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Dorsocopertina

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La Settimana di Educazione allo Sviluppo Sostenibile vedràquest’anno alla sua settima edizione, con la partecipazione dicentinaia di aderenti da ogni regione d’Italia che, sotto l’egida diquestaCommissione,dedicherannoleloroiniziativealtema“MadreTerra:Alimentazione,AgricolturaedEcosistema”.La Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO ha scelto didedicare il 2012 a questo tema per la sua importanza e la suaattualità.Daannialcentrodell’interesseedell’impegnodelsistemaONUesemprepiùpresenteneldibattitopubblicointernazionale,iltema dell’alimentazione ha unamoltitudine di strette implicazionicon lo sviluppo sostenibile delle nostre società. I dati emersi darecenti incontri internazionali - dai Colloqui di Dobbiaco alCongressoMondialeSlowFood-sonopreoccupanti:risorsenaturalie servizi eco-sistemici strategici sono minacciati da unosfruttamento intensivo. L’inquinamento, la cementificazione,l’ampliamentocontinuodelleretidicomunicazionealivelloglobale,ildisboscamento,leminaccesullerisorseidriche,stannocausando,tra le altre cose, un’erosione preoccupante dei terreni fertilicoltivabili. Ad aggravare la situazione una pressione demograficamondiale tutt’ora in aumento, fattore che grava sulla capacitàportantedelpianeta.Laprogressivadiminuzionedisuoloeterrenofertilenonrisparmianessunaareageografica,ancheseipaesimenosviluppati sonoquelli in cui le conseguenze sonopiùdrammatichesoprattuttoperilloroimpattosullepopolazionielecomunitàlocali.L’alimentazione, la qualità e l’accesso al cibo sono un dirittoprimario.NellaDichiarazionedelMillenniodelleNazioniUnite,siè

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sottoscritto l’impegno di dimezzare la fame nel mondo entro il2015;l’Obiettivoèancoraraggiungibile,purnonessendolontanidaquestadata,apattoperòdiseriecoraggiosiinvestimenti.La Settimana UNESCO di Educazione allo Sviluppo Sostenibile,principalemomentodicelebrazioneinItaliadell’omonimoDecennioONU(2005-2014),anchequest’annoharegistratol’adesionedioltre500 iniziative organizzate in tutto il territorio nazionale da scuole,associazioni, istituzioni e cittadini che, in un periodo di forte crisieconomica, politica e sociale, hanno dato vita - con grandegenerositàeslanciocivico-aprogettiediniziativeeducativeapertea tutti, gratuite e partecipative: un momento di riflessione econdivisione sulla necessità di tutelare la Madre Terra el’ecosistema di cui siamo parte e da cui dipende la sopravvivenzastessadellanostraspecie.Con questa monografia la Commissione Nazionale Italiana perl’UNESCO intende offrire alcuni spunti di riflessione perapprofondimenti sul tema, convinti come siamo della centralitàdell’educazioneedell’informazioneinogniambitodellavitacivile,ein particolare sui temi legati alla sostenibilità: l’educazione, lascienzaelaculturasonolelevecheconsentirannoun’inversioneditendenzasullescelteperilnostrofuturo.Desideroringraziaretuttiinumerosipartnerdellacampagnaitalianaper ilDecennio di Educazione allo Sviluppo Sostenibile che, con illoro impegno e la loro dedizione, hanno consentito che sisvolgessero le tante iniziative in programma. Abbiamo raccoltoinsieme, anche quest’anno, una straordinaria partecipazione allaSettimana, sia in termini quantitativi che qualitativi, contribuendoalla realizzazione di un evento ricco di appuntamenti all’insegnadellasostenibilità.

Prof.GiovanniPuglisi

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“Abbiamo ricevuto la terra non in eredità dai nostri genitori, ma in affitto dai nostri figli”

(proverbio indiano)

MadreTerra:

alimentazione,agricolturaedecosistema

1.Alimentazioneesostenibilità:unaquestioneculturale.................61.1AlimentazioneePatrimonioImmaterialeUNESCO..................6

1.2Dietamediterranea:cultura,benessere,salvaguardiadell’ambiente.................................................................................7

1.3Alimentazione,cultura,scienza:lascoperta,diffusioneetuteladelleconoscenzetradizionali..........................................................8

2.Alimentazione,agricolturaesvilupposostenibile.......................102.1Lasituazioneattuale..............................................................10

2.2L’impattoambientaledell’agricoltura....................................10

2.3Obiettivi..................................................................................12

2.4Soluzioni.................................................................................14

3.Alimentazioneesalute.................................................................153.1Lasaluteelepatologieconnesseall’alimentazione...............15

3.2Prevenzione:stiledivitaecorrettaalimentazione.................15

3.3Foodsecurity..........................................................................16

4.Alimentazioneepovertà..............................................................184.1Lecausedellasituazioneattuale:...........................................18

4.2GliObiettividelMillennioel’obiettivo“FameZero”..............20

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“Non c'è amore più sincero che l'amore per il cibo” (George Bernard Shaw)

1.Alimentazioneesostenibilità:unaquestioneculturaleScegliere le materie prime e gli ingredienti, combinare i sapori,presentare una pietanza: sono tutti elementi che fanno partedell’espressionedellaculturadellesocietàumane,fattadiabitudiniquotidiane,di conoscenzeesaperiantichi,di tradizioniagricoleedalimentarilocali,dicontaminazioniculturaliedicreatività.L’alimentazione, l’agricoltura ed il legame dei popoli con la loroMadreTerrasonoespressionedellaculturanelsignificatopiùampiodel verbo latino colere: culto, coltura e cultura. Lo svilupposostenibile riguarda gli aspetti ecologici, economici, sociali eculturali del nostro vivere, e l’alimentazione ha indubbiamentelegamiinscindibiliconognunodiessi.1.1AlimentazioneePatrimonioImmaterialeUNESCO

Il Patrimonio Culturale Immateriale è l’insieme di prassi,rappresentazioni, espressioni, conoscenze,know-how – comepurestrumenti, oggetti, manufatti e spazi culturali a questi associati –che le comunità, i gruppi e in alcuni casi gli individui riconosconocome parte del loro patrimonio culturale. Questo Patrimonio,trasmessodigenerazioneingenerazione,ècostantementericreatodalle comunità e dai gruppi in risposta al loro ambiente, alla lorointerazione con la natura e alla loro storia, e dà loro un sensod’identitàedicontinuità,promuovendointalmodoilrispettoperladiversitàculturaleelacreativitàumana.L’UNESCO, già nella Conferenza generale di Parigi del 2003riconosceva l’importanza del Patrimonio Culturale Immaterialecomefattoreprincipaledidiversitàculturaleegaranziadisviluppo

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duraturo; ne riconosceva l’interdipendenza con il PatrimonioCulturaleMaterialenonchécon lanaturae il rilevante ruolo comefattore per il riavvicinamento degli esseri umani. Con questoriconoscimento, l’UNESCO vuole tutelare questi patrimoni,sottolineandol’importanzadinormechenegarantiscanolatutelaela salvaguardia e la necessità di promuovere maggioreconsapevolezzadellorovalore,soprattuttofraipiùgiovani.L’importanza dell’alimentazione come Patrimonio CulturaleImmateriale viene sancito nel 2010 con alcuni riconoscimenti eiscrizioni nella lista dell’“Intangible Cultural Heritage”: il Pastogastronomico francese, laCucina tradizionalemessicanae laDietamediterranea.La dietamediterranea in particolare è un insieme di competenze,conoscenze,praticheetradizionichesono legatealpaesaggio,allatavola, alle colture, al raccolto, alla pesca, alla conservazione,trasformazione,preparazioneeconsumodicibo.1.2 Dieta mediterranea: cultura, benessere, salvaguardiadell’ambienteIltermine“Dieta”siriferisceallo“stiledivita”,cioèall’insiemedellepratiche,dellerappresentazioni,delleespressioni,delleconoscenze,delle abilità, dei saperi e degli spazi culturali con i quali lepopolazionidelMediterraneohannocreatoericreatonelcorsodeisecoli una sintesi tra l’ambiente culturale, l’organizzazione sociale,l’universomiticoereligiosocheruotaintornoalmangiare.LaDietaMediterranea è caratterizzata da unmodello nutrizionalerimasto costante nel tempo, costituito principalmente da olio dioliva,cereali,fruttafrescaosecca,verdure,unamoderataquantitàdi pesce, latticini, carne e molti condimenti e spezie, il tuttoaccompagnato da vino o infusi, e immerso nelle tradizioni di ogni

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comunità. La Dieta Mediterranea promuove l'interazione sociale,poiché il pasto in comune è la base dei costumi sociali e dellefestività condivise da una data comunità, e ha dato luogo a unnotevole corpus di conoscenze e letterature. LaDieta si fonda nelrispetto per il territorio e la biodiversità, e garantisce laconservazionee losviluppodelleattività tradizionaliedeimestiericollegati alla pesca e all'agricoltura nelle comunità delMediterraneo. Oltre a questo importante ruolo culturale, ,moltistudi hanno dimostrato che gli alimenti alla base della Dietamediterranea sono considerati come i più salutari , e che la loroproduzionerisultaavereunbassoimpattoecologico.1.3Alimentazione,cultura,scienza:lascoperta,diffusioneetuteladelleconoscenzetradizionaliL’alimentazione,intesacomepartedistilidivitacherappresentanoaspettisociologici,rituali,territorialiestoricidellepopolazioni,èunimportante carattere identitario. L’Istituto per le ConoscenzeTradizionali (ITKI, InternationalTraditionalKnowledge Institute) stacreando una banca dati dedicata che mette a disposizione digoverni, amministrazioni pubbliche e cittadini un insieme ditecniche tradizionali ecosostenibili per la coltivazione, l’irrigazionemaanchelasalvaguardiaevalorizzazionedelpaesaggio.L’ITKI,oltreacatalogareletecnichetradizionalilegateall’alimentazione,compiestudi specifici sulle conoscenze tradizionali catalogate conl’obiettivodiriscoprireletradizioni,nonchédicostituireunarchiviodi buone pratiche che possano anche essere utili contro ladesertificazione e per un futuro sostenibile in particolare nelMediterraneo

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CuriositàLascopertadell’alimentazioneedelleculturedelpassatograzie alla scienza: lo studio dell’alimentazione del passato puòfornirepreziose informazioni sulleabitudini sociali, rituali, culturalimaanchesui rapporti commercialie sull’economiadelpassato. Lescienze applicate ai beni culturali, oltre a contribuire in modofondamentaleallaconoscenza,alladiagnosticaeallaconservazionedel patrimonio storico artistico, possono contribuire anche aconfermare,colmareedarricchireleinformazioniriguardantilostiledi vita delle popolazioni passate. Attraverso l’analisi chimica direperti che sono stati a contatto con gli alimenti, per esempio, èpossibilerisalireaprodotti,pietanzeeregimialimentari.Imaterialiceramici, usati nella fabbricazione di utensili da cucina o per laconservazione degli alimenti, data la loro porosità, assorbono lesostanze liquide e semiliquide: i residui conservati nel materialeporoso di reperti archeologici possono essere estratti e analizzatiper mezzo di metodi analitici chimici, raccogliendo prezioseinformazioni su usi e costumi alimentari come sulle rottecommercialiegliscambiinternazionalidelpassato.

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“Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori” (Fabrizio De Andrè)

“La terra è la sorgente ultima di qualsiasi alimento dell’uomo” (John Dewey)

2.Alimentazione,agricolturaesvilupposostenibile2.1LasituazioneattualeSecondo l’IFAD – International Fund for Agricoltural Development,quasil’11%dellasuperficieverdedellaterraèstatadegradatadalleattivitàumaneneipassati45anni.Gliultimicinquant’annisonostaticaratterizzati da tecnologie capaci di incrementare la produttività.L’elevato incremento della produttività agricola, la pratica dellamonocultura, la meccanizzazione diffusa, il contributodell’agrochimica, l’uso massiccio di pesticidi, erbicidi, fungicidi,fertilizzanti sintetici, se da una parte ha inaugurato una lungastagione di elevata produttività e bassi prezzi dei beni alimentari,dall’altro lato ha comportato uno sfruttamento intensivo e spessoirreversibile delle risorse naturali: erosione del suolo,contaminazionedelleacque,inquinamentodeibaciniidrogeologici,deforestazione, perdita di biodiversità. Come conseguenza dellosfruttamento intensivo, del degrado e della contaminazione vanotato che il trend di crescita della produttività agricola tende adiminuire nel lungo termine, cosa che si è verificata nell’ultimodecennio procurando una fase di “stagnazione delle rese”. E’necessario quindi far crescere la consapevolezza che i sistemiagricoli e l’alimentazione devono cambiare verso uno svilupposostenibileepiùrazionale.2.2L’impattoambientaledell’agricolturaNei rapporti delle maggiori organizzazioni internazionali vienespessosottolineatalastrettarelazionetraincrementodelleattività

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agricole e aumento delle emissioni di gas serra, inquinamento,degrado del terreno, contaminazione del’acqua e riscaldamentoglobale.L’IFADhacalcolatonel2000 ilcontributoall’emissionedeigasserrariconducibileallafilieraalimentare:

Fig.1:emissionidigasserra;SternReview,2000.

Vainoltreconsideratol’aspettodeglisprechi,deirifiutialimentariedel loro impatto ambientale. Ogni anno oltre il 30% dellaproduzione totaledestinataal consumoumanovienesprecata, traperdite alimentari che avvengono lungo la filiera, scarti diproduzioneesprecodomestico.Recentistudihannodimostratochese lo spreco fosse dimezzato, le emissioni di gas serra sarebberoridotte almeno del 5%. Al mero dato quantitativo delle emissioniserra va affiancato l’effetto a cascata che queste producono:cambiamenti climatici,maggiore incidenzadelle catastrofinaturali,pericoli per la salute, degrado del territorio, diminuzione dellaproduzione degli alimenti, volatilità dei prezzi, incremento dellafamenelmondo.

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IpaesidelMediterraneopotrebberoesserevirtuosinelcalcolodelleloro emissioni legate al settore alimentare, essendo fortementelegati ad un regime a basso impatto ambientale: la dietamediterranea.Oltre adessere salutare, questaha ancheunminorimpatto ecologico.Questa caratteristica è ben rappresentata dalleseguentipiramidialimentari:

Fig2:laDoppiaPiramideAlimentare–Ambientale.

DallaDoppiaPiramidesipuònotarecomeglialimentiper iqualièconsigliato un consumo più frequente, sono anche quelli chepresentanogli impattiambientaliminori. Inaltreparole,daquestaelaborazionedellaPiramideAlimentareemergelacoincidenza,inununico modello, di due obiettivi diversi ma altrettanto rilevanti:saluteetutelaambientale.2.3ObiettiviDal 1972 ad oggi i governi hanno sottoscritto alcune importantidichiarazioni sullo sviluppo sostenibile: la Dichiarazione diStoccolma(1972),laDichiarazionediRiosull’ambienteelosviluppo

PiramideAmbientale

PiramideAlimentare

Alto

BassoAlto

Basso

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(1992), la Dichiarazione di Johannesburg (2002), adottando anchealcuni importanti documenti programmatici: l’Agenda 21 di Rio deJaneiro (1992) e Il Piano d’azione di Johannesburg (2002). Proprioquest’annosièinoltresvoltal’importanteConferenzadelleNazioniUnite, Rio+20, che, oltre a fare il punto sullo stato attuale degliimpegnipresi inpassato, rilanciagliobiettivicomuniperunnuovoassettodi sviluppoglobalechesia sostenibile, iMDG -MillenniumDevelopmentGoals.

Fig.3.MDG:Obiettivo7

GliobiettividisviluppodelmillennioObiettivo7:garantirelasostenibilitàambientale

Subobiettivi Indici7A: Integrare i principi dellosvilupposostenibileinpolitichee programmi; invertire latendenzaallaperditadirisorseambientali

parametriqualitativi

7B:Ridurreilprocessodiimpoverimentodellabiodiversità

superficiecopertadaforeste;emissionidiCO2(intotale,procapiteesulPIL;sostanzecheriduconol'ozonostock ittici entro i limiti di sicurezza biologicariproduttivadellespecierisorseidricheconsumateareeterrestriemarineprotettespeciearischioestinzione

7C:ridurredellametàgliindividuisenzaaccessoall’acquapotabile,urbanaerurale

popolazione con accesso ad una fonte di acquapotabile,urbanaeruralepopolazioneurbanaconaccessoaserviziigieniciadeguati

7D:miglioramentosignificativodellavitadialmeno100milionidiabitantidellebaraccopoli

popolazioneresidentiinbaraccopoliurbane

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2.4SoluzioniLa divulgazione delle conoscenze riveste un ruolo chiave nelcambiamento verso pratichemigliori. L’educazione è centrale e intale contesto si inserisce il “DESS (2005-2014)”. Lo studio delterritorio, anche attraverso sistemi geografici informatici, puòconsentireunamiglioregestionedelleattivitàagricole,aumentandoi benefici e riducendo gli impatti negativi. L’IFAD propone alcunimodellidisviluppoagricolosostenibile:• la coltivazione di una ampia gamma di specie vegetali, l’uso

sistematicodellerotazionicolturali;• ladiversificazionedellecoltureelabiodiversità;• laminimizzazionedegliinterventimeccanicisulterreno;• migliore gestione “post-raccolta”, meno perdite di quantità e

qualitàdeinutrienti;• copertura protettiva organica della superficie del suolo,minor

utilizzodiinputesterniinorganici;• ilpiùampioutilizzodeisoliprocessinaturaliedecosistemici;• miglioreinterazionetrazoneagricole,foresteeagro-foreste;• utilizzo cosciente e razionale del territorio in base alle

potenzialitàeffettiveesostenibilidelterreno;• utilizzocombinatoditecnichetradizionaliedinuovetecnologie.

Fig.3.Metodi,effettiebenefici.(IFADClimate-smartsmallholder

agriculture:What’sdifferent?,2012).

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“Che il tuo cibo sia la tua unica medicina” (Ippocrate)

3.Alimentazioneesalute3.1Lasaluteelepatologieconnesseall’alimentazioneL’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la salute come“uno stato di completo benessere fisico,mentale e sociale” e nonsolamente come assenza di malattie o infermità. Uno stile di vitasalutare è “un modo di vivere volto alla riduzione del rischio dimalattieedellamorteprematura”:nontutte lepatologiepossonoessere evitate ma in molti casi un attenta prevenzione puòallontanare o ridurre i rischi. L’alimentazione, intesa comeassunzione selettiva e cosciente di alimenti, gioca un ruolo chiavenelquadrodiunostiledivitasalutare.Le patologie non trasmissibili, soprattutto quelle cardiovascolari, ildiabete e il tumore, rappresentano oggi il principale fattore dirischioper lasalute,nonchéunenormepesosocio-economicoperl’intera collettività. Questemalattie provocano ogni anno circa 35milioni di morti. Dai più importanti studi effettuati emerge comel’80%deicasi legatiaquestemalattiepotrebberoessereprevenutieliminando alcuni fattori di rischio come il consumodi tabacco, lediete poco salutari, l’inattività fisica e il consumo eccessivo dialcolici. La FAO specifica che le malattie croniche non sono unproblema esclusivo delle regioni sviluppate del mondo, bensì unfenomenocrescenteancheneipaesiinviadisviluppo.3.2Prevenzione:stiledivitaecorrettaalimentazioneUnostiledivitacorrettoeun’alimentazionesanaprevedonoattivitàfisica regolare, controllo del peso, limitato consumo di alcolici,eliminazionedelfumoeunadietaequilibrata.Lelineeguidarelative

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all’alimentazione per la riduzione del rischio di insorgenza delleprincipali patologie croniche stilate dall’ OMS sono riassumibili in“dodicigradinidiunalimentazionesana”:• Aumentare il consumo di frutta e verdura e diminuire il

consumodialimentidiorigineanimale;• Mangiarepane,pasta,riso,grano,patatepiùvoltealgiorno;• Consumarefruttaeverdurafrescaelocale;• Mantenerelamassacorporeanei limiti indicati(BMItra18.5e

25)epraticareattivitàfisicaquotidiana;• Controllare l’apportodei grassi e sostituire i grassi saturi con i

grassiinsaturi;• Sostituire grassi animali e carne con pollame o carnemagra e

legumi,fagioli,lenticchie,pesce;• Consumarelatteederivatiabassocontenutodigrassiesale;• Scegliere alimenti a basso contenuto di zucchero, limitare il

consumodibibitezuccherateedolci;• Prediligere unadieta a basso contenutodi sale. La quantità di

salenondovrebbesuperare1cucchiaino(6g)algiorno,inclusoilsalecontenutoinpaneealtrialimenti;

• Limitareilconsumod’alcolanonpiùdi2bicchierialgiorno;• Preparareglialimenti inmanierasicuraed igienica.Cucinareal

forno,alvaporeobollendoaiutaridurreigrassiaggiunti;• Prediligere l'allattamento al seno esclusivo fino a 6 mesi, e

introdurresuccessivamentealimenticomplementarisicuri.3.3FoodsecurityIl legame tra alimentazione e salute può essere anche letto dalpuntodivistadellafoodsecurity:alimentinonsicuricausanomoltegravi malattie di lunga durata. L'OMS stima che alcune malattietrasmessedaglialimentiedall'acquanelloroinsiemeuccidonocirca2,2milionidipersoneognianno,tracui1,9milionidibambini.Moltisonoirischi legatiall’igienedeiprodottialimentari.L’insorgenzadi

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fattori di rischio è presente in tutte le fasi del ciclo di vita di unprodotto. Al fine di fornire delle guide linea per la sicurezzaambientalel’OMSelaFAOhannocreatoilCODEXAlimentarius,uninsieme di standard alimentari, guide linea e codici di buonepratiche per tutelare la sicurezza, la qualità e la correttezza nellaproduzione,commercializzazioneeconsumodeibenialimentari.Sirivolgonoaiconsumatoriinvecelenormeriassuntenelle“Fivekeystosaferfood”perunamaggioresicurezzaalimentare.Curiosità A Napoli, presso la ASL Napoli 1, è stato creato lo“Snackometro”: uno strumento per orientare verso gli snacknutrizionalmente più corretti. Attraverso lo studio dei valorinutrizionaliriportatisulleetichettedi358snackèstatocostruitoundatabase attraverso il quale, in maniera chiara e semplice, èpossibile scegliere lo snack migliore e consigliabile in basecontenuto di calorie, grassi saturi, grassi idrogenati e apportoenergetico del prodotto. Il database è facilmente leggibileattraversocoloricheindicanoselosnacksiaconsigliabile,sospettoo da evitare. All’intero prodotto inoltre è attribuito anche unavalutazionenumericaper faremergeregli snackmiglioridalpuntodivistanutrizionaleedietetico.

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“Se vedi un affamato non dargli del riso: insegnagli a coltivarlo” (Confucio)

4.AlimentazioneepovertàSecondo il World Food Programme, sebbene Il numero dellepersonemalnutrite siadiminuito rispettoalperiodo2006-2009,acausadellacrisieconomicael’innalzamentodeiprezzideglialimentidal 2010 le personemalnutrite o che soffrono la fame rimangonosensibilmentepiùnumeroserispettoaprimadellacrisi.SecondolaFAO,nelmondo925milionidipersonesoffronolafameeunaltromiliardodipersonesoffrediciòchetecnicamentesidefinisce“famenascosta”,nonavendoaccessoallanecessariaquantitàdivitaminee minerali per condurre una vita sana. Questo risulta ancor piùinaccettabile se si pensa che viene prodotto cibo a sufficienza persfamarel'interapopolazionemondialeebenoltre.4.1Lecausedellasituazioneattuale:• cambiamenti climatici e le catastrofi naturali: sin dal 2007 l’

IntergovernmentPanelonClimateChangehaevidenziatocomeil riscaldamentodelpianetaecondizioniclimatichesemprepiùestremee imprevedibili possanoavereeffetti sullaproduzionealimentare e sulle condizioni di vita di miliardi di persone. Ilnumero di persone che soffrono la fame potrebbe aumentaredel20%entroil2050acausadelclima,deidisastrinaturaliedeiloroeffetti,ancheperlapressionedemografica.

• eccessivo sfruttamento dell’ambiente e delle risorse: la

deforestazione, l’inquinamento, la riduzione delle risorseidriche, l’erosione del territorio, l’impoverimento del suolo edella biodiversità pesano su di un sistema già in crisi permancate politiche di salvaguardia dell’ambiente. La scarsitàdelle risorse, oltre a causare maggiore difficoltà di accesso al

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cibo e peggioramento di condizioni sanitarie, porta alprogressivoabbandonodiareeruralieall’inurbamento.

• circolo vizioso della povertà: nei paesi in via di sviluppo, iproblemieconomici, incombinazioneconarretratezza,scarsitàecattivagestionedelle risorsenonchéestremavulnerabilitàdifronte ai mercati o agli shock ambientali, aggravano lasituazioneinuncircoloviziosodipovertà,fameevulnerabilità.

• conflitti: negli ultimi dieci anni le crisi alimentari sonoraddoppiate.Unabuonapercentualediesseèdovutaaiconflittiche costringonomilioni di persone ad abbandonare le proprieterre con conseguenti emergenze alimentari. Se è vero che laguerra porta la fame è vero anche il contrario: la fame portadisordinicivilieconflitti.IlDipartimentodiStatodegliStatiUnitistima che siano più di 60 le proteste scoppiate per in tutto ilmondo,tra il2007ed il2009,percibo,altiprezzie insicurezzaalimentare.

• infrastruttureagricole:ipaesiinviadisviluppohannodifficoltà

nell’approvvigionamento di materie prime e sfruttanoinfrastrutture insufficienti, con uno squilibrio che pagano suimercati internazionali. Il circolo vizioso della povertà toccaanche questo aspetto, procurando ulteriore innalzamento deiprezzi degli alimenti a causa dei costi di trasporto, deposito estoccaggioeincidendonegativamentesull’accessoalciboperlefasce più deboli delle popolazioni. Da dati FAO,quei paesi chesono riusciti ad avviare processi di modernizzazione delleinfrastrutture hanno riportato una crescita agricola miglioredellamedia,diminuendoilnumerodipersonemalnutrite.

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“Sarà una data da studiare a memoria: un giorno senza fame. Il più bel giorno di tutta la storia”

( dalla poesia:”Il pane” di Gianni Rodari) 4.2GliObiettividelMillennioel’obiettivo“FameZero”GiàduranteilWorldFoodSummitdiRomadel1996laFAOproposecome obiettivo il dimezzamento del numero delle personesottonutriteentroil2015.Nel2000,quandoleNazioniUnitehannopropostoesottoscrittogliObiettividelloSviluppodelMillennio,talescadenzaèstataribadita.Itargetsonoriportatinellatabella:

Fig4.MDG:Obiettivo1In occasione della recente Conferenza Rio+20 gli stati aderentihanno ribadito l’importanza del raggiungimento dell’obiettivo 1,rilanciandolasfidaconil“ZeroHungerChallenge”,programmachepersegue l’azzeramento del numero di persone che soffrono lafame.

ObiettividiSviluppodelMillennioObiettivo1:Sradicarelapovertàestremaelafame

Subobiettivi Indici

1A: ridurre della metà lapercentuale di popolazioneche vive in condizioni dipovertàestrema

popolazionecheviveconmenodi1$algiorno;

gapdipovertà;

consumo nazionale del quintile più povero dellapopolazione.

1B: garantire una piena eproduttiva occupazione e unlavoro dignitoso per tutti,compresidonneegiovani

CrescitadelPILperoccupato;occupatisupopolazionetotale;occupatichevivonoconmenodi1$algiorno;

lavoratori autonomi e occupati in attività aconduzionefamiliaresultotaledeglioccupati.

1C: ridurre della metà lapercentuale di popolazionechesoffrelafame

bambinisottopesosottoicinqueannidietà;popolazione sotto il livello minimo di apportocalorico.

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Fig.5:ObiettivoFameZero

Diverse sono le metodologie per il raggiungimento degli obiettivi.Per ridurre la fame la strategia da intraprendere è duplice:affrontare contemporaneamente le cause e le conseguenze dellapovertà estrema e della fame. E’ necessario prevedere interventichemigliorinolaaccessibilitàalciboincrementandoesostenendolepiccole attività produttive. E’ necessario razionalizzare le risorse eincentivare l’innovazione tecnologicaper aumentare laproduzionee la disponibilità dei prodotti attraverso un sistema socialmenteinclusivoesostenibiledalpuntodivistadellerisorseambientali.Lasostenibilitàènecessariaancheperdiminuire i rischiambientaliche provocanodanni alle popolazioni. Vanno comunque sviluppatisistemidigestionedeirischierafforzatelecapacitàdiadattamentodellecomunitàaimutamenticlimaticiIntervenire sulle differenze di genere costituisce un elementofondamentale di cambiamento e una opportunità al contempo:eliminareigaptrauomoedonnanell’accessoallerisorseproduttivepotrebbe far aumentare la produttività delle terre gestite dalledonne dal 20 al 30 %, con una parallela diminuzione dellamalnutrizione,alivellomondiale,del12-17%,paria100-150milionidipersone.E’ inoltre fondamentale sviluppare sistemi di controllo erazionalizzazione che annullino gli sprechi alimentari originati amonte della filiera agroalimentare o anche in fase trasformazioneindustriale,distribuzioneeconsumofinale.

Adeguatoaccessoalcibo

Malnutrizioneinbambinisottoi2anni

Aumentoproduttivitàeguadagnidei

piccoliagricoltori

Sistemialimentarisostenibili

Sprecodicibo

100% Zero 100%100% Zero

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E’ necessario sviluppare politiche sulla lotta alla povertà ruraleattraversomodelliefficientidalpuntodivistaeconomicocollegatiaimercati ma allo tempo stesso inclusivi e solidali. E’ necessariopromuovere a livello nazionale ed internazionale trasparenza eprincipio di responsabilità, rafforzando il coinvolgimento e lapartecipazionedirettaalledecisionedegliinteressati.Curiosità esiste un videogioco nel quale i giocatori non assaltano,demolisconoouccidono,masonoallaguidadell’agenziaumanitariapiùgrandedelmondo,inprimalineacontrolafame.Ilgiocoonlinesi chiama Food Force e il giocatore è coinvolto nel reperimento edistribuzione del cibo nei vari paesi in situazione di emergenza. Igiocatori devono interagire tra loro per andare avanti, e possonofarloacquistandocoltivazioni,attrezzatureebenivirtuali. Ildenarospeso dai giocatori viene destinato ai programmi di alimentazionescolasticadelWFPnelmondo.Grazieaquestiprogetti,22milionidibambinigiàoggiricevonopastigiornalieriefrequentanolascuola.

Fonti:ifad.orgfao.orgunep.orgunesco.org

barillacfn.comwho.int

un.org/millenniumgoalsit.wfp.orgtkwb.org

ec.europa./health-eufaostat.fao.org

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NdR:InoccasionedellaSettimana2012,vienededicatounospazioad un contributo dell’Associazione Nazionale ed InternazionaleUPM - Un Punto Macrobiotico, membro del Comitato NazionaleDESS,conunringraziamentoperilcontributoaquestaSettimanaealle iniziative DESS in questi anni. Il contributo è a curadell’AssociazioneUPM.

***

“L’Umanoautonomoviveecreasostenibilità”MarioPianesi

Unaproposta:losviluppoSostenibilePianesiano

L’AssociazioneNazionaleed InternazionaleUPM, fondatanel 1980dal Suo ideatore e Presidente Prof. Mario Pianesi, si prefigge “didiffondere senza distinzione religiosa, politica, sociale e culturaleunaalimentazionepiùsanaedequilibrataeunaculturadirispettoeamore per l’aria, l’acqua, la terra, i vegetali, gli animali e tutti gliesseriviventi”.UPMattualmenteèpresenteinItaliaconpiùdi100realtàaffiliate,collaboraconGovernie IstituzioniScientifichein30Nazioni dell’Asia, dell’Africa e dell’America Centrale e del Sud ecollabora ed è patrocinata daOrganismi nazionali e sovranazionaliquali FAO, UNESCO, WFP, IPGRI, IFAD, Parlamento Europeo,Ministeri della Salute (Italiani e di altri Paesi), dell’Ambiente edell’Agricoltura, etc. L’associazione UPM dal 2003 è Ente Moralericonosciuto, dal 2005 fapartedellaComitatoNazionaleDESS, dal2006 è riconosciuta come Ente Nazionale con finalità culturali edassistenziali conDecretodelMinistrodell’InternodellaRepubblicaItaliana, dal 2006 fa parte del Comitato Nazionale per leCelebrazioni Ufficiali Italiane per la Giornata Mondialedell’AlimentazionedelMinisterodegliEsteri,dal2007èriconosciutacomeAssociazionediPromozioneSocialeconDecretodelMinisterodella Solidarietà Sociale, dal 2008 collabora con l’UNCCD per laGiornataMondialedellaLottaallaDesertificazione.

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IdeeeProgettidello“SviluppoSostenibilePianesiano”

Il modello di Sviluppo Sostenibile ideato, attuato e realizzato dalProf.MarioPianesiprevedechel’ambientepossaessereavviatoad

unapiùrapidaricostruzionedall’agricoltura(PolicolturaMa-Pi), per unaalimentazionepiù sana ed equilibrata (le 5 dieteMa-Pi),chemigliorilasalutedellapopolazione,perprodurre, in economia, un effettivorisparmio ed una maggiore efficienza. IProgetti Ma-Pi cercano di offrire ad ogni

singola persona come ad ogni Nazione la possibilità di essereautonomaepromotricediunosvilupporealmentesostenibile.Ambiente e agricoltura UPM promuove e attua con tutte le sueattività la “Policoltura Ma-Pi”, un modello di agricoltura basatosull’autoriproduzione spontanea dei semi, il recupero di varietàantiche ed autoctone di cereali, ortaggi e legumi, coltivate senzaprodottichimicidisintesi,echeprevedelapiantumazionedialberidafruttoinfilearete,neiterrenicoltivati,adistanzedi5-10metri.Nel 2010, dal censimento nazionale dei contadini in transizioneverso la PolicolturaMa-Pi, risulta che le aziendeagricole coinvoltesono225e lasuperficietotale impiegataèdicirca1.065,5Ha.Nel2011, uno studio condotto presso l’Università Politecnica delleMarche*hamessoaconfrontotredifferentisistemiagroalimentari(1. agricoltura chimica/distribuzione convenzionale, 2. agricolturabiologica /GAS, 3. Policoltura Ma-Pi/distribuzione UPM) pervalutarne l’impatto ambientale in termini di domanda di risorsenaturali (abioticheonon rinnovabili,ovverocombustibili,minerali,chimici, etc., biotiche o rinnovabili, ovvero biomassa vegetale eanimale,acqua,aria,suolomovimentatoederosione)utilizzandolametricaMIPS(InputdiMateriaPerunitàdiServizio)**.

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Grafico1

Ne è risultato che il modello di produzione e distribuzioneMa-Piriduce di oltre il 90% il consumo di risorse ambientali rispetto aquello convenzionale mentre la filiera biologica dei Gruppi diAcquisto Solidale (GAS) lo riduce solo del 10% (grafico 1). È statocalcolato, ad esempio, che il consumo settimanale pro capite dirisorsenon rinnovabili dapartedi un consumatoreUPMèdi 3,76Kg,mentreèdioltre40,00Kgquellodiunconsumatoredellafilieraconvenzionale(grafico2)

Grafico2

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Perquantoconcerne invece il consumodiacqua,è statocalcolatoche il fabbisogno settimanale di un consumatore UPM èmeno di1.000 litri mentre quello di un consumatore “convenzionale” è dioltre 10.000 litri. Considerato, inoltre, che la Superficie AgricolaArabilenelMondoèdi1.381.204.040ha(FonteFAO/ONU2009),èstato calcolato che se la Policoltura Ma-Pi (400 alberi circa perettaro) fosse applicata su tutta questa superficie avremmo552.481.616.000 alberi in più nel Pianeta: un contributo decisivoanche alla lotta ai cambiamenti climatici, dissesto idrogeologico,desertificazione, etc. Anche per questo la Policoltura Ma-Pi dal2008,inoccasionedellaGiornataMondialedellaConvenzioneONUperlalottaalladesertificazione,vienepresentatacome“propostadiagricolturasostenibile”. Inoltre, ilprogettoMa-Pi “UnBoscoper laCittà” (iniziato nel 2002) patrocinato dall’ONU (in occasionedell’AnnoInternazionaledelleForesteedeiBoschi),MinisterodellePolitiche Agricole, Alimentari e Forestali, Corpo Forestale delloStato, Regioni, Province, Comuni, etc. ha permesso sino ad ora lapiantumazioneinItaliadioltre300.000essenzearboree.Alimentazione Nel 1980 il Prof. Pianesi idea un modello dietichettatura trasparente (l'Etichetta Trasparente Pianesiana) che,oltre alle informazioni previste dalla normativa vigente, riporta inmodochiarotutteleinformazionisull’origineelecaratteristichedelprodotto (origine e metodo di coltivazione dei singoli ingredienti,quantitàdiacquautilizzata,energia impiegata,etc.)descrivendoneinoltretutti ipassaggidellafiliera(dalproduttorealconsumatore).Nel 2001 questa etichettatura è stata presenta al Senato dellaRepubblica Italianaenel2009alParlamentoEuropeo.Dal1980al2011, solo in Italia, 260 aziende del settore agroalimentare (oltre800 prodotti) e numerose aziende di altri settori economici(abbigliamento, calzature, arredamento, edilizia, oggettistica, etc.)adottanol’EtichettaTrasparentePianesiana.ApartiredaiprimiannisettantailProfMarioPianesihaideato,propostoesperimentatole5DieteMa-Pi.Èstatocalcolatoche il fabbisognomediodi terreno

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necessarioperlaproduzioneannuadialimentiperchisegueladietaMa-Pi3èdicirca0,0447haapersona.Prendendoinconsiderazionela SuperficieAgricolaArabileMondiale (escludendoquindi frutteti,pascoli,etc.)(FAO2009),cherisultaesseredi1.381.204.040ha,nederivachenelMondo27.071.599.184dipersonepotrebberoesserenutriteconquestadieta.SaluteGraziealleDieteMa-Picentinaiadimigliaiadipersonehannorisoltoiloroproblemidisalute.SievidenziainparticolareilProgettoDiabete Ma-Pi 2: un progetto clinico sperimentale di una terapiaesclusivamente alimentare basata sulle diete Ma-Pi su pazientidiabetici e/o afflitti da altrepatologie croniche.Apartiredal 2000sono stati condotti 12 studi clinici in 7 differenti Paesi di 3Continenti per valutare l’effetto delle diete Ma-Pi sul DiabeteMellitodi Tipo2e sualtremalattie cronichenon trasmissibili.Nel2012è stato realizzatoanche in Italia incollaborazionecon ilCISD(Centro Internazionale Studi Diabete). Come documentato dallepubblicazioniscientifichesuiProgettiDiabeteMa-Pi2,ipazientichehannoaccettatodi seguire laDietaMa-Pi2hannovisto rientrare ivalori patologici nella norma e, conseguentemente, drasticamenteridotto (a breve termine) ed eliminato (a medio/lungo termine)l’assunzionedifarmaci.Aseguitodelleevidenzeclinicheemersedaquesti studi, le Commissioni Scientifiche coinvolte hanno conclusoche ladietaMa-Pi2 rappresenta“un’alternativa terapeuticamoltoappropriataneipazientiaffettidadiabetemellito tipo2edaaltrepatologiecronichenontrasmissibili”.EconomiaIlmodellodiSviluppoSostenibilePianesianopermettedirealizzare in termini generali un maggiore risparmio ed efficienzaeconomica:• inagricolturasostanzialeabbattimentodeicosti in tutte le fasi

dellacoltivazione,dallelavorazionipreepostsemina(ridottealminimo),all’acquistodellesementi (autoriprodotte inazienda),allairrigazione(minoreusodiacqua),aitrattamentifitosanitari

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(nonnecessari)edallaraccolta(menomeccanicizzata),etc.:adesempio nel 2011 il mensile dell’Ente Nazionale Risi (Maggio)afferma (sullabasediuna ricercacondottadallaD.ssaF.FiginiUniversitàCommercialeL.Bocconi–Milano)cheilrisoprodottosecondo i principi della Policoltura Ma-Pi risulta essereeconomicamente 6 volte più vantaggioso di quelloconvenzionale;

• filiera è realmente corta dal produttore al consumatore, connotevole risparmio (passaggi intermedi, trasporti, imballaggi,etc.)edunamaggioreefficienzaenergetica;

• minor consumo, quindi risparmio, delle risorse naturali(abiotiche o non rinnovabili, ovvero combustibili, minerali,chimica,etc.,bioticheorinnovabili,ovverobiomassavegetaleeanimale,acqua,aria,suolomovimentatoederosione);

• prevenzionedelleemergenzeambientali(inquinamentodiaria,acqua, terra, effetto serra, cambiamenti climatici,desertificazione,etc.)esociali(carestie,famenelmondo,etc.)equindirisparmiorispettoallespesenecessarieperfronteggiaretaliemergenze;

• prevenzione sanitaria primaria e quindi abbattimento dellaspesa sanitaria diretta, pubblica e privata, (costi dei farmaci,delle terapie, ricoveri, etc.) e indiretta (assicurazioni, giornatelavorative perse, etc.). Si pensi che in Italia la sola spesasanitariadirettaperilDiabeteammontaa9.220.000.000diEuro(Fonte: World Health Statistics 2008, url:www.who.int/whosis/whostat/2008/en/index.html)

Infine, il Modello di Sviluppo Sostenibile Pianesiano è completatodalla proposta di attività produttive più naturali e rispettosedell’ambiente(abbigliamento,calzature,abitazione,utensili,etc.).NOTE:*= (Mancini L., “Food Habits and Environmental Impact: An Assessment of the NaturalResourceDemandinThreeAgri-FoodSystems”,UniversitàPolitecnicadelleMarche,2011)**=)[Schmidt-Bleek,2009;Ritthofetal.,2002].

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LaCommissioneNazionaleItalianaperl’UNESCOèstataistituitanel1950 allo scopo di favorire l’attuazione e la diffusione in Italia deiprogrammidell’UNESCO.LaCommissioneha, tra le altre cose, il compitodi fornirepareri eraccomandazioni al Governo Italiano ed alle PubblicheAmministrazioni in relazioneaiprogrammiUNESCO, coinvolgere lasocietà civile, scientifica e culturale del Paese nelle iniziativedell’Organizzazione e svolgere altre funzioni di collegamento tral’Italiael’UNESCO.Le Commissioni Nazionali, previste dall’art. VII della Costituzionedell’UNESCO, sono presenti in tutti gli Stati membri. La loroistituzioneèacuradegliStatistessi.

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QuestamonografiaèstatarealizzataperilDecenniodell’EducazionealloSviluppoSostenibile2005–2014Redazione:dott.FilippoA.Delogu,dott.ssaMariaTorresani.Si ringrazia la dott.ssa Liliana Gianni per il contributo relativo allescienzeapplicateaibeniculturalieambientali.Si ringrazia Carlo Stanga per l’illustrazione 2012:www.carlostanga.comSiringraziaUMP–UnPuntoMacrobioticoperilcontributoNovembre2012

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Dorsobianco