Capsicum

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G Ital Med Lav Erg 2012; 34:2, 151-157 © PI-ME, Pavia 2012 http://gimle.fsm.it ISSN 1592-7830 Carlo Alfredo Clerici 1,2 , Gianfranco Peletti 1 , Laura Veneroni 1 , Angelo de’ Micheli 3 Spray per autodifesa da soggetti con comportamento aggressivo: una revisione della letteratura scientifica sull’utilizzo dell’oleoresin capsicum 1 Sezione di Psicologia, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biomediche, Facoltà di Medicina, Università degli Studi di Milano 2 S.S.D. Psicologia Clinica, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori, Milano 3 Cattedra di Criminologia Clinica, Dipartimento di Morfologia Umana e Scienze Biomediche, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università degli Studi di Milano Introduzione Difendersi è un diritto, sostenuto dalla storia e dalle legge, ma non si può esagerare. Quindi serve difendersi senza danneggiare, tanto meno uccidere. Nel contesto delle società industrializzate è da tempo emersa l’esigenza di strumenti difensivi meno letali delle armi da fuoco. Per questo da decenni sono entrati in uso in diverse nazioni del mondo agenti incapacitanti, in confezionamento spray, per autodifesa contro azioni aggressive di persone e animali. All’impiego di sostanze chimiche fra cui il CS (ortocloro- benzalmalononitrile), il CN (cloroacetofenone) e il CR (di- benzoxazepine), si è aggiunto più recentemente l’impiego dell’estratto di peperoncino (oleoresin capsicum [OC]). L’uso del capsicum è descritto fin dall’antichità in Giap- pone mediante il metsubishi, un contenitore in lacca o me- tallo, per soffiare polvere di peperoncino negli occhi della persona da immobilizzare (1). Come gli altri agenti ha un’azione irritante sugli occhi, la cute e le vie respiratorie e può essere utilizzato come agente incapacitante ma con minori effetti tossici. In Italia vi è stato un lungo dibattito circa l’introduzione in commercio di spray al capsicum (a lungo proibiti) per autodifesa dei cittadini e la dotazione per le forze di polizia, in particolare della Polizia Locale. Per alcuni anni solo pochi modelli commerciali sono stati considerati di libera vendita. In Italia questi strumenti, in precedenza proibiti, sono stati resi di legittima detenzione porto con la legge 15-7-2009 n°94 (“pacchetto sicurezza”) art. 3 comma 32. Lo spray OC è stato poi compreso fra le dotazioni possibili ai corpi di Polizia Locale per effetto di leggi regionali (ad esempio la legge n° 4/2003, art. 18 della Regione Lombardia). Attualmente sono diverse centinaia i comuni italiani che hanno dotato il personale della Polizia Locale di spray O.C. Obiettivo di questa review è una ras- segna della letteratura scientifica sulla sicurezza, l’effica- cia sul comportamento aggressivo, indicazioni e controin- dicazioni d’impiego dei congegni per autodifesa a base di oleoresin capsicum. Materiali e metodi La letteratura è stata raccolta mediante le banche dati on- line Medline (1950 a 31 maggio 2011), Embase, Cochrane RIASSUNTO. In molte nazioni negli ultimi decenni si è diffuso l’impiego di spray all’estratto di peperoncino (oleoresin capsicum) come arma non letale. Nel 2009 in Italia un decreto sulla sicurezza ha stabilito che questi spray, prima illegali, possano essere acquistati e detenuti legalmente dai cittadini; nello stesso tempo i corpi di polizia locale hanno iniziato a dotarsi di questi congegni per autodifesa e per facilitare l’arresto di soggetti con comportamento aggressivo. Questa review analizza la letteratura scientifica multidisciplinare sull’efficacia e i possibili rischi per la salute, acuti e a lungo termine, legati all’impiego di spray al capsicum per i soggetti esposti e gli utilizzatori, privati cittadini o personale delle forze dell’ordine. Sono illustrate anche le raccomandazioni per un corretto uso di questi strumenti. Parole chiave: capsicum, capsaicina, aggressioni, difesa, violenza, spray al peperoncino, armi non letali. ABSTRACT. In several countries oleoresin capsicum (OC) spray is being used as non lethal weapon in recent years. In 2009 in Italy a Security Act has established that self-defence spray devices can lawfully be purchased and possessed by citizens; at the same time corps of local police started to adopt these devices for self defence and aid in arresting aggressive individuals. This article analizes the multidisciplinar literature about the efficacy and possible acute and long-term health risks of pepper spray for exposed individuals and police or civilians users. The paper also reports updated considerations about correct use of this devices. Key words: capsicum, capsaicin, aggressions, defence, violence, pepper spray, non lethal weapons, mace.

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G Ital Med Lav Erg 2012; 34:2, 151-157 © PI-ME, Pavia 2012http://gimle.fsm.it ISSN 1592-7830

Carlo Alfredo Clerici1,2, Gianfranco Peletti1, Laura Veneroni1, Angelo de’ Micheli3

Spray per autodifesa da soggetti con comportamento aggressivo: una revisione della letteratura scientifica sull’utilizzo dell’oleoresin capsicum

1 Sezione di Psicologia, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biomediche, Facoltà di Medicina, Università degli Studi di Milano2 S.S.D. Psicologia Clinica, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori, Milano3 Cattedra di Criminologia Clinica, Dipartimento di Morfologia Umana e Scienze Biomediche, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università degli Studi

di Milano

Introduzione

Difendersi è un diritto, sostenuto dalla storia e dallelegge, ma non si può esagerare. Quindi serve difendersisenza danneggiare, tanto meno uccidere. Nel contestodelle società industrializzate è da tempo emersa l’esigenzadi strumenti difensivi meno letali delle armi da fuoco. Perquesto da decenni sono entrati in uso in diverse nazioni delmondo agenti incapacitanti, in confezionamento spray, perautodifesa contro azioni aggressive di persone e animali.All’impiego di sostanze chimiche fra cui il CS (ortocloro-benzalmalononitrile), il CN (cloroacetofenone) e il CR (di-benzoxazepine), si è aggiunto più recentemente l’impiegodell’estratto di peperoncino (oleoresin capsicum [OC]).L’uso del capsicum è descritto fin dall’antichità in Giap-pone mediante il metsubishi, un contenitore in lacca o me-tallo, per soffiare polvere di peperoncino negli occhi dellapersona da immobilizzare (1). Come gli altri agenti haun’azione irritante sugli occhi, la cute e le vie respiratoriee può essere utilizzato come agente incapacitante ma conminori effetti tossici. In Italia vi è stato un lungo dibattitocirca l’introduzione in commercio di spray al capsicum (alungo proibiti) per autodifesa dei cittadini e la dotazioneper le forze di polizia, in particolare della Polizia Locale.Per alcuni anni solo pochi modelli commerciali sono staticonsiderati di libera vendita. In Italia questi strumenti, inprecedenza proibiti, sono stati resi di legittima detenzioneporto con la legge 15-7-2009 n°94 (“pacchetto sicurezza”)art. 3 comma 32. Lo spray OC è stato poi compreso fra ledotazioni possibili ai corpi di Polizia Locale per effetto dileggi regionali (ad esempio la legge n° 4/2003, art. 18 dellaRegione Lombardia). Attualmente sono diverse centinaia icomuni italiani che hanno dotato il personale della PoliziaLocale di spray O.C. Obiettivo di questa review è una ras-segna della letteratura scientifica sulla sicurezza, l’effica-cia sul comportamento aggressivo, indicazioni e controin-dicazioni d’impiego dei congegni per autodifesa a base dioleoresin capsicum.

Materiali e metodi

La letteratura è stata raccolta mediante le banche dati on-line Medline (1950 a 31 maggio 2011), Embase, Cochrane

RIASSUNTO. In molte nazioni negli ultimi decenni si è diffusol’impiego di spray all’estratto di peperoncino (oleoresincapsicum) come arma non letale. Nel 2009 in Italia un decretosulla sicurezza ha stabilito che questi spray, prima illegali,possano essere acquistati e detenuti legalmente dai cittadini;nello stesso tempo i corpi di polizia locale hanno iniziato adotarsi di questi congegni per autodifesa e per facilitarel’arresto di soggetti con comportamento aggressivo. Questa review analizza la letteratura scientificamultidisciplinare sull’efficacia e i possibili rischi per la salute,acuti e a lungo termine, legati all’impiego di spray al capsicumper i soggetti esposti e gli utilizzatori, privati cittadini opersonale delle forze dell’ordine. Sono illustrate anche leraccomandazioni per un corretto uso di questi strumenti.

Parole chiave: capsicum, capsaicina, aggressioni, difesa,violenza, spray al peperoncino, armi non letali.

ABSTRACT. In several countries oleoresin capsicum (OC) spray is being used as non lethal weapon in recent years. In 2009 in Italy a Security Act has established that self-defencespray devices can lawfully be purchased and possessed bycitizens; at the same time corps of local police started to adoptthese devices for self defence and aid in arresting aggressiveindividuals. This article analizes the multidisciplinar literature about theefficacy and possible acute and long-term health risks of pepperspray for exposed individuals and police or civilians users. The paper also reports updated considerations about correct useof this devices.

Key words: capsicum, capsaicin, aggressions, defence, violence,pepper spray, non lethal weapons, mace.

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Library e PsychINFO. Sono stati utilizzati i seguenti terminidi ricerca variamente combinati: capsicum, pepper, capsai-cin, spray, oleoresin, defense, OC, mace, less-lethal, non-lethal weapon. Accanto agli articoli provenienti da rivisteindicizzate, la ricerca è stata integrata dalla consultazione dilibri, articoli e repertori bibliografici cartacei allo scopo diconsiderare anche articoli appartenenti alla cosiddetta “let-teratura grigia”, per lo più fonti tecniche di polizia. Tutti gliarticoli clinici sono stati considerati, anche se gli studi far-macologici e sperimentali su esseri umani e animali sonostati utilizzati solo in parte. Gli studi considerati per l’ana-lisi finale sono stati sottoposti a un’analisi di qualità indi-pendente da due degli autori (CAC e LV). La qualità dell’e-videnza è stata basata sul Grading of Reccomandations As-sessment, Development and Evaluation System (2). Sonostati esclusi gli studi sull’impiego di capsicum in funzioneantisommossa.

Analisi dei datiDalla ricerca sono stati identificati 232 articoli di cui

83 ritenuti pertinenti (Tabella I). È possibile suddividereschematicamente gli articoli considerati nei seguenti temi:meccanismo d’azione dei derivati capsaicinoidi, confezio-namento e merceologia degli spray OC, effetti clinici de-gli spray OC, effetti comportamentali, effetti letali, misuredi soccorso, sicurezza del personale, criteri d’impiego.

Composizione e meccanismo d’azioneIl peperoncino piccante era usato come alimento fin da

tempi antichissimi. Dalla testimonianza di reperti archeo-logici risulta conosciuto in Messico alcuni millenni avantiCristo. In Europa l’impiego alimentare del peperoncino sidiffuse in seguito all’importazione dalle Americhe. Ingre-diente attivo dello spray al peperoncino è l’olio di pepe-roncino (oleoresin capsicum). Esso è composto da una mi-scela di fenoli liposolubili chiamati capsaicinoidi, unaclasse di sostanze chimiche affini alla capsaicina (3, 4). Icapsaicinoidi sono ammidi della vanillammina, con unacido grasso ramificato a media catena (5), presenti nel-l’oleoresina, estratta dei frutti delle piante, in concentra-zione variabile. Fra i capsaicinoidi naturali quelli più co-muni sono capsaicina, diidrocapsaicina, omodiidrocapsai-cina, nordiidrocapsaicina e omocapsaicina (6). Fra questicapsaicina e diidrocapsaicina sono i più abbondanti men-tre gli altri sono presenti in quota più ridotta. Lo studiodella capsaicina si è a lungo basato su osservazioni deri-vate da studi tossicologici soprattutto nell’ambito dellaproduzione di peperoncino o di contaminazioni occiden-tali (7 - 17). Da queste osservazioni si è compreso che lacapsaicina agisce direttamente sulle fibre nervose periferi-che sensitive (e non su quelle motorie), stimolando i re-cettori vanilloidi (VR1, vanilloid receptor type 1) (18).Questa azione induce il rilascio di tachichinine o neuro-peptidi come la sostanza P, la neurokinina A, glutammatoe CGRP, inducendo un’infiammazione su base neurogena(19, 20) nei vasi, negli epiteli e sulla muscolatura lisciadelle vie aeree (21) con vasodilatazione, aumento dellapermeabilità vascolare, chemotassi neutrofila, secrezionemucosa e broncocostrizione (14). A differenza di altriagenti chimici per impieghi di polizia come il CN e il CS,che provocano soprattutto effetti irritanti, l’OC producesia irritazione sia infiammazione neurogena. L’uso ripe-tuto di capsaicina determina nell’area colpita una deple-zione della sostanza P e per questo meccanismo trova im-piego a scopo terapeutico per il trattamento del dolore cro-nico come la nevralgia post-erpetica o la neuropatia dia-betica (22, 23).

Confezionamento e merceologia Gli erogatori di OC in commercio nel mondo conten-

gono fra l’1 e il 15% di capsaicina. Negli Stati Uniti i mo-delli d’impiego civile ne contengono circa l’1% mentre imodelli per impieghi di polizia hanno una concentrazionemaggiore (24). I modelli in commercio in Italia hanno ge-neralmente un contenuto di 10% di capsaicina. General-mente uno spray OC contiene a soluzione di oleoresin ca-psicum diluito con solventi (diclorometano, tricloroeti-lene, isopropanolo, freon, glicole dipropilenico, etanolo,metanolo, o etere etilico) e gas propellenti (N2 o CO2).

La potenza di ogni spray OC, essendo le sostanze at-tive derivate da sostanze naturali con tipologie diverse dipeperoncini freschi con variabile potere irritante (25)presenta differenze (3, 26) definite dipendenti da tre pa-rametri:• Scoville Heat Unit SHU’s (un test soggettivo basato

sulla percezione del piccante)• percentuale di Oleoresin Capsicum

Tabella I. Fonti di articoli e abstract identificati ed esaminati

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• concentrazione di capsaicinoidi (quantità di compo-nente attivo presente all’interno del prodotto in per-centuale).La letteratura riporta come i prodotti non siano gene-

ralmente sottoposti a misure analitiche della concentra-zione degli ingredienti attivi e ciò può contribuire al rilievodi una composizione e un’efficacia incostante (27, 28, 29,25). L’impiego di capsicum ha portato anche allo sviluppodi metodiche analitiche ad hoc per analisi medico legali(30). L’efficacia e il metodo d’impiego dipendono anchedal tipo di erogazione dell’OC. Esistono quattro tipi di ero-gatori di capsicum: nebulizzante (fog), a cono (cone), agetto balistico (balistic stream), a schiuma (foam). Per im-pieghi di polizia sono utilizzati generalmente i modelli conerogazione a getto balistico, sistema preferito per le sue ca-ratteristiche che lo rendono utilizzabile a diversi metri didistanza, con una certa possibilità di selezione del bersa-glio e limitata contaminazione ambientale in luoghi chiusi.L’erogazione a cono nebulizzato è meno adatta per un usodifensivo, perché se utilizzato in spazi chiusi contaminal’ambiente rendendo impossibile la presenza di persone peralcune ore. All’aperto risente molto delle condizioni am-bientali ed è spesso causa di autocontaminazione per gliutilizzatori. Per ultimo i prodotti nebulizzati, a causa delgas propellente e della base oleosa per mantenere in so-spensione il prodotto sono altamente infiammabili e possi-bile causa di ustioni o di altri incidenti. La disponibilità dispray OC dipende dalle normative dei diversi Stati (31). InAustralia, India, Israele, Italia, Lettonia, Polonia, Russia,Slovacchia, Spagna, Sud Africa e molti Stati U.S.A, glispray OC sono di libero porto per autodifesa. In Canada,Germania è vietato per l’impiego contro persone ma con-sentito per autodifesa contro animali. In Finlandia, Svezia,in alcuni stati U.S.A. (come il Massachussetts) il porto èautorizzato con licenza. In Belgio, Danimarca, Gran Breta-gna Irlanda, Islanda, Norvegia, Olanda e Ungheria sono ri-servati alle forze di polizia.

Effetti clinici Gli effetti dell’esposizione all’OC sono caratteristici a

seconda dei distretti corporei esposti. Gli effetti sugli oc-chi includono blefarospasmo, lacrimazione abbondante ececità temporanea, vasodilatazione dei vasi palpebrali cheporta all’immediata chiusura degli occhi. A carico dellacute OC produce un’intensa sensazione di bruciore, vaso-dilatazione e dolore nelle aree colpite proporzionali alladose ricevuta, della durata di circa 30 minuti. Si può veri-ficare riduzione della sensibilità per la durata di alcunigiorni (32). A carico delle vie aeree si verifica una rispo-sta irritativa acuta con sensazione di bruciore alla gola etosse. Può verificarsi in taluni caso broncocostrizione e di-spnea (14), laringospasmo fino a temporanea paralisi la-ringea e più raramente arresto respiratorio (33, 34). Sonostate descritte anche reazioni idiosincratiche allo spray OC(35). Gli effetti degli spray OC sono in genere transitori,salvo un certo potere lesivo a carico degli occhi. Abrasionicorneali sono riportate in una percentuale variabile fra il7% e l’8.6% (26, 36, 37, 38) e anche lavori più recenti de-scrivono la possibilità di danni corneali (39, 40, 41, 42).Alcune revisioni mostrano come gli effetti di OC sulla

congiuntiva e la cornea siano in genere modesti e tempo-ranei (43). È descritto il ruolo dei diluenti e dei solventipiù che di OC rispetto a questi effetti lesivi (44).

Effetti comportamentaliCome effetto della somministrazione di OC via spray,

oltre alla chiusura degli occhi e alle difficoltà respiratorie,si verifica una perdita di controllo dell’attività motoria;dopo l’esposizione può verificarsi una risposta motoriacon flessione della parte superiore del corpo e tremori. Èpossibile il verificarsi di reazioni di panico e disorienta-mento. La maggior parte di questi effetti è transitoria, conun ritorno all’assenza di sintomi circa 30 minuti dopo l’e-sposizione. Come effetto dei sintomi sopra descritti nellamaggior parte dei casi il soggetto abbandona la propriacondotta aggressiva. L’efficacia è descritta in una percen-tuale elevata, anche se la letteratura scientifica riporta untasso di fallimento fra il 10 e il 26% (32, 45, 46). La lette-ratura fornisce elementi non univoci per spiegare i casi dimancata efficacia. Alcuni studi (46, 47, 48, 49) hanno evi-denziato una minore sensibilità all’OC in persone concondotte aggressive per effetto di droghe, alcool o disturbimentali mentre uno studio ha mostrato elevata efficacianei soggetti sotto influenza di droghe e alcool (50). In ognicaso è riportato come rispetto agli aggressivi chimici CNe CS utilizzati in alcuni spray per autodifesa che hannoun’azione irritante diretta, l’OC abbia un effetto infiam-matorio e quindi meno influenzato dall’effetto analgesicodi droghe e alcool (24). Anche nei casi di minore efficaciaè descritto come la chiusura degli occhi abbia l’effetto diostacolare le reazioni oppositive della persona colpita. Al-cuni studi su animali descrivono un’efficacia fra il 100%in una piccola serie di aggressioni da parte di cani (46)mentre studi di ambito zoologico e veterinario riportanoun’efficacia fra il 90 e il 100% negli orsi (51, 52).

Effetti letaliSono stati descritti alcuni casi di morte di soggetti in

stato di fermo in seguito all’impiego di OC (53, 54, 55).Su alcune decine di casi investigati solo in uno, che haavuto particolare risonanza (il decesso di un ventiquat-trenne avvenuto in North Carolina) l’OC è stato identifi-cato come agente causale; la vittima era un soggetto asma-tico che aveva ricevuto circa 10-15 spruzzi (1). La causadella morte è stata identificata in un grave acuto bronco-spasmo e l’esame autoptico ha evidenziato un marcatodanno dell’epitelio polmonare.

La cause del decesso in stato di fermo di soggetti trat-tati con capsicum sono state attribuite e asfissia da posi-zione (per ammanettamento), intossicazione da alcool e/ostupefacenti (cocaine, metamfetamina, fenciclidina), di-sturbi cardiovascolari o respiratori preesistenti, obesità,sindrome neurolettica maligna e altre cause (56, 48, 57).Sono comunque necessari ulteriori dati circa il ruolo del-l’OC sulla mortalità in stato di fermo di polizia anche sealmeno uno studio (58) non evidenzia differenze signifi-cative fra contesti che impiegano OC come dotazione alleforze di polizia e quelli che non lo impiegano. Dalla lette-ratura sull’OC non risultano elementi per sostenere chel’OC sia del tutto privo di effetti letali nonostante minore

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tossicità rispetto ad agenti chimici impiegati allo stessoscopo. Il corpus delle osservazioni riportato dalla lettera-tura scientifica e in particolare da quella statunitense è tut-tavia fondato su migliaia di episodi di utilizzo e sullo stu-dio dei decessi in stato di fermo senza uso di spray al ca-psicum (45).

Misure di soccorso In generale la misura di pronto soccorso più impor-

tante per chi è stato esposto al capsicum è di lasciare l’a-rea contaminata e spostarsi in una ben ventilata, per faci-litare la dispersione delle particelle contaminanti. Dovreb-bero essere rimossi i vestiti e lavati in acqua fredda. Lacute dovrebbe essere lavata con acqua corrente e sapone ele ustioni dovrebbero essere trattate secondo le procedureraccomandate per la contaminazione da agenti chimici,con l’uso di steroidi applicati localmente in caso di der-matiti e eritemi in forma grave. Particolare cura deve es-sere posta rispetto alla contaminazione oculare; general-mente è consigliata l’irrigazione con acqua corrente (32).Le lenti a contatto dovebbero essere prontamente rimossee quelle morbide eliminate. Sono anche descritte proce-dure di decontaminazione con agenti decontaminanti adhoc (59, 60) anche se la sperimentazione di diverse tecni-che di decontaminazione (soluzione di idrossido di allu-minio - idrossido di magnesio, gel di lidocaina 2%, sham-poo neutro, latte o acqua) in volontari sani non ha mo-strato differenze significative e il principale fattore coin-volto nella scomparsa del dolore sia il tempo trascorso dal-l’esposizione al capsicum (61). Soggetti asmatici e chesoffrono di broncopneumopatie ostruttive hanno in gene-rale una maggiore reattività bronchiale a un numero di so-stanze in grado di indurre broncocostrizione, come ista-mina e metacolina. La capsaicina, agendo sul rilascio disostanza P, può indirettamente causare il rilascio di ista-mina e quindi alcuni pazienti possono trovarsi a rischio disviluppare una reazione di broncocostrizione a dosi di ca-psaicina inferiori rispetto ad altri soggetti. Queste personepotrebbero costituire un gruppo a rischio rispetto all’im-piego di spray OC. Per questo è necessario definire proce-dure di emergenza in caso di reazioni di impersensibilitàallo spray OC. Farmaci steroidi e broncodilatatori dovreb-bero essere facilmente disponibili. Pazienti che sviluppanodifficoltà respiratorie dovrebbero essere visitati da un me-dico. In alcuni casi può essere necessaria la somministra-zione di beta-2 agonisti o di aminofillina per il trattamentodel broncospasmo. La somministrazione di ossigeno puòportare ad una remissione dei sintomi così come in alcunicasi possono essere necessarie misure rianimatorie (62).L’infiammazione cutanea regredisce spontaneamente.

Sicurezza del personaleLa sicurezza del personale è una priorità essenziale.

Ogni effetto degli strumenti per autodifesa sulla salute deglioperatori, soprattutto se a lungo termine è un effetto indesi-derato. Osservazioni sperimentali riferiscono il sospetto dimutagenicità e cancerogenicità del capsicum ma non alledosi a cui è prevista un’esposizione accidentale (63). In se-guito a un favorevole rapporto dell’F.B.I. (50) molte agen-zie di sicurezza negli U.S.A. hanno adottato spray al capsi-

cum fra la fine degli anno Ottanta e gli anni Novanta. Èstato descritto come l’OC presenti importanti rischi per i di-pendenti esposti e non dovrebbe essere utilizzato intenzio-nalmente sulla cute, gli occhi e le mucose nel corso dell’ad-destramento (64). Sono state identificate varie misure per ri-durre la possibilità di ridurre la possibilità di danni fisicigravi e permanenti nel corso dell’addestramento: non im-piegare lo spruzzo diretto (a meno di impiegare protezionifacciali adeguate), avere a disposizione docce e possibilitàdi lavaggio degli occhi, eseguire uno screening dei dipen-denti da addestrare le cui condizioni di salute possono pre-sentare elementi di rischio, presenza di personale medicodurante l’addestramento, rispettare i segnali OSHA di peri-colo e impiegare equipaggiamento di protezione personaledurante ogni addestramento con spray OC (65). Nel bilan-cio rischi / benefici è da considerare l’effetto di OC sul nu-mero di incidenti e ferite in azione; è stato infatti segnalatocome l’introduzione dello spray OC si sia accompagnato aduna riduzione degli incidenti nelle forze di polizia e nei so-spetti (66, 67, 68). È più difficile la stima dello stesso effettonella popolazione civile quando OC è usato come unicomezzo di autodifesa e al di fuori di procedure codificated’addestramento e impiego. In Italia non sono disponibilidati statistici sull’impiego di OC nella popolazione civile nénelle forze di polizia. Organizzazioni sindacali e gruppi dilavoro dei Comandi di Polizia Locale che hanno adottatoquesti strumenti, riferiscono comunque una riduzione delnumero di infortuni del personale per aggressioni violentedurante il servizio.

Criteri d’impiegoL’impiego di polizia è soggetto generalmente a proce-

dure che prevedono che l’agente usi lo spray quando l’ag-gressore non obbedisce agli ordini, avvisando, ove possi-bile prima il soggetto che sarà contaminato. L’utilizzodello spray ha l’obiettivo di evitare uno scontro a maninude per fermare un aggressore, garantendo quindi una su-periorità di controllo da parte dell’agente ed evitare l’im-piego delle armi da fuoco per difendersi da un’aggressionenon armata. Dopo la contaminazione, il soggetto colpitodeve essere avvisato della temporaneità degli effetti e deveessere prontamente decontaminato con metodi adeguati.

Una situazione particolare è l’impiego per la difesa daaggressioni durante l’esecuzione dei TSO, procedure dicompetenza della Polizia Locale. In questo caso dopo lacontaminazione e la messa in sicurezza della persona, gliagenti di polizia devono provvedere ad effettuare le pro-cedure di decontaminazione e di assistenza alla persona,che vengono loro insegnate durante il corso obbligatorioprevisto dalle leggi regionali per l’assegnazione di sprayOC. Anche in ambiente sanitario è descritto l’impiego de-gli spray OC per autodifesa in stato di necessità da azioniviolente da parte di pazienti con gravi disturbi del com-portamento (69, 70).

Discussione

Mancano studi sistematici sull’impiego degli spray OCda parte della popolazione civile dove nei paesi in cui la

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detenzione e il porto di questi strumenti sono liberi; inmolti casi gli spray OC sono acquistati presso negozi dellagrande distribuzione e per corrispondenza e sono portaticon sé senza alcun addestramento, salvo la lettura di un fo-glietto illustrativo di effetti e utilizzo.

La ricerca di strumenti di autodifesa non letali derivadall’esigenza di far fronte alle aggressioni a cittadini e adagenti di polizia con strumenti diversi dalle armi dafuoco. In particolare gli agenti di polizia si possono tro-vare nella situazione di tutelare se stessi e i cittadini lacui tutela è loro affidata, senza far uso di armi da fuoco.Cani poliziotto, manganelli, Taser e spray con aggressivichimici sono fra le soluzioni impiegate per controllare unaggressore e bloccarne l’azione lesiva senza provocargligravi danni fisici. Vari studi hanno evidenziato una pre-ferenza nell’opinione pubblica circa l’uso dell’OC piut-tosto che di agenti chimici come il CS (71).

Nel complesso la letteratura scientifica sul tema del ca-psicum è però caratterizzata da un basso livello di evi-denza (72). I dati provengono per lo più da studi osserva-zionali retrospettivi e non sono presenti studi sperimentali,per comprensibili ragioni, ma che limitano il grado di co-noscenza del tema. In Italia non sono poi sistematicamenteraccolti dati sull’impiego di questi strumenti e manca unosservatorio sulla sicurezza del loro impiego. È utile ri-cordare come sia necessario un addestramento, almenoelementare, per un corretto e sicuro utilizzo. Per effettodello stress acuto in caso di minaccia si possono infatti ve-rificare difficoltà di coordinazione motoria e la brevissimadistanza d’ingaggio può non permettere un secondospruzzo se la mira del primo è sbagliata. Rilevante è lascelta del tipo di modello con caratteristiche di erogazioneadatte alle possibili necessità d’impiego. Gli spray OChanno inoltre una durata limitata nel tempo e devonoquindi essere sostituiti periodicamente considerando ladata di scadenza. Richiedono una familiarità ed un allena-mento almeno elementare per un corretto ed efficace uti-lizzo. La letteratura segnala anche come la disponibilità dispray OC sia a volte accompagnata ad abusi, in particolareper infliggere dolore a persone arrestate (73) e in ambitocarcerario (74) e l’abuso di OC può accompagnarsi a se-quele psicologiche (75).

La situazione italiana è attualmente disciplinata dal“Regolamento concernente la definizione delle caratteri-stiche tecniche degli strumenti di autodifesa che nebuliz-zano un principio attivo naturale a base di Oleoresin Ca-psicum e che non abbiano attitudine a recare offesa allapersona”, in attuazione dell’articolo 3, comma 32, dellalegge n. 94/2009. Tale decreto del Ministro dell’Interno,12 maggio 2011 n. 103, pubblicato nella Gazzetta Ufficia-le 8 luglio 2011, n. 157 ed entrato in vigore il 9 gennaio2012, ha disciplinata in maniera più precisa rispetto al pas-sato la detenzione e il porto degli strumento da autodifesacontenenti estratto di peperoncino che a lungo erano staticlassificati come armi in base alla legislazione italiana inmateria (in particolare la legge 110/1975).

In base all’attuale Regolamento del Ministero dell’In-terno tutti gli strumenti di autodifesa in grado di nebuliz-zare una miscela irritante a base di oleoresin capsicum(olio di peperoncino) e che non hanno attitudine a recare

offesa alle persone, per essere liberamente acquistabili eportabili, devono avere come caratteristiche (previste dal-l’articolo 1):a) contenere una miscela non superiore a 20 ml;b) contenere una percentuale di oleoresin capsicum di-

sciolto non superiore al 10 per cento, con una concen-trazione massima di capsaicina e capsaicinoidi totalipari al 2,5 per cento;

c) la miscela erogata dal prodotto non deve contenere so-stanze infiammabili, corrosive, tossiche, cancerogeneo aggressivi chimici;

d) essere sigillati all’atto della vendita e muniti di un si-stema di sicurezza contro l’attivazione accidentale;

e) avere una gittata utile non superiore a tre metri.Tutti gli strumenti di autodifesa non conformi a queste

caratteristiche tecniche rimangono disciplinati dalla nor-mativa in materia di armi.

L’articolo 2 prevede che sui prodotti di cui all’articolo1 importati o immessi sul territorio nazionale devono es-sere riportate, in lingua italiana visibile e leggibile, le se-guenti indicazioni:a) denominazione legale o merceologica del prodotto;b) divieto di vendita ai minori degli anni 16.

La confezione dei prodotti di cui al comma 1 deve ri-portare:a) nome o ragione sociale o marchio e la sede legale del

produttore, ovvero, se prodotti all’estero, dell’importa-tore;

b) i materiali impiegati ed i metodi di lavorazione, laquantità di miscela e tutte le sue componenti;

c) le istruzioni, le precauzioni d’uso e l’indicazione chel’uso dei prodotti è consentito solo per sottrarsi a unaminaccia o a una aggressione che ponga in pericolo lapropria incolumità;

d) in etichetta, almeno il simbolo di pericolo Xi e l’av-vertenza ‘irritante’.Non trattandosi di armi, questi prodotti possono essere

detenuti e portati dai privati cittadini maggiori di 16 annied entrare a far parte della dotazione di servizio di polizielocali e guardie particolari giurate, con l’esclusivo impie-go per autodifesa da eventuali aggressioni.

In questo studio non è descritto l’impiego dell’OCcome agente antisommossa (riot control) perché al di làdegli scopi del lavoro: OC non si dimostra comunqueadeguato a questo impiego rispetto agli agenti chimici(24). Di recente si segnala anche in Italia l’introduzionedi spray al capsicum anche come sistema antifurto reat-tivo; mancano tuttavia dati sull’efficacia d’impiego e lasicurezza dell’erogazione di alte concentrazioni di OC inspazi confinati.

Conclusioni

Le radici della violenza sono complesse: pertanto ladiffusione di strumenti di autodifesa non letali non può co-stituire certamente una soluzione ai problemi di sicurezzaavvertiti nelle società occidentali. È necessario tuttavia chegli strumenti impiegati siano efficaci e senza effetti a lungotermine per gli utilizzatori e le persone colpite. L’impiego

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di OC dovrebbe essere una scelta inserita nei protocolli diautodifesa e d’intervento, con una ben chiara valutazionedi indicazioni e controindicazioni dell’impiego, che preve-dano anche la decontaminazione e il soccorso ai soggetticontaminati, oltre che il monitoraggio di possibili sintomidi effetti collaterali pericolosi. Nella valutazione costi / be-nefici accanto ad una precisa conoscenza degli effetti lesividovrebbe essere considerato anche l’effetto della riduzionedi lesioni traumatiche a poliziotti, cittadini e criminali le-gate all’impiego di OC, rispetto ad altri mezzi di difesa le-tali e non letali (72). È auspicabile che anche in Italia i variaspetti legati al tema della sicurezza possano essere affron-tati sulla base di dati obiettivi.

Ringraziamenti

Gli autori ringraziano per la collaborazione il dott. Edoardo Mori, eil perito balistico Luca Soldati.

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Richiesta estratti: Carlo Alfredo Clerici, Sezione di Psicologia, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biomediche, Facoltà diMedicina, Università degli Studi di Milano, Via Fratelli Cervi 93, 20090 Segrate (Milano), Italy, E-mail: [email protected]