Cittadini & Salute Marzo 2013

32

description

Magazine Cittadini & Salute Marzo 2013

Transcript of Cittadini & Salute Marzo 2013

Page 1: Cittadini & Salute Marzo 2013
Page 2: Cittadini & Salute Marzo 2013
Page 3: Cittadini & Salute Marzo 2013

Mario

Dionisi

Con quasi il 41% dei voti utili la Regione Lazioha acclamato presidente, come sappiamo tutti, Ni-cola Zingaretti. Come tutti, anch’io mi congratulo.Il nuovo presidente della Regione Lazio dovràmuoversi necessariamente in modo nuovo. Dovràlavorare in una condizione di assoluta difficoltàproprio nell’ambito in cui il margine di decisione eautonomia della Regione è massimo: la Sanità. Duemila posti letto da tagliare negli ospedali, quat-

tro strutture da chiudere, almeno 1.500 licenziamentiannunciati, 900 milioni di deficit per quest’anno de-vono trovare un modo per essere gestiti. Il presidentedovrà convivere con un convitato di pietra, il com-missario di governo. Quello che il nuovo presidentedella Regione Lazio deve fare, dando così chiaro se-gno di discontinuità dai suoi predecessori, è capiredove andare a colpire. Da imprenditore della Sanità modestamente

un’idea me la sono fatta. In troppi negli uffici perl’attività amministrativa! Quando si pensa ai taglisulla Sanità, ci si divide sulle varie voci relative aiservizi, ma non si guarda mai alla pletora di sotto-posti nei vari uffici. Sono attività che ogni amministrazione pubblica

in difficoltà economica ha affidato a cooperative oaziende fuori sede. Non si capisce bene perché nonsi dovrebbe fare altrettanto in Sanità. Il bilancio dellaSanità dovrebbe esser composto di voci inerentistrettamente mezzi e misure per la cura della salute.

Leggere che un quarto del personale nel servizio sa-nitario pubblico è composto da impiegati, ragionieri,segretarie e presunti manager è incomprensibile. Nelle parole, come tutti quelli che fanno politica, as-

sicurano l’elettorato sul mantenimento dei servizi e illoro standard. Ma sappiamo tutti che non sarà così.Ma non sarà così anche perché la logica seguita finoraha pensato di fare ritocchi a tutta una serie di servizinecessari, ma non si è mai pensato di rivedere l’orga-nizzazione amministrativa. Bisognerebbe leggere ilbilancio complessivo della sanità e del complesso deiservizi erogati dal Servizio Sanitario Nazionale nelLazio. Questo, ad oggi, ancora non è possibile. Da imprenditore della Sanità privata-convenzio-

nata col pubblico conosco perfettamente i costi azien-dali di alcuni servizi, sappiamo tragicamente comevengono compensati e il regime tariffario a cui siamosottoposti, ma non si conosce altrettanto per le strut-ture cosiddette pubbliche. E allora, caro presidenteZingaretti, la rivoluzione culturale che noi utentidella sanità ci aspettiamo consiste nella sua capacitàdi vedere ogni voce per unità di costo, saperla con-frontare con costi omogenei, saper valutare l’impor-tanza di questo servizio o di questo bene, quindisaper decidere serenamente.Ma per fare tutto questo bisogna innanzitutto sapere.

La vera rivoluzione del neo riformismo che lei vuolerappresentare consiste innanzitutto nel sapere. Il mioaugurio per Lei è questo. Mario Dionisi

Cari amici lettori,

303●13

www.cittadiniesalute. i tCittadini & Salute

Page 4: Cittadini & Salute Marzo 2013

03●13

4 www.cittadiniesalute. i tCittadini & Salute

Cinquanta piazze allestite in tuttaItalia con gazebo presso i quali con-ferire per analisi delle urine e misu-razione dei valori pressori. Perché lepatologie dei reni possono essere pre-venute, solo che quando questo organoinizia a dare tristi notizie di sé potrebbeessere troppo tardi.Quindi anche in questa materia la

prevenzione è importante e va effet-tuata in modo sistematico senza alcuneavvisagli percettive. Perché il rene è unorgano forte, resistente. Riesce a soppe-rire ad ogni difficoltà interna, maquando dà segnali di non farcela po-trebbero essere quelli definitivi.Quindi la prevenzione in ambito dia-

gnostico va fatta sempre, indipendente-mente dalla giornata mondiale del renedove gli specialisti della Società italianadi nefrologia si sforzeranno di dare unmessaggio che arrivi a tutti.Innanzitutto sul piano della ricerca la

più grande delle speranze è dettata dauna ricerca apparsa su Journal of theAmerican Society of Nephrology. Secondoquesto studio si potrebbero:Generare i nefroni!Vascolarizzati da monocellulari so-

spensioni segnano un passo significa-tivo per l’obiettivo a lungo termine disostituire la funzione renale da un tes-suto-ingegnerizzato renale.I nefroni sono formati da diversi tipo-

logie di cellule che tutte insieme coope-rano affinché il rene funzioni.Effettuano filtrazione, riassorbimento e

secrezione che sono le funzioni del rene.Sono riusciti ad elaborarli in laborato-rio, anche se non sono riusciti a formarei glomeruli nell’ambiente a vascolare. In altre parole non si erano trasfor-

mati in tessuto funzionante. Infatti,senza il supporto dei vasi sanguigninon si riescono a formare le complessestrutture fondamentali del rene. Ma inquesta sperimentazione i ricercatorisono riusciti a produrre tessuti simili areni immaturi semplici con sospensionidi cellule embrionali. La novità è che in questo modo ha

comportato l’ulteriore maturazione ditessuto renale. In altri termini, il capo-lavoro della genetica che consiste nellaproduzione di un rene artificiale non èancora compiuto ma sono stati effet-tuati i passi più difficili.La risposta che i ricercatori danno

oggi consiste nel fatto che il tessuto puòformarsi effettivamente in un ospite,una persona in cui è impiantato. Lesperimentazioni ora continueranno su-gli amici roditori.Ma mentre si attende che la ricerca

dia nuove risposte bisogna saper auto-governare l’impianto di lavaggio delsangue.

Ma il primo luogo per la tutela dei reni èla tavola. Quindi, limitarsi a mangiare.Non superare i cinque grammi di sale

al giorno. Assimilare un grammo di pro-teine per ogni chilo di peso corporeo.Controllare l’acido urico con le analisidiagnostiche delle urine. Bisogna anchefar attenzione all’eccesso di fosforo. As-sai più rara come condizione, ma surge-lati, soft drink e formaggi se assimilatiin eccesso non fanno bene agli organideputati a depurare il sangue. Nel convegno internazionale “Genoa

Meeting on Hypertension, Diabetes andRenal Diseases” tenutosi dal 21 al 23febbraio sono questi i contenuti emersi.“Cose già note che non necessitano lapartecipazione a un convegno speciali-stico” - si dirà. Ma al convegno il temadella salute dei reni è stato direttamentecollegato alle abitudini alimentari. Il sale, innanzitutto. E non è sufficiente

toglierlo dall’acqua che cuoce gli spaghetti oevitare di mangiare salame. Il sale è ovun-que. Impossibile verificare in ogni dove dellanostra alimentazione. Allora potrebbe ba-stare fare un esame diagnostico attraverso leurine. Si deve controllare la sodiuria. E poi fare bene attenzione a non esa-

gerare nell’assimilare le proteine.

Giornata mondiale Negli ultimi dieci anni i dializzati sono aumentatidel 22 per cento, mentre i trapianti hanno vistoun incremento del 78 per cento.

ATTUALITÀ

Page 5: Cittadini & Salute Marzo 2013

www.cittadiniesalute. i t

La prescrizione tipica consiste in 1,2grammi di proteine per ogni chilo dipeso. Di nuovo: come si può teneresotto controllo un regime di questotipo? Facendo a spanne il conto consettanta grammi di proteine il conto sifa indicando come esemplificativo delquoziente proteinico un etto di for-maggio grana che dà poco meno dellametà di questa quota. Lo stesso valeper la bresaola. Un filetto di duecentogrammi fa assimilare 40 grammi diproteine. Incredibile a dirsi: appena seiin meno di un petto di pollo dellostesso peso.Dicevamo del fosforo. Questo mine-

rale non lo si trova solo genericamentenel pesce bensì anche nei latticini, neilegumi, nelle uova e in alcuni insaccati,come la salsiccia di fegato. Può incre-mentare il danno renale con conse-guente danno per arterie e cuore. Ma c’è poi un altro nemico che si in-

sidia nascosto: l’acido urico. Semprenel convegno di Genova è stato ripor-tato il risultato di ricerche per cui ele-vati livelli di uricemia senza alcunamanifestazione evidente, si associanoa pressione alta, quindi danni al cuoree ai reni.

L’ultima insidiaSi chiama Cobalto-60. Il suo smalti-

mento è spesso responsabile della ra-dioattività trovata in alcuni materialibasati sul ferro come gli acciai a causadell’affinità tra i due metalli. Dopo essere entrato nella fisiologia

umana buona parte del Cobalto-60viene espulso nelle feci. Una piccolaquantità è assorbita dal fegato, i reni, ele ossa, dove la lunga esposizione airaggi gamma che induce può provocarediversi tipi di cancro.

Un rimedio dall’alimentazione:frutta e verdura.Tra consolazione e speranza, ma an-

che dato dimostrato in una ricerca delTexas A&M College of Medicine negliStati Uniti e pubblicata su Clinical Jour-nal of the American Society of Nephrology.Mangiare frutta e verdura fa bene allasalute dei nostri reni. In 71 pazienti colpiti da malattie re-

nali croniche, sarebbe stato infatti pos-sibile provare che mangiare frutta everdura può davvero tutelare i renidalle malattie croniche. Questi ultimisuddivisi in due gruppi si sono sotto-posti, uno ad alimentazione di frutta everdura.

L’altro gruppo invece assumeva unfarmaco orale alcalino. Dopo un annodi osservazione i pazienti che hanno as-sunto il farmaco avrebbero inoltre un li-vello di PTCO2 (plasma total carbondioxide) superiore agli altri pur mante-nendo gli stessi valori per gli indicatori.Anche il Ministero della salute ha

pubblicato un prontuario per indurrechiunque a curare i reni per tempo.Sono state pubblicate le linee guida innefrologia.Sono qui raccolte una serie di racco-

mandazioni di buona pratica in cui tro-vano opportuna sintesi le migliori provedisponibili in letteratura e le opinioni de-gli esperti, a beneficio degli operatori sa-nitari e degli amministratori, per unamigliore qualità e appropriatezza del-l’assistenza resa al paziente. Si tratta del primo documento italiano

che tratta tutti gli aspetti della malattiada un punto di vista multidisciplinare.Ci sono risposte a quesiti relativi alla ge-stione territoriale e ai metodi di infor-mazione e supporto per pazienti e i lorofamiliari. In particolare i temi trattatisono relativi a test diagnostici e stru-mentali, fattori di rischio, comorbilità,trattamento dell’ipertensione, delle ma-lattie cardiovascolari, della dislipidemia,dell’uricemia, dell’ematuria, dell’osteo-porosi dell’iperfosforemia. Per chi vuole fare il punto dello stato

effettivo delle nostre conoscenze e la ca-pacità del sistema sanitario nazionale disaper dare risposte. Beatrice Portinari

del rene, 14 marzo

In queste pagine la ricerca più innovativa nel campo della nefrologia e consigli utili pertutelare i due gemelli nel lavaggio del sangue

503●13

Cittadini & Salute

Page 6: Cittadini & Salute Marzo 2013
Page 7: Cittadini & Salute Marzo 2013

www.cittadiniesalute. i t

ATTUALITÀ

La pubblicazione dell’annuarioIstat ha dato come elemento sa-liente relativo alla difficoltà adavere accesso a servizi, al primoposto, il pronto soccorso.Lo dicono le famiglie che denunciano

difficoltà di accesso ai servizi di pub-blica utilità, quali farmacie, pronto soc-corso, uffici postali e comunali, forzedell’ordine e servizi commerciali.Ma tra questi servizi il pronto soc-

corso (52,7 per cento) è al primo posto.Seguono le forze dell’ordine (37,2 percento), gli uffici comunali (33,7 percento), i supermercati (28,5 per cento) egli uffici postali (25,3 per cento). Negozidi generi alimentari (20,5 per cento) e lefarmacie (20,3 per cento) invece sonopiù accessibili.

Le famiglie del Sud d’Italia sono inmaggiore difficoltà per questi accessi.Ma tra i responsi, quello del Prontosoccorso riconosce un gran divario trail Nord (45,2%) e il Sud (62,4%). La Regione che ha registrato meno

difficoltà di accesso da parte degliutenti è il Trentino Alto Adige con il35,4%, mentre quella dove si sono regi-strati più disagi è la Calabria con il 67%.La risposta che appare ovvia va co-

munque menzionata: “Non si può pa-ragonare la qualità, l’importanza el’aspettativa dell’utente di un serviziocome quello fornito da un Pronto soc-corso e metterla a confronto con quelladi un qualsiasi altro servizio come unsupermercato, le poste, gli tutti ufficipubblici in genere”.

È anche vero però che un serviziocome il Pronto soccorso ha una fre-quenza di accesso meno abituale deglialtri in elenco, per cui è ipotizzabile cheil soggetto intervistato dal sondaggistaabbia più direttamente a memorial’esperienza di disagi incontrati in cir-costanze di vita più abitudinarie. Il fatto di aver dato la priorità al

pronto soccorso non indica, per tanto,solo una priorità in termini di gravitàbensì è l’espressione di un’inefficienzaincontrata, se non personalmente, attra-verso esperienze indirette.Ma forse, a ben guardare, il tipo di

risposta denota un altro sentore ri-guardante il sentimento più general-mente diffuso: la mancanza di fiducianel servizio sanitario. Gemma Donati

Pronto soccorso, tra i servizi il più inaccessibile!Il dato riguarda il 2012 ed è stato elaborato dall’Istat. Chiaramente i solitisquilibri tra Nord e Sud d’Italia

703●13

Cittadini & Salute

Page 8: Cittadini & Salute Marzo 2013
Page 9: Cittadini & Salute Marzo 2013

www.cittadiniesalute. i t

Sull’obesità si dicono molte scioc-chezze. Non è vero che piccole mo-difiche ma costanti nell’alimentazionepossano avere effetto lungo termine.Non è vero nemmeno che valgono di

più piccole perdite di peso progressivepiuttosto che un dimagrimento rapido.A dare un ampio resoconto di miti e

invece fatti riscontrati sull’obesità è ilNew England Journal of Medicine in unarticolo uscito a febbraio.Altra leggenda metropolitana consi-

ste nell’allattamento materno come ef-fetto protettore contro l’obesità. In piùfare molto sesso non aiuta a dimagrire.Lo smantellamento di ciascuna di que-ste false convinzioni è suffragato da unamiriade di ricerche il cui assemblaggio èstato effettuato in un articolo uscito suuna rivista specializzata di nutrizione.

La ricerca riporta anche alcuni mitinon pervenuti nelle nostre terre, tipoche saltare la prima colazione sia diaiuto per una dieta contro l’obesità. Mada noi è arrivata la falsa credenza chemangiare più frutta e verdura sia diaiuto. Dimagrire e ingrassare non dà ef-fetti devastanti come molti nutrizionisticontinuano a sostenere.Quando l’obesità dipende diretta-

mente dall’alimentazione conta quelloche si mangia, non quanto i pasti sonodistribuiti durante il giorno. Ma ce n’èanche per i forsennati dello sport! L’eser-cizio fisico non sempre fa perdere peso,aiuta a dimagrire. Mantiene, sicura-mente, in buona salute. Giusto racco-mandarlo, ma non come sistemadietetico. A questo punto dopo la pars de-struens, c’è bisogno di una pars costruens.

Da cosa dipende l’obesità è prestodetto: la genetica. Le abitudini alimen-tari moderate però possono sicura-mente moderare la tendenza adingrassare. Bisogna poi insistere sui metodi che

empiricamente hanno funzionato sulpaziente.Capitolo a parte, riguarda i bambini in

sovrappeso. Decisivo il coinvolgimentodella famiglia! Nella ricerca, a sorpresa(ma forse non troppo perché forse pro-prio qui si voleva arrivare), c’è un varcoaperto alla chirurgia bariatrica detta an-che chirurgia dell’obesità. Si perde peso,si perde volume superfluo e questo èuna certezza. Tutto avviene a breve ter-mine. Il tutto senza controindicazioni, ameno che non ci sia dabbenaggine daparte del chirurgo. Piccarda Donati

Obesità, miti e leggendeIndividuata come caratteristica genetica, per combatterla c’è bisogno discienza, non di falsi convincimenti

CURIOSITÀ

903●13

Cittadini & Salute

Page 10: Cittadini & Salute Marzo 2013
Page 11: Cittadini & Salute Marzo 2013

www.cittadiniesalute. i t 1103●13

Cittadini & Salute

CURIOSITÀ

Si chiama Felice Natalino. Ha venti anni. Colpito dauna forte aritmia è stato operato al cuore. Era in casa.L’operazione è avvenuta al San Raffaele di Milano.Il tipo di operazione, come al solito, consiste in un’abla-

zione. L’intervento è perfettamente riuscito. Il recupero allanormale vita per il ragazzo dovrebbe avvenire tra un mesee mezzo, per lo sportivo agonista c’è un punto interrogativo.Laddove ci fosse esito positivo tra cinque mesi lo po-

tremmo vedere difendere la fascia sinistra con la magliadell’Inter. Felice Natalino ha esordito a diciotto anni in unapartita col Parma, sempre nelle fila dell’Inter allenato daBenitez. Ed è stato lo stesso team di medici dell’Inter a riscontrare

nel ragazzo le alterazioni nel battito, tanto da ordinargli disospendere la vita agonistica per risolvere il problema. Acasa sua, in Calabria, l’inaspettata crisi e il ricovero.Resta tutto da stabilire se questi ripetuti casi di aritmia, fi-

niti in alcuni casi in modo tragico, abbiano qualche rela-zione con un impegno agonistico fuori controllo e senzaattenti esami diagnostici tali da tenere in costante atten-zione la vita cardiologia dell’atleta.Ma anche il portiere Doni ha avuto scherzi dal cuore. L’ex portiere della Roma ha avuto un arresto cardiaco

durante una visita con la sua nuova squadra del Liverpool.Doniéber Alexander Marangon, in arte Doni, sapeva di

soffrire per un’aritmia. Durante alcuni test a Liverpool haavuto un arresto cardiaco. Dopo visite di controllo in di-versi centri specializzati in Europa, compreso il cardiologoche lo aveva in cura a Roma, ha deciso di astenersi dallosport per qualche mese.

Doni ha trentatré anni e un pezzo di carriera, per un por-tiere, ancora da fare. L’ex portiere della Roma ha preferito tornarsene in Bra-

sile e non sa quando - e se - sarà possibile tornare in campo.L’aritmia è l’alterazione del normale ritmo cardiaco.

Si chiama regolare la frequenza cardiaca che non supera ladistanza fra i battiti consecutivi di 160 msec. L’adulto a riposo, ha una variazione dai 60 ai 100 battiti

al minuto. Le speranze della ricerca si affidano alla dia-gnostica per immagini. Obiettivo: guardare il cuore in aritmia. Si tratta di un si-

stema che consente di osservare le anomalie in 3D. Nel corso del meeting dell’American Association for the

Advancement of Science di Boston un ricercatore, FilipVan Petegem ha stato presentato il modello che consente divedere in tre dimensioni l’aritmia cardiaca. L’alterazione delle pulsazioni nella pompa cardiaca è ap-

prezzabile con chiarezza microscopica.Ad arrivare a questo risultato i ricercatori della Univer-

sity of British of Columbia. Attraverso i raggi X sono riusciti a rendere perspicuo, evi-

dente, chiaro, il percorso dei geni e le loro mutazioni che in-fluenzano il comportamento delle cellule cardiachedeputate a controllare il ritmo del cuore. Un getto di ioni dicalcio nelle cellule muscolari cardiache anticipa ogni battitocardiaco. Attraverso una proteina ha inizio l’effettiva con-trazione cardiaca. Ebbene, la mutazione del gene legato a questa proteina pro-

voca aritmia perché destabilizza questa fase causando un ri-lascio di calcio prematuro. Questa la tesi. Giovanna Visconti

Ancora casi di aritmia nel calcioStavolta è il giovane terzino dell’Inter a sospendere la carriera con unpunto interrogativo. Prima ancora il caso di Doni ex portiere della Roma.Ma forse c’è un sistema che riesce a prevenire e capire

Page 12: Cittadini & Salute Marzo 2013

www.cittadiniesalute. i t

Un rebus che se non vogliamo la-sciare alla cabala non possiamonemmeno relegare alla retorica,poiché la Sanità del Lazio è amma-lata finanziariamente con un deficitdi novecento milioni per il 2013.Questi i problemi evidenziati dal piano

del commissario di governo Enrico Bondisui conti di un governo locale che non èriuscito ad amministrarsi negli anni. Sull’assistenza c’è un fabbisogno che

viene stimato con un costo di centocin-quanta milioni annui. Questo soloquando una serie di servizi e attività saràentrata a regime. Poi ci sono i costi ecces-sivi che denotano cattivo intervento,come la degenza pre-operatoria che è di2 giorni e mezzo, mentre la media nazio-nale è di 1,9 giorni. Sempre nel Lazio ladegenza media totale è di 7,1 giorni men-tre a livello nazionale siamo sui 6,7. In sostanza il problema principale è nel

manico. Nella conduzione managerialedelle rispettive aziende sanitarie.In un’intervista a Il Messaggero, Nicola

Zingaretti, acclamato come nuovo go-vernatore della Regione Lazio il 26 feb-braio, aveva dichiarato che avrebbe fattopiazza pulita delle dirigenze sanitarie.Sempre Zingaretti in campagna elettoraleaveva detto che lo stato di commissaria-mento la Regione Lazio se lo era meritatoper la sua mala gestio.Questa la dichiarazione resa al quoti-

diano romano a tre settimane dalla con-sultazione elettorale del 24, 25 febbraio:“Certo che cambieremo i direttori generali.

Più in generale verificheremo tutte lenomine: sta diventando un film giallo, aventi giorni dalle elezioni in Regione sinominano persone per cinque anni, pertre anni ... È una pratica immorale che sicommenta da sola. Non so se ci siano deireati, noi manderemo tutto al Tar quandoarriveremo. Al di là della legge, visto chesi tratta di soldi pubblici, bisognerebbeavere un po’ più di stile e di trasparenza”.In campagna elettorale il nuovo Presi-

dente ha predicato la serietà, il non re-galare false illusioni. Dal suo sito hascritto: “Basta con la demagogia di chigira gli ospedali e dice a tutti sì per noncambiare nulla, e basta con un approc-cio che rischia di essere troppo schiac-ciato sui numeri senza capire che dietroquei numeri ci sono servizi, disservizi,vite, realtà, esperienze, storie che biso-gna conoscere e distinguere, per criti-carne alcune e apprezzarne altre”.Ma non ha saputo resistere alle tenta-

zioni della retorica quando ha auspicatoa un programma di dieci punti scritticollettivamente. (Ma se ha stabilito che ipunti sono dieci evidentemente sa qualipunti sono, quale livello di collabora-zione cercava, allora, l’ex-candidato pre-sidente ora presidente?).

Tanto che i punti li dice lui stesso.“Riorganizzazione territoriale e la ri-conversione della rete ospedaliera” persuperare “l’attuale sistema ospedalo-centrico” anche attraverso “il potenzia-mento dei servizi territoriali, a partiredalle Case della Salute”; poi le cure pri-marie con “con studi aperti H12 ognigiorno”; l’integrazione socio sanitaria;la prevenzione “come elemento inte-grante del sistema della salute”; ma an-che la “trasparenza e l’eliminazionedegli sprechi” senza però dimenticarele nuove tecnologie utili “per accederea prestazioni o informazioni sulla qua-lità delle diverse strutture, ricevereorientamento sui percorsi di cura, ri-durre le liste di attesa in piena traspa-renza ed equità di accesso”.Queste per Zingaretti sono “le prio-

rità su cui si misurerà la capacità dellapolitica di riacquistare la credibilità” maanche “per allontanare lo spettro dei ta-gli che oggi sembrano l’unica, dramma-tica, risposta al dramma del debito ecostruire finalmente un modello di sa-nità regionale più moderno, efficiente evicino ai cittadini”.Ipse dixit: “Rimettere al centro delle

politiche per la salute le persone e i loro

REGIONE LAZIO

03●13

12 Cittadini & Salute

Nicola Zingaretti, cosa Abbiamo sempre evitato di dare vetrina apersonaggi politici se non in stretta relazionead attività per la cura della salute.

Page 13: Cittadini & Salute Marzo 2013

www.cittadiniesalute. i t

diritti fondamentali e dare vita a una ri-voluzione dei modelli organizzativi,della trasparenza e del merito per in-nalzare la qualità dei servizi”.Dà una spiegazione di quanto è suc-

cesso al pianeta sanità della Regione La-zio: “Figlio della storia di questaRegione e della cattiva politica chespesso l’ha governata. È la storia di unalunga stagione di malasanità, nellaquale il debito cresceva fino a diventareun macigno di oltre 10 miliardi sullenuove generazioni, e senza neppure es-sere contabilizzato perché, ai tempidella giunta Storace, non venivano pre-sentati nemmeno i bilanci delle Asl”. In campagna elettorale il neo Presi-

dente ha accusato: “Si è praticamente af-fossata la centrale unica degli acquisti,

pensata per limitare gli sprechi o la cor-ruzione. Il Lazio è una delle poche Re-gioni italiane che non ha nemmenocomunicato alla Corte dei Conti a quantoammonta per il 2011 il debito delle Asl edegli ospedali relativo ai propri fornitoridi beni e servizi”.Zingaretti parla di transizione ma non

spiega verso cosa. “La rete ospedalieradel Lazio è fortemente squilibrata, conun’eccessiva concentrazione in alcuniaree urbane di Roma e forti lacune in al-tre, fino alla spoliazione di servizi essen-ziali in alcune aree della Regione; laspesa complessiva è troppo concentratasulle strutture ospedaliere e poco sul ter-ritorio” ... “La sanità del Lazio ha grandirisorse” con diverse virtuosità ma senza“un’eccellenza del sistema” e questo fa sì

che “le capacità dei singoli così come lestrutture più avanzate rischiano di nonessere valorizzate e di trasformarsi sem-pre di più in monadi prive di una rete disostegno, non riuscendo a svolgere nelmigliore dei modi la propria funzionenei confronti degli utenti e a dispiegareappieno le proprie grandi potenzialità”.Descrizioni che raffigurano la realtà

sanitaria di questa regione senza però ri-conoscerne le precise connotazioni diquelle che danno il meglio e quelle chedanno il peggio. In campagna elettorale,d’altra parte, è umano non riuscire a en-trare meglio nello specifico. Certo, unamaggiore rispondenza ai sistemi per ri-solvere le cronicità del sistema-Lazio sa-rebbe stato preferibile. Prima tra questala considerazione che si tratta del si-stema sanitario regionale che più soffredella sproporzione tra numero di poten-ziali pazienti determinati dalle cittadi-nanze e quello delle effettive dimensionidi un sistema che serve la capitale. Come per Roma Capitale servirebbero

poteri speciali. Dolcino da Novara

1303●13

Cittadini & Salute

possiamo aspettarci?

Al suo insediamento è lecito chiedersi comeil nuovo governatore riuscirà a trasformare lasanità della regione romana

Page 14: Cittadini & Salute Marzo 2013
Page 15: Cittadini & Salute Marzo 2013
Page 16: Cittadini & Salute Marzo 2013
Page 17: Cittadini & Salute Marzo 2013
Page 18: Cittadini & Salute Marzo 2013
Page 19: Cittadini & Salute Marzo 2013

19www.cittadiniesalute. i t

La sicurezza dei malati attraverso la prevenzione e ilcontrollo delle infezioni nei luoghi di cura è stato il temaaffrontato il 5 marzo dal Consiglio informale dei Ministridella Salute dell’Unione Europea in corso a Dublino.Ogni anno nei Paesi dell’Unione muoiono per infezioni corre-late ai luoghi di cura 37 mila persone.Diventa decisivo per i sistemi che curino i pazienti e non

siano causa involontaria della loro dipartita, che ci siano moni-toraggi delle infezioni e di formazione del personale sanitario,attraverso anche le costituzioni di gruppi di interesse a livelloaziendale, l’adozione di pratiche igieniche più sicure e la con-duzione di audit sul tema.In Sicilia il 12 febbraio scorso la protesta dei medici per le

camere operatorie insicure si è trasformata in astensione dallavoro. E sono proprio i camici bianchi ad andare all’attaccoribellandosi alle migliaia di denunce arrivate da pazienti chesi trovano con problemi alla salute del tutto inaspettati e cau-sati unicamente dall’ambiente pessimamente igienizzato. In quel caso il nodo era la mancata riforma dei punti nascita,che sarebbe dovuta scattare a fine anno: Su oltre venti repartiche avrebbero dovuto chiudere i battenti perché al di sottodegli standard di sicurezza di 500 parti l’anno, solo quattroavevano cessato l’attività.Problema d’insicurezza strutturale è invece quello che la-

menta l’ospedale S. Eugenio di Roma con quattro sale operato-rie soggette a improvvise infiltrazioni di acqua dal tetto. “Nonsono state usate se non per una cinquantina di interventi, al-cuni dei quali in videoconferenza” - dice Rocco Truglia, rap-presentante dell’Usb dell’Asl RmC, intervistato da On LineNews. Eppure risale al 2009 il manuale per la sicurezza in salaoperatoria prodotto dal ministero della salute.

Ma emblematica l’evento successo il 26 febbraio a Bergamo.Una cimice sulla spalle del chirurgo mentre opera e ad accor-gersene è lo stesso paziente in anestesia locale. Il fatto è avve-nuto in un complesso ospedaliero molto ben organizzato, unesempio nella mappa dei migliori presidi sanitari nazionali:l’ospedale Giovanni XXIII.“Mi scusi, signor chirurgo, ma ha una cimice che le salta sulla

spalla!” si è sentito dire il chirurgo mentre operava. L’aziendaospedaliera, a mo’ di film comico, dichiara: “nella mattinata dimartedì 26 febbraio in una sala di Day Surgery è stato indivi-duato un insetto, con tutta probabilità proveniente dal-l’esterno”. Sempre dalla dirigenza sanitaria ammettono: sonocose che succedono. La notizia sarebbe secondo le autorità sa-nitarie irrilevante. Rilevante solo “l’enfasi che viene data a epi-sodi che in altre situazioni sarebbero ritenuti non rilevanti”.E invece il caso è rilevantissimo. Deve essere solo un esem-

pio per capire che gli ambienti delle sale operatorie dei nostriospedali molto spesso non sono asettici. E forse sono questi imotivi per cui aumentano i contagi batterici da sala operatoria.Probabilmente si potrebbe fare di più come misura di preven-zione. Quindi, al di là del caso buffo, anche comico, a lieto fine,marginale, importante monitorare le condizioni igieniche nellequale chirurghi e operatori sanitari operano.In sostanza appare molto ardua la battaglia per far sì che

il malato abbia la garanzia di uscire dal luogo di cura in con-dizioni non peggiori di quelle per cui ci è entrato. La tecno-logia se da una parte consente di lavorare da parte deisanitari in modo più fluido e con maggiori garanzie sul ba-nale errore individuale, d’altra parte c’è il pericolo che abbiaabbassato i livelli di attenzione. A questo concorre la neces-sità costante di risparmiare. Pia de' Tolomei

03●13

Cittadini & Salute

EUROPA

Camere operatorie insicureTrentasettemila morti l’anno in Europa per infezioni. Potrebbe dirsi il problema numero uno dell’organizzazione sanitaria nelle società tecnologicamente evolute

Page 20: Cittadini & Salute Marzo 2013
Page 21: Cittadini & Salute Marzo 2013

www.cittadiniesalute. i t 2103●13

Cittadini & Salute

ATTUALITÀ

“Non bisogna parlare di tagli, ma di riorganizzazione,non di minor spesa, ma di migliore spesa, non di supe-ramento dell’universalismo, ma di universalismo più so-lidale, in cui chi ha di più paghi molto di più, ma tutti, esoprattutto i più deboli e fragili, siano garantiti e aiutati”.L’intervento del ministro della salute italiano Renato Bal-duzzi, il 5 marzo, si è concentrato su questa parte nevralgicadel dibattito di Dublino dove si sono incontrati i ministridella salute europei.Il ministro della Salute, prof. Renato Balduzzi, è interve-

nuto al Consiglio informale dei Ministri della salute del-l’Unione europea sul problema dell’impatto della crisieconomica sulle politiche della salute. Il ministro Balduzzi haaffermato che “la sfida della sostenibilità sarà il tema deglianni futuri”. E poi: “la sostenibilità di un sistema è stretta-mente legato alla fiducia dei diversi attori nel sistema stessoe nella sua capacità di reggere alle sfide, che in sanità sonoquelle dell’invecchiamento della popolazione, della cronicità,delle aspettative di cura e delle nuove tecnologie”.Il ministro Balduzzi ha rilevato che sono tre strade da per-

correre: “Lotta agli sprechi e all’inappropriatezza clinica e or-ganizzativa; autonomismo responsabile; investimenti inprevenzione, materia nella quale l’Italia è il fanalino di coda inEuropa, anche se, in realtà, la prevenzione è molto forte perchéall’impegno pubblico va aggiunta una miriade di iniziative e diimpegni a livello di volontariato e di no profit”. Il ministro Bal-duzzi ha infine proposto una considerazione circa il modo concui il tema della sostenibilità è affrontato a livello di Consigliodei Ministri dell’Unione europea. Balduzzi ha rilevato chequesto tema “non può essere riservato ai Ministri dell’Econo-

mia e delle Finanze, né nei singoli Stati membri, né a livelloeuropeo”: “Diversamente tutto ciò che ho detto sulla fiduciae sulla necessità di non comunicare tagli, ma riorganizzazionein funzione di un più elevato livello di tutela della salute, sa-rebbe contraddetto in modo clamoroso”. Il ministro Balduzziquindi ha accennato alla riunione dell’Ecofin di domani inGrecia: “Se domani l’Ecofin deciderà che la sostenibilità deisistemi sanitari è competenza dei soli Ministri dell’Economia,tutto ciò di cui si è discusso qui a Dublino è vano”.Nel vertice si sono toccati anche altri temi di stretta attualità.

Obesità, politiche alimentari integrate, i disturbi della comu-nicazione, autismo compreso, nei bambini, il problema delleinfezioni negli ambienti dedicati alle cure. Il Consiglio prose-guirà anche nella discussione sulla proposta di nuova Diret-tiva Europea sulla protezione della popolazione dal fumoattivo e passivo.Sono questi i temi che sono affrontati nel Consiglio infor-

male dei ministri della salute dell’Unione europea in corsoa Dublino, nel semestre di presidenza irlandese dell’Ue. Renato Balduzzi ha anche sollecitato gli Stati membri adadottare azioni comuni per la diagnosi precoce dei disturbicomportamentali complessi e dei disturbi dello sviluppo neibambini fin dalla primissima infanzia. Il ministro della salute ha sottolineato l’importanza di

un’azione comune a livello europeo, oltre che nei singoliStati, della sorveglianza a largo spettro per identificare i se-gni precoci dell'autismo. Il ministro l'ha definita “una prio-rità”, chiedendo all’Unione di redigere un report annualesulle attività realizzate per permettere a tutti gli Stati un mi-gliore scambio di informazioni. Gemma Donati

No ad una Sanità diretta dall’economiaA dire no è il ministro della salute Renato Balduzzi da Dublino. Durante il ver-tice del 4 e 5 marzo si sono trattati i problemi di obesità, politiche alimentariintegrate, i disturbi dell'autismo le infezioni negli ambienti dedicati alle cure

Page 22: Cittadini & Salute Marzo 2013
Page 23: Cittadini & Salute Marzo 2013

www.cittadiniesalute. i t

La Sanità portata su piano di spettacolo funziona. Hafunzionato Doctor House, così come in Italia con “Me-dicina Generale” trasmesso in Rai. Funziona nella pro-grammazione recente con Scrubs e Grey's Anatomy.Chiaramente in ogni di queste fiction, assieme alla Sanità

va dato un ingrediente che diventa dominante: l'amore, lasimpatica pazzia, la comicità pura, il dramma a lieto fine …Ma è l’ispirazione comica la più apprezzata - nel caso diScrubs trasmesso su MTV - oppure romantica, nel caso diGrey's Anatomy, trasmesso in Italia su La7.A spiegare Grey's Amatomy è proprio uno dei protagoni-

sti dei Scrubs, Perry Cox, quando dice: “Niente cambia inquesto mondo, Grey's Anatomy continua a concludere ognistoria con una meschina voce-pensiero che mette insiemetutti i tasselli delle varie storie”. Il fine narrativo di Grey'sAnatomy consiste proprio nel riportare attraverso la vocenarrante da sfondo agli episodi, che anche in quel mondo digrandi stravolgimenti nulla cambia effettivamente nel corsodel dinamismo delle esistenze.

Il suo carattere vuole quindi essere contemplativo, sentimen-tale e consolatorio. Di segno completamente opposto inveceScrubs dove la vena comica è assolutamente preponderante. C'èuna voce narrante, John Michael Dorian. È un medico giovanedel Heart Sacred (Sacro Cuore). Deve vedersela col medico dalcuore duro, Perry Cox, con il primario, Robert Kelso, stupido, in-capace, attento al budget e ad ogni formalità, con l’infermiera-cer-bero Carla Espinosa che però si fidanza e sposa il suo miglioramico il chirurgo Turk, bravo ma svitato quanto lui. Ma soprattutto John deve confrontarsi con la collega di pari

grado, Elliot Reid. Se ne invaghisce e viene contraccambiato atratti … Il merito di queste storie consiste nel riportare, anche sesotto traccia ma abbastanza leggibile nella trama, tutti i pro-blemi dell’organizzazione sanitaria, negli Stati Uniti come al-trove: i gradi di responsabilità del medico, il suo timore di avereritorsioni legali dal paziente, il rapporto con la morte, l’aspet-tativa di guarigione, l’incomunicabilità tra medico-paziente, ladifficoltà di arrivare ad una diagnosi certa, i costi sanitari messial primo posto davanti alla salute del paziente.Alagia Fleschi

2303●13

Cittadini & Salute

CURIOSITÀ

Medici e infermieri hanno successo in tvHanno successo in tutto il mondo le serie televisive che vedono come pro-tagoniste le corsie di ospedale statunitensi. Grey’s Anatomy è arrivata allasesta stagione. Scrubs è prossima alla nona

Page 24: Cittadini & Salute Marzo 2013
Page 25: Cittadini & Salute Marzo 2013

ATTUALITÀ

www.cittadiniesalute. i t

L’annuncio è stato dato su Facebook, ma il profilonella gestione della malattia sarà strettamente riservato.“Ad Anastacia purtroppo è stato diagnosticato il cancroal seno per la seconda volta dopo averlo sconfitto consuccesso nel 2003”. Questo il comunicato stringato sullasua pagina Facebook.Il fatto che riguarda la vita personale della cantante è stato

reso pubblico unicamente per dare motivazione all’annulla-mento della sua tourneé europea.Il tumore del seno è dovuto alla moltiplicazione incontrol-

lata di alcune cellule della ghiandola mammaria che si tra-sformano in cellule maligne. Il problema per chi haun’affezione di questo tipo consiste nella tempestività delladiagnosi, quindi della cura. Questo perché il pericolo po-trebbe consistere nel distacco di queste cellule dal tessuto chele ha generate per invadere i tessuti circostanti e, col tempo,anche gli altri organi del corpo.Anastacia avrà sicuramente colto il nuovo insorgere della

malattia per tempo per cui l’augurio è da parte di tutti. Riu-scirà sicuramente vincitrice anche stavolta!La cantante, in passato, ha già avuto un intervento al seno

è solita ironizzare su questa parentesi della sua vita riaperta.“Il chirurgo ha dovuto togliermi il 40% del seno, però hey,tanto ne avevo una tonnellata”. Prenderla a ridere però sa-rebbe un grave errore per sé e per chi l’ascolta e può pren-derla a modello. Anastacia infatti spiega il suo Calvario già vissuto.

“Quando ho avuto il risultato della biopsia, si confermavache era un tumore e si stava espandendo rapidamente. Pren-dere il telefono e dire agli amici “ho un cancro” è stata unacosa tosta. Il mio chirurgo mi ha detto che quando ha iniziato

l’operazione gli è venuto un groppo in gola, il tumore era piùavanzato di quanto sembrasse” - sono dichiarazioni rilasciatein estate al giornale Marie Claire. Prima quindi di essere a co-noscenza di un ritorno di malattia. O di una nuova malattia,dato che non è a conoscenza.Sempre nell’ambito operazione verità e superamento dello

stesso velo di ironia necessario per difendersi dalla malattia,Anastacia spiega la sua degenza: “Il periodo dopo l’opera-zione è stato terribile, ho provato più dolore di quello che miimmaginavo; per due settimane non ho potuto muovermi, equando alla fine sono riuscita ad alzarmi in piedi, cammi-navo come Ozzy Osbourne”. Non salta alcun passaggio nella sua ricostruzione del

dolore. “Non potevo neanche piangere perché il piangeremi procurava dolori in più, ed inoltre c’era sempre la possi-bilità che dovessero togliermi tutto il seno”. La fase di malattia e il suo recupero però probabilmente

hanno dato allo spirito di Anastacia una persona nuova, piùforte e consapevole. Si innamora nuovamente. Stavolta è unostunt-man. “È davvero la persona giusta. È stato al mio fiancoper tutta la radioterapia. All’inizio avevo l'impressione che imiei seni fossero come delle merci avariate, ma poi, giornodopo giorno, sono migliorati. Adesso non riesco a smetteredi far vedere le tette alle mie amiche, mi piacciono troppo.Sembrano i seni di una sedicenne, troppo belli”. Già nel corso di quella stessa intervista, in tempi non so-

spetti, Anastacia prende in considerazione il ritorno della ma-lattia. “In questo caso ho deciso che mi farò togliere entrambii seni. Mi comprerò delle tette finte, non voglio essere schiavadi questa malattia. L’unico vantaggio del tumore al seno è che,se togli il seno, togli anche il tumore”. Gherardo Segarelli

2503●13

Cittadini & Salute

Anastacia di nuovo ammalataLa sua figura, quella di una donna forte, dà coraggio alle donne che debbonosuperare questo momento: “Non lasciare mai che il cancro rubi il meglio di te!”

Page 26: Cittadini & Salute Marzo 2013
Page 27: Cittadini & Salute Marzo 2013

www.cittadiniesalute. i t

CURIOSITÀ

2703●13

Cittadini & Salute

Un’inchiesta di Wall Street Journal ha evidenziato il bu-siness legato ai farmaci antitumorali. Sono state rilevatecontraffazioni di confezioni di Avastin che non avevano il prin-cipio attivo. Quello delle adulterazioni è diventato un businessmondiale. I primi farmaci ad essere contraffatti sono quelli chemigliorano le prestazioni sessuali maschili. Molti vengono dalla Cina e hanno un principio attivo molto

ridimensionato da quello regolarmente presente in una pillolao totalmente assente. Seguono i prodotti contro l’ipertensione,ma anche farmaci oncologici. Il grado di interesse per il con-traffattore dipende esclusivamente dalla diffusione di farmaco,malattia e soprattutto del prezzo in cui il farmaco è venduto.Tra fine settembre ed inizio ottobre una vasta operazione

dell’Interpol in cento paesi ha sequestrato 3,75 milioni di far-maci contraffatti. Si calcola un valore complessivo di 10,5 mi-lioni di dollari. Internet, chiaramente, la sede principale perla vendita di questi prodotti. Ma a trovarsi costantemente nelweb sono ormoni della crescita e sostanze dopanti, quindil’obiettivo è identificare le farmacie online illegali.

Ci sono importanti brand farmaceutici che per segnalarsiai propri consumatori con un marchio di originalità che nonpuò essere contraffatto, tipo etichette per distributori e pa-zienti e altri piccolissimi accorgimenti noti esclusivamente alproduttore. Questo per garantire che si sta assumendo un far-maco originale, non contraffatto. L’Italia ha pensato a un bollino ottico in grado di garantire

la tracciabilità di ogni singola confezione. Ma la battaglia con-tro la contraffazione farmaceutica è all’ordine del giorno. I servizi di polizia e della dogana di cento Paesi hanno se-

questrato 3,75 milioni di dosi di farmaci contraffatti vendutisu Internet per un valore di 10,5 milioni di dollari nel corso diun’operazione mondiale nella lotta contro la contraffazione.Lo ha annunciato Interpol e ha parlato di record superato dianno in anno. A fine anno scorso sono stati chiusi diciotto-mila siti online di farmaci illegali. Trattamenti anti-cancro, antibiotici, pillole contro le di-

sfunzioni erettili, farmaci per dimagrire o integratori ali-mentari sono quelli più richiesti. Matilde di Canossa

I farmaci vanno acquistati in farmacia!Il web devastato dalla vendita di medicine contraffatte: una confezione sudieci, a dirlo la Food and Drug Administration statunitense

Page 28: Cittadini & Salute Marzo 2013
Page 29: Cittadini & Salute Marzo 2013

RICERCA

www.cittadiniesalute. i t

Bisogna far crescere la consapevolezza sulle malattierare. Questo sia nelle grandi organizzazioni sanitarie sta-tali che in quelle private. Una malattia rara in sé non inte-ressa i grandi interessi della farmacologia, non vieneapprofondita perché, chiaramente, i numeri ridotti di cui sicompongono i casi, non urgono come emergenza estrema. Tutte insieme però le malattie rare sono un’urgenza dei si-

stemi sanitari. Anche perché, al di là di grandi classificazione,la medicina del futuro dovrà entrare nella logica della spe-cialità o addirittura unicità di ciascuna malattia, perché cia-scuna malattia deve essere riferita a una persona specifica chedi per sé costituisce un’eccellenza e un’eccezione dal resto.La definizione di malattia rara è comunque impressionante.

Secondo lo stilema europeo per malattia rara si intende quel-l’affezione che colpisce meno di cinque persone su diecimila. Il problema è che ne esistono circa ottomila di malattie

come questa! Nell’insieme possono colpire 30 milioni di per-sone in Europa. In Italia la giornata viene celebrata il 2 marzocon un convegno che si divide su tre aspetti: quel che fannole regioni, la comunicazione e il punto di vista dell’ammalato.

In questa edizione 2013, sono stati stanziati centoquaran-taquattro milioni dall’Unione europea per combattere le ma-lattie rare.Si tratta di ventisei progetti di ricerca. Riguardano le ma-

lattie rare. Questo in virtù della giornata dedicata a livello na-zionale del 28 febbraio. Il finanziamento è stato annunciato dalla Commissione Ue.

Sono dedicati al miglioramento della vita di trenta milioni dieuropei. Gran parte di questi, bambini. Il fondo serve per entrare nel mondo di questo tipo di ma-

lattie per trovare le terapie che sappiano riconoscerle, distin-guerle, quindi curarle.I paesi partecipanti sono ventinove, non tutti dell’Unione

europea. Nel riparto dei fondi della Sanità, il ministero ha de-stinato alle malattie rare 20 milioni di euro più 15 milioni peri tumori rari. “Ma non va abbassata la guardia - ha detto il ministro della

Salute, Renato Balduzzi -. Le malattie rare costituiscono unvero e proprio banco di prova dell’efficienza del Sistema sa-nitario nazionale”. Margherita degli Aldobrandeschi

Giornata delle malattie rare: 28 febbraioL’European Organisation for Rare Diseases promuove questa iniziativa

2903●13

Cittadini & Salute

Page 30: Cittadini & Salute Marzo 2013

www.cittadiniesalute. i t

ATTUALITÀ

“Colpa lieve”, ma solo se il medico segue i protocolliLa Medicina difensiva abbassa i suoi scudi verso i pazienti ma non vienemeno il clima di incertezza per i ricorsi contro gli errori. Da Palazzo di Giustiziaarriva la mezza assoluzione per i medici che lavoreranno più tranquilli

La Corte di Cassazione si è espressanei confronti degli errori nell’eserciziodella sua attività. Se il medico seguetutte le procedure, i protocolli, le terapieopportune davanti a ogni singola mani-festazione di patologia la sua eventualeresponsabilità è ritenuta “lieve”.Si sgombra il campo, quindi, da even-

tuali rovesci penali. In sostanza il medicoper non incorrere a rovesci di fortuna da-vanti al giudice dovrà auto tutelarsi rien-trando in una serie di linee guida. Ma se si volevano evitare i costi ecces-

sivi per la cosiddetta Medicina difensiva,in questo modo viene dato un avallo giu-ridico a questa nuova categoria econo-mico-sanitaria. La questione sottopostaalla Suprema Corte era se la responsabi-lità professionale dell’esercente le profes-sioni sanitarie determinasse la parzialeabrogazione delle fattispecie colpose. In sostanza, se eventuali errori com-

messi dagli esercenti di professioni sani-tarie potessero essere leniti laddove sifossero utilizzate tutte le misure diagno-

stiche conosciute per arrivare a capo di unproblema nella cura della salute. La Cas-sazione ha risposto sì. I giudici, in applicazione del principio,

hanno annullato con rinvio la condannaper omicidio colposo di un chirurgo chenell’esecuzione di un intervento di erniaal disco, aveva leso dei vasi sanguigniprovocando una emorragia letale per ilpaziente. Al giudice di merito è stato chie-sto di riesaminare il caso per determinarese esistano linee guida o pratiche medicheaccreditate relative “all’atto chirurgico inquestione”, se l’intervento eseguito si siamosso entro i confini segnati dalle diret-tive e, in caso affermativo, se nell’esecu-zione dell’intervento vi sia stata colpalieve o grave. La sentenza “dimostra che il tentativo

legislativo rappresentato dalla legge Bal-duzzi, non è stato vano», ma pone ancheil problema “dell’accreditamento uni-voco” delle linee guida, sottolinea il se-gretario dell’associazione medici dirigentiAnaao, Assomed, Costantino Troise.

E intanto per i ricorsi a medici che sba-gliano a torto o a ragione vengono spesidieci miliardi l’anno. Pari allo 0,75% del prodotto interno

lordo. Lo dice la relazione della Commis-sione parlamentare d'inchiesta. Il 53% deimedici che dichiara di prescrivere farmacia titolo “difensivo”. Va rilevato anche ilfatto che nel 2010 questo esborso è dimi-nuito di circa settecento milioni. Il datodrammatico per la nostra Sanità consistenel fatto che nel decennio che va dal 1995al 2005 la spesa sanitaria è quasi raddop-piata passando da 48 a 92 miliardi l’anno(il conteggio chiaramente è in Euro).Visite specialistiche cresciute del 73%

che determinano una crescita del 21% delleprescrizioni, effettuate da ogni medico, di-chiaratamente inutili. Il 71% dei medici in-terpellati. In tre anni, Italia, si contanocinquecentosettanta casi di malasanità.Leggasi errori del personale e disfunzioni.In 400 casi c'è stata la morte del paziente:261 per presunti errori medici e 139 a inef-ficienze di vario tipo. Pia de’ Tolomei

03●13

30 Cittadini & Salute

Cittadini & Salute

Mensile di informazione Socio-SanitariaEditore e Direttore Generale Mario Dionisi Direttore Responsabile Angelo Nardi Redazione Via Carlo Del Prete, 6 Tel. 0774.081389 Stampa Fotolito Moggio strada Galli, 5 Villa Adriana (Roma). Registrazione n. 31 del 29/06/2010 presso il Tribunale di Tivoli. Tutte le collaborazioni sono considerate a titolo gratuito, salvo accordi scritti conl’editore. Tutto il materiale cartaceo e fotografico consegnato alla redazione, non verrà restituito. Chiuso il 08/03/2013

Page 31: Cittadini & Salute Marzo 2013

www.cittadiniesalute. i t 3103●13

Cittadini & Salute

Page 32: Cittadini & Salute Marzo 2013