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Città di Lugano: una radiografia della situazione socio economica della popolazione residente
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Lugano, 14 febbraio 2013
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Introduzione Nel 2010, sulla base dei dati fiscali del 2007, la Città di Lugano intraprese uno studio con lo scopo principale di identificare i nuclei famigliari che non raggiungevano un fabbisogno finanziario minimo in base alle diverse leggi e regolamenti in vigore. Nel 2012, sulla base dei dati fiscali del 2009, la stessa Città di Lugano ha riproposto lo studio per verificarne ancora una volta la situazione e l’evoluzione. Sul concetto di povertà In generale la povertà è un fenomeno che può assumere forme diverse a dipendenza del contesto sociale a cui ci si riferisce. Per esempio l’OCSE utilizza due distinzioni circa il concetto di povertà: la povertà assoluta e la povertà relativa. Nel primo caso la povertà è indipendente dal contesto sociale e si riferisce in modo particolare al soddisfacimento dei bisogni primari quali l’alimentazione, l’alloggio, ecc.. La povertà relativa è invece legata ad un contesto sociale: una persona è definita povera, in termini relativi, quando la sua situazione finanziaria la costringe a vivere in condizioni modeste in rapporto alla situazione di altre persone che vivono nel medesimo luogo (per esempio cantone, comune, ecc.). In questo caso la povertà non viene considerata come la carenza di beni di prima necessità ma come una manifestazione di estrema disuguaglianza sociale. Negli studi sulla povertà in Svizzera è il secondo concetto a prevalere. Esso può però assumere due approcci diversi: quello delle risorse che considera il reddito e la sostanza di un individuo o di un nucleo familiare come l’unica risorsa per definire una soglia di povertà, oppure quello legato alle condizioni di vita che prende in considerazione diversi aspetti di un individuo (formazione, lavoro, alloggio, salute, partecipazione alla vita sociale, ecc.) e non solo il reddito1. Relativamente al concetto di povertà, anche le soglie di povertà possono assumere significati diversi. Per esempio la soglia di povertà assoluta corrisponde al reddito necessario per soddisfare i bisogni primari. Per contro la soglia di povertà relativa può essere definita rispetto ad un valore medio o mediano (reddito mediano per esempio). In Svizzera non esiste un consenso politico che porta ad un’unica definizione di soglia di povertà. Per esempio il diritto definisce tre minimi vitali che si differenziano sia per il metodo di calcolo sia per il livello: il primo riguarda il minimo vitale protetto dalla legge in caso di sequestro, il secondo si riferisce invece al minimo vitale delle prestazioni complementari all’AVS-AI e il terzo al minimo vitale relativo alla Legge sull’aiuto sociale. Gli ultimi due stabiliscono il diritto a dei trasferimenti sociali di reddito, vale a dire ad un sostegno finanziario da parte dello Stato.
1 Il Consiglio delle Comunità Europee ha stabilito la seguente definizione sul concetto di povertà: “[…] on
entend par personnes pauvres les individus, les familles et les groupes de personnes dont les ressources (matérielles, culturelles et sociales) sont si faibles qu’ils sont exclus des modes de vie minimaux acceptables dans l’Etat membre dans lequel ils viven” che diventa così pluridimensionale.
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Se si volesse perciò classificare lo studio della Città di Lugano in un contesto di povertà, sarebbe valido quello di povertà relativa che prende in considerazione il reddito e la sostanza come uniche risorse per definire varie soglie di povertà relativa, in funzione del contesto normativo e definite come soglie di fabbisogno minimo. In base al modello utilizzato per lo studio della Città di Lugano, sono due i concetti di soglia di fabbisogno minimo: il primo è stabilito in base alle prestazioni complementari all’AVS-AI (Legge federale del 6 ottobre 2006 sulle prestazioni complementari all’assicurazione per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità - LPC2 che può essere applicata agli individui che hanno raggiunto l’età dell’AVS o alle persone che hanno compiuto 18 anni e che non hanno ancora raggiunto l’età AVS e che sono invalide3) e il secondo si basa invece sulla Legge sull’armonizzazione e il coordinamento delle prestazioni sociali (LAPS) del 5 giugno 2000 e sulla Legge cantonale sull’assistenza sociale (LAS) dell’8 marzo 1971 (quest’ultima è “l’ultimo scalino” della Legge LAPS la quale elargisce otto tipi di sussidi - Art. 2 LAPS). Dalle persone (individui) ai nuclei familiari Per lo studio della Città di Lugano, le persone (individui) non sono analizzate singolarmente ma raggruppate in nuclei familiari sulla base del luogo di residenza che, nell’analisi è definita dall’appartamento/casa devo vive la persona. Con questo concetto di raggruppamento degli individui lo studio fa prevalere il concetto di convivenza (espresso anche nell’Art. 4 della LAPS). In altre parole se due persone che all’anagrafe4 figurano come singole e che in realtà abitano insieme, le stesso sono considerate come un nucleo familiare unico composto da due persone. In totale la popolazione della Città di Lugano al 31.12.2009 è formata da 57'196 persone che, raggruppate in nuclei familiari sulla base del concetto della convivenza, vanno a formare 29'523 unità. Data l’impossibilità di analizzare tutte le persone per i motivi legati alla mancanza di dati fiscali, lo studio della Città di Lugano si basa su un campione che comprende 43'714 persone e 21'273 nuclei familiari. Rispetto alla popolazione di riferimento il totale delle persone analizzate è del 76.5% e i nuclei familiari il 72.1% (Tabella 1).
2 Il diritto alle prestazioni complementari è sancito dagli Art. 4-6 della LPC.
3 Per gli stranieri, per esempio, devono aver dimorato ininterrottamente in Svizzera durante dieci anni
immediatamente prima della data a partire dalla quale è chiesta la prestazione complementare (termine d’attesa) – Art. 5 cpv 1 LPC. 4 Si intende nel Controllo abitanti della Città di Lugano.
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Tabella 1: Popolazione di riferimento e popolazione campione: suddivisione per persone e nuclei nei vari quartieri della Città di Lugano, 31.12.2009, N = 57'196 e n = 43’714. Fonte: Città di Lugano. Elaborazione a cura degli autori.
Il modello e il concetto di soglie di fabbisogno minimo Ogni persona può beneficiare di diverse fonti di reddito, alcune delle quali soltanto in base alle norme di legge in vigore ed applicabili “ad personam” (per esempio la rendita AVS può essere percepita solo in base alla relativa Legge federale5, così come le rendite relative alla prestazioni complementari (PC) si basano anch’esse sulla rispettiva Legge federale - LPC). La conseguenza è che ogni persona (rispettivamente ogni nucleo familiare) non può essere analizzata con un’unica soglia di fabbisogno minimo ma deve essere sottoposta ad una classificazione in base alle norme di legge in vigore che ne possano stabilire la relativa soglia. Lo schema seguente riassume il modello utilizzato per lo studio della Città di Lugano che, dalle varie fonti finanziarie individuali porta fino all’aggregazione delle persone in nuclei familiari e alla suddivisione in gruppi di analisi.
5 Legge federale su l’assicurazione per la vecchiaia e per i superstiti (LAVS) del 20 dicembre 1946 (Capitolo
terzo: Rendite).
Quartiere
# persone
popolazione di
riferimento
# nuclei familiari
popolazione
riferimento
# persone
popolazione
campione
# nuclei familiari
popolazione
campione
Loreto 3'104 1'848 1'976 1'082
Besso 4'892 2'665 3'707 1'895
Molino Nuovo 8'864 4'870 6'638 3'525
Centro 5'200 3'018 3'638 1'971
Cassarate 3'497 2'033 2'579 1'421
Castagnola (con Caprino) 2'243 1'252 1'425 724
Aldesago 571 328 365 175
Brè 329 156 282 122
Pregassona 8'788 3'988 7'179 3'145
Viganello 7'102 3'744 5'695 2'904
Breganzona 5'314 2'444 4'347 1'937
Davesco-Soragno 1'509 615 1'371 549
Pazzallo 1'389 641 1'069 463
Pambio-Noranco 684 277 614 237
Cureggia 155 63 123 47
Gandria 205 95 163 70
Barbengo 1'892 734 1'555 590
Carabbia 564 232 479 194
Villa Luganese 546 224 461 190
N.d. 348 296 48 32
Totale 57'196 29'523 43'714 21'273
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Copertura
finanziaria
individuale del
minimo vitale
Copertura
finanziaria
individuale
collettiva del
minimo vitale
AVS_1_PC_1
AVS_0_PC_0 AVS_1_PC_0
Legge LAPS (Art. 2 lett. a, b, c, Legge PC
… Legge LAPS (per casi
…
Persone Individui
Reddito + Sostanza
individuali
Nuclei
familiari
Reddito +
Sostanza
aggregati
Gruppi d'analisi
AVS_0_PC_1
Altri redditi Altri redditi
… …
Legge PC per i casi AI Legge AVS-AI
Reddito da capitali a risparmio Reddito da capitali a risparmio
Redditi da AI Reddito da LPP
Redditi da AS Reddito da terzo pilastro
Individui non in età AVS Individui in età AVS
Diverse fonti di reddito: Diverse fonti di reddito:
Reddito da attività lucrativa Reddito da attività lucrativa
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I dati fiscali Alla base dello studio della Città di Lugano vi sono i dati finanziari contenuti nella dichiarazione fiscale del 2009 e cresciuta in giudicato e i dati del controllo abitanti (stato al 31.12.2009). Le due fonti di dati sono state messe in relazione in maniera da ottenere una visione reale della situazione socio economica della popolazione. L’utilizzo dei dati fiscali costituisce la fonte più ovvia per l’analisi della situazione economica della popolazione la quale permette di considerare non soltanto il reddito da lavoro, da rendite, ecc. ma anche la relativa sostanza affinché si possa evitare di considerare un individuo con basso reddito e un’importante sostanza una persona povera (che non raggiunge un determinato fabbisogno minimo). L’importanza dei dati fiscali è stata evidenziata anche nello studio del Canton Berna6: “Le données fiscales fournissent une image complète de la situation économique de la population du canton de Berne avant le recours aux prestations sociales liées aux besoins comme les prestations complémentaires à l’AVS / AI et l’aide sociale. Les données fiscales ont un autre avantage: comparées aux sondages, elles sont extrêmement précises. La déclaration des différents revenus étant obligatoire, les données fiscales sont quasiment équivalentes à une enquête exhaustive où les lacunes d’information sont rares et à laquelle la quasi-totalité des personnes interrogées répond. En règle générale, les données fiscales sont considérées comme constituant une source très fiable pour les sciences sociales. […] Les données fiscales constituent une base fiable pour les rapports sociaux, et ce à plusieurs titres:
elles sont précises: la déclaration de l’ensemble des revenus et de la fortune est obligatoire et contrôlée par les autorités fiscale;
elles sont vastes: les données fiscales englobent la grande majorité des ménages,dont elles permettent de connaître non seulement le revenu du travail, des rentes et d’autres ressources, mais aussi la fortune;
elles sont proches de la réalité économique: les données fiscales fournissent une image complète de la situation économique. Elles permettent, pour identifier la population pauvre et menacée de pauvreté, de prendre en compte non seulement le revenu disponible mais aussi la fortune…”.
Anche per i dati fiscali del Canton Ticino (rispettivamente della Città di Lugano) le informazioni sui trasferimenti sociali, come per esempio le prestazioni complementari all’AVS-AI, le prestazioni assistenziali (PA), così come gli assegni AFI e API contenuti nella LAPS, non fanno parte dei dati fiscali. I redditi calcolati sulla base dei dati fiscali misurano unicamente la situazione dei nuclei familiari dopo il trasferimento delle prestazioni sociali (AVS, AI, LPP, AD, ecc.) ma prima dei trasferimenti sociali legati alle prestazioni PC, AFI, API, PA, ecc.
6 Rapport social 2012: La lutte contre la pauvreté dans le canton de Berne, Rapporte du Conseil-exécutif,
novembre 2012, pag. 22-23.
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Per questo motivo alcuni nuclei familiari figurano al disotto della soglia di fabbisogno minimo unicamente perché una parte del loro reddito non è riportato nella dichiarazione fiscale (per avere un’informazione esaustiva in tal senso occorrerebbe una ulteriore banca dati dove vengono registrati, per esempio, le rendite PC7). A parte la mancanza di alcuni dati relativi ad alcuni trasferimenti sociali, l’abbinamento dei dati fiscali con quelli del Controllo abitanti riescono a fornire un’informazione della realtà cittadina soddisfacente anche da un punto di vista della convivenza. La popolazione di riferimento e i nuclei familiari della Città di Lugano (stato 31.12.2009) La Figura 1 riporta la distribuzione della popolazione in base all’anno di arrivo nella Città di Lugano: circa il 50% delle 57'196 persone è arrivato a Lugano dopo il 1995, vale a dire un individuo su due risiede a Lugano da meno di quindici anni. Il picco del 1972 è in parte dovuto all’aggregazione con Bré e Castagnola (gli individui risultano perciò come se fossero arrivati in Città durante l’anno dell’aggregazione). Per le aggregazioni avvenute in seguito i dati sono stati ripresi come se i cittadini fossero già residenti nella Città di Lugano. Circa il 43% della popolazione vive in tre quartieri: Molino Nuovo, Pregassona e Viganello, mentre in Centro abita il 9.1% della popolazione, percentuale simile al quartiere di Besso.
Il 3.5% della popolazione (2'007 persone) beneficia di un’assicurazione invalidità (AI). In sette quartieri: Barbengo, Besso, Cassarate, Molino Nuovo, Pazzallo, Pregassona e Viganello, la percentuale degli individui che beneficiano di una prestazione dall’assicurazione invalidità (AI) è maggiore rispetto alla media (3.5%). Le percentuali più elevate si registrano nei quartieri di Barbengo e Molino Nuovo; oltre il 4.5%. Quelle più basse sono registrate nei quartieri di Aldesago e Cureggia con meno dell’1.0%. La percentuale di persone che hanno già raggiunto l’età AVS (64 anni per le donne e 65 per gli uomini) è del 22.2%. Nel quartiere di Aldesago la percentuale supera il 33.0% (un individuo su tre è in età AVS). Per contro, la percentuale più bassa si registra nel quartiere di Barbengo dove, soltanto il 12.1% della popolazione di questo quartiere ha già raggiunto l’età AVS (occorre considerare che in alcuni quartieri vi sono delle case per anziani che incrementano tale percentuale). A fine 2009 si contavano 3'830 persone al beneficio delle prestazioni complementari (PC). Nei quartieri di Besso, Molino Nuovo, Cassarate e Viganello la percentuale è maggiore rispetto al valore medio (6.7%). Il valore più elevato si registra nel quartiere di Molino Nuovo (10.4%) seguito da Cassarate (9.3%) e Viganello (8.7%).
Questi dati potrebbero far pensare che la maggior concentrazione delle persone a beneficio di prestazioni AI o PC in alcuni quartieri della Città, sia indotta dal basso costo dell’alloggio. Il dato sarebbe da verificare perché non si dispone di informazioni relative al costo dell’affitto. A tal proposito occorre evidenziare che nella dichiarazione fiscale il dato sull’affitto viene richiesto ma non è però ripreso nella banca dati del Cantone. In futuro
7 Questa banca dati potrebbe essere reperita presso l’Istituto delle Assicurazioni Sociali (IAS) di Bellinzona.
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sarebbe auspicabile una ripresa di questo dato, considerando l’importanza che riveste nel calcolo di diversi valori socio economici. I nuclei familiari che componevano la popolazione della Città di Lugano, sempre alla fine del 2009, erano 29'523. Figura 1: Popolazione di riferimento, individui: distribuzione della popolazione in base all’anno di arrivo, valori assoluti (scala sinistra) e percentuale cumulata (scala destra), Città di Lugano, 31.12.2009, N = 57'196. Fonte: Città di Lugano. Elaborazione a cura degli autori.
Nella Figura 2 è riportata la struttura dei nuclei familiari della Città di Lugano. Il 29.9% dei nuclei sono persone singole adulte, il 18.5% persone singole anziane, il 17.6% famiglie tradizionali con figli, il 15.6% famiglie tradizionali senza figli. Le famiglie monoparentali rappresentano il 6.6% del totale dei nuclei. A differenza dello studio del 2007, le persone sono state aggregate in nuclei familiari tramite il luogo dove vivono (ID_Appartamento) e non più tramite l’identificativo della famiglia (ID_Famiglia). Questo approccio ha permesso di identificare le persone che di fatto abitano insieme ma che “all’anagrafe”, per esempio, risultano come persone sole.
0.0%
10.0%
20.0%
30.0%
40.0%
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La popolazione di analisi (campione) e i nuclei familiari della Città di Lugano (stato 31.12.2009) Come espresso precedentemente, non tutte le persone hanno potuto essere analizzate. Per questo motivo l’analisi è formata da un campione che, rispetto alle 57'196 persone della popolazione di riferimento, è formato da 43'714 persone per un totale di 21'273 nuclei familiari su 29’523. L’aggregazione delle persone in base al concetto della convivenza, ha permesso di stabilire che 18'475 (87%) dei 21'273 nuclei familiari hanno la medesima struttura (medesime persone) sia se si fosse utilizzato come base aggregativa l’ID_Appartamento sia se si fosse adoperato l’ID_Famiglia. Per contro 2'798 nuclei familiari (13%) hanno una composizione diversa a dipendenza del metodo utilizzato. Di questi 2'798 nuclei il 50% (1'352) sono nuclei formati da due persone che di fatto convivono. In 862 nuclei si tratta di famiglie miste con figli (per esempio una persona anziana che vive con il figlio, la nuora e i nipoti). L’utilizzo di questo metodo di aggregazione delle persone rispecchia molto la situazione reale ed economica dei nuclei familiari, che è pure alla base dell’Art. 4 della LAPS. Figura 2: Popolazione di riferimento e campione di analisi, nuclei: nuclei secondo il tipo nella Città di Lugano al 31.12.2009. N = 29’523 e n = 21’573. Fonte: Città di Lugano. Elaborazione a cura degli autori.
Anche se mancano alcune persone nello studio della Città di Lugano, le persone che beneficiano di una prestazione AI o di una prestazione PC hanno potuto essere analizzate
17.6%
15.6%
6.3%
29.9%
18.5%
5.8%
0.7%
3.3%
0.1%
1.8%
0.4%
20.1%
17.1%
6.4%
23.1%
19.8%
6.5%
0.8%
4.1%
0.1%
1.8%
0.4%
0.0% 5.0% 10.0% 15.0% 20.0% 25.0% 30.0% 35.0%
Famiglia tradizionale con figli
Famiglia tradizionale senza figli
Convivenza senza figli
Persona singola adulta
Persona singola anziana
Famiglia monoparentale femminile
Famiglia monoparentale maschile
Famiglia mista con figli
Famiglia mista monoparentale con
Nucleo misto senza figli
Tipo nucleo indefinito
Popolazione campione Popolazione di riferimento
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quasi tutte (nel primo caso la percentuale di persone in AI analizzate è del 91% mentre nel secondo caso del 94% (Tabella 2). Tabella 2: Popolazione di analisi, individui: distribuzione degli individui in età AVS, a beneficio di prestazioni dell’assicurazione invalidità (AI) e PC, suddivisione per quartieri, Città di Lugano, 31.12.2009. n = 43’714. Fonte: Città di Lugano. Elaborazione a cura degli autori.
Reddito e sostanza Il reddito totale dei nuclei considerati nel campione è di circa 2.1 miliardi di franchi (si potrebbe perciò stimare che il reddito totale di tutti i nuclei residenti nella Città di Lugano, alla fine del 2009, è pari a circa 2.6-2.7 miliardi di franchi). Il reddito da lavoro, rappresenta circa i 2/3 del reddito totale (CHF 1.3 miliardi) ed è la fonte più importante soprattutto per i nuclei più giovani. Circa CHF 400 milioni sono reddito da assicurazioni sociali (AVS-AI, rendite secondo pilatro, ecc.) mentre il reddito da sostanza è di circa CHF 360 milioni. Il 50% del reddito totale si registra nei quartieri di Molino Nuovo, Centro, Pregassona e Viganello anche perché sono i più popolati. Come già evidenziato in precedenza, i redditi di trasferimento (prestazioni complementari, sussidi in base alle prestazioni LAPS, ecc.) non sono riportati nella dichiarazione fiscale e di conseguenza non sono conteggiati in queste cifre. I redditi calcolati sulla base dei dati fiscali misurano la situazione dei nuclei familiari dopo il versamento delle prestazioni delle assicurazioni sociali ma prima del versamento dei trasferimenti sociali (PC, LAPS, PA, ecc.) (Tabella 3).
Quartiere # persone # persone AVS # persone AI # persone PC
Loreto 1'976 616 64 190
Besso 3'707 937 165 346
Molino Nuovo 6'638 1'869 367 869
Centro 3'638 1'077 122 335
Cassarate 2'579 844 116 313
Castagnola 1'425 420 30 58
Aldesago 365 93 3 9
Brè 282 51 10 6
Pregassona 7'179 1'239 334 411
Viganello 5'695 1'579 249 595
Breganzona 4'347 917 172 288
Davesco-Soragno 1'371 212 24 38
Pazzallo 1'069 182 51 61
Pambio-Noranco 614 85 16 16
Cureggia 123 18 1 0
Gandria 163 20 2 4
Barbengo 1'555 204 77 62
Carabbia 479 91 14 9
Villa Luganese 461 91 7 5
N.d. 48 10 0 1
Totale popolazione analisi 43'714 10'555 1'824 3'616
Totale popolazione riferimento 57'196 12'675 2'007 3'830
% 76% 83% 91% 94%
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Per esempio ad alcune persone residenti nella Città di Lugano, nel 2009, sono stati versati circa CHF 45 milioni per prestazioni PC e PC-AI, che però non sono riportati nella dichiarazione fiscale e di conseguenza non sono conteggiati nelle cifre esposte qui di seguiti (si tratta di poco meno del 2% dei redditi totali contenuti nelle dichiarazioni fiscali).
Se il reddito, soprattutto quello da lavoro, rappresenta un’importante fonte per i nuclei familiari “giovani”, anche la sostanza è un elemento finanziario importante (soprattutto per le persone anziane). In effetti chi dispone di una sostanza sufficiente potrebbe conservare il suo livello di vita anche in momenti in cui dovesse venire a mancare un reddito (per esempio da lavoro) e soprattutto durante la pensione. In generale non tutti i nuclei familiari sono in grado di ovviare a tali situazioni facendo capo alla propria sostanza. La sostanza totale dei nuclei considerati nel campione è di circa 10.8 miliardi di franchi. La sostanza mobiliare (titoli, risparmi, capitali, ecc.) rappresenta circa i 2/3 del totale (circa CHF 7.0 miliardi). La sostanza immobiliare rappresenta circa un terzo (CHF 3.8 miliardi). Si potrebbe stimare che la sostanza totale, contenuta nelle dichiarazioni fiscali delle persone fisiche, nel 2009, è di circa CHF 13 miliardi. Tabella 3: Popolazione campione: reddito totale e sostanza totale, suddivisone per quartieri, n = 21’273. Fonte: DCC e Città di Lugano. Elaborazione a cura degli autori.
Quartiere # nuclei familiari
# persone
campione Reddito totale Sostanza totale
Loreto 1'082 1'976 135'170'382 1'433'919'075
Besso 1'895 3'707 170'009'409 605'527'383
Molino Nuovo 3'525 6'638 259'695'056 769'099'948
Centro 1'971 3'638 249'720'145 2'239'796'161
Cassarate 1'421 2'579 111'624'581 358'145'090
Castagnola 724 1'425 123'436'759 1'229'821'304
Aldesago 175 365 22'574'532 102'713'742
Brè 122 282 15'159'555 60'792'599
Pregassona 3'145 7'179 307'686'296 1'025'062'363
Viganello 2'904 5'695 234'642'657 806'846'500
Breganzona 1'937 4'347 210'195'124 955'382'546
Davesco-Soragno 549 1'371 63'126'282 224'755'347
Pazzallo 463 1'069 45'355'426 161'768'926
Pambio-Noranco 237 614 25'204'881 74'656'044
Cureggia 47 123 9'391'547 45'788'721
Gandria 70 163 7'500'101 30'696'360
Barbengo 590 1'555 61'224'162 286'148'542
Carabbia 194 479 34'658'389 263'922'394
Villa Luganese 190 461 20'417'325 110'288'049
N.d. 32 48 2'488'139 8'145'300
Totale 21'273 43'714 2'109'280'748 10'793'276'394
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Sia nella distribuzione del reddito che in quella della sostanza sono presenti delle iniquità a livello di nuclei familiari. Per esempio per quanto riguarda il reddito potrebbero essere diversi i fattori che concorrono ad una distribuzione iniqua: formazione, anni di lavoro, funzione, sesso, ecc. Da non dimenticare vi è inoltre anche il tempo che un individuo decide di dedicare al lavoro (per esempio se due individui con le medesime caratteristiche decidono di dedicare al lavoro un tempo diverso non si può allora parlare di iniquità). Nella Figura 3, è riportato il reddito totale lordo medio per nucleo familiare che nel 2009 ammonta a CHF 99'153. In sei quartieri il valore medio è però inferiore (Besso, Molino Nuovo, Cassarate, Pregassona, Viganello e Pazzallo). Figura 3: Popolazione campione, nuclei: distribuzione del reddito totale medio per nucleo, suddivisione per quartiere, n = 21’273. Fonte: DCC e Città di Lugano. Elaborazione a cura degli autori.
La Figura 4, riporta il valore medio della sostanza totale per nucleo familiare che, nel 2009, ammontava a CHF 507’370. In dodici quartieri il valore medio risulta però inferiore rispetto a quello medio. Questo dato evidenzia ancora una volta come la sostanza è ripartita in maniera più iniqua rispetto al reddito (solo pochi nuclei ne beneficiano e all’interno di chi ne beneficia vi sono delle grandi differenze).
124'926
89'715
73'672
126'697
78'554
170'493
128'997124'259
97'833
80'800
108'516
114'984
97'960
106'350
199'820
107'144103'770
178'651
107'460
77'754
99'153
0
50'000
100'000
150'000
200'000
250'000
13
Figura 4: Popolazione campione, nuclei: distribuzione della sostanza totale media per nucleo, suddivisione per quartiere, n = 21’273. Fonte: DCC e Città di Lugano. Elaborazione a cura degli autori.
In generale i valori medi dicono ancora poco sulla reale distribuzione. Come si può osservare dalla Figura 5, la distribuzione della sostanza mobiliare (titoli, capitali a risparmio, ecc.) è molto iniqua: Il 61.7% dei nuclei con una sostanza inferiore ai CHF 60'000 possiede il 2.3% del totale della sostanza mobiliare totale (da sottolineare che il 21.7% dei nuclei non dispone di alcuna sostanza mobiliare). L’1.0% dei nuclei più benestanti in termine di ricchezza, dispone del 52.1% del totale della sostanza mobiliare. I dati evidenziano che gli eventi negativi che potrebbero succedere ad ogni individuo durante il ciclo vitale (per esempio separazione, perdita del posto di lavoro, ecc.) sarebbero impossibili da risolvere in maniera “autonoma” da parte delle persone che non dispongono di una sostanza in grado di far fronte a agli eventi negativi inattesi.
1'325'249
319'540
218'184
1'136'376
252'037
1'698'648
586'936
498'300
325'934
277'840
493'228
409'390
349'393315'004
974'228
438'519
484'998
1'360'425
580'463
254'541
507'370
0
200'000
400'000
600'000
800'000
1'000'000
1'200'000
1'400'000
1'600'000
1'800'000
14
Figura 5: Popolazione campione, nuclei: distribuzione della sostanza mobiliare (titoli, capitali, ecc.), n = 21’273. Fonte: DCC e Città di Lugano. Elaborazione a cura degli autori.
61.7%
2.3%
7.9%
1.9%
21.7%
15.6%
4.8%
10.2%
3.2%
18.0%
0.8%
52.1%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Nuclei Sostanza (titotli e capitali)
>= 4'000'000
1'000'000 - 3'999'999
500'000 - 999'999
100'000 - 499'999
60'000 - 99'999
0 - 59'999
15
I principali risultati dell’analisi In base al modello utilizzato per l’analisi socio economica dei nuclei familiari della Città di Lugano, si è reso necessario la costituzione di quattro differenti gruppi, ognuno dei quali con delle specificità differenti in maniera da considerare ile differenti soglie di fabbisogno minimo in base alle leggi e ai regolamenti in vigore:
Gruppo di analisi Descrizione
AVS_0_PC_1 All’interno del nucleo familiare nessun individuo ha un’età AVS, vale a dire 64 anni per le donne e 65 anni per gli uomini. All’interno del nucleo familiare vi è almeno un individuo che beneficia di una prestazione PC in base ai dati estratti dal database “Controllo abitanti” della Città di Lugano.
AVS_1_PC_1 All’interno del nucleo familiare vi è almeno un individuo che ha già raggiunto l’età AVS, vale a dire 64 anni per le donne e 65 anni per gli uomini. All’interno del nucleo familiare vi è almeno un individuo che beneficia di una prestazione PC in base ai dati estratti dal database “Controllo abitanti” della Città di Lugano.
AVS_0_PC_0 All’interno del nucleo familiare nessun individuo ha un’età AVS, vale a dire 64 anni per le donne e 65 anni per gli uomini. All’interno del nucleo familiare nessun individuo beneficia di una prestazione complementare (PC) in base ai dati estratti dal database “Controllo abitanti” della Città di Lugano.
AVS_1_PC_0 All’interno del nucleo familiare vi è almeno un individuo che ha già raggiunto l’età AVS, vale a dire 64 anni per le donne e 65 anni per gli uomini. All’interno del nucleo familiare nessun individuo beneficia di una prestazione complementare (PC) in base ai dati estratti dal database “Controllo abitanti” della Città di Lugano.
AVS_1_PC_1: descrizione dell’analisi (n = 2'388) La Legge federale sulle prestazioni complementari all’AVS (LPC) indica che le persone domiciliate e dimoranti abitualmente in Svizzera hanno diritto alle prestazioni complementari se ricevono una rendita di vecchiaia dell’assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS). La LPC considera come persone singole anche gli individui che convivono sotto uno stesso tetto e che non sono dei coniugi (a differenza della LAPS che li considera invece come un’unica unità di riferimento – UR se prevale il concetto delal convivenza). Questo gruppo d’analisi, è formato da 2’388 nuclei di cui 79 hanno almeno un individuo che beneficia di una prestazione dell’assicurazione invalidità (AI) mentre 2’309 nuclei non hanno individui che beneficiano di una rendita AI. In totale gli individui che compongono questo gruppo sono 3'387 (7.7% della popolazione campione e 1.41 individui per nucleo) e 2'642 beneficiano di una prestazione complementare PC (745 individui non beneficiano invece di una PC). Il fabbisogno minimo è calcolato in base alle indicazioni sulle PC cantonali alle rendite AVS e AI, pubblicate dall’Istituto delle assicurazioni sociali di Bellinzona.
16
Il modello utilizzato per stimare sia il fabbisogno minimo che il reddito computabile dovrebbe indicare che il 100.0% dei nuclei si ritrova al di sotto del fabbisogno minimo indicato dalla PC, giustificando così il versamento della prestazione PC. In realtà il modello “giustifica” 2'024 casi su 2'388 (84.8%) sotto il livello di fabbisogno. Se si analizzano nel dettaglio i 364 nuclei che non risultano sotto il fabbisogno minimo si osserva che: in 37 casi la differenza, fra il fabbisogno minimo e il reddito computabile, è inferiore a CHF 1'500 (differenza generata da una leggera sovrastima del reddito computabile e/o sottostima del fabbisogno). In effetti le molte particolarità necessarie per i calcoli sono una sorta di valutazione “ad personam” e come tale difficile da considerare in un modello generale. Vi sono inoltre 8 casi in cui gli individui vivono in comunità (casa per anziani per esempio) dove il calcolo del fabbisogno PC risulta ancora più complesso (necessità di dati relativi alle rette pagate nei vari istituti). Tolti questi casi nei rimanenti 319 nuclei gli individui che beneficiano di una prestazione PC vivono in un nucleo “allargato” il cui reddito computabile è maggiore rispetto al fabbisogno. In effetti in 134 casi l’aggregazione degli individui con l’ID_Appartamento ha aumentato il reddito computabile (79 casi da persone sole sono diventate una convivenza senza figli, 31 casi vivono in una famiglia mista con figli e 24 casi vivono in un nucleo misto senza figli). Come evidenziato in precedenza la PC non considera questi individui come appartenenti all’unità di riferimento. In 185 casi invece gli individui vivono assieme ad altre persone in un nucleo allargato. Se si considerano perciò i casi particolari, il modello stimerebbe effettivamente il 92.3% dei nuclei al di sotto del fabbisogno minimo evidenziando così un buon risultato. Nel restante 7.7% dei casi, come detto, gli individui vivono in un nucleo allargato. Occorre sottolineare che per questo gruppo d’analisi non sussistono particolari problemi visto che beneficiano di una prestazione complementare PC che permette loro di raggiungere il fabbisogno minimo (l’importo annuo della prestazione complementare corrisponde alla differenza fra il fabbisogno e il reddito computabile). Da una stima effettuata, i contributi versati dalla Cassa di compensazione per la PC ammonta, per questo particolare gruppo, a circa CHF 30.6 mio. nel 2009. AVS_0_PC_1: descrizione dell’analisi (n = 918) La seconda analisi considera i nuclei che al proprio interno non hanno individui con un’età AVS (le donne non devono aver compiuto 64 anni e gli uomini 65 anni) ma almeno un individuo del nucleo beneficia di una prestazione complementare PC - dato rilevato dal database “Controllo abitanti” della Città di Lugano. Questo gruppo d’analisi, è formato da 918 nuclei di cui 770 (83.9%) hanno almeno un individuo che beneficia di una prestazione dell’assicurazione invalidità (AI). Nei restanti 148 nuclei potrebbero esserci degli individui che beneficiano di una prestazione PC in base all’Art 4 lett abis.8 (individui che beneficiano di una rendita vedovile ai sensi dell’AVS). In totale gli individui che compongono questo gruppo sono 1'860 (4.2% della popolazione campione e 2.02 individui per nucleo).
17
Anche in questo caso il fabbisogno minimo è calcolato in base alle indicazioni sulle PC cantonali alle rendite AVS e AI, pubblicate dall’Istituto delle assicurazioni sociali di Bellinzona8. Per il calcolo del reddito computabile si sottolinea l’impossibilità nel determinare se: a) l’immobile appartiene al beneficiario delle prestazioni complementari o ad un’altra persona compresa nel calcolo della prestazione complementare e b) se serve quale abitazione primaria ad almeno una di queste persone. In effetti, qualora l’immobile appartenesse ad una di queste persone, soltanto il valore dell’immobile eccedente CHF 112’500 verrebbe preso in considerazione come sostanza. Non disponendo di queste informazioni, i valori utilizzati sono quelli della sostanza immobiliare privata dedotti i relativi debiti (i nuclei che dispongono di una sostanza immobiliare maggiore a CHF 112'500 sono soltanto 32). Il modello utilizzato per stimare sia il fabbisogno minimo che il reddito computabile dovrebbe indicare che il 100.0% dei nuclei si ritrova al di sotto del fabbisogno minimo indicato dalla PC, giustificando così il versamento della prestazione PC. In realtà il modello “giustifica” 771 casi su 918 (84%) sotto il livello di fabbisogno. Se si analizzano i nuclei nel dettaglio, in 15 casi la differenza, fra il fabbisogno e il reddito computabile, è inferiore a CHF 1'500 (differenza generata da una leggera sovrastima del reddito computabile e/o sottostima del fabbisogno). In effetti le molte particolarità necessarie per i calcoli sono una sorta di valutazione “ad personam” e come tale difficile da considerare in un modello generale. Vi è inoltre 1 caso in cui gli individui vivono in comunità (casa per anziani per esempio) dove il calcolo del fabbisogno PC risulta ancora più complesso (necessità di dati relativi alle rette pagate nei vari istituti). Tolti questi casi, nei restanti 131 nuclei (14.2% dei casi) gli individui che beneficiano di una prestazione PC vivono in un nucleo “allargato” il cui reddito computabile è maggiore rispetto al fabbisogno. In effetti in 38 casi l’aggregazione degli individui con l’ID_Appartamento ha aumentato il reddito computabile (20 casi da persone sole sono diventate una convivenza senza figli, 14 casi vivono in una famiglia mista con figli e in 4 casi vivono in nucleo misto senza figli). Come evidenziato in precedenza la PC non considera questi individui come appartenenti all’unità di riferimento. In 93 casi invece gli individui vivono assieme ad altre persone in un nucleo allargato. Se si considerano perciò i casi particolari, il modello stimerebbe effettivamente il 90% dei nuclei al di sotto del fabbisogno evidenziando così un buon risultato. Nel restante 10% dei casi, come detto, gli individui vivono in un nucleo allargato. Anche per questo gruppo d’analisi non dovrebbero sussistere particolari problemi visto che beneficiano di una prestazione complementare PC che permette loro di raggiungere il fabbisogno minimo (l’importo annuo della prestazione complementare corrisponde alla differenza fra il fabbisogno e il reddito computabile). Da una stima effettuata, i contributi versati dalla Cassa di compensazione per la PC ammonta, per questo particolare gruppo della Città di Lugano, a circa CHF 13.6 mio. nel 2009. Se si somma quest’ultima cifra con i CHF 30.6 milioni del gruppo precedente, risulta che i contributi versati dalla Cassa di compensazione per la PC nel 2009 nella Città di Lugano
8 www.ti.ch/DSS/sw/struttura/dss/ias/
18
ammontano a circa CHF 44 milioni (cifra che è stata confermata dall’ufficio competente dell’IAS di Bellinzona). AVS_1_PC_0: descrizione dell’analisi (n = 5’695) L’analisi considera i nuclei che al proprio interno hanno almeno un individuo con un’età AVS (le donne devono aver compiuto 64 anni e gli uomini 65 anni) e nessun individuo beneficia di una prestazione complementare PC - dato rilevato dal database “Controllo abitanti” della Città di Lugano. Questo gruppo d’analisi, è formato da 5’695 nuclei di cui 112 (2.0%) hanno almeno un individuo che beneficia di una prestazione dell’assicurazione invalidità (AI). In totale gli individui che compongono questo gruppo sono 9'956 (22.7% della popolazione campione e 1.75 individui per nucleo). Il fabbisogno minimo è calcolato in base alle indicazioni sulle PC cantonali alle rendite AVS e AI, pubblicate dall’Istituto delle assicurazioni sociali di Bellinzona9. Per il calcolo del reddito computabile, anche in questo caso, si sottolinea l’impossibilità nel determinare se: a) l’immobile appartiene al beneficiario delle prestazioni complementari o ad un’altra persona compresa nel calcolo della prestazione complementare e b) se serve quale abitazione primaria ad almeno una di queste persone. In effetti, qualora l’immobile appartenesse ad una di queste persone, soltanto il valore dell’immobile eccedente CHF 112’500 verrebbe preso in considerazione come sostanza. Non disponendo di queste informazioni, i valori utilizzati sono quelli della sostanza immobiliare privata dedotti i relativi debiti (i nuclei che dispongono di una sostanza immobiliare maggiore a CHF 112'500 sono 2'454 vale a dire il 43.0%). Il modello utilizzato per stimare sia il fabbisogno minimo che il reddito computabile indica che il 12.8% dei nuclei (729 casi di cui però 3 casi beneficiano di una prestazione ai sensi della LAPS) non raggiunge il fabbisogno minimo PC. Le percentuali del 2009 sono molto simili a quelle ottenute nello studio del 2007. AVS_0_PC_0: descrizione dell’analisi (n = 12'272) L’ultima analisi riguarda i nuclei che al proprio interno non hanno: a) individui con un’età AVS, vale a dire le donne non devono già aver compiuto 64 anni e gli uomini 65 anni e b) individui che non beneficiano di una prestazione complementare PC - dato rilevato dal database “Controllo abitanti” della Città di Lugano. Questo gruppo d’analisi è formato da 12’272 nuclei di cui 471 (3.8%) hanno almeno un individuo che beneficia di una prestazione dell’assicurazione invalidità (AI). In totale gli individui che compongono questo gruppo sono 28'511 (65.2% della popolazione campione, vale a dire 2.32 individui per nucleo). A differenza dei tre gruppi precedenti, il fabbisogno minimo è stato calcolato in base alle indicazioni sulle prestazioni della Legge sull’assistenza (LAS).
9 www.ti.ch/DSS/sw/struttura/dss/ias/
19
Il modello utilizzato per stimare sia il fabbisogno minimo che il reddito computabile indica che 1’213 nuclei non raggiungono il fabbisogno minimo in base ai parametri LAS (9.9% del totale dei nuclei). Di questi nuclei, 600 beneficiano però di un sussidio LAPS (AFI, API o PA) e di conseguenza il numero di nuclei che non raggiunge il fabbisogno minimo LAS è di 613 unità, vale a dire il 5.0% del totale (nel 2007 la percentuale era del 7.4%). Come già evidenziato, il motivo di questa differenza è legato anche all’aggregazione di alcuni individui in nuclei più grandi in quanto, di fatto, sono conviventi. Come mostra la Tabella 4, prima dell’intervento dello Stato (tramite le leggi LPC, LAPS e LAS) i nuclei che non raggiungono i relativi fabbisogni minimi sono 5'248, pari al 24.7% del totale dei nuclei della Città di Lugano. Con l’intervento dello Stato, tramite le relative leggi testé citate risulta che: 3'306 nuclei tramite la LPC e 603 nuclei tramite la LAPS e la LAS beneficiano di aiuti statali (nel primo caso si tratta di prestazioni PC mentre nel secondo di prestazioni AFI, API o PA) e di conseguenza dovrebbero10 raggiungere il fabbisogno minimo dettato dalle varie leggi. Ne consegue che i nuclei che non raggiungono il relativo fabbisogno minimo sono 1'339 pari al 6.3% del totale dei nuclei della Città di Lugano. Questo dato evidenzia l’importanza e anche una certa efficienza del sistema sociale svizzero, e ticinese in particolare, che sono in grado di sopperire alle disparità generate nella distribuzione del reddito e della sostanza (va ricordato che durante il ciclo vitale il reddito da lavoro riveste la parte più importante anche in un’ottica di accumulazione di sostanza) così come al mutamento della società (atomizzazione dei nuclei familiari con la relativa diminuzione delle economie di scala). L’evoluzione del sistema sociale svizzero (con l’introduzione a partire dal 1985 del secondo pilastro obbligatorio per i dipendenti) non permette a tutti i nuclei familiari di raggiungere un fabbisogno minimo e molti nuclei familiari non beneficiano di una pensione ma soltanto di una rendita AVS.
10
Viene usato il condizionale in quanto i dati di questi redditi non fanno parte della dichiarazione fiscale.
20
Tabella 4: Popolazione campione, nuclei: distribuzione della sostanza mobiliare (titoli, capitali, ecc.), n = 21’273. Fonte: DCC e Città di Lugano. Elaborazione a cura degli autori.
Se si tralasciassero i 3'306 nuclei familiari che beneficiano almeno di una prestazione PC (come detto, teoricamente il loro fabbisogno minimo dovrebbe essere coperto dalla stessa PC), e si analizzassero nel dettaglio unicamente i due gruppi che non beneficiano di una prestazione PC, si osserva che:
AVS 1 – PC 0: con lo studio del 2007, i nuclei che non raggiungevano il fabbisogno minimo PC era pari a 498 nuclei familiari mentre con lo studio attuale (dati fiscali 2009) la cifra si attesta a 726 nuclei (nel 2007 la percentuale era del 12.3% - 498 nuclei su 4'050 e nel 2009 del 12.7%, 726 nuclei su 5'695). Questo significa che la percentuale dei nuclei più anziani che non beneficiano della PC e che non raggiungono il fabbisogno minimo PC è rimasta pressoché invariata.
Nel 2007, una verifica puntuale di questo gruppo, aveva consentito di stabilire che la maggioranza dei nuclei non soddisfacevano i criteri di accesso alla PC (63% dei casi), mentre il 22% l’aveva nel frattempo ottenuta (Figura 6).
Popolazione campione AVS_1_PC_1 AVS_0_PC_1 AVS_1_PC_0 AVS_0_PC_0 Totale
# nuclei 2'388 918 5'695 12'272 21'273
# individui 3'387 1'860 9'956 28'511 43'714
# individui in comunità 299 61 286 124 770
# individui per nucleo (senza quelli in comunità) 1.29 1.96 1.70 2.31 2.02
Reddito totale pro capite 22'776 19'064 63'747 47'771 48'252
Reddito da lavoro pro capite 4'531 8'361 17'701 39'340 30'397
Reddito da sostanza pro capite 648 428 18'865 5'790 8'141
Reddito da rendite pro capite 17'466 9'907 26'907 2'027 9'226
Reddito altro pro capite 106 356 245 563 446
Reddito da liquidazioni pro capite 25 12 29 51 42
Sostanza totale pro capite 23'683 14'655 516'905 193'976 246'699
Sostanza mobiliare pro capite 14'457 9'507 315'359 130'133 158'223
Sostanza immobiliare pro capite 9'115 5'048 197'897 61'586 86'160
Sostanza altro 156 99 3'801 2'517 2'523
Fabbisogno PC PC PC LAS
# nuclei sotto soglia 2'388 918 729 1'213 5'248
di cui: # nuclei sotto soglia che vivono in comunità 275 57 75 42 449
Prestazioni PC PC LAPS LAPS
# nuclei sotto soglia dopo presstazioni 0 0 726 613 1'339
% nuclei sotto soglia dopo prestazioni 0.0% 0.0% 12.7% 5.0% 6.3%
21
Figura 6: Popolazione campione, nuclei: situazione dei nuclei AVS_1_PC_0 che nel 2007 non raggiungevano il fabbisogno minimo PC, n = 498. Fonte: DCC e Città di Lugano. Elaborazione a cura degli autori.
Del 63.4% dei nuclei che non soddisfacevano i criteri PC (316 nuclei in totale), per la maggior parte si trattava essenzialmente di nuclei con reddito modesto che però usufruivano di entrate tali da sopperire le lacune di reddito certificate dalla dichiarazione fiscale e che però non erano riportate nella stessa dichiarazione (per esempio, rendite estere, costo dell’affitto basso o nullo, ecc.). I motivi di esclusione alla PC erano soprattutto legati ai costi abitativi, alla rendita estera, alla disponibilità di sostanza, ecc. (Figura 7)
22.3%
3.6% 3.2%
7.5%
63.4%
0.0%
10.0%
20.0%
30.0%
40.0%
50.0%
60.0%
70.0%
Hanno ottenuto la PC Non chiedonovolutamente la PC
Sono nel frattempodeceduti / partiti
Potrebbero ottenere laPC
Non soddisfano i criteriper la PC
22
Figura 7: Popolazione campione, nuclei: principali motivi dall’esclusione della rendita PC nel 2007 per il gruppo AVS_1_PC_0, n = 316. Fonte: DCC e Città di Lugano. Elaborazione a cura degli autori.
AVS 0 – PC 0: si tratta di nuclei familiari più giovani che potrebbero beneficiare di una prestazione LAPS o LAS a dipendenza dei casi. Nel 2007 in questo gruppo d’analisi si registravano 11'130 nuclei familiari di cui 1’328 risultavano sotto il fabbisogno minimo ai sensi della LAS (11.9%) e 504 nuclei beneficiavano però di una prestazione LAPS o LAS. In totale risultavano 824 nuclei (7.4%) al di sotto del fabbisogno minimo ai sensi della LAS e che non beneficiavano di un sussidio. Nel 2009 i nuclei sono 12'272 e si registrano 1'213 nuclei sotto il fabbisogno LAS (9.9%) dei quali 613 senza alcun sussidio (4.9%) (questo dato evidenzia come il sistema cantonale riesce a dimezzare la percentuale dei nuclei che non raggiungono il fabbisogno minimo ai sensi della LAS).
La ragione principale che spiega la diminuzione del numero di nuclei che risultano essere sotto il fabbisogno minimo ai sensi della LAS, è legato da una parte alla diversa aggregazione dei dati (ID_Appartamento e non più ID_Famiglia - concetto della convivenza peraltro applicato dalla LAPS in base all’Art. 4) e dall’altra alla giusta sovrapposizione nel 2009 dei dati fiscali con quelli socioeconomici (nello studio del 2007 i dati fiscali e quelli socioeconomici non si sovrapponevano in quanto vi era un divario temporale di due anni).
43.3%
12.5%
6.0%
3.8%5.3%
14.1%
8.5%
6.6%
0.0%
5.0%
10.0%
15.0%
20.0%
25.0%
30.0%
35.0%
40.0%
45.0%
50.0%
Costi abitativiparziali / nulli
Rendita estera Donazionesostanza chePC considera
Sostanza >CHF 100'000
Redditoaumentato dal
2007
Reddito bassoma sostanza
elevata
Diversi Consumano lasostanza
regolarmente
23
Il Regolamento Sociale Comunale della Città di Lugano Il Regolamento Sociale Comunale della Città di Lugano, basato sull’aiuto puntuale, esiste dal 2007 e dall’1.4.2012 è in vigore una versione riveduta che definisce meglio le spese per le quali può essere chiesto un aiuto, i parametri di accesso così come le prestazioni massime. In modo particolare nel nuovo regolamento si è proceduto all’innalzamento del fabbisogno minimo utile per accedere alle prestazioni comunali (dai valori LAS maggiorati del 10%, Art. 6.1.2 del regolamento del 2007, si è passati ai valori LAS maggiorati del 30% nel regolamento in vigore dal 2012). Le macrocategorie di interventi puntuali sono state ampliate nel nuovo Regolamento e tengono maggiormente conto dei bisogni espressi dalla popolazione sulla base dei dati storici acquisiti. Non da ultimo si è proceduto all’aumento dei massimali relativi alle prestazioni che possono essere elargite. L’aumento del numero di interventi attraverso il Regolamento Sociale Comunale, passati da 368 casi del 2007 a 506 casi nel 2009 (vale a dire da CHF 435’806 a CHF 745’393), ha permesso di colmare la lacuna di reddito a circa 1/3 dei nuclei che risultano sotto il fabbisogno minimo (Figura 8). Dal 2009 al 2012 le prestazioni elargite dalla Città di Lugano sono cresciute fino al 2011 (toccando oltre CHF 920'000) per poi diminuire nel 2012 a CHF 821'000. Figura 8: Importi elargiti dalla Città di Lugano in base al Regolamento Sociale Comunale della Città di Lugano, dal 2007 al 2012, in CHF. Fonte: Istituti Sociali Comunali, Città di Lugano. Elaborazione a cura degli autori.
435'806
367'391
745'393
799'821
921'660
821'553
0
100'000
200'000
300'000
400'000
500'000
600'000
700'000
800'000
900'000
1'000'000
2007 2008 2009 2010 2011 2012
24
Se si considera l’evoluzione del numero delle domande di aiuto intervenute dopo il 2009, si può osservare un’importante crescita dal 2008 al 2009 e una leggera tendenza all’aumento nel periodo 2010-2012. Occorre però una certa prudenza nella valutazione, poiché il maggior numero di richieste da una parte è determinato dall’ampliamento dei criteri di accesso alle prestazioni sociali puntuali e dall’altra, almeno in parte, potrebbe essere determinato dalla migliorata conoscenza della popolazione circa gli strumenti di politica sociale attivi nella Città di Lugano. Figura 9: Numero di casi per i quali è stato elargito un sussidio in base al Regolamento Sociale Comunale della Città di Lugano, dal 2007 al 2012. Fonte: Istituti Sociali Comunali, Città di Lugano. Elaborazione a cura degli autori.
368
282
506
611
657 663
0
100
200
300
400
500
600
700
800
900
1'000
2007 2008 2009 2010 2011 2012
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Conclusioni L’aggiornamento dello studio relativo alla situazione socio economica della Città di Lugano, realizzato con i dati fiscali dell’anno 2009, ha permesso di stabilire che la situazione socio economica della popolazione residente a Lugano è sostanzialmente stabile. La Tabella 5 riassume il principale risultato dell’analisi della Città di Lugano: prima dell’intervento statale in base alle relative norme in vigore, i nuclei familiari che non raggiungono il fabbisogno minimo sono circa il 25% del totale (5'248 nuclei). Circa il 45% dei nuclei sono formati da persone anziane che però dispongono di un intervento da parte dello Stato in funzione della LPC e che di conseguenza permette loro di raggiungere la soglia di fabbisogno minimo. L’intervento del sistema sociale svizzero (tramite la LPC), di quello cantonale (tramite la LAPS e la LAS) e di quello comunale (tramite il Regolamento Comunale della Città di Lugano), permettono di ridurre la percentuale dei nuclei che non raggiungono un determinato fabbisogno minimo al 6.3%. Tabella 5: Prima e dopo l’intervento dello Stato con prestazioni sociali in base alle relative norme in vigore. Fonte: Elaborazione a cura degli autori.
Il maggior problema legato al non raggiungimento di un determinato fabbisogno minimo non sta nel sistema sociale che, sia in Svizzera, e in modo particolare nel Canton Ticino e nella Città di Lugano funziona molto bene (anche se come tutti i sistemi sociali deve sempre essere “tenuto sotto controllo” affinché possa sovrapporsi in maniera sempre pertinente e puntuale ai cambiamenti della società). Il problema sta a monte: il mercato del lavoro non tiene sufficientemente conto del problema della disuguaglianza di reddito (un esempio è la distribuzione del reddito da lavoro che risulta molto sproporzionata fra la popolazione). Naturalmente occorre tenere in considerazione che il reddito di un individuo dipende da molti parametri (formazione, anni di esperienza, ecc.) e non da ultimo del tempo che ogni individuo decide di dedicare al lavoro. Questo aspetto non può però essere endogenizzato, almeno con le attuali leggi a livello di Stato, ma deve essere maggiormente sensibilizzato soprattutto a livello imprenditoriale. Il fenomeno dei workingpoor ne è un esempio negativo. Il mutamento della società, con particolare riferimento all’atomizzazione dei nuclei familiari e alla sempre più ampia “autonomia” di vita delle persone sia anziane che giovani, fanno in modo che le economie di scala familiari si riducono.
Tipo nucleo
# nuclei nel
campione
# nuclei che
beneficiano
della PC
# nuclei che non
beneficiano
della PC e non
raggiungono il
fabbisogno
minimo
# totale dei
nuclei che non
raggiungono il
fabbisogno
minimo prima
dell'intervento
dello Stato %
# totale dei
nuclei che non
raggiungono il
fabbisogno
minimo dopo
l'intervento
dello Stato (PC e
LAPS) %
Famiglia tradizionale con figli 4'282 206 234 440 10.3% 127 3.0%
Famiglia tradizionale senza figli 3'628 457 177 634 17.5% 163 4.5%
Convivenza senza figli 1'352 187 110 297 22.0% 95 7.0%
Persona singola adulta 4'905 450 554 1'004 20.5% 284 5.8%
Persona singola anziana 4'210 1'625 442 2'067 49.1% 442 10.5%
Famiglia monoparentale femminile 1'378 202 243 445 32.3% 91 6.6%
Famiglia monoparentale maschile 167 21 16 37 22.2% 14 8.4%
Famiglia mista monoparentale con 20 1 4 5 25.0% 2 10.0%
Famiglia mista con figli 862 89 106 195 22.6% 77 8.9%
Nucleo misto senza figli 377 61 41 102 27.1% 39 10.3%
Tipo nucleo indefinito 92 7 15 22 23.9% 5 5.4%
Totale 21'273 3'306 1'942 5'248 24.7% 1'339 6.3%
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Se da una parte il sistema sociale messo in atto permette di ridurre notevolmente le disparità sociali in termini di reddito, dall’altra, la principale fonte di reddito (il mercato del lavoro) non sembra ancora in grado di ridurre automaticamente tali disparità. Occorre però considerare che il reddito da lavoro dipende da molte variabili (per esempio la formazione, gli anni di esperienza, la funzione, il sesso, il tempo di lavoro che ogni individui decide di dedicare, ecc.) e di conseguenza determinate differenze non potranno essere colmate.