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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. 27 aprile 2018

Pagina I

CNI

Una piattaformaItalia Oggi 27/04/18 P. 15 1

ANTISISMICA

Norme antisismiche, la regione non può introdurre innovazioniItalia Oggi 27/04/18 P. 31 Cinzia De Stefanis 2

APPALTI

Gare: più ribassi, più variantiItalia Oggi 27/04/18 P. 35 Andrea Mascolini 3

Tetto massimo arbitrati scende a 100 mila euroItalia Oggi 27/04/18 P. 35 4

PMI

Pmi, per la quotazione bonus ampioSole 24 Ore 27/04/18 P. 18 Alessandro Germani 5

PREVIDENZA

Il debito riparte da 130,8: in tre anni x1122%Sole 24 Ore 27/04/18 P. 3 6

BILANCIO PUBBLICO

Padoan: sì al Def ma attenzione a Iva e pensioniCorriere Della Sera 27/04/18 P. 41 Mario Sensini 8

LAVORO

Ocse: Italia terza per cuneo fiscale (è al 47,7%)Sole 24 Ore 27/04/18 P. 3 Davide Colombo 9

BREVETTI

Marchi, ci vuole trasparenzaItalia Oggi 27/04/18 P. 15 Irene Greguoli Venini 11

LAVORO

Pensioni: senza riforme debito al 150%Sole 24 Ore 27/04/18 P. 3 13

DETRAZIONI FISCALI

Le regole formali non frenano il diritto alla detrazione IvaSole 24 Ore 27/04/18 P. 19 BenedettoSantacroce AnnaAbagnale

14

DIGITALE

Mr ottimismoCorriere Innovazione 27/04/18 P. 17 15

PRIVACY

Privacy addio?Corriere Innovazione 27/04/18 P. 10 16

Banche, sanità e commercio La rivoluzione della privacySole 24 Ore 27/04/18 P. 9 18

INGEGNERIA AEROSPAZIALE

MISS COMETA: LO SPAZIO? È UN NILOCorriere Innovazione 27/04/18 P. 35 Giovanni Caprara 21

AVVOCATI

Più soldi con atti digitaliItalia Oggi 27/04/18 P. 27 Michele Damm 23

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

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Pagina II

FORMAZIONE

Alla maturità senza alternanzaSole 24 Ore 27/04/18 P. 4 Claudio Tucci 25

HORIZON 2020

Capitale europea dell'innovazioneItalia Oggi 27/04/18 P. 37 27

ILVA

Ilva, frenata al tavolo col sindacatoSole 24 Ore 27/04/18 P. 11 28

PERITI INDUSTRIALI

Periti industriali più N 09 ricchiItalia Oggi 27/04/18 P. 32 Simona D'Alessio 29

INDUSTRIA 4.0

L'aUTO DEL FUTURO E ARTIGIANALECorriere Innovazione 27/04/18 P. 33 Daniele Sparisci 31

BANDA ULTRALARGA

Una banda ultralarga per tuttiItalia Oggi 27/04/18 P. 38 Marco Filippeschi 33

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Una piattaforma de-dicata alla ricerca diopportunità professio-nali per gli ingegneri.Non solo. Soprattuttoun laboratorio apertoper il sostegno e larazionalizzazione dellerealtà esistenti, per laricerca e generazionedi nuove opportunità,attraverso una seriedi strumenti a servi-zio della condizioneprofessionale in Italiae all'estero. Tutto que-sto è WorkIng, il nuovoprogetto del Consiglionazionale ingegneri,presentato il 20 aprilescorso presso la sedenazionale.

CNI Pagina 1

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Norme antisismiche, la regione nonpuò introdurre innovazioni

La legislazione regionale non può recareprevisioni innovative in materia antisismi-ca.

La deroga della legislazione regionale alladisciplina nazionale in materia urbanistica«non può essere estesa alle previsioni che di-spongono precauzioni antisismiche, attenen-do tale materia alla sicurezza statica degliedifici, come tale rientrante nella competenzaesclusiva dello stato anche dopo la modificadell'articolo 117, comma secondo, della Co-stituzione».

Questo è il principio espresso dalla Cor-te di cassazione penale, con la sentenza del6 aprile 2018 n. 15414 in materia di legi-slazione regionale e nazionale in materiaantisismica. Quanto alle violazioni alledisposizioni antisismiche, si applicano li-mitatamente alla materia dell'urbanisticae non possono quindi essereestese alla diversa discipli-na edilizia antisismica e aquella per le costruzioni inconglomerato cementizio ar-mato, attenendo tali materie

alla sicurezza statica degli edifici, come talerientrante nella competenza esclusiva dellostato ex articolo 117, comma secondo, Costi-tuzione, sicché tali opere continuano a esseresoggette ai controlli preventivi previsti dallalegislazione nazionale. La legislazione stata-le (legge n. 47 del 1985, art. 35), cui quellaregionale si richiama, prevede, a sua volta,che la certificazione di idoneità sismica daparte di un professionista abilitato sostitu-isca tutti gli effetti il certificato prescrittodalle disposizioni vigenti in materia sismica.Prevede altresì che tale certificazione debbaessere presentata al comune entro 30 giornidalla data di ultimazione dell'intervento. Lasanatoria è espressamente subordinata, perquanto riguarda il vincolo sismico, al depo-sito presso l'amministrazione competente siadell'eventuale progetto di adeguamento pri-

La sentenza sul sitowww.italiaoggi.it/

icumenti

ma dell'inizio dei lavori siadella predetta certificazionedi idoneità sismica entro 30giorni dalla data di ultima-zione dei lavori stessi.

Cinzia De Stefanis

Antisismica Pagina 2

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Lo si descrtne dall cl irno aggiornarn,en[o dell'gnaC sall'anda nen,[o del fenorneno

Gare: più ribassi, più varile 0anti

In due casi su tre assorbita tutta la riduzione offertaPagina a cura

DI ANDREA MASCOLINI

rti ribassi in sede digara comportano unmaggiore probabilitàdi ricorso alle varianti;

nel 64% dei casi la varianteassorbe del tutto il ribasso of-ferto; negli appalti oltre i 20milioni l'importo medio dellevarianti è superiore rispettoall'analoga percentuale divarianti per tutti gli appalti(28% contro 19%). E quanto sidesume dall'aggiornamentoeffettuato dall'Autorità nazio-nale anticorruzione dell'an-damento del fenomeno dellevarianti in corso d'opera, chesegue il comunicato del presi-dente Anac del 24 novembre2014, anno in cui fu introdot-to l'obbligo di comunicazionedelle varianti (decreto-leggen. 90).

L'aggiornamento riguardaappalti affidati prima delnuovo codice dei contratti (de-creto 50/2016) e quindi nellavigenza del codice «de Lise» edel relativo art. 132 e primadell'obbligo di affidamento dei

lavori sulla base del progettoesecutivo e ha ad oggetto 614varianti, di cui 386 comunica-te successivamente alla datadel comunicato del 2014; diqueste 400 superano il 10%dell'importo contrattuale dicui solo 14 relative al pre-2015.

L'Anac rileva quindi unaelevata incidenza del numerodi varianti (89,50%) a frontedi una non rilevante inciden-za sugli importi (circa il 24%).In altre parole, il 10,50% divarianti appartenenti allafascia di importi superiori a5 milioni di euro hanno unaincidenza in termini di impor-to del 75,93%. Per gli appaltidi importo elevato (superio-re ai 20 milioni) l'incidenzadell'importo medio delle va-rianti è superiore rispettoall'analoga percentuale divarianti per tutti gli appalti(28% contro 19%).

Il numero delle varianti èdoppio negli appalti aggiu-dicati a mezzo di proceduraaperta o ristretta rispetto agliappalti affidati mediante pro-cedura negoziata, rispettiva-

mente il 44 e il 22%; la parterestante risulta distribuitasulle altre tipologie di affida-mento.

Per quanto riguarda leprocedure utilizzate dallestazioni appaltanti risultache sul totale degli appaltiaggiudicati nel 2016 il 18,5%è stato aggiudicato a mezzo diprocedura aperta, il 76,08% amezzo di procedura negozia-ta e la restante percentualefrazionato in numerose altreprocedure. Il numero dellevarianti è doppio negli ap-palti aggiudicati a mezzo diprocedura aperta o ristrettarispetto agli appalti affidatimediante procedura negozia-ta, rispettivamente il 44 e il22%; la parte restante risultadistribuita sulle altre tipolo-gie di affidamento.

In relazione ai criteri di ag-giudicazione circa il 28% dellevarianti riguardano contrat-ti aggiudicati con il criteriodell'offerta economicamentepiù vantaggiosa, ma si erain un periodo in cui non erastato imposto per i lavori ilricorso prevalente all'Oepv

(come avvenuto con il codicedel 2016).

Di rilievo invece è il datoche conferma la relazioneesistente tra ribassi elevatidi aggiudicazione e varianti:Il valore medio del ribasso diaggiudicazione per i contratti«variati si attesta sul 25,69%,a fronte di un valore medioordinario del ribasso, nel pe-riodo in cui si riferiscono gliaffidamenti, per gli appalti dilavori pari al 19,74%. Quindi,le varianti ricorrono in misu-ra sensibilmente maggiorein corrispondenza di appaltiaggiudicati con ribassi ag-gressivi».

Infine su 186 appalti di im-porto superiore a un milionel'Anac mette in evidenza che«in numerosi casi la varian-te ha assorbito il ribasso diaggiudicazione, in tutto o inparte»: 119 appalti (il 64% deltotale) evidenziano variantitra il 50 e il 150% del ribassodi aggiudicazione, cosa che fadire all'Anac che esiste «il so-spetto che per il tramite dellevarianti le imprese cerchinodi recuperare il ribasso offer-to in gara».

Appalti Pagina 3

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Dal 2 maggio. Lo prevede un dm delle Infrastrutture

Tetto massimo arbitratiscende a 100 mila giuro

Dal 2 maggio il tetto massimo per gliarbitrati scende a 100 mila euro (da259 mila); vietati gli aumenti legatialla «complessità» della causa; fis-

sato al 5% il compenso per il segretario delcollegio arbitrale. È quanto prevede il de-creto del Ministro delle infrastrutture e deitrasporti del 31 gennaio 2018 (pubblicatosulla gazzetta ufficiale del 16 aprile 2018)che stabilisce i limiti per la determinazionedel compenso degli arbitri che compongonoil collegio arbitrale. Il provvedimento, unodei 62 previsti dalla riforma dei contrattipubblici del 2016, attua l'articolo 209, com-ma 16 del Codice dei contratti pubblici cheha demandato al dicastero di Porta Pia ilcompito di definire i criteri e la tabella peri compensi.

Il quadro all'interno del quale si collocail provvedimento è delineato dalla normadel codice che stabilisce che la Camera ar-bitrale, su proposta del collegio arbitrale,determina con apposita delibera il com-penso degli arbitri nei limiti stabiliti condecreto del Ministero delle infrastrutturee dei trasporti. È quindi il decreto del 31gennaio a stabilire i «limiti», fermo restan-do che la stessa disposizione già chiarisceche «sono comunque vietati incrementi deicompensi massimi legati alla particolarecomplessità delle questioni trattate, allespecifiche competenze utilizzate e all'effet-tivo lavoro svolto» e che «il compenso peril collegio arbitrale, comprensivo dell'even-tuale compenso per il segretario, non puòcomunque superare l'importo di 100 milaeuro, da rivalutarsi ogni tre anni».

È il limite a 100 mila euro, in luogo delprecedente limite di 258 mila, la principale

novità già prevista nel codice e ovviamenteribadita anche nel decreto ministeriale cheentrerà in vigore il mercoledì prossimo, 2maggio. Il ricorso all'arbitrato, sistema dirisoluzione delle controversie alternativoall'ordinario giudizio, riguarda decisio-ni in merito a diritti soggettivi derivan-ti dall'esecuzione dei contratti pubblici(lavori, servizi e forniture), concorsi diprogettazione e di idee, nonché le contro-versie concernenti il mancato raggiungi-mento dell'accordo bonario. Nel dettaglio,il decreto stabilisce compensi minimi degliarbitri variabili da 5 mila a 20 mila europer le controversie fino a 500 mila euro.Nella fascia da 500 mila a 2,5 milioni icompensi potranno variare da 20 mila a35 mila; per la successiva fascia (da 2,5milioni a 10 milioni) potranno essere defi-niti in una misura variabile da 35 mila a60 mila, mentre fra 10 e 30 milioni la for-bice passa a 60 mila/75 mila e infine nellafascia superiore, oltre 30 milioni di andràda 75 mila al limite massimo stabilito dalcodice (100 mila euro). Il compenso spet-tante al collegio arbitrale è ripartito tra icomponenti e il segretario, se nominato,del collegio secondo i seguenti criteri: alpresidente del collegio spetta un compensopari a quello spettante agli altri due com-ponenti del medesimo collegio maggioratodi un importo non superiore al 20% delsuddetto compenso; al segretario, in caso dinomina da parte del presidente del collegio,spetta un compenso non superiore al 5%del compenso complessivo. Infine il decretoprevede che siano «vietati incrementi deicompensi massimi legati alla particolarecomplessità delle questioni trattate».

Appalti Pagina 4

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Società . Firmato il decreto sul credito di imposta con massimale di 500mila euro: scelta una definizione estesa di attività agevolabili

Pini. per la quotazione bonus ampioIncentivo spendibile per consulenti esterni anche in caso di compensi legati al buon esito dell'operazione

Alessandro Germani

Il bonus per la quotazionedelle Pmi avrà un perimetro am-pio, con la possibilità di inseriretra i costi ammissibili un elencomolto largo di voci: dall'assi-stenza alla redazione del pianoindustriale fino all'ammissione,passando per consulenza legale,fiscale e contrattualistica. A se-guito dell'introduzione da partedella legge di Bilancio 2018 di uncredito d'impostaperfavorirelaquotazione delle Pmi, è statoemanato il decreto del Mise diconcerto col Mefrelativo alle di-sposizioni attuative dell'agevo-lazione, che avrà un massimaledi 5oomila euro.

Lo sconto riguarda i costi diconsulenza sostenuti dal primogennaio 2018 al 31 dicembre2020, per le quotazioni in unmercato regolamentato o in unasistema multilaterale di nego-ziazione di uno Stato membroUe o Sec. Per quanto riguarda ibeneficiari, deve trattarsi di im-prese costituite e regolarmenteiscritte al registro imprese almomento della richiesta, cherientrano nei settori economiciprevisti dal regolamento diesenzione, compresa la produ-zione primaria di prodotti agri-coli. Le imprese devono aver so-stenuto costi di consulenza,avendo presentato domanda diammissione dopo il primo gen-naio 2018 e ottenuto l'ammissio-ne entro il 31 dicembre 2020.

Le attività ammissibili sono:n finalizzate alla quotazionecome l'implementazione el'adeguamento del controllo digestione, l'assistenza nella re-dazione del piano industriale,il supporto all'impresa nellevarie fasi;

n fornite durante la fase di am-missione e finalizzate ad attesta-re l'idoneità della società all'am-missione e alla successiva per-manenza sul mercato;m necessarie per collocare pres-so gliinvestitorile azioni quotate;n finalizzate a supportarel'emittente nella revisione delleinformazioni finanziarie stori-che o prospettiche finalizzate apredisporre un report (due dili-gence finanziaria inclusa);n di assistenza all'emittentenella redazione del documentodi ammissione o del prospetto odei documenti usati per il collo-camento presso investitorio per

LA PROCEDURALa richiesta andrà effettuatasolo in via telematicaL'impresa riceveràuna comunicazionecon l'importo spettante

la produzione di ricerche;n riguardanti le questioni legali,fiscali e contrattualistiche stret-tamente inerenti la quotazione;n di comunicazione effettuatetramite interviste, comunicatistampa, eventi e presentazionialla comunità finanziaria.

Sono agevolabili i costi relati-vi a queste attività effettuate daconsulenti esterni che si tradu-cono in servizi non continuativio periodici e al di fuori dei costid'esercizio ordinari dell'impre-sa come la consulenza fiscale, le-gale e la pubblicità. Possonoconsistere in importi fissi pre-viamente pattuiti oppure in par-te dipendenti dal buon esito del-la quotazione (cosiddetto «suc-

cess fee»), purché le attività nonsiano prestate da soggetti giuri-dici collegati all'impresa. I costidovranno essere attestati dalpresidente del collegio sindaca-le, da un revisore legale o da unprofessionista iscritto all'albodei dottori commercialisti eesperti contabili.

Il credito d'impostapuò esse-re riconosciuto, fino ad un im-porto di 5oomila euro, nella mi-sura massima del 50% dei costicomplessivamente sostenuticomunque entro il 31 dicembre2020. La richiesta viene effet-tuata invia telematica fra ili° ot-tobre dell'anno in cui è stata ot-tenuta la quotazione e il 31 mar-zo dell'anno successivo e, nei3ogiorni dal termine ultimo, verràcomunicato alla Pmi il ricono-scimento (con indicazione del-l'importo effettivamente spet-tante) o il diniego.

Il credito è utilizzabile soloin compensazione, a decorre-re dal decimo giorno lavorati-vo del mese successivo a quel-lo in cui è stata comunicata laconcessione, non è imponibilené ai fini Ires né Irap e non rile-va ai fini della determinazionedel pro rata di indeducibilitàdegli interessi passivi e dellespese generali. Il credito andràindicato nella dichiarazionerelativa al periodo d'impostain corso alla data della comuni-cazione e nelle dichiarazionisuccessive, fino a quella delperiodo in cui si conclude l'uti-lizzo. Non si applicano né il li-mite annuale di 7Comila curoper le compensazioni in F24 néquello annuale di 25omila europer le compensazioni da indi-care nel quadro RU.

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PMI Pagina 5

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Il debito ripa rte da 130,8: in ire anni al 122%Previsione 2018 più alta del 130% atteso - Crescita limata all'1,5%, dal rischio dazi tagli al Pil da 0,3-0,8%

Marco Rogari

Gianni Trovati

ROMA

Nelle previsioni ufficiali della

crescita vince la prudenza, che

fissa un aumento del Pil dell'1,5oio

quest'anno e poi una discesa da

un decimale all'anno nel 2019 e

nel 2020. Sul debito pesa invece

l'effetto degli interventi salva-

banche, che si riflettono su un

passivo 2018 al 130,8% del Pil, cioè

un punto sotto ilivelli del 2017 ma

otto decimali sopra le previsioni

di autunno. Nessun effetto strut-

turale, invece, sul deficit, che do-

Po il 2,30o del 2017 conferma la

propria discesa all'1,6oio e allo

0,90 o il prossimo anno, per arriva-

re al pareggio sostanziale nel

2020. Senza il sostegno agli istituti

di credito, il 2017 avrebbe chiuso

con un indebitamento netto al-

l'1,9% del Pil, due decimali sotto

rispetto alle previsioni che se-

'TRA RISOLUZI O NI E MANOVRAConfermato l'obiettivo di undeficit 2019 allo 0,9%ma con l'incognita IvaTutti i partiti d'accordosul blocco agli aumenti

condo il governo cancellerebbe-ro il rischio di una richiesta di cor-rezioni da Bruxelles.

Il Def approvato ieri dal consi-glio dei ministri , limitato al qua-dro tendenziale come anticipatosu queste colonne, offre quelloche secondo il premier PaoloGentiloni è il consuntivo diun'azione di governo «fondata suserietà, sostegno all'espansione ecredibilità dei conti». Alla pru-denza delle tabelle fa da contral-tare la «convinzione personale»del ministro dell'Economia PierCarlo Padoan su una crescita po-tenziale italiana più alta, «vicinaal 2° o», ma a patto che «le riformedi questi anni siano confermate erafforzate». La cinghia ditrasmis-sione tra misure di finanza pub-blica ed economia reale, del resto,è lunga e richiede tempo. I con-tratti a tempo indeterminato,

14,935 milioni , sono a meno diloomila posti dal picco pre-crisi,ma la gelata dell'economia ha au-mentato le disuguaglianze comeattesta l'allegato al Def dedicatoagli indicatori sul «benessereequo e sostenibile».

Proprio lo stallo politico offreuno dei tanti ingredienti dell'in-certezzache dominalo scenario, eche è alimentata anche dai rischigeopolitici e dai venti internazio-nali di guerra commerciale. Lestesse incognite evocate ieri dalpresidente della Bce Mario Dra-

ghi tornano nel Def atteso ora inParlamento e a Bruxelles sottoforma di ricadute possibili sul Pilitaliano. Lo «shock protezionisti-co» che si potrebbe produrre conuncorto-circuito fraattaccoUsa erisposta cinese, secondounFocuselaborato dal Mef, potrebbe ta-gliare la nostra crescita di tre deci-mali già quest'anno, di sette ilprossimo e di otto dal 2020: nu-meri che cambierebbero molto lestime a legislazione vigente.

Questi punti interrogativi si ri-flettono anche sulla dinamica deldebito. Il 131,8° o del 2017 disegnauna mini-limatura rispetto all'an-no prima, con uno scalino moltopiù ridotto di quello atteso senzale ricadute contabili dei salva-banche. A differenza di quanto ac-cade sul deficit, che è un flusso,sullo stock di debito l'effetto rica-de anche sugli anni successivi,portando la stima del 2o18 a quota130,800 del Pil, otto decimali sopral'obiettivo indicato dalla Nadef Aspingere in alto il dato, oltre al sal-va-banche, c'è una crescita del Pilnominale inferiore al previsto eun aumento delle giacenze di li-quidità invista delle maggiori sca-denze di titoli del debito pubbliconel 2019. Per i prossimi anni il Defmette inagendauna flessione am-biziosa (128°o nel 2019,124,7% nel2020 e 122% l'anno dopo), grazie a

una stima che però incorpora unaforte riduzione del fabbisogno etre decimali all'anno di privatiz-zazioni: obiettivo, quest'ultimo,sempre rilanciato dai documentidi finanza pubblica ma mancatonelle realizzazioni. Anche con lacurva attuale, l'Italia sfera la rego-la europea sul debito per un 3,4%del Pil nel 2017, con una riduzionedella forbice negli anni successivi.

L'evoluzione del quadro di fi-nanza pubblica resta poi appesaalle modalità che la politica vorràpercorrere per disattivare gli au-menti Iva del prossimo anno, chetuttiipartitidicono divoler scon-giurare impegnando il prossimogoverno già con le risoluzioniparlamentari alDef. Difficile ipo-tizzare però nuovi spazi di deficitin arrivo da Bruxelles, perché lacrescita più solida riduce la di-stanza rispetto al Pil potenziale(e quindi le ragioni a favore dipo-litiche più espansive) e la batta-glia per escludere dai vincolinuove «spese eccezionali» è tut-ta da giocare. Sul punto va peròsegnalato che la riduzione deglisbarchi non riduce la spesa per lagestione dei migranti, voce chesecondo il Def passerà dai 4,36miliardi del 2017 a 4,65 miliardi incaso di «scenario costante», e po-trà superare i 5 miliardi con unaripresa degli sbarchi.

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Previdenza Pagina 6

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Conti pubblici e le nuove stime

IL DEF 2018 NADEF (SETTEMBRE 2017) PENSIONI E DEBITOIn % sul Pil dove non diversamente indicato In % sul Pil dove non diversamente indicato L'impatto delle riforme pensionistiche sul debito/Pil

Hoi1®.' 2019

Pii(var. % annua)

Deficit

1,5

-2,3

1,5

1,6

1,4

-0,8 ,0

Pii(var. % annua)

Deficit

Deficit senza -1 9 -1 6 -0 8 0 0 Deficitinterventi su banche

, , , , strutturale

Deficit -1 1 -1 0 4-0 10 Saldostrutturale , , , , primario

Saldoprimario 1,5 1,9 2,7 3,4

131,8 130,8 128,0 124,732,0 3210

Debitopubblico 30,0

Eafi 2019

1,5 1,5 1,5 1,3

-2,1 -1,6 -0,9 -0,2

-1,3 -1,0 -0,6 -0,2

1,7 2,0 2,6 3,3

131,6 130,0 127,1 123,9

31,5

31,0

350

2020 2060

Fonte per il g a 5co su A[ im -atto delle rforme pensionistiche su debito/PiI elaborazioni MEF tramite iI modello di previsione di lu -So p.rio°c della Ragioneria Genealede lo Stato

Previdenza Pagina 7

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Padoan: sì al Def ma attenzione a Iva e pensioniFuori dalla crisi, allo il prezzo pagalo . Crescono i cosli per l'immigrazione . L'Ocse: cuneo fiscale al 47,7%

ROMA Un bilancio pubblico edun'economia in discreta salu-te e in condizioni migliori ri-spetto al passato, quasi al ri-paro dalle censure europee,ma con un futuro reso incertodalle incognite sul previstoaumento dell'Iva dal 2019. Sedovesse rimanere in pro-gramma, la crescita dell'eco-nomia rallenterebbe legger-mente nei prossimi anni,scendendo dall'1,5% di que-st'anno, all'1,4% del 2019, poiall'1,3%, con l'inflazione in de-cisa ripresa (almeno mezzopunto). Sostituire gli scattidell'Iva del 2019 e del 2020con altre misure di bilancio,evitando di fare nuovo deficit,limiterebbe l'impatto suiprezzi, ma potrebbe ridurre lacrescita dell'economia ancoradi più.

E questo il quadro cheemerge dal Documento dieconomia e finanza varato ieridal governo Gentiloni. Che ve-de il deficit pubblico in pro-gressiva diminuzione, dal-l'1,6% del Prodotto interno lor-do di quest'anno allo 0,8% del2019 e al pareggio di bilancionel 2020, mentre il debitopasserebbe dal 13,8% del Pil

del 2017 al 130,8 % quest'anno,poi al 128%, fino al 122% nel2021. E che finalmente regi-stra un miglioramento anchedel mercato del lavoro, con ladisoccupazione prevista incalo dal 10,7% di quest'anno al10,2% nel 2019. L'economia èdunque uscita dalla crisi, an-che se il prezzo pagato è statomolto alto. Come confermanoanche i nuovi indicatori alle-gati al Def da cui «si evincecome la crisi abbia intaccato ilbenessere dei cittadini, inparticolare accentuando le di-seguaglianze».

Numeri che secondo il go-verno uscente ci dovrebberomettere al riparo dai rischi diuna procedura europea per ladeviazione dei conti pubblici.11 saldo strutturale di bilanciodel 2017 peggiora rispetto alquello del 2016, ma secondo ilTesoro non costituirebbe una«deviazione significativa». Lostesso per il debito: la regolache impone un certo ritmo diriduzione non sarebbe for-malmente rispettata, ma se-condo il governo ci sono rile-vanti fattori compensativi daconsiderare. Tra questi i costilegati all'emergenza immigra-

I l Def Indicatori in percentuale dei Pii

Debito pubblica

Caldo primario

2018 2019 2020 2021 2018

Fonte: Mef

ndebitamento netto

rit

2019

zione: secondo il Documentonel 2o18 si rischia di spenderetra 4,6 e 5 miliardi di euro, piùdei 4,3 dell'anno scorso: glisbarchi sono scesi, ma non lapermanenza degli immigratinei centri di accoglienza. Unaltro aiuto per l'Italia, nellapartita con la Ue, potrebbe de-rivare dalla revisione delle re-gole sul calcolo del potenzialedi crescita, per l'Italia moltopenalizzanti.

La definizione dei nuovi

obiettivi di bilancio per il 2019e della strada per raggiungerlispetterà adesso al nuovo ese-cutivo. E il primo problemasarà proprio quello dell'Iva.L'aumento dell'aliquota ga-

2020 2021

Corriere della Sera

Ministro

go• Pier CarloPadoan, 68anni, è ilministrodell'Economiadal 2014,prima conMatteo Renzi,ora con PaoloGentiloni

• Dal 2001 alProcedura Ue 2005 è stato

Secondo il governo i numeri dei Def direttore del

ci mettono al riparo da una Fondo

procedura Ue di deviazione dei conti monetariointernazionale

rantisce 12,5 miliardi nel 2019e 19,2 nel 2020 e non sarà af-fatto facile trovare misure al-ternative, a meno di non pen-sare a finanziare l'operazionein deficit (cosa che difficil-mente Bruxelles accettereb-be). Tutti vogliono scongiura-re la prospettiva, compreso ilPd. Forza Italia prepara giàuna risoluzione al Def (chenon è una legge e non deve es-sere approvato) sollecitandola cancellazione degli aumen-ti. Lo stesso puntano a fare siala Lega che il M5S. La partedifficile arriverà in autunnoquando, chiunque governeràdovrà sostituire il gettito Ivacon tagli alla spesa o nuoveimposte. Che potrebbero fareall'economia ancora più maledelliva.

Ieri, intanto, l'Ocse ha dif-fuso i dati sul cuneo fiscale:nel 2017 in Italia, in media, il47,7% dello stipendio è statoinghiottito dal fisco prima dientrare nelle tasche dei di-pendenti. Una quota maggio-re è stata registrata solo inGermania (50%) e in Belgio,primo assoluto con il 53,7%-

Mario Sensini© RIPRODUZIONE RISERVATA

Bilancio pubblico Pagina 8

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Classifica del taxingwages . Peggio di noi soltanto Belgio e Germania - Il peso di tasse e contributi resta al livello del 2016

Ocse: Italia terza per cuneo fiscale (è al 47,7%)Davide ColomboROMA

Terzi in classifica per il pesodel cuneo fiscale, 23esimi per ilreddito netto dei lavoratori singlesenza figli. Eccola la doppia posi-zione dell'Italia nella consuetaclassifica Ocse del"taxingwages"che misura la distanza tra il costodel lavoro sostenuto dalle impre-se e il reddito netto che arriva inbusta ai dipendenti. L'anno scor-so il cuneo fiscale dell'Italia s'èfermato a quota 47,70 o, un livellopraticamente identico (-0,09° ) aquello dell'anno prima. Sopra dinoi solo il Belgio (53,7° o) e la Ger-mania (poco sotto il 50%).

La media tra i 35 Paesi che ade-riscono all'organizzazione pari-gina è 35,9e o, che scende al 32,1%se si considera il cuneo al nettodegli sgravi fiscali per un lavora-tore single con un reddito al 67%della media. Un profilo, quest'ul-timo, utilizzato dall'Ocse per darconto di com'è cambiato nellastoria recente il peso del cuneo fi-scale: per l'Italia è sceso dal43,6% del Duemila al 40,7°o del-l'anno scorso (dal 33,7% a132,1% lamedia Ocse nello stesso perio-do). L'imposta sul reddito incideper il 14,9°o sul salario lordo nel2017, 0,1 punti in più rispetto al

2016, manel2ooo eraparia115,6oio.Nella classifica aggiornata

l'Italia è arrivata l'anno scorso da-vanti alla Spagna (15esima con uncuneo al 39,3°o). Da noi il costomedio è stato paria 56.980 dollari,per un lavoratore single senza fi-gli, contro i52.50o dollariperunla-voratore spagnolo. A fare la diffe-

NUCLEI Dl 4 PERSONEPeri nuclei di quattro personecon due figli e u n u nicopercettore di reddito, il cuneoscende al 38,6% contro lamedia Ocse del 26,1%

renza è soprattutto il peso soste-nuto dal lavoratore. L'impostapersonale sui redditi, l'Irpef e lasua equivalente, è pari in Italia al16,5oio del costo del lavoro e in Spa-gna all'11,3oio. Gli oneri sociali econtributivi a carico del lavorato-re sono pari rispettivamente al7,2%e a14,9oio, mentre quelliacari-co del datore di lavoro ammonta-no al24° o e al23° o. «IlJobs Act, sulfronte normativo, ha rappresen-tato un primo passo verso la sem-plificazione della creazione dipo-sti di lavoro - spiega Stefano Trifi-

rò, dello studio Trifirò&Partners- oraè necessario unulteriorepas-saggio di facilitazione in terminifiscali per rendere più agile l'inte-ra dimensione del rapporto di la-voro, esattamente come ha fattola Spagna, che non a caso vienepremiata dalla classifica dell'Oc-se, rispetto all'Italia».

Considerando gli effetti delleagevolazioni fiscali per i nucleicon figli la situazione è più diffe-renziata ma, anche in questa pro-spettiva, non molto migliore perl'Italia. Per i nuclei di quattro per-sone con due figli e un unico per-cettore direddito, il cuneo scendeal 38,6%, contro la media dei Paesimembri dell'organizzazione del26,1%. Il Paese più svantaggiato èin questo caso la Francia (39,4°),seguita da Belgio, Finlandia, Gre-cia e Svezia, tutte - come l'Italia -tra il 38°o e il 39oio. All'opposto laNuova Zelanda (6,4° o), seguita daCile e Svizzera. «L'allentamentodel carico fiscale sulle famigliecon figli è incoraggiante» ha sot-tolineato in una nota Pascal Saint-Amas, direttore dell'area tax poli-cy Ocse, che ha anche sottolinea-to come un'impostazione fiscaleche preveda incentivi al lavoro, inparticolare sui redditi medio-bas-si, «resti vitale per stimolare una

crescita inclusiva».Un cuneo elevato si combina

con redditi da lavoro bassi. Se-condo l'Ocse con un solo stipen-dio la famiglia italiana con due fi-gline12o17 ha contato su unreddi-to netto equivalente a 34.962 dol-lari, il 2lesimo tra i Paesiindustrializzati, contro i 37.400della media. Se gli stipendi sonodue (sempre con due figli a cari-co) il netto sale a 55.714 dollari se ilsecondo reddito si avvicina alpri-mo (167° o complessivo del reddi-to medio) e 46.740 dollari se la se-conda busta paga è decisamenteinferiore alla prima (133% del red-dito medio), in entrambi i casi sia-mo oltre la 2osima posizione Oc-se e sotto i dati medi dell'area(58.5oo e 48.400 dollari rispetti-vamente). Per Domenico Proietti(Uil) bisogna partire dai lavora-tori dipendenti, considerati i cit-tadini a più alta fedeltà fiscale:«Serve - spiega - un aumento si-gnificativo delle detrazioni per iredditi fino a45mila curo. La ridu-zione delle tasse per i lavoratoridipendenti e i pensionati dev'es-ser la priorità che il nuovo gover-no deve affrontare, anche per so-stenere la ripresa economica conun rilancio dei consumi».

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Lavoro Pagina 9

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La classifica

Cuneo fiscale e contributivo nei principali Paesi Ocse. Valori in % del costo del lavoroVI

r, J1I I

YJ ouI I

VI

1J 31I I

YJ OVI I

" Belgio - Grecia

53,7 40,8

M Germania Spagna

49,7 39,3

" ITALIA = Olanda

47,7 37,5

" Francia : = Danimarca

47,6 36,3

Austria Norvegia

47,4 35,9

Ungheria « Media Ocse

46,2 R iiim 35,9

Repubblica Ceca " Polonia

43,4 35,6

® Finlandia 0 Giappone

42,9 32,6

:: Svezia Stati Uniti

42,9 31,7

Portogallo Regno Unito

41,4 30,9

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Parla Oscar di' Morttigny, direttore rnark-eting, corru.enicaz,ione e irtrioRaZIione di Banca 111edi'olanurrc

Marchi , ci vuole trasparenzaBisogna saper raccontare la visione e l aspirazione del brand

DI IRENE GREGUOLI VENINI

Trasparenza e fiduciasono i concetti cheil marketing oggidovrebbe mettere al

centro. Anche perché per iconsumatori è sempre piùimportante sapere da chicomprano i prodotti: pervendere diventa quindi cru-ciale essere in grado di rac-contare la visione, la missio-ne e l'aspirazione del brand,senza dimenticare che trai trend più forti ci sono ladimensione tecnologica el'attenzione all'ambiente.È il pensiero di Oscar diMontigny , direttore mar-keting, comunicazione einnovazione di Banca Me-diolanum.

«Il marketing sta uscen-do dalla sua prima era du-rante la quale è stato usatoper accreditare le aziendesul mercato e vendere pro-dotti; ora deve assumersila responsabilità di guidarele imprese in un futuro incui i valori, l'etica e i com-portamenti sani sarannoal centro, convertendo lasua efficacia al servizio diuna grande trasparenza»,sostiene il manager (che pe-raltro ha di recente ricevutoil premio promosso da TheInternationalist dedicato acoloro che hanno reinventa-to il marketing).

Dal punto di vista delleimprese, tutto ciò significafocalizzarsi su «valori comela trasparenza e la fiducia:l'imprenditore deve sape-re che deve essere il primorappresentante dell'im-magine dell'azienda, cosìcome chi si occupa di mar-keting nell'organizzazione.Prima il mercato chiedevail miglior prodotto possibile,che vuol dire il miglior rap-porto qualità prezzo, l'effica-cia e l'efficienza; oggi peròtutte queste sono diventatecommodity e il focus delladomanda si è spostato nontanto su cosa si vende ma suchi si è: il marketing deverispondere a questa doman-da», continua di Montigny. «Iconsumatori devono potersiaffidare, vogliono sapere dachi comprano i prodotti. Finoa ieri non si sapeva nulladelle persone che stavanodietro ai brand: ora le perso-

ne diventano i garanti di ciòche vendono ma rischiano diessere anche le ragioni percui i clienti si disaffeziona-no al prodotto. Le impreseper aumentare le venditedovranno quindi essere ingrado di raccontare la lorovisione, la loro missione, laloro aspirazione».

In questo conte-sto, i marchi nonpotranno non te-nere conto «delladimensione tec-

1

suo successore,nella comunica-zione, impegnan-dosi per la collet-tività, il territorioe i clienti in modocoerente».

A livello di co-municazione, staper partire il Girod'Italia di cui labanca è sponsor.«Si tratta di unmomento impor-tante di posiziona-mento del brandsul territorio, di re-lazione con i clien-ti e di prossimitàrispetto a dove lepersone vivono olavorano», prosegueil direttore marke-ting, comunicazione

e innovazione.

Sul fronte pubblicita-rio, inoltre, c'è appenastata una campagna focaliz-zata «sulla centralità dellatecnologia al servizio dellarelazione che è stata la chia-ve comunicativa di quest'ul-timo anno». L'ultimo spot èa supporto di due nuovi ser-vizi, Samsung Pay (sistemadi pagamento per dispositi-vi mobili) e Samsung Pass(soluzione che abilita l'ac-cesso sicuro a siti web e appattraverso l'autenticazionebiometrica), con protagoni-sta l'amministratore dele-gato Massimo Doris nellevesti di ciclista (indossa lamaglia azzurra sponsor delGran Premio della Monta-gna al Giro d'Italia): l'idea èche la performance sportivaimponga di indossare solo lostretto necessario, oggi rap-presentato dallo smartpho-ne, utilizzato per accedereai servizi della banca.

nologica, perché il consuma-tore ama essere raggiuntoda modalità innovative, edi evidenziare quanto sia-no sensibili rispetto al temadell'ambiente», osserva ilmanager.

I cui l'imprendito-re fin da subitoha messo il suovolto, e così il

Per quanto riguardaBanca Mediolanum,

«è un'azienda per F-11-1 Marketing 0

Brevetti Pagina 11

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Poi ci sono diverse attivitàdi tipo culturale che la bancaporta avanti, come quelle diCentodieci (www.centodieci.it), una community che legainsieme un ambiente digita-le ed eventi che si tengonosull'intero territorio nazio-nale (dal 2013 a oggi ne sonostati fatti 1.020, con oltre250 mila partecipanti), e lacollaborazione con l'ammini-strazione della città di Pa-lermo, in occasione della suaelezione a Capitale Italianadella Cultura 2018.

© Riproduzione riservata-

Due frame dello spot Mediolanum per il lanciodei servizi Samsung Pay e Samsung Pass

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La simulazione . Nel Documento nuovo allarme con le proiezioni al 2020 in caso di stop alle modifiche varate da

Pensioni: senza riforme debito x1150%Senza le riforme pensionisti-

che varate dal 2004, legge Forne-ro compresa, il debito pubblicoavrebbe raggiunto un livello parial15ooio del Pil nel breve periodo,per schizzare al 200% negli anniin cui si pensioneranno i babyboomers, tra il 2030 e il 2040. Equanto rivela una simulazionecontenuta nel Def "tendenziale"presentato ieri dal Governo. Unesercizio che dà un'ulteriore rap-presentazione statistica alle se-gnalazioni sul costo di eventualimisure di riduzione dei requisitidi pensionamento attuali finoraespresse facendo riferimento al"debito pensionistico implicito".

In particolare le previsionidel Def, senza le riforme adot-tate, farebbero arrivare la cur-va del debito/Pil al 250% subitodopo il2o4o e al3oooio nei diecianni successivi. Le stime sonorealizzate al netto degli inter-venti varati con le ultime dueleggi di Bilancio (dall'Ape agliaumenti delle 14esime e della

no tax area per i pensionati)che invece hanno innescatonuova spesa pensionistica.Nelle nuove previsioni la spe-sa per pensioni rimarrebbe aldi sotto del 16° del Pil fino al2025 (15,8°o) per poi salire al16,7% nel 2030 e al 18,2% nel2040. Qui il Def adotta lo sce-nario messo a punto dall'EPC-WGA (Economic Policy Com-mittee - Working Group onAgeing) per il round 2018. Vasottolineato - si legge nel Def -che il picco di spesa pensioni-stica del 204o risulta «sensibil-mente meno elevato secondolo scenario nazionale elabora-to dalla Ragioneria Generaledello Stato, secondo cui tale

LA SPESA SALENelle nuove previsioni (Epc-Wga) spesa/Pil fino al 18,2%nel2040, la Ragioneriasi ferma al 16,2%, solo 1,1 puntiin più della stima peri[ 2021

picco sarebbe pari al 16,2 per

cento del Pil, ovvero solo 1,1

punti di Pil al di sopra del livel-

lo previsto per il 2021».

Ieri Inps ha reso noto che nel

primo trimestre 2018 sono sta-

te liquidate 110.997 pensioni,

con un calo dell'8,3°o rispetto

allo stesso periodo del 2017.

Quest'anno è scattato l'au-

mento dell'età di pensiona-

mento di vecchiaia per le don-

ne del settore privato con

l'equiparazione con gli uomini

a 66 anni e sette mesi. Per le

pensioni di vecchiaia sono sta-

te liquidate nel complesso nel

trimestre 29.554 pensioni con

un calo del14,4°o sul primo tri-

mestre 2017.

DEBUTTA Il BESNel2017 cresce il tassodi povertà assoluta (da17,9%al 8,3%) e l'indice didisuguaglianza (dal 6,3%a[6,4%)A far da controaltare alle

proiezioni sulla spesa per

pensioni c'è l'andamento del-

la spesa socio-assistenziale,

che rimarrebbe invece piatta

all'1% del Pil fino al2035-2040.

Un andamento quest'ultimo

da confrontare, a sua volta,

con i dati che arrivano dal pri-

mo allegato con gli indicatori

dibenessere equo e sostenibi-

le (Bes), al debutto da que-

st'anno per misurare gli effet-

ti delle politiche andando ol-

tre la crescita del prodotto in

termini reali.

«La diseguaglianza è au-mentata, è una delle conse-guenze profonde e più dram-matiche della crisi altrettantoprofonda che ha attraversatola nostra economia negli annidellarecessione» haosservatoil ministro dell'Economia PierCarlo Padoan. Che ha aggiun-to: «È sicuramente un aspettoestremamente importanteche deve essere oggetto distrategia di politica economi-

ca e sociale da subito».In particolare tra il 2o16 e il

2017 il tasso di povertà assolutoè cresciuto dal 7,9% al 8,3%,portando il numero di italiani indifficoltà estrema da 4,7 milionia quasi5 milioni. Mentre la cre-scita della diseguaglianza delreddito disponibile è fotografa-ta in una crescita dell'indice dal6,3oio al 6,4%, sempre nel 2017.«La crescita del Pil pari all'1,5%- osserva Enrico Giovannini,portavoce dell'Alleanza italia-na per lo sviluppo sostenibile(Asvis) etrai fautori delBes-hapesato solo per lo o,6% sui red-diti delle famiglie con effettiche abbiamo sotto gli occhi».

Tornando ai grandi aggre-gati di spesa indicati nel Do-cumento c'è infine da segna-lare una ripresa della spesa sa-nitaria dopo le misure di con-tenimento varate negli ultimianni e che produrrebbero ef-fetti fino al 2022 (il livello è at-torno al 6,3°o). Dopo queglianni si tornerebbe a crescereal 7,70o nel 2060 e al 7,6% neldecennio successivo.

D.CoI.M.Rog.

RI P RODUZIO NE RISERVATA

II ,1 b parcrd I.lo,Y. n a1 122R

Lavoro Pagina 13

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Corte di Giustizia . La prerogativa è uno dei cardini del sistema fiscale Ue

Le regole formali non frenanoil diritto alla detrazione IvaBenedetto SantacroceAnna Abagnale

Il diritto alla detrazionenon può essere scalfito daeventuali formalismi. In quan-to cardine del sistema comunedell'Iva, il rispetto delle normeche disciplinano gli aspetti for-mali del suo esercizio non puòminare al suo riconoscimentoin capo al contribuente, sussi-stendo i requisiti sostanziali.

La Corte di Giustizia Ue haancora una volta l'occasionedi ribadire la centralità del di-ritto alla detrazione dell'Iva,che sul piano fattuale potreb-be essere compromesso lad-dove al contribuente sia nega-ta la possibilità di rettificare leproprie dichiarazioni relativeall'Iva per i periodi d'impostache sono già stati sottoposti averifica dagli organi fiscali (siveda la sentenza C-81/2017 de-positata ieri). Una siffatta li-mitazione, che troverebbegiustificazione nella necessitàdi tutelare l'unicità della veri-fica fiscale, darebbe luogo aben altre, e più gravi, conse-guenze in termini di lesionidei principi che sono alla basedella disciplina dell'impostasul piano unionale.

Ad essere compromesso sa-rebbe innanzitutto il principiodi effettività: un ordinamento(come quello rumeno) chepreveda in caso di verifica fi-scale un termine di decadenzadall'esercizio del diritto piùbreve (fino a negarlo del tutto)rispetto a quello ordinario (inRomania è di cinque anni) pri-va di fatto il contribuente dellapossibilità di rettificare le sue

dichiarazioni relative al perio-do d'imposta interessatodall'eventuale verifica, anchese il termine di decadenza pre-visto non è ancora decorso.

Risulterebbe, inoltre, viola-ta la neutralità dell'Iva, princi-pio che esige, invece, che la de-trazione a monte dell'impostasia concessa qualora i requisiti

il„ CASONon può essere negatala possibilità di rettificarela dichiarazioneperla necessità di tutelarel'unicità della verifica fiscale

«U n regime di controllo fiscalenazionale che non consente a uncontribuente di rettificare la suadichiarazione relativa all'Iva,mentre prevede una siffattarettifica qualora essa sia effettua-ta in esecuzione di un atto di unorgano tributario nonché unapossibilità per gli organi tributariche dispongono di nuove infor-mazioni di effettuare un riesame,non mira a tutelare diritti deicontribuenti e non appare direttoall'applicazione del principio dicertezza del diritto. In realtà, unregime di tal genere, corredato didette eccezioni, opera principal-mente ai fini dell'efficacia deicontrolli fiscali e delfunziona-mento dell'amministrazionenazionale».

sostanziali siano soddisfatti,anche se alcuni requisiti for-mali sono disattesi.

Ed infine sarebbe pure viola-to il principio di proporziona-lità. In questo senso, i giudiciunionali legittimano sì gli in-terventi del legislatore dome-stico diretti ad introdurre dellesanzioninel caso in cui non sia-no rispettati gli obblighi for-mali connessi al sistemadell'Iva, ma la sanzione nonpuò tradursi nel diniego asso-luto del diritto a detrarre (cosache invece può verificarsi nel-le ipotesi di rischio di frode odidanno all'Erario).

A questo punto non si puòfare a meno di evidenziare che,in tal caso, la norma italianasembra essere perfettamenteallineata con la pronuncia deigiudici europei. Consideran-do la facoltà, concessa ai finiIva dall'articolo 8, commi da 6-bis a 6-quinquies del Dpr322/1998 al contribuente, di ri-trattare sia a suo favore che sfa-vore il contenuto della dichia-razione entro i termini di deca-denza dell'azione di accerta-mento, è chiaro che néun'eventuale verifica fiscaleprima che sia decorso in termi-ne né addirittura un conten-zioso potrebbe ostacolarel'esercizio del diritto a detrar-re, in quanto «resta ferma inogni caso per il contribuente lapossibilità di far valere, anchein sede di accertamento e i giu-dizio, gli eventuali errori, difatto e di diritto, che abbianoinciso sulla sua obbligazionetributaria».

RI PRO DOZIONE RISERVATA

Detrazioni fiscali Pagina 14

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«Viviamo in un'epoca di profondi cambiamenti, ma non dobbiamo spaventarciAnche Cinquecento anni fa, mentre fioriva il Rinascimento, Savonarola sparava i suoi tweet

populistici che confortavano un'umanità disorientata». Ecco perché per Iall Goldin,ex numero due della Banca Mondiale e consigliere di Nelson Mandela, Internete Intelligenza artificiale, se ben regolamentati, miglioreranno le nostre vite

di MASSIMILIANO DEL BARBA

domare, da cavalcare.«La statua realizzata fraE l5or e il 1504 da Mi-

chelangelo è forse l'opera d'arte più indica-ta per rappresentare il Rinascimento, poi-

r ché nelle sue forme contiene tutto il por-tato del cambiamento di quell'epoca in-

credibile. Un tempo, col suo abbrivio,che a mio avviso sta tornando perché,

proprio come all'inizio del Cniquccen-to in Italia , ai nostri giorni si è venuto a

creare un terreno estremamente fertileperla fioritura del genio: infatti in nes-

sun altro momento storico il rapportotra scienza e tecnologia è stato cosìstretto».Ian Goldin ci risponde dalla sua casa di Nato in sudafr

docente •Oxford, dove dirige la Martin School, la

:divisione universitaria che si occupa di è stato

tutta l'area delle Scienze sociali nell'ate-MandOaneo della «città dalle guglie sognanti» de ;la :.

(il copyright è del poeta Matthew Ar-nold). In Italia, dove verrà i prossimi 4 e5 maggio per due incontri in Bocconi ealla Fondazione Feltrinelli di Milano, èappena uscito il suo ultimo libro, Nuovaetà dell'oro (il saggiatore, 39o pagine),scritto col ricercatore in Scienze politiche Chris Kutarna. Nato in Sudafrica 63anni fa, consigliere di Nelson Mandelanel quinquennio 1996-2001, dal 2oo3 al2006 vicepresidente della Banca mon-diale, Goldin non solo vede molte analo-gie fra i due periodi storici, ma sembraanche convinto che quello che stiamoattraversando abbia tutta l'aria di essereveramente «un secondo Rinascimen-to», sia dal punto di vista culturale che,soprattutto, economico.Seguendo Il filo del suo ragionamento,in effetti, le analogie sono parecchie.«Come Gutemberg e la stampa, chehanno contribuito a democratizzare lacultura aprendo le porte dei monasteriin cui riposava da secoli, accessibile apochissimi eletti, oggi non si può ne-gare che, malgrado le recenti proble-matiche legate allaviolazione della privacy degli utenti, Mark Zuckerbergsocial media stiano contribuendo alW.diffusione della cränoseenza». -Un cani-bio dirotta, rispetto al recente passato;Impresso pefúoltIin,glàvenfamu fa; «Il

crollo del Muro di Berlino e la globalizza-zione hanno abbattuto barriere e permesso

di varcare confini prima invalicabili in misura - -pari alle scoperte di Cristoforo Colombo; infine

spiega i flussi migratori di oggi, spesso generatida movimenti geopolitìci radicati nella religione, ricor-

dano quelli provocati in Europa dalla scissione traChiesa cattolica e protestante».

Il pensiero ottimista di Goldin scava nella storia,ma non cede nulla ai corsi e ricorsi à la Giam-

battis

hi èca63lord, I

igliere di NeisOnviceprz sidente,,,M î

FernandBraudel a La bourse et la

11 primopopulistal' frate ferrarese Girolamo S

(1452-1498) Profet avonarolainze zzò sciagureP

rcon rabbia unper l'Italia propugnandoe

che modello teocraticofuggiva le «vanità» terrene

quello europeo - e con l'inizio di una fase di veloceglobalizzazione dei commerci Innescata dall'apertura, '

prima ancora della «via occidentale alle indie», dellacircumnavigazione dell'Africa attraverso il Capo

di buona speranza. «E oggi aggiunge Gol-din - non stiamo forse vivendo lo stesso

shock? È la cultura a cambiare la rotta, lacultura intesa come possibilità dell'infor-

mazione di circolare liberamente. Stam-pa e scoperte geografiche hanno cambia-to il mondo cinquecento anni fa allostesso modo come la Rete e l'Intelligenzaartificiale lo stanno facendo ora. B pro-blema, semmai, è che vivere un cambia-mento di tale portata intimorisce».

Ma, come direbbe Thomas Pynchon,«è già successo prima, però niente diparagonabile ad adesso». L'esempioforse più chiaro è Twitter. E l'uso che nesta facendo quasi che fosse una mi-tragliatrice pesante il presidente UsaDonald Tnunp. «Se ci pensiamo - ra-giona Goldin - anche Girolamo Savo-narola parlava per tweet». il predicatoredomenicano profetizzò una serie disciagure che si sarebbero abbattute suFirenze e Iltalia. Parlava, prima di essereimpiccato e bruciato al rogo come ereti-co (ora è Servo di Dio), direttamente allagente, spaventata, disorientata dal cam-biamento. Un populista ante litteram, sidirebbe oggi.Il messaggio, insomma, è abbastanza

diretto: «Calma e gesso, ci siamo giàpassati. E, anche stavolta, ne abbiamosolo da guadagnare: pensiamo ad esempio ai grandi progressi che i big data po-tranno apportare alla medicina. Fra po-co, grazie alla genomica, ognuno di noiavrà a disposizione un farmaco calibra-to esattamente sul proprio problema fi-siologico».Anche dal punto divista del-l'economia reale -della manifattura, sisarebbe detto ai tempi dell'analogico-la digitai transformation, se ben reggi-

lamentata (e le direttive GdprePsd2nesono gli esempi più plastici), non potrà

che apportare vantaggi alla nostra qua-lità della vita; «Se riusciremo a gestire

ramaniera razionale ilportatodisruptivedelcambiamento- spiega Ildocen- i

te-ï benefici saranno incontrovertibi-li. Certo, la robotizzazione della produ-

zioneindustrìaleall'iniziotaglieràsigni- ificativamente posti di lavoro. Ma di che

occupazioni stiamo parlando? Di quelleLmeno specializzate e più ripetitive. Alla fi-

ne ci libereremo della schiavitù del lavoro lii-sico e avrernoplittempoper dedicarci alruma-

nitä»,LJnesempio?«Nonafïrderemomailnostaibam- ,pini a un robot. Nasceranno nuovi impieghi e vedrete iconclude Goldin l'esperienza umana, il saper faredell'uomo, ne uscirà vincitore, ancora unavolta, a di-spetto dei pronostici». Un po' come il giovane Da-vid contro il gigante.

Digitale Pagina 15

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Privacy addio?

Gdprbook: la parola nasce dalla crasi tra Gdpr, il nuovo regolamento in vigore tra un mese, e FacebookCosa sarebbe successo se il caso Cambridge Analytica fosse esploso dopo questa data? Il colosso di Zuckerberg

sarebbe stato multato? Se sì, in che modo e perché ? Per rispondere siamo andati a studiare la normativa europea

di MARTINA PENNISI

La deposizione %Lo scorso 10 aprile

Mark Zuckerbergha testimoniato davanti

al Congressodegli Stati Uniti

La menteAleksandr Kogan,

matematico, ricercatoredi Cambridge, è l'ideatoredei sistema «incriminato»

di Cambridge Analytica

,,La sanzione

per la societàcaliforniana

sarebbe statadi 1,5 miliardi

di dollari

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L

e grandi manovre sono in atto damesi. La scadenza è alle porte: dal 25maggio è applicabile il nuovo Regolamen-

to europeo per il trattamento dei dati personali(Gdpr). Entrato formalmente in vigore due annifa, tra un mese imporrà a qualsiasi azienda che ma-neggia le informazioni dei cittadini comunitari diadeguarsi a un principio , prima di tutto , di «ac-countability». Responsabilità . Chi non si dimostraresponsabile rischia multe salatissime , fino a 20milioni di euro o pari alo per cento del fatturatoglobale dell 'anno precedente , a seconda di quale siala più alta.

l'utilizzo dello strumento (mi devopoter rifiutare ed essere comunquein grado di loggarmi e scaricare econtinuare a usare giochini o app,ndr) e deve essere esplicito per ognitipo di finalità (devo poter dire sì o noper ogni singolo utilizzo, cosa che Fa-cebook sta già negando per il ricono-scimento facciale, che proprio a caval-

lo del Gdpr prova a rientrare in Europadopo il bando del 2012, ndr).

Sempre parlando di consenso , è bene ri__ cordare come Facebook fino al 2014 permet-

Lecito, e ovvio , chiedersi in queste concitate settimanecosa sarebbe successo se il caso Facebook - CambridgeAnalytica fosse esploso dopo il 25 maggio . Il colosso diMenlo Park fondato e amministrato da Mark Zuckerbergsarebbe stato multato? Se sì, in che modo e perché? È anco-ra possibile fargli piombare in testa la scure amministrati-va di Bruxelles ? Andiamo con ordine.E partiamo dalla fine: l'entità dell'eventuale multa. Se ne

parla nell'articolo 83 della norma , in cui, come detto, lamassima pena avrebbe pesato sulle casse di Facebook percirca un miliardo e mezzo. L'altra sanzione applicabile èquella da lo milioni o fino al 2 per cento del fatturato. Ci simuove nella forchetta , innanzitutto , in base alla natura, al-la gravità e alla durata della violazione . In particolare, se ilsocial network da più di due miliardi di utenti avesse do-vuto rispondere anche solo della violazione di uno deiprincipi base del trattamento - come il rispetto delle fi-nalità esplicitate durante la raccolta del consenso (articolo5) - sarebbe andato incontro alla multa più consistente.Come contesta il Garante italiano per la privacy , auguran-dosi di poter agire anche a posteriori se quello in esamenon è un caso isolato e se permane qualche illecito dopo il25 maggio, Facebook ha lasciato che Cambdridge Analyti-ca utilizzasse le informazioni dei suoi iscritti che hannoscaricato l'applicazione This is your digital life e dei loroamici- per un totale di 87 milioni di persone - a fini dipropaganda politica e non di esclusiva ludica profilazionepsicologica, come era stato invece proposto a chi si stavaper loggare all'app con Facebook Login.A questo proposito , l'esperto di regolamentazioni euro-

pee negli ambiti di telecomunicazioni e Internet Innocen-zo Genna sottolinea due aspetti fondamentali : «In origine,il consenso al trattamento dei dati deve essere affermativoe non più implicito (non basta iniziare a usare un servizioper mostrare che si accetta il trattamento dei dati o non sideve essere messi in condizione di intervenire su un'op-zione già selezionata, ndr). Non deve essere vincolante per

tesse alle app come This your digital life di attingere ancheai dati degli amici degli utenti delle terze parti. Il mancatorispetto delle regole risiede quindi nel successivo passag-gio delle informazioni alla società britannica di consulen-za, che ha poi cambiato le finalità d'uso originarie. Con ilGdpr sul tavolo , ovviamente, anche il trattamento di infor-mazioni di persone ignare non sarebbe stato possibile.Facebook, una volta resosi conto dell'accaduto, avrebbe

dovuto avvisare gli iscritti coinvolti e le autorità ? Qui la fac-cenda è più delicata. L'articolo è il 33 e fa riferimento alla«Notifica di una violazione dei dati personali ». Il colossocaliforniano ha da subito respinto la definizione di «databreach», data dal Guardian , che con il New York Times hadenunciato il caso, perché la raccolta dei dati da parte diThis is your digital life era stata legittima . Facebook si eraaccorto che qualcosa non andava, ma aveva accettato lerassicurazioni del proprietario dell'app, lo sviluppatoreAleksandr Kogan, e di Cambdridge Analytica . Il (suo)«grande errore» ammesso ripetutamente da Zuckerberg. Iconfini sono comunque labili: non c 'è stato un furto nelsenso stretto del termine , ma neivaripassaggi c'è una statauna violazione. E il regolamento chiede «di notificarlasenza ingiustificato ritardo e, ove possibile, entro 72 oredal momento in cui ne è venuto a conoscenza». Genna tor-na inoltre all'articolo 5 , dove «il principio di buona fedeobbliga a informare gli utenti che qualcosa sta andandostorto con i loro dati nonostante il consenso sia stato otte-nuto in maniera lecita». Si potrebbe, infine, ragionare suun altro aspetto dibattuto: il trattamento da parte di Camb-dridge Analytica , ma anche di This is your digital life e Fa-cebook all'origine, dei dati di minori di 16 anni (013, a di-screzione degli Stati membri dell'Ue). Con l'articolo 8, ilGdpr impone il consenso dei genitori e la verifica dellostesso da parte della piattaforma «in ogni modo ragione-vole».

mpennisi©a corriere.it© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Riservatezza dati. Le imprese e il nuovo regolamento in vigore dal 25 maggio 2018

Banche, sanità e commercioLa rivoluzione della privacyNell'industria solo il 12% dispone di un budget pluriennale

Biagio SimonettaMILANO

Ancora ventotto giorni,poi il dado sarà tratto. Il nuovoregolamento europeo sullaprotezione dei dati personali(Gdpr) entrerà in vigore ilprossimo 25 maggio: nessunaderoga, nessun rinvio. Da quelgiorno scatta una sorta di"dentro o fuori", e perle azien-de non a norma il rischio san-zionatorio sarà importante,dato che le multe previste arri-vano fino al 4% del fatturato.

L'arrivo del Gdpr segna unospartiacque importante colpassato. Col nuovo regola-mento subentra l'obbligo didimostrare la legittimità deitrattamenti dei dati personalie obbligale imprese ad adotta-re procedure molto più strin-genti (ed esplicite) per assol-vere all'onere probatorio.Quello che maggiormentepreoccupa, oggi, è il grado diconsapevolezza da parte delleimprese italiane circa il nuovoquadro normativo. Consape-volezza che, secondo i dati inpossesso dell'OsservatorioInformation Security & Pri-

vacy, School of Managementdel Politecnico di Milano, ècresciuta nel corso dell'ulti-mo anno. Sono infatti diminu-ite le aziende che dichiaranouna scarsa conoscenza delleimplicazioni del Gdpr, pas-sando dal 23% del campionedel 2016 all'8% nel 2017. Coe-rentemente è emerso comenell'85°i° dei casil'intera tema-tica sia ormai posta all'atten-zione del vertice e non solodelle funzioni specialistiche(Security, Legal, Compliance,ecc.). A sostegno di tali dati varilevato come nel 2016 sola-mente il 9% del campione di-chiarava che fosse già in corsoun vero e proprio progettostrutturato di adeguamentoalla normativa; nel 2017 talepercentuale si è attestata in-vece sul 51%, mentre il34°i° haaffermato che è in corsoun'analisi di dettaglio dei re-quisiti richiesti e dei piani diattuazione possibili.

Budget : manifatturieroindietroParallelamente alla crescitadella consapevolezza, il Poli-

tecnico di Milano ha registra-to un notevole incremento delbudget dedicato a misure diadeguamento e risposta alGDPR. Mentre nel 2o16 sola-mente nel 15% dei casi esistevaun budget dedicato , nel 2017 lapercentuale ha raggiunto il58°1°. Più nel dettaglio : la per-centuale di organizzazionioperanti nel mondo della Gdo(Grande distribuzione) che hastanziato un budget si attesta

sul 53% (35% con orizzonte an-nuale, 18% pluriennale). Nelsettore bancario lapercentua-le sale al 65% (29°i° annuale,36% pluriennale ), mentre incampo assicurativo un budgetdedicato è stanziato addirittu-ra nell ' 80°i° dei casi. Tra leaziende manifatturiere il 47°i°ha stanziato unbudget dedica-to al Gdpr con orizzonte an-nuale, mentre solo il12°i° (pocopiù di un 'azienda manifattu-riera su 1o) ha previsto uno

GLI OBBLIGHIScatta la corsa agliadeguamenti; perle aziendefuori norma il rischio sanzionisarà rilevante: previste multefino a14% delfattu rato

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stanziamento pluriennale.

I settori più impattatiMa quali sono i settori più im-pattati dal nuovo regolamen-to? «Indiscutibilmente tutto ilmondo consumeristico: dallasanità alle banche, dalla Gdoalle assicurazioni» dice al Sole24 Ore Gabriele Faggioli, re-sponsabile dell'Osservatoriomilanese, che però mette inprima fila i cosiddetti OverThe Top come Google e Face-book. Per quanto riguarda ilsettore della Gdo, il percorsoverso l'adeguamento al Gdprrisulta essere, secondo i datidel Politecnico, ben tracciato:il 71% delle aziende dichiarainfatti che è incorso unproget-to strutturato in materia. Vol-gendo lo sguardo al settorebancario, il 67%io delle aziendeha già messo in atto unproget-to di adeguamento e la stessapercentuale si registra tra leorganizzazioni rientranti nelsettore assicurativo. Tra leaziende manifatturiere, pocopiù della metà (il 51%) affermal'esistenza di un processo dianalisi dettagliata dei requisitirichiesti dalla normativa e deipiani di attuazione possibili.

Secondo Faggioli c'è da ag-giungere che «un fattore mol-to importante è quello relativoalla sensibilità del dato: non èimportante solo la quantità deidati trattati, ma la tipologia de-gli stessi. Se ho un piccolo la-boratorio di analisi del sangue,i dati degli utenti in mio pos-sesso sono molto più impor-tanti rispetto ad altri. Il puntoè: cosapuoifarci con quel dato.Più il dato è "profondo", più èproblematico».

A rendere più complesso iltutto, inoltre, c'è tutto ilmondo legato all'IoT. Conmiliardi di oggetti connessiin tutto il mondo, la probabi-lità che ilbusiness di una Pmipossa essere coinvolto èsempre più elevata: «Pensia-mo a un produttore di valigieche oggi monta un dispositi-vo Gps per evitare lo smarri-mento del bavaglio - raccon-ta Faggioli -. In questo casol'impatto del Gdpr, essendo-ci di mezzo il trattamento deidati di localizzazione di unutente, è notevole. Eppure

stiamo parlando di un'azien-da che produce valigie».

Secondo il docente milane-se, inoltre, i parametri su cuisettarsi non sono solo relativial dato, ma anche allo stru-mento: «Il rischio sicurezza èdietro l'angolo: un produttoredi automobili deve tener con-to del fatto che conilcomputerdi bordo subentra un discorsorelativo ai dati dell'utente, maanche un rischio intrusione emanomissione».

Pmi in ritardoIl quadro italiano, a ventottogiorni dall'entrata in vigoredel Gdpr, racconta di una dif-ferenza sostanziale fra grandiaziende e Pmi. «Le aziendeprivate di altissimo livello - di-ce Faggioli - si stanno muo-vendo bene. I progetti di ade-guamento normativo sonopartiti, il problema è all'ordinedel giorno ed è affrontato. Ri-spetto alle Pmi, invece, la no-stra percezione è quella di unritardo cronico sugli adempi-menti normativi. Un ritardodovuto al fatto che un adempi-mento sul modello delleaziende di grandi dimensioniha costi troppo elevati». Maqual èla strada maestra? «Devicapire qual è il tuo business ecoglierne le criticità. - aggiun-ge il docente milanese -. Devisapere cosafai: se stampipezzidiplasticanonhaiproblemi, sefai analisi del sangue devi ade-guarti, e in fretta. Il punto è cheil Gdpr chiede tante cose manon ti dice come farle, ti lasciascegliere, e devi essere in gra-do di declinarlo in modo cor-retto. Credo che le associazio-ni di categoria dovrebbero da-re una mano. Poi in futuro arri-veranno i codici di condotta».Ciononostante, il Gdpr èun'opportunità o un limite? Laverità sta unpo' nelmezzo: «Inun'ottica di imbrigliamentonormativo - conclude Faggioli- penso che l'occasione siaquella di avere una modalità digestione più interessante deidati, nel rispetto del cittadino.Certo, dal punto di vista delmarketing è un freno. Ma an-che il tutor stradale è una limi-tazione. Però serve affinché lagente non si ammazzi».

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Le imprese e la privacy

st La percentuale di aziende italiane , divise per settore di mercato , che ha stanziatoun budget dedicato a misure di risposta al GDPR

a Esiste un budgetcon orizzontepluriennale

23

Esiste un budgetcon orizzonteannuale

Media Grandecomplessiva

23 19

distribuzione

18 24

II budget a Non esiste unsarà stanziato nel corso budget dedicatodei prossimi 6 mesi

Finance(banche + assicurazioni)

W 32 21 10

Manufacturing

12 26 15

67

23

L'E-BOOK

Le istruzioni

per farsi trovarepronti il 25 maggio

La consapevolezza delle aziende italiane, divise per settore di mercato , circa l 'arrivo• del nuovo regolamento europeo sulla Privacy

È in corso un progettostrutturato diadeguamento allanormativa

Mediacomplessiva

® 34 7 8

È in corso un'analisi dei Le implicazioni sono • Le implicazioni delrequisiti richiesti e dei note nelle funzioni GDPR non sonopiani di attuazione specialistiche ma il tema note in dettagliopossibili non è all'attenzione

Grande

del vertice

Financedistribuzione (banche + assicurazioni)

M 29 - 0

VERSO IL GDPR : LA MATURITÀ DEL MERCATO ITALIANO

n Aziende che hanno appenaavviato un'analisi

14 10 9

Manufacturing

42 5

,"*243 J 11lcom

In vendita sul sito del "Sole24 Ore" a 2,69 euro

http ://24o.it/norme

0

Aziende che hanno un piano Aziende che sono già conformiper la conformità al GDPR al GDPR

0% 10% 20% 30% 40'Yo 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Totale

ServiziTlcManifatturaFinanzaCommercioPa/Sanità /Scuola AOL

Fonte: Osservatorio Information Security & Privacy, School of Management Politecnico di Milano; IDC 2017

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Amalia Ercoli Finzi, una vita da record: prima donna laureata in ingegneria aeronautica in Italia,prima cattedra in terna e prima scienziata a concepire l'indagine diretta di un astro con la coda

grazie a una sorta di trivella robotizzata. «Esplorare il cielo oggi è come risalire i grandi fiumi nel secolo scorso»

MISS COMETA :LO SPAZIO? E UN NILO

S ognavo di essereun'esploratrice e aman-do lo spazio lo sono di-

ventata, volando addirittura fuoridella Terra». Amalia Ercoli Finzi tra-smette con le parole e il sorriso il fa-scino della sue imprese al Politecni-co di Milano. L'ultima, in ordine ditempo, l'hanno trasformata nella"signora delle comete" perché è sta-ta la prima scienziata a concepireun'indagine diretta di un astro con lacoda con una sorta di trivella robo-tizzata. Ora la straordinaria avventu-ra tecnologica è diventata una storiaromanzata, a volte con tinte gialle,scritta da Tommaso Tirelli (La si-gnora delle comete, Edizioni Dedalo,pagine 184).Quando Amalia salì in cattedra era

la prima donna in Italia ad insegnarei segreti dell'ingegneria spaziale.«Al liceo amavo la matematica mal'attrazione per gli aeroplani ha avu-to la meglio e così sono diventata uningegnere aeronautico» racconta.Ma l'atmosfera terrestre stava strettae così, rapidamente, andava oltre,nelle meraviglie del cosmo. «Oggiandare nello spazio è come una voltarisalire alle sorgenti del Nilo, si èproiettati alla conquista del nuovocostruendo il futuro».La sua prima esperienza (anni Set-

tanta) era stata a cavallo di un razzolanciato da una base svedese con abordo dei suoi strumenti scientifici.Ma era solo l'inizio. Poi lavorava perla stazione spaziale internazionaledecifrandone comportamenti im-portanti per la sicurezza della base edegli astronauti, partecipava a nu-merose missioni dell'agenzia spa-ziale italiana Asi e dell'Esa europeaportando il suo contributo di inno-vatrice. Intanto la figura dell'inge-gnere cambiava notevolmente neglianni. «Una volta si pensava potesseavere competenze su tutto. Ora è im-portante avere uno zoccolo duro di

di GIOVANNI CAPRARAconoscenze per affrontare i proble-mi ma poi bisogna essere più adatta-bili, più aperti perché l'iper-specia-lizzazione non ha futuro. Mantenen-do, tuttavia, la spinta ad approfondi-re le proprie competenze».Non a caso Amalia nelle sue ricer-

che spazia in direzioni diverse: da unteorema che porta il suo nome e le-gato al comportamento dei fluidinon newtoniani, alla dimostrazionecon metodi algebrici dell'esistenzadel monopolo magnetico, un temadi grande interesse nelle ricerche difisica.Poi arrivava la proposta dell'Asi di

occuparsi dell'esplorazione della co-meta Churyumov-Gerasimenko nel-la missione Rosetta dell'Esa. «Accet-tai - racconta - lasciandomi affa-scinare dal mistero della ricerca del-la vita su altri corpi celesticominciando proprio dalle cometeche per me sono gli oggetti più bellidel cielo». E in questo modo diven-tava responsabile di uno degli espe-rimenti più complessi della spedi-zione perché la "sua" trivella robo-tizzata doveva raccogliere campionida analizzare in micro-forni e sco-prire il loro contenuto.E tutto doveva avvenire automatica-mente a 5oo milioni di chilometridalla Terra. Un'ardua sfida, comples-sa e intrigante sotto tutti gli aspetti,compresi quelli umani, tanto da di-ventare, appunto, il soggetto avvin-cente del "romanzo vero" di Tirelli.Con l'aggiunta di dettagli altrettantoveri in un'intervista alla fine dellastoria.

Amalia ama soprattutto raccontarele sfide dello spazio in modo diretto,comunicarle rivelando quegli aspet-ti che fanno volare la fantasia e la cu-riosità, sempre sorridendo perchéogni avventura è appassionante. Co-sì ha affascinato schiere di studentisui banchi del Politecnico stimolan-do la loro crescita culturale e profes-sionale. E continua ad affascinarequando in pubblico spiega le sueimprese, strappando altri sorrisi.«Comunicare non è facile - am-mette - però è importante perchéillustrare anche i piccoli risultati sitrasmettono dei valori, si condivido-no sforzi che aprono nuove prospet-tive, offrono soluzioni al nostro do-mani, da costruire giorno per gior-no. Ma soprattutto comunicare aiu-ta a far sognare».Per un ingegnere l'innovazione è

nel suo Dna. E per Amalia che cosasignifica ? «Non rappresenta solo ilmiglioramento delle cose esistenti;questo è scontato. Significa, invece,capire le esigenze delle persone etrovare giuste risposte che migliora-no la vita. Ma per compiere questopasso bisogna avere idee nuove, es-sere capaci di un salto di qualità, aiu-tati dalla passione, ingrediente fon-damentale per guardare con occhidiversi. Così l'innovazione può ge-nerare vantaggi per tutti».

CO RIPRODUZIONE RISERVATA

Ingegneria aerospaziale Pagina 21

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La scienZiat ale,ingegnere aerosp

Amalia Ercoli Finzi, 81 anni,è stata la prima donna

italiana a laurearsiin questa disciplina

itL'innovazione

e capirele esigenze delle

persone e trovaregiuste risposte chemigliorano la vita

Ingegneria aerospaziale Pagina 22

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PARAMETRI AVVOCATI/ Decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale

Più soldi con atti digitaliDocumenti telematici, compensi su del 30%

DI MICHELE DAmiAlyi

C

ompensi più alti pergli avvocati telema-tici che utilizzanotecniche informati-

che «che agevolano la consul-tazione o la fruizione» degliatti. Guadagni più elevatianche per i legali che assisto-no una pluralità di soggetti.Soglie minime a cui il giudicedeve far riferimento nella li-quidazione dei compensi. Piùbasse opportunità di derogaai minimi tabellari . Questele principali novità contenu-te nel decreto sui parametriper la professione forense(37/2018 ), pubblicato ierinella Gazzetta Ufficiale n.96. I nuovi parametri van-no a modificare il decreto55/2014 ( la legge prevedeche i parametri siano ridefi-niti ogni due anni su inizia-tiva del Consiglio nazionaleforense ). I nuovi parametri,come detto , premiano gli av-vocati che depositano atti inmodalità telematica , preve-dendo un aumento «del 30%quando gli atti depositati conmodalità telematiche sianoredatti con tecniche infor-matiche idonee ad agevo-larne la consultazione o lafruizione e, in particolare,quando esse consentono laricerca testuale all'internodell'atto, nonché la naviga-zione all'interno dell 'atto».Sono, poi, fissate soglie inde-rogabili per quanto riguar-da i ribassi da operare in

confronto ai parametri fis-sati. Infatti, l'articolo 1 deldecreto sostituisce le parole«possono essere diminuiti,di regola, fino al 50%» con«possono essere diminui-ti, in ogni caso non oltre il50%». L'articolo 5 individuala disciplina da seguire perle parcelle dei legali nei pro-cedimenti di mediazione edi negoziazione assistita (siveda tabella in pagina per iriferimenti numerici). L'arti-colo chiarisce che «l'attivitàsvolta dall'avvocato nel pro-cedimento di mediazione enella procedura di negozia-zione assistita è di regolaliquidata in base ai para-metri numerici» di cui allaallegata tabella al decreto.In questo modo vengono sta-biliti dei compensi certi perquesto tipo di procedure, chevanno da 60 euro per la fasedi attivazione di un procedi-mento fino a 1.100 euro divalore a 3.195 euro per laconciliazione di una lite da260 a 520 mila euro. Infinevengono stabilite soglie diaumento dei compensi piùalte rispetto al vecchio de-creto. Infatti, sono previstiaumenti del 30% (anzichédel 20) fino ad un massimodi dieci soggetti e del 10%(anziché del 5) per ogni sog-getto oltre i primi dieci.

Avvocati Pagina 23

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Così i valori in Consiglio d i stato e mediazione3Fr1iore N 'E IJ,á. y 41 t 1 CM].U1 f 5.2ffi ei E 7,5r}]D C i s '52 O]4.91 ti -E 2VI WD

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Avvocati Pagina 24

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Istruzione . Una circolare ministeriale deroga al tetto previsto dalla legge sulla Buona Scuola per istituti tecnici e licei

Alla maturità senza alternanzaAmmessi anche gli studenti che hanno svolto meno di 400/200 ore

Claudio TucciROMA

Le 400 ore minime di forma-zione "onthejob" negli istituti tec-nici e professionali, almeno 200ore nei licei, sono un obbligo perlescuole, ma, almeno per quest'an-no, non per gli studenti. Con laconseguenza, quindi, che a giugnoi ragazzi delle classi quinte po-tranno sedersi tranquillamenteall'esame di maturità anche se nonhanno svolto l'«intero monte oreminimo di alternanza previstodalla legge 107» (ormai entrata invigore a regime in tutte le ultimetre classi degli istituti superiori).

La "precisazione" su uno deicardini della «Buona Scuola» ècontenuta in una nota del mini-

L'IMPATTO SUGLI ALUNNIPer chi ha rispettatoil percorso spazio allavalorizzazione ma nessunapenalizzazione per chi hasvolto meno tempo on the job.............................................................................

stero dell'Istruzione inviata a tut-ti gli Uffici scolastici regionali ealle scuole in vista degli scrutinidi giugno, che comunque confer-ma la linea "rigorosa" per la pros-sima maturità, nel 2018/2019: perquell'epoca - è scritto nella nota -l'alternanza peserà come «requi-sito d'ammissione all'esame diStato», e bisognerà pertantosvolgerla da parte di tutti gli stu-denti dell'ultimo triennio dellescuole superiori (anche qui peròdovrebbe esserci la possibilità diapplicare il limite minimo del75%% delle ore già previsto perl'orario complessivo annualedelle lezioni, che consentono allostudente di superare l'anno).

La "deroga", almeno quest'an-no, al tetto orario di alternanzaprevisto dalla legge 107 è spiegatada fonti ministeriali, a titolo diesempio, con la necessità di nonsbarrare la strada alla maturità

agli «studenti ripetenti l'ultimoanno» (che non hanno quindi po-tuto fare formazione "on the job"nel biennio precedente). Dalprossimo anno, per effetto del-l'entrata in vigore del decreto le-gislativo 62 del 2017 sui nuovi esa-mi di Stato - attuativo della legge107 -, l'alternanza diventa vero eproprio requisito di ammissionealla maturità, e le scuole dovran-no pertanto attrezzarsi, anche pergli studenti ripetenti.

«Per gli alunni che, invece, han-no rispettato il monte ore minimodi alternanza, acquisendo una se-rie di competenze legate alprofilodi indirizzo o trasversali - spiegaFabrizio Proietti, dirigente delMiur che si occupa di alternanza -è previsto che le commissioni diesame possano valorizzarel'esperienza effettuata in sede diterza prova e durante il colloquio.Tuttavia, proprio in ragione dellanon obbligatorietà, le stesse com-missioni, quest'anno, non potran-no mai penalizzare gli studentiche non hanno potuto assolvereall'esperienza "onthe job" o cheviabbianoassolto soltantoinparte».

Queste regole varranno,ilpros-simo giugno, anche pericandidatiesterni, per i quali è possibile, tut-tavia, valorizzare eventuali attivi-tà di alternanza o ad esse assimila-bili, quali quelle di lavoro autono-mo o dipendente. Insomma, riba-disce la circolare, le esperienze diformazione "on the job" sono ele-menti «di valorizzazione del cur-riculum dell'allievo», e la loroeventuale mancanza non dovrà«costituire in alcun modo ele-mento di penalizzazione nella va-lutazione».

La nota ministeriale conferma,infine, per gli atleti di «Alto livel-lo», allargandone il perimetro, lariconducibilità delle attivitàsportive agonistiche praticate aquelle di alternanza (la Lega o laFederazione sportiva di riferi-mento dovrà rilasciare la relativaattestazione).

© RIPRODUZIONE R6 ERVATA

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Scuola- lavoro , imprese al primo posto

Studenti del 30 e 4° anno in alternanza per tipologia di struttura più rappresentativa e percorso formativo( per 100 studenti in alternanza ). Anno scolastico 2016/2017

TIPOLOGIA

STRUTTURA

aoR

p qgq

M

M

PERCORSO ► Licei TecniciDI STUDIO

Enti Pubblici/Privati non economici

Professionali TOTALE

Enti locali ... ®..... .. ... 2,4 .11 1,2 _ 2,8

Professionista 21 16 2,7

Associazioni di promozione sociale 1,3 L,4 2,2

Camere di commercio 0,4 _ 0,5 0,5

Formazione Pagina 26

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Capitale europeadell'innovazione, can-didature entro il 21 giu-gno - Rimarrà aperta finoal 21 giugno 2018 l'edizio-ne 2018 del premio «Ca-pitale europea dell'inno-vazione» nell'ambito delprogramma comunitario

Horizon 2020. Le cittàcon oltre 100 mila abi-tanti possono candidarsie aspirare ad un primopremio da un milione dieuro oppure a ulterioricinque premi da 100 milaeuro ciascuno.

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Il nodo occupazione . Fim-Fioco-Uilm: «non ci sono le condizioni per proseguire»

Ilva, frenata al tavolo col sindacatoMatteo Meneghello

Battuta d'arresto per la tratta-tiva sindacale sull'Ilva. Periverti-ci diFim, Fiome Uilm «non ci sonole condizioni per proseguire» neldialogo con ArcelorMittal, che èin procinto di rilevare gli asset delgruppo in amministrazione stra-ordinaria. «Le parti-ha spiegato ilviceministro Teresa Bellanova -hanno necessità di unapausa diri-flessione. Ho deciso di sospende-re la trattativa».

Al centro del braccio di ferroc'è il perimetro occupazionaleimmaginato dall'acquirente che,dopo le pressioni del Mise delloscorso autunno, è salito a iomilaunità contro le iniziali 8.500 pre-visti dal piano. Il sindacato ha di-chiarato in più occasioni di nonessere disposto ad accettare esu-beri (la forza lavoro è di 13.713 uni-tà secondo l'ultima relazione tri-mestrale della procedura com-misariale) e ha chiesto a Mittal diriassumere tutti i lavoratori Ilva.

Ieri si è lavorato al tentativo ditrovare una mediazione, discu-tendo anche di incentivi all'eso-do volontari, ma il dialogo, dopocinque ore, a un certo punto si èarenato, con il rischio di un arre-tramento rispetto alla mediazio-

MURO C ONTRO MMUROI rappresentanti dei lavoratorichiedono di salvaguardaretutti i 13.700 occupati, mail confronto con ArcelorMittalnon ha finora dato risultati

ne offerta dal Mise nei mesi scor-si. «Alle nostre proposte - spiegail segretario della Fim, MarcoBentivogli - abbiamo registratouna forte rigidità da parte del-l'azienda: ribadisce che ilnumerodi dipendenti alla fine del pianodeve essere di 8.5oo dipendenti».

IlMise inseratahapuntualizza-

to che «al termine del confronto siè dovuto constatare che le posi-zioni restano distanti». In una no-ta ha ribadito che «gli impegni giàassunti dall'azienda comprendo-no iomila assunzioni e il manteni-mento del livello salariale com-prensivo degli scatti di anziani-tà»e che «altri numeri circolati ri-vestono poco valore». In questimesi, nel giudizio del Mise «sonostati fatti passi avanti su tantiaspetti. Resta il problema di indi-viduare modalità condivise perassicurare a tutti i lavoratori tutelaoccupazionale».

Il governo auspica una ricom-posizione delle posizioni già dallaprossima settimana e ricorda diavere finora «varato provvedi-menti per accompagnare latratta-tiva, non ultima la garanzia degliammortizzatori sociali per ipros-simi 5 anni. Nello stesso spirito, sesiverificasse una chiaravolontà didialogo delle parti, è stata confer-mata la disponibilità a mettere in

campo ulteriori provvedimenti».Il segretario della Fiom, Fran-

cesca Re David, ha ribadito a suavolta che «l'occupazione va ga-rantita a tutti i 14 mila dipendenti.Continuando a pretendere di ta-gliare salari, lavoro e diritti - hadetto-non siva danessunaparte».I sindacati annunciano lo stato diagitazione, i lavoratori di Genovastanno già preparando iniziativedi mobilitazione.

Non ci sono nuovi incontri incalendario. I sindacati nei prossi-mi giorni organizzeranno le as-semblee dei lavoratori. «Latratta-tiva - spiega il segretarion dellaUilm, Rocco Palombella - potreb-be riprendere se ArcelorMittal ri-considera le proprie posizioni su-gli esuberi. Al momento l'aziendaha solo offerto un minimo di fles-sibilità, ma ha anche detto che inumeri indicati nel piano debbo-no rimanere e su queste b asi non sipuò andare avanti».

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ApprovcIo il bilancio coIlsnfili o Epp del 2017. Crescono paIIiTnonco e ínveslcinenfc

Periti indu striali più ricchiSale a 31 mila euro il reddito medio della categoria

DI SIMONA D'ALESSIO

Eppi (l'Ente previ-denziale dei peritiindustriali e dei pe-riti industriali lau-

reati) ha tirato le somme del2017, approvando il bilancioconsuntivo, che registra unaserie di risultati positivi (so-prattutto se paragonati allecifre degli anni precedenti),di cui i 13.658 professionistiattivi iscritti potranno bene-ficiare nel presente e nell'av-venire: l'avanzo d'esercizio,innanzitutto, ha raggiunto lasoglia dei 52 milioni di euro(forte di un incremento del71%, rispetto alla performan-ce ottenuta nel 2013), mentreil patrimonio netto della Cas-sa pensionistica privata gui-data da Valerio Bignami, sa-lito alla presidenza nel 2014,ammonta oggi a 1,1 miliardi(+40% al confronto con i livel-li del 2013) ed il valore degliinvestimenti ha superato 1,2miliardi (+42% rispetto allecifre di quattro anni fa).

Esaminando le caratteristi-che degli iscritti, si scopre che1.618 hanno meno di 35 anni,mentre gli over65 sono at-tualmente 2.192, e che 3.511sono pensionati (dei quali1.590 praticano ancora l'atti-vità lavorativa). Una notiziaestremamente favorevole cheemerge dal Bilancio consun-tivo è che il reddito profes-sionale medio della categoriatecnica nel 2017 sia arrivatoa toccare i 31.000 euro (l'esca-lation dei guadagni una vol-ta imboccatafaticosamentel'uscita dallacrisi economicaglobale, non hafatto passi in-dietro, poichési è registratoun +4% rispet-to alle entrateche erano sta-te dichiaratedai periti in-dustriali nel2013). I datidesunti dallalettura del Bi-

lancio, dunque,permettono diaffermare cheil business deiperiti indu-striali italiani sta tornando,finalmente, ai livelli prece-denti l'avvio della congiun-tura economica negativa. E,infatti, se si guarda proprioal volume d'affari (sempre invalori medi) dei poco menodi 14.000 professionisti chefigurano negli elenchi dellaCassa, è possibile osservarecome si sia innalzato a 45.000euro (con un progresso del2%, al confronto con i numeridi quattro anni fa).

Uno fra i più importantitraguardi conseguiti nel cor-so del mandato quadriennale

di Bignami alvertice dell'ep-pi, riassumi-bile nella ca-pacità di averattentamentegestito le risor-se dell'Ente,consiste nelladistribuzionesui montantiprevidenzialidei periti in-dustriali dicirca 89 milio-ni del contri-buto integra-tivo (la quotaa carico deicommittentidel professio-nista che, in

virtù di quanto stabilito dallalegge 133 del 2011, la cosid-detta «Lo Presti», può esserein parte spalmata sulle singo-le posizioni degli iscritti alleCasse previdenziali private,per migliorare il trattamentopensionistico che andranno,in futuro, a percepire). Ben unterzo dei contributi utili perla pensione provengono da ri-sorse risparmiate dall'Ente inquesto quadriennio e distri-buite ai propri iscritti. Inoltre,come fanno sapere dalla cabi-na di regia dell'Eppi, l'obiet-tivo sui montanti individuali

è quello di deliberare entro lafine del mandato degli attualiorgani l'ulteriore distribuzio-ne della quota di contributointegrativo relativa al 2016.Quanto, poi, alle spese per gliassegni in corso di erogazio-ne, del costo dei trattamentipensionistici dell'Ente nel bi-lancio d'esercizio si evidenzial'incremento di 214.000 euro(2%), strettamente legatoall'aumento del numero del-le prestazioni liquidate nel2017: gli assegni corrispostiai periti industriali, infatti,hanno fatto un balzo in avan-ti, passando dalle 3.779 unitàdel 2016 alle 4.050 del 2017.

Nell'arco dei 12 mesi pas-

sati, inoltre, l'Ente ha erogatotrattamenti assistenziali il cuiimporto globale è di 2,6 mi-lioni, così suddivisi: 1.036.000euro destinati al premio perla polizza collettiva stipulataa favore degli iscritti per lacopertura dei grandi inter-venti chirurgici, per eventimorbosi ed invalidità per-manente da infortunio, e allagaranzia collegata a problemidi non autosufficienza (Longterm care), per la quale èprevista la fornitura di unarendita vitalizia e un capitaleaggiuntivo per il caso di de-cesso dell'assicurato, nonchéla copertura assicurativa peril servizio di check up preven-

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tivo. A seguire, 530.000 eurosono stati impiegati qualeconcorso sulla quota degli in-teressi dovuti dagli iscritti inrelazione a mutui, o prestiticontratti, 891.000 euro finan-ziano le erogazioni di welfarea beneficio degli iscritti e, in-fine, 109.000 euro sono statiusati come integrazioni dellapensione fino alla concorren-za dell'assegno sociale di cui(art. 3, comma 6 della leggen. 335/95, come disciplinatodagli artt. 14 e 15 del Regola-mento dell'Eppi). In cantiere,inoltre, ci sono ulteriori, nuo-vi interventi di welfare attivopensati per favorire lo svilup-po della professione di peritoindustriale: il consiglio di am-ministrazione della Cassa ha,infatti, prodotto una propostaper attuare un percorso for-mativo e professionalizzan-te, mettendo a disposizionedegli iscritti (soprattutto deigiovani che si affacciano sulmercato del lavoro) dei finan-ziamenti ad hoc, coperti nel2018 con circa un milione dieuro.

I contributi previdenzialiper l'anno 2017 ammonta-no a circa 104 milioni e su-biscono una variazione (inampliamento) di 4,5 milionirispetto a quanto certificatodal bilancio consuntivo per il2016. Infine, la contribuzio-ne soggettiva (l'aliquota cheil professionista versa sullabase delle entrate annualidichiarate) vede un aumentodell'8% (in virtù dell'incre-mento dell'1% dell'aliquotadel contributo soggettivo edell'incremento dei redditinetti), mentre il contributointegrativo registra una asce-sa del 6%, al confronto conl'esercizio dell'anno prima, inconsiderazione dell'innalza-mento del volume di affari.

BILANCIO 2017 77 VARIAZIONE 2013

ISCRITTI

Iscritti attivi 13.658 - 1%

- Under 35 - Over 65 -1.618 -2.192

Reddito professionale medio euro 31 mila +4%

Volume d'affari medio euro 45 mila

Pensionati 3.511 + 2%

Di cui attivi 1.590 +27%

PREVIDENZA

Contributi euro 89 milioni +35%

Pensioni erogate euro 14 milioni +78%

Credit contributivi Recuperati oltre 26 min

ORGANIZZAZIONE E GOVERNANCE

Personale dipendente 26 +24%

Costi per il personale e consulenze * euro 2,1 min invariati

Compensi per gli organi sociali euro 1,5 min -8%

Altri costi di gestione euro 2,2 min -15%

BILANCIO E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE

Patrimonio netto Oltre 1 mld di euro +40%

Valore degli investimenti Oltre 1,2 mld di euro +42%

Avanzo d'esercizio euro 52 min +71%

Riserva straordinaria 260 min +76%

Risorse distrib. sui montantiprev. dal 2014 al 2017 euro 89 min +1000/0

* Internalizzazione delle funzioni: finanza, recupero crediti, controllo e comunicazione con un risparmiosulle consulenze esterne di oltre il 30% rispetto al 2013.

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Altro che costose Tesla costruite su piattaforme robotiche gestite dai super-softwarePer Acampora della Carrozzeria Castagna il mezzo del futuro sarà come uno smartphone: lo personalizzeremo

con una app, lo produrremo con le stampanti 3D e lo renderemo unico grazie alla creatività italiana

L'&UTO DEL FUTUROE ARTIGIANALE

di DANIELE SPARISCI

S

allo smartphone la foto di una parete abbattuta:mattoni rossi, calcinacci e ragazzi felici. «Avevoproposto al preside di farlo quando avremmo fini-

to e lui ha mantenuto la promessa». Gioacchino Acam-pora gira l'album con il dito e sorride: «Del resto nonc'erano altri modi per far uscire la macchina dal laborato-rio se non rompere il muro». Con la sua Carrozzeria Ca-stagna, che quando ancora non esistevano le automobilia Milano costruiva le carrozze più eleganti, si è inventatola C_car, una piccola vettura elettrica a tre posti realizzatagrazie alle stampanti 3D. Oltre due anni di lavoro, disegnied esperimenti, il programma è arrivato al rush finale e agiugno sarà presentato nel capoluogo lombardo.L'Adi, l'Associazione per il disegno industriale, l'ha sele-

zionato fra i progetti in lizza per il prestigioso Compassod'Oro. Sessantaquattro pezzi da assemblare come unaspecie di Lego, compresi batterie e motore, il telaio èstampato in carbonio. Cinquecento chilogrammi sullabilancia (meno della metà di un mezzo tradizionale), tre-cento di autonomia con un pieno di elettricità: sembra divederli all'opera gli studenti dell'Itis dell'Istituto salesia-no Bearzi di Udine mentre nella secret room montavanoil prototipo. Quello che poi non entrava più nello stanzo-

ne. Se il futuro passa per una macchinetta ordinabile viaapp e personalizzabile con colori e soluzioni fai-da-te èda capire, ma è sicuro che dietro alla la C_car c'è una pic-cola grande «rivoluzione culturale». Rilanciare il megliodell'artigianato italiano attraverso il digitale, creare mi-ero fabbriche intelligenti ed efficienti con costi di avvia-mento ridotti. Quanto? «Si va dai 200 mila ai 400 milaeuro - spiega Acampora - e possono bastare anchespazi di appena 200 metri quadrati». Da dove parte

l'idea? «Nel 1994, quando è rinata la Carrozzeria Casta-gna sotto la mia guida, avevo scelto di co-

niugare il recupero della culturamateriale, le cosiddette arti-

gianie, con quelleche all'epoca si

chiamavanotecniche

di rapid prototyping, il 4.o di oggi. A distanza di 24 anniho rielaborato il concetto togliendo i numeri e le rigiditàdel 4.0 che va meglio per la Germania che da noi. Così hopuntato sulla "o.o dream factory", si tratta di rilanciare ilMade in Italy attraverso la trasmissione del sapere: il pro-blema è trasferire le conoscenze, soprattutto materiali,da una generazione di 7o-75enni ai giovani sempre piùattratti dai lavoratori immateriali. Tutti vogliono fare idesigner, nessuno il verniciatore, il tappezziere o il la-mierista, eppure sono figure ricercate e altrettanto fon-

damentali. Il futuro di queste professioni è in un mix dicapacità digitali e manuali».Insomma, il modello della microfabbrica, che prendespunto anche dalle visioni di Adriano Olivetti, è pensatosu misura per il nostro tessuto imprenditoriale, basatosulle Pmi e sul «carico di umanità» che ogni prodottoporta dentro di sé e che è il frutto di chi l'ha realizzato.«Più che a una fabbrica nel senso tradizionale del termi-ne, la C_factory è una bottega rinascimentale - conti-nua Acampora - dove l'artigiano opera in maniera com-pletamente indipendente: gli basta un computer, uncentro stile disponibile da remoto, delle stampanti 3D"organiche" con le quali in passato abbiamo creato an-che un piatto di spaghetti. Questo per dire quanto sianoflessibili e precisi questi strumenti ma non solo. Con unsistema produttivo del genere che senso avrebbe deloca-lizzare? Nessuno, i costi sarebbero più o meno gli stessiovunque, la qualità no».Viene da chiedersi perché iniziare dall'automobile che

per volumi e investimenti sembra quanto di più lontanopossibile dal mondo dell'artigianato. Secondo Acampo-ra perché la tecnologia ha cambiato tutto il modo di pen-sare e progettare: «Per esempio non c'è la chiave, la C_carsi apre con lo smartphone: se hai appena preso la patentesi attiverà automaticamente il limitatore, se ne hai qua-ranta no». La carrozzeria è trasparente, lo chassis è tuttoin carbonio e pesa solo 16 Kg, il motore elettrico è a indu-zione e arriva da aziende che forniscono i team della F1:«Se raggiungiamo i 300 km di autonomia (tanti perun'elettrica, ndr) non è solo per l'elevato contenuto tecni-co ma anche è perché l'automobile è partita da un fogliobianco. Ricordate gli Swatch? Quanto erano di rotturatrent'anni fa? Hanno cambiato il modo di produrre gliorologi: da 2.000 pezzi si è passati a 200. Oggi non puoifare un'automobile come si faceva all'inizio del secoloscorso». Gli occhi brillano di entusiasmo e di coraggio:«Ho visto in questi mesi come lavoravano questi ragazzidi 16-17 anni: rinunciavano ad andare a giocare a palloneo alla Playstation per restare in laboratorio».

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i

AssemblabileLa nuova C_carè un'auto nativadigitale grazie

alle stampanti 3D

Oltre il 4.0La «0.0 dream

factory» ideata daGioacchino

Acampora è iltentativo di

rileggere in salsaitaliana la Industry

4.0 di stampotedesco eliminando

tutte le rigiditàcontroproducenti

Industria 4.0 Pagina 32

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Il Piano Bul e Crescita digitale in comune sono le rampe di lancio per vincere la sfida

Una banda ultralarga per tuttiComuni parte attiva per superare il gap infrastrutturale

DI MARCO FILIPPESCHI

presidentedi Legautonomiee sindaco di Pisa

I1 nostro paese è rimastosenza una rete pubblicaper almeno 20 anni. Gliaccordi siglati dal Gover-

no e dalle regioni nel 2015hanno permesso in poco tem-po di avviare il Piano Bul perdotare tutto il Paese, entro il2020, di una rete moderna eultraveloce, facendo compierefinalmente all'Italia il pas-saggio dalla banda larga allabanda ultralarga. Solo nel2014 eravamo penultimi inEuropa sul fronte della con-nettività e avevamo una pre-visione di investimenti pri-vati largamente insufficientiper raggiungere gli obiettivifissati dell'Agenda europea2020 e per garantire a citta-dini e imprese infrastruttureadeguate. In coerenza conl'Agenda europea 2020, l'Ita-lia ha approvato la StrategiaItaliana per la banda ultra-larga, con l'obiettivo di copri-re entro tale anno l'85% dellapopolazione con infrastruttu-re in grado di veicolare servi-zi a velocità pari e superioria 100Mbps e garantire allostesso tempo a tutti i cittadi-ni l'accesso alla rete internetad almeno 30Mbps. E unasfida ambiziosa quanto ne-cessaria, perché se è vero cheil mercato deve fare il merca-to è anche vero che lo Statodeve fare lo Stato, e il nostroritardo in Europa sul frontedella connettività non era piùsostenibile. Portare la bandaultralarga in tutto il Paesecreando una rete pubblicasignifica garantire parità dicondizioni a tutti, operatori ecittadini, città e campagne, alNord come al Sud, ai giovanie ai più anziani.

Con il Piano Bul sonostate stanziate risorse im-portanti e fatte consultazionipubbliche per portare la fibraottica e la connessione ultra-veloce nelle tante aree del Pa-ese a fallimento di mercato,le cosiddette aree bianche,quelle cioè non coperte daglioperatori privati perché pocoo per nulla redditizie, ma cheinteressano circa 13 milionidi cittadini, più di 8 milioni diunità immobiliari e riguarda-no circa 7.700 comuni in tuttoil Paese. È di una settimanafa la pubblicazione in Gazzet-ta Ufficiale del terzo e ultimobando di gara per la costru-zione della rete pubblica perla banda ultralarga, che inte-resserà le ultime tre regionirimaste: Sardegna, Puglia eCalabria.

In quest'ottica è nato«Crescita Digitale in Co-mune», il progetto di Le-gautonomie selezionato dalMiSe, che, con il supportooperativo di Ancitel e Le-ganet, promuovendo unacampagna di comunicazio-ne e informazione, intendefavorire l'infrastrutturazio-ne fisica del paese, cioè lacostruzione del mezzo fisicoche veicola le informazioniad altissime velocità e ca-pacità. Il nostro progetto sipropone di favorire un piùveloce, fluido e capillare con-tatto tra centro e periferiaconsentendo al Ministero diraggiungere in modo miratoe con efficacia i circa 7.700Comuni dei cluster C e Dindividuati dalla Strategiaper la banda ultralarga e lacrescita digitale.

Nella sanità come nellascuola e nel manifattu-riero, che non è concentratoin poche aree ma diffuso intutto il Paese, anche in mol-te aree bianche, la pubblicaamministrazione deve esse-re in grado di raggiungeretutti i cittadini e le imprese;gli stessi luoghi del turismoe della cultura, così numero-si e diffusi, non hanno a di-sposizione una connettivitàadeguata. Attraverso azionimirate di formazione, infor-mazione e assistenza am-ministrativa il progetto haquindi l'obiettivo di renderequesti comuni pienamentepartecipi della transizioneverso uno scenario di pienadigitalizzazione del SistemaPaese, e capaci di crescerecoinvolgendo dal basso ilmaggior numero possibiledi cittadini e imprese.

I comuni sono e devonoquindi essere parte attivae sensibile di un obiettivodestinato a superare un gapche riguarda le grandi scelteinfrastrutturali del paese.

Legautonomie svolge unruolo di facilitatore, di for-mazione e informazione, dipromozione dell'efficienzaamministrativa, di raccordocon i comuni nel sostenere laconsapevolezza della parti-ta in gioco. È una sfida peri comuni e per i primi cit-tadini chiamati a realizzareun progetto che prevede unpiano d'azione chiaro e de-finito che, a partire dallasemplificazione del quadronormativo, è teso a realiz-zare azioni integrate di in-formazione e comunicazio-ne, di rafforzamento dellacapacità amministrativadella pubblica amministra-zione locale e di sviluppodella domanda pubblica diservizi di connettività ultraveloce, il tutto connettendosicon altri importanti proget-ti di ammodernamento edefficientamento del nostrosistema paese: penso allarealizzazione del Sinfi, il ca-tasto nazionale delle infra-strutture, che rappresentauna novità importante delPiano nazionale banda ul-tralarga, destinato a racco-gliere tutte le informazionirelative alle infrastrutture

presenti sul territorio, nelsottosuolo e nel sopra suoloe a consentire una riduzionedei tempi e dei costi di posadella fibra ottica.

Esistono ancora critici-tà legate sia alla scarsaconoscenza dei piani diintervento degli operatoriche alla scarsa omogeneitàdi procedure e i tempi dellaburocrazia per la concessio-ne delle autorizzazioni sonospesso troppo lunghi. I comu-ni devono lavorare in questosenso da un lato accelerando itempi dei permessi per la posadei cavi e, dall'altro, facendoviaggiare sulla fibra serviziper cittadini e imprese, anchecon formazione di personalequalificato all'interno dellap.a.

I comuni sono chiamati oggiad affrontare un arduo compi-to, ma la semplificazione delleprocedure che riguardano larealizzazione dei lavori legatialla messa in opera della fibraè un compito che tutti gli attoriistituzionali devono affronta-re - penso alle autorizzazionida parte di enti esterni da cuidipendono i comuni, il cui pa-rere è necessario sul piano deivincoli di tipo paesaggistico,archeologico ed idrogeologico.Con la collaborazione di tut-ti gli attori coinvolti e graziealla sensibilità dei sindaci edegli amministratori localisono sicuro che il nostro pae-se vincerà questa sfida.

Banda Ultralarga Pagina 33