Cinetica chimica · Soluzione della legge cinetica in casi semplici 1) Cinetica del primo ordine...
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Cinetica chimica
Ordine di reazione
Molecolarità
Reazioni elementari
Cinetiche di primo ordine
Cinetiche di secondo ordine
Catalisi e reazioni enzimatiche
Michaelis-Menten
Dipendenza di k da T
1
Cinetica chimica
– Quanto tempo impiega una sistema a raggiungere l'equilibrio chimico?
– In altri termini, qual è la cinetica di una reazione chimica?
– Le risposte alle domande precedenti si basano sullo studio della velocità di reazione o reattività chimica.
– Per comodità, l'argomento è diviso in tre parti:
– definizioni e metodi (1),
– applicazioni (2),
– interpretazione/calcolo di costanti cinetiche (3).
2
3
Esempi
– Esempio
– Due soluzioni A+ B sono mescolate ed agitate; si aggiungono poi la
soluzione C e la ferroina (un indicatore)
– Soluzione A: KBrO3 o NaBrO3 dissolto in acqua, con aggiunta di H2SO4 .
– Soluzione B: acido malonico e KBr dissolti in acqua.
– Soluzione C: Ce(NH4)2(NO3)6 in H2SO4.
– Soluzione di ferroina: 1,10-fenantrolina (C12H8N2)in acqua, con FeSO4.
– La soluzione A+B diviene color ambra, e poi torna limpida dopo pochi minuti. Dopo aver aggiunto C e la soluzione di ferroina, il colore cambia nel tempo in modo ciclico (verde, blu, viola e rosso) ogni 30 minuti
– Si tratta di una versione semplificata della famosa reazione di Belousov-Zhabotinsky, una reazione oscillante che implica, con un meccanismo molto complesso, l’ossidazione dell’acido malonico dagli ioni di bromato in ambiente acido, catalizzata dagli ioni cerio.
– Il meccanismo si basa sul contemporaneo consumo e sviluppo di ioni bromo.
– I vari intermedi prodotti sono responsabili del colore:
∙ bromo elementare (ambra)
∙ ferroina complessata [rosso con Fe(II), blue con Fe(III)]
∙ ioni Ce4+ (giallo)
4
Variazione di concentrazione
– La variazione nel tempo della
composizione di un sistema è
oggetto di studio della cinetica
chimica.
– Le concentrazione delle varie
specie chimiche [A], [B] etc. si
possono seguire nel tempo
misurando una o più proprietà
che dipendono dalla
concentrazione (e.g. intensità di
assorbimento della luce,
pressione, conducibilità).
A+BC+D
[A]: concentrazione di A
[B]: concentrazione di B
[C]: concentrazione di C
[D]: concentrazione di D
5
Cinetica chimica
[A]0 , [B]0 , [C]0 ,
...
stato iniziale
[A]eq , [B]eq , [C]eq ,
...
t
stato stazionario
(equilibrio)
[A], [B] , [C] , ...
stato istantaneo
al tempo t
Semplificazione: reazione condotta in condizioni di
1) equilibrio termico (temperatura costante)
2) equilibrio meccanico (ad esempio a pressione costante)
3) mescolamento completo
stato istantaneo del sistema reattivo specificato dalle concentrazioni
volumetriche delle specie, , come funzioni del tempo (per un sistema
reattivo costituito da miscela ideale gassosa, ).
[ ]J[ ] /JJ p RT
Si usano concentrazioni (e non molalità) per poter descrivere anche
cinetiche in fase gassosa
6
1 [ ]v
J
d J
dt
Definizione della velocità della reazione indipendente dalla specie:
Relazione con il grado di avanzamento della reazione:
0
[ ] J J Jn nJ
V V
[ ] Jd J d
dt V dt
( / )v
d V
dt
grado di avanzamento della reazione
Reagenti Prodotti
( )A ( )B ... C D ...A B C D
Per una generica reazione:
si può monitorare sperimentalmente le concentrazioni delle varie specie nel tempo
(ad esempio mediante tecniche spettrofotometriche misurando l’assorbanza a
lunghezze d’onda di assorbimenti specifici...).
[ ]J
7
Misura della velocità di reazione
– Per reazioni chimiche che decorrono in tempi lunghi (ore, giorni) può essere sufficiente
– prelevare ad intervalli regolari campioni dal sistema,
– sottoporli a raffreddamento per bloccare il decorso della reazione
– procedere ad un'analisi chimica quantitativa
– Per reazioni che decorrono in tempi veloci (da minuti fino a millisecondi) si possono impiegare semplici tecniche fisiche per seguire il decorso della reazione nel tempo, come per esempio
– spettri di assorbimento
– misure di costanti dielettriche
– misure di conducibilità elettrica
– misure dell'indice di rifrazione
– metodi dilatometrici
– misure di variazione di pressione (in fase gas)
– Per reazioni rapide (microsecondi): metodo del flusso interrotto o rilassamento
8
Come dipende la velocità di reazione dalle variabili macroscopiche del
sistema reattivo?
v [ ],[ ],[ ],...f A B C legge cinetica
Per fissati , ambiente di reazione (solvente) vale il postulato: ad un certo istante
la velocità dipende solo dalle concentrazioni istantanee delle specie e non dipende
esplicitamente dal tempo,
dove indica la legge cinetica per la particolare reazione. ( , , , )f
,T pv
Ipotesi implicita: assenza di memoria degli stati precedenti.
In linea di principio la legge cinetica può essere determinata sperimentalmente:
0 0 0 0[ ] ,[ ] ,[ ] ,... da misure di al variare
delle concentrazioni iniziali
tf A B C v
Vincolo sulla legge cinetica derivante dalla condizione di equilibrio:
v | ([ ] ,[ ] ,[ ] , ) 0eq eq eq eqf A B C
9
Struttura matematica: un’unica equazione differenziale (del primo ordine) da
risolvere:
0
( )( ) ; (0) 0
( ) (0) ( )[ ] [ ] ( )
1 [ ] ( )v
J J JJ
J
tx t x
V
n t n v tJ J x t
V V
d J dx t
dt dt
0 0 0([ ] , [ ] , [ ] ...) ( )A B Cdx
f A x B x C x F xdt
Nota la soluzione x(t), si calcolano le concentrazioni di tutte le specie come
funzioni del tempo.
10
( )A ( )B ... C D ...A B C D
Per le reazioni irreversibili, spesso la velocità di reazione è proporzionale alle
potenze delle concentrazioni dei soli reagenti
v [ ] [ ] ...A Bn nk A B
ordini di reazione parziali; è l’ordine globale ...A Bn n n
costante cinetica; dimensione fisica
(1-n) -1(moli/litro) s
Cinetiche irreversibili: se la reazione termina (stato di equilibrio) quando la
concentrazione di almeno uno dei reagenti si annulla.
Allora si dice che esistono gli ordini di reazione (o che la reazione li possiede).
Vincolo derivante dalla condizione di equilibrio: , , 0A Bn n
11
Note
12
1) Non sempre una reazione irreversibile possiede ordini di reazione, ad
esempio: 3/2
2 22 2
2
[H ][Br ]H (g) + Br (g) 2HBr(g) v
[Br ] '[HBr]k
k
2) Non esiste una relazione diretta tra ordini di reazione e coefficienti
stechiometrici della reazione.
13
Soluzione della legge cinetica in casi semplici
1) Cinetica del primo ordine con un solo reagente.
[ ]A Prodotti v [ ]
d Ak A
dt
0 00
[ ] [A] ln[ ] ln[A] ln[A] =ln [A] [A]
[ ] [A]
ktd Ad A k dt kt e
A
Decadimento esponenziale della concentrazione: il diagramma
evidenzia una legge cinetica del primo ordine. ln[ ] vs. A t
Tempo di dimezzamento (riferito ad un certo reagente): tempo richiesto
per dimezzare la concentrazione iniziale del reagente.
1/ 2t
1/2 0: [ ] [ ] / 2t t A A
1/ 2ln 2
tk
Cinetica del primo ordine: (indipendente dalla concentrazione
iniziale).
Esempio di tempo di dimezzamento per il decadimento radioattivo di nuclei
Ckv 141414 N C t1/2 = 5770 anni
14
15
P A E la concentrazione del prodotto ?
Se : 0[P]0 )exp(1[A])exp([A][A][A][A][P] 0000 ktkt
16
2) Cinetica del secondo ordine con un solo reagente, es. 2I (g) I2 (g)
02
0 0
[A][ ] 1 1 (1/ [ ]) [A]
[ ] [ ] 1+[A][ ]
d Ad A k dt kt
A A ktA
1/ 20
1
[ ]t
k A
• Andamento lineare: 1/[A] vs. t. • Tempo di dimezzamento dipendente dalla
concentrazione iniziale
Esercizio. Dimostrare che sui tempi brevi, , le cinetiche del 1°
e 2° ordine producono entrambe un decadimento lineare della
concentrazione contro il tempo.
1/ 2t t
2[ ]A Prodotti v [ ]
d Ak A
dt
17
18
A + B Prodotti v [ ][ ]k A B
3) Cinetica del 2° ordine con due reagenti ciascuno del primo ordine
Casi limite:
0
0
[ ] [ ] [ ]
1+[ ]
AA B
A kt
1) Se allora a tutti i tempi, semplificando la legge
cinetica 0 0[ ] [ ]A B [ ] [ ]A B
2[ ]v [ ][ ] [ ]
d Ak A B k A
dt
• Cinetica del pseudo primo ordine
• tempo di dimezzamento dipendente
dalla concentrazione di B
)'exp([A][A] 0 tk
1/2
0
ln2 ln2
k' k[B]t
2) Se
0
[A]v [B][A] [B] [A] '[A]
dk k k
dt
'k
0 0 0[A] [B] [B] [B] circa costante!
19
0 0 0 0[ ] [ ] ( ) , [ ] [ ] ( ) [ ] [ ]dx
A A x t B B x t k A x B xdt
[ ] [ ]v [ ][ ]
d A d Bk A B
dt dt
0 0
0 0 0 0 0 0
0 0 0 0
[ ] [ ]1
[ ] [ ] [ ] [ ] [ ] [ ]
1
[ ] [ ] [ ] [ ]
1
[ ]
A x B xdxkdt dx
A x B x A B A x B x
dx dx
A B B x A x
A
0 00 0
ln([ ] ) ln([ ] )[ ]
d B x d A xB
Integrando:
0 0
0 0 0 0
([ ] )[ ]1ln
[ ] [ ] ([ ] )[ ]
A x Bkt
A B B x A
( ) ...x t [ ] ... ,[ ] ...A B
Soluzione generale (separazione delle variabili):
20
Leggi cinetiche integrate
Ordine Reazione Legge Legge
integrata Tempo t1/2
0 AProdotti
1 AProdotti
2 AProdotti
v k
[A]v k
2[A]v k0
1[A]
1
[A]kt
0[A] [A] kte
0[A] [A]kt
1/ 2
ln 2t
k
1/ 2
0
1
[A]t
k
01/ 2
[A]
2t
k
[ ]d Av
dt
21
Descrizione macroscopica della cinetica chimica: dipendenza temporale
di concentrazioni macroscopicamente misurabili.
Descrizione microscopica della cinetica chimica secondo processi
elementari, cioè trasformazioni di singole molecole (senza riferimento alle
concentrazioni)
Due tipi di processi elementari:
1) processi unimolecolari (ad esempio il decadimento radioattivo)
prodotti / prodotto A
2) processi bimolecolari
prodotti / prodotto B A
La cinetica osservabile macroscopicamente è l’esito di un insieme di
processi elementari, descritti dal meccanismo di reazione costituito in
generale da più stadi identificati con processi elementari.
Come spiegare a livello molecolare le leggi cinetiche?
Come ottenere teoricamente la legge cinetica?
22
Esempio: decomposizione dell’ozono in fase gassosa
Processo cinetico osservabile macroscopicamente:
3 22 O 3 O
Meccanismo di reazione a tre stadi:
lare) (bimoleco O 2 O O 3)
lare) (bimoleco O O O 2)
lare) (unimoleco O O O 1)
23
32
23
La specie O (ossigeno atomico) non è rilevabile macroscopicamente
(specie labile estremamente reattiva e quindi presente a
concentrazioni troppo basse per essere misurate) e quindi non
compare nella reazione globale (macroscopica)
23
Reazione globale:
- +2 3RX + 2H O ROH + X + H O
Meccanismo di reazione (processo di
eliminazione):
-
-
2
+2 3
+
+
+
+
3
+
2
2
+2
+2
RX + X
+ X RX
+ H O
+ H O ROH + H O
ROH + H O
R
R
R ROH
ROH
R HOH + O
Esempio: idrolisi di un alogenuro terziaro RX in acqua
+ +2 R , ROH sono specie labili che non compaiono nella reazione globale
24
Caso semplice: una reazione il cui meccanismo è costituito da un unico
stadio unimolecolare (es. decadimento radioattivo)
prodotti A
Nota: in questo caso la notazione della cinetica macroscopica e del
meccanismo coincidono.
Perché? A molecole di n // [A] . AAvogAA NVNNVn
dtkN
dNNk
dt
dNunim
A
AAunim
A
Il tasso di decremento delle molecole è proporzionale
all’intervallo temporale . AA NdN /
dt
unimk : coefficiente di proporzionalità
Assunzione per la velocità di reazione: A
v [A] dt
unim unim
dk
A Prodottiunimk
Può la legge cinetica essere derivata sulla base del meccanismo di reazione?
Quant’è il contributo di un processo elementare alla velocità totale di reazione?
25
Caso di una reazione il cui meccanismo è costituito da un unico stadio
bimolecolare prodotti B A
Assunzione per la velocità di reazione: A B
v [A] [B] dt dt
bim bim
d dk
Perché? A molecole di n // [A] . AAvogAA NVNNVn
[B] [B] dtkN
dNNk
dt
dNbim
A
AAbim
A
Il tasso di decremento delle molecole A è proporzionale anche
alla probabilità di collisione con una molecola B, e quindi alla sua
concentrazione.
AA NdN /
bimk : coefficiente di proporzionalità
2A Prodottibimk
21 [ ]v [ ]
2bim bim
d Ak A
dt
Se B coincide con A?
A + B Prodottibimk
26
Meccanismo della reazione costituito da
due stadi unimolecolari:
Meccanismo di reazione a più stadi
Esempio dell’interconversione tra due specie
B A con una velocità di reazione determinabile come
[A]v
d
dt
Se fosse presente solo il primo stadio:
o solo il secondo stadio:
]A[/]A[ 11 kdtd
]B[/]A[ 22 kdtd
1 2
1 2
[A] [A] [A]v [A] [B]
d d dk k
dt dt dt
Assunzione: i due stadi contribuiscono indipendentemente alla
velocità direazione
ottenendo così la legge cinetica 1 2v [A] [B]k k
1
2
1) A B
2) B A
k
k
27
Analisi della legge cinetica 1 2
[A] [B]v [A] [B]
d dk k
dt dt
All’equilibrio 1 2v 0 : [A] [B] 0eq eqk k
eq1
2 eq
[B] (costante di equilibrio)
[A]
kK
k
Nelle cinetiche reversibili, esiste una relazione tra costante di
equilibrio e costanti cinetiche dei processi elementari
Come evolvono le concentrazioni verso i valori di equilibrio?
)B][B]([A][A][B][A][B][A][ eqeqeqeq
A][ B][
eqeq
eqeq
kkkk
kkkkdt
Ad
dt
d
B][A][A][)(
)B][B][()A][A][(B][A][][A][
2121
2121
0
])(exp[A][A][ 210 tkk
28
Postulato: i vari stadi elementari del meccanismo di reazione,
contribuiscono indipendentemente alla variazione temporale netta
della concentrazione di ciascuna specie.
stadi elem.
1
[ ] [ ]M
m m
d J d J
dt dt
contributo dello stadio
elementare m-esimo
Sistema di equazioni differenziali!
Caso generale di un meccanismo con più stadi
Velocità di formazione
della specie J
1
1
2
'
3 2
2 3
3 2
O O O
O O O
O O 2O
k
k
k
29
Esempio: decomposizione dell’ozono in fase gassosa, 3 22O 3O
1
1
2
3 2
'
2 3
3 2
O O +
O + O
+ O 2
O
O
O O
k
k
k
Meccanismo: Sistema di equazioni completo:
31 3 1 2 2 3
21 3 1 2 2 3
1 3 1 2 2 3
[ ][ ] '[ ] [ ]
[ ][ ] '[ ] 2 [ ]
[ ]
[ ] [ ]
[ ] [ ]
[ ]'[ ] [[ ] [ ] ]
d Ok O O Ok O k O
dt
d Ok O k O k O
dt
dk O k O k O
dt
O O
OO O
Come determinare la legge cinetica dalla velocità di reazione
macroscopica?
33 2
[ ]1v ([ ],[ ])
2
d Of O O
dt
Un criterio semplice è che nella legge cinetica (macroscopica) non
debba comparire la concentrazione [O] della specie labile (non
misurabile).
30
1 3 1 2 2 30 [ ] '[ ] [ ] [ ]
[ ] [ ]d
k O k OO
O k Ot
Od
La specie ossigeno atomico, essendo labile, rimane sempre a
bassissima concentrazione; quindi anche la sua derivata temporale
assume valori molto piccoli
[ ][ ] 0 0
d OO
dt
Questa ipotesi fisica è compatibile con il metodo (approssimazione)
dello stato stazionario per la specie labile
1 3
1 2 2 3
[ ]
'[ ][
[ ]]
k O
k O kO
O
Concentrazione della specie labile in funzione delle concentrazioni
macroscopicamente misurabili
N.B. Non si può utilizzare l’approssimazione [O]=0; la specie O deve essere
comunque presente affinchè la reazione globale avvenga.
31
23 1 2 3
1 3 1 2 2 31 2 2 3
[ ] [ ][ ] 2 [ ]
[ ] '[ ] [ ]'[ ] [ ]
d O k k Ok O k O k O
dt k O kO O
O
21 2 32
1 3 1 2 2 31 2 2 3
3 [ ][ ][ ] '[ ] 2 [ ]
'[ ] [[ ]
][ ]O O
k k Od Ok O k O k O
dt k O k O
23 1 2 32
1 2 2 3
[ ] [ ][ ]1 1v
2 3 '[ ] [ ]
d O k k Od O
dt dt k O k O
Per sostituzione si ottengono equazioni differenziali riferite alle sole
concentrazioni macroscopicamente misurabili
Derivazione della legge cinetica
N.B. Assenza di ordine di reazione.
32
Un esempio per verificare la validità del metodo dello stato stazionari:
meccanismo a due stadi unimolecolari consecutivi.
A CReazione globale: 1 2k k
BA C Meccanismo:
Vincolo stechiometrico:
0 0 0 0[ ] [ ] [ ] [ ] [ ] [ ] [ ]A B C A B C A
Condizioni iniziali scelte:
0 0 0[ ] 0 , [ ] [ ] 0A B C 1
1 2
2
[ ][ ] 1)
[ ][ ] [B] 2)
[ ][ ] 3)
d Ak A
dt
d Bk A k
dt
d Ck B
dt
Sistema di equazioni:
1 2( )1 0
( )[ ]
k k tdx tk A e
dt
11 0 2
[ ][ ] [B]
k td Bk A e k
dt
1 2( )
1 02 1 2 1
1( ) [ ]
k k te
x t k Ak k k k
10[ ] [ ]
k tA A e
1 2
1 02 1
[ ] [ ]k t k t
e eB k A
k k
0[ ] [ ] [ ] [ ] ...C A A B
2( ) [ ]
(0) 0
k tx t B e
x
33
Se si applica il metodo dello stato stazionario alla specie B:
11 2
2
[ ]0 [ ] [ ] [ ] [ ]
kd Bk A k B B A
dt k
2 1 1
[ ]v [ ] [ ] legge cinetica: v [ ]
d Ck B k A k A
dt
È come se la reazione globale fosse una conversione diretta da A in C e
seguisse una cinetica del primo ordine controllata dalla costante cinetica
del primo stadio (“rate determining step”). 1k
A C
1 2
1 02 1
[ ] [ ]k t k t
e eB k A
k k
2 1k k
1 2k k
A B C
110
2
[ ] [ ] 0k tk
B A ek
Sotto quali condizioni la soluzione esatta giustifica l’impiego del metodo dello
stato stazionario riferito alla specie B?
Allora, da , si ottiene la legge cinetica
macroscopica
in accordo con il metodo dello stato stazionario
0 0[ ] [ ] [ ] [ ] [ ] [ ]C A A B A A
1
[ ] [ ]v [ ]
d C d Ck A
dt dt
34
0 1 2 3 4 50.0
0.2
0.4
0.6
0.8
1.0
0 1 2 3 4 50.00
0.02
0.04
0.06
0.08
0.10
0.12
0.14
B
[B]
/ [A
] 0
t k1
k2 = 5 k
1
B
C
A
[S
pe
cie
] /
[A] 0
t k1
0 1 2 3 4 50.0
0.2
0.4
0.6
0.8
1.0
k2 = 20 k
1
0 1 2 3 4 5 60.00
0.01
0.02
0.03
0.04
0.05
B
[B]
/ [A
] 0
t k1
B
C
A
[Specie
] /
[A] 0
t k1
Punti: formazione di [C] con
cinetica del primo ordine secondo 1k
35
Analisi secondo il metodo dello stato stazionario dell’idrolisi in acqua
dell’alogenuro terziario: - +2 3RX + 2H O ROH + X + H O
Meccanismo:
1
1
2
3
3
+
+
+ +2
+
-
'-
2
+22
+2
3
'+
3 2
RX + X
+ X RX
+ H O
+ H O ROH + H O
ROH + H O
R
R
R ROH
ROH
ROH + H O
k
k
k
k
k
2
1 1
1 1 2 2
1 1
2 2 3 2 3 3
3 2 3 3
33
2
2
2
[ ][ ] ' [ ]
[ ] ' [ ] [ ]
[ ]
[ ][ ] [ ]
[ ]
[ ][ ] [ ]
[ ]
[ ][ ] ' [ ]
[ ] [ ] '[ ][ ]
[ ][ ] '[ ][ ]
[ ][ ]
d RXk RX k X
dt
dk RX k X k H O
dt
d Xk RX k X
dt
dk H O k H O k ROH H O
dt
R
RR R
d ROHk H O k R
R
RO
OH
HR RO
H Odt
d H O
H
ROH
ROHkdt
2 3 3
22 2 3 2 2 3 3[ ]
[ ] '[ ][ ]
[ ][ ] [ ] '[ ] ][ ] [
H O k ROH H O
d H Ok H O kR H O k ROH H O
dR
tOH
Sistema di equazioni completo:
Approssimazione di stato stazionario sugli intermedi R+ e ROH2+
36
In eccesso di acqua (solvente), cioè per , la cinetica effettiva è del 1°
ordine rispetto all’alogenuro: 2 2 1[ ] '[ ]k H O k X
1v [ ]k RX
11 1 2 2
1 2 2
[ ][ ] ' [ ] [ ] 0
[ ][ ] [ ] [ ]
'[ ] [ ]
k RXdk RX k X k H O
dt k X k H O
RR R R
22
2
2 2 3 2 3 3
3 2 2 2 3 3
[ ] [ ] '[ ][ ] 0
[ ][ ] [ ]
[ ] [[ ] [ ] '[ ]] [ ]
ROHR ROH
ROH R
dk H O k H O k ROH H O
dt
k H O k H O k ROH H O
1 2 23 2 3 2 2
2
2 3
1 2
[ ][ ][ ][ ][ ] [ ]'[ ][ ] [ ]
'[ ] [ ]
k k RX H Od ROHk H O k ROH H O k H O
dt k XRO
OH R
k H
1 2 2
1 2 2
[ ][ ][ ] [ ]v
'[ ] [ ]
k k RX H Od RX d ROH
dt dt k X k H O
Legge cinetica osservabile sperimentalmente monitorando le conc. di RX e/o ROH:
1 1 [ ][ ]
[ ] ' [ ]d RX
k RX k Xd
Rt
1 2 2
1 2 2
[ ][ ]
'[ ] [ ]
k k RX H O
k X k H O
37
Esempio di meccanismi complessi: combustione dell’idrogeno in fase
gassosa.
Reazione globale:
Meccanismo:
2 2 22H +O 2H O
38
Un meccanismo di reazione è ipotetico in quanto
1) per una stessa reazione globale sono ammissibili, a priori,
meccanismi diversi
2) la presenza di intermedi labili, quali R+ nell’idrolisi
dell’alogenuro, può non essere accertabile sperimentalmente
e/o la loro concentrazione può non essere misurabile
3) non è possibile effettuare misure indipendenti sui singoli
processi elementari
Diversi meccanismi portano a leggi cinetiche diverse; un meccanismo
è suffragato solo sulla base dell’accordo tra previsioni e misure.
Legge di Arrhenius - Dipendenza dalla temperatura
39
Le costanti cinetiche dei processi elementari sono da intendersi
come parametri fissi per un ambiente di reazione fissato
(temperatura, pressione, solvente, forza ionica, ecc...):
( ,ambiente di reazione)k k T
Legge (empirica) di Arrhenius per la dipendenza dalla temperatura:
/aE RTk A e
Ea : energia di attivazione
A : fattore pre-esponenziale (è la costante cinetica stessa nel limite ) T
1/T
ln k
ln A
0
Ea/R
Al diminuire della temperatura la velocità
del processo decresce ( diminuisce) k
40
A parità di ordine del processo, e di ambiente di reazione, i fattori pre-
esponenziali sono paragonabili, mentre è l’energia di attivazione a variare
maggiormente e a regolare il valore della costante cinetica:
41
Interpretazione molecolare (1)
• La legge di Arrhenius
descrive la dipendenza dalla
temperatura della costante
cinetica di una reazione
elementare:
• Il fattore pre-esponenziale e
l’energia di attivazione
dipendono dalla temperatura
exp( / )aEAk RT
42
Interpretazione molecolare (2)
• L'interpretazione intuitiva ma sostanzialmente corretta della legge di Arrhenius è la seguente:
• una reazione chimica avviene solo quando le molecole di reagente hanno una energia superiore ad una data reazione di soglia, l'energia di attivazione.
• Il numero di molecole con un'energia superiore ad un valore dato Ea è proporzionale al fattore di Boltzmann exp(-Ea/RT);
• la costante k dipende quindi da questo termine e da altri fattori (legati essenzialmente alle caratteristiche steriche delle molecole), cumulativamente riassunti dal termine A.
43
Interpretazione molecolare (3)
• In realtà una teoria delle velocità di reazione
non può essere generale.
– Le reazioni monomolecolari per esempio devono
essere in qualche modo essere trattate come casi a
parte,
– la reattività delle molecole è in generale diversa se
considerata in fase gas o in soluzione.
• Nel seguito, concentremo la nostra attenzione
su una reazione bimolecolare, e molte delle
considerazioni che faremo saranno
sostanzialmente valide in fase gas.
44
45
Approccio statistico / teoria delle collisioni
• Il primo tentativo di prevedere la costante cinetica di una reazione è stato fondato sulla teoria delle collisioni:
• si tratta di un approccio statistico che tenta di valutare separatamente l'importanza dei vari fattori che influenzano la costante k – le caratteristiche di forma (fattore sterico) delle
molecole di reagente
– la velocità media con cui i reagenti si possono incontrare
– l'energia minima (energia di attivazione) che le molecole devono possedere per dare luogo ai prodotti quando si incontrano
46
Superficie di potenziale
• La reazione è vista come la trasformazione degli
stati legati degli atomi costituenti le molecole di
reagenti (minimo iniziale) negli stati legati
costituenti le molecole di prodotti (minimo finale)
seguendo un cammino di reazione;
– le reazioni che avvengono su un'unica superficie di
potenziale sono dette reazioni adiabatiche.
– Esistono naturalmente reazioni, dette non-
adiabatiche, in cui la reazione chimica coinvolge più
di una superficie di energia potenziale
47
48
49
Teoria dello stato di transizione (1)
• Consideriamo una reazione bimolecolare adiabatica, e non consideriamo esplicitamente l'effetto dell'intorno. In altri termini, la reazione avviene in una fase gassosa perfetta.
• L'ipotesi fondamentale dello ST formulata da Eyring è seguente:
– la reazione decorre con la formazione di un intermedio non direttamente rilevabile, ma in equilibrio con i reagenti, che decade a prodotti.
– L'ipotesi ST postula che la formazione dell'intermedio, possa essere descritta come un pre-equilibrio, seguito dalla trasformazione vera e propria in prodotti.
†††[ ]
KA B AB P
12/01/2017 Antonino Polimeno 50
51
Teoria dello stato di transizione (2)
• La costante di equilibrio è legata alla
formazione dello stato di transizione
† †RTAB K A B
p
†
†
† †AB A B
ABA B
p p p pK p K
p p p
i
i
C
C i
np RT RT C
V
52
Teoria dello stato di transizione (3)
• La velocità di formazione dei prodotti è
† †RTKk
p
† † † †RT
AB K A Bd P
vdt p
d Pv
dtk A B
12/01/2017 Antonino Polimeno 53
54
Teoria dello stato di transizione (6)
†hv
55
Teoria dello stato di transizione (7)
† † †/ / /
† †=
G RT S R H RB B
B Bc
Tk T k Te
k T k T
eh h
RTk K K
h p h
† †
†
Bk TK K
h
† †RTk K
p
56
Interpretazione termodinamica (3)
• Il confronto diretto tra le grandezze di attivazione
e le grandezze di equilibrio (energia libera,
entalpia ed entropia di reazione) va sotto il nome
di analisi di correlazione.
• P. es. esiste una relazione lineare tra le energie
libere di attivazione e reazione
– la reazione chimica aumenta la propria velocità
quando divenga termodinamicamente più favorita.
– Varie relazioni empiriche lineari tra sono oggi note,
con il nome di relazioni lineari di energia libera, per
serie omologhe di reazioni chimiche.
57
Catalisi
– Un catalizzatore è una sostanza in grado di accelerare una reazione
pur rimanendo inalterata alla fine della reazione.
– Il catalizzatore agisce diminuendo l’energia di attivazione.
– Un esempio: decomposizione dell’acqua ossigenata ad acqua ed
ossigeno
– La reazione è molto lenta (a T ambiente non procede in modo
apprezzabile); l’aggiunta di un catalizzatore (ioduro di potassio), accelera
la reazione in modo drammatico
H2O2(aq) + I-(aq) OI-(aq) + H2O(l)
H2O2(aq) + OI-(aq) H2O(l) + O2(g) + I-(aq)
RT
Ea
Aek
RT
E
c
ca
Aek
senza cat.
con cat.
a
c
a EE kkc
A parità di temperatura quindi la reazione procede più velocemente in
presenza di catalizzatore
58
senza catalizzatore ...
con catalizzatore ...
59
Enzimi (1)
– Gli enzimi sono (quasi sempre) proteine con strutture tridimensionali
(conformazioni) e caratteristiche chimiche che si esplicano in una
attività di catalisi di specifiche reazioni chimiche.
– L’attività catalitica è selettiva, si applica cioè solo ad una particolare
reazione chimica.
Gli enzimi sono molecole di
dimensioni relativamente grandi
rispetto alle molecole coinvolte
nelle reazioni catalizzate, e
presentano di solita una
specifica zona reattiva detta
centro di reazione dove la
reazione chimica catalizzata ha
luogo.
60 60
Un enzima (E) è è una sostanza biologica (normalmente una
proteina) che agisce come catalizzatore molto specifico per una
singola reazione o gruppo di reazioni.
La molecola su cui agisce il catalizzatore (il reagente) viene detto
substrato (S).
Normalmente il substrato si lega ad un sito attivo dell’enzima, cioè
ad una parte della macromolecola che è in grado di alloggiare
selettivamente il substrato
Velocità di reazione trascurabile per la conversione diretta da
substrato (S) a prodotto (P)
P S Velocità di reazione significativa in presenza di un opportuno enzima
E P E S
61
62
63
Meccanismo:
1
1
2
k
k
k
S E ES
ES S E
ES P E
Sistema di equazioni completo:
1 1
1 1 2
1 1 2
2
[ ][ ][ ]
[ ][ ][
[ ]
[ ] [ ]
[ ][ ] [
]
[ ][ ]
[
]
][ ]
d Sk E S k
dt
d Ek E S k k
ES
ES ES
ESES
d
E
t
S
E
dk E S k k
dt
d Pk
dS
t
Approssimazione di stato stazionario al complesso-intermedio ES:
11 1 2
1 2
1 2
1
[ ][ ] [ ][ ][ ][ ] 0 ;
: costante di Michaelis (moli/litro); 1/ misura l'affinità enzima-sub
[
s
][ ] [
tra o
] [
t
]M
M M
k E Sd E Sk E S k k
dt k k K
k k
ESES ES
K Kk
ES
Meccanismo di Michaelis-Menten
Conviene esprimere [ES] ed [E] in funzione della concentrazione totale di
enzima quale parametro facilmente determinabile 0
:E E ES
00
[ ][ ] [ ][ ] ([ ] )[ ] [ ] [ ] [ ]
[ ]M
M
S EK E S EES ES ESS
K S
64
2
2 0
[[ ]
v
[ ][ ]
[ ]
]
M
d Pk
dt
Sk
ES
EK S
Situazioni limite:
0 2 0 max1) [S] [ES] [E ] [E] v [E] v MK k
0 0
20
[S]2) [S] [ES] [E ] [E] [E]
[S] v [E]
M
M
M
KK
k
K
cinetica del (pseudo) primo
ordine rispetto al substrato
65 65
2 0 max max[E] [S] v [S] vv
[S] [S]1
[S]MM M
k
KK K
max max
1 1 1
v v v [S]MK
Rappresentazione lineare della velocità di reazione: grafico di
Lineweaver-Burk, 1/v in funzione di 1/[S]:
Diagramma di Lineweaver-Burk,
o dei doppi reciproci
Dal diagramma si determinano
vmax e KM
66 66
Si definisce come numero di turnover o costante catalitica il
valore della velocità massima vmax diviso per la concentrazione
dell’enzima:
max2
0
v
[E]catk k unità di misura:s-1
Si può considerare come il massimo numero di molecole di
substrato che nell’unità di tempo possono essere convertite in
prodotti da una molecola di enzima.
La velocità massima di enzimolisi è data da
max 3 0[E]v k
67
Relazione tra cinetica e termodinamica in prossimità dell’equilibrio
Ovvero: che relazione c’è tra la “forza termodinamica” che spinge il
sistema reattivo verso l’equilibrio e la velocità della reazione?
Aspetto termodinamico: energia libera di reazione come forza
termodinamica che spinge il sistema verso l’equilibrio
Consideriamo il caso semplice della seguente reazione in soluzione ideale
diluita, a (T,p) costanti: A B C
[ ][ ] / ; ;
[ ] [ ]
1 [ ]ln ln ln ln
[ ][ ]
eqeqC
J solv conc solv conceq eqeq eqA B
C Cr r
A B A B conc
Cmm J K m K m K
A Bm m
m m CG G RT m RT K RT m RT
m m m m K A B
Appro
fodim
ento
68
Aspetto cinetico: come e su che tempi si tende all’equilibrio.
1
1
A B C
C A B
k
k
1 1v [ ][ ]k A B
1 1v [ ]k C
1 11
v v vd
V dt
In questo caso, per la reazione globale vale:
All’equilibrio: 1 1 1 1v 0 , v v , /eq eq eq
conck k K
Fuori equilibrio: 1 1v v v 0
/11 1 1 1 1 1 1
1
[ ]v v v v 1 v / v v 1 v 1
[ ][ ]rG RTk C
ek A B
... però
e per piccoli scostamenti dall’equilibrio, dove , si ha / 1rG RT
1 1 1v v , v veq eq rG
RT
Appro
fodim
ento
69
Introduciamo il flusso del grado di avanzamento:
1v v r
eqV
RJ G
dV
dt T
proporzionalità tra causa (forza termodinamica = energia libera di
reazione) ed effetto (flusso del grado di avanzamento): uno scostamento
dall’equilibrio ( ) implica un flusso per il ripristino dello stato di
equilibrio. Nota bene: la relazione vale solo per piccoli scostamenti
dall’equilibrio!
0rG
Questa relazione rientra in un’ampia categoria di relazioni di
proporzionalità tra forze termodinamiche e flussi in contesti di varia
natura: sono la base della termodinamica di non-equilibrio.
Quali sono le implicazioni in relazione con il Secondo Principio della
Termodinamica?
Appro
fodim
ento
70
ad term termH G
S S S ST
Consideriamo il sistema reattivo a contatto con un termostato
(“term”), il tutto isolato adiabaticamente.
212
v 0
eq
S rV
GRT
relazione quadratica tra
velocità di produzione di
entropia e affinità!
assicura che l’entropia del sistema globale isolato aumenti nel
tempo, fino ad arrestarsi quando la reazione è all’equilibrio
( ).
0S
0rG
( ) adS
dSt
dt
Introduciamo la velocità di produzione di entropia (entità
dell’incremento di entropia nel tempo) nel sistema globale:
term addH dG
dS dST T
,
1 1 r
ST p
GdG G dJ
T dt T dt T
1eq
rVv
TJ G
R
Appro
fodim
ento