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b [a . b 16. 2 . 2008 Roma, Parco della Musica] L’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
The Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
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b [a 17.02 . 2008 Roma, Parco della Musica] Fuochi d’artificio per il Centenario > Fireworks for
the 100th anniversary. [b 16.02 . 2008 Roma, Parco della Musica] Bruno Cagli, attuale presidente
dell’Accademia, con Antonio Pappano, direttore musicale dal 2005 > Bruno Cagli,
current President of the Accademia, with Antonio Pappano, Music Director since 2005.
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Cento anni di storia di un’orchestra possono e debbono testimoniare anche
dell’evoluzione del gusto interpretativo e di quello che presiede alla ricezione
del pubblico, ma rispecchiano anche le vicende dei luoghi in cui l’orchestra ha
operato. La solenne apertura dell’Augusteo, il 16 febbraio 1908, rispondeva
ad un progetto, o meglio, alla visione ambiziosa di riscattare Roma dalla sudditanza
musicale che aveva avuto per lunghi periodi e di farne una capitale della musica
e dello spettacolo. L’apertura della Sala Accademica di Via dei Greci prima (1895),
la fondazione del Conservatorio, quella del primo nucleo di formazione per giovani
attori (oggi Accademia d’Arte Drammatica) e, più tardi, quella della scuola
nazionale di cinema ebbe il suo culmine con la volontà di dotare la città
di un auditorium capiente, architettonicamente e acusticamente di pregio, che avrebbe
posto Roma in linea con altre grandi capitali in cui la tradizione sinfonica era ben
più radicata. Di questo progetto da grande statista il principale artefice fu il conte
di San Martino, presidente dell’Accademia dal 1895 fino al 1947, che a dir il vero non
si limitò alla musica e allo spettacolo, ma intervenne con lungimiranza anche nel campo
delle arti figurative. Contestualmente all’apertura dell’Augusteo iniziò di fatto
il percorso stabile dell’orchestra e iniziò sotto la bacchetta di Giuseppe Martucci,
compositore e grande direttore la cui scelta non era casuale, essendo stato
uno dei protagonisti del riscatto dell’Italia dalla sudditanza melodrammatica.
h h h
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Il suono di un secolo > The sound of a century
Bruno Cagli [presidente-sovrintendente ansc]
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Prese il via da quella sera un percorso glorioso per valutare il quale basta scorrere
la lista delle presenze sul podio, l’elenco dei solisti e delle prime assolute, per cui si
può ben dire che non uno dei protagonisti della vita musicale del primo Novecento
sia mancato all’appuntamento. h Dopo 28 anni toccò al conte di San Martino
subire la volontà di distruggere quella sala divenuta mitica. Lo fece obbedendo, ma,
come si evince dal discorso pronunciato davanti agli accademici (e trasmesso
per radio), non senza una ben comprensibile, profonda amarezza. La promessa
di dotare subito l’Accademia di una nuova sede fu, come è ben noto, disattesa
per oltre sessant’anni, complici la guerra, il dopoguerra. La storia dei progetti
per il nuovo auditorium è lunga e penosa e chi avesse la volontà di ripercorrerla
negli anfratti della burocrazia avrebbe il suo da fare e il suo penare. Nel frattempo
l’Accademia migrava, prima all’Adriano, poi all’Argentina, sale che potevano sì e no
contenere un terzo del pubblico dell’Augusteo, e finalmente trovava sede
“provvisoria” a Via della Conciliazione. Analoghe migrazioni toccarono alla sede
dei concerti estivi (Basilica di Massenzio, Campidoglio, Villa Giulia).
Contestualmente i preziosi strumenti musicali dell’Accademia venivano riposti
nelle casse, molta parte della documentazione storica diveniva inaccessibile
e la di∂usione e l’educazione musicale del pubblico di Roma, invece di andare
al passo con i tempi, regrediva di almeno un secolo. Ciò non toglie che anche in quelle
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sedi provvisorie si sia fatta della grande musica. L’elenco dei presenti è ancora
prestigioso, al pari del rammarico di non poter fare di più. Da questo punto di vista
si può ben dire che nessuno dei presidenti succeduti al conte di San Martino
nella guida dell’Accademia si sia sottratto alla battaglia per la sede e per la qualità.
La storia di cento anni di vita dell’orchestra ha luci ed ombre, come accade a tutte
le cose umane, ma sul piano musicale più luci che ombre, come dimostra l’elenco
della migliaia di concerti, delle tournées, delle prestigiosissime incisioni
discografiche. Il resto è storia recente, compresa quella che, in sede di progetto
per il nuovo auditorium vedeva la soppressione del Museo degli Strumenti
per la scoperta dei ruderi di una villa romana. Così, dopo la distruzione
conseguente al recupero del Mausoleo d’Augusto, ancora una volta l’archeologia
puniva, con una contraddizione tutta nostrana, la musica. Come se la conservazione
di un muro di tufo fosse più sacra di quella di uno Stradivari. E tuttavia la nostra
pervicacia – si può ben dire – l’ha avuta vinta e il Museo recuperato è aperto
alla conservazione e alla fruizione del pubblico. Apertura che non a caso ha coinciso
col centenario dell’orchestra, poiché il presente ed il futuro non possono che
dialogare ed arricchirsi col continuo confronto col passato, tanto più che questo
passato è glorioso quanto nessun’altra istituzione musicale al mondo può vantare.
Ad majora, dunque, sotto l’egida dell’antichissima Congregazione dei Musici,
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the orchestral tradition was much more firmly rooted. The main driving force
behind this project was the great statesman, the Conte di San Martino, chairman
of the Accademia from 1895 to 1947, who, to be fair, did not restrict himself to music
and performing arts alone, but made far-sighted contributions in the sphere
of figurative art as well. The beginnings of the history of the orchestra as a permanent
organisation actually coincided with the opening of the Augusteo, under the baton
of Giuseppe Martucci. It was no coincidence that the choice fell on this great
conductor and composer, as he had been one of the leading figures in the move
to free Italy from its subservience to opera. That evening marked the beginning
of a glorious journey, whose significance can be gauged from the roll-call
of conductors, soloists and world premieres given by the orchestra, which includes
every single one of the leading figures of early 20th-century musical life.
After 28 years in which the hall had acquired a legendary status, the Conte di San
Martino had to bow to the desire to demolish it. He dutifully acquiesced, but, as the
speech he gave to the academicians (broadcast on the radio) reveals, not without
a understandable deep bitterness. The promise to give the Accademia a new home
immediately was, as is well known, not fulfilled for more than 70 years,
due to the war and the post-war period. The history of the plans for the new
auditorium is a long and painful one, and anyone wishing to follow it through all its
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con un’orchestra e formazioni che hanno conquistato sempre maggiore reputazione
internazionale e con un Direttore Musicale in linea con una storia che ha visto
sul podio grandi nomi, alcuni dei quali si erano formati ai leggii di quella stessa
orchestra che erano stati chiamati a dirigere. E con la coscienza che la regola,
tenacemente difesa, di lasciare il governo dell’istituzione ai membri di essa, sia
ancora, in un’epoca tanto distratta nella difesa della cultura, non un privilegio,
ma un’arma capace meglio di altre di salvaguardare i valori più autentici.
h h h It is possible and, indeed, inevitable, that over the course of a hundred
years, the history of an orchestra can also reflect changes in performance styles and
audience reception. Not only that, but it also tells the tale of the locations where the
orchestra performed. The solemn opening of the Augusteo on 16 February 1908
answered a project, or rather an ambitious vision, to set Rome free from long years
in the musical doldrums and turn it into a capital of music and the performing arts.
The opening of the Sala Accademica in Via dei Greci in 1895 marked the first step,
followed by the establishment of the Conservatorio, of the first centre for training
young actors (now the Accademia d’Arte Drammatica) and, later, of the National
School of Cinematography. The culmination of all this was the desire to endow
the city with a spacious auditorium, of high architectural and acoustic standards,
that would put Rome on the same footing as other great capitals where
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of a Roman villa. So, after the demolition that ensued from the discovery
of the Mausoleum of Augustus, once again archaeology, in an entirely typical
national contradiction, punished music. As if a wall of tufa were more worth
conserving than a Stradivarius. And yet our stubbornness – to be quite honest –
won the day, and the Museum was put back on track and is now open for
the conservation of instruments and the enjoyment of the public. It is no accident
that this opening has coincided with the orchestra’s centenary, because for things
to develop in the present and future, the past must always be taken into account,
and used as a benchmark, all the more so considering the glorious past that makes
this musical institution unique among its international peers. On to greater things,
then, under the protection of the ancient Congregazione dei Musici: the orchestra
and other ensembles are acquiring a steadily increasing international reputation,
and the Music Director is the great line of names that have graced this podium
in the past, some of them trained in the ranks of the orchestra they were later called
to conduct. And in an age when the defence of culture is such a distraction,
onward too with the principle firmly in place that having an institution governed
by its members is not a privilege but a tool to ensure that the highest standards
are maintained.
[Bruno Cagli President-Superintendent of the ansc]
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bureaucratic twists and turns would have a long and arduous job ahead of them.
In the interim, the Accademia moved first to the Teatro Adriano, then to the Argentina,
halls that had more or less a third of the capacity of the Augusteo, before finally
finding a “temporary” home in Via della Conciliazione. The summer concert
season also underwent a series of migrations, from the Basilica di Massenzio
to the Capitol to the Villa Giulia. At the same time, the Accademia’s precious
musical instruments were put into storage, a large part of the historic documentation
became inaccessible, and keeping the Roman audience musically informed, instead
of moving with the times, went back almost a century. That is not to say that even
in those temporary homes there was any lack of great music-making. The list
of those involved is still a prestigious one, but the prestige is equalled by regret
at not having been able to do more. In this respect, the fact is that none of those
who succeeded Conte di San Martino in the management of the Accademia shirked
the battle in maintaining standards and seeking a home. h As in all human
endeavours, the history of the orchestra’s hundred years of existence has periods
of light and shade, but on a purely musical level the light prevails, as the list
of thousands of concerts, tours and prestigious recordings demonstrates. The rest is
recent history, including the saga of the Museum of Instruments, planned together
with the new auditorium, being abandoned following the discovery of the ruins
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b [a 26. 11 . 2007 Roma, Parco della Musica] Antonio Pappano mentre dorige il Guillame TellAntonio Pappano conducting Guillaume Tell.[b 2007 Roma, Parco della Musica] Antonio Pappano attuale direttore musicale dell’orchestra.
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Ho diretto per la prima volta l’orchestra di Santa Cecilia nel 2002 ed è stato subito
un incontro importante. Oggi dopo cinque anni di lavoro insieme da che sono
Direttore Musicale ritrovo ogni volta quel feeling immediato per il quale mi sembra
di avere davanti cento me stesso. h Ho un ricordo particolare dei concerti che
abbiamo eseguito nel marzo 2007 al Musikverein di Vienna, dove l’orchestra
debuttava: mi ha colpito e reso felice l’impegno e la voglia di dimostrare di essere
una grande orchestra. Posso a∂ermare che l’obiettivo è stato raggiunto perché
il successo è stato grandissimo e siamo stati di nuovo invitati nel 2009.
Questo aspetto, questa ricerca di eccellenza, questa voglia di superarsi rende
il lavoro con i musicisti di Santa Cecilia decisamente appassionante e ogni nuovo
appuntamento è una scoperta, fatta insieme, dei risultati che si possono
raggiungere. h In e∂etti prima di arrivare a Roma conoscevo il nome di questa
orchestra, anche e soprattutto per le registrazioni di opere fatte in passato, ma è
stata una vera sorpresa scoprirne la sua storia e vedere quali grandi personalità
musicali del passato abbiano collaborato con Santa Cecilia, da Toscanini
e De Sabata, da Mengelberg a Furtwängler, e poi Karajan, Kleiber (anche Carlos!),
Giulini, che è nato in questa orchestra, Sawallisch, Bernstein che nei suoi ultimi
anni aveva ritrovato in Santa Cecilia una delle prime orchestre che aveva diretto
in Europa da giovane. È stato quindi un grande momento, direi quasi una fortuna,
h h h
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Cento me stesso > A hundred versions of myself
Antonio Pappano [direttore musicale ansc]
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with the Santa Cecilia players so thrilling, and each time we discover together what
we are capable of achieving. h In fact, before I arrived in Rome I knew
the orchestra by name, mostly in connection with the opera recordings it made over
the years, but it was a real surprise to learn about its history and discover what great
musical figures of the past have worked with the Santa Cecilia: from Toscanini
to De Sabata, Mengelberg to Furtwängler and on to Karajan, Kleiber (Carlos, too!),
Giulini, who started his career in this orchestra, Sawallisch, and Bernstein,
who came back to the Santa Cecilia, one of the first European orchestras that he
conducted as a young man, in his final years. So it was wonderful, and I consider
myself very fortunate, to have become Music Director of this orchestra on its 100th
birthday, which we marked with a fantastic musical celebration in Rome and a tour
of Italy. Santa Cecilia was the first Italian orchestra established to perform
exclusively orchestral music, and it gave the first performances of Respighi’s Pines and Fountains of Rome; one of the first recordings that we did together was
of these two pieces, together with Feste Romane. This collection of historic
and archive recordings is intended to provide an opportunity to explore and hear,
if I can put it that way, the history of such an illustrious musical institution.
[Antonio Pappano Music Director of the ansc]
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essere il Direttore Musicale di questa orchestra in occasione dei suoi 100 anni
di vita che abbiamo festeggiato con una straordinaria festa musicale a Roma
e con una tournée in Italia. Santa Cecilia è stata la prima orchestra in Italia nata
per eseguire esclusivamente musica sinfonica, e a Santa Cecilia si ebbero le prime
esecuzioni di Fontane e Pini di Roma di Respighi che sono stati infatti, insieme
a Feste Romane, una delle prime realizzazioni discografiche che abbiamo fatto insieme.
Questa raccolta di registrazioni storiche e di archivio vuole essere un’occasione
per approfondire e ascoltare, se così posso esprimermi, la storia di una realtà
musicale così illustre.
h h h The first time I conducted the orchestra di Santa Cecilia was in 2002,
and I immediately felt this was an important experience. We’ve been working
together for five years now, since I became Music Director, and every time I still get
that immediate feeling of looking out at a hundred versions of myself.
I have particularly fond memories of the concerts we gave in March 2007
in the Musikverein in Vienna. The orchestra was appearing there for the first time,
and I was struck by how the players wanted to show what a great orchestra they are,
and that was really a joy to me. It’s safe to say that they achieved their goal, because
we had a fantastic success and were asked back in 2009. It is this aspect,
this striving for excellence, this desire to surpass themselves, that makes working
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b [a 2007 Roma, Parco della Musica] Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
The Orchestra and Chorus of the Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
[b 29 . 10. 2006 Milano, Teatro alla Scala] Il trionfale ritorno dell’Orchestra al Teatro alla Scala
di Milano > The triumphant return of the orchestra to the Teatro alla Scala, Milan.
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b [a 07.07. 2007 Tokyo, Bunka Kaykan] Antonio Pappano e l’orchestra di Santa Cecilia
Antonio Pappano and the Santa Cecilia Orchestra.
[b 16. 7. 2007 Londra, Royal Albert Hall] L’orchestra e il coro ospite dei celebri Proms
The Orchestra and the Chorus at the famous Proms concerts.
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b [a 12 .02 . 2001 Berlino, Philharmonie] Santa Cecilia è stata la prima orchestra italiana ospite
della Philharmonie di Berlino, con il direttore Peter Eötvös > Santa Cecilia was the first
Italian orchestra to visit the Philharmonie in Berlin, with Peter Eötvös conducting.
[b 03 .03 . 2007 Vienna, Musikverein] Il debutto dell’orchestra nella prestigiosa Golden Saal
The debut of the Orchestra in the prestigious Golden Saal.
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L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia trae origine dall’Associazione che si formò
a Roma verso il 1575, poi u∑cialmente costituita da Sisto v nel 1585 con il titolo
di “Congregazione dei Musici di Roma”. Il sodalizio, che raccoglieva i musicisti
professionisti attivi in Roma, nel 1624 ebbe dal papa Urbano viii la licenza
dell’insegnamento musicale e nel 1689, fino al 1794, l’aggregazione divenne
obbligatoria per tutti i maestri ed esecutori di musica ecclesiastica.
Nel 1838 fu trasformata in Accademia da Gregorio xvi, ed ebbe il titolo di “Pontificia”
da Pio ix nel 1847. h Dopo l’unità d’Italia l’Accademia riformò il proprio statuto
ed ebbe una nuova sede nell’ex convento delle Orsoline in Via Vittoria, dove a partire
dal 1895 avviò l’attività concertistica focalizzata nel repertorio sinfonico, cameristico
e corale. Nella stessa sede istituì il Liceo musicale, poi Conservatorio di S. Cecilia,
la Scuola di recitazione e la Scuola nazionale di cinematografia, la Biblioteca
e i Corsi di alto perfezionamento musicale. h Solo esempio fra le accademie
italiane di origine rinascimentale ad aver assunto la fisionomia di un’azienda
moderna e produttiva, unisce ad un’attività di promozione della cultura
e del patrimonio musicale una tradizione didattica di altissimo livello e soprattutto
una attività concertistica di fama internazionale, in continua espansione.
Fra il 1990 e il 2010 si è passati infatti da circa cento manifestazioni concertistiche
l’anno alle attuali quattrocentocinquanta, articolate in due stagioni, sinfonica
h h h
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L’Accademia di Santa Cecilia. Uno sguardo storico > An historical glance
Annalisa Bini [direttore delle attività culturali ansc]
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music. The Liceo musicale (school of music, later Conservatorio di Santa Cecilia),
Drama School, National School of Cinematography, Library and postgraduate
courses in music were all established on the same site. h It is the only one
of the Italian academies dating back to the Renaissance to have turned into
a modern, dynamic institution, and as well as its promoting culture and the country’s
musical heritage, it has a first-rate educational tradition. Most importantly,
it promotes an internationally renowned and continually expanding concert
season. Between 1990 and 2010 the number of concerts given annually has
increased from around 100 to 450, split between two seasons, one orchestral and one
chamber. It also has a short summer season, holds outreach events on choral,
chamber and polyphonic music, as well as promoting themed festivals and tours
within Italy and abroad. h In 2002, the Accademia di Santa Cecilia took up
residence in the Auditorium Parco della Musica, a complex consisting of three
concert halls and an open-air amphitheatre, a multi-media library, museum,
commercial and exhibition spaces. This is a modern, extensive, purpose-built
complex, designed by Renzo Piano, one of the leading figures in contemporary
architecture. Standing right in the centre of Rome, it is nevertheless surrounded
by green spaces, and is fast becoming one of the city’s most important arts centres.
[Annalisa Bini Manager for cultural activities]
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e da camera, cui si aggiungono una breve stagione estiva, rassegne di carattere
divulgativo, di repertorio corale cameristico e polifonico, oltre a festival tematici
e tournée in Italia e all’estero. h Dal 2002 l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
è approdata all’Auditorium Parco della Musica, un complesso dotato di tre sale
da concerto e un anfiteatro all’aperto, bibliomediateca, museo, spazi espositivi
e commerciali. Una sede ampia, modernissima e funzionale, firmata da uno
dei massimi esponenti dell’architettura contemporanea, Renzo Piano, circondata
di verde e collocata in un quartiere centralissimo che si avvia a diventare
uno dei più importanti poli culturali della capitale.
h h h The origins of the Accademia Nazionale di Santa Cecilia lie in the Associazione
established in Rome initially in 1575 and then given o∑cial status by Pope Sixtus vin 1585 under the title “Congregazione dei Musici di Roma”. Made up of professional
musicians active in Rome, the society was authorized to teach music by Pope
Urban viii in 1624, and from 1689 until 1794 membership was obligatory for
all teachers and performers of church music. In 1838 it was transformed into
an academy by Gregory xvi, and was given the title “pontifical” by Pius ix in 1847.
After the Unification of Italy, the Academy reformed its constitution and found
a new home in the ex-convent of the Ursuline sisters in Via Vittoria, where, in 1895,
it began to give concerts, with the emphasis on orchestral, chamber and choral
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b [a 1900 ca. Roma] Un gruppo di Accademici con il conte di San Martino nel cortile di via Vittoria
A group of members of the Academy, among them the Count of San Martino, in the courtyard
of Via Vittoria. [b 02 . 1924 Roma, Auditorio Pio] Antonio Traversi, Richard Strauss e Bernardino
Molinari conversano nell’intervallo delle prove all’Augusteo > Antonio Traversi, Richard Strauss
and Bernardino Molinari talk during a break in rehearsals at the Augusteo
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Denominata orchestra dell’Augusteo dal nome della sala in cui dal 1908 inizia
le regolari stagioni di concerti, l’orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia
è la prima in Italia a dedicarsi esclusivamente al repertorio sinfonico. Dal 1912
Bernardino Molinari ne è direttore stabile, incarico che mantiene sino alla fine
della Seconda Guerra Mondiale dirigendo oltre trecento concerti con prime italiane
e assolute come ad esempio I pini di Roma di Respighi. h Con Molinari l’orchestra
a∂ronta le sue prime tournée in Italia. Dal 1908 alla fine della Seconda Guerra
Mondiale viene diretta dai più grandi interpreti della prima metà del Novecento
sviluppando una collaborazione intensa con figure quali Toscanini, Mengelberg,
Strauss, Nikisch, Bruno Walter e Beecham e ospitando sul suo podio compositori
quali Mahler, Stravinsky, Sibelius, Saint-Saëns e Debussy. h Nel 1937 l’orchestra
diretta da Molinari a∂ronta un lungo tour in Germania, Austria e Svizzera.
Costante è anche la presenza del complesso romano alla Biennale di Venezia
dove nel 1938 esegue in prima italiana Le Sacre du Printemps di Stravinsky, dopo
l’esecuzione parziale avvenuta nel 1923 all’Augusteo. h Dopo la lunga presenza
di Bernardino Molinari l’orchestra di Santa Cecilia (che ha abbandonato il nome
di orchestra dell’Augusteo a seguito della demolizione della storica sede, avvenuta
nel maggio 1936) lavora per pochi anni sotto la guida di Franco Ferrara – la sede è
il Teatro Adriano e dal 1947 il Teatro Argentina – per poi passare sotto la guida
h h h
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L’orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Umberto Nicoletti Altimari [assistente alla direzione artistica]
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attraverso le quali l’orchestra di Santa Cecilia partecipa alla stagione
più significativa del cinema italiano. h Con la direzione di Previtali, l’orchestra
visita altri paesi, tra cui Germania e Svizzera, e per la prima volta suona in Unione
Sovietica e negli Stati Uniti mentre con Markevitch è presente al Festival di Musica
Contemporanea di Parigi nel 1954. h Dal 1959 la nuova sede diventa l’Auditorio
Pio. Negli anni Sessanta e Settanta debuttano Claudio Abbado e Riccardo Muti,
l’orchestra viene anche diretta da Daniel Barenboim, Zubin Mehta,
Riccardo Chailly, Jean Martinon. h Igor Markevitch viene nominato Direttore
Stabile nel 1973. Con il maestro di origine russa ma naturalizzato italiano l’orchestra
prosegue la sua attività in sede e a∂ronta altre tournée. Nel 1975, è l’americano
Thomas Schippers ad essere chiamato alla guida dell’orchestra: la malattia,
che nel 1977 lo porta a prematura scomparsa, non gli consente di adempiere
pienamente all’incarico. h Nel 1979 viene diretta da Carlos Kleiber, unica orchestra
italiana con cui il grande direttore abbia eseguito un programma sinfonico.
In questi anni anche Leonard Bernstein intensifica un rapporto di collaborazione
con l’orchestra divenendone Presidente Onorario. Per la Deutsche Grammophon
registra La Bohème e un disco dedicato a musiche di Debussy oltre a dirigere vari
programmi in stagione e portare l’orchestra al Festival dello Schleswig-Holstein.
Nel 1984 è Giuseppe Sinopoli ad assumere l’incarico di Direttore Principale.
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di Fernando Previtali che dal 1953 assume l’incarico di Direttore Principale.
Nel decennio che va da 1949 al 1959 viene diretta da tutti – l’elenco esclude solo
pochi nomi – i più significativi direttori della scena internazionale da De Sabata
a Karajan, da Furtwängler a Bruno Walter, da Otto Klemperer a Erich Kleiber.
Debuttano anche in questi anni Leonard Bernestein, Rafael Kubelik, Ferenc Fricsay,
Lorin Maazel, André Cluytens, Hans Knappertsbusch, Guido Cantelli, Georg Solti,
Charles Münch, Paul Kletzki e Carlo Maria Giulini mentre si rinnovano le presenze
di Walter, Stokowski, Jochum, Böhm. Dopo le prime registrazioni discografiche
e∂ettuate all’inizio degli anni Quaranta, tra cui va ricordata la prima assoluta
delle Quattro Stagioni di Vivaldi ad opera di Molinari, l’orchestra di Santa Cecilia
registra una serie di dischi per la Columbia, diretta da De Sabata, Serafin, Cantelli,
Morelli, Bellezza, Rachmilovich e Barbirolli mentre dal 1951 inizia un lungo
rapporto di collaborazione con la Decca con la quale vengono registrate ogni anno,
sino al 1977, opere liriche e recital di grandi cantanti. Tra queste si contano alcune
edizioni, tuttora in catalogo, di capolavori quali Madama Butterfly, Bohème, Tosca,
Forza del Destino e Gioconda, Macbeth, Ballo in Maschera, Otello, Aida, Turandot,
Lucia di Lammermoor, Mefistofele. Tra gli interpreti vocali che partecipano
alle registrazioni spicca il binomio Tebaldi – Del Monaco. Accanto a questa attività
si aggiunge quella relativa alla registrazione di colonne sonore cinematografiche
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a ricoprire l’incarico di Direttore Musicale: con lui l’orchestra, oltre ad estendere
le tournée in Italia e all’estero intensifica il lavoro discografico con la Deutsche
Grammophon. In questo ambito si ricordano la realizzazione di una serie di cd
dedicati al repertorio sacro con la partecipazione di Cecilia Bartoli, tra i quali
il Diapason d’or, vinto con i Requiem di Fauré e Duruflé (dgg). Sempre più frequenti
sono le esecuzioni di opere in forma di concerto tra cui si ricordano tra le tante
il Tristan und Isolde (Thielemann e Chung), il Lohengrin (Thielemann), il Parsifal(Sinopoli e Gatti), Falsta∂ (Gatti), The Rake’s Progress (Gatti), Idomeneo (Chung),
Fidelio (Maazel), Yolanta (Temirkanov), La Forza del destino (Gergiev), L’angelo di fuoco(Gergiev), Wozzeck (Gatti) e molte altre. h Nel 2001 è la prima orchestra italiana
ad esibirsi nella Philharmonie di Berlino. h Dopo oltre sessanta anni
dalla demolizione dell’Augusteo, l’orchestra ha finalmente una nuova sede idonea
ai concerti sinfonici, nel 2002 si inaugura infatti a Roma il nuovo Auditorium Parco
della Musica su progetto dell’architetto Renzo Piano. Antonio Pappano è il nuovo
Direttore Musicale dal 2005. Il maestro anglo-americano di origini italiane infonde
un nuovo entusiasmo all’attività dell’orchestra. Con Pappano si intensifica l’attività
discografica e quella delle tournée all’estero e in Italia. Tra le produzioni
discografiche, realizzate con emi, vanno segnalate la Madama Butterfly, i Pini,Fontane di Roma e Feste romane di Respighi, la Messa da Requiem di Verdi,
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Con il direttore veneziano l’orchestra a∂ronta una delle tappe più importanti
della sua storia con l’esecuzione in forma di concerto del Ring di Wagner.
Con Sinopoli inoltre viene intensificata l’esecuzione del repertorio tardoromantico
tra cui figurano le Sinfonie di Mahler e di Bruckner oltre a grandi opere
di Schumann e Strauss e della Scuola di Vienna e nuove musiche. Con Sinopoli
l’orchestra è invitata a Dresda e in Australia. Per Philips registra Rigoletto di Verdi.
In questi anni, è costante anche la presenza di Carlo Maria Giulini con il quale viene
realizzata la registrazione del Trovatore di Verdi per la Deutsche Grammophon
ed e∂ettuata una tournée in Romania. h Nel 1992 il giovane Daniele Gatti viene
nominato Direttore principale. L’orchestra viene invitata ai Proms di Londra,
prima orchestra italiana a partecipare alla prestigiosa rassegna. Nel 1995
con una tournée italiana si festeggiano i 100 anni di concerti dell’Accademia
di Santa Cecilia. Anche con Gatti, oltre ad altre presenze internazionali
(a Monaco di Baviera ad esempio) l’orchestra torna in sala di registrazione,
per la rca, con i poemi sinfonici di Respighi dedicati alla città di Roma.
Sawallisch, Prêtre, Giulini, Maazel, Temirkanov e i giovani Gergiev, Jansons,
Thielemann sono ripetutamente presenti nelle stagioni ceciliane mentre altri
grandi interpreti arrivano per la prima volta: Svetlanov, von Dohnanyi, Bloomstedt,
Tilson Thomas. h A partire dal 1997 e fino al 2004 è il coreano Myng-Whun Chung
44
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and Switzerland, and the Rome forces were also a regular fixture at the Venice
Biennale, where they gave the Italian premiere of Stravinsky’s Le Sacre du printempsin 1938. h After Bernardino Molinari’s long tenure, the orchestra di Santa Cecilia
(which had abandoned the name of orchestra dell’Augusteo after its historic home
was demolished in May 1936) played under Franco Ferrara – taking up residence
in the Teatro Adriano and, from 1947, the Teatro Argentina – before the arrival
of Fernando Previtali who took over as Principal Conductor in 1953. In the decade
between 1949 and 1959 the orchestra was conducted by, with very few exceptions,
by all the most important figures on the international scene, from De Sabata
to Karajan, Furtwängler to Bruno Walter, and Otto Klemperer to Erich Kleiber.
This period also saw other conductors make their first appearances with
the orchestra: Leonard Bernstein, Rafael Kubelik, Ferenc Fricsay, Lorin Maazel,
André Cluytens, Hans Knappertsbusch, Guido Cantelli, Georg Solti,
Charles Münch, Paul Kletzki and Carlo Maria Giulini, while Walter, Stokowski,
Jochum and Böhm all made return visits. After its first recordings made
at the beginning of the 1940s, including the very first version of Vivaldi’s
Four Seasons, under Molinari, the orchestra di Santa Cecilia made a series
of records for Columbia, conducted by De Sabata, Serafin, Cantelli, Morelli,
Bellezza, Rachmilovich and Barbirolli. Then, in 1951, it embarked on a long
47
le Sinfonie 4, 5, 6 di Cajkovskij, un cd con Han-na Chang e una serie di nuove
realizzazioni di recente uscita tra cui lo Stabat Mater di Rossini, un disco di arie
d’opera con Jonas Kaufmann, la Seconda Sinfonia di Rachmaninov
e il Guillaume Tell di Rossini. L’orchestra con Pappano ha partecipato ai Proms
di Londra ed è stata presente in Germania, Svizzera, Russia, ha debuttato
al Musikverein di Vienna, Spagna, Francia, Ungheria, Repubblica Ceca, Giappone
e nelle prossime stagioni visiterà il Lussemburgo, la Grecia, il Portogallo e il Belgio.
h h h Originally named the orchestra dell’Augusteo, after the hall in which
it began to give concert seasons on a regular basis in 1908, the orchestra
dell’Accademia di Santa Cecilia was the first orchestra in Italy to devote itself
exclusively to orchestral repertoire. In 1912, Bernardino Molinari became its
permanent conductor, a post he held up until World War II, conducting more
than 300 concerts, including world premieres such as that of Respighi’s
Pines of Rome. Under Molinari, the orchestra made its first tours of Italy.
Between 1908 and World War II, all the greatest names of the first half of the 20th
century came to conduct the orchestra, including Toscanini, Mengelberg, Strauss,
Nikisch, Bruno Walter and Beecham, and composers such as Mahler, Stravinsky,
Sibelius, Saint-Saëns and Debussy all made appearances on the podium.
In 1937, Molinari took the orchestra on a long tour of Germany, Austria
46
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conducted by Carlos Kleiber, the only Italian orchestra the great conductor ever
gave an orchestral concert with. During this period, Leonard Bernstein became
more closely involved with the orchestra, and became its Honorary Chairman.
He recorded La Bohème and a disc of music by Debussy for Deutsche Grammophon,
as well as conducting various programmes during the season and taking
the orchestra to the Schleswig-Holstein Festival. In 1984, Venetian-born
Giuseppe Sinopoli took on the post of Principal Conductor, and it was under his
baton that the orchestra tackled one of the most important undertakings in its
history with the concert performance of Wagner’s Ring. With Sinopoli
the orchestra delved deeper into the late-Romantic repertoire, performing
the Mahler and Bruckner symphonies as well as the major works of Schumann
and Strauss, the Second Viennese School, and contemporary pieces. The orchestra
was invited with Sinopoli to Dresden and Australia, and it made a recording
of Verdi’s Rigoletto for Philips with him. h Also during this period,
Carlo Maria Giulini was a constant presence, and under his baton the orchestra
recorded Verdi’s Il trovatore for Deutsche Grammophon, and undertook a tour
of Romania. h In 1992 the young Daniele Gatti was appointed Principal Conductor.
The orchestra was invited to the Proms in London, the first Italian orchestra to take
part in this prestigious event. In 1995 the Accademia di Santa Cecilia celebrated
49
collaboration with Decca, making recordings of operas and recitals with great
singers every year until 1977. These include versions of such masterpieces
as Madama Butterfly, Bohème, Tosca, Forza del destino, La Gioconda, Macbeth,
Ballo in maschera, Otello, Aida, Turandot, Lucia di Lammermoor and Mefistofele which
remain in the catalogue to this day. The partnership of Tebaldi and Del Monaco
heads the list of singers who took part in these recordings. As well as these
activities, the orchestra also took part in soundtrack recordings, thus becoming
involved in the golden age of Italian cinema. h Under Previtali, the orchestra made
visits to other countries, including Germany and Switzerland, and played
in the Soviet Union and United States for the first time, while Markevitch took
it to the Festival of Contemporary Music in Paris in 1954. h In 1959, it moved to
a new home in the Auditorio Pio. Then, in the 1960s, Claudio Abbado and Riccardo
Muti made their debuts with the orchestra, and Daniel Barenboim, Zubin Mehta,
Riccardo Chailly and Jean Martinon also appeared on the podium.
Igor Markevitch was appointed permanent conductor in 1973. Under this
Russian-born, naturalized Italian conductor, the orchestra pursued its activities
both at home and abroad. In 1975, the American Thomas Schippers was appointed
to conduct the orchestra, but the illness which led to his premature death in 1977
prevented him from fully carrying out his duties. In 1979 the orchestra was
48
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the Auditorio Parco della Musica designed by the architect Renzo Piano
and inaugurated in 2002. h The new Music Director Antonio Pappano was
appointed in 2005. An Anglo-American of Italian origins, he has brought a new
enthusiasm to the orchestra’s activities. Under Pappano the orchestra has seen
an upsurge in recordings and tours both abroad and within Italy.
Recordings for emi include Madama Butterfly, Respighi’s Pines and Fountains of Rome, Verdi’s Requiem, Tchaikovsky’s 4th, 5th and 6th symphonies, a cd with
Han-na Chang, Rossini’s Stabat Mater, Rachmaninov’s Second Symphony a disc
of operatic arias with Jonas Kaufmann for Decca, and, still to be released on emi,
Rossini’s Guillaume Tell. Pappano has taken the orchestra to the Proms in London,
and has toured Germany, Switzerland and Russia, made its debut at the Musikverein
in Vienna, appeared in Spain, France, Hungary, the Czech Republic and Japan,
and is due to visit Luxembourg, Greece, Portugal and Belgium in upcoming seasons.
[Umberto Nicoletti Altimari music assistant in the ansc]
51
100 years of concert-giving with a tour of Italy. Also with Gatti, as well as making
international appearances (in Munich, for example), the orchestra returned
to the recording studio for with a disc of Respighi’s Roman trilogy for rca.
Sawallisch, Prêtre, Giulini, Maazel, Temirkanov and the young Gergiev, Jansons,
and Thielemann made repeated visits to conduct the orchestra, while other great
conductors appeared with the ensemble for the first time: Svetlanov,
von Dohnányi, Blomstedt and Tilson Thomas. h From 1997 until 2004, the Korean
conductor Myung-Whun Chung served as Music Director; under him,
the orchestra not only toured more widely in Italy and abroad, but also developed
their relationship with Deutsche Grammophon. They made a series of discs
of sacred music with Cecilia Bartoli, and were awarded a Diapason d’or for their
recording of Fauré and Druflé’s Requiems (dgg). There was an increasing trend
for concert performances of operas: Tristan und Isolde (with Thielemann
and Chung), Lohengrin (Thielemann), Parsifal (Sinopoli and Gatti), Falsta∂ (Gatti),
The Rake’s Progress (Gatti), Idomeneo (Chung), Fidelio (Maazel), Iolanta (Temirkanov),
La forza del destino (Gergiev), The Fiery Angel (Gergiev), Wozzeck (Gatti),
and many more. h In 2001 the Santa Cecilia was the first Italian orchestra
to appear at the Philharmonie in Berlin. More than 60 years after the demolition
of the Augusteo, the orchestra finally has a new home suited to orchestral concerts,
50
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b [a 11 . 10. 1937 Hannover] L’orchestra con Bernardino Molinari all’arrivo alla stazione di Hannover
The orchestra with Bernardino Molinari, arriving at Hanover’s railway station.
[b 29 .05 . 1954 Busseto] L’orchestra in visita alla casa natale di Verdi a Busseto durante la tournée
italiana con Previtali > The orchestra visiting Verdi’s birthplace in Busseto during the Italian
tour with Previtali.
52 : 53a
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La prima sede dei concerti dell’orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia fu la Sala
Accademica che venne costruita fra il 1886 e il 1894, in stile neo-rinascimentale; all’epoca
poteva contenere circa 1.200 spettatori, un’orchestra di 70 elementi e un coro di 130,
ed era dotata di un organo di fabbricazione tedesca. La sala venne inaugurata il 2 febbraio
1895, data che per convenzione l’Accademia considera come fondazione delle proprie
regolari stagioni di concerti. Nel 1907 Gustav Mahler, in occasione della sua prima
venuta a Roma, diresse due concerti nella Sala Accademica. h Il 16 febbraio 1908
una nuova sala da concerto, in grado di ospitare 3.200 spettatori, venne inaugurata
e prese il nome di Augusteo, perché costruita all’interno dell’antico mausoleo
di Augusto. Fino al 13 maggio del 1936, data dell’ultimo concerto prima della demolizione
della sala voluta dal regime fascista, l’Augusteo fu la sede delle stagioni sinfoniche
dell’Accademia. Tutti i maggiori solisti e direttori dell’epoca, da Mengelberg
a Fürtwängler, da Toscanini a Bruno Walter a Claude Debussy, calcarono il palcoscenico
dell’Augusteo, dominato da Bernardino Molinari, direttore stabile e artistico
dell’orchestra sinfonica ceciliana. Dal giugno del 1933 l’Accademia avviò i concerti
estivi nella Basilica di Massenzio. h Nel decennio 1937 – 1947 la stagione sinfonica si
svolse al Teatro Adriano, un Politeama costruito in stile liberty per ospitare spettacoli
di vario genere. Dal 1948 la sede dei concerti si trasferì al Teatro Argentina, glorioso
teatro settecentesco che aveva ospitato la prima rappresentazione del Barbiere di Siviglia
h h h
54 : 55
I luoghi dell’orchestra > The orchestra’s homes
Annalisa Bini
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ordered by the Fascist regime, the Augusteo was home to the Accademia’s concert
seasons. All the leading soloists and conductors of the time, from Mengelberg
to Furtwängler, Toscanini to Bruno Walter and Debussy appeared on the stage
of the Augusteo, but the dominant figure was Bernardino Molinari, the orchestra’s
principal conductor and artistic director. 1933 saw the beginning of the summer concerts
in the Basilica di Massenzio. h During the ten-year period from 1937 to 1947,
the orchestral seasons were held at the Teatro Adriano, an art nouveau theatre built
to accommodate various kinds of performance. In 1948, the season moved to the Teatro
Argentina, a splendid 18th century theatre which had seen the first performance
of Rossini’s Barbiere di Siviglia. It was here that Herbert von Karajan made his first
appearance with the Accademia. h From 1958 onward, concerts were given
in the Auditorio Pio in Via della Conciliazione, facing St Peter’s. This hall, able to
accommodate an audience of around 2,000, had been designed for public papal
audiences, and the acoustic was not particularly well suited to orchestral concerts.
Nevertheless, it became the Santa Cecilia’s permanent home for almost 50 years.
In February 2003, the Accademia finally moved all its activities to the Parco
della Musica, the new complex designed by Renzo Piano, which has three halls –
one of them equipped as a theatre – accommodating a total of 5,700 spectators,
and an open-air amphitheatre with 3,200 seats. [Annalisa Bini]
57
di Rossini. Qui esordì nei programmi accademici Herbert von Karajan. h Dal 1958
i concerti si svolsero nell’Auditorio Pio a via della Conciliazione, davanti alla Basilica
di S. Pietro. La sala, capace di circa 2.000 posti, era stata concepita per le udienze
pubbliche papali, e non aveva un’acustica particolarmente adatta ai concerti sinfonici,
tuttavia divenne la sede stabile dei concerti ceciliani per quasi 50 anni.
Dal febbraio 2003 l’Accademia è approdata definitivamente con tutte le proprie
attività al Parco della Musica, il nuovo Auditorio su progetto di Renzo Piano,
dotato di tre sale da concerto – una delle quali attrezzata a teatro – per complessivi
5.700 spettatori, e di un anfiteatro all’aperto con 3.200 posti.
h h h The orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia’s first home was the Sala
Accademica, a neo-Renaissance building constructed between 1886 and 1894, which
at the time was able to accommodate an audience of 1200, an orchestra of 70 players
and a choir of 130 and was also endowed with a German-built organ. The hall was
inaugurated on 2 February 1895, and this is the date that, by convention, the Accademia
considers as marking the beginning of its own regular concert seasons. In 1907, Mahler,
making his first visit to Rome, conducted two concerts at the Sala Accademica. h On 16
February 1908, a new concert hall was inaugurated, able to accommodate an audience
of 3,000, and, being built within the ancient mausoleum of Augustus, took the name
of the Augusteo. Up until 13 May 1936, the date of the last concert before the demolition
56
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58 : 59a b [a . b 22 .04 . 1926 Roma, Augusteo] Le prove del Requiem di Berlioz > The rehearsals
of Berlioz’ Requiem.
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b [a 1930 ca.] La Sala Accademica di via dei Greci, prima sala da concerto dell’orchestra
dal 1895 al 1908 > The Sala Accademica di Via dei Greci, first home of the orchestra between
1895 and 1908. [a 1930 Roma] Il pubblico all’Augusteo, sulla sinistra è visibile il palco reale
The audience in the Augusteo, on the left the royal box.
60 : 61a
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b [a 1940 ca. Roma] L’orchestra al Teatro Adriano sede dei concerti dal 1937 al 1947
The orchestra in the Teatro Adriano home of the concerts between 1937 and 1947.
[b 1949, Roma ] L’orchestra al Teatro Argentina sede dei concerti dal 1948 al 1958
The orchestra in the Teatro Argentina home of the concerts between 1948 and 1958.
62 : 63a
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b [a fine degli anni ‘60 Roma, end of 60s, Rome] L’orchestra nella storica sede dei concerti dal 1958
al 2002 > The orchestra in the Auditorio Pio, home of the concerts between 1958 and 2002.
[b 23.02. 2008 Roma, Auditorium Parco della Musica ] Orchestra e coro dell’Accademia
The Orchestra and Chorus of the Accademia.
64 : 65a
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enrico di san martino 1: «Nel 1907 apparve per la prima volta in Roma
Gustavo Mahler. L’impressione fu enorme. L’orchestra era allora terribilmente
a∂aticata: concerti municipali, teatro, concerti accademici formavano
un aggrovigliamento di prove e di esecuzioni da sfinire letteralmente gli artisti.
La domenica vi fu un concerto municipale dove questa stanchezza diede segni non
dubbi anche pei meno competenti. Perciò l’e∂etto fu ancora maggiore quando
il giorno seguente, nella sala accademica, quella stessa orchestra sotto la bacchetta
di Mahler appariva elettrizzata, mostrando perfezione di ogni dettaglio risultante
mirabilmente, fusione completa, slancio irresistibile». h wilhelm furtwänglerdopo aver diretto l’orchestra di Santa Cecilia al Teatro Argentina nel 1947:
«Ero emozionato come mai in vita mia, ma felice di ricominciare la mia carriera
da Roma. A Santa Cecilia mi sentivo a casa: l’orchestra non mi faceva rimpiangere
la mia, che avevo alla Filarmonica di Berlino, ed il ‘solo’ dell’oboe e del clarinetto
dell’Incompiuta non l’ho mai sentiti eseguire come quel giorno».2 h bruno walterdopo una prova al Teatro Argentina nell’ottobre 1955, rivolgendosi al primo oboe,
Riccardo Scozzi: «Scozzi sa che mi ha fatto sbagliare? Ero così incantato ascoltando
il suo assolo che ho dimenticato di battere il tempo» poi rivolto all’orchestra:
«Sapete che è il più grande oboe, in assoluto, del mondo? »3 h leonard bernstein,
a proposito dei concerti e della registrazione della Bohème con l’orchestra e il coro
h h h
66 : 67 Testimonianze > Testimonies
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dell’Accademia di Santa Cecilia nel maggio 1987: «È stata la Bohème più bella
della mia vita, per di più a Roma e con un’orchestra italiana. Un’edizione bellissima,
veramente da sogno, la Bohème che ho sempre sognato di fare: fresca e, soprattutto,
giovane! […] Con l’orchestra di Santa Cecilia abbiamo raggiunto una freschezza
ricreativa che non avevo più provato da qualche anno, una freschezza solare
ed insieme tremendamente impietosa, così come la storia richiede. L’orchestra è
risultata veramente adatta per l’opera: è un’orchestra splendida, la migliore che io
abbia diretto in Italia in quest’ultimi anni».4 h leonard bernstein in un messaggio
all’orchestra, in data 27 maggio 1988: «Ai nostri professori di Santa Cecilia:
cari fratelli, colleghi, amici, amanti. Che gioia, la settimana scorsa con voi;
c’era la musica se come fosse la vita stessa, ed era la vita stessa […].»5
franco mannino: «Quell’orchestra che lusingava il Maestro Gui qualche volta
si faceva protagonista. Ricordo che Guarnieri, il quale, si sa, dirigeva più con i suoi
penetranti occhi grigi che con i suoi piccoli gesti, Guarnieri tenne un suo concerto,
dopo quello di Toscanini, scegliendo, fra l’altro, stranamente, Preludio e morte di Isotta.
Dico stranamente, perché Toscanini l’aveva eseguito prima di lui.
Accadde che Matteo Incagliati, critico del “Giornale d’Italia”, allora importante,
volle snobbare l’ardimento del Guarnieri e finire scrivendo che il concerto si era poi
chiuso con “la solita Ouverture dei Maestri Cantori”. Il mattino dopo,
68
sul “Messaggero”, compariva una letterina dell’orchestra, la quale, come si poteva
leggere fra le righe, metteva il Tristano del secondo direttore un tantino più su
di quello del primo; e faceva sapere, all’Incagliati, che, almeno per l’orchestra,
quella solita ouverture li metteva sempre in soggezione».6 h carlo maria giulini,
12 maggio 1988: «Accademia di Santa Cecilia: un sentimento profondo, parte viva
del mio essere di uomo e di musicista. Augusteo: una nostalgia e un rimpianto
incancellabili. Carlo Maria Giulini».7 h yuri temirkanov: «Una delle doti più
belle dei Professori dell’orchestra di Santa Cecilia è che con il passare degli anni
non hanno mai perso la voglia di migliorare».8 h «Sono assolutamente d’accordo
con la rivista inglese Classic fm che ha inserito Santa Cecilia fra le migliori dieci
orchestre del mondo. Ma rispetto alle altre, questa orchestra ha una qualità in più:
tutti i professori hanno una faccia simpatica!»9 h georges prêtre 10: «Ho sempre
avuto un forte rapporto di amicizia con l’orchestra di Santa Cecilia, che poco a poco
è cresciuto col tempo, finché è diventato amore. Amare un’orchestra è indispensabile
per interpretare con amore una partitura. La mia storia d’amore con la Filarmonica
di Vienna dura da 44 anni. Ma con Santa Cecilia è cominciata 48 anni fa! Mi ricordo
quando sono venuto qui a Via della Conciliazione. È un legame ininterrotto, colmo
di tenerezza. Ogni volta che torno a dirigerla provo una grande tenerezza per questa
magnifica orchestra!». h carlo maria parazzoli (spalla dell’orchestra dal 1999):
69
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Durante le prove di quel memorabile concerto furono ben poche le osservazioni
tecniche e anche musicali. Parlò più volte della vita e dell’uomo, delle diverse strade
che possono condurre nel buio verso la luce. L’orchestra era molto attenta,
dopo ogni suo pensiero suonava sempre meglio: soprattutto avrebbe voluto fermare
il tempo e fare in modo che quelle prove non finissero mai. h Dopo trentadue anni
voglio ancora testimoniare quell’evento perché capisco quanto sono stato
fortunato, e comprendo sempre di più quanto la mia orchestra abbia sempre saputo
riconoscere la vera autorevolezza di un musicista non mancando di dare quanto
le veniva e le viene chiesto. Da allora l’orchestra ha fatto un grande cammino
qualitativo e artistico. Ha dimostrato di conservare l’eredità che alcuni grandi maestri
volevano trasmetterle. Lo dimostra con il colore e la bellezza del suono, capaci
di riscaldare l’anima. Queste qualità, oggi, vengono elevate dalla forza creativa
di Antonio Pappano che le o∂re all’umanità nei luoghi più illustri della musica».
h h h enrico di san martino1: “Gustav Mahler appeared in Rome for the first
time in 1907, and the impact was enormous. In those days, the orchestra was
desperately overworked: the combination of municipal and academy concerts
together with theatre appearances meant there was an endless round of rehearsals
and performances that literally wore the players out. On the Sunday there was
a municipal concert where the signs of this exhaustion were obvious even to a casual
71
«Da più di dieci anni ormai sono primo violino solista della nostra meravigliosa
orchestra e le esperienze ed emozioni vissute sono tantissime; dalla gioia
per l’inattesa vittoria al concorso, al timore di un improvviso trasferimento
in una nuova città, alle tante soddisfazioni professionali ed artistiche.
Ricordo una “freschissima” Trota con Sawallisch, un’emozionante ed “emozionata”
Shéhérazade con Rostropovic, il Doppio di Brahms con l’amico Geminiani, la scoperta
della Missa Solemnis di Beethoven con Pappano, la fatica ma anche l’eccitazione
delle tante tournée. Grazie a questo contatto quotidiano con i maggiori artisti
mondiali, con i colleghi e con il pubblico, ho potuto esprimere la mia personalità
di musicista e reputo questo un grande dono». h riccardo piccirilli (violino
dell’orchestra dal 1978): «Ho iniziato la mia collaborazione con l’orchestra
dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia nel dicembre del 1978 sotto la direzione
di Wolfgang Sawallisch. Il mio secondo concerto come elemento aggiunto è stato
sotto la direzione di Carlos Kleiber. Prima che divenissi membro stabile
dell’orchestra (gennaio 1986) ho avuto la fortuna di suonare con molte altre
celebrità: Riccardo Muti (1980), Zubin Metha (1980), Carlo Maria Giulini,
Claudio Abbado (1982), dal 1983 al 1988 più volte con il grande Leonard Bernstein.
Tuttavia il ricordo indimenticabile che conservo è quello di Kleiber: la sua straordinaria
capacità di spaziare con la mente attraverso il significato e l’essenza di ogni cosa.
70
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to the freshness of the original, something I hadn’t experienced for several years.
It was a radiant freshness, but a fierce, penetrating one too, just as the story requires.
The orchestra proved to be just right for the opera: it’s a splendid orchestra, the best
I’ve conducted in Italy in recent years”.4 h leonard bernstein in a message to
the orchestra dated 27 May 1988: “To our Santa Cecilia players: dear brothers,
colleagues, friends and lovers. It was such a joy with you last week; we made music
as if it were life itself, and it was life itself [...]”.5 h franco mannino:
“That orchestra that so appealed to Gui occasionally stepped into the limelight.
I remember when Guarnieri, who was famous for conducting more with his
penetrating grey eyes than with his contained gestures, was giving a concert after
Toscanini’s that, strangely, included the Prelude and Liebestod from Tristan.
I say strangely because Toscanini had performed the pieces before him.
It so happened that Matteo Incagliati, critic on the Giornale d’Italia, an important
paper at that time, decided to cut Guarnieri down to size by writing that the concert
closed with “the usual Mastersingers overture”. The following morning, there was
a little letter from the orchestra in Il messaggero which, you could tell by reading
between the lines, put the latter conductor’s Tristan a bit ahead of the former’s;
and it let Incagliati know that, at least as far as the orchestra was concerned, they
were always awed by that usual overture”.6 h carlo maria giulini, 12 May 1988:
73
listener. So when the same orchestra appeared in the hall of the academy the very
next day under Mahler’s baton and sounding utterly electrified, the e∂ect was all
the more striking. Every detail came across to perfection, the orchestra sounded
completely together, and the playing had an irresistible energy”.
wilhelm furtwängler, after conducting the orchestra di Santa Cecilia at the
Teatro Argentina in 1947: “I felt more emotional than I ever have in my life, but
pleased to be re-starting my career in Rome. I felt at home at Santa Cecilia: the orchestra
did not make me miss my own at the Philharmonie in Berlin, and I have never heard
the oboe and clarinet solos in the ‘Unfinished’ played the way I did that day”.2
bruno walter, after a rehearsal at the Teatro Argentina in October 1953, turned
to the principal oboe, Riccardo Scozzi, and said, “Scozzi, do you know you put me
o∂? I was so caught up listening to your solo that I forgot to beat time”. Then he
turned to the orchestra and said, “Do you know that this is the greatest oboist
in the world, bar none?”.3 h leonard bernstein, on the subject of the concerts
and recording of La Bohème with the orchestra and chorus of the Accademia
di Santa Cecilia in May 1987: “This was the best Bohème of my life, and what’s more,
in Rome and with an Italian orchestra. A wonderful version, really a dream,
the Bohème that I’ve always dreamed of doing: fresh, and most of all, young! [...]
What we achieved with the orchestra di Santa Cecilia was like getting back
72
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with Sawallisch that came up sounding freshly-minted, an exciting and ‘excited’
Sheherazade with Rostropovich, the Brahms Double Concerto with my friend
Gabriele Geminiani, discovering Beethoven’s Missa solemnis with Pappano,
the strain but also the excitement of all the touring. h Through this daily contact
with the greatest artists in the world and with my colleagues and the audience,
I’ve been able to express my personality as a musician, and I consider this
a wonderful thing to be given. h riccardo piccirilli (violinist with the orchestra
since 1978): “I started playing with the orchestra dell’Accademia Nazionale
di Santa Cecilia in December 1978, under Wolfgang Sawallisch. My second concert
as an extra was under Carlos Kleiber. Before I became a permanent member
of the orchestra, in January 1986, I was lucky enough to play under many other
famous conductors: Riccardo Muti (1980), Zubin Mehta (1980), Carlo Maria Giulini
and Claudio Abbado (1982) and several times with the great Leonard Bernstein
between 1983 and 1988. Nevertheless, the one memory that I will never forget is that
of Kleiber: he had an extraordinary ability to think his way through the meaning
and the essence of everything. He spoke a lot about life and humanity, the di∂erent
paths you can take through the darkness to reach the light. h The orchestra hung
on his every word: after he had spoken it always played better: what it would really
like to have done was stop time and make those rehearsals last for ever. h After 32
75
“Accademia di Santa Cecilia: a deep emotion, a living part of who I am as a man
and musician. The Augusteo: abiding nostalgia and regret. Carlo Maria Giulini”.7
yuri temirkanov: “One of the greatest attributes of the players of the Santa
Cecilia orchestra is that with the passing of the years they have never lost the desire
to improve”.8 h “I agree completely with the British Classic FM magazine in placing
the Santa Cecilia among the top ten orchestras of the world. But compared
with the others, this orchestra has one extra quality: the players all have nice faces!”.9
george prêtre: “I have always had a strong, friendly relationship with the orchestra
di Santa Cecilia, and, over time, that has gradually developed into love. Loving
an orchestra is essential if you’re going to interpret a score with love. My love-a∂air
with the Wiener Philharmoniker has lasted 44 years. But with Santa Cecilia,
it started 48 years ago! I remember the first time I came here to Via della Conciliazione.
It’s a link that has never been broken, and one that is full of a∂ection. Every time
I come back to conduct I feel tremendous a∂ection for this magnificent orchestra!”.
carlo maria parazzoli (leader of the orchestra since 1999): “I’ve been solo first
violin in our marvellous orchestra for more than ten years and I’ve had so many
experiences and emotional moments, from elation at unexpectedly winning
the competition and nervousness at suddenly moving to a new city to all the many
professionally and artistically fulfilling occasions. h I remember a Trout
74
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From Ottant’anni di concerti dell’orchestra e del coro dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia,
ed. Paola Fontecedro (Rome: Accademia Nazionale di Santa Cecilia, 1988), 142.
3 Da Ottant’anni di concerti dell’orchestra e del coro, cit., p. 134. > Ibid., 134
4 Leonard Bernstein, Enrico Castiglione, Una vita per la musica. Conversazioni. Roma, Edizioni Logos,
seconda edizione, 1992. > Leonard Bernstein, Enrico Castiglione, Una vita per la musica. Conversazioni(Rome: Edizioni Logos, 2nd edition, 1992).
5 Da Ottant’anni di concerti dell’orchestra e del coro, cit., p. 166. > Ibid., 166.
6 Da Ottant’anni di concerti dell’orchestra e del coro, cit., p. 151 > Ibid., 151.
7 Da Ottant’anni di concerti dell’orchestra e del coro, cit., p. 12; originale in Archivio storico. > Ibid., 12.
Original in the archive.
8 Da 100.101, dvd di Anton Giulio Onofri, allegato al volume 100.101I primi cento anni dell’orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, a cura di Annalisa Bini,
Roberto Grisley e Umberto Nicoletti Altimari. Roma, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, 2008.
From 100.101, dvd by Anton Giulio Onofri accompanying the book 100.101 I primi cento anni dell’orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, ed. Annalisa Bini,
Roberto Grisley and Umberto Nicoletti Altimari (Rome: Accademia Nazionale di Santa Cecilia, 2008).
9 Da Evviva Santa Cecilia!, dvd di Anton Giulio Onofri, 2010. > From Evviva Santa Cecilia!,
dvd by Anton Giulio Onofri, 2010.
77
years I still want to mention that event because I understand just how lucky I was,
and I understand more and more how my orchestra was always able to recognise
a musician’s true authority, and never failed to give what was and is asked of it.
Since that time, the orchestra has made great leaps in terms of quality and artistry.
It has shown that it has preserved the legacy that some great conductors were keen
to impart. It can be heard in the colour and beauty of the sound it makes,
which is really uplifting. Today, these qualities are advanced by the creative energy
of Antonio Pappano, who lets the world hear them in the great centres of music”.
1 Presidente dal 1895 al 1947. Da Ricordi, Roma, Danesi, 1943, p. 101. > Chairman from 1895 to 1947.
From Ricordi (Rome: Danesi, 1943), 101.
2 Da Ottant’anni di concerti dell’orchestra e del coro dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia,
a cura di Paola Fontecedro, Roma, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, 1988, p. 142.
76
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b [a 03 . 10. 1937] Molinari dirige l’orchestra nella tournée in Germania e in Svizzera
Molinari conducts the orchestra during a tour of Germany, Austria and Switzerland.
[b 20. 11 . 1960 Roma, Auditorio Pio] John Barbirolli con Ashley Clarke, ambasciatore britannico
e Alessandro Bustini, presidente dell’Accademia, nel backstage > Sir John Barbirolli
with Ashley Clarke, British Ambassador and Alessandro Bustini, president of the Accademia.
78 : 79a
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b [a 08 .09 . 1948 Edimburgo, Usher Hall] Wilhelm Fürtwangler e l’orchestra dell’Accademia
in tournée a Edimburgo > Wilhelm Fürtwangler and the orchestra of the Accademia
on tour in Edinburgh. [b 14 .07. 2004 Roma, Auditorium Parco della Musica] Yuri Temirkanov
con l’orchestra di Santa Cecilia > Yuri Temirkanov with the Santa Cecilia orchestra.
80 : 81a
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b [a 09 .04 . 1961 Roma, Auditorio Pio] Carlo Maria Giulini e Emil Gilels al termine di un concerto
Carlo Maria Giulini and Emil Gilels at the end of a concert.
[b 29 . 10. 1983 Roma, Auditorio Pio] Leonard Bernstein presidente onorario dell’Orchestra
dal 1983 al 1990 > Leonard Bernstein, honorary president of the orchestra from 1983 to 1990.
82 : 83a
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Il romano bernardino molinari (1880 – 1952) Nel 1912 assume la direzione
stabile dell’orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia restandone indiscusso leader
sino al 1944, stabilendo così un record di durata e di presenza che non sarà mai
superato, con oltre 400 concerti a Roma, senza contare le tournée. Durante la lunga
carriera ceciliana Molinari nel 1924 ebbe occasione di dirigere la prima esecuzione
assoluta dei Pini di Roma di Respighi e nel 1923 la prima italiana – seppure parziale –
della Sagra della primavera di Stravinskij. Sotto la sua direzione l’orchestra
a∂ronta le prime registrazioni discografiche con le Quattro Stagioni di Vivaldi,
prima registrazione assoluta dei celebri concerti, e brani di Haydn e Debussy.
Molinari si adoperò per un recupero del repertorio storico promuovendo esecuzioni
di musica antica e di grandi a∂reschi corali classici e romantici (Missa Solemnisdi Beethoven, Requiem di Berlioz) altrimenti sconosciuti al grande pubblico. La carriera
di Molinari fu particolarmente concentrata su Santa Cecilia ma conobbe anche
successi all’estero in particolare negli Stati Uniti. h victor de sabata (1892 – 1967)
Con l’orchestra dell’Accademia il direttore triestino stabilisce a partire dal 1921
un legame di fervida collaborazione dirigendo fino al 1952 ben 96 concerti.
Memorabile il concerto nell’Aula delle Benedizioni nel 1945 davanti a Papa Pio xii.
Negli anni ’40 inoltre Victor De Sabata si impegna con l’orchestra romana in una serie
di registrazioni poi divenute celebri. Importante fu il ciclo beethoveniano
h h h
84 : 85
Sul podio > On the podium
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gli ordini con cenni secchi e precisi. Un direttore che nella somma dei requisiti ha
numeri da regalare»: il debutto di John Barbirolli a Santa Cecilia nel febbraio 1947 fu
particolarmente felice. Nello stesso anno il direttore inglese incise con l’orchestra
per l’etichetta Columbia. Tenne l’ultimo concerto a Santa Cecilia nel luglio 1970
pochi giorni prima di morire. h willy ferrero (1906 – 1954) Bambino prodigio,
iniziò a dirigere a sei anni al Teatro Costanzi di Roma. Subito dopo fu invitato
dall’ultimo degli Zar, Nicola ii, a dirigere a Mosca: oltre a fargli dono di un prezioso
orologio d’oro con dedica, lo Zar gli fece trovare fuori dal teatro una tròika tirata
da tre cavalli bianchi per un giro notturno della città. Nel 1917, a undici anni, suonò
per la prima volta alla Scala e alla fine dell’anno partì per studiare a Vienna, dove,
sempre continuando a dirigere, si diplomò in direzione d’orchestra nel 1924.
Il suo talento era ormai noto in tutto il mondo, tanto che Arturo Toscanini lo chiamò
più volte a dirigere l’Orchestra Sinfonica della Scala. Willy Ferrero compose musiche
per due film (tra cui La terra trema di Visconti) e ne diresse altre di diversi autori
per film e documentari storici. Con l’orchestra di Santa Cecilia Ferrero eseguì quasi
cento concerti tra il 1925 e il 1954. h carlo maria giulini (1914 – 2005) Giovanissimo,
salì per la prima volta sul podio dell’orchestra ceciliana nel luglio 1944, dopo esserne
stato viola di fila ai tempi dell’Augusteo. Il direttore seppur giunto a fama internazionale
non mancò mai di testimoniare un ricordo profondo sia delle straordinarie qualità
87
del 1945-46 in cui il grande direttore diresse tutte le sinfonie. Con De Sabata
l’orchestra di Santa Cecilia ha anche a∂rontato tournée in Italia e in Svizzera.
franco ferrara (1911 – 1985) Successore di Bernardino Molinari alla direzione
stabile dell’orchestra, Franco Ferrara aveva debuttato nel 1939 in un concerto
con musiche di Mozart, Dvorák, Stravinskij, Smetana e Liviabella riscuotendo
lusinghieri consensi (“spirito vigile, fervido d’impeti, artista di notevole misura,
di limpide qualità”); fu a capo dell’orchestra ceciliana per poco più di una stagione
(1944 – 1945), dirigendo in tutto undici concerti. Le precarie condizioni di salute
lo indussero ad abbandonare la carriera e a dedicarsi all’insegnamento.
Intere generazioni di direttori d’orchestra si sono formate sotto la sua guida.
john barbirolli (1899 – 1970) Dopo aver studiato al Trinity College e alla Royal
Academy of Music di Londra, iniziò la carriera come violoncellista, prima alla Queen’s
Hall di Londra e in seguito al Covent Garden. Membro dell’International String Quartet,
creò nel ’24 la “Barbirolli Chamber Orchestra”. Diresse poi diverse compagnie
teatrali inglesi nel repertorio d’opera italiano, prima di diventare direttore
della Scottish Orchestra nel 1933. Nel ’36 si trasferì a New York, dove diresse
la Filarmonica. Tornato in Inghilterra nel ’42 fu direttore stabile della Hallé Orchestra
di Manchester fino al ’68. Diresse anche al Festival di Edimburgo, e dal ’51 al ’54
al Covent Garden. «Sobrio nei movimenti, rigido nella posizione di attenti, impartisce
86
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assai ra∑nati in ciascuno dei quali era presente almeno un autore del Novecento.
Esiste fortunatamente una testimonianza fonografica del lavoro di Cantelli
con l’orchestra romana costituito dalla Sinfonia dall’Assedio di Corinto di Rossini
e dalla Paganiniana di Casella. La scomparsa prematura impedì che il fecondo
rapporto di collaborazione potesse continuare ma le testimonianze dell’epoca
registrano l’altissima qualità delle esecuzioni dirette da Cantelli e il grande successo
di pubblico ad ogni suo concerto. h igor markevitch (1912 – 1983)Fu il successore
di Previtali nel ruolo di direttore stabile; nel periodo del suo mandato (1974 – 1977)
portò l’orchestra in tournée in Germania: la stampa tedesca definì esemplare,
e superiore a quelle delle orchestre tedesche, l’esecuzione del Till Eulenspiegeldi Richard Strauss. Alla guida dell’orchestra ceciliana Markevitch diresse
complessivamente 76 concerti. Attento al Novecento storico anche Markevic ha
lasciato una sua testimonianza con Santa Cecilia: i Canti di Prigionia di Dallapiccola
registrati per la Columbia francese e realizzati negli anni Cinquanta assai prima
della nomina a Direttore stabile dell’orchestra. h georges prêtre (1924)
Alcuni interpreti hanno stabilito un rapporto continuativo e artisticamente
importante con il complesso ceciliano, tra questi figura Georges Prêtre, che a partire
dal debutto nel gennaio 1962 – “già a∂ermato, è un direttore brillante che pur
nella compostezza del gesto, sottolinea con vivacità e sfaccetta con brio ritmi, disegni,
89
acustiche della sala sia del livello artistico espresso dal complesso orchestrale, al quale
rimase legato fino alla fine della sua lunga carriera. Dopo la guerra fu largamente
presente sul podio dell’orchestra con la quale Giulini ha registrato il suo primo disco
(Cherubini: Requiem in do). Ha diretto a Santa Cecilia sino al termine della sua carriere
tornando a registrare con i complessi ceciliani il Trovatore di Verdi. A Santa Cecilia
Giulini ha diretto 108 concerti. h fernando previtali (1907 – 1985) Il giovane
Fernando Previtali è presente per la prima volta nella stagione 1937-38, dirigerà più
volte all’Argentina l’orchestra ceciliana, della quale sarà direttore principale dal 1953
al 1973 esibendosi ben 383 volte. Durante il lungo mandato alla guida dell’orchestra
Previtali oltre alle regolari stagioni romane diresse il complesso in una serie
di tournée che toccarono gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica oltre alla Germania
e alla Svizzera. Registra con la Decca due titoli d’opera e un disco sinfonico dedicato
ad autori italiani (Petrassi, Casella e Ghedini). Nella programmazione delle stagioni
riservò sempre attenzione alle novità e a programmi tematici scandagliando
il repertorio e dedicandosi ampiamente a quello del Novecento storico.
guido cantelli (1920 – 1956) I dieci anni in cui il Teatro Argentina fu la sede
dei concerti dell’Accademia possono essere considerati uno dei momenti d’oro
dell’orchestra. Sono questi anche gli anni in cui Guido Cantelli si esibisce sul podio
di Santa Cecilia (al di là dell’esordio all’Adriano nel 1946) con programmi di concerto
88
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a cui si aggiungerà il Parsifal la programmazione dell’Accademia si aprì anche all’opera.
Sinopoli è stato direttore principale dell’orchestra di Santa Cecilia dal 1983 al 1987
dirigendo un totale di 68 concerti. Con lui l’orchestra a∂ronta sistematicamente
il repertorio tardo romantico eseguendo tutte le Sinfonie di Mahler, alcune di Bruckner
e musiche di Strauss, Liszt e della Nuova Scuola di Vienna oltre ai numerosi lavori
contemporanei in prima esecuzione assoluta. Con l’orchestra di Santa Cecilia Sinopoli
registra il Rigoletto di Verdi e a∂ronta alcune importanti presenze internazionali
debuttando ad esempio in Australia. h daniele gatti (1961) Con il 1992 iniziò
la direzione stabile del giovane Daniele Gatti con il quale l’orchestra si esibì
in Germania e, prima tra le italiane, ai Proms di Londra. Nel 1995 il maestro
e l’orchestra festeggiarono i 100 anni dei concerti dell’Accademia di Santa Cecilia
nelle principali città italiane; sotto la sua guida l’orchestra è tornata in sala
di registrazione con l’esecuzione del ciclo romano di Respighi per la rca. Oltre
ai numerosi concerti diretti a Roma e in tournée Gatti ha diretto a Santa Cecilia
alcune opere in forma di concerto quali il Falsta∂ di Verdi, il Parsifal di Wagner,
il Wozzeck di Berg e The Rake’s Progress di Stravinskij. h myung-whun chung (1953)
Con Chung, direttore musicale dal 1997 fino al 2005, si ha un nuovo impulso dell’attività
discografica, dello sviluppo del repertorio e della presenza internazionale dell’orchestra.
Chung a∂ronta l’opera in forma di concerto (Fidelio, Franco cacciatore, Tannhäuser,
91
colori” ebbe a dire la critica – è presenza costante fino ai nostri giorni. Con Prêtre
l’orchestra ha a∂rontato tournée in Svizzera e Austria e in Italia e sotto la guida
del direttore francese ha a∂rontato pagine del repertorio francese in particolare ma
anche di quello tedesco e italiano. Prêtre ha voluto festeggiare i suoi 60 di carriera
a Santa Cecilia con una esecuzione in forma di concerto della Carmen di Bizet.
wolfgang sawallisch (1923) Il concerto del 22 marzo 2005 ha chiuso
la quarantennale collaborazione di Wolfgang Sawallisch con l’orchestra, avviata
nel dicembre 1965 con il debutto in cui egli “dominava l’orchestra, trasportandola
nelle spire di un gorgo che si innalzava teso verso l’assoluto”. Direttore amatissimo
dal pubblico romano Sawallisch o∂rì ogni volta letture nuove e stimolanti
del repertorio sinfonico. Significativo fu il ciclo beethoveniano del 1970 come
memorabili rimangono le esecuzioni dell’Euryanthe di Weber, delle Szenen aus Goethe’sFaust di Schumann e della Matthäus Passion di Bach. Sawallisch a Santa Cecilia non
si limitò a proporre il suo repertorio d’elezione ma a∂rontò anche pagine di Berlioz,
Bartók, Spontini e contribuì alla conoscenza delle sinfonie giovanili di Bruckner che
non avevano ancora trovato posto nella programmazione dell’Accademia.
giuseppe sinopoli (1946 – 2001) Fu l’artefice di una pietra miliare della storia
dell’orchestra: l’esecuzione in forma di concerto dell’Anello del Nibelungo di Wagner
in quattro stagioni consecutive, dall’aprile 1988 al giugno 1991. Con la Tetralogia,
90
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la Madama Butterfly di Puccini, Pini, Fontane di Roma e Feste romane di Respighi,
le ultime tre Sinfonie di Cajkovskij e alcuni brani sinfonici – tra cui la Francesca da Rimini e Romeo e Giulietta dello stesso compositore e lo Stabat Mater di Rossini
oltre ad un cd con Ha-na Chang solista. Di prossima realizzazione la Seconda
di Rachmaninov e il Guillaume Tell di Rossini. Con la Decca Pappano e l’orchestra
di Santa Cecilia hanno anche realizzato una pubblicazione dedicata al repertorio
di arie veriste con il tenore Jonas Kaufmann e una per Deutsche Grammophon
dedicata a Pergolesi con il soprano Anna Netrebko.
h h h bernardino molinari (1880 – 1952) Became permanent conductor
of the orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia in 1912, and he remained in undisputed
sole charge until 1944, establishing an unequalled record for longevity and number
of appearances, with over 400 concerts in his native Rome, not counting the tours
he undertook. In the course of his long career with the Santa Cecilia forces, Molinari
conducted the world premiere of Respighi’s Pines of Rome in 1924, and in 1923 gave
the first Italian performance of Stravinsky’s Rite of Spring. Under his direction,
the orchestra made their first recordings, with the set of Vivaldi concertos containing
the Four Seasons – the celebrated concertos first-ever appearance on disc – as well as
works by Haydn and Debussy. Molinari was active in reviving historical repertoire,
promoting concerts of early music, and performing the great epic choral works
93
Tristano e Isotta, Idomeneo) e un ciclo dedicato alle Sinfonie di Beethoven e a Cajkovskij.
Importanti sono stati gli avvenimenti organizzati in occasione dell’Anno Santo
2000 con programmi dedicati alla musica sacra tra cui la prima esecuzione assoluta
di Cecilia Vergine Romana di Arvo Pärt. Intensa è stata l’attività dell’orchestra
con il maestro coreano sia nella promozione di nuove musiche sia nelle tournée
internazionali che hanno toccato diverse città europee, il Giappone, la Corea
del Sud e la Cina. Numerose sono state le registrazioni discografiche tra cui i Requiemdi Fauré e Duruflé (con Cecilia Bartoli e Bryn Terfel) premiati con il Diapason d’or.
antonio pappano (1959) Con Antonio Pappano, direttore musicale a partire
dal 2005 si è aperta una nuova fase. L’orchestra è tornata a registrare per la emicon continuità ottenendo riconoscimenti prestigiosi dalle riviste specializzate
e dai critici. La registrazione del Requiem di Verdi ha collezionato una serie
impressionate di premi internazionali. I numerosi inviti ad esibirsi all’estero si sono
concretizzati con presenze nelle più prestigiose sedi concertistiche: con Pappano
infatti l’orchestra ha debuttato al Musikverein di Vienna, al Concertgebouw
di Amsterdam, alla Salle Pleyel di Parigi oltre ad essere stata presente in Spagna,
Svizzera, Austria, Ungheria, Repubblica Ceca, Russia, Gran Bretagna (ai Proms
di Londra), Germania e Giappone sempre riscuotendo unanimi consensi.
Con la emi Santa Cecilia e Pappano hanno realizzato già numerosi cd tra cui
92
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Academy of Music in London, Barbirolli began his career as a cellist, first with
the Queen’s Hall Orchestra in London, and then at Covent Garden. He was
a member of the International String Quartet and in 1924 formed the Barbirolli
Chamber Orchestra. He went on to conduct Italian repertoire with various British
opera companies before becoming conductor of the Scottish Orchestra in 1933.
In 1936 he moved to New York, where he conducted the New York Philharmonic.
He returned to Britain in 1942 and became permanent conductor of the Hallé
Orchestra in Manchester, where he remained until 1968. He also conducted
at the Edinburgh Festival and, from 1951 to 1954, at Covent Garden. “Sober in his
movements, rigidly standing to attention, he imparts his orders with dry, precise
signals. A conductor who has all the necessary qualities, and to spare”: Barbirolli
made a hugely successful debut with the Santa Cecilia orchestra in February 1947.
In the same year, he made recordings with the orchestra for the Columbia label.
He gave his last concert with the Santa Cecilia forces in July 1970, a few days before
his death. h willy ferrero (1906 – 1954) Ferrero was a child prodigy, who first
conducted at the age of six at the Teatro Costanzi in Rome. Immediately afterwards,
he was invited by the last Tsar, Nicholas ii, to conduct in Moscow; as well as presenting
him with a precious gold watch inscribed with a dedication, the Tsar arranged for
a troika drawn by three white horses to be standing outside the theatre to take
95
of the Classical and Romantic periods (Beethoven’s Missa solemnis, Berlioz’s Requiem)
that were unfamiliar to the general audience. Although Molinari’s career was
particularly bound up with the Santa Cecilia orchestra, he also made successful
appearances abroad, particularly in the United States. h victor de sabata(1892 – 1967) The Trieste-born De Sabata was closely connected with the orchestra
from 1921 onwards, and between that date and 1952 he conducted a grand total of 56
concerts. One notable event was the concert in the presence of Pope Pius xii in the Hall
of Benediction in the Vatican in 1945. Also in the 1940s, De Sabata led the Rome forces
in a series of recordings for emi that have since become famous, and in 1945/46 he
conducted an important cycle of almost all the Beethoven symphonies.
Under De Sabata, the orchestra di Santa Cecilia also undertook tours of Italy
and Switzerland. h franco ferrara (1911 – 1985) Molinari’s successor
as permanent conductor of the orchestra, Franco Ferrara, made his debut in 1939
with a concert of Mozart, Dvorák, Stravinsky, Smetana and Liviabella, which was
very well received (“alert, driving, an artist of considerable poise and clarity”);
he spent just over two seasons as the orchestra’s conductor, giving eleven concerts
in all. His fragile health led him to give up his career and devote himself to teaching,
and entire generations of conductors later trained under him.
sir john barbirolli (1899 – 1970) After his studies at Trinity College and the Royal
94
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and went on to conduct it several times at the Teatro Argentina. He became principal
conductor in 1953 and remained in his post until 1973, making a total of 383
appearances. During his long period with the orchestra, as well as conducting
the regular seasons in Rome, Previtali took it on a series of tours to the United States
and Soviet Union as well as Germany and Switzerland. He made two opera
recordings for Decca, and an orchestral disc of Italian music (Petrassi, Casella
and Ghedini). New music and themed concerts were always a feature of his
programming; he explored the standard repertory in full and focused particularly
on the great masterworks of 20th-century music. h guido cantelli (1920 – 1956)
The ten year period when the Accademia’s concert season was based at the Teatro
Argentina can be considered one of the orchestra’s golden ages. This was also
the period of Guido Cantelli’s appearances with orchestra (following his debut
at the Teatro Adriano in 1946), with concert programmes of great sophistication that
always featured at least one 20th-century composer. Fortunately, Cantelli’s work
with the orchestra has been preserved on disc, with recordings of Rossini’s overture
to Le Siège de Corinthe and Casella’s Paganiniana. Cantelli’s premature death
prevented this fruitful collaboration from continuing, but contemporary reports
testify to the extremely high quality of the orchestra’s performances under
his baton, and the enthusiastic audience response at all his concerts.
97
Ferrero on a night-time tour of the city. In 1917, at the age of eleven, Ferrero played at
La Scala for the first time, and at the end of the year set o∂ to study in Vienna where,
while still pursuing his conducting career, he obtained his diploma as a conductor
in 1924. By now internationally famous, Toscanini invited him on repeated occasions
to conduct the Orchestra della Scala. Ferrero composed film music, including
the score for Visconti’s La terra trema, and also conducted music by other composers
for films and historic documentaries. Between 1925 and 1954 he gave almost 100
concerts with the orchestra di Santa Cecilia. h carlo maria giulini (1914 – 2005)
Giulini was still a young man when, in July 1944, he first stood on the podium
of the Santa Cecilia orchestra, having previously been a member of the orchestra’s viola
section in the Augusteo days. Although he went on to become internationally
renowned, Giulini always retained a strong memory of the exceptional acoustic
qualities of that hall and the level achieved by the players, and he was closely
connected with the orchestra right to the end of his long career. After the war, he was
a regular presence on the podium, and made his first recording with them (Cherubini’s
C minor Requiem). He continued to conduct the Santa Cecilia orchestra until the end
of his career, returning to record Verdi’s Il trovatore with them. In all, Giulini conducted
108 concerts at Santa Cecilia. h fernando previtali (1907 – 1985) The young
Fernando Previtali made his first appearance with the orchestra in the 1937-38 season,
96
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in December 1965 with a debut in which he “dominated the orchestra, transporting it up
in a spiralling vortex into the heights”. A hugely popular figure with the Rome audience,
Sawallisch is a conductor whose interpretations of the orchestral repertoire always
have something new and stimulating to o∂er. He conducted an important Beethoven
cycle in 1970 and memorable accounts of Weber’s Euryanthe, Schumann’s Scenes fromGoethe’s Faust and Bach’s St Matthew Passion. Sawallisch did not restrict himself to his
preferred repertoire with the Santa Cecilia forces, but also performed music by Berlioz,
Bartók and Spontini, and played a part in bringing to attention Bruckner’s early
symphonies, which up until then had never featured on the Accademia’s programmes.
giuseppe sinopoli (1946 – 2001) Was the driving force behind one of the milestones
in the orchestra’s history, the concert performances of Wagner’s Ring over four
consecutive seasons, from April 1988 to June 1991. With the Ring, and later Parsifal,the Accademia’s programming embraced continously opera performances. Sinopoli
was music director of the Santa Cecilia orchestra from 1983 to 1987, and conducted
a total of 68 concerts. Under him, the orchestra explored the late-Romantic repertoire
systematically, with performances of all Mahler’s symphonies, a number of Bruckner’s,
and music by Strauss, Liszt and the Second Viennese School, and also gave the world
premieres of many contemporary works. Sinopoli recorded Rigoletto with the Santa
Cecilia forces, and made some important international appearances, including
99
igor markevitch (1912 – 1983) Was Previtali’s successor as permanent conductor.
During his tenure (1974 – 1977), he took the orchestra on tour to Germany, where
the local press found their account of Strauss’s Till Eulenspiegel exemplary, and better
than that of German orchestras. Markevitch conducted a total of 76 concerts
with the orchestra. While focusing on the masterpieces of the 20th-century music,
Markevitch also recorded Dallapiccola’s Canti di prigonia with the Santa Cecilia
forces for French Columbia in the 1950s, many years before his appointment
as the orchestra’s permanent conductor. h georges prêtre (b 1924) Prêtre belongs
to the ranks of those conductors who have established an enduring and artistically
important relationship with the Santa Cecilia forces. He made his debut with the
orchestra in 1962 – “already established, he is a brilliant conductor who even through
his contained gestures manages to draw out and explore aspects of rhythm, pattern
and colour with exuberance and energy,” was the critics’ judgement – and he continues
to conduct it to this day. Under Prêtre, the orchestra has undertaken tours
of Switzerland, Austria and Italy, and has paid particular attention to his native
French repertoire, as well that of Germany and Italy. Prêtre chose to mark his 60 years
as a conductor with the Santa Cecilia orchestra with a concert performance of Bizet’s
Carmen. h wolfgang sawallisch (b 1923) The concert of 22 March 2005 marked
the end of Wolfgang Sawallisch’s 40-year collaboration with the orchestra, which began
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together, including a disc of Fauré’s and Duruflé’s Requiems (with Cecilia Bartoli
and Bryn Terfel) that was awarded a Diapason d’or. h antonio pappano (b 1959)
The arrival of Antonio Pappano, music director since 2005 marked the beginning
of a new phase. The orchestra started recording for emi on a regular basis again,
and the discs have received prestigious awards from the music press and critics –
the emi recording of Verdi’s Requiem has collected an impressive array of international
prizes. Numerous invitations to travel abroad have led to appearances in the major
concert halls, and under Pappano, the orchestra has played in the Musikverein
in Vienna, the Concertgebouw in Amsterdam and the Salle Pleyel in Paris, as well
in Spain, Switzerland, Austria, Hungary, the Czech Republic, Russia, the United
Kingdom (at the Proms in London), Germany and Japan, always receiving
unanimous praise. For emi, Pappano and the Santa Cecilia forces have already
made a number of cds, including Respighi’s Pines and Fountains of Rome and FesteRomane, the last three Tchaikovsky symphonies and some of the same composer’s
orchestral works, including Francesca da Rimini and Romeo and Juliet, Rossini’s StabatMater, a cd featuring soloist Han-na Chang and Rachmaninov’s Second Symphony.
Still to come is Rossini’s Guillaume Tell. For Decca, Pappano and the orchestra
di Santa Cecilia have also made a cd of verismo arias with Jonas Kaufmann
and for Deutsche Grammophon a disc of music by Pergolesi with Anna Netrebko.
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the orchestra’s Australian debut. h daniele gatti (b 1961) The young Daniele Gatti
began his tenure as permanent conductor in 1992, and under him the orchestra
appeared in Germany and became the first Italian orchestra to play at the Proms
in London. In 1995 Gatti and the orchestra celebrated 100 years of concerts by
the Accademia di Santa Cecilia with performances in the principal cities of Italy.
The orchestra returned to the recording studio under him to record Respighi’s Roman
trilogy for rca. As well as numerous concerts in Rome and on tour, Gatti conducted
a number of concert performances of operas with the Santa Cecilia orchestra, including
Verdi’s Falsta∂, Wagner’s Parsifal, Berg’s Wozzeck and Stravinsky’s The Rake’s Progress.
myung-whun chung (b 1953) Chung’s period as music director, from 1997 to 2005,
saw the orchestra becoming increasingly busy in the recording studio, as well as
developing its repertoire and giving concerts abroad. Chung too gave concert
performances of operas (Fidelio, Der Freischütz, Tannhäuser, Tristan und Isolde and Idomeneo) as well as cycles of Beethoven’s and Tchaikovsky’s symphonies.
The orchestra played an important role in the events marking the Holy Year of 2000,
with programmes of sacred music, including the world premiere of Arvo Pärt’s CeciliaVergine Romana. Together with their Korean conductor, the orchestra became busily
engaged in promoting new music and touring internationally and appeared in various
European cities, Japan, South Korea and China. They made numerous recordings
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b [a 1934 Genova] Bernardino Molinari, direttore stabile dell’orchestra dal 1912 al 1944
Bernardino Molinari, music director of the orchestra from 1912 to 1944.
[b 1955 ca. Roma, Teatro Argentina] Victor De Sabata dirige l’orchestra di Santa Cecilia
Victor De Sabata conducts the orchestra of Santa Cecilia.
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b [a 24 . 10. 1962 Roma, Auditorio Pio] L’orchestra con Fernando Previtali, direttore stabile
dal 1953 al 1973 > Fernando Previtali, music director of the orchestra from 1953 to 1973.
[b 10. 11 . 1955 Roma, Teatro Argentina] Guido Cantelli al termine di un concerto
Guido Cantelli at the end of a concert.
104 : 105a
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b [a 26.06. 1965 Roma, Basilica di Massenzio] Igor Markevitch, direttore musicale dell’orchestra
dal 1973 al 1976 > Igor Markevitch, music director of the orchestra from 1973 to 1976.
[b 1990 ca. Roma, Auditorio Pio] Georges Prêtre, beniamino del pubblico e dell’orchestra dal 1962
Georges Prêtre, beloved by the Roman audience and the orchestra from 1962.
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b [a 13 .04 . 1997 Roma, Auditorio Pio] Wolfgang Sawallisch ospite abituale di Santa Cecilia
dal 1965 al 2005 > Wolfgang Sawallisch, a regular guest of Santa Cecilia from 1965 to 2005.
[b 1991 Roma, Auditorio Pio] Giuseppe Sinopoli in prova con l’orchestra dell’Accademia
Giuseppe Sinopoli during the rehearsals with the orchestra of the Accademia.
108 : 109a
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110 : 111a b [a 1998 Roma, Auditorio Pio] Daniele Gatti, direttore musicale dell’orchestra dal 1992 al 1997
Daniele Gatti, music director of the orchestra from 1992 to 1997.
[b 1999 Roma, Auditorio Pio] Myung Whun-Chung, direttore musicale dell’orchestra
dal 1997 al 2005 > Myung Whun-Chung, music director of the orchestra from 1997 to 2005.
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a 112 : 113 [a 12 . 12 . 2009 Roma, Auditorium Parco della musica] Antonio Pappano, direttore musicale dal 2003
Antonio Pappano, music director from 2003.
[b 23.02 . 2007 Düsseldorf, Tonhalle] Antonio Pappano e l’orchestra dell’Accademia Nazionale
di Santa Cecilia > Antonio Pappano and the Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
b
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executive producers Umberto Nicoletti Altimari, Annalisa Bini ansc
John Pattrick , Stephen Wright emaac
production managers Annalisa Bini, Umberto Nicoletti Altimari ansc
Helen Forey White Label Productions
graphic design Silvana Amato, Marta B Dau
booklet editor Annalisa Bini, Umberto Nicoletti Altimari
tape mastering Paul Baily Re.Sound, Andrea Palombaro, Matteo Ruberto ansc
photo research Annalisa Bini, Umberto Nicoletti Altimari
photo credits Archivio fotografico dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia:
Musacchio&Janiello; Galliano Passerini, Marco Anelli, Hans Holdt & Hans Weber
Herbert Breker, Eyre Howell Press, Studio Vasari, Ettore Reale, G. Bosio, Gabo
The Scotsman, Dufoto, Steve J. Sherman, Anton Giulio Onofri, J. Sancho
special thanks to Raymond McGill, Massimo Pistacchi, Paola Polito
Stefano Pogelli, Elisa Patria
english translations Kenneth Chalmers
The copyright in these sound recordings is owned by ansc, etc.
This compilation 2011 by ansc, © 2011 by anscp
president accademia nazionale di santa cecilia Bruno Cagli
managing director Rosario Cupolillo
Le registrazioni realizzate dal vivo sono state sottoposte a trattamenti
in linea con le moderne tecniche di restauro del suono,
e riportate alle migliori condizioni attualmente realizzabili.
The live recordings have been restored to the best possible condition
with modern sound remastering technology.
Ringraziamo tutti gli artisti e gli enti che hanno gentilmente concesso
e l’appoggio per la realizzazione di questo progetto.
We thank all of the artists and artist estates who have given
their kind permission and support to this project.
www.santacecilia.it, www.emaac.uk
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