Bollettino 90

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Semestrale d’informazione e cultura valtortiana c/o CEV – Viale Piscicelli 89-91 03036 Isola del Liri (FR) Italia Luglio-Dicembre 2015 (n.2/2015) 90 Si pubblica dal 1970. Redattore e direttore responsabile: Emilio Pisani. Autorizzazione del Tribunale di Cassino n. 374 del 18/11/1970. Spedizione in abbonamento postale 70%, filiale di Frosinone. Fotocomposto e stampato in proprio. a sacra Sindone custodita nel Duomo di Torino ha segnato uno degli eventi dell’anno in corso con la sua ostensione durata un paio di mesi, dal 19 aprile al 24 giugno. La tradizione cristiana la venera come il lenzuolo funerario che nel sepolcro avvolse il corpo di Gesù, deposto dalla croce. Gli scritti di Maria Valtorta avvalorano tale credenza non solo con le attestazioni sull’autenticità della Sindone, ma anche e soprattutto perché la de- scrizione particolareggiata, nella monumenta- le opera valtortiana, dell’intera Passione del Signore (agonia nell’orto del Getsemani, fla- gellazione, coronazione di spine, salita al Cal- vario e crocifissione) può spiegare i vari segni impressi sulla figura umana del telo. Il libro che presentiamo nella pagina interna ne è la dimostrazione. La storia certa e documentata della Sindo- ne parte dal Medioevo. Le scarne notizie dei secoli precedenti, che la riguardano, si perdo- no nella leggenda. Sarebbe interessante cono- scere come e da chi la Reliquia fu custodita fin dall’inizio, con quanta cura e con quale vene- razione si cercò di conservarla per trasmetter- la ai posteri. Ci colpiscono, invece, quelle mac- chie di bruciature dell’incendio che nel 1532, a Chambéry, la deturpò in alcune parti. Un altro incendio, in tempi a noi molto vicini, ha ri- schiato di danneggiarla più seriamente quan- do la Sindone sembrava essere al sicuro nella corazza artistica della sua cappella in Duomo. Le opere di Dio sono insidiate dalle forze del Male. Per quanto siano protette, curate, difese nella loro originaria, verginale integri- tà, subiscono nel tempo assalti ostili, subdoli o palesi. Sono dovuti a cause naturali o di co- stume sociale, vogliamo crederlo, ma alle quali non è estranea la negligenza dell’uomo, se non la sua azione guidata da mala volontà. Così si spiegano, possiamo dirlo, le ombre nella sto- ria della Chiesa. Ci sembra di poter stabilire una certa ana- logia tra le vicende storiche della Sindone e quelle tuttora in corso dell’opera di Maria Val- torta. Questa è nata in silenzio, nel nascondi- mento. Destinata al mondo, la sua pubblica- zione fu affidata a mani e menti sicure, non per autorevolezza o per nota competenza e conso- lidata professionalità, ma per onestà d’inten- ti: perciò è stata curata con amore, con fedel- tà, con costanza nelle difficoltà e nei rigetti. L’opera, quasi sfuggendo ad ogni tentativo di pubblicità, si è diffusa per forza propria, tro- vando propagandisti nei lettori occasionali. Innamorando e convertendo, ha raggiunto in sordina ogni angolo del mondo. Continua a diffondersi nello stesso modo, lentamente e senza interruzione, ma era ine- vitabile che arrivasse il tempo della sua esplo- sione, come un vulcano che non riesca più a contenere il fuoco nelle viscere della terra. La sua valenza, che supera le aspettative, viene riconosciuta in ogni settore culturale. Messa allo scoperto, l’opera è sempre più esposta alle contaminazioni, ad essere strumentalizzata e abusata: per mire personali, per sete di prota- gonismo. Tutto ciò può succedere specialmen- te se la scienza che se ne occupa è disancorata dalla fede. “Servire l’opera, non servirsene” è l’invito, la raccomandazione di chi ha avuto la sorte di vedersela affidata fin dall’inizio.

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semestrale d'informazione valtortiana luglio-dicembre 2015

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Semestrale d’informazione e cultura valtortianac/o CEV – Viale Piscicelli 89-91

03036 Isola del Liri (fr) Italia

Luglio-Dicembre 2015 (n.2/2015)

90Si pubblica dal 1970. Redattore e direttore responsabile: Emilio Pisani.

Autorizzazione del Tribunale di Cassino n. 374 del 18/11/1970. Spedizione in abbonamento postale 70%, filiale di Frosinone.

Fotocomposto e stampato in proprio.

�a sacra Sindone custodita nel Duomo di Torino ha segnato uno degli eventi dell’anno in corso con la sua ostensione durata un paio di mesi, dal 19 aprile al 24 giugno.

La tradizione cristiana la venera come il lenzuolo funerario che nel sepolcro avvolse il corpodi Gesù, deposto dalla croce. Gli scritti di Maria Valtorta avvalorano tale credenza non solo con le attestazioni sull’autenticità della Sindone, ma anche e soprattutto perché la de-scrizione particolareggiata, nella monumenta-le opera valtortiana, dell’intera Passione del Signore (agonia nell’orto del Getsemani, fla-gellazione, coronazione di spine, salita al Cal-vario e crocifissione) può spiegare i vari segni impressi sulla figura umana del telo. Il libro che presentiamo nella pagina interna ne è la dimostrazione.

La storia certa e documentata della Sindo-ne parte dal Medioevo. Le scarne notizie dei secoli precedenti, che la riguardano, si perdo-no nella leggenda. Sarebbe interessante cono-scere come e da chi la Reliquia fu custodita fin dall’inizio, con quanta cura e con quale vene-razione si cercò di conservarla per trasmetter-la ai posteri. Ci colpiscono, invece, quelle mac-chie di bruciature dell’incendio che nel 1532, a Chambéry, la deturpò in alcune parti. Un altro incendio, in tempi a noi molto vicini, ha ri-schiato di danneggiarla più seriamente quan-do la Sindone sembrava essere al sicuro nella corazza artistica della sua cappella in Duomo.

Le opere di Dio sono insidiate dalle forze del Male. Per quanto siano protette, curate, difese nella loro originaria, verginale integri-tà, subiscono nel tempo assalti ostili, subdoli o palesi. Sono dovuti a cause naturali o di co-stume sociale, vogliamo crederlo, ma alle quali non è estranea la negligenza dell’uomo, se non la sua azione guidata da mala volontà. Così si spiegano, possiamo dirlo, le ombre nella sto-

ria della Chiesa.Ci sembra di poter stabilire una certa ana-

logia tra le vicende storiche della Sindone e quelle tuttora in corso dell’opera di Maria Val-torta. Questa è nata in silenzio, nel nascondi-mento. Destinata al mondo, la sua pubblica-zione fu affidata a mani e menti sicure, non per autorevolezza o per nota competenza e conso-lidata professionalità, ma per onestà d’inten-ti: perciò è stata curata con amore, con fedel-tà, con costanza nelle difficoltà e nei rigetti. L’opera, quasi sfuggendo ad ogni tentativo di pubblicità, si è diffusa per forza propria, tro-vando propagandisti nei lettori occasionali. Innamorando e convertendo, ha raggiunto in sordina ogni angolo del mondo.

Continua a diffondersi nello stesso modo, lentamente e senza interruzione, ma era ine-vitabile che arrivasse il tempo della sua esplo-sione, come un vulcano che non riesca più a contenere il fuoco nelle viscere della terra. La sua valenza, che supera le aspettative, viene riconosciuta in ogni settore culturale. Messa allo scoperto, l’opera è sempre più esposta alle contaminazioni, ad essere strumentalizzata e abusata: per mire personali, per sete di prota-gonismo. Tutto ciò può succedere specialmen-te se la scienza che se ne occupa è disancorata dalla fede.

“Servire l’opera, non servirsene” è l’invito, la raccomandazione di chi ha avuto la sorte di vedersela affidata fin dall’inizio. •

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“La S. Sindone e le intuizioni mistiche di Maria Valtorta”è il titolo di un libro che l’Autore, mons. Vincenzo Cerri, pubblicò

in proprio nel 1978 con l’imprimatur ecclesiastico. Il Centro Editoriale Valtortiano (CEV) lo ha riprodotto integralmente con l’aggiunta di uno studio supplementare, che lo confronta con le ulteriori ricerche sul sacro telo per arrivare a contrapporre,

sempre alla luce degli scritti valtortiani, una lettura antiscientifica dell’Immagine sindonica.

L’AUTOREVincenzo Cerri nasce a Nettuno

(Roma) il 18 dicembre 1914. Fin da ragazzo manifesta la sua vocazione al sacerdozio. Superando le resistenze della famiglia, ottiene di poter studia-re da seminarista e l’8 dicembre 1939, nella festa dell’Immacolata, è ordinato sacerdote.

Come vice-parroco e poi parroco della Collegiata San Giovanni in Net-tuno, dedica l’intera sua vita all’azione pastorale, volgendo una particolare at-tenzione verso i giovani, che coinvolge anche in attività artistiche e sportive. Cultore di scienza e di arte, compie ri-cerche di storia locale, si interessa di astronomia, pratica la pittura e la scul-tura, studia musica fino a comporre brani musicali.

Durante la seconda guerra mondiale trasferisce il suo impegno sacerdotale in Calabria, dove diventa il punto di ri-ferimento dei nettunesi sfollati nel me-ridione d’Italia. A Nettuno riprende ad occuparsi dei più bisognosi costituen-do la Caritas parrocchiale e aprendo una Casa di riposo per anziani. Per i suoi meriti, nel 1979 la Santa Sede lo nomina Prelato d’Onore di Sua Santità.

Appassionato lettore degli scritti di Maria Valtorta, invita a tenere con-ferenze nella sua parrocchia illustri valtortiani come il pittore e scultore Lorenzo Ferri, il mariologo Padre Ro-schini e l’editore Emilio Pisani.

Con il suo libro che qui presentia-mo, Don Vincenzo Cerri, deceduto il 28 giugno 2011 alla veneranda età di 97 anni, ha lasciato un significativo docu-mento di cultura e di pietà.

PREsEnTAziOnEdi

Mons. Flavio Di SilvioCanonico Lateranense

Quando leggiamo il S. Vangelo con fede e ci sforziamo di seguire Gesù nel suo indefesso pellegrinare lungo le strade della Palestina, vorremmo almeno intravedere tra rigo e rigo la sua persona, l’armonia del suo volto, il colore dei suoi occhi; vorremmo ascoltare il timbro della sua voce, la cadenza dei suoi passi… A volte sembra che le sue parole ci piovano dall’alto: Beati i poveri… Beati i puri… Beati i perseguitati… Con risonanze che sanno di eterno e immancabilmente ci sentiamo piccoli e insignificanti. Tuttavia alziamo lo stesso lo sguardo nella ricerca dei suoi occhi che… non troviamo! Allora proviamo la smania di arrampicarci su di un albero come Zaccheo per vederlo emergere dalla folla che lo attornia e chiamarlo a nome: Gesù!

Ebbene tutti questi desideri sono in un certo senso appagati dalla lettura del libro “La S. Sindone e Le inTuizioni miSTiche di maria

VaLTorTa” che proponiamo alla cortese attenzione del lettore.L’illustre autore, Mons. Vincenzo Cerri, con gli occhi sulla S. Sindone

di Torino (che egli scruta, direi, millimetro per millimetro), guidato e illuminato dagli scritti stupefacenti di Maria Valtorta, ricompone, tratto dopo tratto, le fattezze del Cristo e ne disegna con molta verosimiglianza la figura umana.

maria Valtorta? ma chi è? una donna dei nostri giorni, morta in odore di santità; una di quelle anime elette che sanno trovare le parole giuste per intrecciare un discorso con Dio e che in materia di fede possono avere intuizioni così sconcertanti da superare la ricerca scientifica e lo studio appassionato degli esegeti.

Mons. Cerri, però, non accetta le affermazioni della Valtorta con disinvoltura, ma le vaglia attentamente e procede con cautela, specie per quanto riguarda la passione del cristo e i riflessi laceranti dei tormenti sul suo corpo, dal sudore di sangue fino alla morte di croce. inoltre, interroga insistentemente i sindonologi più quotati, medici illustri, chirurghi… e ascolta come in preghiera il pensiero degli ultimi pontefici.

alla fine, viene fuori un’indagine approfondita, da cui affiorano particolari impensati e precisazioni di grande interesse che, oltre a ritrarci il Cristo, quale probabilmente apparve agli uomini del suo tempo, ci fanno rivivere con più comprensione e amore il dramma della sua passione. •

La Sindone spiegata da Maria Valtorta

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La lettura di tutta l’opera “L’E-

vangelo come mi è stato rivelato”,

nella sua completezza, arricchi-

sce per i suoi frutti spirituali, ma

permette anche di apprezzare le

sue qualità letterarie, storiche,

archeologiche, antropologiche, in

una ricostruzione dettagliata del-

la vita quotidiana nella Palestina

del tempo di Gesù, che nessuno

mai, fra gli studiosi e specialisti

nelle varie discipline, è riuscito

a darci. Inoltre, descrivendo gli

spostamenti quotidiani di Gesù di

paese in paese, Maria Valtorta ri-

porta particolari storici, geografi-

ci e archeologici scoperti solo in

tempi successivi alla pubblicazio-

ne dell’opera! Queste pagine ar-

ricchiscono gli episodi dei Vange-

li canonici e ne aggiungono tanti

altri, a riempire i vuoti temporali

fra gli eventi noti, con la lumino-

sa predicazione di Gesù attraver-

so discorsi, parabole, miracoli e

con la caratterizzazione di cen-

tinaia di personaggi fra apostoli,

seguaci, avversari. Tutti questi

elementi ne fanno un’opera unica

e avvincente, per cui anche chi ne

minimizza l’aspetto religioso e il

suo presentarsi come vita di Gesù

“rivelata” secondo la fede cristia-

na, avente per scopo una rinno-

vata evangelizzazione, dovrebbe

però almeno considerarla uno dei

grandi capolavori della lettera-

tura mondiale, corredato da una

ricostruzione storica di prim’or-

dine, come documentano gli studi

di Jean-François Lavère.

Questa vita di Gesù, seguita

giorno per giorno con ricchezza

di dettagli, dà agli studiosi anche

la possibilità di controllare, at-

traverso particolari astronomici e

calendariali, le possibili datazio-

ni degli eventi, tramite moderni

software con i quali si ricostruisce

l’aspetto del cielo di un qualsiasi

giorno del passato per una data lo-

calità. L’analisi mostra una straor-

dinaria coerenza nella descrizione

dei movimenti della luna e degli

astri nei tre anni e mezzo circa del

ministero pubblico di Gesù, un ri-

sultato umanamente impossibile

da ottenere senza una strumenta-

zione adeguata.

Tale studio, già iniziato da Li-

berato De Caro con il volume I cie-

li raccontano. Indagine storica su

Gesù nell’opera di Maria Valtorta

attraverso l’Astronomia (2014),

ha permesso di ottenere sorpren-

denti ed originali risultati nella

cronologia degli eventi legati alla

figura storica di Gesù di Nazareth.

Attraverso l’analisi delle visioni

mistiche di Maria Valtorta, specie

delle informazioni trasmesse in

modo inconsapevole, De Caro si è

soffermato sui principali problemi

da secoli dibattuti, ossia sul cen-

simento di Augusto, sulla data di

nascita di Gesù, sulla cronologia

di Erode il grande, sulla data della

crocifissione e su altri eventi, ot-

tenendo risultati di tutto rispetto,

che mostrano la concordanza delle

visioni mistiche di Maria Valtorta

e della Beata Emmerick e un’as-

soluta coerenza cronologica fra i

vari episodi, finora mai raggiunta

dagli esperti di cronologia biblica.

Questi incoraggianti risulta-

ti scientifici, esposti nel primo

volume, hanno portato Liberato

De Caro ad approfondire lo stu-

dio cronologico con il presen-

te secondo volume, che esamina

giorno dopo giorno ogni episodio

dei primi due anni del ministero

pubblico di Gesù così come nar-

rato nell’opera di Maria Valtorta

e in relazione con quanto i quat-

tro evangelisti hanno scritto su

Gesù. Ciò permette di armoniz-

zare le diverse narrazioni in una

sola cronologia, proponendo an-

che nuove ipotesi sul processo di

formazione dei vangeli canonici. Dalla prefazione del

prof. Fernando La Greca del Dipartimento di studi umanistici

dell’Università degli Studi di Salerno

I CIELIRACCONTANOVol. 2°Indagine storica su Gesùnell’opera di Maria Valtorta attraverso l’Astronomia

LIBE

RATO

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Liberato De Caro

9 788879 872430

ISBN 978-88-7987-243-0

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Liberato De Caro, � sico e ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche presso l’Istituto di Cristallogra� a, sede di Bari, è autore di numerosi lavori scienti� ci, pubblicati su riviste internazionali. Sposato e padre di due � glie, ha e� ettuato gli studi teologici, previsti dalla formazione per il Diaconato Permanente, presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose Odegitria e l’Oasi San Martino della Diocesi di Bari-Bitonto.

I “cieli” nell ’opera valtortiana continuano a narrare la meravigliosa storia di un Dio che, per amore, ha spogliato Se stesso per vestire i panni dell ’Umanità amata. Un’accurata analisi delle visioni mistiche di Maria Valtorta, e� ettuata con l ’ausilio dell ’Astronomia, permette di datare ogni avvenimento narrato. Si ottengono le date “liturgiche” più importanti: la nascita di Maria e di Giovanni Battista, il Battesimo di Gesù e la notte del 24 dicembre dell ’1 a.C. per il Natale, che dà inizio all ’èra cristiana. Si tratta di un risultato sorprendente ed inaspettato, come se Qualcuno, attraverso il “linguaggio” codi� cato degli astri, non riconducibile in alcun modo alle competenze e alla consapevolezza di Maria Valtorta, mentre l ’autrice scriveva, avesse voluto aggiungere qualcosa di importante, richiamando al centro della vita del cristiano la Liturgia e l ’incontro sacramentale e mistico con il Cristo che in essa si vive.

È uscito il Volume Secondo dell’opera di Liberato De Caro

I cIelI raccontano Indagine storica su Gesù

nell’opera di Maria Valtorta attraverso l’astronomia

Liberato De Caro, fisico e ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche

(CNR) presso l’Istituto di Cristallografia, sede di Bari, è

autore di numerosi lavori scientifici, pubblicati su riviste internazionali.

Sposato e padre di due figlie, ha effettuato gli studi teologici, previsti

dalla formazione per il Diaconato Permanente, presso l’Istituto

Superiore di Scienze Religiose Odegitria e l’Oasi San Martino della

Diocesi di Bari-Bitonto.

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Giuda di Keriot (ne ri-produciamo il ritratto che l’artista Lorenzo Ferri

eseguì sotto la direzione di Maria Valtorta) è il personaggio dell’ope-ra valtortiana che più di ogni altro colpisce la sensibilità dei letto-ri, dai quali più volte ci sentiamo chiedere che ne sia pubblicata una biografia a parte, estraendo dall’o-pera i capitoli e i brani di capitoli che lo riguardano.

Simile richiesta si basa sul fat-to che noi abbiamo pur prodotto libri-estratti, dando la giustifica-zione di averlo potuto fare senza contravvenire al pensiero di Ma-ria Valtorta, la quale si opponeva ai tentativi di coloro che avreb-bero voluto pubblicare dei rias-sunti dell’opera prima che questa uscisse stampata per intero. I no-stri libri-estratti possono, invece, rimandare all’edizione integrale dell’opera, curata in tutti i detta-gli. Eccone i titoli: Gesù tentato, La Cena del Signore (con le note di Padre Berti), La Madonna negli scritti di Maria Valtorta (a cura dell’illustre mariologo Padre Ro-schini), Giuseppe di Nazaret, La Maddalena, Santi e non santi (sui sacerdoti e sulla vita consacrata), I venti misteri del Rosario e qual-che altro su temi minori, come si può vedere sul catalogo del CEV.

Quali possono essere i motivi dell’interesse per il personaggio di Giuda?

Una prima ragione la offre il Vangelo con la sua stringatez-za, perché si limita a presentarlo come l’apostolo che tradisce, con

l’aggiunta, solo da parte dell’evan-gelista Giovanni, che Giuda “è la-dro”, senza spiegare di più.

Una seconda ragione, più pro-fonda, potrebbe derivare dalla figura umana del personaggio così come viene fuori dalla com-pletezza dell’opera valtortiana, che facendola rivivere in tutte le sue sfaccettature, spesso contrad-dittorie, smaschera certi difetti che possono essere anche i nostri. Insomma, in Giuda di Keriot cia-scuno di noi vede rispecchiata una parte di se stesso. Con una conclu-sione, però, che ci consola. Infatti solo l’opera della Valtorta ci rivela che Giuda Iscariota è irrimedia-bilmente dannato non per aver tradito, ma per non essersi penti-to fino al punto di chiedere il per-dono. Se lo avesse fatto, invece di farsi giustizia da sé impiccandosi ad un albero, la Madre di Gesù sa-rebbe stata la prima ad accoglierlo come figlio ed egli sarebbe stato il primo dei redenti. Dunque, la sua figura ci svela le nostre mancanze e le nostre colpe, ma la sua storia ci dona la certezza della miseri-cordia di Dio se noi la invochiamo con l’umiltà del pentimento.

Ecco perché il Giuda valtortia-no ci interessa e, forse, ci affasci-na.

*Un aspetto della sua vicenda –

quello di come sia stato possibile per lui diventare discepolo di Ge-sù – lo abbiamo trattato nel libro Quello che i Vangeli non dicono, uscito di recente e presentato sul n. 89 del bollettino. È un libro che prende in esame una venti-na di fatti e detti evangelici per

confrontarli con la più completa trattazione valtortiana. Perciò è anch’esso un libro-estratto, ma concepito sulla traccia di un’ana-lisi esegetica, allo scopo di mettere in luce la principale caratteristica dell’opera, che è quella di illustra-re il Vangelo di Gesù.

Non per nulla il teologo Nicola Bux (che è Consultore della Con-gregazione per la Dottrina della Fede e della Congregazione per le Cause dei santi), nella prefazione al libro I cieli raccontano (volume secondo), ad un certo punto scrive: La Rivelazione si è chiusa con la morte dell’ultimo apostolo. Ora, alla luce dei risultati presenta-ti da Liberato De Caro, ci si deve chiedere se le rivelazioni private, in specie quelle di Maria Valtorta, una volta che fossero ufficialmen-te riconosciute ispirate, non costi-tuiscano un utile commento alla Sacra Scrittura, per una sua più profonda comprensione: una sorta di esegesi “suggerita” dallo Spiri-to Santo. Si tratta di una doman-da a cui il tempo e la riflessione teologica sapranno dare adeguata risposta.

Che l’opera di Maria Valtorta racchiuda al suo interno una mi-niera di dati scientificamente ac-certabili, lo attestarono già alcuni dotti quando era ancora inedita e veniva fatta conoscere in copie dattiloscritte. I dotti di oggi stan-no riscoprendo la sua inesauribile ricchezza, che certamente la qua-lifica nei vari rami dello scibile umano. Tuttavia la sua fonda-mentale qualità consiste sempre nell’essere stata data ai fini di una rinnovata evangelizzazione.

Le novità deLL’anno 2015e. Pisani, Quello che i vangeli non dicono

170 pagine, euro 16,00.

V. cerri, La S. Sindone e le intuizioni mistiche di Maria valtorta 202 pagine, euro 18,00.

l. De caro, i cieli raccontano, Volume Secondo 530 pagine, euro 24,00.

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