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Borgo Val di Taro INFORMAZIONE PUBBLICITARIA B orgo val di Taro, considerata la capitale dell’Alta Val Taro, vanta una storia lunga e gloriosa. In realtà, il toponimo Borgo val di Taro è recente, e lo si trova documentato solo dal 1195, mentre la storia di que- sta terra si trova sotto il nome dell’anti- ca città di Turris. Le tracce storiche dell’esistenza di un primo insediamento, se pur militare e giustificato dalla posizione strategica in cui si trova l’attuale Borgotaro, arrivano fino all’epoca bizantina, quando pare esistesse una circoscrizione politico amministrativa estesa alle valli del Taro e del Ceno, fino alla costa ligure, di cui Turris era di fatto la capitale. Col passaggio ai Longobardi, Turris conservò il suo ruolo centrale, ed in se- guito tutto il territorio fu dato in dono al monastero di San Colombano a Bob- bio. C’è da ricordare, infatti, che per Bor- gotaro passa l’antica “Via dei Mona- steri”, una sorta di traversale della più nota via Francigena, e che ad essa si ricongiunge presso la località Toscana di Pontremoli. Di preciso, nessuno sa il come e il quando Turris diventò Borgo val di Un territorio per lo svago, la gastronomia, il Turismo e per i momenti di relax Taro, ma è certo che ciò deve in qual- che modo a che fare con l’insediamen- to, attorno alla costa del fiume, che via via venne a definirsi col tempo. Il Medioevo fu un periodo molto bur- rascoso per il paese, al centro di nu- merose lotte e di passaggi fra diverse dominazioni, da quella dei Malaspina a quella dei Fieschi, dai Visconti ai Far- nese, esplicitando già da allora un forte senso di libertà e indipendenza. Un’episodio fra tutti è quello del 1578, quando i borgotaresi, stanchi del domi- nio Landi, si ribellarono e si consegna- rono ai Farnese, nominando Ottavio come loro principe. Inizia così un percorso che vedrà Borgotaro seguire di pari passo le tra- vagliate vicende del Ducato di Parma, fra i Farnese e i Borbone, e poi ancora diventando parte dell’Impero francese. Dopo la morte di Napoleone, il Ducato fu assegnato a Maria Luigia d’Austria, ed inseguito, dopo un breve ritorno dei Borbone, Parma si costituì come regno autonomo in vista dell’annessione al regno d’Italia. Durante l’ultimo conflitto mondiale, Borgo val di Taro fu teatro di numerosi epispodi legati alla guerra di Resisten- za, e nel 1985 il gonfalone del comu- ne di Borgo val di Taro venne decorato dalla Medaglia d’Oro al Valor Militare. CENTRO STORICO Così come i famosi funghi porcini di Borgotaro si nascondono fra il foglia- me d’autunno, anche le opere d’arte di questa zona sono un po’ celate, ma meritevoli di essere scoperte. E così vi proponiamo, a mo’ di gui- da, un piccolo elenco delle tappe più interessanti che un turista ( ma anche ogni borgotarese) dovrebbe conoscere nel centro storico. PIAZZA XI FEBBRAIO - I RESTI DEL CASTELLO Castello aveva, fino a non molto tem- po fa, un bel castello, che via via col tempo e col disuso iniziò a scomparire. Quel che ci resta, dal periodo della seconda guerra mondiale, è parte della muratura, in coicidenza con l’oratorio della chiesa di S.Antonino e del retro- stante Museo delle Mura. Una torre posta all’ingresso, è stata invece riportata alla luce da pochi anni, ed ora aiuta visivamente a compren- dere l’immagine che fu del castello di Borgotaro. Ci restano anche alcune interessanti descrizioni, come per esempio quella del castello ai tempi dei Fieschi: “Era cinto di assai bella muraria, con rivel- lino e fossa ed aveva numero di torri attorno in modo che per battaglia non aveva da temere un mediocre esercito ed avrebbe rovesciato per molti giorni ogni impeto.” PIAZZA XI FEBBRAIO - CHIESA DI S.ANTONINO La prima pietra della chiesa di S.Antonino venne posta il 30 marzo 1226, ed aveva tre navate suddivise da due colonne e tre absidi. Nel 1500 si pose il problema di rico- struire l’edificio, forse a fronte della cre- scente popolazione, ma di fatto la nuo- va chiesa venne consacrata, dopo un lungo periodo di degrado, nel 1667. La struttura attuale si presenta a for- ma di croce latina, e la facciata è stata rifatta recentemente, nel 1925, in occa- sione del primo congresso Eucaristico Valtarese, sopraelevata sal livello stra- dale. Al suo interno, si possono ammirare opere di grande valore, in primis l’orga- no, un Serassi del XIII secolo. Fra i numerosi dipinti, c’è da notare l’Annunciazione, collocata nel presbite- rio, e da sempre considerata una delle più belle tele di Borgotaro, risalente alla seconda metà del ‘600. Di profonda impronta barocca è inve- ce l’altare del Crocifisso, in legno do- rato e ricco di ornamenti, realizzato fra ‘600 e ‘700 da Lorenzo Aili. PIAZZA XI FEBBRAIO - PALAZZO TARDIANI L’edificio dell’ex ospedale vecchio si trova all’interno dell’antica cerchia delle mura, ora abbattute, in piazza XI Feb- braio. Ci sono dubbi sulla correttezza del- l’ormai convenzionale denominazione di “Palazzo Tardiani”, ma è certo che questo palazzo, molto bello, ha rivesti- to, come accade ancora oggi, una fun- zione importante per il paese. L’ospedale, gestito dalla Confraterni- ta dei Disciplinati, rimase attivo fino alla prima metà dle 1900, quando fu vendu- to alla Parrocchia di S.Antonino, ed il ri- cavato andò alla costruzione del nuovo ospedale. Dopo decenni di relativo abbando- no, il palazzo è stato acquistato dalla Comunità Montana delle Valli del Taro e del Ceno, che da poco tempo ha ter- minato i lavori di restauro e ne ha fatto la sua sede. VIA NAZIONALE - MUNICIPIO Appartenuto alla famiglia dei mar- chesi Manara, il palazzo detto del Pre- torio è ora sede municipale, con un bel loggiato al terreno e costruito sui ruderi di un precedente palazzo me- dievale. Al piano terreno, si trova ora la sede della polizia municipale e la biblioteca del Pio Istituto Manara. VIA NAZIONALE - PALAZZO BOVERI All’incrocio fra via Nazionale e via S.Domenico, si colloca questo edificio dal grande valore storico. Fu infatti questo palazzo ad ospitare Elisabetta Farnese, Regina di Spagna, durante la sua sosta del settembre 1714. Proprio in questa occasione, il palazzo fu decorato da numerosi fre- gi a stucco ancora conservati, in cui sono visibili gli stemmi di Borgotaro, con accanto quelli dei Borbone e dei Farnese, e più in piccolo quelli delle famiglie che contribuirono, come i Pi- cenardi e i Boveri. L’interno purtroppo non ha conser- vato molto delle ricchezze che un tem- po dovettero decorare le stanza, tran- ne un antico camino, uno stucco sulle scale ed una serie di 4 ovali rappre- sentanti le stagioni, settecenteschi, a piano terra, dove attualmente i locali sono adibiti ad esercizio commercia- le. PIAZZA SQUERI - CHIESA DI SAN DOMENICO La costruzione della chiesa e dell’at- tiguo convento risalgono circa alla fine del XV secolo, anche se mancano no- tizie storiche fino agli inizi del 1800. Fu restaurata nel 1674 e poi anco- ra poco prima della seconda guerra mondiale e molte famiglie gentilizie di Borgo val di Taro qui avevano i sepol- cri di famiglia. Il portale principale è sormontato dallo stemma dei Boveri e reca la data 1674. La chiesa è a tre navate in pie- tra ed archi gotici. Al suo interno, fra le varie opere di grande pregio, sono da notare la tela della “Strage degli inno- centi”, attribuito ad una bottega geno- vese. Il dipinto si trova insieme al suo pendant, “Il passaggio del Mar Rosso”, ed entrambi rievocano in molti tratti lo stile di Giuseppe Maria Crespi. Di grande valore artistico anche la bellissima statua della Madonna del Rosario, del XVI secolo, in legno inta- gliato e dorato, che poi ogni anno vie- ne portata in processione in occasio- ne della celebrazione della Madonna del Rosario, il.................. VIALE BOTTEGO-MONUMENTO A ELISABETTA FARNESE Il monumento, dedicato alla Regina Elisabetta di Spagna in occasione del suo passaggio a Borgo val di Taro nel 1714, era un tempo situato nella piaz- za del castello, mentre ora si trova in un giardino pubblico in piazza Duca D’Aosta, accanto a piazza Verdi. Il monumento è costituito da una base rettangolare coronata da due volute, che sorreggono un grande me- daglione raffigurante il ritratto di Elisa- betta, in marmo bianco. Sulla base, una lapide commemora- tiva ricorda quell’evento straordinario. VIA BATTISTI - MUSEO DELLE MURA Il Museo delle Mura, sede di eventi e mostre oltre che dell’Ufficio Turistico di Borgo val di Taro, è costituito da tre piani, più un locale sotterraneo. L’edificio è indicato, dai primi anni del ‘700, come proprietà dei Marchesi Manara, e poi ancora del Pio Istituto omonimo, mentre ora è proprietà co- munale. Dal 1893 l’intero edificio fu sede di un asilo, gestito dalle suore Vincen- ziane. I lavori di restauro sono terminati nel 1994, e da quel momento il Mu- seo funge da polo culturale e centro di promozione del territorio comunale. PIAZZA FARNESE - ARCO BERTUCCI Della famiglia Bertucci, a cui risale anche il grande palazzo che si trova all’entrata del centro storico, accanto alla salita Nazario Sauro, è da far ri- salire anche l’imponente arco di piaz- za Farnese, che riporta l’iscrizione “Doctor Alexander Primo Bertuccius Anno Christi Ortus Posuit Sept. Post Saela Dece”. (Fot o - Delgrosso Elisa) Così come i famosi funghi porcini di Borgotaro si nascondono fra il fogliame d’autunno, anche le opere d’arte di questa zona sono un po’ celate, ma meritevoli di essere scoperte (Foto - Delgrosso Elisa) (Foto - www.valtaro.it)

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Borgo Val di TaroINFORMAZIONE PUBBLICITARIA

Borgo val di Taro, considerata la capitale dell’Alta Val Taro, vanta una storia lunga e gloriosa.

In realtà, il toponimo Borgo val di Taro è recente, e lo si trova documentato solo dal 1195, mentre la storia di que-sta terra si trova sotto il nome dell’anti-ca città di Turris.

Le tracce storiche dell’esistenza di un primo insediamento, se pur militare e giustifi cato dalla posizione strategica in cui si trova l’attuale Borgotaro, arrivano fi no all’epoca bizantina, quando pare esistesse una circoscrizione politico amministrativa estesa alle valli del Taro e del Ceno, fi no alla costa ligure, di cui Turris era di fatto la capitale.

Col passaggio ai Longobardi, Turris conservò il suo ruolo centrale, ed in se-guito tutto il territorio fu dato in dono al monastero di San Colombano a Bob-

bio.C’è da ricordare, infatti, che per Bor-

gotaro passa l’antica “Via dei Mona-steri”, una sorta di traversale della più nota via Francigena, e che ad essa si

ricongiunge presso la località Toscana di Pontremoli.

Di preciso, nessuno sa il come e il quando Turris diventò Borgo val di

Un territorio per lo svago, la gastronomia, il Turismo e per i momenti di relaxTaro, ma è certo che ciò deve in qual-che modo a che fare con l’insediamen-to, attorno alla costa del fi ume, che via via venne a defi nirsi col tempo.

Il Medioevo fu un periodo molto bur-rascoso per il paese, al centro di nu-merose lotte e di passaggi fra diverse dominazioni, da quella dei Malaspina a quella dei Fieschi, dai Visconti ai Far-nese, esplicitando già da allora un forte senso di libertà e indipendenza.

Un’episodio fra tutti è quello del 1578, quando i borgotaresi, stanchi del domi-nio Landi, si ribellarono e si consegna-rono ai Farnese, nominando Ottavio come loro principe.

Inizia così un percorso che vedrà Borgotaro seguire di pari passo le tra-vagliate vicende del Ducato di Parma, fra i Farnese e i Borbone, e poi ancora diventando parte dell’Impero francese.

Dopo la morte di Napoleone, il Ducato fu assegnato a Maria Luigia d’Austria, ed inseguito, dopo un breve ritorno dei Borbone, Parma si costituì come regno autonomo in vista dell’annessione al regno d’Italia.

Durante l’ultimo confl itto mondiale, Borgo val di Taro fu teatro di numerosi epispodi legati alla guerra di Resisten-za, e nel 1985 il gonfalone del comu-ne di Borgo val di Taro venne decorato dalla Medaglia d’Oro al Valor Militare.

CENTRO STORICOCosì come i famosi funghi porcini di

Borgotaro si nascondono fra il foglia-me d’autunno, anche le opere d’arte di questa zona sono un po’ celate, ma meritevoli di essere scoperte.

E così vi proponiamo, a mo’ di gui-da, un piccolo elenco delle tappe più interessanti che un turista ( ma anche ogni borgotarese) dovrebbe conoscere nel centro storico.

PIAZZA XI FEBBRAIO - I RESTI DEL CASTELLO

Castello aveva, fi no a non molto tem-po fa, un bel castello, che via via col tempo e col disuso iniziò a scomparire.

Quel che ci resta, dal periodo della seconda guerra mondiale, è parte della muratura, in coicidenza con l’oratorio della chiesa di S.Antonino e del retro-stante Museo delle Mura.

Una torre posta all’ingresso, è stata invece riportata alla luce da pochi anni, ed ora aiuta visivamente a compren-dere l’immagine che fu del castello di Borgotaro.

Ci restano anche alcune interessanti descrizioni, come per esempio quella del castello ai tempi dei Fieschi: “Era cinto di assai bella muraria, con rivel-lino e fossa ed aveva numero di torri attorno in modo che per battaglia non aveva da temere un mediocre esercito ed avrebbe rovesciato per molti giorni ogni impeto.”

PIAZZA XI FEBBRAIO - CHIESA DI S.ANTONINO

La prima pietra della chiesa di S.Antonino venne posta il 30 marzo

1226, ed aveva tre navate suddivise da due colonne e tre absidi.

Nel 1500 si pose il problema di rico-struire l’edifi cio, forse a fronte della cre-scente popolazione, ma di fatto la nuo-va chiesa venne consacrata, dopo un lungo periodo di degrado, nel 1667.

La struttura attuale si presenta a for-ma di croce latina, e la facciata è stata rifatta recentemente, nel 1925, in occa-sione del primo congresso Eucaristico Valtarese, sopraelevata sal livello stra-dale.

Al suo interno, si possono ammirare opere di grande valore, in primis l’orga-no, un Serassi del XIII secolo.

Fra i numerosi dipinti, c’è da notare l’Annunciazione, collocata nel presbite-rio, e da sempre considerata una delle più belle tele di Borgotaro, risalente alla seconda metà del ‘600.

Di profonda impronta barocca è inve-ce l’altare del Crocifi sso, in legno do-rato e ricco di ornamenti, realizzato fra ‘600 e ‘700 da Lorenzo Aili.

PIAZZA XI FEBBRAIO - PALAZZO TARDIANI

L’edifi cio dell’ex ospedale vecchio si trova all’interno dell’antica cerchia delle mura, ora abbattute, in piazza XI Feb-braio.

Ci sono dubbi sulla correttezza del-l’ormai convenzionale denominazione di “Palazzo Tardiani”, ma è certo che questo palazzo, molto bello, ha rivesti-to, come accade ancora oggi, una fun-zione importante per il paese.

L’ospedale, gestito dalla Confraterni-ta dei Disciplinati, rimase attivo fi no alla prima metà dle 1900, quando fu vendu-to alla Parrocchia di S.Antonino, ed il ri-cavato andò alla costruzione del nuovo ospedale.

Dopo decenni di relativo abbando-no, il palazzo è stato acquistato dalla Comunità Montana delle Valli del Taro e del Ceno, che da poco tempo ha ter-minato i lavori di restauro e ne ha fatto la sua sede.

VIA NAZIONALE - MUNICIPIOAppartenuto alla famiglia dei mar-

chesi Manara, il palazzo detto del Pre-

torio è ora sede municipale, con un bel loggiato al terreno e costruito sui ruderi di un precedente palazzo me-dievale.

Al piano terreno, si trova ora la sede della polizia municipale e la biblioteca del Pio Istituto Manara.

VIA NAZIONALE - PALAZZO BOVERIAll’incrocio fra via Nazionale e via

S.Domenico, si colloca questo edifi cio dal grande valore storico.

Fu infatti questo palazzo ad ospitare Elisabetta Farnese, Regina di Spagna, durante la sua sosta del settembre 1714. Proprio in questa occasione, il palazzo fu decorato da numerosi fre-gi a stucco ancora conservati, in cui sono visibili gli stemmi di Borgotaro, con accanto quelli dei Borbone e dei Farnese, e più in piccolo quelli delle famiglie che contribuirono, come i Pi-cenardi e i Boveri.

L’interno purtroppo non ha conser-vato molto delle ricchezze che un tem-po dovettero decorare le stanza, tran-ne un antico camino, uno stucco sulle scale ed una serie di 4 ovali rappre-sentanti le stagioni, settecenteschi, a piano terra, dove attualmente i locali sono adibiti ad esercizio commercia-le.

PIAZZA SQUERI - CHIESA DI SAN DOMENICO

La costruzione della chiesa e dell’at-tiguo convento risalgono circa alla fi ne del XV secolo, anche se mancano no-tizie storiche fi no agli inizi del 1800.

Fu restaurata nel 1674 e poi anco-ra poco prima della seconda guerra mondiale e molte famiglie gentilizie di Borgo val di Taro qui avevano i sepol-cri di famiglia.

Il portale principale è sormontato dallo stemma dei Boveri e reca la data 1674. La chiesa è a tre navate in pie-tra ed archi gotici. Al suo interno, fra le varie opere di grande pregio, sono da notare la tela della “Strage degli inno-centi”, attribuito ad una bottega geno-vese. Il dipinto si trova insieme al suo pendant, “Il passaggio del Mar Rosso”, ed entrambi rievocano in molti tratti lo

stile di Giuseppe Maria Crespi.Di grande valore artistico anche la

bellissima statua della Madonna del Rosario, del XVI secolo, in legno inta-gliato e dorato, che poi ogni anno vie-ne portata in processione in occasio-ne della celebrazione della Madonna del Rosario, il..................

VIALE BOTTEGO-MONUMENTO A ELISABETTA FARNESE

Il monumento, dedicato alla Regina Elisabetta di Spagna in occasione del suo passaggio a Borgo val di Taro nel 1714, era un tempo situato nella piaz-za del castello, mentre ora si trova in un giardino pubblico in piazza Duca D’Aosta, accanto a piazza Verdi.

Il monumento è costituito da una base rettangolare coronata da due volute, che sorreggono un grande me-daglione raffi gurante il ritratto di Elisa-betta, in marmo bianco.

Sulla base, una lapide commemora-tiva ricorda quell’evento straordinario.

VIA BATTISTI - MUSEO DELLE MURAIl Museo delle Mura, sede di eventi e

mostre oltre che dell’Uffi cio Turistico di Borgo val di Taro, è costituito da tre piani, più un locale sotterraneo.

L’edifi cio è indicato, dai primi anni del ‘700, come proprietà dei Marchesi Manara, e poi ancora del Pio Istituto omonimo, mentre ora è proprietà co-munale.

Dal 1893 l’intero edifi cio fu sede di un asilo, gestito dalle suore Vincen-ziane.

I lavori di restauro sono terminati nel 1994, e da quel momento il Mu-seo funge da polo culturale e centro di promozione del territorio comunale.

PIAZZA FARNESE - ARCO BERTUCCIDella famiglia Bertucci, a cui risale

anche il grande palazzo che si trova all’entrata del centro storico, accanto alla salita Nazario Sauro, è da far ri-salire anche l’imponente arco di piaz-za Farnese, che riporta l’iscrizione “Doctor Alexander Primo Bertuccius Anno Christi Ortus Posuit Sept. Post Saela Dece”.

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Così come i famosi funghi porcini di Borgotaro si nascondono fra il fogliame d’autunno, anche le

opere d’arte di questa zona sono un po’ celate, ma meritevoli di

essere scoperte

(Foto - Delgrosso Elisa)(Foto - www.valtaro.it)

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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

BORGO VAL DI TARO

Per “Fungo di Borgota-ro”, nella tradizione e nel commercio locale, si

intendono le quattro specie di porcino Boletus edulis, Bole-tus aereus, Boletus aestivalis e Boletus pinicola. Ancora oggi questo prodotto si caratterizza per un aroma profumato e un

“odore pulito, non piccante e senza inflessioni di fieno, liqui-rizia, legno fresco”; caratteri-stiche organolettiche di qualità e di pregio che lo differenziano da produzioni similari di altre zone.

Nei boschi situati lungo la dorsale appenninica tra le re-gioni Emilia Toscana e Ligu-ria la raccolta dei funghi è una consuetudine che si tramanda da molti secoli. Sono proprio queste zone infatti che, a parti-re dal 1934, sono indicate nelle raccolte di usi e consuetudini vigenti in provincia di Parma (edite dalla locale Camera di Commercio Industria e Agricol-tura), come aree ove si produ-ce il “Fungo di Borgotaro”, la morfologia del nostro territorio ed il microclima favoriscono la nascita e lo sviluppo di prodot-ti non altrove riscontrabili per

qualità e pregio, quindi oggi il Fungo di Borgotaro riveste una notevole importanza sotto il profilo economico, in quanto rappresenta una consistente integrazione al reddito delle po-polazioni rurali delle frazioni ed ha il potere di richiamare mol-tissimi ricercatori provenienti

da città e province dell’inter-land padano e dall’arco alpino.

Il Consorzio I.G.P. “Fungo di Borgotaro” è nato nel 1995 con lo scopo di tutelare e valoriz-zare il prodotto che, da alcuni anni, maggiormente identifica il nostro territorio Appenninico.

Il tutto è partito cercando ne-gli annali della storia: già agli inizi del 1600 risale una lettera, indirizzata al Duca Ranuccio I di Farnese, in cui Flaminio Platoni di Borgotaro offriva e decanta-va il nostro fungo. Alla fine del 1600, dagli archivi storici risulta che Alberto Clemente Cassio, canonico alla corte pontificia e nativo di Borgotaro, nel secon-do capitolo di un suo trattato, dopo aver parlato della produ-zione di fragole e mirtilli, affer-ma testualmente che “di pri-mavera la terra di questi monti partorisce odorose prugnole e

nell’autunno indorato boleto, e camperecci, che li raccolgono, li seccano al sole, li vendono e li trasmettono ad altri paesi”. La storia di Cassio offre la te-stimonianza di un commercio del boleto verso altri paesi a conferma dell’apprezzamento che anche nei secoli passa-ti era riservato al fungo della zona. ”Altra testimonianza sto-rica sulla raccolta e produzione dei funghi si ricava dal libro di D. Tommaso Grilli, “Manipolo di cognizioni con cenni storici di Albareto, di Borgotaro” edi-to nel 1893 e nel quale al ca-pitolo IV, “Natura del suolo e produzioni”, si dice: “Non dirò qui per non andare troppo per le lunghe della varietà dei fun-ghi sia domestici che selvatici che sogliono nascere in quan-tità, tanto nella zona del casta-gno come quella del faggio”. E ancora nel capitolo V parlando delle “arti ed industrie”, il Grilli afferma nuovamente: “Un’indu-stria locale è la ricerca dei fun-

ghi che qui sogliono nascervi in quantità sia in estate che in autunno: quando comparisce questo vegetale carnoso quasi tutte le famiglie vi attendono per raccoglierne quanto più posso-

no con tutta la cura: e tagliato in fette sottili lo fanno seccare al sole, oppure al calore della fiamma del fuoco nelle cucine, e dopo lo vendono per lo più ai mercanti di Tarsogno che lo trasportano a Genova”. Già nel 1933 la cattedra ambulante di

agricoltura di Parma (riportato dal Bellini) insieme all’ammini-strazione comunale di Borgota-ro, avevano iniziato le pratiche per ottenere in conformità alle vigenti leggi l’autorizzazione del cosiddetto marchio di ori-gine e conseguentemente una più efficace difesa del prodot-to tipico locale. Così nel 1995 è stato costituito il consorzio I.G.P. “Fungo di Borgotaro” con lo scopo di tutelare e valoriz-zare il prodotto che, da alcuni anni, maggiormente identifica il territorio dell’appennino To-sco-Emiliano, ossia il porcino. L’ambito di riconoscimento di I.G.P. ( Indicazione Geografica Protetta) è stato ottenuto, pri-mo in Italia ed in Europa, con Decreto Ministeriale del 2 Di-cembre 1993 e rappresenta la valorizzazione massima di un prodotto che caratterizza i no-stri boschi e che, ogni anno, è ricercato da decine di migliaia di appassionati provenienti dal-le città e province dell’interland

padano e dell’arco alpino. Un ulteriore traguardo del Consor-zio I.G.P. “Fungo di Borgotaro” è il riconoscimento dal 1996

Nei boschi situati lungola dorsale appenninica

tra le regioni Emilia Toscana e Liguria la raccolta dei funghi è

una consuetudine che si tramanda da molti secoli

anche a livello Europeo, per poi arrivare all’approvazione del di-sciplinare, con Decreto del 12 Maggio 2000, che ne permette

l’autentificazione . Per ulteriori informazioni con-

sultare il sito: www.fungodibor-gotaro.com

La lavorazione della pietra è un’arte. Visitando gli stabili-menti della CFF Filiberti Srl

(Loc. Piane di Carniglia - Bedonia

– PR) se ne ha la conferma: in un ambiente moderno ed elegante le migliori realizzazioni prima in pietra e successivamente in mar-

mo e granito hanno trovato la loro defi ni-zione. Partner ideale per tecnici, progettisti ed architetti nel corso degli anni l’azienda oltre alla perizia del-la trasformazione ha inserito tecnici di li-vello che consentono uno sviluppo totale nell’idea dell’utilizzo della pietra. Nei suoi laboratori prendono così forma le migliori realizzazioni mondia-li. È una bella storia di una industria italiana: il fondatore Luigi Fili-berti cominciò a lavo-rare la pietra di Carni-glia (conosciuta anche come pietra di Bedo-nia) nel 1932 quindi il fi glio Francesco, alle redini dell’azienda da

50 anni, ad oggi coadiuvato dai fi gli Michele e Alessandro or-ganizzati il primo per l’area ammi-nistrat ivo /com-merciale e il se-condo per l’area tecnico/produtti-va, ha tramutato in breve l’attivi-tà in una grande azienda nel con-tinuo rinnova-

mento e rispetto per le tradizioni.

Leader incon-trastata della provincia di Par-ma terza azienda in Italia nell’estra-zione lavorazione della pietra e con un giro d’affari in continua crescita impiega macchi-nari dell’ultima generazione (si-stemi Cad-Cam

e taglio computerizzato) che con-sentono l’eccellenza qualitativa nella trasformazione di un mate-riale “povero” ma unico che viene impreziosito da esperti operatori che uniscono alla tecnologia l’ar-te della lavorazione manuale: una tradizione ereditata dai vecchi scalpellini.

Le materie prime, provenienti da tutto il mondo, vengono prima se-lezionate e quindi indirizzate con cura alle lavorazioni più idonee al fi ne di ottenere grazie ad un la-voro di equipe, i migliori risultati qualitativi. Oggi giorno l’azienda è quindi nota sul mercato inter-nazionale per la sua tecnologia collegata alla manualità.

Un business in continua espan-sione che vede i prodotti del-la CFF Filiberti Srl distribuiti da partner selezionati in America, Australia, Hong Kong, Giappone etc. Così nel mondo primeggiano rivestimenti e facciate per grat-tacieli, pavimentazioni per centri storici e piazze, fontane, pavi-mentazioni per ambienti pubblici e privati quali abitazioni e ban-

CFF Filiberti S.r.l. — L’industria della Pietra

Il Fungo di Borgotaro, un prodotto naturale di qualità superioreInsignito dal 1993 della certificazione di Indicazione Geografica Protetta I.G.P.

che, elementi di arredo quali top per bagno e cucina, colonne e murature grezze per autostrade.

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BORGO VAL DI TARO

Ristorante Manubiola - Via Fontanelle, 78 - Località Bergotto 43042 Berceto (PR ) - Telefono: 0525-64511

Il ristorante Manubiola si trova in una piccola ed incantevole valle, nel cuore della Strada dei Vini e dei Sapori. Per arrivarci agevolmente vi consigliamo di prendere l’autostrada della Cisa, uscire a Borgotaro e seguire le indicazioni prima per Berceto poi per Bergotto. Funghi porcini e cacciagione sono le nostre specialità. In stagione vi consigliamo di iniziare con i funghi: porcini fritti, trifolati, in insalata. In primavera non perdetevi i prugnoli. Un diversivo sono una buona torta di patate coperta da sottili fette di lardo oppure i classici salumi parmigiani.Si prosegue con una zuppa di funghi, tagliolini con porcini o prugnoli, tortelli di erbetta, patate, tartufo. La cacciagione la fa da padrona tra i secondi: brasato di cervo, cinghiale alla cacciatora o con polenta, lepre o fagiano sempre alla cacciatora (questi ultimi solo su prenotazione). Se non amate i sapori decisi provate le scaloppine ai porcini o il fi letto di maiale con il tartufo. Per quanto riguarda i dolci: torte ai frutti di bosco, di mandorle o al limone. La carta dei vini presenta etichette appropriate ai piatti proposti.

Chiusura settimanale: MARTEDÌ

Giugno

17 - 23 Torneo fungo d’oro doppio (Tennis-Pro loco)23 Tortellata di San Giovanni (Gruppo folkloristico San Rocco)

25 Il passato nel vecchio Borgo-Mercatino dell’antiquariato- (Comitato)25 Mercatino del fumetto (Pentagramma)

29 - 2 Torneo fungo d’oro singolo (Tennis-Pro loco)Giugno-luglio- Scuola calcio estiva- Parma calcio (Calcio Borgotaro)

Luglio

2 Sagra della Madonna del Rosario (Circolo Acli San Giovanni Battista)12 - 25 Torneo Madonna del Carmine (Tennis -Pro loco)15 Gioco di Ruolo-Live requiem vampiri(Pentagramma)

17 Fiera della Madonna del Carmine23 Il passato nel vecchio Borgo-Mercatino dell’antiquariato- (Comitato)

29 Festa Country (Pro loco)29 Verdi al castello di Belforte (Circolo acli San Michele)

29 Carnevale d’estate (Comitato del carnevale borgotarese)30 Star in the world (concorso di bellezza)

Agosto

3 - 6 Secoli Bui-Il medioevo ritorna a Borgotaro ( Pentagramma)3 - 5 Festa di Liberazione (Circolo Che Guevara)

4 concorso “Miss Padania” (Lega Nord)6 - 27 Mercatino di artigianato valligiano e mercatino delle pulci (Comitato Parrocchiale San Rocco)

10 Fiera di San Lorenzo11 Festa di mezza estate (Pro loco)

11 - 12 Fiera della caccia (Belforte-Combrattina)12 Concerto corale lirica Valtaro (Corale lirica Valtaro)12 - 13 Porcigatone in festa (Loc. la Costa- comitato)

13 32esima Festa dell’amicizia (Circolo Acli San Giovanni Battista)15 Festa dei villeggianti e migranti e festa della lavanda (Comitato Parrocchiale San Rocco)

15 Festa in Combrattina (Circolo acli San Michele)16 - 18 Festa del quartiere San Rocco (Gruppo folkloristico San Rocco)

20 Festa patronale di San Rocco-palio delle torte nostrane (Comitato Parrocchiale San Rocco)

27 Il passato nel vecchio Borgo-Mercatino dell’antiquariato- (Comitato)30 - 9 Torneo Winner (Tennis- Pro loco)

31 Concerto in ricordo di M.Brugnoli – Piazzetta la Quara

Settembre

3 Festa patronale di Gorro (Comitato)15 - 17 31esima Sagra del fungo di Borgotaro (comitato)

vendita torte tipiche valtaresi durante la Festa del Fungo (Pro loco)21 Fiera di San Matteo

24 Il passato nel vecchio Borgo-Mercatino dell’antiquariato- (Comitato) settembre-ottobre- Autunno Gastronomico Valtarese

Ottobre

1 Sagra di San Michele (Belforte)8 Festa della castagna (Pro loco)

15 19esima festa della castagna (Circolo Acli San Giovanni Battista)22 Mercato del fungo seconda edizione (comitato)

Novembre

1 - 11 Torneo Memorial Delgrosso (Tennis- Pro loco)12 Gran bollito della montagna (Comune Borgo val di Taro)

25 Gioco di Ruolo-Live requiem vampiri(Pentagramma)

Dicembre

3 - 24 La bottega di Babbo Natale (Comitato Parrocchiale San Rocco)13 - 24 Manifestazioni Natalizie

12 Consegna dei Funghi d’Oro (Pro loco)24 - 26 Pesca di beneficenza (Pro loco-insieme per vivere)

Febbraio 2007

- Carnevale borgotarese- Festa degli amor e degli amori

Calendario delle manifestazioni 2006

Sedicesima edizione della magnifi ca festa organizzata dalla Valtarese Foundation di

New York all’insegna della dinami-cità, della cultura, della solidarietà tra le Fondazioni di emigrati e dei riconoscimenti; il tutto unito in una perfetta organizzazione. Da poco più di una grande occasione di ri-trovo tra tanti amici americani, la manifestazione ha avuto il grande e indiscutibile merito di crescere negli anni, soprattutto più in qualità e in prestigio, trasformandosi oggi in un importante e fondamentale momento di incontro e di confronto tra le Comunità di emigrati valta-

resi negli Stati Uniti e le loro terre d’origine. Senza però mai perdere i suoi migliori e distintivi aspetti di “nostranità”. Alla manifestazione di quest’anno erano presenti oltre 500 persone, cinquanta delle quali provenienti direttamente dalla Val-taro e da Parma: tra questi si sono potuti distinguere il Vice Presidente della Provincia Pier Luigi Ferrari, il Direttore della Fondazione Monte Parma Vittorio Gozzi, e l’immanca-bile consigliere Giuseppe Costella.

Qualcuno, come Armando Cor-sini, accompagnato dalla moglie Lina, é arrivato da Londra; proprio Lina ha vinto il primo premio della

tradizionale lotteria (una bellissima e preziosa pelliccia): con un gesto di grande generosità ha donato il premio alla Valtarese Foundation, compiendo così un ulteriore atto di benefi cenza.

Gli avvenimenti a corollario e a completamento dell’evento sono stati molteplici, tutti di grande in-teresse. Nel giorno precedente alla Festa, con la regia della Consulta Regionale per l’Emigrazione della regione Emilia Romagna, rappre-sentata nell’occasione da Romeo Broglia, si è svolto un incontro di coordinamento tra alcune del-le maggiori associazioni animate

da nostri emigrati: erano presenti, tra le tante, oltre naturalmente alla “Valtarese Foundation”, la “Berce-to Foundation”, la “Famiglie Car-niglia-Caneso”, la Lega Parmigia-na “Vittorio Bottega”, la “Tornolo Foundation”; nei prossimi mesi si concretizzeranno una serie di atti-vità di sostegno e di creazione di legami forti tra associazioni di emi-grati nel Nord America, spingendo-si verso una cultura della solidarie-tà a 360°.

Qualche minuto prima del pranzo di gala è avvenuta la presentazione uffi ciale del libro “Una storia bre-ve”, di Rosetta Solari (classe 1918!)

ed edito da MUP editore: l’autrice del testo, purtroppo non presente per motivi di salute, ha vissuto in prima persona tutto quanto è cita-to nel libro; ha trascritto fedelmen-te tutti i suoi ricordi e tutte le sue avventure, alcune particolarmente emozionanti: come la sua cattura ad opera delle truppe tedesche o l’ultimo assalto al presidio tedesco a Borgotaro. Per i valori contenuti nel volume, a nome di Sergio Giliot-ti, ormai di casa a New York, è sta-to espresso il plauso e il sostegno uffi ciale alla pubblicazione da parte delle associazioni “Alpi”, Anpi”, ed “Apc”.

Durante il pranzo di gala organiz-zato dalla Valtarese Foundation, guidata dal borgotarese Gian Fran-co Capitelli, nel noto locale alle por-te del Bronx “Maestro’s”, sono stati premiati con uno “Special Tribute”, per la loro attività meritoria, due imprenditori borgotaresi illustri: si tratta dei fratelli Lusardi, Mauro e Luigi, titolari a New York di ben otto ristoranti di grandissimo successo e di un wine bar appena inaugura-to; attraverso il loro costante e im-pegnativo lavoro, stanno riuscendo ottimamente nel diffi cile compito di promuovere, in un mercato globale, le migliori e incomparabili tradizioni

enogastronomiche dell’intera Ita-lia, avendo però sempre una par-ticolare attenzione ai prodotti della loro terra d’origine, la Valtaro. Nei loro esclusivi locali si consumano quasi unicamente prodotti italiani, molti addirittura freschi, giunti di-rettamente dai luoghi di produzio-ne e raccolta: i funghi IGP freschi si mescolano nei menù con le mozza-relle di bufala della Campania, con i capperi di Pantelleria, con i for-maggi e i salumi migliori, Parmigia-no in testa. In questa opera, i due fratelli hanno avuto un altro grande merito: sono riusciti a trasmettere la loro grande passione, il loro fi uto imprenditoriale e il loro buon gusto ai fi gli e alle loro famiglie, creando continuità futura nel loro ambizioso progetto.

Il Sindaco di Borgotaro, Salva-tore Oppo, presente per la prima volta nella “grande mela”, è tornato a casa con un assegno di benefi -cenza di ben 2.500 dollari, destina-

to all’AVIS di Borgotaro e Albereto e frutto delle donazioni della “Parmi-giana League of Mutual Assitence” di Bayside, altra importante asso-ciazione dell’ambiente dei valtaresi a New York.

In questa grande organizzazio-ne, il già citato “Frank” Capitelli, è sempre assistito e sorretto dal co-fondatore Giuseppe Cacchioli: il Presidente può anche contare sul ruolo di coordinamento di Concet-ta Ferrari e di Robert J. Corti (en-trambi nella vita sono dei manager

di altissimo livello) nonché nell’aiu-to formidabile e prezioso di tanti collaboratori, tra cui spiccano Hil-da Maggi, John Zaccarini Ugo Ga-leazzi, Remo Delgrosso e l’infatica-bile Atonia Cacchioli.

Un ultimo accenno, ovviamen-te non per importanza, va fatto al gruppo musicale che ha accom-pagnato magistralmente e con grande sensibilità artistica tutta la kermesse americana: gli Stryx. La band, per questa occasione, era composta da Fiorello Biacchi al basso, dall’immancabile Fran-co Brugnoli alle tastiere, da Fabio Devincenzi alla chitarra, Vincenzo Pastorino alle percussioni, Davide Conti alla fi sarmonica e da Enza Kucic, che ha sostituito in modo perfetto l’infortunata e sfortunata Isabella Tambini, cantante uffi ciale del gruppo.

Il gruppo borgotarese, per la pri-ma volta in terra statunitense e su interessamento dei già citati fra-

telli Lusardi, ha ricevuto anche un riconoscimento alla carriera, di-rettamente dalla mani del Sinda-co Oppo in trasferta. Un giusto e meritato riconoscimento all’attività svolta in questi nostri ambascia-tori di cultura italiana, anzi valtare-se, nel mondo. Va ricordato che gli Stryx, oltre a questa ultima presti-giosa “tourné”, hanno suonato per ben quindici volte al Dinner&Dance di Londra e per tre volte a Parigi du-rante i gemellaggi con Cherenton le Pont.

La Valtarese Foundation compie sedici anni in magnifi ca formaCelebra pubblicamente questo importante traguardo, con una grande festa al Maestro’s di New York

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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

BORGO VAL DI TARO

C.S.M. Motori S.p.A. : nasce nel 1990 una realtà produttiva che anno dopo anno cresce costantemente grazie all’esperienza maturata, all’alta qua-lifi cazione del personale, alle nuove tecnologie e all’attrezzatura d’avan-guardia, punta al consolidamento delle posizioni raggiunte sia sul mer-cato nazionale che in ambito europeo ed internazionale.

Un traguardo che fonda le proprie radici sulla qualità dei prodotti ma anche sulle doti di fl essibilità ed ela-sticità produttiva, che consentono all’azienda di fornire prodotti rispon-denti alle esigenze del cliente.

Aldo Delchini, managing director insieme a Ferruccio Barbieri, diretto-re tecnico, vengono da un’esperienza nel settore degli avvolgimenti elet-trici in un’azienda di Borgotaro, e la

Una nuova buona notizia per Borgotaro e un po’ per tutta la Valtaro: é stato inaugurato

l’Hotel Mistrello, frutto della ristrut-turazione del vecchio albergo Sa-voia, posto appena dietro all’arco di Porta Farnese. Il nome ci porta, a ragione, a pensare a Mario, Carla e Luca Daffadà, già titolari del rinoma-to “Ristorante Mistrello”: dopo mesi di ininterrotti e radicali lavori, oggi possono orgogliosamente ammi-rare la loro nuova impresa, la loro

creatura imprenditoriale. Li conosco da anni, é gente che

merita grande rispetto, che ha di-mostrato di essere capace nel duro lavoro della ristorazione, che ha sa-lito ogni singolo gradino della fati-cosa carriera di imprenditori del turi-smo, partendo dal basso, partendo dalla sola forza delle braccia e dalla volontà; sono abituati al lavoro se-vero e costante, arrivando a volte al sacrifi cio personale oltre ogni im-maginabile pensiero: in realtà tutti conoscono un ristorante, in pochi immaginano la fatica che c’é in una cucina di una trattoria o lo stress del servizio ai tavoli di un banchetto.

Mario e Carla, dopo essersi affer-mati con il loro ristorante a due pas-si dal Municipio, avevano intuito e compreso la forte necessità di ave-re un’ulteriore struttura ricettiva nel centro storico di Borgotaro: ora il loro sogno, grazie ai loro sforzi, gra-zie all’aiuto di Luca, si é avverato.

Nel pomeriggio tiepido di una do-menica primaverile, con questo spi-rito di soddisfazione, con l’orgoglio e con la volontà di mostrare a tut-

ti il frutto di mesi di opere radica-li, é stato possibile visitare il nuovo Hotel. I lavori, come previsto, sono terminati nelle ultime ore: gli esterni hanno ancora bisogno di qualche lavoretto di fi nitura; gli interni sono stati realizzati in modo accurato e raffi nato, creando spazi partico-larmente accoglienti, con arredi e fi niture di lusso, in stanze grandi e molto luminose, tut-te con una splendi-da vista sulle nostre montagne, sul centro storico. Ora la struttu-ra, interamente clima-tizzata, può contare su 10 stanze, 6 apparta-mentini tipo residen-ce e due ambienti de-dicati appositamente ai diversamente abili, ubicati a pianterreno e con un’entrata dedi-cata. Sempre al pian-terreno, si trova un grande salone, comu-nicante con delle cuci-ne di ampio respiro. Il

CSM Motori: il “su misura” per l’industria mondialeL’azienda di Borgotaro ha costruito il proprio successo sulla qualità dei prodotti

Inaugurato un nuovo albergo di prestigio a BorgotaroHotel Mistrello, posto a due passi da Piazza Farnese

fi ltro per la zona notte é nell’entrata, insieme alla zona bar, servita con un bel numero di tavolini.

Inutile dire che la struttura, con queste belle caratteristiche e vista la comoda dislocazione geografi -ca, oltre al normale ambito locale, potrà contare anche sul mercato al-berghiero di Parma, particolarmen-te attivo nel settore affari.

cui esperienza ben si è integrata con quella di Mario Maccaferri, direttore commerciale e Giambattista Sartoni, processing product managing, pro-venienti entrambi dal settore della motoristica elettrica a Bologna.

Le attrezzature di assoluta avan-guardia di cui sono stati dotati l’uffi cio progettazione e la sala prove consen-tono di eseguire test sui motori nelle stesse condizioni di funzionamento dell’utilizzatore.

Testimonianza dell’ottimo grado di effi cienza raggiunto da CSM è il con-seguimento della certifi cazione VI-SION 2000.

C.S.M. signifi ca oggi un’ampia gam-ma di motori elettrici asincroni per un totale di oltre 220.000 unità prodotte annualmente, di cui il 60% destinato all’export, più in dettaglio, a Austria,

nerazione, composto dalla sezione “Speed” per il calcolo elettrico del motore e dalla sezione “Motorcad” per la prova termica. Questo permet-te già in fase di progettazione elettri-ca un elevatissimo grado di precisio-ne che verrà poi testato con i banchi prova a motore realizzato.

LA QUALITA’Nel 1995 onde far fronte alle sempre maggiori richieste del mercato, l’azien-da ha istituito e implementato un siste-ma di Qualità in accordo alle ISO 9000 edizione 2000 (vision) al fi ne di soddi-sfare e garantire i requisiti e la confor-mità del prodotto, prescritto dalle spe-cifi che e dai disegni del cliente.Tutto questo ha permesso ai vari enti aziendali di avere compiti e responsa-bilità ben defi nite sempre sotto control-lo, a fronte di procedure ed istruzioni operative contenute nel Manuale della Qualità della C.S.M.Motori S.p.A. L’azienda dispone di un’area adibita al Controllo della Qualità, per la verifi ca e la taratura degli strumenti ed apparec-chiature in dotazione al C.Q. e al per-sonale in regime di autocontrollo.La C.S.M., oltre ad avvalersi di un uf-fi cio collaudo per tutto il materiale in entrata, opera lo stesso scrupoloso collaudo per il prodotto fi nito, che vie-ne testato singolarmente dal punto di vista elettrico con apposita attrezza-tura di cui è dotato ogni fi ne linea di montaggio.

(Foto - www.valtaro.it)

Germania, Olanda, Danimarca, Sve-zia, Norvegia, Finlandia, Francia, Gre-cia, Portogallo, Spagna, Inghilterra, Ungheria, Ucraina, Polonia, Bulgaria, Tunisia, USA, Messico, Cile, Ecuador, Costarica, Colombia.

Una gamma di prodotti che va a collocarsi dalle macchine per la lavo-razione del legno a quelle per il tratta-mento degli alimenti, dalle macchine per il vuoto a quelle utensili, per la sti-reria industriale e alle attrezzature per autoffi cine, dalle macchine agricole a quelle nel settore oleodinamico.

Da sottolineare la conformità di ogni motore elettrico alle direttive europee (marchio CE), alla normativa interna-zionale IEC 34, e alla direttiva per la Compatibilità Elettromagnetica (EMC 89/366 CEE). La C.S.M. è in posses-so, inoltre, delle omologazioni CSA e UL per il mercato canadese e ameri-cano.

UFFICIO PROGETTAZIONEL’uffi cio progettazione si avvale del-l’esperienza del direttore tecnico Fer-ruccio Barbieri che coordina la pro-gettazione del motore dal punto di vista meccanico ed elettrico: l’ analisi meccanica è realizzata tramite l’uti-lizzo del software Solidworks gestito dall’ingeniere meccanico presente in azienda; lo studio elettrico nasce e si sviluppa nella sala prove, “regno” di Barbieri, per mezzo di una recente dotazione di software di ultima ge-

I fratelli Camisa muovono i primi passi nel mondo imprenditoriale nel lontano 1954, quando Mario,

dopo un periodo di apprendistato presso un’offi cina meccanica, inizia a lavorare in proprio, coadiuvato da Giuseppe, nel piccolo laboratorio in località Serra di Bedonia (Parma).

Inizialmente si dedicano alla ripara-zione e costruzione di utensili agrico-li manuali e all’attività di maniscalchi, mentre in un secondo tempo passa-no alla riparazione di aratri e macchi-ne agricole.

L’intraprendenza e l’ingegno por-tano i fratelli a entrare di diritto nel novero dei costruttori di macchine agricole nel 1961, quando ottengono il primo “Brevetto per Invenzione In-dustriale” per il “Cassone con ruote applicabile a motofalciatrice”, comu-nemente chiamato “Torello” o affet-tuosamente “Sputnik” dai numerosi agricoltori delle Valli Taro e Ceno che ne fanno uso. Ha inizio l’epoca della “Motoagricola - Transporter”, mezzo agricolo da trasporto che viene dif-

fuso su tutto il territorio nazionale e proposto con successo anche sui mercati esteri di Francia, Svizzera, Burundi (Africa centrale).

Nel corso degli anni Set-tanta, alle numerose versioni di motoagri-cole viene affi ancata una nuova linea pro-duttiva, quella delle “Motocarriole a ruo-te”, innovativo sistema di trasporto in campo agricolo ed edile. Sul fi -nire degli anni Ottanta, l’evolu-zione di questo mezzo dà origine ai primi “Traspor-tatori cingolati” di costruzione italia-na, attualmente disponibili in una vasta gamma di versioni. Alla li-nea dei cingolati appar tengono

anche i “Trattorini”, che compaiono negli anni Novanta, periodo in cui ha inizio pure la costruzione delle attuali

“Trattrici” e “Operatrici”.Le redini della società nel 1998 passano a Roberto

e Massimo, fi gli di Ma-rio, entrati in azienda giovanissimi, mentre i due capostipiti as-sumono la funzione di supervisori; il carattere

familiare dell’impresa si è accentuato negli ultimi

anni, con la col-laborazione delle mogli dei soci e dei fi gli di Rober-to, avviandosi così verso il pas-saggio alla terza generazione.

Nel frattempo si ampliano gli oriz-zonti del mercato estero, che at-tualmente include

soprattutto gli Stati Uniti, verso cui è indirizzata la maggior parte delle esportazioni, rivolta al settore della manutenzione ferroviaria, e i prin-cipali paesi europei tra cui Regno Unito e Danimarca, che acquistano prevalentemente trasportatori per il settore edile, nonché Francia, Sviz-zera, Austria e Germania, dove viene esportata la linea di cingolati attrez-zati per la viticoltura.

La ricerca di un mercato di nicchia, che richiede attrezzature diversifi cate e di qualità elevata, fa sì che l’azienda sia continuamente allo studio di nuo-ve macchine da proporre ai clienti: tra le novità si annoverano i traspor-tatori cingolati dotati di atomizzatore per la frutticoltura e la viticoltura di alta montagna e quelli predisposti per la pulizia delle spiagge.

Come ogni anno, anche per il 2006 la F.lli Camisa dà appuntamento a clienti storici e potenziali presso i saloni internazionali di Bologna per l’edilizia e l’agricoltura: SAIE (25/29-10) ed EIMA (15/19-11).

Fratelli Camisa, una famiglia intraprendente