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Comunicato stampa

“Il Vangelo secondo Giotto”. In mostra a Francavilla Fontana gli affreschi della cappella degli Scrovegni

Dal 2 al 23 gennaio 2011, Francavilla Fontana ospiterà nella Chiesa di San Sebastiano una fedelissima riproduzione fotografica degli affreschi della celebre cappella degli Scrovegni

portati a termine da Giotto oltre sette secoli fa, nel 1305. Aprirà i battenti domenica 2 gennaio 2011 la mostra Il Vangelo secondo Giotto, fedele riproduzione fotografica, in scala 1:4, delle pareti della cappella degli Scrovegni che Giotto affrescò oltre sette secoli fa, fra il 1303 e il 1305, su commissione del banchiere padovano Enrico Scrovegni. L’evento, proposto e coordinato da Maria Elena di Punzio, è organizzata in occasione dei 700 anni della città di Francavilla Fontana nell’ambito della cittadinanza attiva. La mostra – prodotta da Itaca, società editrice e di promozione culturale – è allestita nella Chiesa di San Sebastiano. Il ciclo pittorico della cappella mette a tema il destino dell’uomo attraverso il racconto dei fatti salienti della storia della salvezza, dall’annunciazione a Maria alla morte e risurrezione di Cristo. Di fronte ad essi la libertà dell’uomo è chiamata a scegliere. La strada della virtù conduce alla gloria del Paradiso, quella dei vizi alla disperazione dell’Inferno, rappresentati nel Giudizio universale dipinto sulla controfacciata. Dopo i restauri del 2002, per ragioni conservative è stato ridotto a pochi minuti il tempo consentito per ammirare gli affreschi; la mostra, quindi, offre l’opportunità di guardarli con il tempo necessario per cogliere la poesia iconica delle corrispondenze verticali e frontali, del simbolismo dei colori, dei numeri, delle prospettive architettoniche. Definito “la Divina Commedia di Giotto”, questo capolavoro dimostra come Giotto, assieme a Dante, sia all’apice di una cultura in cui ogni particolare partecipa di un ordine che tutto abbraccia. L’incontro di presentazione alla città avrà luogo sempre domenica 2 gennaio alle ore 16.30 presso la chiesa di Santa Chiara, piazza Giovanni XXIII, nell’ambito del convegno inaugurale dal titolo “L’evange-lizzazione attraverso le arti figurative”. Fra i relatori anche il professor Roberto Filippetti, curatore della mostra e autore del volume per ragazzi Il Vangelo secondo Giotto (ed. Itaca, oltre 20.000 copie vendute), che illustrerà l’intero ciclo degli affreschi giotteschi in videoproiezione con l’ausilio di Explorer Navigation. Sono previsti altri eventi collaterali alla mostra: venerdì 7 gennaio alle 18.30 una lettura iconografica e iconologica a cura di Fra Antonio Salinaro e giovedì 13 gennaio alle 17.30 un seminario dal titolo “La fortuna di Giotto in Puglia”, entrambi presso la chiesa di Santa Chiara. Domenica 23 gennaio chiuderà la mostra una cena medievale a scopo benefico offerta dal ristorante Alla Corte di Hyria. L’iniziativa è patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali Soprintendenza per i Beni Architet-tonici e Paesaggistici per le Provincie di Lecce Brindisi e Taranto, dalla Regione Puglia - Assessorato al Medi-terraneo, Cultura, Turismo, dalla Provincia di Brindisi, dal Comune di Francavilla Fontana, dalla Diocesi di Oria, dalla Facoltà Beni Culturali - Università del Salento e dall’Ordine degli Architetti P.P.C. della provincia di Brindisi, ed è resa possibile grazie al contributo di Soavegel, Soave e Gea. La mostra – che resterà aperta fino al 23 gennaio – osserverà i seguenti giorni e orari di apertura al pubblico: da lunedì a domenica 9-13; 17-20. L’ingresso è gratuito. Per tutta la durata della mostra è assicurato un servizio gratuito di visite guidate per scolaresche e gruppi, previa prenotazione (tel. 349.8689253). All’interno della mostra sarà allestito un bookshop. Altre informazioni sono reperibili sui siti www.itacaeventi.it/scrovegni, www.vangelosecondogiotto.it

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Informazioni utili mostra itinerante Il Vangelo secondo Giotto. La cappella degli Scrovegni ideata e prodotta da Itaca Francavilla Fontana Chiesa di San Sebastiano 2-23 gennaio 2011 Per i 700 anni della città di Francavilla Fontana nell’ambito della cittadinanza attiva evento proposto e coordinato da Maria Elena di Punzio orari di apertura da lunedì a domenica 9-13; 17-20 ingresso libero info e prenotazione visite tel. 349.8689253 ufficio stampa • Maria Elena di Punzio tel. 349.8689253 [email protected]

• Itaca Eventi via dell’Industria 249, 48014 Castel Bolognese (RA) tel. 0546 656188 fax 0546 652098 [email protected] www.itacaeventi.it Materiali di comunicazione sono reperibili sul sito www.itacaeventi.it/scrovegni

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Eventi collaterali

domenica 2 gennaio, ore 16.30 Chiesa di Santa Chiara, piazza Giovanni XXIII

Convegno inaugurale L’evangelizzazione attraverso le arti figurative Saluti Vincenzo della Corte sindaco di Francavilla Fontana Paola Baldassare, assessore alla Cultura della Provincia di Brindisi

S.E. Mons. Vincenzo Pisanello vescovo della Diocesi di Oria

Mons. Alfonso Bentivoglio arciprete della Collegiata del Santissimo Rosario di Francavilla Fontana Relazione Guglielmo Cozzolino, architetto e docente di storia dell’arte Dalle immagini della storia alla storia delle immagini. La mostra in occasione dei 700 anni della città di Francavilla Fontana Intervento Roberto Filippetti, curatore della mostra Presentazione in videoproiezione della mostra: l’intero ciclo degli affreschi di Giotto nei dettagli più minuti con un sofisticato software, Explorer Navigation

Moderatrice: Maria Elena di Punzio

a seguire l’inaugurazione con visita guidata

venerdì 7 gennaio, ore 18.30 Chiesa di Santa Chiara, piazza Giovanni XXIII

Lettura iconografica e iconologica “O alto e glorioso Dio, illumina le tenebre del cuore mio!” (San Francesco d’Assisi) Relazione Fra Antonio Salinaro, frate minore dell’ordine francescano del Salento licenza in ecumenismo, iconografo Il Crocifisso di San Damiano ad Assisi

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giovedì 13 gennaio, ore 17.30 Chiesa di Santa Chiara, piazza Giovanni XXIII

Seminario La fortuna di Giotto in Puglia Relazioni Regina Poso, preside della Facoltà di Beni Culturali Università del Salento Antonio Cassiano, direttore del Museo provinciale di Lecce

La partecipazione al convegno consentirà l’acquisizione di crediti formativi universitari per gli studenti iscritti alla Facoltà di Beni Culturali dell’Università del Salento.

domenica 23 gennaio, ore 19.30 “Circolo Cittadino”, via Roma

Serata di beneficenza “A cena con Giotto” Cena medievale offerta dal ristorante Il ricavato sarà devoluto all’associazione di volontariato UNITALSI. Possibilità di acquistare in prevendita il biglietto presso il bookshop della mostra e il Circolo Cittadino.

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Colophon della mostra Mostra itinerante ideata da Itaca Con il contributo di Regione Veneto Consorzio Giotto Padova In collaborazione con Azienda Turismo Padova Terme Euganee Con il patrocinio di Provincia di Padova Comune di Padova Camera di Commercio di Padova Curatore Roberto Filippetti Fotografia e progetto grafico Giorgio Deganello Produzione Itaca Organizzazione e comunicazione Gaia Aulino, Cristina Zoli Itaca Eventi Informazioni e prenotazioni www.itacaeventi.it/scrovegni www.vangelosecondogiotto.it [email protected] tel. 0546 656188 Itaca Eventi è una iniziativa di Itaca

I volumi di Roberto Filippetti che accompagnano la mostra

Fotografie (post-restauro) di Giorgio Deganello Itaca, p. 64, a colori, € 15,00

edizioni in inglese, francese, tedesco e spagnolo

Fotografie (post-restauro) di Giorgio Deganello Itaca, p. 80, a colori, cartonato, € 17,50

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Il curatore della mostra Roberto Filippetti, marchigiano di origine e padovano di adozione, è studioso d’arte e letteratura. Da anni percorre l’Italia per introdurre bambini, giovani e adulti all’incontro con la grande arte, letteraria e pittorica. A tutti comunica il suo sguardo di studioso, etimologicamente colui che è appassionato, e guida a guardare con occhio intelligente e affettivo l'opera d'arte che, resa familiare, riacquista il suo pieno valore: ridestare il desiderio della Bellezza infinita. Da tale opera divulgativa sono nati i suoi libri, editi da Itaca, attraverso i quali ha raccontato la grande pittura: L’Avvenimento secondo Giotto (20013; edizioni in inglese, francese, tedesco e spagnolo), Il Vangelo secondo Giotto (20025), Caravaggio. L’urlo e la luce (20052), S. Francesco secondo Giotto (2006), Van Gogh. Un grande fuoco nel cuore (2008), Pietro, mi ami tu? Lo sguardo di Gesù secondo Giotto (2009), Caravaggio. L’urlo e la luce - catalogo della mostra (2010), Van Gogh. Un grande fuoco nel cuore - catalogo della mostra (2010). Non meno significativi i suoi lavori dedicati alla poesia e alla narrativa. Ha pubblicato presso le edizioni Itaca: Il per-corso e i per-corsi. Schede di revisione di letteratura italiana ed europea (20002, in tre volumi), Leopardi e Manzoni. Il viaggio verso l’infinito (2008), Educare con le fiabe. Andersen, Collodi, Saint-Exupéry, Lewis (2008). Ha curato per Itaca Eventi quattro mostre itineranti: «Il Vangelo secondo Giotto. La cappella degli Scrovegni», «San Francesco secondo Giotto. La vita del Santo attraverso gli affreschi della basilica superiore di Assisi», «Caravaggio. L’urlo e la luce», «Van Gogh. Un grande fuoco nel cuore». www.filippetti.eu

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Explorer Navigation Nella presentazione della cappella degli Scrovegni in videoproiezione e commento di Roberto Filippetti, viene mostrato tutto il ciclo di affreschi di Giotto nei quattro registri, consentendo quello sguardo panoramico – dapprima sintetico poi analitico, con zoom sui particolari anche più minuti – che non è più possibile, nella cappella patavina, a motivo del brevissimo tempo di visita (15 minuti!). Attraverso la tecnica dell’Explorer Navigation l’occhio può pacatamente stare sui dodici dipinti del registro alto, con le storie dell’Immacolata Concezione di Maria, della sua Nascita e Presentazione al tempio, delle nozze con Giuseppe. Può quindi contemplare il grande Angelus dell’arco trionfale. Il giorno della prima dedicazione della Cappella è il 25 marzo 1303; il giorno della seconda dedicazione a “Santa Maria Annunciata, della Carità all’Arena”, ad affreschi ultimati, è il 25 marzo 1305, festa dell’Annunciazione, nonché giorno di capodanno in tanti comuni medievali. Secondo registro: infanzia e vita pubblica di Gesù, in dodici affreschi. Terzo registro: in altri dodici affreschi l’apice della Redenzione, con la Passione, Morte, Resurrezione, Ascensione e infine la Pentecoste. Zoccolo monocromo: le personificazioni delle sette virtù e dei sette opposti vizi, che conducono rispettivamente al Paradiso e all’Inferno del grande Giudizio universale dipinto nella controfacciata. Letta tutta la storia da un capo all’altro, lo sguardo può iniziare un’avvincente “ri-lettura”: le corri-spondenze verticali e frontali; le tante “triplette”; la partecipazione del mondo minerale, vegetale, animale e delle stesse architetture, all’Avvenimento; l’intensità parlante degli sguardi… Insomma, comodamente seduti in poltrona, ma come se si fosse lì, nella cappella degli Scrovegni di Padova: è questo che accade con l’Explorer Navigation. Un’esplorazione, un viaggio reso affascinante dal racconto del professor Roberto Filippetti, che lungo un trentennio ha fatto amare questi dipinti a centinaia di migliaia di persone. Un viaggio che induce a contemplare la Bellezza, in questo nostro tempo così drammatico. Il primo gesto che, quasi istintivamente, compie chi varca il portale d’ingresso è alzare gli occhi, calamitati dall’azzurro del cielo: Giotto ci strappa dalla distrazione, ci ricorda che la natura umana consiste in un cuore affamato e assetato. Si chiama “de-siderio”: sete di stelle, tensione verso il cielo della felicità. Gli altri appuntamenti del professor Roberto Filippetti a Francavilla Fontana lunedì 3 gennaio ore 9.30 incontro con il clero diocesano ore 16.30 incontro con architetti ed esperti nel settore martedì 4 gennaio ore 9.30 incontro con gli insegnanti ore 16.30 incontro con associazioni culturali.

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Il promotore della mostra Itaca è una società editoriale e di promozione culturale sorta nel 1989 per iniziativa di Eugenio Dal Pane, approdato al mondo dell’editoria dopo anni di insegnamento, con l’intento di pubblicare e diffondere prodotti editoriali espressivi della ricerca di verità, di bellezza, di bene, di senso, propria dell’uomo, che potessero essere per ciascuno preziosi “compagni di viaggio”. Negli ultimi anni Itaca ha registrato una significativa crescita che ha reso riconoscibile a livello non solo nazionale il proprio marchio editoriale e l'attività commerciale. Percorso personale e mission insoliti, ma è questa originalità che spiega la paziente e costante crescita di Itaca, una realtà oggi consolidata e operante su più versanti: editoria, e-commerce, rete di librerie, eventi. Eventi Nel campo delle mostre itineranti, Itaca ha prodotto la mostra Sulla via di Damasco. L’inizio di una vita nuova, dedicata a san Paolo, in collaborazione con il Progetto Culturale della CEI, che ha toccato 139 città italiane ed è stata vista da oltre 300.000 visitatori accompagnati da 2.500 guide volontarie. La mostra è stata tradotta in russo, inglese, spagnolo, croato, olandese, arabo, ebraico, per esposizioni in diversi Paesi nel mondo (Russia, Malta, Croazia, Olanda, Perù, Uganda, Siria) e in alcune città della Terra Santa (Gerusalemme, Nazareth, Acri, Betlemme). Nel marzo 2010 sarà allestita a Santiago del Cile. Un successo che si aggiunge a quello registrato dalle mostre didattiche itineranti curate da Roberto Filippetti, Il Vangelo secondo Giotto. La cappella degli Scrovegni e San Francesco secondo Giotto. Gli affreschi della basilica superiore di Assisi, cui si sono aggiunte di recente altre due mostre d’arte, sempre ideate e prodotte da Itaca, Caravaggio. L’urlo e la luce e Van Gogh. Un grande fuoco nel cuore.

www.itacaeventi.it

Itaca società editrice e di promozione culturale

via dell’Industria 249 48014 Castel Bolognese (RA) tel. 0546 656188 fax 0546 652098 [email protected] www.itacalibri.it www.itacaeventi.it

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Scheda di presentazione La mostra Il Vangelo secondo Giotto. La cappella degli Scrovegni è una fedelissima riproduzione fotografica, in scala 1:4 del capolavoro di Giotto a Padova. Tra il 1303 e il 1305 Giotto affresca la cappella intitolata a Santa Maria della Carità su commissione del banchiere padovano Enrico Scrovegni. Questa piccola chiesa romanico-gotica, concepita per accogliere lui stesso e i suoi discendenti dopo la morte, ed oggi, appunto, meglio nota come cappella degli Scrovegni, è unanimemente riconosciuta come l’espressione più alta dell’arte medievale. Gli affreschi, dopo un accurato restauro, sono tornati all’antico splendore, rivelando la bellezza e la genialità della pittura giottesca, che influenzò generazioni di artisti e mutò i canoni stilistici della pittura italiana ed europea. La cappella degli Scrovegni è senza dubbio «il testo base della moderna pittura europea. Da Masaccio a Michelangelo, tutti i geni artistici sono venuti ad abbeverarsi a questa fonte straordinaria» (Giuseppe Basile, direttore dei lavori di restauro). Siamo dentro una Biblia Pauperum, una Bibbia dei poveri. Nella pittura di Giotto tutto partecipa dell’avvenimento di Dio che si fa uomo, un fatto storico che mette in scena affinché, attraverso i colori e le immagini, i fedeli possano meditare sui fatti salienti della storia della salvezza. Giotto guida lo sguardo dei visitatori con una serie di corrispondenze verticali o frontali, regalandoci una storia divisa in quattro tempi. I primi tre tempi sono di dodici “fotogrammi” a colori ciascuno, disposti sulle pareti della navata: – dodici dipinti raccontano la “preistoria” di Gesù (quei diciassette anni circa che vanno dall’8 dicembre, giorno dell’Immacolata Concezione di Maria nel grembo di Anna, fino all’anno zero dell’Incarnazione); – altri dodici dipinti (registro centrale) i trentatré anni di vita pubblica di Gesù; – infine dodici dipinti il Triduo Pasquale, l’Ascensione, la Pentecoste. Il quarto tempo, nello zoccolo monocromo delle due pareti, oppone le personificazioni delle sette virtù a quelle dei sette vizi che conducono rispettivamente al Paradiso e all’Inferno del grande Giudizio universale dipinto sulla controfacciata. Nell’epoca in cui gli artisti bizantini seguitavano a dipingere Santi e Madonne idealizzati, Giotto descrive col pennello i vari episodi della vita di Gesù, raffigurando i veri protagonisti della sua storia come uomini di tutti i giorni, con una tecnica da scaltrito regista e scenografo cinematografico. In tal modo “fa vedere” il messaggio evangelico al popolo come un fatto non lontano nel tempo, ma contemporaneo. Riferirà il cronista Cennini nel 1390: «Giotto rimutò l’arte del dipingere di greco in latino; et ebbe l’arte più compiuta ch’avesse mai più nessuno». Durante i lavori, il pittore ricevette la visita di Dante, che viveva in esilio nella vicina Verona, e che scriverà in proposito nella Commedia: «Credette Cimabue nella pittura / tener lo campo, e ora ha Giotto il grido, / sì che la fama di colui è scura». La mostra Il Vangelo secondo Giotto fin dal titolo intende proporre uno sguardo integrale sugli affreschi della cappella degli Scrovegni, che Vittorio Sgarbi ha definito “la Divina Commedia di Giotto”. In effetti il poema di Dante e la pittura di Giotto hanno un unico fine: mostrare agli uomini – di cui Ulisse nell’Inferno dice «fatti non foste a viver come bruti, / ma per seguir virtute e conoscenza» – la loro dignità, l’essere fatti per un destino di libertà e di gloria («l’amor che move il sole e l’altre stelle»). La gloria di Cristo attorniato dagli uomini che hanno seguito le virtù è infatti l’immagine conclusiva che chi entrava nella cappella vedeva uscendo, come a fissare nello sguardo e nella memoria ciò a cui tendere nella propria vita quotidiana.

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In seguito ai restauri del 2002, per ragioni conservative, è stato ridotto a soli 15 minuti il tempo consentito per ammirare questo splendido capolavoro della pittura del Trecento italiano ed europeo. La mostra, quindi, offre l’opportunità di guardare gli affreschi con il tempo necessario per cogliere la poesia iconica delle corrispondenze verticali e frontali, del simbolismo dei colori, dei numeri, delle prospettive architettoniche. La mostra, ideata e realizzata da Itaca, società editoriale e di promozione culturale, è curata dal professor Roberto Filippetti, già noto al grande pubblico perché da anni percorre l’Italia per introdurre bambini, giovani e adulti all’incontro con la grande arte, letteraria e pittorica. Filippetti è anche autore di due volumi, editi da Itaca, che accompagnano la mostra: L’Avvenimento secondo Giotto (tradotto in cinque lingue) e Il Vangelo secondo Giotto, pensato per i ragazzi, in cui l’Autore mette le vesti di Giotto per spiegare la storia che ha voluto rappresentare nella cappella degli Scrovegni. Si tratta di due libri d’arte che presentano tutte le riproduzioni dei dipinti dopo i restauri, dai colori straordinariamente fedeli all’originale. L’esposizione è stata prodotta grazie al contributo di Regione Veneto e Consorzio Giotto Padova, in collaborazione con l’Azienda Turismo Padova Terme Euganee e con il patrocinio della Provincia di Padova, del Comune di Padova e della Camera di Commercio di Padova. Oltre 60 allestimenti in sette anni, caratterizzati tutti da grande soddisfazione degli organizzatori e dei 250.000 visitatori, sono la più eloquente dimostrazione del valore didattico di questa mostra, destinata a un largo pubblico, a partire dai bambini delle scuole materne.

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Invito alla Bellezza «La bellezza ferisce, ma proprio così essa richiama l’uomo al suo Destino ultimo». Questa espressione dell’allora card. Ratzinger costituisce il più efficace invito a visitare la mostra Il Vangelo secondo Giotto. La cappella degli Scrovegni. Perché la bellezza ferisce? Ferisce perché attrae, induce a seguirla e in tal modo ridesta il nostro desiderio, alimentando la speranza e strappandoci al nulla della solitudine e del ripiegamento su noi stessi. Spesso le nostre giornate sono piene di cose da fare, di rapporti freddi o superficiali così che facilmente si insinuano la noia e/o la violenza, perfino nei più giovani, sollecitati a desiderare mille cose, ma non ciò che può essere adeguato alla profondità del cuore, che è esigenza di felicità, di amore, di verità, di giustizia, di bellezza. Per questo l’incontro con l’arte costituisce un momento fondamentale nella vita della persona e della società, perché «può diventare il colpo del dardo che ferisce l’anima e in questo modo le apre gli occhi» (Ratzinger). Da secoli, però, l’arte è ridotta a pura estetica, ad analisi e descrizione dell’opera «in termini nozionistici e asettici» (Timothy Verdon). A fare le spese di tale approccio è tutta l’arte, divenuta fine a se stessa e perciò privata della sua finalità: ridestare nell’uomo il desiderio della Bellezza infinita. L’artista, infatti, ha ricordato Giovanni Paolo II nella Lettera agli artisti, è immagine del Creatore e al servizio di quella bellezza senza la quale il mondo cadrebbe nella disperazione. Tale sorte non ha risparmiato, anzi ha colpito particolarmente l’arte sacra, tolta, sovente anche fisicamente, dal suo contesto e dalla sua funzione originaria fino a risultare spesso incomprensibile perché ha perso il suo legame con la memoria storica e la tradizione. Ne consegue il venir meno di un patrimonio di immagini, di segni, di simboli che per secoli hanno forgiato la coscienza e l’identità del nostro popolo e sostenuto le ragioni della sua speranza e costruttività. La mostra Il Vangelo secondo Giotto fin dal titolo intende proporre uno sguardo integrale sugli affreschi della cappella degli Scrovegni (che Vittorio Sgarbi ha definito “la Divina Commedia di Giotto”), perché il visitatore sia guidato a scorgere nella bellezza della forma l’invito alla Bellezza che il cuore attende.

Eugenio Dal Pane