CADIAI HO 2 colori

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numero 12 giugno 2006 numero 12 giugno 2006 È nata “Cooperare con Libera Terra” CADIAI ha aderito alla fondazione dell’Agenzia per la promozione coope- rativa e la legalità È nata, alla presenza di Don Luigi Ciotti (Presidente di Libera) e dei promotori Gianpie- ro Calzolari (Presiden- te di Legacoop Bolo- gna), Mauro Giordani (Direttore Generale Legacoop Emilia-Roma- gna), Lucio Cavazzoni (Presidente CONAPI), Sergio Caselli (Legacoop Agroalimentare) “Coope- rare con Libera Terra - Agenzia per la promozio- ne cooperativa e la legalità”. All’evento erano presenti anche i presidenti delle cooperative che hanno aderito come soci fondatori tra cui Coop Adriatica, Coop Italia, Coopfond, Camst, Manutencoop, Consorzio Controllo Prodotti Biologici (CCPB), Consorzio Nazionale Servizi (CNS), Granterre, Granarolo, Coop Costruzioni, La Barac- ca - Teatro Testoni, Nuova Scena - Arena del Sole, CADIAI, Virtual Coop, Copaps, Coop Ansaloni, Coop.va Trasporti Alimentari (CTA), Kitchen, Gruppo italiano Vini (Giv), Pro- geo, Consorzio Cooperative Costruzioni (CCC), Apofruit, Coop Not Available, Consorzio Sic, Ciononostante la Fatto- ria, Assicoop Sicura, Legacoop Sicilia, Ex Aequo, Agribolo- gna, Conad, Sacoa srl, Cergas, Coop Industria (Co.Ind.) Si tratta di un’associazione senza scopo di lucro, che ha come obiettivo l’ideazione e messa a punto di uno strumen- to utile allo sviluppo delle cooperative che operano sulle ter- re confiscate alla mafia, grazie alla legge n. 109 del 1996, e che si riconoscono nell’esperienza portata avanti dall’asso- ciazione Libera e in particolare “Libera Terra”. Fortemente voluta da Legacoop Bologna, con il contributo di Legacoop Emilia-Romagna, l’idea dell’Agenzia nasce dal tema, più volte posto in agenda dal mondo della cooperazione, del- l’importanza della collaborazione tra cooperative aderenti a Legacoop, in particolare quelle agricole, e cooperative nate in Sicilia, così come in altre regioni, impegnate sui terreni confi- scati alla mafia. Già da tempo, per esempio, Camst ha avviato un progetto - che accomuna anche Conapi - che prevede ogni giorno l’inserimento di un piatto di pasta biologica prodotta dal- la Cooperativa Placido Rizzotto-Libera Terra nel menù del ristoran- te Vertice, situato al centro del quartiere fieristico di Bologna, mentre la stessa pasta viene posta in vendita nelle confezioni da 500 grammi nella gastronomia del locale C’Entro. Dal 2002, inol- tre, nei supermercati e negli ipermercati di Coop Adriatica sono in vendita i prodotti Libera Terra: pasta, olio, vino e altre specia- lità ottenute da cooperative di giovani che, in Sicilia, lavorano sui terreni confiscati ai boss mafiosi. L’Agenzia dunque rafforzerà il forte legame già esistente tra le cooperative del Nord e Sud Ita- lia, ponendosi come esempio concreto dell’idea che fare impre- sa cooperativa possa portare migliori condizioni di vita e di lavo- ro anche nelle situazioni più difficili. “Scopo dell’Agenzia - si legge nello Statuto - è quello di fornire servizi finalizzati alla nascita, allo sviluppo e all’integrazione di iniziative imprenditoriali di norma in forma di società coopera- tiva, costituite allo scopo di gestire beni e patrimoni aziendali confiscati alla criminalità organizzata. Compatibilmente con le potenzialità dell’Associazione, possono essere beneficiarie dell’attività associativa anche le altre forme di impresa coope- rativa, sempre in agricoltura, che comunque perseguano scopi di liberazione ed emancipazione dell’individuo da ogni forma di dipendenza attraverso il lavoro associato. I sogget- ti beneficiari dovranno aderire a Libera e operare in coeren- za con i suoi principi”. In pratica, l’Agenzia avrà tre compiti principali: innanzitutto, si occuperà dello start up delle nuove cooperative, ossia quanto si renda necessario per determinarne una loro sostenibilità sul piano economico (dal loro coordinamento e messa in rete, alla messa a punto di piani d’impresa, di budget, alla definizione insieme alle altre cooperative dei piani colturali, di trasformazione, degli aspetti produttivi e commerciali ecc). La sua seconda area di intervento sarà la patrimonializzazione delle cooperative, ovvero la possi- bilità che le stesse possano sviluppare nel tempo un loro patrimonio (di tecniche e tecnologie, di impianti specia- lizzati, di know how ecc). Infine, essa si occuperà del mercato e della distribuzione, intesi non solo come orientamento dei percorsi produttivi, in considerazione della commercializzazione e dei mercati di sbocco, ma anche come contributo in tutte le forme possibili alla diffusione e alla preferenza dei prodotti provenienti dal- le terre confiscate alla mafia e alle giovani cooperative che vi lavorano. il Trimestrale di CADIAI il Trimestrale di CADIAI Comitato di redazione: Ornella Montanari, Daniela Musolesi, Gloria Verricelli Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Franca Guglielmetti, Roberto Malaguti, Rosy Blanco, Mauro Gallo, Fabio Liistro, Lorena Roffi, Raffaela Rossi, Donato Testoni, Paola Pettazzoni, il gruppo di lavoro del Centro Arboreto. [email protected] [email protected] Don Ciotti

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numero12› giugno 2006numero12› giugno 2006

È nata“Cooperare con Libera Terra”

CADIAI ha aderito alla fondazionedell’Agenzia per la promozione coope-rativa e la legalità

È nata, alla presenzadi Don Luigi Ciotti(Presidente di Libera) edei promotori Gianpie-ro Calzolari (Presiden-te di Legacoop Bolo-gna), Mauro Giordani(Direttore GeneraleLegacoop Emilia-Roma-gna), Lucio Cavazzoni(Presidente CONAPI),Sergio Caselli (LegacoopAgroalimentare) “Coope-rare con Libera Terra -Agenzia per la promozio-

ne cooperativa e la legalità”. All’evento erano presentianche i presidenti delle cooperative che hanno aderitocome soci fondatori tra cui Coop Adriatica, Coop Italia,Coopfond, Camst, Manutencoop, Consorzio ControlloProdotti Biologici (CCPB), Consorzio Nazionale Servizi(CNS), Granterre, Granarolo, Coop Costruzioni, La Barac-ca - Teatro Testoni, Nuova Scena - Arena del Sole, CADIAI,Virtual Coop, Copaps, Coop Ansaloni, Coop.va TrasportiAlimentari (CTA), Kitchen, Gruppo italiano Vini (Giv), Pro-geo, Consorzio Cooperative Costruzioni (CCC), Apofruit,Coop Not Available, Consorzio Sic, Ciononostante la Fatto-ria, Assicoop Sicura, Legacoop Sicilia, Ex Aequo, Agribolo-gna, Conad, Sacoa srl, Cergas, Coop Industria (Co.Ind.)

Si tratta di un’associazione senza scopo di lucro, che hacome obiettivo l’ideazione e messa a punto di uno strumen-to utile allo sviluppo delle cooperative che operano sulle ter-re confiscate alla mafia, grazie alla legge n. 109 del 1996,e che si riconoscono nell’esperienza portata avanti dall’asso-ciazione Libera e in particolare “Libera Terra”.

Fortemente voluta da Legacoop Bologna, con il contributo diLegacoop Emilia-Romagna, l’idea dell’Agenzia nasce dal tema,più volte posto in agenda dal mondo della cooperazione, del-l’importanza della collaborazione tra cooperative aderenti aLegacoop, in particolare quelle agricole, e cooperative nate inSicilia, così come in altre regioni, impegnate sui terreni confi-scati alla mafia. Già da tempo, per esempio, Camst ha avviatoun progetto - che accomuna anche Conapi - che prevede ognigiorno l’inserimento di un piatto di pasta biologica prodotta dal-

la Cooperativa Placido Rizzotto-Libera Terra nel menù del ristoran-te Vertice, situato al centro del quartiere fieristico di Bologna,mentre la stessa pasta viene posta in vendita nelle confezioni da500 grammi nella gastronomia del locale C’Entro. Dal 2002, inol-tre, nei supermercati e negli ipermercati di Coop Adriatica sonoin vendita i prodotti Libera Terra: pasta, olio, vino e altre specia-lità ottenute da cooperative di giovani che, in Sicilia, lavorano suiterreni confiscati ai boss mafiosi. L’Agenzia dunque rafforzerà ilforte legame già esistente tra le cooperative del Nord e Sud Ita-lia, ponendosi come esempio concreto dell’idea che fare impre-sa cooperativa possa portare migliori condizioni di vita e di lavo-ro anche nelle situazioni più difficili.

“Scopo dell’Agenzia - si legge nello Statuto - è quello di fornireservizi finalizzati alla nascita, allo sviluppo e all’integrazione diiniziative imprenditoriali di norma in forma di società coopera-tiva, costituite allo scopo di gestire beni e patrimoni aziendaliconfiscati alla criminalità organizzata. Compatibilmente con lepotenzialità dell’Associazione, possono essere beneficiariedell’attività associativa anche le altre forme di impresa coope-rativa, sempre in agricoltura, che comunque perseguanoscopi di liberazione ed emancipazione dell’individuo da ogniforma di dipendenza attraverso il lavoro associato. I sogget-ti beneficiari dovranno aderire a Libera e operare in coeren-za con i suoi principi”.

In pratica, l’Agenzia avrà tre compiti principali: innanzitutto,si occuperà dello start up delle nuove cooperative, ossiaquanto si renda necessario per determinarne una lorosostenibilità sul piano economico (dal loro coordinamentoe messa in rete, alla messa a punto di piani d’impresa, dibudget, alla definizione insieme alle altre cooperative deipiani colturali, di trasformazione, degli aspetti produttivi ecommerciali ecc). La sua seconda area di intervento saràla patrimonializzazione delle cooperative, ovvero la possi-bilità che le stesse possano sviluppare nel tempo un loropatrimonio (di tecniche e tecnologie, di impianti specia-lizzati, di know how ecc). Infine, essa si occuperà delmercato e della distribuzione, intesi non solo comeorientamento dei percorsi produttivi, in considerazionedella commercializzazione e dei mercati di sbocco, maanche come contributo in tutte le forme possibili alladiffusione e alla preferenza dei prodotti provenienti dal-le terre confiscate alla mafia e alle giovani cooperativeche vi lavorano.

il Trimestrale di CADIAIil Trimestrale di CADIAI

Comitato di redazione:Ornella Montanari, Daniela Musolesi, Gloria Verricelli

Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero:Franca Guglielmetti, Roberto Malaguti, Rosy Blanco, Mauro Gallo,Fabio Liistro, Lorena Roffi, Raffaela Rossi, Donato Testoni, Paola Pettazzoni, il gruppo di lavoro del Centro Arboreto.

[email protected]@cadiai.it

Don Ciotti

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pagano già la mensa, il pre e il post scuola, il pulmino, la piscina, ilteatro e spesso, attraverso tombole e mercatini, finanziano i labo-ratori e le attività non strettamente curricolari; ma pagherannoanche l’assistenza al pasto, la sorveglianza al momento del gioco epoi i due o tre pomeriggi interi in cui non saranno previste le atti-vità integrative garantite dallo Stato. Allora perché, invece di tap-pare i buchi di questa scuola, non ci proponiamo per una scuolaintera, integrata e cooperativa? Un ultimo interrogativo: dal punto di vista etico, è giusto che unacooperativa sociale si impegni nella realizzazione di una scuolaprivata? Una cooperativa che nella sua mission ha come obietti-vo “la progettazione e gestione di servizi socio-sanitari ed educa-tivi finalizzati all’integrazione sociale …” è coerente con se stes-sa, candidandosi a realizzare una scuola privata, nella fascia del-l’obbligo scolastico, alternativa alla scuola pubblica? Qualcunodirà: se può aprire nuovi settori di attività, non è il caso di met-tere freni etici sofisticati. Invece proprio perché business, unascuola cooperativa deve basarsi sulla coerenza di fondo tra ivalori a cui si ispira e le pratiche che mette in atto. Perché nelpanorama delle scuole di oggi una Scuola Cooperativa puòaver senso solo nella misura in cui propone un proprio model-lo pedagogico e di sviluppo della persona umana assoluta-mente originale e coerente. Altrimenti perché le famigliedovrebbero sceglierci?

Franca Guglielmettiresp. Servizio MKT e Sviluppo

Intervista a Adriana Scaramuzzino,Vicesindaco di BolognaIl Bilancio Sociale 2005 presentato all’Assembleadei Soci del 25 Maggio scorso, non contenevaun’intervista a Adriana Scaramuzzino, vicesindacodel Comune di Bologna, giunta successivamente.La inseriremo nelle prossime stampe di Bilancio.Abbiamo pensato però di anticiparla qui, anche abeneficio di coloro i quali erano presenti all’As-semblea e hanno ricevuto la versione di Bilan-cio“incompleta”.

Cosa pensa del ruolo della cooperazione sociale nell’e-conomia bolognese?È stato recentemente calcolato che il 70% dei servizi diassistenza nel bolognese siano coperti dalla coopera-zione sociale, che conta più di 113 cooperative e for-nisce assistenza a più di 18.000 utenti.La cooperazione sociale è quindi un pilastro, forse unpilastro portante dell’economia sociale della città, chenoi auspichiamo possa sempre più riuscire ad unire ivalori dello spirito imprenditoriale con quelli della soli-darietà e dell’attenzione alla persona, nel segnoanche di una sana competitività ed innovazione.

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È possibile una scuola cooperativa?L’idea di una scuola cooperativa corrisponde ad un biso-gno, non ancora del tutto esplicito, che si percepiscelavorando nel mondo dei servizi sociali ed educativi. Ci riferiamo alla scuola dell’obbligo, elementari e medie,oggi riunite nell’unico ciclo di scuola primaria, con peròuna naturale estensione sia al “prima” (scuola dell’infanzia,asilo nido) che al dopo (scuola media superiore). È possibi-le candidarsi a gestire quella fascia scolastica fino ad oragarantita in prevalenza dalla scuola pubblica? Ha senso perla Cooperazione Sociale introdursi nel panorama delle scuo-le private? Cosa possiamo offrire e a quali richieste voglia-mo corrispondere?L’idea di valutare una simile ipotesi nasce dalla consapevo-lezza di aver maturato competenze che possono esseremesse in gioco positivamente. La gestione dei nidi di infanziae della scuola materna ci ha permesso: di sviluppare unmodello pedagogico originale, nato dal confronto con l’entepubblico, con altre realtà educative incontrate nel nostro per-corso, con le famiglie; di coinvolgere e far crescere profes-sionalmente gli operatori, oggi non solo tecnicamente moltopreparati, ma con sensibilità organizzative e gestionali nonscontate in altri contesti; di sperimentare nuove forme di con-tratto con l’ente pubblico (concessioni di lunga durata, projectfinancing) e di creare nuove collaborazioni con altre realtàcooperative. Questo potenziale, per essere valorizzato, potrebbeessere speso in nuovi servizi, in sperimentazione e in innovazio-ne. Allora perché non pensare alla scuola in senso pieno? L’ideadi una scuola cooperativa è innovativa e stimolante, anche dalpunto di vista pedagogico: una scuola in cui sia le famiglie (ovve-ro gli allievi) che il personale, docente e non, sono soci, crea nuo-ve premesse in relazione ai livelli di partecipazione e di coinvolgi-mento che si possono realizzare nello sviluppo della didattica e nel-la gestione complessiva dell’esperienza scolastica. Crea ancheinterrogativi - da affrontare con rigore - in relazione alla necessitàdi coniugare le esigenze e le aspettative diverse, a volte contra-stanti, delle varie componenti. Quanto gli indirizzi pedagogici e didat-tici dovranno “piegarsi” agli interessi ed ai bisogni delle famiglie?Come coniugarli con quelli dei soci sovventori? Come salvaguardareil perseguimento di obiettivi di inclusione sociale (magari prevedendouna quota fissa di iscritti non paganti o paganti in forma simbolica) afronte dell’interesse dei soci di una gestione in attivo? Sono interro-gativi che stimolano la riflessione e la sperimentazione.Sul versante della domanda, questo tipo di bisogno crescerà nel tem-po: la riforma Moratti ha di fatto annullato il Tempo Pieno; oggi in pro-vincia le sezioni di Scuola dell’Infanzia sono insufficienti a garantire lacopertura delle richieste. Cresce sui comuni la richiesta delle famiglie diriempire i vuoti che la scuola statale prima o poi creerà. E così salta fuo-ri il ricorso alle “Cooperative Sociali” che dovrebbero fornire gli assisten-ti al momento del pasto o gli educatori al momento del gioco: di nuovo ilruolo di vassallo che l’Ente Pubblico si ostina ad assegnarci. Le famiglie

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Attività sociale

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Cosa pensa del previsto trasferimento della gestionedei servizi alla persona a nuovi soggetti come le ASP(ex IPAB)? Le Ipab hanno rappresentato un secolo di storia pionie-ristica dell’assistenza sociale a Bologna. Ma oggi eranodiventate uno strumento obsoleto e giustamente la leg-ge ne ha disposto la trasformazione. Le Aziende dei Servizi alla Persona dovranno essere ingrado di porsi all’avanguardia del sistema gestionale pub-blico delle politiche sociali, cercando di affrontare, graziead una struttura più moderna e flessibile, i nuovi bisognidella società bolognese. Non si tratta, quindi, di un trasferimento di servizi, ma diuna riformulazione ed ottimizzazione delle risorse e di unapiù adeguata e qualificata capacità di soluzione dei proble-mi sociali emergenti.

Cosa pensa dell'assegnazione dei servizi tramite gared'appalto? E del trasferimento della sede di valutazione daiQuartieri al Comune? La gara di appalto è uno strumento di evidenza pubblica, chea livello italiano ed europeo viene identificato come il princi-pale sistema per garantire pubblicità e trasparenza nell’e-sternalizzazione dei servizi della Pubblica Amministrazione.Sicuramente nel settore dei servizi sociali esso va applicatocon opportune precauzioni. Il legislatore della L.328/2000 siè posto questo problema. Un decreto ministeriale ha successivamente definito alcuniambiti specifici. Tuttavia ad oggi mancano percorsi di esterna-lizzazione alternativi a quelli della gara che riescano a garantirepubblicità, imparzialità, trasparenza ed economicità: occorrelavorare di più su questi aspetti per studiare dispositivi in gradodi limitare gli impatti negativi di una gara che possono ripercuo-tersi sugli utenti (il turn-over, la discontinuità gestionale, etc.). La valutazione a livello centralizzato ha consentito una semplifi-cazione della procedura dando inoltre uniformità ai servizi inambito territoriale.

Cosa pensa dell’interruzione del percorso di costruzione tecnicadell’accreditamento del Servizio Assistenza Domiciliare (SAD)? Per quel che riguarda l’accreditamento sono certa che il percorsoverrà ripreso al più presto, per l’importanza del tema nell’evoluzio-ne delle modalità di esternalizzazione dei servizi e che sarà in pro-spettiva sicuramente un’opportunità da cogliere.

Cosa pensa delle condizioni dei lavoratori CADIAI e, in generale,delle condizioni dei lavoratori sociali quanto a retribuzione, forma-zione e tutela del lavoro? I lavoratori sociali, o meglio le figure professionali che operano nelsettore dei servizi sociali, non sono oggi adeguatamente valorizzatisia per quanto riguarda il riconoscimento professionale, sia per ilivelli di retribuzione. Credo che questo divario enorme, ad esempiofra operatori della sanità ed operatori sociali, vada al più prestosuperato.

Come pensa si potrebbe lavorare alla valorizzazione del lavoro sociale equanto peso pensa che debba avere in questo l'ente pubblico? La legge 328 si era posta il problema della definizione dei profili sociali.Purtroppo il governo centrale, dopo alcuni tavoli di lavoro, non è stato ingrado di definire tali profili. Occorre ripartire da lì. Ma già, ad esempio, lacreazione di un ordine degli educatori è un passo in avanti. Il Comune nonha molte competenze in materia: spero che la Regione, anche con lanostra collaborazione, possa accompagnare questa valorizzazione.

Come pensa che CADIAI e, in generale, la cooperazione socialedovrebbe mettersi in relazione con il crescente fenomeno delle cosid-dette badanti?Ritengo che rispetto al tema sia necessario un approccio integrato perriuscire ad attivare soluzioni capaci di coniugare le esigenze di tutti gliattori in gioco. Da una parte c'è l'anziano con i suoi bisogni di aiutocompetente, di continuità assistenziale, di sostegno nelle scelte. Dal-l'altra la badante, con i suoi bisogni di formazione, di qualificazione edi tutela professionale. L'obiettivo, sia dell'ente locale che della coope-razione sociale deve essere quello di non lasciare sole le famiglie, esi-ste una gradualità nell'intensità assistenziale che non può essereaffrontata per compartimenti stagni, è importante collegare ciò chefanno le badanti con il resto del sistema dei servizi.

Può descriverci un'esperienza che secondo lei CADIAI dovrebbeprendere a modello?Non mi piace suggerire modelli, sia perché CADIAI ha molti model-li da esportare, sia perché i modelli sono schemi astratti. Tuttaviaun principio ispiratore vorrei confermarlo: l’impresa sociale oggideve essere in grado di concorrere alle politiche sociali ATTIVE.Questo significa protagonismo degli utenti che diventano attori deiservizi, ma anche maggiore capacità dell’impresa sociale di realiz-zare inserimenti lavorativi di persone svantaggiate, creando nuovibacini occupazionali. Ecco, lo slogan forse potrebbe essere que-sto: gestire insieme, gestire includendo.

Quale ruolo pensa che dovrebbe svolgere CADIAI nello sviluppodei servizi, in particolare per gli anziani e per la prima infanzia?È già un privilegio lavorare con le persone (bambini ed anziani)che più di altre toccano gli estremi della vita, il prima ed il dopo,l’inizio e la fine, e hanno in loro tutta la magia che deriva daquesto contatto. Noi lo abbiamo dimenticato. Credo che,accanto ai grandi modelli di sviluppo dei servizi, dobbiamosempre più ricordarci che il lavoro sociale dipende dall’educa-zione. La storia, ed anche la storia bolognese, ci ha abituatoalle figure di grandi educatori: torniamo a guardare a loro, aiprincipi che li hanno ispirati. L’empatia, la sintonia emotiva, lacapacità di farsi carico dell’altro sono quegli aspetti immate-riali, che rappresentano le costanti umane senza le quali latecnica sociale rischia di diventare asettica. Investiamo dipiù sulle qualità umane degli educatori/operatori e menosui tecnicismi inutili.

(a cura di Anna Laura Diaco e Sebastiano MieleMembri del GREP - Università di Bologna)

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parola…ed il silenzio è un compagno di viaggio difficile e complicato.Il ricercare costantemente, strategie che permettano una sempre piùapprofondita conoscenza dell’individuo con cui condividere il nostro tempolavorativo, e non solo, è sicuramente un percorso lungo e pieno di osta-coli, ma, nel corso del tempo, ci ha portato ad affermare che ancheavendo un utenza grave-gravissima, nulla viene sottratto alla dimensioneche abbraccia la dignità di ogni singolo, passando attraverso momenti dicondivisione, di scelta, e quindi di maggiore senso di sé. Organizzativa-mente, il fatto di avere costanti verifiche sia con il committente che coni familiari (molto presenti, anche se a volte in modo conflittuale) è sicu-ramente un importante riferimento che stimola il gruppo di lavoro acercare il meglio nell’operatività quotidiana.

IDENTITÀ SERVIZIO: CENTRO DIURNO “LE MARMOTTE”Il servizio rappresenta la novità. Nasce con l’apertura di Arboreto esoppianta i Diurni precedentemente frequentati dai medesimi uten-ti. L’avere il Diurno adiacente, al Gruppo Appartamento ha rappre-sentato una novità e ha creato, fin dall’inizio la necessità, di strut-turare il 90% delle attività rivolgendole all’esterno. Il nome “Le Mar-motte” è nato qui. Il significato di questa scelta nasce dalla grandetenacia che distingue questi animali, i quali non si fermano davan-ti ai primi ostacoli e sono socievoli e pieni di iniziativa; da loro ispi-rati, apriremo le porte a tutti coloro che vorranno condividere connoi queste iniziative.ATTIVITÀ: La programmazione del Centro Diurno prevede quoti-dianamente delle uscite per attività esterne (Piscina, Pet-therapy,Att. Equestre, Uscite, ecc.). Questa modalità, esistente fin dallaapertura, è stata creata per evitare percorsi “a spirale” in cui sirischiava di avvolgersi avendo l’Appartamento al primo piano del-lo stesso stabile. Questo sia per evitare l’innescarsi di compor-tamenti “cronici” da parte dei ragazzi e degli operatori; oltre-tutto questa strutturazione permette la composizione di diversigruppi di ragazzi, interscambiabili, affinché la quotidiana condi-visione del medesimo spazio, diurno e residenziale, non potes-se far nascere manifestazioni di intolleranza a questa quoti-diana convivenza.

IDENTITÀ SERVIZIO: LABORATORIO “LE TALPE”Il servizio è gestito da CADIAI dal 1994; fino al trasferimentopresso il CENTRO ARBORETO era situato nel seminterratodella struttura Residenziale di VILLA TABELLINI. Il suo nomederiva dalla evidente, nonché improbabile, collocazione sot-terranea che il Laboratorio aveva. Con il trasferimento adArboreto il nome è rimasto, ma la collocazione è finalmenteconsona.ATTIVITÀ: Gli utenti che frequentano quotidianamente ilLaboratorio sono cinque, con disabilità psico-fisica di livellograve. Oltre a loro, negli ultimi anni, si sono aggiunti utentidall’esterno, in diverse giornate, accompagnati dall’edu-catore/ice di riferimento. La programmazione del Labora-torio prevede delle attività laboratoriali atte a consolidare osviluppare le diverse autonomie dei singoli, abbracciandoambiti differenti che, partendo dalle semplici abilitàmanuali vanno a completarsi con quelle più complesse,che riguardano la sfera emotivo-affettiva, nonché le com-ponenti relazionali che si creano fra i singoli, all’internodel servizio. I collettivi hanno cadenza quindicinale. Ognimese il percorso che ha portato a compimento del lavo-ro svolto dal Laboratorio si gratifica: sono previste,durante il periodo invernale-primaverile due uscite extra,o per degli spettacoli o per andare a cena fuori tutti

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SERVIZIO SOCIO-RIABILITATIVO PER DISABILI ADULTI “CENTRO ARBORETO”UBICAZIONE: Il CENTRO ARBORETO si trova a Bologna, inVia del Pilastro 3/11, nel Quartiere San Donato, ed è frut-to della ristrutturazione di una vecchia cascina; la strutturaè immersa nel verde del PARCO ARBORETO (10 ettari di ver-de, caratterizzati da una stravagante ricchezza vegetale: cir-ca 250 specie diverse).

STORIA: Il CENTRO ARBORETO, struttura del Comune di Bolo-gna data in uso all’Azienda USL, dopo una lunga ristruttura-zione, viene aperto nell’estate del 2001. Il Servizio viene datoin gestione, tramite Gara di Appalto, a CADIAI; il rinnovo dellaGara è previsto per il prossimo anno.

TIPOLOGIA SERVIZI: La peculiarità di questo Centro, che rap-presenta una realtà unica come tipologia di servizio, è che alsuo interno racchiude 4 differenti servizi, tutti per persone condisabilità psico-fisica, dal livello medio-lieve a quello grave-gravis-simo. Complessivamente, nell’arco di una settimana, il Centro èin grado di accogliere un totale di 31 utenti. I servizi sono:GRUPPO APPARTAMENTO “ARBORETO”per 6 utenti con disabilità psico-fisica di grado grave-gravissimoCENTRO DIURNO “LE MARMOTTE”per 6 utenti del gruppo appartamento sopracitatoLABORATORIO “LE TALPE”per 5 utenti con disabilità psico-fisica di grado grave-mediograveATELIER “IL MAGGIOCIONDOLO”per 15 utenti con disabilità psico-fisica di grado lieve-mediolieveLa presenza degli utenti nel servizio è impostata a moduli.

PERSONALE:Al CENTRO ARBORETO, complessivamente, lavorano 26 persone: 13Educatori/ici, 9 Ass. di Base, 2 Addetti alle pulizie 1 Tecnico Peda-gogista, 1 Responsabile di Struttura.

IDENTITÀ ED ATTIVITÀ DEI SINGOLI SERVIZI

IDENTITÀ SERVIZIO:IL GRUPPO APPARTAMENTO “ARBORETO”Il servizio proviene dal Centro Residenziale “VILLA TABELLINI”, doveCADIAI subentrò nella gestione nel 1994, dopo il fallimento di Spep Coop.Nel trasferimento da Tabellini ad Arboreto gli utenti sono diventati sei,degli otto iniziali, per ragioni di tipo strutturale. Sono cinque maschi e unafemmina, l’età media è sulla quarantina.ATTIVITÀ: La programmazione del Gruppo Appartamento prevede quoti-dianamente momenti di attività domestiche insieme ai “ragazzi” quali, adesempio, il riordino delle camere e dei singoli guardaroba, la partecipazio-ne alla preparazione della merenda e dei pasti, il coinvolgimento in attivitàesterne sia di routine che ludiche (spesa, gite, partecipazione a momentidi aggregazione).L’applicazione della metodologia, costruita nel tempo, viene discussa, laddo-ve se ne verifichi la necessità, nella riunione di collettivo settimanale con l’in-tero gruppo di lavoro; questo permette di approfondire dinamiche relaziona-li complesse, in quanto, oltre alla gravità diagnosticata a suo tempo, il pro-blema più evidente è che, dei sei utenti, sono solo due ad avere l’uso della

I nostri ervizis Monografie sui servizi CADIAI

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insieme, e i “ragazzi” sono contenti di condividere que-sto appuntamento. Nel periodo estivo, specie a Luglio, leattività vengono sospese e la quotidianità si svolge tra-scorrendo almeno tre giornate alla settimana nella pisci-na vicina al Centro, restandoci anche per il pranzo, con-sumato nel giardino interno della stessa. Altro elementoche caratterizza il Laboratorio è legato al fatto che gliutenti lo frequentano da molti anni e quindi la relazioneche si è instaurata con i familiari è ben consolidata.IDENTITÀ SERVIZIO: L’ATELIER "IL MAGGIOCIONDOLO"Il servizio è gestito da CADIAI dal 1992; fino al trasfe-rimento presso il CENTRO ARBORETO era situato all’in-terno della struttura di CASA RODARI. Il suo nome deri-va dalla pianta che era nel giardino prospiciente; analo-ga pianta è stata piantata nel giardino di Arboreto.ATTIVITÀ: La programmazione dell’Atelier prevede attivitàa struttura modulare: gli utenti sono inseriti nel corso del-la settimana in uno o più moduli (massimo tre) con unapresenza massima di cinque utenti e due educatrici, perogni singolo modulo.Le caratteristiche dell’Atelier fanno sì che, per la maggiorparte dei ragazzi inseriti, sia previsto un percorso futurodopo quest’esperienza; per questo il nostro è spesso un ser-vizio di transizione, che ha come fine quello di aprire la stra-da, o fare da supporto, a borse lavoro e inserimenti lavora-tivi. I frequentanti l’Atelier provengono da percorsi di forma-zione e situazioni personali differenti, ma l’elemento comuneè una certa debolezza nell’ambito relazionale che impedisce,in varia misura, un completo e adeguato inserimento socialee lavorativo. Gli obbiettivi identificati nella programmazione riguardanoambiti diversi, e in collegamento fra loro, in quanto, essendol’utenza lieve, il campo di azione è ampio. L’attività predomi-nante dell’Atelier è quella teatrale. I collettivi hanno cadenzaquindicinale. Il dialogo è un elemento fondamentale del nostroagire. Attraverso gli scambi verbali e non, instauriamo una rela-zione molto diretta, adulta, quotidiana e spontanea. Tutte le relazioni sono in essere all’interno del gruppo e anchei chiarimenti e colloqui individuali hanno come obiettivo la ricon-duzione al gruppo stesso. Il riconoscimento e la comprensionedel carattere di ognuno di noi è un elemento sul quale poniamoun particolare accento garanten-doci un buon livello di collaborazio-ne durante le attività. Intendiamosuddividere le giornate in momen-ti ben distinti: accompagnamento,accoglienza e attività. Questo cipermette di identificare i contenutispecifici di ogni momento. I rap-porti con le famiglie sono sporadi-ci e si basano quasi esclusivamen-te su informazioni a carattereorganizzativo.Riteniamo invece importante por-re un accento particolare ai con-tenuti del nostro lavoro e per que-sto condividere i nostri obiettiviprevedendo un incontro all’iniziodell’anno per illustrare la program-mazione.

Il 5 per mille a CADIAIRicordiamo che è possibile destinare il 5 per mille a CADIAI,apponendo la propria firma e il codice fiscale di CADIAI(00672690377) nel riquadro in alto a sinistra sui modelli didichiarazione (CUD 2006; 730/1 - bis redditi 2005; UNICO per-sone fisiche 2006).I fondi raccolti verranno destinati alla realizzazione dei seguentiprogetti:- Rete dei nidi-amici: costruzione di una rete di comunicazione e

scambio culturale tra servizi per la prima infanzia dell’Europa edel Mediterraneo;

- S.A.D.A. Servizio di Aiuto ai Disabili Adulti: per realizzare attività ricreative capaci di fornire ai ragazzi disabili occasioni di svago e di uscite pubbliche e amicali.

Per maggiori informazioni consulta il sito www.cadiai.it

Il sito internet di Legacoopsociali Legacoopsociali, nata nel settembre 2005, è l’Associazione nazio-nale che organizza e rappresenta le cooperative sociali aderenti aLegacoop e ne promuove lo sviluppo progettuale, sociale e impren-ditoriale.È ora attivo anche il sito www.legacoopsociali.it

Servizio Civile Volontario in CADIAICADIAI ha presentato un progetto per accogliere 6 ragazze delServizio Civile Volontario da impiegare nei nidi e nella scuoladell’infanzia gestiti dalla Cooperativa, come supporto al pro-gramma di attività ludiche, motorie, espressive e creativeofferto ai bambini. La scadenza per la presentazione della domanda è il 23 Giu-gno. Il progetto si sviluppa presso 5 Servizi per l’Infanzia consede in Bologna e Provincia: Il Nido/Scuola dell’Infanzia “Pro-getto 1.6” (Bologna), i nidi “Abba" (Bologna), “Maria Trebbi”(S. Lazzaro di Savena), “Gianni Rodari” (Anzola Emilia), “LeNuvole” (Cento - Fe). Obiettivi del progetto sono il rafforza-mento e potenziamento del programma di attività ludiche,motorie, espressive e creative offerto ai bambini. Alle volon-

tarie, il progetto vuoleoffrire opportunità dicrescita personale eprofessionale offrendoloro la possibilità diavvicinarsi con gra-dualità al lavoro con ibambini. L’anno di Servizio Civi-le Volontario verràriconosciuto comeCredito Formativo perl’accesso professiona-le ai Servizi dellanostra Cooperativa eTirocinio per il Corsodi Laurea in Scienzedell’Educazione.

il Trimestrale di CADIAI

numero12› giugno 2006 5Attività sociale

Il Centro Arboreto

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SAD BOLOGNA: la riorganizzazione del servizioCon l’aggiudicazione del SAD di Bologna da parte dell’ATI (com-posta da CADIAI e dalle cooperative sociali ADA, Ancora Servi-zi e Società Dolce) avvenuta all’inizio di quest’anno, ci siamo tro-vati a gestire la riorganizzazione interna del servizio stesso.I temi ed i problemi che dovevamo affrontare erano di naturadiversa e richiamavano alla mente varie soluzioni, ma imperativoera innanzitutto (dopo essere riusciti a garantire 160 posti dilavoro) mantenere la qualità del servizio come testimonianza diuna “coerenza sociale e cooperativistica”, che ha sempre privile-giato la professionalità degli operatori (tramite corsi, aggiorna-menti, seminari ecc.). I cambiamenti che abbiamo dovuto gestiresono stati i seguenti:SedeL’appalto ha previsto “l’uscita” dagli uffici di quartiere; abbiamodovuto reperire delle sedi per le nostre attività: via Pomponazzi peril servizio di San Ruffillo e Mazzini, e via del Lavoro per Navile e SanDonato (ospitati provvisoriamente presso la sede della Cooperativadi via Boldrini, in attesa della consegna dei nuovi uffici).Rientro degli operatoriVisto il così alto numero di A.d.B. che operano nei 2 nuovi poli del-l’assistenza, si è pensato fosse meglio per questioni logistiche e dispazio, limitare il rientro degli operatori in sede ad 1 giorno alla set-timana per prendere in consegna il nuovo programma, la modulisti-ca necessaria, fare rifornimento di camici e guanti e riconsegnareeventuali chiavi. Questo “distacco” ha causato momenti di preoccupa-zione generale, ma a distanza di poco tempo la professionalità dellamaggior parte degli operatori ha preso il sopravvento.Chiavi, pass, pastiCon l’avvicendarsi di nuove sedi chiaramente sono sorti piccoli proble-mi organizzativi quali chiavi degli utenti, pass per circolare, pasti deglianziani. Tutto ciò è stato risolto oltre che con l’impegno dei coordinato-ri, anche tramite la buona volontà e la professionalità degli operatori chesi sono adeguati alla nuova situazione comunicando tra di loro all’inizio efine mattinata per le varie consegne.

Da parte dei coordinatori si è cercato di organizzare un programma setti-manale in cui ci fosse il meno possibile passaggio di chiavi, e dove anchela consegna dei pasti a domicilio degli utenti non fosse troppo dispersiva equindi fonte di problematiche.La mensaIl problema del servizio mensa che deve consegnare nelle sedi di appar-tenenza un numero considerevole di pasti giornalieri, è stato risolto inmodo che solo alcuni operatori eseguono queste consegne in manieraraggruppata. In alcuni casi l’operatore provvisto di auto si incarica di riti-rare anche i pasti dei colleghi che non hanno l’auto, i quali poi provve-deranno autonomamente alla consegna diretta al domicilio dell’ utente.Schede interventi utentiCi sono state consegnate le nuove schede per gli interventi sugli anzia-ni, molto diverse dalle precedenti: si tratta di un unico foglio suddivisoin 5 settimane dove l’utente deve trascrivere alcuni dati in più rispettoa prima, quali il n° totale degli operatori che eseguono l’intervento, iln° totale di ore di intervento effettuate e nei casi di variazione sulladurata dell’intervento è necessaria una motivazione scritta.Visite domiciliari, collettivi, convocazioniLe visite domiciliari effettuate dalle R.A.A. con gli assistenti sociali aldomicilio dell’utente (prima a carico del Comune), sono ora a caricodella Cooperativa, così come i collettivi e le convocazioni. Di conse-guenza dovranno essere limitati allo stretto necessario per non gra-vare troppo sul servizio stesso.Il programma di lavoroViene distribuito settimanalmente a ciascun operatore; si è cerca-to ancora una volta l’ottimizzazione dei percorsi, ma è chiaro checiò è possibile solo in parte a causa dell’orario di intervento sceltodall’utente, dal suo ricovero in ospedale, ecc.Rapporti con Assistenti SocialiSono chiaramente più difficoltosi a causa della distanza forzatavoluta dal Comune (il telefono sembra non sia sufficiente), ci sonomaggiori rischi di fraintendimenti, tutto viene verbalizzato.Per concludere, attendiamo ancora qualche mese prima di farevalutazioni importanti, in attesa di riscontri effettivi che possanoesplicitare meglio gli avvenuti cambiamenti.

Paola Pettazzoni(RAA SAD San Donato)

L’Assemblea dei Soci del 25 MaggioIl 25 Maggio scorso si è tenuta, presso la sala poliva-lente della Casa Protetta/RSA “Virgo Fidelis” di Bolo-gna, l’Assemblea dei soci della Cooperativa, alla qualehanno partecipato 88 soci, di cui 32 tramite delega.Per favorire la partecipazione, la Presidente aveva tenu-to 7 incontri territoriali preliminari - dal 26 aprile e al17 Maggio - per la presentazione e discussione del con-suntivo 2005 e degli obiettivi per il 2006; ad essi han-no partecipato complessivamente 49 soci.

L’ordine del giorno dell’Assemblea è stato molto fitto:- è stato approvato il Bilancio al 31/12/2005;- sono stati presentati il Bilancio Sociale 2005 e il Bilan-cio Sociale Preventivo 2006;- è stata approvata la proposta di modifica all’articolo68 del Regolamento Interno, per quanto attiene l’asse-gnazione degli incarichi di lavoro ai soli soci medici, ope-ranti nel Servizio di Medicina del Lavoro;

- è stato nominato un consigliere di amministrazione delsettore Servizi ai Disabili.

Su quest’ultimo punto un po’ di rapida cronaca: essen-dosi dimessa a fine 2005 la consigliera Roberta Leo-pardi, il Consiglio aveva provveduto a nominare in suavece Adriana Battista (coordinatrice dei centro diurni“Graziella Fava” e “Casa dei Boschini”), prima dei noneletti di quel settore, in attesa, per la sua efficacia, delvoto della prima Assemblea dei Soci utile. Prima dell’Assemblea è giunta una ulteriore candidatu-ra, quella del socio Antar Mohamed Ahmed Marincola,educatore presso la residenza socio-riabilitativa “CasaRodari”. I risultati della votazione: Adriana Battista ha ottenuto64 voti e Antar Mohamed Ahmed Marincola 21. Bat-tista è quindi confermata nel ruolo di consigliere diamministrazione.

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Dettaglio dei ricavi per tipologia di clienteAziende Sanitarie € 7.303.640,91 35,28%Comuni € 6.410.894,67 30,15%Privati € 3.143.412,98 14,23%Aziende clienti del Settore € 1.533.517,12 8,23%Prevenzione e SicurezzaGE.R.S.A. (RSA e alcune case protette) € 2.522.447,48 11,92%Karabak (nido di via Abba) € 174.519,44 0,7%Altri € 111.241,47 0,17%TOTALE € 21.199.674,07

CONSUNTIVO DEL 2005 E ALCUNI OBIETTIVI PER IL 2006

In queste pagine riportiamo un sunto degli elementi piùsignificativi relativi all’andamento del 2005 e alcuni obiettivirelativi al 2006, tratti: - dal Bilancio di esercizio 2005: il documento di sintesi, compi-lato a fine esercizio, che riepiloga i dati relativi ai valori rilevatinei conti aziendali, secondo uno schema “Attivo e Passivo”.- dal Bilancio Sociale 2005: il documento, non obbligatorio,che misura il risultato, in termini sociali, delle azioni e dellescelte che la Cooperativa opera, con riferimento agli effettiche queste producono sulle categorie di soggetti con le qualisi relaziona e sull’ambiente generale; - dal Bilancio Sociale Preventivo 2006: è un documento cheper la prima volta CADIAI elabora – si tratta tra l’altro di unadelle prime esperienze in campo cooperativo – contenente gliobiettivi gestionali e sociali per l’anno corrente

CHIUSURA DELL’ESERCIZIO 2005Il Bilancio dell’esercizio 2005 si chiude in sostanziale pareggio, con unUTILE di € 8.538, a fronte di € 21.199.670 di RICAVI.

DESTINAZIONE DELL’UTILE

- A RISERVA LEGALE ORDINARIA: IL 30%, PARI A € 2.561,40- AL FONDO MUTUALISTICO (QUOTA DEL 3%): € 256,14- A RISERVA STRAORDINARIA: IL 67%, PARI A € 5.720,46Come si evince dall’ammontare dell’utile, non è stato possibile ero-gare RISTORNO, RIVALUTAZIONE DELLA QUOTA SOCIALE EDIVIDENDO.

Composizione dei ricaviSETTORE RICAVI Variazione % sul totale

rispetto al 2004 dei ricavi

RESIDENZE ANZIANI € 8.680.799 + 4,82% 40,95%SOCIO ASSISTENZIALE € 4.560.527 - 2,56 21,51%SERVIZI AI DISABILI € 3.162.361 + 7,66% 14,92%EDUCATIVO € 3.199.335 + 22,05% 15,09%PREVENZIONE E SICUREZZA € 1.591.602 - 4,44% 7,51%Attività formative € 5.046 -TOTALE € 21.199.670 + 4,4% 100%

RIPARTO DEL VALORE AGGIUNTOIl parametro del valore aggiunto misura la ricchezza prodot-ta dall’azienda nell’esercizio, con riferimento agli interlocuto-ri che partecipano alla sua distribuzione. In CADIAI, circa il94% va alla remunerazione del personale.

PATRIMONIO NETTOEsprime la consistenza del patrimonio di proprietà dellaCooperativa. E’ costituito:

- dal Capitale sociale: le quote versate dai soci al momen-to dell’associamento (+ le rivalutazioni effettuate neglianni); - dalle riserve: costituite dagli utili non distribuiti ai soci;possono essere: legali ordinarie (obbligatorie, per legge visi devono destinare non meno del 30% degli utili) e straor-dinarie (deliberate, nella loro entità, dall’Assemblea).

LAVORO: MANTENIMENTO DEGLI IMPEGNIIl risultato, non brillante, risente della fase socio-econo-mica e della stagnazione degli investimenti degli Enti Pub-blici finalizzati allo sviluppo dei servizi. Nonostante questo,CADIAI è riuscita a mantenere gli impegni fondamentalidi valorizzazione del lavoro, che hanno visto:

- un INCREMENTO MEDIO DEGLI STIPENDI DEL 3,54%(secondo quanto previsto dagli adempimenti del Con-tratto Collettivo);- l’EROGAZIONE DELL’ERT (Elemento Retributivo Territo-riale), previsto dall’Accordo Integrativo Territoriale perBologna ed Imola (ulteriore quindi al CCNL);- la CONSERVAZIONE DELLA CONTRIBUZIONE PIENA(CADIAI è tuttora fra le poche cooperative a non utiliz-zare il salario medio convenzionale);- la CONSERVAZIONE DELLE CONDIZIONI DI MIGLIORFAVORE OPERATE DALLA COOPERATIVA.

bilancio 2005

Remunerazione del personale dipendente socioRemunerazione del personale dipendente non socioRemunerazione del personale non dipendente socioRemunerazione del personale non dipendente non socio

Remunerazione della Pubblica AmministrazioneRemunerazione del Capitale di Credito

Remunerazione del Capitale di RischioRemunerazione dell'AziendaLiberalità esterne

48%

2%3%3%

6%

38%

2005 Riserve

2004

2003

Capitale Sociale

2002

2001

5.2975.297 5085.187 449

4.747 4185.099 445

5.1655.5445.6365.805

5.820523

Valori espressi in migliaia di Euro.

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ANNO UTILE ERT RICORSO AI FONDI

2001 € 513.891 NO ERT -

2002 € 131.931 € 201.470,41 NO

2003 € 132.410 € 218.062,00 € 125.165

2004 € 23.098 € 149.237+ € 240.598

di indennità forfetaria € 422.697del CCNL

2005 € 8.538 € 118.401,21 € 118.401

SERVIZI APERTI NEL 2005

ASILO NIDO “ABBA” – VIA ABBA – QUARTIERE SAVENA - BOLOGNA

ASILO NIDO “GIANNI RODARI” – ANZOLA EMILIA

GESTIONE INTEGRATA DEI SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA – CENTO (FE)

SPAZIO BIMBO C/O POLO PRIMA INFANZIA “IOLANDA VITALI” – BENTIVO

SERVIZI CHIUSI NEL 2005

CASA PROTETTA “VILLA MARIA” DI PORRETTA TERME (BO)

Condizioni di miglior favore operate da CADIAI, ulteriori rispetto al contratto collettivo

Tipologie Corrisp. di spesa ‘04 Corrisp. di spesa ‘05Maternità: integrazione della retribuzione al 100% 91.597,50 68.556,75

Permesso ai padri per nascita figli 242,69 543,28

Permessi per lutto 5.987,21 4.874,32

Permessi per visite ed esami 7.354,84 6.788,17

Buoni Pasto 74.689,03 76.308,52

Indennità di funzione/quadro 133.247,97 132.592,01

Piena retribuzione delle ore di formazione 152.519,80 331.346,71 *

Trattamento soggiorni - 13.254,43

Totale € 465.639,04 € 634.264,19

* Il dato comprende i costi per la retribuzione delle ore di formazione continua, formazione legge 626, riqualificazione sul lavoro

L’obiettivo per il 2006 è quello di riuscire ancora una volta amantenere queste condizioni.

Distribuzione degli occupati al 31.12.2005

Part Time Full Time Totale

Tempi determinati 59 26 85

Tempi Indeterminati 323 391 714

Lavoratori autonomi 55*

Totale occupati 854* di questi, 51 con partita Iva, 4 con contratti a progetto

TURN OVERIndica la percentuale di rotazione del personale sui posti di lavoro in esse-re, che si è avuta nel corso dell’anno.

ASSENTEISMO Il dato dell’assenteismo indica la percentuale delle ore di assenza (permalattia, infortunio) sulle ore lavorabili definite dai singoli contratti deglioperatori in organico.

I LAVORATORI NON ITALIANI Sono 78 i lavoratori di cittadinanza non italiana. 12 le lavoratrici dialtre nazioni dell’Unione Europea. I lavoratori con cittadinanza nonappartenente all’Unione Europea sono 66 (l’8,2% dei dipendenti),suddivisi fra 20 nazionalità.

Dal 2002 la Cooperativa continua a distribuire integra-zioni retributive (ERT) ulteriori rispetto al CCNL (comeperaltro negli anni precedenti avveniva verso i soci attra-verso l’attribuzione dei ristorni) facendo ricorso, però,dal 2003 a risorse economiche (i Fondi) accantonate inesercizi precedenti, nei quali le marginalità prodotte daiservizi risultavano migliori.

FORMAZIONE

2004 2005 Obiettivo per il 2006Formazione continua 9.846,34 ore 14.692,96 ore 15.000 oreFormazione legge 626 1.165,05 ore 1.141,15 ore 3.464 oreQualificazione professionale 57 operatori 52 operatori 65 operatori(Corsi OSS)

Turn Over dei Settori produttivi

2003 2004 2005Socio Assistenziale 39,67% 26% 21,50 %Educativo 13,14% 10,35% 7,23 %Residenze per Anziani 42,35% 33,90% 35,59 %Servizi ai Disabili 23,83% 21,88% 22,48 %Prevenzione e Sicurezza 16,67% 0% 0 %Sede 0% 0% 4,54 %

SELEZIONE DEL PERSONALE E ASSUNZIONI

Ore dedicate Domande di lavoro Domande Di cui assunti Assunti rimasti alla selezione pervenute prese in esame in carico

856,50 1.836 615 220 (35,8%) 127 (57,7%)

2004 2005 Obiettivo per il 20066,27% 7,10 % 6,50 %

Turn Over Aziendale

Obiettivo per il 2006 22,50%2005 23,77%2004 24,89 %2003 32,40 %

Sede 22 Donne

Prevenzionee Sicurezza 5

Socio Assistenziale228

Uomini

Distribuzione dei dipendenti per attività

41

193

20424

22816

152

Residenze per Anziani 244

22Educativo 174

Servizi ai Disabili126

8343

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)

OGLIO

SERVIZI APERTI NEL 2005

- ASILO NIDO “ABBA” VIA ABBA – QUARTIERE SAVENA - BOLOGNA

- ASILO NIDO “GIANNI RODARI” – ANZOLA EMILIA

- GESTIONE INTEGRATA DEI SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA

CENTO (FE)

- SPAZIO BIMBO C/O POLO PRIMA INFANZIA “IOLANDA VITALI” BENTIVOGLIO (BO)

SERVIZI CHIUSI NEL 2005CASA PROTETTA “VILLA MARIA” DI PORRETTA TERME (BO)

GARE D’APPALTO SU SERVIZI IN GESTIONE NEL 2005Sono stati oggetto di gara d’appalto servizi già in gestione per €3.334.000, pari al 15,8 % del valore totale dei ricavi, che vedonocoinvolti 180 operatori (circa il 26% della base occupata).

NOSTRI SERVIZI IN GARA NEL 2006

- Centro Diurno per anziani “Pizzoli” di Bologna (Già aggiudicato)- RSA/Casa Protetta “Virgo Fidelis” di Bologna- Centro Polivalente per Disabili “Arboreto” di Bologna- Servizio di Assistenza Domiciliare ai disabili della Azienda USL di Bologna- Gruppo Appartamento “La Corte del Sole” e Centri Diurni per disabili“Cappuccini” di San Giovanni in Persiceto e “Accanto” di Crevalcore

- Spazio Bimbi di Bentivoglio- Servizio di Assistenza Domiciliare agli anziani comuni di MalalbergoSan Pietro in Casale – Baricella – Galliera

- Servizio di Assistenza Domiciliare agli Anziani dei comuni di SanGiovanni in Persiceto, San Matteo della Decima e Crevalcore

- Asilo nido “Le Nuvole” di Cento (FE)- Residenza socio riabilitativa “Casa Rodari”

SAD ANZIANI BOLOGNA

GRUPPO APPARTAMENTO S. ISAIA - BOLOGNA

COORDINAMENTO INSERIMENTI LAVORATIVI PER DISABILI – ASL BOLOGNA – DISTRETTO DI CASALECCHIO

INTERVENTI ASSISTENZIALI, EDUCATIVI, RIABILITATIVI E TERAPEUTICI INDIVIDUALIZZATIRIVOLTI A MINORI IN CARICO AL SERVIZIO DI N.P.I.E.E. E AD ADULTI IN CARICO AL SERVIZIO DI SALUTE MENTALE DELLA ASL DI BOLOGNA

Numero servizi a gara (tutti i settori) 10Totale del fatturato dei servizi che andranno in gara € 5.383.881,35Percentuale riferita al valore globale della produzione 24,31%

SISTEMA QUALITA’ AZIENDALE

OBIETTIVI RAGGIUNTI NEL 2005:1. CONFERMA DELLA CERTIFICAZIONE GIA’ IN NOSTRO POSSESSO.2. CERTIFICAZIONE DEI SERVIZI RESIDENZIALI E SEMIRESIDEN-ZIALI DEL SETTORE SERVIZI AI DISABILI.

OBIETTIVO PER IL 2006: Progetto di costruzione e gestione delmonitoraggio congiunto del Servizio di Assistenza Domiciliare agliAnziani.

SODDISFAZIONE DIPENDENTISono stati distribuiti 158 questionari e ne sono tornati compila-ti 131 (l’82,9%) dei settori Residenze Anziani (RSA “VirginiaGrandi”, della Casa Protetta “Sandro Pertini” e del Centro Inte-grato per Anziani di Granarolo) e Servizi ai Disabili.

bilancio sociale 2005

UTENTI CLIENTI

Settore Tipologia N° Utenti ‘05

Socio-Assistenziale Assistenza Anziani a Domicilio 1.191

Assistenza Anziani in Centri Diurni 126

Servizi ai Disabili Adulti con disabilità psicofisiche 134

Educativo Bambini frequentanti le sezioni di asilo nido e scuola materna 752

Bambini frequentanti altre

iniziative rivolte all’infanzia 312

Minori in situazione di disagio psichico 54

Minori con disabilità psicofisiche 48

Minori e giovani adulti in progetti di inserimento lavorativo 100

Minori frequentanti laboratori psicoterapeutici 63

Minori frequentanti laboratori

di attività socio educative 150

Persone tossicodipendenti 138

Utenti adulti multiproblematici -

Adulti in situazione di disagio psico - sociale 175

Residenze per Anziani Assistenza anziani in strutture 836

Prevenzione Lavoratori in sorveglianza sanitaria 21.300e Sicurezza sul lavoro

TOTALE 25.379

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10

SODDISFAZIONE DEGLI UTENTICENTRI DIURNI PER ANZIANI

73 i questionari distribuiti, tutti compilati; nella tabella il valoremedio dei giudizi espressi (su una scala di giudizioda 1-insufficiente a 4-ottimo) a proposito di 10 argomenti.

61 i questionari distribuiti agli anziani frequentanti il centro estivo“Il Paleotto”. Tutti compilati. Il valore medio su 6 argomenti (con lastessa scala di giudizio) è di 3,66.

NIDI E SCUOLA DELL’INFANZIA

271 i questionari distribuiti ai famigliari dei bambini degli asili nido edella Scuola dell’Infanzia; restituiti, compilati, 153 (il 56,45%).

CASE PROTETTE E RSAPer la prima volta la rilevazione è stata compiuta direttamente dal-l’Azienda USL; al momento non sono ancora stati presentati i risul-tati dell’’indagine.

CORSI DEL SETTORE PREVENZIONE E SICUREZZA SUL LAVORODistribuiti e restituiti 578 questionari: 122 per i corsi Antincendio e 456per quelli di Pronto Soccorso.Scala di Giudizio: da 1-Insoddisfatto a 5-Molto soddisfattoRisultati:- ANTINCENDIO: 3: 4%; 4: 51%; 5: 45%- PRONTO SOCCOSRO: 2: 3%; 3: 17%; 4: 44%; 5: 35%

1%2%1%7%

36%

26%

27%

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

Centro Diurno Centro Diurno Centro Diurno “Castelletto” “I Tulipani” “Pizzoli”

MEDIA TOTALE 3,81 3,75 3,81

Servizi ai Disabili Residenze Anziani

È soddisfatto del suo lavoro?

3%0%

18%

Non risponde

42%5 (Molto)

4 56%36%

21%17%

1%

3

5%2

1 (Per nulla) 1%0%

ALTRI OBIETTIVI PER IL 2006RISTORNO, REMUNERAZIONE, DIVIDENDOLe previsioni di Budget indicano fin da ora un’ipotesi relativa alrisultato di esercizio per il 2006 (UTILE di € 15.907) che, seconfermata, non consentirebbe alcuna integrazione retributivaper i soci; compete comunque all’Assemblea dei Soci deliberarein merito.

PARTECIPAZIONE- Focus Goup sul Bilancio Sociale: gruppo di discussione, com-posto da soci, per commentare i dati del Bilancio Sociale2005 e per dare suggerimenti sugli obiettivi futuri.- Presentazione del Bilancio Sociale Preventivo 2006 in un col-lettivo di servizio.- Svolgimento di un collettivo di servizio su obiettivi gestionalidel servizio stesso per il 2006.

CHI E’ INTERESSATO PUO’ RICHIEDERE UNA COPIA DELBILANCIO SOCIALE 2005 E DEL BILANCIO SOCIALE PRE-VENTIVO 2006 ALL’UFFICIO MARKETING.

43%

57%Soci 408

Non Soci 306

PARTECIPAZIONE ALLE ASSEMBLEE DEI SOCI

Assemblee ordinarie Soci Presenti Deleghe12/04/2005 77 2519/05/2005 132 13530/09/2005 81 12

PRESTITO SOCIALE

2004 2005 Obiettivo 2006AMMONTARE TOTALE € 1.202.307 € 1.215.693 € 1.250.000SOCI PRESTATORI 94 98 103TASSO LORDO 3,8% - 3% 3% 3%

SOCI AL 31/12/2005 FRA I DIPENDENTI A TEMPO INDETERMINATO

I SOCI2004 2005 Obiettivo per

il 2006Soci in attività al 31/12 392 431 471Soci fra i tempi Indeterminati al 31/12 371 (il 53%) 408 (il 57%) Il 66%

1 minimo10 massimo

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La progettazione degli interventi:il Progetto Disabili di Bolognatra Azienda USL e Terzo SettoreSintesi dell’intervento di Mario Gallo, responsabiledel Settore Servizi ai Disabili, al convegno “Vera-mente io mi chiamo Filippo - Disabilità, qualità divita e integrazione” tenutosi a Chivasso (To) il 13Gennaio 2006, promosso dalla Cooperativa Socia-le Valdocco e dalla locale Azienda Sanitaria.

PremessaSono circa 150 gli utenti in carico al settore Ser-vizi ai Disabili di CADIAI. Si distribuiscono in CentriDiurni, laboratori, atelier, residenze e servizi domi-ciliari, in convenzione con l’Azienda USL di Bologna.L’Azienda USL indice le gare d’appalto for-mulando dei capitolati di gara che recepi-scono una direttiva regionale (la delibera564 del 2000) che fissa i requisiti minimifunzionali e strutturali delle diverse strut-ture residenziali e semiresidenziali per dis-abili. Elementi significativi della normasono la definizione dei servizi come “socioriabilitativi”: i servizi hanno tra le propriefinalità l’attuazione di interventi volti all’ac-quisizione della autonomia individuale nelleattività quotidiane ed al potenziamentodelle capacità cognitive e relazionali e atti-vare strategie per l’integrazione socialedell’ospite. Per il perseguimento di questiobiettivi deve essere predisposto per ogniutente un progetto individualizzato che sicaratterizza nel garantire per gli utentiattività terapeutico–riabilitative–educative. La direttivadefinisce il rapporto tra operatori e utenti e i requisiti delpersonale.

Quali orientamenti operativi e anche pedagogici sonoconseguenti a questi punti cardine e quali le criticità

Orientamenti operativi e pedagogiciQuando pensiamo alla persona disabile in età adulta èsempre necessario pensare la riabilitazione accostata almantenimento: da una parte quindi si considera la perso-na potenzialmente capace di affrontare cambiamenti,miglioramenti della propria condizione, nuovi apprendimen-ti, dall’altra si presenta la possibilità di forme di involuzione,di perdita di competenze, di perdita di elementi di autosuffi-cienza che possono essere contrastate o rallentate con lastimolazione e l’esercizio costante delle competenze, con lamotivazione e la responsabilizzazione della persona, con for-me di aiuto discreto.

La riabilitazione è il processo per identificare e prevenire o ridur-re le cause della disabilitazione e nello stesso tempo per aiutarel’individuo a sviluppare ed usare le proprie doti e capacità e cosìacquisire fiducia e stima di sé, attraverso i processi conseguitinei ruoli sociali. Attraverso questi, la persona viene aiutata adadattarsi alle limitazioni imposte dalla sua disabilità. Con lo sco-po di riportarla al massimo livello possibile di autonomia.

Differenza tra deficit e handicapPer deficit si intende una assenza, malformazione, insufficien-za o anomalia di un organo, di una struttura anatomica, di unafunzione mentale, psicologica o fisiologica.Si tratta di un elemento dato, non modificabile e per le cono-scenze attuali irreversibili, e da considerare quindi parte dellastruttura permanente nell’individuo.Per handicap, invece, si intende il risultato di un processo

sociale e culturale: è la conseguenza del-l’incontro di un individuo, delle sue carat-teristiche fisiche, psicologiche (compren-denti anche un eventuale deficit) e dellasua storia con un eventuale contesto.L’handicap non è insito nella persona,ma è una condizione contestuale. Siparla di “situazione handicappante” (chesi può creare anche in assenza di undeficit) determinata dall’incontro didiverse variabili, e come tale può modi-ficarsi o essere modificata.Avendo descritto la distinzione tra defi-cit ed handicap tale distinguo può esse-re tradotto in un ipotesi/progetto per-sonalizzato: ”accettare il deficit e ridur-re l’handicap”. A Questo Scopo: l’integrazione socialecome fine per ridurre l’handicap è a tut-

ti gli effetti un obiettivo riabilitativo.

Integrazione sociale come intervento riabilitativoLa riabilitazione e l’integrazione socialeL’intervento riabilitativo che si svolge in queste realtà èinteso come valorizzazione, consolidamento e potenzia-mento delle abilità residue.L’approccio è globale e tende a valorizzare tutti gliaspetti della persona e viene ritmato sulla base delleesigenze del singolo, facendo riferimento all’ambientefamiliare di provenienza dell’utente ed alla rete di rap-porti informali in cui questo è inserito.I Centri sviluppano le loro attività per conseguire l’o-biettivo fondamentale dell’Integrazione sociale: l’ipo-tesi di fondo è che ogni forma di riabilitazione puòessere considerata tale soltanto in rapporto ad uncontesto che ne consenta l’applicazione, l’esercizio ela manifestazione. L’integrazione sociale va intesa

11il Trimestrale di CADIAI

numero12› giugno 2006

Segue a pag. 12

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Struttura di coordinamento e supporto ai servizi:• Coordinamento di servizio• Coordinamento di settore• Coordinamento scientificoPer rispondere all’esigenza di monitorare con regolarità que-sta impostazione organizzativa, rendere più omogenea l’im-postazione tra i diversi servizi, per strutturare maggior-mente il percorso di progettazione e verifica degli interven-ti abbiamo scelto di recente di introdurre il sistema qualitàcertificato secondo le norme UNI EN ISO 9001: 2000.Un Settore come il nostro ha la necessità di porsi sottocontrollo per cogliere le criticità e le potenzialità in mododa mettersi gradualmente nelle condizioni di limitare iprimi e rafforzare i secondi, verificando che gli obiettivi difondo su cui si basano i servizi vengono effettivamenteperseguiti.Si è trattato quindi di definire un’idea di qualità, indivi-duare la distanza tra il servizio realizzato e la qualitàdefinita e di aver individuato un sistema di qualità in gra-do di avviare un percorso di miglioramento continuo.Tale percorso ha portato alla certificazione del settore.

Percorso di certificazione del sistema qualità del settore Servizi ai DisabiliIl raggiungimento di questo obiettivo si è realizzatoimprontando un percorso formativo che ha interessa-to gli operatori, i tecnici e i responsabili dei servizi.In tale percorso sono stati definiti delle procedure, deiprotocolli, elaborati degli strumenti di lavoro.

Griglia dell’osservazione - Nell’ICF (Classificazio-ne Internazionale del Funzionamento, della disabili-tà e della salute) non si trovano più termini comehandicap e disabilità, sostituiti da altri che hannouna connotazione positiva. Questo sviluppo organizzativo acquista maggiorsenso se lo si inserisce nel contesto del sistemadei servizi ai disabili di Bologna, governato attra-verso lo strumento dei Piani Sociali di Zona,coordinati dai Comuni (legge 328 del 2001).CADIAI ha contribuito, in modo condiviso con lediverse realtà cooperative presenti nel territo-rio, all’elaborazione di questi piani di sviluppo.Se integrazione è la parola chiave del processodi presa in carico del disabile, partecipazione eprogrammazione devono essere quelle checonnotano l’attività degli enti e delle istituzioneche governano l’erogazione dei servizi. Perquesto i Piani Sociali di Zona costituiscono unostrumento importante, che ha diretto rappor-to con l’evoluzione del bisogno e che diventa ilpunto di riferimento per le scelte di ogni sog-getto partecipante, sia esso istituzione, asso-ciazione o, come nel nostro caso, ente gesto-re di servizi.

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come elemento distintivo, in base al presuppostosecondo il quale le competenze, le autonomie, ilbenessere dell’individuo, non sono pienamente talise non trovano il modo di entrare in una rete e in uncircuito di scambi sociali. Il Centro è una componen-te della rete nella quale hanno posto altri interventidotati di specificità e di significato propri. Questi Ser-vizi sono inseriti nel territorio, aperti al territorio, nonsono solo fruitori di risorse esterne, ma sono lorostessi risorsa. Si pongono come punti di riferimentoper diverse iniziative di integrazione e quindi come unforte strumento riabilitativo e di una migliore qualità divita. I rapporti con le istituzioni culturali, ricreative deltempo libero e con le realtà di volontariato, rappresen-tano per noi un elemento di importanza fondamentale,poiché si costituiscono come tramite per l’integrazionedegli utenti e del servizio nel contesto sociale in cui sonoinseriti.

Elementi critici• la cronicità e l’invecchiamento a fronte dell’impostazio-

ne riabilitativa dei servizi • le tendenza all’esclusione della realtà sociale (riduzione

fondi e risorse, specializzazione degli interventi, sanita-rizzazione di problemi) che rende più difficoltoso il pro-cesso di integrazione.

Quali scelte di gestione dei servizi e di progettazionedegli interventi ha fatto CADIAI in relazione agli orienta-menti ed ai punti critici sopra esposti:

Progetti individualizzati come principale strumento dilavoro:• progetto di intervento all’interno del servizio cui l’utente ha

accesso come parte del progetto complessivo elaboratodall’A. USL

• referenti del progetto nel servizio• equipe di lavoro• supporto del pedagogista e di altri tecnici• elementi di base del progetto individualizzato (aree di

intervento, obiettivi, strumenti di osservazione, momentidi verifica)

Interlocutori del progetto individualizzato nel servizio:- l’operatore A. USL referente- la famiglia- altri servizi del territorio- associazionismo, volontariato, strutture del territorio

Formazione continua e supervisione dei gruppi di lavoro• La formazione come strumento per contrastare il logoramen-

to e la demotivazione che possono derivare dagli elementi cri-tici prima indicati

• Formazione trasversale a tutto il settore e formazione specifi-ca ai singoli gruppi di lavoro

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Corso di Memory TrainingIl grande successo ottenuto sperimentandola tecnica del Memory Training ha reso indi-spensabile avere più operatori addestrati allasomministrazione della tecnica e quindi è sta-to organizzato uno specifico corso di forma-zione.Tale corso, effettuato tra Aprile e Maggio, haprevisto tre incontri di due ore, coinvolgendoAssistenti di Base e RAA, che lavorano sulledue residenze in cui viene utilizzata la tecnica(C.P./R.S.A. “Virgo Fidelis” di Bologna e C.D.“San Biagio” di Casalecchio).La finalità principale è stata quella di fornire adun maggior numero di operatori le conoscenzee gli strumenti necessari per poter condurre lesessioni di lavoro previste nel Memory Training.• L’argomento del primo incontro è stato la

memoria, con la distinzione nei suoi diversicomparti funzionali e l’illustrazione delle specifi-che tappe della memorizzazione, focalizzandol’attenzione anche sulle diverse strategie cheognuno di noi utilizza per memorizzare.

• Durante il secondo incontro è stata illustrata latecnica del Memory Training considerando ognisessione di lavoro e spiegando la finalità degliesercizi preposti.

• Nel terzo incontro sono state riprese le sessioniconsiderando gli esercizi dal punto di vista ope-rativo e quindi ”provandoli” nel gruppo.

Le domande e le osservazioni degli operatori sonostate tante e soprattutto ha scatenato la curiositàmaggiore l’ultimo incontro di “sperimentazione”.Alla fine del corso l’opinione comune riferita è stata:”farà bene agli ospiti, ma sicuramente servirà anchea noi!”

Dr.ssa Lorena Roffi

Giornata dell’amiciziaIl 23 Giugno 2006 presso la Casa Protetta di Granarolo(via San Donato 151) si terrà un incontro fra tutte le strut-ture residenziali per anziani di CADIAI, in occasione della“2° Giornata dell’Amicizia”. Lo scopo della giornata è favo-rire la socializzazione e la conoscenza fra gli anziani e levarie figure professionali delle diverse strutture.Il programma della giornata: il mattino si svolgeranno i gio-chi a squadre in giardino, cui seguirà il pranzo; il pomeriggiosi intoneranno vecchie e intramontabili canzoni a suon di chi-tarra ed infine la premiazione della squadra vincente.Quale sarà la squadra che si aggiudicherà il primo premio?Ve lo racconteremo prossimamente su Scoop!

Lella Rossi e Fabio Liistro

LA VOLPE CHE SI FA ASCOLTAREPROPOSTA DI ATTIVITÀ al Nido “Abba” di Bologna: LO SFONDO INTEGRATORECHE COS’È: lo sfondo integratore è uno strumento che aiuta ilbambino a collegare e ad intrecciare i diversi percorsi che com-pie al nido. Il nostro sfondo integratore è un grande pannello dicartone ricco di colori e ambienti diversi: il bosco con un albero,i cespugli, i fiori, il lago ed il cielo. Ogni giorno i bambini cono-sceranno un animale al quale daranno un nome. La “regista” diquesta attività è la volpe KIKA.SCOPO PRINCIPALE: portare a conoscenza del bambino checosa andrà a fare dopo. Il ripetersi di situazioni quotidianeaiuta il bambino ad interiorizzare il concetto del tempo chepassa….È un’attività importanteanche dal punto divista cognitivo in quan-to i bambini conosco-no ogni giorno un ani-male: nei colori, nelleforme, dove vive. Icolori che caratteriz-zano il lago sonodiversi da quelli del-l’albero, il cielooccupa uno spazioin alto, i fiori sono inbasso, ci sono coseche stanno a destra e quelle che stanno a sinistra.Inoltre questo è un momento in cui il bambino oltre adesprimersi nell'assegnare un nome agli animali, li animaattraverso racconti fantastici in cui possono emergereanche paure, che le educatrici accolgono e contengonocercando di rassicurarli e sostenerli.MODALITÀ DI REALIZZAZIONE: questa attività di rou-tine si svolge in un angolo morbido della sezione, costi-tuito da tappetoni e grossi cuscini che lo delimitano. Ibambini sono tutti seduti e un’educatrice richiama laloro attenzione chiedendo alla volpe KIKA quale deisuoi amici presenterà in quella giornata. I bambinicosì conosceranno un nuovo animaletto, gli darannoun nome e lo saluteranno; a turno lo attaccherannoal pannello. La volpe KIKA poi spiegherà ai bambiniquali saranno le attività che andranno a svolgere.

CURIOSITÀA distanza di tempo osserviamo da parte dei bambi-ni una richiesta di questo momento: ci domandanodov’è andata KIKA, cosa sta facendo…..Questo ci facapire come sia per loro piacevole e divertente. Ilripetersi di questa attività fa emergere giorno dopogiorno le conquiste che ogni bambino fa con i propritempi e modi.

Rosy Blanco

13Notizie Settori

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napoletana”, per terminare con un omaggio al Mozart operi-sta di “Bastiano e Bastiana” e con un recital per pianofortee voce soprano che farà rivivere la genesi e l’incanto di alcu-ne indimenticabili arie liriche.Quest’ultimo concerto si terrà sabato 24 giugno, alle19,00, presso “Il Corniolo" (via Savena Vecchia, 107).

GLI IPERPOETISiamo un gruppo di amici affiatati che s’incontra al sabatomattina al Centro “Accanto” di Crevalcore. Con gli opera-tori, che cambiano di volta in volta, facciamo diverse cose,Computer, Uscite, Ceramica,…. E inoltre ci siamo avven-turati nel mondo della scrittura, una scrittura creativa incui nessuno sbaglia, non ci sono regole e ognuno scrivesolo se ha qualcosa da dire… beh non siamo poi tantomale…abbiamo mirato in alto guardando verso il cielo eci siamo voluti chiamare gli IPERPOETI! In vista del Carnevale, siamo andati in biblioteca a docu-mentarci, ci ha colpito la descrizione della Maschera diSan Giovanni, BERTOLDO e ve ne riportiamo la descri-zione e un dialogo col re del furbo personaggio:

BERTOLDO: Era piccolo di sta-tura, con la testa grossa e ton-da come un pallone, fronterugosa, occhi rossi, ciglia lun-ghe e dure come setole, orec-chie da ciuco, bocca larga estorta, labbro inferiore pen-dente come quello di un caval-lo, barba da caprone, nasoadunco, narici carnose, dentiin fuori da cinghiale, tre gozziche si scuotevano come pento-le quando lui parlava, gambecaprine, piedi lunghi e larghi ecorpo peloso.

“Chi sei? Quando sei nato, dadove vieni?”

“Sono un uomo, nacqui quandomia madre mi fece, e il mio paese è il mondo.” disse Bertoldo

“Quale è la cosa più veloce del mondo?”

“Il pensiero” “..e il miglior vino?”“Quello bevuto in casa d’altri”

“Chi è il più pazzo al mondo?”

“Chi si crede il più saggio”

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CAPELLI D’ARGENTO: X EDIZIONEDIECI ANNI DI MUSICA ALLA CASA PROTETTA “IL CORNIOLO” DI BARICELLAIl gesto di una mano che ne stringe un’altra, emozio-ni profonde visibili nel volto dei nostri ospiti durantel’ascolto di una musica “colta”. Lo scetticismo chelascia il posto alla certezza di avere assistito allagenesi di un evento che, per l’emergere di vivideimpressioni, non poteva essere racchiuso all’ internodi un luogo ristretto.Dieci anni fa, nacque così un progetto sperimentale conil Comune di Baricella che già aveva proposto quellostesso anno, la rassegna “Capelli d’Argento” con musi-ca popolare.L’incontro di idee, scaturite da opposte considerazioni, sisono unite per dare luogo, in via continuativa, a proposi-ti di sperimentazione di vari generi musicali che spazianodalla musica classica, operistica e jazzistica. L’intento era- ed è - la valorizzazione di risorse umane e luoghi.L’incontro di più generazioni, la scoperta di validi musicistidel territorio ha prodotto una ricchezzache ha fatto e fa emergere emozioni ingrado di unire le persone in luoghi sinoad allora conosciuti ma non partecipati.Non è quindi casuale che Capelli d’Ar-gento nasca come rassegna musicale enon di cinema o pittura, riconoscendosialla musica, in maniera più immediatarispetto alle altre forme espressive, lacapacità di non relegarsi al ruolo dispettatori passivi, ma di darci a volte,attraverso il piacere condiviso dell’a-scolto, l’impressione della convergenzadei nostri tempi individuali in un unicotempo collettivo.L’inaugurazione quasi contemporaneadella decima edizione della rassegnamusicale “Capelli d’Argento” e del Palaz-zo della Socialità, sede della neonataIstituzione per l’Esercizio dei Servizi allaPersona e alla Famiglia del Comune diBaricella, costituisce ai nostri occhi, una coincidenza non volu-ta quanto opportuna e significativa.“Capelli d’Argento” è un partenariato solido costituito dagliAssessorati Comunali alla Cultura e alle Politiche Sociali e dallaCasa Protetta “Il Corniolo”, che persegue come auspicato obiet-tivo di sintesi del reciproco operato, una maggiore integrazionetra la comunità della Casa Protetta e la comunità territoriale.Quest’anno le quattro tappe della rassegna, partita il 20 Maggio,evidenziano altrettanti modi di raccontare storie in musica: dal liri-smo eroico di Puccini e Verdi, al lirismo popolare della “posteggia

Notizie Settori

C. P. “IL CORNIOLO”

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“Ora chiedi quello che vuoi e io te lo darò” disse il Re

“Chi non possiede non può dare” disse Bertoldo“io voglio la FELICITÀ e nemmeno tu l’hai”.

- La felicità non si compra ma si conquista. (Ales-sandra)

- La felicità è stare bene insieme agli altri…il solemi rende felice.. quando c’è! (Lara)

- La felicità è.. quando sto con Denis, il mio miglio-re amico. (Franca)

- La felicità è.. avere molti amici, volersi bene, sonofelice quando si vince qualcosa, quando si va aqualche festa. (Alessandra)

- Sono felice quando si lavora, quando c’è l’amo-re…in questo momento sono felice di tagliare lemele! (Alberto)…

da qui abbiamo capito finalmente cheLA FELICITÀ È UNA MELA TAGLIATA A METÀ

Gli Iperpoeti(a cura di Donato Testoni)

Lo spettacolo“SE IO FOSSI…”L’ATELIER “IL MAGGIOCIONDOLO” ha ultimato la prepa-razione dello spettacolo, scritto, costruito e dipinto contutti i ragazzi, ed è pronto a metterlo in scena. Lacostruzione dello spettacolo ha impegnato operatori edutenti dell’Atelier per più di un anno. Non è stato trascu-

rato nulla fin dall’inizio. Tutti hanno partecipato a tutte le fasi: idea-zione, sviluppo della storia, costruzione di costumi, scene emaschere. Il risultato è finalmente visibile.

“ SE IO FOSSI…” è la storia di un bimbo di nome Francesco chela mattina deve, come sempre, svegliarsi e proprio non ne havoglia. Ci trascina così, durante il dormiveglia interrotto dai richia-mi della mamma, in emozionanti avventure. Il viaggio onirico pie-no di personaggi, amici, situazioni a volte divertenti e a volte spa-ventose è sempre sul filo leggero dell’ironia e del sorriso.

Lo spettacolo è rivolto ai bambini come Francesco e ai grandiche hanno voglia di ridiventare bambini per mezz’ora.Si ringrazia la strepitosa collaborazione di Roberta e Gianpao-lo, del Centro Diurno "CASA DEI BOSCHINI", che hanno docu-mentato il lungo lavoro.Preziosi compagni di viaggio sono stati: Silvano (ImpiantoScenico); Paolo (Musica); Flavio (Montaggio); Beppe (Impian-to luci). Il debutto è stato il 19 Maggio (per le famiglie dei ragazzi ),il 26 Maggio c’è stata la Prima, alla “Festa dell’Arboreto infiore”, il 6 Giugno alle Scuole Elementari del comune diCamugnano, il 24 Giugno saremo alla manifestazione delleArti presso la sala ”Diana Franceschi“ di Villa Mazzacurati-Az. USL.A fine Estate la compagnia itinerante porterà il propriospettacolo in scuole, centri, manifestazioni pubbliche e rin-nova la propria disponibilità, a chi fosse interessato, adassistere al nostro lavoro. Per qualunque informazione inmerito ci potrete contattare al Centro Arboreto.

Giorgio Franceschi(Coordinatore del Centro Arboreto)

15il Trimestrale di CADIAI

numero12› giugno 2006

Gare Partecipazione a gare d’appaltoL’attività di partecipazione alle gare d’appalto, dopo due mesi direlativa calma, ha avuto una brusca accelerata nel mese diMaggio. Abbiamo infatti presentato offerta, in questo mese, per importan-ti servizi, alcuni già in gestione, altri nuovi.Cominciamo dalla gara per Il Centro Diurno per anziani “Pizzoli”:abbiamo partecipato all’interno del Consorzio Aldebaran, che si èaggiudicato il servizio e ne ha affidato al gestione a CADIAI e ADA,che lo avevano gestito fino ad oggi. Abbiamo presentato offerta anche per la gara del Centro Diurnoper Disabili “Le Farfalle” (per 15 utenti) e della Residenza per Dis-abili “Corte del Sole” (per 20 utenti) di San Giovanni in Persiceto.

Si tratta di servizi nuovi, in cui però confluiranno servizi già in esse-re e da noi gestiti fino ad oggi: il Centro Diurno “I Cappuccini” (6utenti) e il Gruppo Appartamento “Corte del Sole” (4 utenti).Abbiamo poi partecipato alla gara per la Gestione congiunta deiservizi per la prima infanzia dal Comune di Cento (FE), in ATI conla cooperativa sociale “Le Pagine” di Ferrara e la Cooperativa VOLIdi Bologna, gara del tutto simile a quella che ci siamo aggiudicatilo scorso Gennaio, ma con una durata maggiore. Sempre nel Comune di Cento, in ATI con altre cooperative socialilocali (CIDAS di Copparo e Serena di Ferrara) abbiamo partecipa-to alla gara per l’affidamento del servizio di Assistenza Domiciliareagli Anziani e Disabili.

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Luc P. De Vreese, esperto in Psicogeriatria del Nucleo Specialisticoper le Demenze dell’RSA “9 Gennaio” di Modena, ha affrontato l’ar-gomento delle linee di intervento per la riabilitazione dell’anziano condisturbi comportamentali e cognitivi nelle strutture residenziali:“definire i servizi residenziali come luoghi di cura e di assistenza perun malato di demenza significa dargli il diritto a vivere oltre al dirit-to alla cura. Essendo la demenza una malattia non guaribile, biso-gna mirare al mantenimento della qualità di vita, sia in termini sog-

gettivi (benessere psicofisico) che standardizzati(salute, competenze funzionali, cognitive e socialiresidue ed ambiente di vita)”. Il sociologo Walther Orsi, Responsabile Area Anzianidel Distretto Città Azienda USL di Bologna, ha pre-sentato i risultati della ricerca “Qualità percepita emiglioramento delle relazioni con gli ospiti e i familia-ri”, svolta nel 2005. L’indagine ha coinvolto le strut-ture convenzionate con l’Azienda USL: 35 Case Pro-tette, 8 Case Protette/RSA e 2 RSA, per un totaledi 397 ospiti e 1510 familiari. Ottimi i risultati; il92,8% degli intervistati si dichiara “soddisfatto” o“molto soddisfatto” della qualità dei servizi. L’indagineha anche messo in luce delle criticità, per le quali, inaccordo con le strutture, verranno sviluppati dei pro-getti di miglioramento. Dai risultati emerge inoltre lanecessità di sviluppo delle relazioni con le famiglie,andando verso quella che Orsi definisce “innovazionesociale”:1. costruzione di un nuovo rapporto tra struttura

residenziale, ospiti, familiari e ambiente-territorio; 2. promozione del capitale sociale interno

ed esterno alla struttura residenziale;3. una nuova progettualità che dia “senso alla vita”

in struttura.

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STRUTTURE RESIDENZIALI E ANZIANI: i nuovi orientamenti“Assistere ascoltando”.Il convegno organizzato da CADIAI

Si è svolto il 17 marzo scorso, nella Cappella Farnese diPalazzo d’Accursio, a Bologna il seminario “AssistereAscoltando. Nuovi orientamenti per la presa in caricodell’anziano nelle strutture residenziali ”, organizzato epromosso da CADIAI, con il patrocinio del Comune diBologna. Hanno aperto i lavori del seminario la Presi-dente di CADIAI Rita Ghedini e Adriana Scaramuzzino(Vicesindaco e Ass. alle Politiche Sociali del Comune diBologna). Tema del seminario l’assistenza alle per-sone anziane nelle strutture residenziali;un’occasione per fare il punto sulla retedei servizi sociali del territorio regionale edi quello bolognese in particolare, cosìcome si è strutturata negli ultimi anni. Apartecipare al seminario, oltre 200addetti ai lavori provenienti da Bologna edal resto della regione: operatori dei ser-vizi assistenziali delle cooperative socialie IPAB, delle Aziende Sanitarie Locali edegli enti pubblici. Soddisfatta la presi-dente Rita Ghedini: “La risposta positivae la ricchezza degli interventi raccolti cistimolano a ragionare sulla possibilità difarne un’occasione annuale di dibattito edi confronto, per studiare insieme e pro-porre a chi ha responsabilità di program-mazione i possibili scenari di migliora-mento e di innovazione delle struttureresidenziali”.Ad intervenire: Vincenzo Castiglione,presidente A.R.A.D. (Associazione diRicerca e Assistenza delle Demenze)Antonella Tragnone, geriatra; Roberta Francia, geriatra.Consistente anche la voce della cooperazione sociale, con inter-venti delle cooperative del consorzio INRETE, di cui CADIAI fa par-te: CIDAS con Stefano Montagnani, Coordinatore ResponsabileRSA di Medicina (BO); COOPSELIOS con Simona Bianchi, Anima-trice; GULLIVER con Licia Baraldi e Manuela Grandi, rispettiva-mente Coordinatrice e animatrice della RSA “9 gennaio” e conAnna Curtale, Responsabile del Centro Aster, e Alessandra Medi-ci, Coordinatrice della Struttura Protetta "Casa Serena" Sassuolo(Mo); PROGES con Davide Cortesi, Coordinatore Area Anziani.L’apporto di CADIAI è stato affidato alle psicologhe M. ChristineMelon, Valentina Gualandi, Maddalena Ferro e Sabrina Stinziani eai medici Marco Domenicali e Lorena Roffi: hanno illustrato le espe-rienze maturate nei nostri servizi a proposito del trattamento deglianziani affetti da demenza, ponendo l’accento sulla stimolazionecognitiva e la formazione degli operatori e sottolineando l’importanzadi un approccio che parta dalla persona e dai suoi bisogni.Gli interventi sono stati organizzati in tre sessioni, coordinate da RabihChattat, Walther Orsi e Luc P. De Vreese.Rabih Chattat, docente del Dipartimento di Psicologia dell’Università diBologna ha presentato alcuni risultati di un progetto di ricerca sui biso-gni dell’anziano nei servizi residenziali e domiciliari. I primi risultati evi-denziano come il 70% dei bisogni degli assistiti sia soddisfatto dalla retefamiliare-amicale; risposte ai bisogni che i servizi socio-assistenziali nonpossono sostituire ma devono integrare. È emersa inoltre una necessi-tà legata ai bisogni appartenenti alla sfera psico-sociale, a dispetto dichi considera l’anziano estraneo alle dinamiche sociali e poco attento alladimensione soggettiva e relazionale.

il Trimestrale di CADIAI

numero12› giugno 2006

Da questo numero Scoop è a 16 pagine. Questo ha com-portato una riorganizzazione complessiva che ha portato adaffiancare otto collaboratori al Comitato di Redazione e alServizio Marketing, col compito di raccogliere le notizie sul-le attività dei servizi dei vari settori:• Rosy Blanco (Nido “Abba”) (EDUCATIVO)• Caterina Mastrosimone

(Interventi Territoriali Minori) (EDUCATIVO)• Laura Piana (Nido “Gatto Talete”) (EDUCATIVO)• Andrea Gualandi

(Centro Polivalente per disabili “Arboreto”)(SERVIZI AI DISABILI)

• Donato Testoni (Centro Diurno per disabili “Accanto”)(SERVIZI AI DISABILI)

• Fabio Liistro (Centro Diurno per anziani “San Biagio”)(RESIDENZE ANZIANI)

• Raffaela Rossi (Casa Protetta “Sandro Pertini”)(RESIDENZE ANZIANI)

• Paola Pettazzoni (SAD Anziani “San Donato”)(SOCIO ASSISTENZIALE)

SCOOP a 16 pagine

Questo numero è stato chiuso il 5 giugno.

Scoop è scaricabile dal sitowww.cadiai.it