Caomaggiore.it|news#2

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Caomaggiore.it news n.2 dicembre 2009 Che figura però! Terzo punto. Quasi tutti i comuni del circondario si sono mossi (avanzando proposte, pubblicando bandi) per fronteggiare la crisi economica e venire incontro alle famiglie in difficoltà. Cinto sta facendo la sua parte? A noi non pare. La nostra speranza, come sempre, è che ci sia pur qualcuno all’interno della maggioranza – jovane e meno jovane – che in un sussulto di dignità possa dire: “Io sono qui per il bene del Paese e non per pagare gli errori di altri”. Accadrà mai? Per carità, il nostro invito è rivolto a chi è dentro ma an- che a chi è fuori dal Palaz- zo. Infatti ci piacerebbe tanto sapere cosa ne pensa il Paese. Magari troveremmo sotto l’Albero di Natale alcune belle sor- prese portate da un Babbo Natale un po’ speciale! Buona lettura! Già è cosa nota che con l’asfaltatura di ogni dove e il finanziamento di opere pubbliche l’amministrazione Querini-Bagnariol abbia cer- cato di nascondere una dram- matica incapacità a gestire la cosa pubblica non rispettan- do la normativa vigente in numerosi campi. Quello che però è giunto di recente da Roma, nientemeno che dal Garante della privacy e dei dati personali, (Provvedimen- to del 17/09/09) è una vera lezione di corretto trattamen- to dei dati riguardanti perso- ne in difficoltà economiche e di salute. Ah...benetòn ! di Alessandro Coccolo È quanto ci sentiamo di esclamare per quanto sta accadendo. Vi abbiamo promesso di fare informazione, quella buona e allora passiamo ai fatti. Parliamo del Garante della Privacy e delle accuse che ci sono state mosse contro. Tro- viamo assurdo – di fronte a un illecito ormai accertato e condannato – che il Palazzo sia più interessato a mettere in piedi una vera e propria “caccia alla spia”, piutto- sto che ad ammettere con serenità le proprie mancanze. Mah! Altra questione. Il Sindaco Querini ha tentato con tutte le sue forze di aumentare i compensi a giunta e consi- glieri. Cioè di aumentarsi la paga. Cosa ne pensano i cintesi, artigiani, operai, agricoltori, casalinghe, com- mercianti...? Tutti contenti? Fortunatamente, la nostra richiesta di voto contrario è stata accolta anche dal Capogruppo di maggioran- za Jacopo Sut. XI. Non nominare il nome del cittadino invano Chisso io? Babbo Natale?!

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Magazine di Cinto Caomaggiore

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Caomaggiore.itnewsn.2 dicembre 2009

Che figura però!Terzo punto. Quasi tutti i comuni del circondario si sono mossi (avanzando proposte, pubblicando bandi) per fronteggiare la crisi economica e venire incontro alle famiglie in difficoltà. Cinto sta facendo la sua parte? A noi non pare.La nostra speranza, come sempre, è che ci sia pur qualcuno all’interno della maggioranza – jovane e meno jovane – che in un sussulto di dignità possa dire: “Io sono qui per il bene del Paese e non per pagare gli errori di altri”. Accadrà mai?Per carità, il nostro invito è rivolto a chi è dentro ma an-che a chi è fuori dal Palaz-zo. Infatti ci piacerebbe tanto sapere cosa ne pensa il Paese. Magari troveremmo sotto l’Albero di Natale alcune belle sor-prese portate da un Babbo Natale un po’ speciale!

Buona lettura!

Già è cosa nota che con l’asfaltatura di ogni dove e il finanziamento di opere pubbliche l’amministrazione Querini-Bagnariol abbia cer-cato di nascondere una dram-matica incapacità a gestire la cosa pubblica non rispettan-do la normativa vigente in numerosi campi. Quello che però è giunto di recente da Roma, nientemeno che dal Garante della privacy e dei dati personali, (Provvedimen-to del 17/09/09) è una vera lezione di corretto trattamen-to dei dati riguardanti perso-ne in difficoltà economiche e di salute.

Ah...benetòn !di Alessandro Coccolo

È quanto ci sentiamo di esclamare per quanto sta accadendo. Vi abbiamo promesso di fare informazione, quella buona e allora passiamo ai fatti. Parliamo del Garante della Privacy e delle accuse che ci sono state mosse contro. Tro-viamo assurdo – di fronte a un illecito ormai accertato e condannato – che il Palazzo sia più interessato a mettere in piedi una vera e propria “caccia alla spia”, piutto-sto che ad ammettere con serenità le proprie mancanze. Mah! Altra questione. Il Sindaco Querini ha tentato con tutte le sue forze di aumentare i compensi a giunta e consi-glieri. Cioè di aumentarsi la paga. Cosa ne pensano i cintesi, artigiani, operai, agricoltori, casalinghe, com-mercianti...? Tutti contenti? Fortunatamente, la nostra richiesta di voto contrario è stata accolta anche dal Capogruppo di maggioran-za Jacopo Sut.

XI. Non nominare il nome del cittadino invano

Chisso io? Babbo Natale?!

Veniamo ai fatti. Il Comune di Cinto Caomag-giore da ormai qualche tempo ha inaugurato il sito internet istituzionale che risulta in ve-rità, a parte la pubblicazione dei provvedimenti relativi alla delibere di Giunta e di Con-siglio, al quanto povero di contenuti e purtroppo quelli presenti risultano sovente ina-deguati e datati. Per quanto riguarda proprio la pubblicazione delle Deli-bere di Giunta in questi mesi, abbiamo dovuto tristemente notare come comparivano per intero nomi e cognomi di per-sone in difficoltà economiche o di salute per le quali l’am-ministrazione disponeva (non per proprio merito ma perché compito istituzionale di as-sistenza sociale) contributi e compartecipazione alle spese di ricovero in strutture specia-lizzate. C’è di più. Di alcune persone venivano descritte le condizioni di salute e dichia-rato apertamente lo stato di indigenza. Questo colpevolmente (e non lo stabiliamo noi, ma l’ha de-cretato il Garante, come spie-gheremo meglio più avanti) infrangendo sia una normale regola di buon senso, ovvero se non necessario perché ren-dere note a tutti le condizioni di bisogno di alcune persone facendo inoltre sapere quanto è l’ammontare del contributo stanziato sia, più gravemente, contravvenendo alle disposi-

zioni di legge, cui ogni am-ministrazione capace di go-vernare deve adeguarsi – ed è cosa che vale da anni, non da qualche mese – in riguar-do alla garanzia di dati sen-sibili sulle condizioni sanita-rie e/o redittuali di persone alle quali viene concessa una qualsiasi forma di aiuto eco-nomico.Questo è accaduto ad alcuni sfortunati nostri concittadi-ni cintesi i quali se volessero, nel loro interesse potrebbero legittimamente denunciare il comune con ampie probabili-tà di veder riconosciuto il tor-to subito e successivo inden-nizzo più che probabile. Ecco in quali mani è il co-mune di Cinto. Non bastano pochi anni passati sedendo su una poltrona dentro il mu-nicipio per dichiararsi buon amministratore. Dov’è tutta questa competenza nell’am-ministrare che vi hanno cer-cato di farci bere durante la campagna elettorale?Nel Consiglio Comunale del 30/11/09 la maggioranza di-scute delle eventuali sanzioni e/o condanne che potrebbero arrivare dall’avere violato le leggi sulla riservatezza e come dei prestigiatori, invece di fare un serena analisi sulle man-canze della loro amministra-zione cercano di scaricare la colpa sulla lista Caomaggiore colpevole a loro dire di aver segnalato la violazione di leg-ge al Garante.

Poi meraviglia delle meraviglie invece di fare autocritica il sig. Querini ripete tre volte Vergo-na!. Ci chiediamo era rivolto a se stesso? Vogliamo sperare. Deve vergognarsi la lista Cao-maggiore che quelle violazioni le aveva segnalate mesi prima durante la campagna elettorale, in faccia a tutta la lista Civica al completo nell’incontro di set-timo il 4 giugno 2009? E no, uomo avvisato… Sono passati mesi dopo che sindaco, vice sin-daco e tutta la maggioranza era stata avvisata che erano cose che non andavano nel trattamen-to dei dati sensibili Trattati da sapientoni dal Sindaco e com-pagnia mentre la Caomaggiore agiva solo per tutelare gli inte-ressi di tutti (perché con questi metodi la cosa poteva accadere per ognuno di noi) non restava che richiamare l’attenzione del Garante della Privacy.Chi paga? Ha chiesto Sut. Chi paga? Ha fatto eco Querini. Intendendo che colpevole era la lista Caomaggiore che in-vece aveva solo svolto il ruo-lo di controllo sull’attività di chi governa e che le spetta in quanto minoranza. Paghi chi non applica la legge diciamo noi, o forse peggio non la co-nosce (dopo 10 anni che è in vigore) e vada a casa chi non sa fare il proprio mestiere!In Consiglio Comunale hanno voluto vantarsi che per fare del bene dando contributi si sono trovati sotto tiro del Garante.Aiutare i cittadini in difficoltà

non è dare un’elemosina ma garantire un diritto alla base della nostra vita civile. E il cittadino che ha visto ricono-sciuto quel diritto non deve mai essere usato per farsi belli di fronte alla popolazione né tantomeno messo in internet, pubblicato all’albo pretorio, insieme alle sue disgrazie.La vita privata dei malati e de-gli indigenti va tutelata.Vergogna, vergogna, vergogna!

di Fabio Pivetta

Il 29 settembre arriva il con-siglio comunale e la maggio-ranza presenta un vicesindaco Bagnariol che ride di fronte ai dati che snoccioliamo, perché lui – dice – la crisi non la vede. Intanto l’assessore, direttamen-te coinvolto, (Assessore attività Produttive) la sig.ra Ketty Sut, dichiara apertamente di non aver preparato alcuna relazione sulla situazione. (Tralasciamo di chiederci perché porre all’or-dine del giorno questo tema per poi scherzarci sopra e risul-tare del tutto impreparati).Noi, lista Caomaggiore, abbia-mo proposto di adottare uno specifico Bando che, mettendo a disposizione delle risorse co-munali, potesse venire incontro ai cittadini in difficoltà per far fronte, ad esempio, a pagamen-ti di spese scolastiche, come altri comuni hanno fatto. Per questo è bastato consultare internet e raccogliere qualche spunto, cosa assolutamente semplice di questi tempi. Ci è stato rispo-sto: “visto che siete così bravi a usare questi strumenti potete fare delle proposte”.Di fronte a quella che sem-brava un’apertura, abbiamo condizionato e vincolato un nostro possibile voto a quella delibera inconcludente con l’istituzione di un gruppo di lavoro specifico, composto da rappresentanti della maggio-ranza e dell’opposizione, per studiare meglio la situazione e proporre forme concrete di aiuto ai nostri concittadini.

guardarci attorno e ad ascolta-re i nostri concittadini. Quel-lo che ci veniva raccontato era davvero preoccupante: persone licenziate o in cassa integrazio-ne, aziende in difficoltà con poche prospettive di ripresa.Il caso Dexion, noto forse un po’ a tutti, non è che la punta dell’iceberg. Per questo abbiamo incontrato le orga-nizzazioni sindacali per avere un quadro generale del feno-meno. Questo già alla fine dell’estate. Intanto sapevamo del colpevole immobilismo della Giunta Querini-Bagna-riol su questi temi.E’ accaduto poi, mentre sta-vamo elaborando già alcune proposte di aiuto straordina-rio alle famiglie in difficoltà, che di colpo l’amministrazio-ne si sia svegliata, rendendosi conto che qualcosa stava acca-dendo davvero. La montagna però ha partori-to il topolino tant’è che ci ve-niva chiesto di aderire ad una proposta della maggioranza senza un solo dato sulla crisi e, soprattutto, senza una mezza idea su cosa fare. Tutto infatti si risolveva in una proposta di intenti, con pieno mandato al sindaco di farsi una gitarella a Venezia per vedere se la Re-gione poteva dare una mano nell’attutire i riflessi della crisi. Ci siamo chiesti: ma cosa si va a raccontare in Regione se non hai uno straccio di dato, se non hai parlato con indu-striali e sindacati?

Crisi o non crisi? Lista Civica se ci sei batti un colpo.

Alla luce della crisi economica in corso e visti i dati dramma-tici riportati da tutti gli orga-ni di informazione, qualsiasi appartenenza politica gli si voglia attribuire, la lista Cao-maggiore si è interrogata su una questione molto sempli-ce: può il nostro comune non risentire di tutto questo?Abbiamo iniziato a consultare i dati sui licenziamenti nella nostra provincia e in quelle vicine. Abbiamo notato la crescita enorme del numero di lavoratori cassintegrati e di quelli posti in mobilità.Da questi numeri freddi e di-stanti abbiamo cominciato a

A questo punto il sindaco ha dato formale disponibilità a procedere in questo senso.Dopo oltre un mese però con-statato il silenzio assoluto da parte della Lista Civica, dob-biamo denunciare che nulla è stato fatto.Arriva il 30 novembre e la no-stra Lista presenta un elabora-ta proposta di delibera con un bando per contributi econo-mici alle famiglie in difficoltà.Due gli aspetti importanti della nostra proposta: detas-sare le attività artigianali ed i negozi dalla TOSAP (occu-pazione suolo pubblico) per poter occupare aree pubbliche con l’esposizione e vendita di propri prodotti (ispirandosi alla filosofia del Chilometro zero) con un significativo sconto sugli acquisti da parte dei cittadini. Triplo vantag-gio: l’esercente può vendere di più e in più spazio, aiutiamo i negozi locali a rimanere attivi per offrire servizi specie a chi non può spostarsi, facciamo risparmiare i clienti.Un bando di concorso con un contributo (secondo gradua-toria stabilita per reddito) pari a 500,00 € per le famiglie con persone licenziate, cassinte-grate, ecc.Dopo il continuo gioco crisi sì, crisi no, perché un mo-mento si dice che non si ve-dono questi dati allarmanti, poi però ne parlano, qual è il risultato? No! Dice la lista Querini-Bagnariol alla nostra

proposta, perché il bando va solo agli exracomunitari, ma-gari in Italia da sei mesi e ba-sta. Proposta bocciata!Il bando in realtà era per tutti i cittadini. Per gli stranieri le solite restrizioni di legge, ac-cettate da moltissime ammi-nistrazioni di centro-destra, cioè essere regolari con le leggi di soggiorno e, ovviamente avere lavorato. Nessun soldo a chi fosse stato contro le leggi nazionali, regionali ecc. La loro proposta? Ci stanno pensando…Dicono: forse aiutare il commercio sì. Il re-sto lo può studiare il Gruppo di Lavoro per la crisi dove vo-gliono mettere dentro solo chi piace a loro. Intanto il tempo passa e nulla viene fuori.

di Fabio Pivetta

M’ama o non m’ama?Trarre energia pulita dalle margherite.

nostre nomine. Poi immotiva-tamente ci ha comunicato che nel gruppo di lavoro devono entrare solo consiglieri. Il re-golamento comunale non dice nulla in materia. Il Segretario ci ha confermato che i gruppi pos-sono avere composizione mista (consiglieri e non), ma il Sinda-co non ha voluto sentir ragioni; quindi, fa saltare i gruppo di la-voro. Paura del confronto? Noi, mediante questo mezzo di comunicazione, spiegher-remo qui cos’è una centrale a biomasse e la sua convenienza, o meno, ad averne una in pa-ese. In questo modo nessuno può tacitare il nostro operato.In Europa (EU-27) la produ-zione di energia primaria da fonti rinnovabili copre una quota del 6,7% del consumo totale, nel 1990 il 4,4%. La fonte dominante è il vento che rappresenta il 75% della potenza installata e vede come maggiori produttori Germa-nia, Spagna e Danimarca che da sole contano il 74% della produzione europea. Il dato medio del 6,7% sul consumo totale varia forte-mente dall’oltre 25% di Sve-zia, Lettonia e Finlandia a meno del 2% di Regno Uni-to, Lussemburgo e Malta; la grande sorpresa sono gli stati nuovi membri con un aumen-to percentuale che supera il 10% come Estonia, Romania, Lettonia e Lituania.Gli scenari di sviluppo euro-pei prevedono un aumento,

Il Sindaco del nostro paese ha proposto di avviare un grup-po di lavoro per discutere sul-la possibilità di installare una centrale a biomasse a Cinto. La lista Caomaggiore, conten-ta della proposta, ha nominato due rappresentanti selezionati in base alle loro competenze. Prima il Sindaco ha accettato le

nella peggiore delle ipote-si, tra il 10% nel 2020 e il 18% nel 2030 dell’utilizzo di energia da fonti rinnovabili. Obiettivo raggiungibile gra-zie a politiche volte a ridurre le emissioni dovute al GHG (greenhouse gas - gas serra), la promozione dei sistemi di energia rinnovabile (RES) e all’aumento del rendimento di produzione degli impianti. Molta importanza viene data, quindi, al rendimento degli impianti di generazione e di-stribuzione dell’energia pro-dotta, diminuendo drastica-mente la domanda di energia totale (prodotta+dissipata).Dal basso possiamo, quindi, diminuire la domanda di ener-gia, mediante un uso respon-sabile delle risorse*, per aiuta-re l’Europa a raggiungere gli obiettivi descritti dal grafico.

Le biomasse sono qualsiasi sostanza di matrice orga-nica, vegetale o animale, destinata a fini energetici o alla produzione di con-cime agricolo: una risor-sa abbondante nel nostro territorio. Nonostante sia una sofisticata forma di ac-cumulo dell’energia solare solo la brevità del periodo di ripristino fa si che le bio-masse rientrino tra le fonti energetiche rinnovabili. Concretamente. Quando il tempo di sfruttamento delle biomasse (es. la com-bustione di ramaglie da potature) è paragonabile a quello di rigenerazione (es. tempo di crescita degli albe-ri). Risultati di questo tipo si ottengono con materiale combustibile derivato da piantumazioni stagionali o,

addirittura, dalla manutenzione di campi e boschi (potature e ra-maglie). Quando si bru-ciano le biomas-se (es. la legna) vien prodotta, tra l’altro, ani-dride carbonica, uno dei prin-cipali GHG r e s p o n s a b i l i dell’effetto serra. Tuttavia, la stes-sa quantità di anidride carbo-nica viene assor-

bita durante la crescita delle biomasse: questo processo ciclico permette la generazio-ne di energia con un bilancio d’emissioni di anidride carbo-nica nullo. Fino a quando le biomasse da bruciare (es. le-gna) vengono rimpiazzate con la crescita nuove biomasse (es. alberi), l’immissione netta di anidride carbonica nell’atmo-sfera è nulla.

Esempi di biomasse:- da forestazione; essenze usate per scopi energetici (pioppo, salice, legna da ardere in genere); residui in-dustriali (segatura e trucioli, black-liquor); - da colture agricole; essenze coltivate per scopi energe-tici (girasole, mais, cardo, ricino, colza e soia, discan-to); residui di lavorazioni agricole (fieno e paglia, gusci di nocciole, mandorle e noci, potature vite e alberi, residui raccolta legumi e lavorazione canapa); scarti dei prodotti agroalimentari (lolla, pula, sansa esausta, semi di olive ed uva, noccio-li e scarti lavorazione frutta);- da rifiuti; prodotti organici derivanti dall’attività biolo-gica di uomo e animali (re-flui e liquami da allevamen-to e discariche rifiuti); rifiuti urbani di origine vegetale (sfalcio erba e potature, scarti mercati e ortifrutta e frazione organica)

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% energia da fonti rinnovabili

obiettivi 2020

Riassumendo. La Comunità Europea pone l’obiettivo di passare dal 6% di energia pro-veniente da fonti rinnovabili al 17%. Tale fine è realizzabile percorrendo tre strade: dimi-nuendo la domanda di energia (1), aumentando il rendimen-to degli impianti di generazio-ne (2) e abbattendo le emissio-ni di gas serra (3). A questo punto abbiamo le co-noscenze per valutare quanto importante sia per Cinto Ca-omaggiore avere una centrale a biomasse.Questo tipo di impianti sono un’opportunità molto impor-tante per un paese come Cin-to, anche per il suo legame con la terra, perchè permetto-no di produrre energia con un efficienza molto alta diventan-do un supporto importante alle nostre attività produttive. Sono, inoltre, alimentati dai prodotti del territorio; quindi, possono essere un incentivo per nuove attività legate alla produzione delle biomasse. E’ importante, però, progettare in modo attento e consape-vole tali impianti che possono essere viziati da molti fattori, tra i quali:- la produzione di energia elettrica dalla combustione di biomasse comporta contem-poraneamente la produzione di calore. Tale porzione energe-tica, se non viene sfruttata, ad esempio per il riscaldamento di case o attività produttive, il rendimento dell’impianto di-

minuisce notevolmente (ren-dimento = energia prodotta/combustibile utilizzato; ener-gia prodotta = energia elettrica + calore) andando contro le direttive europee (obiettivo 2). - la produzione delle biomasse comporta delle spese (produ-zione e trasporto), anche in termini di produzione di ani-dride carbonica, che va ad in-cidere sul bilanciamento delle emissioni andando contro le direttive europee (obiettivo 3). Se la produzione delle biomas-se avviene in loco (km 0), oltre ad essere una opportunità im-portante per gli agricoltori del luogo, si annullano le esterna-lità negative (inquinamento) legate al trasporto rientrando nelle direttive comunitarie (obiettivo 3).

carbonioatmosferico

costante

raccolta-processo trasporto-stoccaggio

conversione inenergia

carburanteveicoli

emissionisecondarie

distribuzione

calore e elettricità

CO2

CO2 O2

L’importanza dei valori nellaAmministrazione.

I consiglieri comunali sono semplici cittadini con un compito in più: rappresentare in buona fede i bisogni di una comunità e di un territorio.La lista Caomaggiore è nata solo pochi mesi fa ma i Con-siglieri comunali che ha elet-to hanno sempre cercato di ascoltare la gente e di lavorare per il bene comune.

M’ama o non m’ama? La ri-sposta è dipende. Dipende dalla qualità della progettazio-ne della centrale. Dipende se il sito individuato che permet-te l’utilizzo del calore di gene-razione, ad esempio vicino alle attività produttive, non in piena campagna. Dipende dall’interesse degli agricoltori a produrre biomasse. Dipende dalla pubblica amministrazio-ne, se adotterà delle politiche economiche di una certa qua-lità capaci di risollevare una situazione resa ostica da una delle più grandi crisi del se-colo. Dipende anche da voi, cittadini, se alzerete la voce cercando di collaborare attiva-mente nella vita cintese.

di Luca Pellegrini

I Consiglieri più gettonati.

Per questa ragione, abbiamo deciso di presentare all’ul-timo Consiglio comunale una mozione dedicata alla questione del Crocifisso nelle aule scolastiche e più in generale al rapporto fra i principi religiosi e l’impegno civico. Con la nostra mozione ab-biamo voluto dire che i simboli religiosi hanno un significato speciale perché esprimono dei valori che vanno tutelati.La religione è un aspetto im-portante nella vita di tante persone.Per un Consigliere comunale è quindi fondamentale riusci-re ad amministrare bene cer-cando sempre di confrontare le sue azioni con i valori in cui si crede. Non è facile, ma noi ci proviamo sempre.Forse sbagliamo anche noi. Di sicuro sbagliamo meno di chi governa questo Comune, che non smette mai di trovare occasioni per scontrarsi con i cittadini e con chi la pensa diversamente.Con la nostra mozione ab-biamo voluto dire che il Cro-cifisso, per noi ma speriamo non solo per noi, rappresenta tanti valori: la solidarietà, il rispetto degli altri, la libertà di esprimere le proprie con-vinzioni religiose.Abbiamo anche detto che è troppo comodo sbandiera-re il crocifisso e poi dire di no all’accoglienza dei più

sfortunati, dire di no al di-ritto di tutti di poter avere un luogo in cui esprimere eventualmente la propria fede, ignorare i bisogni del-le minoranze e delle chiese sofferenti che dentro e fuori dall’Italia hanno bisogno di aiuto.La lista Caomaggiore mette insieme persone diverse che però credono che sia giusto essere laici dando alla reli-gione il suo giusto valore. Noi vorremmo un Paese con più senso della giustizia, un Paese in cui ogni persona, nel rispetto della legge, pos-sa sentirsi a proprio agio. Sembra facile? Magari! Noi abbiamo presentato, per queste ragioni, un do-cumento che chie-de a tutti di riaf-fermare i valori più profondi del cristianesi-mo: rispetto, carità, soli-darietà, etica, dignità.Come ha ricordato giusta-mente il Cardinale Tarcisio Bertone, “dobbiamo dare un contributo per ricostrui-re il tessuto della conviven-za pacifica, della solidarietà e della comunità.Ora attendiamo risposte dal Sindaco e dalla Maggioran-za. Speriamo che la nostra proposta venga accolta e da parte nostra chiediamo an-che che un ragionamento

sul Crocifisso non sia solo una gara a chi è più cattolico ma un confronto sereno su un mondo che cambia, senza pregiudizi.

di Alessandro Coccolo

A fine luglio 2009 scopriamo che la giunta, zitta zitta, ha alzato del 5% gli stipendi di

assessori e sindaco e i gettoni dei consiglieri.Fatta presente in Consiglio del 29/09/09 la nostra cont ra r i e tà ,

rileviamo ad-dirittura che la

delibera che dispo-ne gli aumenti è pure illegit-tima. Agiamo su due fronti, il primo riportare alla legali-tà la delibera errata con una mozione (togliendo così l’au-mento dei gettoni) e il secon-do proporre in consiglio stra-ordinario l’abolizione degli aumenti a sindaco e assessori.In Consiglio il Sindaco ci dà ragione e dice che la delibe-ra sia stata corretta secondo il nostro indirizzo, ma ben

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presto ci accorgiamo che lo stesso vuole riproporre l’au-mento dei gettoni: peccato che il Consiglio gli voti con-tro, l’aumento ai consiglieri non passa! Poi è la volta della discussione della nostra pro-posta per togliere l’aumento anche al Sindaco ed assessori: il Sindaco difende l’aumento affermando che non vuole di-scuterne: ci toglie la parola e chiude la discussione. Imba-razzante!Ora, sorge un dubbio: perché la maggioranza vota con noi contro l’aumento dei gettoni e poi, senza dirci il motivo, non vuole togliere l’aumento agli stipendi a sindaco ed as-sessori? Che vi siano dissidi interni?

di Gianluca Falcomer

Totale spesa pubblica intero mandato per indennità + gettoni presenza (numero medio consigli annuo 6) a

giugno 2009: 164.332,5 €

Differenza per l’intero mandatoTotale indennità + gettoni di presenza

per l’intero mandato: 16.424,62 €

Delibera di giunta

Totale indennità + gettoni di presenza intero mandato: 172.527,55 €

Mozione di invalidità + proposta

taglio 5% lista CaomaggioreTotale indennità +

gettoni di presenza per l’intero mandato:

156.102,93 €

Nella notte tra il venerdì e sa-bato la neve ha imbiancato con una coltre consistente il Cinto. Il freddo era già pungente da giorni e le previsioni da circa una settimana annunciavano nevicate in tutto il nord.Con i primi fiocchi si sono se-gnalate frequenti interruzioni dell’energia elettrica che sono durate anche per alcune ore.Nel pomeriggio di sabato il feno-meno neve era quasi concluso e in quel momento, se non prima,

ci saremmo aspettati di ve-dere finalmente qualche mezzo all’opera. Sono passate ore, poi la notte e solo in tarda matti-nata di dome-nica come fan-tasmi comparsi dal nulla ecco qualche trattore arrancare sopra una lastra di ghiaccio du-rissima con la lama spazzane-ve in grado solo di asportare un piccolo strato

dal blocco granitico di giaccio.Pericoli per le strade di ogni tipo. Anziani costretti a vere acrobazie per fare un po’ di spesa. Chi la-vorava ha dovuto o rinunciare o rischiare la pelle e la macchina.Il Comune assente. Pochissimo sale sparso e quel poco sopra 10/20 centimetri di neve: del tutto inutile e sprecato.Ci chiediamo dov’era il Sinda-co? Dov’era la protezione civile, composta peraltro da valenti e volenterosi volontari? Sappiamo che questi dipendono diretta-mente dal Sindaco e che quindi l’immobilità del primo cittadino si è trasferita per forza su chi le braccia e la voglia per fare qual-cosa ce l’aveva tutta. Risultato: tutto fermo ad aspet-tare che la neve sparisse da sola.Magra consolazione se si dice che anche in altri comuni è andata così. Non ci pare che allinearci al peggio sia la migliore delle scuse. Paghiamo le tasse per avere servi-zi. Dove sono questi servizi?Ancora una volta i cittadini scontano sulla propria pelle l’in-capacità del Sindaco nel dare pronte risposte ai bisogni, anche di tutti i giorni, che vengono dalla popolazione.Crediamo davvero bastasse poco per affrontare meglio questa si-tuazione che pur occasionale non è un evento improbabile in inverno. Altra pessima figura dei nostri amministratori. Restate in linea perché purtroppo non è finita qui e ne vedremo ancora delle belle, o delle brutte, ahinoi!

di Pupazzo di neve

Neve, caos e impreparazione

“Vergogna, vergogna , vergogna!”