CAMPLI NOSTRA NOTIZIE · lavoro compiuto dai sommelier dell’Ais Abruzzo nel grande banco...

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Amici lettori siamo giunti al venticinquesimo numero (26 col n° 0) del nostro periodico Campli Nostra Notizie: un cammino esaltante che ci ha visti protagonisti di un progetto edi- toriale che, senza falsi pudori, è stato apprez- zato e ha avuto successo. L’intento principale di cinque anni fa, quando il foglio ha preso vita, era quello di costruire: co- struire uno spazio culturale e informativo capa- ce sia di valorizzare la storia, i beni artistici, l’archeologia e gli aspetti etnoantropologici del territorio, sia di promuovere un con- fronto sulle pro- blematiche di li- vello sociale con una crescita del dialogo e della comprensione. Sulle pagine del nostro trimestrale, hanno scritto: Adriani Pietro, Alleva Antonio, Antonelli Fabio, Arslan Antonia, Aurini Fernando, Buratti Giuliana, Camaci Vittorio, Cantoresi Andrea, Carloni Gianni, Cervone Felicioni Hector J., Campioni Irma, Chiarini Piero, Ciaffoni Ilenia, Ciarrocchi Davide, Cioti Manuela, Ciprietti Giuseppe, Conicchioli Luigi, Coppa Biagio, Cordoni Vincenzo, Corrieri Giovanni, D’Angelo Madre Benedetta, De Marcellis Lucio, De Nicolais Stefania, Di Baldassarre Domenico, Di Berardo Paolo, Di Emidio “Nino” Domenico, Di Felice Ernestina, Di Felice Paola, Di Giacobbo Fabrizio, Di Lorenzo Annarita, Di Pancrazio Giorgio, Di Paolantonio Barbara, Di Pietro Padre Benedetto, Di Sabatino Fabrizio, Di Stefano Maurizio, Emiliani Andrea, Esposito Enrico, Eugeni Fausto, Facciolini Nicola, Fantozzi Luana, Farina Anna, Farina Francesca, Farina Luca, Farina Marcello, Farina Nicolino, Felicori Mauro, Ferretti Luisa, Fracassi Milvia, Fratoni Dario, Fregonese Delfino, Galluccio Girolamo, Gattoni Lorenzo, Germe Coriolano, Gialluca Silvia, Giacomucci Ubaldo, Iampieri Antonio, Iannetti Filippo, Ippoliti Emilia, Lara, Levante Romano M., Martella Manuela, Merlini Teresa, Michilli Dario, Michilli Roberto, Morselli Raffaella, Nisii Lino, Pavan Giovanni, Pomponi Barbara, Quaresimale Pietro, Renzi Gabriele, Rosa Nerio, Sgattoni Giammario, Sorgi Aurelio, Stucchi Donatella, Tassoni Carla, Torrieri Vincenzo. Molti di questi nomi sono importanti nell’am- bito del giornalismo, della critica d’arte, del- l’archeologia, della letteratura, della poesia, del restauro, del cinema, della cultura genera- le, del mondo universitario e professionistico; uomini e donne affermati anche in ambito na- zionale, che hanno voluto regalarci il loro sa- pere per amore della cultura. Alcuni articoli sono stati redatti anche da asso- ciazioni, gruppi di cittadini, circoli culturali e segreterie di partiti politici. Gli articoli pubblicati sul nostro CNN sono stati oggetto anche di citazione in tesi universitarie e in studi storiografici. La crescita del periodico è data anche da alcuni dati oggettivi: le pagine stampate sono 374 più 3 di relativi calendari (‘06-’07,’08), con una me- dia di 7.000 battute a pagina; gli articoli pubblicati sono oltre 400, compresi gli approfondimenti degli “Speciali”; le foto e le illustrazioni pub- blicate, sempre di grande qualità tecnica e fi- gurativa, sono 1.169; gli spazi pubblicitari per gli inserzionisti ammontano a 200. Grazie alla pubblicità e agli inserzionisti che hanno creduto nel nostro prodotto editoriale, CNN ha avuto possibilità di vita. Il periodico, in- fatti, per le sue caratteristiche editoriali, al mo- mento, non può beneficiare dei contributi pub- blici riservati alla “stampa”. A livello pubblico, nell’arco della sua storia, attraverso l’associa- zione Campli Nostra, CNN ha potuto usufruire solo di piccoli finanziamenti elargiti dalla Regione Abruzzo (1.000 euro) e dal B.I.M. (2.000 euro complessivi). Le ingenti spese dovu- te alla stampa delle 3 mila copie a numero, alla distribuzione, all’organizzazione editoriale, ai rimborsi redazionali e agli obblighi ammini- strativi e fiscali, sono coperte dagli introiti pub- blicitari e dal contributo dei soci e simpatizzan- ti dell’associazione Campli Nostra. La spesa viva di ogni pagina stampata di CNN è infatti di oltre 100 euro, senza contare l’opera straordinaria e volontaria dei collaboratori. Fino a oggi, quindi, sono stati spesi più di 40.000 euro per i 25 numeri di CNN, una cifra importante tenendo conto che il periodico è distribuito gratuitamente. Campli Nostra Notizie, poi, ha un sito web che a giorni sarà completamente rinnovato, dove è possibile visionare tutti i numeri pubblicati e, tramite un motore di ricerca, cercare ogni ar- gomento o nome trattato. Nel sito web sarà at- tivato anche un blog con cui poter dialogare con la redazione e con gli altri lettori. Questa nostra crescita editoriale prevede uno sforzo economico ulteriore che, purtroppo, co- incide con un momento di difficoltà finanziaria per il nostro Paese. Proprio per questo motivo ci rivolgiamo a tutti i nostri lettori affinché contribuiscano, anche con una modestissima offerta, al sostentamento del nostro periodico. Questi cinque anni che mi hanno visto Direttore Responsabile di CNN, se pure tra mil- le difficoltà, sono stati esaltanti perché mi han- no permesso di stare vicino alla gente e alle problematiche del territorio come non mai. Il contat- to con le persone, soprattutto, mi ha permesso di consta- tare come la curiosi- tà verso CNN, nel tempo, si è trasfor- mata in “attesa” dell’ultimo numero. Attesa che può esse- re tradotta in interes- se verso il nostro fo- glio. Foglio che si riporta a casa per es- sere letto e condiviso con l’intera famiglia. Non è un caso, infatti, che amici, conoscenti e nuovi lettori, continua- mente mi richiedano numeri arretrati. In molte famiglie, non solo camplesi, CNN è conservato come un documento negli scaffali delle libre- rie: questo è il più bel risultato che tutti noi della redazione e dell’associazione Campli Nostra potevamo auspicare. Naturalmente non mancano le critiche. Per al- cuni, ad esempio, il foglio tratta troppo di arte e poco di vicende politiche locali. Critiche che accettiamo volentieri. Ricordo però il taglio del periodico. La scelta di essere foglio culturale va a coprire un settore quasi del tutto inedito a Campli : puntare sul nostro sconfinato patrimo- nio storico artistico, che fortemente caratteriz- za il territorio, ci pone su una strada non per- corsa da altra stampa. N N C Trimestrale d’attualità, arte e cultura dell’Associazione Campli Nostra www.camplinostranotizie.it e-mail:[email protected] CAMPLI NOSTRA NOTIZIE Anno VI - Numero 25 - Aprile-Giugno 2008 SPECIALE Affreschi della chiesa di San Giovanni: diagnosi di restauro pagine 7-10 25 numeri di Campli Nostra Notizie Direttore Responsabile 1968 2008

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Amici lettori siamo giunti al venticinquesimonumero (26 col n° 0) del nostro periodicoCampli Nostra Notizie: un cammino esaltanteche ci ha visti protagonisti di un progetto edi-toriale che, senza falsi pudori, è stato apprez-zato e ha avuto successo.L’intento principale di cinque anni fa, quando ilfoglio ha preso vita, era quello di costruire: co-struire uno spazio culturale e informativo capa-ce sia di valorizzare la storia, i beni artistici,l’archeologia e gli aspetti etnoantropologicidel territorio, sia di promuovere un con-fronto sulle pro-blematiche di li-vello sociale conuna crescita deldialogo e dellacomprensione. Sulle pagine delnostro trimestrale,hanno scritto:Adriani Pietro,Alleva Antonio,Antonelli Fabio,Arslan Antonia,Aurini Fernando,Buratti Giuliana,Camaci Vittorio,Cantoresi Andrea,Carloni Gianni,Cervone FelicioniHector J., Campioni Irma, Chiarini Piero,Ciaffoni Ilenia, Ciarrocchi Davide, CiotiManuela, Ciprietti Giuseppe, Conicchioli Luigi,Coppa Biagio, Cordoni Vincenzo, CorrieriGiovanni, D’Angelo Madre Benedetta, DeMarcellis Lucio, De Nicolais Stefania, DiBaldassarre Domenico, Di Berardo Paolo, DiEmidio “Nino” Domenico, Di Felice Ernestina,Di Felice Paola, Di Giacobbo Fabrizio, DiLorenzo Annarita, Di Pancrazio Giorgio, DiPaolantonio Barbara, Di Pietro PadreBenedetto, Di Sabatino Fabrizio, Di StefanoMaurizio, Emiliani Andrea, Esposito Enrico,Eugeni Fausto, Facciolini Nicola, FantozziLuana, Farina Anna, Farina Francesca, FarinaLuca, Farina Marcello, Farina Nicolino, FelicoriMauro, Ferretti Luisa, Fracassi Milvia, FratoniDario, Fregonese Delfino, Galluccio Girolamo,Gattoni Lorenzo, Germe Coriolano, GiallucaSilvia, Giacomucci Ubaldo, Iampieri Antonio,Iannetti Filippo, Ippoliti Emilia, Lara, LevanteRomano M., Martella Manuela, Merlini Teresa,Michilli Dario, Michilli Roberto, MorselliRaffaella, Nisii Lino, Pavan Giovanni, PomponiBarbara, Quaresimale Pietro, Renzi Gabriele,Rosa Nerio, Sgattoni Giammario, Sorgi Aurelio,Stucchi Donatella, Tassoni Carla, TorrieriVincenzo.Molti di questi nomi sono importanti nell’am-bito del giornalismo, della critica d’arte, del-l’archeologia, della letteratura, della poesia,del restauro, del cinema, della cultura genera-le, del mondo universitario e professionistico;uomini e donne affermati anche in ambito na-zionale, che hanno voluto regalarci il loro sa-

pere per amore della cultura.Alcuni articoli sono stati redatti anche da asso-ciazioni, gruppi di cittadini, circoli culturali esegreterie di partiti politici. Gli articoli pubblicati sul nostro CNN sono statioggetto anche di citazione in tesi universitariee in studi storiografici.La crescita del periodico è data anche da alcunidati oggettivi: le pagine stampate sono 374 più3 di relativi calendari (‘06-’07,’08), con una me-

dia di 7.000 battute a pagina; gli articoli

pubblicatisono oltre 400, compresi gli approfondimentidegli “Speciali”; le foto e le illustrazioni pub-blicate, sempre di grande qualità tecnica e fi-gurativa, sono 1.169; gli spazi pubblicitari pergli inserzionisti ammontano a 200.Grazie alla pubblicità e agli inserzionisti chehanno creduto nel nostro prodotto editoriale,CNN ha avuto possibilità di vita. Il periodico, in-fatti, per le sue caratteristiche editoriali, al mo-mento, non può beneficiare dei contributi pub-blici riservati alla “stampa”. A livello pubblico,nell’arco della sua storia, attraverso l’associa-zione Campli Nostra, CNN ha potuto usufruiresolo di piccoli finanziamenti elargiti dallaRegione Abruzzo (1.000 euro) e dal B.I.M.(2.000 euro complessivi). Le ingenti spese dovu-te alla stampa delle 3 mila copie a numero, alladistribuzione, all’organizzazione editoriale, airimborsi redazionali e agli obblighi ammini-strativi e fiscali, sono coperte dagli introiti pub-blicitari e dal contributo dei soci e simpatizzan-ti dell’associazione Campli Nostra. La spesa viva di ogni pagina stampata di CNN èinfatti di oltre 100 euro, senza contare l’operastraordinaria e volontaria dei collaboratori.Fino a oggi, quindi, sono stati spesi più di40.000 euro per i 25 numeri di CNN, una cifraimportante tenendo conto che il periodico èdistribuito gratuitamente.Campli Nostra Notizie, poi, ha un sito web chea giorni sarà completamente rinnovato, dove èpossibile visionare tutti i numeri pubblicati e,tramite un motore di ricerca, cercare ogni ar-gomento o nome trattato. Nel sito web sarà at-tivato anche un blog con cui poter dialogarecon la redazione e con gli altri lettori.

Questa nostra crescita editoriale prevede unosforzo economico ulteriore che, purtroppo, co-incide con un momento di difficoltà finanziariaper il nostro Paese. Proprio per questo motivoci rivolgiamo a tutti i nostri lettori affinchécontribuiscano, anche con una modestissimaofferta, al sostentamento del nostro periodico.Questi cinque anni che mi hanno vistoDirettore Responsabile di CNN, se pure tra mil-le difficoltà, sono stati esaltanti perché mi han-no permesso di stare vicino alla gente e alle

problematiche delterritorio comenon mai. Il contat-to con le persone,soprattutto, mi hapermesso di consta-tare come la curiosi-tà verso CNN, neltempo, si è trasfor-mata in “attesa”dell’ultimo numero.Attesa che può esse-re tradotta in interes-se verso il nostro fo-glio. Foglio che siriporta a casa per es-sere letto e condivisocon l’intera famiglia.Non è un caso, infatti,

che amici, conoscenti e nuovi lettori, continua-mente mi richiedano numeri arretrati. In moltefamiglie, non solo camplesi, CNN è conservatocome un documento negli scaffali delle libre-rie: questo è il più bel risultato che tutti noidella redazione e dell’associazione CampliNostra potevamo auspicare.Naturalmente non mancano le critiche. Per al-cuni, ad esempio, il foglio tratta troppo di artee poco di vicende politiche locali. Critiche cheaccettiamo volentieri. Ricordo però il taglio delperiodico. La scelta di essere foglio culturaleva a coprire un settore quasi del tutto inedito aCampli : puntare sul nostro sconfinato patrimo-nio storico artistico, che fortemente caratteriz-za il territorio, ci pone su una strada non per-corsa da altra stampa.

NNNNCC Trimestrale d’attualità, arte e cultura dell’Associazione Campli Nostra www.camplinostranotizie.it • e-mail:[email protected]

CAMPLI NOSTRA NOTIZIE

Anno VI - Numero 25 - Aprile-Giugno 2008

SPECIALEAffreschi della chiesa di San Giovanni:

diagnosi di restauro

pagine 7-10

25 numeri di Campli Nostra Notizie

Direttore Responsabile

1968 2008

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CC NN NNAnno VI - Numero 25 Aprile-Giugno 2008pagina 2

Alla fiera di Verona oltre 100 aziende abruz-zesi hanno partecipato al Vinitaly e Sol, i duesaloni dedicati al vino e distillati e all’olio d’o-liva. Coordinati dalla Regione Abruzzo,dall’Arssa e dalle Camere di commercio, gliimprenditori abruzzesi di settore hanno com-piuto un ulteriore investimento nella promo-zione del territorio e dei nostri vini. Successohanno avuto le aziende vinicole teramanecon riconoscimenti particolari a Nicodemi eStrappelli, per il Montepulciano d’AbruzzoColline Tramane e il Cerasuolo. Apprezzatoanche un nuovo bianco prodotto nell’ambitodel Parco Laga - Gran Sasso: si tratta di

Indigena della cantina Fratelli Cioti, prodottocon diversi vitigni di cui due autoctoni.Grande evidenza ha avuto anche la cantinaVelenosi di Ascoli Piceno presentata dalla in-traprendente manager camplese AngelaPiotti. Lo Slow Food Italia, oltre ai vini, nell’ambitodella manifestazione All’Osteria di Slow Foodha dato gran risalto alla gastronomia abruz-zese dedicando uno dei cinque giorni dellamanifestazione alla cucina Abruzzese.

Domenica 6 aprile, infatti, ha or-ganizzato nel proprio grandestand L’Abruzzo con gusto dovesi sono distinti i piatti preparatidai ristoranti Borgo Spoltino diMosciano S. Angelo, Delfina &Giovanni di Tortoreto Lido, IlMandrone di Isola del GranSasso, La Piazzetta di S. Omero,La Sosta di Torano Nuovo,Pervoglia di Castellalto, VecchiaMarina di Roseto degli Abruzzi,Zenobi di Colonnella. Il successopiù grande l’ha, però, ottenutola Porchetta di Campli che ha creato un vero eproprio ingorgo nel salone dello Slow Food.Arrivata ancora calda, la porchetta dei produt-tori di Campli (preparata da Massimo Fagioliper la ditta Cappuccelli), ha prima inebriatodel suo aroma lo stand e poi estasiato il palatodei soci Slow Food. La Porchetta di Campli èstata proposta con il connubio delMontepulciano d’Abruzzo Colline Teramane. Èda sottolineare che la straordinaria performa-ce gastronomica è stata fortemente voluta esapientemente realizzata dalla Pro Loco Cittàdi Campli con il coordinamento delresponsabile Slow Food della pro-vincia di Teramo Raffaele Grilli. Il Ministro del Lavoro e PrevidenzaSociale Cesare Damiano, presenteal Vinitaly per presentare un pro-getto di Slow Food e RegionePiemonte finalizzato all’insegna-mento della vinificazione a giovaniagricoltori della Romania, ha as-saggiato le specialità della cucinaabruzzese rimanendo felicementesorpreso dalla bontà dellaPorchetta di Campli. L’attore ro-mano Fabrizio Bracconieri, spalla

di Rita DallaChiesa nellatrasmissionetelevisiva“Forum” edex ragazzode “I ragazzidella 3ª C”,ha definito laPorchetta diCampli un“capolavorogastronomi-co”, migliore

di quella prodotta ad Ariccia.Grazie ai piatti proposti negli stand SlowFood e Ristorante Abruzzo (allievi e docentidegli istituti alberghieri di L’Aquila, Teramo,Villa Santa Maria e Roccaraso), unitamente allavoro compiuto dai sommelier dell’AisAbruzzo nel grande banco d’assaggiodell’Enoteca regionale la straordinaria culturaenogastronomia d’Abruzzo e in particolare diTeramo si è posta all’attenzione internaziona-le. La porchetta di Campli oltre a essere appe-titosa per le delizie del palato è stata letteral-

mente presad’assalto per “ru-barne” almenoun’immagine: èstato il piatto piùfotografato di tut-ta la fiera e il de-pliant esplicativoche l’accompagna-va, appositamentepreparato dallaPro Loco Città diCampli. è andatoletteralmente aruba.

Sono partito alla volta di Mantova convintodi avere in tasca una pagina staccata da unmensile su commercio e attività produttive,pagina che in realtà trattava di arte e mi ave-va intrigato. In essa ricordo si parlava di unpaesino vicino Mantova che valeva la pena divisitare. Maldestramente l’avevo smarrita erammentavo vagamente il nome di quel pae-se. Mi venivano in mente Cavriana e Medole,paesini dell’alto Mantovano, ma non ne erosicuro. Scelsi Medole. La raggiunsi alcunigiorni dopo il Ferragosto, ero convinto ditrovarmi nel luogo che avevo desiderato visi-tare. Dopo aver curiosato per le vie del cen-

tro storico mi recai in chiesa, trovai l’uscioaperto e vi entrai come si entra in un forzie-re dissepolto e sconosciuto, trovai al suo in-terno un restauratore, mi rivolsi a lui perqualche notizia, con meraviglia scoprii che inquella chiesa di paese si custodiva un’operapoco conosciuta del grande Tiziano. Rimasiaffascinato dal racconto e dalle vicende diquella tela, rubata negli anni sessanta e poirocambolescamente ritrovata. L’altare erameraviglioso, realizzato con mosaici in mar-mi policromi da artisti che si firmavano conla raffigurazione di un limone e un canarino.Avevo placato la mia sete di conoscenza e miaffrettavo a raggiungere l’uscita, quando al-l’improvviso notai una cappella, vi entrai enotai una splendida rappresentazione delCompianto di Cristo. Figure a grandezza na-turale raffiguranti la deposizione di Gesu elo strazio di Maria Vergine , San Giovanni edaltri Personaggi, opera del Mazzoni. Chiesianche qui alcune spiegazioni, e nel contem-po mi ritornarono in mente le opere in terra-cotta della mia Nocella andate quasi del tut-to perdute. Dopo alcuni giorni tornai a casa,ed ebbi una copia del numero speciale diagosto 2007 a colori, di Campli Nostra

Notizie. Mi accomodai sulla vecchia e carapoltrona di famiglia per gustarmelo.All’improvviso, con gran stupore, lessi l’arti-colo di Nicolino Farina sulle terrecotte diNocella, e in particolare le citazioni sull’anti-co presepe andato perduto: l’opera venivaparagonata e forse attribuita proprio allamano del Mazzoni, essendo molto simile alCompianto di Cristo che io avevo casualmen-te visto due giorni prima. Fu un vero e pro-prio colpo di scena, accentuato maggiormen-te dalla scoperta che il paese che volevovisitare non era Medole ma Cavriana (nelfrattempo avevo ritrovato la pagina della ri-vista nella tasca del mio cappotto...)... Amiciche ci sia lo zampino di qualche mastro diterrecotte di Nocella deceduto nel 500.?

Casualità o fatalità di Maurizio Cicconi

La porchetta di Campli al VinitalyA Verona si sono distinti i vini e i cuochi teramani insieme ai produttori di porchetta camplese

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CC NN NN Anno VI - Numero 25 Aprile-Giugno 2008 pagina 3

Anche Campli è su Wikipedia (http://it.wikipe-dia.org). Sulla più grande enciclopedia pre-sente su internet in oltre 250 lingue e gratui-tamente consultabile, è stato da pocoavviato il Progetto Provincia di Teramo(http://it.wikipedia.org/wiki/Progetto:Provincia_di_Teramo) per la creazione, l’ampliamentoe la manutenzione di voci relative al territorioteramano. Tutti possono contribuire alla scrittura dei con-tenuti, anche solo occasionalmente e senzaiscriversi. Non occorrono grandi conoscenze diinformatica e questo rappresenta già di per seuna rivoluzione. È possibile visitare le voci “teramane” e più ingenerale “abruzzesi” già esistenti iniziandodalla pagina dedicata al progetto Teramo, op-pure navigando a partire da voci di base dedi-cate alla città di “Teramo”, alla “Storia diTeramo” o alla “Provincia di Teramo”.Wikipedia ordina le voci anche secondo speci-fiche categorie (o argomenti). Per citarne al-cune: Architetture della provincia di Teramo;Comuni della provincia di Teramo; Frazionidella provincia di Teramo; Immagini della pro-vincia di Teramo; Musei della provincia diTeramo; Personalità legate alla provincia diTeramo; Sport in provincia di Teramo.

La voce “Campli” è poco più di un abbozzo(uno “stub” in gergo wikipediano) che ha bi-sogno di essere arricchita e ampliata.Al momento sono state pubblicate poche ri-ghe dedicate alla storia; una “mini-cronolo-gia”. Seguono otto monumenti descritti tele-graficamente, una nota sulla “Sagra dellaPorchetta” e a seguire alcune brevi citazioniper altre manifestazioni e per il Campli basket.

Il capitolo dedicato ai cittadini illustri com-prende 8 nomi dei quali solo tre hanno specifi-che voci abbastanza strutturate: GiovanBattista Boncori, (Campli, 1643 - Roma, 1699),pittore; Niccola Palma, (Campli, 1777 - Teramo,1840), canonico aprutino, storico; PrimoRiccitelli, (Cognoli di Campli, 1875 - Teramo1941), compositore; mentre le altre sono limi-tate a semplici telegrafiche citazioni:

Francesco Brunetti, (Campli, 1605 circa -Nocella di Campli, 1651), storico; PasqualeDelpaggio, sacerdote, storico; Norberto Rozzi,storico; e i contemporanei: Nicolino Farina,storico, giornalista, pittore; AntonioTempestilli, ex calciatore dell’AS Roma.Per quanto concerne le frazioni di Campli, almomento sono state dedicate voci solo aCampovalano e a Sant’Onofrio.Attendono di poter essere pubblicate le re-stanti frazioni: Battaglia, Boceto, Campiglio,Cesenà, Cognoli, Collicelli, Fichieri, Floriano,Friscoli, Gagliano, Garrufo, Guazzano, LaTraversa, Masseri, Molviano, Morge, Nocella,Paduli, Pagannoni Inferiore, PagannoniSuperiore, Paterno, Piancarani, Roiano,Terrabianca, Villa Camera. Per le voci relative al territorio camplese esitela voce “Monti Gemelli”(http://it.wkipedia.org/wiki/Monti_Gemelli)mentre sono ancora da creare le seguenti vo-ci: Montagna di Campli; Battaglia (senz’altroinserendo notizie sulle poco conosciute ne-viere); Nocella (dedicando un capitolo ai ter-racottai); Il Convento di San Berardino. Scrivere su Wikipedia, il più grande progettomondiale di condivisione della conoscenza,può essere anche (e soprattutto) un hobby eun divertimento da praticare nel tempo libe-ro. Wikipedia d’altra parte ha una strutturadi base molto efficiente che permette a cia-scuno di contribuire secondo diversi livelli dicoinvolgimento e in piena libertà. Invitiamoperciò tutti gli interessati a voler visitare e aprendere confidenza con questa grande enci-clopedia che si offre come strumento di ecce-zionale versatilità, in grado di valorizzare lecompetenze, l’impegno e l’intelligenza dichiunque. Scrivere voci a più mani, imparare a esprimereil proprio pensiero senza sovrastare o mortifi-care il pensiero altrui è una fondamentalescuola di crescita e convivenza civile. Si trattadi una delle sfide che wikipedia pone e sullaquale i wikipediani, che non sempre su que-sto punto sono all’altezza della situazione,dovranno confrontarsi nei prossimi anni.Da sottolineare la potenzialità di Wikipedia

per la divulgazione turistica di un territorio.Informazioni geografiche, storiche, architet-toniche e le tradizioni della nostra terra,soprattutto per i centri minori poco o pernulla considerati dai siti ufficiali, possono in-vece trovare spazio in questa grande enciclo-pedia. C’è poi l’insuperabile vantaggio di po-ter vedere tradotti i contenuti innumerosissime lingue, come quasi nessun al-tro sito può fare, generando una divulgazio-ne senza pari tra tutti coloro che accedono ainternet in tutte le parti del globo. Gli italia-no all’estero possono dare un contributo fon-damentale nell’opera di traduzione, come èstato dimostrato dall’utente Ulissi, un ita-loamericano i cui nonni provenivano da ValleSan Giovanni (Te), che ha dimostrato un’enor-me orgoglio e attaccamento alle sue radiciabruzzesi. Molte voci locali sono state tra-dotte in inglese sono opera sua... A proposito... anche questo articolo è statoscritto da due persone a distanza, ognunodalla propria abitazione, grazie a Internet,usando documenti condivisi di Gmail, utiliz-zando una tecnica simile a quella usata daWikipedia. Segnaliamo quindi la necessità diattivare internet veloce a costi ragionevoli(ADSL) nei piccoli centri abitati e nelle fra-zioni. Anche Campli soffre di questo proble-ma (che in gergo tecnico si chiama il “digitaldivide” che divide in zone distinte le parti delterritorio che hanno facile ed economico ac-cesso all’informatica da quelle che invece nesono sprovviste). Campli in questo momentoè raggiunta da internet senza fili (il wifi chesfrutta la trasmissione dati attraverso onderadio). Il costo però non è bassissimo. Quindianche buona parte della popolazione del co-mune di Campli soffre dello svantaggio dinon avere accesso all’informazione, perden-do occasioni di sviluppo nelle conoscenze,nella partecipazione attiva e in possibili postidi lavoro nel settore terziario avanzato so-prattutto per i giovani. Il mondo sta cam-biando a ritmi sempre più veloci occorre saperstare al ritmo. Gli amministratori devono fareil possibile per dare pari opportunità ai giova-ni che vivono nel territorio.

A spasso su Wikipedia per Campli e dintorni... di Fausto Eugeni e Lucio De Marcellis

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CC NN NNAnno VI - Numero 25 Aprile-Giugno 2008pagina 4

L’8 maggio scorso lo stato d’Israele ha compiu-to sessant’anni. Per uno stato i primi sessan-t’anni sono gli anni dell’infanzia: un’infanziadi passione e di terrore incombente, sotto laminaccia d’atomiche ormai quasi – o già? –pronte. Ci pensi tu al Mistero d’Israele?Sei ebreo? Allora appartieni al popolo di cuiparla la Bibbia: è tua quella Terra che fu diAbramo, di Mosé, di Davide, dei Deportati aBabilonia a opera di Nabuccodonosor, deglisterminati a opera dei romani. Le pianure, lecolline, i fiumi, il deserto portano gli stessi no-mi di quando ci vivevano i tuoi antenati. Làfurono combattute le battaglie, là parlaronogli Angeli, anzi Dio stesso … Tu non hai unapatria fuori di quella Terra. In quella Terra haicercato la tua identità. Fuori, sei stato un esu-le. Il tuo è stato il più lungo esilio. L’esule hadiritto di ritornare alla sua Terra. Ci sei torna-to, dopo duemila anni.Sei cristiano? Il Cristo, che tu segui, è un

ebreo: Gesù di Nazaret. È nato in una di quel-le piccole città, ha camminato per località cheportano ancora lo stesso nome. In uno di queiluoghi è morto, poi è risorto e un giorno diprimavera, cinquanta giorni dopo la suaPasqua, è salito al cielo. È vero, quella terranon è tua. È la terra di Gesù. Ma un bagno d’i-dentità nei luoghi della tua fede nessuno puònegartelo. Quando Alarico, l’anno 410, con-quistò Roma, Girolamo si trovava a Betlemmecon un gruppo di amici per tradurre la Bibbiain latino, nella grotta dov’era nato Gesù. Fuallora che scrisse agli amici rimasti a Roma dilasciare l’Urbe, che aveva finito il suo ciclo, evenire là dove cominciava una nuova storia …Poi anche i crociati cercarono di rendere sicu-ra la strada a quanti volevano vedere con ipropri occhi i luoghi dov’era accaduto l’even-to cristiano.Sei Islamico? Io non so che dirti. Da secoli i tuoipadri vivono in quella Terra. Perchè dovresti es-

serne cacciato? Tanto più che ebrei, cristiani, is-lamici abbiamo lo stesso Dio che ci ha affidatolo stesso compito: rassicurare gli uomini che sa-remo salvati tutti. In fondo, siamo tre tribù d’u-no stesso popolo all’ascolto della stessa voce, inattesa di vedere il volto di Dio, nella sua fami-glia, da figli suoi e, tra noi, fratelli.

Eppure ebrei, cristiani, islamici portatori d’unmessaggio di salvezza universale, da più dimille anni ci stiamo ammazzando: è il misterod’iniquità, come quello dei due primi fratelli,Caino e Abele, che adoravano lo stesso Dioche adoriamo noi. È credibile – o solo consola-torio – l’appello che qualcuno fa alla grazianera, cioè alla coscienza del peccato che l’a-more può sempre cancellare?

Buon compleanno, Israele! di Giovanni Pavan

I Cavalieri delSovrano MilitareOrdine di Malta sisono riuniti aCampli per una so-lenne celebrazionedella Santa Messa,seguita da una ceri-monia penitenzialepresso il Santuariodella Scala Santa.I Cavalieri di Malta,dopo il 27 marzo

2004, sono tornati una seconda volta a farepenitenza sulla Scalinata d’onore delSantuario camplese, tempio cristiano incentra-to sulla Passione di Gesù, luogo del privilegiodell’indulgenza plenaria.Alla Santa Messa, celebrata in latino, e alla ce-

rimonia penitenzialehanno partecipato ilVenerabile GranPriore di Napoli eSicilia, fra AntonioNesci, il DelegatoMarchese BaldassarreCastiglione, le donnee i cavalieri delPriorato arrivati dalcentro-sud d’Italia.Dopo le cerimonie re-ligiose, i Cavalieri so-

no stati ospitati dal Sindaco dottor MauroStucchi prima nella sede municipale di PalazzoFarnese e poi, inconvivio, nel risto-rante “Parco deiPiceni”. Nello stori-co Palazzo delParlamento, dopo isaluti di circostanza,il Cavaliere di graziaMagistrale RolandoSpeca, promotoredell’evento, ha chie-sto al Gran PrioreNesci una particola-re attenzione per le vocazioni dell’ordine nelterritorio teramano, che oggi può contare solodue Cavalieri.Il rapporto tra la città di Campli e i Cavalieri diMalta si perde nellastoria. Tanti sono an-cora oggi i segni tangi-bili presenti sul territo-rio dell’operato delSovrano OrdineMilitare Ospedaliero diS. Giovanni inGerusalemme.Nell’antica chiesa di S.Pietro inCampovalano, ai latidel portale d’accessoal nartece, due concidi pietra recano incisa

la croce simbolo deiCavalieri di Malta.Lo stesso tipo di cro-ce si registra sullostemma della corpo-razione locale deilanaioli (chiave divolta del portaletrecentesco della Casa dei Lanaioli). Il simbolo dei Cavalieri di Malta compare an-che in alcuni stemmi araldici, come in un ar-chitrave di un portaletto a Nocella o nella la-pide funeraria della Cappella del Sacramentonella Cattedrale. Nello stemma araldico collo-cato originariamente sopra il portale dellaMadonna della Misericordia, campeggia unacroce degli Ospedalieri. Una notizia inedita èla scoperta di un simbolo araldico deiCavalieri di Malta, raffigurato in un sole, inci-so sull’Edicola del Sacramento dellaCattedrale, realizzata nel 1532 da Sebastianoda Como.L’Ordine, oggi detto di Malta, nasce nel 1048,quando alcuni mercanti della repubblica ma-rinara di Amalfi ottennero dal Califfod’Egitto il permesso di costruire aGerusalemme una chiesa, un convento e unospedale nel quale assistere i pellegrini diogni fede, difendendoli anche con le armi.Cacciati dalla Terra Santa nel 1187, i Cavalierifurono a Cipro e poi a Rodi. Dalla prima metàdel Cinquecento si stabilirono a Malta doverimasero fino allaconquista napoleoni-ca del 1798. Dal 1834l’Ordine, retto da unGran Maestro elettoa vita, ha sede aRoma con il ricono-scimento di persona-lità di diritto inter-nazionale.Attualmente si di-stingue per la vigo-rosa missione ospe-daliera efilantropica.

I Cavalieri di Malta a Campli di Nicolino Farina

Il Sovrano Ordine Militare Ospedaliero di S. Giovanni in Gerusalemme visita la Scala Santa

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Il furto della pavimentazio-ne del refettorio e dellachiesa dell’ex convento di S.Bernardino di Campli, avve-nuto la scorsa settimana, hariportato sotto i riflettori levicende della struttura deiMinori Osservanti da anni

acquisita dall’Amministrazione comunale diCampli.Quei mattoni divelti, calpestati dallo stessoS. Giovanni da Capestrano che nel 1449 fececostruire il convento, sono l’ultimo scempiosubito dalla struttura francescana. Qualchesettimana prima le grondaie e i tubi di di-scesa in rame, messi in opera con l’ultimo re-stauro, erano stati scardinati e rubati. Neglianni passati furono trafugate pietre lavora-te, iscrizioni dedicatorie scolpite, resti di sta-tua in terracotta, puttini di gesso (o parte diessi) degli altari, campanelle ed altro anco-ra.Dopo l’acquisizione del Comune e un primoparziale restauro, il convento, da almenoquindici anni, è rimasto un cantiere apertoabbandonato. Tutte le Amministrazioni suc-cedutesi si sono praticamente disinteressatealla struttura, nonostante uno strascico giu-

diziario sui lavo-ri di restauroeseguiti.Cinque anni fa lesuoreBenedettine di S.Marco in Offidachiesero l’affida-mento per 99anni dell’ex con-vento.L’intenzione eradi ultimare il re-stauro e realiz-zarvi nuovestrutture tali dapoter ospitare fi-no a 30 suore.

Nello spazio antistante il convento, sarebbestato realizzato un piccolo complesso poliva-lente con 100 posti a sedere, utilizzabile dal-l’intera comunità camplese. L’attuale Amministrazione, non ha accolto larichiesta delle suore. Peggio non ha propo-sto, in alternativa, nessun altro progetto diutilizzo della struttura. Al momento, non-ostante una procedura legale degliOsservanti che rivendicano la proprietà del-la struttura, l’Amministrazione di dice pron-ta a prendere una decisione definitiva sulfuturo del Convento. Nella manifestazioneculturale e conviviale che si organizzerà pro-prio nell’ex convento, in occasione della fe-

sta di S. Bernardino del 24 maggio 2008, ilsindaco dottor Mauro Stucchi farà conoscerela destinazione futura del complesso monu-mentale francescano.Il convento ha ospitato santi e beati; il con-tributo della loro vita santa è stato essenzia-le per lo stesso sviluppo di Campli.Ora si spera che questi ultimi furti spinganogli Amministratori camplesi ad accogliere larichiesta delle Benedettine di Offida. In que-sto modo il convento tornerebbe a rifioriresecondo la sua originale destinazione d’uso.

CC NN NN Anno VI - Numero 25 Aprile-Giugno 2008 pagina 5

Il 6 maggio scorso, presso il CentroMarziale, l’Ufficio Per il Progetto Culturaledella Diocesi di Teramo-Atri, ha organizza-to un forum di dibattito conoscitivo e ri-flessione sull’argomento “ProgettoCulturale”.All’incontro erano presenti S.E. il Vescovomons. Michele Seccia, i coniugi AttilioDanese e Giulia Paola Di Nicola, responsa-bili dell’Ufficio Per il Progetto Culturale, ealcuni esponenti delle diverse realtà cultu-rali, sociali e politiche dei comuni della ValVibrata e di Campli.

Progetto Culturale dellaDiocesi di Teramo-Atri

Quale futuro per il convento di S. Bernardino? di Nicolino Farina

Completamente abbandonata la monumentale struttura dei Minori Osservanti ha subito ancora furti

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“L’opinione”. Appena nati ma con tanta voglia di fare

CC NN NNAnno VI - Numero 25 Aprile-Giugno 2008pagina 6

“L’Opinione” è un foglio di informazione giova-nile al suo primo numero che circola gratuita-mente da qualche tempo nel nostro territorio. Iltitolo in grassetto in prima pagina “Appena nati,ma con tanta voglia di fare” la dice lunga sullaquantità di idee che il giornalino intende veicola-re grazie all’energia della giovane associazioneda cui prende vita, Nuov@mente. IntervistiamoSara Pallini, il presidente dell’associazione ed unodei suoi compenenti Simone Iampieri.Come nasce l’associazione Nuov@amente?Sara “L’idea dell’associazione nasce dalla vogliadi alcuni giovani del territorio camplese di darsida fare. Inizialmente ci sono state riunioni conpoche persone e poi mano a mano siamo cre-sciuti grazie ad un passaparola che è riuscito acoinvolgere ragazze e ragazzi dell’intero terri-torio, da Campovalano a Floriano. La nostraidea ha raccolto molta partecipazione e abbia-mo ancora tanta voglia di crescere”.Come prende forma l’idea del vostro gior-nalino “L’Opinione”?Simone “L’idea viene alla luce da un gruppo diragazzi, molti dei quali già appartenenti all’asso-ciazione Nuov@mente, che ha permesso e contri-buito a costruire il progetto durante le riunioni.Già da subito molti ragazzi si sono interessati aquesta idea ritenendola un buon modo per in-formare e per presentarsi all’opinione pubblica”.Che idee avete per la sua distribuzione e lasua tiratura iniziale?Simone “La nostra idea di comunicazione è ri-volta al territorio camplese e di conseguenze lasua distribuzione sarà a livello comunale ed av-verrà gratuitamente. Probabilmente per i pros-simi numeri seguiremo la modalità adottata peril numero 0, che abbiamo distribuito durante ilmercato domenicale”.Qual è il fine ultimo del vostro nuovo espe-rimento editoriale?Simone “Secondo tutti noi, era importante crea-re una voce prettamente giovanile, che possadare la possibilità a tutti i ragazzi del comune diesprimersi. Questo giornalino vuole essere unaporta aperta per tutti coloro che hanno idee eprogetti per il nostro territorio e soprattutto lavoglia di impegnarsi a raggiungere questi obiet-tivi. Già nel primo numero, infatti, sono presentidiverse proposte virtuose ed interessanti, comeil progetto della “PAP” (raccolta differenziata

Porta A Porta) per la quale ci siamo già resi dis-ponibili sia per un confronto con il Comune, cheper un successivo impegno sul campo qualora laproposta sia fattibile ed il progetto “MeteoCampli”, per avere una possibile stazione meteo-rologica anche nel nostro territorio. Il nostro sco-po è la realizzazione di questi progetti attraversol’ausilio dell’associazione Nuov@mente, usando ilgiornalino come mezzo per far conoscere le no-stre idee e creare consenso intorno ad esse.”Quali sono le tematiche che più vi stanno acuore?Simone “Le tematiche che andremo ad affron-tare nel giornalino saranno le più disparate, co-me si può vedere anche dal numero 0. L’unicovincolo che ci siamo posti è che siano temi pret-tamente territoriali e principalmente di interes-se giovanile. Ad esempio l’organizzazione dieventi sportivi, come il torneo di calcetto inpiazza e quello di basket nella storica “arenadei pini”, eventi culturali, attraverso convegnisul mondo della veterinaria organizzati special-mente nel periodo invernale ed anche eventimusicali per valorizzare e dare modo di espri-mersi a band emergenti del nostro comune.Non mancheranno inoltre suggerimenti e pro-poste per cercare di migliorare eventuali proble-mi o mancanze presenti nel nostro territorio.”.Cosa pensate che possa dare in più al no-stro territorio “L’opinione”?Simone “Sicuramente il valore aggiunto del no-stro giornalino è rappresentato dalla modernitàe dalla voglia di emergere che è priorità dellacomunità giovanile che noi costituiamo e ci im-pegniamo a rappresentare. Sperando che le no-stre idee vengano appoggiate dalla collettività,non solo giovanile, e soprattutto dalle altrerealtà associazionistiche presenti nel territoriocomunale, con le quali vorremo instaurare unaseria e costruttiva collaborazione che non potràfare altro che bene al nostro comune”.Cosa pensate che manchi al comune diCampli oggigiorno?Sara “Il territorio comunale purtroppo mancadi vitalità, per questo il nostro impegno è quellodi cercare di riportare un po’ di vivacità e di di-namismo per costruire qualcosa di importante”.Quali credete siano le difficoltà che incon-trerete?Sara “Sappiamo già che le difficoltà saranno

molte, infatti, sono state molte le associazioniche sono scomparse ancora prima di iniziare laloro attività, per questo cercheremo in tutti imodi di non fermarci ai primi problemi lavoran-do giorno per giorno”.Quali sono i vostri progetti per il futuro?Sara “Al centro della nostra azione c’è certa-mente la rivalorizzazione del territorio in tutti isuoi aspetti grazie al contributo di tutti.Fondamentale è anche la nostra voglia di elimi-nare i campanilismi che ci sono tra le varie fra-zioni, cercando di creare un clima di serena co-operazione”.

Luisa Ferretti

Quale miglior modo per presentare unamanifestazione musicale se non parafra-sando il titolo di una canzone di Battisti? La comunità di Nocella torna ad impe-gnarsi per condividere un momento dicomunione e divertimento ed inaugurarel’estate 2008.Nel giardino del Circolo Il Melatino, 4 se-rate dedicate alla musica. Venerdì 6 giugno: AURASabato 14 giugno: MISTOLANAVenerdì 20 giugno: KAMPINAVenerdì 27 giugno: JONATHAN E I BELLIDENTRO.Le serate saranno accompagnate daeventi enograstronomici a partire dalleore 19:00. Un’occasione da non perdere,per la musica, per il vino, e soprattuttoper la compagnia. E dopo un’estate di va-canze, di nuovo insieme in piazza per ilPranzo di Ferragosto e, per concludere inbellezza la bella stagione, ci sarà unevento speciale dedicato alla solidarietàcon e per la Croce Rossa. Ma di questo vidiremo più avanti…

S.D.N.

Il Melatino Nocella

I giardini di giugno

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Silvia GiallucaIrma Camaioni, Emilia Ippoliti (KO.RE, Teramo)Enrico Esposito (Università di Camerino, at-tualmente Artemis srl, Ancona).

L’insistente ricerca del-l’oggetto di studio perl’elaborazione dellatesi di laurea in“Tecnologie per laconservazione e il re-stauro dei beni cultu-rali” dell’autrice diquesto articolo haportato a scoprire unoscrigno del patrimo-nio storico-artisticocamplese e abruzzese,la chiesa di SanGiovanni a Campli. La trecentesca chiesa,che sorge sull’orlo diuno strapiombo nelquartiere di

Castelnuovo, a ridosso della monumentalePorta Angioina, preserva un apparato di affre-schi di gran pregio.Entrando nell’edificio sacro, esattamente adestra, in una sorta di endonartece, scopria-mo un’edicola interamente affrescata.La piccola volta ha immediatamente richiama-to col suo fascino l’attenzione degli studiosi,che hanno deciso di farne una vera e propriacellula di laboratorio, da scrutare e analizzarenei minimi dettagli.In particolare, lo stato di degrado degli affre-schi, dovuto all’incuria e alla mancanza di unadeguato intervento di restauro, ha fornito laspinta decisiva ad appassionarsi a questo ma-nufatto. Il proposito fondamentale dell’elaborato di-venta quindi quello di portare avanti una bat-taglia: offrire un contributo, seppur piccolo,

per far rivivere queste opere d’arte, onde tra-smetterle al futuro.Per meglio dire, eseguire uno studio con nuo-vi mezzi, altamente specializzati, forniti dallemoderne tecnologie. Per operare indaginipreliminari ad un eventuale intervento di re-stauro, si è quindi seguito uno specifico meto-do di lavoro che vede come prima fase il pro-cesso diagnostico. In questo modo si arriva aconstatare lo stato di guasto degli affreschi,ovvero a comprendere i motivi del degrado,cui poi porre rimedio con la successiva fase delrestauro vero e proprio.Per poter valutare lo stato di conservazionedel corpo decorativo, anche in rapporto al-l’impianto strutturale, l’integrazione tra disci-pline umanistiche e scientifico-tecnologiche èstata doverosa. L’approfondita ricerca storico-archivistica ha supportato lo studio e l’analisidelle stratificazioni sedimentate nel tempo,combinati ad un preliminare sopralluogo e ri-lievo.Scoprire l’evoluzione della Chiesa e ricostruirela storia delle mura, così come riuscire adidentificare le figure rappresentate con l’ausi-lio delle fonti scritte, ha fatto accrescere parti-colarmente la passione degli autori verso laconoscenza dell’oggetto. Successivamente, l’attenta osservazione visivaè servita ad individuare e valutare in primaapprossimazione l’eventuale degrado e statodi conservazione dell’edicola, e portare quin-di ad una scelta mirata delle tecnologie dautilizzare nella fase successiva.L’uso di quest’ultime è servito, soprattutto,per la dimostrazione o confutazione dell’ipo-tesi pre-diagnostica.La preferenza di tecniche diagnostiche non di-struttive e non invasive, o minimamente inva-sive, è rivolta principalmente al rispetto dellamateria dell’opera. Tali metodi, in effetti, so-no in grado di rilevare con precisione lo statodi degrado del bene, senza richiedere demoli-

San Giovanni: uno scrigno da riscoprire Una Tesi di laurea sullo studio di affreschi di notevole pregio, sitinella chiesa trecentesca, porta un importante contributo alla lorosalvaguardia

CC NN NN Anno VI - Numero 25 Aprile-Giugno 2008 pagina 7 - Ispeciale

Breve presentazione del corso di laureain “Tecnologie per la Conservazione e ilRestauro dei Beni Culturali” –Università di Camerino – sede di AscoliPiceno.

Il patrimonio storico, artistico e architetto-nico dell’Italia, uno dei più ricchi al mondo,rappresenta una fonte di ricchezza non solospirituale, ma anche materiale. È pertantouna necessità primaria che tale patrimoniosia adeguatamente studiato, conservato e,se necessario, restaurato. Queste esigenzesono coperte dal laureato in Tecnologie perla Conservazione e il Restauro dei BeniCulturali. Si tratta di un professionista ingrado di coniugare le conoscenze in campostorico, artistico ed architettonico con quel-le delle più avanzate discipline scientificheapplicate alla diagnostica, alla conservazio-ne e al restauro dei beni culturali. Lo stu-dente, che si iscrive al corso di laureatriennale in Tecnologie per laConservazione e il Restauro dei BeniCulturali, attivato dall’Università degliStudi di Camerino presso la sede di AscoliPiceno in Largo Cattaneo 4, viene assi-duamente seguito nel suo percorso formati-vo da un corpo docente proveniente dalleFacoltà di Scienze e Tecnologie e diArchitettura, integrato da specialisti e diri-genti delle Soprintendenze.L’interdisciplinarietà è una caratteristica chedistingue questo corso di laurea da altri,analoghi, attivi presso altre ventitre sedi nelterritorio nazionale; per tali motivi il corsodi Ascoli si pone al quinto posto, in Italia,per numero di iscritti. Questo corso di lau-rea forma un’innovativa figura diTecnologo che potrà svolgere la propria at-tività professionale presso enti locali e isti-tuzioni preposte alla gestione e alla manu-tenzione del patrimonio culturale(soprintendenze, musei, enti territorialiecc.) e nelle organizzazioni professionaliprivate operanti nel settore del restauroconservativo e del recupero ambientale.

Il Presidente Prof. Gabriele Renzi

S. Cosma o S. Damiano. Lunetta sulla controfacciata

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CC NN NNAnno VI - Numero 25 Aprile-Giugno 2008pagina 8 - II speciale

zioni o prelievi; l’elevata sensibilità della stru-mentazione impiegata consente inoltre unascoperta precoce dei guasti strutturali, e diconseguenza un notevole risparmio dei costidell’eventuale restauro.

IL PROCESSO DI DIAGNOSI applicato al ca-so di studioL’idea di applicare il metodo d’indagine agliaffreschi in esame è sorta spontanea, in quan-to l’esecuzione di tutti i suoi step avrebbe si-curamente portato ad uno studio esaurientedel bene.L’iter che è stato percorso per tale finalità do-vrebbe essere adottato, in ogni caso, per ogniopera d’arte; principalmente perché esso in-clude ricerche di tipo scientifico ed umanisti-co, permettendo così un’analisi puntuale ecompleta dell’oggetto, senza escludere alcunaspetto.Il processo si articola essenzialmente in tre di-verse fasi: rilievo preliminare, fase pre-diagno-stica e fase diagnostica. Esso consente, dal ri-conoscimento dello stato di guasto o dallacomparsa di anomalie, di giungere all’indivi-duazione di un quadro patologico e identifi-cazione dei difetti. E’ dunque di natura indut-tiva e procede attraverso la formulazione diipotesi che sono verificate attraverso osserva-zioni e prove diagnostiche.Per la buona riuscita del processo, tutto si ri-solve in un lavoro interdisciplinare svolto dadifferenti figure competenti, mediate dal tec-nologo per la conservazione dei beni culturali.Ciò permette di ridurre al minimo il grado diincertezza interpretativa dei fenomeni pato-logici e predisporre il necessario bagaglio co-noscitivo di ingresso alla fase di progettazionedell’intervento di ripristino. In definitiva, lostudio, per mezzo del procedimento descritto,porta sicuramente ad un’ottimizzazione delprocesso, in quanto minimizza gli sforzi nellafase successiva di restauro. Si è applicato, dunque, il metodo in tutte lesue componenti all’edicola affrescata dellachiesa di S.Giovanni in Castelnuovo di Campli,soffermando in particolare l’attenzione sullafase diagnostica.

Prima fase: rilievo preliminare e indaginestorico-artistica Un sopralluogo preliminare di tipo visivo e fo-tografico ha permesso di delineare le caratte-ristiche principali del bene, le proporzioni piùevidenti, le anomalie macroscopiche, nonchédi definire i materiali costituenti l’edificio e letecniche di esecuzione del corpo “edicola”.Successivamente, il rilievo della geometria, ar-ticolato in riconoscimento dell’opera e prelie-vo delle misure, è proseguito nella restituzio-ne grafica dei dati.E’ attraverso la pratica del disegno che si èraggiunto

un livello di compren-sione e di interpreta-zione tale dell’oggetto da predi-sporre le basi su cuitracciare ilprogetto di restauro. Di supporto fonda-mentale, peraltro, èrisultata l’indaginestorico-archivistica, laquale ha permesso dicolmare quelle lacuneche l’analisi diretta

portava alla luce. Sfogliando libri e fascicoli siè potuto ricomporre nel complesso la storiadel costruito e si è scoperto tanto sulle deco-razioni ad affresco.Il complesso Chiesa-Porta Angioina (oOrientale, del Sole, di S.Giovanni) apparter-rebbe all’inoltrato secolo XIV; su questo si in-nesta la torre campanaria, realizzata sulloscorcio iniziale del Quattrocento, con tecnicamuraria e decoro del tutto diversi. Al pari diquest’ultima è la maggioranza dei lacerti d’af-freschi che decorano le pareti interne dellaChiesa. E’ noto dalle fonti, tuttavia, che il cor-po di fabbrica risalirebbe al 1128, probabil-mente adibito a posto di guardia, rimessa percavalli ed alloggi dei soldati. Oggi la Chiesa sipresenta quasi inalterata nella sua veste tre-centesca, presunto periodo in cui l’edificio fudestinato a dimora religiosa. Gli indizi di na-tura formale, quali il portale a sesto acuto,profilato da una cornice in calcare a gola e to-ro, e quello dell’unica finestra integra del latodestro, con archeggiatura trilobata e sguanciointerno, portano a confermare, difatti, per lacostruzione uno stile tipico della prima metàdel Trecento, età prossima a quella di edifica-zione della vicina Porta Angioina.Anche le decime parrocchiali escludono l’esi-stenza di alcuna chiesa denominata “diS.Giovanni Battista in Castelnuovo” nel 1304.Nelle decime del 1324 figurano invece bendue “ecclesie S.Johannis” a Campli, di cui unasicuramente quella di Castelnuovo. Nel 1378,la Chiesa compare come semplice Rettoria, nel1465 se ne fa una colleggiata in servizio delmonastero di Molviano.Per di più, dagli atti della visita pastoraledell’Ottobre del 1533, nella Chiesa risultanoesistenti le confraternite dei Ss.Filippo eGiacomo di S.Maria del Soccorso. La caratteristica articolazione interna ad auladoppia non sembra destare molta attenzionealla critica, forse per lo scarso rilievo della fab-brica.Mentre si potrebbe attribuire la monumenta-le Porta alla squadra di decoratori formatasiintorno ai capiscuola noti come Rainaldo eRaimondo del Poggio, per quanto riguarda lanostra Chiesa, non è visibile alcun accennodecorativo che possa qualificare culturalmen-te una maestranza.Non è da sottovalutare, però, il singolare im-pianto a due navate, eccezionale, ma che nonsembra essere unico in terra abruzzese. Nonostante si riesca a ridefinire in modo so-stanziale il quadro storico della struttura reli-giosa, l’origine dell’attuale conformazionespaziale è ancora incerta. Le navate hanno laforma di semplici vani rettangolari, distinti dadue ampi arconi a tutto sesto. La duplice spa-zialità con falde di tetto autonome, unificatemediante facciata a “capanna”, è stata ogget-

to di molteplici interpretazioni.Dal punto di vista funzionale, il luogo di cultoavrebbe avuto probabilmente una strutturatale per l’esigenza di svolgere in ambienti se-parati riti differenti. Potrebbe, d’altro canto,aver ubbidito a ragioni costruttive e statiche,o alla dedicazione della Chiesa a due santi.Tutte ipotesi che si restringono principalmen-te a due: la nascita della confraternita deiSs.Filippo e Giacomo nei primi decenni del XVIsecolo potrebbe aver condizionato l’aspettoplanimetrico dell’edificio, (è noto infatti dalle“Relatio ad limina” del 1533 e del 1590 che laconfraternita si prendeva cura delle spese diculto e di manutenzione della navata destra),oppure la ragione sembrerebbe esser legataprimariamente all’assetto urbanistico del luo-go.La Chiesa si eleva, infatti, a filo con l’altura sucui sorge l’abitato; la soluzione spazialeavrebbe inteso rispondere alla necessità disfruttare tutto lo spazio disponibile. Non ci so-no ancora, in ogni caso, indizi o fonti scritteche possano rivelare l’autenticità dell’auladoppia.Appartenente alla navata d’ingresso, sicura-mente autentica, è la citata edicola affrescata,oggetto principale di studio. L’originale moti-vo dell’endonartece, tra le chiese di architet-tura francescana ancora esistenti, solo nella ti-pologia delle chiese di Campli sembra essersi

mantenuto più omeno integro.La chiesa diS.Francesco, semprea Campli, ripropo-ne infatti la stessasoluzione spazialed’ingresso.

A S.Giovanni, le dueentità, coperte davolte a crociera sor-rette da archi a se-sto acuto, sostengo-no, a loro volta,una balconata alla

quale si accede da una scalinata, addosso allacontrofacciata nella navata destra. Da comeemerge da una Relazione di Restauro del1938 sembra che i citati affreschi dell’edicolapresa in esame siano ricomparsi in questi anni.Essa riporta così l’evento: ”dai lavori incomin-ciati per il restauro strutturale, per altro zelodel nuovo parroco, si sono rinvenute diversetracce di pitture di pregio che faranno sentirepresto il bisogno di metterle alla luce”.Queste, se non per accomodamenti di tipostrutturale, non rivelano nessun intervento direstauro vero e proprio.

Analisi e descrizione delle opere L’apparato di affreschi presenta due momentistorici: la seconda metà del XV secolo e l’ulti-mo periodo del XVI. Nella lunetta sulla con-trofacciata è venuto alla luce un affrescoquattrocentesco raffigurante S.Cosma, oS.Damiano suo fratello gemello, entrambi me-dici anàrgiri. Li possiamo riconoscere perchècontraddistinti dagli attributi della professio-ne medica, come nel nostro caso, e come ciconferma un inevitabile confronto con la figu-ra del santo nel pannello centrale dello smem-brato polittico di Montefortino (AscoliPiceno), attribuito al pittore austriaco PietroAlemanno (Gotteweich-?-Ascoli Piceno 1497),seguace di Carlo Crivelli (Venezia 1430-35 ca-Prospetto della facciata

Edicola affrescata, endonartece

Interno della chiesa

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CC NN NN Anno VI - Numero 25 Aprile-Giugno 2008 pagina 9 - III

Ascoli Piceno 1494-95).All’artista è da ricondurre persino lo stile del-l’affresco, la cui impronta rivela un’approfon-dita conoscenza delle opere che il pittoretransalpino ha lasciato nel territorio picenoaprutino nell’ultimo periodo delQuattrocento. Tipici motivi di ricercatezza for-male, come quello della melagrana nella tipo-logia “a griccia” del tessuto controtagliato, lemani affusolate, l’eleganza dell’acconciaturae dell’espressione del viso, richiamano forte-mente lo stile dell’artista veneto.Se per un verso si può pensare che il pittore diCampli abbia tenuto presente specialmente laproduzione tarda del Crivelli, segnata da unasensibile attenuazione dello stile incisivo, nonva trascurato, come sostiene il Prof. StefanoPapetti, critico d’arte e direttore dellaPinacoteca Civica di Ascoli, che i suoi modisembrano convergere, anche nell’uso di unagamma cromatica più tenue e schiarita, so-prattutto verso gli esiti di Pietro Alemanno.Nell’altra lunetta e sulla volta appaiono, inve-ce, affreschi tardo-cinquecenteschi sopram-messi al livello di decorazione d’epoca prece-dente, come si può scorgere in alto a destradella lunetta, nel busto di un angelo che suo-na l’arpa.In quest’ultima è rappresentato l’episodio delBattesimo di Gesù dove S.Giovanni Battista, acui è dedicata la chiesa, in un’azione vigorosa

e solenne, confe-risce alla compo-sizione un sensodi movimento.Sulla volta sonoraffigurate quat-tro figure di santiben noti all’ico-nografia cristia-na, ciascuna perogni unghia.Le immagini af-frescate sono,dunque, quelledi S.FilippoApostolo, ilPadre EternoBenedicente,

S.Giacomo Maggiore, e S.Cosma o S.Damiano.Le figure dei Ss.Filippo e Giacomo corrispon-dono ai santi ai quali apparteneva la confra-ternita che, come già detto, si era stabilitanella chiesa a partire dai primi decenni del1500.

Nello stile eclettico dell’autore dei suddettidipinti il Professor Papetti ravvisa la manodell’artista Giovan Battista Ragazzini, origina-rio di Ravenna e allievo di Luca Longhi. Neidati cromatici e stilistici, infatti, l’artista diCampli si avvicina a quelli dell’affresco strap-pato della chiesa di S.Angelo Magno (AscoliPiceno) “La caduta della manna”.Questi, appunto, alla fine del Cinquecento, la-

vora nel-l’ascola-no e nelterama-no; difat-ti, comeè ben no-to, nel1577, èdocu-mentatoa Campli,nella PaladellaCappellaRozzi, inS.Mariain Platea.

Seconda fase: pre-diagnosticaIn questa fase, l’osservazione precedente di-viene più accurata ed acquisisce un taglio cri-tico nei confronti dello stato di conservazionedel bene in esame. Oltre all’accertamento deimodi dell’esecuzione tecnica, dei materialiadoperati, distinzione delle parti originarieda quelle spurie o aggiunte, si è mirato ad ef-fettuare una lettura macroscopica delle formedi degrado, permettendone l’individuazionecon maggiore dettaglio delle aree specificheinteressate.Si è proceduto, dunque, secondo due criteridifferenti: l’osservazione diretta e l’indagineindiretta. Al fine di eseguire uno studio completo del-l’entità edicola si è voluto analizzare anche lecolonnine a facciavista. Queste, in quanto ma-teriali lapidei naturali facenti parte di struttu-re architettoniche, sia come funzione portan-te sia come elementi decorativi, sono stateapprofondite nei seguenti punti: caratterizza-zione del materiale e analisi dello stato diconservazione.Si è potuto dedurre, anche attraverso un ap-proccio tattile, ma non invasivo, che le colon-nine non sono costituite da un materiale pre-giato, piuttosto da una roccia sedimentaria digranulometria non uniforme, probabilmenteun conglomerato, di origine fluviale.La superficie, peraltro, oltre a manifestareuno strato di deposito artificiale diffuso, in al-cune parti della struttura mostra una colora-zione più scura e anomala rispetto al totale.E’ probabile che la roccia fosse stata trattatavolutamente oppure che tale effetto sia pro-dotto dall’alterazione di un’altra sostanza ap-plicata sul materiale.L’osservazione diretta sugli affreschi ha per-messo di elaborare un quadro patologico det-tagliato, ricostruito visivamente ed espressocon lessico e simbologia appropriati su di ungrafico.Questa fase, dunque, per mezzo della mappa-tura del degrado, ha reso immediata l’indivi-duazione e la localizzazione del guasto sulbene. La figura del restauratore è, quindi, fonda-mentale nella descrizione ed interpretazionedei sintomi e difetti, onde individuare l’ipote-tica causa della patologia.Sia nella volta che nelle lunette si è riscontra-ta una duplice tipologia di degrado: esteticoe strutturale.Quello estetico è dovuto essenzialmente aldeposito fumicandela che nel tempo si è sedi-mentato sulla pellicola pittorica rendendo icolori offuscati e di una tonalità più scura.Sulla volta questa patina è più accentuata ri-

spetto alle pareti, dove, peraltro, è maggiorela presenza di materiale bianco e polverulen-to. Non si tratta, però, di efflorescenze saline,bensì di polvere di cemento e calce.Ben visibili interventi di “restauro” improprio,in particolare stuccature eseguite con mate-riale non idoneo, presenti un po’ dappertut-to, influenzano di gran lunga il grado di leg-gibilità dell’opera. Tuttavia, nonostante questi evidenti fenome-ni di degrado, lo stato della pellicola pittoricaè abbastanza buono, coeso e non spolvera.Una fitta rete di lesioni e fessure interessanotutta la volta, oltre alla presenza di rigonfia-menti, distacchi e lacune. L’entità del degradostrutturale è rilevante alle pareti. Più ampie evisibili sono le fratturazioni che percorronotutto il perimetro della lunetta con S.Cosma. A confermare che questa è la parete più dan-neggiata dell’intero elemento strutturale è ilgrave distacco, che prelude la caduta, dell’un-ghia con S.Filippo, la quale combacia con lalunetta con S.Cosma.

Ciò presuppone l’allontanamento della con-trofacciata dal resto delle mura, movimentoevidenziato anche dalle lesioni delle pareti,dalla rotazione delle travi e dalla fendituralongitudinale nel pavimento. Ciò potrebbe es-sere dovuto al dissesto della scarpata o a fe-nomeni tettonici (la storia dell’edificio riportaun noto terremoto nel 1703). E’ impossibiledire, tuttavia, con certezza la causa determi-nante, e ancor di più definire la natura deldanno della volta rispetto alle pareti, in que-sta fase. Sicuramente la lunetta sulla contro-facciata è la più danneggiata, per di più solle-citata dalle operazioni di stesura del secondostrato di affresco (sono visibili le picconature)e del distacco di quest’ultimo. Una tecnica indiretta, la fotografia a luce ra-dente, ha aiutato, a questo punto, a verifica-re l’entità del degrado. Irraggiando, quindi, con un fascio di luce

speciale

Particolare di affresco quattrocen-tesco, sottostante il Battesimo diGesù.

Volta con le figure: S. Filippo Ap., PadreEterno Benedicente, S. Giacomo e S.Cosma/S. Damiano

Grafico del degrado dell’unghia con S. Filippo, adiacente al-la controfacciata

Il Battesimo di Gesù, lunetta.

Particolare del volto di S. Cosma/S. Damiano: incisione direttadel disegno preparatorio; tecnica: foto a luce radente

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CC NN NNAnno VI - Numero 25 Aprile-Giugno 2008pagina 10 - IV speciale

parallelo ad essa, la superficie pittorica, si èscoperto un particolare che ha svelato la tec-nica di esecuzione dell’affresco più antico: incorrispondenza dei capelli e delle aureole diS.Cosma e dell’angelo sono visibili, infatti, leincisioni dirette del disegno preparatorio.In una picconatura, invece, è stato possibilescoprire l’accorgimento di influsso bizantino,un filo di paglia nell’intonaco, usato sin dalDuecento per favorire la carbonatazione.

Terza fase: diagnosticaLa diagnosi diretta condotta da operatori, ben-ché mostri un contributo indispensabile per lostudio di un bene, presenta molti limiti.Questa, infatti, è una procedura poco ripetibi-le, in quanto non fornisce una misura oggetti-va di parametri legati al degrado; dipendedalle capacità del restauratore e necessitad’accesso fisico all’opera d’arte, spesso disage-vole. Ciò nondimeno, le moderne tecnologiediagnostiche non vogliono essere una sostitu-zione dei tecnici, ma degli strumenti d’aiutoal loro prezioso lavoro.Quest’ultime, di fatto, a differenza delle pre-cedenti, consentono monitoraggio periodicodello stato di degrado meccanico e permetto-no la diagnosi dell’insorgere del danno.Tali tecniche vengono utilizzate anche per ve-rifiche in corso d’opera, collaudi, supervisionee da supporto alla conoscenza del manufatto.Sulla base delle problematiche riscontratenella precedente fase, sono state eseguite in-dagini diagnostiche mirate, volte alla consta-tazione o confutazione delle tesi precedenti.Ciò è servito, inoltre, ad approfondire la co-noscenza intrinseca del bene.Data l’evidente presenza nella Chiesa di unelevato tasso d’umidità, si sono localizzate,inizialmente, attraverso ripresetermografiche, tutte le aree maggiormenteinteressate da questo fenomeno, sia all’inter-no che all’esterno. Sono state constatate cosìle problematiche complessive dell’elementoindagato in relazione all’intero edificio.Per mezzo di appositi sensori wireless collega-ti ad una stazione gateway è stato, anchecontrollato il contesto microclimatico (livelloluminoso, temperatura e umidità dell’aria) incui sono collocati i pregiati affreschi, monito-randone l’andamento per tutta l’esecuzionedel procedimento, a fine conservativo.L’occhio del restauratore, suo malgrado, nonpuò, senza ricorrere a metodi scientifici, tal-volta distruttivi, valutare la resistenza di unelemento, previa manifestazione del danno odissesto.Per le colonnine a facciavista è sorto imme-diatamente il problema di individuare la lorocomposizione petrografica, quindi l’omoge-neità, compattezza, durezza e scrutarne l’e-ventuale degrado, per mezzo delle nuove tec-nologie.Sfruttando la Vibrometria Laser Doppler, tecni-ca ottica in grado di misurare senza contatto levibrazioni dei manufatti, si sono misurate le ve-locità di propagazione nelle colonne stesse, dionde meccaniche generate da un piccolo im-patto: i valori ottenuti sono piuttosto soddisfa-centi, e indicano un materiale sufficientementecoeso e privo di discontinuità evidenti. In parti-colare per la colonnina di destra, nonostantesia costituita da due conci sovrapposti, si è ri-scontrato un comportamento praticamentemonolitico.Per indagare meglio lo stato interno dell’ele-mento si è sfruttata la prospezione conGeoradar, strumento che rileva la riflessione di

onde elettromagnetiche generate da antennea dipolo portate a contatto del manufatto.L’assenza di riflessioni anomale o di forte in-tensità confermano quanto visto col vibrome-tro, ovvero un buono stato di conservazioneinterno, ed escludono la presenza di pernimetallici e umidità.La struttura edicola è inoltre caratterizzatadalla presenza di tiranti metallici, normal-mente impiegati per aumentare la resistenzadella struttura, in particolare agli eventi sismi-ci. Vi è un grosso interesse alla verifica perio-dica dell’efficienza di questi dispositivi,espressa in termini della tensione cui sonosottoposti, oltre che un controllo dell’effetti-vo ammorsamento col manufatto.Dato che la tensione determina, almeno inprima approssimazione, le frequenze di riso-nanza dei tiranti, è stato eseguito un control-lo vibrazionale, grazie alla già enunciata tec-nica di Vibrometria, e si è potuto concludereche la catena longitudinale all’edicola sareb-

be più smorza-ta, a causa diuna probabileperturbazionesul suo vincololaterale.L’ancoraggio deltirante trasver-sale è migliore.Non si è potutoottenere, però,una valutazionequantitativa delgrado di bloc-caggio dellebarre nella mu-ratura, dato ilcarattere anco-ra sperimentaledel test esegui-

to. Solo successive prove di monitoraggio po-tranno delineare un più preciso stato di fattoe le evoluzioni del sistema. Abbiamo operato,

infine, all’ispe-zione della vol-ta, sia dal puntodi vista struttu-rale, che dellostrato pittorico. Prospezioni conil Georadar, ese-guite traslandol’antenna sulpavimento dellabalconata al disopra della vol-ta, hanno messoin luce la morfo-logia internadella struttura econfermato unottimo stato diconservazione,

privo di macrolesioni o disomogeneità.Tutto questo studio è stato fatto in vista dellaricognizione e rilevamento dei distacchi e le-sioni interne nello strato pittorico degli affre-schi.Irradiando con un faro le pitture, non arre-cando alcun danno, e poi registrandone leemissioni infrarosse con una termocamera, siè riusciti a verificare la presenza dei reali dis-tacchi interni e anche l’esistenza di una fine-strella o nicchia murata, dietro l’affresco sullacontrofacciata.Tentativi di un più prolungato riscaldamento,

per cercare di intravedere la tessitura murariasottostante la volta, sono falliti, probabilmen-te per lo spessore dovuto alla sovrapposizionedi due livelli di affresco.

CONCLUSIONICon questo lavoro si è voluto presentare unesempio di procedura diagnostica applicata adun edificio ecclesiastico, illustrandone le trefasi principali con un caso di studio riferito adun chiesa camplese. L’attenzione si è concen-trata su un’edicola posta in prossimità dell’in-gresso, edicola che è stata inizialmente valuta-ta con un controllo a vista e in seguito con tretecniche non distruttive e non invasive: termo-grafia infrarossa, georadar e vibrometria laserDoppler. Il risultato delle prove è un quadrosufficientemente completo dello stato di de-grado dell’edicola, quadro fornito essenzial-mente attraverso mappe a colori di facile let-tura anche per operatori non specializzati.Pervenuti quindi alla conoscenza molto ap-profondita delle condizioni dell’oggetto gra-zie all’attuazione dell’intero processo diagno-stico, si può prefigurare una fase diprogettazione dell’intervento di restauro, diprerogativa del restauratore, e in interdiscipli-narietà con i vari esperti, che sarà basata sudati oggettivi e quali-quantitativi. In questomodo i successivi lavori saranno caratterizzatida una maggiore efficienza e risparmio deifondi necessari, potendo intervenire in ma-niera mirata sulle aree a maggior criticità.La ricerca effettuata, dunque, sugli affreschi aCampli ha portato frutti sorprendenti. Gli in-tenditori comprendano l’importanza e la qua-lità dello studio svolto, per prevenire irrepara-bili disastri.La speranza che il processo venga sempre ap-plicato con meticolosità e in tutti i suoi pas-saggi in ogni caso di studio, tale da garantirepiù adeguati interventi di restauro, è l’ultimaa morire!Infine un sentito ringraziamento all’ingegnerAntonio del Conte di Artemis srl, che ha note-volmente contribuito alla riuscita della cam-pagna diagnostica strumentale.

Prospezione con Georadar sulla colonnina

Indagine con Vibrometro LaserDoppler sulla mobilità degli affre-schi.

Termogramma dell’affresco con S.Cosma/S. Damiano, conevidenti distacchi (indicati dalle frecce) e la finestrella mura-ta (riquadro A).

Grafico della risposta in frequenza delle due catene: la cate-na longitudinale è più smorzata della trasversale.

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CC NN NN Anno VI - Numero 25 Aprile-Giugno 2008 pagina 11

Dove comunica una mano?Da quale parte s’inizia per chiudere una ma-no? E dove per aprire un pugno saldamentestretto?Qual è il dito giusto per mettere un anello? Oper far scivolare via una lacrima di emozionespuntata furtivamente?La mano… con le sue cinque dita.. che si

muovono all’unisono ed operosamente rag-giungono il risultato…lavorare, salutare, acca-rezzare, giocare, dare!Queste sono le domande che mi pongo e leconsiderazioni che faccio quando penso a cin-que persone speciali che fanno parte dalla co-munità garrufese: Giselda Romani, MichelinaRomani, Tina De Laurentis, Francesca Nutrianie Tommaso.Cinque persone che visualizzo come operosedita di una mano generosa.Cinque generazioni, cinque persone che hannostorie diverse, che hanno vissuto in periodi sto-rici disuguali… ma che come una mano sonouna cosa sola, accompagnati dallo stesso spiritoe animati dalla stessa forza: l’amore familiare.E’ l’anno 1914 quando nasce la dolcissimaGiselda, 92 anni dopo arriva il piccoloTommaso, nel mezzo altre tre generazioni!I tempi duri per l’inizio della prima guerramondiale vissuti con l’inconsapevolezza e ildisagio di un’ignara bambina, si contrappon-gono all’euforia dell’estate 2006 in cui l’Italiadiventa Campione del mondo e un adorabilebebè giunge per completare la felicità di que-sta bella famiglia.Nell’anno 1938, quando vengono varate leleggi razziali, la neonata Michelina non puòcerto immaginare che sua figlia Tina sarebbenata nell’era spaziale nel 1957 pochi giorniprima del lancio del satellite Sputnik ad operadell’URSS, tanto meno che la nascita della suaadorata nipote Francesca sarebbe avvenutanel 1979 subito dopo l’elezione di MargaretTacher, prima donna in Europa a guidare ungoverno!!Quale diversità di contesti e di opportunità!!! Quanti momenti facili e quanti insormontabi-li, quanta felicità e quanto dolore hanno ca-ratterizzato il passato di queste cinque gene-razioni!Quanta storia e quanta esperienza hannocontribuito a rendere saggia e forte questa“mano” che con orgoglio muovendo le suecinque dita saluta con allegria la vita ringra-ziando il destino per avergli concesso di viag-giare insieme. E perdendomi ancora nella mia immaginazio-ne per ognuno cerco un ruolo specifico.Penso al pollice che quasi simbolicamentesembra essere l’unico che possa agevolmentelambire in un sol colpo tutte le altre dita, ca-rezzandole amorevolmente... e chi meglio di

una tris-nonna può farlo?!!! Penso al piccolo mignolo e teneramente lo as-socio a Tommaso, ma poi mi accorgo che purnella sua esiguità da un valido contributo perimpedire la fuoriscita di ciò che il pugno chiu-so può contenere!!Allora smetto di immaginare e comprendoche in una famiglia non è possibile dare un

ruolo o un incarico definito a cia-scun in base alla propria età o allapropria storia!!Una famiglia è una mano!! E unamano funziona solamente nella suainterezza o non funziona! Così co-me le note hanno senso solamentese legate insieme così da diventareuna musica! A questa “mano” vogliamo oggiprestare la mia e aggiungere anchetutte le altre mani della nostra co-munità, così da omaggiarla con uncaldo applauso!!

Da Giselda a Tommaso: generazioni Garrufesi di Giulana Buratti e Maurizio Di Stefano

La prima edizione del premio “Aprutino-Piceno - Storia antica, futuro nuovo”, del15 marzo scorso, ha voluto ricordare l’agri-coltore Luigi Cellini, l’insegnante ItaloCicconetti e l’ispettore onorario ai monu-menti Giammario Sgattoni, protagonistidei primi ritrovamenti della necropoli itali-ca di Campovalano. Nell’occazione è stata ammirata la piccolamostra allestita dai giovani Luca Farina,Carla Tassoni e Nicola Arletti che con effi-cacia hanno realizzato pannelli illustrativisia degli scavi veri e propri, sia delle inter-pretazioni moderne sul significato di alcunireperti antichi.

1° Premio“Aprutino-Piceno”

DDII LLUUIIGGII DDAANNTTEECAMPLI - QUARTIERE EUROPA

pavimenti - rivestimenti - tutto per il bagno - caminetti -stufe - stufe a pellets - parquet - vasche box idromassaggio -

materiali per l’edilizia.

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CC NN NNAnno VI - Numero 25 Aprile-Giugno 2008pagina 12

Tre anni dopo“Desideri”,Roberto Michillipubblica unnuovo romanzo:si tratta di “Fateil vostro gioco”edito, sempre,da Fernandel.Affidare al casoil rischio deipropri beni peruna possibilevincita di dena-ro, spesso va aldi là di ogni

comportamento razionale e forma di intelli-genza.Avventurarsi nel mondo del gioco d’azzardopatologico significa intraprendere un viaggioall’interno di una realtà fatta di sofferenze,menzogne, tradimenti, contraddizioni, debitie disperazione. Ma la vita è una sorpresa con-tinua. Quando tutto sembra perduto, quando

i rimorsi attanagliano l’esistenza, uno stimolorecondito nel proprio essere può riportarel’interesse alla vita? A una nuova esistenzapiù interiore e intimistica, forse più semplicema capace di fortificare e aprire l’animo allasperanza, all’amicizia e all’innamoramento? Auna nuova vita che porta a superare con na-turalezza le più recenti delusioni?Questi sono gli interrogativi e i concetti in cuiè strutturato il libro di Roberto Michilli.La storia è incentrata su Alberto, rampollo diuna ricca famiglia veneziana, che dopo aversperperato la propria fortuna al gioco d’az-zardo, passa dall’altra parte della barricata efa carriera nei casinò di mezzo mondo.La voglia di riscatto lo porta ancora una voltaa provare a battere la roulette: questa volta,però, non si tratta del desiderio di speranzaper tornare ricco, bensì della sfida per riap-propriarsi della propria dignità e tornare adessere artefice della propria vita.Suoi compagni d’avventura sono Sandro, ungiovane super esperto della programmazionedi computer, strumento agli albori dell’uso

domestico, e Franca un’avvenente donnasempre piena di risorse. Proprio Franca daràalla storia una chiave di lettura, che permet-terà di capire sia le volubilità dell’essere uma-no di fronte agli eventi della vita, sia la perso-nalità vera e profonda dei personaggi delromanzo.Straordinariamente divertente, poi è l’illustra-zione dell’ingegnoso sistema in grado di cal-colare gli impercettibili difetti che sono pre-senti in ogni roulette, per poterli sfruttare aproprio favore.L’autore affida al protagonista la narrazionedella storia, che la racconta sul treno a unpasseggero. La struttura della narrazione, co-sì, diventa particolarmente chiara e seducentein un verso e leggera e intrigante in un altro:le vicende trasportano il lettore nell’inafferra-bile realtà in cui sono immersi i destini deipersonaggi e nel mistero che sta per svelarsi.La sapiente ambientazione veneziana, la ca-ratterizzazione di ogni personaggio e l’alter-narsi dei diversi tagli narrativi accrescono l’in-teresse per questo romanzo e il suo autore.

P O E S I A

novitàLorenzo Gattoni, Misure di Vuoto, Joker 2008

Fate il vostro gioco di Nicolino Farina

Provare a battere la roulette è la sfida proposta nel nuovo romanzo di Roberto Michilli

La redazione di Campli Nostra Notizie cogliel’occasione per ringraziare Roberto Michilliche, per amore della cultura, ci ha permessodi pubblicare sul nostro foglio alcuni suoiracconti, spesso inediti.

giocavi agli indianicon maschere di cartae avevi una freccia nascosta,apparecchiavi la tavolacon frutta fresca, farina e patatee mi invitavi a mangiare

come da bimbia ogni nube associamo una formail tuo profilo è una spiaggia distesadove i passi non possonoscavare l’impronta

hai dato un nome al volto sbagliatoper questa sera che oraha stracciato la perfetta misuradel bianco diviso dal nero

sono belle le mani dei vecchicosì magre come le gambe piegatedelle cavallette, l’estatebruciata insieme alle sterpaglie,e la barba lunga di un giorno

hanno anche gli occhialisempre sporchi

Lorenzo Gattoni

In occasione della Giornata Mondiale dellaPoesia, presso la Biblioteca Dèlfico di Teramo, èstata organizzata una serata in onore del no-sto concittadino Antonio Alleva, «uno dei piùimportanti poeti contemporanei».Antonio Alleva, che cura la rubrica di poesia sulnostro foglio, è stato ospite di “Un giorno perun poeta”: una serata organizzata in suo onoredal Club Unesco di Teramo, presidente TeresaDi Giacinto Speca, dall’associazione Amici dellaDèlfico, presidente Manuelita De Filippis, e dal-la Biblioteca Provinciale Dèlfico, direttore LuigiPonziani. Nella corte interna dell’edificio si èrealizzato il “reading” di alcune opere del poe-ta: i “messaggi dal villaggio” come li ha chia-mati Antonia Arslan nella prefazione all’ultimolibro di Antonio.Lette magistralmente dall’attrice teramanaSerena Mattace Raso, le poesie sono “arrivate”al cuore e alla mente dei presenti con maggioreforza ed enfasi. L’atmosfera, già pregna deimessaggi poetici, è stata ingentilita dalle notemusicali scaturite dalle corde della chitarra diAndrea Di Vincenzo. A sublimare questa raraserata di cultura dedicata alla poesia è statal’introduzione, alle opere lette, di UbaldoGiacomucci, noto critico letterario che già inpassato si era occupato dell’opera di Alleva.Giacomucci ha spiegato come la poesia del poe-ta nocellese offre al lettore «una sorta diespressionismo dello stile, che subordina il lin-guaggio alle esigenze ritmiche e simboliche,quasi a voler piegare il linguaggio quotidianoall’impeto espressivo e comunicativo del testo».Tra il pubblico erano presenti il Prefetto diTeramo e poeta Francesco Camerino e il VicePresidente nazionale dell’Unesco.

Antonio Alleva“Un giorno per un poeta” “... tutta la forza argomentante e poetica

di questo libro densissimo e lieve”.dalla prefazione di Mauro Ferrari

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CC NN NN Anno VI - Numero 25 Aprile-Giugno 2008

Anche quest’anno si è svolto a Campli il 1maggio presso il Palafarnese il Trofeo IlDiamante. Manifestazione di danza sportivaorganizzata dal M° Antonio Di Lorenzo diTeramo riservata alle seguenti discipline: dan-ze standard, latino americane, caraibiche, ecoreografiche, ed organizzata a livello nazio-nale con autorizzazione della FederazioneItaliana Danza Sportiva (FIDS). UnicaFederazione la cui danza è stata qualificatadal Coni nel 1997 come “disciplina associata”e dal 28 giugno 2007 gode del riconoscimentodi “Federazione Italiana di Danza Sportiva”.Realtà, dunque, quella della danza sportivanon più sconosciuta. Ed è a questa che Campliancora una volta ha aperto le sue porte. Come lo stesso organizzatore ha ribadito in piùoccasioni se è stato possibile organizzare unamanifestazione di tale livello è anche grazie al-le diverse ditte sponsorizzatrici che hanno con-tribuito, all’intero staff del GDS “Il Diamante”

(di cui il M.o Di Lorenzo è il responsabile tecni-co) che ha collaborato e soprattuttoall’Amm.ne di Campli, in particolare il Sindaco,Dott. M. Stucchi che ha concesso la strutturasportiva. Spesso, quando si organizzano eventidi questo genere uno dei problemi da affron-tare sono i tempi che la burocrazia richiede; inquesto caso non c’è stata da parte degli amm.ririsposta che non possa essere definita chiara ecelere. A dimostrazione di come ci sia ormaiuna consapevolezza generale che il ballo creaarmonia, sviluppo, movimento, e perché no,anche cultura. Gli atleti che il 1 maggio hannocalcato il parquet del Palafarnese sono prove-nuti da tutta Italia, sono atleti che rappresen-tano la nostra nazione anche all’estero, que-st’anno infatti, la competizione è stata apertaa coppie appartenenti a quelle categorie cherappresentano il “meglio” per la Federazione,ci si riferisce ai competitori di cl. A2, A1 e AS(cl. Int.le) di danze standard e latino- america-

ne, balli conosciuti anche grazie all’ attenzioneche i mass-media hanno loro dedicato; indiscu-tibile è il successo di trasmissioni come“Ballando con le stelle”. Il Trofeo Il Diamantegiunto all’VIII ediz. consecutiva ha dimostratodi essere uno di quegli eventi di cui non solo ilM.o Di Lorenzo ma anche per lo stesso comuneche lo ha ospitato, motivo d’orgoglio. Da partedi chi sta dietro le quinte c’è voglia di far anco-ra meglio, di migliorare anno per anno curan-do tutti quei particolari che, solo apparente-mente sono superflui. Basti pensare alla curache richiede l’allestimento di una strutturasportiva per occasioni di questo genere. Il 1maggio chi è entrato al Palafarnese (dove ben200 coppie di atleti hanno gareggiato) ha sen-tito la sensazione di entrare in un mondo a séstante in cui, tutto ha avuto lo scopo di far sen-tire il pubblico che ha accolto gli atleti a pro-prio agio e regalato agli atleti stessi l’attenzio-ne che questi meritano.

Trofeo “Il Diamante” di Annarita Di Lorenzo

Il 1° Maggio, al Palafarnese, la gara di danza sportiva

Mario Di Annunzio ci halasciato, così Campli haperso uno dei grandi vec-chi della tradizione bandi-stica. Noto per il suo inte-resse alle vicende cittadine,Mario è stato il personag-gio principe, che nell’ulti-mo quarto di secolo ha te-

nuto in vita la tradizione musicale a Campli. Il percorso dell’apprendimento musicale diMario è stato uguale a tanti altri suoi coetaneicamplesi: la scuola di musica cittadina e l’esor-dio nel complesso bandistico. Il suo strumentoera il corno. L’amore per la musica e la bandaera una passione profonda per Mario che l’haaccompagnato per tutta la vita. Per lui la banda era una ragione di vita.Quando, negli anni ottanta del Novecento, ilcomplesso bandistico cittadino si sciolse perchénessuna istituzione o associazione volle farsi ca-rico dell’onere organizzativo, Mario “Cantù”,come lo chiamavano gli amici, non si diede pervinto. Con abnegazione, ignorando tutti i rischieconomici cui andava incontro, bussando conperseveranza a ogni ufficio pubblico prepostoalla cultura, istituì il Concerto Bandistico Cittàdi Campli “Primo Riccitelli”. Divenne l’impresa-rio della banda. A lui, però, non interessavano iguadagni. A lui bastava l’orgoglio di essere ri-uscito a realizzare il progetto più amato: avercontinuato la tradizione bandistica della città.Piano piano, stagione dopo stagione, dotò lasua banda di divise e strumenti. Capì che labanda senza i giovani camplesi non sarebbe an-

data lontano. Non pago, allora, tornò a bussarenegli uffici pubblici. Fu il promotore dellaScuola Musicale “Raniero Mucci” che tuttora èattiva e che tanti giovani camplesi ha avviatoalla pratica di uno strumento musicale. Comedirettore artistico della scuola organizzò la ras-segna musicale che, per diversi anni, vide prota-gonista sul palco camplese quartetti e orchestreda camera, cantanti lirici, cori e solisti. Non sipossono poi dimenticare le sue rassegne bandi-stiche organizzate per qualche anno a Campli,dove circa otto bande si confrontavano e alter-navano in un tripudio di marce e romanze. Addio Mario, alla città che ti ha dato i natali,mancherà la tua voglia di fare qualcosa di utileper la comunità. I tuoi amici ti porteranno sem-pre nel cuore.

N.F.

Addio Mario, una vita per la banda

Aut. Tribunale di Teramo - Registro Stampa n° 477 del 10/12/2002

Direttore ResponsabileNicolino Farina

e-mail: [email protected]

Direzione e RedazionePiazza Vittorio Emanuele II, 3 - 64012 Campli (TE)

Periodico dell’Associazione CAMPLI NOSTRA

Presidente Francesco D’Isidoro

CollaboratoriAntonio Alleva, Stefania De Nicolais,

Giorgio Di Pancrazio, Anna Farina, Francesca Farina,Luca Farina, Luisa Ferretti,

Maurizio Ferrucci, Carla Tassoni

La direzione si riserva di apportare modifiche cheriterrà opportune. Gli originali non si riconsegneran-no. La responsabilità delle opinioni resta personale

anno VI, numero 25, Aprile-Giugno 2008 (chiuso 9 maggio 2008)

Distribuzione gratuitaServizio di fotocomposizione e stampa

GISERVICE s.r.l. Teramo

CC NN NNCAMPLI NOSTRA NOTIZIE

Nella strada provinciale Campli-Giulianova appe-na lasciata la città, sotto la contrada Cappuccinic’è una curva quasi a gomito, che da tempo vie-ne indicata come la curva dei Temperini. A ridos-so della curva, infatti, insiste la graziosa casettadella famiglia Temperini. La famiglia, infatti, dacirca ottant’anni abita in quel luogo, che in origi-ne era un gruppo di piccole case di contadini.L’attaccamento al luogo natio, la tenacia a mi-gliorare la qualità della vita, la famiglia che cre-sce ha spinto, negli anni, i Temperini prima ad ac-quistare il nucleo abitativo e poi gradualmente amigliorarlo secondo le proprie necessità. Nellastoria di questo piccolo nucleo abitativo, si puòleggere la laboriosità e la creatività dettata dallanostra antica cultura contadina. Artefice principedel cambiamento del minuscolo borghetto è sta-to Nicola Temperini e sua moglie Iolanda, ma latestimonianza vera di questa trasformazione è lamamma Clarice Paoletti. Straordinaria lavoratri-ce, la ultra novantenne Clarice ancora accudiscegli animali del cortile e cura l’orticello. Semprecol sorriso luminoso, gli occhi bonari e i modigarbati, Clarice sembra incarnare l’essenzialitàdella nostra gente “forte e gentile”. Da quellacasa Clarice ha visto passare tanta gente e tantaancora gli auguriamo possa continuare a vedere.

Casa Temperini

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CC NN NNAnno VI - Numero 25 Aprile-Giugno 2008pagina 14

Un ragazzo di 29 anni, Nicola Tommasoli, aggre-dito a Verona da cinque balordi per una sigaret-ta negata, è morto dopo cinque giorni d’ago-nia. I genitori hanno consentito l’espianto degliorgani, utili a salvare la vita d’altri giovani.All’atto criminale, così, si è contrapposto e ungesto d’estremo amore e solidarietà.Confermata dagli inquirenti la vicinanza politicadel gruppo responsabile dell’omicidio all’am-biente dell’estrema destra, ci si chiede quale“molla” abbia spinto per futili motivi i cinquegiovani, tra i 19 e i 20 anni, ad accanirsi sul cor-po della vittima con pugni e calci (dati anche intesta) fino a procurare la morte.Due di loro erano già stati implicati in un’inchie-sta per associazione a delinquere finalizzata allelesioni personali e all’odio razziale. Gli altri era-no noti come gente dell’area di destra e degliultrà Verona calcio.Giovani cresciuti con princìpi di intolleranza edi odio verso i diversi e i più deboli. Molti li di-cono neofascisti, qualcuno li chiama teppistiparagonandoli a delinquenti comuni: roba da

“Arancia meccanica” senza nessun riferimentopolitico vero.Non è un discorso di destra o sinistra. Di questifenomeni nazifascisti sono protagonisti forma-zioni di estrema destra che indossano la ma-glietta di Forza Nuova come indosserebbero lamaglietta dell’Hellas Verona calcio che professa-no ideologie generate dalla crisi di ogni idea.Ragazzi sprangatori per noia, abituati a “pen-sieri corti”. Secondo la psicologa dell’Universitàdi Perugia Cecilia Cristofori: «portatori di un’ag-gressività che non avendo più le mediazioni delpassato si incanala nella violenza pura».Questi fatti terribili sono come un campanellod’allarme, avvertono della disintegrazione so-ciale. Questi ragazzi sono dei disintegratori so-ciali che trovano la loro identità e formazioneumana all’interno dei settori più scalmanati etribali delle tifoserie calcistiche.Sono giovani ignoranti che non hanno “persotempo” a leggere libri e a crearsi una coscienzacritica. Giovani che inneggiano a simboli comela svastica o la croce celtica, a formulare slogan

e parole d’ordine, che praticano violenza fine ase stessa, esercitata per trovare forza e identitàcomune.Destra o sinistra c’entra poco. Sono figli di unaeducazione insufficiente e di una cultura de-viante. Figli di genitori permissivi che non si so-no impegnati nell’insegnamento dei valori uma-ni veri.Vittorio Andreoli, il noto psicologo veronese, haaffermato: «In città come Verona tra i giovaniesiste un solo tipo di cultura: quella della forza,dell’eliminazione, della violenza». Egli non èsorpreso dal barbaro episodio di violenza: «Lalogica colpisce il diverso. Anche chi ti rifiuta unasigaretta diventa un nemico. La violenza è vistacome un atto eroico. I responsabili, sono sicuro,cercheranno giustificazioni che Verona sapràdargli».A Napoli, pochi giorni dopo l’episodio di bru-tale violenza, è comparsa su un muro una sva-stica seguita dalla scritta «siamo tornati» e dal-la firma di un gruppo di ultrà inscritta in unacroce celtica.

A Verona: morire per una sigaretta negata

Per il terzo anno consecutivo torna il censi-mento del fratino (Charadrius alexandrinus),un bellissimo e simpatico uccello migratore chenidifica lungo le spiagge italiane meno dan-neggiate.Partita dall’Abruzzo, progressivamente l’inizia-tiva si sta allargando e l’anno scorso sono staticoperti ininterrottamente oltre 300 km di costadel medio-adriatico (Marche, Abruzzo eMolise), con diverse decine di coppie segnalate.Il censimento è piuttosto semplice e piacevole:si tratta di una passeggiata da svolgere in duepersone lungo un tratto assegnato di spiaggia,solitamente di 5-10 km. Una semplice schedapermette di raccogliere i dati principali.Augusto De Sanctis, del WWF e consigliere del-la Stazione Ornitologica Abruzzese, dichiara «IlFratino è una specie migratrice tutelata a livel-lo internazionale. Negli anni scorsi abbiamopotuto dimostrare, inaspettatamente, la pre-senza della specie in alcuni dei tratti di litorale

meglio conservati. La maggiore densità (coppieper km lineare di spiaggia) è stata riscontratain due siti, la Torre di Cerrano in provincia diTeramo e il tratto di spiaggia davanti alla sta-zione di Tollo in provincia di Chieti. Altre zoneimportanti sono la costa di Vasto e quella diMartinsicuro. La specie manca del tutto inProvincia di Pescara, sebbene vi siano ampitratti di spiaggia, a testimonianza dell’insoste-nibilità completa del modello di sfruttamentodella spiaggia in questo tratto di costa.Purtroppo anche quest’anno, nonostante laRegione Abruzzo abbia finalmente incluso latutela della specie nell’ordinanza balneare2008, abbiamo già rilevato la distruzione deinidi e delle uova a causa delle attività di alte-razione dell’arenile connesse ai lavori di puliziae livellamento delle spiagge. Il Fratino è, al pa-ri di tutte le altre presenti negli arenili e nelledune, estremamente vulnerabile e risente mol-to del disturbo antropico».

Il frutto di questa iniziativa non è solo di tiposcientifico ma anche conservazionistico.Quest’anno la Regione Abruzzo ha inserito latutela dei tratti con nidi di Fratino nell’ordi-nanza balneare inviata a balneatori e capita-nerie di porto. Gli anni precedenti, invece, eraconsentito il livellamento delle spiagge conmezzi meccanici con gravissimi danni sulla ri-produzione della specie.La Stazione Ornitologica Abruzzese ha prepara-to dei cartelli da posizionare sulle spiagge dal ti-tolo “NON ROMPIAMO LE UOVA AL FRATINO!”.

Anna Farina

Non rompete... le uova al Fratino!

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CC NN NN Anno VI - Numero 25 Aprile-Giugno 2008 pagina 15

Giunta quest’anno alla sua quinta edizione,“Dove osano le aquile” è ormai una classica delciclismo amatoriale ed il prossimo 2 giugno sirinnoverà a Campli il tradizionale appuntamen-to assai gradito agli appassionati grazie allabellezza del percorso ed alla originale formuladella manifestazione.I ciclisti prenderanno il via dalla cittadina farne-se percorrendo una prima parte del tracciato adandatura controllata, con passaggi a Teramo eda Torricella Sicura, mentre nella parte conclusivaaffronteranno la classica cronoscalata al MonteTre Croci con arrivo in località Acquachiara a1124 metri s.l.m.; sarà sicuramente questa la fa-se cruciale della manifestazione.La salita del Monte Tre Croci è lunga nove chi-lometri e presenta il pezzo più impegnativo, dicirca due chilometri, tra il bivio di Battaglia eRoiano; segue un tratto finale altamente spet-tacolare con una serie di tornanti scoperti, tan-to da far meritare alla salita l’appellativo de “ILPICCOLO STELVIO”.Probabile anche quest’anno il testa a testa tra ilteramano Antonio Cerqueta, due volte primo edue volte secondo nelle passate edizioni e il de-tentore del record della cronoscalata (28’ 04”),l’aquilano Francesco Scarsella, vincitore dell’e-dizione 2007 e giunto secondo l’anno prece-dente; non possono escludersi tuttavia terzi in-comodi che cercheranno di interromperel’egemonia dei due.La manifestazione è organizzata da RuotaliberaVeloteam di Teramo in collaborazione con ilComitato Provinciale UDACE e con il patrociniodei comuni di Campli, Teramo e TorricellaSicura, della Provincia di Teramo, della RegioneAbruzzo, della Comunità Montana della Laga edella Pro Loco di Campli; fondamentale inoltreil supporto assicurato dagli sponsor.Ogni altra notizia sulla manifestazione è dispo-nibile all’indirizzo www.ruotalibera.freetools.itoppure telefonando ai seguenti numeri: 347-6331138 (Fabrizio) – 348-3997731 (Gabriele).Ruotalibera Veloteam Teramo, unitamente aglienti patrocinatori, da quindi appuntamento atutti gli appassionati per il prossimo 2 giugno aCampli, per vivere una giornata all’aria apertaall’insegna del divertimento e della sana prati-ca sportiva.

Fabrizio Di Giacobbe

Torna anche per la prossima stagione estiva ilconsueto appuntamento con la Sagra del tartu-fo di Campovalano, ormai giunta alla sua 7^edizione. L’edizione 2008, sempre organizzatacon grande successo di pubblicodall’Associazione Campovalano Viva, si svolgeràdal 9 al 13 luglio, in cinque serate piene di sa-pori e di cultura. Già dal 6 luglio la manifesta-zione sarà inaugurata da un convegno apertoal pubblico dal nome “Cibo e seduzione”, che siterrà presso la sala adiacente la chiesa di SanPietro di Campovalano a partire dalle ore 19.0.Nell’occasione ci saranno degustazioni guidatealla scoperta dei migliori prodotti tipici locali enumerosi esperti parleranno degli aspetti stori-co-culturali del tartufo, considerato già dagliantichi un cibo seduttivo e ad alto potere afro-disiaco. La seduzione sarà il tema conduttore diquesta edizione. Sarà possibile infatti visitareanche una interessante mostra fotografica suigioielli e sugli altri oggetti della seduzionefemminili, rinvenuti tra i corredi funerari dellaNecropoli picena di Campovalano, oggetti chetestimoniano un passato di arte e di ricchezzerisalenti all’età del ferro e del bronzo e gelosa-mente custoditi nei musei di Campli e di Chieti.Anche quest’anno ci sarà la gara per premiare ilmiglior cane da tartufo, insignito alla fine diuna prova di velocità nella ricerca del preziosofrutto della terra ed il concorso “Il tubero d’o-ro” per premiare il miglior tartufo presente al-

la manifestazione. Il cuore della festa sarà, co-me nella migliore tradizione, la Sagra del tartu-fo con annessa fiera e mostra degli ottimi pro-dotti tipici locali, che si svilupperà per le vie delpaese esponendo solo i migliori prodotti abruz-zesi. Anche quest’anno ci sarà la possibilità digustare in piazza i deliziosi piatti a base di tar-tufo preparati da sapienti chef, ma anche di fa-re una riflessione culturale su questo preziosotubero che cresce in abbondanza alle pendicidei monti gemelli e già da epoche lontane la-scia testimonianze della sua allettante fragran-za e delle sue proprietà afrodisiache. Ritornainoltre la ricchissima mostra di ricamo ad operadelle operose donne del luogo e, vera novità diquesta edizione, il primo Premio di Pitturaestemporanea aperto agli artisti italiani e stra-nieri che vede Campovalano come una tappadel più noto premio artistico di Martinsicuro.Durante le serate della sagra numerosi artistisaranno impegnati nella creazione di opere chesaranno poi esposte al pubblico e messe in ven-dita e al pittore primo classificato verrà asse-gnata una medaglia d’oro. Per maggiori infor-mazioni sul concorso di pittura è possibilecontattare l’organizzazione operativa al nume-ro 335.326038. Altri aggiornamenti sulla Sagradel tartufo saranno presto disponibili sul sitoufficiale dell’assocazione Campovalano Vivawww.campovalano.com.

Luisa Ferretti

Sagra & Profano: il tartufo a Campovalano

23 marzo, raccolta fondi per la ricerca AIDS -(Anlaids);6 aprile, la porchetta di Campli al Vinitaly diVerona;1° maggio, festa delle virtù;13-15 giugno, torneo di basket della Societàsportiva Campli (piazza S. Francesco)15 giugno, festa del gelato con animatore20-22 giugno, festa della pizza13 luglio, partecipazione a Castel Madama(Roma) del corteo storico “Margherita d’Austria”;22-26 luglio, rassegna teatro dialettale “MontiGemelli”;2-3 agosto, gita all’Arena di Verona “Rigoletto”di Giuseppe Verdi;

11-13 agosto, rassegna teatro dialettale “MontiGemelli”, a S. Onofrio (con la Pro-Loco di S. Onofrio);21-24 agosto, “37° Sagra della Porchetta Italica”19-21 settembre, gita a Positano, costaAmalfitana;25 ottobre, la porchetta di Campli al Salone delGusto di Torino dello Slow Food;1° novembre, aspettando S. Martino a Paterno8 novembre, S. Martino a Campli;6-8 dicembre, gita a Bolzano per mercatini natalizi;13-14 dicembre, torneo del gioco del Cucù(Campli-Montorio);21 dicembre, Concerto di Natale;1° gennaio, Concerto della Natività.

Pro-Loco Città di Campli: programma 2008

Dove osano le aquile

Carni bovine ed ov ine nostrane . Insaccat i e sa lumi d i produzione propr ia . Porchet ta

PORCHETTA TIPICA CAMPLESE

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1968 2008

40°

quarant’anni d’amore, d’appassionato lavoro.Per il fiore, per il cuore delle persone.

Auguri a tutti noi.