Cittadini & Salute Dicembre 2010

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Mensile di informazione Socio-Sanitaria della Provincia di Roma Est Anno 2 - N° 14 Dicembre 2010 Distribuzione gratuita www.cittadiniesalute.it Il luogo di lavoro è il Il luogo di lavoro è il primo avamposto della primo avamposto della medicina preventiva. medicina preventiva. Fare diagnosi lì vuol dire Fare diagnosi lì vuol dire allontanare la malattia. allontanare la malattia.

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Mensile di informazione Socio-Sanitaria della Provincia di Roma Est

Anno 2 - N° 14Dicembre 2010Distribuzione gratuitawww.cittadiniesalute.it

Il luogo di lavoro è ilIl luogo di lavoro è il primo avamposto dellaprimo avamposto della medicina preventiva.medicina preventiva. Fare diagnosi lì vuol direFare diagnosi lì vuol dire allontanare la malattia.allontanare la malattia.

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SommarioEditoriale

Cittadini & Salute

Federalismo in salute, la Sanità non si sa

di Angelo Nardi

Il 17 novembre è stata presen-tata alla stampa la risoluzione sulfederalismo approvata dalla com-missione Sanità del Senato.

È informata da linee guida dirigore. Gli enti Regione devonogarantire la Sanità pubblica.Trasparenza. Nessun taglio alfondo sanitario. Era presente ed haapprezzato anche il ministro della Salute Ferruccio Fazio.Ma federalismo significa necessariamente la fine di un inte-ressamento da parte dello Stato centrale e delega assoluta aiterritori. Chi meno ha, meno potrà spendere, anche per laSanità. All’obiezione la risposta prevedibile. “Si può spen-dere meglio, non spendere meno”.

Ma senza tanti infingimenti, federalista o no, la Sanità inItalia ha un costo. Il “Patto per la salute” ha indicato una so-glia che non può essere disattesa. Ma lo schema di decreto le-gislativo sui costi standard all'esame della ConferenzaStato-Regioni se conferma le previsioni di questo biennio, nonfa stime per l’immediato futuro.

Sempre la Conferenza Stato-Regioni prevede chiarezza nelpiano investimenti. È evidente a tutti che la nostra Sanità habisogno di un adeguamento delle strutture. Investire nell’in-novazione tecnologica, nella preparazione della classe medicae paramedica, ma molto spesso le strutture murarie dei nostrinosocomi ad apparire inadeguate.

Quindi, prima di tutto bisogna definire le procedure e le di-mensioni degli interventi adeguando un’impresa di questotipo alla ricerca di risorse e alla capacità di saperle gestire neltempo. Un tipo di investimenti che hanno bisogno di ungrande impegno da parte del governo (qualsiasi configura-zione politica gli italiani decidano debba avere).

Non si capisce come si possa ancora puntare tutto sullachiacchiera del federalismo come panacea. Se, nel migliore deicasi tutto da dimostrare, il governo dei territori riesce a inter-venire meglio nel dettaglio, nel controllo di diseconomie esperperi - anche perché è chiaro che di soldi per risanare tipoFondi Fas non ne verranno più - non potrà davvero governarequesto New Deal della Sanità.

Sempre nel migliore dei casi, avremo la migliore diagno-stica, il servizio più efficiente ma in strutture fatiscenti.Sempre più lontani gli standard europei.

Almeno per la Sanità.

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Prevenzione. Per la salute di chi lavora

Il Camper della Salute

Donne in carriera facilitate all'infarto

Tumore al seno, combatterlo è facile

Cancro, terapia per il dopo

Medici e malati, all’erta l’uno contro l’altro

L’ipilimumab farmaco di seconda linea

Cosmetici tossici, mito e realtài

Io, gli amici, uno per uno

Harry Potter e Halloween, educatori necessari

Rubrica Prevenzione e Salute.Abuso alcolico: Focus sulla transferrinacarboidrato carente (CDT)

Contro la chiusura del SS Gonfalone

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Attualità

C’È UNA LEGGE CHE OBBLIGA A PRENDERSICURA DI SÉ. È IL DECRETO LEGGE N.81 DEL 2008CONVERTITO IN TESTO UNICO.

Sull’applicazione della norma come opportunità per l’impresa,per la sua crescita di produttività e per la salute di chi ci lavora, unconvegno dall’Hotel Ergife di Roma dal 1 al 4 dicembre. Un grandepasso avanti per la prevenzione.

Gli effetti positivi della normativa infatti obbligano il lavo-ratore a sottoporsi ad analisi diagnostiche troppo spesso ri-mandate per pigrizia o per la presunzione di trovarsi in salute.Senza alimentare allarmismi, invece, sono il 2% i casi di ri-scontrato diabete. I soggetti che si trovano con questa diagnosicompletamente inaspettata erano invece convinti di essere inperfetta salute. Ugualmente, sono il 5% quelli che non si aspet-tavano di avere un’ipertensione. Le tipologie di malati incon-sapevoli sono quelle più importanti.

Sapere di avere delle affezioni importanti significa preservareil lavoratore dall’effetto conclamato del male. Decisivo saperloprima. Prima che sia difficile correre ai ripari. Quindi la pre-venzione sanitaria sul posto di lavoro salva anche la vita, anchenei casi in cui non ci si trova in un cantiere, in una cava, in unluogo ad alto rischio ma in un comunissimo ufficio dove l’inci-dente più grave che può capitare consiste nel macchiarsi con lapenna. Sottoporre i propri collaboratori a controlli periodicicomporta anche evitare molte delle malattie da lavoro. Quindi,al di là del valore etico, l’analisi diagnostica ai propri addetti peril datore di lavoro rappresenta un fattore di produttività certa.

Il 22 ottobre l’Inail ha stanziato 60 milioni per le imprese cheinvestono in sicurezza sul posto di lavoro. Chiaramente sono ri-sorse insufficienti se spalmati su scala nazionale. Ma questostanziamento è stato deciso per incrementare altri finanziamentitesi per le attività che vogliono mettersi in regola e in sicurezzacon i propri lavoratori. L’Inail ha deciso di ripartire l'importo inbudget regionali e la ripartizione sarà effettuata in funzione delnumero di addetti e dell'andamento infortunistico regionale.

La cifra degli infortuni L’Inail questa estate ha dato le cifredelle denunce sugli infortuni nel posto di lavoro che sono dimi-nuiti del 10% nel 2009, rispetto l’anno precedente. Numeri chefanno impressione. Sono790mila: 85mila inmenorispettoal 2008.Un numero pari a 1050 i casi mortali, con flessione del 6,3%.

Va anche detto che, secondo l’analisi, la crisi economica siè ridotta nella misura del 3% l'esposizione al rischio. L’aspettorilevante riguarda il fatto che gli infortuni capitati durantel’effettivo svolgimento delle attività si è ridotto del 10,2%.(Fonte: Inail)

Primo nemico del lavoro: lo stress A dicembre entra in vi-gore la disposizione del decreto legge n.81 che prescrive il va-lore dello stress nei luoghi di lavoro. Consiste solo in unadelle attività a cui è sottoposto il datore di lavoro verso gliaddetti di qualsiasi settore d’impresa.

La scienza medica e diagnostica disperando di trovare ilmetodo di rilevazione dello stress attraverso analisi di labo-ratorio (come l’analisi del cortisolo), svolge un’analisi ponde-rata dei carichi e dell’ambiente di lavoro: turn-over,pendolarismo, straordinari ed altri fattori anche di natura psi-cologica, con riscontri oggettivi.

Tutela per chi usa sostanze stupefacenti Lo prevede lanorma! Il datore di lavoro deve escludere che alcuni tipi dilavoratori (mulettisti, autisti patente C, ecc.) non utilizzinosostanze stupefacenti.

Ipertensione In uno studio sul ruolo svolto dall’attività la-vorativa sull’ipertensione arteriosa pubblicati sul GiornaleItaliano del Lavoro ed Ergonomia (volume XXXIX, n.2), si èosservato che alcune caratteristiche fisiche del lavoro, ma so-prattutto quelle di tipo organizzativo sono fortemente asso-ciate all’ipertensione arteriosa. Importante come il lavoratoregiudica il proprio lavoro, il livello di autostima. Importanteanche I’organizzazione del lavoro.

Diabete Scoperto il diabete, chi ne è ammalato deve sotto-porsi a cautele del tutto speciali. Il diabetico deve seguireun’alimentazione ad orari prestabiliti, alla somministrazionedi farmaci in ore indicate. Evitare lo stress psicologico comeforti ansie, turni di lavoro notturni. (Fonte: Michelangelo DeFalco, medico del lavoro)

Sordità L’effetto del rumore in cantiere, in fabbrica, in cavarappresenta la più frequente patologia determinata dal la-voro. Sui riscontri positivi eseguiti sui lavoratori il 10% si ca-ratterizzano come abbassamento della capacità di recepiresuoni e voce. (Fonte: Luca Coppetta, docente all’Università di TorVergata in Medicina del Lavoro)

Gas radon È la seconda causa di cancro al polmone, dopoil fumo delle sigarette. Il gas radon è un po’ ovunque, spe-cialmente nei seminterrati. (Fonte: Luca Coppetta, docente al-l’Università di Tor Vergata in Medicina del Lavoro)

Tumore La scoperta delle nanotecnologie è troppo recenteper fare una casistica e capire l’incidenza delle nano particelleper l’insorgere di malattie cancerose. È comunque chiaro cheper inalazione il biossido di titanio è un prodotto problematico.(Fonte: Luca Coppetta, docente all’Università di Tor Vergata inMe-dicina del Lavoro)

Prevenzione. Per la salute di chi lavora

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Medicina del Lavoro

Il Camper della Salute

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È l’unità mobile attrezzata per effettuare visite ed accertamentidiagnostici previsti dalle normative vigenti per la tutela della salutedei lavoratori sui luoghi di lavoro.L’unità mobile è utilizzata in ogni luogo di lavoro dove non è possi-bile usufruire di un’infermeria.Le attività interessate sono, edili,trasporti, il terziario e imprese ar-tigianali, in pratica ovunque ci sia una azienda con almeno undipendente. Questo tipo di mezzo è un ambulatorio mobile inse-

rito in un camper omologato per tale funzione dove:in tempi rapidi, in perfette condizioni di igiene, nella totale riser-vatezza, senza impegno di spazi e di mezzi da parte dell'impresacommittente, si effettuano le visite specialistiche, gli accertamentidiagnostici a tutti coloro che in azienda vi lavorano.La prevenzione per la salute inizia proprio sul luogo dove si pro-fessa la propria attività.Info: LAG Tel. 0774.345000 - email: [email protected]

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Ricerca

Donne in carriera facilitate all'infarto

NON SI TRATTA DI UNA MORATORIA SUI COSTUMITRADIZIONALI CHE VOGLIONO IL RITORNO DEL-L'ANGELO DEL FOCOLARE OPPURE ALLA FIGURA

DELLA DONNA RASSEGNATA AL RUOLO LEGATO ALLACONDIZIONE SOCIALE CHE ESPRIME.

Si tratta di uno studio realizzato nell'Harvard Medical Schooldi Boston. Le donne in carriera hanno il doppio delle probabi-lità di essere attaccate dal temuto colpo al cuore che le altre piùrilassate. La rilevazione a un passo dal comune buon senso fa ri-flettere però perché fanno parte delle donne stressate anche co-loro che svolgono attività lavorativa normale ma che lo stessosono sottoposte a stress dovuto a tutta una miriade di incom-benze come la casa, i figli, le cento cose da fare in un giorno.

Manello specifico èproprio lo stress dell'arrampicata in carrieraa mandare in tilt il gentil sesso. Le donne più arrembanti sonoquelle chepiù spesso soffronodi pressione alta e così hannoun ri-schio più elevato di sviluppare un ictus o arresto cardiaco.

Imponente il volume dei casi analizzati dai ricercatori. Sono statiesaminati idatidioltre17.400donnedietàcompresatra i50e60anni.

Va detto che questo campione però espone a dei dati sbilanciatiperché in età di menopausa si abbassano drasticamente gli estro-geni nel sangue e la protezione del cuore diminuisce, quindi lostress si trasforma in un fattore di pericolo maggiore.

D’altra parte la categoria messa a fuoco dagli studiosi vedeclassificata come figura sociologicamente riconoscibile: unadonna con ruolo professionale molto impegnativo e con pochepossibilità di usare la propria abilità creativa. Un tipo di personache non ha problemi coi figli e gode di buona situazione sociale.Eppure, questo tipo di persona ha il 40% di probabilità in più disviluppare malattie cardiache. Sempre sullo stesso campione,questo tipo di donna ha l'88% di possibilità in più di subire un at-tacco di cuore rispetto a chi sta solo in casa. Su questo stesso cam-pione, viene identificato, poi, il vero e proprio idealtipodi “donnain carriera”. Questo animale sociale ha il 43% di probabilità in piùè dovuta ricorrere alla chirurgia, non plastica, ma cardiaca: inter-vento di bypass. Si sa che in questo tipo di intervento il sanguevienedeviato daun'arteria bloccata utilizzandounvasodi sangueprelevato da un'altra parte del corpo.

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Attualità

JANE FONDA OPERATA DI UNTUMORE AL SENO È UNA NOTI-ZIA, PERCHÉ A DIRLO È LA FA-

MOSA ATTRICE AMERICANA, NONDAVVERO PERCHÉ IL SOTTOPORSI AQUESTO INTERVENTO SIA UNANOVITÀNEL MONDO DELLE DONNE.

Jane Fonda ne ha fatto un evento me-diatico. Da parte di molte donne tuttoquesto è vissuto nel riserbo nella pauradi vedere visibilmente menomata unaparte della femminilità.

E, in verità, se Jane Fonda lo annun-cia in una intervista all’EntertainmentTonight in onda la notte del 12 novem-bre, non lo fa solo perché si parli di lei.L’attrice è sempre stata impegnata nelrisveglio di un protagonismo femmi-nile, predicando ad altre donne moltomeno fortunate di lei il dovere di cre-dere in sé stesse valorizzando le propriequalità. In tal senso anche tutta la sua ti-rata sull’autostima fisica che sconfinanel business del culto del proprio corpo.

Ma tornando al male che affliggetante donne Jane Fonda dice di averscoperto poche settimane prima di ope-rarsi di avere alcune anomalie al seno.Tutto durante un controllo di routine. Ilmale è stato preso allo stato iniziale.

Da qui la necessità di non smetteremai di controllarsi e adottare la preven-zione come vera terapia anche contro lapaura. Se lo fa 73enne statunitense figliadi Henry Fonda lo possono far tutte.

In Italia il tumore della mammellarappresenta una patologia notevol-mente diffusa fra le donne, con inci-denza di 28 mila nuovi casi l’anno eduna prevalenza di 330 mila donne.

Data la gravità della patologia, essacomporta un peso rilevante, anche intermini di ricoveri, con 83 mila dimessil’anno in regime di degenza e 63 milain regime di day hospital. Ma sul pianodella tecnica di asportazione e di uscitadalla malattia arrivano notizie moltoincoraggianti.

A Pavia è stato tolto un tumore alseno con lievissimo livello di invasionechirurgica. È successo ad inizio novem-bre. La tecnica è avanzatissima. Una chi-rurgia mini invasiva. La paziente, una45enne, è stata dimessa tre giorni dopol’intervento. L’operazione in video-assi-stenza ha permesso di seguire visiva-mente con evidenziazione di elementiquasi invisibili, asportando radicalmentela ghiandola mammaria.

Solo gli orientali precedentemente ave-vano adottato la chirurgia video-assistitae mini invasiva per i tumori al seno.

Nel Policlinico dell’ospedale di Paviaè stato istituito l’ambulatorio delledonne ad alto rischio nel quale vengonoattuate diagnosi con conseguenze di te-rapeutica. La scarsa invasività consentedi affrontare con disagi psicologici deltutto alleggeriti il trattamento di questaterribile malattia. La chirurgia mini in-vasiva permette infatti di asportare il car-cinoma e impiantare la protesi senzalasciare cicatrici visibili sul corpo dellapaziente. La riuscita dell’intervento se-gna una nuova fase di lotta alla malattia.

Un sistema di far medicina chirurgicache non penalizza la donna ma le con-sente di parlare della sua malattia conla naturalezza e anche il coraggio concui una star è riuscita a farlo davantialle telecamere. La ridottissima invasi-vità dell'intervento permetterà di af-frontare con meno disagi psicologici iltrattamento di questa terribile malattia.Ma ancor prima di curarlo con menodanni si deve pensare a come evitareche la malattia arrivi.

“Le donne fumatrici o che hanno unastoria di fumo avevano un tasso del 39%più alto di morire di cancro al seno”.

Lo dice una ricerca svolta a San Fran-cisco nella University of California.

Chi vuole intendere intenda.

Tumore al seno, combatterlo è facile

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Regione

Cancro, terapia per il dopo

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USCIRE DAL TUMORE ED EN-TRARE IN UNADIMENSIONE INCUI IL CORPO DIVENTA UNA

PRIGIONE. TROPPO SPESSO L’ESITO DITERAPIECHE SALVANO LAVITA SONOFORTEMENTE INVALIDANTI.

Unesempio: il linfedemadell’arto supe-riore, (grossobraccio)puòpresentarsi nelledonne operate di cancro della mammella.La terapia riabilitativa, la riabilitazioneoncologica, affronta queste disabilità.

Il 6 e il 7 novembre, durante la Giornatacontro i tumori promossa dall'Airc, si èparlatomoltodi ricerca edi cura. Sul recu-pero edi riabilitazionedeipazienti, invece,cala il nulla.Nel taglio drastico operato daRenataPolverini nel pianodi rientroper laSanità non c’è una minima attenzione pertali terapie che sono cadutegenericamentesotto la scure che guarda a risanare le fi-nanze, non la salute dei cittadini.

Attualmente nel Lazio i centri di riabi-litazione specializzati nella terapia riabi-litativa oncologica sono pochi.

Uno di questi centri, in cui è attivouno specifico servizio di RiabilitazioneOncologica è la Cooperativa di AzioneRiabilitativa.

La C.A.R. opera in regime di accredita-mento nel territorio dellaAsl RmA, in ViaValfurva 14, ma accoglie anche altri pa-zienti provenienti da altre provincie e re-gioni trattando circa 200 pazienti l’anno.

La terapia riabilitativa prevede la presain carico globale del paziente. Segue un“Progetto Riabilitativo individuale”.

Si stabiliscono interventi come linfo-drenaggio, bendaggio elasto-compres-sivo, riabilitazione neuro-motoria eposturale, riabilitazione respiratoria, delpiano uro-genitale tect. La complessitàdell’intervento è modulata dal diversoimpegno assistenziale.

I tagli operati hanno stabilito un abbat-timento del budget disponibile con riper-cussioni sulla ricettivitàdella struttura cheper far fronte alle numerose richieste mo-dula la gestionedella lista di attesa in baseadei parametri di priorità, con l’intentodiridurre al minimo i disagi per i pazienti.

A fare questa fotografia è il Responsa-bile medico del servizio di riabilitazionevascolare edoncologicadelCAR,AntonioMander: “Laneoplasia per la quale è statadimostrata la maggiore necessità di cureriabilitative è il cancro della mammella.Infatti in questa patologia sono abba-stanza frequenti i problemidi circolazionelinfaticadel braccio che simanifestano conaumento di volume dell’arto stesso, il co-siddetto linfedema o grosso braccio post-linfoadenectomia.Altri problemi possonoriguardare la spalla, la cute, le strutturenervose altre neoplasie sono il cancro de-l’utero-ovaio, prostata, polmone, vescica,colon e metastasi ossee”.

I malati di tumore in Italia sono oltreun milione 700 mila ed oltre 250 milasono i nuovi casi ogni anno.

Lametàdi questi guarisce senza esiti in-validanti, un numero rilevante è costrettoinvece a convivere con gli inevitabili esitidella chirurgia e dei trattamenti ricevuti.Nel Lazio sono 87 mila, compresi tra pa-tologie conclamate e nuovi ammalati.

Nell’Italia del nord la pratica della te-rapia post-cura è molto più diffusa chenel Lazio. Il Piemonte, in tal senso è unaregione modello, ma anche la Lombar-dia, l’Emilia e la Toscana sono attrezzate.Gli anni ’80 hanno segnato l’inizio dell’ap-plicazione della riabilitazione oncologica.Oggi Antonio Astone del Policlinico Ge-melli la considera parte integrante delpiano di trattamento del paziente.

Necessaria, chiaramente, la collabora-zione di più specialisti. Il fisioterapista -necessario alla riabilitazione post-mastec-tomia e nella ginnastica respiratoria postinterventi toracici e in altre branche spe-cialistiche della riabilitazione - lo psico-logo, il nutrizionista, l’angiologo...

Sul problemaè statopubblicatoun librobianco curato dall’Istituto Nazionale deiTumori di Milano e dalla Federazione Ita-liana delleAssociazioni di Volontariato inOncologia.Una copia l’abbiamo trasmessaa Renata Polverini ma è facilmente scari-cabile da internet. Angelo Nardi

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Attualità

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Medici emalati, all’erta l’uno contro l’altro

SONO ONCOLOGIA E ORTO-PEDIA AD AUMENTARE LE SE-GNALAZIONI PER ERRORI

PRESUNTI DA PARTE DELLA CLASSEMEDICA. AUMENTA IN MODO IN-CREDIBILE IL LIVELLO DI LITIGIOSITÀTRA PAZIENTE E MEDICO, RAPPORTOCHE FINO A VENTI ANNI FA ERA IN-FORMATO DA UNA DIMENSIONE DITOTALE FIDUCIA. LO DICE IL RAP-PORTO PIT SALUTE 2010, DAL TITOLO“DIRITTI: NON SOLO SULLA CARTA”,PRESENTATO AL SENATO DAL TRIBU-NALE PER I DIRITTI DEL MALATO.

Presentato il 17 novembre. Va chiaritoquindi che i dati qui presentati riguar-dano le denuncie dei pazienti, non i casiacclarati e provati. Nondimeno le pro-porzioni appaiono impressionanti.

Apreoccupare è la sicurezza dei servizisanitari. Al vertice della classifica dellainsicurezza sanitaria ci sono le segnala-zioni sui presunti errori che nel 2009hanno raccolto il 74% delle segnalazioni,suddivisi in

- Terapeutici: 49,5% nel 2009, +1,4%sul 2008 e +2,5% sulla media 1996-2009;

- Diagnostici: 24,5% nel 2009, +5% ri-spetto al 2008 e +1,5% rispetto alla me-dia storica).

Nel 2009 le prime tre aree interessatedalle segnalazioni di presunti errori te-rapeutici sono state l'ortopedia (24,3%,+3,8% rispetto al 2008 e +2,5% sulla me-dia dei 14 anni), l'oncologia (10,7% nel2009, +2,9% rispetto all'anno precedentee 2,6% sul trend storico) e l'odontoiatria(9% nell'ultimo anno, sostanzialmentestabile rispetto al passato).

Nel corso del 2009 le sospette erratediagnosi hanno riguardato soprattuttol'oncologia che da sola ha raccolto il38,6% delle segnalazioni (+5,8% ri-spetto al 2008, + 13,8% sulla media dei14 anni).

Dopo i presunti errori, seguono le se-gnalazioni sulle infezioni ospedaliereche negli anni hanno avuto un anda-mento in crescita pressoché costante: nel2009 si attestano al 10,2%, + 4,1% sul 2008e +4,9% sul periodo 1996/2009. Contrarreun’infezione nosocomiale comporta unpeggioramento per la salute del pa-ziente, oltre che il prolungamento delladegenza, con la conseguenza di ingentiaggravi di spesa sanitaria, che si può sti-mare tra i 500-2.000 euro al giorno.

Resta da stabilire se il dato sia deter-minato da una maggiore vigilanza delTribunale del malato, o da una più forterecriminazione da parte della realtà so-ciale che, come effetto della crisi econo-mica, contrae da un malessere socialemaggiore intolleranza davanti ai pre-sunti errori, se semplicemente neglianni precedenti si denunciava meno - intal caso questi dati sono destinati ad au-mentare - oppure se in effetti si avverteuna crisi forte nelle strutture sanitarie.

In questo caso potrebbe essere un ef-fetto sempre della precarietà in cui vi-vono molti del personale medico anchespecialistico, sia nel comparto terapicointerventista, sia nell’ambito diagnostico.

In sostanza, il clima di tagli, di ridu-zione delle risorse sulla sanità, po-trebbe aver creato una sensazione diminore motivazione con effetto di sfi-ducia verso prospettive di carriera omiglioramento di stato sociale attra-verso il lavoro.

E sui medici poco motivati si è con-centrato un convegno nazionale dopoquesta estate. Da questo l’assunto è par-tita la ricerca dell’Accademia di Medi-cina generale che ha appurato il minoreentusiasmo professionale anche dallacaduta di iscrizione alla facoltà di me-dicina in Italia.

Con questa crisi, diventa inevitabilela ripercussione sui pazienti. Dal 1994sono aumentate le 200% le cause legalitra medici e ammalati.

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Ricerca

L’ipilimumab farmaco di seconda linea

SI TRATTA DI UN ANTICORPOMONOCLONALE. VUOL DIRECHE RISPONDEAUN INSIEMEDI

ANTICORPI IDENTICI PERCHÉ PRO-DOTTI DA LINEE CELLULARI CHE DERI-VANODALLOSTESSO TIPODICELLULA.

La sua riscoperta ha corrisposto a unbalzo in avanti nella ricerca perché haconsentito di migliorare la terapia con-tro il melanoma, specialmente quandoil corpo non ne vuole più sentire di che-mioterapia e i suoi strumenti reattivinon reagiscono al progredire del male.

Al momento è disponibile in combi-nazione con la chemioterapia l'ipilimu-mab sta acquisendo sempre piùcredibilità tra i ricercatori nella lotta altumore della pelle. Lo ha ribadito il cen-tro ricerche contro il melanoma riunito incongresso a Sydney dal 4 al 7 novembre.Le prime sperimentazioni hanno datoelementi molto ottimistici. L’ipilimumabsi basa sul meccanismo inibente.

Praticamente seleziona e blocca laforma mutata di una proteina chiamataBRAF, un bersaglio tutt'altro che raro,che si riscontra in oltre la metà dei casidi melanoma metastatico ed è la muta-zione più comune in questo tumore dellapelle. Proprio i casi più gravi per i qualile cure risultano insufficienti. È a base diun vecchio farmaco, la dacarbazina.

La molecola sblocca il freno moleco-lare che in condizioni normali ferma lareazione immunitaria. I risultati sonogiudicati così incoraggianti che in Italiai pazienti con la malattia avanzata po-trebbero avere il farmaco per “usocompassionevole”.

Alcuni centri, infine, stanno speri-mentando il farmaco contro i tumori diprostata e polmone.

L’ipilimumab è prossimo alla regi-

strazione come farmaco di seconda li-nea dopo la chemioterapia. Non si capi-sce tanta resistenza nel renderlo adiretta disposizione dei pazienti, al mo-mento viene venduto solo per “usocompassionevole”.

(Con questa formula si indica la di-sponibilità discrezionale per trattamentiche non sono sul mercato).

Attualmente viene sperimentato conla chemioterapia.

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Tossicologia

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Cosmetici tossici, mito e realtà

“LE PARTICELLE NANOTECHSONO TRA DI NOI. NON CE NEACCORGIAMO. NON LE VE-

DIAMO. NON POSSIAMO! MA ESI-STONO.ALCUNEDIQUESTE POSSONOESSER ASSAI NOCIVE PER LA SALUTE.

Tra queste alcune sono cancerogene -Con particelle nanotech si intendono leminuscole particelle sviluppate dalla na-notecnologia - Ebbene, fanno ammalare!Uccidono i lavoratori in fabbrica, lad-dove venga utilizzata questo tipo tipo ditecnologia. I polmoni sono gli organipiù attaccati, alcuni studi sulle cellulemostrano danni genetici al DNA”.

È la convinzione a metà tra realtà ac-clarata e isteria di quelli che la sannolunga. "Il DNA e l'ambiente sono mi-nacciati dalle nanotecnologie", la con-vinzione di un portale che è un molochde “L'altra informazione”: Ec Planet,pubblicato il 10 novembre.

Più direttamente notizie non si sa maifin quanto degne di fede girano sulla po-sta elettronica di amici e amiche ansioti-che. In ogni ordinario utensile, in ognistrumento utilizzato, nei detergenti, inquel che mangiamo si può nascondere lacausa della nostra sicura morte.

Il fattore tossico mortale indicatocome invisibile ma pronto ad attaccarci.Molti di questi terrorismi ideologicivengono smentiti da istituti di ricercadalle Case produttrici sulla base di datisperimentali. Ma non basta.

Un esempio. Un anno fa la Food andDrug Administration ha assicurato che ilivelli di piombo dei rossetti era nei limiti.L' entegovernativodegli StatiUniti chevi-gila sulla non tossicità dei prodotti ali-mentari, farmaceutici e cosmetici. Non èbastato. Il mondo degli utenti alla Retesemprepiù corrispondente almondo realesi è scatenato chiedendo comunque sianoabbattuti i livelli pur minimi di piombo.

Marina Marinovich, presidente della So-cietà italiana di tossicologia e docente ditossicologia al Dipartimento di Scienzefarmacologiche dell' Università di Mi-lano, risponde alla vexata quaestio spie-gando che il piombo non viene messointenzionalmente nei rossetti per assicu-rarne la persistenza, bensì il piombo è uninquinante ambientale e può capitare ditrovarne tracce minime anche nei rossetti.Si tratta sempre di notizie nelle quali adelementi di verità, caoticamente indicati,si annidano equivoci e ipotesi masche-rate a fatti acclarati.

Ancora. Gli shampoo e i bagni-docciache fanno schiuma contengono Sodiolauretil solfato. Si mette all’indice il pro-dotto perché cancerogeno. Ma c’è unfatto: il Sodio lauretil solfato non è can-cerogeno. È presente negli shampoo e inaltri detergenti per la pulizia personalema non è cancerogeno. Pare che la con-fusione sia stata determinata da una mailtrasmessa da una segretaria in confu-

sione dell’istituto di ricerca. La realtà chereplica lo stesso mito: basta una cellulaimpazzita per far saltare il sistema e ban-dire come verità di fatto speculazioni ge-nerate da instabilità di una sola persona.

Un vademecum per stabilire almenola rispondenza della ricerca a basi disperimentazione riscontrabili: - devonoessere chiare le fonti bibliografiche equeste non possono essere solo riferiteal mondo della Rete o dei blogger. -deve esserci una fonte universitaria esullo studio deve esser riscontrabile unaletteratura scientifica. - devono esser ri-scontrabili con nome, cognome e luogodi residenza le persone che scrivonol'articolo. - devono essere attestati i ti-toli che hanno per scrivere e per ponti-ficare su pericoli paventati. - devonoessere definite le persone danneggiatedi cui si propongono le dichiarazionicome attestazione di esperienza effet-tiva. Anche in questo caso, nome, co-gnome e luogo di riferimento.

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ÈSTATO SUFFICIENTE IL CORSODI UNAGENERAZIONE PERCHÉUNMOSTRO SACRO PASSASSE

LA MANO AL SUO GIOVANISSIMOCOMPETITOR. MAI NELLA STORIA, INECONOMIA, NEI PASSAGGI TRA GE-NERAZIONI, DA UN SOLCONE SUBEN-TRA UN ALTRO APPENA NATO.

Il successo di Facebook, che ora puntaal vertice assoluto del mercato Web, èstato determinato proprio dalle nuovegenerazioni. Questo perché al di là del-l’articolazione dei saperi, si privilegianoi contatti tra persone.

Facebook tenta il sorpasso a Google.A San Francisco, il 15 novembre, si èdato il via alle ostilità. Mark Zuckerbergha ufficializzato il lancio tentando lascalata per la leadership nel mondo glo-bale della Rete che dalla sua nascita haavuto Google come leader. L'assalto aicontatti e ai livelli di gradimento il fon-datore di Facebook lo tenta con lanuova social mail.

Stimato il potenziale di 500 milioni diutenti. Hotmail ne ha 364 milioni. Ma lanovità consiste nel fatto che la nuova e-mail sostiene il protocollo IMAP4 ePOP3,quindi i messaggi si spediscono anchesenza accedere al sito. Si possono utiliz-zare gli indirizzi di Facebook (@face-book.com). Il nome scelto è Project Titan.

Google d'altra parte per non consen-tire che si saccheggi il proprio patrimo-nio di utenti ha sbarrato la rubricaGmail per non consentire a Fb di acqui-sire contatti che sono suo patrimonio.

Già da adesso Fb è la terza potenzacome valore gra le Web Company.Adam Rifkin su Tech Crunch scom-mette su Fb e dice che in cinque anni Fa-cebook diventerà più di grande di ciòche è Google attualmente. Anche seconfrontati di due colossi sul fatturatoc'è ancora un abisso: Fb stazza 2 mi-liardi di dollari, Google 28. Ma va purdetto che Facebook dal 2008 ha ritmi dicrescita pari se non superiori a quelli di

Google quando ha aperto i battenti.Google ab initio raggiunse 86 milioni didollari, era nel 2001, 440 milioni nel2002, e 1.4 miliardi nel 2003.

Fb tocca i 275 milioni nel 2008, 635 mi-lioni nel 2009 e circa 2 miliardi nel 2010.

La vera competizione tra i due mostriè sulla pubblicità. La polpa ghiotta for-nisce a Google dieci miliardi. Soldi cheFb potrebbe vampirizzare buttandosinel mercato vampirizzando gli spaziconquistati dal leader in carica tra i net-work. Fino a ieri si spendevano 60 mi-liardi di dollari l’anno negli Stati Unitiper la pubblicità in televisione.

Ed è su questo mercato che puntanogli operatori di mercato di Fb perché i500 milioni amici di Facebook si rap-porta molto meglio alle quantitàespresse dal pubblico televisivo. Altrofattore di crescita è rappresentato daiCredits che esprimono un mercato didodici miliardi. I Credits sono la valutavirtuale che può essere utilizzata peracquistare regali e altri articoli digitaliin un gran numero di giochi e applica-zioni di Facebook. I giochi esprimonotre miliardi. Sono queste le motivazioniper cui il profeta Rifkin scommette suFacebook.

Ma al di là dei numeri, delle simpatiee della tendenza a tifare per uno o perl’altro, il dato epocale consiste in unasvolta radicale del modo di intendere laRete. Google da sempre è il sito più vi-sitato. Ma Fb ha vinto in termini di tem-poralità. La massa di utenti passa piùtempo su Facebook che su Google:41.100 minuti contro 39,8 milioni. MarkZuckerberg lo ha capito. La cassa di Pa-peron de Paperoni che sta nella rete nonpoggia sul peso dei contenuti univer-sali, bensì sulla moltitudine di soggetti-vità rese protagoniste col sistemaFacebook.

Io, gli amici, uno per uno

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Harry Potter eHalloween,educatori necessari

L'IMMAGINARIO GIOVANILE HAUNA VOCE IN PIÙ, L'IRONIA, LOSCHERZO, LO SBERLEFFO PER RO-

VESCIARE UNA PAURA INDICIBILE. LAMORTE, DALL'ESSERE TABÙ,VIENE ESOR-CIZZATA E DIVENTA UNO GIOCO, UNOSCHERZO, QUALCOSA CHE PUÒ ES-SERE SCONFITTO SE SUPERIAMO LAPAURA CHE EVOCA.

Il 31 ottobre e 19 novembre i ragazzihanno preso in giro la paura della morte.Con la festa di Halloween e l'uscita delsettimo film di Harry Potter.

Chiaramente è degli adulti un rapportoconsapevole con questa paura che nel-l'evoluzione di adulti si deve imparare acombattere e sconfiggere. Nel mondo delbambino e del ragazzo questo significamettere il piccolo davanti alla grandepaura della crescita.

Ben vengono quindi sia Halloween cheHarry Potter se riescono a far superarel'impronunciabile tetto che non consenteal giovane di spiccare il volo preferendo ilbozzolo, della famiglia della casa, dellecose rassicuranti.

La riflessione di Florinda Bruccoleri,psicologa esperta in Psico-oncologia al-l'Università Cattolica del Sacro Cuore diRoma e Consulente tecnico in ambito Fo-rense, aggiunge una mattone in più algrande edificio costruito sulla saga delgiovane mago come sulla tanto bersa-gliata festa inserita appieno nelle ricor-renze nostrane.

“Halloween permetta di esorcizzare lamorte attraverso la sua frequentazionesimbolico/trasformativa”. Questo il sensodella tesi di Bruccoleri.

“I bambini che adesso vivono nella cul-tura di Halloween si preparano tra ma-schere e giochi, si apprestano a citofonareper un “dolcetto o scherzetto” e poco ri-sentono come noi adulti di oggi dell’unica“festa dei morti”, in cui a portarci un

dono sarebbero stati esclusivamente i no-stri nonni volati in cielo o qualcuno a noicaro che “tornava” in quella notte”.

Questo specifico ambito di riflessionerisalta il passaggio rivoluzionario in cuinon sono più i morti a scendere, come eranell'immaginario antico, ad aiutarci a con-solarci, nella tradizione più consolatoria.Siamo noi stessi che presaghi di quel chesaremo offriamo un dono o rendiamodolce la paura di trapassare.

“Della paura si deve sempre aver ri-spetto, perché è un simbolo del contattocon la morte, morte che oggi ci fa ancorapiù paura, ma che riteniamo di poter vin-cere in un modo nuovo.

Se in passato per sconfiggere i loro ti-mori i ragazzi sognavano di essere Super-man, il Supereroe tutto muscoli, oggi inuovi giovani hanno come modello HarryPotter, orfano indifeso, che supera le suegrandi paure con l’intelligenza, l’astuzia,il coraggio. Anche noi adulti dovremmofare altrettanto”.

A tematizzare questo aspetto è inveceCecilia Ragaini, neuropsichiatra e psico-terapeuta dell’adolescenza.

La novità dell’ultimo Potter consiste nelfatto di tematizzare la morte come pre-messa e renderla esplicita sotto diversipunti di vista: la morte di una persona percome è vissuta dai cari - “Dopo l'omicidiodi Silente da parte di Piton, Harry, Her-mione e Ron decidono di abbandonareHogwarts per cercare i restanti horcrux”.

La morte raffigurata in una persona cheè l’assoluto negativo - Lord Voldemort.

“Far morire la morte” una forma diigiene per la crescita umana. Farla rivi-vere, un’occasione in più nella vita per ac-quisire il senso del limite.

Quel limite che se non proiettato fuoridi noi, fuori dal corso delle cose presenti,rischia di sommuovere fino a rendere im-praticabili le scelte più ordinarie perchécome succede per Voldemort quellapaura assume aspetti diversi nella vita ditutti i giorni. Angelo Nardi

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L’alcol etilico è una delle droghe più diffuse nel mondo. Tra gli esami che un labora-torio analisi può effettuare per accertare tale abuso vi è la CTD (transferrina carboi-drato carente). Questo marcatore biochimico rappresenta un elemento importantenel giudizio di idoneità alla guida, da parte della commissione medico locale.

Il problema di abuso alcolico rappresenta uno dei feno-meni sociali e clinici di grande rilevanza e spesso richiedeun enorme impegno da parte degli specialisti che si rivol-gono al Laboratorio di Analisi, il quale ha l’obbligo di for-nire informazioni mirate ed affidabili.

Una premessa deve esser fatta riguardo al tipo di pro-blema che si ha di fronte: intossicazione acuta (con implica-zioni medico-legali) oppure di abuso cronico e sulla base diquesta distinzione il percorso clinico si differenzia.

Per ambedue le casistiche sono messe in campo sia inda-gini consolidate nel tempo che nuovi marcatori con alto po-tere predittivo (aumenta l’efficacia diagnostica).

L’alcol etilico, solitamente assunto per via orale è una delledroghe più diffuse nel mondo e il suo meccanismo di assorbi-mento è estremamente rapido (2-6 ore), con un picco massimodi concentrazione plasmatica dopo 20 minuti dall’assunzione,tale concentrazione si registra anche nella saliva ed espirato,mentre nelle urine abbiamo il picco massimo dopo circa 2 ore.

La via metabolica di eliminazione preferita dall’alcol eti-lico (proprietà chimiche riducenti) è quella di ossidazioneche porta alla formazione finale di acido acetico.

In letteratura viene riportata anche un via di elimina-zione dell’alcol etilico dall’organismo non ossidativa, in cuiabbiamo la formazione di esteri etilici degli acidi grassi (tri-gliceridi), i quali si è osservato possono danneggiare seria-mente gli organi a seguito di abuso della sostanzaincriminata.

L’eliminazione di alcol non modificato (2%) avviene mag-giormente attraverso i reni, polmoni e in piccole quantità at-traverso la saliva e altri liquidi organici, mentre nelle urine(alcoluria) lo troviamo con concentrazioni di poco superiori aquelle ematiche.

In corso di assunzione ripetuta di alcol, il medico deve af-frontare seri problemi, in cui vengono colpiti organi vitali comeil fegato, pancreas e in ultimo il sistema nervoso di cui il La-boratorio purtroppo non riesce a dare informazioni di rilievo.

Abuso alcolico: Focus sullatransferrina carboidrato carente (CDT)

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Rubrica

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Prevenzione & SaluteLa rubrica mensile, Prevenzione & Salute, nasce con l’intento di informare, in maniera semplice ed efficace,

i lettori su come prevenire e combattere le patologie più diffuse del terzo millennio.

Dott.ssa Helen CostanziChimico specializzato in

TossicologiaLaboratorio Analisi Guidonia

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Il Laboratorio, attualmente, mette a disposizione del me-dico diversi esami che, valutati in maniera opportuna, lo aiu-teranno ad intraprendere decisioni più appropriate inrelazione a problemi diagnostici e prognostici, quali:

a) L’accertamento di forti bevitori;b) Monitoraggio dell’alcolista in terapia disintossicante;c) Discriminare le epatopatie di origine alcolica dalle altre;d) In corso di epatopatia alcolica, valutare lo stadio della

malattia.

Prima di descrivere il nuovo marcatore di abuso alcolico,brevemente ricordiamo quelli storici, che ancora oggi per al-cune loro peculiarità vengono utilizzati:

Alcoluria (etanolo urinario); in virtù della sua perma-nenza maggiore nelle urine che nel sangue, viene prescrittoper controllare l’astinenza, ma risulta svantaggioso visto lanecessità di eseguirlo quasi quotidianamente (bassa emivitadell’etanolo), inoltre la scarsa significatività in caso di bassipositivi se il campione viene prelevato dopo pranzo rendequesta ricerca poco efficace.

Ricordiamo inoltre che un solo valore positivo non signi-fica nulla, mentre più valori positivi indicano evidentementel’assunzione cronica di alcol, da qui la necessità di ripeterepiù volte l’esame con enormi costi sanitari.

Altri esami più datati e consolidati sappiamo essere lagamma glutamil-transpeptidasi (GGT), che in mancanza dialtri dati diagnostici deve far sospettare un caso di alcolismo.

Quest’enzima permette di seguire l’astinenza di un’alcoli-sta in terapia di disintossicazione perché la sua attività nelsiero si normalizza dopo 30-40gg di astinenza (in assenza didanno epatico, altrimenti aumenta il lasso di tempo).

Una limitazione a questo utilizzo è rappresentata dal fattoche la GGT resta elevata nei primi 5 anni di dipendenza al-colica, mentre tende a normalizzarsi per periodi più estesi.

La combinazione di GGT con altri test quali l’MCV (Vo-lume Corpuscolare Medio) fa aumentare la sensibilità a di-scapito della specificità, ma non fornisce comunqueindicazioni sull’eventuale danno epatico, l’MCV del resto èun marcatore poco sensibile se usato da solo e un parametropoco adatto per il controllo dell’astinenza (tempi lunghi circa120gg per normalizzarsi).

Citiamo, in ultimo gli enzimi epatici tra i più noti AST(aspartato-amino transferasi) ed ALT (alanino-amino tran-sferasi) e sappiamo come la combinazione dei due (rapportoAST/ALT) possa discriminare un’epatopatia di origine alco-lica (R=2) da una di origine non alcolica (R<1).

Lo svantaggio nell’utilizzare solo questi parametri clinicista nella bassa sensibilità degli stessi (circa il 35%) cioè la pro-babilità che un soggetto malato presenti il valore alterato èmolto bassa.

Un marcatore diagnostico di cui ormai si sente parlare dadiversi anni e che possiede caratteristiche decisamente van-taggiose è la:

TRANSFERRINA CARBOIDRATO CARENTE (CDT).

La CDT rientra nel gruppo delle transferrine: glicopro-teine che legano il ferro e provviste di residui variabili diacido sialico.

In base al numero di quest’ultimi abbiamo le varie iso-forme della transferrina: Pentasialotransferrina, Tetrasialo-transferrina, Diasialotransferrina, Monoasialotransferrina eAsialotransferrina (le ultime tre vengono chiamate CDT).

In condizioni di abuso cronico di alcol l’equilibrio ottimaledi queste isoforme viene modificato cioè aumenta le percen-tuale di CDT a discapito delle altre isoforme.

I soggetti non bevitori hanno valori di CDT al di sotto del2,2% (viene espressa in percentuale rispetto alla TransferrinaTotale), mentre assumendo circa un litro di vino al giorno siregistra un marcato aumento della CDT nell’arco dei 7giorni, mentre si osserva una normalizzazione della stessa aseguito di astinenza in un periodo pari a 15 giorni.

La CDT è un indicatore molto specifico ed è strettamentecorrelato dal punto di vista qualitativo e quantitativo all’as-sunzione eccessiva di alcol in epoca recente, non è influen-zato quindi da altre patologie presenti come nel caso di GGTe MCV, inoltre possiede una sensibilità tale da permettere unavalutazione dei livelli di consumo alcolico minimo che si as-sociano a danni fisici o psichici, questo marcatore biochimicorappresenta un elemento importante nel giudizio di idoneitàalla guida, da parte della Commissione Medico Locale (art186 del Codice Stradale “guida in stato di ebbrezza”).

La CDT viene determinata con una metodologia stan-dardizzata quale la Cromatografia ad alta prestazione(HPLC), che consente vista l’importanza del dato analitico,una misurazione affidabile e riproducibile, al contrario di al-tri sistemi immunologici poco accurati che potrebbero daredei falsi positivi in presenza di alcune varianti congenitedella CDT (molto rare) difficilmente separabili con i sistemiproposti, tale problematica non accade utilizzando la quan-tificazione in HPLC, che evidenzia il profilo cromatograficocaratteristico in presenza di queste anomalie genetiche.

GRUPPO EUROMEDVia Roma 186 (Guidonia)

Tel. 0774 [email protected]

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Attualità

Contro la chiusura del SS Gonfalone

“IL 20NOVEMBREALLE 10 TUTTI APIAZZAROMA!”. IL SINDACOHAINDETTO UNA MANIFESTAZIONE

CON TUTTI I CITTADINI. ASSOCIAZIONICIVICHE, CULTURALI E SPORTIVE, LE SI-GLE SINDACALI, COMMERCIALI ED’IMPRESA, ILMONDODELLA SCUOLAINOGNI SUOORDINE E GRADO.

Tutti chiamati ad un'adesione attivaper evitare che l'ospedale SS Gonfalonesia chiuso. La manifestazione com-prende anche una forma di scioperolieve. Si chiede anche l’interruzionetemporanea delle attività lavorative, ar-tigianali, commerciali, professionali,scolastiche, per partecipare al corteo cheattraverserà le vie della Città, fino inpiazza Enrico Berlinguer a Montero-tondo Scalo. Il percorso segnato segueviale Buozzi, via Matteotti, via Gramsci,via Grandi, via Turati, via Nomentana,piazza Enrico Berlinguer.

Una protesta che va avanti da duemesi. Il sindaco di Monterotondo nonrecede. Perdere l’ospedale sarebbe il piùgrande paradosso di un’amministra-zione che si era presentata ai cittadinicome quella che avrebbe fatto realizzarealla Regione Lazio un nuovo ospedaleallo Scalo in grado di assorbire la do-manda di sanità per tutto l’asse norddella provincia romana.

Ora di quel progetto, di quello stan-ziamento, di quegli espropri iniziatinon se ne fa nulla. Sembrano rimasti let-tera morta. Non solo. Si vuole smantel-lare anche quella piccola realtànosocomiale, sicuramente insufficientee inadeguata alle esigenze di un interoasse metropolitano, ma che comunquedava la garanzia della presenza di unpresidio sanitario.

Già il 3 novembre il sindaco aveva riu-nito i suoi concittadini davanti la Pisanaper una manifestazione di protesta.

Allora aveva detto: “Abbiamo spie-gato al presidente Polverini le nostre ra-gioni, dicendole che i dati che hannoportato al declassamento dell'ospedaledi Monterotondo, e quindi nei fatti allasua chiusura, sono tutti sballati e nonrealistici". In una lunga nota battuta dal-l’agenzia stampa AdnKronos, MauroAlessandri, sindaco di Monterotondo,ribadiva la sua partecipazione viva allaprotesta di fronte alla sede del consiglioregionale del Lazio contro il nuovopiano sanitario.

“Abbiamo portato le nostre ragionitecniche - ha proseguito Alessandri -oggi qui con me c'è il comitato in difesadell'ospedale, che a Monterotondo è co-stituito da sindacati, dalle associazionidelle famiglie, dalle associazioni dellemamme che vorrebbero partorire aMonterotondo ma da gennaio non po-tranno più per la chiusura del punto na-scite. Ci sono anche i partiti politici,anche se non c'è un'unica bandiera, per-

ché dobbiamo superare ogni divisionein difesa dell'ospedale”.

Monterotondo non è la sola a pian-gere e protestare. La scure-Polverini haeliminato 24 strutture sanitarie pubbli-che, molte di queste in verità erano datempo in predicato di chiudere i bat-tenti. Ventidue di questi piccoli ospedalisono riconvertiti in poliambulatori.

I due che vengono proprio smantellatisono Atina e Arpino. Ma in verità quelliche sono più colpiti sono proprio quellidell’asse nord della provincia romana.Vengono infatti chiusi i nosocomi diBracciano, Monterotondo, Magliano Sa-bina. Non c’è struttura sanitaria artico-lata nella provincia della bassa Sabina.

Anche nell’area di Bracciano, l’AslRmF è partita la protesta con parole dibattaglia molto simili a Monterotondo.Curioso il fatto che i Comuni vicini nonabbiano unito le loro forze visto che ilprogetto di nuovo ospedale eretino ri-guardava tutto l’asse nord.

Foto: Comune di Monterotondowww.flickr.com/comune_monterotondo/

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NUMERI UTILI

SOSCarabinieri 112Stazione di Guidonia0774 342025Stazione di Tivoli Terme0774 379246Stazione di Montecelio0774 397600Stazione di Tivoli 0774375871Polizia 113Commissariato di Guidonia0774 30301Commissariato di Tivoli0774 31941Polizia stradale Tivoli0774 31921Polizia MunicipaleGuidonia 0774 342632Montecelio 0774 511314Colleverde 0774 365219Setteville 0774 391535Villalba 0774 355668Villanova 0774 325133Vigili del Fuoco 115Tivoli V. Paterno, 20774 534343Guardia di Finanza 117Tivoli 0774 311330

PUBBLICA UTILITÀComune di GuidoniaPiazza Matteotti, 200774 3011Ufficio Igiene e Sanità0774 6541Comune di TivoliPiazza del Governo, 10774 4531Asl Guidonia 0774 6541Guidonia Consultorio0774 341381Villanova Consultorio0774 528747Inail Via Tiburtina, 750774 33941Inps CentralinoGuidonia Via dei Mughetti, 2800.130.335Centro per l’ImpiegoGuidonia 0774 300831Camera di CommercioVia Tiburtina Km 200774 353549

Agenzia delle Entrate0774 50031PT Tivoli Via Empolitana, 880774 331127PT Tivoli CentroVia Palatina, 120774 31981PT Guidonia Via Dei Fauni0774 357458PT Villalba P.zza Carrara, 130774 372106PT VillanovaVia Guerrazzi 0774 528741Gas (Eni)Segnalazione guastiNumero Verde 800.900.999Numero Verde Italgas800.900.700Enel Segnalazione guasti,nuovi contratti, volture epratiche 800.900.800Acea segnalazione guasti800.130.335Acea Guidonia 0774 300895Protezione CivileVia Lago dei Tartari, 7Guidonia0774 355888 - 0774 373015

FARMACIEGUIDONIAAleandriViale Roma 1400774 342955Di Siena CinziaVia Tiburtina, 920774 372116AltobelliVia Corso Italia, 950774 371811 - 353400De Michele S.Piazza San Giovanni, 37Montecelio0774 510043BarresiVia Monte Bianco, 590774 363066Ivella Dr. SimonettaLargo Falcone, 50774 300926LorentiVia Colle Nocello La Botte0774 324152PiracciVia Leopardi, 21 Setteville0774 391101

Restaino Via Albuccione, 320774 378740TornaghiVia Maremmana, 153Villanova di Guidonia0774 528112Rossetti LauraVia Maremmana, 300Villanova di Guidonia0774 325418 - 324134Scaramella S.Via Girasoli, 30/32 Guidonia0774 343449ScavoliniViale Roma 84 - 0774 342019Farmacia VitilloMarco Simone Setteville NordVia Anticoli Corrado, 370774368686

TIVOLIBaldinelli MarcoPiazza della Queva, 11Tel. 0774 371020Baldinelli FabioVia Pio IX, 70774 357085Conti dei Dott.ri Le. E G.Valentini Via del Trevio, 780774 335093Poggi Via Empolitana, 170774 334323Giovannola Dott. FabrizioVia Campolimpido0774 380300Minelli Piazza Rivarola, 80774 335213Caricari Via Empolitana, 1260774 314722Pallante Dott. EttorePiazza Plebiscito, 180774 312183Pangia Raffaele VincenzoVia Bulgarini, 280774 314303Riccardi Zino Via Trieste, 140774 335094Tornaghi Dott. GiacomoVia Nazionale Tiburtina, 1590774 530804Farmacia SciarraVilla Adriana Via Rosolina, 800774380046Sulsenti Dr. AdrianaKM. 34.300, Via Valeria0774 334684

De Franceschi Paola12, Via Munazio Planco0774 318558 (parafarmacia)

FARMACIE NOTTURNEOrario prolungato fino alleore 24. Dalle 24 alle 8.30su reperebilitàScaramella CollefioritoVia Dei Girasoli, 300774 343449Di Siena Villalba Via Tiburtina,92 Tel 0774 372116

OSPEDALI

Ospedale di Tivoli 0774 3161Guardia Medica Tivoli0774 313911Casa della Salute (PrimoSoccorso) Palombara0774 6541Centro Trasfusionale0774 6545497AVIS 800.261.580

PRONTOSOCCORSO

Emergenza Sanitaria 118Ospedale di Tivoli0774 5314397Montecelio Ambulanza0774 345345Associazione Stella Maris0774 325111Croce Blu Guidonia0774 300696Croce Rossa Italiana GuidoniaEmergenza sanitaria 118Richiesta ambulanze0774 353091Croce Rossa Italiana Tivoli0774 335086

SANITARIETecnomedical s.r.l.Guidonia Via delle Petunie, 50774 343375 - Fax 0774 309245Sanitaria Asia GuidoniaVia Numa Pompilio 43/45/47Tel e Fax 0774 346172

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Servizio ai cittadini

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CCiittttaaddiinnii && SSaalluuttee

MMeennssiillee ddii iinnffoorrmmaazziioonnee SSoocciioo--SSaanniittaarriiaa della Provincia di Roma est eeddiittoorree e DDiirreettttoorree GGeenneerraallee Mario Dionisi DDiirreettttoorree RReessppoonnssaabbiillee Daniele CrescenziCCaappoorreeddaattttoorree Federica Sciarratta AArrtt DDiirreeccttoorr Antonella Cimaglia RReeddaazziioonnee Via Galletti, 16 - 00012 Villanova di Guidonia (Rm)ee--mmaaiill:: [email protected] TTeell ee FFaaxx 0774 529498 - 0774 320278 SSttaammppaa Fotolito Moggio strada Galli, n°5 Villa Adriana (Rm). Registrazione n. 31del 29 giugno 2010 presso il Tribunale di Tivoli. Tutte le collaborazioni sono considerate a titolo gratuito, salvo accordi scritti con l’editore. Tutto il materialecartaceo e fotografico consegnato o spedito alla redazione, non verrà restituto.

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