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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

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Pagina I

PROFESSIONI

Professioni, mappatura ultimataItalia Oggi 24/11/15 P. 32 Mario Valdo 1

Bandi Ue, fronte comune per i professionistiItalia Oggi 24/11/15 P. 33 2

INCENTIVI

Aree degradate urbane, istanze entro il 30/11Italia Oggi 24/11/15 P. 31 3

Incentivi smart & start, 993 progetti al 18/11Italia Oggi 24/11/15 P. 31 4

ECONOMIA

«L'Italia? Ora può rafforzare la ripresa»Corriere Della Sera 24/11/15 P. 33 Raffaella Polato 5

APPALTI PUBBLICI

Gare, basta cauzioni col ratingItalia Oggi 24/11/15 P. 30 Andrea Mascolini 6

TECNOLOGIA

sm@rt Connessi in nome dello «sharing» La conquista delle città intelligentiCorriere Della Sera 24/11/15 P. 28 Massimo Sideri 7

PROFESSIONI

Geometri: la concorrenza tra professioni non sia slealeItalia Oggi 24/11/15 P. 32 10

LEGGE DI STABIITÀ

Rischio risorse per il Fondo PmiSole 24 Ore 24/11/15 P. 8 Carmine FotinaMarco Rogari

11

LAVORO

Prysmian cerca ingegneriItalia Oggi 24/11/15 P. 47 13

JOBS ACT

Nominati i vertici delle AgenzieItalia Oggi 24/11/15 P. 24 14

UBER

Le app e le regole, la nuova economia richiede flessibilitàCorriere Della Sera 24/11/15 P. 29 15

ASPEN

Ottocentomila posti senza candidatiCorriere Della Sera 24/11/15 P. 39 Fabio Savelli 16

RESPONSABILITÀ CIVILE

Notai, responsabilità civile con contributo ad hocItalia Oggi 24/11/15 P. 27 Cristina Bartelli 17

ANTIRICICLAGGIO

Riciclaggio, verifica più severaItalia Oggi 24/11/15 P. 26 Dario Ferrara 18

DPR

Taglio per 23 prefettureItalia Oggi 24/11/15 P. 30 Cinzia De Stefanis 19

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INDICE RASSEGNA STAMPA

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Pagina II

IMPOSTE

Tasse doppie, l'Italia è al paloItalia Oggi 24/11/15 P. 24 Valerio Stroppa 20

BORSA

In Borsa il 40% di Fs nel 2016Sole 24 Ore 24/11/15 P. 1-3 22

FORMAZIONE

Its, Miur al lavoro per il rilancioItalia Oggi 24/11/15 P. 41 Emanuela Micucci 25

Green jobs, progetto ExTraRES per le scuoleItalia Oggi 24/11/15 P. 41 27

Studiare all'estero con le borse di studio InpsItalia Oggi 24/11/15 P. 41 Michela Dei 28

CONTRIBUTI

Enpacl, un patrimonio a disposizione degli iscrittiItalia Oggi 24/11/15 P. 33 29

CNAI

Corpi intermedi in crisiItalia Oggi 24/11/15 P. 35 Manola Di Renzo,Matteo Sciocchetti

30

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Il rnillister°o dellrl girlst,iviçl completa l(perrclvion,e di ricognizione chiestcr, dall'Uf

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ess himataCategorie regolamentate alizz t ne l dettaglio

DI DARIO VALDO

Professioni sotto lalente del ministerodella giustizia. Cheha provveduto alla

fase di mappatura delleprofessioni regolamentate,con la finalità di accertarela effettiva necessità dellaregolamenta-zione delleprofessio-ni da par-te degliordina-menti in-terni. Unafacoltà cheil dirittocomunitarioriconosce agli

stati membrisoltanto al finedi tutela di inte-ressi generali e nelrispetto del prin-cipio di propor-zionalità (siveda Ita-lia Oggidel 27agosto

2015). Il completamento diquesta fase di setaccio en-tro il 2015 era stato annun-ciato dallo stesso ministeroall'interno della relazionesulla performance 2014.Si tratta, in particolare, diattuare l'art. 59 della diret-tiva qualifiche 55/13, cheha previsto il cosiddetto

«esercizio di trasparenza»e cioè un' attività stabilitadalla Commissione euro-pea per valutare tutta laregolamentazione nazionalesulle professioni. Obiettivo:determinare una possibileriduzione o modifica dellaregolamentazione dei ser-vizi professionali, conside-

rata una delle cause di mag-giore ostacolo alla mobilitàdei professionisti e, quindi,alla crescita economica eallo sviluppo dell'occupa-zione. Il risultato del primostep di questa operazione,durante il quale il diparti-mento delle politiche euro-pee, con la collaborazione

di Isfol, regioni e categorieprofessionali, ha passato alsetaccio 169 professioni re-golamentate italiane, è sta-to non solo l'aggiornamentodel data base, che ora conta169 professioni contro le 143inserite precedentemente.Ma soprattutto la possibili-tà di evidenziarne le critici-tà. Pressoché inesistenti perle professioni economico-legali, ma significative perquelle tecniche, soprattuttoa causa di regolamentazio-ni obsolete e frammentate.Ricordiamo infatti che per icommercialisti, per esempio,il nuovo albo unico è entra-to in vigore il 1° gennaio2008, mentre gli avvocatipossono contare sul nuovoordinamento forense da ini-zio 2013. Invece, secondo ildipartimento della politichecomunitarie, le professionidi perito industriale, peritoagrario geometra, architettoe ingegnere sono interessatedalla sovrapposizione dellecompetenze che, di conse-guenza, necessitano di unamaggiore definizione.

Professioni Pagina 1

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Yioii/i/o //ooi//iioi/iioi/d//üioi/ií//oi/i//ooooi

.Bandi Ue, fronte comuneper i professionisti

Informare i professionisti sulle op-portunità messe a loro disposizionedalla Comunità europea. E questoil messaggio lanciato a Roma il 20novembre presso la sede del Parla-mento europeo, dai maggiori rappre-sentanti del mondo professionale,riuniti in una tavola rotonda con ilvicepresidente del parlamento eu-ropeo Antonio Tajani per discuteredel loro ruolo in Europa. Un segna-le di forte disponibilità al confrontocon le professioni è giunto più volte,in questi mesi dall'Unione europeafino a concretizzarsi, come ha ricor-dato Tafani, nel coinvolgimento deiprofessionisti nel piano d'azione perl'Imprenditorialità 2020, il program-ma che permette loro di accedereai fondi comunitari come avvienegià per le piccole e medie imprese.«Un'occasione importante», ha sot-tolineato il vicepresidente, «che iprofessionisti devono saper coglie-re per vincere la sfida del mercatoeuropeo e favorire nuove condizionidi sviluppo e occupazione». Al dibat-tito sono intervenuti: la presidentedel Comitato unitario professioni emembro del Comitato economico esociale europeo, Marina Calderone;il coordinatore Rete professioni tec-niche, Armando Zambrano, il pre-sidente Confprofessioni, GaetanoStella; il presidente della Federazio-ne Ordini farmacistiitaliani, sen. AndreaMandelli, il presi-dente di Adepp, An-drea Camporese, e inconclusione il sotto-

segretario allo Sviluppo economico,Simona Vicari. La presidente Calde-rone ha sottolineato come il 12% delpii europeo sia prodotto dalle pro-fessioni ordinistiche, che con il lororuolo sussidiario e con competenzequalificate di cui sono dotate, contri-buiscono al buon andamento delloStato e a creare lavoro qualificato.«Con l'accesso ai fondi comunitari econ la rappresentanza al Cese», hadichiarato la presidente Calderone,«le professioni vengono riconosciu-te come componente importantedel contesto economico italiano. Perquesto è necessario», ha ribadito lapresidente Calderone, «informaree accompagnare i professionistiall'utilizzo di questi strumenti chepossono rafforzare l'intero sistemaprofessionale». Per il sen. Mandelli,rappresentante delle professioni perForza Italia, la partecipazione attivadei professionisti nella politica puòcontribuire al cambiare il futurodell'Italia. Ê necessario puntaresulla formazione», secondo ArmandoZambrano, coordinatore delle pro-fessioni tecniche, «per permettereai giovani di accedere a un mercatosempre più competitivo». Il sottose-gretario allo sviluppo economico Si-mona Vicari ha invece ricordato tut-ti gli incentivi messi a disposizionedal Mise, tra i quali Microcredito e

Pagina a curaDEL CONSIGLIO NAZIONALE

DELL'ORDINE

DEI CONSULENTI DEL LAVORO

fondo di garanzia,per incentivarel'aggregazione deiliberi professionistie valorizzare le loroprofessionalità.

Professioni Pagina 2

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Aree degradate ur ae,istanze entro il 30111

Entro il 30 novembre 2015, i comuni che hanno nel loroterritorio la presenza di aree urbane degradate possonopresentare le domande per l'accesso (anno 2015) di euro44.138.500, 00. E possibile presentare la domanda anche peraree non contigue purché la proposta progettuale rappresen-ti un insieme coordinato d'interventi diretti alla riduzionedi fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale. Que-ste alcune delle risposte formulate dall'Anci (e aggiornateal 20 novembre 2015) sull'accesso da parte dei comuni ai44 milioni di euro per la riqualificazione aree urbane de-gradate. Il bando prevede che possano partecipare anche icomuni sia singolarmente che in forma aggregata. Nel casodi unione questa è configurabile come un'aggregazione nontemporanea di comuni quindi sarà sufficiente allegare l'attodi costituzione dell'unione. Gli atti, in questo caso, sarannosottoscritti dal presidente dell'unione. E possibile prevedereinterventi di ristrutturazione di immobili di proprietà di un«ente regionale di diritto pubblico non economico, dotato diautonomia organizzativa, patrimoniale, finanziaria, conta-bile e tecnica (o di ente similare)», se parte degli immobiliviene concessa in uso all'amministrazione comunale maresta di proprietà dell'ente (che cofinanzierebbe l'intervento).Nel caso di interventi costituiti da servizi socio-culturali(per esempio un servizio di mediazione culturale) devonoessere spazialmente collocati all'interno dell'area degrada-ta. E possibile presentare richiesta di solo finanziamento(fino al max di 2 milioni di euro) senza nessun tipo dicofinanziamento. La domanda può essere presentata conad essa allegato il progetto che si compone delle relazionie degli elaborati grafici e il documento di analisi oltre alladelibera di approvazione.

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Incentivi Pagina 3

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Incentri smart & start,993 progetti al 18111

Al 18 novembre sono stati presentati 993 progetti perl'accesso ai 200 milioni di euro dal bando smart & start. Iprogetti ammessi sono 184 e i non ammessi ammontano a479. Le agevolazioni assegnate sono pari a oltre 94 min dicura Questo è quanto emerge dal report elaborato da Invi-talia e aggiornato al 18 novembre 2015. Per contendersi i200 milioni di euro messi a disposizione dal ministero dellosviluppo economico sono giunte al 18 novembre scorso intotale 993 richieste: 608 dal Centro-Nord, 350 dal Sud e35 dal cratere sismico aquilano. Le agevolazioni richiestesfiorano gli oltre 500 milioni di euro e riguardano soprattut-to iniziative nell'economia digitale seguite da progetti contecnologie nuove e sperimentali e dalla valorizzazione dellaricerca. Più in dettaglio, è l'e-commerce il settore preferitodagli startupper italiani, che dimostrano forte interesse an-che perambiente ed energia. Tra i settori più in vista, anchequello dei social network e del cloud computing, insieme aimateriali innovativi, life sciences, turismo e beni cultura-li, smart cities, bioagroalimentare. Il 52% delle domanderiguarda lo sviluppo di startup innovative già esistenti.Smart&Start Italia sostiene la nascita e la crescita dellestart-up innovative ad alto contenuto tecnologico per stimo-lare una nuova cultura imprenditoriale legata all'economiadigitale, per valorizzare i risultati della ricerca scientifi-ca e tecnologica e per incoraggiare il rientro dei «cervelli»dall'estero. La procedura per l'accesso alle agevolazioni ècompletamente informatizzata. Dal 16 febbraio è possibilepresentare domanda. Smart&Start Italia è una misura asportello, le domande sono valutate in base all'ordine diarrivo e non ci sono graduatorie. La dotazione finanziariaè di circa 200 milioni di cura

Incentivi Pagina 4

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, Lo studio Ubí-Einaiídi

«L'Italia? Orapuò rafforzarela ripresa»

MILANO La novità è che «ci siamo rimboccatile maniche», e chi lo sa: magari adesso, senon ci accontenteremo - semplicemente emediocremente - di essere usciti dalla crisi,potremmo anche essere noi a indicare lastrada. Forse non proprio a fare dalocomotiva. Ma in «un'Europa affannata, chefatica a trovare la propria misura», non solo«l'Italia si rivela in controtendenza»:potrebbe, per una volta, diventare l'esempiovirtuoso. Non sprecare la chance «dipende inlarga parte da noi», sottolinea ovviamenteMario Deaglio alla presentazione delRapporto sull'economia globale e l'Italia, etuttavia oggi più che mai sarebbe uncolpevole suicidio. Perché le basi per farcela,ci sono. Ampie. Tanto che, per la prima voltanei vent'anni di storia dell'analisi curata dalCentro Luigi Einaudi, spariscono (o quasi)«scetticismi sulla qualità della ripresa» e«critiche sulle capacità di agganciarla» ecompare, al loro posto, «un ragionevole,contenuto, sommesso ottimismo». Lo stessoche fa prevedere, o comunque ritenerepossibile, «un aumento della domandainterna, sostenibile per un lungo periodo,attorno al 2-2,5 %» e, in parallelo, unconseguente «incremento del Prodottointerno lordo anche dell'1,5-2%».

Dieci anni di crescita a questi ritmi, che sitradurrebbero tra l'altro in un aumentodell'occupazione, non sono del tutto unsogno. C'è però naturalmente una ragione seil rapporto, promosso da Ubi Banca epresentato ieri sera in Assolombarda, chiudeil proprio titolo con un punto di domanda-«La, ripresa, e se toccasse a noi?». La,questione è semplice. «La stagione di

opportunità» che si è aperta per il nostroPaese «dalla primavera 2oi5» nasce in fondodal modo in cui abbiamo saputo reagire allacrisi. Ci siamo «rimboccati le maniche»,appunto. Sï: «La politica ha dovuto inasprirela pressione fiscale il capitalismo ha dovutoliberarsi degli investimenti poco produttivi».Proprio questo ha però spinto alcambiamento, e riportato alla competitivitàchi è sopravvissuto all'inevitabile selezione.Con l'aiuto, si legge nel rapporto econfermano dal palco del dibattito VictorMassiah e Franco Polotti, ovvero il consiglieredelegato e il presidente di Ubi Banca, di unsistema del credito che «ce l'ha fatta adarrivare bene fin qui». E che è ora, nell'«Italiache sta ripartendo», pronto ad accompagnare«imprese e famiglie». Il problema, e aricordarlo per primo è Gianfelice Rocca,leader di Assolombarda, in apertura deldibattito cui partecipano tra gli altri AlbertoBombassei e Yoram Gutgeld, è che come èavvenuto per Expo «il futuro può riuscire asorprenderci, ma dobbiamo aiutarlo». Dove il«noi» sottinteso va letto come «sistema-Paese», politica in testa. Guai se ci beassimodei risultati raggiunti grazie al modo in cuiabbiamo reagito alla Grande crisi globale, oagli effetti delle prime riforme. Perché è veroche oggi stiamo meglio di altri in Europa, maè vero anche che la diagnosi per Rocca «ècomunque di difficoltà». In questo senso:«Se con le droghe petrolio ed euro, mai cosìfavorevoli, cresciamo appena dell'i- 1,5%, iocontinuo a preoccuparmi». Perciò, vietatoabbassare la guardia.

Raffaella Polato© RIaROpUZ1ONE RISERVATA,

La libertà economicama LJe, a 25 g.?

Zonaeli ro

® ItaliaRegnoUnitoStatiuniti 1995 2003 2007 2011 2013

Fonte: Fraser Institute, FCOnomic Freedomof the World: 2015 Annual Report d'Arco

Economia Pagina 5

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APPALTI PUBBLICI

Gare, bastacarzz onzcol rating

DI ANDREA MASCOLINI

È illegittimo chiedere cau-zioni con il rating per la par-tecipazione ad appalti pub-blici; si violano i principi diconcorrenza e si penalizzanole piccole e medie imprese.È quanto afferma il parereAnac (l'Autorità nazionaleanticorruzione) 21 ottobre2015 n. 171 con riguardoa una gara di appalto perl'affidamento del serviziodi taglio del manto erbosoe servizi accessori, il cui di-sciplinare di gara aveva pre-visto che per la produzionedella cauzione provvisoriai concorrenti dovessero fareriferimento a compagnieassicurative che rilascianole garanzie fideiussorie do-tate di rating, rilasciato dauna delle principali societàdi rating, non inferiore alcorrispondente punteggioBBB rilasciato da Standard& Poor's. In base alla nor-mativa vigente la cauzioneprovvisoria può essere co-stituita anche sotto formadi fideiussione bancaria oassicurativa o rilasciatada intermediari finanziaripurché questi siano iscrittinell'albo di cui all'articolo106 del decreto legislativo 1 °settembre 1993, n. 385, chesvolgono in via esclusiva oprevalente attività di rila-scio di garanzie e che sono

sottoposti a revisione conta-bile da parte di una societàdi revisione iscritta nell'alboprevisto dall'articolo 161 deldecreto legislativo 24 febbra-io 1998, n. 58. L'Autorità pre-sieduta da Raffaele Cantoneha nella sostanza, sia purein estrema sintesi, ripresoi contenuti della propriadeterminazione n. 1 del 29luglio 2014 che si era espres-sa nel senso che la richiestadi rating, pari o superioread un determinato minimo,attribuito dalle società dicertificazione internaziona-le si ponesse «in violazionedei principi di cui all'art.2, dlgs 16312006 in quan-to introduce restrizioni nonpreviste dal Codice che nonappaiono neppure correlatee proporzionate con gli obiet-tivi che si intende perseguire,potendo introdurre ostacolielevati alla partecipazionealle gare soprattutto per lepiccole e medie imprese».Nel provvedimento di oltreun anno fa si ponevano di-versi aspetti di illegittimità:la mancata accettazionedi garanzie da parte degliintermediari finanziari; larichiesta di un contratto au-tonomo di garanzia e, infine,il problema del rating che,con questo parere di precon-tenzioso viene di nuovo boc-ciato, nonostante sia moltospesso richiesto.

Appalti pubblici Pagina 6

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La [e€•rlgrlcgicr che c1rrrrW1r la rtosirrr r•ffix

Co iïuessi nome dello «slclrlng»c ii t ist delle c - , ir -elligentia

più recente uno degli atti di maggiore devasta-

I

registrati a Milano

per il car sharing. Nel

capoluogo lombardo

le auto in condivisione

hanno raggiunto quota

2.300 e il 12% degli

abbonati avrebbe già

deciso di abbandonare

la prima o seconda

auto di proprietà

zione di una città è avvenuto prima delle Olimpi-adi cinesi del 2008 quando sono stati condanna-ti interi antichi quartieri tradizionali di Pechinoin nome del progresso.

el 1811 un visionario progetto cittadino chia-mato Commissioners' Pran fece di Manhattan lacittà-griglia che conosciamo oggi: una rete distreet e avenue tutte perfettamente parallele econ distanze geometricamente predisposte a ta-volino. Il lavoro era iniziato nel secolo preceden-te, Anno Domini 1797, e la prima mappa della«City of New York» è datata 1807. Il Commissio-ners' Pran è stato giudicato come il singolo piùimportante documento nello sviluppo della cittàamericana più famosa del mondo anche se, nel-la storia, è stato criticato come prova evidentedella «predilezione dei repubblicani per il con-trollo». In ogni caso quell'atto fu uno di quei mo-menti irreversibili che per ogni città del globo siè verificato poche volte nei secoli o, addirittura,nei millenni.

Milano riflette ancora oggi nella sua anima araggiera l'essere stata, al tempo dei romani, unaccampamento militare costruito sulle ceneridella precedente città celtica Mediolanum. Lastruttura urbanistica meneghina si è andata poiad adattare in epoca medievale alle nuove esi-genze demografiche: ancora oggi la cerchia deinavigli coincide sostanzialmente con un traccia-to ellittico del XII Secolo. La stessa storia potreb-be essere ricostruita per tutte le città del mondo,con un minimo comune denominatore: da que-ste strutture non si torna indietro se non in ma-niera drastica e inaccettabile. Il Dna delle metro-poli, una volta codificato, non si può più cambia-re se non rompendone l'equilibrio: l'ultimogrande intervento a Roma fu la costruzione di viadella Conciliazione in epoca fascista, un inter-vento che rase al suolo un antico borgo. In epoca

Non è un caso che oggi si operi sulle strutturecon i «piani regolatori» e sui flussi «migratori»quotidiani degli esseri umani con talpe mecca-niche e gallerie sotterranee. Ma nonostante i pa-letti imposti dalle mura fisiche questa breve sto-ria delle città serve per capire come dietro allaformula banale della smart city - che sembraparagonare un'intera città a un gigantesco pro-dotto come uno smart phone - si celi in realtàun Commissioners ` Pran per ogni città del mon-do che vorrà approfittarne. E un nuovo tipo di ar-chitettura o, anche, di design delle città. Non sivede ma si vedrà. La trasformazione è un'occa-sione unica di rimodulare i flussi caotici ed inef-ficienti ma non, come si pensa erroneamente,dei soli dati digitalizzati: è vero che secondo leprevisioni di Cisco una città di un milione di abi-tanti nel 2019 genererà ogni giorno 18o milionidi gigabyte - motivo per cui il limite vero di svi-luppo potrebbe essere la carenza, in Italia, dibanda ultralarga analizzato nella prima inchie-sta di #ItaliaDigitale - ma questi gigabyte o te-rabyte di informazioni saranno al servizio dellepersone che la vivono. E, non dimentichiamolo,

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degli oggetti. In un famoso esperimento condot-to a Seattle da Carlo Ratti, direttore del Mit Sen-seable City Laboratory oltre che dell'Mit ItalyProgram, grazie a dei volontari vennero tracciatitutti gli spostamenti dei rifiuti: alcuni di questigirarono per settimane in lungo e in largo negliStati Uniti, peggio di jack Kerouac in Ori theroad. Altri, come le bottiglie di plastica dell'ac-qua minerale, rimasero a vita nelle discariche in-tomo alla città (uno dei partecipanti all'esperi-mento, da allora in poi, smise di acquistare bot-tiglie in pet...).

Un altro esempio di come la sharing economyporti con sé la capacità di superare le barriere fi-siche delle città viene da Airbnb, la piattaformacaliforniana di condivisione degli appartamenti:l'Italia è il terzo Paese per Airbnb se misurato intermini di appartamenti condivisi (180 mila, dicui 13 mila solo a Milano). L'Expo, da questopunto di vista, è stato un esperimento socialemolto interessante visto che è proprio grazie al-l'home sharing che l'offerta è potuta crescere se-guendo la domanda: durante il periodo sonostate 40o mila le persone che hanno soggiornatoa Milano e dintorni con Airbnb. «Quando la so-cietà sbarcò in Italia - ricorda il country mana-ger, Matteo Stifanelli - nessuno pensava a untale successo: l'utilizzo della carta di credito pergli acquisti è ancora oggi basso se confrontatocon gli altri Paesi e gli acquisti online latitano.Probabilmente ha avuto un ruolo il fatto che sia-mo il Paese che investe di più nel mattone e mol-ti sono proprietari».

Un recente paper sulla smart future mobilitydel Mit mostra che l'intera domanda di una cittàcome Singapore - considerata un test viventedi smart city - potrebbe essere soddisfatta conil 3o% dei veicoli attualmente presenti. Più in ge-nerale le automobili cittadine restano parcheg-giate per il 9,5% della propria vita (le nostre vettu-re ne sono la prova empirica), una percentualeche le rende il candidato ideale dell'economiadella condivisione.

Tuttavia è importante ,montare il malintesoche vede sovrapposti i concetti di car sharing esmart city: la mobilità è solo uno dei settori chepromettono un cambiamento radicale, anche seper ovvi motivi è più visibile degli altri e si pre-sta, dunque, ad essere raccontato con esperien-ze e numeri. Secondo il rapporto di Credit Suissesulla «sharing economy» quasi la metà del Pilmondiale (44%) è composto da settori con rile-vanti attività di condivisione. Tra questi il com-mercio (15% del totale), i servizi finanziari (6%) equelli assicurativi (4%)-

A Milano, città dove il fenomeno del car sha-ring è esploso con 2.300 auto e 340 mila accountaccesi, 12 iscritti ogni cento avrebbero già deciso- i dati sono stati raccolti dagli uffici di custo-mer satisfaction degli operatori - di abbando-nare la prima o seconda auto privata, mentre al-tri 8 starebbero pensando di farlo. Dunque, eccoun primo risultato concreto: in prospettiva po-trebbe ridursi la spoon river di automobili par-

milaLe personeche hannosoggiornatoa Milanoe dintornidurante Expocon le offertedi Airbnb

milioniLe simtelefonicheattive in Italia.Solo il 10%viene utilizzatoad usoesclusivo peril traffico voce

cheggiate che sono diventate, a causa del nume-ro, una nuova barriera cittadina. Se poi passiamodal car sharing al ride sharing (cioè al passaggiocondiviso in stile BlaBlaCar dove diverse personeche devono fare lo stesso tragitto da A e B deci-dono di farlo con un solo mezzo) l'impatto si hasu uno dei maggiori problemi delle città moder-ne: l'inquinamento. Sembra un gioco di numerima con una serie infinita di codici binari otoloisi possono ridurre la C02 e le polveri sottili. In unaltro esperimento sempre dello staff di Ratti sul-la municipalità di Manhattan sono state analiz-zate oltre 170 milioni di corse dei 13 mila taxi re-gistrati (la giornata tipo prevede 400 mila viag-gi). I taxi sono stati seguiti tramite Gps come si facon i rinoceronti nella savana e il risultato che èemerso è chiaro: se i clienti che si sono effettiva-mente mossi avessero deciso di condividere lecorse con un minimo disagio personale si sareb-be potuto ridurre il numero di viaggi del 40%- Ilche vuole dire: 40 in meno di tassametro per iclienti, 40% di riduzione dell'inquinamento e

o% di traffico da taxi.

Il collettore di questa trasformazioni - inutiledirlo - è lo smartphone. E così i servizi di condi-visione hanno avuto un grande successo nellecittà italiane come è dimostrato dal rapporto trautenti attivi di car sharing e popolazione milane-se, più alto di quello misurato in città d'avan-guardia come Londra e Berlino. La propensionedegli italiani all'uso dello smartphone (secondo idati Agcom ci sono go milioni di sim attive e me-no del lo% di queste è usato solo per il traffico vo-

Sui sociali ce) è un fattore importante di abilitazione della#cittàdigitale città intelligente. Un'altra conferma viene dallaper raccogliere diffusione di app in cui è l'utente attivo a contri-proposte buire al miglioramento del servizio. Un esempioe suggestioni è Moovit, applicazione israeliana per il trasporto

pubblico molto diffusa negli Usa, in Francia e inItalia, in cui le persone danno dei feedback intempo reale sul mezzo pubblico. Per ora il van-taggio deriva dal sapere in diretta se la linea checi apprestiamo a prendere ha dei problemi sulpercorso. Ma nella città intelligente integrata sipuò immaginare che lo stesso gestore del servi-zio possa prevedere dei percorsi altemativi.

«Milano in particolare - giudica Ratti - èuna delle città che ha fatto da pioniere in Europasulla mobilità e si sta trasformando velocemen-te. Ma non bisogna pensare che ci sia sempre bi-sogno di una regia complessiva, vedi per esem-pio Uber. A San Francisco il 50 dei viaggi vienefatto con il servizio Uber Pool in cui si condivideil mezzo. Peraltro questo servizio è nato dopoche Uber ha osservato il nostro studio del Mit suitaxi e ci ha chiesto di lavorarci». Secondo Ratti,comunque, siamo in una fase di transizione. «Ilcar sharing e il ride sharing saranno ulterior-mente trasformati dalle automobili che si guida-no da sole: con quelle Milano potrebbe raggiun-gere un altro ordine di grandezza». Per ora serveun po' di immaginazione per mettere tutto insie-me e fare di questo minestrone la città intelli-gente. Ma una cosa è certa: su questo treno l'Ita-lia è salita. Ora non bisogna scendere.

© R I PRO DUZIOfN RSERVA'A

Tecnologia Pagina 8

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Tecnologia Pagina 9

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Geometri: la concorrenzatra professioni non sia slealeRivedere il ddl concorrenza per fare in modo che siagarantita la trasparenza del mercato delle professioni.Le diverse categorie , infatti, devono poter concorrerepartendo da una comune disciplina normativa, fiscale econtributiva. L'allarme è stato lanciato all'unisono dallaCassa di previdenza dei geometri (Cipag) e dal Consi-glio nazionale della categoria nel corso delle audizionisul tema che si sono svolte il commissione industria alsenato. «La libera professione deve essere svolta senzadisparità e le diverse figure professionali devono poterconcorrere partendo da una comune disciplina norma-tiva, fiscale e contributiva. Il ddl concorrenza, invece,acuisce le differenze tra le società di ingegneria e quelletra professionisti» , ha sottolineato il numero uno dellaCipag, Fausto Amadasi. In particolare , sotto la lente deigeometri, l'art. 46 del ddl, che disciplina lo svolgimento diattività professionali in forma associata . Tale articolo, in-fatti , modifica solo parzialmente la complessa disciplinadelle società, di ingegneria (Si), non adeguandola a quelladelle società tra professionisti (Stp). Di fatto , quindi,viene meno quel processo di armonizzazione normativa,fiscale e contributiva tra tutte le società che svolgonoesclusivamente attività professionale , indipendentemen-te dalla forma giuridica assunta. «Se persisteranno leattuali asimmetrie normative i professionisti , singoli oassociati , difficilmente potranno competere con tali so-cietà, che possono organizzarsi liberamente senza esseresottoposte ad alcun limite normativo e optare scelte chespesso favoriscono forme di elusione fiscale e contribu-tiva, ha precisato il presidente del Cngegl, MaurizioSavoncelli, «occorre fare una distinzione tra le societàche operano solo in questo settore e quelle che invece sioccupano anche di altro. E indispensabile diversificare ledue realtà, che non possono essere trattate con la stessamodalità. Chiediamo che la libera professione sia svoltasenza disparità». «Ecco, quindi, che per far fronte a talidisparità», si legge nella nota diffusa dalla dall 'ente, «Ci-pag e Cngegl invitano il governo a emanare disposizioniche disciplinino l 'attività professionale basandosi su duepunti fondamentali: il riconoscimento della preminenzadell'attività professionale svolta in tutte le sue modalità,e la definizione di un trattamento fiscale e soprattuttocontributivo uguale per tutte le forme societarie in cuisi esercita tale attività».

Professioni Pagina 10

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Per il 2016 disponibili 700 milioni Oggi prima riunione della Commissione Bilancio,L _ 4 __ . A con una proiezione di finanziamenti a 1,6 miliardi venerdì la probabile scadenza per gli emendamenti

Rischio risorse per il Fondo PmiDa ripartire la dote della Stabilità per le garanzie - Alla Camera si ricomincia dal Sud

Carmine Fotina

Marco Rogari

ROMA

Unaplateapiù ampia, ratingper leimprese e la necessità di un qua-dro dirisorse certe perilprossimotriennio. Il Fondo centrale di ga-ranzia torna al centro di grandimanovre, con novità che parti-ranno nel 2016, e non è esclusoche, dopolamancataapprovazio-ne di una serie di emendamenti alSenato, il tema torni anche nelladiscussione sullalegge di stabilitàche si apre oggi alla Camera conriflettori puntati su quattro gran-di capitoli: Sudeimprese, sicurez-za, province, pensioni.

Per il Fondo di garanzia che co-

pre ifinanziamentiallePmi, come

rilevato anche dal dossier del ser-

vizio Bilancio del Senato, potreb-

be servire un chiarimento sulle ri-

sorse. Secondo le ultime ricogni-

zioni degli operatori, i 70 o milioni

già stanziati per il 2016 non sareb-

bero sufficienti allaluce dellacre-

scita dei finanziamenti garantiti

che potrebbero toccare alla fine

del prossimo anno 16 miliardi. Il

disegno di legge stabilità ha ali-

mentato una sorta di fondo unico

per le garanzie dello Stato, con 1,5

miliardi per ciascuno degli anni

2016 e 2017 C con 1,7 miliardi per il

2018, ma senza assegnare una

quota precisa al Fondo Pmi. I tec-

nici del Senato hanno annotato in

proposito la mancanza di una

«dettagliata illustrazione» di cia-

scuna garanzia statale che la nor-

mava afinanziare.Allabase della

scelta di governo ci sarebbero le

nuove regole Eurostat sulla con-

tabilizzazione delle garanzie ai fi-

ni dell'indebitamento netto, con

possibili riflessi anche sulle so-

glie di accantonamento di capita-le. Ma, al di là degli aspetti stretta-mente tecnici, senza un rapida ri-partizione il rischio potrebbe es-sere quello di ritrovarsi con unfondo non attrezzato di fronte ainuovi compiti. Dal 10 gennaio2016, ad esempio, limitatamenteai portafogli di finanziamenti, ilFondo coprirà anche operazioniche banche e Confidi siglano conle cosiddette mid cap (fino a 499

DECRETO GIUBILEO-EXPODopo le tensioni con iministeri sui tagli, ieri trovatala copertura : Lavoro e Mise trai più colpiti. Oggi testo alQuirinale e forse in Gazzetta

dipendenti) e non solo con le mi-cro e piccole e medie imprese.

In attesa di avere un quadro piùchiaro sul Fondo (giovedì tra l'al-tro c'è unariunione al Mise sulra-ting delle imprese che fanno do-manda) la manovra riparte allaCamera proprio nel momento incui sembra chiudersi la lungaquerelle sul decreto territorio(Expo-Giubileo-Bagnoli-Terradei fuochi). Dopo non poche ten-sioni nel consiglio dei ministri didomenica coni dicasteri coinvol-ti nella rimodulazione degli ac-cantonamenti2oi5, ieriè statatro-vatala quadratura del cerchio p erle coperture. Con un contributodei ministeri non inferiori ai 700milioni, a carico tra gli altri di La-voro (circa 15o milioni) e Mise(circa moo), il decreto "happydays" dovrebbe approdare oggial Quirinale e probabilmente già

in serata essere disponibile sullaGazzetta ufficiale.

Quanto alla "Stabilità", il testoieri è stato formalmente assegnatoinsieme alDdldiBilancioallacom-missione Bilancio della Camera,che oggi fisserà la scadenza per lapresentazione degli emendamen-ti daparte dei gruppi parlamentari(probabilmente il 4 dicembre) edeciderà la tempistica del dibatti-to. I relatori a Montecitorio sonoFabio Melfili (Pd) e Paolo Tancre-di (Ap).DomanipoilaConferenzadei capigruppo dellaCamera indi-cheràil momento in cui il testo do-vrà approdare in Aula per il secon-do via libera. Con conseguente ri-torno a Palazzo Madama per l'okdefinitivo quasi sicuramente pri-ma della pausa natalizia.

Trai ritocchi già certi c'è ilpac-chetto Sud. Anche se il Governonon ha ancora scelto tra le due op-zioni proposte dalla maggioranzaal Senato: mini-credito d'impostasugliinvestimentinelle aree svan-taggiate e prolungamento di unanno dellaprorogadelle decontri-buzione nella misura del 40% giàprevista dalla manovra. Molto di-penderà dalle risorse disponibilitenendo anche conto che il Gover-no appare intenzionato a destina-re alla sicurezza e all'intelligencenoumeno di 200-30o milioni. Altrifondi dovranno essere trovati perconsentire alle Province di garan-tire al meglio alcuni servizi essen-ziali come scuole e strade. Ci sonopoi la partita sulle pensioni, con isindacati (Cgil in testa) che spin-gono per rafforzare le misure suesodati e opzione donna, e sul"salva-delibere" comunali legateallatassazione sulla casa.

C) RIPRODD ZION E RISERVATA

Legge di stabiità Pagina 11

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La lente della Camera sul capitolo sviluppo

Rimasto in sospeso dopo il primopassaggio detta manovra alSenato, il nodoSud saràsicuramente sciolto aMontecitorio. Il Governo, delresto, lo ha ripetutamentegarantito negli ultimi giorni.Proprio l'esecutivo deve peròancora scegliere tra te dueopzioni proposte dallamaggioranza a Palazzo Madama:mini credito d'imposta sugliinvestimenti o estensione di unanno detta decontribuzione al40% peri neo-assunti

Alla Camera arriveranno iritocchi per rafforzare la dotedestinata alla sicurezza, inprimis alle forze dell'ordine eall'attività di intelligence. Aconfermarlo è stato ieri ilministro Boschi. Al momento siipotizza una nuova dote per il2016 non inferiore ai 200-300milioni. Una dote che potrebbeulteriormente salire nel caso incui dalla Ue arrivasse l'okall'esclusione delle nuovespese perla sicurezza dal Pattodi stabilità

L'andamento del Fondo di garanzia Pmi

LE RICHIESTE DELLE IMPRESE

Domande accolte 1/01-30/09

61.062

LE OPERAZIONI

Importo garantito medio1/01-30/09

72.454

94,599,7

2014 2015 2014 2015

Legge di stabiità Pagina 12

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CON MAKE IT

Prystntancercaingegneri

Prysmian (sistemi in cavoper energia e tlc) ha dato il viaal programma di recruiting«Make it», rivolto a ingegnerie tecnici con esperienza in am-bito industriale.

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Il gruppo mira a valoriz-zare i migliori talenti delsettore manifatturiero. At-traverso un percorso pro-fessionale di quattro anni,«Make it» offre un program-ma di alta formazione attra-verso la partecipazione allaPrysmian group academy.Il programma includerà duesettimane di formazione nel-la sede di Milano e due setti-mane nella nuova Manufac-turing academy di Mudanya(Turchia), polo specialisticoche verrà inaugurato nel gen-naio 2016.

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Lavoro Pagina 13

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Nominati i vertici delle AgenzieSaranno Maurizio Del Con-

te e Paolo Pennesi a guidare lefuture Agenzie nazionali per lepolitiche attive del lavoro e perle ispezioni, previste dal Jobs act.Le nomine sono state deliberateieri dal consiglio dei ministri, suproposta del ministro del lavoroGiuliano Poletti.

Del Conte, sulla cui nomina alvertice dell'Anpal dovrà essereacquisito il parere delle compe-tenti commissioni parlamentari,è professore di diritto del lavo-ro all'università Bocconi, Phdin diritto del lavoro e relazioniindustriali europei e comparatinell'università degli Studi di Pa-via e direttore della Research unitof law and economics studies delCentro di Ricerca P. Baffi. Con-sigliere giuridico del presidente

del consiglio dal 2014, è inoltremembro del comitato scientificoper l'indirizzo dei metodi e del-le procedure per il monitoraggiodella riforma del mercato del la-voro.

Pennesi, invece, è attualmentesegretario generale del ministe-ro del lavoro nonché coordinatoredel centro studi attività ispettiva.Ha iniziato la propria attività nel1984 come ispettore del lavoro aTerni, incarico mantenuto fino al1997. In servizio presso l'ufficiolegislativo del ministero fino almaggio 2000, nominato dirigenteha diretto la divisione di coordi-namento dell'Ispezione del lavorodal 2002 al marzo 2008, quandoè stato nominato direttore gene-rale per l'attività ispettiva delministero.

Jobs act Pagina 14

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eor►entento

Le a e le re ole,la nuova economiarichiede flessibilita

esperienza di Uber insegna che nonsempre gli interessi della domandacoincidono con quelli dell'offerta: da una

parte, anche in Italia, è emerso una sorta disupporto calcistico da parte degli utenti, gli«uberisti». Dall'altra chi offriva un servizioconcorrente - in primis i tassisti - ha reagitocon la mentalità della corporazione. Comehanno appreso anche i politici entrare in questocampo significa prepararsi a uno scontro duro,ma è innegabile che il risultato sia stato in realtàpositivo per quella parte dell'offerta che hasaputo accettare la sfida. Un esempio per tutti èMyTaxi, la app che permette di servirsi di untaxi tradizionale come se fosse un mezzo diUber: il tassista sa che dovrà essere valutato allafine della corsa con le stelline. E si comporta diconseguenza. Anche questo significa sapersimettere in gioco. Più in generale, proprio comefanno i tassisti di Mygaxi, l'intera struttura diuna città dovrebbe sapere accettare la sfidadella smart city: non chiedendo maggioriregole che hanno l'indubbio fine di strozzareuna nuova economia in divenire ma chiedendo,semmai, regole giuste e condivise.Recentemente è stato introdotto l'obbligo dipagare la tassa di soggiorno anche per chiutilizza un appartamento condiviso dellapiattaforma di Airbnb. Si potrebbe discutere alungo sull'opportunità di un altro balzello nelPaese delle cento tasse. Ma una cosa è certa: oper tutti, o per nessuno. Dunque, è stato giustofarlo. Diverso sarebbe volere costringere ilcomplesso fenomeno che ci vede essere un po'imprenditori e un po' consumatori, con le leggidell'industria professionale di settore. Chiaffitta saltuariamente non può essereparagonato a chi possiede un hotel. Proprionella patria di Airbnb, San Francisco, questotema è stato affrontato con un referendumpopolare e gli utenti hanno mostrato diapprezzare la flessibilità di questa nuovaeconomia. La lezione è questa: economia dellacondivisione uguale condivisione delle regole.Attenzione: non mancanza di leggi eatteggiamenti corsari. Ma nemmeno lacci elacciuoli per proteggere il vecchio. (m.sid.)

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Uber Pagina 15

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Ottocentomila posti scura candidatiLa Ue e il seminario Aspen: le posizioni scoperte per scarse competenze digitali nel 2019

MILANO Carlo Purassanta, am-ministratore delegato di Mi-crosoft Italia, la definisce unarivoluzione. Tale da cambiare iconnotati del lavoro per com'èstato inteso fino ad oggi. Entrodieci anni la popolazione mon-diale possiederà 20 miliardi didispositivi (tablet, pc, smar-tphone, netbook). Gli oggetticonnessi - leggasi «Internetof Things» - saranno diecivolte di più: 200 miliardi. Conuna proliferazione di contenutiprodotti senza eguali. E nuoveprofessioni ora agli albori.

Al seminario Aspen sul «la-voro del futuro» tenutosi qual-che giorno fa a Milano i quesitierano parecchi. Soprattuttouno. Esemplificato dal sociolo-go Domenico De Masi che ritie-ne - quella che stiamo co-struendo - la «prima societàche nasce senza un modello».Con un progressivo invecchia-mento della popolazione (sa-ranno gio milioni gli over 65nel 2020) e una carenza di com-petenze nei giovani che stannouscendo dalle università.

Un rapporto della Commis-sione europea fissa l'asticella a8oo mila posti di lavoro. Nellasola Europa. Vacanti. Nel 2019,

II lavoro del futuro

--onte: e )kllls rorjobs 2J14

tra quattro anni. Privi di profes-sionisti in grado di svolgere lemansioni che la nuova societàbasata sul trionfo dell'informa-tion technology chiederà. Cen-toventimila nella prima mani-fattura d'Europa, la Germania,segnala uno studio di BostonConsulting. Cristiano Radaelli,presidente Anitec (la settorialedi Confindustria delle aziendehi-tech) parla di urgenza. Del-

d AYCO

l'Italia e del sistema universita-rio nel suo complesso: «Perchénon immaginare ad esempiocorsi di laurea sui big data?», sichiede. Certo siamo lungi dal-l'affermarsi il teorema del lud-dismo tecnologico. Anzi sem-mai - per dirla con le paroledell'economista Marco Fortis- il rischio è esattamente l'op-posto: «Non ci troviamo difronte ad una disoccupazione

tecnologica derivante daltrionfo dei processi di automa-zione industriale (i robot al po-sto delle persone, ndr). Ci tro-viamo invece dinanzi alla ne-cessità di far salire di gamma lecompetenze collettive». A sup-porto della tesi Fortis cital'esempio della Grande Crisi.Che ha ulteriormente «terzia-rizzato» la società provocandola distruzione di intere filiereproduttive (leggasi l'edilizia,con 300 mila posti di lavorobruciati solo in Italia in setteanni): «Stanno decollando iservizi legati alla persona equelli professionali», dice For-tis. Complici le carenze delloStato sociale, da un lato. Com-plici le mancanze della scuola,dall'altro. Dalla badante al con-sulente Ict il passo può esserebreve. I professionisti di oggi (edi domani) ricoprono questiruoli che ammiccano al lessicoanglosassone della Silicon Val-ley: data scientist, chief tech-nology officer, web analyst,web ecommerce manager, svi-luppatore mobile, big data ar-chitect. Alzi la mano chi è alpasso con i tempi.

Fabio Savelli

L'incontro

Il «lavorodel futuro» eil futuro dellavoro: è iltema delseminariodell'Aspentenutosivenerdì scorsoa Milano

Secondo un

rapporto della

Commissione

europea in 10

anni saranno

800 mila i posti

di lavoro

vacanti per

carenze di

competenze

digitali. Solo

in Germania

saranno 120

mila

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Aspen Pagina 16

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Notai, responsabilità civilecon contributo ad hoe

Il contributo per la responsabilità civile del notaiodiventa una voce a sé. Non sarà più, infatti, ricompresonella quota annuale omnicomprensiva da versare alconsiglio nazionale del notariato (Cnn) ma sarà indi-pendente dalla voce degli importi dedicata alla gestio-ne. È questa una delle novità in arrivo per i notai dallalegge di Stabilità 2016 che sarà esaminata dall'auladella camera.

Entro il 28 febbraio, annualmente, le forme collettivedi assicurazione per la responsabilità civile derivantedall'esercizio dell'attività notarile saranno pagate conseparata contribuzione obbligatoria. Entro il 31otto-bre di ciascun anno per l'anno successivo, la misura deicontributi sarà definita dal Cnn in proporzione ai premie agli oneri da esso pagati, ragguagliata ai parametrisoggetti ad annotamento nei repertori di ciascun nota-io secondo quanto stabilito dalla legge e tenendo contodel numero e dell'ammontare dei sinistri liquidati perciascun notaio a partire dal 1° febbraio 1999. Il reatodi omesso o ritardato versamento di tributi riscossinell'esercizio di attività professionale sarà punito conla destituzione del notaio.

Cristina Bartelli

Responsabilità civile Pagina 17

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Cassazíone: per íl cornportarrtento pertalrnente rilevante è su fficíent,e il dolo generico

Riciclaggio, verifica più severaPer i professionisti il mancato identikit del cliente e reato

DI DARIO FERRARA

► tretta sull'adeguataverifica dell'antirici-ylaggio. Compie re-ato il professionista

che non identifica il cliente,e soprattutto il beneficiarioeffettivo della sua presta-zione, e che non verifica loscopo e la natura del rap-porto in tutta la sua durata.L'illecito penale è previstodalle norme antiriciclag-gio del decreto legislativo231/07 che impone severiobblighi a intermediari fi-nanziari ma anche ad avvo-cati, commercialisti, consu-lenti del lavoro e notai, lacui inosservanza è punitacon la pena pecuniaria. Aconsumare il reato è suffi-ciente il dolo generico, valea dire la mera coscienza evolontà di contravvenirealle prescrizioni in materiadi verifica della clientela. Equanto emerge dalla sen-tenza 46415/15, pubblicatail 23 novembre dalla quarta

sezione penale della Cassa-zione.

Astensione necessaria.Il ricorso del procuratoregenerale presso la Corted'appello è accolto controle conclusioni del pg dellaSuprema corte, che chiede-va il rigetto. Nell'ambito diun processo a carico di un

consulente del lavoro perappropriazioni indebite ecirconvenzioni di incapa-ce, si riapre il processo acarico di due dipendenti diun'azienda che rientra fragli intermediari finanziariindicati da un altro decreto,il 51/2007, come destinataridegli obblighi antiriciclag-gio: avevano concesso presti-ti senza pretendere che fossepersonalmente presente chine appariva richiedente,mentre in loro vece c'erasempre il professionista,imputato principale del pro-cedimento.

L'elemento soggettivo delreato si configura perché

le impiegate addette ai fi-nanziamenti sanno di con-travvenire alle regole nelmomento in cui avviano lapratica «per interposta per-sona». In effetti il decretolegislativo 231/07 imponeobblighi ben precisi a inter-mediari finanziari, società eprofessionisti: bisogna sem-pre identificare la personao le persone fisiche che inultima istanza possiedono ocontrollano il cliente perso-na fisica oppure la personafisica per conto della qualesi realizza un'operazione oun'attività. E quando nonrisulta possibile adempiereagli obblighi di verifica deveritenersi vietato instaurareil rapporto continuativo o laprestazione professionalecon il cliente. Parola al giu-dice del rinvio.

Antiriciclaggio Pagina 18

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Uno schema di dpr prevede la riduzione degli u ffzci da 103 a 80

Tiglio per 23 prefettureSforbiciata anche su questure e vigili del fuoco

DI CINZIA DE STEFANIS

tirso il taglio di 23prefetture, questuree strutture periferi-che dei vigili del fuoco

- secondo un processo di sop-pressione o accorpamento chedovrà avvenire entro il 31 di-cembre 2016. Per un risparmiocalcolato in un milione di euroa prefettura. Si passerà dalleattuali 103 prefetture ad 80.È con la bozza di decreto delpresidente della repubblica chevengono previsti i diversi taglidelle prefetture e questure eanche la riorganizzazione delministero dell'interno. Il dpr,deciso nell'ambito dei decretiattuativi di prossima emana-zione relativi alla riforma del-la pubblica amministrazione(c.d. riforma Madia) prevedel'accorpamento delle seguentiprefetture: Teramo (accorpataa L'Aquila), Chieti (accorpa-ta a Pescara), Vibo Valentia(accorpata a Catanzaro), Be-nevento (Avellino), Piacenza(Parma), Pordenone (Udine),Rieti (Viterbo), Savona (Impe-ria), Sondrio (Bergamo), Lecco(Como), Cremona (Mantova),Lodi (Pavia), Fermo (Ascoli Pi-ceno), Isernia (Campobasso),Asti (Alessandria), Verbano-Cusio-Ossola (Novara), Biella(Vercelli), Oristano (Nuoro),Enna (Caltanissetta), Massa-Carrara (Lucca), Prato (Pisto-ia), Rovigo (Padova), Belluno(Treviso). Il decreto mantiene

i cinque dipartimenti in cui èorganizzato il ministero: Affariinterni e territoriali, Pubblicasicurezza, Libertà civili e im-migrazione, Vigili del fuoco,soccorso pubblico e difesa civi-le, Amministrazione generale,politiche del personale.

DOTAZIONE COMPLESSIVA.

Nello schema di dpr vienestabilita la dotazione organi-ca complessiva del personaledell'amministrazione civiledel ministero dell'interno: 116prefetti, 700 viceprefetti, 572viceprefetti aggiunti, mentresaranno 200 i dirigenti di pri-ma e seconda fascia e 20.549quelli addetti alle aree fun-zionali. Sicuramente i prefettiinteressati ai tagli verrannodestinati ad altro incarico.

NUOVA STRUTTURA DEL MI-

Prefettureaccorpate

NISTERO DELL'INTERNO. Presso

il ministero dell'interno na-sceranno un «organismo indi-pendente di valutazione dellaperformance» sulle grandi ope-re e un «comitato per il coordi-namento dell'alta sorveglianzadelle grandi opere». L'ufficiocentrale interforze per la sicu-rezza personale confluirà poinell'ufficio per il coordinamentoe la pianificazione delle forze dipolizia, mentre continuerannoa dipendere dal dipartimentodella pubblica sicurezza la Dia,direzione investigativa antima-fia, e la scuola superiore di poli-zia per la formazione, la quali-ficazione e l'aggiornamento deifunzionari, nonché la scuola diperfezionamento per l'alta for-mazione e l'aggiornamento deifunzionari e degli ufficiali.

LA TEMPISTICA. Il provve-dimento detta infine le regoleapplicative. «Nelle more delprocesso di riorganizzazionedelle pubbliche amministra-zioni - stabiliscono le disposi-zioni transitorie - delle forze dipolizia e del corpo nazionale deivigili del fuoco, le prefetture, lequesture e le strutture perife-riche del corpo nazionale deiVigili del fuoco, cessano di eser-citare le loro funzioni secondoun piano di gradualità definitocon decreto del ministro dell'In-terno e comunque non oltre il31 dicembre del 2016».

La tagliola avverrà per le seguenti sedi: Teramo (accorpat-a L'Aquila), Chieti (accorpata a Pescara), Vibo Valentia(accorpata a Catanzaro), Benevento (Avellino), Piacenza(Parma), Pordenone (Udine), Rieti (Viterbo), Savona (Imperia),Sondrio (Bergamo), Lecco (Como), Cremona (Mantova), Lodi(Pavia), Fermo (Ascoli Piceno), Isernia (Campobasso), Asti(Alessandria), Verbano-Cusio-Ossola (Novara), Biella (Vercelli),Oristano (nuoro), Enna (Caltanissetta), Massa-Carrara (Lucca),Prato (Pistoia), Rovigo (Padova), Belluno (Treviso). Il decretomantiene i cinque Dipartimenti in cui è organizzato il ministero:Affari interni e territoriali, Pubblica sicurezza, Libertà civili edimmigrazione, Vigili del fuoco, soccorso pubblico e difesacivile, Amministrazione generale, politiche del personale.

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Al ministero dell'econornia pendono 250 fascicoli clic larreentano imposte interne e estere

Tasse doppie, l'Italia è a1 paloNessuna risposta a chi attiva la procedura amichevole

DI VALERIO STROPPA

talia al palo sulle proce-dure amichevoli. Solo nel2014 sul tavolo del Dipar-timento delle finanze, au-

torità competente alla gestio-ne delle «Map», sono piovuti89 nuovi casi di contribuentiche lamentano una doppiaimposizione. Ma gli accor-di con le controparti esteresottoscritti nello stesso annodal Mef sono stati appena 7,portando così il numero deifascicoli pendenti dai 173 diinizio 2014 ai 250 registrati al31 dicembre (+44%). Le con-troversie sull'applicazione dinorme convenzionali cresconoanche a livello internaziona-le: le Map instaurate dalleimprese nel 2014 sono statein totale 2.266, un valore mairegistrato in passato (il pre-cedente record erano le 1.910procedure avviate nel 2013),a fronte delle circa 1.400 de-finite. Schizzano in alto legiacenze, passate dalle 4.566di fine 2013 alle 5.423 di fine2014 (+19%). Due anni è iltempo medio necessario allaconclusione degli accordi. Acertificarlo è l'Ocse, che hadiffuso ieri le statistiche sul-le procedure amichevoli perl'anno 2014.

A cosa serve . La mutualagreement procedure (Map)è l'istituto previsto dall'arti-colo 25 del Modello Ocse per

risolvere «amichevolmente»le controversie impositiveche possono sorgere tra duestati che hanno sottoscrittouna convenzione. Le autori-tà competenti dei rispettivipaesi aprono un dialogo percercare di raggiungere un ac-cordo sull'oggetto della proce-dura. In Italia l'ente compe-tente alla gestione delle Mapè il Dipartimento finanzedel Mef. La consulenza e ilsupporto tecnico sono forni-ti dall'Agenzia delle entrate,anche per quanto concernela predisposizione del «posi-tion paper» che rappresental'orientamento dell'Italia. Adifferenza che nella conven-zione arbitrale in materia ditransfer pricing, la Map nonha obbligo di risultato, masolo un obbligo di diligenza:gli stati devono cioè fare tut-to il possibile (« shall endea-vour») al fine di addivenire aun accordo che elimini l'im-posizione non conforme allaconvenzione. Per questo mo-tivo l'attivazione di una Mapnon sospende la riscossionedegli atti impugnati (che deveessere richiesta dal contri-buente in via amministrati-va o giudiziale), né blocca ilcontenzioso.

I numeri . Il monitorag-gio delle Map diffuso ieridall'Ocse evidenzia una con-tinua crescita nel periodo2006-2013, con una leggera

Con

paeseOcse

Con

paese

non-Ocse-------------------------- ---------------------- -------------- ------------

Pe nr_ienti al 1_0 g.er3náo 2014 167 6

1 Avviate nell'anno 80 9-------------------i lDeflnite nell'anno , 7 ()

-------------- ------------j Ritlrate r3e11'anrto 1

Pendenti al 31 1 '/?{ 1 ---------- 88-----'

--i - - =- ------------Fonde: Oc,.e. M rtaé .A.9 :enier c.ce we Statìstics c 14

--- -- ----

frenata registrata solo nel2010, quando le richieste diprocedura amichevole pre-sentate dai contribuenti aipaesi Ocse erano state 1.341.Da lì in poi l'accelerazioneè stata costante, passandodalle 1.624 nuove Map del2011, alle 1.678 del 2012, alle1.910 del 2013 e per finire conle 2.266 del 2014. Lo scorsoanno i paesi che hanno vistopartire più controversie sonola Germania (374), gli Sta-ti Uniti (354 casi), il Belgio(205) e la Francia (201). Talistati guidano anche la classi-fica delle procedure penden-ti, nonostante le centinaiadi Map portate a termine: inGermania l'arretrato è sali-to a 1.029 casi (+20%), negliUsa a 956 (+30%), in Belgio a

492 (+55%) e in Francia a 549(-11%, dato che le autoritàtransalpine hanno chiuso nel2014 ben 270 procedure). Perquanto riguarda i tempi, ladurata media delle Map con-cluse nel 2014 in area Ocsesi attesta a 23,79 mesi, conun lieve incremento rispettoai 23,57 mesi dell'anno prece-dente, ma in miglioramentorispetto agli anni 2010 (27,3mesi), 2011 (25,59 mesi) e2012 (25,46 mesi).

L'Italia . Le statistichedell'organizzazione pariginamostrano un'Italia in dif-ficoltà nel fare fronte allacrescente richiesta di tutelada fenomeni di doppia impo-sizione. Solo nel 2014 sonostate recapitate al Df 89 pro-

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cedure amichevoli: una cifraconsiderevole se si pensa chein tutto il quinquennio 2006-2010 le richieste di accordoerano state in totale 101.Sono sette le Map portate atermine dall'Italia lo scorsoanno: di queste, una era sta-ta avviata nel 2008, due nel2009, una nel 2010, due nel2011 e una nel 2012. A ciòvanno aggiunte le oltre 200procedure amichevoli attual-mente gestite dal Mef ai sensidella Convenzione arbitraledel 1990 in materia di prezzidi trasferimento (nelle qualiperò, se gli stati non trova-no un'intesa entro due anni,interviene una commissioneconsultiva a fare da arbitro).

Il piano Beps . L'Azionel4del progetto Beps predispo-sto dall'Ocse riguarda pro-prio il potenziamento delleprocedure amichevoli. Glistati del G-20 si sono uffi-cialmente impegnati a rece-pire uno standard minimoche consenta una più rapi-da ed effettiva risoluzionedelle controversie legate aitrattati fiscali. Un percorsoche, ha ricordato ieri unanota dell'organizzazioneparigina, «passerà ancheda una più completa analisistatistica, pure per quantoriguarda le economie dei pa-esi non-Ocse che ad oggi nonrisultano mappate».

Oc Riproduzione riservata

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Via libera in Consiglio dei ministri al Dpcm che avvia la privatizzazione - Saranno coinvolti anche i dipendenti

In Borsa il 40% di Fs nel 2016Operazione da 3-4 miliardi - Resta il nodo della proprietà della rete

Dopo l'Ipo di Poste, il Go-verno prova a imprimereun'accelerazione al piano diprivatizzazioni. Ieri PalazzoChigi ha dato il primo via libe-ra al decreto della presidenza

del Consiglio che fissai criteriper l'apertura ai privati del4o% di Ferrovie dello Stato.L'operazione potrebbe vale-refino a 3-4 miliardi, e sarà ri-volta, oltre che a investitori

istituzionali italiani e interna-zionali, anche al pubblico deirisparmiatori, inclusi i dipen-denti. Ancora da sciogliere ilnodo dellaproprietàdellarete.

Santilli, Dominelli

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O O

PrivatizzazioniLA PARTITA DELLE FERROVIE

Il Consiglio dei ministri dà il via libera al Dpcmche avvia l'operazione: coinvolti i dipendenti

La proprietà dei binari potrebbe passare al Tesoroma la gestione resterebbe nel gruppo con Rfl

Sul mercato 1140% di Fs entro 112016Operazione da 3-4 miliardi, ancora da sciogliere gli interrogativi sulla proprietà della rete

ROMA

Ilgovernoprovaaimprimereun

colpo d'acceleratore al piano di pri-vatizzazioni con il via al pezzo piùpregiato, dopo l'Ipo di Poste: l'aper-tura p arziale ai privati del capitale diFerrovie dello Stato. Così ieri daPa-lazzo Chigi èarrivato unprimoviali-bera al decreto della presidenza delConsiglio che fissai criteri perla di-smissionediunpacchettononsupe-riore al 4o% del gruppo guidato daMicheleMario E ia.Difficilefaresti-me sulpossibile incasso,mal'operazinne potrebbe valere fino a 3-4 mi-liardi di curo. Com'eragià avvenutoper la privatizzazione di Poste edi Enav,ildocumentolicenziatoieri,predisposto dal ministero dell'Eco-nomia di concerto con lo SviluppoEconomico,indicaiterminigeneraliconcuisidovràprocedereall'aliena-zione di una quotaminoritariadellapartecipazione detenuta dal Mefsenzaperò sciogliere il nodo princi-pale, cioè l'esatto perimetro dellaprivatizzazione. Il Dpcm stabiliscequindi fl mantenimento, in capo alloStato, di un pacchetto non inferioreal 6o% e dispone che la cessione, darealizzarsi anche in più fasi, seguiràla strada di una offerta pubblica divenditarivoltaainvestitoriistituzio-vali, italiani e internazionali, e apertaaltresì anche al pubblico dei rispar-miatori, inclusi i dipendenti (perquesteultimeduecategoriesarannopreviste forme di incentivazione).

Ad ogni modo, con l'ok prelimi-nare di ieri il governo prova a far ri-partire idossier conl'obiettivo dita-gliare il traguardo entro la secondametàdel2o16 (sivedaancheintervi-sta in pagina). «È un avvio di percor-so - ha spiegato ieri il ministro delleInfrastrutture e dei Trasporti, Gra-ziano Delrio, subito dopo il Cdm -che tiene presenti alcune questioni:l'infrastruttura ferroviaria dovrà ri-manere pubblica, dovrà essere ga-

rantito l'accesso a tutti in manierauguale» .E ancora: dovrà e s s ere «ga-rantita l'indipendenza del gestore»e dovranno esssere«garantitigli ob-blighi di servizio pubblico e di pub-blica utilità» . Quanto alle modalitàcomplete di vendita, bisogneràaspettare,ha chiarito ancoraDelrio,«leprossimesettimane»,maperora«siamo soddisfatti» di un avviover-so «la direzione per garantire unamaggiore efficienza». Poi, in serata,da Reggio Emilia, Il ministro è torna-to sul dossier : «Ferrovie è un'azien-da importante e delicata , decisivaper il benessere della nostra comu-nità, le cose vanno fatte con calma eragionevolezza, come del resto ab-

«ACCE--S:-Delrio: «Un avvio di percorso:l'infrastruttura ferroviariadovrà rimanere pubblica,sarà garantito l'accesso a tuttiin maniera uguale».

biamo fatto conPoste».Resta da sciogliere, come detto, il

nodo di cosa sarà quotato. In seno algoverno non mancano i distinguotra chi, soprattutto dalle parti di ViaXX Settembre, propende per lapri-vatizzazione dell'intero grupposenzaspezzatinidi sorta(che èpoilaposizione storicadiFs e dell'adElia)e chi invece spinge per lavalorizzazione dialcuniasset ConiministroDelrio che, anche ieri, ha sottolinea-to l'esigenza di mantenere la retepubblica Sul tavolo c'è comunquel'ipotesi diriportarelaproprietàdel-larete sotto lo Stato, mantenendolagestione-cheèpoiquellacheprodu-ce il ritorno economico -, in seno aRfi, daincluderenelperimetro dellaprivatizzazione. Su questo, però,non c'è ancora unaparoladefinitiva

e il tema sarà oggetto di ulterioreconfronto trai ministeri interessati.Lamatassanonèfacie dasbrogliaree sul cosa portare sul mercato si èconsumato uno scontro durissimoanche in seno ai vertici dello stessogruppo, su posizioni antitetiche.NonacasoieriflpresidenteMarcel-lo Messoriètornatoamarcarelasuavisione. «Leggerò attentamente ilDpcm che, a quanto mi risulta, nondefinisce il perimetro dellaprivatiz-zazione. Come noto ci sono sensibi-lità differenti. Io rimango convintoche larete debbaessere scorporata erestare al ioo% in mano pubblica».Tanto èvero che lo stessopresiden-te aveva trasmesso, nei mesi scorsi,al ministro dell'EconomiaPier Car-loPadoan,unpaperincuitratteggia-va ivantaggi di una privatizzazioneper stadi, con la scissione di Rfi e ladismissione parziale di una partedellecontrollate.Mentrel'adEliasièlimitato ad osservare che «le sceltesono tutte esclusivamente dell'azio-nista, noi non possiamo aderire allescelte cheverranno daloro».Il com-pito di Fs, haaggiunto, «è preparare,come stiamo giàfacendo e abbiamouna discreta fase di definizione, ilpiano industriale» che «dà gli ele-menti certiper decidere almeglio».

In attesa delle prossime mossedell'esecutivo, i sindacati sono perògiàsul piede diguerraPeril segreta-rio generale della Fit Cisl, GiovanniLuciano, «laddove non ci sianochiarimenti, occorrerà mobilitarela categoria per un futuro sviluppoulteriore» del gruppo. «Siamo net-tamente contrari a qualsiasi formadi privatizzazione delle Fs», ha ta-gliato corto il numero uno della UilTrasporti, Claudio Tarlazzi. Men-tre il collega dell'Ugl Trasporti,Umb erto Nesp oli, hap urtato il ditocontroirischio «svendita» diFs.

Ce. Do.C) RIPRODD ZION E RISERVATA

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I target delle Ferrovie

I CONTIIn milioni di euro

Risultato netto Ricavi

0 200 400 600 8.000 8.200 8.400 8.600

. 8.390

8.500

INVESTIMENTIIn milioni di euro 2014 2015* 2016*

6.144

4.971

4(*) Previsioni

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Green jobs, progetto ExTraRES per le scuoleL'offerta di green jobs in Italia è in continuacrescita , anche grazie alle oltre 372 mila im-prese della Penisola che hanno scelto di pun-tare sulla sostenibilità ambientale. A fronteperò di questo mercato del lavoro «vivace»,soprattutto nel settore delle fonti rinnovabi-li, l'Ocse ha lanciato un grido di allarme perl'Italia sul fronte scuola , invitando ad operaremaggiormente nel settore della formazioneambientale . Per incentivare i giovani ad avvi-cinarsi a questi temi , conoscere le opportunitàofferte dal settore della green economy attra-verso l 'esperienza diretta in azienda, è natoil progetto Ex-aRES ( Exchange and Trai-ning in Renewable Energy Sector ),il progettodi mobilità transnazionale per studenti degliistituti di istruzione superiore tecnici e pro-fessionali , che facilita il contatto tra studentie mondo delle imprese europee che operanonella green-economy.Il progetto è promosso dalla multiutility EstraSpa, nell 'ambito del Programma Europeo Era-smus+, Azione Mobilità ai Fini dell'Appren-dimento , ambito Formazione Professionale,di cui Isfol è Agenzia Nazionale . L'obiettivo

è offrire a 105 studenti italiani degli istitutisuperiori partner (età compresa tra i 18 e i21 anni) un tirocinio formativo di 2 mesi inimprese del settore della green economy inBelgio, Grecia, Malta, Portogallo, Regno Unitoe Spagna. Il fine è quello di trasferire ai par-tecipanti conoscenze per lavorare nei settoridella sostenibilità ambientale, produzioneenergia da fonti rinnovabili, riciclo, bioedili-zia e accrescere così la loro competitività sulmercato del lavoro, che può contare ad oggi supiù di 3 milioni di lavori verdi.Il progetto, che coinvolge 15 scuole in 4 regioniitaliane (Toscana, Marche, Abruzzo e Umbria),è la continuazione del primo progetto Extrares,grazie al quale gli studenti si sono recati inGermania, Olanda Malta, Inghilterra, Svizze-ra, Portogallo e Spagna. La partecipazione alprogetto è aperta a tutti gli studenti o ai neo-diplomati (da almeno un anno), residenti in Ita-lia, provenienti dalle scuole superiori partner.Prima della partenza, gli studenti seguirannoun percorso di orientamento sull'esperienzaall'estero.

Info. https.llwww.estraspa.it

Formazione Pagina 27

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Studiare all 'esterocon le borse di studio s

DI MICHELA DEI

n anno scolastico all'estero conU il Programma Itaca realizzato

dall'Inps e da Navigando. L'or-ganizzazione, specializzata in

interscambi culturali, dà la possibilità diusufruire delle 860 Borse di studio ban-dite dall'Inps in favore di studenti chefrequentano la seconda o la terza classedella scuola superiore di secondo grado,figli o orfani di dipendenti o ex dipen-denti pubblici.

Grazie alla collaborazione con il networkYfu, Youth for understanding, gli studentiavranno l'opportunità di scegliere la giu-sta esperienza tra più di 50 destinazioni inEuropa o nel resto del Mondo, in college ofamiglia, per la durata di un trimestre, unsemestre o un anno scolastico.

Le borse di studio Inps copriranno le spe-se scolastiche, di vitto e alloggio, dei tra-

sporti, del viaggio di andata e ritorno e dialtre spese.

Attraverso il programma gli stu-denti non solo potranno imparareuna nuova lingua, ma comprendere cheesistono diversi modi di vedere il mondocondividendo tradizioni, costumi e usan-ze lontane.

I ragazzi e le famiglie verranno sup-portati in questo percorso con l'esclusivaformazione on line e residenziale primae dopo l'esperienza all'estero grazie alsupporto di personale qualificato.

Le iscrizioni Ori lene potranno esserepresentante fino al 13 Dicembre 2015.

Dopo l'uscita delle graduatorie dei ri-chiedenti aventi diritto, si potrà indicarela scelta del soggiorno fino al 5 Febbraioe presentare tutta la documentazione ri-chiesta entro il 31 marzo 2016.

Info: www. navigando,it-@ Riproduzione riser ta-

Formazione Pagina 28

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aoo%ao/ ao//aogo 21,oli/ aoi/i%W

ab/d///ao/aa aaaaa/io illiü aaaí

.Enpael, un patrimonio adisposizione degli iscritti

Ogni ente di previdenza è alimen-tato dai contributi degli iscritti. Maper cosa vengono utilizzate questerisorse? Ecco il modello della Cassadei Consulenti del lavoro. Ciascuniscritto ha un proprio montantecontributivo, nel quale confluiscel'intero ammontare del soggettivoe il 75% dell'integrativo: nessunaaltra Cassa di previdenza offreai liberi professionisti iscritti unsimile vantaggio. Infatti, il contri-buto integrativo, nella stragrandemaggioranza dei casi, non entranei montanti individuali o lo è inminima misura. E cosa ne fa l'En-pacl del 25% residuo? Semplice:della somma annualmente dispo-nibile, una parte va a capitalizza-re il sistema e un'altra parte tornaagli iscritti, sotto forma di attivitàdi sostegno all'esercizio della pro-fessione di consulente del lavoro.Si tratta di cifre importanti, ognianno comprese tra i 6 e i 7 milionidi euro, che vengono utilizzati inbase a un programma di interventistudiato ad hoc dall'Assemblea deidelegati dell'Ente in sede di appro-vazione del bilancio di previsione.Sostegno alla genitorialità, aiutiai neo iscritti, finanziamento de-gli interessi sui prestiti, misurea favore del passaggio degli studiprofessionali, polizza di assisten-za sanitaria integrativa, long termcare, facilitazioni per i praticantie i professionisti affidatari, sonoalcune delle misure già adottatedall'Enpacl in favore dei propriiscritti, senza alcun onere aggiun-

tivo, finanziate con l'utilizzo delcontributo integrativo che, in talmodo, viene redistribuito all'inter-no della categoria associata. Inol-tre l'Ente, attraverso la FondazioneUniversolavoro appositamente co-stituita, ha avviato lo sviluppo diuna piattaforma informatica inno-vativa, dedicata solo ai Consulentidel Lavoro, che consentirà la sem-plificazione delle attività di studioe migliorerà i rapporti telematicicon la pubblica amministrazione.Cosa accadrebbe se l'Ente non uti-lizzasse per tali finalità, che hannoun ritorno diretto sugli iscritti, i 7milioni di euro di contributo inte-grativa a ciò statutariamente de-stinati? Semplice: finirebbero peraumentare il già cospicuo patrimo-nio dell'Ente. Dunque, non andreb-bero persi. Tuttavia, come noto, lasituazione patrimoniale degli entidi previdenza dei liberi professio-nisti, seppure privatizzati, figuranegli attivi del bilancio consolidatodello Stato. In tal senso, il rischiodi nazionalizzazione di tali riservenon è mai pienamente svanito. Eallora è bene che i consulenti dellavoro fruiscano appieno ogni annodei vantaggi che la riforma offre,in termini di assistenza sanitariaintegrativa e di servizi a sostegnodella professione. In tal senso, l'As-semblea dei delegati è chiamataa effettuare scelte coerenti con ilpanorama della professione e ilConsiglio di Amministrazione aesercitare effettivamente i poteridi spesa che gli competono.

Contributi Pagina 29

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L'allarme del presidente Cnai: non possiamo agire come 40 anni fa

Corpi intermedi in crisiVa aggiornato il modello di rappresentanza

DI oLA Di RENZO

E MATTEO SCIOCCHETTI

a chiara deriva è l'irrile-vanza. «Non ci sentiamodelle facili Cassandre,ma bisogna sottoline-

are che la rappresentativitàdei corpi intermedi, oggi, statoccando livelli di popolaritàminimi e un'utilità sociale pariallo zero». Questo il tono duro,ma realista, del presidente delCnai, Orazio Di Renzo, a com-mento delle ultime vicissitudi-ni in ambito di concertazione.

Irriso dal governo è, in primoluogo, il sistema confederale,che negli ultimi anni ha esibitoun'incapacità a rappresentaregli interessi di chicchessia, senon i propri, in una perversatendenza autoreferenziale.Quest'estate abbiamo assistitoa segnali che facevano spera-re nella messa in opera di unariforma del sistema pensioni-stico; salvo poi, bruscamente,fare marcia indietro, lasciandospiazzati coloro che si aspetta-vano delle novità al riguardo.

«Così i sindacati, che sem-brano sempre e solo impegna-ti nella difesa esclusivamentedegli interessi dei pensionati,che tratteggiano buona partedei suoi tesserati, altro che sin-dacato dei lavoratori!, si sonovisti chiudere la porta in facciasenza che la cosa abbia suscita-to interesse all'interno dell'opi-nione pubblica. Ora si trovanoa rincorrere il governo con unabozza di proposta unitaria, dapresentare il prossimo 17 di-cembre all'assemblea dei dele-gati, per essere votata», ricordail presidente Di Renzo.

L'Europa e la mancanza difondi sono gli alibi ufficiali diun mancato intervento sullepensioni che si palesa (anche)come un discreto affronto aicorpi di rappresentanza. Cosìtornano periodicamente allaribalta le intenzioni, tutt'altroche celate, del governo, di agireper decreto, a gamba tesa, nella

regolamentazione dei rapportitra le parti sociali.

«Ovviamente la partita inatto è molto più complessa diquella che potrebbe sembrareuna scaramuccia tra oppostefazioni. Assistiamo a un con-fronto in cui si stanno testan-do le forze in campo, calcandola mano: in principio fu il JobsAct a mettere in crisi un siste-ma consolidato (quello delloStatuto dei Lavoratori, ndr)che rimaneva intonso, o quasi,dagli anni 70. Lo Statuto eraun testo creato in un deter-minato mondo, che potremmodefinire analogico; oggi, in unmondo dichiaratamente digi-tale, è apparso chiaro che nonpossiamo più avvalerci deglistessi strumenti di quarant'an-ni fa. Domani, chissà, potrebbeattuarsi un'azione legislativanei confronti del modello con-trattuale, del salario minimoo della partecipazione», com-menta il presidente Di Renzo.

Gli scenari della moderni-tà vedono la nascita di altreesigenze, rispetto a quelle delpassato: l'imprenditorialitàcontemporanea impone unariorganizzazione continuadelle strutture, pena la perdi-ta di efficacia. Sono richiesteparti sociali snelle, dinami-che, territoriali, quindi sveltenel recepire le esigenze dellerealtà fattuali, elementi diun mondo in cui i parametrinazionali della contrattazionerappresentino solo il perime-tro della contrattazione reale,quella aziendale.

I corpi intermedi, incapacidi offrire una resistenza con-creta agli interventi statali,sembrano infatti tenuti in-sieme solo dall'ampio «poterediffuso», costruito in decenni diabbraccio con il mondo politico.I sindacati, poi, si sono involutifino alla perdita di incisività,anche a causa di scelte scel-lerate e di arrocchi ideologici.«Ora che il legame tra mondopolitico e sindacati confede-

rali appare non certo reciso,ma, quantomeno, fortementesquilibrato a favore dei partiti,verso quello al governo, in par-ticolare, ci troviamo di frontea dei giganti cristallizzati neltempo, che però continuano acostarci veramente troppo, datutti i punti di vista», sostieneil presidente Di Renzo.

Ora, continuando a ignoraregli insegnamenti della storia,di fronte dell'impasse riguar-do il rinnovo dei contratti dellapubblica amministrazione, peresempio, i confederali tornanoa minacciare l'allestimentodelle consuete manifestazioninazionali e degli scioperi gene-rali: «Perseverano così con glistrumenti di lotta tradiziona-le, che sortiscono il solo effettodi danneggiare gli utenti e lacollettività. Invece di difende-re gli interessi dei lavoratorimediante un'organizzazionemoderna e attività di seriaproposta, continuano con ilsolito teatrino: evidentementesono costitutivamente incapacidi aggiornarsi», critica il presi-dente Di Renzo.

Sarà per mancanza di cari-sma, struttura antiquata, unapercepita mancanza nella di-fesa degli interessi dei lavo-ratori, la crisi economica e ilnullo investimento nel sistema

Orazio Di Remo

CNAI Pagina 30

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Paese, ma il mondo sindacaleoggi dimostra un affanno permolti versi inedito. Difficoltàsconosciute anche nei momentidi crisi organizzative gravi, oc-corse nei decenni passati.

«Ci troviamo, forse, dinan-zi a un punto di non ritorno:la fine di una gestione politi-co/sindacale incentrata soloall'ottenimento di potere epoltrone. Può darsi che questasia l'occasione per elaborareun'alternativa moderna per ifuturi rapporti tra proprietàe lavoratori. Obiettivo? Unmondo della rappresentan-za che si focalizzi sull'analisidella organizzazione del la-voro e della produzione, sullaconoscenza non solo dei pianidi investimento delle impresema anche delle prospettiveprofessionali delle persone, conun potenziamento del welfareaziendale: questo è il futurodelle parti sociali, sempre chenon vogliano essere spazzatevia dal progresso», esamina ilpresidente Di Renzo.

In piena deriva postmoder-na, i corpi intermedi maggior-mente rappresentativi, nonhanno ancora realizzato lafine delle grandi narrazionie dei forti impianti ideologici,chiusi, come sono, in una realtàartefatta, che esclude il coin-volgimento reale degli indivi-dui: «Hanno abdicato ormaida lungo tempo al loro ruolo dirappresentanza, non riuscendoa favorire più la capacità di im-presa da un lato e la promozio-ne dei diritti sociali dall'altra.Hanno, infatti, abbandonatoquasi completamente la curadi intere categorie, come i pre-cari, gli atipici, i lavoratori au-

tonomi e gli stessi imprendito-ri, per non parlare dei giovanie delle donne. E non è quindiun caso che la disaffezione sipalesi in varie occasioni. Peresempio, durante le votazioniper le Rsu: assistiamo ad af-fluenze risibili, con percentualiche manifestano una parteci-pazione molto limitata allavita del sindacato», ricorda ilpresidente Di Renzo.

Ma se Atene piange, Spartanon può certo ridere. Dopo leroboanti dichiarazioni prove-nienti da viale dell'Astronomiasul rinnovo dei contratti e l'au-gurio di un ammodernamen-to nei rapporti contrattuali,il comparto chimico ha vistomaterializzarsi il rinnovo delcontratto collettivo seguendole stesse procedure di sempre.«Altro che cambiamento dellerelazioni tra corpi intermedie ultimatum vari: si concre-tizza una moratoria per tuttoil 2016 sugli aumenti che bi-lancia il potenziamento dellapartecipazione sindacale e del-le relazioni e alcuni interventiin materia di welfare, come leferie solidali. Un discreto colpoalla credibilità dei vertici degliindustriali. La Confindustriamanifesta così anch'essa unoscollamento tra base e rappre-sentanti: non vi è più un'iden-tità ben definita, una proget-tualità manifesta e, pertanto,i singoli membri sembranoprocedere in ordine sparso, alnetto delle belle dichiarazionidei forum e delle convention»,sottolinea il presidente Cnai DiRenzo, «l'unico vincitore è chiha puntato sulla fine dell'inter-mediazione per come l'abbiamoconosciuta fino a oggi».

Pagina a cura, d.i. Cnai m Coordinamentonazionale associazioni imprenditori

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