Bortoletti, contrasto alla corruzione, consiglio d'europa, messina, 7 maggio 2010

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LA LOTTA CONTRO LA CORRUZIONE A LIVELLO LOCALE E REGIONALE Messina, 7 maggio 2010 Qualche riflessione a margine del tema. Maurizio Bortoletti Consigliere del Ministro per la Pubblica Amministrazione e lInnovazione

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Un’Italia che, tra l’altro, non è messa bene in tema di percezione. L’Indice di percezione di Transparency ci ha visto quest’anno ottenere un punteggio inferiore a quello del Rwanda. Da tempo, almeno da quando il prof. Johann Lambsdorff, che lo ha inventato, ha abbandonato Transparency International evidenziando come vi fosse la necessità di superare tale Indice non più rappresentativo, si è aperto un ampio dibattito tra le “persone per bene” che vogliono misurare la percezione e informare correttamente sulla percezione.
Mentre tale lavoro prosegue, uno studio dell’OCSE di qualche giorno fa ha certificato, di fatto, la morte di questo Indice tenuto in vita artificialmente dal settembre 2009: come racconta Carlo Clericetti, “L'Ocse: Classifiche poco attendibili,possono produrre danni",su Repubblica.it del 26 ottobre 2010, lo studio "Measuring governance" “… analizza puntigliosamente le metodologie usate e l'attendibilità di questi studi ne esce a pezzi….”.
Una informazione precisa, chiara, utile, serve a tutti. Speriamo che Transparency International, anche con l’aiuto del capitolo italiano, che ha idee molto chiare grazie ai risultati di un’altra ricerca sulla “Quality of Government” commissionata dalla UE all’Università di Goterborg, concluda in tempi rapidi il fine tuning della metodologia.An Italy that, inter alia, is not put well in terms of perception. The Perceptions Index of Transparency saw us this year to get a score lower than that of Rwanda. For a long time, at least since the prof. Johann Lambsdorff, who invented it, he abandoned Transparency International highlighting that there was the need to overcome such Index is no longer representative, has opened a wide debate between the "good people" who want to measure the perception and properly inform the perception. While this work continues, an OECD study of a few days ago has certified, in fact, the death of this index kept alive artificially by September 2009: as told by Charles Clericetti, "The OECD: Rankings unreliable, they can cause damage "Repubblica.it on 26 October 2010, the study" Measuring governance "" ... meticulously analyzes the methodologies used and the reliability of these studies comes out in pieces. ... ". Information a precise, clear, useful, needed at all. Hopefully Transparency International, also with the help of the Italian chapter, which has very clear ideas thanks to the results of another study on "Quality of Government" commissioned by the EU at the University of Goterborg, conclude quickly the fine tuning of the methodology.

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LA LOTTA CONTRO LA CORRUZIONE A LIVELLO LOCALE E REGIONALE

Messina, 7 maggio 2010

Qualche riflessione a margine del tema.

Maurizio Bortoletti Consigliere del Ministro

per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione

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Le dimensioni del “tema”

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Le tante “declinazioni” del “tema”.

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Un “tema” conosciuto

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Alcuni dati, ufficiali: le statistiche della delittuosità

2004 2005 2006 2007 2008

I sem. 2009

Delitti registrati 3.403 3.552 5.499 3.368 3.317 1372

Persone denunciate

F M F M F M F M F M F M 2.774 9.708 2.914 10.611 5.634 14.342 3.516 10.844 2.918 10.486 1638 3936

12.482 13.525 19.976 14.360 13.404 5574

Fonte : Sistema di Indagine del Ministero dell’Interno.

Dato ITALIA

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2004 2005 2006 2007 2008 I sem.2009

Corruzione (art. 318, 319, 320 cp) 158 126 112 128 140 44 Concussione (art. 317 cp) 138 115 80 130 135 58

Peculato (art. 314 cp) 273 279 243 270 272 133 Abuso d’ufficio (art. 323 cp) 1016 1051 935 1097 1134 475

Truffa per il conseguimento ( art.640 bis cp) e indebita percezione (art. 316 ter cp) 1286 1491 3583 1177 1071 435

DENUNCE PER REATI CONTRO LA P.A., PER TIPOLOGIA DI REATO

Le denunce per la violazione degli artt. 640 bis e 316 ter c.p. sono: •  nel 2004, 1.276 sui 3.403 delitti totali registrati, il 38 % ; •  nel 2005, 1.491 sui 3.552, il 42 %; •  nel 2006, 3.583 sui 5.449, il 66 %: •  nel 2007, 1.171 sui 3.368, il 35 %, •  nel 2008, 1.071 sui 3.317, il 32%, •  nel I semestre del 2009, 435 sui 1372, il 31,7%.

948

121 104

Dati TOTALI 2009 non ufficiali

Fonte : Sistema di Indagine del Ministero dell’Interno.

Alcuni dati, ufficiali: le statistiche della delittuosità

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Le CAUTELE nella lettura del “tema”

Il numero dei reati registrati rappresenta solo una parte di quelli effettivamente consumati: le statistiche della delittuosità e della criminalità fotografano, quindi, quella che possiamo definire “criminalità apparente” o registrata, considerato che la rilevazione non “percepisce”, per diverse ragioni, un numero più o meno rilevante di reati che compongono il sommerso della criminalità, il cd. numero oscuro: • varia sensibilmente da reato a reato, e anche all’interno della stessa tipologia delittuosa; • è pari a zero per i furti di beni mobili registrati o quelli coperti da assicurazione ( auto e moto), • è elevatissimo nel caso di furti di beni di modico valore.

In tema di reati contro la PA, in particolare, emerge una ulteriore difficoltà nella misurazione del dato: questi delitti sono in larga parte “reati senza vittima”, caratterizzati cioè dal fatto che manca il tipico vettore della denuncia, nel senso che non vi è una vittima, persona fisica o giuridica, che, quale soggetto passivo, può presentare una denuncia alle Forze di Polizia, facilitando, quindi, la rilevazione e l’intervento sulla condotta criminale.

E’ evidente, con immediatezza, che tanto più si enfatizza questo “dato nascosto”, tanto più risulta facile muoversi lungo altre piste rispetto a quelle che emergono dall’analisi del dato statistico.

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568

290246

113159

103 96130 111125 109

84

0

100

200

300

400

500

600

2004 2005 2006

Corruzione

Concussione

Istigazione alla Corruzione

Abuso d'Ufficio

Fonte : Istat. Nei dati forniti dall’Istat, e qui pubblicati, vi è l’indicazione dell’assenza dalla rilevazione di quelli relativi al Distretto di Torino.

Altri dati, ufficiali: le statistiche giudiziarie

Relativamente al delitto d i A B U S O D’UFFICIO, norma residuale e di chiusura del sistema, emerge il “costo” annuale per il Paese, in termini di risorse finanziarie ed umane impiegate, tra il r i levante numero di denunce che emerge dall’attività delle Forze di Polizia e il numero di condanne.

Numero di persone condannate.

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La mappatura della corruzione: dati dalla Corte dei Conti

IMPORTI DELLE CITAZIONI IN GIUDIZIO DELLE PROCURE REGIONALI, PER TIPOLOGIA DI EVENTO DANNOSO. ANNO 2008.

€ 57.607.164,42

€ 1.386.038.981,65

€ 36.859.370,20€ 139.297.932,34

€ 578.637,80 € 394.505,17

€ 69.013.083,11

€ 1,00

€ 10.000,00

€ 100.000.000,00

€ 1.000.000.000.000,00

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Fonte : allegato V alla Relazione scritta del Procuratore generale, cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario, Adunanza dell’11 febbraio 2009.

Il “problema corruzione”, seppure considerato insieme ad altri reati contro la P.A., pesa il 4% del totale degli importi delle citazioni in I grado: i 69 Meuro del 2008 restano stazionari nel 2009 E’ chiarissima l’importanza del dato relativo alla maladministration: l’82% degli importi fa riferimento a questa macroarea. Quasi il 10% invece fa riferimento a reati che hanno inc iso sul la corre t ta allocazione di fondi e finanziamenti pubbl ic i , nazional i e comunitar i commessi da CHIUQUE.

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Le dimensioni del “tema” : la Relazione 2010 del Procuratore Generale della Corte dei Conti

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1.   non utilizza l’unico strumento completo e ufficiale, le statistiche della delittuosità; 2.  comunica che la Guardia di Finanza ha segnalato un aumento del 229% e del 153% dei fatti

di corruzione e concussione, senza completare l’informazione con la sostanziale stabilità registrata dalle statistiche della delittuosità che comprendono anche il dato della Guardia di Finanza;

3.   paragona un dato pluriennale, quello delle statistiche della delittuosità per il periodo “2004-Isemestre 2009” riportate a pagina 58 della Relazione del novembre 2009 del SAeT (consultabile all’indirizzo anticorruzione.it), con quello annuale proveniente dalla somma di quelli comunicati dalle 3 Forze di Polizia (2.154 casi = 221 + 219 + 1714)

4.  non evidenzia come vi sia stata una diminuzione del 32% del numero delle sentenze di I grado in materia di responsabilità per “corruzione e concussione”: dalle 185 del 2009 (il 14,5% del totale) alle 126 del 2010 (l’11,7%), come risulta dalle Tabelle in appendice alle due Relazioni.

Le dimensioni del “tema” : la Relazione 2010 del Procuratore Generale della Corte dei Conti

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Molta confusione a danno del Paese

Il tema della corruzione è evocativo ed eclatante, ed è naturale utilizzarlo con termini quali “allarme” ed “emergenza”, alimentando una nebbia nella quale NESSUNO distingue tra: 1.  l’infedeltà del dipendente pubblico, che è alla base di gravi delitti (corruzione, concussione e

peculato), 2.  la cattiva amministrazione (la cd. maladministration), l’inefficienza della PA, 3.  la congerie di condotte criminali tentate o consumate da chi, il più delle volte privato

cittadino, ha scambiato la Pubblica Amministrazione, disattenta e indifesa, per un bancomat senza plafond.

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Confusione lessicale 43esimo RAPPORTO CENSIS sulla situazione del Paese (dicembre 2009)

“… Pubblica Amministrazione in terra criminale. Dal 2004 al 2008 sono pervenute alle Forze dell’ordine 19.019 denunce per reati legati alla corruzione della Pa: il 42,2% concentrato nelle quattro regioni del Sud più interessate da fenomeni di criminalità organizzata ….”.

In realtà, le 19.019 denunce riguardano tutti i reati contro la PA. Di questi: 1.  il 40% sono reati predatori commessi da CHIUNQUE finalizzati ad acquisire fondi,

finanziamenti e contributi pubblici;

2.  il 40% sono “abusi d’ufficio”, p. e p. dall’art. 323 c.p., dove non c’è alcuna infedeltà del dipendente pubblico;

3.  corruzione e concussione sono circa il 10% del dato segnalato

Molta confusione a danno del Paese

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Molta confusione, e qualche silenzio, a danno del Paese

Confusione strumentale (dal CPI di Trasnsparency International)

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Molta confusione, e qualche silenzio, a danno del Paese

Confusione strumentale (dal CPI di Trasnsparency International)

L’INDICE DI PERCEZIONE (CPI) comunicato annualmente da Transparency International:

1.   NON è una misurazione del livello di corruzione di un Paese, 2.   NON consente di stilare classifiche e graduatorie; 3.   NESSUNO dice che la stessa Transparency segnala una

INTRINSECA IMPRECISIONE del suo Indice : “… la deviazione standard e il numero delle fonti utilizzate per la costruzione dell’indice. Queste informazioni servono per evidenziare che vi è una intrinseca imprecisione. Inoltre viene fornita l’informazione del range tra il valore più basso/più alto.…”, con l’Italia che fa segnare abitualmente una deviazione standard tra le più elevate, chiaro indicatore di un sostanziale disaccordo tra le diverse fonti e, quindi, una significativa imprecisione della misurazione;

4.  nel 2009, è stato calcolato con modalità diverse, da un ente diverso.

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Molta confusione a danno del Paese

Confusione oggettiva e interpretativa (dal Censis)

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Percezione della estensione della corruzione o di altri illeciti nella pubblica amministrazione nazionale.

Cittadini che dichiarano di aver ricevuto la richiesta di una tangente negli ultimi 12 mesi.

CITIZENS’ PERCEPTIONS OF FRAUD AND THE FIGHT AGAINST FRAUD IN THE EU 27

Indagine richiesta dall’European Anti-Fraud Office e realizzata dalla Gallup Organization ( consultabile su http://ec.europa.eu ).

Molta confusione, e qualche silenzio, a danno del Paese

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Molta confusione, e qualche silenzio, a danno del Paese

L’ATTIVITA’ REPRESSIVA FUNZIONA e PERMANE SU LIVELLI DI ASSOLUTA STRAORDINARIETÀ I risultati sono stati conseguiti grazie alle capacità professionali delle Forze di Polizia coordinate dalla Magistratura e a metodologie particolarmente apprezzate. Per Franz - Hermann Bruener, compianto Direttore generale dell’OLAF, l’Ufficio anti-frode europeo, l’Italia “…dispone degli arsenali di protezione penale e investigativa tra i più avanzati a livello europeo …”, con “… strumenti di indagine utilizzati tra i più avanzati al mondo … strumenti raramente utilizzati nella maggior parte degli altri Paesi per tali tipi di illeciti …” e con le Forze di Polizia e la Magistratura, per questo, “… spesso invidiati dai colleghi di altri Paesi…”.

PARADOSSO DELL’EFFICIENZA

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Molta confusione, e qualche silenzio, a danno del Paese

L’ATTIVITA’ REPRESSIVA FUNZIONA e PERMANE SU LIVELLI DI ASSOLUTA STRAORDINARIETÀ

Siim Kallas, Vice Presidente della Commissione europea e Commissario responsabile per l’amministrazione, l’audit e la lotta antifrode, ha, infatti, evidenziato che “… un numero crescente di irregolarità comunicate può essere un buon segnale del fatto che i controlli sono migliorati …” : un alto livello di corruzione accertata dalle Forze di polizia NON EQUIVALE, in una prospettiva comparata con altri Paesi, a bassi livelli di integrità e moralità dell’apparato pubblico.

L’Italia, a differenza di altri Paesi sistematicamente considerati a minor “rischio di corruzione”, non ha riportato segnalazioni negative nell’ultima Risoluzione legislativa sulla tutela degli interessi finanziari delle Comunità e la lotta contro la frode del Parlamento europeo del 24 aprile 2009 che si è detto “…profondamente colpito dalla mancanza di disciplina nella segnalazione dei casi da parte degli Stati membri dopo vari anni e ritiene inaccettabile che 6 Stati membri – Francia, Svezia, Spagna, Irlanda, Lettonia e Lussemburgo - non utilizzino ancora i sistemi di segnalazione per via elettronica, che 14 di essi – situazione che costituisce un problema, in particolare in Francia, Spagna e Paesi Bassi - non abbiano rispettato i termini per la segnalazione e che alcuni di essi non abbiano classificato i casi di irregolarità segnalati ….”.

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1.  Tra le aziende analizzate la media è di 17 punti su 50. 2.  L’Italia si posiziona sopra la media mondiale davanti a

Paesi come Germania, Svezia, Francia, Belgio.

TRAC - Transparency in Reporting on Anti-Corruption

Molta confusione, e qualche silenzio, a danno del Paese

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Global Integrity Report 2008 (consultabile all’indirizzo www.report.globalintegrity.org/Italy/2008).

Il Report annuale di Global Integrity - organizzazione indipendente

e no-profit di Washington, nata nel 1999 come Centro per l’integrità pubblica grazie ad un gruppo di giornalisti e ricercatori, - è l’esito di una metodologia di ricerca che è considerata una best practice dalla World Bank:

1.  il risultato finale di 79 su 100, subito dopo il Canada che ha raggiunto 80 su 100 e prima della Francia che nell’ultimo assessment del 2007 ha conseguito 78 su 100, colloca l’Italia al confine della fascia nella quale sono censiti i Paesi che presentano un impegno “strong” riguardo al tema dell’integrità e dell’anticorruzione;

2.  le aree sulle quali viene indicata la necessità di intervenire, sono :

a. la Judicial Accountabilty (voce III-3: very weak), b. le misure in materia di whistleblowing (voce IV-2: very weak), c. la funzionalità della PA (categoria IV: very weak), d. il finanziamento politico (voce II-3: very weak).

Molta confusione, e qualche silenzio, a danno del Paese

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Grazie per l’attenzione

Dipartimento della Funzione Pubblica Servizio Anticorruzione e Trasparenza

Maurizio Bortoletti telefono : 0668997552 [email protected]