CASA BARILLA, “ “ L’ESPERIENZA ITALIANA DA “GUSTARE” - L'Eco... · rienza”, in questo...

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– ha aggiunto – nella quale orgogliosamen- te ammetteva di essere un pastivoro acca- nito da oltre vent’anni (lui assieme alla sua famiglia) e che i Fusilli li aveva sempre fatti cuocere per 25 minuti, con ottimi risultati, e che quindi – sempre secondo lui – per tut- to questo tempo, sulla scatola dei Fusilli, vi fosse riportato un errore nella dicitura della cottura del prodotto» ad oggi, invariato, di “soli” 11 minuti. «Anche questo vuole esse- re un motivo in più per spingerci oltre alla ricorrente presenza sui media classici – ha continuato – abbiamo semplicemente l’ob- bligo di mostrare al mondo intero come si mangia la pasta in Italia e come, ad esem- pio, si possa trarre vantaggio dalle oltre 40 ricette combinabili con i nostri sughi pron- ti», ricette messe a disposizione sul sito uffi- ciale o sull’applicazione gratuita iPasta per smartphone. Ampio spazio è stato riservato anche ai bambini, i quali, nella sezione de- dicata al sottobrand “Piccolini”, hanno cu- cinato assieme alle assistenti piatti caldi per sé e genitori, per una volta solo osservatori passivi, seduti a mini-tavoli su mini-sedie, in attesa di un pasto caldo. Il mondo in minia- tura presentava diverse aree da gioco tra cui una in cui con figure di carta ritagliabili, i bambini potevano personalizzare una map- pa poggia-piatto, la quale sistematicamente veniva plastificata e riconsegnata al bimbo, pronta per il primo utilizzo a casa. «Il pro- getto “Piccolini” ha l’obiettivo di insegnare ed abituare i bambini (sin da piccoli) al significato di una cucina sana ed equilibrata – ha sottolineato Ga- gliostro – quindi trasmettere loro (e alla famiglia) il valore di cresce- re mangiando in modo salutare, ad esempio consigliati da noi». E per conclu- dere, l’highlight del pro- gramma vedeva concorrere sedute da quattro coppie di persone, annunciatesi sul web o in loco, al co- siddetto “duello tra chef”, moderato da una conduttrice su un palco posto al centro della sala. A disposizione dei concorrenti tutti i prodotti possibili immaginabili e, in venti minuti, il compito di preparare un piat- to caldo originale, utilizzando però almeno un tipo di pasta ed un sugo pronto Baril- la. La giuria, composta da ospiti pervenuti occasionalmente sul posto, votava, previo assaggio, uno dei team. Ai vincitori del tito- lo “Pasta-Chef svizzero”, Monika e Christian Anderegg ora spetta un itinerario del gusto a Parma, presso l’Academia Barilla, primo cen- tro internazionale dedicato alla diffusione, alla promozione e allo sviluppo della Cultu- ra Gastronomica Italiana nel mondo. Questa scuola, anch’essa presente a “Casa Barilla”, era rappresentata da uno dei quattro Chef Barilla, il quale con regolari scadenze teneva una lezione di cucina su piatti tipici italiani, preparandoli in tempo reale e facendoli suc- cessivamente assaggiare agli ospiti. Come accade un po’ con tutte le aziende multinazionali, anche Barilla ora racconta di sé attraverso una vetrina mobile di imma- gini e sensazioni, offrendo al consumatore la possibilità di inabissarsi in un tragitto di ciò che era e ciò che sarà la società, quin- di perché fidarsi di questi prodotti e cosa si nasconde, o meglio, come ha avuto ori- gine una tale fantastica avventura. Per rispondere a queste domande l’ultima parte di “Casa Barilla” prevedeva una se- zione dedicata alla storia con illustrazioni, testimonianze e grafiche messe a punto per condividere l’ormai noto concetto di “espe- rienza”, in questo caso, esperienza Barilla a 360 gradi. P oi dicono che gli italiani fanno le cose a metà. Sicuramente non Barilla. L’azienda fondata nel lontano 1877 da Vittorio Ema- nuele Pietro Barilla a Parma, oggi divenuto sinonimo di qua- lità, garanzia e salute, si presenta con una veste nuova, segue una rinnovata mission ed un perfezionato piano di comunicazio- ne globale, sposando le tendenze del mo- mento, ovvero il dialogo con i consumatori, l’essere trasparenti e la riduzione al minimo dell’im- patto ambienta- le. Il gruppo Barilla, una solida realtà con oltre 1’000 prodotti di con- sumo quotidia- no, 15’000 di- pendenti, presente in oltre 150 Paesi, ha basato la sua intera esistenza sul valore del- la parola chiave “genuinità” (vedi il simbolo subliminale dell’uovo che ricorre nel brand) tanto che i fratelli Barilla, Guido, Luca e Pa- olo proprietari al 100% dell’azienda (non quotata in Borsa), prima e dopo ogni riunio- ne, ripetono la memorabile frase pronuncia- ta dal padre Pietro “date da mangiare alla gente quello che dareste ai vostri figli”, dive- nuta col tempo un inopinabile modo di pen- sare. «In azienda giorno per giorno teniamo a mente l’idea sulla quale quest’impresa è stata eretta» ci racconta in un’intervista Emilio Gagliostro, Marketing Manager Barilla Central Europe, il quale ci ha accol- to a “Casa Barilla”, evento avuto luogo lo scorso sabato 16 luglio nella sala principale della stazione centrale (Hauptbahnhof) di Zurigo. «Una manifestazione concepita per raccontare la storia e la tradizione della so- cietà anche all’estero – ha spiegato Gaglio- stro – perché ancora molti non conoscono le abitudini di questo grande Paese, ricco di delizie, ricette ed usanze che meritano di essere esportate». Una gigantesca piattafor- ma – o “stand” di presentazione se voglia- mo chiamarlo – che si estesa su 1’000 m2 nella sala principale della stazione, allestita a tema con teloni blu notte, piante di ulivi, piantine di basilico e peperoncini, ortaggi freschi ed insegne indicative (rigorosamente scritte in lingua italiana), diverse zone ubica- te al centro e lungo i lati, suddivise secondo l’argomento o il tipo di pubblico interessato, per mettere luce sulla storia di una famiglia che dagli esordi «ha la propria firma su ogni pacco di pasta. Il Marketing Manager ammette – stiamo ri- voluzionando il metodo di approccio con il cliente, entrato o meno a contatto con l’I- talia. Grazie a questi eventi ci proponiamo di mostrare agli appassionati lo spettro della nostra cucina, il modo corretto di consuma- re i nostri prodotti, evitando una erronea esagerazione e prediligendo una dieta equi- librata, con prodotti freschi e salutari». Infat- ti, disposti lateralmente rispetto alla sala, sei angoli-cucina preparavano al momento piat- ti caldi con paste e sughi pronti Barilla (oltre 12’000) serviti “al dente”. «Curiosamente, lo ammetto, il detto “paese che vai, usanze che trovi” è tutt’altro che una frase buttata lì» ha ribadito Gagliostro dopo averci rac- contato alcuni aneddoti. In Italia, in media, si mangiano 100gr di pasta e 100 di sugo (la pasta viene vista come piatto principa- le), mentre in Germania si è soliti assegnare alla pasta il ruolo di contorno o comunque da consumarsi con una doppia porzione di sugo (200gr), altrimenti «troppo secca» per il palato. «Una volta abbiamo ricevuto una curiosa e-mail da un cittadino tedesco Oltre 14’000 i visita- tori e più di 12’000 le porzioncine di Pa- sta distribuite gra- tuitamente durante l’evento Casa Barilla, tenutosi lo scorso 16 luglio presso la sta- zione Centrale di Zu- rigo, ora altre 4 tap- pe in Germania. CASA BARILLA, L’ESPERIENZA ITALIANA DA “GUSTARE” Cirano Tondi, per www.tuttoitalia.ch Nella Foto il team Barilla www.barilla.de INFO Barilla è entrata in una nuova ottica di comunicazione

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– ha aggiunto – nella quale orgogliosamen-te ammetteva di essere un pastivoro acca-nito da oltre vent’anni (lui assieme alla sua famiglia) e che i Fusilli li aveva sempre fatti cuocere per 25 minuti, con ottimi risultati, e che quindi – sempre secondo lui – per tut-to questo tempo, sulla scatola dei Fusilli, vi fosse riportato un errore nella dicitura della cottura del prodotto» ad oggi, invariato, di “soli” 11 minuti. «Anche questo vuole esse-re un motivo in più per spingerci oltre alla ricorrente presenza sui media classici – ha continuato – abbiamo semplicemente l’ob-bligo di mostrare al mondo intero come si mangia la pasta in Italia e come, ad esem-pio, si possa trarre vantaggio dalle oltre 40 ricette combinabili con i nostri sughi pron-ti», ricette messe a disposizione sul sito uffi-ciale o sull’applicazione gratuita iPasta per smartphone. Ampio spazio è stato riservato anche ai bambini, i quali, nella sezione de-dicata al sottobrand “Piccolini”, hanno cu-cinato assieme alle assistenti piatti caldi per sé e genitori, per una volta solo osservatori passivi, seduti a mini-tavoli su mini-sedie, in attesa di un pasto caldo. Il mondo in minia-tura presentava diverse aree da gioco tra cui una in cui con figure di carta ritagliabili, i bambini potevano personalizzare una map-pa poggia-piatto, la quale sistematicamente veniva plastificata e riconsegnata al bimbo, pronta per il primo utilizzo a casa. «Il pro-getto “Piccolini” ha l’obiettivo di insegnare ed abituare i bambini (sin da piccoli) al significato di una cucina sana ed equilibrata – ha sottolineato Ga-gliostro – quindi trasmettere loro (e alla famiglia) il valore di cresce-re mangiando in modo salutare, ad esempio consigliati da noi». E per conclu-dere, l’highlight del pro-gramma vedeva concorrere

sedute da quattro coppie di persone, annunciatesi sul web o in loco, al co-siddetto “duello tra chef”, moderato da una conduttrice su un palco posto al centro della sala. A disposizione dei concorrenti tutti i prodotti possibili immaginabili e, in venti minuti, il compito di preparare un piat-to caldo originale, utilizzando però almeno un tipo di pasta ed un sugo pronto Baril-la. La giuria, composta da ospiti pervenuti occasionalmente sul posto, votava, previo assaggio, uno dei team. Ai vincitori del tito-lo “Pasta-Chef svizzero”, Monika e Christian Anderegg ora spetta un itinerario del gusto a Parma, presso l’Academia Barilla, primo cen-tro internazionale dedicato alla diffusione, alla promozione e allo sviluppo della Cultu-ra Gastronomica Italiana nel mondo. Questa scuola, anch’essa presente a “Casa Barilla”, era rappresentata da uno dei quattro Chef Barilla, il quale con regolari scadenze teneva una lezione di cucina su piatti tipici italiani, preparandoli in tempo reale e facendoli suc-cessivamente assaggiare agli ospiti.

Come accade un po’ con tutte le aziende multinazionali, anche Barilla ora racconta di sé attraverso una vetrina mobile di imma-gini e sensazioni, offrendo al consumatore la possibilità di inabissarsi in un tragitto di ciò che era e ciò che sarà la società, quin-di perché fidarsi di questi prodotti e cosa si nasconde, o meglio, come ha avuto ori-gine una tale fantastica avventura. Per rispondere a queste domande l’ultima parte di “Casa Barilla” prevedeva una se-zione dedicata alla storia con illustrazioni, testimonianze e grafiche messe a punto per condividere l’ormai noto concetto di “espe-rienza”, in questo caso, esperienza Barilla a 360 gradi.

Poi dicono che gli italiani fanno le cose a metà. Sicuramente non Barilla. L’azienda fondata nel lontano 1877 da Vittorio Ema-nuele Pietro Barilla a Parma, oggi divenuto sinonimo di qua-

lità, garanzia e salute, si presenta con una veste nuova, segue una rinnovata mission ed un perfezionato piano di comunicazio-ne globale, sposando le tendenze del mo-mento, ovvero il dialogo con i consumatori,

l ’essere trasparenti e la riduzione al minimo

dell’im-p a t t o

ambienta-le. Il gruppo

Barilla, una solida realtà

con oltre 1’000 prodotti di con-sumo quotidia-no, 15’000 di-

pendenti, presente in oltre 150 Paesi, ha basato la sua intera esistenza sul valore del-la parola chiave “genuinità” (vedi il simbolo subliminale dell’uovo che ricorre nel brand) tanto che i fratelli Barilla, Guido, Luca e Pa-olo proprietari al 100% dell’azienda (non quotata in Borsa), prima e dopo ogni riunio-ne, ripetono la memorabile frase pronuncia-ta dal padre Pietro “date da mangiare alla gente quello che dareste ai vostri figli”, dive-nuta col tempo un inopinabile modo di pen-sare. «In azienda giorno per giorno teniamo a mente l’idea sulla quale quest’impresa è stata eretta» ci racconta in un’intervista Emilio Gagliostro, Marketing Manager Barilla Central Europe, il quale ci ha accol-to a “Casa Barilla”, evento avuto luogo lo scorso sabato 16 luglio nella sala principale della stazione centrale (Hauptbahnhof) di Zurigo. «Una manifestazione concepita per raccontare la storia e la tradizione della so-cietà anche all’estero – ha spiegato Gaglio-stro – perché ancora molti non conoscono le abitudini di questo grande Paese, ricco di delizie, ricette ed usanze che meritano di essere esportate». Una gigantesca piattafor-ma – o “stand” di presentazione se voglia-mo chiamarlo – che si estesa su 1’000 m2 nella sala principale della stazione, allestita a tema con teloni blu notte, piante di ulivi, piantine di basilico e peperoncini, ortaggi freschi ed insegne indicative (rigorosamente scritte in lingua italiana), diverse zone ubica-te al centro e lungo i lati, suddivise secondo l’argomento o il tipo di pubblico interessato,

per mettere luce sulla storia di una famiglia che dagli esordi «ha la propria firma su ogni pacco di pasta.

Il Marketing Manager ammette – stiamo ri-voluzionando il metodo di approccio con il cliente, entrato o meno a contatto con l’I-talia. Grazie a questi eventi ci proponiamo di mostrare agli appassionati lo spettro della nostra cucina, il modo corretto di consuma-re i nostri prodotti, evitando una erronea esagerazione e prediligendo una dieta equi-librata, con prodotti freschi e salutari». Infat-ti, disposti lateralmente rispetto alla sala, sei angoli-cucina preparavano al momento piat-ti caldi con paste e sughi pronti Barilla (oltre 12’000) serviti “al dente”. «Curiosamente, lo ammetto, il detto “paese che vai, usanze che trovi” è tutt’altro che una frase buttata lì» ha ribadito Gagliostro dopo averci rac-contato alcuni aneddoti. In Italia, in media, si mangiano 100gr di pasta e 100 di sugo (la pasta viene vista come piatto principa-le), mentre in Germania si è soliti assegnare alla pasta il ruolo di contorno o comunque da consumarsi con una doppia porzione di sugo (200gr), altrimenti «troppo secca» per il palato. «Una volta abbiamo ricevuto una curiosa e-mail da un cittadino tedesco

Oltre 14’000 i visita-tori e più di 12’000 le porzioncine di Pa-sta distribuite gra-tuitamente durante l’evento Casa Barilla, tenutosi lo scorso 16 luglio presso la sta-zione Centrale di Zu-rigo, ora altre 4 tap-pe in Germania.

“CASA BARILLA, L’ESPERIENZA ITALIANA DA “GUSTARE”Cirano Tondi, per www.tuttoitalia.ch

Nella Foto il team Barilla

www.barilla.deINFO

““Barilla è entrata in

una nuova ottica di comunicazione