CAMPLI NOSTRA NOTIZIE · condividere e sostenere i dieci punti, esplicati sul nostro programma...

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N N C Trimestrale d’attualità, arte e cultura dell’Associazione Campli Nostra www.camplinostranotizie.it e-mail:[email protected] CAMPLI NOSTRA NOTIZIE Anno VII - Numero 32 - Luglio-Settembre 2009 Meno disoccupazione, scuole sicure e idonee, efficienza della macchina amministrativa, attenzione sociale Negli uffici comunali si respira un clima nuovo, il Sindaco è sempre circondato da assessori e consiglieri con deleghe specifiche, le riunioni di verifica si rincorrono, tutti sono indaffarati in programmazioni, ricerche, direttive e pro- getti. D - Sorpreso da tanta vitalità chiedo al Sindaco Gabriele Giovannini i motivi di tale fermento. R – Sicuramente la voglia di fare, di muoverci in modo collegiale e di confrontarci dopo l’as- segnazione delle deleghe. La voglia di cambia- re rispetto al passato, la necessità di razionaliz- zare al meglio tutte le risorse del Comune in modo da offrire migliori servizi al cittadino ci coinvolge a pieno. Non a caso gli elettori ci hanno scelto perché rappresentiamo il cambia- mento vero, perché siamo essenzialmente per- sone abituate al confronto che hanno saputo condividere e sostenere i dieci punti, esplicati sul nostro programma elettorale, per ben go- vernare Campli. Gli stessi partiti politici, nel- l’organizzazione della mia lista, hanno fatto un passo indietro, dando largo mandato per dare respiro all’attività amministrativa nel se- gno del rinnovamento totale. Questo sicura- mente ci ha favorito nel porci agli elettori. D – Quali sono, intanto, le scelte prioritarie in- traprese per il Comune? R – Il problema “edifici scolastici” è il primo che vogliamo risolvere. Abbiamo appaltato, il 26 giugno scorso, i lavori per riaprire la scuola media di Campli. L’edificio, che ha avuto un adeguamento statico nelle strutture, è stato collaudato dal Genio Civile. La scuola, ora estremamente sicura, sarà riaperta a settem- bre per il nuovo anno scolastico. Solamente l’ultimo piano non è stato ultimato nelle infra- strutture (finestre, porte, servizi ecc.), ma non risulta necessario perché tutte le classi possono essere ospitate nei piani restanti. La scuola di Castelnuovo, così, potrà essere li- berata e sfruttata meglio per la Materna o, eventualmente, per l’Elementare. Per la scuola di S. Onofrio a Marrocchi, stiamo programmando gli interventi di lavoro sulla base dei dati pervenutici dalle verifiche fatte sulle strutture e dell’accertamento tecnico del Tribunale. D – Che situazione di bilancio ha trovato in Comune? R – Al trenta giugno c’era un di scostamento, o meglio, uno sforamento di circa 750 mila euro dal patto di stabilità. A una prima valutazione ho constatato che, precedentemente, si è speso ma non si è provveduto agli incassi provenienti, per esempio, dalla “bucalossi”, dagli usi civici, dai loculi cimiteriali ecc. Sulle voci del bilancio, poi, è previsto poco o niente per operare. D – Oltre a rincorrere gli incassi in tutte le dire- zioni, come intende operare nell’immediato? R – Puntando sullo sviluppo delle aree indu- striali e artigianali che, oltre a portare introiti, incrementano l’occupazione. Cercheremo, poi, di attivare i fondi sospesi per la viabilità. L’ingegner Gabriele Giovannini è il nuovo Sindaco del Comune di Campli. La lista civica di Giovannini “Capacità e rinnovamento per Campli”, ha sconfitto per una manciata di voti la formazione civica “Alleanza Civica per Campli” capeggiata dal dottor Antonio Francioni molto legata alla passata Amministrazione. Alla lista civica di Francioni, partita col pro- nostico nettamente favo- revole, non è bastato il so- stegno diretto in campagna elettorale dei maggiori leader del centro destra abruzzese e teramano. Il Governatore Gianni Chiodi, gli as- sessori regionali Lanfranco Venturoni e Paolo Gatti, il senatore Paolo Tancredi, hanno calcato le piazze camplesi con Francioni, ma non sono bastati a convincere gli elettori camplesi. Giovannini ha saputo conquistare l’elettorato, credo, grazie alla qualità della sua “squadra” e alle sue indubbie doti pragmatiche che gli per- mettono di fronteggiare con capacità ogni pro- blematica tecnica, amministrativa e sociale. Giovannini ha come cultura di vita un atteggia- mento pratico e concreto verso le cose; le scel- te, le riflessioni, gli approfondimenti, le solu- zioni ama affrontarli più con l’operosità e l’azione che con le parole e i dubbi. Probabilmente hanno convinto più le 10 grandi idee per amministrare Campli, esplicate nel programma di Giovannini, che le parole e gli atteggiamenti ad effetto degli avversari politi- ci. Gli stessi componenti della lista “Capacità e rinnovamento per Campli”, uomini e donne, giovani e giovanissimi molto determinati e con- vinti, hanno avuto la capacità di proporsi come gruppo politico di nuovo corso, pronti in futu- ro a rappresentare Campli anche in un ambito provinciale e regionale. Uomini e donne che possono contare su “porte aperte” in Provincia, in Regione e alle segreterie di molti parlamen- tari di Governo e non. Nella lista di Francioni, dai più pronosticata a una facile vittoria elettorale, ha evidentemente pesato l’ombra dell’operato disastroso della passata amministrazione che ha sortito una grande diffidenza negli elettori. È stato fin troppo ingenuo far ricadere tutte le colpe di totale immobilismo della passata Amministrazione sull’ex sindaco dottor Mauro Stucchi, così come mi pare altrettanto ingenuo il depliant post elettorale della lista “Alleanza Civica per Campli”, diffuso in occasione del pri- mo Consiglio Comunale della nuova Amministrazione. Nel depliant si segnalano “diverse opere già in avanzatissima fase di ese- cuzione”, quasi a dimostrare e difendere l’ope- rosità di quanti si sono prodigati nella prece- dentemente compagine amministrativa. Nella lista civica di Francioni, caratterizzata da persone particolarmen- te attive in un ambito poli- tico di centro destra, co- munque, erano presenti anche tre candidati di chiara appartenenza al Partito Democratico. Questa combinazione per molti rappresentava un va- lore aggiunto, un plusvalo- re in termini elettorali che sembrava rendere imbatti- bile la formazione di Francioni. Lo stesso atteg- giamento di alcuni candi- dati nella squadra di Francioni, lo hanno lascia- to intendere, soprintendendo a delle proble- matiche di pronto intervento di competenza comunale come fossero già degli amministrato- ri. Gli elettori camplesi evidentemente hanno avuto timore di questi candidati che hanno an- che intrapreso la campagna elettorale “porta a porta” con il Piano Regolatore Generale sotto il braccio: uno strumento urbanistico approva- to a un mese dalla scadenza del mandato am- ministrativo di Stucchi, senza la necessaria pre- sentazione e discussione pubblica. Le altre due liste presenti nella tornata eletto- rale camplese, una di ispirazione “leghista” e l’altra d’ispirazione “grillina”, non hanno otte- nuto i voti sperati e hanno inciso pochissimo sulla tornata elettorale. I nostri concittadini ora si aspettano che l’ope- rato dei nuovi amministratori sia un modello di applicazione dei principi di marketing nel set- tore pubblico, ossia sia il più fecondo possibile per lo sviluppo economico, sociale e culturale del Comune. La “squadra Giovannini” sembra avere tutto quanto occorra per avvicinarsi alla “soddisfazione cittadina” (citizen satisfaction), ovvero ha le competenze necessarie per pro- durre iniziative, programmi, progetti e finan- ziamenti ispirati all’analisi dei bisogni e delle aspettative delle persone e delle aziende pre- senti e operanti sul nostro territorio. Gabriele Giovannini nuovo Sindaco di Campli Presentato dallo storico prof. Adelmo Marino e dal giornalista Giovanni Verna la pubblicazione “Campli città dei Musei”, ora in vendi- ta nelle librerie e nelle edicole segue a pag. 7 pag. 15

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NNCTrimestrale d’attualità, arte e cultura dell’Associazione Campli Nostra www.camplinostranotizie.it • e-mail:[email protected]

CAMPLI NOSTRA NOTIZIE

Anno VII - Numero 32 - Luglio-Settembre 2009

Meno disoccupazione, scuole sicure e idonee,efficienza della macchina amministrativa,

attenzione socialeNegli uffici comunali si respira un clima nuovo,il Sindaco è sempre circondato da assessori econsiglieri con deleghe specifiche, le riunionidi verifica si rincorrono, tutti sono indaffaratiin programmazioni, ricerche, direttive e pro-getti.D - Sorpreso da tanta vitalità chiedo al SindacoGabriele Giovannini i motivi di tale fermento.R – Sicuramente la voglia di fare, di muoverciin modo collegiale e di confrontarci dopo l’as-segnazione delle deleghe. La voglia di cambia-re rispetto al passato, la necessità di razionaliz-zare al meglio tutte le risorse del Comune inmodo da offrire migliori servizi al cittadino cicoinvolge a pieno. Non a caso gli elettori cihanno scelto perché rappresentiamo il cambia-mento vero, perché siamo essenzialmente per-sone abituate al confronto che hanno saputocondividere e sostenere i dieci punti, esplicatisul nostro programma elettorale, per ben go-vernare Campli. Gli stessi partiti politici, nel-l’organizzazione della mia lista, hanno fattoun passo indietro, dando largo mandato perdare respiro all’attività amministrativa nel se-gno del rinnovamento totale. Questo sicura-mente ci ha favorito nel porci agli elettori.D – Quali sono, intanto, le scelte prioritarie in-traprese per il Comune?R – Il problema “edifici scolastici” è il primoche vogliamo risolvere. Abbiamo appaltato, il26 giugno scorso, i lavori per riaprire la scuolamedia di Campli. L’edificio, che ha avuto unadeguamento statico nelle strutture, è statocollaudato dal Genio Civile. La scuola, oraestremamente sicura, sarà riaperta a settem-bre per il nuovo anno scolastico. Solamentel’ultimo piano non è stato ultimato nelle infra-strutture (finestre, porte, servizi ecc.), ma nonrisulta necessario perché tutte le classi possonoessere ospitate nei piani restanti.La scuola di Castelnuovo, così, potrà essere li-berata e sfruttata meglio per la Materna o,eventualmente, per l’Elementare.Per la scuola di S. Onofrio a Marrocchi, stiamoprogrammando gli interventi di lavoro sullabase dei dati pervenutici dalle verifiche fattesulle strutture e dell’accertamento tecnico delTribunale.D – Che situazione di bilancio ha trovato inComune?R – Al trenta giugno c’era un di scostamento, omeglio, uno sforamento di circa 750 mila eurodal patto di stabilità. A una prima valutazioneho constatato che, precedentemente, si è spesoma non si è provveduto agli incassi provenienti,per esempio, dalla “bucalossi”, dagli usi civici,dai loculi cimiteriali ecc. Sulle voci del bilancio,poi, è previsto poco o niente per operare. D – Oltre a rincorrere gli incassi in tutte le dire-zioni, come intende operare nell’immediato?R – Puntando sullo sviluppo delle aree indu-striali e artigianali che, oltre a portare introiti,incrementano l’occupazione. Cercheremo, poi,di attivare i fondi sospesi per la viabilità.

L’ingegner GabrieleGiovannini è il nuovoSindaco del Comune diCampli.La lista civica diGiovannini “Capacità erinnovamento perCampli”, ha sconfitto peruna manciata di voti laformazione civica“Alleanza Civica perCampli” capeggiata daldottor Antonio Francionimolto legata alla passataAmministrazione. Alla lista civica diFrancioni, partita col pro-nostico nettamente favo-revole, non è bastato il so-stegno diretto in campagna elettorale deimaggiori leader del centro destra abruzzese eteramano. Il Governatore Gianni Chiodi, gli as-sessori regionali Lanfranco Venturoni e PaoloGatti, il senatore Paolo Tancredi, hanno calcatole piazze camplesi con Francioni, ma non sonobastati a convincere gli elettori camplesi.Giovannini ha saputo conquistare l’elettorato,credo, grazie alla qualità della sua “squadra” ealle sue indubbie doti pragmatiche che gli per-mettono di fronteggiare con capacità ogni pro-blematica tecnica, amministrativa e sociale.Giovannini ha come cultura di vita un atteggia-mento pratico e concreto verso le cose; le scel-te, le riflessioni, gli approfondimenti, le solu-zioni ama affrontarli più con l’operosità el’azione che con le parole e i dubbi.Probabilmente hanno convinto più le 10 grandiidee per amministrare Campli, esplicate nelprogramma di Giovannini, che le parole e gliatteggiamenti ad effetto degli avversari politi-ci. Gli stessi componenti della lista “Capacità erinnovamento per Campli”, uomini e donne,giovani e giovanissimi molto determinati e con-vinti, hanno avuto la capacità di proporsi comegruppo politico di nuovo corso, pronti in futu-ro a rappresentare Campli anche in un ambitoprovinciale e regionale. Uomini e donne chepossono contare su “porte aperte” in Provincia,in Regione e alle segreterie di molti parlamen-tari di Governo e non.Nella lista di Francioni, dai più pronosticata auna facile vittoria elettorale, ha evidentementepesato l’ombra dell’operato disastroso dellapassata amministrazione che ha sortito unagrande diffidenza negli elettori. È stato fintroppo ingenuo far ricadere tutte le colpe ditotale immobilismo della passataAmministrazione sull’ex sindaco dottor MauroStucchi, così come mi pare altrettanto ingenuoil depliant post elettorale della lista “AlleanzaCivica per Campli”, diffuso in occasione del pri-mo Consiglio Comunale della nuovaAmministrazione. Nel depliant si segnalano“diverse opere già in avanzatissima fase di ese-cuzione”, quasi a dimostrare e difendere l’ope-rosità di quanti si sono prodigati nella prece-dentemente compagine amministrativa.

Nella lista civica diFrancioni, caratterizzatada persone particolarmen-te attive in un ambito poli-tico di centro destra, co-munque, erano presentianche tre candidati dichiara appartenenza alPartito Democratico.Questa combinazione permolti rappresentava un va-lore aggiunto, un plusvalo-re in termini elettorali chesembrava rendere imbatti-bile la formazione diFrancioni. Lo stesso atteg-giamento di alcuni candi-dati nella squadra diFrancioni, lo hanno lascia-

to intendere, soprintendendo a delle proble-matiche di pronto intervento di competenzacomunale come fossero già degli amministrato-ri. Gli elettori camplesi evidentemente hannoavuto timore di questi candidati che hanno an-che intrapreso la campagna elettorale “porta aporta” con il Piano Regolatore Generale sottoil braccio: uno strumento urbanistico approva-to a un mese dalla scadenza del mandato am-ministrativo di Stucchi, senza la necessaria pre-sentazione e discussione pubblica.Le altre due liste presenti nella tornata eletto-rale camplese, una di ispirazione “leghista” el’altra d’ispirazione “grillina”, non hanno otte-nuto i voti sperati e hanno inciso pochissimosulla tornata elettorale.I nostri concittadini ora si aspettano che l’ope-rato dei nuovi amministratori sia un modello diapplicazione dei principi di marketing nel set-tore pubblico, ossia sia il più fecondo possibileper lo sviluppo economico, sociale e culturaledel Comune. La “squadra Giovannini” sembraavere tutto quanto occorra per avvicinarsi alla“soddisfazione cittadina” (citizen satisfaction),ovvero ha le competenze necessarie per pro-durre iniziative, programmi, progetti e finan-ziamenti ispirati all’analisi dei bisogni e delleaspettative delle persone e delle aziende pre-senti e operanti sul nostro territorio.

Gabriele Giovannini nuovo Sindaco di Campli

Presentato dallo storico prof.Adelmo Marino e dal giornalista

Giovanni Verna lapubblicazione

“Campli città deiMusei”, ora in vendi-

ta nelle librerie enelle edicole

segue a pag. 7pag. 15

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CC NN NNAnno VII - Numero 32 Luglio-Settembre 2009 pagina 2

A Campli si è consumato un atto di in-civiltà e barbara intolleranza versouno dei monumenti più antichi dellacittà, in un momento in cui tutti gli al-tri monumenti cittadini hanno biso-gno di “cure” per i danni subiti dalterremoto. Alle tre di notte del 1° maggio 2009 iVigili del Fuoco di Teramo sono statiavvertiti perché nell’aria si sentiva unodore acre e usciva del fumo dallaCasa dei Lanaioli.Immediatamente intervenuti i Vigilidel Fuoco hanno evitato che l’incen-dio propagasse attraverso l’antico so-laio tutto in travature e tavole di le-gno. L’incendio è risultato doloso, alimen-tato con una bomboletta di gas perlampade.Lo scempio sul monumento non è finito con iltentato incendio. Lo stemma in pietra del-l’antica corporazione, posizionato sulla chia-ve di volta del portale, è stato brutalmentesfregiato con un attrezzo tagliente tipo “ma-lepeggio”.

Il barbaro gesto è sicuramente scaturito dalfatto che il monumento reso inagibile nonha più permesso la transitabilità in Via delMonastero, con grave disagio per la popola-zione e lamentele dei commercianti.Circa tre anni fa, l’edificio era stato “trans-ennato” con una striscia di nastro biancoros-so, a cura del Comune, perché ritenuta lastruttura pericolosa per l’incolumità dellepersone. Da parte dell’Amministrazione“Stucchi” ci si aspettava un progetto che, ol-tre a riqualificare il monumento ritenuto unBene Culturale dallo Stato, non metteva a ri-schio la viabilità in Via del Monastero (l’uni-ca via transitabile dai pulman di linea). Niente di tutto questo, i vecchi amministra-tori hanno letteralmente ignorato le possibi-li conseguenze del problema, disinteressan-dosi completamente della Casa dei Lanaioli. Oggi la struttura pericolante (in particolarela parete esterna) di Casa dei Lanaioli è stata

imbracata messa in sicurezza con uncostoso intervento (finanziato dalMinistero per i Beni e le AttivitàCulturali e realizzato dalla dittaEdilsystem di Perugia) in modo chele automobili e i pulman di lineapossano tornare a transitare su Viadel Monastero, in attesa che si pro-duca un progetto adeguato e risolu-tivo sul monumentoSimbolo, per settecento anni, dellalaboriosità e industrializzazione deicommercianti camplesi, il periodicoCampli Nostra Notizie, che ho il pia-cere di dirigere, si è fatto promoto-re per l’istituzione di uno specialepremio legato alla Casa dei Lanaioliper ricordare sia l’effige dello stem-ma, sia la laboriosità del popolo

camplese.Si tratta del premio “Casa dei Lanaioli” rico-noscimento assegnato annualmente il 1°maggio all’artigiano, commerciante o indu-striale del Comune di Campli che si è parti-colarmente distinto per la commercializza-zione di un proprio prodotto.

Sfregiato lo stemma e sventato il tentativo d’incendio all’antico monumento

Vandali a Casa dei Lanaioli di Nicolino Farina

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CC NN NN Anno VII - Numero 32 Luglio-Settembre 2009 pagina 3

Breve cenno storico del monumentoLa Casa dei Lanaioli, per secoli è stata la sededella più potente corporazione camplese.La corporazione dei Lanaioli, presente nellepiù ricche città medioevali d’Italia, a Camplifu l’artefice principale dello sviluppo econo-mico della città duecentesca. Nella facciata della Casa dei Lanaioli sonoancora leggibili le strutture originali del pri-mo Trecento. Il portale in pietra è dello stes-so periodo e stile di quello della chiesa di S.Giovanni Battista a Castelnuovo. Si differen-zia da quest’ultimo per la lavorazione a “go-la di toro” solo sui conci che fungono da im-posta dell’arco ogivale. Il portale, fino a ieri,conservava lo stemma della corporazione. Laparte bassa della facciata conserva la tipolo-gia costruttiva della muratura originale rea-

lizzata in conci di travertino ben squadrato.Sulla facciata è rimasta originale, quasi perintera, anche una monofora appena strom-bata. La piccola finestra è identica a quellasulla Casa detta “Pozzo dei Farnese” (oggi ilristorante pizzeria Osteria dei Farnese) carat-terizzata da un portichetto interno con voltea crociere goticheggianti di fine Trecento.L’arte della lana era la maggiore tra le indu-strie camplesi nel medioevo; per questo lacittà vi rivolgeva le cure più diligenti, tantoda durare fino ai primi anni del Novecento.Il prodotto commercializzato dai lanaiolicamplesi era così di grande qualità che sottoil regno di Giovanna II di Durazzo (primi annidel ‘400), il tributo dovuto alla regina potevaessere pagato con l’equivalente valore inpanni lana.Le corporazioni che ruotavano intorno alla

commercializzazione dei panni lana avevanoa capo quattro uomini, uno per quartiere(superiore, inferiore, Nocella e Castelnuovo),che conoscevano l’arte e provvedevano aconvocare tutti i lavoratori sia per organiz-zarli e stabilire i tributi (una vera e propriacontrattazione sindacale), sia per proporrequelle cose necessarie per la buona riuscitadel prodotto nell’interesse di tutti. Proprio a questi quattro “capi” era affidatoil “Signo” o “Bollo” (con raffigurato lo stem-ma di Campli) con cui si marchiavano i pannilana per garantirne la qualità e la provenien-za. Una “marca” contro la contraffazione.

Tutte queste vicende si praticavano nella se-de della corporazione, vale a dire la nostraCasa dei Lanaioli. Sede dove si provvedeva-no, anche a registrare le decisioni intraprese,i contratti stipulati, le cariche corporative, atenere i registri, l’archivio e quant’altro eranecessario a livello burocratico per il buonfunzionamento della Corporazione e degliaffari dei ricchi borghesi che la gestivano.

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CC NN NNAnno VII - Numero 32 Luglio-Settembre 2009 pagina 4

Domenica 14 giugno si è svoltaa Mosciano Sant’Angelo, pressola località Costa del Monte, laquarta edizione della Festadell’Aria: manifestazione orga-nizzata dall’Avioclub Moscianocon lo scopo di avvicinare ilgrande pubblico all’usodell’“aria” come veloce via disoccorso, vigilanza e tutela.Alla manifestazione, infatti,hanno partecipato la Polizia diStato, la Guardia di Finanza, laCroce Rossa Italiana, laProtezione Civile e l’Elisoccorsodel 118. Sono state eseguitedelle esercitazioni di salvatag-gio umano e di spegnimentoincendio.Lo spettacolo prettamente sportivo, invece, èstato tutto incentrato sul puro divertimento.Straordinarie sono state le varie esibizioni chehanno visto protagonisti il LancioParacadutisti, gli Aereomodelli Accrobatici e ilParamotore Accrobatico (Butterfly Elicopter,Fly Castelluccio, Abruzzo Fly). Tutti sono stati col naso appiccicato al cielo econ il cuore in gola, durante le incredibili esi-bizioni aeree delle pattuglie acrobatiche“Walther’s Bad” e “Yakitalia”Le evoluzioni dei piccoli aerei hanno entusia-

smato il numeroso pubblico,formato prevalentemente dagiovani famiglie. Proprio ibambini sono quelli che si sonoentusiasmati maggiormente,tanto che a stento molti geni-tori sono riusciti a trattenerlidal giro turistico sull’elicotteroche ha concluso la Festadell’Aria.Il volo per l’uomo è stato unsogno atavico. Dall’antichità alRinascimento l’Umanità ha ma-nifestato il desiderio di volarecome mito: la leggenda di Icaroè emblematica.Per tornare alla nostra gioven-tù come non citare Peter Pan(di J. M. Barrie) l’emblema del

rifiuto di crescere, il simbolo dell’adolescenteche vuol fermare il tempo, che desidera rima-nere eternamente fanciullo. Per Peter Pan vo-lare è l’espressione del desiderio oltre ogni li-mite, la possibilità di osare, di essere libero. Diventare adulto comporta accettare il “limi-te” di crescere, ossia accettare la realtà di nonessere più bambini e quindi di non avere più ilprivilegio del sogno in piena libertà.A Mosciano, durante la Festa dell’Aria, i bam-bini e gli adulti hanno sognato insieme in“piena libertà”.

Simulazione di salvataggio ed esibizioni acrobatiche aeree

Festa dell’aria a Mosciano

curare il nostro giardino vuol dire prendersi cura delle nostre piccole gioie quotidiane. Affidarlo a mani esperte e appassionate vuol dire mantenerlo più duraturo e più bello.

Affida il Tuo giardino a

(con tecniche di tree climbing per alti fusti e palme)

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Padre Serafino: un uomo di Dio tornato a Dio di Nicolino Farina

Sabato 23 maggio scorso, presso l’ospedale diGiulianova, si è spento a 85 anni PadreSerafino Colangeli. Il frate cappuccino, nato inprovincia di L’Aquila ma giuliese di adozione,lascia un vuoto profondo nella città adriatica,ma anche un tesoro immenso d’amore, di soli-darietà e di cultura.Uomo straordinariamente tenace, grazie allaforza della sua fede, ha consegnato alla co-munità giuliese e all’intero Abruzzo istituzio-ni di grande pregio sociale e valore culturale.Per l’umile frate cappuccino, l’amore per gli al-tri si traduceva in una progettualità di cose con-crete. Alla sua parola di conforto e al tenerosorriso, che si faceva spazio tra la canuta barbaa cornice del viso illuminato dagli occhi chiari eindagatori, sapeva dare un seguito di concre-tezza formale. Mai stanco sapeva perseguirequello che per altri sembrava impossibile, supe-rando infinite difficoltà.Come non ricordare la Piccola Opera Caritas,inaugurata nel 1962 a Giulianova, nata con po-che lire e molta speranza, oggi divenuta unagrande struttura in grado di ospitare e seguirecentinaia di ragazzi affetti da gravi patologiepsichiche.La sua Fondazione Piccola Opera Caritas, neltempo è diventata un polo sociale e culturaleche si distingue in ambito regionale. Esempi so-no i laboratori della Cooperativa della solidarie-tà che con maestria, secondo tecniche di ergo-terapia, insegnano ai ragazzi con problemipsichici a realizzare ceramiche di magnifica fat-tura, così come lavori su pellami, cuoio, legno eimpegnativi mosaici apprezzati in Italia e all’e-stero. Innovativo è anche l’impianto per l’ippo-terapia e il giardino botanico nella ResidenzaSanitaria Assistenziale di Colleranesco.A livello culturale basta ricordare il Centro cul-turale “S. Francesco”, inaugurato nel 1984 inun’aula dell’Istituto psico-pedagogico diGiulianova. Nato come risposta fraterna aquanti avevano l’esigenza e il desiderio di arric-chire la propria preparazione culturale e affron-tare ricerche senza le spese di costosi viaggi epermanenze in biblioteche fuori del nostro ter-ritorio, oggi il Centro culturale ha oltre 25 milavolumi divisi in vari fondi dove spiccano quelli

dedicati alle discipline artistiche, alle scienze so-ciali e alla Patristica (gli insegnamenti cristianidei primi secoli elaborati dai Padri della Chiesa).I due piani della moderna struttura, dotata diefficiente tecnologia, sono aperti al pubbliconove ore il giorno. La Biblioteca “S. Francesco”,poi, è collegata alla Sala “Trevisan”, una struttu-ra polifunzionale usata per promuovere eventiculturali, mostre, concerti e convegni.A lui si deve anche la Biblioteca conventuale delSantuario dello Splendore. Entrata in funzione nel1995, grazie a un attento restauro architettonico,la Biblioteca dedicata al frate bibliografo CandidoDonatelli, oggi conta oltre 15 volumi dedicatiall’Abruzzesistica e alla storia dei Cappuccini. AllaBiblioteca “C. Donatelli” si affianca il Museod’Arte dello Splendore, voluto sempre da PadreSerafino e inaugurato nel 1977. Classificato di 1ªcategoria dalla Regione Abruzzo, il MAS, riccod’importanti e numerose opere d’arte contempo-ranea, ha ospitato mostre di livello nazionale e in-ternazionale.Aperto ai bisogni essenziali degli uomini del no-stro tempo, fine intellettuale e sempre ispiratodalla fede di Dio, Padre Serafino ha impegnatotutte le sue energie per la testimonianza della so-lidarietà, perché lui ha amato i semplici di cuore,gli umili, gli esclusi. È, però, una testimonianza lasua, intesa a far diventare questi “diversi” prota-gonisti del loro riscatto sociale.Il suo modo di essere decisionista e di perseguiregli obiettivi preposti, alcune volte l’ha portato incontrasto con i suoi collaboratori, ma la sua nonera mai arroganza o cocciutaggine, era semplice-mente l’unico modo per organizzare bene le cosenel rispetto delle necessità e risorse finanziarie. Voce dei senza voce, sempre al servizio degli“ultimi”, il frate cappuccino è stato un uomo di

Dio che ha saputo “costruire”, un uomo dipace dall’azione concreta, che con la cultura,la solidarietà e la Parola del Signore ha rottoil silenzio dell’indifferenza.Questo mecenate col saio, dall’aspetto umilee fragile, non si è arreso neanche quando 15anni fa, colpito da una meningite fulminan-te, rimase completamente sordo. Circondatoda un infinito esercito di giovani, uomini edonne di buona volontà, quest’umile co-

struttore di bene, lascia dietro di se non solouna struttura riabilitativa moderna e un percor-so culturale straordinario, ma un’immagine diamoroso servizio ai bisognosi che può tradursicome un vero concetto di bontà e pace.Addio Padre Serafino ora la gratitudine dei tuoiamici non ti arriverà attraverso volanti fogli dicarta, frettolosamente vergati, ma direttamen-te dal loro cuore.

Serafino Chiodi è il nuovo presidente dellaPro-loco città di Campli. Già vicepresidente,Chiodi sostituisce Gabriele Piotti elettoConsigliere comunale di maggioranza.Il direttivo dell’Associazione organizzatricedella sagra della porchetta rimane più o me-no invariato.

Serafino ChiodiPresidente della

Pro-loco

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CC NN NNAnno VII - Numero 32 Luglio-Settembre 2009 pagina 6

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FEMMINE 397 460 258 182 408 398 213 187 421 343 307 3574

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FEMMINE 273 349 206 123 309 297 132 128 293 217 227 2554

TOTALE 549 665 393 244 635 603 268 276 587 455 466 5141

CANDIDATOSINDACO

FRANCIONIAntonio

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CANDIDATOSINDACO

GIOVANNINI Gabriele

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CANDIDATOSINDACO

GEMINIANI Giulio

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CANDIDATOSINDACO

DI PAOLO Silvano

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Elezioni comunali: risultati

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CC NN NN Anno VII - Numero 32 Luglio-Settembre 2009 pagina 7

Dopo la competizione amministrativa 2009 che,come sempre , tende a lacerare la comunità, ri-tengo che Campli abbia bisogno di moderazio-ne che stemperi le durezze della campagnaelettorale e distrugga i semi della discordia.Il nostro paese necessita di maggiore coesionefra i cittadini, di superamento di personalismi,di collaborazione fra i membri della comuni-tà, le associazioni e le istituzioni, di condivi-sione di progetti comuni. Non dobbiamo dimenticare che a Campli l’op-portunismo e il vantaggio personale hannoportato il paese ad un grave degrado mate-riale e morale.Ritengo, pertanto, utile ed opportuno pro-porre alla riflessione le parole del CardinaleArcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi sul-la funzione e sul ruolo dell’Amministratorepubblico: “ L’Amministratore fedele e saggiodiventa servitore della Comunità. L’opera diservizio va svolta comunque , anche quandonessuno ci osserva né può valutare il nostrooperato.E’ infedele chi non sceglie onestà e giustizia,

chi le tradisce, chi mette in atto comporta-menti e azioni che, lentamente e nascosta-mente, tendono ad emarginare la personagiusta ed onesta e a dissuadere e scoraggiarecoloro che non si conformano al loro stile.La corruzione politica non è solo quella con-nessa con l’uso improprio ed illecito del dena-ro. E’ pure il non esercizio della politica daparte di chi dovrebbe esercitarla perché ha unruolo ed una funzione.E’ lasciare che il mondo vada casualmente quae là , anzi secondo i suoi oscuri disegni, senzacurarsi del fatto che il più debole inevitabil-mente soccombe.E’ cercare i poteri forti e privilegiare le allean-ze di chi conta. “Il mio auspicio è che i nuovi Amministratoriispirino la loro azione ad accortezza , buonsenso ed equilibrio, tenendo in debito contole esigenze dalla popolazione, mutuate an-che da Campli Nostra Notizie, che, con tena-cia, lavora da anni per portare il paese fuoridalle nebbie attuali.

Nino Di Emidio

Giustizia e onestà nell’amministrare

Per esempio abbiamo fatto una diffida all’im-presa che sta ripristinando il “ponte diMorge”, immediatamente sono ricominciati ilavori, fermi da mesi.Per il “ponte Ferretti”, pure sul torrenteFiumicino, entro l’estate prevediamo il raddoppio.Per il “ponte della Piotti”, ai piedi di Nocella, èprevisto l’allargamento con progetto dellaProvincia e finanziamento dell’Anass.Stiamo, intanto, verificando gli impianti sporti-vi. Abbiamo sollecitato l’impresa che cura i la-vori del bocciodromo di Piancarani: entro set-tembre vogliamo pronti 4 campi da gioco perpoter far disputare il campionato alle squadrepresenti sul territorio.D – Per il sociale cosa state facendo?Il tradizionale soggiorno termale per anzianilo riproponiamo, dopo l’interruzione delloscorso anno. Mentre per le manifestazioni esti-ve stiamo valutando: la volontà di riproporre il“Campli Festival” c’è, ma i tempi sono stretti e

le finanze mancano. Intanto abbiamo patroci-nato la manifestazione internazionale di palla-mano organizzata a Teramo. Ospiteremo lasquadra della Mongolia che disputerà aCampli due partite, una il 7 e l’altra l’8 luglio. D – Per migliorare il decoro urbano, visto lecondizioni del verde pubblico, state pensandoqualcosa?R – Nell’ambito di quanto già detto a proposito di“razionalizzazione” vogliamo utilizzare gli operaicomunali solo per le attività di manutenzione or-dinaria e non più per quella straordinaria. D – Il nostro comune è tra quelli con il redditopro capite più basso della provincia. Qualeaspirazione si augura per poter migliorare laqualità della vita sul nostro territorio?R – L’abbattimento della disoccupazione già afine anno; ristabilire l’organizzazione dellamacchina amministrativa; la realizzazione diun grande progetto per il sociale, uno dei pun-ti importanti del nostro programma.

Nicolino Farina

Gabriele Giovannini - SindacoMaurizio Di Stefano - Vice Sindaco eAssessore con delega: Ambiente eTerritorio - Politiche energetiche -Sicurezza - Problematiche Terremoto -Protezione Civile - Vigilanza Urbana Daniele Di Bonaventura - Assessorecon delega: Lavori Pubblici – Viabilità –ManutenzioneFabrizio Di Domenico - Assessore condelega: Finanze - Tributi - Bilancio -Sviluppo economico - PatrimonioMarino Fiorà - Assessore con delega:Rapporti istituzionali - Rapporti con ilterritorio - Immigrazione -Comunicazione - Sport e Tempo libero -Sviluppo patrimonio artistico, archeologi-co e culturale - Musei - Rapporto con lesocietà sportive - Gestione impianti spor-tivi e verdeDaniele Barbieri - Assessore con delega:Commercio - Industria - Artigianato -Attività Produttive - Servizi EcologiciSandro Mariani - Assessore con delega:Politiche giovanili - Formazione - Politicadella Casa - Edilizia Privata - Usi Civici -Parchi - Sviluppo della Montagna -Politiche energetiche - Informazione - SITVincenzo Cordoni - funzioni di compe-tenza in: Urbanistica - Cave - Cultura -Sagre - Spettacoli e TurismoGabriele Piotti - funzioni di competenzain: Anagrafe - Stato civile ed ElettoraleItalia Calabrese - funzioni di competen-za in: Politiche sociali - Associazionismo -Rapporti associazioni non-profitClaudia Ciarrocchi - funzioni di compe-tenza in: Affari generali - Pari opportuni-tà - Legale - Contenzioso - ContrattiFlavia Di Marco - funzioni di competen-za in: Trasporti - Pubblica Istruzione -Mense scolastiche - Refezione

Gli incarichi dei nuoviamministratori

DI LUIGI DANTECAMPLI - QUARTIERE EUROPA

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segue da pag. 1

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CC NN NNAnno VII - Numero 32 Luglio-Settembre 2009 pagina 8

01) CampovalanoGrande necropoli picena dal VIII al III secoloa.C. Ai lati della strada sepolcrale oltre cinque-cento tombe sono state esplorate dallaSoprintendenza Archeologica con la raccolta dipregevoli oggetti fittili, di ferro e di bronzo inparte esposti nel museo archeologico diCampli. Molte tombe a fossa sono inserite en-tro grandi tumuli. Molto interessanti i resti tro-vati nelle tombe dei principi che rivelano l’altolivello tecnico e organizzativo dei popoli italici.02) Campovalano centro abitatoSi rinvengono documenti archeologici di varieepoche che fanno presagire la presenza di in-sediamento duraturo. Ad ovest del centro sirinvengono strutture romane nonché la pre-senza di cisterna in calcestruzzo del diametrodi circa sei metri sulla via Vita Eterna. Presso lascuola elementare dallo scavo di un pozzo so-no venuti fuori numerosissimi mattoni riferibilia strutture ivi sepolte. 03) S. Pietro a CampovalanoUna epigrafe recita: DEIVO IULIO IUSSUP.R. STATUTUM EST LEGE RUFRENALa chiesa, che appare oggi nell’impianto roma-nico, presenta, riutilizzati, fregi longobardi co-me croci, rosette, ante di finestre e pezzi ditransenne.Nel 1986 la Soprintendenza BAAAS scopre,presso l’abside, resti di una struttura circolarecon blocchi di travertino con incassi a coda dirondine per ancoraggio e resti di strutture mu-rarie che vanno oltre il perimetro della chiesa.Nella chiesa si conserva un sarcofago tardo an-tico; presso la Soprintendenza ai monumenti siconservano delle transenne a treccia del VIII-IXsec. Intorno si rinvengono resti di abitato alto-medievale.04) Padischia di GarrufoSi rinvengono materiali riferibili all’età del fer-ro e altomedievale. Viene naturale collegare iltoponimo di questo sito con rocca Ischiana epiana d’ischia di Civitella del Tronto per i rife-rimenti al periodo Longobardo.05) Piana di GuazzanoSi rinvengono materiali d’epoca romana e alto-medievale nonchè resti di torre sulla sommitàdel colle posto ad Est dell’ampio pianoro.06) Il Colle presso BattagliaSulla sella si notano documenti archeologici ri-feribili all’età del bronzo, all’età romana e al-tomedievale in particolare resti di pavimento acoccio pesto e a spina pesce, olle frumentarie,ciotole, tegami vari, ceramica repubblicana avernice nera e ceramica imperiale aretina. E’ unsito tutto da esplorare. Presso il paese diBattaglia fu rinvenuto alla fine del XIX sec. untesoretto con una quarantina di tetradrammid’argento e vari conii. Sulla strada de il Colle di Battaglia un contadi-no parla di un convento e nell’area si notanoresti medievali come un’anfora ingobbiata in-vetriata monocroma e resti di lastricato antico.A settanta metri ad est di Battaglia a seguito diuna frana a monte di un tracciato viario è ve-nuto alla luce un livello antropizzato.07) Case dell’OrsoTrattasi con ogni evidenza di un insediamentorustico antico nel pianoro presso il cimitero.08) Piana dei morti di BattagliaVi sono i resti della chiesa altomedievale diS.Vittoria, dipendeva da S. Pietro aCampovalano e il Palma parla di strutture mu-rarie ed abside e varie costruzioni adiacenticon intorno 60 moggi di terreno.09) San TodaroSi rinvengono materiali riferibili all’epoca ro-

mana e a quella altomedievale.10) Case GrifoneA Sud di case Grifone oltre il fosso e sul dolcependio ben esposto si rinvengono materiali ri-feribili al periodo Romano e all’età del Bronzo.11) Ad est de Il ColleSu di un ampio pianoro si rinvengono numero-si documenti riferibil ad un ampio arco tempo-rale ancora da decifrare completamente. Conmolta probabilità i materiali sono riferibili al-l’epoca romana, altomedievale e forse persinoneolitica.12) S. Lorenzo di GarrufoIn questa contrada dovrebbe ricercarsi l’anticachiesa di S. Lorenzo a Canzano.13) GuazzanoNella facciata della chiesa di S. Maria è stata ri-murata un’epigrafe repubblicana: C. POMPO-NIUS / C.F. VI SARUS (d) .../ AEDEM. SICANEOforse appartenente ad un edificio di culto. Sisegnala la presenza di una colonna. Sono daindividuare le chiese di San Martino eSant’Angelo. A sud della chiesa si rinvengonocopiosi documenti riferibili al periodo proto-storico, romano e altomedievale.14) CollicelliViene segnalata presso case Camine la presen-za di una epigrafe L.FERONO L. L. SALVIO / Q.VEIDIO A. L. PHILOSITO ancora da localizzare.Ad Est di Collicelli esistono materiali riferibiliad un insediamento romano. In un terreno diproprietà della parrocchia di Roiano sono se-gnalati frammenti litici del Neolitico.15) RoianoSubito ad Est e a valle del paese sono venuti al-la luce materiali laterizi di una villa romana. Sisegnalano anche punte di freccia e raschiatoipresso il campo sportivo presumibilmente rife-ribili ad un preesistente abitato protostorico.16) S. Maria ad VenalisAncora in piedi la chiesa altomedioevale di S.Maria. A Sud della chiesa si rinvengono mate-riali romani e protostorici. Su fosso della Torree a valle del sito di Venalis si parla di resti difortificazioni e di un pozzo scavato per trovareun tesoro.17) Grotta S. EremoPresso la grotta vengono segnalati resti antichie medievali.18) Colle MelatinoA confine col comune di Teramo e sul versanteorientale si notano materiali riferibili all’epocaromana. Si notano anche tracce di muratureforse i resti del convento di S. Maria aMelatino. Nella parte teramana del colle ci so-no resti del castello, di un tempio e di un vil-laggio protostorico.19) S. BernardinoA nord-ovest del convento sono stati recupera-ti alcuni votivi fittili riferibili alla stipe di unsantuario dell’età repubblicana.20) Castelnuovo di CampliNel 1937 si segnala la presenza di una tombabarbarica, presso la porta di Castelnuovo vi erauna epigrafe dal seguente testo: (SEN. ALBA)NIUS C.F. MAXUM. Nel 1982 furono trovati re-sti di mura e due cisterne forse medievali.21) Case popolari di PaduliTrattasi con ogni evidenza di un insediamentorustico antico ove si notano tracce di livelli an-tropici con ceramica grezza, ceramica tornitaed invetriata, un fornello di pipa decorata evarie scorie di ferro. Si rinvengono frammentifittili, selci, ossa, carbone e conchiglie.22) Fonte Gagliano di FichieriViene segnalata la presenza di due epigrafi: a)VOCIA L.F. MAXUMA. b) AIEDA L.F. TERTIA SIBI

ET L.AEDIO/ M.F. PETRI NOVERNIAE T. F. MATRIriferibili a qualche insediamento romano. Lefonti del XIV menzionano la chiesa di SanCrisante a Gagliano ancora da rintracciare.23) MorgeSi conserva un’epigrafe funeraria dell’età ro-mana: SEX. POMPEIO SEX . F./ LAENATI. TRIB.SAB. ET/ POMPEIAE LIB. ANTHUSAE/ ET SEX.pEMPEIO SEX. LIB/ PERGAMO VETIEDA Q. LIB.DONATA CONCUB. SIBI ET SUIS/ INF. P. XVIII INAGR. P.XX.24) Colle San Martino di MorgeIn questa contrada dovrebbe ricercarsi l’anticachiesa di San Martino ad Moricem Nel 1324detta chiesa pagava le decime al capitoloAprutino e dopo il suo abbandono venne rea-lizzata la chiesa della Santissima Trinità su diun tempio romano.25) San Giovanni a MolvianoSono ancora in piedi alcuni tratti murari dellachiesa. Sorgeva qui l’antica abbazia dipenden-te da quella di San Nicolò a Tordino così comerisulta dalla bolla di papa Clemente III del1188. Tutt’intorno si rinvengono documentiarcheologici riferibili ad un isediamento roma-no ed altomedievale.26) MarrocchiAll’incrocio tra la strada Molviano - Palazzesi ela diramazione per Marrocchi si rinvengonomateriali riferibili ad un insediamento rusticoromano. La proprietà è della curia e pertinen-za di S. Giovanni.27) Ad nord di MarrocchiA monte della frazione si rinvengono materia-li quali tegoloni, ceramiche, resti di pavimentiin coccio pesto e a mosaico appartenenti aduna fattoria romana d’età imperiale.28) Sant’Andrea di FlorianoLa chiesa di Sant’Andrea dipendeva dall’abba-zia di Santa Maria di Montesanto. A nord delpaese a quota 170 circa sono stati trovati fram-menti fittili e ceramica ingubbiata graffita da-tabile fra il XIV e XV secolo.29) Il CastelloTrattasi di sito archeologico particolarmenteimportante per un’ampia continuità di insedia-mento. Se del neolitico ci sono ancora deboliindizi certamente il sito è stato abitato nell’etàdel bronzo, in epoca romana e altomedievale.Esistono i ruderi della chiesa altomedievale diS. Maria a Montino che nel 1324 pagava le de-cime. Il castello di Montino viene nominatonella mostra Normanna del 1279. 30) Masseria IannettiA nord della masseria ci sono i resti di un inse-diamento rustico romano. Sul terreno sono vi-sibili numerosi frammenti di laterizi, tegole,coppi, frammenti di dolii e ceramica comuned’età imperiale. Si rinvengono anche pesi datelaio piramidali, intonaco di capanna, doliicon orli svasati, ciotole globulari e carenate da-tabili alla fine dell’età del Bronzo e inizio etàdel Ferro.31) Masseria Laurenzi

Poco ed est della masseria sono stati recuperativari frammenti fittili d’età romana relativi adun abitato rustico. Il materiale recuperato si ri-ferisce all’età imperiale tra il II e IV secolo d.C.32) Colle S. VitoA detta del Palma su detto colle ci sono i rude-ri della chiesa di S. Vito. Sul versante Sud-Estdel colle si rinvengono resti romani.33) Colli di S. Maria a CampiglioTra Masseri e il piccolo villaggio di Campigliorecentemente raso al suolo, ci sono ancora ideboli resti della chiesa di S. Maria oggi sosti-tuita da una piccola cappella in cima al colle

Siti archeologici del comune di Campli di Domenico Di Baldassarre

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CC NN NN Anno VII - Numero 32 Luglio-Settembre 2009 pagina 9

sovrastante.34) PastinellaEsiste ancora anche se abbandonata la chiesa diSanta Maria ad Pretas. Il crollo del tetto e lepiogge stanno rovinando anche le murature.35) Pagannoni altoA monte della frazione ci sono i resti di SantaMaria a Pasteniano menzionata dal Savini nelCartulario con fonti del 1128. Presso la chiesa sirinvengono materiali quali tegoloni, ceramiche,resti di pavimenti in coccio pesto e a mosaicoappartenenti ad una fattoria romana d’età im-periale.36) San PatrignanoTrattasi con ogni evidenza di un insediamentorustico romano su cui sorgeva l’antica chiesa diSan Paterniano. Si rinvengono resti di pavimentiin coccio pesto, a spina pesce e a losanga, restidi anfore, ceramica aretina ceramica a vernicenera e documenti ceramici protostorici. Nel 891si parla di un casale nomine Ancariano e nel1324 la chiesa pagava le decime. Nello stesso si-to si rinvengono resti protostorici. Presso il pae-se di Piancarani si rinvengono documenti roma-ni e protostorici.37) Colle OttavianoSu detto colle dovrebbero emergere i resti delcasale nominato nel Cartulario del 891. Sito an-cora da verificare.38) S. Stefano di PiancaraniNel 1228, sotto gli svevi, la quarta parte del pa-trimonio della chiesa già tenuta dai signori diRipacannone passa al regio demanio. Da unabolla del vescovo Niccolò degli Arcioni del 1331la chiesa venne assegnata a Giovanna Jacobuzj.Nel 1476 Laura di Scorrano, sposandosi conGaspare Coluzj di Campli, gli portò in dote an-che S. Stefano Ancarani testè restituito al cultoda Francesco Mistioni. Dal librocensuale del1520 risulta che la chiesa pagava 10 denari.Oltre alla chiesa di S. Stefano restaurata nel1424 ci sono i resti di un villaggio romano. Sirinvengono resti di strutture, anfore, dolii, fram-menti di coccio pesto e di pavimenti a spina pe-sce, nonché fregi, cornici e grossi blocchi di tra-vertino. Entro la chiesa alla profondità di 60 cmè stato rinvenuto un pavimento romano in coc-cio pesto e un lacerto di muro utilizzato comefondazione. Nell’angolo della casa adiacente èstato rimurato un fregio con foglie di fatturatardo antico o longobarda.39) CesenàIn un cambio avvenuto nel 891 tra il conte apru-

tino Adalberto ed il vescovo Giovanni II si men-ziona Casale quod nominatur Cesenano... cumcasis, terris et vineis cum pomis et arboribus. Ilprediale romano fa pensare ad un insediamentorustico romano, ma potrebbe trattarsi anche diinsediamento altomedievale. Esisteva la chiesadi S. Lorenzo.40) Colle ArenarioA detta del Palma su detto colle ci sono i ruderidella chiesa di S. Lorenzo. Dal catalogo dei baro-ni risulterebbe la presenza del castello diArnaro. Nel 1921 furono trovate due fibbie d’ar-gento con incastonature di pietre dure e una fi-bula del periodo Ostrogoto. Il sito, ancora daesplorare adeguatamente, presenta resti muraried una cisterna, tutto intorno è cosparso di ma-teriali protostorici, romani ed altomedievali. Inbase In un pianoro più a valle e ad occidentedel colle si rinvengono materiali riferibili all’etàdel bronzo. Ancora più a valle presso casa DiPancrazio si rinvengono resti di una villa rusticaromana. A Castelnuovo di Campli sulla paretedella chiesa di S. Giovanni esiste una pietra diarenaria con la seguente iscrizione: 1511 NELCOLLO D’ARNARO / FU UN CASTELLO CONTRATEMPESTA/ UNA CROCE FUMESSA / ROTTA 1633DI NUVO RIMESSA.41) PaternoNel 1873, Nicolucci e Rosa scavarono una capan-na di forma ovale (m4x3,5) attribuibile alNeolitico sui terreni di Giuseppe Tonelli. Furonoraccolti ossa di animali, schegge ed arnesi in pie-tra, qualche nucleo di ossidiana e molti fram-menti fittili non torniti.42) CoccioliNel 1971 è stato parzialmente esplorato un sitodell’età del Bronzo medio (XIV-XIII). Sono statirinvenuti punteruoli in osso, lame in selce, unapunta di freccia, una forma in arenaria per fu-sione di asce in bronzo a margini rilevati e ab-bontante ceramica appenninica decorata.43) Piana a CanforaNella propaggine meridionale dell’ampio piano-ro si rinvengono materiali romani e protostorici.

ERRATA CORRIGENel numero 31 di CNN, a pag. 15, l’articolo“Castello di Arnaro” è stato erroneamente pub-blicato con il nome Domenico Baldassarre inve-ce che Domenico Di Baldassarre. La redazione siscusa con l’autore.

Il 21 maggio 2009 si è celebrata la GiornataMondiale UNESCO della Diversità Culturaleper il Dialogo e lo Sviluppo. Il DirettoreGenerale dell’UNESCO Matsuura, nelle cele-brazioni 2008, spiegava così il significato del-la Giornata: «La diversità culturale non si de-creta: si osserva e si pratica. Oggi dobbiamodare maggior riconoscimento al contributodella cultura alla comparsa di uno svilupporealmente sostenibile, rispettoso delle perso-ne e dell’ambiente, e posto a servizio del dia-logo e della pace. In questo modo saremo ingrado di recuperare il senso del nostro impe-gno collettivo nel promuovere la solidarietàintellettuale e morale del genere umano».Proprio per questi motivi il Ministero per iBeni e le Attività Culturali, insieme allaCommissione Nazionale Italiana UNESCO, hacelebrato la Giornata della diversità culturalecon un convegno dove è stato approfondito ilruolo dell’Italia nello sviluppo e nell’attuazio-ne della Convenzione per la protezione e lapromozione della Diversità delle EspressioniCulturali, approvata dall’UNESCO nel 2005 eratificata dall’Italia nel 2007.La Convenzione, infatti, rappresenta un ap-proccio innovativo e lungimirante, che per laprima volta riconosce ai prodotti delle indu-strie culturali uno status specifico che li carat-terizza nella duplice valenza di espressionidella cultura e opportunità di sviluppo eco-nomico, locale e sostenibile. Le implicazioniportate dall’attuazione concreta dellaConvenzione pongono interrogativi urgenti,rispetto ai quali il Governo italiano dovrà epotrà accreditarsi come interlocutore qualifi-cato nelle sedi del dibattito internazionale, instretta collaborazione con le amministrazionilocali e la società civile, con una nuova atten-zione alle dinamiche del mondo produttivo.Tutti guardano all’Italia come all’emblemadel Patrimonio Culturale dell’Umanità e il no-stro Paese, lungi dall’accontentarsi del prima-to della propria storia culturale, ha il doveredi tornare ad essere un punto di riferimentoper le sfide del futuro.Per ulteriori informazioni [email protected]

Francesca Farina

UNESCO: diversità culturale

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CC NN NNAnno VII - Numero 32 Luglio-Settembre 2009 pagina 10

Ancora non si riesce a capire chi nella doloro-sa vicenda del terremoto aquilano sta inzup-pando il biscotto, malgrado le promesse diNapolitano, Bertolaso & C. Avvertimenti come“guardiamoci dalla Mafia” e simili lasciano iltempo che trovano perché in un modo o nel-l’altro la Mafia avrà una buona fetta dei fi-nanziamenti attraverso i centinaia di canaliattraverso i quali fluirà il denaro contante.Come lo ha già fatto in anni poco indietroproprio a L’Aquila (Università e Ospedale!).Giurateci. Ma non è questo il punto, e tutti losappiamo, inutile nasconderci, come al solito,dietro a un dito! E vi voglio narrare tre espe-rienze personali. Nel 1945, appena finita laguerra (in Sicilia finì nel 1943!) nella piazza S.Antonino di Termini Imerese, di estensionecirca quattro volte Piazza Martiri (tanto perdarci le dimensioni) esistevano delle case dilegno, fitte fitte, dove stanziavano almenouna cinquantina di famiglie. Chi erano?Ricordo da bambino questa baraccopoli fati-scente, le case sopraelevate di circa un metroda terra (come palafitte) con sotto ogni spe-cie di rifiuti che stanziavano da chissà quantianni. Erano i nipoti dei terremotati di Messinadel 1908. Allora non sapevo cosa fosse un ter-remoto. Le baracche sparirono poco dopo laproclamazione della Repubblica tra il 1947 e il’48. Nell’89 poi ho visitato Gibellina, rasacompletamente al suolo dal terremoto delBelice del ’68, ricostruita in un sito poco di-

stante e divenuta unMuseo di Arte Modernaall’aperto. Ma era irrecu-perabile. Una terza esperienza èdatata al 1996, quandoandai come inviato dell’Araldo Abruzzese alConvegno della FISC aUdine. Due giornate, do-po la prima a Udine, sisvolsero una a Gemona eun’altra a Venzone, i dueborghi rasi al suolo dalterremoto del 1976. Eranopassati appena venti annied ho visto il miracolo:Gemona e Venzone eranostate ricostruite pietra supietra, tali e quali eranoprima; solo poche tracce del terremoto eranostate lasciate “a campione” come memoriastorica. Non parliamo di Cividale, che già nel90, quando andai a visitare la Mostra suiLongobardi, era in piedi, come se nulla fossesuccesso. Come mai la burocrazia “dai piedi dipiombo” aveva fallito? E’ presto detto, i durifriulani, si erano rimboccati le maniche e nonavevano atteso la manna dal cielo, come gliIrpini del 1981.Tre modi “operandi”: il primo “tira oggi cheviene domani”, aveva visto passare i dopo-

guerre mondiali (prima eseconda), il ventennio fasci-sta e tanto altro. Il secondoa venti anni di distanza unaricostruzione totale, perchèpiù comoda, e visto cheGibellina non aveva alcunaemergenza storica degna disalvaguardia; il terzo quelloche radica i cittadini allapropria terra e alla propriastoria. Ma l’Aquila, che finefarà? Profeti di catastrofihanno lanciato la carota al-l’asino, ricostruiamol’Aquila altrove, comeGibellina! Magna tu chemagno io. Ecco allora lozampino delle tante mafiepresenti in Italia: tutte vive,

vegete ed efficienti nonostante i colpi che lapovera “polizia” di Stato ogni giorno infieri-sce. Ma siamo matti? L’Aquila va ricostruitacom’era, con le dovute precauzioni, come inFriuli! Abbandonare Collemaggio? e S.Bernardino? e il Forte Spagnolo e tutte le al-tre emergenze storiche? A chi fa comodo taleidiozia? Ricordiamoci che, come dice ilVangelo, “i figli delle Tenebre sono semprepiù accorti dei figli della Luce”. I figli dellaLuce è ora che diventino “furbi. La furbizianon è peccato. Restauratori, all’opera!

Terremoti... e terremoti di Giovanni Corrieri

Il terremoto che ha scosso l’Aquila lo scorso 6aprile è un evento che ha colpito moltissimoprofondamente tutti gli italiani e stupefacen-te è stata la reazione, pronta e generosa, diquanti si sono mobilitati attivamente per la ri-costruzione. Sicuramente tutti ricorderanno lagiovane Marta Edda Valente, estratta viva do-po 23 ore trascorse sotto le macerie di unapalazzina aquilana. E’ uno dei simboli dellavita che vinto contro la furia della natura e havoluto, insieme al suo grup-po di amici del liceo, fonda-re un’associazione culturaleper ricordare Federica eSerena, le sue due compa-gne morte sotto le macerie.Ho avuto il piacere di cono-scere due giovani rappresen-tanti di questa associazione,Elena Di Tommaso e MatteoDi Giacomo, per capire benequali sono i loro obiettivi. Elena, quando nascel’Associazione CulturaleFederica & Serena?L’Associazione Federica & Serena nasce il 22maggio 2009 dall’iniziativa dal nostro gruppodi amici, principalmente ex compagni di classedel Liceo Scientifico di Teramo, molto legati aMarta e alle sfortunate Federica e Serena. Qual è il vostro scopo principale?Lo scopo principale dell’associazione è quellodi mantenere vivo il ricordo di due ragazzesplendide, Federica Moscardelli e SerenaScipione, entrambe studentesse di medicina,che a soli 24 anni sono state sottratte alla vi-ta, alla famiglia e alle amicizie a causa del ter-

remoto. Desideriamo organizzare ogni annoeventi culturali e manifestazioni per dare so-stegno ad associazioni umanitarie e dare unamano per la ricostruzione de L’Aquila, devol-vendo tutto il ricavato.Quali sono i progetti in cantiere?I progetti in cantiere sono molti, alcuni hannogià trovato realizzazione, ad altri stiamo lavo-rando con grande impegno. Abbiamo già al-lestito banchetti per la raccolta fondi in varie

piazze teramane e stiamo organizzando mo-stre fotografiche e tornei di pallavolo. Il piùgrande obiettivo, per quest’anno, è quello diorganizzare un concerto staffetta nel mese disettembre, in cui sarà possibile ascoltare arti-sti anche molto famosi, donando l‘incasso afavore della ricostruzione post-terremoto.Quali sono i risultati di cui andate più orgo-gliosi?Sicuramente ci riempie di gioia il fatto di averriscontrato una profonda attenzione ed unimpegno lodevole innanzitutto da parte degliamici, ma anche da coloro che non hanno co-

nosciuto personalmente Federica e Serena.Basti pensare che non appena abbiamo fon-dato il gruppo su Facebook abbiamo avuto, inpochissimi giorni, più di 1900 adesioni. Quindiche dire se non ringraziare infinitamente tut-te queste persone?Matteo, quali sono le vostre preoccupazioniinvece?La domanda che mi pongo è se riusciremo avedere, dopo i nostri sforzi, gli stessi sorrisi di

Federica e Serena anche sui volti dicoloro che stiamo cercando di aiu-tare. Riuscirà la nostra farfalla,simbolo dell’associazione, a conti-nuare a volare sempre più in alto?Al momento abbiamo come allea-ta la nostra voglia di fare ed il de-siderio di aiutare gli altri, uniti nelricordo di due persone importanti.Elena, tu hai qualche perplessitàinvece?La domanda che mi faccio è se lanostra idea possa essere gradita aFederica e Serena e sono sicura che

la risposta è affermativa! La conoscenza pro-fonda delle loro passioni, della loro determi-nazione, del loro donarsi completo e gratuitoagli altri, della loro bontà d’animo, mi rendo-no certa del loro consenso. La voglia e l’ener-gia che mi spingono a tenerle vive nel ricordo,sono la motivazione che mi fortifica, non-ostante il gran vuoto che mi hanno lasciato!Un in bocca al lupo caloroso all’AssociazioneCulturale Federica & Serena, per informazioniaggiuntive si può visitare il sito , chiamare alnumero 328.90.89.224 o scrivere una mail [email protected].

Associazione Federica e Serena di Luisa Ferretti

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CC NN NN Anno VII - Numero 32 Luglio-Settembre 2009 pagina 11

Ad Atri, città d’arte dell’Abruzzo, si apre, dal 18giugno 2009, una rassegna internazionale dedi-cata al giornalismo d’inchiesta diretta da ToniCapuozzo. La prima edizione dell’Atri Festival siapre con eventi, incontri, workshop, inaugura-zioni e prosegue fino al 18 agosto 2009 conmostre fotografiche e installazioni.Reportage. Immagini, parole, storie promossodalla Città di Atri in collabo-razione con Regione Abruzzo,è una rassegna di respiro inter-nazionale.Nelle prime quattro giornate,inaugurazioni di mostre, sera-te, spettacoli e incontri tratte-ranno il tema del Reportagenei suoi molti aspetti: dalla fo-tografia al giornalismo TV, dalcinema alla carta stampata,dalla radio ai new media. Il programma è stato aggiornato al fine di darespazio e attenzione alle tragedie umane collet-tive legate al terremoto. Per questo, il pro-gramma finale comprende mostre e incontri sultema del terremoto e sul racconto foto-giornal-istico delle catastrofi. Il tema di questa prima edizione è “La pelle”(sviluppato da 18 autori) cioè contatto, ma an-che contrapposizione, sofferenza, identità, mu-tamento.L’obiettivo della manifestazione è sottolineareattraverso il confronto fra le diverse realtà na-zionali, la necessità di mantenere un’intensa eseria attività di giornalismo d’inchiesta, in qua-lunque delle sue forme. Raccontare, con le im-

magini, con le parole, con i suoni, ciò che si è vi-sto con i propri occhi, vissuto sulla propria pelle,ha un valore inestimabile.Il reportage, oltre ad avere un ruolo centralenell’informazione in senso strettamente giorna-listico, contribuisce alla comunicazione, al dialo-go, alla conoscenza e alla comprensione. In calendario, sei grandi mostre fotografiche

che saranno inaugurate il 18giugno, tre tematiche e tre de-dicate a singoli autori.Così si esprime Toni Capuozzo,in un’intervista: «Il guaio peg-giore dei giornalisti è il confor-mismo, l’indipendenza ognunose la trova, se vuole. In Italiatroppi di noi sono militanti, ilche può anche andare benequando la militanza è eviden-

te, come Fede e Santoro, ma non lo è piùquando l’appartenenza politica è più nasco-sta».Oggi il giornalismo d’inchiesta è sopraffatto daun giornalismo più frivolo, soprattutto nellacarta stampata. È una questione di costi. Per leaziende è molto più economico fare un pezzoal telefono che inviare un giornalista. I giornalisi fanno con le notizie delle agenzie, i settima-nali copiano i quotidiani, la tv attinge un po’dappertutto, inoltre si tiene conto di quello chepiace alla gente per avere più consensi (e introi-ti), con il rischio che la realtà diventa semprepiù virtuale.Il giornalismo locale è, probabilmente, la partepiù sana della categoria, perché in esso c’è un

contatto diretto con il lettore e le agenzie d’an-no pochissime notizie di carattere territoriale.Il Festival di Atri aiuta a capire l’importanza delgiornalismo di reportage, anche fotografico,oggi sempre più dimenticato a favore di articolidi gossip che comunque “tirano” sui quotidia-ni, settimanali e televisioni.

Anna Farina

Atri Festival Reportage: immagini, parole, storie

Aut. Tribunale di Teramo - Registro Stampa n° 477 del 10/12/2002

Direttore ResponsabileNicolino Farina

e-mail: [email protected]

Direzione e RedazionePiazza Vittorio Emanuele II, 3 - 64012 Campli (TE)

Periodico dell’Ass. CAMPLI NOSTRAPresidente Francesco D’Isidoro

CollaboratoriAntonio Alleva, Stefania De Nicolais,

Giorgio Di Pancrazio, Anna Farina, Francesca Farina,Luca Farina, Luisa Ferretti, Maurizio Ferrucci,

Eugenia Petrella, Carla Tassoni

La direzione si riserva di apportare modifiche cheriterrà opportune. Gli originali non si riconsegneran-no. La responsabilità delle opinioni resta personale

anno VII, numero 32, Luglio-Settembre 2009 (chiuso il 1° luglio 2009)

Distribuzione gratuitaServizio di fotocomposizione e stampa

GISERVICE s.r.l. Teramo

CC NN NNCAMPLI NOSTRA NOTIZIE

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CC NN NNAnno VII - Numero 32 Luglio-Settembre 2009 pagina 12

Durante la manifestazione “Sagra &Profano”, in pratica la nona Sagra del Tartufoorganizzata a Campovalano dall’8 al 12 lu-glio, è allestita una mostra antropologica sul-le biciclette da lavoro utilizzate dagli artigianiche esercitavano la loro attività in modo am-bulante. La mostra curata dall’AssociazioneCampovalano Viva, intitolata “Mestieri su dueruote”, è esposta in un ampio locale sito vici-no la piazza principale del borgo camplese.Le biciclette espostesono della collezio-ne “Bric A’BracMobili d’Arte” deifratelli Olivieri diFermo.Quelle esposte sonobiciclette dei primidecenni delNovecento, attrez-zate minuziosamen-te per facilitare almassimo l’attività la-vorativa ambulantedi tanti artigiani elavoratori. Comparecosì una straordina-ria varietà di bici-clette come: la bici-cletta da barbiere,che oltre al piano dalavoro comprensivodi specchio e porta-sciugamani, traspor-ta persino la sediasu cui deve sedere ilcliente, è attrezzatacon cassettiere in cuisono riposti tutti gliattrezzi del mestie-re; la bicicletta delcantastorie con i di-versi strumenti musicali che l’artista deve suo-nare contemporaneamente; la bicicletta delmaestro elementare con la lavagna, l’abbece-dario, il pallottoliere e le lettere dell’alfabeto

di legno; la bicicletta del pescivendolo, attrez-zata persino per impanare e friggere il pesce.Straordinarie sono quelle dell’arrotino, del-l’ombrellaio, del disinfestatore, del pastaio,del fotografo, del lucida coltelli, del panettie-re, del saponiere, del gelataio, del facchino,del venditore d’olio, dell’acchiappacani, delvenditore di sale, dello smielatore, del corda-ro, del maniscalco, del ciabattino, del vendito-re di castagne e caldarroste, del veditore di

lupini e fave, dellospazzacamino, delvenditore di ceste,dell’impagliatoredi sedie, dell’idrau-lico, del venditoredi carbone, del fi-latore, del decora-tore e installatoredi carta da parati,del lattaio, delnetturbino, delpompiere, del ca-rabiniere.Immancabile èquella del santa-rellaro col suo ba-gaglio d’immagi-nette sacre,corone, medagliet-te e spille.Particolarmenteemozionante èquella dello “sciu-scià”, il lucida scar-pe: una piccola bi-cicletta perbambino ma da la-voro. Ma tanti altriartigiani e vendi-tori si sono inge-gnati ad attrezza-

re e modificare la bicicletta per esercitare almeglio la loro attività ambulante.La bicicletta è nata nel primo ventenniodell’Ottocento per lo svago e il divertimento

delle persone agiate. Lo sport l’ha resa popo-larissima nei primi anni del Novecento. Lafunzione pratica e la straordinaria versatilità,dall’ultimo ventennio dell’Ottocento fino aglianni sessanta del Novecento, ha reso questofacile mezzo di trasporto lo strumento più fi-dato e utile di tantissime categorie di com-mercianti, lavoratori, artigiani, uomini di soc-corso e militari. In questo arco di tempo atutti ha facilitato il compito di spostarsi, senzacosti aggiuntivi, e trasportare lo stretto ne-cessario per praticare la propria attività com-merciale o artigianale. A differenza del car-retto ha una mobilità, velocità e praticitàestremamente superiore. A differenza del ca-vallo, mulo o asino, non “consuma” niente. La bicicletta racchiude in sé la genialità del-l’uomo e la semplicità del principio di funzio-namento: un sistema a pedali, la trasmissionea catena e le due ruote. Per la gente bisogno-sa e industriosa, la bicicletta, diventa il “caval-lo dei poveri”: un innocente veicolo a dueruote mosso dalla forza dei muscoli che ha la-sciato un solco indelebile nella storia dell’u-manità.

Mostra di antiche biciclette da lavoro alla Sagra del tartufo di Campovalano 8-12 luglio 2009

“Mestieri su due ruote” di Nicolino Farina

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CC NN NN Anno VII - Numero 32 Luglio-Settembre 2009 pagina 13

Il culto di San Pancrazio è molto antico ed èdiffuso in molte parti d’Europa. Oltre che inItalia il suo culto lo troviamo in Belgio,Francia, Paesi Bassi, Svizzera, Germania e per-fino in Inghilterra. La sua figura è quasi leg-gendaria e non risulta nella DepositioMartyrum stilata nell’anno 364, data abba-stanza vicina alla sua narrata vicenda terrena.Secondo una biografia formatasi molto tardiSan Pancrazio era nato in Frigia da genitoripagani nel periodo compreso sotto il manda-to degli imperatori romani Valeriano eGallieno (253/260 d.C.). Rimasto ben presto or-fano fu protetto dallo zio paterno Dionigi, chelo condusse a Roma ancora giovinetto, perprendere possesso del patrimonio ereditatodal padre. Giunti a Roma, Dionigi lo fece in-contrare con Papa Cornelio (251/253) che loconvertì al cristianesimo e lo battezzò. Comegià si nota dalle date sopra riportate vi è unadiscrepanza cronologica in quanto la sua na-scita risulterebbe posteriore all’incontro conPapa Cornelio. Intanto lo zio Dionigi muorepoco dopo. La vicenda biografica si complica ulteriormen-te, perché, come riportano le cronache, a sè-guito dell’Editto di Diocleziano (303 d.C.)Pancrazio fu arrestato perchè cristiano ma cheper la sua iovane età (15 anni) gli fu salvata inun primo momento la vita, sempre che aposta-tasse la sua fede. Si dice che Diocleziano stessolo avesse invitato all’apostasia, ma che egli ab-bia rifiutato e così gli venne confermata lacondanna a morte. Indi venne decapitato sullavia Aurelia e il suo corpo fu raccolto da unasanta donna di nome Octavilla che ne curò lasepoltura. Sul luogo del martirio sorse ben

presto una chiesa e il culto di questo indomitomartire si diffuse ben presto. Anche in questo punto esistono delle discre-panze cronologiche in quanto se Pancrazio eranato sotto il mandato di Valeriano e Gallieno,nell’anno 303 non poteva avere quindici anni,ma almeno 50. Comunque la sua immagineiconografica è quella di un giovinetto e cometale è uno dei Santi protettori delle associazio-ni giovanili, come l’Azione Cattolica. Ma la vicenda complicata non finisce qui.Pancrazio, nelle immagini tramandate attra-verso i secoli, viene rappresentato, oltre checome un giovinetto e con la immancabile pal-ma del martirio, con in mano una spada, che siriferisce all’oggetto che ne ha provocato lamorte. Questa “arma” è stata in séguitoscambiata per un attributo del Santo per cui inmolte zone èè stato rappresentato in vestitoda soldato romano (cosa che lui non è maistato): nella sua “apoteosi” dipinta daVincenzo Baldati nell’arco trionfale di SantaMaria in Platea, oltre all’abbigliamento milita-re del Santo, si nota un angioletto che gli por-ge l’elmo (improprio) e un altro la spada (chenon è un attributo militare, come specificatosopra, ma lo stumento del suo maertirio). In una tela del sec. XVIII, in mio possesso, SanPancrazio volge gli occhi al cielo con in manola palma del martirio (il simbolo bernardinia-no - IHS - che si vede in alto a sinistra è unaaggiunta posteriore, e quindi apocrifa), ed an-che qui è presente alle sue spalle l’angiolettoche gli regge l’elmo. Questa trasposizione diattributi ha fatto si che che in Germania SanPancrazio sia stato eletto addirittura protetto-re dei Cavalieri Teutonici.

San Pancrazio, tra storia e leggenda

50 anni dallo sbarco sulla luna20 luglio 1969 ore 21,56 (ora di Houston in USA – in Italiaore 4,56 del 21 luglio) l’astronauta Neil Armstrong escedalla navetta spaziale Apollo dell’Agenzia SpazialeAmericana (NASA) e posa il suo piede sulla polverosa su-perficie della luna. Dirà: «È un piccolo passo per un uomo,ma un grande balzo per l’umanità».

A Floriano di Campli, il 28 giugno scorso, siè celebrato il 50° anniversario di PadreMario Marroni, missionario oggi parroco aPagliare del Tronto.Il parroco ha voluto festeggiare il suo 50°anno di sacerdozio nel luogo natio e nellastessa chiesa di S. Andrea Apostolo, anticotempio cristiano testimone della sua primamessa. Accolto con fraterno amore dai suoicompaesani ha ricordato loro il valore delsacerdozio. Durante la cerimonia donMario ha ricordato con un filo di commo-zione la madre che durante la sua messanovella, all’atto della Comunione, lo bene-disse e fu grata di donare a Dio il suo gio-vane figlio. Con don Mario hanno concele-brato don Aldo, attuale parroco di S.Onofrio e Floriano e don Giovanni Bruni ilprimo parroco di S. Onofrio. Alla cerimoniaerano presenti l’assessore Marino Fiorà e ilVicesindaco Maurizio Di Stefano. Dopo loscambio di doni la comunità florianese haofferto a tutti i presenti un lauto rinfresco.

50° di PadreMario Marroni

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• ritiro veicolo• auto di cortesia• gestione sinistri consulenza r.c.a. all service

P O E S I A

piove da quattro giorni senza tregua crescono i fiumi

dio quelle traversine di quercia accatastate da un tempounivano i binari ora mostrano dimesse gli spacchi delle stagionidicono qualcosa di vero intorno alla vita

magari sul resto.

Molti passano da questa sala e da qui io distinguoche lo fa per scaldarsi d’inverno da chi aspettada chi ha il bisogno di confondersi con gli altri

chi da qui sente meglio il fiume che scorre.

Qualcuno inganna il tempo con un solitarioun bel quotidiano piegato con cura sulle ginocchia e poi smazzatedi carte un pò logore rimediate da una buona passata di borotalco

(rito dei poveri sulle Masenghini con il bollo di Stato sull’asso di denari)

Ma se riavvolgo i fotogrammi Maurice ci sento una fisarmonicaun’aria di Smetana buona pour les menages aux chevaux de boisviene dalla tua stanza di sopra

dice che ci è stato dato ciò che si deve all’ospiteun passaggio tra i destini delle anine

tra il dolore innocente e l’amore

l’osmosi della creazione

SALA D’ATTESA REFRAIN

Raymond André

In occasione dei Giochi del Mediterraneoche si svolgono a Pescara, si è organizzatauna mostra storico documentaria di grandeinteresse culturale, sportivo e sociale.“Luoghi, protagonisti e forme dello sportin Abruzzo – la memoria narrata” è il titolodella mostra organizzata a Pescara nell’exAurum – Sala Michetti, dal 24 giugno al 31agosto 2009.La dott.ssa Rosaria Di Rienzo, dellaSoprintendenza Archivistica per l’Abruzzo(Pescara) ha curato l’evento culturale patroci-nato dagli assessorati alla cultura del Comunee della Provincia di Pescara, dal Ministero peri Beni e le Attività Culturali (SoprintendenzaArchivistica per l’Abruzzo) e dall’Universitàdegli Studi di Teramo (Dipartimento di storiae critica della politica).L’orario di apertura della mostra è il se-guente: dal martedì al sabato 9,30 - 13,00 /17,30 - 22,30; domenica 17,30 - 22,30; lune-dì chiuso.Per le visite guidate gratuite c’èbisogno di prenotarsi ai seguenti numeri:085.6920012/085.4549508 o contattare leseguenti e-mail:

[email protected]@comune.pescara.it

Alla mostra è presente anche una sezionedella storia della Pallacanestro camplese acura del nostro Direttore.

Sport e cultura ai Giochi del Mediterraneo

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Campli è sempre più rappresentata dalsuo prodotto culinario principe: la por-chetta.A Milano, la porchetta del maestro por-chettaio camplese Salvatore D’Angeloha allietato il palato dei partecipanti al-la manifestazione “Chiostro in Fiera -Mostra Mercato dell’alto Artigianato”.In pratica la Pro-Loco Città di Campli elo Slow Food, attraverso il delegatoRaffaele Grilli, l’ha proposta per unconnubio enogastronomico ardito, colseguente tema “Porchetta degli antichi

statuti di Campli accompagnata dallebollicine di Valdobbiadine”.Un’altra iniziativa, questa volta di gran-de valore sociale, è stata quella intra-presa da Angela Vanni che è riuscita aportare, nel mese di giugno, a titologratuito, la Porchetta di Campli in unadelle tendopoli dei terremotati diL’Aquila.Le quattro porchette sono state realiz-zate dai maestri porchettai camplesidella famiglia Cappuccelli, che in partehanno contribuito alla donazione.

La porchetta camplese in evidenza

Sabato 9 maggio 2009 alle ore 18.00 pressol’ufficio turistico del comune di Campli è statoufficialmente presentato il nuovo libro diNicolino Farina, intitolato “Campli città deimusei”, alla presenza del docentedell’Università di Teramo professor AdelmoMarino Pace, direttore dell’Istituto Abruzzesedi Ricerca Storica e del decano dei giornalistiabruzzesi Giovanni Verna, per anni direttoredi Rai 3 regione.Giovanni Verna fa una considerazione sul tu-rismo: «elemento primario della vita socialeed economica perchè ci aiuta a conoscere, ap-prezzare, qualificare e sfruttare il territorio.Una guida di qualità, quindi, è un elementoessenziale e primario per un turismo funzio-nale e razionalizzato. Quella dell’amicoNicolino, cultore come mio figlio della storialocale, è una guida completa, dove non man-ca nulla nella storia, nell’elenco dei monu-menti, nelle tradizioni. L’autore è un esperto,Continua Verna, perchè ha scritto sempre diqueste cose, lavora nel campo, si è sempre in-teressato di cultura teramana e abruzzese.Scritta in modo impegnativa, nelle paginedella guida si sente la professionalità dell’au-tore. Meritevoli sono, però anche le numero-sissime foto, sempre di grande qualità, che dasole danno l’idea delle qualità peculiari di

Campli. Questa è una guida che avevo sempresognato per la mia città (Atri), una guida cheha trattato in maniera doviziosa anche tre ar-gomenti, spesso citati in modo superficiale:l’enogastronomia locale, il mercato settima-nale, e le case patrizie. Impeccabile è, poi, ladisquisizione storico conoscitiva sul Parco e ilMuseo Archeologico». Adelmo Marino Pace si complimenta con l’au-tore perchè «scrive e si muove con grande ca-pacità, prima di dire e scrivere qualcosa la ve-rifica. Questo è importante perchè spesso siincontrano delle cose fantasiose e poco credi-bili». Il professore come, esempio, legge alcu-ni passi su Campli di una Guida turistica pub-blicate da una grande casa editrice nazionali.«La guida si pone a termine di un secolo ditentativi, progetti e iniziative per dare aCampli e all’Abruzzo una guida storica», pro-segue il professore che cita prima il tentativodell’editore teramano Giovanni Fabbri del1908 che prevedeva un guida sull’Abruzzo di-visa in 11 volumi dal costo di 5 lire a volume,poi la guida filmografia (un documentario)del 1911 da realizzare dal teramano LuigiMorone dell’Abruzzo film. Iniziative non an-date in porto, come altre in seguito. «PerCampli e l’Abruzzo ha nuociuto una certamarginalità storica. Le uniche conoscenze del-

la regione sono affidate a quanto scrivono vi-sitatori stranieri. Continua Marino Pace, unsolo personaggio si è occupato dell’Abruzzorealizzando una guida di storia, costume, tra-dizioni, fauna, flora e cosi via: Enrico Abatenel 1908. Ma anche questa volta Campli è ci-tata marginalmente perchè la guida ha l’im-postazione da “escursionista”. Nessuno pub-blica un volume, per dire “vieni a vedere”.Nicolino, che tratta queste cose, le sa, le vede,le registra e le interpreta. Molto apprezzabileè, infatti, il suo modo di trattare tutti gli ar-gomenti con riferimenti e date. Straordinari,sotto questo aspetto sono i capitoli suiCavalieri di Malta, i segreti della Porchetta ele Neviere di Battaglia».Michele Carrelli, amministratore dellaGiservice editrice della Guida, ringrazia l’au-tore per le sue qualità storiche e fotografiche,un mix di intenti che ha permesso di realizza-re un prodotto di grande qualità. La guida èla prima di un progetto editoriale importantee di grande impegno finanziario che prevedel’uscita di guide sulle località più importantidel teramano. Per informazioni e prenotazioni si può contatta-re l’editore Giservice, con sede in via delBaluardo, 10 a Teramo, chiamare lo 0861.250299o scrivere una mail [email protected]

Presentata “Campli Città dei Musei” di Luisa Ferretti

Carni bovine ed ov ine nostrane . Insaccat i e sa lumi d i produzione propr ia . Porchet ta

PORCHETTA TIPICA CAMPLESE

CC NN NN Anno VII - Numero 32 Luglio-Settembre 2009 pagina 15

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