Christoforo Colombo un genovese nato in Sardegna
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Transcript of Christoforo Colombo un genovese nato in Sardegna
CRISTOFORO COLOMBO
UN GENOVESE NATO IN SARDEGNA
Marisa Azuara
Al giorno d'oggi,
l'identità di Cristoforo
Colombo continua a
non essere delineata
in maniera
indiscutibile
La versione maggiormente
accreditata é quella che ritiene che
Colombo fosse nato nella città di
Genova e che fosse figlio di
Domenico Colombo e di Susanna
Fontanarossa
Documento Assereto
Tuttavia, un documento
contemporaneo allo
scopritore, il Documento
Borromei, lo smentisce
recisamente.
Dice così: “E dirò anche che Colom
equivale a Colombo, per cui,
essendosi scoperto che vive a
Genova un certo Cristoforo
Colombo Canajosa, figlio di
Domenico e di Susanna
Fontanarosa,
questo non deve essere confuso
con lo scopritore delle Indie
Occidentali – In Bergamo, l'anno
del
Signore 1494”.
Colombo y Colón sono due
persone differenti
E' necessario, pertanto,
ricominciare da capo la
ricerca sullo scopritore. Si
tratta di un lavoro
ingente però gli elementi
rinvenuti ne valgono la pena
in quanto dimostrano che:
1 – COLOMBO ERA GENOVESE
2 – BENCHE' FOSSE GENOVESE, COLOMBO NON PARLAVA L'ITALIANO
3 – COLOMBO ERA DELLA SAONA
4 – COLOMBO NACQUE INTORNO
AL 1436
“..... il quale Don Cristoforo
Colombo, scopritore delle Indie, di
meravigliosa ed onorata memoria,
originario della provincia di Milano,
morì de senectute bona, nel mese di
maggio del 1506, all'età
di 70 anni, mentre si trovava a
Valladolid” (Curato di Los Palacios)
5 – COLOMBO ERA DI DISCENDENZA NOBILE
6 – COLOMBO AVEVA SANGUE REALE
7 – COLOMBO ERA SUDDITO DEI RE CATTOLICI E NATIVO DI UNO DEI
LORO STATI
Com'è che Colombo avrebbe potuto essere genovese ed allo stesso
tempo suddito e nativo di uno
stato retto dai Re Cattolici?
Esiste giuridicamente una sola possibilità: quella che Colombo fosse
originario di un territorio che, al momento della sua nascita, fosse genovese e
che più tardi fosse passato in possesso ai Re Cattolici.
C'era un solo territorio al mondo
che possedeva questa caratteristica:
la Corona de Logu nell'isola di
Sardegna, ufficialmente annessa
alla Corona d'Aragona dopo la
sconfitta di Leonardo Alagòn nella
Battaglia di Macomér.
Circa la presenza genovese in Sardegna non vi sono dubbi, dato che anche
attualmente di essa vi
sono numerose testimonianze
Lo riconosceva nelle
sue lettere perfino Re
Fernando il Cattolico
Abbiamo appena terminato di determinare la regione in cui lo scopritore
venne al mondo. Ce la faremo adesso a trovare la sua famiglia?
Ricordiamo il documento che attesta la
sua discendenza da sangue reale. Ciò
limita il nostro campo
di ricerca alle famiglie giudicali della
Sardegna.
Ci restano
solamente i
Cubello, marchesi
d'Oristano, ed i
Piccolomini de
Sena, visconti di
Sanluri.
Concentriamoci su
di essi
Per motivi diversi,
non prenderemo in
considerazione i
Doria del
Logudoro, i
Visconti di
Sardegna
e gli Arborea della
linea principale
Inizia la dinastia il
conquistatore della Corsica,
Ugo della Colonna. Hernando
Colòn scrisse che “suo padre
limò il proprio cognome per
farlo assomigliare a quello dei
suoi antenati”. Abbastanza
lapidario. Questa
genealogia ci conduce
anche ai rami dei Principi
di San Colombano, conosciuti
in quell'epoca come Colombo.
Basiamoci su di essa, dato
che è quella che ci conduce
a Re Barisone d'Arborea.
Come si può vedere, a
ciascuno dei suoi
discendenti può essere dato
tanto l'appellativo di
Colonus che quello di
Colombo.
Di tale famiglia, gli Annali di Genova raccontano:
“L’antichissima e nobile famiglia Serra, originaria di Genova,
godette di grande nobiltà in Genova, Spagna, Sardegna e nel
Reame di Napoli. Si intuisce la grandezza di questa famiglia dal
motto: “Venturi aevi non immemor" ovvero "Conoscere il passato
per guardare al futuro”. Nella Cronologia dei Consoli di Genova
(“Atti della Società Ligure di Storia Patria” – Vol. I, fasc. 3,
carta 240) si rileva che il Casato discente dalla famiglia ligure dei
de Mari; capostipite fu Corso che prese il cognome dal padre
Serra, figlio di Ottone de Mari, della Classe dei Visconti nel 1122.
I Serra di Sardegna raggiunsero il massimo splendore nel 1145
con Barisone de Serra proclamato re di Sardegna da Federico
Barbarossa”.
I membri della famiglia Serra erano iscritti nell'Albergo
Giudicale di Genova, l'albo nobiliare
dell'epoca, oggi praticamente distrutto.
Continuiamo, dunque,
con i discendenti di Re
Barisone. Tra di essi si
trovano i Cubello e di
certo i Piccolomini De
Sena, il cui cognome,
se viene limato (ossia
ritagliato davanti e
dietro), diventa
Colom, e cioé Colòn in
castigliano
Tali elementi sembrano
confermare l'identità di
Colombo, però potrebbe
trattarsi solo di un
caso.
Per rafforzare la nostra
tesi abbiamo però
bisogno di maggiori
certezze. Ce le fornisce
Hernando
Colòn nella biografia
che scrisse su suo padre
A pagina 104 della Storia dell'Ammiraglio, leggiamo che la patria di
Colombo era Janua e che la sua stirpe era quella dei Terra Rubra
Una piccola verifica nell'Archivio
di Mulazzo ci permette di
affermare che i De Sena
Piccolomini provenivano dalla
Marca di Janua ed erano della
stirpe dei marchesi di Terrarossa
Non ci sono dubbi. Abbiamo trovato la famiglia di
Colombo. E' quella dei visconti di Sanluri,
signori di Làconi e baroni di Quartu
Erano anche eredi del Giudicato di Cagliari ed Ammiragli di Sardegna
Resta solo da verificare di chi fosse figlio lo scopritore. Le opzioni sono
limitate. Prendendo in considerazione il suo testamento, il visconte Antonio
di Sanluri aveva solo due figli maschi, Pedro e Salvador
Tra i discendenti di Pedro non si trova traccia del navigatore
Qualcosa di molto diverso accade, invece, con Salvador, marito di Isabela d'Alagòn.
Avevano tre figli maschi, che non vengono nominati nel testamento del 1492 onde
non recar loro pregiudizio, i quali fuggirono dalla Sardegna dopo la sconfitta di
Macomér.
Nella corrispondenza tenuta con
Fernando il Cattolico in ordine
all'alienazione del feudo di Tuìli,
Salvador Piccolomini dice che i
propri figli si trovavano in
Portogallo, con la nave che il re
d'Aragona reclamava nei loro
confronti
Sorprendentemente, apprendiamo da Hernando
Colòn che suo padre e su zio avevano a Lisbona
una nave che venne poi loro sottratta dai pirati
inglesi. Sarà un caso? Così come sarà un caso
quello dei nomi che Colombo impose alla prima
isola che ebbe a scoprire ed alla prima città che
ebbe a Fondare?
Non si trattò delle uniche allusioni di Colombo alla propria famiglia. Vediamone
delle altre:
1 – In una lettera inoltrata a
Juana de Torres, Colombo
dichiarò di NON ESSERE IL
PRIMO AMMIRAGLIO
DELLA SUA FAMIGLIA
2 – Colombo pretese dai Re Cattolici il
trattamento di Don. Costoro glielo
concessero con delle prerogative
esclusive della Generosità sarda
3- Colombo fece constare in una postilla
del suo testamento che Caller (l'attuale
Cagliari) si trovava in Genova
4 - Stranamente, le date di liberazione dei fratelli del marchese d'Oristano, detenuti
nel castello di Jàtiva, coincidono con quelle in cui vennero firmati i privilegi di
Colombo
5 – In modo assai incomprensibile, nonostante le
necessità economiche del re d'Aragona, il titolo di
visconte di Sanluri rimase vacante per ben
ventott'anni dalla sua avocazione. Due mesi dopo
la morte di Colombo, Fernando il Cattolico si
affrettò a concederlo ai Castelvì.
6 – Il figlio maggiore di Colombo, Diego Colòn, diede il nome di Oristàn
(Oristano) alla capitale dei suoi stati in Giamaica. Era il titolo ostentato
dagli ultimi sovrani della Corona de Logu ed il nome della loro capitale
7 – Al fine di portare avanti il progetto della scoperta, Colombo si circondò di
persone che avevano grandi interessi in Sardegna ovvero di persone assai
prossime agli antichi visconti di Sanluri
8 – Significativamente, quelli che dopo la scoperta si erano rivelati i suoi grandi
nemici, come Padre Boìl o Pedro Bertràn Margalìt, erano stati altresì i nemici dei
primi visconti di Sanluri
9 – Tutti i genovesi nominati da Colombo nel suo testamento erano imparentati
con i primi visconti di Sanluri
10 – Com'era usuale nel XV secolo, Colombo mantenne delle strette relazioni con
i suoi parenti, i Piccolomini di Siena, e soprattutto con i papi Pio II e Pio III
Il suo soggiorno a Siena venne
riportato dai cronisti della città
e, nella chiesa di Fontegiusta, si
conservano ancora i regali che
fece alla Vergine del luogo
Colombo appare inoltre ritratto,
in gioventù, negli affreschi della
Biblioteca Piccolomini.
Curiosamente, viene ritratto col
levriero degli Arborèa
Se per caso fosse rimasto
qualche dubbio sui legami tra
Colombo ed i visconti di Sanluri,
i suoi eredi, con l'aiuto dei loro
parenti Borgia, tentarono in
tutti i modi di recuperare il titolo
Luís de Castelvi, visconte di Sanluri
L'operazione fu un insuccesso
totale e si concluse con la seconda
sentenza di fellonia emessa in
Sardegna
Senza il benché
minimo margine
di errore, si può
dire che la vita di
Colombo e la
storia della
scoperta
dell'America
siano state
determinate dalle
uniche due
sentenze di
fellonia emesse in
Sardegna durante
il periodo della
dominazione
aragonese
LE CAUSE CHE PORTARONO A FAR
PASSARE SOTTO SILENZIO
L'IDENTITA' DI COLOMBO
In un primo momento
furono gl'interessi politici ed
espansionistici di Fernando il
Cattolico che
obbligarono ad occultare chi
fosse Colombo ed a
cancellare le tracce delle sue
origini
Più tardi, allorché i Savoia, conti di Ginevra, ottennero la Sardegna,
sull'acclaramento delle origini di Colombo prevalsero di nuovo gl'interessi politici
Re Vittorio Emanuele I avrebbe poturo rendere pubblica l'identità di
Colombo. Egli, infatti, sapeva benissimo chi fosse lo scopritore, dato che la
cassetta di cordovano con i documenti personali di Colombo era nelle sue
mani. Preferì, invece, consegnarla ai Cambiaso in cambio dell'annessione di
Genova per l'Unificazione Italiana
A costo di sacrificare il Regno di Sardegna, i Savoia
avevano già iniziato a progettare il proprio piano per
unificare l'Italia
In quel momento, gl'interessi della Repubblica di Genova s'incentravano sul
testamento apocrifo di Colombo che, in caso di mancanza di discendenti diretti,
l'aveva designata come propria erede. Il bottino sarebbe potuto essere il
continente americano
La manovra non riuscì perché s'infranse contro i giudici spagnoli, però Genova
mantenne ancora vive le sue rivendicazioni coloniali sulla Sardegna. Per Genova,
tutto ciò che è sardo è genovese, come succede ora con Carloforte, Comune
Onorario di Genova
La stessa cosa succede ai catalani con Alghero. Ed altresì ai catalani con Colombo.
L'unico indizio a sostegno di una “presunta nazionalità catalana” dello scopritore
è il fatto che costui inframmezzasse nei propri scritti delle parole limosine. Però la
Catalogna non demorde dal suo intento di appropriarsene.
La sua ossessione giunse a tal
punto che, nel XIX secolo, un
nobile catalano ebbe a
saccheggiare gli archivi sardi in
cerca di documenti da poter
utilizzare in proposito
Retablo di San Cristoforo ad Oliena
Intanto i sardi, ai quali
i loro invasori hanno
negato la nobiltà, la
dignità ed il diritto alla
propria storia, lottano
per tentare di
ricostruire un passato
che, sebbene
irrimediabilmente
perduto, resta
dissimulato o nascosto
nelle sue più preziose
opere d'arte