Brivido Sportivo 31 agosto

www.brividosportivo.it [email protected] 84 - n. 29 - Martedì 31 Agosto 2010

COPIAOMAGGIO

una partita in sospetto di menzogna di Alessandro RialtiNessun dubbio, la prima risposta è stata positiva. C’erano tanti interrogativi intorno alla nuova Fio-rentina, iniziando dall’incertezza della risposta del-la squadra al cambio di allenatore, con l’addio di Cesare Prandelli e l’arrivo di Sinisa Mihajlovic. Un tecnico amato dalla gran parte dei tifosi viola e un sostituto totalmente diverso. Dalla misura del bre-sciano all’irruenza del serbo. C’era paura che dietro alle tante parole di Sinisa ci fosse principalmente la paura di chi si sentiva dentro un progetto più grande

di lui. Parla tanto, sostenevano i detrattori, perché è così che nasconde la sua inesperienza. Non è stato così. Sinisa ha messo in campo una squadra che davvero inizia a somigliargli. Sia chiaro, sono an-cora molte le cose che non funzionano. Iniziando dalla difesa dove i due esterni (De Silvestri e Pa-squal) un po’ balbettano e dove i centrali (Natali e Krøldrup) sono spesso in apnea. Fermo restando che la gara con il Napoli è due volte in sospetto di menzogna. Primo perché i partenopei sono stati

aiutati pesantemente da una decisione arbitrale che ha scardinato la strategia tattica dei viola. Secon-do perché proprio il Napoli aveva tutto per creare problemi alla Fiorentina. Una squadra molto rapida, con attaccanti che erano già in buona forma e in an-ticipo rispetto agli altri. Non solo, è arcisaputo che la squadra di Mihajlovic è stata massacrata dai grandi e piccoli infortuni. Ecco, nonostante tutto questo i viola hanno di fatto gestito per intero il match.

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E poi si dice che i fantasmi non esistono. Quelli con il Napoli sono stati novanta minuti nei quali ne sono apparsi tanti, magari a intermittenza, ma alla fine quasi tutti sono stati scacciati da quel “Ghosbuster” che risponde al nome di Sinisa Mihajlovic, bravo a spezzare i tanti sortilegi che da tempo aleggiavano sopra la Fiorentina. Il primo fantasma, ovviamente, è quello di Cesa-re Prandelli che, al di là dell’indubbia correttez-za dell’ex allenatore viola che nulla ha fatto per mettere in difficoltà il suo successore con dichia-razioni o comportamenti, è un punto di riferimento costante in ogni ragiona-mento. Non soltanto in quelli dei nostalgici, che ri-evocano il celebre “quan-do c’era Lui, caro lei…” di post mussoliniana memo-ria, ma perché cinque anni di storia e, quindi, anche di abitudini, di modi e di scelte non si dimenticano facilmente. Quando, dopo essere rimasto in inferio-rità numerica, il tecnico serbo ha inserito prima Cerci e poi Bacacar quel fantasma se n’è andato, ed il segnale trasmesso a squadra e pubblico è stato quello di provarci sempre che è stato decisamen-te apprezzato, come ha dimostrato il boato degli spalti quando è stato chia-mato verso la panchina per fare il suo ingresso in campo il giovanissi-mo attaccante senegalese. Un altro fantasma scacciato, purtroppo solo parzialmente, è quello dell’atteggiamento da tenere a seguito di quelli che paiono inevitabili torti arbitrali subiti dai viola:

la rete convalidata a Cavani, e non regolare, era un colpo da ammaz-zare un toro, ed in effetti la squa-dra ha vacillato, ma poi soprattutto nel secondo tempo c’è stata una reazione che alla fine ha reso quel-lo della rete del Napoli come uno dei tanti episodi della partita, e non un errore da rivangare per mesi come il goal (incredibilmente) non assegnato lo scorso anno con la

Lazio, che qualcuno ricercava anche a maggio. Certo, con i tre punti questo fantasma sarebbe stato definitivamente allontanato, ma non si può avere tutto dalla vita.

A vestire i panni dei Ghostbu-ster, per la verità, sono stati in questi giorni anche i fratelli Della Valle, presenziando alla conferenza stampa di presen-tazione di “Save the Children” e dando un’impronta alla sta-gione diversa da quella sensa-zione di distacco che qualche volta lo scorso anno si era vis-suta. Certo, non è che si può dire che tutto va bene e che i pro-blemi siano tutti risolti, perché purtroppo la difesa soffre ma-ledettamente, perché in attac-co Gilardino appare bisognoso

di un partner e perché a volte viene da chiedersi perché insistere a giocare con il trequartista se il trequartista non ce l’hai. L’inizio, comunque, è decisamente promettente.

Questi FantasmiBorn to rundi Luca Caneschi

Ebbene si, abbiamo scelto un modo decisamente particolare per dare il via ad una stagione di grandi novità per il Brivido Sportivo. Da questa stagione sportiva, infatti, il nostro giornale raddoppia e sarà in distribuzione anche in occasione di tutte le partite casalinghe dei viola in campionato. La “prima” è stata proprio domenica sera in occasione dello scontro con il Napoli, e la novità è stata senz’altro gradita dai letto-ri, come dimostrano le foto pubblicate all’interno del giornale. Quello che vi troverete tra le mani almeno sei volte ogni mese è un giornale che, forte della sua tradizione che affonda le sue radici nel lontano 1927, può e vuole rinnovarsi.

Soprattutto vuole crescere, e lo fa arricchendosi di una firma prestigiosa quale quella di Alessando Rialti, che sarà l’editorialista del nostro giornale per l’intera stagione, e della collaborazione di Saverio Pestuggia. I due nuovi collaboratori si vanno ad aggiungere ad una squadra già forte nella quale crescono appuntamenti fissi e rubriche. Tutto questo sempre aperti a raccogliere i vostri suggerimenti, e magari anche i contributi di chi avrà voglia di essere non soltanto nostro lettore, ma anche protagonista della nostra avventura editoriale. Continuate a seguirci, allora: quest’anno sa-remo in distribuzione ogni settimana, anche in occasione delle soste di campionato, e quindi ci saremo anche martedì prossimo per parlare del ritorno a Firenze di Cesare Prandelli alla guida della nazionale. Grazie ancora e buona lettura.

Il direttore Luca Caneschi

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“mi e’ piaCiuto Quasi tutto”Gara a due facce, ma il tecnico serbo è contento Voci di spogliatoio

di Ruben Lopes Pegna

Una Fiorentina double-face. Male nel primo tempo, bene nel secondo. E allora l’1-1 del Franchi con il Napoli nel match d’esordio del campionato è tutto sommato giusto e fa ben sperare per il futuro. La squadra viola, schierata con il medesimo modulo di Prandelli, il 4-2-3-1, e con una sola novità rispetto alla stagione scorsa (D’Agostino) non può che cre-scere. La Fiorentina ha sfoderato grinta e carattere, le doti che sono nel dna del suo allenatore Mihajlo-vic. Dopo aver subito gli azzurri nei primi 45 minu-ti anche sul piano fisico nella ripresa li ha, invece, messi alle corde. In campo nel secondo tempo si è vista una sola squadra, quella viola, che avrebbe potuto anche conquistare i tre punti se solo aves-

se avuto maggior lucidità sotto porta. Certo la Fiorentina ha pagato enormemente la man-canza di una spalla per il cen-travanti della Nazionale. Senza gli assenti Jovetic e Mutu e con Ljajic in panchina, dopo il recente infortunio, Gilardino è apparso troppo isolato. D’Ago-stino, schierato alle sue spalle come agli inizi della carriera, si è trovato a disagio in questo ruolo. Comunque proprio nel-la posizione di trequartista ha sfruttato l’assist di Gila dopo 5 minuti dall’inizio della ripresa per realizzare il gol del pareg-gio con un tiro al volo di sini-stro forte ed angolato. E’ stata una rete d’autore quella siglata dall’ex udinese, che comunque dalla prossima partita a Lecce

dovrebbe tornare a far coppia con Montolivo a cen-trocampo. Sul risultato, però, ha pesato come un macigno l’errata decisione dell’arbitro Gervasoni, che al 7’ ha convalidato il gol di Cavani di testa. In realtà il tiro dell’attaccante napoletano dopo aver colpito la parte bassa della traversa ed essere rim-balzato a terra non ha varcato la linea di porta. La serie di errori arbitrali che l’anno scorso ha pena-lizzato la Fiorentina sembra purtroppo non essersi interrotta neppure in questa stagione. E la direzione di Gervasoni, che nella ripresa nel giro di 5 minu-ti ha espulso Vargas con rosso diretto e Blasi per somma di ammonizioni, al di là del gravissimo erro-re sul gol azzurro non è comunque piaciuta.

La squadra viola, tuttavia, ad onor del vero per 45 minuti ha giocato male. Mai è riuscita a rendersi dav-vero pericolosa e ad impegnare De Sanctis, mentre gli azzurri oltre al gol fantasma di Cavani hanno col-pito una traversa con Lavezzi e costretto con Hansik Frey ad una parata super. Nella ripresa, invece, è stata tutt’altra musica. E’ stata la Fiorentina a pren-dere in mano la partita e De Sanctis, dopo il gol di D’Agostino, ha salvato il risultato con tre parate de-cisive. Quella di piede su Gilardino (che comunque poteva sfruttare meglio l’assist di Montolivo) è stata sicuramente la più difficile. Ma il portiere azzurro si è opposto con bravura anche a un tiro di Montolivo e a una punizione di Cerci, subentrato a D’Agosti-no. Buona è stata la prestazione dell’ex pisano, tra i migliori (è rimasto in campo solo 23 minuti) insieme a Montolivo e Marchionni, che ha dimostrato gran-de personalità. Il Napoli, dal canto suo, non si è più visto dalle parti di Frey. E il merito è stato tutto della squadra di Mihajlovic. Il tecnico serbo non è rimasto contento per il risultato. “Meritavamo la vittoria – ha spiegato – perché abbiamo giocato meglio del Napo-li, che non ci ha mai impensierito più di tanto. L’1-1 non mi soddisfa. La Fiorentina ha messo in campo grinta e determinazione. Era quello che avevo chie-sto alla mia squadra e i miei ragazzi hanno seguito le mie indicazioni. Mi è piaciuto il gioco che abbiamo espresso. Siamo destinati solo a migliorare. Abbia-mo due settimane di tempo per allenarci con intensi-tà e per presentarci a Lecce anche con una migliore condizione. Quella offerta con il Napoli è stata una bella prestazione. Peccato solo per l’esito finale. E’ difficile trovare difetti alla mia squadra, perché mi è piaciuto quasi tutto. Forse dobbiamo avere maggior cattiveria sotto porta. Ma comunque questa Fiorenti-na andrà lontano”. Anche noi ne siamo convinti.

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o’ professoredi Saverio Pestuggia

Buona la prima, si dice in teatro. E così anche al Franchi dove una Fiorentina grintosa ha portato a casa un punto che potevano diventare tre senza la svista del collaboratore di fascia di Gervasoni.

Lascio ad altri organi di stampa il processo mediatico e mi soffermo sulla Fiorentina, cominciando dall’operato di Sinisa Mihajlovic. Cosa mi è piaciuto della gestione del tecnico serbo? Sicuramente la voglia di lottare che ha infuso a tutti i viola scesi in campo domenica sera e soprattutto il coraggio nella sostituzione dopo che la Fiorentina era rimasta in dieci. Un allenatore “classico” avrebbe tolto lo stanco D’Agostino per inserire il frangiflutti Donadel per cercare di portare a casa un pareggio, arretrando il baricentro. Lui invece no, ha spostato la squadra più avanti inserendo uno sgusciante Cerci (ottima la sua prova) e togliendo appunto il trequartista centrale siciliano, chiedendo a Montolivo e Zanetti un sacrificio in più in fase di copertura. Insomma, ha cercato di difendersi attaccando le fasce del Napoli e soprattutto quel Dossena che nel primo tempo era stato molto propositivo sulla sinistra dello schieramento partenopeo. Bravo.Cosa invece non mi è piaciuto

della gestione tattica? Il ritardo nella sostituzione dello “spompato” Vargas e anche di un altro a scelta fra D’Agostino e Marchionni. Eppure il tecnico serbo aveva ripetuto diverse volte che gli

esterni sono determinanti per la sua squadra e devono dare tutto quello che hanno in corpo per essere sostituiti quando finiscono il carburante. Perché non ha confermato con i fatti le parole espresse in sala stampa? Glielo chiederemo alla prima occasione.Ma veniamo ai singoli: Alessio Cerci, nei venti minuti in cui è stato in campo, ha dimostrato di avere una marcia in più dei compagni nel superare l’uomo e proporsi in verticale. Un acquisto che a prima vista è sicuramente azzeccato, anche se attendiamo la controprova che è sempre necessaria per catalogare un giocatore. Bene anche D’Agostino autore di una rete di fattura pregevole e soprattutto di un primo tempo con intuizioni sulla trequarti degni della sua gioventù. Il suo ruolo è comunque un altro e può senz’altro convivere a metà campo con Riccardo Montolivo che sempre più aumenta la sostanza delle sue giocate senza andare a discapito della qualità. Domenica sera non si è visto tantissimo e chiaramente non è al massimo, ma quella penetrazione in verticale nella difesa partenopea con assist al bacio per Gilardino da solo vale per Riccardino il 7 in pagella.Analizzata la prova dei buoni mi restano due parole sui “cattivi” di giornata: Vargas non è al massimo e quella testata con cartellino rosso proprio non ci voleva: ha messo in crisi la Fiorentina rivitalizzata poi da un Blasi come sempre miracolato per la sua presenza nella massima serie. Infine il Gila: si muove, fa pressing ma non conclude con la cattiveria necessaria. Non mi scompongo, il gol ce l’ha nel sangue e tornerà a segnare. Basta avere un minimo di pazienza, e noi gliela dobbiamo.

sinisa, Buona la prima

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Un giorno senza sorriso, è un giorno perso. Recitava Charlie Chaplin. Il sorriso puro ed innocente di un bambino e la gioia di un pallone che buca la rete al 90’. Sceglie la strada della solidarietà la nuova Fiorentina guidata da Mihajlovic, rinunciando allo sponsor Toyota e legandosi all’organizzazione umanitaria internazionale “Save the Children”. Dopo l’iniziativa del fair play, per tutta la stagione 2010 le maglie viola si arricchiranno del nobile logo: “Sono orgoglioso ed entusiasta di essere il primo presidente a stringere un accordo del genere, con una società come la nostra che rinuncia a una sponsorizzazione importante per sostenere l’associazione “Save the Children”. Non ci sono altre squadre oltre al Barcellona ad aver intrapreso questa strada, siamo il primo club in Italia” ha spiegato Andrea Della Valle. La Fiorentina contribuirà inoltre attivamente alla campagna “Every One”, il progetto specifico di

intervento per ridurre la mortalità infantile in uno dei paesi in via di sviluppo. Purtroppo, il clima di unione creatosi mal si sposa con le tensioni che negli ultimi giorni hanno animato il mondo del calcio, in particolare legate alla Tessera del Tifoso: “Capisco i dubbi dei tifosi ma non bisogna vederla come una schedatura piuttosto dal punto di vista delle agevolazioni. La Fiorentina rispetta le leggi e si è adeguata ad una direttiva del Ministero dell’Interno che prevede il possesso della tessere anche per l’acquisto di biglietti multipli”. Ma l’ad Sandro Mencucci esclude che sia questo ad aver influito sul notevole calo degli abbonamenti e concorde con ADV ripropone per la nuova stagione l’obiettivo Europa: “I tifosi erano abituati alle Coppe per cui del pessimismo può starci; così come forse c’era chi si aspettava di più dal mercato ma anche trattenere i nostri campioni nonostante le tante offerte è stata una

riconquista importante”. La Fiorentina come i blaugrana, come la nazionale neozelandese di rugby, All Blacks. La solidarietà, il marchio delle grandi.

solidarieta’, il marCHio delle grandion airdi Cristina Botteri

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Peccato, la partita col Napoli non ha saziato appieno la nostra curiosità. Pur trattandosi della gara d’esordio della Fiorentina targata Mihajlovic, molti au-spicavano e pensavano di poter già riconoscere con una certa nitidezza il sentiero della squadra viola. Ammettiamolo, dopo un’estate in cui si è parlato di attributi con maggiore assiduità che in una lezione di grammatica, in molti sognavamo che gli attributi ci trascinassero subito verso la prima vittoria, per dare un bel colpo di spugna allo scorso - e scarso - finale di stagione ed a quelle perplessità che ancora pulsano, più o meno fortemente, sotto pelle. A voi la scelta: le incognite sul rendimento del settore difensivo, ad esempio, o la “strana coppia” di portieri, il digiuno del nostro bomber, il forfait di Jovetic, un paio di obiettivi storici di mercato (Munoz e Veloso) finiti altrove, la contro-versa questione Mutu e - ultima nell’elenco ma non per importanza - l’annosa vicenda della “poltrona vacante” che (secondo quanto annunciato da Andrea Della Valle quattro mesi fa) doveva risolversi entro l’inizio del campionato

con la nomina di un presidente. Non parlare di que-sti piccoli scricchiolii, che peraltro molti tifosi percepiscono, signifi-cherebbe disegnare un quadro incompleto del-lo scenario contingente. E sarebbe un déjà vu, a mio avviso, che ricor-derebbe il modo in cui reagì la gran parte dei media al pareggio di 1-1 fra Italia e Paraguay, la prima gara dei campioni del mondo in Sudafrica: nessun opinionista, o quasi, sembrava aver voglia di criticare la Nazionale; la gran

parte della stampa, piuttosto, preferì concentrarsi sul cuore dei giocatori che avevano raddrizzato lo svantaggio iniziale, sul loro orgoglio, sui loro… at-tributi. Esprimere opinioni negative sugli azzurri in quel momento, mentre la gente da Bolzano a Siracusa sventolava ancora speranzosa le bandierine trico-lore, sarebbe stato impopolare. Meglio scatenarsi a fatto compiuto, dopo l’eliminazione, unendosi al coro dei “vergogna” fomentato perfino dalle suone-rie dei cellulari.Detto questo, e tornando alle vicende viola, lode alla grinta esibita dal nostro allenatore, che durante l’intera gara col Napoli non ha toccato la panchina ed è rimasto in piedi a sbracciarsi e a sgolarsi, dan-do più volte l’impressione di voler entrare in campo lui (magari!). Una grinta, una tenacia condita con punte di sfrontatezza che sta cominciando a circolare nel-le vene dei giocatori viola e che li ha aiutati a raggiungere il pareggio nel secondo tempo. La prima pagina di Mihajlovic si chiude così, senza far capire al lettore se il libro sarà una commedia o un dramma. Sicuramente sarà pieno di grandi attributi che, come in grammatica, dovranno ac-compagnare grandi soggetti.

All’inizio di ogni stagione calcistica i nuovi allenatori sono chiamati a ribadire, oppure a migliorare, gli eventuali successi ottenuti dalla gestione precedente. Ma Rafa Benitez, il nuovo tecnico dell’Inter, difficilmente potrà ripetere i successi di Mourinho, tanto più che l’aver cominciato la stagione con una netta sconfitta nella Supercoppa Europea contro l’Atletico Madrid rappresenta già un mezzo fallimento. Qualcuno già confronta la magrezza esplosiva e l’abilità oratoria di Mou con la pesantezza e la morbidezza da gentiluomo di campagna di Benitez, la cui mano tattica non ha ancora modellato il gioco dei nerazzurri. Molti sono convinti che l’Inter sia una squadra che gioca a memoria e quindi troverà dentro se stessa

i giusti meccanismi, ma il continuo strofinare gli occhiali e l’espressione spesso dubbiosa non depone a favore dell’ex tecnico del Liverpool, che, forse, ancora non riesce a vedere bene il futuro della sua nuova squadra. L’unica certezza è che, comunque vada, per Benitez e famiglia il futuro, con i soldi di Moratti, è assicurato.Più nebuloso appare, invece, il destino di Di Carlo, nuovo tecnico della Sampdoria, che ha già fallito il primo importantissimo obiettivo stagionale, facendo perdere alla società del presidente Garrone, con la mancata qualificazione ai gironi di Champions, parecchi milioni di euro. E in un calcio sempre più legato all’aspetto economico, questo è di sicuro un errore pesante e imperdonabile.

La Champions League è un pane durissimo da masticare e non ammette errori. Cassano, l’unico giocatore in grado di tenere palla e subire preziosi falli, non doveva essere sostituito. La Champions non ammette passerelle finali con applausi finché la partita non è finita e, soprattutto, non ammette secondi tempi in sofferenza atletica come quello giocato dai blucerchiati. Sull’espressione di Di Carlo a fine partita si leggeva tutta la difficoltà e anche l’inadeguatezza di un ruolo che, a certi livelli, richiede ben altro spessore e esperienza. Forse con Cassano in campo non sarebbe cambiato nulla. Ma, almeno, Garrone la colpa avrebbe potuto darla a qualcun altro.

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Finalmente si è ricominciato! Bando alle ciance, ai rimpianti, alle critiche, messi da parte i sogni di ci-liegine più o meno rancide, è tornata a ruzzolare la palla, per la prima di Sinisa.Non è andata male, nel complesso, anche se si era cominciato nel solito modo, ad handicap, al quale eravamo tristemente abituati. Goal, o quasi, degli avversari subito in apertura. Il “quasi” ci sta pro-prio bene perché in realtà il goal non era goal, cioè la palla non aveva varcato la fatidica linea bianca, ma, siccome gli strumenti ottici per il calcio, sport decisamente povero, sono un lusso impossibile, si continua a lasciare spazio all’interpretazione uma-na che, come si sa, è fallace. In parole povere, anche sotto quest’aspetto, è cambiato poco, quelli destinati a subire questi “errori” continuano ad es-sere i soliti, cioè noi viola. “Absit iniuria verbis” o, come dice quell’ex-magistrato adesso politico, “a pensar male ci s’azzecca”. Anche perché dopo pochi minuti ci viene negato un rigore abbastanza netto e per completare l’opera viene espulso Vargas che era più vittima che ag-gressore. Insomma solito canovaccio, ma quello che c’è stato di nuovo ed interessante, è stata la

voglia di non starci della squadra, la reazione, per-sino il gioco. Niente di trascendentale, intendiamo-ci, ma, almeno tanta corsa e palla più a terra del solito, fino al pareggio di D’Agostino (bel diagonale radente) e fino ad un secondo tempo decisamen-te in crescendo nel quale si sarebbe meritato an-che qualcosa di più. Di fronte c’era il Napoli, che non sarà il Real Madrid ma è sempre una delle nostre avversarie alla corsa Cham-pions, quel Napoli che ave-va investito molto più di noi, che si temeva più forte. Non si è dimostrato tale, ai punti avremmo vinto noi e l’unico goal vero si è alla fine fat-to noi. Quanto alla campa-gna acquisti, tanto criticata, oggi l’uomo decisivo è stato D’Agostino, autore anche di una partita positiva pure in un ruolo abbastanza avan-zato seguito solo in gioven-tù, e l’ex-udinese è un nuo-

vo acquisto. Inoltre si è visto per venti minuti anche Cerci e le impressioni sono state ottime, sulla fa-scia destra è stato una spina nel fianco della dife-sa napoletana mostrando tutte le potenzialità che gli si conoscevano. Insomma molti segnali positivi, ora c’è una settimana in più per recuperare e tra otto domeniche rientra il fenomeno…

solita partenza ad HandiCapil punto di Giampiero Tosi

E’ una squadra viva, che sem-bra crederci, che ha gambe e

testa. Insomma la mollezza della fine dello scorso campionato sembra dimenticata, archiviata e questo è il miglior segnale che potesse arrivare. Bene il centrocampo, il reparto con maggior tasso tecnico, un po’ meno la difesa che, però, rispetto al recente passato è stata almeno attenta. Ottimi segnali dai venti minuti di Cerci

Si gioca, si corre, ma occasioni da goal non se ne creano in proporzione. Vere palle goal, oltre alla rete, solo una, quella che Gilardino si è visto

parare, quasi a botta sicura, dopo una splendida azione ed assist di Mon-tolivo. Qui bisogna crescere, perché si vince solo se si gonfia la rete av-versaria e non si può solo aspettare Mutu, mancano ancora otto partite.

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Il battesimo della tessera a Firenze è partito con 10 minuti di black out del sistema informatico di riconoscimento dei tagliandi, con relative prote-ste montanti. In 3 invece sabato notte scrivevano con lo spray viola amenità su muro e cassonetti di via Giuliani, spiegando poi alla polizia che le ingiurie erano per un amico, residente in zona, neo titolare di “Orgoglio Viola”. Il disturbatore televisivo Paolini venerdì ha ma-nifestato con un bagno in mutande e megafono nella fontana del ‘Biancone’, in piazza della Si-

gnoria. Poi è arrivato il week end dei piani di sicurezza. 15.000 abbonati e quasi 27.000 le tessere del tifoso sottoscritte dai sostenitori della Fiorentina, ad esclusione di tanti scocciati e di quel gruppo compatto che per tutta l’esta-te ha lottato contro la nuova procedura di accesso allo stadio, inscenando per la prima di campionato 15 minuti di protesa (in 500 fuori a manifestare, inizio partita col Napoli disertato), lanciando invettive contro la presunta uti-lità dei “bancomat” e convinzioni sulla dignità del non allinearsi argomentate poi anche attraverso il mutismo. Simbolismo puro, come in Palermo Cagliari o in Bari –Juve, dove anche lì la protesta del silenzio era per dire che “qual-cuno ci vuole così’”. Roberto Maroni dicevamo. Non è uno scherzo dei motori di ricerca, semmai più semplicemente di uno stile (e vabbè, anche un ruolo), quello di ministro dell’interno, alquanto “im-pegnativo”: se lo cliccate sul web di lui escono solo articollazzi e agenzie del tipo: “Maroni contestato al meeting”, “Ministro fischiato”, “polemiche e fischi contro Maroni”, e versione striscione, “Maroni infame”. Che se le meriti o no, l’ultimo episodio è quello degli scontri alla Berghem Fest. Al ritrovo leghista, di fronte a 2 mila persone, sul palco insieme ad un Calderoli in calzoni corti c’era lui, l’oggetto di un’insalata mista di petardi, bombe carta, fumogeni e fischi. Una settantina di ultrà dell’Ata-lanta in “adunata sediziosa” hanno dissentito sulla “schedatura”, col ri-sultato che i 20 minuti di guerriglia, (due feriti, 5 automobili incendiate e 44 daspo) hanno reso la conferenza

stampa- bilancio di Manganelli una specie di esame di laurea per la trovata anti-violenza del governo. Fermo restando che certi show come quello di Alzano Lombardo sono robe da animali selvaggi con un solo neurone, l’idea di Maroni non è certo illuminismo. Il punto è questo, il problema tessera per chi è: per chi va allo stadio solo con la sciarpa o chi porta anche la spranga o in generale per chi muo-ve l’economia calcistica? L’idea del ministro è: vi registriamo tutti, se entri so chi sei e perché. Così ti controllo e tanto ci sono...in fondo sei un consumatore, no?...ci metto in piedi un business senza precedenti. Via, non regge la cultura delle regole che poggia sulla logica del controllo (addirittura quando ci si diverte!), una roba che specie nell’italico paese da sola fa il rischio guerra civile, perché è il rovescio della nostra proverbia-le creativa approssimazione e ed edonistica passione per il divertimento. La libertà sta nelle regole, sì, ma tra le regole, in democrazia, c’è anche

il rispetto, guarda caso, della libertà, fatta di identità e dei fatti propri. Men-tre il presidente del Veneto Luca Zaia e’ favorevole alle celle di sicurezza in ogni stadio, il ministero striglia le so-cietà sportive per i ritardi nella conse-gna delle tessere (522.379 domande e 378.455 card emesse).Un altro rude sospetto è anche che i 900 milioni di euro spesi quest’anno per i diritti tele-visivi siano lo specchietto per ammae-strare chi quei soldi li muove, suo mal-grado, tifando qualcosa sulle tribune.Messaggio subliminale: guarda la tv. Intanto, qualcuno a Campo di Mar-te ha scritto una frase già rimbalzata ovunque, e il cui senso ora ci attana-glia: “Maroni leggi I Miserabili. Siamo tutti come Jean Valjean”.

Vengo dopo il tiggìdi Sara Lucaroni

numB3rsdi David Fabbri

Che sorprese ci regalerà il nuovo campionato? Forse è un po’ troppo presto per porsi questa do-manda, ma è possibile già a provare a ipotizzare qualcosa. Partendo dalla Fiorentina, che domeni-ca sera ha giocato una gara non semplice contro il Napoli dimostrando però di avere tanta grinta e tanto cuore. E’ infatti una gioia per gli occhi dei tifosi assistere alla concreta reazione dei viola dopo il goal fanta-sma di Cavani per il momentaneo vantaggio dei partenopei. Alla fine per Gila & co. il pareggio è andato stretto, ma si evince da questo incontro al-meno tre buoni motivi per augurarsi di assistere ad una stagione soddisfacente; un ritrovato D’Agosti-no capace di fare gol anche se spostato di ruolo, giovani in via di maturazione come Babacar e Cer-ci e un Mihajlovic che ha trasmesso carattere e vo-glia di combattere fino in fondo ad un’intera rosa. E se a Firenze la prima impressione che i gigliati hanno dato alla prima giornata è stata positiva, non si può dire lo stesso dei diretti rivali bianconeri in trasferta al San Nicola di Bari: la Juventus, la squadra che insieme a Real Madrid e Manchester

City ha speso più di tutte le altre squadre euro-pee nell’ultima sessione di mercato, stecca la pri-ma stagionale. Lo show che dovevano regalare i nuovi acquisti Pepe, Krasic e Quagliarella con le loro giocate viene sostituito da quello imbastito dai “galletti” di Giampiero Ventura, già più volte visto anche nella passata stagione. Poche infatti sono le occasioni da rete per gli uomini di Del neri, che si trovano spesso in difficoltà sulle ripartenze dei ba-resi anche dopo lo stupendo e decisivo gol di Do-nati. Non se la sono passata altrettanto bene però gli altri cugini pugliesi impegnati a San Siro contro il Milan di Allegri. I rossoneri infatti strapazzano il neopromosso Lecce con un deciso 4 a 0. Risultato a parte, i riflettori durante la serata sono però stati puntati su ben altro: l’arrivo di Ibrahimovic è stato il vero evento, tanto che la passerella preparata per la sua entrata in campo per presentarsi al pubblico assomiglia tanto per fastosità a quella allestita per un astronauta che torna sulla Terra dopo aver sco-perto un nuovo pianeta. Ad ogni modo non tutte le neopromosse hanno da rammaricarsi. E’ il bril-lante Cesena di Ficcadenti a stupire nell’anticipo

di sabato, che gioca un match fuori casa più che convincente contro la Roma, arrivando più volte a sfiorare l’impresa e riuscendo a strappare un pun-to più che meritato. Troppo presto per dire se sia la compagine romagnola la rivelazione del torneo, ma da quello che si è visto ci sono delle buone ragioni per pensarlo. D’altra parte c’è da ricordare che anche altre squadre hanno fatto una bella par-tenza, come ad esempio entrambe le “genovesi”.Una sola cosa è certa di questo campionato ap-pena iniziato: non è e non sarà quello dei “nume-ro uno”, visto che il tipo che si proclamava l’unico vero “Special One” si è trasferito in quel di Madrid lasciando una bella e impegnativa eredità ad un forse più modesto Rafa Benitez che ancora si deve conquistare la piena fiducia dei tifosi neraz-zurri. Si ricomincia quindi; occhi puntati su tutto e tutti. E’ tempo di guardare all’opera nuovi campioni e nuovi bidoni, i quali ne combineranno di belle, di cotte e di crude, e perché no, anche qualche frit-tata. Tranquilli, dopo questo antipasto della prima giornata abbiamo la prova che ce ne saranno per tutti i gusti...

Campionato senza “numeri uno”

Contestazioni alla Tessera del Tifoso in tutti i campi

il ministro e i miseraBili


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i’tigre a fagni ‘ndovene di grinta a quella banda di smidollai che gli avea finio i’campionato passato facendoci passa’ vergogne su vergogne, una dreo quell’artra? E pare un titolo d’un firme di Sordi e Manfredi, ma gli era l’interrogativo di base prima che la palla la cominciasse a ruzzolare. Ruzzola che ti ruzzolo, e passan cinque minuti e i’solito crossettino, solita dormita, solita capata di quegli artri e go’! no, go’ una smania e un n’è miha entraa, e l’ha visto anche i’nonno che gli è orbo! I’nonno sì, ma qui’ rintronao vestio di canarino no, per lui gli è go’. Perché quest’anno visto che gli applicheranno poho la norma anti-nasello, quella di non dagli ma’ e rigori a meno che un ci scappasse la revorveraa (tanto poero nasello gli è ‘n restauro chissà fino a quando!), pe’ non favoricci troppo e gli hanno messo quella che, nella nostra porta la palla e un n’emporta che l’entri, e basta che la ci vada vicino, e ni’ dubbio, verga ni’ bagigi! Poi uno che si chiama Gervasoni…o icche tu vo’ sperare, e un po’ che fini’ con lo stammi su’….E mi ci sta anche di più quando i’Cannavaro junior e mi pota Marchionni ‘n area. O e un n’era miha nasello! Gli è uguale, norma estesa a tutti quelli con la maglia viola. ‘Nsomma e un sembra cambiao nulla, gli è la solita storia di’ pastore, cioè delle pehore, perché a pehora e ci mettan sempre e’ soliti, cioè noi. Noi magari sì, ma i’tigre no, e un ci sta e si sbraccia ‘n maniche di camicia, avanti Savoia, forza Sandokan, arremba tigrotti della Malesia. E viola, ‘ncredibile, e corrano, e un ci stanno nemmen loro, e provano anche a tene’ la palla bassa, e si dimentican di’ lancione e di’ ciri-bè. Così e si pareggia con D’Agostino (ma un s’è comprao quest’anno? O se c’era chi dicea che un s’era comprao nessuno?) e si potrebbe anche vincere, anzi e ci si meriterebbe anche, se iGGila preso da un attacco di pazzinite viola e un ni scairicasse addosso a i’portiere una palla go’ che gni avea confezionao Caravaggio. La Ditta Gervasoni, quello che mi sta sempre di più su’ …, la ne ‘nventa un’artra e ci butta fori l’Inca reo d’ave’ preso le mani su i’muso. Poi e fa pari con Blasi (ma quello e lo buttan fori ‘n diversi), ma un c’è più quasi tempo

pe’ nulla. Madonna, e un c’ero più abituao, e ho patito di nidio! Ma, ‘n fondo, contentiamoci, e siam vivi e un si po’ che migliorare. Stappiamo i’fiasco pe’ i primo punto della stagione 2010, ma a Lecce e dean esse’ tre, un facciamo scherzi. E mentre i’vino scende ‘n gola e un po’ manca’ i’ mi’ Forza Violaaaaaaaaaaaa

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Finalmente si riparte, dopo tre mesi senza calcio giocato, torniamo alla nostra Fiorentina al nostro Franchi. Tanti i motivi e le domande che hanno accompagnato la vigilia di noi tifosi per questa im-portante partita, molte le risposte che dovrà dare il campo. Sembra di vivere il nostro primo giorno di scuola ma come si fosse passati ad un altro istitu-to con nuovi docenti e magari gli stessi compagni dopo aver terminato un ciclo seppur con mille sod-disfazioni. Si ricomincia con una novità assoluta il mister Mihajlovic di cui abbiamo sentito pareri e commenti di ogni tipo in questi mesi estivi, con l’arduo compito (ma non impossibile ) di riportare e rilanciare la Fiorentina in posizioni di prestigio e di ridare quell’entusiasmo alla città e tifoseria so-pito nell’ultimo periodo della passata stagione. Il gruppo di base ed i nostri campioni sono rimasti a dimostrazione che c’è la volontà di raggiungere obiettivi importanti anche se l’assenza per infortu-nio di Jovetic e per ora di Mutu dovrà essere sop-perita con grande spirito di sacrificio e affrontato con raziocinio e intelligenza da parte sia degli ad-detti ai lavori sia dalla tifoseria che non dovrà mai far mancare il proprio appoggio. Inizia così un’in-terminabile domenica di fine agosto della nostra prima di campionato. Il big mach della giornata con il Napoli di De Laurentis che già nei giorni pre-

cedenti ha infiammato gli ambienti con le sue poco felici battute sul colore viola. La rivalità tra le due tifoserie è ben nota e da sempre viene considerata una partita a rischio, di questo sembra che a nessuno importi in quanto è permesso ai napoletani di poter arrivare a Firenze anche se non provvisti della tessera del tifoso (si attuano deroghe per chi non è in regola per motivi tecnici). A noi invece lo scorso campionato ci proposero solo 30 tagliandi per il settore ospiti ( per prenderci in giro ) e di conseguenza non potemmo seguire la squadra. Ogni commento è superfluo. Siamo in zona stadio già dal primo pomeriggio, abbiamo bisogno di riprendere i contatti, di respirare quell’aria particolare che avverte solo il tifoso sempre presente. La zona si colora di minuto in minuto di sciarpe, di maglie, di bandiere viola, i primi cori echeggiano in questo pomeriggio as-solato, si deve aspettare ancora molte ore prima del calcio d’inizio, e l’attesa è interminabile. Stasera verrà attuata anche una civile protesta da una parte della tifoseria contraria alla tessera del tifoso posticipando l’entrata di 15 minuti, ma ognuno potrà scegliere liberamente. Il pre partita comunque è tranquillo. Lenta-

mente i raggi del sole si affievoliscono e verso le 19 siamo sotto la nostra curva Fiesole. Non sembrano molti coloro che sono contrari alla tessera Orgoglio viola, indossano una maglietta con la scritta “que-sta la nostra tessera” raffigurata con un cuore vio-la, e distribuiscono una lettera aperta non firmata. Qualche problema e lunghe fila per le procedure d’ingresso. Anche i napoletani arrivati sono meno di quelli attesi. Finalmente siamo nel nostro settore, la Fiesole non si vedeva da tempo così piena (dal-le partite di Champions), e anche se agli abbonati sono meno dello scorso anno, si aggiungono 9000 biglietti che creano un buon colpo d’occhio in tutto lo stadio. Entrano le squadre, la tensione si avver-te a pelle, la nostra formazione è d’obbligo, ci fa quasi un certo effetto guardare verso la panchina e vedere il nuovo mister, pochi attimi e siamo con lo sguardo verso il campo, partono le prime azioni. I cori sono per Firenze e la Fiorentina, come è giusto che sia. Siamo solo al settimo minuto quando su cross di Dossena Cavani colpisce di testa, la pal-la rimbalza sulla traversa interna e poi sulla linea, Frey blocca ma Galloni il guardalinee di turno con occhio di falco e con troppa fretta corre verso il cen-trocampo indicando la rete. Dalla curva siamo certi che la palla è fuori ci confermano con telefonate ed sms ma assistiamo impotenti all’ennesimo sopruso. Il Napoli è in vantaggio con un gol che non era gol, il primo clamoroso caso ar-bitrale della stagione, come sempre a nostro discapito. Abbiamo ricominciato da dove avevamo lasciato... L’arbitro Gervasoni di Mantova completa lo scempio con qualcosa di scandaloso, lascia correre su tanti falli verso i nostri ragazzi che devono rincorrere un risultato come altre volte. Nel secondo tempo la grinta e il carattere emergono, la squadra non ci sta e viene premiata con il gol di D’Ago-stino su assist di Gilardino al minuto 50esimo. Torna il sorriso la voce è quasi alla fine ma si continua ad urlare, pochi minuti e si potrebbe anche passare, con un’ incredibile occasione sprecata dal nostro Gila, su un assist spettacolare del nostro capitano Montolivo, che calcia addosso al corpo di De Sanctis in uscita. Per la cronaca e pareri autorevoli il miglior in campo per il Napoli risulterà il por-tiere De Sanctis, per la Fiorentina il capitano Montolivo, sempre più leader, sem-pre più importante per questa squadra, anche se la sua preparazione è iniziata più tardi rispetto agli altri e potrà ancora migliorare. Dall’ipotetico 2 a 1 all’espul-sione di Vargas che reagisce ingenuamente ad un fallo di Campagnaro, siamo

avviliti e furibondi, il copio-ne già vissuto altre volte si ripresenta. L’espulsione di Blasi riporta i numeri in campo in parità, ma non ci consola affatto. La partita termina con un risultato che sa di beffa, qualche giorno fa le nostre maglie dicevano “il calcio è diver-timento”, a Firenze si po-trebbe dire è avvilimento e giramento (per non essere volgari). Non ne possiamo più di assistere impotenti a queste atrocità, vogliamo rispetto per la città, per la Fiorentina, per i suoi tifosi, vogliamo essere tutelati nelle opportune sedi, ab-biamo già pagato senza nessuna colpa. L’iniziativa che ha portato sulle no-stre maglie la solidarietà rinunciando a sponsor commerciali (con introiti economici importanti ) ri-cevendo plausi ed elogi da parte di tutti, in questo momento potrebbe esse-re riscritta nello slogan: “Save the Fiorentina”... Pa. Vi.

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Sarebbe troppo facile iniziare la nuova stagione di questa mia ‘particolare’ rubri-ca parlando dell’arbitro Gervasoni, asso-lutamente inadatto (come i suoi assisten-ti) a una gara di serie A così importante. Perché tra un Ibra che ritorna sul luogo del delitto e una Juventus che stecca, in troppi si sono dimenticati che al Franchi si giocava Fiorentina-Napoli e anche questo non è certo un buon segno, né del nostro calcio e nemmeno del nostro giornalismo sportivo.Ma tant’è, meglio abituarsi subito al peg-gio. Una cosa è certa, la moviola in campo sarebbe un ottimo strumento contro la vio-lenza, per la cultura sportiva e, soprattutto, per l’equità di un torneo importante come il nostro. Molti furbacchioni vi spacciano la moviola di parte (venduta… al miglior offe-rente) come la panacea di tutti i mali, ma quella televisiva è per definizione l’incul-tura sportiva mentre in campo eviterebbe tutti quei mal di pancia che a fine stagione lasciano l’amaro in bocca e la convinzione che qualcuno o qualcosa ci ha fottuti.La premessa di questa stagione, invece, (per quello che mi concerne) è un’altra.

Non mi piace Mihajlovic, non mi è mai pia-ciuto come persona, come calciatore e ora come allenatore. Non ha mai rappresenta-to il mio ideale di calcio e comportamen-tale (soprattutto comportamentale), ergo non lo stimo. Immagino le felici espres-sioni che a molti di voi verranno in mente adesso e non tutte educate…Detto questo, rappresenta una sterzata nello stile viola che Prandelli ha rappre-sentato fino a maggio, ma, curiosamente, potrebbe non essere un male. La Fioren-tina dei Della Valle ha raccolto tanti ap-plausi ma nessun alloro, tutto sembrava girare intorno a quest’aura di eleganza e fair play, che Mihajlovic spazza via sin dal suo incedere.Ecco, Sinisa pare rappresentare l’anima più popolare di Firenze, quella lontana anni luce dal suo passato e della sua sto-ria, con una grinta e una presenza in cam-po che potrebbero essere le armi vincenti di questa nuova Fiorentina e che le hanno permesso di raddrizzare una gara alluci-nante, dimostrando valori sconosciuti fino a ieri. Chissà…http://fangoenuvole.blogspot.com

l’anno della sterzata

ti amo, CampionatoChanson’s Leaguedi Laura Parigi

E’ ricominciato il campionato!!! Allora per iniziare quest’anno calcistico nuovo ritiriamo fuori una bellissima canzone di Elio e le storie tese proprio per “lui”: “Ti amo campionato, perché non sei falsato, No, no,non sei falsato, A me mi eri sembrato falsato, M’han detto che non sei falsato”. Ebbene si questa è la classica canzone per i tifosi della Serie A che si dividono spesso tra la fazione del “E’ già tutto deciso” e del “Quest’anno può succedere di tutto”. Diciamo che nella prima giornata ci sono state alcune sorprese: la Roma che pareggia in casa con la neo-promossa Cesena, la Juventus del mercato sfavillante che perde a Bari per uno a zero. La Fiorentina pareggia in casa nella difficile partita con il Napoli, anche se le recriminazioni spettano solo ai viola. Infatti la squadra partenopea passa in vantaggio con un gol fantasma che sembra non esserci, oltre ad un probabile rigore non concesso.

Sicuramente ci sarà una spiegazione a tutte queste sfortune, e una l’ha trovata ancora Elio: “Io non vado certo a pensare che sotto ci siano chissa’ quali cose sporche, No no no no no no e’ stato fatto tutto nel nome dell’amore, in nome del campionato,del buono svolgimento e dell’amore tra le squadre, io non porto nessun risentimento, Perché ho visto che l’amore vince tutte le battaglie, E’ in grado di far superare gli odi, Sia razziali che interraziali,sia quelli tra le squadre”. Come dire “Peace and Love”. Il primo gol ufficiale della Fiorentina porta la firma del nuovo acquisto D’Agostino, che con un bellissimo tiro di sinistro riporta la partita in parità, rispondendo alla rete del Napoli segnata dal loro colpo di mercato 2010 ovvero Cavani. Almeno queste due squadre possono già dire di aver visto bene, poiché come si dice chi ben inizia è a metà dell’opera. I nuovi sono stati i protagonisti

in praticamente tutte le partite della prima giornata, sia per la curiosità di verificare la loro valenza, sia per il nome. Questo è il caso del ritorno di Ibrahimovic, che è stato il vero protagonista di Milan-Lecce seppur in tribuna. La sua presenza è servita a rinvigorire tutto l’ambiente, dal presidente ai tifosi e alla squadra, tanto che le dichiarazioni si sono fatte molto più spregiudicate dell’inizio, a dimostrazione di quanto il solo nome conta. A questo punto dalle parole bisogna passare ai fatti e da adesso in poi capiremo i valori di questo anno calcistico, se ci sarà davvero una squadra in grado di lottare per lo scudetto con l’Inter; se la Juve si è ripresa con questi colpi di mercato; se la Fiorentina può competere ai livelli più alti, per il famigerato quarto posto, e se la lotta sarà ancora più dura per la presenza di Napoli, Palermo, Genoa. Tra qualche mese conosceremo le risposte.

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amarcorddi Ruben Lopes Pegna

Martedì prossimo, dopo poco più di due anni, la Nazionale torna al Franchi. Il debutto in Italia per Cesare Prandelli avverrà così nello stadio che lo ha visto protagonista per cinque stagioni. L’avversario, le Far Oer, per la seconda gara di qua-lificazione agli Europei (la prima gli azzurri la dispu-teranno venerdì in Estonia) non è di grande richia-mo ma certamente i tifosi viola saranno presenti in buon numero al Franchi per tributare un meritato applauso al loro ex allenatore. La Nazionale manca da Firenze da poco più di due anni. Aveva giocato l’ultima volta in amichevole con il Belgio il 30 maggio 2008 (a dieci giorni dall’esor-dio agli Europei di Svizzera ed Austria), vincendo 3-1 con doppietta di Di Natale e gol di Camoranesi. Sulla panchina azzurra sedeva Roberto Donadoni e in campo non c’era nessun giocatore viola. Prima del match con il Belgio l’Italia aveva giocato al Fran-chi con la Germania in amichevole il 1 marzo 2006,

vincendo 4-1 con gol di Gilardino, del viola Toni, di De Rossi e Del Piero. Quella sera Marcello Lippi nel finale fece debuttare il terzino viola Pasqual. La gara con la Germania fu per certi versi storica. Prima di quella sfida, infatti, la Nazionale mancava da Firenze da ben tredici anni, ovvero dall’amiche-vole con il Messico del 20 gennaio 1993 (successo azzurro per 2-0 con gol di Roberto Baggio e Maldi-ni; in panchina sedeva Sacchi), quando fu pesan-temente contestata. Da allora così l’Italia disertò il Franchi. La prima partita giocata dalla Nazionale a Firenze risale al 7 maggio 1933, quando allo stadio Berta (così allora si chiamava il Franchi) sconfisse la Ce-coslovacchia per 2-0 con gol di Giovanni Ferrari e Schiavio in una gara valida per la Coppa Internazio-nale (l’attuale campionato europeo). Al Berta gli azzurri di Vittorio Pozzo disputarono an-che due partite del mondiale del 1934 da loro vinto.

Nel match dei quarti di finale del 31 maggio pareg-giarono 1-1 con la Spagna (gol di Giovanni Ferra-ri). L’incontro fu così ripetuto il giorno successivo e l’Italia prevalse per 1-0 con un gol di Meazza.In una gara della Nazionale, quella del 22 maggio 1949 (18 giorni dopo la tragedia di Superga in cui perirono giocatori, tecnici e dirigenti del grande To-rino oltre ad alcuni giornalisti) contro l’Austria (suc-cesso azzurro per 3-1 con gol di Cappello, Amadei e Boniperti) fu battuto il record di presenze a Fi-renze. Al Comunale (così allora si chiamava il Franchi) c’erano, infatti, 85.000 spettatori. Non è un errore ma è proprio così. In ottantacinque-mila si assieparono sugli spalti per vedere l’Italia, nella quale debuttava il viola Francesco Rosetta, capitano della Fiorentina che nel 1955/56 conquistò il primo scudetto.

un Brivido rosadi Dory D’Anzeo

Campionato nuovo, vita nuova. È cambiato tutto nel mondo del calcio: si gioca a tutte le ore, per entrare allo stadio c’è bisogno di una carta di credito e l’Italia è orfana del migliore allenatore degli ultimi centocinquanta anni … o forse era il migliore allenatore del mondo e la storia dei centocinquanta anni era una citazione tratta da un altro discorso di ben altra caratura. Peccato per i giornalisti: era così facile scrivere il pezzo la domenica! Lo sforzo era davvero minimo, bastava riportare le affermazioni dello special one e si poteva fare tutto: ridere, piangere, commentarle come fossero state le pagine del De bello gallico di Giulio Cesare e imbastirci addirittura un’intera trasmissione televisiva. Pazienza, bisogna rassegnarsi e andare avanti. Dicevamo, è cambiato tutto. Gianluca Paparesta è finalmente uscito dallo spogliatoio nel quale l’aveva rinchiuso Moggi; purtroppo nel frattempo ha raggiunto una certa età e allora era impossibile per lui tornare sui campi di calcio. Quindi, si è prudentemente impiegato in tv, a fare il moviolista. E sì, lo pagano anche. Che altro è cambiato?

La prima giornata di campionato ha visto, tra le altre cose, un gol fantasma con codazzo di polemiche e conseguente mistero sull’impossibilità di met-tere fine alle stesse tramite la tecnologia a disposizione, la falsa partenza della Roma, la Juve sconfitta sul campo del Bari e Zlatan Ibrahimovic che, dopo aver cambiato squadra, ha sparato a zero sulla squadra e l’allenatore precedenti. Non c’è che dire: davvero è cambiato tutto.

e’ tornato paparesta!

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spettatori del “BriVido” sHoW“Cos’è, cos’è, ma che colore è? Cos’è quel bianco intorno a me, cos’è io non l’ho visto mai starò sognando in guardia Jack! ma che cos’è, cos’è? Cos’è, cos’è? Qualcosa qui non va; cos’è? c’è musica in città, cos’è? Le strade sono piene di persone che sorridono felici sono pazzi oppure amici ma cos’è, cos’è?”. Questa è una canzone di un film, cantava Renato Zero. Per noi invece quel “bianco” intorno a me, altro non sono che sette splendide ragazze, che hanno invaso i dintorni dello stadio domenica, prima della partita tra Fiorentina e Napoli. Di bianco (poco) vestite, le ragazze hanno dato ai tifosi incuriositi la prima copia de “Il Brivido Stadio”, che accompagnerà le partite in casa della nostra Fiorentina per tutto il campionato. Risate e sguardi maliziosi già da due ore prima della gara. Con il logo de “Il Brivido Sportivo” sulle maglie e sui cappellini o le bandane. Ed ecco che a poco a poco tifosi di ogni età aspettavano con impazienza la copia del giornale gentilmente distribuita da una di queste ragazze. C’era chi si spacciava per la Digos e le voleva perquisire. C’è invece chi non ha resistito e senza neanche chiedere il permesso si è buttato in mezzo a loro e si è fatto fare la foto dagli amici. Troppo in soggezione da cotanta bellezza. Nei dintorni del Bar Marisa, dalle 18.00, queste ragazze, aiutate da tre baldi giovani, hanno cominciato a distribuire il giornale e non c’era nessuno in giro che non avesse una copia de “Il Brivido Stadio” tra le mani. Anzi, c’era anche chi ne prendeva più di uno, per portarlo agli amici

che sarebbero arrivati dopo, al vicino di posto o anche solo per guardar più da vicino una delle ragazze. Che anche davanti la Fiesole hanno avuto il loro bel daffare, in mezzo alla protesta sulla tessera del tifoso. Anche lì, giornali che facevano il fumo e cori che nascevano spontanei, contro la tessera ma a favore di qualcosa che con “tessera” fa rima… E poi ancora dall’altro lato della tribuna, verso la Ferrovia, dove già qualcuno c’ha lasciato il cuore. Ma non vi preoccupate. Magari non saranno le solite ragazze che vi hanno stregato, ma altre bellezze solcheranno Via Manfredo Fanti e dintorni per le prossime 18 partite di campionato. Insomma, la nuova realtà editoriale, Il Brivido Stadio appunto, è stata un grandissimo successo. Solo durante la prima ora di distribuzione, non c’era neanche un tifoso che non avesse in mano una copia del giornale. Per la verità, non tutti i tifosi hanno fatto i “bravi bambini”, ma in fondo anche questo fa parte del gioco. La redazione de Il Brivido


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spettatori del “BriVido” sHoW

Sportivo ha deciso di seguire la Fiorentina anche direttamente a “casa” sua, intorno allo stadio. Ogni domenica quindicimila copie de Il Brivido Stadio saranno distribuite dalle nostre splendide ragazze, che si intratterranno con i tifosi fino all’inizio della

partita. Qui di seguito potete vedere le foto della giornata e sul nostro sito (www.brividosportivo.it) troverete anche il filmato dell’evento, nonché il giornale sfogliabile in pdf. Il filmato gustatevelo fino alla fine: ci sono le ragazze che distribuiscono,

i tifosi incuriositi e anche un po’ “affamati” (non solo di lettura) che prendono le copie del giornale sempre con il sorriso, i baldi giovani che fanno il lavoro “sporco” e di

“manovalanza”, portando i giornali nei punti di ritrovo delle ragazze e aprendo i pacchi per aiutare in qualche modo le ragazze, che non si sono mai fermate un momento. Se vi siete riconosciuti, fatelo vedere ai vostri amici. E tornate da noi la prossima domenica in occasione della partita con la Lazio. I prossimi a finire qui sopra, o sul sito, potreste essere voi…

Federico Pettini (un baldo giovane), che ringrazia Gabriele Masala

(un altro baldo giovane) per la collaborazione sul campo…


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Siamo soli nell’immensità o esistono altri pianeti abitati nell’universo? E’ un arcano che ha sempre appassionato l’umanità: dalle civiltà precolombiane fino alla nostra concittadina Margherita Hack (“medaglia d’oro ai benemeriti della scienza e della cultura”, ma in primis tifosa viola), l’uomo non ha mai smesso di guardare le stelle per carpirne i segreti e valutare l’eventualità di presenze aliene. Ebbene, la risposta alla domanda iniziale è sì: esistono forme di vita extraterrestri! Brulicano sul Pianeta Calcio ed hanno cominciato a popolarlo

più di un secolo fa. Il Pianeta Calcio, pur chiamandosi così, è in realtà un satellite che gravita intorno alla Terra: la sua traiettoria in passato era regolare, ma negli ultimi tempi è stata resa imprevedibile e svolazzante per scelta del capo supremo, perché in questo modo - dice lui - è meno noiosa e più accattivante. Il Pianeta Calcio era inizialmente abitato da piccole comunità,

ognuna delle quali era composta da un drappello di giocatori, un presidente, un allenatore e qualche collaboratore atletico. Una realtà totalmente diversa da quella attuale, che mostra un satellite sovraffollato da nuove specie sviluppatesi nel corso dei decenni: procuratori, avvocati, manager aziendali di vario tipo e, ovviamente, giornalisti. Questi ultimi raccontano costantemente tutto quello che avviene nel Pianeta Calcio, e se non avviene niente di sbalorditivo, cercano di provocarlo. La specie nativa, quella dei calciatori, trascorre gran

parte del suo tempo in mutande ad inseguire un pallone. Esattamente come le femmine del luogo, che però non inseguono un pallone ma i giocatori stessi. La lingua ufficiale in questo mondo è il “calcese”, caratterizzata da un lessico assolutamente idoneo a parlare tanto e spesso, senza però mai dire niente di nuovo. Ecco alcune espressioni ricorrenti: “Sono qui per scelta di vita”, “Ho rifiutato altre offerte per giocare in questa squadra”, “La nostra forza è il gruppo”, “Sono a disposizione del mister”. Non mancano poi le sfumature dialettali ed i neologismi, fra i quali lo “zeru tituli” del mourinhesco, il “gollo” del corvinesco o il “m’hanno imparato” del tottesco. I governatori del Pianeta Calcio adottano invece l’accento politichese, particolarmente adatto - proprio come sulla Terra - ad ammorbidire gli insuccessi ed a pestare meno calli possibile. La valuta locale è il “centomila euro”, ma non corrisponde ad un decennio di stipendi come per un normale terrestre. Il centomila euro è uno spicciolo, è la moneta più piccola del Pianeta Calcio. Infatti, quando in una trattativa si discute di centomila euro, si dice che ormai è fatta. Insomma, il Pianeta Calcio è l’inconfutabile dimostrazione che non siamo soli nell’universo, e che esistono altre forme di vita intellig… Esistono altre forme di vita.

il pungiglionedi Luca Capanni

proVe di Vita extraterrestre

Sabina Gandolfi: “E adesso vediamo il posticipo, anzi adesso vediamo l’anticipo”, Paganin non si scompone: ‘Sì, adesso vediamo il posticipo del sabato’. Il tutto andato in onda su Sabato Sprint, Raidue.*‘La Roma fissa gli avversari con occhi pieni di romanità’. Alberto Rimedio su Raiuno ripercorre le strade dei grandi poeti del 900.

*Quagliarella intervistato da Mediaset Premium: “Come ben sapete le cose si fanno in tre”. Che avrà voluto dire?*“Grande entusiasmo dei tifosi della Sampdoria alla partenza del pullman verso Werder”. Orizzonti geografici in onda su Sportitalia24*Sara Benci su Sky mentre la telecamera inquadra Totò Di Natale: ‘Chissà se quella grattata in testa è dovuta alle notizie che arrivano dal mercato’*‘Meno tessera più passera’. Striscione esposto in curva sud in occasione di Roma-Cesena

Arrivò in una Firenze bruciata, offesa nel profondo, Massimo Orlando, appena diciannovenne e un bagaglio tecnico che come diceva il suo primo allenatore Nevio Scala “sarebbe stato in grado di incantare uno stadio”; arrivava da Torino, dalla quel-la Vecchia Signora che si era presa Baggio e per la quale lui non aveva giocato neppure un attimo perché inserito appunto nella trattativa tra i Pontello e gli Agnelli. Da Firenze se ne an-dava via un talento col codino, “Baggino” come lo chiamava la piazza per lasciare il posto ad un ragazzo con gli occhi blu; un destro per un sinistro, un centrocampista che in maglia viola avrebbe con altri aperto una nuova era. Si sapeva adattare Orlando, sapeva mettersi a disposizione della squadra diven-tando nel tempo un giocatore a tutto campo, colpa a volte della gabbia del 4-4-2, schema castrante per i fantasisti come lui, e colpa a volte delle cervellotiche scelte di mercato di Vittorio che amava le squadre votate all’attacco, insomma le squadre cinemato-grafiche e senza incontristi. Ha scelto Firenze per vivere, una città che forse ama perché così parti-colare che ha conosciuto nel momento più caldo e che adesso apprezza da commentatore TV per la Fiorentina, squadra a cui ha dato tanto e alla quale ora dice: “Ci devi credere”. Nato calcisticamente in una realtà cittadina ha la sua prima grande occa-sione nel calcio professionistico con la Reggina di Nevio Scala, che crede in lei giovanissimo. Quali sono i ricordi e le sensazioni di quell’esor-dio? “Eh beh; i ricordi che lego a quel periodo della mia vita sono esclusivamente belli, emozioni che ho custodito gelosamente in tutti questi anni e che forse nemmeno si possono descrivere a parole. Avevo di-ciassette anni, e nonostante la giovanissima età ero già stato catapultato in un mondo nel quale tutti i ra-gazzi come me avrebbero voluto arrivare. Insomma la Reggina per me è stato un vero e proprio sogno che si realizzava”. Nevio Scala diceva di lei che “oltre al talento Orlando ha un sinistro in grado di incantare lo stadio”; una dote questa che l’ha portata da centrocampista anche a segnare di-verse reti; ma quale è il goal che giudica il più bello o il più importante? “Senza dubbio il primo; una rete che arrivò con la maglia della Reggina, che militava nel campionato di serie B, e che come il pri-mo amore non si scorda mai. E’ il goal che permette di rompere il ghiaccio, che dimostra quanto vale la tua presenza in campo”. Nel 1990 dopo una breve parentesi a Torino nella Juventus, arriva in una Firenze difficile, quella del “dopo Baggio”e che già vedeva all’orizzonte un inevitabile divorzio dalla famiglia Pontello; quali sono state le sue prime impressioni sulla città, la tifoseria e la squadra? “La Firenze che incontrai al mio arrivo in maglia gigliata era una città completamente diversa da quella attuale soprattutto per quanto riguarda la tifoseria; era una curva ambiziosa quella viola, che pretendeva molto e perdonava poco. Ma che sape-va dare come nessun altra; non basta conquistargli i fiorentini, li devi rispettare sempre. E nel 1990 i tifosi erano delusi per la cessione sottobanco di Baggino, un talento inarrivabile che però doveva essere sosti-tuito, magari da un altro centrocampista giovane e

talentuoso. Nonostante l’eredità di Baggio fos-se pesante devo dire che il mio inserimento in squadra fu sempli-ce e la prima stagione in maglia viola più che soddisfacente; 21 gare e 9 reti segnate”. In ma-glia viola 128 presen-ze e 18 goal; ma quale sarebbe la partita che Massimo Orlando vor-rebbe incorniciare? “Nel 1996 la Fiorentina vinse sia la Coppa Ita-lia che la Super Coppa di Lega; il cammino che però ci portò a vincere il

primo trofeo dell’era Cecchi Gori non fu facile nono-stante risultati importanti come la vittoria sull’Inter a San Siro. Nelle fasi preliminari infatti incontrammo una squadra di serie C e una di serie B ossia Ascoli e Lecce che provarono in maniera decisa a frenare la nostra rincorsa alla finale; ad Ascoli ad esempio perdevamo a soli 20’ dalla fine ma per fortuna riu-scimmo a trovare la forza di ribaltare quel risultato e vincere; quelle gare furono senza dubbio importanti nel cammino di Coppa della Fiorentina e in entrambe le mie prestazioni furono dav-vero ottime”. La sua evolu-zione di ruolo da fantasista a giocatore a tutto campo ricorda quella di molti cen-trocampisti italiani; possia-mo azzardare un paragone con Riccardo Montolivo? “Il calcio che ho giocato io, è sta-to tatticamente molto diverso da quello attuale; venti anni fa i fantasisti erano prigionie-ri dello schema “sacchiano” del 4-4-2 e paradossalmen-te anche fenomeni come Baggio trovavano difficoltà a inserirsi. Inevitabile quindi una sorta di snaturamento del ruolo poiché quel tipo di schema impone ai trequartisti una collocazione diversa da quella originale. Per quanto riguarda il calcio moderno invece, il centrocampista più ricercato è quello dalle carat-teristiche più duttili e pragma-tiche possibili, ossia che si sappia far valere sia in fase di interdizione che di impo-stazione e perché no anche in quella conclusiva. Detto questo non si può che affer-mare che Montolivo rispecchi quello che è il prototipo ideale di centrocampista moderno grazie alla sua visione ampia del gioco, alla sua intelligen-za tattica e alle sue grandi doti tecniche”. L’abbiamo ul-timamente vista nel ruolo di commentatore TV, mestie-re questo scelto da molti

suoi ex colleghi calciatori; approfittiamo quindi per avere un parere tecnico sulla Fiorentina del 2010. Perso Jo Jo, i viola aspettano con ansia il rientro del Fenomeno Adrian Mutu. Secondo lei il campionato dei gigliati può subire una svolta positiva immediata? “Devo dire sinceramente che a me la Fiorentina piaceva molto come organico an-che lo scorso anno, quando a causa di una stagione sciagurata non si sono centrati gli obiettivi prefissati. Gli episodi di certo sono stati totalmente contrari alla squadra di Prandelli sia in Europa che in Italia dove partite dominate per 90’ venivano perse in manie-ra spesso clamorosa o a causa di decisioni per lo meno discutibili. Io quindi sono ottimista per quanto riguarda questa stagione nonostante la perdita del giovane Jovetic che secondo me tra qualche anni sarà uno dei fantasisti più forti in Europa e nel Mon-do. Aspettando la sua guarigione credo sarà davve-ro importante il reintegro nel gruppo di un fenomeno come Adrian Mutu che sicuramente proprio a causa della leggerezza commessa mesi fa, adesso avrà ancora più voglia di rilanciarsi. E tutti sanno di cosa è capace Adrian. Ripeto, questa Fiorentina con il suo valore tecnico e senza l’impegno gravoso del-le Coppe, può arrivare davvero lontano; certo sarà indispensabile stringere i denti in questa prima fase del campionato e gestire il meglio possibile anche il “dopo – Prandelli”, compito questo che per Mihajlo-vic non sarà certo facile”.

“Questa Fiorentina mi piaCe”Massimo Orlando tra passato e presente Cuore Viola

di Federica Falciani


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POGGIBONSI – Alla corte di Aldo Firicano arriva il trequartista Roberto Bischeri, ex di Massese, Spezia, Carrarese, Figline, Crotone e Lecco.FORTIS – Sfoglia ancora la margherita rinviando la firma Andrea Consumi,

centrocampista svincolato dal Figline che, in attesa

di una chiamata dai professionisti, non accetta per il momento la proposta della Fortis con la quale si allena dai primi giorni di agosto.TUTTOCUOIO – A irrobustire la rosa a disposizione di Alvini, nella sua prima stagione in serie D, la società conciara ha ingaggiato l’attaccante, Nolè, svincolato dal Poggibonsi.PIANESE – Ingaggiati il portiere Verdelli, nella passata stagione al Montevarchi e che sembrava rientrare nei piani dell’Atletico Arezzo, che ha poi preferito percorrere per il ruolo altre strade e l’esperto difensore Peruzzi, svincolato dal Figline.

GRAZIANI – Sembrava vicino alla firma con il Sansepolcro, allenato dall’amico Mezzanotti. Poi Gabriele Graziani, figlio d’arte del ‘Ciccio’ Mundial, non ha saputo resistere al fascino del Mantova, ripartito dopo la mancata iscrizione dalla serie D, dove nel passato ha militato per ben sette stagioni consecutive.LAMMARI MARIO MICHELI – La ripescata formazione della provincia di Lucca dopo aver ingaggiato l’ex attaccante di Pisa e Varese, Andreini, nella passata stagione

alla Fortis e l’ex difensore di Pisa, Lucchese e Florentia Viola, Guzzo, impreziosisce ancor di più la rosa con l’arrivo del centrocampista Salvini, nella passata stagione al Borgo Buggiano. Nel mirino un altro acquisto di lusso, il centrocampista Pisciotta, classe 74, ex della stessa Lucchese e del Pescara.REAL CASTELNUOVO GARFAGNANA – Ha giocato in Champion League nelle fila del Chelsea allenato da Claudio Ranieri. A 37 anni, Marco Ambrosio, ex portiere anche di Brescia, Lucchese, Prato, Reggiana, nella passata stagione al Feralpi Salò in Seconda Divisione, non ha intenzione di smettere e si sta allenando con la truppa della garfagnana in attesa di un nuovo ingaggio. La dirigenza della società gialloblù, per il momento, ha però smentito il suo arrivo.CECINA – Dopo la mancata iscrizione al campionato di serie D, riparte dalla III categoria con una nuova società e con in panchina l’ex centrocampista della Roma, Paolo Giovannelli, seguito dal gruppo di giocatori della società amatoriale della Uisp dell’Atletico Palazzi che ha guidato negli ultimi anni. Il portiere Vanni, titolare in D, sposa il progetto e firma per il nuovo sodalizio, compiendo un sorprendente passo indietro di ben sei categorie.

ultimi FuoCHi di merCato Succede in toscanadi Gianni Di Ferdinando








SOLDI SUBITO

PROMOSSIGIOCATORI FUORI DALLA REALTA’ – Quel gruppo di calciatori che rappresenta in maniera poco corretta la categoria e che, per andare a giocare nelle categorie dilettantistiche, Eccellenza e Promozione in particolare, scendendo dai professionisti, sparano delle cifre esorbitanti, come se i dirigenti avessero ancora gli anelli al naso. Ma non lo hanno capito questi signori che i tempi delle vacche grasse non esistono più e che il calcio è in crisi?

MASTRONUNZIO (SIENA) – Il morso della vipera lascia nuovamente il segno. Dopo la rete al Pescara arriva quella alla Reggina che consente al Siena di volare in testa alla classifica e di confermare il ruolo di favorito per la vittoria del campionato.TAVANO (LIVORNO) – Risponde sul campo alle critiche che lo avevano riguardato in settimana dopo la netta sconfitta casalinga con il Sassuolo. Sigla il primo gol che permette al Livorno di prendere il largo ed espugnare lo stadio di Bergamo, sconfiggendo l’Albinoleffe. Da vero capitano si carica il peso della squadra sulle spalle e trascina i compagni verso un successo scaccia crisi. Il primo passo, e che passo, verso la risalita.DOLCETTI – Da anni vive in Toscana, in provincia di Pisa. Una regione che, sul piano professionale, non lo ha mai gratificato, considerato che ha sempre allenato fuori dei confini del Granducato. E pensare che professionalità, competenza, conoscenza non gli mancano. Lo sta confermando nel nuovo ruolo, quello di opinionista tv, commentando a Novantesimo Minuto sui canali della Rai, il campionato di serie B. Concetti precisi, chiari, mai fuori posto, bravo davvero.

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Con il ritorno dei campionati ritorna la Mandrakata. In questa puntata ci occupiamo della serie B. La terza giornata inizia sabato con l’anticipo tra Torino e Crotone; granata ancora clamorosamente fermi a quota zero e quindi strafavoriti per agguantare la prima vittoria. Il segno 1 è quotato 1,80 e quindi andiamo con fiducia. Il programma domenicale prevede un ricco palinsesto di incontri tra i quali anche Ascoli-Albinoleffe. In questo caso regna grande incertezza ed equilibrio e quindi il segno X si fa preferire sulla concorrenza. Quota molto interessante a 2,95. L’Atalanta non dovrebbe tradire i pronostici che la danno favorita in casa contro il Frosinone, la quota non è un granché, a 1,45, ma non dovrebbero esserci grandi sorprese. In palinsesto anche il gran derby tra Livorno e Siena, ovvero tra le due squadre che in molti vedono in serie A nella prossima stagione. Il Siena di Antonio Conte ci sembra una squadra di un’altra categoria, ma a Livorno non è facile vincere e quindi noi puntiamo decisi verso il segno X. Quota molto accattivante a 2,95. Ultima partita della nostra odierna Mandrakata è Reggina-Piacenza. Calabresi favoriti dai pronostici e dalle quote e anche noi riteniamo che non dovrebbero esserci grandi colpi di scena: andiamo con il segno 1 a 1,77. Riepilogo finale con una quota totale di 40,20. Puntando 10 € otteniamo una bolletta da 402,02 €. Non resta che augurare buona Mandrakata a tutti!Torino-Crotone 1Ascoli-Albinoleffe XAtalanta-Frosinone 1Livorno-Siena XReggina-Piacenza 1

La Mandrakatadi Massimo Gianni

LO STROLOGO DI BROZZI... INTERROGAPREVISIONI FRA RAGIONAMENTI E SFERE DI CRISTALLO

I’mago e si rimette all’opera con la fida palla pe’ squarciavvi i’velame di’ futuro e favvi pati’ meno o guadagna’ di più, e dipende dagli uzzoli di ciascheduno. Come sempre e si comincia da’ nostri, da’ viola che, a Lecce. E un c’è palle che tengano, e un possan che vincere. “2” fisso senza neanche chiediglielo alla sfera, o che mi devano fa’ ‘ncattivi’ subito? E l’ha detto anche Sandokan, che in Champions e ci si va, ma se un si vince a Lecce e un si va nemmeno a Fiesole! I’Palermo e va a Brescia e la Roma a Cagliari, e se le un vincessero nessun di due? I’mago e ci mette du’ “X” anche pe’ portagni un po’ di cicia mentre i’Parma

a Catania magari e ci lascia anche le penne, e i’mago e dice “1”. Difficile che gni succeda ‘nvece a’diaoli a Cesena lì ho paura che sia “2” anche pe’ non esagera’ con le scarzate. Inter-Udinese e potrebbe esse’ roba da telefono azzurro, diciamo “1” via, siamo seri, anche se gli orfani di Mourinho quarche problemino per ora e ce l’hanno. Con antipatia auguro a i’Genoa di non vince’ co i’ Chievo ma e ci credo poho: “1-X”. E gobbi con la Samp gli è tutto un programma, ex DS, ex allenatore, pe’ chi tifa i’mago e gli è quasi ovvio, co’ i’solito go’ di Pazzini, “2” e si pensa a quest’artra. Lazio-Bologna ho paura che sia “1” mentre pe’ chiude’ la fatiha, i’Napoli e pareggerà ìn casa co’ i’Bari, così e gl’impara a fare e go’ che un son go’.Che si son dette tutte? Sì? Allora coraggio, vincete e arricchitevi mentre i’poero mago e lustra la palla pe’ quest’artra vorta. Forza Violaaaaaaaaaaaaaaaaa

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A tu per tu con il fiorentino Marco Falagiani, compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra. Collaboratore di Giancarlo Bigazzi, fiorentino pure lui, Falagiani ha contribuito a fare grandi Aleandro Baldi, Marco Masini, Paolo Vallesi, Fabrizio Moro, Anna Oxa e tanti altri artisti.Il tuo rapporto con il calcio? “Il 13 aprile scorso, allo stadio Franchi, prima di Fiorentina-Inter, in collaborazione con Fondazione Borgonovo e Fiorentina, abbiamo presentato la canzone ‘Amici di pallone’ e venduto il disco per raccogliere fondi contro la Sla. I calciatori viola sono stati bravi e disponibili ad interpretare questo brano insieme all’autore che con me l’ha scritto, Andrea Caciolli, pianista e bravo cantante, nonché amico di vecchia data. Tra i viola si sono cimentati come solisti Montolivo, Gilardino, Gobbi, Pasqual, Seculin, Kroldrup e De Silvestri. Il coro l’hanno fatto tutti. Un’esperienza molto bella”.Tu sei nato nel…? “1956, l’anno del primo scudetto della Fiorentina. Pensa te! Se l’avessi saputo, prima di uscire dalla mi’ mamma mi sarei messo la maglia viola!”Qual è la tua Fiorentina? “Fino al secondo scudetto non ho avuto proprio una coscienza dei giocatori, però la Fiorentina di Giancarlo Antognoni la ricordo sempre con affetto. Certo, se guardi una partita della Fiorentina di allora e

una di quella di oggi, non sono paragonabili. Tutto un altro calcio: oggi bisogna essere veramente degli atleti pazzeschi. Però Antognoni, che ho incontrato a Roma un po’ di tempo fa, è l’unica persona, insieme a Michael Schumacher, della quale detengo l’autografo, e me lo tengo stretto!”Ricordi calcistici particolari? “Sì, la partita Anderlecht-Fiorentina 6-2. Mi è rimasta in testa e mi fa paura. Ogni volta che vedo o leggo Anderlecht, anche se non è più quello di una volta, mi sento un pochino male! E poi mi ricordo Socrates. Com’era lento!”Tu hai giocato mai a calcio? “Sì, ero ala destra, chiaramente una mezza schiappa. Correvo perché ero un ottimo corridore, però avevo i piedi di una statua! Giocavo in una squadra di ragazzi di Novoli, ma ero veramente insufficiente. Poi non mi ci sono mai dedicato, anche perché la musica si è presa gran parte delle ore della mia giornata”.Altri sport? “La Formula 1, perché dal 1965 in poi mio padre gestiva la Pista del Sole, una pista di go-kart che era dove ora c’è l’aeroporto di Peretola! Ci sono andato due o tre anni, poi ebbi un incidente, mio padre ebbe paura e disse basta: appendi il kart al chiodo. Da lì mi è rimasta la voglia della velocità (ma solo in pista: su strada guido calmo e bene!) e l’amore per la Ferrari: se

sei un italiano e ti piacciono le macchine, non puoi non tifare per lei”.Progetti artistici? “Lavorare con Fabrizio Moro per il nuovo disco. Sto poi seguendo uno straordinario cantautore pugliese di 34 anni, con una voce alla Springsteen, e una ragazza che parla quattro lingue, una forte. Ma niente nomi: finché non sono pronto al 100% non parto!”

“amiCi di pallone”Calcio anch’io

di Enrico ZoiIl compositore Marco Falagiani e la Fiorentina

il Casellario Viola di Enrico Zoi

1. Il Philippe calciatore ginevrino.2. È ottima quella ‘alla fiorentina’!3. I proprietari della Fiorentina degli

anni ‘80.4. La squadra uruguayana dalla quale

fu acquistato nel 1931 il bomber Pedro Petrone, detto l’Artillero.

5. Un luogo dove si fa ginnastica e sport.

6. Il calcio d’Inghilterra.7. Attenua la luce di una lampada.8. Il Mario attualmente alla guida della

società viola.

9. Quando un attaccante non segna da tanto, bisogna che si...

10. Il Gyula che allenò la Fiorentina insieme a Csapkay alla fine degli anni ‘20 del ‘900.

11. Il Vallenilla calciatore venezuelano.12. Importante frazione di Firenze.13. Fermare il pallone.14. Vi si disputò Fiorentina-Juventus,

seconda finale di Coppa Uefa 1990.15. Tifano per gli Azzurri.16. La Fiorentina ha vinto il primo nel

1955/56 e il secondo nel 1968/69.

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Doppio podio euro-peo per Susanna Cicali che si con-ferma vero astro nascente della ca-noa fiorentina ed azzurra, erede della sorella Stefania con la quale forse farà parte del k2 alle Olimpiadi di Londra

2012. Susanna ai Campionati europei Juniores di canoa velocità a Mosca, sul canale olimpico Krylatskoe, ha vinto prima la medaglia d’argento nel k2 500 metri in coppia con Francesca Gen-zo, poi la medaglia di bronzo nel k2 200 metri sempre con la Genzo. Grande soddisfazione del tecnico Marco Guazzini che ha commenta-to così questo risultato: “Susanna è arrivata qui con grandi aspettative sul k2 200, ma ha fornito una prestazione strepitosa sul k2 500 dove ha sfiorato l’oro con una gara coraggiosa da cam-pionessa autentica, sempre in testa, ripresa solo negli ultimi 50 metri dalle ungheresi”. Nella gara del k2 200 metri non è arrivato l’au-spicato oro ma comunque un bronzo di grande valore. Successi storici anche per i tricolori di di-scesa: prima delle vacanze ancora una serie di medaglie per la squadra della Comunali Firenze diretta da Niccolò Pandolfini, nei Campionati Ita-liani assoluti di canoa discesa che si sono di-

sputati in Valle D’Aosta a Villeneuve-Chavonne sulla Dora Baltea. La Comunali Firenze ha vinto tre titoli italiani, una medaglia d’argento e un quarto posto. Mar-tino Rogai sempre protagonista con un argento e un oro (titolo italiano nella canadese monopo-sto che mancava da molti anni a Firenze). Poi sono arrivati i due ori a squadre: in entrambe le gare sia classica che sprint del kayak. Riccar-do Tonini, Elia Fianchisti e Luca Fianchisti han-no conquistano l’oro mantenendo il titolo nella gara classica e conquistando anche quello nella sprint che inseguivano da molti anni. Ottimo infine per Tonini anche il risultato nella gara classica che lo ha visto quarto a sette se-condi dal podio.Ai protagonisti di questi successi alle squadre e agli staff tecnici i complimenti del presidente biancorosso Francesco Conforti e del direttore sportivo Alessandro Piccardi. Con questi suc-cessi la squadra di fluviale della Comunali Firen-ze diretta da Niccolò Pandolfini sale a nove titoli conquistati in questa stagione, ma anche nelle altre specialità si sono ottenuti i migliori risultati di sempre. I prossimi appuntamenti sono i cam-pionati italiani Under 21 e Under 23 di discesa a metà settembre a Valsatagna e il campionato maratona sul fiume Adige a ottobre, per conti-nuare a conquistare altri titoli e altre medaglie in una realtà ormai affermata e consolidata che è la Comunali Firenze.

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Nelle due settimane centrali del mese di Giugno si è tenuta al tiro a segno di Firenze l’ultima gara del circuito regionale 2010, ovvero il campionato regionale, e come tutti gli anni, al termine della competizione, è stato tempo di verdetti per la sezione gigliata che ha riportato a casa diversi titoli sia individuali sia di squadra nonché importanti piazzamenti sul podio, concludendo quindi con un bilancio positivo e abbastanza soddisfacente questa prima parte del 2010 ricco di soddisfazioni per gli atleti della sezione di Firenze.Partendo dalle squadre che si sono cimentate nelle specialità a fuoco, iniziando dalla carabina, la sezione gigliata porta a casa i titoli di Carabina 3 posizioni con la squadra “Perseo” (composta da:_Aronni, Bona, Nunziati, Rossi e Torti ), che riconferma la posizione che aveva al termine della quarta regionale, e di Carabina libera a terra con “David” ( Bona, Fabbri, Rossi, Torti, L.Bacci ). Per quanto riguarda la pistola invece un solo titolo conquistato nella Pistola grosso calibro con “l’indiano” ( Brunetti, Matteucci, Fredella, Bordoni ) che proprio nell’ultima gara riesce a superare Pietrasanta, poi un argento di Pistola Libera con “Guelfi e Ghibellini” ( Matteucci, Fredella, E.Bacci, S.Bacci, Giolli ) che riconfermano la posizione, e due bronzi in Pistola Automatica con “ponte vecchio” ( De Feo, Cappelli, Traina, Pireddu, Bordoni ) e Pistola Standard con “il biancone” ( Brunetti, Traina, Cappelli, Pireddu, Fredella ). Nelle specialità a 10 metri invece nessun titolo a squadre per la sezione di Firenze che conquista con la carabina un argento ( Aronni, Bona, Nunziati, Rossi, Toccafondi ) davanti di un solo punto all’altra squadra di Firenze che

sale così sul gradino più basso del podio con una squadra composta da tre juniores ( L.Bacci, Torti, Frasca ) e due ragazzi (Barcucci e Buricchi), tutto sommato un bel risultato se si pensa che, fino all’ultima gara, le due squadre fiorentine si sono date battaglia nel corso della stagione e solo al termine della competizione “Giglio” è riuscita a trionfare su “Viola”.Anche per le pistole nessun oro ma una medaglia d’argento nel gruppo “a” con “Florentia” (Matteucci, Fredella, Giolli, Pireddu, Cappelli) e un bronzo nel gruppo “b” (E.Bacci, S.Bacci, Di Pietro, Menchini, Caroti) con “Vega”, piazzamento per altro molto importante in quanto vale la promozione nel gruppo “a”, questo vuol dire che il prossimo anno la sezione gigliata schiererà ben 3 squadre nella massima serie.Per quanto riguarda i titoli individuali, partendo dagli Juniores, l’atleta azzurro Matteo Torti si riconferma in Carabina a 10 metri, Lorenzo Bacci, altro azzurro, conquista il titolo di Carabina Libera a terra, nella stessa specialità conquista il titolo anche Veronica Frasca, infine negli allievi si laurea campione regionale anche Daniele Caroti nella carabina a 10 metri.Per i senior l’unico titolo negli uomini arriva da Walter Rossi nella Carabina Libera a terra, nelle donne invece c’è il “triplete” di Claudia Nunziati che conquista il titolo di campionessa regionale in tutte e tre le specialità di carabina.Tra non molto verranno resi noti anche i nomi di coloro che difenderanno i colori della sezione gigliata ai campionati italiani e quali squadre avranno raggiunto la tanto agognata qualificazione.

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Susanna Cicali

Sarebbe un pec-cato non spendere due righe di com-mento su una del-le più belle ‘Coppe Campioni’ degli ul-timi anni. Alle premiazio-ni Midland han-no aspettato fino all’ultimo, essen-

do la premiazione più attesa, quella più sentita dove molte squadre hanno impiegato tutte le loro forze per cercare di portarla a casa! Le 4 migliori classificate di ogni girone si sono affrontate, tutte quelle a cui finora abbiamo fatto i complimenti per aver vinto il proprio campionato, o per aver avuto la miglior difesa op-pure il capocannoniere, insomma tutte formazioni ben cono-

sciute nel settore Midland! Ma solo una alla fine ha alzato la Coppa, solo una ha potuto gioire di questo traguardo ve-ramente di alto prestigio, solo una.Ed eccoli qua, il CAMPONE RIFREDI, una formazione che si presenta al campo in modo impeccabile, solo a guardarli pensi che stasera dovrai af-frontare un avversario tosto e quella sensazione ti si confer-ma quando poi te li ritrovi da-vanti.

Il portierone Fattori e il bomber Scipioni sono solo 2 delle ot-time pedine a disposizione del Mister che ha portato questa squadra alla vittoria! Un percorso che ha visto trionfare la formazione rosa-nero dai quarti in su sempre ai rigori, prima con LA FONDIARIA (squa-dra di tutto rispetto nel circuito Midland), poi con la PROLOCO COMPIOBBI (inesperta ma comunque meritevole per gli ottimi risultati di quest’anno) ed infine con i MARACANA’ (colpevoli solo di aver sentito troppo il peso del match e non aver sfrut-tato le occasioni a disposizione)! Con questo non vogliamo assolutamente mettere in di-scussione il merito con il quale questi ragazzi si sono ag-giudicati il titolo ma solo per confermare che è stata dav-vero una delle più belle Coppe Campioni degli ultimi anni! Dedichiamo a loro queste foto indimenticabili:

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CERCANO CASA CON URGENZA!2 stupendi gattini neri, un maschietto e una femmina, sono stati trovati nel giardino di una casa di cura, abbandonati e molto affamati! I micini ora stanno bene, sono solo un pò magri per quello che hanno patito nell'abbandono. Adesso i piccoli sono nel gabbione al gattile. Sono coccoloni, sverminati ed usano la lettie-

ra. Il maschietto è buonissimo ed ha una stellina bianca sul petto, la sorellina, invece, è un pò timorosa per quello che ha sofferto ed ha solo bisogno di tempo per dimenticare la brutta avventura...

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Sono già aperte le iscrizioni ai campionati di calcio a 5/7 della stagione sportiva 2010/11. Ecco un riepilogo delle principali caratteristi-che e delle promozioni:

CARATTERISTICHE STAGIONE 2010/11 CATEGORIE: c5/c7 maschile, c5 femmi-nile, c5/c7 maschile over 35, c5 maschile under 21; PRE-CAMPIONATO: (facoltativo) dal 13-20 Settembre al 28 Ottobre 2010; CAMPIONATO: dal 2 Novembre 2010 al 15 Aprile 2011 (pausa festività dal 19/12 al 09/01/11). Una partita sett.le con possibilità di scelta del campo di gioco e preferenza sui giorni e orari di gara. Fase Finale Provin-ciale nel periodo Aprile-Maggio 2011, Fasi Finali REGIONALI nel giugno 2011. COPPA TOSCANA: (facoltativa) Fase Provinciale dal 8 Novembre 2010 al 28 Feb-braio 2011 suddivisa in Fase Eliminatoria (gironi di 6 squadre con gare di sola andata) e Fase ad eliminazione diretta. Fase Regio-nale dal 1 Marzo al 30 Aprile 2010.

LE SPECIALI PROMOZIONI 2010/11 - Iscrizione Gratuita, a tutte le squadre in omaggio un kit da gioco (10 maglie + panta-loncini) o € 100,00 b.a.; - In omaggio un soggiorno-vacanza di una settimana (in località di mare o montagna) a tutte le squadre che parteciperanno a Pre-campionato, Campionato e Coppa Tosca-na. Promozione valida fino al 10 settembre 2010. - Paga subito le quote del campionato e RICEVERAI IN OMAGGIO 10 TESSERA-MENTI ASSICURATIVI; - Corso allenatori C5/C7 GRATUITO - VA-LEVOLE PER DUE PERSONE - PER LO SOCIETA’ ISCRITTE ENTRO IL 15/09/2010;

IMPIANTI DI GIOCO 2010/11 Oltre agli impianti della stagione passata, nuovi bellissimi impianti oltre a campi com-pletamente rinnovati. Scopri l’elenco aggior-nato degli impianti disponibili sul sito www.c5toscana.it.

PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI: CALCIO TOSCANA SSD - ORGANIZZA-ZIONE TORNEI E CAMPIONATI C5/C7 Sede: Via E.G. Bocci 103 (zona Le Panche) - 50141 FIRENZE - Tel. 055 4223599 -Infoline: 330 787331, 339 4421445 www.c5toscana.it - [email protected]


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La società sarà presente agli eventi “Gioca lo Sport” e “Fiera dello Sport”

Mentre la sezione agonistica è già tornata al lavoro da qualche giorno, si rimette in moto anche l’organizzazione dei corsi base di ginnastica artistica maschile e femminile, e ritmica, del Centro Ginnastica Firenze. La società di Sorgane aprirà infatti il prossimo 1 settembre le iscrizioni

per l’anno sportivo 2010/2011, con l’inizio delle attività previsto per il giorno 20 dello stesso mese, in concomitanza con l’avvio delle attività scolastiche. La segreteria – aperta tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, dalle 16 alle 19 – accoglierà le iscrizioni ai numerosi corsi, di vario livello, offerti dalla scuola di ginnastica, insieme a qualche novità, come il corso di acrobatica per ragazzine delle scuole medie. Già dai primissimi giorni di settembre, poi, il CGF sarà impegnato in alcune iniziative previste in città: sarà presente, infatti, alla tre

giorni organizzata dall’Ufficio sport del Quartiere 3, in collaborazione con il Comitato UISP di Firenze, “Gioca lo Sport 2010”, in programma dal 3 al 5 settembre presso il Parco dell’Anconella, durante la quale sarà possibile provare la pratica di una miriade di sport diversi, allo scopo di diffondere

la cultura stessa dello sport, della sua importanza per il benessere di ognuno e dei valori che esso porta con sé. I medesimi intenti a n i m e r a n n o anche la grande manifestazione – patrocinata dal CONI Provinciale di Firenze – che si terrà nell’area dello Spazio Padovani, in viale Pasquale Paoli, davanti alla curva Ferrovia dello stadio Franchi dal 9 al 12 settembre. La “Fiera dello Sport” – questo il nome dell’evento – si propone di porre all’attenzione generale i cosiddetti “sport minori”, dando l’opportunità di provare le specialità più disparate; tra queste, naturalmente, la ginnastica. Sarà possibile, oltre alle prove gratuite, venire a contatto direttamente con le società sportive coinvolte: il Centro Ginnastica Firenze avrà a disposizione un punto dove si potranno effettuare iscrizioni, chiedere informazioni e conoscere meglio uno degli sport più affascinanti e completi.

ginnasticadi Maria Consiglia Grieco

atletiCa Castello sez. CalCio di Matteo Dovellini

L’estate ormai si avvia alla conclusione e a Castel-lo già si lavora per preparare la nuova stagione

sportiva. Settimana scorsa sono iniziati gli allenamenti della prima squadra, la Seconda Categoria che, dopo la promozione dell’an-no scorso, si presenta come una formazione giovane e vogliosa di stupire in un campiona-to che certo non sarà facile affrontare. Nella prima amichevole pre – stagione(in trasferta contro gli Juniores Regionali del Doccia), i ra-gazzi di mister Giovannini si sono imposti con il punteggio di 5-3. Molti spunti positivi, viste le gambe appesantite da una preparazione mol-to professionale per questi giocatori.La Scuola Calcio riprenderà questa in settima-na gli allenamenti, con i consueti ritiri presso Bellaria e Palazzuolo sul Senio, per svolgere in divertimento i primi allenamenti di questi piccoli giocatori. Avremo tempo questa sta-gione per intervistare tutti i protagonisti dell’At-letica Castello, sentendo i loro umori, le loro aspettative ciò che di interessante sapranno

rilasciare ai nostri microfoni. Di certo non mancano le squadre che potranno fare bene quest’anno, tutte at-

tese dalla prova del nove. Intanto una grande novità: da quest’anno sarà possibile tenersi informati su ciò che accade a Castello tramite un nuovo canale di in-formazione mediatica, il “Castello Channel”. Sul sito www.atleticacastello.it sarà possibile, tramite un link, vedere i video che saranno immessi settimana dopo settimana su allenamenti, interviste, partite, azioni più importanti ed eventi che riguardano Ca-stello e tutte le sue squadre. Un motivo in più per non perdersi niente di ciò che accade intorno a que-sta società sportiva, in continua evoluzione. Infine ricordiamo che sarà possibile, per chiunque vorrà provare questa nuova esperienza, profittare del pe-riodo di Scuola Calcio gratuito, che durerà anco-ra per molto presso gli impianti sportivi di Via del Pontormo 88 e di Via Reginaldo Giuliani(palestra e campini in erba sintetica). Per maggiori informazio-ni contattare i recapiti qui sotto.I recapiti Segreteria: via del Pontormo 88, 501441 Firenze, tel. 055-4250989, [email protected] www.societaatleticacastello.it

Castello al Via

Centro Ginnastica Firenze a.s.d. APERTURA ISCRIZIONI DAL 1 SETTEMBRE

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il C. g. Firenze torna in pista

L’istruttrice Lucia Raviglione con alcune ginnaste


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Mi è capitato spesso che ragazzine innamorate del calcio mi abbiano chiesto un consiglio per avere suc-cesso come giornaliste sportive. Di solito suggerivo di fare esperien-za, leggere molti quotidiani e crearsi un proprio stile. Beh, dimenticate tut-to. Dopo che Mediaset Premium ha concesso uno spazio a Sara Carbo-nero, per commentare il calcio spa-gnolo (no, non i calciatori, il calcio...), abbandono tutte le mie convinzioni, e

preparo una nuova serie di consigli. Siate telegeniche. Non intendo cari-ne, o interessanti. Non tipi particolari, che ne so, alla Julia Roberts, Penelo-pe Cruz o Sarah Jessica Parker. In-tendo proprio Barbie, con lineamenti regolari, labbra piene e occhioni blu. Secondo: fidanzatevi con un calcia-tore. Lasciate perdere quelli di squa-dre tipo Bologna o Chievo. Girate tra Milanello, Trigoria, Appiano Gentile e Vinovo. Sono già impegnati? Provate

a dir loro che se scelgono voi avreb-bero l’occasione di finire cliccati un milione di volte su youtube... per tanti questa potrebbe essere la molla che li sponge a lasciare la partner.E una volta acchiappato il calciatore, fatevi notare. Un bacio in diretta tv sarebbe il top, pensate che sia ecces-sivo? Beh, ma non si va su youtube scambiandosi tenerezze tra le mura domestiche! Se riuscite nell’intento, il successo è assicurato.

Potrete lavorare in Italia e all’estero.. siete pessimiste perché non sapete la lingua? Non importa, sbattete gli occhioni e proclamate che quel cana-le tv è meraviglioso, e che lo adorate, basta e avanza. Ah, già... ma forse all’estero non funziona così, forse solo in Italia si preferisce una diva di youtube a una studentessa di giornalismo...okay, dimenticate tutto. Un solo consiglio: cambiate paese.

SEGUE DALLA PRIMA

DECALOGO DELLE ASPIRANTI GIORNALISTEL’Unghiatadi Angela Giulietti

Un gol subìto che non c’era e un predominio che non è stato molto fortunato. E qui veniamo al secon-do aspetto ancora da risolvere per Mihajlovic: la difficoltà ad andare alla conclusione. Gilardino suda, impreca e fatica, spesso è rimasto troppo solo. Gli manca un partner, D’Agostino (mol-to bravo) resta un centrocampista di nuovo prestato al gioco d’attac-co. Vargas a sinistra mostra di ave-re ancora il serbatoio semi-vuoto e Marchionni alterna ottime cose a momenti meno incisivi. Compli-menti a Corvino per l’operazione Cerci (vedrete quanto sarà uti-le nel proseguo del campionato) ma urge il ritorno almeno di Ljajic per non parlare di quello di Mutu. Insomma il primo segnale è stato davvero incoraggiante ma il tecni-co serbo ha bisogno di tempo e del recupero di alcuni dei suoi uomini migliori per dare davvero una svol-ta al rendimento complessivo del-la squadra. Certo che il pari con il Napoli è servito a restituire un po’ di serenità a tutto l’ambiente che pareva, almeno fino a poco tempo fa, adagiato in un clima di attesa preoccupata. La bella prova sul terreno del coraggio della squadra (una prova alla Mihajlovic) ha ri-svegliato la gente che pare essere tornata a chiedere abbonamenti e biglietti. Tutto questo annotando al-cuni elementi fondamentali: con la sosta Mihajlovic avrà la possibilità di recuperare a pieno tutti gli infor-tunati (con l’esclusione di Jovetic) oltre di poter lavorare agli automa-tismi dell’intero gruppo. Il pari (che poteva senza ombra di dubbio es-sere un successo pieno) ha ridato convinzione a tutto l’ambiente, tifosi compresi, e’ anche piaciuto ai Della Valle che hanno dato segnali im-portanti di voler riprendere il proprio posto. Insomma c’è la percezione che dopo quel magro e triste finale della passata stagione, si sia rial-lacciato il ciclo splendido dei primi quattro anni passati con Prandelli. Solo che adesso c’è Mihajlovic e il suo sogno che pare davvero potersi saldare con quello dei fiorentini. Ma nessuno deve abbassare la guardia, l’inizio della stagione rega-la morsi mortali a manca e a destra (guardate la Juve) e consiglia tutti di prendere in seria considerazione anche gli avversari che si chiamano Lecce.

Alessandro Rialti

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Brivido Sportivo 31 agosto

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