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La Riforma, la didattica per competenze e la certificazione degli

esiti nel II ciclo di istruzione

Ruolo e responsabilità del dirigente scolastico

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Focus su:

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Obbligo scolastico, obbligo formativo, l’inosservanza dell’obbligo

Al termine dell’obbligo: il certificato delle competenze di base

Gli snodi della didattica per competenze nella scuola secondaria di II grado

Ruolo e responsabilità del dirigente scolastico nella certificazione delle competenze

L’intreccio valutativo tra competenze, discipline e comportamento

L’esame di stato conclusivo del II ciclo di istruzione

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1. Obbligo scolastico e obbligo formativo:1. Il D.M. 22 agosto 2007 n. 139

2. La legge 17/5/1999 n. 144 e il D.Lgs. 15/4/2005 n. 76

3. Il D.Lgs. 14/9/2011 n. 167 – Testo unico sull’apprendistato

2. Istruzione statale e IeFP

3. L’inosservanza dell’obbligo

L’obbligo

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Obbligo scolastico e obbligo formativo Obbligo scolastico:

gli allievi sono tenuti a frequentare la scuola, inclusi i percorsi di istruzione e formazione professionale, per almeno 10 anni, dai 6 ai 16 anni, ai fini del conseguimento di una qualifica professionale o di un diploma entro i 18 anni.

La questione dei 15enni

Obbligo formativo:

i ragazzi sono tenuti a seguire percorsi formativi, anche in regime di apprendistato, fino ai 18 anni, ai fini del conseguimento di una qualifica professionale o di un diploma

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L’obbligo formativo 1/2

Legge 17 maggio 1999, n. 144“Misure in materia di investimenti, delega al Governo per il riordino degli incentivi all' occupazione e della normativa che disciplina l' INAIL, nonché disposizioni per il riordino degli enti previdenziali"

Articolo 68

nel quadro del diritto-dovere all’istruzione di cuial D. Lgs. 15/4/2005 n. 76 e al D.Lgs. 17/10/2005 n. 226

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L’obbligo formativo 2/2

Il D.Lgs. 14/9/2011 n. 167 – Testo unico sull’apprendistato ha esteso la possibilità di stipulare contratti di <<apprendistato per la qualifica e il diploma professionale>> ai giovani dai 15 ai 25 anni, con previsione di un monte ore di formazione, esterna od interna alla azienda, congruo al conseguimento della qualifica o del diploma professionale

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Il D.M. 22/8/2007 n. 139 - Regolamento recante norme in materia di adempimento dell'obbligo di istruzione, ai sensi dell'articolo 1, comma 622, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.(GU n. 202 del 31-8-2007)

NB: ultima espressione di una storia normativa che va dall’art. 34 della Costituzione alla Legge 28 marzo 2003 n. 53 art. 2 c. c, al D.Lgs. 15 aprile 2005 n. 76 art. 2, al D.Lgs. 17/10/2005 n. 226, alla Legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007, art. 1 c. 622, successivamente emendato dalla L. 133/2008), attraverso il Testo Unico (D.Lgs. 16 aprile 1994 n. 297)

L’obbligo scolastico

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Art. 1.Adempimento dell'obbligo di istruzione

1. L'istruzione obbligatoria è impartita per almeno dieci anni e si realizza […] anche con riferimento ai percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale […]

2. L'adempimento dell'obbligo di istruzione è finalizzato al conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età, con il conseguimento dei quali si assolve il diritto/dovere di cui al decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 76.

3. L'obbligo di istruzione di cui al presente articolo decorre a partire dall'anno scolastico 2007/2008 [ … ]

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1. […] I saperi e le competenze, articolati in conoscenze e abilità, con l'indicazione degli assi culturali di riferimento, sono descritti nell'allegato documento tecnico […]2. I saperi e le competenze di cui al comma 1 assicurano l'equivalenza formativa di tutti i percorsi, nel rispetto dell'identità dell'offerta formativa e degli obiettivi che caratterizzano i curricoli dei diversi ordini, tipi e indirizzi di studio. [ … ]

Art. 2.Acquisizione di saperi e competenze

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Istruzione statale e IeFP

Istruzione statale cf. DD.PP.RR. 87,88,89 del 15/3/2010 (+ DD.II. prot. 7428 e 7431 del 24/4/2012)

Istruzione e Formazione Professionale cf. elenco delle figure professionali riconosciute a livello nazionale, sulla base dell’Accordo in Conferenza Stato-Regioni del 29/4/2010, sia per la qualifica triennale che per il diploma quadriennale

Intesa in Conferenza Stato-Regioni 16/12/2010 per il raccordo tra IP e IeFP con tabella di riferimento -> Accordo USR FVG-Regione FVG 14/1/2011 -> percorsi di IeFP svolti da IP in regime di sussidiarietà integrativa o complementare

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L’inosservanza dell’obbligo scolasticoSe lo studente smette di frequentare e non è iscritto ad altri

percorsi di istruzione, IeFP o apprendistato, il Dirigente deve segnalare al Sindaco l’inosservanza dell’obbligo scolastico. Un esempio

Tuttavia, il genitore di un figlio che ha conseguito il diploma conclusivo del I ciclo non è condannabile.

cf. Corte di cassazione - Sezione III penale - Sentenza 17 maggio 2012 n. 18927: “L’inosservanza di frequentare la scuola media superiore non configura la contravvenzione di cui all’articolo 731 del Cp, in quanto all’estensione dell’obbligo scolastico oltre la scuola media (art. 2, lett. c, legge 28 marzo 2003 n. 53) non è seguita l’introduzione di una sanzione penale in caso di sua violazione”.

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Al termine dell’obbligo: il certificato delle competenze di base

Perché questa connessione?

Conclusione di un percorso (cf. I ciclo) Riconoscimento e attestazione dei livelli di

competenza raggiunti Funzione orientativa (valore formativo per lo

studente) Eventuale riorientamento (id.)

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Gli snodi della didattica per competenze nel II ciclo di istruzione

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Valutazione formativaUdA 1

Processo di valutazione e certificazione delle competenze

Peso: 60%

Valutazione finale

Portfolio personale

Valutazione formativaUdA 2

Valutazione formativaUdA…

Certificazione

Peso: 40%

Lo schema proposto in FVG: D. Nicoli, Linee Guida per la progettazione, la didattica, la valutazione e la certificazione

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Competenze trasversali e competenze di asse

La Raccomandazione del PE e del CE 18/12/2006

Il D.M. 22/8/2007 n. 139 art. 4 , l’allegato n. 1 e l’allegato n. 2

Le linee guida del 27 dicembre 2007 Il D.M. 27 gennaio 2010 n. 9 Il modello di certificato

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LE COMPETENZE CHIAVE PER L’APPRENDIMENTO PERMANENTERaccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 18 dicembre 2006

8 competenze trasversali

considerate ugualmente importanti, poiché ciascuna può contribuire a una vita positiva nella società della conoscenza.“Molte delle competenze si sovrappongono e sono correlate tra loro: aspetti essenziali a un ambito favoriscono la competenza in un altro”.

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LE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA DA ACQUISIRE AL TERMINE DELL’ISTRUZIONE OBBLIGATORIAallegate al D.M. n. 139/2007

1. imparare ad imparare

2. progettare

3. comunicare

4. collaborare e partecipare

5. agire in modo autonomo e responsabile

6. risolvere problemi

7. individuare collegamenti e relazioni

8. acquisire e interpretare l’informazione

LE COMPETENZE CHIAVE PER L’APPRENDIMENTO PERMANENTE(Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 18 dicembre 2006)

1. comunicazione nella madrelingua

2. comunicazione nelle lingue straniere

3. competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia

4. competenza digitale

5. imparare a imparare

6. competenze sociali e civiche

7. spirito di iniziativa e imprenditorialità

8. consapevolezza ed espressione culturale

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Le competenze trasversali: Italia/Europa a confronto

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Ruolo e responsabilità del DS nella certificazione delle competenze

D.M. 22/8/2007 art. 4

1. La certificazione relativa all’adempimento dell’obbligo di istruzione di cui al presente regolamento è rilasciata a domanda. Per coloro che hanno compiuto il diciottesimo anno di età è rilasciata d’ufficio.

Il rischio del <<pezzo di carta>>

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2. Nelle linee guida di cui all’articolo 5 sono contenute indicazioni in merito ai criteri generali per la certificazione dei saperi e delle competenze di cui all’articolo 2, comma 1, ai fini dei passaggi a percorsi di diverso ordine, indirizzo e tipologia nonché per il riconoscimento dei crediti formativi, anche come strumento per facilitare la permanenza, nei percorsi di istruzione e formazione.

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3. Con decreto del Ministro della Pubblica istruzione, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, sono adottati i modelli di certificazione dei saperi e delle competenze di cui all’articolo 2, comma 1, acquisite dagli studenti nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione.

Siamo nell’agosto 2007

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DOCUMENTO TECNICOallegato al D.M. n. 139/2007

I saperi e le competenze per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione sono riferiti ai 4 assi culturali:1.ASSE DEI LINGUAGGI2.ASSE MATEMATICO3.ASSE SCIENTIFICO-TECNOLOGICO4.ASSE STORICO-SOCIALEL’integrazione tra gli assi culturali rappresenta uno strumento per l’innovazione metodologica e didattica. L’obbligo di istruzione si caratterizza, dunque, per la congruenza dei saperi e delle competenze acquisite, che assicurano l’equivalenza formativa di tutti i percorsi.

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IL MODELLO DI CERTIFICATO

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Il D. M. 27 gennaio 2010 n. 9

trasmesso con nota del Capo Dipartimento Dr. Cosentino il 12 aprile 2010

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A COSA SERVE?

Riconoscimento = è un dispositivo per identificare e attestare le competenze acquisite.

Verifica = serve ad accertare il possesso di competenze mediante procedure specifiche.

Messa in trasparenza = rende leggibili i prodotti dei processi di verifica delle competenze.

Orientamento = consente di visualizzare i punti di forza e le aree di miglioramento e contribuisce all’eventuale riorientamento

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Cosa fa il dirigente scolastico

Riconosce il senso della certificazione delle competenze di base

Si assume la responsabilità del documento che firma

Condivide il senso del documento con il CD Concorda con il CD modi e tempi di

accertamento del possesso delle competenze di base e le modalità di trasferimento dei dati sul certificato

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Organizza e promuove la formazione per il personale docente ancora poco informato o ostile (singolarmente, in rete, con bandi USR, Regione, …)

Pubblicizza al CD, con approccio proattivo, i materiali didattici disponibili, soprattutto online, invitando alla consultazione e verificando i documenti prodotti dai docenti

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Cf. i materiali prodotti dai docenti del FVG negli anni 2010/12: un punto di partenza

http://competenzesecondociclousrfvg.jimdo.com

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Condivide con il CD una impostazione di sistema mirata alla progettazione per competenze a livello di:

Dipartimento

CdC

Disciplina

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Verifica la coerenza tra le progettazioni ai

vari livelli (incluso il POF) Concorda con il CD le modalità generali di realizzazione di

una didattica centrata sulle competenze, con: la specificazione e la selezione, da parte dei Dipartimenti,

delle competenze di asse da sviluppare e testare nel corso del I e del II anno, anche sulla base di quanto espresso dal CTS o dal CS (dai portatori di interesse del territorio, con particolare attenzione all’alternanza scuola-lavoro)

l’individuazione, da parte di ciascun Dipartimento, del numero minimo di UdA interdisciplinari da realizzarsi per ciascuno dei primi 2 anni e delle discipline di volta in volta coinvolte

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la definizione, da parte di ciascun dipartimento, del numero di prove di verifica del possesso delle competenze di base da realizzarsi nel I e nel II anno in coerenza con le UdA

La promozione dell’interazione tra i dipartimenti, nel quadro della coerenza del sistema sia sul piano dell’impostazione che della valutazione

Promuove la pianificazione pluriennale delle fasi di realizzazione della didattica per competenze e delle fasi di accertamento del livello raggiunto, in vista dell’assunzione a sistema

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I limiti del certificato allegato al D.M. 27/1/2010 n. 9

Generalità delle competenze indicate Rapporto ambiguo tra punteggi in decimi e

attribuzione dei livelli (cf. art. 1 c. 3, per il sistema scolastico – interfaccia con DPR 122/2009 artt. 4,5,9)

Assenza di riferimenti all’indirizzo specifico del corso di studi

Il “supplemento al certificato”. Un esempio compilato elaborato dalla RVC

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L’intreccio valutativo tra competenze, discipline e

comportamento

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Dalla progettazione alla valutazione per competenze

Nicoli, cit., p.23: “Per rendere possibile un apprendimento per competenze, occorre puntare ad un Piano formativo concordato ed essenziale da parte del Consiglio di classe, composto tutto di UdA di asse/area, disciplinari e interdisciplinari), che esaurisce l'insieme dei traguardi formativi e quindi le competenze e gli indicatori/ le evidenze delle relative rubriche. Questo passaggio richiede peraltro un passo preliminare per assi culturali ed aree professionali che punta ad individuare i saperi essenziali nuclei portanti del sapere ed i compiti su cui questi possono essere mobilitati in una logica di apprendimento autentico.

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Le unità di apprendimento e la valutazione formativa

Nicoli, cit., p.23: Tutte le esperienze di apprendimento (disciplinari, inter o sovradisciplinari) sono gestite come UdA, ovvero azioni che soddisfano pienamente le competenze mirate, e che quindi portano a valutazioni attendibili sulla base della corrispondenza dei compiti proposti rispetto agli indicatori/evidenze delle rubriche di riferimento.

Le competenze mirate, proprie di ciascuna di queste, sono pienamente sollecitate se i compiti/problemi previsti soddisfano gli indicatori/ le evidenze della rubrica. In questo caso, la valutazione della specifica UdA coincide anche con la valutazione delle competenze mirate.

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La valutazione finale delle competenze acquisite: la struttura (c.d. “prove esperte”)

Devono prevedere un asse prevalente ma almeno un altro asse

Devono prevedere lo svolgimento:

in parte: in gruppo

in parte: individuale

Vanno determinati i “pesi” da attribuire alla valutazione delle due parti, la durata della prova

vanno determinati i meccanismi di costituzione dei gruppi (possibilmente formati da studenti di classi diverse, con prova unica a livello di istituto distinta per indirizzo)

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La valutazione finale avviene tramite prove pluri-competenze (sempre sulla base delle rubriche di riferimento) collocate in corrispondenza delle scadenze formali dei corsi (quando vengono rilasciati titoli di studio) e che consente di rilevare in forma simultanea, sulla base di un compito rilevante, la padronanza di più competenze e saperi da parte dei candidati

Per accertare il possesso di competenze è necessario somministrare agli studenti delle classi seconde almeno due prove interasse, almeno due volte all’anno

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La valutazione finale delle competenze acquisite: i tempi

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La valutazione disciplinare

Naturalmente, il testo di riferimento è il D.P.R. 22 giugno 2009 n. 122 (v., in particolare per il II ciclo, l’art. 4).

Flash su: Chi presiede lo scrutinio (DS o suo delegato) Chi vota (cf. voto unico dei docenti di sostegno) Come si esprimono i docenti esterni alla scuola

o gli esperti che svolgono attività per l’ampliamento dell’offerta formativa e i docenti di attività alternativa

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La valutazione dell’IRC La valutazione dei periodi di alternanza

scuola-lavoro – cf. D.Lgs. 15/4/2005 n. 77 art.. 4 c. 2

La sospensione del giudizio, il recupero dei debiti e l’integrazione dello scrutinio finale

L’attribuzione del voto di condotta Lo statuto delle studentesse e degli studenti La valutazione ai fini dell’ammissione agli

esami di stato conclusivi del II ciclo

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L’intreccio della valutazioneNicoli, cit., p.32: L’innovazione […] consiste nell’ampliamento del numero di valutazioni da inserire nei registri e quindi nella pagella e nell’ allargamento della prospettiva che ne consegue. Accanto alle verifiche - che riguardano la rilevazione degli apprendimenti in relazione a conoscenze ed abilità e che vengono svolte tramite strumenti consolidati come l’interrogazione, il test, il compito scritto – occorre inserire verifiche provenienti da prove e compiti riferiti a situazioni reali, aperte e problematiche, che consentono di esprimere un giudizio fondato circa il grado di padronanza della persona relativamente alla competenza.

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Si potrà poi procedere alla valutazione ponderata dell’insieme di attività valutative, con l’attribuzione del voto finale. In tal modo, viene superato il concetto accumulativo della valutazione come somma di prove di verifica e viene posto l’accento sulla capacità degli allievi di fronteggiare compiti/problemi mobilitando le risorse di cui sono dotati o che sono in grado di reperire.

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ANCORA QUALCHE FLASH SULL’ESAME DI STATO

conclusivo del II ciclo di istruzione

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E per concludere …

… 3 suggerimenti operativi: 1. curare l’orientamento alla scelta della scuola

secondaria di II grado per gli studenti delle sc. sec. I grado a partire dal II anno in una dimensione formativa oltre che informativa

2. promuovere l’orientamento alla scelta della formazione post-diploma o del percorso lavorativo (v., in particolare, il sito http://orientareusrfvg.jimdo.com )

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3. << Vivere secondo le prescrizioni, senza esserne prigionieri, ecco il rito.

Dosare la propria misura secondo un punto di vista elevato, ecco la virtù.>>

(Zhuang Zi – IV sec. a. C.)

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