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IndiceIndiceCorsi di insegnamento: 17 settembre 2017Abilità informaticheAnalisi di dati eco logiciBio logia di popo lazioniConservazione e gestione della faunaEtoeco logia e Sociobio logiaEto logiaEto logia applicataEvo luzione e Biodiversità VegetaleGenetica delle popo lazioniGeobotanicaGeologia e territo rioInterazioni Piante-AmbienteModellistica ambientaleMuseologia naturalisticaPaleoclimato logiaSeminari di TirocinioValutazioni ambientali

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Università degli Studi di Parma

Corso di Laurea Magistrale in Ecologia e Conservazione dellaNatura LM 6

Corsi di insegnamento: 17 set tembre 2017

Abilità informat icheAnno accademico: 2014/2015Codice: 1001337Docente: Prof . Stef ano Leonardi (T itolare del corso)Recapito: 0521-905659 [[email protected]]Tipologia: Altre attivitàAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 3SSD: BIO/07 - ecologiaModalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Prova praticaAvvalenza: Il corso viene svolto negli stess i orari del corso di Analis i di Dati Ecologicihttp://ecologiaconservazionenatura.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=d20e

OBIETTIVI

Si veda il corso di analis i di Dati Ecologici (http://ecologiaconservazionenatura.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id =d20e)

http://ecologiaconservazionenatura.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=a3b1

Analisi di dat i ecologiciAnno accademico: 2014/2015Codice: 18333Docente: Prof . Stef ano LeonardiRecapito: 0521-905659 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6SSD: SECS-S/02 - statistica per la ricerca sperimentale e tecnologicaModalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Scritto ed orale

OBIETTIVI

Teoria e pratica dell'analis i di dati ecologici. Il corso sara` svolto in un laboratorio informatico e glistudenti avranno a disposiz ione un computer. Gli studenti impareranno un semplice e potentelinguaggio di programmazione che permette di effettuare le analis i statistiche e le e laborazioni grafichetipicamente usate in Ecologia. Il corso ha una forte parte pratica. Ogni studente ha a disposiz ione uncomputer e vengono svolti continuamente eserciz i pratici.

PROGRAMMAIntroduzione a R

Vantaggi rispetto ad altri pacchetti statisticiLe variabili (vettori, matrici, array, dataframe, liste)Le funzioniLe strutture di controlloLa grafica

I test statistici "class ici" con R

Il t di studentI test non parametriciIl chi quadratoUn test di permutazione

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L'analis i della varianza in ecologia

L'anova come modello interpretativo dei processi ecologiciPreparazione della matrice dei datiLa funzione lm di R

Introduzione all'algebra matriciale

La somma e il prodotto di matriciIl determinanteLa matrice inversa

La regressione lineare con le matrici

Il modello Y=Xb + eLe formule "normali"Applicazioni con R

L'ANOVA con le matrici

Applicazioni con RDisegno sperimentale

Fitting non lineari

La funzione nls di RScelta fra tre modelli divers i

Statistica Multivariata con R

TESTI

Durante il corso vengono distribuite le dispense e consigliati alcuni testi

NOTA

È indispensabile avere a disposiz ione una computer portatile funzionante con un quals ias i s istemaoperativo (linux, mac o windows).

ORARIO LEZIONIGiorni Ore AulaLunedì 9:30 - 11:30 Aula D Dipartimento di Bioscienze - Cascina AmbolanaMartedì 9:30 - 11:30 Aula C Dipartimento di Bioscienze - Cascina AmbolanaMercoledì 8:30 - 10:30 Aula 5 (Fis iologia) Dipartimento di Bioscienze - Plesso BiologicoLezioni: dal 06/10/2014 al 31/01/2015

http://ecologiaconservazionenatura.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=d20e

Biologia di popolazioniAnno accademico: 2014/2015Codice: 1001339Docente: Prof . Paolo MenozziRecapito: 0521-905612 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6 cfuSSD: BIO/07 - ecologiaModalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Scritto ed orale

PROGRAMMA

Previs ione degli argomenti delle Lezioni. Vedi materiale didattico per una guida con maggiori dettagli. Icontenuti possono variare in base alla valutazione degli studenti del livello del materiale presentato.

lez 1-2 Presentazione corso - Acquis iz ione crediti - linee guida relazioni scritte

lez 3-4 Ripasso punti chiave teoria darwiniana il concetto di fitness

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lez 5-7 Breve storia biologia di popolazione (Mendel - Galton e i biometristi - la posiz ione di Darwinsull'ereditarieta' - riscoperta delle sue leggi di mendel - le mappe cromosomiche Morgan - La s intesimoderna - DNA vettore caratteri ereditari - i marcatori genetici - le scuole di pensiero (neutralisti /selezionisti -- dalla struttura del genome alle regole per assemblaggio comunita')

lez 8-12 Hardy Weinberg ipotesi nulla biologia della popolazione. lez 11-12 Modelli di dinamica dellefrequenze geniche sotto selezione

lez 13-14 livello di organizzazione biologica a cui agisce la selezione: individuo popolazione comunita'ecosistema. Effetti genetici della domesticazione - il maiale la genomica e l'evoluzione il resequencingcasi di studio sulla domesticazione il baco da seta

lez 15 inferenza sulle forze dell'evoluzione a partire dalla distribuzione delle frequenze geniche

lez 16-17 La domesticazione del maiale e del baco da seta: casi di studio di selezione artificiale condotticon tecniche molecolari. Aspetti metodologici re lativi al trattamento dei dati.

lez 18 -19 Le unita' di selezione. La fitness inclus iva. Laselezione a livello della comunita' edell'ecosistema.

lez 20 - 21 l'evoluzione dell'altruismo.

lez 22-24 Drift il modello di Wright Fisher. Il modello matematico probabilistico L'esperimento di Buri. Lesimulazioni. Inincrocio dimensioni pop nel tempo successo riproduttivo diseguale rapporto sessi

lez 25 - 26 Applicazioni gestionali del drift. Legge 50/500. l'euilibrio drift-migrazione (mutazione)."Legge" un migrante per generazione.

lez 27- 28 Stima del drift a partire dalle frequenze geniche.Il caso della s ingola popolazione e dellametapopolazione. effetto Wahlund e Fst.

lez 29-30 - Applicazioni delle statistiche F.

lez 31 -32 Isolamento da distanza. Filogeografia.

lez 33 -34 - La evoluzione dei tratti quantitativi, esempi di tratti quantitativi, loro importanza in Ecologia -La genetica dei tratti quantitativi. Tratti qualitativi e tratti quantitativi esempi e vis ione della biologiamodernaSviluppo del modello poligenico per la ereditarieta' dei tratti quantitativi.

lez 35 -36 - Relazione tra somiglianza genetica (parentela) e funzionalita' dei tratti quantitativi. Elhecarioss ide frumento (1908). East ed Emerson (1913). W. Johannsen (dal 1903) plasticità fenotipica econtrollo genetico, loro importanza in Ecologia. .Linee pure. Selezione artificiale efficace se c'e 'variabilita' genetica. Elementi di genetica quantitativa.

lez 37 -38 la breeder's equation. Definiz ione della variazione genetica (Va e Vd etc) e dell'ereditabilita'(H2 e h2).

lez 39 -40 Metodi di massimizzazione (i minimi queadrati), stima dei parametri. Modelli gerarchici. Dallaregressione all'ANOVA. Stima dei componenti di varianza.

lez 41 -42 Le mappe genetiche e loro costruzione.

lez 43 -44 L'individuazione dei Quantitative Trait Loci. Stime di maximum likelihood. il Ratio test.

lez 45 -46 - Basi di conoscenza per la conservazione delle risorse genetiche - Gli ESU (s ignificantevolutionary units). Casi di studio.

lez 47 -48 - Conservazione ex s itu - Riproduzione in cattivita' re introduzioni.

ORARIO LEZIONIGiorni Ore AulaLunedì 14:30 - 16:30 Aula 2 Dipartimento di Bioscienze - Plesso BiologicoMercoledì 14:30 - 16:30 Aula 2 Dipartimento di Bioscienze - Plesso BiologicoMercoledì 10:30 - 11:30 Aula 2 Dipartimento di Bioscienze - Plesso BiologicoGiovedì 8:30 - 10:30 Aula 2 Dipartimento di Bioscienze - Plesso BiologicoLezioni: dal 06/10/2014 al 22/12/2014

http://ecologiaconservazionenatura.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=11a9

Conservazione e gest ione della faunaAnno accademico: 2014/2015Codice: 1001226

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Docente: Prof . Francesco Nonnis Marzano (T itolare del corso)Recapito: +39 0521 905643 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6SSD: BIO/05 - zoologia Modalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

ORARIO LEZIONIGiorni Ore AulaLunedì 8:30 - 10:30 Aula 2 Dipartimento di Bioscienze - Plesso BiologicoMercoledì 8:30 - 9:30 Aula 2 Dipartimento di Bioscienze - Plesso BiologicoLezioni: dal 02/03/2015 al 29/05/2015

http://ecologiaconservazionenatura.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=f0c9

Etoecologia e SociobiologiaAnno accademico: 2014/2015Codice: 1005335Docente: Prof . Donato A. Grasso (T itolare del corso)Recapito: 0521-906602 [[email protected]]Tipologia: A scelta dello studenteAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 6SSD: BIO/05 - zoologia Modalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

OBIETTIVI

L'approccio evolutivo allo studio del comportamento è fondamentale per la comprensione del suo valoreai fini della sopravvivenza e successo riproduttivo degli animali. Pertanto, il Corso s i propone di fornireallo studente gli strumenti per affrontare lo studio del comportamento con un approccio evolutivo. Inquesto modo lo studente acquis irà competenze fondamentali per la comprensione delle pressioniselettive e dei vincoli ecologici alla base dell'evoluzione delle varie strategie comportamentali deglianimali. Pertanto, il corso s i propone di fornire gli strumenti conoscitivi e interpretativi per affrontare leproblematiche class iche o i più recenti sviluppi dell'ecologia comportamentale, anche grazie ad unapproccio metodologico e sperimentale. Il Corso affronta anche lo studio delle basi biologiche delcomportamento sociale animale e umano, evidenziando le pressioni selettive che hanno determinatol'insorgere e la divers ificazione della socialità nei vari gruppi tassonomici. Particolare attenzione verràdata ai conflitti e ai fenomeni cooperativi che s i manifestano tra i membri dei gruppi e società piùavanzate. Lo studente, quindi, oltre ad acquis ire le conoscenze fondamentali della ecologia delcomportamento e della sociobiologia, familiarizzerà con la metodologia di tali discipline imparando adaffrontare in modo adeguato tali problematiche.

RISULTATI DELL'APPRENDIMENTO

La verifica dell'apprendimento avverrà attraverso una unica prova finale tramite esame orale nel corsodel quale le domande rivolte allo studente avranno come obiettivi: verificare la capacità di affrontareproblematiche etoecologiche e sociobiologiche facendo riferimento ai principi metodologici e alleconoscenze acquis ite durante il corso; verificare la capacitò di analis i di casi di studio tratti dallaletteratura; valutazione della capacità dello studente di effettuare collegamenti trasversali tra i variargomenti trattati.

ATTIVITÀ DI SUPPORTO

Approfondimento di alcune tematiche del Corso con l'ausilio di articoli scientifici e la vis ionedi documentari anche in Inglese.

PROGRAMMA

1a Parte: ETOECOLOGIA

L'Etoecologia (o Ecologia del comportamento) s i occupa di esaminare i fattori ecologici con cui gli animali

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devono metters i in re lazione e in che modo il loro comportamento s i adatta alle diverse contingenze,cioè quali funzioni compie e come contribuisce all'idoneità dell'organismo. Il corso di Etoecologia s ipropone, quindi, di analizzare le relazioni tra gli animali, le risorse disponibili e le strategiecomportamentali di s fruttamento di queste, cercando di rispondere agli interrogativi riguardanti il valoreadattativo e funzionale, lo sviluppo e la storia evolutiva dei comportamenti considerati. Il corso, inoltre,s i propone di fornire informazioni sulle principali tecniche e metodi usati nella ricerca eco-etologica. Atale proposito verranno approfondite alcune problematiche trattate tramite l'analis i di casi di studio,l'e laborazione di protocolli sperimentali, l'analis i di modelli.

1) PRINCIPI E METODI DELL'ETOECOLOGIA

2) ALCUNI CONCETTI FONDAMENTALI:

- Selezione naturale, ambiente e comportamento

- Adattamento

- Economia delle scelte individuali, bilancio costi/benefici

- Ottimizzazione

3) COEVOLUZIONE:

- Prede e predatori, parassiti ed ospiti: una gara evolutiva

- Coevoluzione tra piante ed animali

4) LA COMPETIZIONE PER UNA RISORSA

- Competiz ione per sfruttamento diretto

- Competiz ione mediante difesa della risorsa

- Economia della difesa di una risorsa

5) ECOLOGIA DELLA RIPRODUZIONE

- Maschi e femmine: origine della divers ità

- Conflitto fra i sess i e selezione sessuale

- Ecologia dei s istemi nuziali e delle cure parentali

6) ECOLOGIA COMPORTAMENTALE DEI SEGNALI DI COMUNICAZIONE

- La struttura dei segnali: ecologia ed evoluzione

- Costi della comunicazione ed origine dei segnali

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2a Parte: SOCIOBIOLOGIA

1. INTRODUZIONE

Sociobiologia: definiz ione, caratteristiche e principi metodologici. Il problema sociale: essere o nonessere. I motori primi dell'evoluzione sociale. Livelli di socialità. Tipi di raggruppamenti sociali.Riconoscimento, Comunicazione e Divis ione dei ruoli.

2. COOPERAZIONE E CONFLITTO NELLA SOCIALITÀ ANIMALE

2.1 COOPERAZIONE E VITA DI GRUPPO

- VITA DI GRUPPO E DIFESA CONTRO I PREDATORI

- VITA DI GRUPPO E COOPERAZIONE NEL PROCURARSI IL CIBO

- RIDURRE I COSTI DELLA VITA DI GRUPPO

2.2 ALTRUISMO

- SELEZIONE DI GRUPPO: Logica della Selezione di gruppo, validità e critiche ai suoi modelli dispiegazione dell'evoluzione dell'altruismo e cooperazione

- SELEZIONE DI PARENTELA

- HELPING: AIUTARE ALTRI A RIPRODURSI, altruismo o egoismo?

-RECIPROCITA': il "Dilemma del Prigioniero"

- PARASSITISMO SOCIALE: altruismo carpito con l'inganno

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2.3 CONFLITTI E VITA SOCIALE

- DEFINIZIONI E CENNI SULLA BIOLOGIA DELL'AGGRESSIONE

- COMBATTERE E VALUTARE: Strategie Evolutivamente Stabili (ESS); Teoria dei giochi; Tattiche estrategie

- DOMINANTI E SUBORDINATI

3. L'EUSOCIALITA'

4. SOCIALITÀ NEI PRIMATI

5. COMPORTAMENTO SOCIALE UMANO: un approccio evolutivo

TESTI

J. Alcock: ETOLOGIA – Un approccio evolutivo. Zanichelli, Bologna (2007)

J.R. Krebs e N.B. Davies: ECOLOGIA E COMPORTAMENTO ANIMALE. Boringhieri, Torino (2002)

B. Hölldobler e E.O. Wilson: IL SUPERORGANISMO. Adelphi, Milano (2011)

D.M. Buss: PSICOLOGIA EVOLUZIONISTICA. Pearson Italia, Milano (2012)

N.B. Davies, J.R. Krebs, S.A. West: AN INTRODUCTION TO BEHAVIOURAL ECOLOGY. Wiley-Blackwell (2012)

ORARIO LEZIONIGiorni Ore AulaMartedì 11:30 - 13:30 Aula 4 Dipartimento di Bioscienze - Plesso BiologicoMercoledì 14:30 - 16:30 Aula 4 Dipartimento di Bioscienze - Plesso BiologicoGiovedì 8:30 - 10:30 Aula 4 Dipartimento di Bioscienze - Plesso BiologicoLezioni: dal 06/10/2014 al 21/01/2015

http://ecologiaconservazionenatura.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=87dd

EtologiaAnno accademico: 2014/2015Codice: 02267Docente: Prof . Alessandra Mori (T itolare del corso)Recapito: 0521-905672 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6SSD: BIO/05 - zoologia Modalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

OBIETTIVI

Il corso s i propone di trasmettere allo studente i principi base dello studio del comportamento animale,partendo dalle ricerche dei primi etologi e passando poi in rassegna gli sviluppi degli ultimi decenni.L'acquis iz ione di queste conoscenze forniranno allo studente uno strumento per interpretare imeccanismi ed i processi del comportamento animale espresso s ia in contesti sperimentali dilaboratorio s ia naturali. Inoltre, tali conoscenze di base permetteranno allo studente di proseguire nellostudio di discipline etologiche più specialistiche quali l'Etoecologia, la Sociobiologia e l'Etologia Applicata.

RISULTATI DELL'APPRENDIMENTO

La verifica dell'apprendimento avverrà attraveso una unica prova finale tramite esame orale. Durantel'esame, le domande rivolte allo studente avranno come obiettivo quello di verificare l'acquis iz ionedelle conoscenze di base fornite durante il corso e la capacità dello studente di applicarleall'interpretazione del comportamento animale. Verrà inoltra valutata la capacità dello studente dieffettuare collegamenti trasversali tra i vari argomenti trattati. L'esame prevede un minimo di tredomande legate agli argomenti trattati nel corso ed il superamento dell'esame stesso è legato alraggiungimento della sufficienza in ognuna delle tre domande.

PROGRAMMA

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1) STORIA DELL'ETOLOGIA: dalle origini al nuovo approccio eco-etologico.

2) OBIETTIVI, METODI E SETTORI DELL'ETOLOGIA.

3) IL COMPORTAMENTO ANIMALE IN CHIAVE EVOLUZIONISTICA: gli interrogativi sul comportamento.

4) RIFLESSI E COMPORTAMENTO COMPLESSO

5) IL COMPORTAMENTO QUALE RISPOSTA AGLI STIMOLI: il mondo soggettivo (Umwelt); la filtrazione deglistimoli; stimoli chiave e segnali scatenanti; definiz ione di comportamento istintivo e F.A.P.;sommazione eterogenea degli stimoli; superstimoli; superstimoli e parassitismo.

6) ISTINTO E APPRENDIMENTO: come riconoscere i moduli comportamentali innati; definiz ione diapprendimento; innato o appreso? comportamentismo ed etologia; superamento della polemica.

7) LA GENETICA DEL COMPORTAMENTO: studio attraverso i metodi dell'incrocio, della selezione edell'inicrocio.

8) EVOLUZIONE DEL COMPORTAMENTO: metodologie di indagine; le tracce dell'evoluzione delcomportamento seguite attraverso i foss ili; il metodo comparativo.

9) APPRENDIMENTO: apprendimento individuale (assuefazione, associazione, apprendimento latente,intuito); apprendimento sociale e trasmiss ione culturale (imitazione, incentivazione localizzatadell'attenzione, insegnamento); imprinting e fenomeni s imili

10) IL GIOCO e L'USO DI STRUMENTI

11) LA MOTIVAZIONE

12) CONFLITTO MOTIVAZIONALE: comportamento ambivalente; attività di sostituzione e ridirette;gerarchia degli istinti.

13) COMUNICAZIONE: definiz ione e caratteristiche generali; ecologia comportamentale dei segnali dicomunicazione; i canali di comunicazione; la modificazione dei segnali durante l'evoluzione.

14) AGGRESSIVITA' E TERRITORIALISMO: comportamento agonistico e definiz ione di aggressività; ilterritorio; rapporto tra ritualizzazione dell'aggressività e distribuzione spaziale degli animali.

15) RIPRODUZIONE SESSUALE e CURE PARENTALI: la selezione sessuale; i s istemi nuziali; origine edevoluzione delle cure parentali.

16) IL COMPORTAMENTO SOCIALE: definiz ione del comportamento sociale; costi e benefici dellasocialità; l'evoluzione dell'eusocialità; origine ed l'evoluzione dell'altruismo.

17) L'ALTRUIMO: caratteristiche generali; teorie sull'evoluzione dell'altruismo; cooperazione edaltruismo negli insetti sociali; confronto tra insetti e vertebrat; selezione tramite consanguinei;altruismo reciproco; mutualismo; altruismo carpito con l'inganno.

18) IL COMPORTAMENTO ALIMENTARE: localizzazione, scelta, raccolta e consumo del cibo.

19) IL COMPORTAMENTO PREDATORIO ED ANTIPREDATORIO: una corsa agli armamenti in chiaveevolutiva.

20) L' ORIENTAMENTO ANIMALE: definiz ione e tipi di orientamento; l'orientamento astronomico;l'orientamento su stimoli autogeni; l'orientamento a distanza.

21) LE MIGRAZIONI

22) IL COMPORTAMENTO PATOLOGICO

23) LE SIMBIOSITESTI

Alcock J.: "Etologia - Un approccio evolutivo" Ed.: Zanichelli, 2007.

Krebs J.R. e Davies N.B.: "Ecologia e comportamento animale" Ed.: Bollati Boringhieri, 2002.

Manning A., Dawkins M.S.: "Il comportamento animale" Ed.: Boringhieri, 2003.

Campan R., Scapini F.: "Etologia" Ed. Zanichelli, 2005.

Sovrano V.A., Zucca P. e Regolin L., "Il Comportamento degli Animali", Ed. Carocci, 2012

NOTA

Ricevimento lunedì dalle 9.30 alle 10.30 previo appuntamento

ORARIO LEZIONIGiorni Ore Aula

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Lunedì 10:30 - 12:30 Aula 2 Dipartimento di Bioscienze - Plesso BiologicoGiovedì 10:30 - 12:30 Aula 2 Dipartimento di Bioscienze - Plesso BiologicoLezioni: dal 02/03/2015 al 29/05/2015

http://ecologiaconservazionenatura.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=952f

Etologia applicataAnno accademico: 2014/2015Codice: 1005334Docente: Dott . Paola Valsecchi (T itolare del corso)Recapito: 0521-905671 [[email protected]]Tipologia: A scelta dello studenteAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 6SSD: BIO/05 - zoologia Modalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

OBIETTIVI

Il corso s i propone di fornire gli strumenti per la comprensione e la gestione del comportamento deglianimali che vivono in dipendenza dall'uomo, s iano essi domestici o selvatici. In particolare, dopo unbreve excursus sulla relazione uomo-animale e sulla domesticazione in generale, le lezioni sonofinalizzate alla comprensione dei bisogni etologici degli animali che vivono in allevamento, negli zoo oche vengono utilizzati dall'uomo per attività di serviz io o sportive. Concetti chiave dell'etologia class ica,come la motivazione, sono riproposti in termini applicativi per la valutazione del benessere deglianimali. Il corso è integrato anche da alcune lezioni sullo stress e sull'uso del comportamento comeindicatore di malessere. Inoltre il corso fornisce elementi legis lativi che concernono il benessere deglianimali nei vari contesti in cui sono utilizzati dall'uomo: trasporto, macellazione, allevamento, circhi, zoo,ecc. Inoltre verrà approfondito il percorso di domesticazione e le modificazioni morfologiche ecomportamentali conseguenti a questodi alcune specie animali. Le specie esaminate nel corso sono:cane e gatto per gli animali da compagnia; bovine da latte, bovini da carne, pecore e capre, maiale,galline ovaiole e polli da ingrasso per gli animali da reddito che forniscono alimenti per uso umano. Nelcorso s i illustrano per ogni specie e tipologia di allevamento le problematiche relative al benessere

PROGRAMMA

Introduzione:

Che cosa é l'Etologia Applicata.

L'interazione uomo-animale nella storia

La domesticazione

La motivazione:

Modelli di motivazione

Come misurare la motivazione

I bisogni animali

Stress e comportamento:

Definiz ione di stress, basi biologiche e fis iologiche

Conseguenze comportamentali dello stress

Comportamenti anormali

Il benessere animale:

Concetti generali

Legis lazione

Arricchimento ambientale

Lo zoo: passato, presente e futuro

Comportamento e benessere degli animali da compagnia:

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Il cane

Il gatto

Comportamento e benessere degli animali da reddito:

Bovini

Suini

Ovini e Caprini

TESTI

Testi di Riferimento

Etologia Applicata e Benessere Animale. Vol 1 e 2. Point Veterinarie Italie 2008

Per Jensen: "Etologia degli animali domestici" McGraw-Hill 2011

Per approfondimenti:

Clutton Brock "Storia naturale della domesticazione dei mammiferi" Bollati Boringhieri 2001

Webster " Il benessere animale" Edagricole 1999

Webster "Animal welfare, limping towardsEden" 2005 Blackwell Publishing

Appleby & Hughes "Animal Welfare" CABI Publishing 1999

Serpell "The domestic dog"Cambridge1995

Turner & Bateson " The domestic cat"Cambridge1998

Fraser & Broom " Farm animal behaviour and welfare" CABI Publishing

ORARIO LEZIONIGiorni Ore AulaMartedì 15:00 - 17:00 Aula 3 Dipartimento di Bioscienze - Plesso BiologicoGiovedì 10:30 - 12:30 Aula 3 Dipartimento di Bioscienze - Plesso BiologicoLezioni: dal 06/10/2014 al 31/01/2015

http://ecologiaconservazionenatura.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=cdcc

Evoluzione e Biodiversità VegetaleAnno accademico: 2014/2015Codice: 1006120Docente: Prof . Luigi Sanità di Toppi (T itolare del corso)Recapito: []Tipologia: A scelta dello studenteAnno: 1° anno 2° annoCrediti/Valenza: 3SSD: BIO/01 - botanica generaleModalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Scritto

OBIETTIVI

Il corso s i propone di approfondire aspetti di Botanica evolutiva, richiamando i principali meccanismidella evoluzione vegetale (origine, filogenesi, colonizzazione della terraferma, evoluzione dei semi,ecc.). Ampio spazio sarà dato (inclus ivo di esempi pratici) alla trasposiz ione di concetti generaligouldiani (equilibri punteggiati, adattamenti nell'ontogenesi e nella filogenesi, "exaptation", ecc.)all'evoluzione ed alla biodivers ità vegetale. Concluderà il corso un approfondimento sui metodi dimisura e valutazione della biodivers ità vegetale, con relativi approfondimenti sugli "hot-spot", nonchésu conservazione e "punti deboli" della biodivers ità stessa.

PROGRAMMA

Evoluzione darwiniana e selezione naturale nell'evoluzione adattativa delle piante. Resti foss ili,

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irradiamenti adattatativi delle Streptophyta, tendenze evolutive, estinzioni di massa. Le dimensionidelle piante nell'evoluzione. Filogenesi e rapporti evolutivi in briofite, pteridofite e spermatofite.Eterosporia e vantaggi evolutivi dei semi. Stime della biodivers ità vegetale, a livello di specie e diecosistemi. Conservazione della biodivers ità. Cenni all'agrobiodivers ità e alla biodivers ità dei suoli.

TESTI

NA Campbell, JB Reece, Parti 4 e 5. I meccanismi dell'evoluzione e La storia evolutiva della biodivers ità,Pearson, 2009. JD Mauseth. Botanica, Idelson-Gnocchi, 2014. SJ Gould, La struttura della teoriadell'evoluzione, Codice Ediz ioni, 2002. SJ Gould, ES Vrba, Exaptation: Il bricolage dell'evoluzione, BollatiBoringhieri, 2008. F Grassi, M Labra, F Sala, Introduzione alla Biodivers ità del mondo vegetale, Piccin,2006. A Canini, Biodivers ità, Carocci Editore, 2010. SJ Gould, Gli alberi non crescono fino in cie lo, OscarMondadori, 1996.

http://ecologiaconservazionenatura.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=3a9e

Genet ica delle popolazioniAnno accademico: 2014/2015Codice: 02615Docente: Prof . Angelo Pavesi (T itolare del corso)Recapito: 0521-905647 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6SSD: BIO/18 - geneticaModalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

OBIETTIVI

OBIETTIVI FORMATIVI

Lo scopo del corso è di fornire allo studente conoscenze avanzate nel campo della genetica dipopolazioni che s iano utili a problemi di conservazione di specie a rischio di estinzione. La descriz ionedettagliata dei metodi di analis i statistica ha lo scopo di far capire allo studente che la statistica, primaancora che analis i di dati, è una scelta di percorso.

La capacità di comprensione è stimolata da una stretta interazione fra docente e discente nell'analis i diun problema (nel saper formulare con chiarezza un quesito), nella scelta del metodo di analis i piùadeguato nel dare risposta, e nella valutazione dei risultati.

Particolare cura è rivolta alla ricerca di materiale bibliografico in letteratura, allo scopo di ottenere unaadeguata massa critica. Questo aspetto del corso dovrebbe permettere una continuità fra il "sapere ablocco" fornito da un libro e il "sapere specialistico" fornito da letteratura.

RISULTATI DELL'APPRENDIMENTO

METODI DIDATTICI

modalità di insegnamento consiste in lezioni frontali.

MODALITA' DI VERIFICA DELL'APPRENDIMENTO

La verifica dell'apprendimento consiste in una unica prova orale, nella quale è chiesto allo studente diesporre, con buona padronanza di linguaggio, i temi trattati nel corso. Allo studente è chiesto discegliere un articolo scientifico inerente alla materia e di esporlo con la massima chiarezza.

PROGRAMMA

PROGRAMMA DEL CORSO

Prima parte del corso

Legge di Hardy-Weinberg

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Vantaggio di eterozigote/omozigote recessivo al locus CCR5

Vantaggio dell'eterozigote al locus beta globina

Identificazione di portatori dell'alle le per l'anemia falciforme mediante analis i discriminante

Distanza generalizzata fra popolazioni: indice di Mahalanobis

Effetti di selezione naturale, deriva genetica e flusso genico sulle frequenze alle liche

Microevoluzione e speciazione s impatrica in Ragholetis pomonella

Variabilità genetica in popolazioni umane: indice di Wright

Distanza genetica fra popolazioni, matrici di distanza e analis i delle componenti principali: storiagenetica di Italia, Europa e continenti

Orologio molecolare e evoluzione dei Primati

Origine dell'Uomo anatomicamente moderno da analis i di sequenze di DNA mitocondriale e di e lementiripetuti Alu

Analis i delle corrispondenze

Seconda parte del corso

La divers ità genetica

Genetica evolutiva delle popolazioni naturali

Conseguenze genetiche della ridotta dimensione della popolazione

Genetica e estinzione

Risoluzione delle ambiguità tassonomiche e definiz ione delle unità di gestione

Genetica molecolare nelle questioni forensi e nello studio della biologia della specie

TESTI

TESTI DI RIFERIMENTO

D.L. Hartl, A.G. Clark, Genetica di popolazione, Zanichelli

Frankham R., Ballou J.D., Briscole D.A. Fondamenti di genetica della conservazione. Zanichelli

M.A.Joblings,M.E.Hurles, C.Tyler-Smith. Human Evolutionary Genetics.,GarlandPublishing,New York

NOTA

CONTENUTI DEL CORSO

Il corso di Genetica di popolazioni (6 cfu) è suddiviso in due parti. La prima parte descrive gli effetti deiprincipali agenti evolutivi (mutazione, selezione naturale, flusso genico e deriva genetica) sullefrequenze alle liche. Particolare attenzione è rivolta alle popolazioni umane, per le quali è disponibileun'ampia letteratura. Lo studio delle popolazioni è accompagnato dalla descriz ione di un ins ieme dimetodi statistici (in buona parte multivariati) quali la funzione discriminante lineare e quadratica, l'analis idelle componenti e delle coordinate principali, l'analis i delle corrispondenze e lo "scaling"multidimensionale.

La seconda parte del corso riguarda la genetica della conservazione, disciplina che analizza labiodivers ità in popolazioni naturali dal punto di vista genetico. La genetica della conservazionecomprende la genetica evolutiva delle popolazioni naturali, la stima della divers ità genetica in specie arischio di estinzione, gli effetti della ridotta dimensione della popolazione sulla variabilità genetica, ilrapporto fra genetica e estinzione, la risoluzione delle ambiguità tassonomiche con analis i genetica, einfine l'impiego di tecniche genetiche in questioni forensi legate alla protezione di specie a rischio diestinzione.

ORARIO LEZIONIGiorni Ore AulaMartedì 9:30 - 11:30 Aula 2 Dipartimento di Bioscienze - Plesso BiologicoLezioni: dal 02/03/2015 al 29/05/2015

http://ecologiaconservazionenatura.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=f58e

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GeobotanicaAnno accademico: 2014/2015Codice: 1005140Docente: Prof . Marcello Tomaselli (T itolare del corso)Recapito: 0521-905699 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6SSD: BIO/03 - botanica ambientale e applicataModalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

OBIETTIVI

italianoStudio delle relazioni tra i vegetali e l'ambiente. Lo studio estensivo al livello di individuo, di popolazionee di fitocenosi è compito della corologia, la parte della geobotanica che studia la distribuzione geograficadei vegetali e ne ricerca le cause s ia a livello individualistico o popolazionistico (autocorologia).L'indagine intensiva s i concentra sulle relazioni tra pianta e ambiente, indagate a livello stazionale, diuna popolazione di piante (autoecologia o ecofis iologia vegetale) o di una fitocenosi (fitosociologia es inecologia vegetale).

English

Study of the relationships between plant taxa and environment, investigated at individual, populationand plant community level. Study of the geographic distribution of the plants and of their responses tothe variations of the main climatic and soil parameters. Identification, class ification and dynamics of plantcommunities.

RISULTATI DELL'APPRENDIMENTO

italiano

Gli studenti acquis iranno la capacità di leggere ed interpretare il paesaggio vegetale e avrannoacquis ito le basi conoscitive per gestire e conservare il patrimonio vegetale.

English

The students will acquire the ability of interpreting plant landscape and will become able of managingthe plant resources and preserving plant biodivers ity.

ATTIVITÀ DI SUPPORTO

italiano

Escurs ioni sul campo

English

Field excurs ions

PROGRAMMA

Italiano

Programma 1) Principi e metodi della geobotanica.Concetti di flora e vegetazione. Lineamenti metodologici della ricerca floristica e vegetazionistica.

2) Corologiaa) Gli areali. Il concetto di areale. Modalità di costruzione e rappresentazione degli areali. La cartografiafloristica. Caratteri degli areali: estensione, continuità, densità specifica, localizzazione. Alcuni esempi diareali di unità s istematiche superiori (famiglie e generi).b) Gli e lementi corologici. Il concetto di e lemento. L'e lemento corologico: definiz ione e metodi di studio.L'approccio statistico al concetto di e lemento: i corogrammi e le carte isoporiche. Il concetto diendemismo. La vicarianza. La relittualità e l'eterotopia. Gli e lementi corologici della flora italiana. Glispettri corologici.c) I territori floristici. La definiz ione di unità floristiche territoriali naturali. Regni, regioni, province edistretti floristici. Regionalizzazione floristica dell'Europa e dell'Italia.d) Gli areali nel tempo. Regressione degli areali ed estinzione dei taxa. Ampliamento degli areali. Piantenaturalizzate, avventiz ie, acclimatate. Correnti migratorie. Principali metodologie della fitogeografiastorica. Linee fondamentali della genesi ed evoluzione di flora e vegetazione nel Paleofitico, Mesofitico

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e Neofitico. Gli effetti del cambiamento climatico sulla biodivers ità vegetale: il caso delle montagne.

3) Ecologiaa) I fattori climatici. La luce, la temperatura, l'acqua e le precipitazioni, il vento e i loro effetti sulla vita esulla distribuzione geografica delle piante. Le piante in condiz ioni di stress. Il clima: macroclima, climalocale, microclima. Gli indici bioclimatici. I climogrammi.b) I fattori edafici. I rapporti tra suolo e vegetazione. Alofite, nitrofite e metallofite. Piante calcifile ecalcifughe. c) Il fuoco e gli effetti degli incendi.e) La reazione delle piante alle condiz ioni ambientali. Forme biologiche e forme di crescita. Gli spettribiologici. Razze ecologiche o ecotipi.

4) Scienza della vegetazione: metodologie di studio della vegetazione. Il metodo fitosociologico.

English

1) Principles and methods of Geobotany. Concepts of flora and vegetation. Methodologies in floristic andvegetation studies.

2) Chorology

Concept and characteristics of the areals . Floristic cartography. Some examples of distribution areas offamilies, genera and species. The chorotypes, the chorograms and the isoporic maps. Endemism,vicariance, re lictuality and heterotopy.The chorotypes in the Italian flora. The chorological spectra. Thefloristic territories. Floristic kingdoms, regions, provinces and districts . The floristic regions in Italy.

Areal dynamics. Regression, expansion, extinction. Species migration. Different typologies of alienspecies. Paleobotany. Evolution of the european flora from the Paleophytic to present day. Potentialimpact of climate change on plant divers ity: the mountains as case study.

3) Plant ecology

a) Climatic factors: light, temperature, water and precipitations, winds and their effects on plant life anddistribution. The plant in stress conditions. Climate: definition and different scale levels . The mainbioclimatic indices. Climatic diagrams.

b) Edaphic factors: re lationships between soil and vegetation. Halophilous and nitrophilous plants. Plantsadapted to high concentrations of heavy metals in the soil. Calciophilous and calciophobous plants.

c) The fire and its effects on vegetation and soil.

d) Life and growth forms. Ecological races and ecotypes.

4) Vegetation science

Different methodologies in vegetation science. The phytosociological method.

TESTI

italiano

Ozenda P., 1982. Les végétaux dans la biosphère. Doin Editeurs, Paris . Pignatti S., 1994. Ecologia del paesaggio. UTET, Torino. (*) Pignatti S., 1995. Ecologia vegetale. UTET, Torino. (*) Ubaldi D.,2003. Flora, fitocenosi e ambiente. Elementi di Geobotanica e Fitosociologia. CLUEB. Larcher W., Physiological Plant Ecology,2003. Springer.

[[English]

]Ozenda P., 1982. Les végétaux dans la biosphère. Doin Editeurs, Paris . Pignatti S., 1994. Ecologia del paesaggio. UTET, Torino. (*) Pignatti S., 1995. Ecologia vegetale. UTET, Torino. (*) Ubaldi D.,2003. Flora, fitocenosi e ambiente. Elementi di Geobotanica e Fitosociologia. CLUEB. Larcher W., Physiological Plant Ecology,2003. Springer

ORARIO LEZIONIGiorni Ore AulaMartedì 11:30 - 13:30 Aula C Dipartimento di Bioscienze - Cascina AmbolanaMercoledì 11:30 - 13:30 Aula C Dipartimento di Bioscienze - Cascina AmbolanaLezioni: dal 02/03/2015 al 29/05/2015

http://ecologiaconservazionenatura.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=3e6f

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Geologia e territorioAnno accademico: 2015/2016Codice: 19244Docente: Dott . Paolo Vescovi (T itolare del corso)Recapito: 0521-905368 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6SSD: GEO/03 - geologia strutturaleModalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Scritto ed orale

OBIETTIVI

Il Corso è impostato per studenti del Corso di Laurea Specialistica in Ecologia e Conservazione dellaNatura e s i prefigge l'obiettivo di fornire adeguate conoscenze per una corretta lettura del PaesaggioGeologico di un territorio. Particolare attenzione è rivolta all'ambiente appenninico che viene analizzatocon apposite escurs ioni sul campo, per sviluppare una spiccata sensibilità nei confronti del PatrimonioGeologico. A questo scopo vengono analizzate le unità rocciose e le morfologie che meglio registranole varie fas i della storia geologica e i divers i processi di modellamento del paesaggio. Si vogliono cosìfornire al Naturalista gli strumenti per poter valutare e valorizzare il Patrimonio Geologico e per poterriconoscere ed analizzare le principali s ituazioni di Pericolos ità Geologica.

RISULTATI DELL'APPRENDIMENTO

Dopo aver frequentato le prime parti del Corso lo studente avrà acquis ito conoscenze di caratteregeologico e geomorfologico che potranno essere applicate al territorio appenninico con appositeesercitazioni sul campo, utilizzando anche una moderna cartografia geologica. Nelle esercitazioni sulcampo lo studente sarà messo in grado di riconoscere le caratteristiche geologiche salienti delterritorio appenninico e di analizzare i caratteri più importanti delle compagini rocciose quiesposte. Potrà inoltre riconoscere quelle particolari emergenze geologiche che consentono diricostruire i processi del passato e che s i configurano quindi come un importante Patrimonio Geologicoda salvaguardare e valorizzare. Potrà infine sviluppare considerazioni sui rapporti intercorrenti traPaesaggio Geologico e utilizzo del territorio, evidenziando le eventuali s ituazioni di Pericolos itàGeologica che possono interferire con lo sviluppo degli insediamenti abitativi e delle relativeinfrastrutture.

PROGRAMMA

La prima parte del Corso (3 cfu lezioni) verte sulle caratteristiche geologiche salienti dell'Appenninosettentrionale e sulla descriz ione del Paesaggio Geologico italiano.

L'argomento viene trattato dopo aver fatto un riepilogo generale, rivolto particolarmente a chi provieneda una laurea triennale biologica, sui processi geologici fondamentali e sulle caratteristiche delPaesaggio Geologico italiano. Vengono descritte le principali successioni rocciose appenniniche e s iesamina il loro assetto strutturale che controlla il modellamento pleistocenico delle forme del rilievo.

L'evoluzione geologica dell'Appennino settentrionale viene presentata facendo riferimento alle unitàrocciose che meglio registrano i principali processi sedimentari e tettonici della storia geologicaappenninica e che s i configurano come Patrimonio Geologico:

- Oceanizzazione giurassica

- Convergenza tettonica e accrezione

- Sedimentazione dei Flysch liguridi

- Sedimentazione della Successione epiligure

- Sedimentazione delle torbiditi di avanfossa

- Orogenesi neogenico-quaternaria.

La seconda parte del Corso (3 cfu lezioni ed esercitazioni sul campo) prende in esame le principalis ituazioni di Pericolos ità Geologica nel territorio appenninico settentrionale:

- Movimenti di massa e processi di erosione accelerata

- Pericolos ità s ismica nell'Appennino tosco-emiliano e in Pianura Padana

- Vulnerabilità relativa all'inquinamento delle falde acquifere

- Subsidenza nella zona di pianura: cause naturali ed antropiche.

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Inoltre, viene descritto il Paesaggio Geologico dei divers i settori dell'Appennino tosco-emiliano:

- Nucleo metamorfico delle Alpi Apuane

- Valli della Lunigiana e della Garfagnana

- Crinale tosco-emiliano

- Dorsale ligure-emiliana

- Versante emiliano

- Margine appenninico padano

In alcune zone, il Paesaggio Geologico viene analizzato con apposite esercitazioni sul campo, allo scopodi individuare gli e lementi che s i configurano come Patrimonio Geologico meritevole di interesse etutela. Nei settori oggetto di esercitazione vengono inoltre messe in evidenza le principali s ituazioni diPericolos ità Geologica, soprattutto quando possono avere interazioni con gli insediamenti abitativi e lerelative infrastrutture.

TESTI

- Marshak S., La Terra. Ritratto di un pianeta. Zanichelli, 2004. - Bosellini A., Storia Geologica d'Italia,Zanichelli, 2004, - Mattauer M., Messaggi di pietra, Un viaggio attraverso le rocce, Zanichelli, 2001. -Press F. Siever R., Capire la Terra. Zanichelli, 1997. - Casati P. & Pace F., Scienze della Terra.L'atmosfera, l'acqua, i climi, i suoli. Città Studi, Milano, 1991. - Guide Geologiche Regionali. Guida 6,L'Appennino ligure-emiliano. BEMA, Milano 1994. - Roberts J. L., Guida alle strutture geologiche, MuzzioEd., Padova, 1991. - Tucker M. E., Sedimentary rocks in the fie ld. Wiley & Sons, 1996.

NOTA

per l'Anno 2015/2016 il Corso verrà svolto nel primo semestre

ORARIO LEZIONIGiorni Ore AulaLunedì 14:30 - 16:30 Aula 2 Dipartimento di Bioscienze - Plesso BiologicoMercoledì 14:30 - 16:30 Aula 2 Dipartimento di Bioscienze - Plesso BiologicoLezioni: dal 02/03/2015 al 29/05/2015

http://ecologiaconservazionenatura.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=8b3e

Interazioni Piante-AmbienteAnno accademico: 2015/2016Codice: 1004329Docente: Prof . Luigi Sanità di Toppi (T itolare del corso)Recapito: []Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6SSD: BIO/01 - botanica generaleModalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Scritto

OBIETTIVI

Fornire agli studenti adeguate conoscenze, anche pratiche, di Botanica avanzata, particolarmente perquanto concerne le interazioni tra le piante e l'ambiente.

Prerequis iti: solide basi di Botanica Generale e Fis iologia Vegetale.

Metodi didattici: lez ioni frontali integrate da esempi pratici.

Metodo di valutazione: scritto con eventuale integrazione orale/pratica.

PROGRAMMA

2 CFU: Biomonitoraggio dell'inquinamento mediante l'impiego di licheni

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2 CFU: Interazioni abiotiche e inquinanti ambientali

2 CFU: Interazioni biotiche e sostanze alle lochimiche

Programma dettagliato

Richiami a Cyanobacteria e Chlorophyta. Radiazione evolutiva delle Streptophyta. La s imbiosi lichenica.Esempi pratici sull'impiego dei licheni nella bioindicazione e nel bioaccumulo. Concetto di stress nellepiante e risposta agli stress secondo i modelli "LAS" e "GAS" di Hans Selye. Omeostasi, acclimatamentoe adattamento. Stress abiotici da carenza ed eccesso di acqua, salinità, alte e basse temperature,inquinanti ambientali. Elevate concentrazioni atmosferiche di CO2 ed effetto serra. Il metabolismosecondario nelle interazioni piante-ambiente. Stress biotici: organismi biotrofi, necrotrofi ed emibiotrofi.Difese delle piante contro i patogeni: risposte costitutive, localmente elicitate e s istemiche.

TESTI

Non esiste un testo completo e avanzato che copra esaustivamente gli argomenti svolti a lezione.Conseguentemente, saranno via via consigliati in aula articoli scientifici e capitoli di libri, tutti utili per laproficua preparazione dell'esame. Altro materiale didattico verrà messo a disposiz ione in rete.

ORARIO LEZIONIGiorni Ore AulaMartedì 14:30 - 16:30 Aula 6 (Botanica) Dipartimento di Bioscienze - Plesso BiologicoLunedì 14:30 - 16:30 Aula 6 (Botanica) Dipartimento di Bioscienze - Plesso BiologicoLezioni: dal 06/10/2014 al 31/01/2015

http://ecologiaconservazionenatura.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=3c32

Modellist ica ambientaleAnno accademico: 2014/2015Codice: 1003999Docente: Prof . Stef ano Leonardi (T itolare del corso)Recapito: 0521-905659 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6SSD: BIO/07 - ecologiaModalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Scritto ed orale

OBIETTIVI

FORNIRE LE CONOSCENZE DI BASE DELL'USO DI MODELLI IN ECOLOGIA DI POPOLAZIONI

Ovviamente sono privilegiati gli aspetti quantitativi.

Descrittori di Dublino

Andare oltre al livello "descriz ione" (acquis iz ione di conoscenze) e giungere al livello "Saper Fare"(applicazione delle conoscenze).

Questo spinge anche ad impiegare la capacita' di giudiz io.

OBIETTIVO DELLA PRIMA PARTE:

- ASPETTI METODOLOGICI

- STRUMENTI DI ANALISI

- MODELLI DI DINAMICA DI POPOLAZIONE

OBIETTIVO DELLA SECONDA PARTE:

- MODELLI PER ALTRE APPLICAZIONI DA SCEGLIERE IN BASE AI RISULTATI DELL'APPRENDIMENTO DELLAPARIMA PARTE DEL CORSO:

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- MODELLI DI DINAMICA GENETICA DI POPOLAZIONI

- GESTIONE DEL PRELIEVO

ATTIVITÀ DI SUPPORTO

STRUTTURA ED ORGANIZZAZIONE

Frequenzaobbligatoria per statuto. Ma le iscriz ionisonoancoraaperte…

Speroche la frequenzasiasostenutadall'interesse e dall'aiutoche le lezioniforniscano peracquis ire icrediti del corso (superarel'esame!!)

"Compiti" a casa: domandeedeserciz iche "coprono" gliargomentitrattati a lezione.

Se consegnatientro la setimanasuccessivaall'assegnazionevengonorestituiticorrettiindividualmente:

- monitoraggio da parte mia di come la classe mi segue

- monitoraggio da parte di ciascuno di voideisuoiprogressi

DOMANDE ED ESERCIZI DEI TESTS SONO UN "CAMPIONE" DEI COMPITI A CASA

PROGRAMMA

"TASSONOMIA" DEI MODELLI. COME SI TRASFORMA (SI PASSA DA) UN MODELLO VERBALE IN UN

MODELLO MATEMATICO.

ORARIO LEZIONIGiorni Ore AulaMartedì 14:30 - 16:30 Aula 2 Dipartimento di Bioscienze - Plesso BiologicoMercoledì 9:30 - 11:30 Aula 2 Dipartimento di Bioscienze - Plesso BiologicoGiovedì 8:30 - 10:30 Aula 2 Dipartimento di Bioscienze - Plesso BiologicoLezioni: dal 02/03/2015 al 29/05/2015

http://ecologiaconservazionenatura.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=d112

Museologia naturalist icaAnno accademico: 2015/2016Codice: 1004978Docente: Prof . Davide Csermely (T itolare del corso)Recapito: 0521 903 431 [[email protected]]Tipologia: A scelta dello studenteAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 06SSD: BIO/05 - zoologia Modalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

OBIETTIVI

ITIl corso s i propone di contribuire alla formazione culturale dei naturalisti che intendono svolgere lapropria attività post-laurea negli ormai numerosi musei naturalistici ed in altre strutture di tipoespositivo e/o divulgativo.

ENThe course aims to help cultural growth of naturalists wishing to carry out their post-graduate activity innowadays widespread natural history museums and in other exhibition locations.

PROGRAMMA

IT

ORIGINE DEL MUSEO NATURALISTICO (2 cfu)Origine del concetto di museo e delle collezioni museali. Nascita dei grandi musei naturalistici nazionalinei vari paesi. Esplorazioni naturalistiche e origine delle collezioni museali. Le Società geografiche e lespediz ioni con fini di raccolta museale. Le collezioni naturalistiche e loro importanza per l'origine dei

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musei. Gli erbari. Istituzioni affini a musei: orti botanici e stazioni di biologia marina.

IL MUSEO NATURALISTICO (2 cfu)Tipologie di musei naturalistici contemporanei: civici, univers itari, locali e legati ad aree protette.Moderne s ituazioni affini ai musei naturalistici: museo virtuale, science centre, bioparco, casa dellefarfalle e s imili. Attività didattica e di ricerca nel museo naturalistico. Esposiz ioni fisse e temporanee.Ostensione in funzione alla tipologia del pubblico. Percors i espositivi. Etichette, didascalie, pannelliillustrativi, i diorami. Reperti centrali e periferici; concetto di olotipo e sua importanza. Concetti dimuseografia: luce, climatizzazione, s icurezza, protezione di armadi e vetrine. La catalogazione delmateriale componente la raccolta museale.

TECNICHE DI PREPARAZIONE E CONSERVAZIONE (2 cfu)Preparazione di un'escurs ione a fini di raccolta. Tecniche di raccolta, preparazione, conservazione erestauro di vari taxa animali, invertebrati e vertebrati.

EN

ORIGIN OF THE NATURAL HISTORY MUSEUM (cfu 2)The evolution of Museum concept and of collection concept. The rise of large national natural historymuseums worldwide. The naturalistic explorations and the origin of museum collections. The geographicSocieties and expeditions devoted to collect museum specimens. The naturalistic collections and theirimportance for the origin of museums. The herbariums. Institutions s imilar to museums: botanic gardensand marine biological stations.

THE NATURAL HISTORY MUSEUM (cfu 2)Present natural history museums: public, univers ity, local and museums connected to protected areas.Modern cases s imilar to natural history museums: virtual museum, science centre, biopark, butterflyhouse and s imilar s ites. Didactic and research activity in natural history museums. Stable andtemporary expositions. Presentation of the collected material in re lation to the type of vis itors. Theexposition path. Labels , legends, illustration panels , the dioramas. Central and peripheral specimens;the holotype concept and its importance. Concepts of museography: light, air conditioning, security,protection of wardrobes and show-cases. To catalogue the museum collections.

PREPARATION AND CONSERVATION TECHNIQUES (cfu 2)Set up of an excurs ion devoted to collection. Collection, preparation, conservation and restorationtechniques of several animal taxa, both invertebrates and vertebrates.

TESTI

Binni L., Pinna G., Museo. Storia e Funzioni di una macchina culturale dal Cinquecento ad oggi. Garzanti,Milano, 1980. (fuori stampa; copia disponibile presso il Museo di Storia Naturale)Cipriani C., Appunti di museologia naturalistica. Firenze Univers ity Press, Firenze, 2006. Pinna G., Fondamenti teorici per un museo di storia naturale. Jaca Book, Milano, 1997.Zangheri P., Il naturalista esploratore, raccoglitore, preparatore, imbalsamatore. (6a Ed.) Hoepli, Milano,2001.

Testi di consultazioneLugli A., La stanza delle meraviglie: "Wunderkammern". Allemandi, Torino, 1997.Mannucci M.P., Minelli A., Viaggi e scoperte. Mondadori, Milano, 1987.Reale E., I musei scientifici in Italia. Angeli, Milano, 2002.Sabelli B., Museologia naturalistica. Trent'anni di "bicchieri a metà". Bononia Univers ity Press, Bologna,2010.

NOTA

ITNella foto: Il salone d'ingresso del Natural History Museum (nell'attuale sede di Palazzo Waterhouse) diLondra, la più antica istituzione museale fruibile dal pubblico, con attività s ia espositiva s ia di ricerca.

ENPicture: The entrance hall of the Natural History Museum (in its present location at Waterhouse building)of London, the most ancient museum institution accessed by general public, with both exposition andresearch activity.

ORARIO LEZIONIGiorni Ore AulaGiovedì 15:30 - 17:30 Aula "Ferrante" Museo di Storia Naturale, Via Farini 90Lezioni: dal 08/10/2015 al 28/04/2016

Nota: N.B.: In occasione della prima lezione s i concorderanno eventuali variazioni dell'orario. Chi nonpotesse essere presente a questa prima lezione è pregato di contattare il docente *prima* dell'iniz iodel corso.N.B.: Possible amendments of course timetable will be decided together with the students at the veryfirst lecture. Students unable to attend that lecture should contact the teacher *before* the course

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PaleoclimatologiaAnno accademico: 2014/2015Codice: 07474Docente: Prof . Giuliana Villa (T itolare del corso)Recapito: 0521 905370 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6SSD: GEO/01 - paleontologia e paleoecologiaModalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Orale

OBIETTIVI

Il Corso s i propone di fornire agli studenti gli strumenti per affrontare le problematiche class iche o i piùrecenti sviluppi della paleoclimatologia tramite la conoscenza degli e lementi di base che consentono laricostruzione e l'evoluzione degli ambienti e del clima del passato in un inquadramento cronologico

PROGRAMMA

Il clima e i cambiamenti climatici. Il s istema climatico.Circolazione oceanica superficiale e profonda, interazioni atmosfera-oceanoArchivi e proxy per le ricostruzioni paleoclimatiche. Isotopi stabili dell'oss igeno e del carbonioCambiamenti climatici a diverse scale temporaliLa ricostruzione del clima della Terra dal Precambriano al Quaternario con particolareriferimento ai principali eventi geologici, biologici e climatici.

TESTI

Ruddiman William F. (2007)Earth's Climate (Past and Future) 2nd Edition.W.H. Freeman And Company.Dispense assegnate dal docenteAppunti

ORARIO LEZIONIGiorni Ore AulaLunedì 11:30 - 13:30 Laboratorio 2 Plesso Scienze della TerraMercoledì 11:30 - 13:30 Laboratorio 2 Plesso Scienze della TerraLezioni: dal 06/10/2014 al 31/01/2015

http://ecologiaconservazionenatura.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=b661

Seminari di T irocinioAnno accademico: 2014/2015Docente: Dott . Alessandro Pet raglia (T itolare del corso)Recapito: 0521 905635 [[email protected]]Tipologia: Per la prova finale e per la conoscenza della lingua stranieraAnno: 1° anno 2° annoCrediti/Valenza: 3SSD: BIO/07 - ecologiaModalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: Prova pratica

OBIETTIVI

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l tirocinio consiste in attività di analis i bibliografica e di raccolta ed elaborazione di dati che sono disupporto allo svolgimento della tes i di laurea e sono sotto il controllo del re latore interno di tes i. Irisultati raggiunti sono presentati in tre seminari distinti.

Lo studente acquis isce i tre crediti del tirocinio dopo aver svolto i tre seminari di tes i. L'esame ditirocinio viene verbalizzato come idoneità dal referente del tirocinio del rispettivo Corso di Studi (prof.Menozzi per Ecologia e conservazione; prof. Viaroli per la STAR). La valutazione complessiva dei treseminari concorre inoltre alla determinazione del voto di laurea fino a un massimo di 3 punti.

Struttura e date dei seminari

I seminari hanno una durata di 20 minuti (12 presentazione + 8 discussione) e sono convocati almenoun mese prima degli esami di laurea.

Le date dei seminari saranno distribuite durante l'anno accademico. In ogni data sarà possibilepresentare quals ias i tipologia di seminario. La seduta s i terrà se c'è almeno una presentazione. Glistudenti dovranno comunicare l'intenzione di sostenere il seminario almeno quindici giorni prima al Dott.Alessandro Petraglia ([email protected]). Nella e-mail dovranno essere comunicati il titolodel seminario, il re latore (e i correlatori e gli eventuali re latori esterni).Ovviamente non s i possono sostenere due seminari nella stessa data.

Seminario iniz iale

Nel seminario iniz iale il candidato presenta il progetto di tes i. La presentazione è costituita dallapresentazione dello stato dell'arte, ovvero di un'analis i critica della letteratura scientificasull'argomento. Dallo stato dell'arte devono emergere le motivazioni che hanno portato a svilupparel'argomento proposto, in modo particolare ipotesi e conoscenze che s i possono potenzialmenteacquis ire e che giustificano ulteriori ricerche. Dovranno quindi essere illustrati gli obiettivi della tes i e,brevemente, i materiali ed i metodi che s i intendono usare. Idealmente la tes i dovrebbe rispondere adei quesiti e quindi s i dovrebbe essere in grado, almeno in linea ipotetica, di indicare il s ignificato deirisultati attes i.

La maggior parte della presentazione dovrebbe essere dedicata ad illustrare lo stato dell'arte e leipotesi dello studio. Per la programmazione del lavoro s i deve considerare che questo è un compitodifficile da svolgere e che richiede tempi adeguati.

Seminario intermedio (in Inglese)

Il seminario intermedio s i svolge in lingua inglese ed è prevalentemente dedicato alla descriz ione degliaspetti metodologici del lavoro: illustrazione del piano del lavoro e del disegno sperimentale, calendariodei lavori, campionamento, giustificazione della dimensione dei campioni usati, analis i dei dati econgruità delle analis i da effettuare. In questa fase dovranno essere ribaditi s ia le motivazioniscientifiche che gli obiettivi a sostegno delle scelte metodologiche. Si consiglia di presentare anche iprimi risultati.

Seminario finale - Prova della presentazione finalePer la sua natura sarà tenuto a circa un mese dalla data dell'esame di laurea in modo da permetterel'effettuazione delle correzioni che emergessero dalla discussione. Richiamata la giustificazionescientifica e gli obiettivi, la maggior parte del tempo sarà dedicata all'illustrazione dei risultati e alla lorointerpretazione. Come struttura questo seminario è s imile alla presentazione a un congresso.

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Valutazioni ambientaliAnno accademico: 2014/2015Docente: Dott . Antonio Bodini (T itolare del corso)Recapito: 0521-905106 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 9SSD: BIO/07 - ecologiaModalità di erogazione: Tradiz ionaleLingua di insegnamento: ItalianoModalità di frequenza: ObbligatoriaModalità di valutazione: OraleAvvalenza: http://scienzenatamb.unipr.it/cgi-bin/campusnet/cors i.pl/Show?_id=1a90

ORARIO LEZIONIGiorni Ore AulaGiovedì 9:30 - 11:30 Aula C Dipartimento di Bioscienze - Cascina AmbolanaLezioni: dal 02/03/2015 al 29/05/2015

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Aggiornato il 17/09/2017 05:33 - by CampusNet

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