CAVESE FRANCAVILLA SI GIOCA ALLE ORE 15 · tattica ha rimescolato le gerarchie”. ... l’esonero...

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REAGIAMO! REAGIAMO! Anno 23 - n. 13 - 11 marzo 2018 on line www.obiettivocavese.it Foto: Agenzia Viceversa CAVESE FRANCAVILLA SI GIOCA ALLE ORE 15.00 CAVESE FRANCAVILLA SI GIOCA ALLE ORE 15.00

Transcript of CAVESE FRANCAVILLA SI GIOCA ALLE ORE 15 · tattica ha rimescolato le gerarchie”. ... l’esonero...

REAGIAMO!REAGIAMO!

Anno 23 - n. 13 - 11 marzo 2018on line www.obiettivocavese.it

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“Il campionato al Potenza nonlo regalo” aveva tuonato Mas-

similiano Santoriello nella sala

stampa del “Curcio” di Picerno, in

un moto di rabbia e delusione. “Chinon se la sente di lottare, si facciada parte” aveva pure aggiunto, ri-

volgendosi a squadra e staff tecnico,

richiamati a dare il massimo nelle 8

gare ancora restanti.

La risposta del gruppo alle sol-

leticazioni del patron, complice la

sosta del torneo, arriverà oggi, contro

il Francavilla di Lazic.

Una vittoria scaccerebbe via le

nubi, un passo falso, l’ennesimo ca-

salingo degli ultimi 3 mesi, sdoga-

nerebbe la parola crisi, fin qui mai

utilizzata nonostante gli incidenti di

percorso con Manfredonia, Turris e

Cerignola.

Le chance di vittoria finale, dopo

la sconfitta di Picerno, sono abbon-

dantemente precipitate.

Otto punti di vantaggio sembrano

essere un margine più che rassicurante

per il Potenza, una corazzata capace

di primeggiare in campionato come

in Coppa Italia – in settimana ha

conquistato l’accesso alle semifinali

superando il Cerignola – con im-

pressionante autorevolezza.

Ribaltando il concetto espresso

da Santoriello 15 giorni fa, solo i lu-

cani, con un autentico harakiri, po-

trebbero regalare il campionato agli

aquilotti.

Bitetto e compagni, tuttavia, han-

no il dovere di non mollare.

Nel calcio può succedere di tutto,

anche che un campionato già prati-

camente assegnato possa clamoro-

samente riaprirsi, e poi c’è un secondo

posto da conservare, che potrebbe

rivelarsi utilissimo sia in chiave play-off sia per gli eventuali ripescaggi in

Serie C.

Testa più che mai al presente,

dunque, per evitare di chiudere in

malo modo una stagione per lunghi

tratti più che positiva.

Rendere ancora un po’ dura la

vita al Potenza si può, si deve.

Costringerlo a vincere con (al-

meno) 82 punti in classifica, potrebbe

essere già un piccolo/grande obietti-

vo.

Proviamoci!

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11 marzo 2018

EDITORIALE

L’ora delle

risposte

APietro Tripoli evoca bei ricordi il Francavilla. La

vittoria dell’andata al “Fittipaldi” portò la sua firma,

con un assist per Martiniello, autore del vantaggio, e

un gran gol dalla distanza che sigillarono il terzo successo

esterno stagionale di una Cavese che cominciava a innestare

le marce alte.

Sembrava fosse diventato un titolarissimo, per dirla

alla Sarri, inamovibile, indispensabile. Il tempo ha detto

altro. Le cose sono andate diversamente. Quasi cinque

mesi dopo quella vittoria a Francavilla sul Sinni, Tripoli

da pedina strategica nello scacchiere di Bitetto si è

ritrovato ad essere quasi un oggetto misterioso. Vittima

eccellente, ma non la sola, del passaggio dal 4-3-3 al 3-

5-2 deciso da alla vigilia della gara interna col Taranto

del 19 novembre.

In pratica poco più di due settimane dopo la gara del

“Fittipaldi”, per l’ex esterno di Varese ed Ascoli è iniziato

un altro campionato, fatto di panchine e tribune. Tante.

Troppe. I minuti giocati si sono ridotti a una manciatina e

le presenze in vere e proprie comparsate.

“Il cambio di modulo mi ha penalizzato – spiega ai

nostri microfoni l’attaccante siciliano – perché nel 4-3-3di inizio stagione mi ritrovavo bene, avendoci giocatospesso nel corso della mia carriera. La nuova situazionetattica ha rimescolato le gerarchie”.

Dodici presenze fino alla gara di Taranto, di cui 9

da titolare, soltanto 6 nelle successive 13 gare e tutte

subentrando dalla panchina. Come hai vissuto questo

periodo… difficile?

“Quando non giochi, è inutile negarlo, non si sta bene.

I primi tempi sono stati i più complicati, anche perché

dopo aver superato un piccolo problema alla caviglia, che

mi ha tenuto fuori un paio di settimane, mi sono sempre

allenato regolarmente”.

Col tempo hai digerito meglio le scelte di Bitetto?

Si riparte dal Francavilla. TripoliIl k.o. di Picerno ha allontanato la vetta e alimentato tensioni. L’atta

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“Ho ragionato da professionista, pensando

al gruppo e al suo bene. Le scelte del tecnico si

rispettano e io ho sempre pensato esclusivamente

ad allenarmi bene, per farmi trovare pronto in

caso di bisogno”.

Come l’altra domenica a Picerno, dove

sei entrato con grande determinazione e hai

pure segnato il gol del momentaneo 2-2.

“Sì, anche se il risultato alla fine non è

stato positivo e ancora ci chiediamo come sia

potuto accadere. Eravamo in vantaggio di un

uomo e di un gol, avevamo la gara in totale

controllo”.

Appagamento? Deconcentrazione?

“L’errore è stato probabilmente quello di

non aver chiuso la partita e aver pensato di

gestire il vantaggio. Il Picerno sembrava ormai

alle corde e, invece, ha tirato fuori energie ina-

spettate”.

La società non ha preso bene la sconfitta.

Il patron Massimiliano Santoriello ha usato

toni duri nei confronti di squadra e tecnico

subito dopo la gara.

“Sono anni che gioco a calcio e quando si

perdono partite come quelle di Picerno si genera

sempre grande tensione. Tutti i componenti del

club ci sono rimasti male e noi in primis. Capisco

perfettamente lo sfogo di Santoriello, è stato

quello di un innamorato deluso. A caldo poi lo

sfogo è sempre più forte, anche se quei concetti

ce li ha ripetuti pure il martedì al campo di alle-

namento”.

Mancano 8 giornate dalla fine del torneo

e il Potenza ha un rassicurante +8 da gestire:

con quali motivazioni scenderete in campo?

“Dobbiamo trovarne tante, perché il rischio

è di non arrivare bene ai play-off e in quel caso

si farebbero davvero brutte figure. Il discorso

promozione tra l’altro non è ancora chiuso e

non lo sarà fino a quando non sarà l’aritmetica a

dare il titolo ai lucani. Nel calcio può succedere

di tutto e noi non possiamo permetterci di farci

trovare impreparati”.

Il Francavilla di Lazic è una brutta gatta

da pelare. Cerca punti per salvarsi senza

i play-out.“Questo è un girone difficilissimo. Nessuno

ci ha regalato punti finora e sarà così fino alla

fine. Anche questa domenica dovremo sudare

sette camicie per portare a casa la vittoria.

Ti aspetti il ritorno al 4-3-3?

“Qualcosina il mister l’ha provata in setti-

mana, ma anche col ritorno al modulo a tre

punte non sarei certo di una maglia da titolare.

In attacco siamo tanti, la concorrenza è mici-

diale. Con quel modulo, però, mi trovo davvero

bene”.

oli: “Bisogna subito rialzarsi!”L’attaccante siciliano, tornato al gol al “Curcio”, non demorde

ULTIME DAL CAMPO

Si ritorna al 4-3-3?Tra i pali ballottaggio

Marruocco-Blanchard

D’Alterio squalificato e Bisogno a Viareggio

con la Rappresentativa Serie D. Sono

queste le due defezioni con cui Bitetto

fa i conti per apparecchiare la formazione da

contrapporre al Francavilla.

Quali scelte farà?

La soluzione del rebus portiere determinerà

la dislocazione degli under sul rettangolo di

gioco. Chi mettere a guardia dei pali? L’esperto

Vincenzo Marruocco o l’esordiente Maxime

Blanchard (nella foto in alto)? Eccolo il primo

nodo che dovrà sciogliere il tecnico.

La scelta di un over tra i pali comporterebbe

l’impiego di un giovane anche a metà campo

(Logoluso, Turmalaj), come già avvenuto nella

parte iniziale della stagione. Con il portierino

canadese, ex Audax Cervinara, classe 1998,

Bitetto potrebbe piazzare un calciatore esperto

in più tra quelli di movimento.

Poi c’è l’incognita modulo.

Il 3-5-2, a lungo affidabile e redditizio, si

è rivelato piuttosto vulnerabile nelle ultime 5

domeniche, durante le quali la Cavese ha subito

ben 9 gol, 6 dei quali in campo avverso, dove

fino a qualche domeniche fa, anche grazie alla

difesa a 3 (che poi diventava a 5), di tiri in

porta ne concedeva davvero pochi.

Con il Francavilla, dunque, si potrebbe

tornare al 4-3-3 e alle sue geometrie più armo-

niche e spettacolari, sfruttando di più e meglio

il ricco reparto offensivo, fin qui forse troppo

sacrificato.

Bitetto lo ha provato anche giovedì nel

test di metà settimana.

È più di un indizio.

MANUELA MANZO

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11 marzo 2018

La Cavese avrà un nuovo direttore sportivo,

ma non adesso. Non a breve. La scelta

sarà fatta tra un mesetto, quando sarà più

chiaro anche il torneo nel quale potrà ci-

mentarsi il club nella stagione 2018/19.

È questa la novità della settimana o

meglio la “non novità”, arrivata dalla stanza

dei bottoni, dopo ore di consultazioni, in-

contri, contatti telefonici. Sono stati due

giorni intensi, quelli di inizio settimana,

per il patron Massimiliano Santoriello, che

nella tarda serata di lunedì ha anche avuto

modo di conoscere di persona Peppino Pa-

vone, il capitano della “Real” Cavese vit-

toriosa a Milano, sempre legato ai colori

bianco-blu, e già in estate prodigo di consigli

per la società subentrata alla gestione Cam-

pitiello: gli arrivi di Leonardo Bitetto in

panchina e di Raffaele Sergio nel ruolo

di diesse erano state due sue precise indi-

cazioni.

In procinto di raggiungere Viareggio,

dove si sta svolgendo la 70/a edizione del

prestigioso torneo giovanile, l’ex diesse del

Pescara, dimessosi il 4 marzo scorso dopo

l’esonero di Zdenek Zeman, ha fatto tappa a

Cava de’ Tirreni per una cena di piacere con

amici di vecchia data, alla quale hanno par-

tecipato alcuni dirigenti aquilotti e lo stesso

Santoriello.

“Ho conosciuto una persona dinamica,molto determinata, che sogna un futuro im-portante per il club” ha confermato Pavone,

pizzicato a pranzo martedì con il presidente

Antonio Fariello, al Ristorante “La Vecchia

Cucina”, a pochi passi dall’albergo che l’ha

ospitato nella notte tra lunedì e martedì e a

non più di qualche centinaia di metri dallo

stadio “Simonetta Lamberti”, il tempio del

calcio bianco-blu che l’ha visto protagonista

negli Anni Ottanta.

A cena hanno parlato di calcio a 360

gradi Pavone e gli altri commensali, dalla A

alla D - “ma pure di motori” ci confessa lui

con un sorriso - e ovviamente di Cavese,

della stagione in corso e dei risultati fin qui

raggiunti.

“La squadra ha disputato un ottimo cam-pionato - analizza il manager pugliese - anchese il Potenza ha allungato tanto in classifica.La speranza è che i lucani commettano qual-che passo falso. Difficile ma non impossibile.In tanti anni di calcio ho imparato che puòaccadere tutto e il contrario di tutto. Tral’altro bisogna anche aspettare quello che

I PROGETTI

Fariello si sbilancia: “PLo stiamo corteggiandIl club è alla ricerca dell’uomo di mercato che dovrà Si fa avanti un’ipotesi suggestiva

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potrebbe venir fuori nei prossimimesi. Il calcio in Serie C è in crisi eci sono tanti club che rischiano discomparire e, da quel che sento, an-che la situazione del presidente delPotenza è tutta ancora da definire.Il futuro prossimo della Cavese ètutto da scrivere, parlarne ora mipare prematuro”.

Sulla nomina del direttore sportivo

che prenderà il posto di Raffaele

Sergio non si pronuncia, ma invita

la tifoseria a stare serena e a lasciar

lavorare il club perché “è nelle manidi persone serie”, con le quali, tra

l’altro, non esclude di poter lavorare

in un prossimo futuro. “A questacittà mi legano ricordi indelebili, hotanti amici, a cominciare da quelli

di Via Atenolfi, dove ho vissuto annifa. Chi può dire cosa succederà do-mani?”. Una domanda, quella con

cui Pavone ci congeda, che potrebbe

trovare una risposta positiva già dopo

Pasqua. Come conferma lo stesso

Antonio Fariello, sempre al fianco

dell’esperto operatore di mercato

nella sua due giorni cavese.

“Pavone sarebbe il profilo idealeper programmare il futuro nel modomigliore – confessa il presidente

– anche perché la sua idea di calciosi sposerebbe perfettamente con lanostra. Vedremo cosa succederà nelleprossime settimane, chissà che il no-stro corteggiamento non possa andarea buon fine”.

Non resta che attendere.

“Pavone diesse? ndo”

ovrà disegnare la Cavese del futuro.

IL RETROSCENA

Zeman, Amatoe la calda estate

del 1986

Pavone presidente, Zeman allenatore.

La storia della Cavese era stata già

scritta nei primi mesi del 1986.

Guerino Amato, il “re del calcestruzzo”,

patron di un club sceso dalla B appena

da un anno e mezzo, aveva già predi-

sposto il “piano” per rilanciare il

calcio bleufoncé, ripartendo da due pi-

lastri: Peppino Pavone, il capitano della

sua squadra, e Zdenek Zeman, trentenne

tecnico boemo, conosciuto fino a quel

momento solo per essere il nipote di

Cestmir Vycpalek, allenatore della Ju-

ventus che fra il 1971 e il 1973 aveva

conquistato due Scudetti e raggiunto

una finale di Coppa Campioni e di Coppa

Intercontinentale, fautore del 4-3-3 e del

calcio champagne, proposto con buoni

risultati in Sicilia, nella lontana Licata.

Il nome di Zeman gliel’aveva fatto

proprio Peppino Pavone, che alla soglia

dei 36 anni aveva ormai deciso di chiu-

dere con il calcio giocato, dopo 5

stagioni intense vissute con la

maglia bleufoncé.

Quel calcio aggressivo, totale, votato

a segnare un gol più degli avversari

piuttosto che a prenderne uno in meno,

lo aveva ammaliato un anno prima, du-

rante il doppio confronto di Coppa

Italia, giocato fra il 20 febbraio e il 6

marzo del 1985, finito con due vittorie

dei siciliani: 5-1 al “Liotta” di Licata e

1-0 al “Lamberti”. Se n’era innamorato

lui e pure un guru come Corrado Viciani,

chiamato d’urgenza al capezzale di una

Cavese partita con Benetti in panchina

e con l’obiettivo dichiarato di ritornare

in B e ritrovatasi ben presto a lottare

per non retrocedere.

La nuova Cavese, nei progetti di

don Guerino, prevedeva il passaggio

della presidenza a Pavone, con Zeman

designato per il dopo-Franco Liguori,

e una squadra superallenata e motivata.

Costi bassi, bel gioco, valorizzazione

dei giovani dovevano essere le nuove

direttrici da seguire.

Era tutto fatto, almeno sulla carta.

Poi arrivò lo scandalo del calcioscom-

messe, il Totonero-bis, con l’inchiesta

del procuratore di Torino, Giuseppe

Marabotto- La Cavese, anch’essa coin-

volta, fu condannata alla retrocessione

in C2 con ben 5 punti di penalità (la

vittoria valeva 2 punti) e Guerino Amato

subì una squalifica di 5 anni (con pro-

posta di radiazione).

Un terremoto che spazzò via sogni

e progetti e chiuse di fatto il ciclo della

“Cavese dei miracoli”.

Il binomio Pavone-Zeman, però, si

creò ugualmente, a Foggia con Pasquale

Casillo, il “re del grano”. In cinque

anni i rossoneri passarono dalla C1 alla

A, conquistata nel giugno del 1991.

Appena pochi giorni prima del fal-

limento della Pro Cavese.

La beffa oltre il danno.

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Non è una stagione facile per Ranko Lazic,

forse una delle più tormentate da quando

si è trasferito nella valle del Sinni. I

numeri del suo Francavilla sono stranamente

negativi e piuttosto lontani da quelli ipotizzati

in estate, dai tecnici più esperti della categoria,

che avevano sistemato la squadra rossoblù fra

le possibili sorprese della stagione.

In effetti il percorso del Francavilla è stato

sorprendente, ma al rovescio. Appena 7 vittorie

in 26 gare e una difesa colabrodo, che con 53

gol è la terz’ultima del girone, dietro solo a

quelle di Manfredonia (59) e Sporting Fulgor

(59), fanalini di coda del Girone H.

A tenere a galla i lucani è stato il rendi-

mento del reparto avanzato, trascinato da

Emilio Volpicelli, classe e fisico di categoria

superiore, che con 18 centri ha tolto più volte

le castagne dal fuoco al tecnico di Belgrado,

come contro il Manfredonia, domato al “Fit-

tipaldi” anche grazie alla tripletta del venti-

cinquenne esterno napoletano, ritornato tra i

Dilettanti dopo la parentesi in Serie C con la

Fidelis Andria.

Altalenante in casa, dove ha conquistato

solo 16 dei 39 punti in palio, impalpabile in

trasferta, il Francavilla edizione 2017/18, che

lontano dal proprio terreno di gioco ha perso

ben 8 volte su 13, avendo tuttavia affrontato

quasi tutte le migliori compagini del girone,

ad eccezione di Cavese e Altamura.

Per la gara del “Lamberti”, Lazic recupererà

due centrocampisti, Cimino e Zappacosta, e

potrà riproporre il suo 4-3-3 senza doverlo

snaturare.

Tra i pali ci sarà il classe ‘98 Gianluca

Falcone, che guiderà un reparto difensivo

che da destra a sinistra proporrà Ragone, Pa-

gano, Digiorgio e Potrone; a centrocampo

L’AVVERSARIO: FC FRANCAVILLA

I lucani in lotta per evitare i play-out

Stadio “Simonetta Lamberti” – Ore 15.00

CAVESE – FRANCAVILLA

Arbitro: Sig. Costanza di Agrigento

Blanchard ('98)Carotenuto ('98)Lame ('98)FabbroMarino G. ('99)MassimoManzoIanniniFellaMartinielloTripoli

All. Bitetto

Falcone ('98)Ragone ('99)DigiorgioPaganoPotrone ('97)Cassata ('98)GassamaZappacostaVolpicelliAcostaMarino D.

All. Lazic

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11 marzo 2018

LA GIORNATA

Viareggio Cup: rinviate due gare

della 27/a giornata

Cavese-Francavilla si giocherà regolarmente, anche

se alle ore 15, come da accordi intercorsi fra le

due società; Gragnano-Picerno e Altamura-Ce-

rignola, invece sono state rinviate addirittura a mercoledì

4 aprile per la convocazione di alcuni atleti nella Rap-

presentativa di Serie D che sta partecipando al 70°

Torneo di Viareggio. Tra di essi c’è anche il nostro

Luca Bisogno, convocato da Augusto Gentilini nono-

stante la giovanissima età (compirà 18 anni solo il

prossimo 18 giugno).

In un primo momento le gare si sarebbero dovute

giocare il 21 marzo, ma poi d’ufficio sono state

spostate ulteriormente.

Le società interessate, di comune accordo, avrebbero

potuto chiedere di disputare le gare in una data ante-

cedente dalle stesse individuata, comunicandola entro

le ore 12 del 15 marzo alla Lega. Al momento in cui

andiamo in stampa, ancora non sono arrivare disposi-

zioni diverse dal Comitato Interregionale della LND.

troveranno spazio Cassata, il franco-senegalese

Gassama e l’esperto Zappacosta, che vanta

anche un passato tra i professionisti con le

maglie di Pescara, Barletta, Lecce e Samb;

in attacco Marino e il già ricordato Volpicelli

supporteranno l’argentino Pablo Acosta, pun-

tero tesserato a gennaio, con un passato illustre nel Club

Atletico Huracàn.

Per lui fini qui un solo gol in sette gare, quello del mo-

mentaneo 1-0 contro lo Sporting Fulgor. Gara poi vinta 2-

1 grazie al gol di Carmine Pagano, ex di turno insieme al-

l’attaccante Genny Del Prete.

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11 marzo 2018

Supplemento sportivo di “VOCI METELLIANE”

Autorizzazione Trib. di Salerno N. 6 del 10 marzo 2004

Direttore Responsabile: Nunzio Siani

Fondatori del giornale:

Luciano Avagliano, Antonio De Caro

Pasquale Della Monica, Nunzio Siani

Redazione:

Manuela Manzo, Dino Medolla,

Orlando Savarese, Massimo Siani

Marketing&Pubblicità: Roberto Pedone

Foto: Marco Ascoli, Lia Ranno, Bruno Rispoli

Impaginazione: Ecopress di Bruno Rispoli

Stampa: GRAFICA METELLIANA

Cava de’ Tirreni

Distrib. gratuita - Tiratura 5200 copie

Num. Chiuso il 15/03/2018

C.so Umberto I, 283 - Tel. 089442121Via della Repubblica, 32

Cava de’ Tirreni

Avversario ostico la compagine allenata

da Roberto Taurino. I neretini occu-

pano attualmente l’ottava posizione,

con 40 punti, e sono a dieci lunghezze

dal Taranto, che occupa la quinta piazza,

ultima utile per la disputa dei play-off.

È stata protagonista di una lunga rin-

corsa, la squadra pugliese, rimasta a lungo

imbattuta dopo il k.o. subito al “Simonetta

Lamberti” nella gara di andata, il 5 no-

vembre 2017. Un 3-0, firmato Fella (dop-

pietta)-Martiniello piuttosto ingeneroso

per l’undici ospite, che, invece, per lunghi

tratti aveva imbavagliato la manovra della

squadra di Bitetto.

Da quella domenica il Nardò aveva

inanellato una lunga serie di partite senza

sconfitte – ben 12 – durante le quali aveva

totalizzato 28 punti, frutto di 8 vittorie e

4 pareggi, tra cui quello ottenuto al “Vi-

viani” di Potenza contro la capolista.

Ha “purgato” anche le grandi la “Tau-

rino band” nel suo momento migliore,

dal Team Altamura al Cerignola, e con

buona autorità. Al “Giovanni Paolo II”

sono cadute in rapida successione Gra-

gnano, Manfredonia, Aversa Normanna

e, appunto, i cerignolani di Grimaldi, gli

stessi capaci poche settimane dopo di

violare il “Lamberti”.

Dopo un’entusiasmante cavalcata, il

Nardò si è ritrovato catapultato dalla zona

calda dalla classifica a una manciata di

punti daiplay-off. Sarebbe bastato allungare

la serie positiva di qualche altra gara per

concretizzare un sogno e, invece, ina-

spettata, è arrivata la battuta di arresto

esterna con la Frattese (2-1) che ha inter-

rotto il magic moment.Nelle ultime due gare, prima della

sosta, i neretini hanno ottenuto due pari

interni consecutivi contro Gravina e Taranto

e, prima di affrontare la Cavese, faranno

visita allo Sporting Fulgor di Mauro

Lanza, fanalino di coda insieme al Man-

fredonia, ma capace di strappare un punto

a Picerno e Frattese.

Che avversario dovranno attendersi i

nostri aquilotti?

Il Nardò, così come il Picerno sette

giorni fa, si ritrova distante da ogni obiet-

tivo, ma difficilmente consegnerà i tre

punti su un piatto d’argento. Si prospetta,

dunque, un’altra battaglia, sulla falsa riga

di quella del “Curcio”: guai ad affrontarla

con lo stesso spirito.

La compagine granata gioca le sue

gare nell’impianto sportivo di via

Rubichi, costruito fra il 1957 e il

1960 e denominato subito stadio

“Granata”. Lì si sono giocate le gare

più belle della storia del calcio nere-

tino, con il Grande Nardò che negli

Anni 60 e 70 conquistò la Serie C.

Con la radicale ristrutturazione nel

1996, la capienza è stata portata a

5000 posti. Dopo la morte del pon-

tefice Giovanni Paolo II, la città di

Nardò ha voluto dedicargli l’impianto

sportivo.

La struttura, dotata anche di un

impianto di illuminazione, ha ospitato

gare della Nazionale Italiana Militare,

la Nazionale Under 21 e la Coppa

Italia Primavera. Il terreno di gioco

è in erba naturale, ma versa da tempo

in non buone condizioni.

I tifosi ospiti sono solitamente si-

stemati nella Tribuna ubicata sul lato

est, che ha una capienza di 1.500 posti.

LO STADIO

Il “Giovanni Paolo II” è stato ristrutturato nel 1996

PROSSIMA TRASFERTA: NARDÒ

Il trionfodel barocco

Nardò sorge nell’area nordocci-

dentale della provincia di Lecce,

più precisamente, sul versante

ionico del Tavoliere Salentino, e

dista 26 km dal capoluogo. Città di

origini antichissime, custodisce pre-

ziose testimonianze della sua storia

sin dall’insediamento dei messapi.

Già alle porte dell’abitato si può

ammirare il celebre tempietto del-

l’Osanna, gioiello in pietra leccese

del Cinquecento, per proseguire poi,

attraverso porta San Paolo, con Piazza

Tre Palme da cui si raggiunge la

Chiesa di Sant’Antonio da Padova,

tanto semplice all’esterno quanto

meravigliosa nel suo interno, con il

soffitto a cassettoni in noce, gli altari

barocchi, la statua lignea del santo e

il Cenotafio della sagrestia. Il Teatro

Comunale, su corso Vittorio Ema-

nuele, è considerato uno dei più belli

della regione.

Il cuore pulsante del territorio

neretino, il centro della vita religiosa

e amministrativa si dai suoi albori, è

Piazza Antonio Salandra, in origine

“Piazza delle Legne” e successiva-

mente conosciuta come “Piazza Mu-

nicipale”, dove è possibile ammirare

la Cattedrale, la Chiesa di San Do-

menico, massimo esempio di barocco

leccese e il Castello degli Acquaviva,

sede del Municipio.

Lungo la costa, impreziosita dal

Parco di Portoselvaggio e Palude

del Capitano con la grande pineta

che si estende in riva al mare, svettano

imponenti torri d’avvistamento.

La campagna neretina, tra ulivi

secolari e distese di vigna, è costellata

da masserie, molte delle quali forti-

ficate. Nardò produce ottimo olio

extravergine e vino di qualità.

È un Nardo…TaurinoFoto Roberto Taurino

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TURNO ODIERNO

Campionato 2017/2018Serie D Girone H

ALTAMURA-CERIGNOLA

AVERSA NORMANNA-FRATTESE

CAVESE-FRANCAVILLA

GRAGNANO-AZ PICERNO

MANFREDONIA-SAN SEVERO

MOLFETTA-NARDÒ

POTENZA-SARNESE

TARANTO-GRAVINA

TURRIS-POMIGLIANO

PROSSIMO TURNO

AZ PICERNO-TURRIS

FRANCAVILLA-POTENZA

FRATTESE-TARANTO

GRAVINA-MANFREDONIA

MOLFETTA-GRAGNANO

NARDÒ-CAVESE

POMIGLIANO-AVERSA NORMANNA

SAN SEVERO-ALTAMURA

SARNESE-CERIGNOLA

CLASSIFICA

POTENZA 65

CAVESE 57

CERIGNOLA 53

ALTAMURA 53

TARANTO 50

GRAVINA 44

AZ PICERNO 43

NARDÒ 40

POMIGLIANO 28

GRAGNANO 28

SARNESE 27

TURRIS (–4) 27

FRANCAVILLA 27

SAN SEVERO 25

AVERSA NORMANNA 23

FRATTESE 19

MANFREDONIA (–2) 12

MOLFETTA 12

L'aquilotto n. 13-2017-2018.qxp_Layout 1 16/03/18 10:22 Pagina 8