Calendasco Gragnano Trebbiense Piacenza Il percorso...

Il percorso partecipato

P a r c o r e g i o n a l e d e l Tr e b b i a

Regione Emilia Romagna

Provincia di Piacenza Assessorato alla

Programmazione Territoriale

Comuni diCalendasco

GazzolaGossolengo

Gragnano TrebbiensePiacenza

RivergaroRottofreno

Travo

Proposta di istituzione ai sensi della L.R. 6/2005

C UrbanisticaAIRE GIUGNO 2007

Parco regionale del TrebbiaProposta di istituzione (L.R. 6/2005)

Società incaricata Coop. Architetti e Ingegneri – Urbanistica di Reggio Emilia (CAIRE) Presidente Ugo Baldini

Coordinamento progettualeFranco Fortunato

Collaborazione al progetto ed elaborazioni graficheDavide Paganotti

Ha contribuito alla proposta lo storico Pier Luigi Dal-l’Aglio con la stesura del testo “Paesaggio, storia, iden-tità per la costruzione della Rete Locale” materiali per il Parco del Trebbia “i segni del passato”

Per la Provincia di Piacenza

Programmazione e Sviluppo EconomicoTerritorio MontagnaAssessoreAlberto BorghiSegreteriaGabriella Garilli Servizio Pianificazione Territoriale e AmbientaleAdalgisa Torselli - DirigenteGiuseppe BongiorniPietro BosiFausta CasadeiElena FantiniCesarina RaschianiChiara SpotornoEnrica SogniElena Visai

Servizio polizia Provinciale – Vigilanza – Tutela della Fauna – Protezione civileCelestino Poggioli – DirigenteAngelo Battaglia – Uff. Polizia ProvincialeEnrico Merli

Area Programmazione, Infrastrutture, AmbienteFabrizio BerniniMarcello Motta

Collaborazioni esterne

Società piacentina di scienze naturaliAndrea AmbrogioGiacomo BracchiSergio MezzadriAntonio Ruggieri

Parco Regionale del Trebbia

Processo partecipato

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Il tema della partecipazione ai processi decisionali pubblici è molto attuale in quanto negli ultimi quindici anni vi è stata, sia in letteratura che sul campo, una progressiva presa di coscienza in merito alla necessità di un maggior coinvolgimento della società sulla quale poi ricadranno le scelte operate, e molta enfasi è stata posta sull’importanza del coinvolgimento a livello locale dei cittadini i quali sono portatori di una conoscenza e di una esperienza diretta. Molte le indicazioni in tal senso, quale ad esempio la Raccomandazione (2001)19 del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, ove si af-ferma che “la partecipazione dei cittadini è alla base del concetto stesso di democrazia” e dove si ribadisce l’im-portanza della democrazia a livello locale, quale uno dei fondamenti della democrazia europea; ma anche la L.R. n. 20/2000 “Disciplina sulla tutela e l’uso del territorio”, che all’art. 8 afferma “…sono assicurate: a) la concerta-zione con le associazioni economiche e sociali in me-rito agli obiettivi strategici e di sviluppo da perseguire; b) specifiche forme di pubblicità e di consultazione dei cittadini e delle associazioni costituite per la tutela di in-teressi diffusi, in ordine ai contenuti degli strumenti stes-si”; così come il medesimo concetto è ribadito nella L.R. n. 6/2005 “Disciplina della formazione e della gestione del Sistema Regionale della Aree naturali protette e dei siti della Rete Natura 2000”, tra le funzioni riservate alle Province (art. 14) e alla Regione nell’ambito dell’istitu-zione dei Parchi Regionali (art. 17).

Le più avanzate politiche per lo sviluppo sosten-gono infatti che l’inclusione dei cittadini nei processi decisionali pubblici contribuisca significativamente a riavvicinarli alle proprie istituzioni e sottolineano altresì che ‘creare sinergie, sentirsi parte di una comunità, fare sistema’, siano le buone pratiche da cui partire per far emergere le potenzialità latenti di un territorio, la cosid-detta governance: appare quindi fondamentale offrire ai cittadini l’opportunità di partecipare attivamente alla for-mulazione delle politiche che su quei territori andranno ad incidere.

La Provincia di Piacenza crede molto nel valore so-ciale e di contenuto che può sprigionarsi dai percorsi partecipativi per le politiche locali, come per altro dimo-strato in precedenza, ad esempio con i percorsi di Agen-da 21 e con il Piano Strategico, e ritiene che l’istituzione di un Parco sia un ambito privilegiato di sperimentazio-ne di tali dinamiche poiché coinvolge una moltitudine di stakeholders e di interessi talvolta in conflitto tra loro. La scelta di sottoporre il progetto ad un processo di parte-cipazione, quindi, non deriva solo da un obbligo di leg-ge ma da una precisa convinzione degli organi politici e tecnici dell’amministrazione. Essi comprendono come oggi non si possa prescindere dal coinvolgere e respon-sabilizzare coloro che in tali aree risiedono o vi hanno interessi specifici, ed è per tale motivo che si è scelto di affiancare sin dall’inizio un percorso partecipato alla formazione del progetto per il Trebbia, per dare al futuro

parco una concreta possibilità di realizzazione.

Nel marzo 2006 è stato annunciato alla cittadinanza l’avvio dell’iter che, si auspica, conduca all’istituzione del Parco. In quella occasione è stata stipulata la “Con-venzione per uno studio di fattibilità” tra la Provincia di Piacenza e i Comuni interessati dal progetto: Calenda-sco, Gazzola, Gossolengo, Gragnano T.se, Piacenza, Rivergaro, Rottofreno e Travo. Il processo in atto è sta-to fortemente voluto dalle amministrazioni menzionate, tanto che negli anni precedenti si era già concluso po-sitivamente un “Progetto di studio per la tutela e la va-lorizzazione della sponda destra del fiume Trebbia” co-finanziato da Provincia, Regione e Comuni di Rivergaro e Gossolengo, e successivamente, forti dell’interesse manifestato dagli altri comuni rivieraschi, si è deciso di proseguire tale studio anche in sinistra orografica e di finalizzare gli sforzi compiuti e tutta la documentazione prodotta alla redazione di una proposta di Parco Regio-nale del Trebbia.

Tale proposta viene inserita nel Rapporto provinciale che concorrerà alla formazione del primo “Programma per il Sistema regionale delle Aree protette e dei siti del-la Rete Natura 2000” (ai sensi della L.R. 6/2005).

Si è perciò deciso di avviare da subito il processo di partecipazione e infatti, già dall’aprile 2006, sono cominciati gli incontri dei tavoli tematici nella modalità faccia a faccia, in una fase quindi ancora di presenta-zione degli studi svolti, per condividere la necessaria ed omogenea conoscenza di base e facilitare la contem-poranea discussione delle problematicità esistenti. Que-sto ha consentito una reale partecipazione al processo istitutivo del parco e non già una mera annunciazione di quanto deciso all’interno degli uffici pubblici, come spesso accadeva nel passato. Inoltre, la partecipazione avviata sin dalle prime fasi ha il merito di far emergere le conflittualità vere o presunte in tempo utile per cerca-re una soluzione condivisa di cui tener conto nella fase progettuale.

I tavoli tematici individuati sono stati i seguenti: Quale idea di parco per la pianura del Trebbia: que-sto primo tavolo sul Parco del Trebbia ha costituito la cornice entro cui operare più in dettaglio con il lavoro dei restanti tavoli tematici. Vi si esponevano le modalità di attuazione del percorso partecipato, i riferimenti normativi e bibliografici utili al caso e si cominciava a discutere quali fossero le aspettative di cittadini e associazioni di categoria sull’utilizzo futu-ro dell’area destinata a Parco, la loro ‘idea’. Si espo-neva inoltre una mappa a grandi linee dei confini del Parco e si discuteva anche del nome da assegnare (Parco del Basso Trebbia, Parco della Pianura del Trebbia, Parco del Trebbia, ecc.). Attività estrattive e aspetti naturalistici: dopo i pri-mi incontri introduttivi sulle attività estrattive e sugli aspetti naturalistici, relazionati da esperti del settore per evidenziare lo ‘stato di fatto’ nell’area del futuro

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Il processo partecipato per l’istituzione del Parco Regionale del Trebbia

Parco, i due tavoli sono stati accorpati in uno solo per le notevoli influenze reciproche dei temi trattati. L’area in questione è di notevole pregio naturalistico poiché contiene al suo interno anche due zone SIC e ZPS, ma al contempo è intensamente sfruttata per la tradizionale escavazione di ghiaia da costruzione dal greto del fiume. La situazione appare talvolta con-traddittoria e i tavoli riuniti dovevano proprio servire a delineare i termini per una convivenza possibile tra questi due mondi apparentemente così distanti. A tale proposito il gruppo unico è stato convocato anche per discutere il tema della viabilità al servizio delle attività estrattive, all’interno dell’area Parco.Agricoltura: l’agricoltura è un altro tema caldo del percorso del Parco per il rapporto contrastante che essa intrattiene con il fiume. Da un lato infatti emer-ge il problema dei prelievi idrici e del possibile inqui-namento delle acque, dall’altro la necessità di soste-nere un’attività florida che genera prodotti di qualità e che da secoli disegna gradevolmente il paesaggio della Pianura Padana. Anche qui si è cercato di tro-vare i non facili compromessi che possano garantire il futuro delle produzioni e del fiume, in nome della qualità di entrambi.Paesaggio, storia, cultura, turismo: dai criteri estetici di definizione del paesaggio al nuovo concetto con-tenuto nella Convenzione Europea del Paesaggio. Il paesaggio è un mix di elementi naturali ed antropi-ci che si sono sedimentati e sovrapposti nel tempo, creando le forme che oggi apprezziamo e ricono-sciamo. Le opportunità di sviluppo del turismo sono strettamente legate alla valorizzazione del paesag-gio, dell’ambiente e dei beni culturali, e tale valoriz-zazione può avvenire solo in termini di sostenibilità economica, ambientale e sociale. Scopo del tavolo era quello di far emergere la percezione che si ha

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del paesaggio del futuro Parco e di discutere delle possibilità di fruizione turistica. Educazione ambientale: il percorso partecipato per il Parco del Trebbia rappresenta un’occasione specia-le per ‘fare educazione ambientale’. Seguirne il pro-cesso di istituzione nel suo divenire costituisce uno stimolo aggiuntivo per insegnanti ed alunni a sen-tirsi attivi e coinvolti nella realizzazione del ‘proprio’ Parco. Negli anni scorsi le scuole della provincia avevano aderito ai progetti INFEA-CIDIEP “Adotta il tuo fiume” e “Adotta il tuo SIC” producendo numerosi lavori di ottima fattura; oggi hanno avuto l’opportuni-tà di sostenere il percorso di creazione di un parco e di affezionarcisi con il progetto “Adotta il tuo tratto di Parco fluviale”. Inoltre, da giugno a settembre si è svolto un corso di formazione gratuito sul ruolo delle aree protette in Emilia Romagna a favore di quanti avessero interesse verso il tema della sostenibilità.Risorsa idrica: non è possibile realizzare un Parco del Trebbia se la qualità e la quantità della mate-ria prima, l’acqua, non sono soddisfacenti. L’acqua che dà la vita è l’elemento essenziale e trasversale che accomuna tutti i temi trattati dagli altri tavoli e tutti devono quindi preoccuparsi di mantenere que-sta risorsa primaria in condizioni tali da consentire i vari usi che si stanno prospettando per le attività nel Parco. I tecnici dell’ARPA sono intervenuti al primo di questi incontri per illustrare lo stato attuale dell’ac-qua del Trebbia e per fornire alcuni indicatori utili a ragionarne in termini futuri.

Gli incontri dei tavoli tematici si sono tenuti nei mesi di aprile-maggio-giugno 2006 mentre successivamente si sono tenuti degli incontri in plenaria, secondo il calen-dario sotto riportato:

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Durante i mesi estivi si è lavorato alla elaborazio-ne dei dati e dei contributi provenienti dai tavoli e si è proceduto ad una prima definizione di ipotesi di parco (perimetro, zonizzazione, ecc.) che si è presentata al fo-rum di discussione durante l’incontro in seduta plenaria del novembre 2006. Ulteriori approfondimenti e confron-ti sulla proposta di parco così abbozzata si sono avuti anche all’incontro di dicembre, al termine del quale si sono invitati i partecipanti a presentare eventuali osser-vazioni in forma scritta entro il 15 gennaio 2007. Ciò per consentire agli uffici e agli esperti di settore di prenderne atto e di formulare controdeduzioni in tempo utile per la redazione del progetto vero e proprio.

Nel frattempo si era aperta una nuova e delicata fase di confronto sulle ‘Norme di salvaguardia’, un documen-to estremamente importante perché va a toccare diretta-mente gli interessi dei vari stakeholders e che, una volta definito e approvato dalla Regione, governerà le attività e la gestione del Parco appena istituito fino all’approva-zione del Piano Territoriale del Parco. Una bozza di tale documento fu resa nota già a dicembre e, dopo il vaglio delle osservazioni pervenute, una seconda bozza ha vi-sto la luce nel maggio 2007, appena prima dell’incontro

in seduta plenaria di fine mese, unitamente alla nuova proposta di perimetrazione e zonizzazione del Parco.

Inoltre è importante segnalare che il processo ha avuto il supporto, fin dalle battute iniziali, di un sito che la Provincia di Piacenza ha appositamente dedicato ai percorsi partecipati in materia di pianificazione territo-riale e ambientale, http://www.provincia.pc.it/partecipa/ (figura 1), e di cui il Progetto per il Parco del Trebbia rap-presenta la prima utilizzazione pratica. Ciò significa che è stato possibile accedere e scaricare tutto il materiale utile alla comprensione e alla reale partecipazione al processo: dalle news riguardanti i processi partecipati in corso o altre iniziative inerenti (incontri tematici, corsi di formazione in materia, convegni, articoli giornalistici ecc.), al materiale informativo generale (calendario degli incontri off-line, normativa di settore ecc.), ai documen-ti prodotti nel corso del processo (presentazioni power point, verbali degli incontri off-line, contributi personali dei partecipanti, bozze di perimetrazione e di norme di salvaguardia, ecc.).

Figura 1: la home-page del sito www.provincia.pc.it/partecipa



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Il sito infine, a breve disporrà di un ulteriore stru-mento di partecipazione attiva, il kit di e-democracy contenuto nel Progetto Partecipa.net. Il kit è composto dai moduli newsletter/sondaggi/consulenze persona-li/forum e consentirà di partecipare in modalità on-line alle successive fasi del progetto del Parco del Trebbia anche a coloro che per ragioni di tempo e di distanza sono impossibilitati a recarsi fisicamente agli incontri in presenza c.d. off-line, in tal modo realizzando la vera democrazia di prossimità.

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La stesura finale della Proposta di Parco è quindi avvenuta introducendo le modifiche conseguenti all’ac-coglimento di alcune delle osservazioni presentate dai partecipanti al forum. Di seguito si riporta per intero il ‘quaderno di sintesi delle osservazioni e delle relative controdeduzioni’, che consente di valutare il livello di approfondimento raggiunto nel percorso partecipato e mette in luce i conflitti di interesse ancora presenti nel-l’area.



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