CAMPARE CENT’ANNI - Sito ufficiale della Società … · a basso indice glicemico. Se si...

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GIOVEDÌ 22 GENNAIO 2015 a cura di STEFANO TAMBURINI

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diCinziaLucchelli

Cent’anni e non sentirli. Èquesta la vera sfida della ricercascientifica, ora che il traguardodel secolo è all’orizzonte. Chi na-sce oggi in Italia può sperare divivere fino a 84,8 anni, se donna,fino a 79,8, se uomo. All’iniziodel Novecento l’aspettativa di vi-ta era di appena 47 anni. Nell’an-tichità chi raggiungeva i 40 erafortunato.LalineadellasperanzaL’incremento si è registrato dal1840 ed è stato di tre mesiall’anno, fino a oggi. Una cre-scita costante e globale, comu-ne a paesi poveri e ricchi, resi-stente in periodi di guerra e diepidemie, sostenuta, tra i tantifattori, dal calo della mortalitàinfantile, dalle vaccinazioni ob-bligatorie, dall’introduzione de-gli antibiotici. Non manca chine preannuncia l’arresto, comeJay Olshansky, dell’universitàdell’Illinois a Chicago: è convi-to che finora abbia inciso so-prattutto il calo della mortalitàinfantile, molto diminuita.Non ci sarebbe più margine,preannuncia. Ma finora la lineadella speranza ha continuato lasua strada in salita e ci ha mes-so di fronte a un dato di fatto:vivremo di più.Qualè il traguardo?Il limite biologico a cui potrem-mo arrivare, in assenza di ma-lattie, è di 120 anni. Soglia checoincide con l’età della donnapiù longeva al mondo, tra i casidocumentati: Jeanne Cal-ment, francese, morì nel 1997 a122 anni.Formuladella longevitàQual è il segreto per vivere cosìa lungo? Ricette sicure non cene sono. Non si sa esattamentequanto contino i geni e quantoinvece lo stile di vita e l’ambien-te. Secondo studi fatti sui ge-melli il fattore ereditario pese-rebbe per il 30 per cento. Oggisi invita ad assumere uno stiledi vita sano. Si punta moltosull’alimentazione, si racco-manda di non fumare, non be-

re, di fare attività fisica. Ancheintensi rapporti sociali sembra-no tenerci legati più stretta-mente alla vita.LaqualitàdellavitaLa dea Aurora aveva chiesto asuo padre Zeus l’immortalitàper Titone, il pescatore di cui siera innamorata. Ma si era di-menticata di chiedere per luianche l’eterna giovinezza. Sal-vo poi non riconoscerlo e nonamarlo più quando, invec-chiando, era cambiato. Il pun-to non è solo allontanare quan-to più possibile la fine, ma an-che chiedersi in quali condizio-ni arriveremo a spegnere centocandeline e a come trascorrere-mo le ultime lunghe stagioniche la vita ci porrà davanti. «Ilvero nemico della vecchiaia è

rappresentato dalle malattie»,dice Gianni Pes, medico e ricer-catore dell’Università di Sassa-ri, da anni impegnato a studia-re oasi di centenari partendodall’Ogliastra, che detiene il pri-mato di longevità mondialemaschile. In Italia circa il 90 percento degli anziani è affetto daalmeno una malattia cronica, il70 per cento ne ha due o più.Prolungare lasaluteNel film Cocoon (1985) di RonHoward un gruppo di ospiti diuna casa si riposo riacquistavale energie della gioventù graziea bozzoli extraterrestri sul fon-do di una piscina. Qualcosache veniva da un altro mondo.Nella realtà se la ricetta per vi-vere il più a lungo possibile an-cora non è stata individuata,

non è nemmeno ancora statomesso a punto un farmaco ouna terapia che rallenti l’invec-chiamento, che ci permetta divivere bene in età avanzata.Ilpesosocio-economicoLa questione è enorme e non èsolo medica: invecchiare beneè una priorità globale. Si preve-de che entro il 2020, per la pri-ma volta, le persone con alme-no 60 anni saranno più nume-rose dei bambini con meno dicinque anni. Entro il 2050 sa-ranno due miliardi, oggi sono841 milioni. Quasi un quartodel peso della mortalità e dellemalattie grava su questa fasciad’età, attribuibile per lo più acondizioni a lungo terminecausate da malattie come can-cro o disturbi neurologici. I co-

sti per il servizio sanitario ri-schiano di diventare insosteni-bili. «Saranno necessarie – diceJohn Beard, direttore del De-partment of ageing dell’Orga-nizzazione mondiale della sani-tà – riforme profonde ed essen-ziali del sistema sanitario e so-ciale».FarmacinuoviLa creazione da parte dei ricer-catori di medicinali capaci dimigliore la qualità della vita,farmaci che entrerebbero di di-ritto nei libri di storia dopo pe-nicillina e antibiotici, potrebbefar cambiare lo scenario: si ab-batterebbero i costi attuali e so-prattutto quelli a venire per lacura degli anziani. Si vivrebbein buona salute più a lungo, sipotrebbe rimanere nei posti dilavoro oltre l’età pensionabile,certo in forme nuove, da ripen-sare. Si scongiurerebbe, forse,anche quel senso di inutilità so-ciale, di frustrazione, in cui si ri-schia di scivolare nella terzaetà.

@cilucchelli©RIPRODUZIONE RISERVATA

Chi oggi viaggia intornoai cinquant’anniricorderà che da

bambino guardava contenerezza donne e uomini chequel traguardo lo avevanoappena superato. Quel mezzosecolo appariva già come unviale del tramonto eraddoppiare fino ai cent’annisembrava quasi un miraggio.Ancor’oggi le pagine deiquotidiani locali ospitano lecronache delle certo nonfrequentissime feste in onore diquelli che superano questotraguardo mitico. Fra qualchedecennio quelle feste nonfaranno notizia. Sì, perché nelfrattempo la speranza di vitaalla nascita in Italia ha superatogli ottant’anni: nel 2012 era di79,8 anni per gli uomini e di 84,8per le donne. Nel 1880 questaquota era appena di 35,4 anni,divenuti 42,8 nel 1900 e 65,5 nel1959. Con questo andamento ametà secolo potremmo arrivarea quota 90 e a 100 all’inizio delprossimo. Le ragioni sonomolteplici e le spieghiamo neiservizi di questo inserto.Dunque, si aprono prospettivenon solo di una vita più lungama anche migliore, più sana. Laterza età non sarà più quellafascia indefinita dal momentodella pensione a quelladell’ultima fase. Ci sarannoanche una quarta e una quintaetà, il momento dell’uscita dallavoro sarà inevitabilmente piùin avanti (non solo per ragionieconomiche) e la medicinaquasi certamente ci regalerà ilmodo di far pesare meno suiconti dell’assistenza sanitaria ilcammino verso un tramontodiverso, più attivo. Tutto ciò –specie in questa epoca di crisi econti da tagliare – può sembrareuna mezza favola. Non sarà uncammino semplice ma non cisono alternative: il concetto divecchiaia cambierà e non poco.Prepariamoci. (s.t.)

@s__tamburini©RIPRODUZIONE RISERVATA

Quelchefinoapocotempo

sembravaunmiraggio

prestosaràuntraguardo

moltopiùabituale

Unlimite?120anni, forse...

ILPUNTO

Così cambieràil concettodivecchiaia (c.l.) L’elisir di lunga vita non

è stato ancora trovato, ma,intanto, possiamo lavoraresulla prevenzione per ac-compagnare la crescitadell’aspettativa di vita con lacrescita della salute. «Il pro-blema dell’età avanzata da ri-solvere è quello delle malat-tie», dice Gianni Pes, medi-co e ricercatore dell’Univer-sità di Sassari e più precisa-mente al dipartimento dimedicina clinica e sperimen-tale.

L’aspettativa media di vi-ta è cresciuta costantemen-te nell'ultimo secolo. Per-ché?

«Non c’è un unico motivo,ma una costellazione di fat-tori che hanno interagito tradi loro. Di certo è miglioratala qualità dell’alimentazio-ne».➤ CONTINUA NELLA SECONDA PAGINA DELL’INSERTO

L’INTERVISTA

«Lostiledi vitaè fondamentale»

CAMPARECENT’ANNI

LAPAROLAAGLIESPERTI

Liposuzionie cicatrici, che fare

A PAGINA 3

LASTORIA

Mirabella e l’“elisir” di lunga vita

A PAGINA 4

ILTEST

Qual è il tuostile di vita?

A PAGINA 5

LOSAPEVATECHE...

Pesarsiaiuta adimagrire

A PAGINA 6

GIOVEDÌ22GENNAIO2015 acura diSTEFANO TAMBURINI

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➤ CONTINUA DALLA PRIMADELL’INSERTO

«Gli italiani – continua sono pas-sati da una dieta frugale a un’ali-mentazione più ricca di calorie.Il passaggio è stato negli anni50-60. Ora siamo passati a un re-gime “western type”, di tipoamericano, che comporta rischiper la salute. Nella fase di mezzoc’è stata la grossa crescita di be-nessere, stato di salute e longevi-tà. All’aumentodella speranza divita hanno poi contribuito vacci-nazioni obbligatorie, campagnecontro il tabagismo e per la pre-venzione dei tumori. E fattori so-cio economici come l’introdu-zione a fine anni quaranta dellapensione di anzianità».

Come si prospetta oggi la vitadi chi si avvicina ai 100 anni?

«Un prezzo da pagare all’au-mentata aspettativa di vita èl’emergenza delle malattie dovu-te al lento logorarsi dell’organi-smo. Il corpo, come un’automo-bile, dopo un certo numero dianni di servizio si consuma. Alcu-ni tessuti non sono rinnovabili:le cellule di cervello e cuore,estremamente specializzate,non si riproducono. Muoiononel tempo e non sono rimpiazza-te. Il problema, più che all’etàdelle cellule non sostituibili, è le-gato alle malattie. In caso di ictusad esempio si perde un’interaarea del cervello. Le malattie ri-ducono la capacità dell’organi-smo di reagire: questo è il proble-madell’invecchiamento».

Quanto potremmo vivere senon ci ammalassimo?

«Il limite teorico è di 120 anni.Coincide con quello osservato:l’essere umano vissuto più a lun-go era una donna francese mor-ta a 122 anni, Jeanne Louise Cal-ment».

Quali sono le malattie killer?«Sono tre: neurodegenerative,

come alzheimer e demenze subase vascolare; cardio-vascolarie cerebro-vascolari come ictus,trombosi e ischemia. E i tumori.Tra questi alcuni stanno diminu-endo come quello polmonare oallo stomaco; altri sono in au-mento come quello del colon edella mammella».

Ci sono differenze tra uomo edonna?

«Le donne in età avanzata so-no più protette rispetto ai ma-

schi, però sembra che questogap di genere a vantaggio femmi-nile si stia progressivamente ri-ducendo: nei prossimi decennisi assisterà a una parità di genereper quanto riguarda la mortali-tà».

Come prolungare la salute?Con farmaci nuovi?

«Sui farmaci c’è una lungaesperienza e ci sono numerosistudi internazionali. Ma non sia-mo vicini all’identificazione diuna sostanza chimica non dicomiracolosa ma che incida nel ral-lentamento dell’invecchiamen-to. Nei decenni scorsi, ad esem-pio, si sponsorizzavano gli an-tiossidanti. Le aspettative eranoalte: dovevano combattere i radi-

cali liberi. Ma diversi studi han-no messo in evidenza che quan-do sono assunti dall’esterno,non con l’alimentazione, nonhanno un beneficio nel migliora-re lo stato di salute, tantomenonell’allungarela vita».

È utile seguire la strada dellaprevenzione?

«Lo stile di vita è importante,dunque l’alimentazione e l’attivi-tà fisica. Basti pensare ai pastoridella parte montuosa della Sar-degna (oasi di longevità, ndr): fa-cevano un’attività fisica di tipocontinuativo, all’aria aperta, ae-robica. Ho conosciuto pastoriche percorrevano 25 chilometrial giorno».

Cosa mangiare?

«Oggi c’è una ricerca affanno-sa del cibo della longevità, ma ionon credo esistano quelli chevengono definiti “super foods”.Pastori e agricoltori per tanti de-cenni hanno mangiato quelloche avevano: alimenti locali au-toprodotti e scarsamente elabo-rati. Oggi mangiamo cibi che se-guono la catena della produzio-ne industriale e che, in questipassaggi, perdonomolte qualità.La carne, ad esempio, di per sénon fa male, anzi è utile in etàavanzata perché una dieta a ba-se di proteine alimentarirallentala perdita del tessuto muscolare.Ma cambia quando viene elabo-rata. Gli insaccati ad esempio:perché si conservino nel tempo

vengono arricchiti di additivichepossono essere nocivi».

Quali cibi predilgere?«Spezzo una lancia per quelli

a basso indice glicemico. Se simangia un alimento a base di ce-reali nel nostro organismo la gli-cemia, vale a dire il tasso di zuc-chero, aumenta per poi scende-re. I cibi in cui questo picco diglucosio è altissimo (ad alto indi-ce glicemico) accelerano il pro-cesso d'invecchiamento. Il panedella tradizione, che si faceva incasa fino agli anni cinquanta o

sessanta del secolo scorso, eralievitato con la madre acida.Quello industriale con il lievitodi birra. I due tipi di pane sonocompletamente diversi: il primoha un basso indice glicemico, ilsecondo elevato. Quello della tra-dizioneera migliore da unpuntodi vista salutistico perché tenen-do basso il livello di glucosio ral-lentava diabete, arteriosclerosi ein ultima analisi l’invecchiamen-to.

Da cosa dipende la longevità:geni, ambiente o stile di vita?

«In passato si pensava che fos-se legata alla genetica. Ma non cisono a oggi evidenze sull’effettodi questo fattore. ll numero dinovantenni non è andato au-mentando gradualmente, c’è sta-to un “gradino”negli anni settan-ta. Sono passati dall’uno al 15 %.Fenomeno non attribuibile a fat-tori genetici, che agiscono nelcorso di secoli».

In che percentuale incidonofattori genetici e non genetici?

«C’è unostudio sulla longevitàdei gemelli danesi del 1996 chestima al 25% l’effetto dei geni, al75% quello degli altri fattori, dun-que ambiente, stile di vita, ali-mentazione, relazioni sociali.Negli anni i ricercatori hanno ri-visto al ribasso la prima percen-tuale».

Cinzia Lucchelli©RIPRODUZIONE RISERVATA

‘‘ILRUOLODELLAGENETICA

Inpassatosicredevacheavesseunpesofondamentale,oggi invecesappiamocheinfluiscesoloinminimaparte

BENESSERE&SALUTE 22 GENNAIO 2015BENESSERE&SALUTE

CINQUE“OASI”

Ogliastra, recorddi longevità

ILTEMADELMESE » L’APPROFONDIMENTO

«Più vecchi e più sani,ecco come ci arriveremo»Intervista con Gianni Pes, medico e ricercatore dell’università di Sassari:ambiente, stile di vita, cibo, relazioni sociali, tutto ciò che può farci star meglio

Il ricercatoree medicoGianniPese il demografobelgaMichel Poulain hannoindividuatocinque localitàchevantano la popolazionepiù longeva al mondo.Lehannochiamate“zoneblue”,dal coloredelpennarellousatopersegnaresullemappe,durante le ricerche, le areedi interesse. L’Ogliastra, inSardegna,è al primopostoper longevità maschile. Ilprimato femminilespettaall’isoladi Okinawa, inGiappone.Le altre zoneblusono la penisoladi Nicoya,inCosta Rica, LomaLinda,inCaliforniae l’isolagrecadi Icaria. Pes ePoulain sonogliautori del libro“Longevitàe identità inSardegna.L’identificazionedella ‘Zona Blu’deicentenari in Ogliastra”,Franco AngeliEditore.

QUANTO E COME VIVONO GLI ITALIANIFonte: Rapporto benessere equo e sostenibile dell’Istat, giugno 2014. Stime riferite al 2012

QUANTO84,8 anni le donne79,8 anni gli uomini

COMEUn nuovo nato in Italia può contare su 59,8 anni di vitain buona salute se maschio, 57,3 se femmina. Tra il 2009e il 2012 la porzione di vita vissuta in buona salute è aumentata di due anni (più negli uomini). Colpite da malattie meno letali ma spesso più invalidanti, le donne trascorrono un terzodella vita in condizioni di salute non buone (32,1%), gli uomini un quarto (24,9%).

SALUTE FISICANumero di anni in buonasalute divisi per areageografi ca (2012):Sud: 57,5 per gli uominie 54,9 per le donneNord: 60,9 per gli uominie 58,4 per le donneCentro: 60,5 per gli uominie 58,6 per le donne

■ Migliora lo stato di salutefi sico (il punteggio mediodell’indice è passato da 50,4 nel 2005 a 51,2)■ Peggiora quellopsicologico (il punteggio medio dell’indice è passato da 49,8 a 49. È calato soprattutto tra 45-54 anni, non tra gli anziani, più Sud)

Uncricetoperlapet-therapy?

Hodue bambine di cinque enoveanni, e da tempo mi chiedonodiprendereun cricetoe un porcellinod’India.Sono unpo’preoccupata perallergie omalattie e midomando sesiano adatti abambine della loro età.(Francesca,36anni,Grosseto)

➤ Risponde Adelia Lucattini,psichiatra psicoterapeuta epsicoanalista, Roma

Ipiccoli roditori sonoanimalidomesticimiti eadatti ai bambi-ni.Facilmenteaddomesticabili

egestibili anche in appartamen-to,nonportano malattienépro-vocanoallergie. I bambinisonofelicierassicuratidalla lorocom-pagnia, imparanoa prendersicurae agiocare con un esserevivente,sentendosi ricambiatinel loroaffetto. Unasalutare“pet therapy”. Questipiccoli ani-malicreano infatti, nei bambini,unmondo speciale in cui fanta-sticaree proiettarepartidi sé,sperimentando legami intimi eintensiche li aiuterannoa cre-sceremeglio.

diCinziaLucchelli

Lavora meno, prendi le cosecon calma, sposati, perdi peso,mangia una mela al giorno. Tut-ti falsi miti su come vivere a lun-go. Non c’è nulla di così sempli-ce e categorico, non esistono ri-cette universali. Sbaglia persinoWoody Allen quando dice «sevuoi vivere come un centenariorinuncia a tutte le cose che tifanno voler vivere fino acent’anni». A fare piazza pulitadi una serie di luoghi comuni èuna ricerca, questa sì, duratatantissimo, la più completa sul-la longevità. Tutto è cominciatonel 1921 quando Lewis Ter-man, psicologo dell’Universitàdi Stanford, ha avviato uno stu-dio basato sull’osservazione di1.500 bambini americani di cir-ca dieci anni. Sono stati seguitiper 80 anni, in modo meticolo-so, dalla nascita fino alla morte.

La ricerca è sopravvissuta aTerman, morto nel 1956, e pre-sa in mano da Howard Fried-man e Leslie Martin, che hannocercato di analizzare la grandequantità di dati raccolti per capi-re cosa porta alcune persone astare bene e altre ad ammalarsie a morire prima del tempo. Neltentativo di rispondere a tantedomande: la longevità si legaall’essere sposati? Dipende inqualche misura dall’abitudine afare sport tutti i giorni? E dall’es-sere religiosi? Percorrendo lestrade di 1.500 persone per tanti

anni Friedman e Martin hannoscoperto che molte raccoman-dazioni di salute comuni comequella di non stressarsi lavoran-do, si sono dimostrate non deltutto corrette quando non sba-gliate.

Tra le persone osservate, scri-vono in “The longevity project”,«sorprendentemente, chi ha vis-suto più a lungo, non ha trovatoil segreto della salute nei brocco-li, in test medici, vitamine, jog-ging. Invece erano individui concerte costellazioni di abitudini emodelli di vita. Personalità, car-riere e vita sociale si sono rivela-ti molto importanti per la lorosalute a lungo termine».

Per i ricercatori, non contatanto quello che amici e fami-glia fanno per te ma il contrario:quello che tu fai per loro. Lostress, entro certi limiti, non ènemico della salute: chi è moti-vato, si impegna seriamente, sirealizza, ha chances di viverepiù a lungo. Fare sport è impor-tante, ma non conta tanto l’in-tensità quanto il piacere di farlo.Meglio una nuotata, una passeg-giata breve, un giro in bici. Trop-po ottimismo poi non è detto ar-rechi vantaggi in termini di lon-gevità: aspettarsi sempre il me-glio rende meno pronti ad af-frontare i momenti duri della vi-ta. Gli uomini felicemente spo-sati vivono più a lungo. Le don-ne invece riescono ad avere unavita sociale soddisfacente an-che senza una relazionestabile.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

LA CURIOSITà

Una ricerca partita nel 1921sopravvissuta al suo ideatore

■ Avere buone relazioni sociali, occuparsi degli altri:conta più quello che fai per gli altri che quello chegli altri fanno per te ■ Avere relazioni stabili e sicure (vale soprattuttoper gli uomini)■ Lavorare tanto e realizzarsi (promuovere una vita rilassata,

accomodante, meno intensa non serve) ■ Cercare sfide signifi cative■ Vivere con consapevolezza, con coscienza ■ Fare attività fisica. Non conta l’intensità, quantoil piacere che si ha nel farla. Non è mai troppo tardiper scegliere una strada più salutare.

SEI CONSIGLI PER VIVERE PIÙ A LUNGOFonte: Howard S. Friedman e Leslie R. Martin, “Longevity Project”

03DOMANDE&RISPOSTE02 22 GENNAIO 2015

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diSaraFicocelli

Pugliese doc, nato a Bitonto(provincia di Bari) 72 anni fa,Michele Mirabella è quel che sidice un “mostro sacro” dellacultura popolare italiana,un’istituzione da molti cono-sciuta grazie alla trasmissione“Elisir”, in onda sulla terza reteRai, con alle spalle un passatoda regista, attore e professoreuniversitario. A giudicare dallaquantità esorbitante di espe-rienze fatte nel mondo dellospettacolo, dal cinema al teatroalla tv alla radio, il vero “elisir”di lunga vita il commendatoreordine al merito della Repubbli-ca italiana lo ha trovato davve-ro.E la dimostrazione è arrivataa Roccafluvione (in provincia diAscoli Piceno), in occasione delfestival “Truffle & Co.” dedicatoal tartufo nero pregiato delleMarche, durante il quale Mira-bella, tra la presentazione diuno “show-cooking” (la spetta-colarizzazione nella preparazio-

ne di un pranzo) e un piatto dilinguine, si è lasciato volentieriintervistare, rivelando alcunideisuoi segreti di “lunga vita”.Lamiavita tranquilla«Soffro da sempre di una sortadi “moderazione congenita” –ha esordito scherzando – nonstrafaccio mai, non ho pratica-mente vizi, tranne una passio-ne smodata per la pasta. A ta-vola mi concedo un bicchieredi vino, e non esagero mai coni condimenti. Un buon piattodi pastasciutta non ha biso-gno di altro che di una buonacottura al dente e di una gene-rosa spolverata di ParmigianoReggioano».

Il segreto, dunque, secondoMirabella, sta nella semplici-tà, ma anche nell’autocontrol-lo. «Io sono un barese atipico,non amo le orecchiette fre-sche (a meno che non sianofatte in casa), e preferisco lapasta secca, perché rimanepiù croccante. Insomma,quando mi siedo a tavola soesattamente quello che vo-

glio. E faccio molta attenzionea ciò che mangio, alla quantitàcosì come alla qualità».LaprecisionenellericetteA proposito di orecchiette equalità, la precisione della ri-cetta è un altro punto sul qua-le il professore non transige:«Bisogna fare un buon soffrit-

to con l’acciuga e cuocere lapasta nell’acqua delle cime dirapa. La dieta mediterraneaha poche regole, ma bisognarispettarle».

Già, la dieta mediterranea.Un altro “elisir di lunga vita”che scienziati di tutto il mon-do considerano il più salutare

che esista. «Ma anche questoregime alimentare ha qualchedifettuccio – precisa Mirabella– ad esempio, spesso si eccedecon i latticini. Intendiamoci:si tratta di un alimento delizio-so, ma non si può certo consu-mare ogni giorno. Una burra-ta fatta a regola d’arte si può

comprare e mangiare una vol-ta a settimana. Anche perché,con quello che costa…».LaderivaalimentareMolto attento ai cambiamentidella società, Mirabella guar-da con occhio critico alla deri-va alimentare dell’Italia, sem-pre meno attenta alla qualità

della cucina e sempre più at-tratta da fast food e cibo pre-cotto. «Un orrore, una cosaterribile. E le conseguenze so-no gravissime: basti pensareall’obesità infantile, semprepiù frequente. I genitori nonhanno tempo di cucinare per ifigli e spesso se la cavano conmerendine strapiene di con-servanti, che per quanto mi ri-guarda, sono veleno. Alla miaetà mangiavo pane e pomodo-ro ed era buonissimo. E aibambini della mia famiglia,quando posso, preparo que-sto piatto. Ne vanno matti.Non capisco questo ricorsocompulsivo ai cibi confeziona-ti, che tra l’altro costano mol-to di più».L’infanzia,basedi tuttoLa moderazione, dunque, se-condo Mirabella è qualcosache si apprende fin dall’infan-zia, uno stile di vita vero e pro-prio che permette di condurreuna dieta equilibrata lungotutto l’arco dell’esistenza, sen-za fare il minimo sforzo.

La forma fisica di quest’uo-mo, la sua eleganza, intelligen-za e simpatia testimonianoquanto questa ricetta sia vin-cente. E quando ci si ammala?Farmaci o fitoterapia? «Mache domande, signorina…quando ci si ammala si va daldottore. Niente cure fai-da-te,per nessun motivo. A ognunoil suo mestiere: lasciamo che imedici di fiducia ci consiglinoil modo migliore per guarire».

Anche in questo caso, la so-luzione è più semplice del pre-visto. Forse, in estrema sinte-si, per campare cent’anni, l’in-grediente segreto è uno solo: ilbuon senso.

@sara__ficocelli©RIPRODUZIONE RISERVATA

Maggioranza scelte dispari

ti applicHi daVVero!

Maggioranza di scelte pari

non Fai MoltissiMo

Il tuo desiderio di vivere, riuscire nelle tue attività o goderti la vita, certe volte ti fa perdere di vista alcune buone abitudini che possono invece favorire e promuovere la salute fisica e mentale, prevenire possibili disturbi da stress e affaticamento. Fermo restando genetica e costituzione, puoi fare molto per te stesso, conciliando ambizioni, necessità e una migliore qualità della vita. «La vita spesa bene lunga è» (Leonardo da Vinci)

8 scelte contro 9

t’iMpegni aBBastanza

Ti sforzi di avere cura di te stesso, hai in mente il tuo benessere e la tua salute. Talvolta, però, travolto da necessità, impegni e circostanze puoi tendere a andare oltre o sopra le tue forze, rinunciando ai necessari momenti di recupero, relax e divertimento. Il bisogno di gratificazione ti può spingere verso abitudini non proprio salutari, dimenticando prevenzione e controlli.Riposo, amore, buon umore sono alcuni ingredienti essenziali dell’“elisir di lunga vita”.

“Campar cent’anni” sembra uno dei tuoi obiettivi. Cerchi di aiutare madre natura a far sì che ti conservi in buona salute cercando di alternare impegni, lavoro, famiglia, interessi con pause, divertimenti e piaceri che condividi con gli amici e i tuoi affetti. Quando c’è bisogno ti curi senza esitare, senza privarti dei piaceri della vita.Ti appaghi senza oltrepassare i limiti o trascurando la prevenzione. «La vita è lunga […] se impiegata con diligenza» (L. A. Seneca)

Scegli, per ogni affermazione, quelle che più si avvicinano al tuo modo di pensare o di fare

1. Mi piace mangiar bene ma sano: pochi grassi, poca carne, molte verdure, frutta e bere molta acqua.

10. Felicità, allegria e serenità mi sembrano obiettivi secondari rispetto a successo, denaro e potere.

9. Se mi capitasse di essere depresso mi rivolgerei a uno specialista e prenderei anche farmaci.

2. Faccio una vita sedentaria, ma non eccedo col fumo né con gli alcolici.

11. Avere uno scopo nella vita può aiutare a trovare una ragione per andare avanti anche nei momenti più duri.

3. Mi sforzo di fare un po’ di moto tutti i giorni, passeggiate, bicicletta e se riesco, un po’ di sport.

12. I bambini richiedono tante attenzioni, cure e presenza ed essere un intralcio a lavoro e carriera.

4. Lavoro e famiglia mi richiedono molta fatica, impegno e tempo, ma ora non posso fare diversamente.

13. Anche se costituzione e genetica aiutano, il pensare positivo, l’ottimismo e saper ridere allungano la vita.

5. Cerco di fare le analisi e i controlli consigliati per la mia età dai medici, circa una volta l’anno.

14. Sono facilmente irritato dalle persone diverse da me per cui evito con cura di incontrale o frequentarle.

6. Le ingiustizie e le cose fatte male mi provocano arrabbiature che poi mi restano dentro per giorni.

15. Raggiungere degli obiettivi, anche se con impegno e sforzo, tranquillizza e fa sentire meglio.

7. Gli affetti, l’amicizia, l’amore. Sono il centro intorno a cui faccio ruotare la mia vita.

16. Per distrarmi amo far tardi, a casa, fuori, da solo o con gli amici, anche se poi la mattina mi alzo presto.

8. Combatto la stanchezza con caffè, integratori e qualche volta con medicine adatte.

17. Mi piace tutto quello che allenta ansia e stress, da un bel film a un’uscita, da un riposino allo yoga.

Michele Mirabellae l’“elisir” che regalauna vita sanaIl popolare conduttore televisivo ci racconta il suo rapportocon l’alimentazione e con la cura di ogni malanno

Michele Mirabella, conduttore della trasmissione televisiva “Elisir” su Rai3

LASCHEDA

Prof, uomo tv,attoree regista

MicheleMirabella èuno fra ipiùnotie stimatipersonaggidelpanorama televisivo,cinematografico, teatrale euniversitario italiano. Nellasuasterminatacarriera si èinfatti cimentato edistintocomeregistaeattore (anchein film come“Acqua esapone”di Carlo Verdone),hascritto programmi tvdiapprofondimentoculturaleesocialecon i maggioripersonaggi (uno per tutti,RaffaellaCarrà)ed èstatodocenteuniversitario disociologiaecomunicazionenelle facoltà di Lecce,Bari eMilano.Conduce,su Rai3, ilcelebreeseguitissimoprogramma“Elisir”.

Sei attento o no alle buone regole?

ILTESTLASTORIA

Campare a lungo, ovviamente,non dipende solo dallo stile di vi-ta. Ma, come ben sappiamo, unavita più sana aiuta. Per capiremeglio il vostro approccio inquesta direzione, abbiamo pre-

parato questo test molto sempli-ce. Bastano pochi minuti: legge-te queste definizioni e conteggia-te quante si addicono realmenteal vostro comportamento. Poi, adestra, potrete trovare il profilo

che meglio si adatta alle vostrecaratteristiche.

a cura della dottoressaAdelia Lucattini

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TUELOSTILEDIVITA

BENESSERE&SALUTE 22 GENNAIO 2015 BENESSERE&SALUTE 0504 22 GENNAIO 2015

Page 4: CAMPARE CENT’ANNI - Sito ufficiale della Società … · a basso indice glicemico. Se si mangiaunalimentoabasedice-reali nel nostro organismo la gli-cemia, vale a dire il tasso

‘‘LASTRATEGIAPERFETTA

C’èancheunperiodopiùadattoper lediete,quellochedallaprimaveraportadrittifinoalperiododelleferie

Sì,avete capitobene. SecondoCalifornia,coordinati da

su Science, lecelluleci proteggono dalle

cioè le cellule grassedellache aiutano a

cercano di entraredalla pelle.naturale contro le infezioni –di difesa naturali vengono usatiproteggersi». Ovviamente,chi

pernon mettersi adietaaltre controindicazioni.

Donne,se avete in famiglia qualche casodi tumore allamammella, iscrivetevi inpalestra. L’attività fisica regolare,secondouno studiocondotto su oltrequattro milioni dipersonedi sesso femminilepresentato allanona edizionedell’Europeanbreast cancerconference (Ebcc-9) a Glasgow,inScozia,aiuta infatti a prevenire il cancroal seno a qualunqueetàsi inizi a farla e indipendentemente dal peso (fattoreritenuto, finora,una delle concause di questo tipo di male). Iricercatorihannoriscontrato che, rispetto alle donne piùsedentarie, quelleattivehanno un rischiodi ammalarsi del 12percento inferiore. Lapalestra fabenecomunque, adessoc’èunmotivo inpiù per frequentarla.

diLudovicoFraia

Quanto conta la bilancia perdimagrire? Può sembrare unadelle domande più assurde chesi possono fare e, invece, non loè: la bilancia non è solo unostrumento che misura gli sforziper perdere peso ma conta an-

che lei nella strategia smalti-sci-chili. Incredibile, ma vero: laconferma viene dall’autorevolerivista scientifica Plos One cheha pubblicato uno studio di ri-cercatori americani e finlandesi(Elina Helander, Anna-LeenaVuorinen, Brian Wansink, IkkaKorhonen): sì, pesarsi spessoaiutaa dimagrire.

ChecosasuccedeIl monitoraggio frequente, in so-stanza, segnala a chi si pesa checosa sta realmente succedendoe se è necessaria una correzio-ne, oppure no. Il non pesarsi rin-via il problema, lo fa quasi sem-pre aggravare perché si navigaalla cieca, senza curarsi minima-mente alla rotta. Da questo pun-

to di vista lo studio è semplice-mente impressionante: la fre-quenza dell’operazione di pesodel proprio corpo è inversamen-

te connessa al cambio di peso.Gli studiosi non parlano di au-mento ma di variazione perchélo stesso può capitare a chi ha il

problema di dimagrire. Per pro-vare questo gli scienziati hannomonitorato vari gruppi di perso-ne con un incontro con la bilan-

cia settimanale, con più incon-tri nella settimana o quando “lapesata” non è effettuata per piùsettimane.ComecomportarsiVa bene, secondo i ricercatori,pesarsi una volta alla settimana.C’èanche un giorno ideale che èil mercoledì. Perché? Perché cisi è allontanati dal picco del lu-nedì mattina (dopo gli eccessidel fine settimana) e non si è an-cora entrati nella fase in cui sicomincia a calare, cioè a partireda venerdì. Pesandosi il merco-ledì si individuaquale sia il pesoreale, non falsato dagli abusi disabato e domenica o dalle ri-nuncedei giorni feriali.

Del resto non solo la settima-na ma anche l’anno ha i suoipicchi e i suoi cali. A gennaio sicomprano più frutta e verduraperché ci sisente colpevoli deglistravizi delle feste ma l’effettodegli avanzi dei dolci, dei panet-toni avanzati, dei torroni dimen-ticati ha effetti micidiali, così mi-cidiali da annullare la pia inten-zione della mela o dello yogurtsostitutivi del pranzo. Insom-ma, come avviene per la setti-mana, anche per l’anno c’è unmercoledì, un mercoledì che co-minicia a primavera e va avantifino alle ferie. Nel dubbio ricor-darsi della bilancia.

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PRIMOPIATTO

Spaghetti con puntarelle,acciughee Pecorino

BENESSERE&SALUTE 22GENNAIO2015

ILRISCHIOCALADEL12%

Lapalestra previene il cancroal seno

TISANAAL CARAMOMO(ottima

per favorire

ladigesione)

INGREDIENTI

Uncucchiaiodi semi

di cardamomo;

mieleo zucchero di

canna integrale per

dolcificareq.b.

PREPARAZIONE

Farbollire i semidi

cardamomo inun

colinoda tè per circa

cinqueminuti.

Lasciar riposare il

tuttoper altri cinque

minuti e quindi

dolcificarea piacere.

BENESSERE&SALUTE

di GIGLIOLA BRAGA*

Lepuntarelle sono verduredi stagione apprezzate per illoro alto contenuto in fibreche concorrono a regolare l’at-tività intestinale ed esercitanoun effetto diuretico. Il classicoconnubio con le acciughe e lapresenza del pecorino consen-te di limitare l’uso del sale, atuttovantaggio della salute.

Molto ricche di fibre sono

anche le fave, il legume preclu-so unicamente a chi è affettoda favismo, un difetto enzima-tico congenito ben conosciu-toda chi ne soffre.

I bauletti di pasta farciti alragù di capesante già da solipotrebbero costituire un piat-to unico, per la ricchezza so-prattutto del ripieno di for-maggi che apporta una note-vole quantità di calcio. Nono-stante la presenza di numero-

si grassi saturi, si può tranquil-lamente gustare una voltaogni tanto.

L’uso esclusivo di olio extravergine d’oliva in ognuno diquesti piatti rappresentaun’eccellente scelta nutrizio-nale per le particolari preroga-tive salutistiche di questo con-dimento.

*autrice di“L’alimentazionegiusta per tuo figlio”

(Sperling&Kupfer - 2011)

LAPAROLAALLANUTRIZIONISTA

Fibre,verdureedextraverginebasiidealiperstarbene

● INGREDIENTIPER4■ 250gr farina; ■ 2uova,1 tuor-

lo;■ 500grburrata; ■ 100grricotta;■ 150grParmigiano; ■

8capesante; ■ 1/2bicc.brandy; ■ prezzemolo,saleepepe

q.b.;■ 200grpomodoriniRegina;■ olioextravergine

PRIMOPIATTO

Bauletti farciti diburrataal ragùdi capesante

In una casseruola piuttosto capiente aggiungere l’oliodi extra vergine di oliva e far riscaldare a fuoco lento,quindi aggiungere le Capesante (ovviamente,freschissime) tagliate a tocchetti e successivamentesfumare delicatamente con il brandy. Aggiungereinfine i pomodorini, il sale e il pepe e saltare il tutto coni bauletti, cotti precedentemente al dente in acquasalata. Servire con una spolverata di prezzemolotritato.

● ICONTEGGINUTRIZIONALISONOPERPERSONA

CALORIE GRASSI COLESTEROLO FIBRA900 70 4,3 0

● ICONTEGGINUTRIZIONALISONOPERPERSONA

CALORIE GRASSI COLESTEROLO FIBRA150 4 1 7

LERICETTELOSAPEVATECHE...

Pesarsi spesso(meglio il mercoledì)aiuta a dimagrireUno studio di ricercatori americani e finlandesi certifical’importanza di verifiche costanti nella strategia anti-chili

Lapratica delloyoga, con la guidadi un maestro qualificato, puòessered’aiutonel trattamento deidisturbi dell’umore,di ansiaedepressione.Secondo ipiù recenti studi,una praticacostante di10-20minuti duevolte al giorno,nel girodi alcunimesi, favoriscelagestione e il controllo delleoscillazioni del tono dell’umoreallabasedi questidisturbi, miglioracapacitàdi memoria, attenzioneeconcentrazione, quindi la capacitàdi applicazione nel lavoro enellostudio.Loyoga può essere ancheunavalida integrazionesiadei trattamenti farmacologici siadi psicoterapiae analisi,purchéconcordaticol proprio psichiatraoanalista. Inoltre la suapraticanonha limitid’età, e molte ricerche nehannoconfermatopraticabilitàed efficaciadall’adolescenza finoalla terza età.

SECONDOIPIÙRECENTISTUDI

Loyogaarmacontro ladepressione un ottimo anti-batterico

● INGREDIENTIPER4PERSONE

■ unchilodi fave; ■ 350grammidipatate; ■ sale

quantobasta; ■ 300grammidiolioextraverginedi

oliva

PERCOMINCIARE

Pureadi fave

Metterea bagno le fave per una notte, quindi sciacquaremoltobene sotto l’acqua corrente. Versare le fave inuna pentola, aggiungere le patate tagliate a rondelle e ilsale. Coprire il tuttocon acqua fredda.Mettere acuocere a fuoco vivo e dopo circa sette, dieci eliminaretutta la schiuma che si crea. Finita questa operazione,abbassare la fiamma e ultimare la cottura per circa 55minuti. Al termine della cottura, aggiungere l’olio etritare con un frullatore a immersione.

● ICONTEGGINUTRIZIONALISONOPERPERSONA

CALORIE GRASSI COLESTEROLO FIBRA370 7,5 0 62

● INGREDIENTIPER4PERSONE■ 30grolioextra

verginedioliva;■ 1spicchiod’aglio;■ 1kgdipuntarelle;

■ saleepepeq.b.;■ Pecorinoq.b.;■ 50grdiacciughe

inolioextravergine; ■ 500grdispaghettiallachitarra

Pulire e lavare con molta accuratezza le puntarelle,quindi cuocerle in acqua bollente salata quanto bastae scolarle perfettamente al dente. In una casseruola,aggiungere l’olio extra vergine di oliva, l’aglio, leacciughee, infine, le puntarelle. Cucinare quindi glispaghetti, rigorosamente anch’essi al dente, eaggiungerli infine al composto, amalgamando il tutto.Servire il piatto fumante, con dell'ottimo e abbondantePecorino grattugiato.

0706 22 GENNAIO 2015

acuradellochefGiuseppeSemeraroosteriaBell’Italia,Cisternino (Brindisi)www.bellitaliacisternino.it