CAVESE FRANCAVILLA SI GIOCA ALLE ORE 15 · 2018. 3. 16. · REAGIAMO! REAGIAMO! on line Anno 23 -...

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REAGIAMO! REAGIAMO! Anno 23 - n. 13 - 11 marzo 2018 on line www.obiettivocavese.it Foto: Agenzia Viceversa CAVESE FRANCAVILLA SI GIOCA ALLE ORE 15.00 CAVESE FRANCAVILLA SI GIOCA ALLE ORE 15.00

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  • REAGIAMO!REAGIAMO!

    Anno 23 - n. 13 - 11 marzo 2018on line www.obiettivocavese.it

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    CAVESEFRANCAVILLA

    SI GIOCAALLE ORE 15.00

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    SI GIOCAALLE ORE 15.00

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  • “Il campionato al Potenza nonlo regalo” aveva tuonato Mas-similiano Santoriello nella sala

    stampa del “Curcio” di Picerno, in

    un moto di rabbia e delusione. “Chinon se la sente di lottare, si facciada parte” aveva pure aggiunto, ri-volgendosi a squadra e staff tecnico,

    richiamati a dare il massimo nelle 8

    gare ancora restanti.

    La risposta del gruppo alle sol-

    leticazioni del patron, complice lasosta del torneo, arriverà oggi, contro

    il Francavilla di Lazic.

    Una vittoria scaccerebbe via le

    nubi, un passo falso, l’ennesimo ca-

    salingo degli ultimi 3 mesi, sdoga-

    nerebbe la parola crisi, fin qui mai

    utilizzata nonostante gli incidenti di

    percorso con Manfredonia, Turris e

    Cerignola.

    Le chance di vittoria finale, dopola sconfitta di Picerno, sono abbon-

    dantemente precipitate.

    Otto punti di vantaggio sembrano

    essere un margine più che rassicurante

    per il Potenza, una corazzata capace

    di primeggiare in campionato come

    in Coppa Italia – in settimana ha

    conquistato l’accesso alle semifinali

    superando il Cerignola – con im-

    pressionante autorevolezza.

    Ribaltando il concetto espresso

    da Santoriello 15 giorni fa, solo i lu-

    cani, con un autentico harakiri, po-trebbero regalare il campionato agli

    aquilotti.

    Bitetto e compagni, tuttavia, han-

    no il dovere di non mollare.

    Nel calcio può succedere di tutto,

    anche che un campionato già prati-

    camente assegnato possa clamoro-

    samente riaprirsi, e poi c’è un secondo

    posto da conservare, che potrebbe

    rivelarsi utilissimo sia in chiave play-off sia per gli eventuali ripescaggi inSerie C.

    Testa più che mai al presente,

    dunque, per evitare di chiudere in

    malo modo una stagione per lunghi

    tratti più che positiva.

    Rendere ancora un po’ dura la

    vita al Potenza si può, si deve.

    Costringerlo a vincere con (al-

    meno) 82 punti in classifica, potrebbe

    essere già un piccolo/grande obietti-

    vo.

    Proviamoci!

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    11 marzo 2018

    EDITORIALE

    L’ora delle

    risposte

    APietro Tripoli evoca bei ricordi il Francavilla. Lavittoria dell’andata al “Fittipaldi” portò la sua firma,con un assist per Martiniello, autore del vantaggio, eun gran gol dalla distanza che sigillarono il terzo successo

    esterno stagionale di una Cavese che cominciava a innestare

    le marce alte.

    Sembrava fosse diventato un titolarissimo, per dirlaalla Sarri, inamovibile, indispensabile. Il tempo ha detto

    altro. Le cose sono andate diversamente. Quasi cinque

    mesi dopo quella vittoria a Francavilla sul Sinni, Tripoli

    da pedina strategica nello scacchiere di Bitetto si è

    ritrovato ad essere quasi un oggetto misterioso. Vittima

    eccellente, ma non la sola, del passaggio dal 4-3-3 al 3-

    5-2 deciso da alla vigilia della gara interna col Taranto

    del 19 novembre.

    In pratica poco più di due settimane dopo la gara del

    “Fittipaldi”, per l’ex esterno di Varese ed Ascoli è iniziato

    un altro campionato, fatto di panchine e tribune. Tante.

    Troppe. I minuti giocati si sono ridotti a una manciatina e

    le presenze in vere e proprie comparsate.

    “Il cambio di modulo mi ha penalizzato – spiega ainostri microfoni l’attaccante siciliano – perché nel 4-3-3di inizio stagione mi ritrovavo bene, avendoci giocatospesso nel corso della mia carriera. La nuova situazionetattica ha rimescolato le gerarchie”.

    Dodici presenze fino alla gara di Taranto, di cui 9

    da titolare, soltanto 6 nelle successive 13 gare e tutte

    subentrando dalla panchina. Come hai vissuto questo

    periodo… difficile?

    “Quando non giochi, è inutile negarlo, non si sta bene.

    I primi tempi sono stati i più complicati, anche perché

    dopo aver superato un piccolo problema alla caviglia, che

    mi ha tenuto fuori un paio di settimane, mi sono sempre

    allenato regolarmente”.

    Col tempo hai digerito meglio le scelte di Bitetto?

    Si riparte dal Francavilla. TripoliIl k.o. di Picerno ha allontanato la vetta e alimentato tensioni. L’atta

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    “Ho ragionato da professionista, pensando

    al gruppo e al suo bene. Le scelte del tecnico si

    rispettano e io ho sempre pensato esclusivamente

    ad allenarmi bene, per farmi trovare pronto in

    caso di bisogno”.

    Come l’altra domenica a Picerno, dove

    sei entrato con grande determinazione e hai

    pure segnato il gol del momentaneo 2-2.

    “Sì, anche se il risultato alla fine non è

    stato positivo e ancora ci chiediamo come sia

    potuto accadere. Eravamo in vantaggio di un

    uomo e di un gol, avevamo la gara in totale

    controllo”.

    Appagamento? Deconcentrazione?

    “L’errore è stato probabilmente quello di

    non aver chiuso la partita e aver pensato di

    gestire il vantaggio. Il Picerno sembrava ormai

    alle corde e, invece, ha tirato fuori energie ina-

    spettate”.

    La società non ha preso bene la sconfitta.

    Il patron Massimiliano Santoriello ha usato

    toni duri nei confronti di squadra e tecnico

    subito dopo la gara.

    “Sono anni che gioco a calcio e quando si

    perdono partite come quelle di Picerno si genera

    sempre grande tensione. Tutti i componenti del

    club ci sono rimasti male e noi in primis. Capisco

    perfettamente lo sfogo di Santoriello, è stato

    quello di un innamorato deluso. A caldo poi lo

    sfogo è sempre più forte, anche se quei concetti

    ce li ha ripetuti pure il martedì al campo di alle-

    namento”.

    Mancano 8 giornate dalla fine del torneo

    e il Potenza ha un rassicurante +8 da gestire:

    con quali motivazioni scenderete in campo?

    “Dobbiamo trovarne tante, perché il rischio

    è di non arrivare bene ai play-off e in quel casosi farebbero davvero brutte figure. Il discorso

    promozione tra l’altro non è ancora chiuso e

    non lo sarà fino a quando non sarà l’aritmetica a

    dare il titolo ai lucani. Nel calcio può succedere

    di tutto e noi non possiamo permetterci di farci

    trovare impreparati”.

    Il Francavilla di Lazic è una brutta gatta

    da pelare. Cerca punti per salvarsi senza

    i play-out.“Questo è un girone difficilissimo. Nessuno

    ci ha regalato punti finora e sarà così fino alla

    fine. Anche questa domenica dovremo sudare

    sette camicie per portare a casa la vittoria.

    Ti aspetti il ritorno al 4-3-3?

    “Qualcosina il mister l’ha provata in setti-

    mana, ma anche col ritorno al modulo a tre

    punte non sarei certo di una maglia da titolare.

    In attacco siamo tanti, la concorrenza è mici-

    diale. Con quel modulo, però, mi trovo davvero

    bene”.

    oli: “Bisogna subito rialzarsi!”L’attaccante siciliano, tornato al gol al “Curcio”, non demorde

    ULTIME DAL CAMPO

    Si ritorna al 4-3-3?Tra i pali ballottaggio

    Marruocco-Blanchard

    D’Alterio squalificato e Bisogno a Viareggiocon la Rappresentativa Serie D. Sonoqueste le due defezioni con cui Bitettofa i conti per apparecchiare la formazione da

    contrapporre al Francavilla.

    Quali scelte farà?

    La soluzione del rebus portiere determinerà

    la dislocazione degli under sul rettangolo di

    gioco. Chi mettere a guardia dei pali? L’esperto

    Vincenzo Marruocco o l’esordiente Maxime

    Blanchard (nella foto in alto)? Eccolo il primonodo che dovrà sciogliere il tecnico.

    La scelta di un over tra i pali comporterebbel’impiego di un giovane anche a metà campo

    (Logoluso, Turmalaj), come già avvenuto nella

    parte iniziale della stagione. Con il portierino

    canadese, ex Audax Cervinara, classe 1998,

    Bitetto potrebbe piazzare un calciatore esperto

    in più tra quelli di movimento.

    Poi c’è l’incognita modulo.

    Il 3-5-2, a lungo affidabile e redditizio, si

    è rivelato piuttosto vulnerabile nelle ultime 5

    domeniche, durante le quali la Cavese ha subito

    ben 9 gol, 6 dei quali in campo avverso, dove

    fino a qualche domeniche fa, anche grazie alla

    difesa a 3 (che poi diventava a 5), di tiri in

    porta ne concedeva davvero pochi.

    Con il Francavilla, dunque, si potrebbe

    tornare al 4-3-3 e alle sue geometrie più armo-

    niche e spettacolari, sfruttando di più e meglio

    il ricco reparto offensivo, fin qui forse troppo

    sacrificato.

    Bitetto lo ha provato anche giovedì nel

    test di metà settimana.

    È più di un indizio.

    MANUELA MANZO

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    La Cavese avrà un nuovo direttore sportivo,ma non adesso. Non a breve. La sceltasarà fatta tra un mesetto, quando sarà piùchiaro anche il torneo nel quale potrà ci-

    mentarsi il club nella stagione 2018/19.

    È questa la novità della settimana o

    meglio la “non novità”, arrivata dalla stanza

    dei bottoni, dopo ore di consultazioni, in-

    contri, contatti telefonici. Sono stati due

    giorni intensi, quelli di inizio settimana,

    per il patron Massimiliano Santoriello, che

    nella tarda serata di lunedì ha anche avuto

    modo di conoscere di persona Peppino Pa-

    vone, il capitano della “Real” Cavese vit-

    toriosa a Milano, sempre legato ai colori

    bianco-blu, e già in estate prodigo di consigli

    per la società subentrata alla gestione Cam-

    pitiello: gli arrivi di Leonardo Bitetto in

    panchina e di Raffaele Sergio nel ruolo

    di diesse erano state due sue precise indi-cazioni.

    In procinto di raggiungere Viareggio,

    dove si sta svolgendo la 70/a edizione del

    prestigioso torneo giovanile, l’ex diesse del

    Pescara, dimessosi il 4 marzo scorso dopo

    l’esonero di Zdenek Zeman, ha fatto tappa a

    Cava de’ Tirreni per una cena di piacere con

    amici di vecchia data, alla quale hanno par-

    tecipato alcuni dirigenti aquilotti e lo stesso

    Santoriello.

    “Ho conosciuto una persona dinamica,molto determinata, che sogna un futuro im-portante per il club” ha confermato Pavone,pizzicato a pranzo martedì con il presidente

    Antonio Fariello, al Ristorante “La Vecchia

    Cucina”, a pochi passi dall’albergo che l’ha

    ospitato nella notte tra lunedì e martedì e a

    non più di qualche centinaia di metri dallo

    stadio “Simonetta Lamberti”, il tempio del

    calcio bianco-blu che l’ha visto protagonista

    negli Anni Ottanta.

    A cena hanno parlato di calcio a 360

    gradi Pavone e gli altri commensali, dalla A

    alla D - “ma pure di motori” ci confessa luicon un sorriso - e ovviamente di Cavese,

    della stagione in corso e dei risultati fin qui

    raggiunti.

    “La squadra ha disputato un ottimo cam-pionato - analizza il manager pugliese - anchese il Potenza ha allungato tanto in classifica.La speranza è che i lucani commettano qual-che passo falso. Difficile ma non impossibile.In tanti anni di calcio ho imparato che puòaccadere tutto e il contrario di tutto. Tral’altro bisogna anche aspettare quello che

    I PROGETTI

    Fariello si sbilancia: “PLo stiamo corteggiandIl club è alla ricerca dell’uomo di mercato che dovrà Si fa avanti un’ipotesi suggestiva

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    potrebbe venir fuori nei prossimimesi. Il calcio in Serie C è in crisi eci sono tanti club che rischiano discomparire e, da quel che sento, an-che la situazione del presidente delPotenza è tutta ancora da definire.Il futuro prossimo della Cavese ètutto da scrivere, parlarne ora mipare prematuro”.

    Sulla nomina del direttore sportivo

    che prenderà il posto di Raffaele

    Sergio non si pronuncia, ma invita

    la tifoseria a stare serena e a lasciar

    lavorare il club perché “è nelle manidi persone serie”, con le quali, tral’altro, non esclude di poter lavorare

    in un prossimo futuro. “A questacittà mi legano ricordi indelebili, hotanti amici, a cominciare da quelli

    di Via Atenolfi, dove ho vissuto annifa. Chi può dire cosa succederà do-mani?”. Una domanda, quella concui Pavone ci congeda, che potrebbe

    trovare una risposta positiva già dopo

    Pasqua. Come conferma lo stesso

    Antonio Fariello, sempre al fianco

    dell’esperto operatore di mercato

    nella sua due giorni cavese.

    “Pavone sarebbe il profilo idealeper programmare il futuro nel modomigliore – confessa il presidente– anche perché la sua idea di calciosi sposerebbe perfettamente con lanostra. Vedremo cosa succederà nelleprossime settimane, chissà che il no-stro corteggiamento non possa andarea buon fine”.

    Non resta che attendere.

    “Pavone diesse? ndo”

    ovrà disegnare la Cavese del futuro.

    IL RETROSCENA

    Zeman, Amatoe la calda estate

    del 1986

    Pavone presidente, Zeman allenatore.La storia della Cavese era stata giàscritta nei primi mesi del 1986.Guerino Amato, il “re del calcestruzzo”,

    patron di un club sceso dalla B appena

    da un anno e mezzo, aveva già predi-

    sposto il “piano” per rilanciare il

    calcio bleufoncé, ripartendo da due pi-lastri: Peppino Pavone, il capitano della

    sua squadra, e Zdenek Zeman, trentenne

    tecnico boemo, conosciuto fino a quel

    momento solo per essere il nipote di

    Cestmir Vycpalek, allenatore della Ju-

    ventus che fra il 1971 e il 1973 aveva

    conquistato due Scudetti e raggiunto

    una finale di Coppa Campioni e di Coppa

    Intercontinentale, fautore del 4-3-3 e del

    calcio champagne, proposto con buonirisultati in Sicilia, nella lontana Licata.

    Il nome di Zeman gliel’aveva fatto

    proprio Peppino Pavone, che alla soglia

    dei 36 anni aveva ormai deciso di chiu-

    dere con il calcio giocato, dopo 5

    stagioni intense vissute con la

    maglia bleufoncé.

    Quel calcio aggressivo, totale, votato

    a segnare un gol più degli avversari

    piuttosto che a prenderne uno in meno,

    lo aveva ammaliato un anno prima, du-

    rante il doppio confronto di Coppa

    Italia, giocato fra il 20 febbraio e il 6

    marzo del 1985, finito con due vittorie

    dei siciliani: 5-1 al “Liotta” di Licata e

    1-0 al “Lamberti”. Se n’era innamorato

    lui e pure un guru come Corrado Viciani,chiamato d’urgenza al capezzale di una

    Cavese partita con Benetti in panchina

    e con l’obiettivo dichiarato di ritornare

    in B e ritrovatasi ben presto a lottare

    per non retrocedere.

    La nuova Cavese, nei progetti di

    don Guerino, prevedeva il passaggio

    della presidenza a Pavone, con Zeman

    designato per il dopo-Franco Liguori,

    e una squadra superallenata e motivata.

    Costi bassi, bel gioco, valorizzazione

    dei giovani dovevano essere le nuove

    direttrici da seguire.

    Era tutto fatto, almeno sulla carta.

    Poi arrivò lo scandalo del calcioscom-

    messe, il Totonero-bis, con l’inchiesta

    del procuratore di Torino, Giuseppe

    Marabotto- La Cavese, anch’essa coin-

    volta, fu condannata alla retrocessione

    in C2 con ben 5 punti di penalità (la

    vittoria valeva 2 punti) e Guerino Amato

    subì una squalifica di 5 anni (con pro-

    posta di radiazione).

    Un terremoto che spazzò via sogni

    e progetti e chiuse di fatto il ciclo della

    “Cavese dei miracoli”.

    Il binomio Pavone-Zeman, però, si

    creò ugualmente, a Foggia con Pasquale

    Casillo, il “re del grano”. In cinque

    anni i rossoneri passarono dalla C1 alla

    A, conquistata nel giugno del 1991.

    Appena pochi giorni prima del fal-

    limento della Pro Cavese.

    La beffa oltre il danno.

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  • Non è una stagione facile per Ranko Lazic,forse una delle più tormentate da quandosi è trasferito nella valle del Sinni. Inumeri del suo Francavilla sono stranamente

    negativi e piuttosto lontani da quelli ipotizzati

    in estate, dai tecnici più esperti della categoria,

    che avevano sistemato la squadra rossoblù fra

    le possibili sorprese della stagione.

    In effetti il percorso del Francavilla è stato

    sorprendente, ma al rovescio. Appena 7 vittorie

    in 26 gare e una difesa colabrodo, che con 53

    gol è la terz’ultima del girone, dietro solo a

    quelle di Manfredonia (59) e Sporting Fulgor

    (59), fanalini di coda del Girone H.

    A tenere a galla i lucani è stato il rendi-

    mento del reparto avanzato, trascinato da

    Emilio Volpicelli, classe e fisico di categoria

    superiore, che con 18 centri ha tolto più volte

    le castagne dal fuoco al tecnico di Belgrado,

    come contro il Manfredonia, domato al “Fit-

    tipaldi” anche grazie alla tripletta del venti-

    cinquenne esterno napoletano, ritornato tra i

    Dilettanti dopo la parentesi in Serie C con la

    Fidelis Andria.

    Altalenante in casa, dove ha conquistato

    solo 16 dei 39 punti in palio, impalpabile in

    trasferta, il Francavilla edizione 2017/18, che

    lontano dal proprio terreno di gioco ha perso

    ben 8 volte su 13, avendo tuttavia affrontato

    quasi tutte le migliori compagini del girone,

    ad eccezione di Cavese e Altamura.

    Per la gara del “Lamberti”, Lazic recupererà

    due centrocampisti, Cimino e Zappacosta, e

    potrà riproporre il suo 4-3-3 senza doverlo

    snaturare.

    Tra i pali ci sarà il classe ‘98 Gianluca

    Falcone, che guiderà un reparto difensivo

    che da destra a sinistra proporrà Ragone, Pa-

    gano, Digiorgio e Potrone; a centrocampo

    L’AVVERSARIO: FC FRANCAVILLA

    I lucani in lotta per evitare i play-out

    Stadio “Simonetta Lamberti” – Ore 15.00

    CAVESE – FRANCAVILLA

    Arbitro: Sig. Costanza di Agrigento

    Blanchard ('98)Carotenuto ('98)Lame ('98)FabbroMarino G. ('99)MassimoManzoIanniniFellaMartinielloTripoli

    All. Bitetto

    Falcone ('98)Ragone ('99)DigiorgioPaganoPotrone ('97)Cassata ('98)GassamaZappacostaVolpicelliAcostaMarino D.

    All. Lazic

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    11 marzo 2018

    LA GIORNATA

    Viareggio Cup: rinviate due gare

    della 27/a giornata

    Cavese-Francavilla si giocherà regolarmente, anchese alle ore 15, come da accordi intercorsi fra ledue società; Gragnano-Picerno e Altamura-Ce-rignola, invece sono state rinviate addirittura a mercoledì

    4 aprile per la convocazione di alcuni atleti nella Rap-

    presentativa di Serie D che sta partecipando al 70°

    Torneo di Viareggio. Tra di essi c’è anche il nostro

    Luca Bisogno, convocato da Augusto Gentilini nono-

    stante la giovanissima età (compirà 18 anni solo il

    prossimo 18 giugno).

    In un primo momento le gare si sarebbero dovute

    giocare il 21 marzo, ma poi d’ufficio sono state

    spostate ulteriormente.

    Le società interessate, di comune accordo, avrebbero

    potuto chiedere di disputare le gare in una data ante-

    cedente dalle stesse individuata, comunicandola entro

    le ore 12 del 15 marzo alla Lega. Al momento in cui

    andiamo in stampa, ancora non sono arrivare disposi-

    zioni diverse dal Comitato Interregionale della LND.

    troveranno spazio Cassata, il franco-senegalese

    Gassama e l’esperto Zappacosta, che vanta

    anche un passato tra i professionisti con le

    maglie di Pescara, Barletta, Lecce e Samb;

    in attacco Marino e il già ricordato Volpicelli

    supporteranno l’argentino Pablo Acosta, pun-

    tero tesserato a gennaio, con un passato illustre nel ClubAtletico Huracàn.

    Per lui fini qui un solo gol in sette gare, quello del mo-

    mentaneo 1-0 contro lo Sporting Fulgor. Gara poi vinta 2-

    1 grazie al gol di Carmine Pagano, ex di turno insieme al-

    l’attaccante Genny Del Prete.

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    Supplemento sportivo di “VOCI METELLIANE”

    Autorizzazione Trib. di Salerno N. 6 del 10 marzo 2004

    Direttore Responsabile: Nunzio Siani

    Fondatori del giornale:

    Luciano Avagliano, Antonio De Caro

    Pasquale Della Monica, Nunzio Siani

    Redazione:

    Manuela Manzo, Dino Medolla,

    Orlando Savarese, Massimo Siani

    Marketing&Pubblicità: Roberto Pedone

    Foto: Marco Ascoli, Lia Ranno, Bruno Rispoli

    Impaginazione: Ecopress di Bruno Rispoli

    Stampa: GRAFICA METELLIANA

    Cava de’ Tirreni

    Distrib. gratuita - Tiratura 5200 copie

    Num. Chiuso il 15/03/2018

    C.so Umberto I, 283 - Tel. 089442121Via della Repubblica, 32

    Cava de’ Tirreni

    Avversario ostico la compagine allenatada Roberto Taurino. I neretini occu-pano attualmente l’ottava posizione,con 40 punti, e sono a dieci lunghezze

    dal Taranto, che occupa la quinta piazza,

    ultima utile per la disputa dei play-off.

    È stata protagonista di una lunga rin-

    corsa, la squadra pugliese, rimasta a lungo

    imbattuta dopo il k.o. subito al “Simonetta

    Lamberti” nella gara di andata, il 5 no-

    vembre 2017. Un 3-0, firmato Fella (dop-

    pietta)-Martiniello piuttosto ingeneroso

    per l’undici ospite, che, invece, per lunghi

    tratti aveva imbavagliato la manovra della

    squadra di Bitetto.

    Da quella domenica il Nardò aveva

    inanellato una lunga serie di partite senza

    sconfitte – ben 12 – durante le quali aveva

    totalizzato 28 punti, frutto di 8 vittorie e

    4 pareggi, tra cui quello ottenuto al “Vi-

    viani” di Potenza contro la capolista.

    Ha “purgato” anche le grandi la “Tau-

    rino band” nel suo momento migliore,

    dal Team Altamura al Cerignola, e con

    buona autorità. Al “Giovanni Paolo II”

    sono cadute in rapida successione Gra-

    gnano, Manfredonia, Aversa Normanna

    e, appunto, i cerignolani di Grimaldi, gli

    stessi capaci poche settimane dopo di

    violare il “Lamberti”.

    Dopo un’entusiasmante cavalcata, il

    Nardò si è ritrovato catapultato dalla zona

    calda dalla classifica a una manciata di

    punti daiplay-off. Sarebbe bastato allungarela serie positiva di qualche altra gara per

    concretizzare un sogno e, invece, ina-

    spettata, è arrivata la battuta di arresto

    esterna con la Frattese (2-1) che ha inter-

    rotto il magic moment.Nelle ultime due gare, prima della

    sosta, i neretini hanno ottenuto due pari

    interni consecutivi contro Gravina e Taranto

    e, prima di affrontare la Cavese, faranno

    visita allo Sporting Fulgor di Mauro

    Lanza, fanalino di coda insieme al Man-

    fredonia, ma capace di strappare un punto

    a Picerno e Frattese.

    Che avversario dovranno attendersi i

    nostri aquilotti?

    Il Nardò, così come il Picerno sette

    giorni fa, si ritrova distante da ogni obiet-

    tivo, ma difficilmente consegnerà i tre

    punti su un piatto d’argento. Si prospetta,

    dunque, un’altra battaglia, sulla falsa riga

    di quella del “Curcio”: guai ad affrontarla

    con lo stesso spirito.

    La compagine granata gioca le sue

    gare nell’impianto sportivo di via

    Rubichi, costruito fra il 1957 e il

    1960 e denominato subito stadio

    “Granata”. Lì si sono giocate le gare

    più belle della storia del calcio nere-

    tino, con il Grande Nardò che negli

    Anni 60 e 70 conquistò la Serie C.

    Con la radicale ristrutturazione nel

    1996, la capienza è stata portata a

    5000 posti. Dopo la morte del pon-

    tefice Giovanni Paolo II, la città di

    Nardò ha voluto dedicargli l’impianto

    sportivo.

    La struttura, dotata anche di un

    impianto di illuminazione, ha ospitato

    gare della Nazionale Italiana Militare,

    la Nazionale Under 21 e la Coppa

    Italia Primavera. Il terreno di gioco

    è in erba naturale, ma versa da tempo

    in non buone condizioni.

    I tifosi ospiti sono solitamente si-

    stemati nella Tribuna ubicata sul lato

    est, che ha una capienza di 1.500 posti.

    LO STADIO

    Il “Giovanni Paolo II” è stato ristrutturato nel 1996

    PROSSIMA TRASFERTA: NARDÒ

    Il trionfodel barocco

    Nardò sorge nell’area nordocci-dentale della provincia di Lecce,più precisamente, sul versante

    ionico del Tavoliere Salentino, e

    dista 26 km dal capoluogo. Città di

    origini antichissime, custodisce pre-

    ziose testimonianze della sua storia

    sin dall’insediamento dei messapi.

    Già alle porte dell’abitato si può

    ammirare il celebre tempietto del-

    l’Osanna, gioiello in pietra leccese

    del Cinquecento, per proseguire poi,

    attraverso porta San Paolo, con Piazza

    Tre Palme da cui si raggiunge la

    Chiesa di Sant’Antonio da Padova,

    tanto semplice all’esterno quanto

    meravigliosa nel suo interno, con il

    soffitto a cassettoni in noce, gli altari

    barocchi, la statua lignea del santo e

    il Cenotafio della sagrestia. Il Teatro

    Comunale, su corso Vittorio Ema-

    nuele, è considerato uno dei più belli

    della regione.

    Il cuore pulsante del territorio

    neretino, il centro della vita religiosa

    e amministrativa si dai suoi albori, è

    Piazza Antonio Salandra, in origine

    “Piazza delle Legne” e successiva-

    mente conosciuta come “Piazza Mu-

    nicipale”, dove è possibile ammirare

    la Cattedrale, la Chiesa di San Do-

    menico, massimo esempio di barocco

    leccese e il Castello degli Acquaviva,

    sede del Municipio.

    Lungo la costa, impreziosita dal

    Parco di Portoselvaggio e Palude

    del Capitano con la grande pineta

    che si estende in riva al mare, svettano

    imponenti torri d’avvistamento.

    La campagna neretina, tra ulivi

    secolari e distese di vigna, è costellata

    da masserie, molte delle quali forti-

    ficate. Nardò produce ottimo olio

    extravergine e vino di qualità.

    È un Nardo…TaurinoFoto Roberto Taurino

    L'aquilotto n. 13-2017-2018.qxp_Layout 1 16/03/18 10:22 Pagina 7

  • TURNO ODIERNO

    Campionato 2017/2018Serie D Girone H

    ALTAMURA-CERIGNOLA

    AVERSA NORMANNA-FRATTESE

    CAVESE-FRANCAVILLA

    GRAGNANO-AZ PICERNO

    MANFREDONIA-SAN SEVERO

    MOLFETTA-NARDÒ

    POTENZA-SARNESE

    TARANTO-GRAVINA

    TURRIS-POMIGLIANO

    PROSSIMO TURNO

    AZ PICERNO-TURRIS

    FRANCAVILLA-POTENZA

    FRATTESE-TARANTO

    GRAVINA-MANFREDONIA

    MOLFETTA-GRAGNANO

    NARDÒ-CAVESE

    POMIGLIANO-AVERSA NORMANNA

    SAN SEVERO-ALTAMURA

    SARNESE-CERIGNOLA

    CLASSIFICA

    POTENZA 65

    CAVESE 57

    CERIGNOLA 53

    ALTAMURA 53

    TARANTO 50

    GRAVINA 44

    AZ PICERNO 43

    NARDÒ 40

    POMIGLIANO 28

    GRAGNANO 28

    SARNESE 27

    TURRIS (–4) 27

    FRANCAVILLA 27

    SAN SEVERO 25

    AVERSA NORMANNA 23

    FRATTESE 19

    MANFREDONIA (–2) 12

    MOLFETTA 12

    L'aquilotto n. 13-2017-2018.qxp_Layout 1 16/03/18 10:22 Pagina 8

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