’attività di laboratorio teatrale.

CONtENUtILa classe Prima sez. “I” è molto etero-genea e la gestione dei conflitti interni al gruppo classe non è sempre facile. Alcuni dei conflitti più frequenti, sem-bravano venire direttamente dall’a-nalisi che G. Carofiglio fa nel suo libro “La manomissione delle parole” mi è sembrato di vedere i miei scolari nella stessa situazione.Ho iniziato un percorso di lettura, proponevo ogni giorno l’ascolto di un brano tratto da testi diversi dal libro di testo, letto da me. Agli scolari era ri-chiesto solo di ascoltare e poi di propor-re ai compagni a loro volta la lettura di una frase, più o meno lunga, che aveva-no letto dove capitava, qualsiasi fonte era valida. Unico vincolo censurare le volgarità e le offese. Tutti hanno partecipato, c’è stata una sana competizione. Alla fine abbia-mo scelto quelli che ci sembravano più significativi e li abbiamo letti tut-ti insieme, commentando quelle che piacevano di più. L’insegnante poteva scegliere, alla pari degli scolari, così sono stati scelti i testi che sono entrati a far parte dello spettacolo finale, era il premio promesso all’inizio, è piaciuta molto l’idea di fare uno spettacolo. Lo spunto di riflessione iniziale per il do-cente è stato il testo di G. Carofiglio. La

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lettura e l’ascolto come importante mo-mento di crescita personale e sociale.G. Zagrebesky dice: “Il numero di pa-role conosciute e usate è direttamente proporzionale al grado di sviluppo del-la democrazia e dell’uguaglianza delle possibilità. Poche parole e poche idee, poche possibilità e poca democrazia; più sono le parole che si conoscono, più ricca è la discussione (…) Il rapporto tra ricchezza delle parole e ricchezza di possibilità è dimostrato anche dalla ricerca scientifica, medica e criminologica: i ragazzi più violenti possiedono strumenti linguistici scarsi e inefficaci, sul piano del lessico, della grammatica e della sintassi.Non sono capaci di gestire una conver-sazione, non riescono a modulare lo stile della comunicazione il tono, il lessico, l’andamento - in base al contesto. (…) Non sanno sentire, non sanno nominare le proprie emozioni. Spesso non sanno raccontare storie. Mancano della necessaria coerenza lo-gica, non hanno abilità narrativa: una carenza che può produrre conseguenze (…) La povertà della comunicazione,… si traduce in doloroso soffocamento del-le emozioni.(…) Quando, per ragioni sociali, econo-miche, familiari, non si dispone di ade-

guati strumenti linguistici; quando le parole fanno paura, e più di tutte fan-no paura le parole che dicono la paura, la fragilità, la differenza, la tristezza; quando manca la capacità di nominare le cose e le emozioni, manca un mecca-nismo fondamentale di controllo sulla realtà e su se stessi. (…)I ragazzi sprovvisti delle parole per dire i loro sentimenti di tristezza, di rabbia, di frustrazione hanno un solo modo per liberarli e li-berarsi di sofferenza a volte insoppor-tabili: la violenza fisica.Chi non ha i nomi per la sofferenza la agisce, la esprime volgendola in vio-lenza (…)

I testi che sono entrati a far parte della sceneggiatura sono solo alcuni dei tan-ti letti.Quando siamo arrivati al testo Pinoc-

chio, ovvero la fatica di crescere, ab-biamo pensato di coinvolgere anche gli alunni della scuola Primaria. Le due classi coinvolte si sono incontrate, nel primo incontro si sono presentati e si sono scambiati impressioni sul testo Pinocchio, letto e commentato autono-mamente in precedenza da entrambe le classi.

Una serie di avventure vissute da Pi-nocchio (il suo naso che cresce ogni volta che dice una bugia, diventa un asino perché si rifiuta di an-dare a scuola e studiare) lo vede cresce-re e maturare in un cammino fatto di scelte dissacratorie e individualistiche, di trasformazioni in-credibili, fra cattivi maestri e cattive compagnie, la condanna e la prigionia, ma anche di promesse e di voglia di vivere. C’era

una volta... “Un re!” diranno subito i miei piccoli lettori. “No, ragazzi, avete sbagliato. C’era una volta un pezzo di legno” (...)La trama è costituita dalle avventure di Pinocchio, che attraversa un percorso di metamorfosi da pezzo di legno a bu-rattino, fino a diventare bambino vero, tramite un susseguirsi di prove e incon-tri con personaggi significativi, ognuno dei quali rappresenta una particolare esperienza o insegnamento.Durante questo incontro gli alunni del-la scuola Primaria hanno recitato agli alunni della scuola secondaria di I gra-do, alcune filastrocche create da loro parafrasando la storia di Pinocchio.

Gli alunni più grandi hanno raccontato il messaggio che possiamo trarre dalla storia e i modi di dire legati alla storia di Pinoccio.Il rapporto adulti-bambini è il tema che caratterizza l’inizio e la fine della storia e che la percorre come filo con-duttore e motivo dominante. Pinocchio rimane ad oggi un’opera universale che trascende la collocazio-ne nel genere specifico della letteratu-ra per l’infanzia, mantenendo un nu-cleo di insegnamenti e riflessioni sulla vita che continuano a stimolarci, nono-stante il mondo che Collodi descrive,

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sia lontano anni luce dalla realtà con-temporanea. Altro testo preso in considerazione è“Il Piccolo Principe”di A. de Saint Exuperey “Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mer-canti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di

amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami.”

Altro testo è stato “Una testa selvatica” di Marie-Sabine Roger è un inno d’a-more ai libri e alla magia della lettura. Un romanzo curioso e delicato, in cui i destini di due esseri diversissimi si in-trecciano indissolubilmente. “Ho deciso di adottare Margueritte. Tra poco festeggerà l’ottantaseiesimo com-pleanno, meglio non aspettare troppo. I vecchi hanno la tendenza a morire. Così, se le succedesse qualcosa, non so - finire a terra per strada, o farsi scippa-re la borsetta,- io ci sarò. Potrò arrivare di corsa e farmi largo tra la gente…” Anche “Una testa selvatica” se curata con amore, può dare buoni frutti. La cultura è ben altra cosa dall’intelligen-za, infatti va saputa coltivare, come ripetono spesso i giochi di parole all’in-

terno del romanzo. Così come i senti-menti non sono qualcosa di innato, ma si acquisiscono con il tempo e piantano radici profonde impossibili da estirpa-re. “Con un colpo di bacchetta magica, lei mi aveva trasformato in orto. Ero soltanto un pezzetto di terra, ma ecco che con lei mi sentivo spuntare fiori, frutti, foglie e rami.”

Altro testo preso i esame che ha fatto da contenitore allo spettacolo è “Fah-renheit 451” di Ray Bradbury. Il libro è stato scritto nel febbraio 1951. Il prota-gonista della vicenda è un incendiario, Guy Montag, che vive in una società in cui i libri sono illegali e coloro che li

possiedono sono considerati sovversivi: il reato viene punito con l’incendio del-la propria casa e con l’arresto. La vita di Montag è sconvolta dall’incontro con una ragazza, Clarisse, la quale lo fa riflettere sui valori di quella società che non dà spazio ad opinioni perso-nali e che, invece, cresce uomini che non conoscono la natura e i veri senti-menti umani. Montag decide quindi di sottrarre alcuni libri dalle case che lui stesso incendia, raccogliendo così una certa quantità di volumi.Fuggirà dalla città per trovare rifugio tra gli uomini libro, sorta di “partigiani” della cultura, che imparano a memoria i grandi classici per salvaguardarli dalla

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sparizione. A nulla varranno i discorsi del suo comandante, lettore pentito che nei libri non ha trovato le risposte alle proprie domande, né i timori della moglie impasticcata e videodipenden-te, Montag è libero, libero di leggere. Intanto vedono lo scoppio della guerra nella città e proprio con questa scena finisce il libro. Alcune delle nostre let-ture sono state usate per mettere insie-me il copione per il nostro spettacolo teatrale, puntando sulla lettura espres-siva, senza stravolgere i testi, che sono stati inseriti in un canovaccio versatile che lascia spazio all’improvvisazione. Il lavoro è stato fatto in collaborazione, le foto mostrano alcuni momenti degli incontri.

Titolo dello spettacolo: IL POTERE DELLA LETTURA.

Canto della scuola PrimariaIntroduzione una sintesi dal libro da cui prende spunto lo spettacoloGli alunni della Primaria recitano Cosa abbiamo imparato dal libro di “Cipì” di M. Lodi

PRIMO GIORNOPrima scena (in aula)Un giorno qualunque a scuola l’inse-gnate spiega il libro Fahrenheit 451 di Ray Bradbury. La classe ascolta atten-ta e divertita, mentre Mattia si anno-ia e inizia a disturbare i compagni di banco. Il resto della classe non gli dà

troppo spago: l’unico che sembra di-vertirsi è lui. Dopo un po’ Mattia ine-vitabilmente finisce per annoiarsi e si addormenta sul banco. Seconda scena (il sogno)Mattia dorme sul banco, ma tutto in-torno non c’è più nulla: né compagni né banchi né classe. Alle sue spalle, dal buio, appaiono intorno a lui le donne libro di Fahrenheit 451 e recitano una filastrocca, ispirate a Le avventure di Pinocchio … “C’era una volta un re, di-ranno subito i miei piccoli lettori ….” Mattia si sveglia di soprassalto mol-to spaventato e comincia a toccarsi il naso e le orecchie temendo di essere diventato come Pinocchio. I compagni ridono divertiti. Per fortuna non è suc-cesso niente per davvero, è stato solo un sogno.

SECONDO GIORNOTerza scena (in aula)Mattia decide di vendicarsi dei compa-gni. Si diverte a fare scherzi e dispetti ai compagni. I compagni fingono di essere dalla sua parte, ma appena si allontana parlano male di lui. La pro-fessoressa mette una nota alla classe perché c’è confusione, ma Mattia fa finta di niente, si appoggia al banco e si addormenta.

Quarta scena (sogno)Mattia si ritrova solo nel suo banco con il niente intorno. Arrivano dietro di lui le “donne libro” che aveva già incon-trato, insieme all’uomo libro Filippo. Filippo gli racconta Il piccolo Principe … “Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uo-mini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami. ”...

TERZO GIORNOQuinta scena (in aula)Mattia continua a prendere in giro i compagni e a fare confusione. I com-pagni, stanchi dei suoi scherzi e di fi-nire in castigo insieme a lui, vanno a parlargli per cercare di convincerlo a non continuare a disturbare la classe. Lui sembra aver capito e promette di comportarsi meglio e se ne sta buono nel suo banco, ma si annoia ancora e si addormenta nuovamente.

Sesta scena (Sogno)Mattia è al suo banco con il niente in-torno, appare alle sue spalle donne e uomini libro, tutti insieme gli racconta-no la poesia di Rudyard Kipling “Se… “ Paride gli racconta un brano del libro Fahrenheit 451, Mattia si sveglia e ri-

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pensa a quello che gli sta capitando da qualche giorno e agli strani sogni che fa.

QUARTO GIORNOSettima scena (in aula)Mattia ha preso l’ennesima nota e ri-schia la sospensione, i compagni sono stanchi di prendere note collettive e di non andare in gita per colpa sua. Così lo lasciano in disparte, senza curarsi delle sue bravate.Mattia chiede alla sua compagna di banco Lucrezia di ripetergli il contenu-to del libro su cui tutta la classe sta la-vorando Fahrenheit 451, la compagna accetta volentieri.Alla fine si appoggia sul banco e si ad-dormenta.

Ottava scena (sogno.)Mattia si ritrova ancora solo, ha un po’ di paura quando appaiono alle sue spalle donne e uomini libro, Nausica gli racconta un brano del libro “Una testa selvatica” di Marie-Sabine Roger, prima che sparisca Mattia fa in tempo a chiedergli se è ancora in tempo per recuperare il tempo perso anche lui come Germain. “Dipenderà solo da te: il tuo futuro è nelle tue mani e nella tua testa…” con queste parole Mattia si ritrova solo.

Nona scena (aula)Mattia si sveglia di soprassalto. La pro-fessoressa lo sta rimproverando perché ancora una volta si è addormentato in classe. “Io non stavo dormendo, io…” farfuglia Mattia ancora un po’ scosso dai suoi sogni. “Ah, no? Non stavi dor-mendo? Bene, allora dimmi di cosa parla questo libro?” Domanda l’inse-gnante visibilmente contrariata. Mattia stupendo tutti si alza e “a parole sue” spiega il senso profondo del suo sogno e del libro che la compagna le aveva riassunto in precedenza, promettendo di cambiare. Se tutti i personaggi dei suoi sogni avevano sottolineato il po-tere della lettura, forse valeva la pena provare ad impegnarsi un po’ di più.Per la prima volta i compagni approva-no il suo comportamento, la professo-ressa gli sorride. Finale canto della scuola Primaria“Un posto bianco un posto nero”

Titoli dei libri rappresentati dalle don-ne-libro ed i personaggi che compaio-no nello spettacolo:• Se… R. Kipling• Una testa selvatica M.S. Roger• Pinocchio C. Collodi• Il Piccolo Principe A. de Saint Exu-

perey• Fahrenheit 451 R. Bradbury

• La manomissione delle parole G. Carofiglio

• Cipì M. Lodi• Canti Il libro Branduardi

Filastrocche inventate dagli alunni del-la scuola Primaria di via Sicilia Grosse-to.I lavori della scuola primaria sono di-ventati la prima parte dello spettacolo, le prove sono molto rumorose, ma di-vertenti. I loro testi recitati sono i se-guenti:

COSA CI HA INSEGNATO CIPÌA seguire i consigli dei nostri genitori Ad essere coraggiosi nella vita Ad essere generosi e ad aiutare gli altriA non essere egoisti e a non pensare sempre e solo per noiAd essere curiosi verso il mondoA credere nell’amiciziaLa gioia per una nuova vita che nasceA non fermarsi alle apparenzeA stare attenti ai pericoliAd apprezzare i sacrifici dei nostri ge-nitori… che la guerra è inutile, nessuno vin-ceL’importanza del gruppoA prendersi cura degli altriAd imparare dalle brutte esperienze, ma ancora di più da quelle belle.

Ad non essere indifferenti nei confronti degli altriA vincere le nostre paure anche con l’a-iuto del gruppoA capire l’importanza di avere una fa-miglia che ti consiglia e ti ama.A diventare saggi e responsabili

PINOCCHIO DIVENTA CIUCHINODin don, din don!La mezzanotte scoccòe il carro in silenzio arrivòpieno zeppo di bambini,che ahimè non lo sannoche presto ciuchini diventeranno!L’omino di burro a salir lo incoraggia-va,ma Pinocchio esitava!Disse l’omino a Pinocchio: - Che cosa vuoi fare?Venire con noi o a casa ritornare?-Il burattino dai ragazzi si sente chiama-ree così si convince a montare!-Vengo anch’io!- disse all’ominoe si accomodò in groppa a un ciuchino!Nel Paese dei Balocchi di sicuro voglion andaretutti i bambini che non amano studia-re!Appena fu arrivato nel Paese dei Ba-locchi,dalla meraviglia gli brillavano gli occhi!

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Or che è giunto nel PaesePinocchio si diverte a più riprese!Qui ci son dolci e pasticcinie divertimenti per tutti i bambini!Non si fanno i compiti,si gioca con tante cose belle e si ride a crepapelle!Nel Paese dei Balocchici son fragole e biscotti,ma i bambini svogliatelli si trasformeranno presto in asinelli!Con Lucignolo al suo fianco, si diverte e non è mai stanco!Ormai da cinque mesi durava la cucca-gnasenza mai guardare una lavagna!Scrivono “viva i balocci”invece di balocchie non si accorgono di quanto sono sciocchi!E’ tutto un gran divertimento,fino al giorno del tormento!Un brutto giorno infatti Pinocchio si svegliò,e le orecchie da somaro si ritrovò!Fu un’amara sorpresa quel mattinosvegliarsi con le orecchie da ciuchino!Avevan preso la febbre i due amici ri-belli,la febbre da somaro era venuta ai due monelli!Pinocchio le orecchie cercava di strap-parsi,

ma più le tirava più tornavano ad al-lungarsi!Come piangevano quei due bambini di esser diventati dei ciuchini.Troppo tardi ora il pianto amaro,son già cresciute le orecchie da soma-ro!

PINOCCHIO INCONTRA MANGIAFOCOLo sapete cari bambinicosa successe al Teatro dei Burattini?Arlecchino gira l’occhioe chi ti vede?Suo fratello Pinocchio!- Evviva Pinocchio!-E il burattino con un balzoè sul palco!Figuratevi gli abbraccii pizzicotti e le sceneper essersi trovati di nuovo tutti assie-me,ma ecco arrivare il Burattinaio e i burattini finiscono in un gran guaio!Impauriti indietreggiano e arrossisco-no i visi!Il burattinaio è un omone minacciosoIl suo nome è Mangiafoco.Al suo passar tutti battono i dentifulminati dai suoi occhiche son carboni ardenti!Ha la barba lunga e nerae se la pesta dalla mattina alla sera!Quando la frusta fa schioccare

i burattini incominciano a ballare.- Ballate, ballate più in fretta,io vi comando a bacchetta!- La sua voce è forte come una trombae nel teatro cala un silenzio di tomba!Dice Mangiafoco tutto arrabbiato:- Perché porti scompiglio nel mio tea-tro?-- Oh, Vossignoria non è certo colpa mia!-- Arlecchino, Pulcinella portatemi quel burattino testone.Lo userò per cuocer il mio montone!-- Non voglio morire!- Pinocchio gridava

e come un’anguilla si dimenava!Nonostante l’aspetto minacciosoMangiafoco è però buono e generoso,quando starnutisce il suo cuore si inteneri-sce!Etciù, etciù, e grazie alla sua sensibilitàPinocchio riconqui-sta la libertà!-Felicità!- dice Pinoc-chio al Burattinaioe con un bacio scam-pa dal guaio!Ascoltata la storia di

Geppetto,Mangiafoco regala a Pinocchio un sac-chetto:- Porta queste cinque monete al tuo povero babbino,così vivrà meglio poverino!-Pinocchio col denaro verso casa tutto contento se ne va,ma chissà chi incontrerà?

I bambini della Scuola Primaria hanno proposto come libri da “non dimenti-care” “Le avventure di Pinocchio” di C. Collodi e “ Cipì” di Mario Lodi. Entrambi i libri sono stati letti integral-

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mente e hanno riscontrato gradimento ed entusiasmo da parte dei piccoli let-tori.La finalità didattica è stata innanzi-tutto quella di avvicinare i bambini al piacere della lettura, in particolare alla lettura dei classici per l’infanzia, che sono portatori di tutta una serie di va-lori ancora oggi attuali.Il libro “Le avventure di Pinocchio”, opera universale, offre ovviamente molti piani di lettura: per i bambini della Scuola Primaria l’attenzione si è focalizzata sulla fatica di crescere, “di diventare un bambino vero”. In questo viaggio, Pinocchio incon-tra vari personaggi, che sono stati analizzati nella loro simbologia e che agiscono su di lui positivamente o ne-gativamente, ma che alla fine hanno un’influenza sulla persona che diventa, proprio come accade ad ognuno di noi nella nostra vita.Il messaggio è quello che ogni bambino può sperimentare la propria “vittoria personale” diventando una persona positiva, dopo aver “attraversato”,co-me Pinocchio, una serie di esperienze dalle quali ha imparato.Il libro ha fornito una varietà di spunti di riflessione che sono stati contestua-lizzati nell’esperienza dei bambini. Dalla lettura, siamo poi passati alla

elaborazione su un piano grafico- pit-torico degli episodi del libro che più sono piaciuti: gli alunni hanno creato pannelli pittorici, descrivendo i quali, hanno scritto filastrocche.Per quanto riguarda “Cipì” di Mario Lodi, dalla lettura del testo sono stati

ricavati i temi dominanti (la famiglia, l’amicizia, il piacere della scoperta, le paure e i “pericoli” a cui i bambini sono sottoposti in questa nostra so-cietà). Alla fine gli alunni hanno elabo-rato un libro da cui sono tratte le rifles-sioni che troviamo nello spettacolo.

PINOCCHIO DIVENTAUN BAMBINO VERO (…) Una sera Pinocchio si addormentò e in sogno la cara Fatina gli parlò: tutte le monellerie gli perdonava e la ricetta della felicità gli indicava. Quando Pinocchio si svegliò al mattino vide con meraviglia che non era più un burattino: ormai era un bel bambino! Or che il libro è terminato molte cose ci ha insegnato: che per diventare grandi servono cose importanti, l’amor dei nostri cari, le regole, lo studio l’entusiasmo, il giocare, l’ascoltare la coscienza e l’aver molta molta pazienza! Pinocchio dopo tante disavventure tutto questo l’ha capito da sé, e adesso tocca a me!

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