Centro Studi C.N.I. - 9 aprile 2014 · to per i dipendenti pubblici , che stentano sempre più a...

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Centro Studi C.N.I. - 9 aprile 2014

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Centro Studi C.N.I. - 9 aprile 2014

INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 9 aprile 2014

Pagina I

CENTRO STUDI CNI

Giovani ingegneri, dipendenti sottoinquadratiItalia Oggi 09/04/14 P. 38 Gabriele Ventura 1

DEF

Taglio cuneo da 6,7 miliardi: 4,5 miliardi dalla spending e 2,2 da banche e gettito IvaSole 24 Ore 09/04/14 P. 2 Marco Mobili, MarcoRogari

2

PROFESSIONI UE

L'Ue spinge le professioniItalia Oggi 09/04/14 P. 38 Valerio Stroppa 8

APPALTI PUBBLICI

Appalti centralizzati nella p.a.Italia Oggi 09/04/14 P. 30 Andrea Mascolini 9

Appalti, bandi di gara ancora sui quotidianiItalia Oggi 09/04/14 P. 37 Andrea Mascolini 11

CONSUMO DEL SUOLO

«Norme da rifare, incentiviamo la rigenerazione»Sole 24 Ore 09/04/14 P. 14 12

Consumo del suolo, rischio paralisiSole 24 Ore 09/04/14 P. 14 Giuseppe Latour,Giorgio Santilli

13

Consumare il suolo ma cum grano salisSole 24 Ore 09/04/14 P. 20 14

APPRENDISTI LAUREATI

In università pochi apprendistiSole 24 Ore 09/04/14 P. 38 Claudio Tucci 15

SEMPLIFICAZIONI

Semplificazioni koItalia Oggi 09/04/14 P. 36 Matteo Barbero 16

DEBITI PA

Per lo sblocco dei debiti Pa il traguardo slitta ancoraSole 24 Ore 09/04/14 P. 5 17

INNOVAZIONE E RICERCA

"Così troppi prof fanno fuggirei giovani ricercatori"Stampa - Tutto Scienze 09/04/14 P. 22 Marco Pivato 18

EDILIZIA

In BreveSole 24 Ore 09/04/14 P. 14 20

EXPO 2015

Cemento biodinamico per Palazzo ItaliaSole 24 Ore 09/04/14 P. 13 Marco Morino 21

INARCASSA

Inarcassa, bilanci in ordineItalia Oggi 09/04/14 P. 38 Antonio G. Paladino 22

COMMERCIALISTI

Commercialisti, decreto pronto Verso un nuovo voto a giugnoSole 24 Ore 09/04/14 P. 37 Federica Micardi 23

Giovani ingegneri,dipendenti sottoi u rati

Giovani ingegneri dipendenti sottoinquadrati a livelliimpiegatizi , senza prospettive di carriera , con remune-razione ai minimi e nessun riconoscimento del proprioruolo professionale . E la fotografia scattata dal Centrostudi del Consiglio nazionale degli ingegneri, che ha in-tervistato oltre 3.500 professionisti che svolgono attivitàdi lavoro dipendente in tutta Italia . Dalla quale emergeun dualismo evidente tra le prospettive dei giovani neo-assunti e le condizioni ormai acquisite dagli ingegneri piùmaturi, cui sono ancora attribuite prerogative e beneficiavanzati. Tra i giovani dipendenti , infatti, quasi il 40%si ritiene poco e addirittura per niente soddisfatto dellavoro che svolge : la remunerazione è ritenuta troppobassa , i sottoinquadramenti e il mancato riconoscimentodel proprio ruolo professionale sono la norma , soprattut-to per i dipendenti pubblici , che stentano sempre più atrovare nei contratti spazi per dare un effettivo valore alpropino specifico ruolo professionale , anche laddove essocoincide con una effettiva prestazione specialistico pro-fessionale . Per il pubblico impiego , sottolinea l'indaginedel Centro studi del Cni, la dequalificazione dell 'apportoprofessionale è un tratto ormai generalizzato , mentreil dato nuovo è che la problematica è ormai emergenteanche nel settore privato. Diversa la situazione per gliingegneri più anziani : in quest'ultimo gruppo più strut-turato, che rappresenta l'area più ampia e consolidatadel lavoro dipendente ingegneristico, la progressione dicarriera , collegata soprattutto all'anzianità professiona-le, dispiega i suoi effetti con inquadramenti più elevatie ampia presenza di livelli dirigenziali e quindi livelliretributivi maggiori . Gli ingegneri dipendenti con eleva-ta anzianità professionale , e tra essi soprattutto quelliche appartengono al settore privato del Centro-Nord,emerge dall 'indagine , godono maggiormente dei vantaggiconnessi allo status di lavoratore alle dipendenze : ovverostabilità professionale , inquadramento adeguato, rico-noscimento del ruolo professionale , retribuzione corri-spondente alla qualità e quantità della attività prestata.Sebbene poi la crisi abbia colpito anche il comparto indu-striale e soprattutto il settore manifatturiero , fortemen-te rappresentato nel gruppo degli intervistati dal Centrostudi del Cni, per gli ingegneri alle dipendenze di impreseprivate con maggiore anzianità di servizio , concentratiperaltro in segmenti produttivi di maggiori dimensionie quindi più in grado di affrontare la competizione, nonsembra vi siano stati effetti dirompenti sulle prospetti-ve professionali, come attesta l'ampia soddisfazionemanifestata.

Gabriele Ventura

Centro Studi CNI Pagina 1

Nel 2014 crescita dello 0,8%, rapporto - 2,6%

Nel 2015 solo sfiorato il pareggio strutturale di bilancio

Marco MobiliMarco RogariROMA

Una riduzione strutturaledel cuneo fiscale da 6,7 miliar-di per gli ultimi mesi del 2014 eda lo miliardi l'anno a partiredal 2015. Con un bonus in arri-vo anche per gli incapienti. Eun sistema di coperture garan-tito da tagli alla spesa per 4,5miliardi per quest'anno. Cheviene puntellato per ulteriori2,2 miliardi dalla maggiore Ivaattesa dal pagamento entro ot-tobre di una nuova tranche da13 miliardi di debiti della Panei confronti delle imprese. Econ una carta calata dal Gover-no solo all'ultimo minuto: l'au-mento dall'imposta sostituti-va per la rivalutazione dellequote di Bankitalia a caricodelle banche attualmente al12% e che potrebbe anche sali-re fino al 24-26 per cento. So-no questi i tratti salienti dellafisionomia del Def e del Pnr

varati ieri sera dal Consigliodei ministri, che confermanoche l'alleggerimento del 1o%dell'Irap sulle imprese sarà av-viato a luglio con le risorse de-rivanti dall'aumento dal 20 al26% della tassazione delle ren-dite finanziarie. E che metto-no nero su bianco che nel 2015ilpareggio strutturale dibilan-cio è soltanto sfiorato e, di fat-to, ilrallentamento delpercor-so di rientro del debito.

Il ministro dell'Economia,

Pier Carlo Padoan, però affer-

ma che il pareggio sarà «prati-

camente» perseguito quest'an-

no e «contabilmente» centra-

to nel 2016. E nel Def si precisa

che già nel 2015 il bilancio strut-

turale raggiunge un sostanzia-

le equilibrio (-o,1%). Il pieno

conseguimento dell'obiettivo

dipareggio ne12016, sempre se-

condo il Def, rispetta i regola-

menti europei ed è in linea con

quanto previsto dalla normati-

va nazionale di recepimento

delle disposizioni dettate a li-

vello europeo. Secondo il Go-

verno «le riforme strutturali,

in parte già avviate, in parte in

fase di avviamento nelle setti-

mane in corso, in parte pro-

grammate per le settimane a

venire, miglioreranno il tasso

di crescita dell'economia italia-

na e comporteranno nel me-

dio periodo un miglioramentostrutturale del saldo di bilan-cio e della sostenibilità del de-bito pubblico nel tempo».

Quanto al debito, nei docu-

menti approvati ieri si affer-

ma che l'implementazione

del piano di rientro per il 2015

e 2016 congiuntamente all'atti-

vazione di un piano di priva-

tizzazioni per circa lo 0,7%

del Pil nel periodo 2014-2017

(circa 10-12 miliardi quest'an-

no) permettono di rispettare

pienamente la regola del debi-

to nel 2014 e nel2015. Un piano

di rientro che sarebbe anche

sufficiente a compensare l'au-

mento dello stock del debito

per effetto del pagamento en-

tro la fine del 2014 della nuova

tranche da13 miliardi di credi-

ti maturati dalle imprese nei

confronti della Pa.

Confermate le nuove stimedel quadro macroeconomicocircolate nei giorni scorsi. IlPil quest'anno crescerà delloo,8% (in ribasso rispettoall'1,1% ipotizzato dall'esecuti-vo Letta) per salire poidell'1,3%nel2015, dell'1,6%nel2016, dell'1,8% nel 2017 e 1,9%nel 2018. Il Governo, nel con-fermare il rispetto degli impe-gni presi con l'Europa, fissa ilrapporto deficit/Pil al 2,6%nel 2014, al 2% nel 2o15, all'1,5%

nel 2016, allo o,9% e allo 0,3%

negli anni successivi. E indica

in costante crescita l'avanzo

primario per i prossimi anni

partendo dal 2,6% nel 2014, al

3% nel 2015 per arrivare a quo-

ta5%nel 2018.Iltasso di disoc-

cupazione dovrebbe invece

scendere dal 12,8% quest'an-

no, al 12,5% nel 2015 e al 12,2%

nel 2016, all'11% solo a fine pe-

riodo. Il tutto anche grazie al-

le riforme già avviate dal go-

verno e a quelle in arrivo.

La bozza del Def approda-ta in Consiglio dei ministri in-dica, sulla base delle nuoveprevisioni tendenziali, in0,2% di Pil (circa 3,2 miliardi)anche la minor spesa per inte-ressi per quest'anno grazieall'effetto spread che vedràanche la riduzione dello0,3% delle entrate fiscali e,sul Pil, della spese primarie.In crescita dello 0,2% le en-trate non fiscali. Quanto ai ta-gli alla spesa, oltre ai 4,5 mi-liardi attesi quest'anno sonoprevisti risparmi per 17 mi-liardi nel 2015 e 31 nel 2016.

O E] PRO D UZT O NE RISERVATA

SCHEDE A CURA DI

Alessandro Arona, Eugenio Bruno,Davide Colombo , Carmine Fotina,Andrea Marini, Giovanni Parente,Marta Paris

Def Pagina 2

Tagli su sanità e trasferimenti,risparmiati pensioni e welfare

isparmi fino a 6 miliardi daqui a fine anno, che saliranno

fino a 17 nel 2o15 e fino a 32 nel2016 (avendo come punto diriferimento l'attuale quadrotendenziale). La spending reviewsembra risparmiare solo lepensioni (di «difficilecomprimibilità») e la spesasociale necessaria a mantenere«livelli adeguati di protezionesociale per le fasce più deboli».Per il resto, finiscono sotto lascure itrasferimenti alle imprese,le retribuzioni della dirigenzapubblica (238.000 euro sarà iltetto massimo) e i costi dellapolitica. Nell'ambito del Pattoperla salute, sarà interessata

anche la sanità, contro le speseche eccedono«significativamente i costistandard». Si dovrannoconcentrare anche gli acquisti incapo alla centrale della Consip ead altre centrali a livello diRegioni e Città metropolitane.Tra le misure da valutare, ancherisparmi dal trasporto ferroviario(sussidiato dallo Stato) «tramiteuna revisione delle tariffe».

91 AIPRO D OZIO NE RISERVATA

EFFICACIA

REALIZZABILITAALTA

TassaZiOne al 26% da luglioi ti prelievo r esta al 12,%

evisione del prelievo sullerendite finanziarie a

partire dal prossimo 1 ° luglio.La tassazione è destinata apassare dallo al 26 per centoper garantire all'Erario lerisorse necessarie a finanziarieil taglio dell'Irap del 5° daquest'anno e del lo% dalprossimo. Un aumento checolpirà, per esempio, idividendi ma anche i capitalgain sulla cessione dei titoli.Nessuna modifica, invece, peri titoli di Stato la cui tassazioneresterà al 12,5 per cento.Il rincaro in arrivo rischia diportare la tassazionecomplessiva sul risparmio

anche al 40% in alcuni casi.Non bisogna dimenticare,infatti, le altre forme diprelievo introdotte negliultimi anni come il bollo(salito nel 2014 alt per mille) ela Tobin tax che, insieme allealtre voci di tassazione sulrisparmio, hanno contribuitoa portare nelle casse delloStato ben 17,5 miliardi di euronel 2013.

EFFICACIA

Rf_ALIZZ.RßILITA

1F J; E RISERVATA

Taglio coperto spending,

gettito Iva e quote Bankitalia

Circa 1o miliardi sarannodestinati dal 2015 all'aumento

del reddito disponibile dilavoratori dipendenti e assimilati(co.co.co.) in modo dabeneficiare, in particolare, ipercettori di redditi medio-bassi.Già a partire da maggio 2014, invia transitoria, i dipendenti chepercepiscono oggi 1.500 euromensili netti da Irpefconseguiranno un guadagno inbusta paga di circa 8o euromensili. Per il 2014- ha detto ilpremier Renzi - «servono 6,7miliardi di euro, i due terzi vistoche si parte da maggio e quindi 8mesi SU 12». Le coperture: «4,5miliardi dalla spending, anche se

il documento di Cottarelli dice 6miliardi; gli altri 2,2 miliardivengono dall'aumento delgettitoIva e dall'aumento dellatassazione sulla rivalutazionedella Banca d'Italia: saranno lebanche a concorrere a questoesercizio». Sul fronte imprese nelbreve periodo è previsto unprimo taglio dell'Irap del lo%,introdotto con specificoprovvedimento.

91 RIPRODUZIONE RISERVATA

EFFICACIAALTA. ...............................................................

REALIZ-ZAßILITAALTA

Jobs act e 3 taglio de11'Irpefmuovono Ml e occupazioneL effetto macroeconomico

del Jobs act è associato, nelDef approvato dal Governo,alle misure di taglio del cuneo"lato Irpef' per 6 miliardiquest'anno e 1o il venturo. Inparticolare si prevede unaumento del Pil dello 0,3%ioquest'anno e dello o,6% nel2015, mentre il tasso dioccupazione dovrebbecominciare a salire (o,1%) solodall'anno prossimo per poiproseguire (0,2-0,4°io) conaumenti negli anni successivi.A partire dal 2018 la crescita delprodotto potenzialeimputabile all'impatto delleriforme si consoliderebbe

ulteriormente, facendoregistrare un aumentocumulato pari a o,9°io fino allafine della previsione. L'effettodella riforma del lavoroassociata al taglio Irpef sileggerebbe anche in unmiglioramento del tasso didisoccupazione di equilibrio(Nairu) ipotizzato in discesaall'8,8°io nel 2o18 rispetto al9,4%io stimato dall'Ue.

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EFFICACIA

REALIZZABILITAMEDIA

Def Pagina 3

Ristrutturazione' Projectflnancíng, scuole, casa:rispettando' il calo della spesa obiettivo 0,3% del i ai cantieri

e misure le leggeremo entrofine maggio. Ma è già certo

che la "ristrutturazione della

Pa" annunciata dal Governo

non dovrà cambiare la

traiettoria della spesa per

redditi da lavoro dipendente,

destinata a scendere dal 10,3%

del Pil previsto quest'anno al

9,1%io del 2018. L'anno scorso

l'aggregato s'è fermato a164

miliardi (10,5%io del Pil) e il calo

dal 2014 è stato del 4,8%. Il

ringiovanimento del pubblico

impiego, la riforma della

dirigenza (con taglio degli

stipendi) e la mobilità tra i

diversi comparti avranno unaffatto marrn rha il rlaf accnria

alla spending review. In questocaso si tratta di una limatura diuno o due decimali di punti delPil per il prossimo biennio.Anche sull'occupazionel'impatto è negativo, visto chec'è una riduzione di un decimodi punto l'anno. Ma, come haannunciato dal Governo, glieffetti in termini di maggioreproduttività del sistema Pa sivedranno nel più lungo termine.

I PRO DUZIONE RISERVATA

EFFICACIANIENA

REALIZZAßILITA

1 Def afferma «la centralità el'importanza del settore delle

infrastrutture», con presenzatrasversale «nelle diversepriorità del governo»: ediliziascolastica, carceraria e sanitaria,incremento dell'efficienzaenergetica degli immobili dellaPa, beni culturali. Il ministrodelle Infrastrutture MaurizioLupi ha proposto nell'appositoallegato del Def di destinare aicantieri ogni anno almeno lo0,3%io del Pil (4,8 miliardi).

Tuttavia lo stesso Def

prevede una ulteriore

contrazione degli investimenti

fissi lordi delle Pa (in gran parteinfractrnttnral niá cresci rlal i coi

del Pil nel 2009 all'1,7°io del 2013,e che ora si prevede calinoancora all'1,6°io quest'anno,all'1,5°io nel 2015 e 2016, all'1,4°ionel 2017-18. Nel Def siammettono «i limiti di finanzapubblica», e si punta allora alrilancio del proj ect financing(ente appaltante uniconazionale e fondi ai progetti) esu incentivi e sgravi fiscali pergli investimenti turistici.

IPRO D U ZIO NE RISERVATA

EFFICACIADIIEGIA. ...............................................................

REALIZZABILITANIENA

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arte la voluntary disclosure t zt e dejintre c e:R'senza sconti sulle imposte

1 Governo punta a far ripartirel'operazione rientro dei

capitali. Il Def dice anche entroquando: settembre 2014. Lavoluntary disclosure(collaborazione volontaria)rinascerà dalle ceneri delprovvedimento non convertitodal Parlamento: nel D14/2014,infatti, è stata stralciata in fase diapprovazione la parte relativaalla procedura di emersione deicapitali esportati e detenutiall'estero di nascosto al Fiscoitaliano. Sono già stati presentatidue disegni di legge di iniziativaparlamentare (maggioranza eopposizione) per rilanciare ilrientro. Il Def chiarisce anche le

intenzioni del Governo ariguardo: lo sconto riguarderàsolo le sanzioni e la«protezione» per alcuneviolazioni penali ma non ci saràalcun abbattimento d'imposta,come invece era avvenuto neiprecedenti scudi fiscali.Potranno essere sanate solo leviolazioni commesse entro fine2013 e la finestra temporale sidovrà chiudere a settembre 2015.

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REALIZZABILITANIENA

e Iva e ' alimprese 1U Tna quota delle coperture

paria 2,2 miliardi arriveràda un aumento del gettito Iva,derivante dal pagamento deidebiti Pa, e da un incrementodella tassazione legata allarivalutazione delle quote diBankitalia. Sarebbe ancora dadefinire nel dettaglio laripartizione tra le duecomponenti. t possibile peròfare delle simulazioni sul livellodi gettito massimo che ognunadelle due misure potrebbeprodurre. L'aumentodell'aliquota sulla rivalutazionedelle quote della Banca d'Italia,se si passasse dall'attuale 12% al24-26% ipotizzato da alcune

indiscrezioni, porterebbe ilgettito fiscale atteso dagli attuali90o milioni a 1,95 miliardi.Quanto all'Iva, nel caso deldecreto Imu-Cig del 2013, afronte di pagamenti per 7,2miliardi, fu stimato un maggioregettito Iva per 925 milioni. Inproporzione, se si pagasse perintero nel 2014 la nuova trancheda 13 miliardi, si genererebbe ungettito di 1,6 miliardi.

[PRODUZIONE RISERVATA

EFFICACIANIENA. ...............................................................

REALIZZAßILITA

Def Pagina 4

Dal catasto alle semplificazioniattuazione entro un anno

ttuazione della delegafiscale a tappe forzate, per

arrivare entro il 27 marzo 2015 acompletare il varo di tutti idecreti legislativi previsti dallalegge 23/2014. È uno degliobiettivi prioritari del Governoche punta a una rapida riformadel sistema tributario come levaper sostenere la crescita.Partendo dalla revisione delcatasto per correggere le attualisperequazioni riallineando lerendite ai valori reali di mercato.Ma anche riordino delle taxexpenditures e una nuovadisciplina dell'abuso del diritto. Euna maggiore trasparenza delleprocedure fiscali per arrivare alla

semplificazione degliadempimenti «fino a prevedereper i12015 l'invio a domicilio diuna parte delle dichiarazioni deiredditi» Irpefprecompilate.Altro capitolo, la revisionedell'imposizione sui redditi diimpresa. Un forte impulso alleentrate arriverà dal recuperodella base imponibile, con ilrafforzamento del contrastoall'evasione e all'elusione.

O RIPR-UZIONE A6ERVAT{

EFFICACIA

Rf_ALIZZAßILITA

ALTA

NIEDID

Processi ct t t t' «efficienti»e unfreno rt c r t r

ambiare le istituzioni perrendere efficaci gli

interventi sui conti pubblici esull'economia. Il pacchetto diriforme costituzionali entra cosìa pieno titolo nel Pnr presentatoinsieme al Def. Entro settembre,secondo il cronoprogramma delGoverno, varo della leggeelettorale per dare «stabilità digoverno» e approvazione inprima lettura del superamentodel Senato e della riscrittura delTitolo V (con il via liberadefinitivo previsto entrodicembre 2015). Ma il buonfunzionamento del sistemaeconomico e la ripresa degliinvestimenti deve passare anche

per la riforma della giustizia.Un'offensiva su due fronti, daavviare a giugno: da un latosemplificazione del processoamministrativo e trasparenzanelle procedure di appalto conun taglio dei ricorsi ai Tar; nelcivile invece miglioramentodell'efficienza del processo,riduzione dell'arretrato e limitiall'appellabilità delle sentenzecivili di primo grado.

©RIPRODUZION E A6EAVATP

EFFICACIAALTA. ...............................................................

REALIZZABILITAE

Def Pagina 5

: Dismissìoníperldelo 0,7% Píl:nelpíano i e Grandi stazioni

al completamento delprogramma di

privatizzazioni, nei piani delGoverno, dovrebbero arrivareproventi pari a circa 0,7 punti diPil all'anno nel periodo 2014-2017,per ridurre il debito pubblico. Unprimo passo nellavendita dellepartecipate statali è stato già fattoa gennaio 2014, conl'approvazione di due decreti cheregolano la vendita del40%io diPoste e de149°io di Enav. Le altresocietà interessate da cessione diquote saranno Eni eSTMicroelectronics; poi sarannointeressate le quote posseduteindirettamente tramite Cassadepositi e prestiti in Sace,

Fincantieri, Cdp Reti e Tag, equelle in capo a Ferrovie inGrandi Stazioni- Cento Stazioni.Il Governo poi punta a darerapida attuazione al processo didismissione a livello locale,anche «attraverso una normativaurbanistica fortemente orientataa tali obiettivi», dando pienaoperatività al trasferimento diimmobile dallo Stato agli entilocali.

RIP ROU UZIONE RISERVATA

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REALIZZAPILITAALTA

Due miliardi al Fondo garanziaAlle reti di imprese 200 milioni

1 menù è articolato, ma inalcuni casi va ancora riempito

di dettagli, soprattutto sul tipo diprovvedimento. Prevista unanuova tranche di 13 miliardi perpagare i debiti della Pa (ottobre2014). Per quasi tutte le altremisure si indica come obiettivosettembre 2014. Spicca, tra lemisure per favorire il credito, ilrifinanziamento del Fondocentrale di garanzia con 670milioni ne12o14 ecomplessivamente con «oltre 2miliardi» nel triennio. In cantiereanche il rifinanziamento dell'Ace(aiuto crescita economica), daquantificare, e del Fondo per ilregime agevolato delle reti

d'impresa per 200 milioni.Confermato il piano per ridurredello% i costi energetici per lePini. In materia di export, misureper l'e-commerce edigitalizzazione dei regimidoganali. Si preannunciano la lalegge annuale per la concorrenzae un riordino della normativa suiservizi pubblici locali. Fissato adottobre 2014 un piano disemplificazioni.

EFFICACIA

®RIPI iUZI E RISERVATA

ALTA

REALIZZABILITAMEDIA

Più alternanza scuola- lavoro:e spazio ai dottorati nelle imprese

na volta adeguatol'hardware delle scuole

italiane grazie al piano diriqualificazione degli edifici da2 miliardi, il governo investiràsul software. Cioè suglistrumenti che serviranno amigliorare il nostro capitaleumano. E lo farà in ognuno deitre pilastri di competenza delMiur. Per l'istruzione, da unlato, verranno rafforzati ipercorsi di alternanzascuola-lavoro con un occhio diriguardo per gli istituti tecnici egli Its. E, dall'altro, si rimetteràmano al sistema di valutazionecon l'obiettivo di renderecomparabilii risultati dei test

Invalsi (e i relativimiglioramenti) nei singoliistituti. Valutazione e maggiorecollegamento con il mondodelle impreserappresenteranno la parolad'ordine anche per l'universitàe la ricerca. Il credito di impostain R&S da 6oo milioni potrebbeinfatti essere destinato (in tuttoo in parte) alla stipula didottorati industriali.

CIRIPROOUZIONERI 3RVATA

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REALIZZABILITAMEDIA

Def Pagina 6

La minor spesa per interessi sul debito pubblicoquantificata in 0,2 punti di Pil, ovvero circa 3,2 miliardi

Def Pagina 7

Saranno presentate oggi a Bruxelles le linee d'azione dell'Europa

L'Ue spinge le professioniInternazionalizzazione, s iempl`cazione, credito

DI VALERIO STROPPA

all'Europa sostegnoalle professioni in cin-que mosse: educazioneall'imprenditorialità,

miglioramento della capaci-tà di affacciarsi sui mercatiesteri, semplificazione deglioneri amministrativi, acces-so al credito e rafforzamentodella rappresentanza e dellapartecipazione a livello Ue.Sono queste le linee d'azioneche saranno presentate oggia Bruxelles nell'ambito dellaConferenza europea per le li-bere professioni.

In tale occasione, infatti,l'apposito gruppo di lavoroistituito nell'ambito del pro-getto Europa 2020 (al qualeha partecipato anche l'italia-na Confprofessioni) illustrerài possibili interventi, volti adassicurare una crescita intel-ligente, sostenibile e solidaleanche nel comparto delle pro-

fessioni intellettuali.Il primo pacchetto di misure

mira a spingere i professioni-sti a mettersi in proprio: a talescopo, saranno implementatedelle sinergie tra le organizza-zioni (ordini e associazioni) e leuniversità, così come verrannorealizzati corsi in e-learningper diffondere i concetti es-senziali dell'autoimprendito-rialità. La Commissione Ue,poi, finanzierà in tutto in par-te borse di studio e iniziativeanaloghe rivolte al mondo stu-dentesco.

Per quanto riguarda l'acces-so al mercati intracomunitari,invece, un ruolo determinantesarà giocato dagli stati membri.I governi nazionali dovrannocollaborare con Bruxelles peradottare tutte quelle iniziativenecessarie a favorire l'interna-zionalizzazione dei professio-nisti. D'altra parte, evidenziala bozza del report conclusivo,i servizi (inclusi quelli pro-

fessionali) rappresentano ap-pena il 25% delle transazioniintra-Ue. Un risultato magrose confrontato al peso del ter-ziario sul Pil comunitario (paria circa il 70%).

Terzo pilastro del pianod'azione è lo snellimento del-la burocrazia. Tuttavia, comesottolinea il gruppo di lavo-ro, questo rappresenta forsel'aspetto più delicato. Da unostudio della Commissioneemerge infatti che il livello dicomplessità di legislazioni e re-golamenti nei vari paesi variasensibilmente. Bruxelles hacomparato 27 ordinamenti perquanto riguarda avvocati, no-tai, commercialisti, architetti,ingegneri e farmacisti, con ri-sultati contrastanti (in cinquepaesi architetti e ingegnerinon sono addirittura regola-mentati, mentre i farmacistisono quelli che mediamentefronteggiano le discipline piùrigide).

Per agevolare l'accesso alcredito dei professionisti vie-ne rilanciata la partecipa-zione al programma Cosme,che mette a disposizione 1,4miliardi di euro nel periodo2014-2020 anche per daregaranzie sui prestiti. Altripunti di intervento sono ilmiglioramento della culturafinanziaria dei professioni-sti, la possibilità di esplorareforme alternative di provvi-sta (crowdfunding, finanzastrutturata ecc.) e la parte-cipazione di esponenti dellelibere professioni alla tavolarotonda sul miglioramentodel credito alle pmi, che par-tirà nell'autunno del 2014.

Il potenziamento della rap-presentatività, infine, saràperseguito attraverso la crea-zione di un comitato delle libe-re professioni, di un forum eu-ropeo che si riunirà una voltaall'anno e di gruppi di lavorosu specifiche tematiche.

Professioni Ue Pagina 8

DEF 20141 Stretta sui casti delle Authorit: 1,7 mid per gli a ffátti a Canarie coiicordato

Appalti centralizzati nella p.a.Vanno s te le centrali Consip, regionali o etro lit e

DI ANDREA MASCOLINI

iduzione del numerodelle stazioni appaltan-ti con maggiore utilizzodi Consip e centrali di

committenza regionali; strettasui costi delle autorità indi-pendenti, che potrebbero esse-re anche eliminate; fondo peri progetti greenfield realizzati

con capitali privati; maggiore

coinvolgimento della finanzadi progetto nelle grandi infra-strutture; standardizzazionedelle gare con bandi e proceduretipo; accorpamento degli appal-ti con l'aumento del valore deibandi; 1,7 miliardi per il disagioabitativo. Sono questi alcuni de-gli obiettivi che si pone il Defpresentato ieri dal governo perquel che riguarda infrastruttu-re e spending review. Sul pianodella revisione della spesa il Defpunta l'accento sulla riduzionedegli stanziamenti per beni eservizi, giudicati «attualmentemolto consistenti». Il presuppo-sto è che la spesa pubblica siacresciuta anche in ragione dellamoltitudine di stazioni appal-tanti (si stima che siano 30.000in tutta Italia): da qui l'obiettivodi rilanciare le centrali di com-mittenza, operazione che trovaun chiaro riscontro anche nellanuova direttiva europea sugliappalti pubblici (la 24/2014),che rafforza la centralizzazio-ne della committenza. Si pun-terà quindi ancora di più sullaConsip, ma anche sulle centralidi committenza regionale (adesempio con la Sua stazioneunica appaltante a livello re-gionale che potrebbe diventareun obbligo per tutte le ammi-nistrazioni) e sulle centrali dicommittenza a livello di cittàmetropolitane.

Un altro fronte riguarda poile autorità indipendenti per lequali l'obiettivo è quello di rive-derne i costi (insieme a quellidelle camere di commercio),oltre a procedere comunque a

un «attento esame delle lorofunzioni con la prospettiva diuna sostanziale riduzione o eli-minazione».

Per il settore delle infrastrut-ture emerge con estrema chia-rezza un obiettivo che da temporappresenta un punto cardinedell'azione del governo (si pensianche al governo Monti): la ne-cessità di coinvolgere i privatinella realizzazione delle grandiinfrastrutture, partendo intantoda una operazione di chiarezzanormativa.

Si legge infatti nel documen-to che occorrerà scorporare dalcodice dei contratti pubblici

la disciplina sul partenariatopubblico privato (Ppp), facen-done un corpus normativo adhoc con «poche, chiare e stabiliregole». Da molto tempo si so-stiene infatti che la commistio-ne, già all'epoca della Merloni-ter (legge 415/98), delle normesul «promotore» con quellesugli appalti pubblici abbia insostanza rallentato lo sviluppodi questo strumento e ne abbialimitato l'impiego rispetto a mo-delli, come quelli anglosassoni,ben più flessibili. L'operazionedi chiarezza normativa ha poianche lo scopo di favorire l'in-gresso di capitali stranieri nelleoperazioni di project financinggià avviate che adesso sono nel-la fase gestione; si pensa infattiche in tale modo si potrebberoavviare nuovi progetti da partedi operatori industriali naziona-li. Si prevede inoltre di istituireun fondo nazionale per la pro-gettazione di opere in Ppp (sitratterebbe di un Fondo equityper progetti greenfield). L'avviodi progetti di questo tipo scontaspesso la mancanza di risorseda investire per la primissimafase di avvio quando la com-mittenza pubblica non riesce asupportare la messa a punto diadeguati e approfonditi studi difattibilità. Così facendo invecesi potrebbe consentire alle am-ministrazioni di definire proget-

ti di qualità sul piano sia dellasostenibilità economico-finan-ziaria, sia della maturazionetecnica. Va poi risolto, si legge

nel Def, anche un gap di infor-mazione e pubblicizzazione del-le opportunità offerte al privato:in tale senso si dovrà agire peruna maggiore trasparenza delflusso di informazioni ed per unmonitoraggio degli interventi.Per ridare efficienza alla spesapubblica il documento individuaanche la strada di un aumentodel valore dei singoli bandi digara, in ciò contraddicendo,apparentemente, la direttivaappalti pubblici n. 24/2014 cheinvece punta sulla suddivisionein lotti a tutela delle piccole emedie imprese. Si dovrebberoquindi accorpare gli appalti«effettuandoli su pacchetti diprogetti con caratteristichesimili e non su singole opere».Anche in questa parte del Defsi riprende il discorso della cre-azione di una stazione unica digestione con competenze speci-fiche, servente anche ad altresingole amministrazioni. In co-erenza con quanto prevede lostesso codice dei contratti, si ri-chiama l'esigenza di creare unostandard unificato per i bandi,le procedure e i contratti. E in-fatti l'articolo 64, comma 4-bis,del codice dei contratti pubblicia stabilire che i bandi di garasono predisposti dalle stazioniappaltanti sulla base di modelli(bandi tipo) approvati dall'Au-torità di vigilanza sui contrattipubblici, previo parere del Mi-nistero delle infrastrutture edei trasporti. Per gli interven-ti relativi al contenimento deldisagio abitativo ci si limita acitare il complesso di interventiper 1 miliardo e 741 milioni dieuro avviato con il decreto del«piano-casa» e ad enunciarel'obiettivo dell'ampliamentodell'offerta di alloggi popolarie dello sviluppo dell'ediliziaresidenziale sociale.

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Appalti pubblici Pagina 9

- Riduzione delle 30.000 stazioni appaltanti con rafforzamento centralicommittenza regionali e Consip--------- - -------------------------- ---------------------- ------------------- Revisione de i costi d i auto rità i ridip €'r,Ç i, ,u e can-cere ali commercio

---- -------

cietà partecipare da enti locali- Riduzione delleo---------------

- Maggiore ricorso al Pmiect finance per le grandi infrastrutture--- ------ ----- Scorporo dal codice dei contratti pubblici della normativa sulla finanza diprogetto----------------------------------- Aumento della dimensione dalle gare e accorpamento per interventisimili

- Più bandi tipo e procedure standardizzate ------------- Fondo per, progetti in finanza di progetto {fondo equità per progettigreenfield)

--------------

- •- 1,7 miliardi per affitti a cartone concordato

- Incrementare il coinvolgimento di capitali privati nel sostegno alla offertaferroviaria Av/Ac

Appalti pubblici Pagina 10

Lo chiarisce una circolare della Funzione pubblica

Appalti, bandi di garaancora sui quotidiani

DI ANDREA MASCOLINI

C onfermato l'obbligo di pubblicazionedei bandi e degli avvisi di gara suiquotidiani; obbligatoria anche la pub-blicazione delle informazioni in caso

di procedura senza bando di gara; destinataridell'obbligo anche gli enti di diritto privatoche svolgono attività di pubblico interesse. Equanto afferma la circolare dell'ex ministroper la pubblica amministrazione e la sem-plificazione, Giuseppe D'Alia, del 14 febbraio2014 (prot. 593) in materia di applicazionedelle regole di trasparenza di cui alla legge190/2012 (anticorruzione) e del dlgs 33/2013.L'atto ministeriale, anche in relazione al Pia-no nazionale anticorruzione approvato dallaCivit l'11 settembre 2013, in particolare for-nisce chiarimenti anche con riguardo agli ob-blighi di trasparenza relativi per le proceduredi scelta del contraente per l'affidamento dilavori, forniture e servizi. La circolare richia-ma in primo luogo il contenuto dell'articolo32, comma 1 della legge 190/2012 che prevedein capo alle stazioni appaltanti l'obbligo dipubblicare nei propri siti web istituzionali:la struttura proponente; l'oggetto del bando;l'elenco degli operatori invitati a presentareofferte; l'aggiudicatario; l'importo di aggiudi-cazione; i tempi di completamento dell'opera,servizio o fornitura; l'importo delle somme li-quidate. Non solo: entro il 31 gennaio di ognianno le stazioni appaltanti devono pubblicarequeste informazioni, relativamente all'annoprecedente, in tabelle riassuntive rese libera-mente scaricabili in un formato digitale stan-dard aperto che consenta anche all'Autoritàper la vigilanza sui contratti pubblici di effet-tuare gli opportuni controlli (eventualmente

trasmettendo alla Corte dei conti l 'elenco dichi non abbia adempiuto ). Successivamentesi chiarisce che «restano fermi gli obblighidi pubblicità legale derivanti dal Codice deicontratti pubblici», facendo intendere che adessi si aggiungono quelli aventi natura di«pubblicità-notizia» relativi alla pubblicità suisiti web delle stazioni appaltanti . La circolareinoltre richiama espressamente l'articolo 37del dlgs 33/2013 che , a sua volta , richiamal'applicazione degli obblighi di pubblicità le-gale (sulla Gazzetta Ufficiale e sui quotidia-ni) di cui agli articoli 63 , 65, 66 , 122, 124 e223 del codice dei contratti pubblici e anchecon riferimento alla pubblicazione della de-termina a contrarre , quando si procede conprocedura negoziata senza bando di gara.Tutte queste disposizioni , dice la circolare,«devono ritenersi estese anche agli enti didiritto privato che svolgono attività di pub-blico interesse che possono essere assimilatealle pubbliche amministrazioni ». La circolarechiarisce , inoltre , che fra i destinatari degliobblighi di pubblicità e trasparenza rien-trano gli enti di diritto privato che svolgonoattività di pubblico interesse , cioè: a ) gli entiche svolgono attività di pubblico interessein virtù di un rapporto di controllo che de-termina l'applicazione totale delle regole ditrasparenza ; b) gli enti che svolgono attivitàdi pubblico interesse in virtù di un rapportodi partecipazione minoritaria per i quali leregole di trasparenza si dovranno applicarelimitatamente alle attività di pubblico inte-resse svolte. Non rileva quindi la loro formaleveste giuridica , bensì il fatto che siano partedi un rapporto concessorio o autorizzatorio eche gestiscano risorse pubbliche.

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Appalti pubblici Pagina 11

Roberto Morassut )

.< rare ,Norme daïncentïvïamo

. .

rigenerazione»

ROMA

«Dighe di cartone». CosìRoberto Morassut, pd ex asses-sore all'urbanistica di Roma,ora in commissione Ambientedella Camera, definisce i «di-vieti burocratici» previsti nelDdl Catania che dovrebberobloccare il consumo del suoloe invece finiranno «per genera-re nuovo contenzioso verso lapubblica amministrazione eper premiare la rendita fondia-ria e assenteista che incassa mi-liardi proprio dai contenziosi,mentre la parte che vuole pro-durre ricchezza, investire e fa-re, rischia di essere punita dauna legge che congela tutto».Morassut, ex assessore all'urba-nistica di Roma, ha presentatoieri un primo pacchetto diemendamenti alle commissio-ni (l'esame è congiunto Am-biente-Agricoltura). «Ero perfermare questa legge - dice - eper discutere di questi temi inuna legge sul governo del terri-torio che attuasse il nuovo tito-lo V proposto dal governo, ma,visto che si è deciso di andareavanti, bisogna almeno ridefini-re l'ambito di competenza del-la legge, limitandolo effettiva-mente al suolo agricolo».

Invece, il testo attuale si al-largaben oltre il suolo agrico-lo...

Vengono definite come areeagricole tutte le aree libere, an-che se con destinazione urbani-stica diversa. Un'enormità cheva corretta.

È uno dei suoi emenda-menti.

Certamente. Non è generan-do nuovi contenziosi che risol-viamo il problema.

Rischiamo il blocco.Io penso che l'obiettivo di

evitare di consumare altro suo-

Relatore. Roberto Morassut

lo sia giusto, ma vada persegui-to con gli strumenti giusti e acondizione che si incentivi for-temente l'attività di rigenera-zione del suolo già costruito.Altrimenti gli effetti collatera-li, magari non voluti, produr-ranno paralisi proprio mentresi prova a far ripartire la mac-china. Bisogna sp ostare gli inte-ressi privati e pubblici verso larigenerazione urbana, altri-menti blocchiamo tutto. Renzivuole rendere più flessibile ivincoli per i comuni per sbloc-care investimenti bloccati dalpatto di stabilità interno e noicreiamo nuove condizioni diparalisi?

Qual è la strada giusta?Fare una legge organica sul

governo del territorio che in-troduca finalmente nella legi-slazione nazionale strumentifondamentali per favorire la ri-generazione urbana, dalle com-pensazioni alla perequazionefiscale a specifici incentivi pro-prio per l'attività di riuso.

I suoi emendamenti sonocondivisi nel Pd?

Alcuni sono stati condivisicon il gruppo del Pd, altri li fir-mo io e hanno bisogno di un'ul-teriore discussione.

G. Sa.CI RIPRODUZIONE RISERVATA

Consumo del suolo Pagina 12

Riparte alla Camera il Ddl Catania che avrebbe dovuto anche disporre incentivi al riuso

onsurno de i. suolo, rischio paralisiEdíficazíone Aetata in aree líbere - Allarme professionisti e ímprese

Giuseppe Latour

Giorgio Santini

ROMA

Va avanti il Ddl Catania-DeGirolamo sul divieto di consumodel suolo e la battaglia alla Came-ra si infiamma. Ieri è scaduto iltermine perla presentazione de-gli emendamenti e le propostedepositate, che andranno in vota-zione a partire dalla prossima set-timana, sembrano spaccare indue la discussione: da una partec'è chi vuole tirare dritto sullastrada segnata dagli ex ministridell'Agricoltura dei governiMonti e Letta, magari allargandole aree sottoposte a vincolo diinedificabilità; dall'altra c'è chiesprime grave preoccupazioneper il rischio che le modalità defi-nite dal Ddl possano paralizzarequalunque attività (anche pianifi-cata) e lamenta l'assenza di misu-re riequilibratrici per incentiva-re la rigenerazione urbana.

La materia del contendere è in-candescente. Negli ultimi mesisi sono susseguite numerose pro-poste di legge. Ci hanno provatoSel, Forza Italia, il Movimento 5Stelle, gli ex ministri dell'Agricol-tura Mario Catania e Nunzia De

Regioni e Comuni devonoperimetrare le aree dasottoporre a rigenerazioneSul resto vietato qualunqueintervento (anche pianificato)...........................................................................

Girolamo. Le commissioni Am-biente e Agricoltura di Monte-citorio hanno deciso, a iniziomarzo, di nominare un comita-to ristretto per trovare un testobase da usare per la fase succes-siva dei lavori. La scelta, dopomeno di un mese, è caduta sul

Ddl De Girolamo.Non sono bastate, però, le pro-

messe di sottoporlo a una robu-sta cura di emendamenti: nel gi-ro di pochi giorni il testo è statosommerso da un diluvio di criti-che da sindaci, imprese e profes-sionisti. I primi dubbi sono arri-vati dall'Anci, associazione deicomuni, per bocca del suo dele-gato all'Urbanistica, Andrea Fer-razzi. Gli obiettivi sono condivi-sibili ma non lo è altrettanto lasostanza, perché impone «unamoratoria su tutti gli interventiche prevedono consumo di suo-lo oggi previsti da strumenti ur-banistici esecutivi».

Nel mirino c'è, soprattutto, ilmeccanismo fissato dall'articolo4: stabilisce che Regioni e Comu-ni, con la rispettiva strumenta-zione urbanistica, devono indivi-duare da subito le aree suscettibi-li di rigenerazione e recupero.Fuori da questi limiti ai Comuni«è vietata la realizzazioni di in-terventi edificatori privati».

Uno schema così rigido, peril presidente dei costruttoriAn-ce, Paolo Buzzetti, «rischia dibloccare opere utili e importan-ti investimenti economici ne-cessari per la modernizzazionee riqualificazione delle aree ur-bane». Mancano, poi, incentivial recupero. Il presidente delConsiglio nazionale architetti,Leopoldo Freyrie: «In assenzadi norme che promuovano effet-tivamente la rigenerazione ur-bana, sarà impossibile risponde-re alle esigenze abitative e socia-li e si bloccherà ogni trasforma-zione delle città».

Sulla linea di queste critichesi muovono gli emendamentidepositati dal Pd. Con una di-scussione non facile, come di-mostra il fatto che il promotoredell'iniziativa, Roberto Moras-sut, ha avuto il sostegno unani-

me del gruppo su alcune modifi-che, non su tutte.

Negli emendamenti presenta-ti viene chiesta l'eliminazionedell'articolo 4, probabile fontedi confusione e contenzioso, an-che alla luce delle modifiche inarrivo con la riforma del titolo Vdella Costituzione, che trasferi-rà la materia del governo del ter-ritorio interamente allo Stato, al-meno nel senso di una legge qua-dro che detti regole di cornicevincolanti per le Regioni. t ipo-tizzato che il Ddl limiti la suaazione unicamente al suolo agri-colo, per evitare effetti dirom-penti e incontrollati su aree va-stissime. Vengono eliminatemodifiche che incidono sulla re-alizzazione di opere pubblichepiccole e medie. E si chiarisceche la rigenerazione urbana sa-rà oggetto di un intervento sepa-rato, da mettere a punto.

Consumo del suolo Pagina 13

Consumare il suoloma cum grano salisIL LCATANIA-DE GIROLAMO

n Italia, come in altri Paesi del mondo avanzato, si poneun'esigenza corretta a difesa dell'ambiente: limitare ilconsumo di suolo non edificato e incentivare la rigenera-

zione di aree degradate o dismesse. Come spesso accadenella politica italiana, un principio buono, lasciato alle mo-de del populismo, rischia di tradursi in ossessione normati-va e mero divieto. Alla Camera prende quota, infatti, il DdlCatania-De Girolamo che prevede il blocco di tutte le attivi-tà edificatorie nelle aree libere e la mera perimetrazione for-male - senzarisorse e incentivi fiscali o procedurali - di areeda destinare alla rigenerazione urbana.

Imprese, professionisti e sindaci hanno già lanciato l'al-larme. Noi ci auguriamo che si eviti l'ennesimo pasticcioall'italiana con una riflessione che consenta non solo disventare il rischio di paralisi mentre si cerca di far ripartirel'edilizia. Ma anche di avviare un cambio di passo nell'attivi-tà di rigenerazione che consenta alle nostre città di ritrova-re lavia dello sviluppo economico, occupazionale e sociale.

Consumo del suolo Pagina 14

Nel 2012 su 504mila contratti solo 234 sono passati dal canale accademico

40 , 91A 11 0

Regole complesse regioni.

t® di placcmcntClaudio Tucci

ROMA

à,,A Nato una decina di anni facon le migliori intenzioni di inte-grare mondo della formazioneterziaria e impresa, l'apprendista-to in università stenta ancora adecollare. Con numeri che parla-no chiaro: nel 2012 a fronte di504mila contratti di apprendista-to "professionalizzante" (quellodi secondo livello, utile "a impara-re un mestiere") appena 234 han-no riguardato l'apprendistato perl'alta formazione e la ricerca (dicui 142 solo in Lombardia).

Performance che segnano fortidistanze rispetto a Paesi nostricompetitor, come la Francia chesu 42omila giovani occupati ognianno con contratti di apprendista-to, oltre il lodo (vale a dire più di42mila unità) frequentano studi alivello terziario. Il confronto è pra-ticamente impari con la Germa-nia che con il suo "sistema duale"occupa, anche se prevalentemen-te nel ciclo secondario, quasi 1,7milioni di ragazzi che vengonoospitati dalle aziende tedesche(70%io nel settore dell'industria ecommercio; il restante 3o0io nelleimprese artigiane). E anche in In-ghilterra è in corso un dibattito suuna nuova proposta di riformadell'apprendistato (la «RichardReview») che fa perno sulla ne-cessità di porre più saldamentenelle mani dei datori di lavoro la

gestione del contratto (l'impren-ditore cioè scommette sull'ap-prendista e il finanziamento pub-blico è «on results», legato al rag-giungimento degli obiettivi previ-sti dal contratto).

E in Italia? L'apprendistato di al-ta formazione è stata una scom-messa della legge Biagi del 2003. Eper farlo decollare l'allora gover-no ha finanziato con 11,5 milioni dieuro un progetto pilota con le re-gioni per coinvolgere circa milleapprendisti. Ma l'impegno si è

Dal 2007 Assolombardaha contribuito a realizzare311 assunzionitramite un masterche ha coinvolto 50 imprese...........................................................................

concentrato essenzialmentesull'attivazione di master (oggi ilgo0io dei contratti di apprendista-to di terzo livello è finalizzato alconseguimento del titolo di ma-ster, mentre è bassissimo l'utiliz-zo nell'università). Nel 2008, poi,il Dl 112, ha ricompreso il dottora-to di ricerca trai titoli conseguibi-li con l'apprendistato e previsto,nei casi di inerzia regionale, chel'attivazione dell'alto apprendi-stato potesse essere rimessa adapposite convenzioni stipulate

tra imprese e atenei (o altre istitu-zioni formative). E con il decretoCarrozza si è voluto rilanciare an-cora l'apprendistato in universi-tà, con un riconoscimento di unmassimo di 6o crediti.

Ma i nodi che hanno frenato (efrenano tuttora) l'apprendistatodi terzo livello sono essenzial-mente rimasti tutti in piedi. E que-ste esperienze sono rimaste speri-mentazioni (e non realtà struttu-rate e organiche). Lo strumentonon è ancora abbastanza conve-niente per le aziende. C'è una iperregolamentazione regionale e ilplacement universitario è piutto-sto "fiacco". Tant'è che in Crui, laconferenza dei rettori italiani, c'èun gruppo di lavoro per capire co-me far decollare apprendistato (etirocini formativi).

«Servono ulteriori elementi disupporto - spiega il professore didiritto del lavoro della Luiss, Ro-berto Pessi- e il compito di model-lare i profili formativi va affidatoa imprese e atenei». La Luiss, conil dipartimento di Impresa e ma-nagement, spiega Pessi, «sta met-tendo in piedi un progetto di ap-prendistato per i dottorati indu-striali. E per la laurea magistralestiamo facendo un censimentodelle aziende disponibili a cui pro-porremmo un percorso di appren-distato che non penalizza la pre-senza del ragazzo nell'impresa,anche attraverso l'e-learning».

t 1

C'è poi il progetto «Fixo» diltali a-lavoro che prevede contributi pa-ri a 6mila euro per ogni apprendi-sta assunto a tempo pieno (chescendono a 4mila per gli appren-distipart-time). Ma oltre alle diffi-coltà (da superare) ci sono bestpractice. Dal 2007 a oggiAssolom-barda ha contribuito a realizzare311 assunzioni con apprendistatoper conseguire un master, coin-volgendo 5o aziende. A ciò si ag-giungono tre apprendistati per ilcorso di laurea, e uno per il dotto-rato di ricerca. L'ultimo a decolla-re, con una Pini e l'università Cat-tolica di Milano, è un innovativoprogetto di ricerca, strutturato inmodo molto flessibile, dal titolo«Nuovi modelli di pubblicità deiprodotti finanziari».

Anche l'ateneo di Bergamo, as-sieme alla scuola di alta formazio-ne Adapt, è sugli scudi per l'ap-prendistato di alta formazione ericerca. «Con una fatica incredibi-le - evidenzia il professor Miche-le Tiraboschi - perché il quadroregolatorio dei dottorati di ricer-ca complica non poco la vita es-sendo pensato per la carriera pu-ramente accademica e non perpercorsi aziendali». In tutto, dal2008 a oggi, aggiunge Tiraboschi,«abbiamo realizzato 18 apprendi-stati di alta formazione in dottora-to e una trentina di apprendistatidi ricerca fuori dal dottorato».

ORI PRO O UZIO NE RISERVATA

Apprendisti laureati Pagina 15

Relazione del ministro Madia su p. a. e trasparenza

Semplificazioni koOneri burocratici ancora pesanti

DI MATTEO BARBERO

el primo anno di ap-plicazione, le dispo-sizioni in materiadi riduzione e tra-

sparenza degli adempimentiamministrativi sono rimastesostanzialmente inapplicatee non hanno avuto impatti intermini di semplificazione de-gli adempimenti e di riduzionedegli oneri informativi per icittadini e le imprese.

È questa l'amara conclusio-ne cui giunge la relazione an-nuale sullo stato di attuazionedelle disposizioni in materia diriduzione e trasparenza degliadempimenti amministrativitrasmessa dal ministro dellafunzione pubblica, MariannaMadia, ai presidenti di camerae senato.

Si tratta dello strumento pre-visto dall'art. 7, comma 3, del co-siddetto Statuto delle imprese(legge 180/2013) con l'obiettivodi contribuire al miglioramentodella qualità della regolazione,responsabilizzando le ammi-nistrazioni nell'individuazionedegli adempimenti introdotti o

eliminati per cittadini e impre-se, in modo da prevenire l'intro-duzione o il mantenimento dioneri sproporzionati o non ne-cessari rispetto alle esigenze ditutela degli interessi pubblici.

Come detto, si tratta del pri-mo tentativo, visto che il decre-to attuativo è stato approvatosolo il 19 febbraio dello scorsoanno; il periodo monitorato,quindi, va da tale data alla finedel 2013.

I risultati, però, sono molto aldi sotto delle attese: la diffusainadempienza dell'obbligo di re-digere, allegare e pubblicare leinformazioni ha, sinora, preclu-so non solo la loro piena cono-scibilità, ma anche l'instaurarsinelle singole amministrazionidi una cultura orientata allavalutazione ex ante della effet-tiva necessità e proporzionali-tà degli adempimenti di nuovaintroduzione e, più in generale,alla riduzione degli oneri .

Ciò, sottolinea la relazione,è sintomo di un certo gradodi «impermeabilità» delle p.a.alle politiche per il migliora-mento della qualità della re-golazione.

Questa «resistenza» trovaconferma anche dagli esiti delmonitoraggio sull'applicazionedella disposizione di cui all'art.8 della stessa legge 180 che, alfine di prevenire il proliferaredi nuove complicazioni, disci-plina la «compensazione deglioneri» e impone alle ammini-strazioni statali l'individuazio-ne e la quantificazione deglioneri amministrativi introdottie eliminati dagli atti normatividel governo. La funzione pub-blica, però, ha già individuatoi possibili correttivi: priorita-riamente, l'applicazione dellenuove disposizioni va resa piùstringente, allargandola anchead enti finora esclusi i cui prov-vedimenti hanno un notevoleimpatto sugli adempimenti peri cittadini e le imprese, quali,ad esempio, l'Agenzia delle en-trate, le Dogane e l'Inps, anchemediante percorsi di informa-zione e promozione.

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Semplificazioni Pagina 16

R. Il testo ora indica «ottobre 2014»

Per lo sblocco dei debiti Pail traguardo slitta ancora

Dal consiglio dei ministri del12 marzo a oggi la scadenza

per pagare tutti i debiti della Paè già slittata di tre mesi. «Entroluglio» aveva assicurato ilpremier nel Cdm che delineò lemisure per lo sblocco «totale»degli arretrati. «Entro SanMatteo, ovvero il 21 settembre»fu la nuova versione, a distanzadi 24 ore, nel corso di unapuntata di "Porta a Porta", contanto di sfida a Bruno Vespa:«Se per quel giorno noiabbiamo sbloccato ipagamentilei va a Monte Senario a piedi daFirenze». Nel testo di ingressoal consiglio dei ministri siscivola invece ancora un po' inavanti. Si preannuncianorisorse per ulteriori 13 miliardida aggiungere ai 47 già stanziati,ma la casella sui tempi indica«ottobre 2014». C'è da

considerare, del resto, che ilpiano presentato un mese fa,con il meccanismo dianticipazione dei creditiattraverso banche e Cassadepositi e prestiti, è al momentoancora solo un disegno di leggeche nel Def si precisa essere «incorso di presentazione alleCamere». La corsa contro ïltempo, insomma, sembra giàiniziata. Possibile tuttaviaimmaginare due corsie: una peri debiti di parte corrente, chesaranno pagati piùrapidamente, l'altra per i debitidi parte capitale che, incidendoanche sul deficit, potrebberorichiedere più tempo permettere a punto meccanismi diallentamento dei vincoli delPatto di stabilità interno.

C.Fo.

0 RIPRODUZIONE RISERVATA

Debiti Pa Pagina 17

MARCO PIVATO

urare malattie ra-re, ma anche mol-to diffuse comecancro e Parkin-son modificando

direttamente il Dna, quel «di-rettore d'orchestra» presen-te in tutte le nostre cellule eche a volte, distratto dalla na-tura, dà ordini sbagliati e fa-tali all'organismo. Si chiamaterapia genica e fino a pochianni fa era una chimera dellamedicina. Oggi non è più co-sì: centri di ricerca avanzatiin tutto il mondo sono a unasvolta nell'approntare nuoviprotocolli da applicare final-mente all'uomo nella routineospedaliera.

I gruppi d'eccellenza inquesto campo? Sono in Euro-pa e in Italia. A raccontare lostato dell'arte di questo per-corso, tra successi e ostacoli,è Luigi Naldini, direttore del-l'Istituto Telethon San Raffa-ele di Milano per la TerapiaGenica, che martedì prossi-mo porterà la sua testimo-nianza al Senato assieme anumerosi altri studiosi in oc-casione dell'incontro «Le ap-plicazioni delle cellule stami-nali in medicina rigenerati-va» (visibile sul sitowww.youtube.com/user/Se-natoltaliano).

Professore su cosa si con-centrerà il suo intervento?

«Intendiamo portare a cono-scenza delle istituzioni i pro-gressi che l'Italia sta facendonel campo delle terapie cellu-lari e della terapia genica,dando però un messaggiopreciso: i nostri giovani ri-cercatori, nel momento pro-fessionalmente più produtti-vo, cercano lavoro oltre con-fine, regalando, di fatto, l'in-vestimento chelo Stato hamesso a dispo-sizione per laloro istruzionee preparazionead altri Paesi».

Qual è lo sforzo che chiede-te ai politici?

«Esiste un problema di finan-ziamenti, che sono inferiori aquelli messi a disposizione inaltri Paesi e con cui dobbia-mo competere, ma non è soloquesto. Manca anche un si-stema che faciliti l'accesso elo sviluppo dei percorsi dicarriera nella ricerca e c'è la

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fanno fuggireovari ricercatori"

Il sistema accademico ostacola spesso i talentiPolitici e giudici si sostituiscono agli scienziati

resistenza di un certo am-biente accademico ad aprirele porte ai giovani talenti.Tutto ciò contribuisce a cre-are una scarsa fiducia nelleistituzioni. Non dimentichia-mo, poi, che la comunitàscientifica ha subìto i colpi dicerte vicende recenti, in cuipolitici e giudici si sono sosti-tuiti a organismi esperti nel-l'avviare e gestire la sommi-nistrazione di nuovi tratta-menti sperimentali, comequelli a base di cellule stami-nali. Non è così in altri Paesi,dove accademie nazionali,centri di ricerca di riferimen-to e comitati specifici godonodi grande autorevolezza ehanno un dialogo privilegiatocon lo Stato che, a sua volta, sifida di queste figure».

Dove sono i centri di eccellen-za nel campo delleterapiecel-lulari e come si posiziona ilnostro Paese , nonostante ildifficile dialogo con lo Stato?

«Se lo Stato manca, non man-cano invece l'entusiasmo e lecapacità dei nostri ricercatori

e il supporto difondazioni comeTelethon chehanno permes-so, ad esempio alnostro Istituto,di diventare un

punto di riferimento interna-zionale su queste terapie. Cosìcome a Parigi lo è il Necker Ho-spital o a Londra il Great Or-mond Street Hospital. L'Euro-pa è dunque oggi leader nelmondo e, soprattutto grazie alcontributo italiano, nel campodelle terapie cellulari e geni-che per le malattie genetiche.Rimangono, oltreoceano, i co-lossi della medicina come ilMemorial Sloan-KetteringCancer Centerdi New York, ilNational Cancer

"Così troppi prof

Institute diBethesda, laPennsylvaniaUniversity aPhiladelphia e il Baylor Colle-ge di Houston, che hanno an-nunciato importanti risultatinella terapia genica con cellulelinfocitarie di alcuni tumori».

Come funzionano le terapiecellulari e genica e quali risul-tati si possono vantare?

«La terapia da tempo più con-solidata è il trapianto di cellulestaminali del sangue dal mi-dollo osseo per curare malat-

tie del sangue su base geneticacome immunodeficienze gravie talassemia e alcuni tumori,come leucemie e linfomi. Lecellule sane, prelevate da undonatore compatibile, vengo-no trapiantate dopo una che-mioterapia che fa loro spazionel midollo, estirpando quellemalate. Dalle nuove cellule sta-minali si potrà rigenerare untessuto sano che produce tuttele cellule del sangue. Questo èstato il primo passo storico: ciha permesso di conoscere labiologia delle cellule, aprendocosì il capitolo della terapia ge-nica. In questo caso, però, nonc'è un donatore, ma si partedalle cellule dello stesso indivi-duo, per esempio portatrici dierrori genetici: vengono "ri-programmate", introducendonel loro Dna un gene che cor-regge il difetto, e poi reinfusenel paziente grazie ai cosiddet-ti "vettori genici", virus resi in-nocui ma che veicolano il genefunzionante nelle cellule. Inquesto modo possiamo correg-gere alcune gravi patologie,come immunodeficienze e leu-codistrofie».

Quali le altre scommesse aportata di mano?

«L'obiettivo è infondere celluledel sangue, come staminali,ma anche linfociti maturi, ri-

programmate grazie alla tera-pia genica in vitro, per far fareloro quello che per natura nonsaprebbero fare: così, "arma-te" di nuove istruzioni, le cellu-le sarebbero in grado di difen-dersi da infezioni o diventarecapaci di riconoscere e di-struggere meglio le cellulecancerose».

La terapia genica èa una svol-ta, ma ancora lontana da pro-tocolli ben definiti e applica-bili: quali i punti da risolvere equali le opportunità?

«Essendo una tecnica che uti-lizza cellule e virus modificati,

«Molte resistenzesi intrecciano

alla scarsità di fondi»

è costosa, com-plessa da prepa-rare e da sommi-nistrare rispettoa un farmaco tra-dizionale. Dob-biamo immagi-

nare nuove strategie e darcinuove regole, che garantisca-no la qualità e la sicurezza diqueste terapie e ne rendanosostenibili lo sviluppo clinico, icosti e la distribuzione. Le dif-ficoltà sono tante, ma non spa-ventano i ricercatori davantialle possibilità che queste curerivoluzionarie possono aprirealla medicina del futuro».

14 - continua

«Mancalo Statoma ci sono i cervelli

e le fondazioni»

Innovazione e ricerca Pagina 18

RUOLO : È DIRETTORE DELL'ISTITUTOTELETHON SAN RAFFAELE

PER LA TERAPIA GENICADI MILANO

IL SITO : WWW.TELETHON.IT/CHI- SIAMO/COSA-

FACCIAM O/I STITUTI%20

L'appuntamento è il 15aprile : nella Sala Zuccari delSenato si terrà il 3° incontrodel ciclo «Scienza, Innovazio-ne e Salute», organizzato dal-la senatrice Elena Cattaneo edai suoi collaboratori, An-drea Grignolio (storico dellamedicina) e Josè De Falco (ri-cercatore in diritto costitu-zionale). Il titolo è «Le appli-cazioni delle cellule staminaliin medicina rigenerativa».

Innovazione e ricerca Pagina 19

Prestiti all'edilizia,-30% nel 2013Nel 2013 i nuovifinanziamenti erogati dellebanche per investimenti inedilizia (i prestiti aicostruttori) sono crollati a16,890 miliardi di euro, il30%io in meno rispetto ai 23,2miliardi del 2012 e il 68%io inmeno sui 52,5 miliardi delpicco del ciclo immobiliarenel 2007.I dati Banca d'Italia sui 12mesi del 2013, usciti neigiorni scorsi, hannoconfermato il trendregistrato nei primi novemesi dell'anno. Si tratta fral'altro di una accelerazionedel calo, che nel 2011 e 2012viaggiava "solo" sul -17%all'anno. Segnali negativianche peri nuovi mutuicasa alle famiglie, un calonel 2013 del13%io a 21,5miliardi di euro, rispetto aipicchi di 62 miliardi nel2006-2007 e ancora ai 49miliardi del 2011. Su questosecondo fronte, però,cominciano e vedersisegnali di un'inversione ditendenza: nel primobimestre del 2014 +18% sullostesso perioodo del 2013, esoprattutto la volontà dellebanche, a partire dallegrandi, di tornare a erogaremutui casa.

Edilizia Pagina 20

Il rivestimento del Padiglione italiano sarà effettuato con materiale completamente nuovo brevettato dal gruppo Italcementi

Cemento bïodïnMarco MorivoMILANO

Una soluzione innovativa

tra tecnologia e ambiente: Pa-

lazzo Italia, simbolo di Expo

2015, sarà realizzato con un ma-

teriale completamente nuovo,

il cemento biodinamico mes-

so a punto da Italcementi.

«Una nuova vittoria per la ri-

cerca italiana», afferma Carlo

Pesenti, consigliere delegato

di Italcementi. Palazzo Italia

sarà il centro pulsante del Padi-

glione nazionale all'Expo 2015

ïco per Palazzo Italiadi Milano. Palazzo Italia rap-presenta il cuore simbolicodell'intero progetto, destinatoa rimanere anche nel periodopost-Expo come polo dell'in-novazione tecnologica al servi-zio della città. Gli altri manufat-ti che compongono il Padiglio-ne Italia sono invece concepiticome edifici temporanei rea-lizzati con tecnolgie prefabbri-cate. Il progetto di Palazzo Ita-lia è il risultato di un concorsointernazionale di progettazio-ne aggiudicato da Expo 2015

Spa nell'aprile 2013. Il progettoarchitettonico dello studio Ne-mesi & Partners prevede larea-lizzazione di una strutturacomplessa, che richiama le for-me di una foresta ramificata.

La componente bio consentedi catturare alcuni inquinantipresenti nell'ariatrasformandoli in sali inerti,contrastando così lo smog

L'intera superficie esterna eparte degli interni saranno co-stituiti da pannelli di cementobiodinamico.

Il nome del prodotto rac-chiude le sue innovative carat-teristiche. La componente bioè data dalle proprietà foto cata-litiche del nuovo cemento, ot-tenute grazie al principio atti-vo TX Active brevettato daItalcementi. A contatto con laluce del sole, il principio attivopresente nel materiale consen-te dicatturare alcuniinquinan-

ti presenti nell'aria, trasfor-mandoli in sali inerti e contri-buendo così a liberare l'atmo-sfera dallo smog. La malta, inol-tre, prevede l'utilizzo perl'8o% di aggregati riciclati, inparte provenienti dagli sfrididi lavorazione del marmo diCarrara, che conferiscono unabrillanza superiore ai cementibianchi tradizionali. La dina-micità è invece una caratteri-stica propria del nuovo mate-riale, che presenta una fluiditàtale da consentire la realizza-zione di forme complesse co-me quelle che caratterizzano ipannelli di Palazzo Italia.

«Vogliamo fare del Padiglio-ne Italia - nota Diana Bracco,commissario generale del Pa-diglione - un'occasione per va-lorizzare la capacità innovati-va delle imprese e incoraggia-re lo sviluppo di prodotti soste-nibili e tecnologie eco-compa-tibili». Italcementi non è nuo-va a queste sfide: l'azienda diBergamo aveva già messo apunto la soluzione del cemen-to trasparente per il padiglio-ne italiano all'Expo 2010 diShanghai, in Cina.

Expo 2015 Pagina 21

CORTE DEI CONT

Inarcassa,bzlartez

itt ordineAN'T'ONIO G. PALADINO

Sono tutti di segno posi-tivo i risultati della ge-stione 2012 della Cassanazionale di previdenzae assistenza per gli in-gegneri e gli architet-ti libero professionisti(Inarcassa). In rialzo leentrate contributive, laredditività del patrimoniomobiliare e, soprattutto,il bilancio tecnico a lungoperiodo non mostra alcunsegno di cedimento.

Sono queste alcunedelle considerazioni chela sezione centrale dellaCorte dei conti sul con-trollo degli enti, ha messonero su bianco nella deli-berazione n. 2312014 concui ha reso noto l'esitodel proprio controllo ef-fettuato sull'andamentogestionale 2012 dell'enteoggi guidata da Paola Mu-ratorio.

Secondo la Corte, èbuona la performance re-gistrata alla voce «avan-zo economico», pari a 757milioni di giuro, che fa re-gistrare un incrementodi 388 milioni rispetto al2011. Un andamento che,si legge, dovuto principal-mente alla ricaduta deglieffetti dell'innalzamentodell'aliquota contributi-va passata dall'11,5% al12,5%.

Non desta preoccu-pazione nemmeno la si-tuazione di equilibriofinanziario. Su questoversante, l'indice di co-pertura passa da 2,17%a 2,41% e il saldo tracontributi e prestazioniregistra una percentualepositiva del 36,74%.

Flette invece la gestio-ne immobiliare, a causadella brusca decrescitadell'intero settore. Lapercentuale di decremen-to (-4,82%), però è anchel'effetto di un altro fatto-re che influenza notevol-mente la redditività delpatrimonio. Ovvero, latassazione cui è sogget-to (Ires, Ici-Imu), cui siaggiunge l'onere dell'Ivasull'acquisto dei nuoviimmobili, che rimane incapo a Inarcassa comeutente finale. Dall'altraparte, la Corte marca po-sitivamente la redditivitàdel patrimonio mobiliareche dopo aver registratonel 2011 una percentualenegativa, nel 2012 «cre-sce notevolmente» rag-giungendo un rendimentodel 5,12% netto.

Inarcassa Pagina 22

Dopo uno stallo di un anno e mezzo

Commercialisti, decreto prontoVerso un nuovo voto a giugnoFederica Micardi

Dottori commercialistied esperti contabili presto al vo-to. Secondo indiscrezioni è pron-to il decreto del ministero dellaGiustizia che indice le elezioniper giugno e sblocca la fase distall o in cui la categoria si trovaoramai da un anno e mezzo.

La mossa del Guardasigilliera attesa da tempo. Proprioper sottolineare la necessità diavere una governance recente-mente Massimo Miani e Gerar-do Longobardi, capilista per idottori commercialisti, e Davi-de Di Russo e Raffaele Marcel-lo alla guida delle liste per lacompagine ragionieri hanno ri-tirato le liste che avrebbero do-vuto partecipare alle elezioni difebbraio 2013 poi sospese.

A rallentare la decisione delministero ci si è però messa lanuova geografia giudiziaria,che modificando i tribunali sulterritorio impatta anche sugliOrdini. È del 21 marzo scorso ildecreto, pubblicato nella Gaz-zetta Ufficiale 76 del 31 marzo,che apre l'iter per la costituzio-ne dell'Ordine di Napoli nord,

mossa che qualcuno ha inter-pretato come un potenzialeostacolo alle elezioni.

Che il ministro dell a Giustizia,Andrea Orlando, avesse inten-zione di risolvere la questionedei dottori commercialisti intempibrevi erarisaputo e il fatto-re tempo è determinante: alla fi-ne del 2016 si conclude, infatti, ilperiodo di transizione che si è

Al lavoro per cercaredi dare vitaa una lista unitariaIl Consiglio resterà in caricafino al 31 dicembre 2016.........................................................................

aperto nel 2005, quando c'è statala fusione dell'Albo dei dottoricommercialisti con quello deira-gionieri, e il Consiglio nazionaleche verrà eletto resterà in caricasolo fino al 31 dicembre 2016.Queste saranno quindi le ultimeelezioni in cui la presidenza sp et-tadidiritto aun dottore commer-cialista mentre la vicepresiden-

za a un ragioniere.Una volta pubbli cato il decre-

to che indice le elezioni in Gaz-zetta Ufficiale la categoria dovràpresentare al ministero i propricandidati. «Saranno gli ordiniterritoriali a scegliere se portareavanti una lista maggioritaria»,spiega Gerardo Longobardi, unastrada che lui e Massimo Mianihanno deciso di appoggiare. «Ipersonalismi sono stati messi daparte - spiega Miani - la lista sucui stiamo lavorando dovrà esse-re di larghe intese e condivisa».Non sipuò però escludere aprio-richelapossibilitàcheleliste pre-sentate siano più di una.

Il Consiglio nazionale è com-missariato dal 12 dicembre 2012.Da allora ci sono stati diversi ri-corsi e due commissari straordi-nari. La sentenza del Consiglio diStato del 21 gennaio scorso hachiuso il fronte giudiziario dan-do ragione all'operato del mini-stero, e con la pubblicazione deldecreto, che dovrebbe avvenireentro una settimana, la categoriapuò sperare di riuscire ad avereunagovernance entro l'estate.

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Commercialisti Pagina 23