Bruno Federico b.federico@unicas · •ha autonomia tecnico-gestionale ... da quello sanitario,...

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Organizzazione sanitaria (3) Bruno Federico [email protected]

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Organizzazione sanitaria (3)

Bruno Federico

[email protected]

AZIENDA SANITARIA LOCALE (ASL)

Organismi di Direzione e Gestione

URP - Ufficio Relazioni

con il Pubblico

SIO - Sistema Informativo

Ospedaliero

Direttore Sanitario

Controllo di gestione Contabilità e bilancio

Direttore Amministrativo

Dipartimento di

Prevenzione

Dipartimento di

Emergenza - DEA

Dipartimento di

salute mentale

Dipartimento

assistenziale 1

Dipartimento

assistenziale 2

Dipartimento

assistenziale n...

Direttore Generale

Configurazione organizzativa

• LEGENDA – In giallo la “Triade” di gestione delle ASL

– In rosso i Dipartimenti obbligatori

Articolazione territoriale

Direttore Sanitario Direttore Amministrativo

Distretto sanitario A Distretto sanitario B Distretto sanitario C Presidio ospedaliero A Presidio ospedaliero B

Direttore Generale

Configurazione organizzativa: strutture di erogazione periferica delle prestazioni

• LEGENDA – In giallo la “Triade” di gestione delle ASL

– In rosso i Distretti

– In blu i Presidi ospedalieri

AZIENDA

SANITARIA LOCALE

Presidio Ospedaliero Emergenza, acuzie, accertamenti diagnostico - terapeutici II III livello

Distretto sanitario Assist. continuativa di I livel. medicina di base, assistenza anziani, disagi sociali, tutela materno-infantile,specialist. ambulatoriale

Dipartimento di prevenzione Area prevenzione per la comunità: Igiene e San.Pubbl. Igiene degli alimenti e della nutr Prevenz.e sicurez.degli amb. Lav Servizi.veterinari

Le Strutture di Offerta della A.S.L.

Azienda Sanitaria Locale(ASL)

• Le ASL assicurano i LEA

• Le ASL sono aziende di diritto pubblico con personalità giuridica al fine di dotare l’organizzazione sanitaria di efficienza, efficacia ed economicità.

• Le ASL hanno dimensione infraregionali.

• Le funzioni dell’ASL vengono svolte con atto aziendale.

AUTONOMIA DELLE ASL

• Gestionale

• Organizzativa

• Contabile

• Amministrativa

• Patrimoniale

• Tecnica

L’ASL da produttore ad acquirente

• L’ASL garantisce la tutela della salute per conto della Regione tramite l’acquisto di servizi sanitari da produttori pubblici (es. ospedali) e privati.

Il flusso finanziario

• Il finanziamento alle ASL per acquistare i servizi è basato sulla quota capitaria.

• La remunerazione dei soggetti erogatori dei servizi sanitari (produttori pubblici e privati) è basato su pagamento a prestazione, tranne per i MMG e PLS pagati per la parte maggiore a quota capitaria.

ORGANIZZAZIONE DIPARTIMENTALE

• È l’innovazione legislativa organizzativa principale inserita nel dl 502/92 e succ. mod.

• È il modello ordinario di gestione operativa con cui sono organizzate le strutture aziendali.

• È un’aggregazione di più unità operative affini o complementari,con propria autonomia e responsabilità, ma interdipendenti( es. Dip. Cardiologia, Chirurgia generale, Prevenzione ecc.).

• Serve a potenziare le responsabilità dirigenziali e professionali, come centro di responsabilità, sia economico, sia per l’elaborazione dei programmi di attività e di valutazione dell’assistenza.

• Il D.G. nomina il direttore del dipartimento.

IL DISTRETTO

Il Distretto

• è l’articolazione organizzativo-funzionale dell’ASL

• è individuato con atto aziendale

• prevede un bacino di utenza di popolazione minima di 60.000 abitanti

• ha autonomia tecnico-gestionale

• ha autonomia economico finanziaria

• ha risorse in rapporto agli obiettivi di salute della popolazione

Funzioni affidate al Distretto

• Assistenza primaria (prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione e medicina legale) ivi compresa la continuità assistenziale – attraverso l’erogazione diretta delle prestazioni richieste ovvero il necessario

coordinamento e l’approccio multidisciplinare, in ambulatorio e a domicilio, tra medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, servizi di guardia medica notturna e festiva e i presidi specialistici ambulatoriali

• Il coordinamento dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta con – le strutture operative a gestione diretta, organizzate in base al modello

dipartimentale – con i servizi specialistici ambulatoriali – e le strutture ospedaliere ed extraospedaliere accreditate

• L’erogazione delle prestazioni sanitarie a rilevanza sociale – connotate da specifica ed elevata integrazione – nonché delle prestazioni sociali di rilevanza sanitaria, se delegate dai Comuni

Dichiarazione di Alma Ata (1978)

• l'assistenza sanitaria di base è quella assistenza sanitaria essenziale, fondata su metodi pratici e tecnologie appropriate, scientificamente valide e socialmente accettabili, resa universalmente accessibile agli individui e alle famiglie nella collettività, attraverso la loro piena partecipazione, a un costo che la collettività e i paesi possono permettersi ad ogni stadio del loro sviluppo nello spirito di responsabilità e di autodeterminazione.

• L'assistenza sanitaria di base fa parte integrante sia del sistema sanitario nazionale, di cui è il perno e il punto focale, sia dello sviluppo economico e sociale globale della collettività. E' il primo livello attraverso il quale gli individui, le famiglie e la collettività entrano in contatto con il sistema sanitario nazionale, avvicinando il più possibile l'assistenza sanitaria ai luoghi dove le persone vivono e lavorano, e costituisce il primo elemento di un processo continuo di protezione sanitaria.

Cure primarie e ospedale

• Le cure primarie rappresentano, dunque, una vera e propria area-sistema dotata di caratteristiche peculiari e profondamente diverse da quelle, altrettanto tipiche, dell'assistenza ospedaliera. Per le Cure primarie a prevalere è il cosiddetto paradigma "dell'iniziativa" con il quale si intende un pattern assistenziale orientato alla "promozione attiva" della salute e al rafforzamento delle risorse personali (auto-cura e family learning ) e sociali ( reti di prossimità e capitale sociale ) a disposizione dell'individuo, specie se affetto da malattie croniche o disabilità .

• Per l'assistenza ospedaliera è invece prevalente il paradigma "dell'attesa" con il quale si evidenzia un pattern assistenziale ad elevata standardizzazione ed intensività tecnico-assistenziale che si attiva e si mobilita in presenza di un evento "nuovo" e con caratteristiche prevalentemente di acuzie, di urgenza od emergenza.

• Due paradigmi assistenziali che identificano bisogni e fasi diverse ma che in ogni caso, per essere entrambi centrati sulla persona e riuscire a garantire presa in carico e continuità nelle cure, devono necessariamente integrarsi tra loro in una unica rete assistenziale

Le differenze tra Sistema ospedaliero e Sistema delle cure primarie

Assistenza Ospedaliera "Paradigma dell'attesa"

Cure Primarie "Paradigma dell'iniziativa"

Intensività tecno- assistenziale ed elevata standardizzazione dei processi

Estensività socio-assistenziale e modularità della risposta

Orientato alla produzione di prestazioni e alla cura dell'episodio acuto

Orientato alla gestione di processi assistenziali e alla continuità delle cure

Presidia l'efficienza Presidia l'efficacia e i risultati

Tende all'accentramento e alla verticalità per realizzare economie di scala

Tende al decentramento e alla orizzontalità per valorizzare il capitale sociale

Punta all'eccellenza Punta all'equità

L'integrazione tra i due sistemi avviene attraverso la costituzione di una unica rete assistenziale

Servizi e attività del Distretto

• Medicina generale (medico di base, pediatra di base) • Unità Valutativa Geriatrica (valutazione bisogni di

assistenza dell’ anziano ed individuazione iter di soddisfacimento degli stessi nel territorio )

• Medicina dei Servizi • Poliambulatori • Assistenza Domiciliare • Integrazione servizi socio-sanitari • Supervisione sulle Residenze Sanitarie Assistite e

strutture ex art.26-833/78 • Promozione ed educazione alla salute.

Il Distretto deve garantire:

• L’assistenza specialistica ambulatoriale

• Le attività o i servizi per la prevenzione e la cura delle tossicodipendenze

• Le attività o i servizi consultoriali per la tutela della salute dell’infanzia, della donna e della famiglia

• Le attività o i servizi rivolti a disabili e anziani

• Le attività e i servizi di assistenza domiciliare integrata

• Le attività o i servizi per le patologie da HIV e per le patologie in fase terminale

Il Medico di Medicina Generale

• Sviluppa un approccio centrato sulla persona, orientato all’individuo, alla sua famiglia e alla sua comunità

• Si avvale di un processo di consultazione esclusivo caratterizzato da una relazione continuativa mantenuta tramite una efficacia comunicazione tra medico e paziente

• Si occupa dei problemi di salute nella loro dimensione fisica, psicologica, sociale, culturale ed esistenziale

Assistenza Primaria MMG PLS Continuità assistenziale

• L’ assistenza primaria è garantita da un rapporto di lavoro autonomo, continuativo e coordinato che si instaura tra l’ASL e i MMG, PLS e la continuità assistenziale.

• Il MMG ed il PLS possono svolgere il loro lavoro sia singolarmente, che in forma associativa

• Il nuovo compito del mmg: il governo dei percorsi sanitari delle cure primarie e dell’assistenza territoriale

Integrazione socio-sanitaria

• Molteplici affinità esistono tra assistenza sanitaria e assistenza sociale – L 833/78 e DL 502/517 hanno previsto la possibilità

che le UUSSLL (poi AASSLL) potessero interessarsi di entrambi • Alcune regioni (Veneto, ad es.) hanno provveduto a

costituire le Unità Socio-Sanitarie Locali (USSL) con funzioni in entrambi i settori

• Il DL 502/92 stabilisce che le ASL possono assumere la gestione di attiivtà o servizi socio/assistenziali – su delega degli enti locali con oneri a totale carico degli stessi, ivi

compresi quelli relativi al personale, e con specifica contabilizzazione

Servizi Sociali (DL 112/98, Art. 128)

• Per servizi sociali si devono intendere tutte le attività relative – alla predisposizione ed erogazione

• di servizi, gratuiti ed a pagamento

• o di prestazioni economiche

– destinate a rimuovere e superare le situazioni di bisogno e difficoltà che la persona umana incontra nel corso della sua vita • escluse soltanto quelle assicurate dal sistema previdenziale e

da quello sanitario, nonché quelle assicurate in sede di amministrazione della giustizia

Assistenza sociale

• Il PSN 1998/2000 individua 3 forme di integrazione: – Istituzionale:

• promozione di forme collaborative tra diverse istituzioni (ASL, Comuni, Province, ecc.) che si alleano e si organizzano per conseguire comuni obiettivi di salute della collettività servita

– il Distretto è individuato come la struttura operativa che meglio può governare i processi integrati tra le istituzioni

– Gestionale: • il Distretto è struttura operativa

– Professionale: • adozione di profili aziendali e linee guida finalizzate ad orientare il

lavoro interprofessionale nella produzione di servizi sanitari domiciliari, intermedi e residenziali

Prestazioni socio-sanitarie (DL 229/1999, art. 3 septies)

• “Quelle attività atte a soddisfare, mediante processi assistenziali integrati, i bisogni di salute della persona che richiedono unitariamente prestazioni sanitarie e azioni di protezione sociale in grado di garantire, anche nel lungo periodo, la continuità tra le azioni di cura e quelle di riabilitazione” – Prestazioni sanitarie a rilevanza sociale – Prestazioni sociali a rilevanza sanitaria – Prestazioni sociosanitarie ad elevata integrazione

sanitaria

Prestazioni sanitarie a rilevanza sociale

• Prestazioni assistenziali che, erogate contestualmente ad adeguati interventi sociali sono finalizzate – alla promozione della salute – alla prevenzione, individuazione, rimozione e contenimento

degli esiti degenerativi o invalidanti di patologie congenite o acquisite

– contribuendo, tenuto conto delle condizioni ambientali, alla partecipazione alla vita sociale e alla espressione personale

• Sono prestazioni di competenza delle ASL ed a carico delle stesse – inserite in progetti personalizzati di durata medio/lunga – e sono erogate in regime ambulatoriale, domiciliare o

nell’ambito di strutture residenziali o semiresidenziali

Prestazioni sociali a rilevanza sanitaria

• Attività del sistema sociale che hanno l’obiettivo di supportare la persona in stato di bisogno – con problemi di disabilità o di emarginazione condizionanti lo stato di salute

• Sono attività di competenza dei Comuni, prestate con partecipazione alla spesa, da parte dei cittadini, che si concretizzano in: – Interventi di sostegno a favore dell’infanzia, adolescenza e responsabilità

familiari – Interventi per contrastare la povertà – Interventi di sostegno e aiuto domestico e familiare finalizzati a favorire

l’autonomia e la permanenza nel proprio domicilio di persone non autosufficienti

– Interventi di ospitalità alberghiera presso strutture residenziali e semiresidenziali di adulti e anziani non assistibili a domicilio

– Interventi anche di natura economica, atti a favorire l’inserimento sociale di soggetti affetti da disabilità o patologia psicofisica o da dipendenza

Prestazioni sociosanitarie ad elevata integrazione sanitaria

• Prestazioni caratterizzate da particolare rilevanza terapeutica e intensità della componente sanitaria, che attengono prevalentemente alle aree – materno-infantile – anziani – handicap – patologie psichiatriche – dipendenze da droghe, alcool e farmaci – infezioni da HIV – patologie terminali – inabilità o disabilità conseguenti a patologie cronico-degenerative

• Si tratta sostanzialmente di prestazioni attribuite alla fase post-acuta – caratterizzate dalla inscindibilità del concorso di più apporti professionali sanitari e sociali

• nell’ambito del processo personalizzato di assistenza

• Sono prestazioni erogate dalle ASL a carico del fondo sanitario – erogate in regime ambulatoriale, domiciliare o nell’ambito di strutture residenziali o

semiresidenziali

Attività di riabilitazione

• Tutte quelle prestazioni sanitarie dirette al recupero funzionale e sociale – dei soggetti affetti da minorazioni fisiche, psichiche e

sensoriali, dipendenti da qualsiasi causa

• che sono dirette a: – consentire il massimo recupero possibile dfelle

funzioni lese a seguito di eventi patologici – curare la disabilità al fine di contenere ed evitare

l’handicap – consentire alla persona disabile la migliore qualità di

vita e l’inserimento psico-sociale

Prestazioni di riabilitazione

• Ambiti generali e gradi di intervento – Attività riabilitativa generica - indirizzata ad eliminare o

contenere qualsiasi forma di disabilità – Attività riabilitativa specifica - caratterizzata dal ricorso a

tecniche, mezzi ed operatori sanitari, finalizzati alla soluzione di problemi medico-riabilitativi più complessi

• Livelli di intervento – I livello - attività finalizzate a mantenere al più alto grado di

autosufficienza possibile • Assistenza domiciliare integrata, strutture residenziali di natura

socioassistenziale, possibilmente coordinate dal medico di famiglia

– II livello - attività di maggiore intensità assistenziale da erogare • in fase acuta nelle strutture ospedaliere • in fase sub-acuta in strutture abilitate alla lungodegenza e in strutture

ambulatoriali

Assistenza Domiciliare Integrata (ADI)

• Il campo specifico di questa forma di assistenza è quello della tutela della popolazione anziana e dei disabili, – ma si sta sempre più estendendo anche alla cura di

altre patologie, quali • la cura dell'AIDS,

• l'Alzheimer

• e dei pazienti allo stato terminale,

– nell'ottica di orientare gli interventi verso forme non ospedalizzate di assistenza e più vicine al rispetto della qualità della vita della popolazione.

Assistenza Domiciliare Integrata (ADI)

• L' ADI assicura al domicilio del paziente le seguenti prestazioni:

– Medicina generale

– Medicina specialistica

– Infermieristiche domiciliari e di riabilitazione

– Di aiuto domestico da parte dei familiari o del competente servizio delle aziende

– Di assistenza sociale

Strutture territoriali per Assistenza riabilitativa

• Centri ambulatoriali di riabilitazione con apporto multidisciplinare medico, psicologico e pedagogico per l’età evolutiva per condizioni di menomazione e/o disabilità

• Presidi di riabilitazione extraospedaliero a ciclo diurno e/o continuativo per recupero post acuti

Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA)

• Servizio rivolto ad anziani non autosufficienti e ad altri soggetti non autosufficienti non assistibili a domicilio.

• La RSA trova riferimento normativo nella legge 67/88 e nel DPCM 22/12/89. – Si differenzia dalle strutture riabilitative per la

minore intensità delle cure sanitarie e per i tempi più prolungati di permanenza degli assistiti, che in relazione al loro stato psico-fisico possono trovare in essa anche "ospitalità permanente".

Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA)

• La RSA è composta da una Unità di base che è il nucleo: – composto di 20-25 posti per gli anziani non

autosufficienti

– e di 10-15 posti (secondo la gravità dei pazienti) per disabili fisici, psichici e sensoriali

• Sono, quindi, ospiti delle RSA: – gli anziani non autosufficienti

– e i disabili fisici, psichici e sensoriali

L’Hospice:assistenza al malato non più guaribile

• “Viviamo in una società che nega la morte. Emarginiamo sia il morente che il vecchio. Ma essi ci ricordano il nostro essere mortali. Noi dovremmo dare alle famiglie e ai pazienti il supporto spirituale, emotivo e finanziario per facilitare l’assistenza finale nelle loro case” F. Wald

l’Hospice ovvero il concetto di cure palliative

• L’hospice nasce nel 1963 in Inghilterra da un’idea di Dame Sanders, diffusa da Wald nel mondo, negli USA ha un’ ascesa e una organizzazione sempre più organica dagli anni ottanta

• È un concetto di cure per un particolare tipo di paziente, la cui aspettativa di vita è di poche settimane o qualche mese.

• Le cure palliative sono cure globali erogate ai pazienti e ai loro familiari da una équipe multidisciplinare, dopo che i medici hanno stabilito che non è possibile la guarigione, che non hanno lo scopo di prolungare la vita, ma di aiutare il paziente e i familiari a giungere al momento finale della morte.

IL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE

Il Dipartimento di prevenzione

• Istituito dal DL 502/92 e non esistente nella L 833/78

• E’ la struttura operativa della ASL che garantisce la tutela della salute collettiva – perseguendo obiettivi di promozione della salute, di

prevenzione delle malattie e delle disabilità, nonché di miglioramento della qualità di vita

• Opera nell’ambito del PAL (Piano Attuativo Locale)

• Dispone di autonomia organizzativa e contabile

• E’ organizzato in Centri di Costo e di Responsabilità

Funzioni garantite dal Dipartimento di Prevenzione

• Profilassi delle malattie infettive e veterinarie • Tutela della collettività dai rischi sanitari degli ambienti di vita

– anche con riferimento agli effetti sanitari degli inquinanti ambientali

• Tutela della collettività e dei singoli dai rischi infortunistici e sanitari connessi agli ambienti di lavoro

• Sanità pubblica veterinaria – Sorveglianza epidemiologica delle popolazioni animali e profilassi delle malattie infettive e

parassitarie – Farmacovigilanza veterinaria – Igiene della produzioni zootecniche – Tutela igienico-sanitaria degli alimenti di origine animale

• Tutela igienico-sanitaria degli alimenti • Sorveglianza e promozione nutrizionale • Tutela della salute nelle attività sportive • Contribuzione alle attività di promozione della salute e prevenzione delle malattie

cronico/degenerative in collaborazione con gli altri servizi e dipartimenti aziendali

Distretto sanitario e Dipartimento di Prevenzione

• Ambiti di azione comuni – Attuazione di programmi di Prevenzione, screening,

educazione sanitaria, raccolta di informazioni di tipo tecnico statistiche

• Problematiche gestionali: – di tipo organizzativo: (Distretto debole/forte –

Dipartimento debole/forte) (struttura dei Centri di Responsabilità - struttura dei Centri di Costo);

– di tipo strutturale: Azienda U.S.L. – Azienda U.S.S.L.;

– di tipo politico: dei servizi o dei risultati di salute;

IL DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE

Dipartimento salute mentale

• Centro salute mentale

• Ambulatori

• Servizi psichiatrici di diagnosi e cure

• Centri diurni

• Strutture residenziali

• Collegamento con le Cooperative di lavoro

IL SISTEMA DI EMERGENZA SANITARIA

Sistema emergenza sanitaria

• Un sistema di allarme sanitario

• Un sistema territoriale di soccorso

• Una rete di servizi e presidi

Sistema di allarme sanitaro

• Il Sas è assicurato da una Centrale Operativa alla quale affluiscono tutte le richieste di intervento sanitario in emergenza tramite il numero telefonico nazionale unico 118.

• Compito della CO è di garantire gli interventi su l territorio di riferimento, di norma provinciale, attivando la risposta ospedaliera 24 h su 24.

• Tale sistema è attivo su tutto il territorio nazionale

Centrale Operativa

• Ricezione della richiesta di soccorso

• Valutazione del grado di complessità dell’intervento da attivare

• Definisce il grado di criticità dell’evento

• Attiva e coordina l’intervento

• Utilizza operatori formati

• Provvede alla formazione del volontariato.

Sistema territoriale di soccorso

• Sedi di postazione dei mezzi di soccorso identificate nel rispetto dei tempi di percorrenza

– previsti 8 min. area urbana, 20 min. zone extraurbane

• Tipologia dei mezzi

– Ambulanze di primo soccorso

– Ambulanze di soccorso avanzato

– Centro mobile di rianimazione

– eliambulanza

Reti dei servizi e dei presidi

• Punti di prima emergenza fissi o mobili

• Pronto soccorso ospedaliero

• DEA I livello (Dipartimento Emergenza-urgenza e Accettazione)

• DEA II livello

Ospedale sede di Pronto Soccorso

• I servizi di Pronto soccorso e di accettazione svolgono: – attività di accettazione per i casi elettivi e programmati; – attività di accettazione per i casi che si presentano spontaneamente e

non rivestono carattere di emergenza- urgenza; – attività di accettazione di soggetti in condizioni di urgenza differibile; – attività di accettazione di soggetti in condizioni di urgenza indifferibile; – attività di accettazione di soggetti in condizioni di emergenza.

• Presso tali servizi sono assicurati gli accertamenti diagnostici e gli eventuali interventi necessari per la soluzione del problema clinico presentato. Nei casi più complessi sono garantiti gli interventi necessari alla stabilizzazione del paziente e l'eventuale trasporto ad un ospedale in grado di fornire prestazioni specializzate, sotto il coordinamento della Centrale operativa.

Dipartimento di Emergenza Urgenza e Accettazione (DEA)

• rappresenta un’aggregazione funzionale di unità operative che mantengono la propria autonomia e responsabilità clinico-assistenziale, ma che riconoscono la propria interdipendenza adottando un comune codice di comportamento assistenziale, al fine di assicurare, in collegamento con le strutture operanti sul territorio, una risposta rapida e completa.

• I DEA afferiscono a due livelli di complessità, in base alle Unità operative che li compongono: DEA di I livello e DEA di II livello.

Ospedale sede di D. E. A. di I Iivello

• Garantisce oltre alle prestazioni fornite dagli ospedali sede di Pronto Soccorso anche le funzioni di osservazione e breve degenza, di rianimazione e, contemporaneamente, deve assicurare interventi diagnostico-terapeutici di medicina generale, chirurgia generale, ortopedia e traumatologia, cardiologia con UTIC (Unità di Terapia Intensiva Cardiologia)

• Sono inoltre assicurate le prestazioni di laboratorio di analisi chimico-cliniche e microbiologiche, di diagnostica per immagini, e trasfusionali.

Ospedale sede di D. E. A. di II Iivello

• Assicura, oltre alle prestazioni fomite dal DEA I livello, le funzioni di più alta qualificazione legate all’emergenza, tra cui la cardiochirurgia, la neurochirurgia, la terapia intensiva neonatale, la chirurgia vascolare, la chirurgia toracica, secondo le indicazioni stabilite dalla programmazione regionale.

• Altre componenti di particolare qualificazione, quali le unità per grandi ustionati, le unità spinali ove rientranti nella programmazione regionale, sono collocati nei DEA di II livello, garantendone in tal modo una equilibrata distribuzione sul territorio nazionale ed una stretta interrelazione con le centrali operative delle regioni.

L’OSPEDALE

Assistenza Ospedaliera

• Ospedali non costituiti in Azienda

• Aziende Ospedaliere

• Aziende Universitarie Ospedaliere

• Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico

• Istituti privati accreditati e non accreditati

Ospedali non costituiti in Azienda

• Sono presidi delle ASL

• Sono diretti da un dirigente medico, responsabile delle funzioni igienico amministrative e da un dirigente amministrativo per le relative funzioni, entrambi nominati dal Direttore Generale.

• Hanno autonomia economico-finanziaria con contabilità separata all’interno del bilancio dell’ASL

• Se nell’ASL vi sono più presidi ospedalieri, questi possono essere accorpati a fini funzionali

• Gli Ospedali sono organizzati per Dipartimenti.

Azienda Ospedaliera

• Sono costituiti in Azienda gli Ospedali di rilievo nazionale e di alta specializzazione,individuati dalle Regioni in base a parametri stabiliti dall’art. 4 del dl 502 e succ. modificazioni.

• Le AO hanno gli stessi organi e le medesime attribuzioni previste dalle ASL

I requisiti per le AO

• Organizzazione dipartimentale delle UO • Disponibilità di un sistema di contabilità economico

patrimoniale e per centri di costo • Almeno tre UO di alta specializzazione • Dipartimento emergenza di secondo livello • Ruolo di ospedale di riferimento del programma di assistenza

sanitaria regionale • Attività di ricovero in degenza ordinaria per pazienti di altre

Regioni • Indice della complessità della casistica superiore del 20%

superiore alla media regionale • Disponibilità di un patrimonio immobiliare adeguato

Autonomia AO

• Gestionale

• Organizzativa

• Contabile

• Aministrativa

• Patrimoniale

• Tecnica

Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS)

• Gli IRCCS sono dotati di autonomia e personalità giuridica di diritto pubblico o privato che perseguono finalità di ricerca, unitamente a prestazioni a prestazioni di ricovero e cura di alta specialità.

• Gli IRCCS possono essere trasformati in Fondazioni aperte alla partecipazione di soggetti pubblici e privati.