BOLLETTINO SETTIMANALE DOMENICA 4 DICEMBRE...

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BOLLETTINO SETTIMANALE DOMENICA 4 DICEMBRE 2016 TEMPO DI AVVENTO DOMENICA DELLA NASCITA DI GIOVANNI IL BATTISTA ------ Orario Sante Messe in Parrocchia Festivi: Ore 11.00 Feriali: Ore 13.30 ******** Letture della Domenica TEMPO DI AVVENTO DOMENICA DELLA NASCITA DI GIOVANNI IL BATTISTA * Lettera ai Galati : 4:21-5:1 * Santo Vangelo di Luca: 1:57-66 «Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All'istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio.»

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BOLLETTINO SETTIMANALE

DOMENICA 4 DICEMBRE 2016

TEMPO DI AVVENTO

DOMENICA DELLA

NASCITA DI GIOVANNI IL BATTISTA

------

Orario Sante Messe in Parrocchia

Festivi: Ore 11.00

Feriali: Ore 13.30

********

Letture della Domenica

TEMPO DI AVVENTO

DOMENICA DELLA

NASCITA DI GIOVANNI IL BATTISTA

* Lettera ai Galati : 4:21-5:1

* Santo Vangelo di Luca: 1:57-66

«Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati.

All'istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio.»

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FESTA DI SANTA BARBARA IN PARROCCHIA

CARISSIMI PARROCCHIANI ED AMICI

SABATO 3 DICEMBRE 2016

FESTEGGEREMO TUTTI QUANTI

SANTA BARBARA (EID EL BURBARA)

CON LA

SANTA MESSA ALLE ORE 18

IN PARROCCHIA

PRESIEDUTA DA PADRE MAGED MAROUN O.A.M.

SEGUITA DA

UN MOMENTO DI FESTA

ANIMATO DAI NOSTRI RAGAZZI E BAMBINI

CHE SFILERANNO IN MASCHERA

E DOPO DA UN

MOMENTO CONVIVIALE CON CIBO TIPICO

PREPARATO DA CIASCUNO DI VOI.

PARTECIPATE NUMEROSI !!!!

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Carissimi, il 20 novembre scorso è venuta a mancare la sig.ra

LAYLA YAACOUB

sorella del nostro carissimo amico Mons. Abdo Yaacoub

e zia della nostra cara parrocchiana Maria Yaacoub.

Il Cappellano Mons. Tony Gebran a nome dell'interna Comunità Parrocchiale

esprime le più sincere condoglianze a tutta la famiglia assicurando preghiere

in suffragio della sua anima.

Splenda a lei la luce perpetua. Riposi in pace. Amen.

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PELLEGRINAGGIO PARROCCHIALE IN TERRA SANTA

CARISSIMI PARROCCHIANI ED AMICI

CON GIOIA ANNUNCIAMO IL

1° PELLEGRINAGGIO PARROCCHIALE

IN TERRA SANTA

PER RIPERCORRERE I LUOGHI DOVE NOSTRO SIGNORE HA VISSUTO

IL PELLEGRINAGGIO E' PROGRAMMATO

DAL 20 AL 28 MAGGIO 2017

PER MOTIVI ORGANIZZATIVI LE ADESIONI

E IL SALDO DELLA QUOTA DI PARTECIPAZIONE

VANNO DATI ENTRO E NON OLTRE

IL 31 DICEMBRE 2016

MAGGIORI DETTAGLI VERRANNO FORNITI A BREVE

PARTECIPIAMO NUMEROSI!!!!

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BLOCCO DEL TRAFFICO DOMENICA 11 DICEMBRE 2016

Tornano a Roma le 'domeniche ecologiche'

con relativo totale blocco del traffico.

Come sempre riceverete tramite email la dichiarazione del nostro Cappellano

per poter venire alla Santa Messa delle ore 11.00

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VISITA PASTORALE DEL CARDINALE RAI A MARSIGLIA

Il Nostro Patriarca Maronita, il Cardinale Bechara Rai, ha celebrato il sabato scorso una

Messa nella Basilica del Sacro Cuore di Marsiglia per l'associazione L'Oeuvre d'Orient, a

motivo del 160 ° anniversario della sua creazione. È stato assistito dal vescovo maronita di

Francia, mons. Maroun Nasser Gemayel. Nella sua omelia, il Patriarca Rai ha ringraziato gli

80.000 membri di questa associazione, che nel 2015 sono stati in grado di racimolare ed

inviare circa 14 milioni di euro come assistenza ai paesi del Medio Oriente ed aiutati

dall'associazione l’Œuvre d’Orient. Sua Eminenza durante la Sua omelia, ha spiegato che i

cristiani d'Oriente sono "i custodi delle radici" ed "evangelizzatori di pace, amore e

fratellanza." Pertanto, essi sono anche, ha aggiunto, "l'espressione dei valori culturali di

pluralismo, di democrazia, delle libertà civili e dei diritti umani." "Oggi rendiamo omaggio

agli sforzi del lavoro di questa importante associazione per sensibilizzare e risvegliare

l'Occidente nei confronti del valore della presenza cristiana in Oriente ed i pericoli che la

minacciano,", ha detto il Patriarca. Qualche settimana fa, l'associazione l’Œuvre d’Orient,

tramite un gruppo di più di 200 membri, era stata ospite della Nostra Parrocchia, assistendo

alle spiegazioni che il Nostro Cappellano Mons. Tony Gebran ha tenuto loro sulla Chiesa

Maronita, e l'importanza della Nostra Chiesa Patriarcale all'interno della Chiesa Cattolica e il

suo ruolo fondamentale nel Medio Oriente.

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IL PATRIARCA RAI SU PADRE KOLVENBACH EX GENERALE DEI GESUITI

RECENTEMENTE SCOMPARSO : UN GRANDE AMICO DEL LIBANO

E’ morto il 26 novembre scorso sera a Beirut padre Peter-Hans Kolvenbach, preposito

generale della Compagnia di Gesù dal 1983 al 2008. Le esequie si sono tenute il 27 novembre

scorso, all'indomani della morte del sacerdote scomparso a pochi giorni di distanza dal suo

88° compleanno, che si sarebbe celebrato ieri 30 novembre. Alla cerimonia hanno

partecipato il Nostro Patriarca Maronita, Cardinale Bechara Rai, p. Arturo Sosa Abascal,

nuovo superiore generale dei gesuiti, l’Arcivescovo di Beirut Mons. Boulos Matar. Il Patriarca

Rai si è aggiunto al gruppo di personalità che hanno reso omaggio a p. Kolvenbach “in spirito

di fedeltà a una persona eccezionale, che aveva nel cuore un grande amore per il Libano, per

i libanesi, e per le Chiese orientali”. “P. Kolvenbach - ha proseguito il capo della Chiesa

maronita - ha dato molto ai nostri sacerdoti e seminaristi, ai nostri giovani studenti e agli

anziani, ai grandi e ai più piccoli, durante i 24 anni trascorsi in Libano, come studente di

teologia prima e come professore all'Università di San Giuseppe poi”. “Di rientro in Libano -

ha spiegato il porporato - ha sostenuto il nostro Paese con la preghiera e ha illuminato con il

suo esempio di umiltà, con la serenità, la gioia e la pace, e il suo assiduo lavoro di

intellettuale”. Rendendo omaggio a p. Kolvenbach “per ciò che rappresenta e per quello che

ha fatto”, il patriarca sottolinea in particolare “il suo attaccamento a Libano [che] emerge nel

modo di seguire nel dettaglio gli eventi che lo hanno insanguinato”. “Chi fra noi - ha aggiunto

- di passaggio a Roma, non era invitato alla sua amabile tavola e non rammentava la sua

preoccupazione per il Libano, unita alla sua speranza? Che coraggio, e che tranquillità

derivavano da questi incontri così fraterni”. P. Kolvenbach racchiude in sé “la fedeltà alla

Chiesa e al Libano dei padri gesuiti, dal loro primo arrivo [nel Paese dei Cedri] quattro secoli

or sono” ha ricordato il Patriarca Rai, il quale ha concluso il suo intervento affermando che la

Chiesa Maronita nel suo insieme prega “per la Compagnia di Gesù e per la riuscita del

mandato del nuovo superiore generale”.

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SANTA BARBARA

EID EL BURBARA

Il 4 dicembre nel calendario liturgico maronita veneriamo Santa Barbara. Santa Barbara era

una martire vissuta nel IV secolo. Suo padre era un uomo ricco e insieme vivevano in

Heliopolis che sarebbe la moderna Baalbek in Libano. Barbara era straordinariamente bella e

suo padre costruì una torre per nasconderla. Dalla torre, c'era una vista sulle colline che si

estendeva sull'orizzonte. Il desiderio di conoscere il Vero Dio consumava la sua anima. Un

sacerdote cristiano la travestì e la liberò. Dopo la istruì sui misteri della fede cristiana, e

battezzò Barbara. Il padre, di nome Dioscoro, decise allora di denunciare sua figlia al

magistrato romano che, in quei tempi di persecuzione, la condannò alla decapitazione,

prescrivendo che la sentenza venisse eseguita proprio dal genitore, dopo due giorni di feroci

torture. Barbara scappò e dovette mascherarsi e camuffarsi per nascondersi dalle guardie

che la cercavano. Una volta arrestata venne condotta in prigione dove iniziarono le torture.

Queste iniziarono con una flagellazione con verghe, che secondo la leggenda si tramutarono

in piume di pavone (e per questo motivo spesso nella sua iconografia la santa è raffigurata

tenendo in mano delle lunghe piume), quindi venne torturata col fuoco, ebbe le mammelle

tagliate e fu quindi decapitata. Era il 4 dicembre dell'anno 306. Secondo la leggenda,

Dioscoro procedette all'esecuzione, ma subito dopo venne ucciso da un fulmine, interpretato

come punizione divina per il suo gesto. Con lei soffrì lo stesso martirio anche la madre

Giuliana. Il Giorno di eid el-Burbara si festeggia il 4 dicembre presso i maroniti di tutto il

mondo. I bambini si vestono in costumi e maschere che ricordano Santa Barbara che si

travestì in molti diversi personaggi per eludere il padre e i romani che la cercavano. Il cibo

tradizionale preparato per questa festa è Burbara, una ciotola di cereali bolliti con il grano,

semi di melograno, uva passa, anice e zucchero.

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LA NATIVITÀ DI SAN GIOVANNI BATTISTA NELLA TRADIZIONE SIRA

La figura del profeta e araldo Giovanni Battista è molto celebrata nella tradizione liturgica siro-occidentale. Come di Cristo e della Madre di Dio, la liturgia ne celebra la concezione il 23 settembre, la nascita il 24 giugno e la decollazione il 29 agosto. Ancora, nelle sei domeniche del periodo prenatalizio,

all'inizio del ciclo liturgico chiamato del Subbara o delle Annunciazioni, due sono dedicate a Giovanni: nella prima si celebra l'annuncio a Zaccaria e nella quarta la nascita del Battista. Inoltre Giovanni viene celebrato il 7 gennaio, subito dopo la festa del Battesimo di Cristo, secondo la prassi delle liturgie orientali che il giorno dopo una grande festa ricordano il personaggio per mezzo del quale Dio porta a termine il suo mistero di salvezza. Le tre celebrazioni della concezione, della nascita e della morte mettono il Battista in parallelo con Cristo stesso e con la Madre di Dio. Nella festa della nascita del Battista la liturgia siro-occidentale enumera i titoli che gli vengono dati: "Voce vera, seminata nel grembo di una sterile; grande profeta, intercessore; virgulto desiderato, germogliato in un campo assetato; mattino gioioso che annunci il giorno glorioso; luna transitoria che glorifichi il sole eterno; sacerdote terrestre che hai svelato il mistero del grande sacerdote celeste". I testi mettono in luce il parallelo e la contrapposizione tra voce, silenzio e parola: "Un angelo annunciò il tuo concepimento e il silenzio legò la lingua di tuo padre; voce vera, intercessore dotato di parola per diventare segno della voce risuonante che ammutolisce nel grembo della Vergine". I testi dell'ufficiatura notturna, soprattutto quelli attribuiti a sant'Efrem, mettono a confronto Cristo e il Battista dal loro concepimento fino al battesimo nel Giordano: "Terribile per Giovanni che temeva di sciogliere i suoi sandali; amabile per i peccatori che baciarono i suoi piedi. Grazie alla forza del suo dono Giovanni ne fu capace: un terrestre battezzò il celeste". Con la sua predicazione e il battesimo nel Giordano, Giovanni diventa testimone dell'incarnazione di Cristo: "Nelle altezze e nelle profondità due araldi ebbe il Figlio: la stella lucente gridò di giubilo nell'alto e Giovanni annunciò dal basso". La stella e Giovanni, quindi, annunciano la divinità e l'umanità di Cristo: "Chi lo riteneva solo terrestre, la stella lucente lo convinceva che egli è celeste. E chi lo riteneva solo spirituale, era Giovanni a convincere che egli è anche corporeo". In un altro inno Efrem riprende il parallelo tra gli annunciatori e l'annunciato: "Una coppia di araldi hanno espresso la qualità dell'unigenito, la stella e Giovanni: il primo l'astro levante, il secondo la voce. Anche l'annunciato è parola e luce; la voce e il raggio lo hanno servito". Ancora i testi liturgici accostano la visitazione di Maria a Elisabetta al battesimo di Cristo: "Si avvicinò Giovanni assieme ai suoi genitori e adorò il Figlio, e un bagliore si posò sul suo volto. Non fece capriole come quand'era nell'utero. Qui adora e là aveva esultato". Il concepimento del Battista all'inizio dell'autunno quando la notte si allunga, e quello di Cristo all'inizio della primavera quando è il giorno a crescere vengono messi in parallelo da Efrem nella stessa linea simbolica adoperata con il raggio e la luce, la voce e la parola: "Anche il tipo del tuo concepimento, rabbuli ("maestro mio"), e di quello di Giovanni, tuo araldo, il simbolo del vostro concepimento e della vostra nascita, è raffigurato e svelato nella luce e nella tenebra. Il concepimento di Giovanni avvenne nel mese di tishri, quando la tenebra va all'assalto. Il tuo concepimento avvenne nel mese di nisan, quando la luce prende a regnare sulla tenebra e la soggioga". Nell'icona del battesimo di Cristo, appare una schiera di sei angeli. Dall'alto scendono su Gesù tre raggi con al centro una colomba. In alto a destra sta il profeta Isaia con in mano un

rotolo, con tre brani del suo libro in siriaco: "Lavatevi, purificatevi, togliete il male dalle vostre azioni davanti ai miei occhi" (1, 16); "O voi assetati venite all'acqua" (55, 1); "Attingete acqua con gioia alle fonti della salvezza" (12, 3). A sinistra il re Davide regge invece un rotolo in arabo con due versetti del salterio (113, 3, e 76, 17): "Il mare vide e si ritrasse, il Giordano si volse indietro", e "Ti videro le acque o Dio, ti videro e ne furono sconvolte".

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SONO MUSULMANA E VI CHIEDO DI NON CANCELLARE IL NATALE

“Provare ad evitare di offendere le sensibilità delle altre religioni annacquando le tradizioni natalizie non fa che alimentare il falso mito dell’intolleranza islamica” – Remona Aly, The Guardian. Che Natale sarebbe senza polemiche? Già dal 17esimo secolo i Puritani emanarono delle leggi che vietavano le celebrazioni natalizie. E nel periodo della Rivoluzione, in Francia furono proibite le funzioni religiose di Natale e la galette des rois (torta dei re) fu rinominata Gâteau de l’Égalité (torta dell’uguaglianza), rimuovendo ogni riferimento ai Re magi e alla Natività. In questo clima di preoccupazione è illuminante un editoriale di Remona Aly sul The Guardian. “La paranoia dell’offendere le altrui sensibilità religiose, paradossalmente, ha effetti contrari a quelli sperati“. La Aly, giornalista britannica di fede islamica, cita il caso della ‘notizia’ del divieto in Svezia di installare decorazioni natalizie in pubblico per non dare fastidio ai musulmani. Una vera e propria bufala – presto diventata estremamente virale, con più di 43mila reazioni su Facebook – che però fa capire quanto l’atmosfera sia diventata tesa. E dimostra che i tentativi di “annacquamento” della propria identità culturale, invece di creare un clima di distensione e convivenza pacifica, finiscono con l’esacerbare gli animi. “A prescindere dalle buone intenzioni di questi datori di lavoro“, continua la giornalista, “le loro paure finiscono col danneggiare proprio quelle minoranze che non vorrebbero offendere. Sul serio, per me non è un problema. Se qualcuno pronuncia le parole ‘albero di Natale’, la mia fede non è affatto compromessa; se sento il Padre Nostro – che conosco a memoria da quando ero bambina – non inizio a sudare freddo. E vi rivelo un altro segreto pazzesco: a un bel po’ di persone che non sono cristiane il Natale piace da morire“. E – se siamo in grado di fare una distinzione tra governi e popoli – non dovrebbe meravigliarci. Impossibile ignorare le varie restrizioni normative dal sapore tristemente discriminatorio, ma al netto di ciò va rimarcato che spesso – in molti paesi a tradizione islamica – cristiani e musulmani si scambiano gli auguri in occasione del Natale o di festività quali l’Eid al-Adha. Uno dei miei più cari amici è un siriano di Aleppo trapiantato a Roma; in questi giorni di guerra ricorda con nostalgia il clima natalizio nella casa di alcuni parenti cattolici. le esperienze condivise dalla giornalista

del Guardian non fanno che confermare questa tendenza: “Molte famiglie musulmane, all’avvicinarsi del Natale, creano conversazioni di gruppo su WhatsApp per parlare del ‘tradizionale’ tacchino halal”, racconta Remona. “E di solito sono i miei amici atei a mandarmi le prime cartoline di Natale. Per non parlare del mio amico Sikh che ha deciso di regalarmi ‘Rogue One: A Star Wars Story‘… quale miglior dono di Natale potrebbe fare un Sikh ad una musulmana?“. “Le tradizioni uniscono i popoli e rafforzano la società“, sostiene la Aly. “Quando alcuni amici cristiani, ebrei, Sikh e agnostici mi hanno fatto gli auguri per la Festa del sacrificio, non vuol dire che fossero confusi; hanno semplicemente riconosciuto il valore che quella festa ha per me (ok, volevano anche mangiare dei dolcetti). Quando condivido alcuni rituali dello Shabbat con i miei amici ebrei, o quando faccio gli auguri per il Diwali ai miei amici Hindu, non perdo affatto il senso di chi io sia; anzi, fortifica ciò in cui credo, pur facendomi apprezzare l’ampia pluralità del panorama religioso e culturale del Regno Unito“. Ovviamente alcuni non cristiani potrebbero sentirsi a disagio nel dire “Buon Natale”, sottolinea la giornalista del Guardian. E chi non se la sente di recitare in una scenetta sulla natività, va compreso.

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CALENDARIO LITURGICO E RICORRENZE SETTIMANALI

6 DICEMBRE

SAN NICOLA VESCOVO

Proveniva da una famiglia nobile. Fu eletto vescovo per le sue doti di pietà e di carità molto esplicite fin da bambino. Fu considerato santo anche da vivo. Durante la persecuzione di Diocleziano, pare sia stato imprigionato fino all’epoca dell’Editto di Costantino. Fu nominato patrono di Bari, e la basilica che porta il suo nome è tuttora meta di parecchi pellegrinaggi. San Nicola è il leggendario Santa Claus dei paesi anglosassoni, e il NiKolaus della Germania che a Natale porta i doni a bambini..(Avvenire)

7 DICEMBRE

SANT'AMBROGIO VESCOVO

Aveva scelto la carriera di magistrato – seguendo le orme del papà, prefetto romano della Gallia – e a trent’anni si trovava già ad essere Console di Milano, città che era allora capitale dell’Impero. Così, quel 7 dicembre dell’anno 374, in cui cattolici e ariani si contendevano il diritto di nominare il nuovo Vescovo, toccava a lui garantire in città l’ordine pubblico, e impedire che scoppiassero tumulti. L’imprevedibile accadde quando egli parlò alla folla con tanto buon senso e autorevolezza che si levò un grido: «Ambrogio Vescovo!». E pensare che era soltanto un catecumeno in attesa del Battesimo! Cedette, quando comprese che quella era anche la volontà di Dio che lo voleva al suo servizio. Cominciò distribuendo i suoi beni ai poveri e dedicandosi a uno studio sistematico della Sacra Scrittura. Imparò a predicare, divenendo uno dei più celebri oratori del suo tempo, capace di incantare perfino un intellettuale raffinato come Agostino di Tagaste, che si convertì grazie a lui. Da Ambrogio la Chiesa di Milano ricevette un’impronta che si conserva ancor oggi, anche nel campo liturgico e musicale. Mantenne stretti e buoni rapporti con l’imperatore, ma era capace di resistergli quand’era necessario, ricordando a tutti che «l’imperatore è dentro la Chiesa, non sopra la Chiesa». E quando seppe che Teodosio il Grande aveva ordinato una violenta e ingiusta repressione a Tessalonica, non temette di esigere dal sovrano una pubblica espiazione. Dicono che al termine della sua vita abbia confidato: «Non ho paura di morire, perché abbiamo un Signore buono!». Alla sua Chiesa lasciava un ricco tesoro di insegnamenti soprattutto nel campo della vita morale e sociale. (Avvenire)

8 DICEMBRE

IMMACOLATA CONCEZIONE

Già celebrata dal sec. XI, questa solennità si inserisce nel contesto dell’Avvento-Natale, congiungendo l’attesa messianica e il ritorno glorioso di Cristo con l’ammirata memoria della Madre. In tal senso questo periodo liturgico deve essere considerato un tempo particolarmente adatto per il culto della Madre del Signore. Maria è la tutta santa, immune da ogni macchia di peccato, dallo Spirito Santo quasi plasmata e resa nuova creatura. Già profeticamente adombrata nella promessa fatta ai progenitori della vittoria sul serpente, Maria è la Vergine che concepirà e partorirà un figlio il cui nome sarà Emmanuele. Il dogma dell’Immacolata Concezione fu proclamato da Pio IX nel 1854. (Avvenire)

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INTENZIONI DELLE SANTE MESSE

Vorrei far dire una Messa per… Come faccio? Per far celebrare una Messa secondo una propria intenzione ci si può rivolgere direttamente al Parroco prima o dopo le celebrazioni,

oppure presso la Segreteria Parrocchiale. Nel caso di ricordo dei defunti, si possono elencare i nomi delle persone o delle famiglie.

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SACRAMENTI

BATTESIMO

I modi e tempi sono da concordare con la Segreteria Parrocchiale, per la preparazione dei genitori, per la scelta adeguata dei padrini e delle madrine, per la presentazione dei

documenti richiesti; per il battesimo degli adulti sarà richiesto un percorso individualizzato

CONFESSIONI

Le confessioni sono disponibili in Parrocchia DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ prima e dopo la Santa Messa delle 13.30 e OGNI DOMENICA dalle ore 10.00 alle ore 13.00.

CRESIMA

Al termine del cammino di preparazione (iniziazione cristiana), si potrà accedere al

sacramento della Confermazione in data e modalità da concordare col Parroco.

COMUNIONE AI MALATI

Per le persone trattenute in casa da una lunga o invalidante malattia si prega di contattare la Segreteria Parrocchiale per la visita del sacerdote a portare l’Eucaristia nelle case.

UNZIONE DEGLI INFERMI

l’Unzione è chiesta in caso di malattia di lunga durata o in pericolo di vita, in questi casi si

prega di contattare il Parroco h24 .

CELEBRAZIONE DELLE ESEQUIE (FUNERALI)

La data e l'ora della celebrazione delle esequie sono fissate d'intesa coi familiari, previo contatto con la Segreteria .

MATRIMONIO

per ricevere informazioni circa le pratiche civili e Parrocchiali, richieste dalla disciplina del sacramento è necessario rivolgersi alla Segreteria Parrocchiale, almeno 6 MESI prima della data prevista per la celebrazione del matrimonio. La Parrocchia ogni anno predispone dei

corsi per fidanzati.

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