ALEA News - 2015 2 1 0

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ALEA Associazione Laureati Economia Aziendale Università Ca’ Foscari – Venezia, Business Community dal 1985 www.aleacafoscari.com Alea News, Luglio 2015 E' vietata la riproduzione del materiale contenuto negli articoli senza autorizzazione scritta dell’autore. 1 editoriale di Maurizio Beraldo Non siamo tutti nativi digitali, però ci rendiamo conto di dover affrontare una realtà sempre più pervasa da questi sistemi, realtà che ci tocca prima di tutto come singoli, perché abbiamo ora a disposizione informazioni in tempo reale, possibilità di effettuare operazioni on line, dagli acquisti di beni alla prenotazione di un ristorante, o un “passaggio” in auto con il contestato Uber. E le aziende ? Il nuovo contesto porta alla modifica della struttura organizzativa: le attività legate al Web non sono più di competenza della funzione IT ma nascono nuove figure all‟interno delle aziende per governare nuovi modelli di business. Questi concetti sono delineati in un articolo che pubblichiamo della Fondazione Università Ca’ Foscari, un esempio di come l‟università si inserisce nelle dinamiche delle aziende di fronte ai cambiamenti richiesti da nuovi modelli di business. La rubrica Imprese nuove riporta, anche in questo numero, le iniziative di alcuni incubatori di start up, dirette alla formazione dei neo imprenditori e a promuovere la collaborazione libero-professionale.

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Leggi il numero estate 2015 di ALEA News, il periodico a cura di Maurizio Beraldo.

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1

editoriale

di Maurizio Beraldo

Non siamo tutti nativi digitali, però ci rendiamo conto di dover affrontare una

realtà sempre più pervasa da questi sistemi, realtà che ci tocca prima di tutto

come singoli, perché abbiamo ora a disposizione informazioni in tempo reale,

possibilità di effettuare operazioni on line, dagli acquisti di beni alla

prenotazione di un ristorante, o un “passaggio” in auto con il contestato Uber.

E le aziende ? Il nuovo contesto porta alla modifica della struttura

organizzativa: le attività legate al Web non sono più di competenza della

funzione IT ma nascono nuove figure all‟interno delle aziende per governare

nuovi modelli di business.

Questi concetti sono delineati in un articolo che pubblichiamo della

Fondazione Università Ca’ Foscari, un esempio di come l‟università si

inserisce nelle dinamiche delle aziende di fronte ai cambiamenti richiesti da

nuovi modelli di business.

La rubrica Imprese nuove riporta, anche in questo numero, le iniziative di

alcuni incubatori di start up, dirette alla formazione dei neo imprenditori e a

promuovere la collaborazione libero-professionale.

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Sommario

Dagli ecosistemi digitali, alla stampa 3D: l’Ateneo veneziano si candida a motore del futuro con il DIGITAL ENTERPRISE LAB, di

Angela Marigo, Project Manager Digital Enterprise Lab

Imprese nuove

Così virtuale, così reale, di Leo Brattoli, AREA Science Park, Trieste Innovation Academy: i neo imprenditori vanno a scuola di business, di Davide Modena, Trentino Sviluppo

Quando la condivisione diventa la base di un nuovo stile lavorativo: a Friuli Innovazione nasce Area Co-working per i professionisti italiani e stranieri, di Giulia Gortan, Friuli Innovazione E’ l’ora degli orologi in legno, di Astrid Brunetti, Heiko Schoberwalter, Anna Preißler, TIS innovation park Una giovane realtà approdata a BIC Incubatori FVG S.p.A ed in crescita: PSG s.r.l, da BIC Incubatori FVG S.p.A

L’agricoltura è sempre più digitale, di Alessandro Tibaldeschi, I3P, Torino

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Dagli ecosistemi digitali, alla stampa 3D: l‟Ateneo veneziano si candida a motore del futuro con il DIGITAL ENTERPRISE LAB

Stiamo entrando nella terza era dell‟Enterprise IT. Dopo il primo periodo dell‟ “IT

Craftsmanship”, fondato su capabilities quasi artigianali, passando per la fase

dell‟ “IT Industrialization”, focalizzata su Servizi IT di elevata qualità, - spiega il

Prof. Giovanni Vaia, docente di Global Sourcing ed Economia Aziendale al

Dipartimento di Management di Ca‟ Foscari - si è arrivati all‟uso delle nuove

tecnologie per l‟abilitazione dei nuovi business model, ad una nuova cultura e a

nuovi modelli organizzativi attraverso l‟utilizzo di devices mobili, social media,

dati destrutturati e multimediali, internet delle cose, in una parola il “Digital”.

E il Digital Business richiede nuove professionalità e nuove competenze

basate su un approccio interdisciplinare che permetta di rispondere con una

strategia corretta alle sfide di business, derivanti da un mondo diffusamente

digitale.

La parola d‟ordine, insomma, è contaminazione tra ICT, business strategy e

marketing planning.

E‟ in questo contesto che nasce il Workshop Executive DIGITAL

ENTERPRISE LAB: non è un corso di formazione, non è un seminario, è un

percorso di sviluppo manageriale, un laboratorio in senso proprio, volto alla

formazione di figure professionali ad alto potenziale: deputy manager della

funzione aziendale ICT o di funzioni finalizzate all‟abilitazione dei nuovi business

model digitali, che intendono confrontarsi su temi di frontiera e innovazione al

fine di acquisire conoscenze e competenze di orientamento strategico e

manageriale, oggi considerate trasversali rispetto alle diverse funzioni aziendali.

Non basta più avere in azienda degli “esperti” in Innovation Technology. È ormai

tempo di riconoscere le competenze che stanno dietro a quelle figure un po‟ ibride

di Angela Marigo, Project

Manager Digital Enterprise Lab

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che possiamo chiamare Chief Digital Officer, Chief Marketing Technologist

piuttosto che Digital Business Model Designer.

Il percorso, iniziato il 9-10 gennaio 2015, composto di sei moduli di due giornate

consecutive ciascuno in formula weekend, per un totale di 12 giornate, si è

concluso il 24 giugno scorso con la presentazione dei progetti realizzati in team

nell'ambito di un "Digital Innovation Contest" finalizzati alla creazione di un

nuovo oceano blu: un progetto teso a innovare, creare, trasformare un modello di

business attraverso il digitale.

“TIR” è il progetto vincitore: una soluzione che “trasforma ogni viaggio in

un‟opportunità di trasporto merce tra privati”, ideata da Carlo Centofanti e Igor

Marcolongo di InfoCert SpA, e da Francesco Dalan di Lago SpA.

Il Workshop Executive fa parte, però, di un disegno più ampio. Il Digital

Enterprise Lab (DEL), non è solo un percorso di sviluppo manageriale, è un

laboratorio di sperimentazione, ricerca e formazione sul digitale a

360 gradi, che attraverso attività di ricerca, didattica ed eventi, punta a

contribuire alla crescita delle competenze digitali del paese e a facilitare

l‟introduzione degli strumenti digitali all‟interno delle imprese italiane. Il DEL

supporta infatti studenti, imprese ed enti pubblici nei processi di valorizzazione

delle nuove tecnologie digitali, stimolando processi di innovazione attraverso lo

sviluppo di percorsi formativi e offrendo la possibilità di sperimentare gli

strumenti a supporto del business aziendale.

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Il DEL fonda la propria attività sulla seguente Vision: “Creare una Visione

Digitale in ogni Impresa Italiana e nel nostro Sistema Paese”, che si

traduce nella seguente Mission: “Accompagnare le Imprese e le

Organizzazioni nei loro processi di Digital Transformation”.

Il DEL è guidato dal Prof. Vaia e ha sede presso la Fondazione Università Ca’

Foscari, la quale supporta il progetto provvedendo alla sua gestione

amministrativa. Il DEL si è dotato di un regolamento e si è strutturato in un

Comitato di Gestione ed un Comitato Strategico, all‟interno del quale vi è

una rappresentanza di imprese della domanda e dell‟offerta, associazioni, media,

agenzie, imprenditoria e accademia. Il DEL ha inoltre attivato una serie di

partnership con le principali associazioni ed aziende del settore, che intende

implementare nel corso del 2015. In corso di perfezionamento sono anche alcuni

accordi con la Pubblica Amministrazione. Ha inoltre avviato collaborazioni con

università straniere, tra le prime la University of Maryland ed il suo Center for

Digital Innovation, Technology, and Strategy (DIGITS).

Il DEL raggiunge una community di centinaia di professionals ed esperti che

gravitano intorno al mondo dell‟Information Technology e non solo; raggiunge

anche PMI, studenti, neo-laureati, giovani in età scolare, insieme ad insegnanti e

genitori, cittadini in senso ampio e la Pubblica Amministrazione, tramite diverse

iniziative con l‟obiettivo di trasmettere loro il valore della digitalizzazione.

Il DEL opera attraverso tre Direttrici Strategiche - Digital Awareness, Digital

Competencies, Digital Projects - alle quali corrispondono tre principali Aree di

Intervento – Events, Education and Research.

Events. Tramite l‟organizzazione di eventi, conferenze ed attività di

comunicazione, il DEL intende contribuire alla Digital Awareness su più livelli,

dalla sensibilizzazione del pubblico più ampio, alla disseminazione dei risultati

della ricerca accademica e delle best practice aziendali. Ne è un esempio la

partecipazione annuale alla Notte Europea della Ricerca – Venetonight (la

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prossima edizione si terrà il 25 settembre p.v.) e la partecipazione alla Digital

Week, un evento innovativo e trasversale, con cadenza biennale, che unisce

persone, istituzioni e aziende per esplorare le trasformazioni indotte dalle

tecnologie digitali nei vari ambiti della società, dell‟economia e della cultura,

prevista nella sua terza edizione nella primavera 2016.

Education. Attraverso lo sviluppo di percorsi formativi e offrendo la possibilità di

sperimentare gli strumenti a supporto del business aziendale, il DEL intende

stimolare processi di innovazione e contribuire allo sviluppo delle Digital

Competencies. Tra le attività di maggior successo, oltre al Workshop Executive

DEL, troviamo un percorso rivolto a giovani neolaureati – l‟Academy in Digital

Innovation & CRM - finalizzato alla trasformazione di giovani e brillanti

neolaureati in professionisti propensi all'innovazione digitale al servizio della

crescita delle aziende. I ragazzi usciti dall‟Academy, grazie al supporto di Modis

Italia, divisione specializzata del gruppo Adecco, stanno già muovendo i primi

passi nel mondo del lavoro: l‟obiettivo del placement per la maggior parte di loro

è già stato raggiunto.

Research. Attraverso attività di ricerca scientifica e ricerca-azione che utilizza

strumenti e metodi sia qualitativi che quantitativi, come case study, focus group,

tavoli di lavoro, survey, il DEL intende dar vita a numerosi Digital Projects di

approfondimento sui temi più svariati del Digitale.

E‟ finalmente possibile annunciare l‟imminente inaugurazione del DEL FabLab,

laboratorio di stampa 3D, che verrà attivato grazie ai fondi stanziati dalla

Regione Veneto nell'ambito dell'Agenda Digital del Veneto. Il laboratorio si

troverà al Campus Economico di San Giobbe, a Cannaregio, a pochi minuti a

piedi da Venezia S. Lucia. L‟obiettivo del DEL FabLab è quello di diffondere la

conoscenza delle tecnologie di produzione digitale e favorire

l’innovazione nel tessuto universitario, economico e produttivo del Nord-Est e

della società civile. Il DEL FabLab è un progetto democratico e sociale dove

far incontrare diverse community specializzate dal design ai prodotti,

contribuendo alla diffusione del Made in Italy in tutto il mondo, e alla ripresa

del vantaggio competitivo del Nord-Est.

www.unive.it/del

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Così virtuale, così reale

I mock-up digitali sono di grande utilità nella progettazione

industriale, grazie al rendering real-time frutto del ricalcolo

istantaneo di decine di geometrie 3D complesse al secondo.

L’esperienza di Arsenal.

Durante lo sviluppo di un progetto complesso, è

sempre più frequente che l'industria delle

costruzioni faccia ricorso a rendering statici o

animati con lo scopo principale di mostrare

anteprime alla committenza. Ciò facilita di certo

la visualizzazione delle soluzioni da adottare ma

non è di per sé di aiuto per i progettisti, ai quali serve verificare, soprattutto in

fase di sviluppo, aspetti molto più legati alle funzionalità del progetto (dinamica,

ergonomia, manutenzione, sicurezza) che alla sua estetica. Per questa ragione,

quando possibile, si ricorre a modelli fisici in scala reale o ridotta (mock-up)

completi di parte delle funzionalità previste. Si tratta generalmente di modelli

costosi, che richiedono inevitabili aggiornamenti e la cui realizzazione richiede

tempi che spesso allungano la durata del lavoro.

In questo scenario, i mock-up digitali (DMU) vengono incontro alle esigenze di

una progettazione efficace, grazie alla potenza delle attuali graphic processor unit

(GPU), sviluppate soprattutto per il ricco mercato dei videogiochi ma che hanno

notevoli potenzialità di utilizzo anche per applicazioni tecniche. Il fattore

fondamentale è costituito dal rendering real-time, cioè la possibilità di produrre

immagini, anche stereoscopiche, ottenute dal ricalcolo istantaneo di decine di

geometrie 3D complesse al secondo, in grado di restituire sequenze fluide come

un video. Ciò si traduce, per esempio, nella possibilità di variare rapidamente il

punto di vista della geometria 3D, dando l‟impressione all'osservatore di

muoversi liberamente nell'ambiente virtuale. Aggiungendo a ciò altre

funzionalità, come modelli matematici e software di controllo e d'interfaccia, si

possono costruire DMU che virtualizzano in toto il progetto, con tutte le sue

forme e funzioni.

di Leo Brattoli,

[email protected]

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Per essere un ausilio efficace alla progettazione, il processo di realizzazione del

digital mock-up deve essere velocissimo, così come gli aggiornamenti della sua

configurazione devono essere sincroni con gli sviluppi del progetto, acquisendo

input diretti dai formati CAD professionali presenti sul mercato. In sostanza, con

il DMU un team di progettazione può effettuare design review avendo davanti la

rappresentazione virtuale del progetto nel suo stato di avanzamento più

aggiornato, usufruendo in pratica di un vero simulatore, che assume molte

funzionalità e caratteristiche del prodotto (interfaccia uomo-macchina,

ergonomia, sicurezza, usabilità, accessibilità, manutenibilità ecc.), ad esclusione

della sua materialità (ad es. qualità strutturali o termiche). L‟applicazione può

essere controllata tramite interfacce virtuali, ad esempio tablet, ma anche fisiche,

come pannelli di comando identici a quelli previsti nella realtà operativa.

PROXIMA drillship (Courtesy of Fincantieri)

Un proprio spazio nel mondo del digital mock-up se lo è ritagliato negli ultimi

quindici anni Arsenal, società che sviluppa software per la simulazione. “La

geometria del modello 3D può essere molto complessa – spiega Pietro Miceu,

responsabile di Arsenal in AREA Science Park - arrivando anche a diversi di

milioni di triangoli, che sono l‟elemento base della rappresentazione 3D. E‟

questo ad esempio il caso della modellizzazione di una nave per l'offshore al quale

stiamo lavorando per Fincantieri”.

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L‟obiettivo della simulazione deve essere sempre quello di garantire un rendering

real-time fluido, in cui la libera manipolazione del modello virtuale, la possibilità

di identificarne le parti, smontarle e rimontarle, sono fattori strategici per un

efficace design review. Gli utilizzatori dovranno essere messi nelle condizioni di

esaminare l‟oggetto da ogni angolo visuale, di procedere all‟eliminazione di un

componente oppure alla sua sostituzione immediata con uno alternativo. Se poi il

progetto prevede movimenti di parti e meccanismi azionati da motori e comandi

elettronici, il digital mock-up deve poterli replicare e consentirne il controllo

completo. Per questo deve avere in sé tutte le funzionalità dinamiche,

implementate nel software come logica o modello matematico.

“E' di fondamentale importanza anche la dimensione con cui viene percepito il

modello virtuale – sottolinea Miceu -. Se il modello viene visto in scala 1:1, tutta

l'attenzione dell'osservatore può essere dedicata all'analisi dell'oggetto su una

molteplicità di aspetti quali ergonomia, accessibilità, manutenzione ecc..

Modellini in scala, o peggio immagini stampate e rendering, per essere rapportati

alla realtà obbligano ad uno sforzo d'immaginazione che impedisce molto spesso

di valutare tutti gli aspetti in modo oggettivo.

Infine, la caratteristica che completa il realismo della percezione è la visione

stereoscopica, che aggiunge alla simulazione il senso della profondità, „di solido‟

del modello virtuale”.

Quanto questo sia un aspetto cruciale lo rivela anche l‟esperienza avuta qualche

tempo fa da Arsenal con un cliente che necessitava di un progetto di architettura

presentato al cliente in digital mock-up per un locale di ristorazione. L'architetto

aveva progettato una soluzione interpretando i desideri, alquanto originali, dei

proprietari, marito e moglie. Una volta giunta nel laboratorio in Area Science

Park, la coppia fu invitata a indossare degli occhialini 3D, trovandosi così

immersa nel ristorante virtuale percepito nella sua dimensione reale, nel quale ci

si poteva muovere esaminando gli spazi da qualunque punto di vista. Si scatenò

una discussione accesa tra marito e moglie, che si sentivano già operativi in

quell'ambiente, come fosse reale: uno trovava problematico il transito dalla

dispensa alla cucina, l'altra criticava la tortuosità del percorso dei camerieri, e

così via.

“La lite fu reale e il progetto venne bocciato – commenta divertito Miceu – ma,

superato il momento di delusione, l'architetto ammise che quella del digital

mock-up era stata un'ottima idea, che aveva evitato probabilmente più gravi

dispiaceri futuri...”.

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Quando la condivisione diventa la base di un nuovo stile lavorativo: a Friuli Innovazione nasce Area Co-working per i professionisti italiani e stranieri

Circa un decennio fa Brad Neuberg,

programmatore informatico di San Francisco, ha

rivoluzionato il modo di lavorare di molti freelance

mettendo in piedi il primo co-working, un luogo

dove degli sconosciuti condividono

temporaneamente uno spazio di lavoro, entrando

così in contatto con altri professionisti e potenzialmente avviando nuove e

inaspettate collaborazioni.

La filosofia che sta alla base di questo stile lavorativo, rilanciato recentemente a

Udine da Friuli Innovazione con AREA CO-WORKING come completamento

delle modalità per accedere al Parco Scientifico e Tecnologico di Udine, attrae

liberi professionisti, “homeworkers” e aspiranti startupper che cercano una

soluzione al potenziale isolamento in cui possono incombere lavorando da casa,

mantenendo al contempo la propria autonomia professionale.

L‟ubicazione di AREA CO-WORKING di Friuli Innovazione, vicina al centro di

Udine ma nel verde di un parco di 80mila metri e nelle immediate vicinanze

dall‟autostrada A23, lo rende particolarmente fruibile anche per i professionisti di

altre regioni italiane o dei paesi limitrofi - Austria, Slovenia e Croazia - che

possono approfittarne per incontrare clienti e prospect o nuovi partner in un

ambiente attrezzato e professionale.

Dopo “Hat Factory”, la vecchia fabbrica di cappelli adibita da Neuberg a ufficio

condiviso, nel giro di pochi anni il co-working è un fenomeno che si è diffuso in

tutto il mondo, vedendo nascere solo in Italia circa 300 spazi che si differenziano

nello stile, numero di postazioni, regole di accesso e altri dettagli, ma che

condividono tutti l‟assunto di base di un luogo dove sconosciuti si ritrovano per

lavorare, per pochi giorni o alcune settimane, pagando per il tempo

effettivamente utilizzato.

di Giulia Gortan,

giulia.gortan@friulinnovazione.

it

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Molto amato dai più giovani per la sua economicità e flessibilità, questo modo di

lavorare sta interessando sempre di più anche imprenditori che si stanno

reinventando, perché permette di unire le competenze maturate nel corso degli

anni con la freschezza delle nuove generazioni. Una combinazione che mette in

contatto esperienze complementari, consente di ampliare il proprio network e

vivere una fase di transizione che spesso può guidare verso l‟auto-

imprenditorialità o alla generazione di nuove opportunità di business.

Con AREA CO-WORKING Friuli Innovazione intende creare una comunità di

professionisti e creativi di tutti i settori che interagisca anche con le imprese

innovative ubicate al Parco e con la rete di ricercatori e startupper che

frequentano l‟incubatore certificato Techno Seed, generando una contaminazione

virtuosa.

Pensare dunque che il co-working sia soltanto la condivisione di uno spazio fisico

è riduttivo. Il suo valore aggiunto sta appunto nella possibilità di creare

all‟interno di uno spazio-ufficio una rete di competenze a cui attingere nello

sviluppo e crescita del proprio business.

“La missione principale di Friuli Innovazione è proprio fare rete – spiega il

direttore Fabio Feruglio – quindi abbiamo deciso di dare una risposta anche a

coloro che necessitano di avere una sede temporanea dove lavorare, incontrare

clienti o partner ed interagire con noi e le imprese del Parco. Questa nuova

offerta rende ancora più ampia la rosa di soluzioni che il Parco propone al

territorio, dimostrando il nostro intento nel proseguire con la qualificazione di

azioni a sostegno dello sviluppo dell’occupazione locale e

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dell’internazionalizzazione, mettendo in campo strumenti concreti per favorire

l’arrivo di professionisti anche da fuori regione.”

Sono diversi gli imprenditori del territorio che hanno già colto questa nuova

occasione. Professionisti con una visione orientata alla condivisione che hanno

capito come sia importante fare rete per raggiungere nuovi target e nuovi mercati.

Le caratteristiche distintive del co-working di Friuli Innovazione sono, oltre

all‟ubicazione al centro di 80mila metri quadri di verde in un edificio Casa Clima

Classe A, la semplicità e flessibilità di utilizzo. Le 8 postazioni uso ufficio dotate di

wi-fi, la zona relax e la sala riunioni sono accessibili H24, sette giorni su sette. Per

prenotare una scrivania è sufficiente inviare un‟email a

[email protected] ed entro 24 ore il co-worker potrà ritirare il

proprio badge nominativo e prendere possesso dell‟ufficio temporaneo, ad un

costo di 10 euro al giorno o di 120 euro al mese, chiavi in mano.

Tutte le informazioni www.friulinnovazione.it/coworking

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Innovation Academy: i neo imprenditori vanno a scuola di business

Prosegue fino a dicembre il percorso organizzato da Trentino

Sviluppo e Stein Lab

L‟anno scolastico si è appena concluso,

ma non per le startup che “tornano sui

banchi di scuola” per affinare il proprio

stile imprenditoriale ed acquisire competenze specialistiche indispensabili a

rafforzare l‟attività d‟impresa.

E‟ partita infatti la seconda edizione di Innovation Academy, il percorso

formativo progettato da Trentino Sviluppo in collaborazione con Stein Lab, il

Laboratorio di strategia, imprenditorialità e innovazione del Dipartimento di

Economia e Management dell‟Università degli Studi di Trento.

Il programma prevede percorsi di studio organizzati a moduli, con lezioni tenute

da docenti universitari e specialisti nei vari ambiti.

Una proposta gratuita per le startup ospitate negli spazi di “pre-incubazione” di

Progetto Manifattura e Polo Meccatronica, è offerta a condizioni di favore per le

aziende dei BIC o di altri incubatori privati ma è aperta a costi contenuti anche

alla partecipazione di altre iniziative imprenditoriali non solo trentine.

Analisi e studio delle reti di commercializzazione e vendita, pianificazione

finanziaria, redazione di contratti con fornitori e clienti, forme e regole del

credito, strategie di marketing e comunicazione, strumenti per proteggere la

proprietà intellettuale (marchi, brevetti), accenni di controllo di gestione e

imposte, il rapporto con gli investitori. Sono queste le materie di studio previste

da Innovation Academy. Ad insegnarle sarà un team di qualificati docenti

universitari e tutor specialistici, che si soffermeranno sia sui concetti generali sia

sulle competenze più strettamente tecnico–specialistiche orientate alla gestione

d‟impresa. Nell‟offerta formativa particolare attenzione verrà dedicata a quel

particolare stile, proprio dell‟imprenditore, che miscela in dosi ideali propensione

al rischio, capacità tecnica, creatività individuale e dei collaboratori.

di Davide Modena,

[email protected]

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Una trentina gli iscritti ai primi moduli, partiti a fine maggio, nei quali si sono

approfondite le nozioni di diritto commerciale e d‟impresa, si è imparato a

leggere un bilancio, a conoscere i principi di pianificazione e di controllo gestione.

Si è anche parlato di pianificazione strategica ed economico–finanziaria, di

posizionamento di prezzo e canali di vendita, di marketing e presenza nel mondo

digitale.

A settembre (iscrizioni entro il 24 agosto) si parlerà di “Percorsi di innovazione”

con Alessandro Rossi, “Finanza d‟impresa” con Giacomo Manzana, “Strategie di

marketing” con Eugenio Lo Maglio, “Marchi e brevetti” con Paolo Guarda,

“Project management” con Loris Gaio, ed “Elevator‟s Pitch” con Augusto Coppola.

Dal 5 novembre al 10 dicembre (iscrizioni entro il 29 settembre) si terranno

inoltre dei corsi specialistici riservati agli ambiti meccatronica e green.

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Il programma completo dell‟Innovation Academy 2015 è disponibile sul portale

trentinsviluppo.it (http://bit.ly/1EfXLJD) dove è anche possibile iscriversi on-

line.

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E‟ l‟ora degli orologi in legno

“START UP!” Il concorso di business planning: HOLBA convince i

giurati.

Il team HOLBA dei giovani imprenditori Anna Kröll,

Oliver Leitner e Armin Silginer è il vincitore del

concorso di business planning START UP!”. Il premio

da parte del pubblico di START UP! se lo è aggiudicato

ieri sera il Team As Cosmeceutic Labor della giovane

imprenditrice Anna Pellicari. Attraverso un pitch di tre

minuti entrambi i team sono riusciti a convincere la

giuria e il pubblico con le loro idee imprenditoriali e business plan. Il concorso di

business planning START UP! è stato avviato dal Gruppo dei Giovani

Imprenditori di Assoimprenditori Alto Adige e dal TIS innovation park. Sono stati

conferiti premi per un ammontare totale di 53.000 euro.

In totale sono sei i partecipanti arrivati in finale al concorso START UP!. L‟ultimo

passo nella competizione per aggiudicarsi il premio per il miglior business plan

dell‟anno consisteva in un pitch dalla durata tre minuti – quindi una breve

di Astrid Brunetti, Heiko

Schoberwalter, Anna Preißler

TIS innovation park

[email protected]

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presentazione, con la quale i team in gara dovevano convincere delle proprie idee

imprenditoriali i nove giurati e i circa 100 spettatori presenti in sala al TIS.

Il team migliore è stato HOLBA è riuscito a illustrare al meglio – secondo il

parere dei giurati – i vantaggi del suo prodotto, attraverso la sua coinvolgente

presentazione. Il team “HOLBA southtyrolean watch design“ vuole portare sul

mercato orologi da polso in legno e metallo; un prodotto che affascina non solo

grazie al suo design esclusivo e personalizzabile, bensì anche grazie al fatto che

vengono prodotti in collaborazione con fornitori altoatesini e a partire da materie

prime locali.

Il pubblico presente nella sala plenaria del TIS innovation park ha preferito,

attraverso il live- voting elettronico, l‟idea della As Cosmeceutic Labor presentata

dalla giovane imprenditrice Sara Pellicari. Si tratta di una gamma di prodotti

cosmetici per pelli sensibili allergici a partire da materia prima locale.

Il secondo posto del concorso se l„è assicurato Armin Oberhollenzer con la sua

azienda Leaos, che vuole portare sul mercato una bicicletta alimentata ad energia

solare da produrre in serie. Il terzo posto è andato a Marius Bauer, Lukas

Bürgstaller e Alex Corazzaridel team Documee: i tre neoimprenditori hanno

sviluppato un software che funziona da interfaccia per collegare diversi servizi

web.

«I business plan dei sei finalisti erano stati elaborati molto bene» spiega Thomas

Moriggl, Presidente del Gruppo dei Giovani Imprenditori di Assoimprenditori

Alto Adige. «Ma alla fine sono state le brevi presentazioni dei finalisti a fare la

differenza decisiva. Una cosa è mettere per iscritto un‟idea imprenditoriale

strategicamente ben pensata; totalmente differente è invece convincere un

pubblico di 100 persone in soli tre minuti e vendere la propria idea» conclude

Moriggl.

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Il Presidente del TIS Nikolaus Tribus si è mostrato molto soddisfatto dell‟intero

sviluppo del concorso di business planning. Circa 90 team si sono iscritti con le

loro idee al concorso, e più di 30 hanno consegnato il proprio business plan

completo «Con queste cifre possiamo essere molto soddisfatti al TIS e in Alto

Adige» conclude Tribus.

Il Presidente della Provincia Arno Kompatscher ha ricordato nel suo discorso che

il concorso di business planning ha permesso a tutti i partecipanti, e non solo ai

vincitori, di ottenere un valore aggiunto. «Penso che soprattutto i coaching

durante lo svolgimento del concorso aiutano le aspiranti imprese a riordinare e

sviluppare nel modo giusto le proprie idee. Secondo me è proprio questo il vero

valore aggiunto del concorso» conclude il Presidente della Provincia.

HOLBA, il vincitore ufficiale di START UP!, ora può godersi due anni di

insediamento nell‟Incubatore del TIS innovation park, dei buoni dal valore di

10.000 euro del TIS innovation park e dalla Banca di Trento e Bolzano destinati

alla fase iniziale della creazione dell‟impresa, e ancora: un buono dal valore di

massimo 3.000 euro per la fornitura di gas e luce da parte di aew, e servizi

assicurativi da parte di ITAS dal valore di 2.500 euro. Ma non è finita qui: il

vincitore avrà a disposizione anche un servizio di consulenza dal valore di 1.500

Euro da parte del Bureau Plattner e un voucher per la formazione da parte della

WIFI della Camera di commercio di Bolzano dal valore di 600 euro.

Il concorso di business planning START UP! è un‟iniziativa del Gruppo dei

Giovani Imprenditori di Assoimprenditori Alto Adige e del TIS innovation park

con il gentile sostegno di Provincia Autonoma di Bolzano (Ripartizione per

l‟Innovazione, Ricerca, Sviluppo e Cooperative), Camera di commercio di Bolzano

- servizio Creazione d'impresa e WIFI, Libera Università di Bolzano – Facoltà

delle scienze dell‟economia, Banca di Trento e Bolzano, ITAS Assicurazioni, aew,

Bureau Plattner, Dolomiten.

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Giurati

Alfred Aberer, Camera di

commercio di Bolzano

(rappresentato durante la

premiazione da Irmgard

Lantschner) - Dietmar

Blasbichler, ITAS

Assicurazioni - Franco

dall'Armellina, Banca di

Trento e Bolzano

(rappresentato durante la

premiazione da Federico

Bison) - Armin Hilpold,

Bureau Plattner - Hubert

Hofer, TIS innovation park -

Christian Krapf, Gruppo dei

Giovani Imprenditori di

Assoimprenditori Alto Adige

- Flora Kröss, EWO -

Andrea Lanzingher, aew -

Alessandro Narduzzo,

Libera Università di Bolzano

Vincitori START UP!

Punteggio dalla giuria:

Primo posto: HOLBA, Anna

Kröll, Oliver Leitner e Armin

Silginer,, orologi da polso

in legno e metallo

Secondo posto: Leaos,

Armin Oberhollenzer,

bicicletta alimentata a

energia solare

Terzo posto: Team,

Vertreter, Produkt

Documee, Marius Bauer,

Lukas Bürgstaller e Alex

Corazzari, interfaccia

software

Quarto posto:

LEGIOINSTITUTE,

Bernhard Pircher, Mark

Raffeiner e Denis Tavella,

marchio di qualità per

l’acqua potabile

Quinto posto: As

Cosmeceutic Labor, Sara

Pellicari , prodotti di

cosmesi

Sesto posto: Snow &

Efficiency, Florian

Profanter e il suo team,

servizi per i comprensori

sciistici

Premio dal Pubblico:

As Cosmeceutic Labor,

Sara Pellicari , prodotti di

cosmesi

Coaches

Fernando Armellini -

Johannes Brunner, TIS -

Luigi Cavaliere, TIS -

Michaela Egebrecht, TIS -

Alexander Fritzi, ITAS

Assicurazioni - Thomas

Gemasser, Bureau Plattner

- Jürgen Hafner, Pronorm -

Stefan Jäger - Claudio

Manfrini - Gisella Novelli -

Florian Pichler, Hemime -

Ulrich Raffeiner, Pronorm -

Daniel Reiterer, TIS -

Bettina Schmid, TIS -

Sabine Schnarf, TIS -

Stefano Seppi, TIS - Alois

Spitaler, A-Solutions -

Manfred Trienbacher –

Walter Weissensteiner, TIS

- Marion Zelger, Business

Lex

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Una giovane realtà approdata a BIC Incubatori FVG S.p.A ed in crescita: PSG S.r.l

La più grande soddisfazione per chi svolge attività di

incubazione è di vedere in pochissimo tempo un business

plan ed idea imprenditoriale concretizzarsi in una società

che cresce sia in termini di fatturato che di personale

assunto. Particolare soddisfazione, per un incubatore, porta

un„iniziativa imprenditoriale promossa da giovani e questo è il caso di PSG S.r.l.

(www.psgrl.it). La società infatti viene fondata alla fine 2012 da 3 soci coetanei

che, a soli 24 anni, decidono di mettersi in proprio dando vita a PSG come società

di consulenza nello sviluppo e progettazione di schemi elettrici e cablaggio. Nel

2013 decidono di stabilire la propria sede operativa in BIC Incubatori FVG S.p.A

e, a poco più di 1 anno di permanenza nell‟incubatore, lo sviluppo dell‟azienda e la

conseguente esigenza di spazi più ampi, li vede “costretti” ad ampliare la sede

operativa raddoppiando lo spazio a disposizione.

Se parte del business della PSG è riconducibile all‟impiantistica elettrica civile -

fonte di confronto e di implementazione delle conoscenze da mettere a

disposizione del cliente - il settore che ha visto una particolare trend di crescita è

quello dell‟automazione navale. I tre soci, prima di fondare la PSG, avevano già

esperienza pratica e teorica nell‟automazione navale, e ora, con la propria società,

con capitale interamente italiano e con sede a Trieste, offrono al cliente un

servizio di affiancamento continuo per arrivare alla massima ottimizzazione delle

sue risorse e colmano il vuoto di mercato nel settore dell‟automazione navale

presente sul territorio, confrontandosi anche con un mercato globale. La scelta di

insediarsi al BIC è stata anche dettata dal fatto di poter qui cogliere la possibilità

di confrontarsi con altre aziende operanti nel settore e di creare con esse nuove

sinergie

Fin da subito la PSG ha avuto un riscontro positivo di mercato grazie ai propri

designer - giovani e motivati – che garantiscono duttilità di pensiero, prezzo

concorrenziale e alti standard qualitativi.

Ufficio Relazioni Esterne

[email protected]

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La proficua attività nel settore navale ha gettato le basi per creare - in particolare

- una forte sinergia tra PSG e un‟azienda leader mondiale nella produzione di

grandi motori marini e generativi.

Nel corso del 2014 la PSG ha fornito quasi 10.000 ore di consulenze suddivise tra

progetti hardware, progetti software e test; l‟esperienza maturata ha indotto i

clienti a richiedere la partecipazione attiva di PSG nei continui processi di

miglioramento dell‟automazione.

L‟ obiettivo è continuare a crescere mantenendo gli alti standard qualitativi con

una costante attenzione alle esigenze del cliente e all‟innovazione continua.

Allo scopo di aumentare efficacia ed efficenza dei propri processi, la PSG si sta

dotando di una certificazione di qualità UNI EN ISO 9001, ad imparziale ed

esterna garanzia degli alti standard qualitativi della consulenza offerta.

In conclusione, pare che le premesse per realizzare la mission della PSG S.r.l.,

ovvero di Non accontentarsi di soddisfare le aspettative del cliente, ma di

superarle, creando valore aggiunto per poter crescere assieme con vicendevole

profitto, ci siano tutte.

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L‟agricoltura è sempre più digitale

Tecniche innovative per

misurare l‟intensità della

pioggia, risoluzioni delle criticità

in ambito idrogeologico, analisi

da remoto di parametri

ambientali in campo agricolo e

viticolo. Ma anche controllo di

ambienti di conservazione e

stoccaggio di alimenti e

monitoraggio delle emissioni

odorigene. Sono alcune delle soluzioni che diverse startup incubate presso I3P,

l'Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino, hanno sviluppato

per rispondere alle problematiche attuali ed emergenti in campo ambientale e

agricolo.

Dalla Xylella, il batterio che sta uccidendo gli ulivi del Salento, alla moria delle api

causata da pesticidi e parassiti, è sempre più impellente in agricoltura l'esigenza

di monitorare in tempo reale lo stato di salute di piante e colture. E non solo.

Anche i parametri ambientali e idrogeologici sono fondamentali per il successo di

un raccolto e la sicurezza delle persone. Ma se fino a qualche anno fa i controlli

potevano essere garantiti solo dall'uomo, oggi arrivano in aiuto le nuove

tecnologie per rendere più smart ed efficienti queste operazioni.

“La filiera agroalimentare - ha sottolineato Marco Cantamessa, presidente di I3P

- è un ambito in grande trasformazione, nel quale la costante ricerca di valore

aggiunto porta a una domanda di soluzioni e tecnologie molto eterogenee tra

loro”. Una sintesi di questo quadro è stata offerta dall'evento “Soluzioni

innovative per il monitoraggio ambientale e l'agricoltura” che si è svolto lo scorso

14 Aprile a Torino. Nel corso dell'appuntamento è stato possibile toccare con

mano le innovazioni grazie ad un‟area espositiva allestita dalle startup che hanno

ideato i prodotti: Waterview, Resolving, iXem, Microla, Evolvea e ItalianID.

di Alessandro Tibaldeschi,

[email protected]

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Waterview nasce per sviluppare il sistema SmartRain, una tecnica innovativa

basata sull‟elaborazione delle immagini che permette di misurare a costi

accessibili l‟intensità delle precipitazioni piovose. La sua applicazione in ambito

agricolo permette di facilitare il controllo e la gestione dell'acqua e i trattamenti

delle piante, fattori chiave per il successo del raccolto.

Resolving, startup specializzata in ambito idrogeologico, fornisce servizi

specialistici per la risoluzione delle problematiche connesse con la progettazione

e la realizzazione di opere in sotterraneo (gallerie, caverne, condotte, miniere) in

condizioni difficili e per la gestione e risoluzione delle criticità connesse con la

stabilità dei pendii naturali e fronti minerari.

iXem è un sistema di rilevamento che permette di effettuare da remoto sia

l‟analisi di parametri ambientali, sia un‟analisi visiva in campo agricolo. Tramite

l‟impiego di sensori e telecamere wireless, un agronomo potrà consultare in

tempo reale e da remoto lo stato delle proprie piante analizzando diversi

parametri. Già applicata in campo viticolo, la tecnologia verrà sperimentata

anche nella coltivazione degli ulivi e all‟interno dei frutteti.

Microla ha invece sviluppato il sistema di monitoraggio GMCA (Gas Monitoring

for Controlled Atmophere) per il controllo remoto delle aree di stoccaggio dei

prodotti ortofrutticoli. Questa tecnologia è una soluzione ideale per ambienti

commerciali ed industriali dediti alla trasformazione degli alimenti ed allo

stoccaggio degli stessi.

Un'altra innovazione è targata Evolvea, startup che ha sviluppato CROMoS, un

sistema per il monitoraggio delle emissioni odorigene che consente di misurare in

continuo l‟impatto creato da impianti che generano cattivi odori. CROMoS,

basato su una rete di sensori off-grid, è facilmente installabile senza impattare

sulla normale attività lavorativa delle aziende.

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ItaliaID, infine, ha presentato Italcheck, sistema internazionale di certificazione e

tracciabilità per riconoscere l'autenticità del Made in Italy tramite l'utilizzo di una

smart utility in grado di leggere il codice o il Qrcode del prodotto. Un sistema per

tracciare la produzione attraverso l'etichetta e dare la possibilità al consumatore

di verificare attraverso lo smartphone la provenienza sicura del prodotto.