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WEB MARKETING

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Social media marketing: la lezione Oreo

▪ Il canale youtube esiste da ben cinque anni,

▪ È presente anche su Instagram con una serie di foto del prodotto, ma sopratutto con alcune clip entro la durata standard di 15 secondi.

▪ Tra i presidi scelti per la campagna Oreo, anche Bandcamp, dove attraverso l’iniziativa “Give an oreo to your ears”, sono stati coinvolti artisti come Chiddy Bang, Tegan & Sara.

▪ Il profilo Facebook ufficiale viene utilizzato non solo come spazio per ri-pubblicare i contenuti prodotti sui vari presidi, ma è costantemente aggiornato con foto inedite, video caricati direttamente sul profilo, e una serie di eventi virtuali orientati a creare un forte livello di “engagement” attraverso un funzionamento seriale e ripetibile, che consenta di pubblicare giorno dopo giorno alcune “inutilities” divertenti intorno alla vita di Oreo, come per esempio “The Cookie Chronicles”.

‘Black out? No problem. You can still dunk in

the dark’. (Black out? Nessun problema. Puoi

sempre inzuppare al buio).

Spontaneo, ironico, diretto, il tweet fu

condiviso in pochissimo tempo circa 15.000

volte e catturò 20,000 mi piace su facebook,

arrivando a generare il termine ‘momento

Oreo’ per definire una pubblicità che unisce

straordinaria tempestività ed efficacia.

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Igor Gorgonzola

• Facebook marketing che avesse come obiettivi: sviluppare la presenza del brand nei social media, e fare in modo che in Italia Igor Gorgonzola diventasse sinonimo di gorgonzola di qualità, sia per stabilire una netta distanza dagli altri competitor, sia per associare la qualità del prodotto all’eccellenza dell’azienda.

• In seguito all’attività di Facebook marketing il numero di fan è aumentato, crescendo in modo organico e con regolarità. I contenuti più apprezzati dai fan sono stati le ricette e le fotografie dei piatti. Gli appassionati non hanno esitato a farsi sentire: hanno commentato le ricette postate e proposto le loro personali variazioni. Insomma un’interazione e uno scambio molto attivo quello scaturito dalla strategia di Facebook marketing

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Brand engagement per RABARBARO ZUCCA

▪ Il Premio Zucca ha l’ambizione di diventare il più importante riconoscimento letterario per racconti inediti di ambientazioni noir. È la naturale prosecuzione del posizionamento di Rabarbaro Zucca: la marca non è più soltanto un estimatore di questo genere, ma diventa un vero promotore culturale.

▪ Facebook rimane la centrale operativa di tutto il progetto. D’altra parte, è naturale che sia così: la pagina è un potente strumento di comunicazione con un bacino di oltre 76mila fan, con i quali entrare in contatto e tra loro migliaia di aspiranti scrittori e al tempo stesso un banco di prova su cui dare anticipazioni dei manoscritti in concorso. Con questa operazione ci aspettiamo una crescita organica della pagina, cioè un aumento del numero dei fan, senza che vengano fatti nuovi investimenti in advertising.

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Strategia digitale per APEROL SPRITZ

▪ Ci siamo resi subito conto che di Aperol, in particolare dello spritz a base di Aperol, in rete si parlava già in modo molto spontaneo. Da questa osservazione, è scaturita la nostra strategia digitale, molto netta: leggiamo, misuriamo e gestiamo la reputation del brand, preoccupandoci di migliorarla costantemente e di sostenerla con una precisa identity digitale.

▪ I punti cardine dell’operazione saranno il nuovo sito aperolspritz.it, che stiamo progettando e realizzando da zero; un’intensa attività di social media marketing, in particolare su Facebook; un sito mobile; attività di PR digitali, un programma di WOM e ovviamente tutte le attività di SEO.

▪ Spesso le marche in rete usano lo stesso linguaggio che adottano sui media classici. Invece è necessario adattare la propria immagine alle dinamiche, all’utenza, ai confini tecnici del mondo digitale. Per questo un punto fondamentale della nostra offerta è stata la creazione di un brandbook di identitydigitale, in cui definiamo linee guida grafiche, verbali e sonore, un vero linguaggio della marca in rete.

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Strategia digitale per APEROL SPRITZ

▪ Ci siamo resi subito conto che di Aperol, in particolare dello spritz a base di Aperol, in rete si parlava già in modo molto spontaneo. Da questa osservazione, è scaturita la nostra strategia digitale, molto netta: leggiamo, misuriamo e gestiamo la reputation del brand, preoccupandoci di migliorarla costantemente e di sostenerla con una precisa identity digitale.

▪ I punti cardine dell’operazione saranno il nuovo sito aperolspritz.it, che stiamo progettando e realizzando da zero; un’intensa attività di social media marketing, in particolare su Facebook; un sito mobile; attività di PR digitali, un programma di WOM e ovviamente tutte le attività di SEO.

▪ Spesso le marche in rete usano lo stesso linguaggio che adottano sui media classici. Invece è necessario adattare la propria immagine alle dinamiche, all’utenza, ai confini tecnici del mondo digitale. Per questo un punto fondamentale della nostra offerta è stata la creazione di un brandbook di identitydigitale, in cui definiamo linee guida grafiche, verbali e sonore, un vero linguaggio della marca in rete.