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LOTTA ALLA CORRUZIONE. La legislazione italiana e britannica a confronto e le conseguenze per le imprese Ambasciata Inglese – Villa Wolkonsky Roma, 16 febbraio 2011 La corruzione: rischio oggettivo e percezione soggettiva. Politiche di sicurezza e politiche di prevenzione in Italia Maurizio Bortoletti Consigliere del Ministro per la Pubblica Amministrazione e lInnovazione

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It is that of a repressive system extremely efficient, highly appreciated abroad, as indicated, for example, the late Franz-Hermann Bruener, who died recently, former Director-General of the European Anti-Fraud Office (OLAF), with Italy "... has the arsenals of protection and criminal investigation among the most advanced in Europe ..." with "... survey instruments used among the most advanced in the world ... instruments rarely used in most other countries for these types of offenses ..." and with the Police and the Judiciary, for that, "... often envied by their colleagues in other countries ...". With a reflection. The arrest of a robber or a thief or a drug dealer or mafia feeds our confidence in the institutions and in their ability to cope with the problem, while that of a briber, on the contrary, it helps to elevate the levels of mistrust institutional: indeed, we should not forget, for example, that "... a growing number of notified irregularities may be - recalled by Siim Kallas, former Vice President of the European Commission and Commissioner for Administrative Affairs, Audit and Anti-Fraud Office - a good sign that the controls are improved. ... ", ie that the system preventive and repressive work.

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LOTTA  ALLA  CORRUZIONE.  La  legislazione  italiana  e  britannica  a  confronto  e  le  conseguenze  per  le  imprese  Ambasciata  Inglese  –  Villa  Wolkonsky    Roma,  16  febbraio  2011          

La corruzione: rischio oggettivo e percezione soggettiva. Politiche di sicurezza e politiche di prevenzione in Italia

Maurizio Bortoletti Consigliere del Ministro

per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione

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INDICE 1.  La percezione soggettiva.

•  Le “dimensioni” del tema •  La “dittatura delle immagini influenti” •  Vere “bugie” e “false verità”

2.  Il “rischio oggettivo”. •  Le statistiche della delittuosità •  Le statistiche della criminalità •  I dati della Corte dei Conti

3.  Le “verità nascoste”. 4.  Politiche di prevenzione e politiche di sicurezza.

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Le dimensioni del “tema”

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Le dimensioni del “tema”

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La “dittatura delle immagini influenti”. Prof. Giuliano Amato, Accademia dei Lincei, primavera del 2006.

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La “dittatura delle immagini influenti”. Prof. Giuliano Amato, Accademia dei Lincei, primavera del 2006.

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La “dittatura delle immagini influenti”. Prof. Giuliano Amato, Accademia dei Lincei, primavera del 2006.

“… l’analisi delle notizie sulla criminalità proposte dai Tg prime time nel periodo 2005-2009, fornisce – secondo il prof. Ilvo DIAMANTI - alcune indicazioni interessanti: • non esiste correlazione tra l’andamento dei reati denunciati e il numero di notizie sulla criminalità; • esiste, invece, una forte correlazione tra il numero di notizie di reati e la percezione della criminalità, con una situazione che in Italia degrada ulteriormente se analizzata in una prospettiva comparata con altri Paesi europei …. Il Tg1 – come emerge dalla rilevazione dell’Osservatorio di Pavia in relazione alla “notiziabilità” del tema allargata ai principali Tg europei - ha il doppio di notizie del Tg spagnolo e venti volte in più rispetto al telegiornale tedesco;la pagina della criminalità in Italia è costante, l’agenda dei telegiornali francesi, inglesi, tedeschi e spagnoli non rileva la presenza quotidiana di notizie criminali …”.

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Liberal,15 luglio 2010: “Il nostro è un Paese malato, non un malato terminale, ma certamente un malato grave, affetto da una patologia cronica, progressiva e contagiosa, che ne sta minando alla radice le energie fisiche e morali. … anche il chirurgo è malato e forse è più malato degli altri … preda di una rassegnazione debilitante … un cancro ad alta potenzialità distruttiva che stravolge il sistema immunitario del paese … un malato che appare ormai inguaribile, perché soffre di un male che ogni giorno ne mina la fibra. Sembra che non ci siano terapie …”. Senza entrare nel merito, certamente angosciante.

Ma effettivamente,

nell’Italia “culla del diritto” il diritto ci stava così bene da essersi addormentato? (Enio Flaiano).

“Vere bugie” e “false verità”

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Secondo il prof. Paul Ginsborg (V. FOA, P. GINSBORG, Le virtù della Repubblica, Il Saggiatore, Milano, 1997) gli Italiani “… amano follemente il loro paese” ma contemporaneamente “… ne dicono tutto il male possibile …”, così che l’Italia sembra sempre lì lì per staccarsi dall’Europa e precipitare nel Mediterraneo. 3 delle CERTEZZE che hanno popolato il 2010: 1. COSTO DELLA CORRUZIONE DI 60 MILIARDI DI EURO, I FAMOSI “1000 EURO PRO CAPITE, NEONATI COMPRESI”.

2. AUMENTO DELLE DENUNCE PER CORRUZIONE DEL 226% E PER CONCUSSIONE DEL 159%.

3. L’ITALIA DOPO LA ZAMBIA NELL’INDICE 2010 DELLA CORRUZIONE DI TRANSPARENCY.

“Vere bugie” e “false verità”

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PRIMA CERTEZZA : costo della corruzione di 60 miliardi di euro, i famosi “1000 euro pro capite, neonati compresi”. …… con qualche autorevole “addetto ai lavori” che si è spinto ancora più in là, sostenendo che il dato va “…ben oltre la stima di 50-60 miliardi di euro …” e ottenendo uno spazio ancor più ampio sui mezzi di informazione,

PURTROPPO,

LA CIFRA È ATECNICA ed ERRATA, ed è reale solo l’EFFETTO ECO che l’ha resa verosimile.

“Vere bugie” e “false verità”

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PRIMA CERTEZZA : costo della corruzione di 60 miliardi di euro, i famosi “1000 euro pro capite, neonati compresi”.

INFATTI: • la “stima” deriva da un dato contenuto in una ricerca della World Bank, la cd. “Relazione Kauffman” del 2004, che individuava il costo della corruzione nel mondo nel 3% del PIL mondiale; • da qui i 60 miliardi di euro (!), pari al 3% del PIL italiano, cioè un decimo circa del costo della corruzione mondiale stimata - con questo studio dalla World Bank - in $1 Trillion, 700 miliardi di euro dell’epoca.

MA • L’autore della stima ha, però, dimenticato di proseguire la sua lettura fino a dove la stessa World Bank afferma quella che poteva sembrare una banalità. E cioè che "First, as shown clearly by the data, the scale of corruption varies significantly from country to country“. • Il 2 settembre 2010, il Segretario Generale delle Nazioni Unite BAN KI-MOON a VIienna, nel suo intervento in occasione dell’inaugurazione della IACA, l’Accademia internazionale anticorruzione, ha ricordato il dato madre: one trillion dollar quale costo della corruzione mondiale, 700 miliardi di euro.

“Vere bugie” e “false verità”

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PRIMA CERTEZZA : costo della corruzione di 60 miliardi di euro, i famosi “1000 euro pro capite, neonati compresi”.

Come si è più volte INUTILMENTE cercato di rendere patrimonio informativo di TUTTI:

“… come ricordava l’altro giorno il collega De Sena – la notazione è di G. PISANU, Comunicazioni, Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, 2 dicembre 2008 - sull’entità di questo fatturato si conoscono valutazioni diverse, tutte per la verità impressionanti, ma raramente ben documentate….”. ATTENZIONE Tanto più si enfatizza il numero degli illeciti che non viene “misurato”, la parte dell’iceberg che resta sott’acqua, perché sfugge ai diversi sistemi di rilevazione che fotografano la cd. “criminalità registrata”, tanto più risulta facile muoversi lungo altre piste nella quantificazione del “dato reale”, rispetto a quelle che emergono dal dato della criminalità registrata.

“Vere bugie” e “false verità”

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PRIMA CERTEZZA : costo della corruzione di 60 miliardi di euro, i famosi “1000 euro pro capite, neonati compresi”.

Come si è più volte INUTILMENTE cercato di rendere patrimonio informativo di TUTTI:

Le recentissime parole del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon - Remarks to Inaugural Conference of the International Anti-Corruption Academy, Vienna, 2 settembre 2010 - sembrano, però, ancora più significative, di fronte agli sforzi fatti da molti per immaginare e, poi, cosa più importante, per rendere noto a mezzo stampa, il “volume” di tangenti, mazzette e scambio di favori: “… One major handicap is that we don’t know how to measure corruption …” Un profilo di rilevante delicatezza, sul quale ha ritenuto necessario esprimersi recentemente lo stesso Consiglio d’Europa - Press Service fact sheet è consultabile all’indirizzo www.coe.int/greco - evidenziando come “... It is practically impossible to quantify the total cost of corruption because under-the-counter payments are obviously unknown (they were to some extent known until the tax deductibility of corruption-linked expenses was abolished following anti-corruption efforts by the international community in the 1990s)...”.

“Vere bugie” e “false verità”

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PRIMA CERTEZZA : costo della corruzione di 60 miliardi di euro, i famosi “1000 euro pro capite, neonati compresi”.

Come si è più volte INUTILMENTE cercato di rendere patrimonio informativo di TUTTI:

In merito a questo “budgettare” i business criminali e, poi, i mercati sommersi, illegali, grigi o neri, viene rilevato sul piano del metodo, quindi a carattere generale, come gli indicatori relativi ai mercati illegali appaiano molto vulnerabili alle analisi approfondite sulla qualità dei dati, così da venire fino ad oggi frequentemente utilizzati più a fini comunicativi che non a fini analitici veri e propri : … classifiche e stime sono, quindi – ha notato L. CELI, Measuring Organised Crime in Italy – Experiences of the Mezzogiorno Region, intervento al convegno “UE Forum on the Prevention of Organised Crime”, Bruxelles, 7 febbraio 2006 - un’area di analisi che va sicuramente sviluppata, ma che oggi non appare ancora sufficientemente consolidata …”.

“Vere bugie” e “false verità”

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PRIMA CERTEZZA : costo della corruzione di 60 miliardi di euro, i famosi “1000 euro pro capite, neonati compresi”. Come si è più volte INUTILMENTE cercato di rendere patrimonio informativo di TUTTI:

Le poche voci dissonanti vengono schiacciate da una “questione morale” che, costantemente, quasi come un fiume carsico, riemerge nel dibattito politico e sociale e “mette all’indice” coloro che resistono “… alla tentazione di avventurarsi sul rischioso terreno dei paralleli e dei calcoli … custodendo con caparbietà il segreto – come ha ricordato Emanuele Narducci, Processi ai politici nella Roma antica, Laterza, Roma-Bari, 1995 - di questi risultati allegati e non dimostrati, facendo riferimento a parametri noti solo a lui stesso ed eludendo con allegria una serie di evidenti interrogativi….”.

“Vere bugie” e “false verità”

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PRIMA CERTEZZA : costo della corruzione di 60 miliardi di euro, i famosi “1000 euro pro capite, neonati compresi”.

Come si è più volte INUTILMENTE cercato di rendere patrimonio informativo di TUTTI:

Una informazione corretta sul fenomeno sia ritenuta una necessità prima di tutto dagli “addetti ai lavori”, cioè da coloro che sono impegnati nell’azione di repressione della corruzione: una necessità equivalente alla stessa azione di contrasto, secondo il Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, il Generale dei Carabinieri GIRONE, Audizione avanti alle Commissioni I e II Riunite del Senato della Repubblica nell’ambito dell’esame del ddl 2156, 6 luglio 2010 - secondo il quale vi è “… la duplice necessità di neutralizzare adeguatamente le condotte illecite e di garantire una forte trasparenza sul fenomeno, anche per evitare che una amplificazione di dati inesatti possa incidere sull’immagine del Paese e, conseguentemente, sul suo rating in sede internazionale…”.

PURTROPPO …..

“Vere bugie” e “false verità”

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PRIMA CERTEZZA : costo della corruzione di 60 miliardi di euro, i famosi “1000 euro pro capite, neonati compresi”.

PURTROPPO …..

per il paradosso dell’efficienza, un sistema repressivo come quello italiano

che secondo il compianto Franz-Hermann Bruener, già Direttore generale dell’Ufficio anti-frode europeo (O.L.A.F), “… dispone degli arsenali di protezione penale e investigativa tra i più avanzati a livello europeo …”, con “… strumenti di indagine utilizzati tra i più avanzati al mondo … strumenti raramente utilizzati nella maggior parte degli altri Paesi per tali tipi di illeciti …” e con le Forze di Polizia e la Magistratura, per questo, “… spesso invidiati dai colleghi di altri Paesi…”,

…. può diventare penalizzante sotto il profilo della percezione

“Vere bugie” e “false verità”

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PRIMA CERTEZZA : costo della corruzione di 60 miliardi di euro, i famosi “1000 euro pro capite, neonati compresi”.

INFATTI, …..

se il sistema repressivo cattura un ladro o arresta un rapinatore, i cittadini si sentono rassicurati e provano fiducia verso le Istituzioni se lo stesso sistema repressivo indaga un corruttore o arresta un concussore, i cittadini non provano alcuna rassicurazione, piuttosto provano sfiducia verso il sistema

PARADOSSALMENTE

un sistema repressivo NON indipendente e meno efficace ASSICURA minori livelli di sfiducia verso le Istituzioni e una minore percezione soggettiva negativa … come ha ricordato Siim Kallas, già Commissario responsabile per l’amministrazione, l’audit e la lotte antifrode: “… un numero crescente di irregolarità comunicate può essere un buon segnale del fatto che i controlli sono migliorati ….”.

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PRIMA CERTEZZA : costo della corruzione di 60 miliardi di euro, i famosi “1000 euro pro capite, neonati compresi”.

INFATTI, …..

L’Italia, a differenza di altri Paesi sistematicamente considerati a minor “rischio di corruzione”, non ha riportato segnalazioni negative nell’ultima Risoluzione legislativa sulla tutela degli interessi finanziari delle Comunità e la lotta contro la frode del Parlamento europeo del 24 aprile 2009 che si è detto “…profondamente colpito dalla mancanza di disciplina nella segnalazione dei casi da parte degli Stati membri dopo vari anni e ritiene inaccettabile che 6 Stati membri – … - non utilizzino ancora i sistemi di segnalazione per via elettronica, che 14 di essi – situazione che costituisce un problema, in … - non abbiano rispettato i termini per la segnalazione e che alcuni di essi non abbiano classificato i casi di irregolarità segnalati ….”.

Nella giornata "porte aperte" delle Istituzioni comunitarie svoltasi a Bruxelles sabato 8 maggio 2010, l’OLAF ha presentato le Forze di Polizia italiane come un "… modello di polizia europea per il contrasto alle frodi ai danni del bilancio comunitario. L’Italia per troppo tempo all'indice delle statistiche dei paesi a rischio di frode e corruzione, da tempo sta assumendo un nuovo ruolo sulla scena internazionale. Non più Paese della frode, ma quello che con maggiore vigore, maggiori strumenti normativi, maggior numero di mezzi e più spiccata professionalità investigativa e giudiziaria (sia penale che amministrativa) combatte la criminalità finanziaria internazionale ….”.

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SECONDA CERTEZZA : aumento delle denunce per corruzione del 226% e per concussione del 159%

IN REALTA’,

la Relazione del Procuratore Generale della Corte dei Conti in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario a febbraio 2010, dice che una delle 5 Forze di Polizia, la Guardia di Finanza, ha segnalato come la propria attività operativa abbia registrato nel corso del periodo di interesse una simile aumento delle denunce. Il DATO TOTALE delle denunce inoltrate all’Autorità Giudiziaria da parte di tutte le Forze di Polizia è, però, restato, di fatto, IMMUTATO

IN SINTESI,

La Corte dei Conti ha semplicemente posto in evidenza come nel corso del periodo di interesse, INVARIATO IL DATO TOTALE DELLE DENUNCE, la Guardia di Finanza abbia registrato migliori risultati rispetto alle altre Forze di Polizia

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SECONDA CERTEZZA : aumento delle denunce per corruzione del 226% e per concussione del 159%

IN REALTA’,

“Vere bugie” e “false verità”

2004 2005 2006 2007 2008

2009

Delitti registrati 3.403 3.552 5.499 3.368 3.317 3230

Persone denunciate

F M F M F M F M F M

F

M

2.774 9.708 2.914 10.611 5.634 14.342 3.516 10.844 2.918 10.486 3.511 9.367

12.482 13.525 19.976 14.360 13.404 12.878

Fonte : Sistema di Indagine del Ministero dell’Interno.

NOTA METODOLOGICA: sono state considerate le fattispecie p. e p. dagli artt. : 414, 316, 316 bis, 316 ter, 317, 318, 319, 319 ter, 320, 322, 322 bis, 323, 353, 354, 355, 356, 640 bis del codice penale. Pur se evidentemente significativa, la fattispecie p. e p. dall’art. 640, 2°comma, c.p., dedicata a punire la fattispecie aggravata prevista nei casi di consumazione a danno dello Stato, non è stata considerata, in quanto il Sistema di Indagine, nella registrazione delle denunce per l’art. 640 bis cp, prevede tale specificazione quale voce facoltativa lasciata alla discrezionalità dell’operatore.

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SECONDA CERTEZZA : aumento delle denunce per corruzione del 226% e per concussione del 159%

IN REALTA’,

“Vere bugie” e “false verità”

Fonte : Sistema di Indagine del Ministero dell’Interno.

2004 2005 2006 2007 2008

2009

Corruzione (art. 318, 319, 320 cp) 158 126 112 128 140 171

Concussione (art. 317 cp) 138 115 80 130 135 140

Peculato (art. 314 cp) 273 279 243 270 272 330

Abuso d’ufficio (art. 323 cp) 1016 1051 935 1097 1.134 1.099

Truffa per il conseguimento … ( art.640 bis cp) 824 893 2.725 778 737 747

Indebita percezione (art. 316 ter cp) 462 598 858 393 334 230

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TERZA CERTEZZA : l’Italia dopo la Zambia nell’indice 2010 della corruzione di Transparency

“Vere bugie” e “false verità”

da REPUBBLICA.IT del 26 ottobre 2010 L'Ocse: "Classifiche poco attendibili,possono produrre danni" L'organizzazione lancia l'allarme sul rapporto di Transparency International: "Metodologia poco chiara e viziata da pregiudizi, ma i risultati vengono usati da chi decide gli aiuti internazionali" di CARLO CLERICETTI ROMA - Era stato lanciato addirittura un allarme preventivo: con una mail inviata ieri un dipartimento dell'Ocse ha diffuso uno studio, "Measuring governance", in cui avvertiva di prendere con le molle la classifica del rapporto di Transparency International. Senza entrare nel merito della discussione sull'importanza di questo o altri indicatori internazionali sulla governance

- si dice nella mail - gli autori dello studio Ocse mettono in guardia i potenziali utenti del rapporto, invitandoli caldamente ad essere più attenti nell'esame dei reali contenuti e alla precisione di tutti i sistemi di classifiche della governance e di usare più cautela su come utilizzarli". I punteggi forniti da questi sistemi, continuano i ricercatori, sono spesso meno accurati di quanto molti utenti sembrino pensare, e per di più la loro costruzione risente di pregiudizi dei quali gli utilizzatori sono spesso ignari. Lo studio Ocse analizza puntigliosamente le metodologie usate e l'attendibilità di questi studi ne esce a pezzi. L'allarme Ocse, dunque, va preso molto sul serio. Queste classifiche possono sembrare una sorta di gioco di società, ma in effetti i danni che possono produrre sono reali e, come sempre, pesano sui più deboli.

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TERZA CERTEZZA : l’Italia dopo la Zambia nell’indice 2010 della corruzione di Transparency

“Vere bugie” e “false verità”

NESSUNO DICE A VOCE ALTA – tranne la presidente Brassiolo qui presente - che L’INDICE DI PERCEZIONE (CPI), comunicato annualmente da Transparency International: 1.   NON è una misurazione del livello di corruzione di un Paese, 2.   NON consente di stilare classifiche e graduatorie: la stessa Transparency afferma – in Transparency

International, Università di Passau (2008), The Methodology of the Corruption Perceptions Index 2008 - che “… una graduatoria di Paesi può facilmente essere erroneamente interpretata come una misura assolutamente precisa delle performance di un dato paese. Questo non è affatto vero….”;

3.   NESSUNO dice che la stessa Transparency segnala una INTRINSECA IMPRECISIONE del suo Indice: “…Sin dalla sua prima pubblicazione nel 1995, TI ha fornito i dati relativi alla deviazione standard e al numero delle fonti utilizzate per la costruzione dell’indice. Queste informazioni servono per evidenziare che vi è una intrinseca imprecisione. Inoltre viene fornita l’informazione del range tra il valore più basso/più alto.…”, con l’Italia che fa segnare una deviazione standard tra le più elevate, superiore a 1, chiaro indicatore di un sostanziale disaccordo tra le diverse fonti e, quindi, una significativa imprecisione della misurazione;

4.   NESSUNO dice che nel 2009, è stato calcolato con modalità diverse, da un ente di ricerca diverso, con le 6 (!) rilevazioni sull’Italia che sono state richieste SOLO a 4 enti diversi: Economic Intelligence Unit, Global Insights, IMD International, World Economic Forum’s Global Competitiveness

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TERZA CERTEZZA : l’Italia dopo la Zambia nell’indice 2010 della corruzione di Transparency

“Vere bugie” e “false verità”

NESSUNO DICE A VOCE ALTA – tranne la presidente Brassiolo qui presente - che L’INDICE DI PERCEZIONE (CPI), comunicato annualmente da Transparency International:

5.   che si evoca il nomen “corruzione”, ma non si fa riferimento alle condotte che in Italia integrano le fattispecie

penali di corruzione e concussione, bensì a un universo molto più ampio, tenuto conto che per Transparency International il CPI misura la percezione del “…misuse of public power for private benefit …” per la nota metodologica del CPI 2008, analoga a quella contenuta nello stesso documento relativo al CPI 2006: “…as the abuse of public office for private gain …”. Ciò che Transparency definisce corruzione, nell’Ordinamento Giuridico italiano corrisponde, in realtà, al risultato della “somma” di corruzione, concussione e abuso d’ufficio, di cui all’art. 323 c.p., un universo statistico estremamente più vasto.

6.   che il punteggio medio registrato dall’Italia degrada progressivamente e parallelamente alla graduale riduzione del numero di sources utilizzate: dalle 10 surveys utilizzate per il CPI 2004, che aiutano evidentemente a raffinare il dato soprattutto in presenza di rilevanti squilibri tra le diverse aree del Paese, si è passati alle 4 del CPI 2009, tenuto conto che due delle sei indicate nella Nota Metodologica fanno riferimento alla stessa fonte e a due anni successivi.

La nota metodologia al CPI 2006 precisa, infatti, che “…The reliability of the CPI differs, however, across countries. Countries with a high number of sources and small differences in the evaluations provided by the sources (indicated by a narrow confidence range) convey greater reliability in terms of their score and ranking; the converse is also the case….”.

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TERZA CERTEZZA : l’Italia dopo la Zambia nell’indice 2010 della corruzione di Transparency

“Vere bugie” e “false verità”

NESSUNO DICE che L’INDICE DI PERCEZIONE (CPI), comunicato annualmente da Transparency International:

7.   comprende tra le sue fonti il Control of Corruption della World Bank che fornisce un risultato

DIVERSO e POSITIVO per l’Italia.

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TERZA CERTEZZA : l’Italia dopo la Zambia nell’indice 2010 della corruzione di Transparency

“Vere bugie” e “false verità”

NESSUNO DICE che L’INDICE DI PERCEZIONE (CPI), comunicato annualmente da Transparency International:

8.   comprende tra le sue fonti l’IMD, l’Institute for Management Development, il cui World Competitiveness Year Book presenta una Overall Performance Italy 2010 che fornisce un risultato DIVERSO e POSITIVO per l’Italia.

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Country Forecast July 2010 © The Economist Intelligence Unit Limited 2010

Italy: Indicator scores in the business rankings model

a Out of 18 countries: Austria, Belgium, Cyprus, Denmark, Finland, France, Germany, Greece, Ireland, Italy, Netherlands, Norway, Portugal, Spain, Sweden, Switzerland, Turkey and the UK.

Note. A single asterisk (*) denotes scores based on quantitative indicators. Indicators with a double asterisk (**) are partly based on data. All other indicators are qualitative in nature.

ItalyRegionalaveragea Italy

Regionalaveragea

2005-09 2010-14

Political environment

1. Risk of armed conflict 5 4.4 5 4.5

2. Risk of social unrest 4 4.3 4 3.7

3. Constitutional mechanisms for the orderly transfer of power 5 4.8 5 4.8

4. Government and opposition 4 4.4 3 4.3

5. Threat of politically motivated violence 4 4.1 4 4.1

6. International disputes or tensions 5 4.3 5 4.3

7. Government policy towards business 3 3.9 3 3.8

8. Effectiveness of political system in policy formulation and execution 3 3.8 2 3.4

9. Quality of the bureaucracy 3 3.7 3 3.7

10. Transparency and fairness of legal system 3 4.0 3 4.0

11. Efficiency of legal system 2 4.2 2 4.2

12. Corruption 3 4.1 3 4.1

13. Impact of crime 2 4.1 2 4.1

TERZA CERTEZZA : l’Italia dopo la Zambia nell’indice 2010 della corruzione di Transparency

“Vere bugie” e “false verità”

NESSUNO DICE che L’INDICE DI PERCEZIONE (CPI), comunicato annualmente da Transparency International:

9.   comprende tra le sue fonti l’Economist Intelligenge Unit, il cui Country Report sull’Italia segnala una sostanziale situazione di stabilità.

Country Forecast July 2010 © The Economist Intelligence Unit Limited 2010

Italy:

Country Forecast July 2010

Italy

Editor: Robert O'Daly

Editorial closing date: 22nd July 2010

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TERZA CERTEZZA : l’Italia dopo la Zambia nell’indice 2010 della corruzione di Transparency

“Vere bugie” e “false verità”

NESSUNO DICE che l’Italia registra un disallineamento estremamente significativo tra percezione e realtà, come rilevato dalla GALLUP, nella CITIZENS’ PERCEPTIONS OF FRAUD AND THE FIGHT AGAINST FRAUD IN THE EU 27 , indagine richiesta dall’European Anti-Fraud Office e realizzata dalla Gallup Organization ( consultabile su http://ec.europa.eu ).

Percezione della estensione della corruzione o di altri illeciti nella pubblica amministrazione nazionale.

Cittadini che dichiarano di aver ricevuto la richiesta di una tangente negli ultimi 12 mesi.

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TERZA CERTEZZA : l’Italia dopo la Zambia nell’indice 2010 della corruzione di Transparency

“Vere bugie” e “false verità”

NESSUNO DICE che una recente ricerca commissionata dalla UE all’Università di Goteborg, in tema di Quality of Government , abbia evidenziata per l’Italia una situazione che NON rende rappresentativa della situazione la MEDIANA.

ECCO L’ERRORE: La mediana NON è rappresentativa

della reale situazione del Paese

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Fonte : Sistema di Indagine del Ministero dell’Interno.

Le denunce per la violazione degli artt. 640 bis e 316 ter c.p. sono: •  nel 2004, 1.276 sui 3.403 delitti totali registrati, il 38 % ; •  nel 2005, 1.491 sui 3.552, il 42 %; •  nel 2006, 3.583 sui 5.449, il 66 %: •  nel 2007, 1.171 sui 3.368, il 35 %, •  nel 2008, 1.071 sui 3.317, il 32%, •  nel 2009, 873 sui 2946, il 29,6%.

Le statistiche della delittuosità

2004 2005 2006 2007 2008

2009

Corruzione (art. 318, 319, 320 cp) 158 126 112 128 140 171

Concussione (art. 317 cp) 138 115 80 130 135 140

Peculato (art. 314 cp) 273 279 243 270 272 330

Abuso d’ufficio (art. 323 cp) 1016 1051 935 1097 1.134 1.099

Truffa per il conseguimento … ( art.640 bis cp) 824 893 2.725 778 737 747

Indebita percezione (art. 316 ter cp) 462 598 858 393 334 230

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Le statistiche della delittuosità

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Le statistiche della delittuosità rese disponibili dal Ministero dell’Interno sono l’unica fonte ufficiale circa i reati e le persone denunciate da tutte le Forze di Polizia, comprese Polizia Penitenziaria, Direzione investigativa antimafia, Corpo Forestale dello Stato e, indirettamente, Corpi di polizia locali e Capitanerie di Porto.

Si tratta di una delle due novità estremamente rilevanti introdotte nel 2004, quando il Sistema di

Indagine, più noto con il suo acronimo SDI, sostituì il cd. modello 165 attraverso il quale dal 1955 gli organismi periferici di sole 3 Forze di Polizia - Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza - trasmettevano all’Istat le denunce per tutti i delitti previsti dal codice penale, compendiate in informative trasmesse all’Autorità Giudiziaria.

L’altra rilevante innovazione è stata quella della registrazione:

1.  di “fatti”, cioè di tutti gli avvenimenti d’interesse per le Forze di polizia, che a loro volta si distinguono in reati ed eventi non sanzionati penalmente,

2.  di “provvedimenti”, cioè atti formali emessi dalle autorità competenti nei confronti di soggetti od oggetti coinvolti in uno specifico reato o evento.

Le statistiche della delittuosità

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Il numero dei reati registrati rappresenta solo una parte di quelli effettivamente consumati: le statistiche della delittuosità e della criminalità fotografano, quindi, quella che possiamo definire “criminalità apparente” o registrata, considerato che la rilevazione non “percepisce”, per diverse ragioni, un numero più o meno rilevante di reati che compongono il sommerso della criminalità, il cd. numero oscuro: • varia sensibilmente da reato a reato, e anche all’interno della stessa tipologia delittuosa; • è pari a zero per i furti di beni mobili registrati o quelli coperti da assicurazione ( auto e moto), • è elevatissimo nel caso di furti di beni di modico valore.

In tema di reati contro la PA, in particolare, emerge una ulteriore difficoltà nella misurazione del dato: questi delitti sono in larga parte “reati senza vittima”, caratterizzati cioè dal fatto che manca il tipico vettore della denuncia, nel senso che non vi è una vittima, persona fisica o giuridica, che, quale soggetto passivo, può presentare una denuncia alle Forze di Polizia, facilitando, quindi, la rilevazione e l’intervento sulla condotta criminale.

E’ evidente, con immediatezza, che tanto più si enfatizza questo “dato nascosto”, tanto più risulta facile muoversi lungo altre piste rispetto a quelle che emergono dall’analisi del dato statistico.

Le statistiche della delittuosità

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2006   2007   2008  

M   F   Tot   M   F   Tot   M   F   Tot  

indebita  percezione  (art.  316  ter  cp)  

•  inizio  azione  penale   288   111   399   242   104   346   176   61   237  

•  condannate   n.d.   n.d.   n.d.   113   63   176   84   49   133  

truffa  per    il  conseguimento  …  (art.640  bis  cp)  

•  inizio  azione  penale   1.764   398   2.162   1.894   555   2.449   1.762   622   2.384  

•  condannate   n.d.   n.d.   n.d.   242   94   336   220   120   340  

Principali reati contro la P.A. Violazioni p. e p. dagli artt. 316 ter e 640 bis cp. Persone per le quali è iniziata l’azione penale e condannate con sentenza irrevocabile, per genere. Periodo “2006 – 2008”.

Le statistiche della criminalità

Fonte: ISTAT, Rilevazione dei delitti denunciati per cui è iniziata l’azione penale e sui condannati con sentenza irrevocabile, ottobre 2010. Secondo la nota ISTAT che li ha forniti: “…si tratta di dati provvisori, non comprendono i delitti denunciati nel Distretto di Torino, non sono comparabili con quelli elaborati precedentemente all’anno 2006 per le importanti modifiche metodologiche apportate….”.

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Principali reati contro la P.A. Persone per le quali è iniziata l’azione penale e condannate con sentenza irrevocabile, per genere, per i reati di concussione e per corruzione. Periodo “2006 – 2008”.

Le statistiche della criminalità

Fonte: ISTAT, Rilevazione dei delitti denunciati per cui è iniziata l’azione penale e sui condannati con sentenza irrevocabile, ottobre 2010. Secondo la nota ISTAT che li ha forniti: “…si tratta di dati provvisori, non comprendono i delitti denunciati nel Distretto di Torino, non sono comparabili con quelli elaborati precedentemente all’anno 2006 per le importanti modifiche metodologiche apportate….”. Il dato più ampio reso disponibile dall’Istat, rispetto a quello fin qui esaminato delle 3 fattispecie considerate nella lettura delle statistiche della delittuosità (artt. 318, 319, 320 cp): l’utilizzato “corruzione complessivo - artt. 318, 319, 319 ter, 320, 322, 322 bis cp” ricomprende, infatti, anche l’istigazione , la corruzione in atti giudiziari, il peculato di membri delle Comunità Europee.

2006   2007   2008  

M   F   Tot   M   F   Tot   M   F   Tot  

concussione  (art.  317  cp)  

•  inizio  azione  penale   267   16   283   327   20   347   365   22   387  

•  condannate   n.d.   n.d.   n.d.   99   2   101   72   6   78  

Corruzione  complessivo  

•  inizio  azione  penale   1.030   181   1.211   1.246   157   1.403   1.056   133   1.189  

•  condannate   n.d.   n.d.   n.d.   212   28   240   191   28   217  

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IMPORTI DELLE CITAZIONI IN GIUDIZIO DELLE PROCURE REGIONALI, PER TIPOLOGIA DI EVENTO DANNOSO. ANNO 2008.

€ 57.607.164,42

€ 1.386.038.981,65

€ 36.859.370,20€ 139.297.932,34

€ 578.637,80 € 394.505,17

€ 69.013.083,11

€ 1,00

€ 10.000,00

€ 100.000.000,00

€ 1.000.000.000.000,00

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Fonte : allegato V alla Relazione scritta del Procuratore generale, cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario, Adunanza dell’11 febbraio 2009.

I l “problema corruz ione” , seppure considerato insieme ad altri reati contro la P.A., pesa il 4% del totale degli importi delle citazioni in I grado: i 69 Meuro del 2008 restano stazionari nel 2009 E’ chiarissima l’importanza del d a t o r e l a t i v o a l l a maladministration: l’82% degli importi fa riferimento a questa macroarea. Quasi il 10% invece fa riferimento a reati che hanno inciso sulla corretta allocazione di fondi e finanziamenti pubblici, nazionali e c o m u n i t a r i c o m m e s s i d a CHIUQUE.

I dati della Corte dei Conti

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maggio 2010: l’approvazione di disposizioni urgenti tributarie e finanziarie in materia di contrasto alle frodi fiscali internazionali e nazionali operate, tra l'altro, nella forma dei cosiddetti «caroselli» e «cartiere», luglio 2010, l’approvazione, unico Paese del G20, nella manovra anticrisi estiva di uno stanziamento dedicato di 2 Meuro per interventi di prevenzione della corruzione. agosto 2010, l’approvazione del Piano straordinario contro le mafie, che contiene pervasive misure per il contrasto alla infiltrazione della criminalità nell’economia legale e nella Pubblica Amministrazione; settembre 2010, in Senato, il Relatore di maggioranza del disegno di legge anticorruzione deposita un emendamento per introdurre quelle misure preventive che a livello internazionali sono considerate un efficace antidoto alla corruzione: whistleblowing, cioè la tutela del dipendente che segnala abusi; conflitti di interesse e controlli su consulenze/incarichi; revolving doors, per limitare le riassunzioni “interessate” alla fine del servizio pubblico; settembre 2010, in Senato, l’approvazione del disegno di legge di ratifica della Convenzione del Consiglio d’Europa contro la corruzione civile firmata nel (!) 1997.

Le “verità nascoste”

Bad news are good news, ma … alcuni silenzi sul piano nazionale

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Le “verità nascoste”

Bad news are good news, ma … alcuni silenzi sul piano nazionale Infine, la recente Sentenza della Suprema Corte di Cassazione, la n. 42701 del 30

settembre 2010 (depositata il 1° dicembre 2010), che ha riconosciuto l’operatività, in tema di responsabilità da reato degli enti, della applicazione alla persona giuridica delle misure cautelari interdittive anche qualora il reato presupposto sia quello di corruzione internazionale di cui all’art. 322 bis cod. pen..

La Suprema Corte ha evidenziato come si debba, poi, verificare in concreto l’effettiva possibilità di applicare tali misure senza che ciò comporti, seppure solo nella fase esecutiva, il coinvolgimento degli organismi di uno Stato estero sul quale il giudice italiano non ha giurisdizione, va evidenziato come il “sistema italiano di contrasto alla corruzione” si sia ulteriormente rafforzato con tale importante decisione.

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Bad news are good news, ma … alcuni silenzi sul piano internazionale Transparency International nel Progress Report on OECD Convention Enforcement,

in materia di implementazione degli strumenti e Convenzioni contro la corruzione ha collocato l’Italia tra i Paesi Active Enforcement insieme a Denmark, Germany, Norway, Switzerland, United Kingdom and United States.

Le “verità nascoste”

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1.  Tra le aziende analizzate la media è di 17 punti su 50. 2.  L’Italia si posiziona sopra la media mondiale davanti a

Paesi come Germania, Svezia, Francia, Belgio.

TRAC - Transparency in Reporting on Anti-Corruption

Le “verità nascoste”

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Le “verità nascoste”

Secondo il Global Enforcement Report 2010 di Trace Anti Bribery Compliance Solutions (consultabile all’indirizzo: AA.VV., Global Enforcement Report 2010, TRACE Anti Bribery Compliance Solutions, consultabile all’indirizzo www.secure.trace international.org/Default.asp?), l’Italia è al terzo posto nel mondo, dopo Stati Uniti e Korea del Sud nei risultati conseguiti dal nostro sistema repressivo nel perseguire – tra il 1977 e il giugno 2010 - i tentativi di corruzione di pubblici ufficiali italiani da parte di imprese straniere.

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Global Integrity Report 2008 (consultabile all’indirizzo www.report.globalintegrity.org/Italy/2008).

Il Report annuale di Global Integrity - organizzazione indipendente

e no-profit di Washington, nata nel 1999 come Centro per l’integrità pubblica grazie ad un gruppo di giornalisti e ricercatori, - è l’esito di una metodologia di ricerca che è considerata una best practice dalla World Bank:

1.  il risultato finale di 79 su 100, subito dopo il Canada che ha raggiunto 80 su 100 e prima della Francia che nell’ultimo assessment del 2007 ha conseguito 78 su 100, colloca l’Italia al confine della fascia nella quale sono censiti i Paesi che presentano un impegno “strong” riguardo al tema dell’integrità e dell’anticorruzione;

2.  le aree sulle quali viene indicata la necessità di intervenire, sono :

a. la Judicial Accountabilty (voce III-3: very weak), b. le misure in materia di whistleblowing (voce IV-2: very weak), c. la funzionalità della PA (categoria IV: very weak), d. il finanziamento politico (voce II-3: very weak).

Le “verità nascoste”

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Politiche di prevenzione e politiche di sicurezza

1.  Le politiche di sicurezza dovrebbero indirizzarsi alla tutela dei cittadini dalla percezione di insicurezza, sia questa collegata o meno alla presenza di fenomeni criminali e di inciviltà.

2.  Le politiche di prevenzione sono dirette ad impedire che vengano commessi reati e dovrebbero quindi tutelare i cittadini dal rischio oggettivo di essere vittime di eventi criminosi o di atti di inciviltà.

3.  Distinzione da ricollegare alla differenza - ormai ampiamente condivisa, tra rischio oggettivo e percezione soggettiva, tra bisogno di sicurezza e domanda di tutela che ne consegue:

1.  le politiche di prevenzione intervengono su una situazione di oggettiva esposizione al rischio,

2.  le politiche di sicurezza si rivolgono soprattutto alla percezione di insicurezza non fondata oggettivamente su una minaccia di criminalità: sono una risposta più globale rispetto alle strategie preventive.

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Politiche di prevenzione e politiche di sicurezza

LA NUOVA PREVENZIONE Un intervento che ha l'obiettivo di eliminare o ridurre la frequenza di determinati

comportamenti - siano essi qualificati o meno come criminali - ricorrendo a soluzioni diverse da quelle offerte dal sistema penale: non si tratta della prevenzione della criminalità intesa come scopo della pena.

In particolare, appaiono strategiche le azioni di prevenzione situazionale: misure

indirizzate direttamente agli effetti dei fenomeni criminali e al contesto in cui si verificano e intendono soprattutto:

1.  ridurre le opportunità; 2.  rendere più difficile consumare un reato, 3.  rendere inutile averlo perpetrato.

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Politiche di prevenzione e politiche di sicurezza

1.  La scelta del dlgs 150 del 27 ottobre 2009 •  Meritocrazia •  Integrità •  Efficienza •  Responsabilità dirigenziale

2.  La class action pubblica 3.  La semplificazione amministrativa per ridurre gli spazi di discrezionalità

cattiva 4.  L’innovazione e la digitalizaizone della PA. In particolare:

•  Il Codice della Amministrazione digitale •  La Giustizia digitale •  Il certificato medico on line •  La ricetta on line •  Il concorso per le assunzioni “Vinca il migliore”: assunti 534

selezionati su 112mila domande in 10 mesi (febbraio – dicembre 2010)

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Grazie per l’attenzione

Maurizio Bortoletti telefono : 0668997552 [email protected]