Cassano d’Adda Dicembre 2015 anno 1 numero 1 Giuseppe ... fileUn altoparlante è uno strumen-to...

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Un altoparlante è uno strumen- to che serve, ad esempio, a rendere più forte il suono della voce di una persona, lo amplifi- ca in modo che tutti possano sentire quello che si dice. E proprio per questo motivo noi abbiamo deciso di chiamare così il nostro giornale: per co- municare al maggior numero di persone notizie, informazioni e curiosità. In questo primo numero trove- rete articoli di attualità, ma non solo. Potrete leggere di sport, con un pezzo sulle prossime Olimpiadi; del Burundi, un pic- colo Stato dell’Africa sub saha- riana; di Giuseppe Perrucchetti, famoso cassanese. Soddisfere- te la vostra curiosità sulle cam- pane, e non solo quelle che stanno sui campanili; e, grazie all’oroscopo dei nostri “maghetti”, saprete quel che vi attende nel futuro. Adesso vi lasciamo alla lettura , sperando sia piacevole… Noi, vi assicu- riamo, ci abbiamo messo tutto l’impegno. Secondo noi l’Isis vuole solo spaventa- re la gente per attirare l’attenzione. Nel 2015 la popolazione si è evoluta e c’è più libertà di espressione e di sce- gliere la religione che uno sente più vicino, ed è per questo che l’Isis attac- ca, perché nel loro paese c’è meno libertà. Non è solo un fatto di religione, ma di uccidere persone che hanno gusti dif- ferenti rispetto ai loro. E’ possibile che un ragazzo di 20 anni possa pensare ad uccidere delle per- sone innocenti e per ucciderle sia di- sposto a sacrificare la propria vita? Questa è una delle domande che ci poniamo … Un’altra cosa molto brutta (oltre al fatto degli attentati) è quella che l’Isis pren- de, spesso rapendoli, dei bambini e li addestra a uccidere. Così al posto di vedere questi bambini giocare felici, nelle foto vediamo bambini di 7 anni con in mano fucili. Perché ci faremo sentire! Cassano d’Adda Dicembre 2015 anno 1 numero 1 Parigi: l’Isis non ci spaventerà ra d’Indipendenza. Nel 1861 divenne sottotenente e nel 1866 capitano dopo aver combattuto con altri cassa- nesi (Berna, Villa e Bernu- schi, tra gli altri) nella batta- glia di Custoza con un com- portamento che gli valse la medaglia d’argento al valor militare. Nel 1871, divenuto capitano di Stato Maggiore, pubblicò il volume “Tirolo” dove riportò “alcune conside- razioni sull’ordinamento terri- toriale della zona Alpia”, dando così i natali a quel corpo degli Alpini del quale però non fece mai parte. A Perrucchetti, che divenne senatore nel 1912 e morì il 5 ottobre 1916, è dedica- ta la Punta a 4020 m di una delle cime del Ber- nina, la più alta della Lombardia. Giuseppe Domenico Perrucchetti: il cassanese che creò gli Alpini Qui a lato la lapide po- sta in piazza Perruc- chetti a Cassano d’Adda A Parigi le persone dopo aver subito l’attentato, il giorno dopo non si sono fatte prendere dalla paura ma sono uscite liberamente nelle strade, pregan- do per i morti e sui vari social è scop- piato l’hashtag “ Pray for Paris”. I monumenti più importanti del mondo sono stati illuminati da luci con i colori della bandiera francese. In alto il logo “Pray for Paris” apparso sui vari social network nei giorni seguenti gli attentati che hanno provocato oltre 130 morti e innumerevoli feriti molti dei quali gravissimi. Qui a lato, sopra l’Opera House di Sidney illuminata con i colori della bandiera francese. Sotto i bambini soldato dell’Isis (www.secoloditalia.it). Giuseppe Perrucchetti, cas- sanese emigrato in Piemon- te, è stato, secondo la tradi- zione, l’ideatore delle truppe alpine italiane nel 1872. Giuseppe Domenico Perruc- chetti, nato a Cassano il 13 luglio 1839, era di famiglia benestante con il padre fa- moso ingegnere e la madre, Margherita, cugina di Ales- sandro Manzoni. Il futuro senatore e tenente generale frequentò il collegio di Cas- sano, ottenne la maturità all’Imperial Regio Collegio Sant’Alessandro di Ber- gamo e si iscrisse alla facoltà di ingegneria dell’Università di Pavia. Due anni dopo, nel 1859, abbandonò l’università per “emigrare” dalla Lombar- dia austriaca al Piemon- te dei Savoia. Nello stesso anno combatté come volontario nelle truppe del Regno di Sar- degna durante la II guer-

Transcript of Cassano d’Adda Dicembre 2015 anno 1 numero 1 Giuseppe ... fileUn altoparlante è uno strumen-to...

Un altoparlante è uno strumen-to che serve, ad esempio, a rendere più forte il suono della voce di una persona, lo amplifi-ca in modo che tutti possano sentire quello che si dice. E proprio per questo motivo noi abbiamo deciso di chiamare così il nostro giornale: per co-municare al maggior numero di persone notizie, informazioni e curiosità. In questo primo numero trove-rete articoli di attualità, ma non solo. Potrete leggere di sport, con un pezzo sulle prossime Olimpiadi; del Burundi, un pic-colo Stato dell’Africa sub saha-riana; di Giuseppe Perrucchetti, famoso cassanese. Soddisfere-te la vostra curiosità sulle cam-pane, e non solo quelle che stanno sui campanili; e, grazie a l l ’ o rosc opo de i nos t r i “maghetti”, saprete quel che vi attende nel futuro. Adesso vi lasciamo alla lettura , sperando sia piacevole… Noi, vi assicu-riamo, ci abbiamo messo tutto l’impegno.

Secondo noi l’Isis vuole solo spaventa-re la gente per attirare l’attenzione. Nel 2015 la popolazione si è evoluta e c’è più libertà di espressione e di sce-gliere la religione che uno sente più vicino, ed è per questo che l’Isis attac-ca, perché nel loro paese c’è meno libertà. Non è solo un fatto di religione, ma di uccidere persone che hanno gusti dif-ferenti rispetto ai loro. E’ possibile che un ragazzo di 20 anni possa pensare ad uccidere delle per-sone innocenti e per ucciderle sia di-sposto a sacrificare la propria vita? Questa è una delle domande che ci poniamo … Un’altra cosa molto brutta (oltre al fatto degli attentati) è quella che l’Isis pren-de, spesso rapendoli, dei bambini e li addestra a uccidere. Così al posto di vedere questi bambini giocare felici, nelle foto vediamo bambini di 7 anni con in mano fucili.

Perché ci

faremo sentire!

Cassano d’Adda Dicembre 2015 anno 1 numero 1

Parigi: l’Isis non ci spaventerà

ra d’Indipendenza. Nel 1861 divenne sottotenente e nel 1866 capitano dopo aver combattuto con altri cassa-nesi (Berna, Villa e Bernu-schi, tra gli altri) nella batta-glia di Custoza con un com-portamento che gli valse la medaglia d’argento al valor militare. Nel 1871, divenuto capitano di Stato Maggiore, pubblicò il volume “Tirolo” dove riportò “alcune conside-razioni sull’ordinamento terri-toriale della zona Alpia”, dando così i natali a quel

corpo degli Alpini del quale però non fece mai parte. A Perrucchetti, che divenne senatore nel 1912 e morì il 5 ottobre 1916, è dedica-ta la Punta a 4020 m di una delle cime del Ber-nina, la più alta della Lombardia.

Giuseppe Domenico Perrucchetti: il cassanese che creò gli Alpini

Qui a lato la lapide po-sta in piazza Perruc-chetti a Cassano d’Adda

A Parigi le persone dopo aver subito l’attentato, il giorno dopo non si sono fatte prendere dalla paura ma sono uscite liberamente nelle strade, pregan-do per i morti e sui vari social è scop-piato l’hashtag “ Pray for Paris”.

I monumenti più importanti del mondo sono stati illuminati da luci con i colori della bandiera francese.

In alto il logo “Pray for Paris” apparso sui vari social network nei giorni seguenti gli attentati che hanno provocato oltre 130 morti e innumerevoli feriti molti dei quali gravissimi. Qui a lato, sopra l’Opera House di Sidney illuminata con i colori della bandiera francese. Sotto i bambini soldato dell’Isis (www.secoloditalia.it).

Giuseppe Perrucchetti, cas-sanese emigrato in Piemon-te, è stato, secondo la tradi-zione, l’ideatore delle truppe alpine italiane nel 1872. Giuseppe Domenico Perruc-chetti, nato a Cassano il 13 luglio 1839, era di famiglia benestante con il padre fa-moso ingegnere e la madre, Margherita, cugina di Ales-sandro Manzoni. Il futuro senatore e tenente generale frequentò il collegio di Cas-sano, ottenne la maturità all’Imperial Regio Collegio Sant’Alessandro di Ber-gamo e si iscrisse alla facoltà di ingegneria dell’Università di Pavia. Due anni dopo, nel 1 8 5 9 , a b b a n d o n ò l ’ u n i v e r s i t à p e r “emigrare” dalla Lombar-dia austriaca al Piemon-te dei Savoia. Nello stesso anno combatté come volontario nelle truppe del Regno di Sar-degna durante la II guer-

Il Burundi, Republika y'i Burundi il suo nome ufficiale, è un piccolo Stato (è grande poco più del Piemonte) dell’Africa sub sahariana che insieme a Rwanda, Uganda, Tanzania, Kenia e R.D.Congo fa parte della cosiddetta Regione dei Grandi Laghi. Confina con il Rwanda, la R.D Congo -due Paesi con i quali non si contano gli scontri- e la Tanzania. La sua capitale è Bujumbura, una città con oltre 600.000 abitanti (10,3 mln la popolazio-ne totale), che si affaccia sul lago Tanga-nika. Due le lingue ufficiali: il kirundi ed il francese. Molto travagliata e purtroppo ricca di colpi di Stato la storia recente del Burun-di dove, nel 1972, si registrò un genoci-dio con quasi mezzo milione di vittime ricordato con il nome di “ikiza”, la cata-strofe. L’attuale presidente, Pierre Nku-runziza, è al terzo mandato essendo stato rieletto nello scorso mese di luglio,

al termine di elezioni che in molti defini-rono “farsa”. Molti i piatti tipici di pesce, abbondante-mente pescato nel Tanganica, ma non mancano verdure e...la carne di cocco-drillo alla griglia o stufata. Da non man-care le samara, polpette fritte ripiene di verdura.

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Burundi: poco conosciuto Paese dei Grandi Laghi

L’origine delle campane è antichissima e misteriosa. Il reperto più vecchio risale alla civiltà babilonese del primo millennio a.C., ma tracce se ne trovano anche in alcuni passaggi della Bibbia (nel tempio di re Salomone), in Sud America ( n e l l e c i v i l t à p r e -colombiane), nell’antica Cina e in Tibet. Oggi le campane (un tempo chia-mate còdon in Grecia e tntinnabulum nell’antica Roma) più famose sono in Francia, la “Savoiarda” di MontMatre; in Russia, la “Tsar Kolokol”; in Birmania, a Mingun; in Gran Breta-g n a , l a “ B i g B e n ” dell’omonima torre di We-stminister; ed in Italia, la “Maria Dolens” di Rovereto. La Tsar Kolokol è la più grande mai costruita (198 tonn di peso, 6,82 m di diametro e 7,47 m di altez-za) ma non ha mai suona-to. Voluta dall’imperatrice Anna la sua costruzione durò ben 106 anni (dal 1830 al 1836).

La Savoiarda, che deve il suo nome al fatto che per la sua realizzazione furono usate le offerte dei cattolici della Savoia, è la più gran-de campana di Francia. Le sue caratteristiche sono l’ eccezionale durata del suo

Campane: quando Fra Martino si diverte,anche in Tibet

A lato una veduta di Bujumbura. Sotto la ban-diera del Burundi e un gruppo di giovani che rappresentano quasi il 50% della popolazione

suono (ben 9 minuti) ed il fatto che può essere udita a 40 km di distanza. Più pic-cola (23 tonn di peso, 3,21 m di diametro e 3,36 m di altezza) l’italiana “Maria Dolens” di Rovereto, la Campana Internazionale dei Caduti. E’ la più grande campana che suoni a diste-sa e tutte le sere suona cento rintocchi in onore dei Caduti di tutte le guerre e per invocare la pace e la fratellanza tra i popoli. Mol-te le fiabe e le leggende sulle campane a comincia-re da quelle di Strasburgo, cittadina francese sede del Parlamento europeo, che la notte di Natale suonerebbe-ro in ritardo di un’ora (vedi: https://www.youtube.com/watch?v=STKjBaxfBiM) per passare a quelle di Fra Martino campanaro. Diver-se le campane tibetane (discendenti da quelle cine-si di moltissimi secoli fa) il suono delle quali apporta benefici al corpo. Piccole ed a forma di ciotola, le campane tibetane sono realizzate con una lega che comprende i sette metalli planetari: argento per la Luna, ferro per Marte, mer-curio per l'omonimo piane-ta, stagno per Giove, rame per Venere, piombo per

Saturno e oro per il Sole.

Qui sopra a sinistra la Savoiarda di MontMatre e a destra la Tsar Kolokol , la più grande mai costruita ma che non ha mai suonato, sulla piazza Kremlino di Mosca. Sotto a destra la Maria Dolens che a Rovereto suona tutte le sere cento rintocchi per onorare i Caduti di tutte le guerre e per invocare pace e fratellanza tra i popoli . A sinistra campane tibetane realiz- zate con una lega che compren- de i sette metalli planetari: argen- to, ferro, mercurio, stagno, rame, piombo e oro.

Manca sempre meno alle ormai prossime Olimpiadi che si terranno a Rio de Janeiro tra il 5 ed il 21 agosto 2016. La città brasiliana, la prima ad ospi-tare i Giochi Olimpici e Paralimpici in Sud America, ospiterà oltre 10.500 atleti provenienti da 204 Paesi che si sfideranno in 33 strutture (28 delle quali in città). Rio de Janeiro è stata scelta dal CIO, il Comitato Olimpico Internazionale, nella riunione del 2 ottobre 2009 a Copenaghen, in Da-nimarca, prevalendo su Chicago, Tokyo (che ospiterà l’edizione del 2020) e Madrid. La fiamma olimpica verrà accesa nel corso della cerimonia di apertura prevista per il 5 agosto all'Estadio Jornalista Mario Filho, noto come Maracanà. In aumento gli sport in calendario che passano da 26 a 28 con il ritorno di Golf e Rugby (nella versione a 7 giocatori), mentre le discipline sono 42. L’elenco comple-to degli sport include così: atletica leggera, badminton, calcio, canoa/kayak, canottaggio, ciclismo, equita-zione, ginnastica, hockey su prato, judo, lotta, nuoto e sport acquatici, pallacanestro, pallamano, pallavolo, pentathlon moderno, pugilato, scher-ma sollevamento pesi, taekwondo, tennis, tennis da tavolo, tiro a segno/volo, tiro con l'arco, triathlon, vela, rugby a 7 e golf. Alle ultime Olimpia-di, quelle di Londra 2012, l’Italia ha conquistato 8 ori, 9 argenti e 11 bronzi per un totale di 28 medaglie che l’hanno portata ad occupare

l’ottavo posto del medagliere dietro a Usa (104 medaglie totali delle quali 46 d’oro), Cina (87 totali e 38 d’oro), Re-gno Unito (65 totali e 29 d’oro), Rus-sia (83 totali e24 d’oro), Corea del Sud (28 totali e 13 d’oro), Germania (44 totali e 11 d’oro) e Francia (34 to tali e 11 d’oro). Così come per la ceri-monia d’apertura anche quella di chiu-sura si svolgerà al Maracanà dove il testimone passerà a Tokyo 2020.

L’oroscopo dei nostri maghetti

Olimpiadi: sempre meno per Rio de Janeiro 2016

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Toro 21 apr - 20 mag Gemelli 21 mag - 21 giu

Cancro 22 giu - 22 lug Leone 23 lug - 22 ago Vergine 23 ago - 22 set

Pesci 20 feb - 20 mar

Avrete una settimana fortunata Avrete bei voti a scuola Le stelle vi proteggeranno

Bilancia 23 set - 22 ott Scorpione 23 ott - 21 nov Sagittario 22 nov - 21 dic

Capricorno 22 dic - 20 gen Acquario 21 gen - 19 feb

Londra vi aspetta! Farai nuove amicizie Avrai un nuovo telefono

Di sabato sarai fortunato Vincerai una gara

A carnevale ti travestirai da unicorno

Avrai un compagno di avventura

Troverai dei soldi per terra

Occhio alle mummie

Ariete 21 mar - 20 apr

Qui sopra il logo ufficiale delleOlimpiadi 2016 che si terranno a Rio de Janeiro nel prossimo mese di agosto. Sotto i cinque cerchi olimpici che rappresentano i cinque continenti

Le due mascotte dei XXXI Giochi: Vinicius e Tom che vogliono rappresentare la ricchezza della fauna e della flora carioca. I nomi sono stati scelti in onore dei musicisti Vinicius de Moraes e Tom Jobin.

Flavia Pennetta (qui a sinistra), Federica Pellegri-ni (sotto) e Tania Cagnotto (in bas-so). Una di queste tre atlete potreb-be, con ogni pro-babilità, essere la portabandiera del-

la nazio-n a l e azzur ra a Rio de Janeiro. La deci-s i o n e s a r à

assunta prossima-mente dal Coni, il Comitato Nazionale Olimpico Italiano. La prescelta succederà a Valentina Vezzali, prima atleta a vince-re tre ori olimpici individuali consecu-tivi.

Scrivere un articolo non è semplice ma… “parolare” lo è ancora meno! Parolando è una sfida con le parole che abbiamo accettato e dalla quale pensiamo di esserne usciti vincitori. Consiste nella creazioni di frasi di senso compiuto utiliz-zando regole ed obblighi di volta in volta diversi. La prima sfida consisteva nello scri-vere frasi utilizzando solo parole, verbi ed aggettivi che iniziassero con la lettera “L”; la seconda prevedeva invece che ogni parola, verbo ed aggettivo terminassero con la let-tera “E”. Più semplice, o almeno così pare-va, la terza detta “treno di parole”. In quest’ultimo caso scritta la prima parola la seconda doveva iniziare con le ultime due lettere della prima, la terza con le ultime due lettera della seconda e così via! 1a sfida: 1) Laura lava la lana lisciandola 2) Luca legge lunghe lezioni latine

Parolando ovvero... divertirsi giocando con le parole

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Redazione: Oratorio dell’Annunciazione

Cassano d’Adda

Caporedattore: Eleonora Grafico: Federico Segreteria: Stefano Redazione: Eleonora, Sofia, Veronica, Nicolò, Alessan-dro, Federico, Stefano, Jac-quesClaude, Tommaso

3) La luna limpida luccica luminosa 2a sfida 1) Giuseppe raccoglie delicatamente

foglie fresche 2) Gabriele legge lentamente inglese e

infine ripete le storie 3) Michele combatte nelle truppe alleate

durante le guerre 3a sfida 1) Bianca cattura rane nella laguna na-

vigando dolcemente 2) Emanuele legge genericamente testi

tipicamente tedeschi 3) Raffaele legge generi rinascimentali,

libri rilegati tibetani Adesso, se ci state, a Voi cimentarVi in que-sta sfida. Noi...attendiamo fiduciosi!

Zio Huber, giornalista e “clown dottore” Zio Huber, ma meglio sarebbe Dottor-Huber tutto attaccato, è un giornalista con tante passioni tra le quali spiccano quella per il clown di corsia e quella per l’Africa e per il Congo (RDCongo) e, naturalmente, per il suo lavoro. Giornalista professionista dal 1984 il DottorHuber si è occupato di economia e finanza per un’agenzia di stampa sino al 2007. “Ho iniziato nel 1976 scrivendo di sci in una rivista quindicinale -ci rac-conta- per poi fare varie esperienze in una serie di società e di giornali. E sarà stato forse per questo che mi sono sempre più appassionato a questo la-voro”. Nel 2007, dopo aver lasciato l’agenzia, appende nell’armadio i vestiti grigi, le cravatte e le camicie tutte uguali. “E’ di un paio di anni prima, durante il corso per apprendere i rudimenti dell’arte della clownerie per gli ospedali, che -ci svela- nasce il DottorHuber. Ognuno doveva scegliere il proprio nome d’arte e, dopo Carota, Ciancia, Pallino, Sciu-sciù, PolePole e gli altri, venne il mio turno. Ci pensai un pochino e poi mi battezzai DottorHuber perché mi ricor-dava il cantone svizzero del Ticino dove avevano una parlata...divertente”. “Oggi, tra l’altro, insegno giornalismo alla Università Cattolica di Bukavu. L’ennesima esperienza, splendida, che mi ha fatto conoscere un nuovo mondo ed imparare molto dagli studenti. Così come -conclude- imparo dai piccoli A-mici delle scuole che frequento a co-minciare dai bimbi delle materne”.

Qui sopra l’”esordio” del DottorHuber al Policlinico di Pavia nel 2006 con i “colleghi” della Compagnia del Sorriso. In alto a destra Patch Adams, “papà” dei clowndottori,. A lato con gli studenti dell’Università Cat-tolica di Bukavu (RDCongo) al termine del primo corso di giornalismo