Nessun titolo diapositiva - USR ABRUZZO - Miur
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PROBLEM SOLVING
CORSO DI FORMAZIONE PER DIRIGENTI SCOLASTICI MODULO 6
Acquisire la conoscenza di metodi, strumenti e
tecniche per affrontare e gestire problemi
Comprendere alcuni meccanismi che ostacolano la
soluzione del problema
OBIETTIVI
2 |
Quando c'è la percezione di un disagio, di una insoddisfazione. C'è un
bisogno da soddisfare. C‘è una generica difficoltà che riguarda:
un risultato che non riusciamo ad ottenere
un cambiamento di processo o di struttura nella nostra organizzazione, ai quali non
riusciamo o non sappiamo bene come adeguarci
un collaboratore o collega che non riusciamo a gestire
Una situazione che vogliamo migliorare
……. …..
Quando si parla di problema?
QUALCOSA CHE “NON FUNZIONA” O NON VA COME DOVREBBE
Cos’e’ un problema?
Uno stimolo
Che porta a modificare un
Comportamento o una situazione per
Raggiungere l’obiettivo prefissato
Un problema e’ una deviazione rispetto ad un risultato atteso, standard.
Ovvero, il problema è uno SCOSTAMENTO
tra la SITUAZIONE ATTUALE e la SITUAZIONE DESIDERATA
Cosa è un problema?
Sorge spontaneo chiedersi:
Come raggiungere lo stato desiderato?
I tentativi di risolvere sono efficaci?
Utilizziamo un metodo? Ne siamo consapevoli?
Verifichiamo la validità del risultato raggiunto?
6 |
Esistono problemi senza soluzione?
Non percepire / vedere il problema
Dare un’errata definizione del problema
Scarsa attenzione data alla raccolta delle informazioni
Scambiare la soluzione per il problema
Saltare subito alle conclusioni
Scarsa flessibilità prospettica nell’osservare il problema
Intervenire sui sintomi e non sulle cause
Applicare in modo errato la strategia prescelta
Non credere nella possibilità di soluzione
Ostacoli alla soluzione dei problemi
Problemi ed Egocentrismo Cognitivo
Il nostro modo di “leggere” la realtà è condizionato:
• Dall’ambiente in cui operiamo (organizzazione lavorativa, famiglia,classe, gruppi amicali, stato..)
• Dall’esperienza pregressa
• Dal nostro atteggiamento personale (valori, preferenze, aspirazioni,timori,…)
• Dalla nostra cultura
A livello percettivo e cognitivo, la nostra visione è condizionata dagli “occhiali”con cui guardiamo il mondo
Sono possibili anche fenomeni di ALTERAZIONE DELLA REALTÀ
come nei casi nei quali l’individuo non coglie uno stimolo
incompatibile con le informazioni già in suo possesso o completa
ciò che percepisce aggiungendo informazioni non in suo possesso.
ABBIAMO DEI FILTRI
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ALTRI ESEMPI ->
Tipologie di pensiero
Il pensiero logico è deduttivo (dall'idea generale ai casi
particolari) o induttivo (dai casi particolari all'idea generale), con
struttura lineare, gerarchica e verticale.
Il pensiero analogico mette in relazione una cosa con l'altra,
cercando analogie o diversità. E' laterale, perché si allontana
dalla linea logica con il gioco delle metafore, delle visualizzazioni,
delle similitudini.
Il pensiero sistemico crea visioni sintetiche di situazioni
molto complesse interdipendenti l’una dall’altra.
Le caratteristiche del pensiero creativo sono:
•La fluidità
•La flessibilità
•L’originalità
•L’applicabilità
Le Preferenze Cerebrali
Analisi
Ragionamento
Logica
Matematica
Parole
Cifre
Prevede – prepara il futuro
E’ reattivo – si adatta
al cambiamento
Sintesi
Intuizione
Estetica
Sensazioni
Immagini
Metafore
Immagina – crea il futuro
E’ proattivo – causa il
cambiamento
Cervello Sinistro Cervello Destro
Il metodo per la soluzione dei problemi e
la presa delle decisioni
ha 4 aspetti principali
• è sistematico
• è sequenziale
• inizia quando si prende coscienza di un
problema
• tende ad una soluzione pratica
Il metodo “F.A.S.I.”
Focus: Problem setting
Analisi: Problem analysis
Soluzione: Problem solving e Decision Making
Implementazione: Action/decision taking
Metodo F.A.S.I.Focus Focalizzare e identificare il
problema Selezionare gli elementi
essenziali del problema
Descrivere in maniera chiara e circoscrivere il problema da affrontareRidefinire il problema
Domande chiave per la fase di Focalizzazione
Il problema effettivo coincide con il problema dichiarato?
Il problema descrive la situazione com’è realmente?
Che caratteristiche ha il problema?
A chi appartiene il problema?
Il risultato (lo stato desiderato) è descritto in termini osservabili e misurabili?
Il gruppo di lavoro ha una comprensione univoca del problema?
Il problema è legato a cause su cui il gruppo può intervenire?
Il problema ha dimensioni tali da poter essere affrontato oppure va scomposto?
Si tratta di lavorarci come gruppo o basta un intervento individuale?
Se ci sono più problemi quale priorità dare?
Le caratteristiche di un problema
Chiuso Aperto
Semplice Complesso
Ricorrente Nuovo
Statico In evoluzione
Riguarda presente o
passato
Riguarda il futuro
Con informazione
completa ed esito certo
a condizione che…
Con informazione
introvabile ed esito
comunque incerto
Risolvibile con metodi
deterministici
Risolvibile con metodi
probabilistici
Quantitativo Qualitativo
• Il problema è definito in modo chiaro?
• È formulato in modo specifico e circoscritto?
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ALLA FINE DELLA FASE DI FOCALIZZAZIONE CHIEDERSI:
Metodo F.A.S.I.
Focus
AnalisiAnalizzare le cause che originano il problemaRaccogliere le informazioni Elencare e visualizzare i fattori
critici
Sistematizzare le informazioni raccolteConfrontare e collegare i fenomeni tra loro per giungere ad interpretazioni e spiegazioni
Problem Solving: analizzare le cause
Una volta identificato il problema, è necessario identificarne la / le cause principali per scegliere quali affrontare ed in che ordine:
identificare le cause del problema scegliere il cluster di cause su cui intervenire concentrarsi sulla / sulle cause prioritarie
In questa fase la raccolta dei dati è particolarmente rilevante; essa consente di confermare le caratteristiche e dimensioni del problema e a volte può condurre anche a modificarne la definizione
STRUMENTI: Diagramma causa-effetto
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Sono state raccolte tutte le informazioni?
Sono state organizzate e sistematizzate?
L’analisi delle cause è stata fatta in maniera sufficientemente ampia?
Le cause principali sono state verificate e misurate?
Le cause identificate sono state sistematizzate ed elaborate?
A quali conclusioni si è giunti?
Domande chiave per la fase di Analisi
IL PROCESSO DI ANALISI DEL PROBLEMA E DELLE CAUSE
LA SPINA DI PESCE
Il diagramma di Ishikawa è uno strumento
per esplorare le cause (o fattori)– reali o potenziali –
che influenzano un medesimo “effetto”.
LA SPINA DI PESCE OVVERO IL DIAGRAMMA DI ISHIKAWA O DI
CAUSA ED EFFETTO
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ANALISI DEL PROBLEMA E RICERCA DELLE CAUSE
PROBLEMA(SINTOMO, EFFETTO)
FATTOREFATTORE
FATTORE FATTORE FATTORE causaprimaria
causasecondaria
Il diagramma di ISHIKAWA è una rappresentazione grafica di famiglie causali (“cluster”, “fattori”) che influenzano una situazione problematica.
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ANALISI DEL PROBLEMA E RICERCA DELLE CAUSE
causaprimaria
causasecondaria
Possibili assi causali
STRUTTURA
PROCESSI E METODI
TECNOLOGIA
RISORSE
CULTURA
COMPETENZE
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ANALISI DEL PROBLEMA E RICERCA DELLE CAUSE
….
ALCUNI POSSIBILI ASSI CAUSALI O FATTORI
MANODOPERAMETODI E
PROCEDURE MATERIALI
STRUMENTI E TECNOLOGIA
AMBIENTE
RISORSE UMANEPROCESSI
RISORSE MATERIALI
CULTURA STRUTTURA
ANALISI DEL PROBLEMA E RICERCA DELLLE CAUSE
PROCEDURA: problema e cause primarie
Le fasi di costruzione del diagramma di ISHIKAWA sono:
1. definire il problema da analizzare- in modo chiaro e circoscritto
dare un nome e collocarlo nel rettangolo “di testa” della lisca di pesce
2. individuare i fattori/gli assi che possono contribuirea determinare quell’effetto e posizionarle nei rettangoli grandi
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ANALISI DEL PROBLEMA E RICERCA DELLE CAUSE
3. per ogni asse individuare le causa primarie
5. verificare l’analisi effettuata nel suo complesso- aggiungere, togliere, lasciare ciò che è significativo per l’analisi- verificare la “gerarchia” delle cause che determinano e/o concorrono
a determinare il problema
4. … ed eventualmente secondarie e terziarie
PROCEDURA: cause secondarie e terziarie
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ANALISI DEL PROBLEMA E RICERCA DELLE CAUSE
Perché usare il diagramma causa - effetto
• Perché aiuta ad identificare tutte le cause possibili, anche quelle meno popolari e desiderate. Mette così al riparo dalle autocensure inconsapevoli, che sono le peggiori.
• Perché stimola la riflessione ponendosi la domanda: “Non ci sono altre cause possibili?” Infatti, la stessa struttura del diagramma invita ad aggiungere e a completare più che ad eliminare.
Perché usare il diagramma causa - effetto
• Perché mette le idee in ordine nel momento in cui ne stimola l’emergere.
• Perché permette al gruppo di lavoro di verificare e migliorare insieme il repertorio delle cause possibili. In questo modo, rispetto alla comprensione del quadro causale,ogni membro del gruppo si trova in posizione paritetica rispetto a gli altri.
Metodo F.A.S.I.Focus
Analisi
SoluzioneGenerare soluzioni alternativeRisolvere i problemi in modo logico e/o creativoSviluppare un piano di attuazione tracciando le linee d’azione
Selezionare una soluzione tra quelle proposte in base ai criteri/ parametri Individuati(vantaggi/svantaggi, vincoli/opportunità, costi/benefici, urgenza/importanza, originalità/applicabilità, utilità immediata/utile in prospettiva
Problem Solving: identificare e mettere in priorità le soluzioni
La ricerca delle soluzioni ai problemi identificati è la fase più creativa dell’intero processo
Con la tecnica del Brainstorming si produce il maggior numero di idee possibili (anche apparentemente strampalate!)
Definire i criteri con cui valutare le soluzioni (es.: fattibilità, controllo da parte del gruppo, possibilità di ulteriori effetti positivi oltre a quello desiderato, etc.)
“Pesare” le soluzioni, eventualmente combinandole o separandole, e concordare quella / quelle da implementare
STRUMENTI: brainstorming
Il modo migliore per avere una buona idea è averne tante (Pauling)
Blocchi di natura percettiva
• l’economia cognitiva (schemi mentali)
• l’incapacità di porsi domande aldilà di ciò che è evidente
• la difficoltà a definire, a circoscrivere «il problema»
LA RICERCA DELLE SOLUZIONI
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Blocchi di natura emotiva
• la critica interna negativa,che blocca le idee
• la pressione del giudizio: la cultura (sociale, organizzativa…), che usa
metri specifici per valutare l’accettabilità di idee creative
LA RICERCA DELLE SOLUZIONI
Brainstorming
CHE COSA E’?
• E’ una tecnica di gruppo per originare nuove idee utili e incoraggiare il pensiero creativo
• Utilizza semplici regole per condurre un dibattito che offra la possibilità di sviluppare nozioni originali e innovative
Brainstorming “Tempesta di Cervelli”
OBIETTIVI FONDAMENTALI SUPERAMENTO DI:
Idee preconcette
Abitudini
Punti di vista scontati/superati
BRAINSTORMING “Tempesta di Cervelli”
•Un individuo dimostra una maggiore creatività
quando lavora in gruppo
•La produzione di idee innovative risulta maggiore quando l’individuo non è sottoposto alla critica
oppure alla censura
PRINCIPI SOTTOSTANTI:
BRAINSTORMING “Tempesta di Cervelli”
E’ utilizzato anche per preparare il terreno ad una discussione,
allo scopo di:
Individuare i problemi da esaminare e risolvere
Elencare le possibili cause di un problema
Proporre soluzioni (uscita dal problema)
Tre fasi:
1) Preparazione
2) Produzione di idee (pensiero divergente)3) Analisi, razionalizzazione e scelta soluzione/idea
(pensiero convergente)
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Procedura:
Si nomina un presidente che guida ed un segretario
che annota tutte le idee
Min 6, max 15 partecipanti
L’area di discussione ben circoscritta
Durata minima 15’, max 30 + riorganizzazione delle
idee
BRAINSTORMING “Tempesta di Cervelli”
BRAINSTORMING “Tempesta di Cervelli”
Regole da rispettare nella fase di produzione delle idee:
1) Dire tutto senza preoccuparsi del valore delle
idee
2) Produrre idee il più possibile
3) Non discutere né criticare le idee espresse
Caratteristiche del Decision Making
• ha bisogno di una fase di sistematizzazione, ma non si
esprime solo in termini puramente logici
• non è un’azione unica, ma il risultato di un processo
• l’adeguatezza della decisione dipende dalle
informazioni a disposizione
• è caratterizzato dall’incertezza
• tende all’azione
Criteri per il Decision Making
La ricerca dell'ottimo
Il metodo delle azioni fattibili e alternative
La valutazione delle conseguenze
Il metodo del contraddittorio
Assegnazione di un peso
individuare le categorie
Utilità immediata
Maggioranza – minoranza
Metodo F.A.S.I.
Focus
Analisi
Soluzione
ImplementazioneProporre in maniera efficace la soluzioneEseguire il piano di attuazione realizzando le azioni prefissateProattività nel promuovere l’azione in assenza di sollecitazioni esterne
Monitorare l’impatto durante l'implementazioneSi modifica o ritara la soluzione attuataMettere a punto il sistema di valutazione dei risultati
Implementazione: definire il piano di azione
Gli interventi di risoluzione dei problemi sono progetti come tutti gli altri e come tali
vanno gestiti; è quindi necessario stendere un piano d’azione, definendo:
cosa dev’essere fatto (attività / output)
chi lo farà: nominare il responsabile ed i membri del Team che implementerà la
soluzione ed assegnare le attività
in quali tempi e con quali costi
monitoraggio e strumenti di controllo del progetto in corso d’opera
Strumento: il diagramma di Gantt
Prendetevi cura dei mezzi e il fine prenderà cura da solo di se stesso (M. Gandhi)
Abbiamo definito chiaramente chi, fa cosa, passo per passo?
Abbiamo definito e concordato un budget per l’iniziativa (tempi / costi)?
Abbiamo distinto tra attività in parallelo ed in sequenza, evidenziando i vincoli?
Abbiamo identificato eventuali rischi e predisposto dei piani di contingenza opportuni?
Abbiamo identificato momenti e strumenti di controllo delle attività e dei risultati?
Domande chiave per la fase di implementazione
IL DIAGRAMMA DI GANTT
Il diagramma di Gantt serve a rappresentare
graficamente lo svolgimento delle attività
di un piano d’azione o di un progetto nel tempo.
E ‘ utile nella fase di pianificazione e
implementazione della soluzione scelta.
GANTT ESEMPIO DI CRONOGRAMMA DI UN PROGETTO FORMATIVOmesi
ATTIVITA’ 1 2 3 4 5 6 7 8 9
1. PROGETTAZIONE
1.1 Analisi dei fabbisogni
1.2 Progettazione interventi
1.3 Negoziazione con sindacati
1.4 Preparazione materiale
didattico
2. LOGISTICA
2.1 Predisposizione aule attrezzate
2.2 Setting di segretariato e
ricezione
2.3 Organizzazione vitto e alloggio
3. ATTUAZIONE
3.1 Corso pilota
3.2 Correzioni di progetto
3.3 Corsi tipo AB
3.4 Corsi tipo XZ
3.5 Corsi tipo WQ
3.6 Verifiche
Problem Solving: comunicare e condividere il piano
Per massimizzare l’efficacia dell’intervento è particolarmente importante curare gli aspetti di comunicazione:
verso le posizioni apicali / le diverse funzioni / Uffici coinvolti per ottenere impegno, supporto e risorse
da e verso tutti i componenti del Team per coinvolgerli appieno e consentire loro di contribuire al meglio
verso l’organizzazione nel suo insieme per ottenere appoggio consentire ad altri di cooperare in sintonia con il Team durante l’implementazione consentire di utilizzarne i risultati in modo sinergico
E’ impossibile non comunicare: una comunicazione mancata o inadeguata ha comunque un impatto negativo sul Team ed il suo lavoro
Problem Solving: la ruota di DemingImplementare il piano e verificarne risultati
Una volta completato il programma di implementazione è necessario verificarne i risultati, per valutare se:
la soluzione realizzata risolve adeguatamente il problema è opportuno implementarne altre tra quelle prospettate in precedenza bisogna “aggredire” un’altra causa del problema i risultati sono adeguati e l’intervento si chiude è possibile estendere l’intervento / la soluzione ad altre aree e consolidare i risultati
PLAN
DO
CHECK
ACT
Il programma ha ottenuto i risultati attesi?
Ci sono altre cause del problema che dobbiamo / possiamo affrontare?
Abbiamo formalizzato le nuove procedure / le soluzioni ed istruito tutte le persone interessate?
Abbiamo fatto conoscere i risultati / chiesto feedback a tutti gli interessati?
Domande per la verifica dei risultati