Bollettino MUSINF 3

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musinf Archivi della fotografia diretti da Carlo Emanuele Bugatti Fotografia che passione: Parlano gli allievi del corso di fotogiornalismo coordinato da Giorgio Pegoli Attesa per un incontro con Jean Henry Favrod Il ritratto di Enzo Cucchi eseguito da Andy Warhol Gino Dominicis: la calamita cosmica nelle foto di Alfonso Napolitano La valorizzazione della scuola fotografica di Senigallia: excursus delle mostre Acquisizioni recenti: Cesarini e la rassegna videoarte Varato al Musinf l’Oservatorio italiano della fotografia stenopeica Quaderni del MUSINF Museo Comunale d’Arte Moderna / Senigallia

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Fotografia che passione: Parlano gli allievi del corso di fotogiornalismo coordinato da Giorgio Pegoli Attesa per un incontro con Jean Henry Favrod Il ritratto di Enzo Cucchi eseguito da Andy Warhol

Transcript of Bollettino MUSINF 3

musinf Archivi della fotografia

diretti da Carlo Emanuele Bugatti

Fotografia che passione: Parlano gli allievi

del corso di fotogiornalismo coordinato da Giorgio Pegoli Attesa per un incontro con Jean Henry Favrod Il ritratto di Enzo Cucchi eseguito da Andy Warhol

Gino Dominicis: la calamita cosmica nelle foto di Alfonso Napolitano La valorizzazione della scuola fotografica di Senigallia: excursus delle mostre

Acquisizioni recenti: Cesarini e la rassegna videoarte Varato al Musinf l’Oservatorio italiano della fotografia stenopeica

Quaderni del MUSINF Museo Comunale d’Arte Moderna / Senigallia

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In copertina: una foto di Claudio Ciampichetti, allievo del corso di fotoreportage tenuto da Giorgio Pegoli.

SOMMARIO Fotografia che passione: Pa rlano gli all ievi del corso di fotogiornalismo coordinato da Giorgio Pegoli. Atte sa pe r un incont ro con Jean Hen ry Fa -vrod. Il rit ratto di Enzo Cucchi e seguito da Andy Wa rhol. Gino De Dominicis: La calamita cosmica nel-le foto di Alfonso Napolitano. La valorizzazione della scuola fotografica di Senigallia: Excursus delle most re. Acquisizioni recenti: Cesa rini e la ra ssegna videoarte. Varato al Musinf l ’Osservato rio Italiano della fotografia stenopeica. Hanno collabora to: Alfonso Napolitano, Giada Romano, Stefano Schiavoni, Giorgio Pegoli, Maurizio Cesa rini, Massimo Marchini e tutti gli all ievi dei corsi fotografici e stivi 2008 del Musinf.

Il presente numero di Musinf è stato chiuso in redazione il 25 luglio 2008

Giuseppe Denti: l’arte delle interferenze nelle trasmissioni video Giuseppe Denti è stato uno dei grandi protagonisti della copy art italiana. Le sue edizioni per il gruppo Xerox sono tut-tora ricercate dai collezionisti di settore. Ora è tornato sulla scena con queste fotografie sulle possibilità creative fornite dall’interferenza nella trasmissione video. Fanno parte di una più vasta suite, che verrà donata al Musinf e che a cui il Mu-sinf dedicherà prossimamente uno dei suoi portfolio. Appassionato studioso del-la ricerca artistica sulle nuove tecnologie dell’immagine,Denti è nato a Milano, do-ve vive tutto l’anno. Dedica l’estate alla collaborazione con il Musinf e con il cen-tro Zelig, dove, con Enea Discepoli, si occupa della creatività dell’handicap.

Due immagini di Giuseppe Denti

Museo dell’informazione e dell’arte moderna Via Carlo Pisacane, 84 / 600019 Senigallia (Italiy) Internet location:http://www.musinf-senigallia.it E-mail [email protected]

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Per Giorgio Pegoli il riconoscimento critico di Carles-Henri Favrod

Charles-Henri Favrod, ha espresso inte-ressamento e riconoscimento critico per l’opera di Giorgio Pegoli, il fotografo seni-galliese, le cui immagini hanno racconta-to i drammi delle guerre contemporanee e commosso i visitatori di tante mostre. “Certo i riconoscimenti a Giorgio Pegoli, reporter di guerra e testimone di pace, non sono mai mancati, ma è necessario notare che le parole di Charles Henri Fa-vrod sono straordinariamente importanti, perché vengono da un autore famosissi-mo negli ambienti specialistici della foto-grafia a livello internazionale ed autore-vole vicedirettore del Museo di storia del-la fotografia dei Fratelli Alinari. Museo che ha sede a Firenze e che è anche il più conosciuto dei musei italiani della fo-tografia”. Insomma la soddisfazione al Musinf è viva per come sta andando l’im-magine della fotografia senigalliese a li-vello di riscontri internazionali. Certa-mente al Musinf in questi anni si è lavo-rato molto per la valorizzazione dei vari a-spetti della fotografia senigalliese. Grande è stato il successo incontrato a Los Angeles, Chicago e New York dalla mostra delle ope-re della Civica raccolta Mario Giacomelli. Al-l’Istituto italiano di Cultura di Chicago l’asses-sore Mangialardi è stato applaudito ed emo-zionato testimone dell’apprezzamento per la fotografia senigalliese espresso dal direttore del grande museo della fotografia di Chicago Rod Slemmons. Francesca Valente, diret-trice dell’Istituto italiano di Cultura di Los Angeles, ha espresso al prof. Bugatti ap-prezzamento per il quaderno del Musinf dedicato alle composizioni di Sofio Va-lenti, che elaborano una suite di ritratti fotografici di Mario Giacomelli. Ugual-mente la Valente ha espresso apprezza-mento per il quaderno del Musinf che raccoglie le nature morte di Gambelli, uno degli esponenti, ingiustamente di-

menticati, del Gruppo Misa. Grande inte-resse si è registrato poi attorno alla cata-logazione dell’opera di Angelini, mentre è alle stampe, a cura della Mediateca, il volume che raccoglie le opere degli e-sponenti del “Manifesto del passaggio di frontiera”, conservate al Musinf. Va ag-giunto che sono state portate a termine dal Musinf catalogazioni di varie serie inedite di Tortelli e grande interesse ha riscosso recentemente l’esposizione del-la suite inedita dei ritratti di Mario Giaco-melli dedicati a Mauro Marinelli. Oggi in-torno alla personalità di Pegoli viene por-tato alla ribalta un settore rilevante, ma insufficientemente valutato, della fotogra-fia senigalliese”, quello del fotoreportage giornalistico. In proposito notevole è sta-to il successo della presentazione della fotografia di Pegoli, fatta nell’edizione della Fiera del libro di Torino 2008, dove il Musinf e la Mediateca delle Marche hanno presentato in anteprima il progetto esecutivo di una cartella, intitolata “I tale-bani non sono lontani”, con le bellissime fotografie di Giorgio Pegoli ed un testo di Enea Discepoli sulle vicende afgane e su una tragedia, che ha avuto tante pagine terribili, in più occasioni documentate da Pegoli. Intorno alla progettazione e rea-lizzazione della cartella Giorgio Pegoli sta lavorando da tempo con la collabora-zione di Giada Romano e di Alfonso Na-politano.

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AL MUSINF FOTOGRAFIA CHE PASSIONE: PARLANO I CORSISTI DI GIORGIO PEGOLI

E’ partita la fase del laboratorio redazio-nale, inserito nel corso di fotogiornalismo di Giorgio Pegoli. Oltre ad affrontare con Pegoli i primi approfondimenti sullo svi-luppo del negativo e della stampa, i cor-sisti, coordinati da Alfonso Napolitano, Glauco Gianfranceschi e Giada Romano, hanno affrontato le esperienze introdutti-ve di redazione e impaginazione proprio di questo numero del bollettino del Mu-sinf,. Il programma del corso vedrà la presenza di fotoreporter, giornalisti e sto-rici della fotografia. Ecco come i corsisti raccontano le loro esperienze. Scrive Imelde Ricci: “ E’ at-traverso la pittura che mi sono resa con-to di poter esprimere efficacemente i miei stati d’animo. Negli ultimi anni "dice" ho partecipato ad alcuni corsi di pittura e proprio durante la mostra ho conosciuto il fotografo Massimo Marchini, E’ così "aggiunge" che mi sono avvicinata alla fotografia. Frequentando il corso di Mar-chini sulla fotografia stenopeica e sulle antiche tecniche di stampa subito mi so-no appassionata e ho anche provveduto ad acquistare una Reflex usata. Ho sco-perto che attraverso l’obbiettivo riuscivo ad avere nuove emozioni”. Leonardo Ricci segnala di aver “trovato il corso di fotografia organizzato dal Musinf interessante e stimolante per-chè sono numerosi e diversificati gli in-contri, che permettono ad un appassio-nato di scoprire gli aspetti nascosti e specialistici di cui questa meravigliosa arte si compone”. Per Leonardo Bonfadi-ni “con le lezioni sulle tecniche della foto-grafia tenute Massimo Marchini, tra l’altro docente simpatico e bravo, io che sono figlio dell'era digitale, ho potuto vivere il piacere dell'attesa nella preparazione del negativo e nella stampa con antiche tec-

niche. Assaporando così la magia della slow foto, che attraverso semplici ma ponderati gesti ci rivela immagini che racchiudono antiche emozioni. Ma "continua" è attraverso il reportage, che ho capito a fondo l'intensa carica con cui si catturano immagini come quelle scat-tate dallo straordinario Giorgio Pegoli. Si tratta di fotografie" precisa"che riescono a raccontare al mondo scene dei dram-mi contemporanei. Un racconto ben più efficace di quanto centinaia di parole possano fare". Per questo motivo Bonfadini reputa i cor-si, organizzati dal Comune di Senigallia e dal Prof. Bugatti, che dirige il Musinf, una gradevole iniziativa. Andrea Cesanelli ha trovato Il corso sul reportage fotografico al Musinf assai interessante, anche per-ché "Giorgio Pegoli comunica bene e con disponibilità le sue conoscenze e la sua grande esperienza nel campo foto-grafico". Per Bonfadini in aggiunta " la sede del corso è prestigiosa e attrezza-ta" Infine Bonfadini nota che " questo

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corso appare esser un'ottima occasione anche di interazione con le altre persone, che condividono la passione per la foto-grafia, con cui confrontarsi e crescere professionalmente” Bonfadini ha conclu-so sostenendo che il suo giudizio sul corso è senz'altro positivo, estendendosi anche alla modalità di programmazione”. Scrive Cesanelli che, “essendo il corso al Musinf diluito in orari attentamente stu-diati rende le lezioni fruibili anche allo studente lavoratore". Claudio Ciampi-chetti ha sostenuto di “ritenere il corso di Fotogiornalismo molto interessante in quanto offre la possibilita' di apprendere direttamente da un fotografo di grande esperienza, Giorgio Pegoli, le tecniche di ripresa utilizzate, analizzando, con-temporaneamente, lavori di grande im-patto professionale ed emotivo”. Per Ciampichetti "sicuramente il coraggio per fare certe riprese non si puo' insegnare pero' e' necessario, qualora si abbia l'oc-casione di assistere ad un qualsiasi e-vento di rilievo, prepararsi in prospettiva a padroneggiare gli strumenti tecnici. So-lo cosi si potrà essere pronti a fare cor-rettamente quello scatto, che non si ri-presentera' mai allo stesso modo". Tra le sue sue motivazioni di iscrizione al cor-so del Musinf Gianluca ha individuato come determinante quella di avere la possibilità di conoscere un approccio alla fotografia “diverso dal solito come quella data dal fotogiornalismo", che immagi-na “un po’ come “fotografia di strada”. Racconto di momenti ed eventi definisce il fotogiornalismo Elisa Gabriele, per la

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quale “importante osservare è la scena che noi vogliamo fotografare perchè at-traverso a quella vogliamo trasmettere la realtà dei fatti e vogliamo suscitare emo-zioni nell'osservatore. Perché aggiunge il fotogiornalista racconta i fatti con imme-diatezza e spesso una foto racconta più che mille parole. La foto che viene scat-tata deve perciò essere d'impatto, deve essere comunicativa il più possibile. Il fotogiornalista quando va su una "scena" deve essere preparato sia tecnicamente che psicologicamente". Valeria Mancinel-li ha segnalato come “il corso di fotogior-nalismo fino ad ora sia stato molto inte-ressante” perchè le ha “dato la possibili-tà di vedere filmati, foto di avvenimenti che sono lontani dalla quotidianità e che siamo abituati a vedere sempre solo at-traverso l'occhio dei media”. Quindi se-gnala come “l'opportunità avuta, attraver-so il corso, sia stata quella di vedere di-rettamente da una ripresa diretta, sul campo e con l'occhio di un fotoreporter". Un'opportunità unica" dice "che perso-nalmente mi ha aiutata ad avere un'idea più completa della fotografia. Compren-dendo ora come essa non sia solo un mezzo artistico, ma anche, più in genera-le, uno strumento di comunicazione e, soprattutto d'informazione”. Mauro Tabo-relli ha notato tra le sue impressioni co-me "la fotografia per molti sia sinonimo di reportage. Infatti quando alla notizia si associa l'immagine fotografica, l'impres-sione che ne riceviamo è più forte e dura-tura. Ma il reportage non è solo grandi avvenimenti, spesso tragici. Anche la quotidianità e i piccoli avvenimenti sono occasione di foto intense e rivelatrici”. Nel corso di fotogiornalismo per Taborelli l’attenzione è puntata sulla quotidianità, infatti per lui è “un'occasione per appren-dere come raccontare la quotidianità”. L'esperienza e la capacità di Giorgio Pe-goli gli sono apparse di aiuto sia nel mi-gliorare la tecnica fotografica, sia nel per-cepire gli avvenimenti per immagini. "Forse" ha concluso " è questo l’aspetto,

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l’arte più difficile da apprendere. Però anche il confronto e lo scambio di idee con gli altri partecipanti mi è apparso po-ter fornire sicuramente occasione di sti-molo e riflessione". Infine, prendendo spunto dalle considerazioni di Gianluca Rossetti, che in merito al corso di foto-giornalismo ha segnalato come utile l'a-ver iniziato il corso visionando i lavori del maestro Giorgio Pegoli, avendo la possibilità di conoscere approfondita-mente la figura di Pegoli e la sua perso-nalità non solo sotto il profilo professio-nale, ma anche e soprattutto sotto il pro-filo umano. Seguendo un'indicazione di Rossetti, Pegoli ha dedicato il meeting di sabato al gruppo, per consentire ad o-gnuno dei corsisti la presentazione del suo percorso in modo da rendere conto al gruppo delle conoscenze già acquisite e delle capacità di ciascuno dei parteci-panti. Alfonso Napolitano: laboratorio sulla Mamija

Le immagini che corredano l’articolo documentano i laboratori tenuti da Giorgio Pegoli

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INCONTRO AL MUSINF PER LA PRESENTAZIONE DELLA RASSEGNA DI VIDEOARTE Senigallia ha ospitato una rassegna di videoarte promuovendo un incontro con gli artisti per fare il quadro su questa for-ma d’arte, che si è imposta in tutto il mondo e che, ormai, occupa uno spazio vasto della creatività visiva contempora-nea. .“Il Musinf segue con attenzione e volontà di valorizzazione le proposte arti-stiche creative, specie quando hanno ra-dici anche nella nostra Città e ciò avvie-ne con continuità, perché il Museo si po-ne come un centro di documentazione, studio e promozione nel settore della cul-tura visiva”. L’incontro si è rivelato parti-colarmente interessante perché vi hanno partecipato gli artisti, che dal 16 febbraio sono stati i protagonisti, a Senigallia, del-la rassegna di creazioni video program-mata dalla galleria Arearte. Attraverso l’incontro con gli artisti protagonisti della rassegna di videoarte il Musinf ha inteso fornire dati, conoscenze e quadro storico per consentire un utilizzo informato della mostra, nella quale sono stati presentati i video di Maurizio Cesarini, Lionice Cola, Antonio D’Agostino, Nico Macina, Miche-la Pozzi, Emiliano Zucchini. In occasione della rassegna il Musinf ha acquisito in permanenza la documentazione di video-arte della manifestazione promossa da Arearte, in collaborazione con il Musinf, l’assessorato alla cultura del Comune di Senigallia, la Mediateca delle Marche e la Banca di Credito Cooperativo di Ostra e Morro d’Alba. Tale documentazione è entrata a far parte dell’archivio di video-arte, conservata nel Museo senigalliese, riguardante specificamente la documen-tazioni di videoarte italiana ed internazio-nale. Si tratta di una raccolta vasta, che verrà resa consultabile in tempo reale,

con l’attivazione di postazioni indivi -duali computerizzate nella sala video del Musinf, recentemente riprogetta ta allo scopo.

Le foto che corredano l’articolo illustrano i vari momenti della presentazione della rassegna di Videoarte. Musinf: presentazione del ritratto di Cavellini, eseguito da Andy Wharol, utilizzato per i l manife-sto della mostra di Cavellini alla Rocca Rovere-sca di Senigall ia.

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Acquisizioni recenti:

CENTO FOTOGRAFIE DELLA

“CALAMITA COSMICA” DI

GINO DE DOMINICIS

DONATE AL MUSINF DA

ALFONSO NAPOLITANO

Il pittore e fotografo Alfonso Napolitano ha comunicato al Musinf la volontà di do-nare all’archivio fotografico dell’istituzio-ne museale senigalliese la suite di circa cento fotografie relative alla scultura di Gino de Dominicis, denominata “calamita cosmica”. Si tratta di una delle più affa-scinanti sculture di Gino de Dominicis, artista anconetano, che era stato prota-gonista di spicco delle vicende dell’avan-guardia visiva italiana di fine Novecento. La popolarità di De Dominicis si era lega-ta al clamore suscitato da un suo allesti-mento alla Biennale internazionale di Ve-nezia. Alfonso Napolitano è l’autore di una serie di grandi dipinti, che rappre-sentano i tentativi di volare, che avevano dato nome e contenuto a famosi environ-nement di Gino de Dominicis. Questi di-pinti avevano costituito il fulcro di una

mostra recente di Napolitano, alla cui i-naugurazione aveva partecipato una de-legazione di artisti giapponesi, guidati da Vincenzo Bianchi, professore all’Accade-mia di Belle Arti di Firenze. Alfonso Na-politano ha curato la parte iconografica e grafica del volume del convegno su Gino De Dominicis, organizzato dalla Media-teca delle Marche, in collaborazione con il Comune di Ancona. Il convegno si era svolto in occasione dell’ esposizione alla Mole Vanvitelliana di Ancona della scul-tura di Gino De Dominicis, rappresentan-te un gigantesco scheletro posto in co-municazione con il cosmo da una prezio-sa antenna. Espressione dell’ironia e del-la sensibilità per le suggestioni misteri-che, la scultura di De Dominicis era stata recuperata in Francia, parecchi anni do-po la morte dell’artista, suicidatosi a Ro-ma. La mostra di De Dominicis alla Mole Vanvitelliana aveva contribuito a diradare le nebbie dell’ingiustificata dimenticanza intorno alla figura di un artista fondamen-tale per l’evoluzione della cultura visiva italiana. Va ricordato che Musinf e Me-diateca delle Marche avevano presentato gli atti del convegno anconetano su Gino de Dominicis in un incontro tenutosi al Caffè delle arti della Galleria d’Arte Mo-derna di Roma, con la presenza, oltre che di Carlo Emanuele Bugatti e di Ste-fano Schiavoni, anche dell’assessore re-gionale alla cultura Solari e di numerosi esponenti della cultura visiva che erano stati vicini a Gino De Dominicis. Di fatto la mostra della "calamita cosmi-ca" ad Ancona ha manifestato la possi-bilità delle Marche di produrre proposte di rilievo culturale nazionale. Tanto è ve-ro che sulla scia di Ancona l’enorme scheletro di De Dominicis è stato espo-sto in Piazza Duomo a Milano ed oggi si parla di nuove iniziative espositive e di studio su De Dominicis a New York.

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VARATO AL MUSINF L'OSSERVATORIO DELLA FOTOGRAFIA STENOPEICA ITALIANA A conclusione della mostra nazionale allestita al Palazzo del Duca Dal prossimo anno l'appuntamento espositivo diventa europeo

La rassegna nazionale della fotografia steno-

peica svoltasi a Palazzo del Duca a cura di

Massimo Marchini, che si è avvalso della

collaborazione del Gruppo fotografico F/7,

della Pro-loco "Spiaggia di velluto" e del pa-trocinio del Museo Comunale d'Arte Moder-

na, dell'Informazione e della Fotografia di

Senigallia e dell'Assessorato alla Cultura, ha

riportato alla ribalta del grande pubblico l'in-

teresse per questa particolare tecnica fotogra-fica che tanti appassionati ed esperti conta

ormai in tutto il mondo.

Internazionalmente conosciuta come fotogra-

fia "Pinhole", questa tecnica ha la particolari-

tà di produrre immagini di elevato valore ar-tistico, pur avvalendosi di minimi requisiti

tecnologici (un piccolo foro per obbiettivo, o

stenoscopio).

Già nell'aprile scorso, i laboratori di fotogra-

fia del Musinf per il 2008, erano stati inaugu-rati da un corso sulla tecnica stenopeica, te-

nuto dallo stesso Massimo Marchini, con la

partecipazione di un folto gruppo di giovani

fotografi che hanno molto apprezzato l'inizia-

tiva. La mostra a Palazzo del Duca che ne è seguita, ha proposto opere dei protagonisti

della fotografia stenopeica nazionale, quali

Roberto Aita, Andrea Buffolo, Alessandra

Capodacqua, Marco Mandrici, Pierluigi

Manzone, Massimo Marchini, Sergio Marita-to, Vincenzo Marzocchini, Marco Palmioli,

Danilo Pedruzzi, Massimo Stefanutti e Dino

Zannier.

"Il rinnovato interesse per questo procedi-

mento di ripresa stenopeica" spiega il diretto-re del Musinf e degli annessi Archivi della

Fotografia, Carlo Emanuele Bugatti "ha avu-

to anche il merito di riscoprire i valori esteti

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ci e poetici delle antiche tecniche di stampa fotografica, proprio nell'epoca del digitale,

rendendo necessaria l'istituzione di un orga-

nismo che curi la raccolta, la catalogazione e

la conservazione di questo genere fotografi-

co, dando criteri di sistematicità e scientifici-tà ad un fenomeno che, altrimenti, rischereb-

be di rimanere frammentario o rilegato alla

pratica individuale".

E' per questa ragione che il Musinf ha ora

varato la costituzione di un Osservatorio del-la Fotografia Stenopeica Italiana, affidando-

ne la direzione a Massimo Marchini, fotogra-

fo senigalliese da anni impegnato in questo

settore, con la costituzione di un comitato

scientifico al quale saranno chiamati a far parte esperti nazionali tra i quali, Vincenzo

Marzocchini, saggista e storico della fotogra-

fia, Massimo Stefanutti, fotografo e segreta-

rio del Circolo Fotografico "La Gondola" di

Venezia e Alessandra Capodacqua, collabo-ratrice dello Studio Marangoni di Firenze.

A questo organismo si affiancherà anche un

Osservatorio Europeo della Fotografia Pinho-

le, che avrà il compito di monitorare il feno-

meno su scala internazionale, segnalando gli eventi europei principali del settore.

La mostra a Palazzo del Duca della fotogra-

fia stenopeica è stata visitata da parte dei

direttori dei Musei delle città gemellate, che

avevano tenuto a Senigallia una riunione del loro coordinamento.

Nelle foto: Marchini e gli all ievi durante le esercitazioni en plein air

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Nelle foto due immagini stenopeiche di Alessandra Capodacqua (Musinf nuove acquisizioni)

Nelle foto due immagini stenopeiche di Sergio Maritato (Musinf nuove acquisizioni)

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Mostre di fotografie allestite dal Musinf Lug.-Ago. 1984

- SENIGALLIA: TESTIMONIANZE ARTISTI-CHE DAGLI ANNI '50 AGLI ANNI '80. Mo-stre antologiche di vari artisti senigalliesi tra cui Mar io Giacomelli (Rocca Rov.) Set.-Dic. 1986 Serie di mostre in successione sul tema: "Testimonianze artisti-che dagli anni '50 agli

anni '80 a Senigallia". - MARIO GIACOMELLI. Mostra fotografica antologica. (C.S.Molinello 2) 26 Lug. 1987 - MARIO GIACOMELLI: LA POESIA, L'IM-MAGINE. Fotografie ispirate a poesie di V.Cardarelli e L.Adams. (Expo-Ex) 8 Ago. 1987 - GIORGIO PEGOLI: IO FOTOREPORTER. Reportage fo-togra-f ico dal Nicaragua. (Museo Inf.) Mar.-Apr. 1988 Mostre collaterali al Convegno Nazionale "Quando lo Stato è Donna" tra cui: - CINDERELLA DI PAOLO BORTOLUZZI RACCONTATA DA EMANUELE SFORZA. Mostra fotografica. (Rocca Rov.) - MARIA GRAZIA FEDERICO: EVA CON-TRO EVA. Mostra fotografica. (Rocca Rov.) 28 Mag.-16 Giu. 1988 - PROTAGONISTI DELLA SCUOLA "MISA": FER-RUCCIO FERRONI. Mostra fotografica. (Expo-Ex) 23 Lug.- 11 Ago. 1988 - MARIO GIACOMELLI RACCONTA "A SIL-VIA" E "L'INFINITO". Mostra fotografica. (Rocca Rov.) 21 Dic.1988 - 31 Gen.1989 - L'ASSOCIAZIONE FOTOGRAFICA "MISA": VERSO UN CENTRO DI DOCU-MENTAZIONE PERMANENTE. Mostra foto-grafica di Bocci, Branzi, Cavalli, Ferroni, Gia-comelli, Malfagia, Pellegrini. (Rocca Rov.) 24 Feb. 1989

- SELEZIONE DEI DOCUMENTI DELLA

SCUOLA FOTOGRAFICA "MISA". Inaugura-zione della sala dedicata alla scuola fotogra-f ica senigalliese. (Museo Inf.) 31 Mar. - 18 Apr. 1990 - FOTOAMATORI A SENIGALLIA. Mostra fotografica di Giuseppe Giannini, Marco Mandolini, Marco Pierfederici, Massimo Mar-chini, Franco Mariangeli, Paolo Piermarioli, Marco Mandolini (Gruppo F/7). (Expo-Ex) 14-26 Lug. 1990 - NASA HASSELBLAD: 20 ANNI DI FOTO-GRAFIA SULLA LUNA. Immagini lunari trat-te dall'archivio fotografico NASA. In col-laborazione con lo Studio Fotografico "Eff imera" di Senigallia. (Expo-Ex)

8-27 Ago. 1990 - FOTOGRAFIA: TESTIMONIANZE SULLA RICERCA FOTOGRAFICA ITALIANA CON-TEMPORANEA (1937-1957). Mostra foto-grafica di Giuseppe Cavalli, Paolo Monti, Pietro Donzelli, Mario Giacomelli, Gianni Be-rengo Gardin. In collaborazione con il Centro Studi Marche di Senigallia. (Expo-Ex) 29 Ago. - 12 Set. 1990 - BENEDETTO TRANI: UN PIONIERE DEL COLORE. Mostra fotografica. (Expo-Ex) 23 Nov. - 15 Dic. 1991

- ALFREDO CAMISA: UN ESPONENTE DEL GRUPPO "MISA" di Senigallia. Mostra antologica di fotografia. (Expo-Ex) 28 Mar. - 22 Apr. 1992 - PIERGIORGIO BRANZI: UN ESPONENTE DEL GRUPPO "MISA" DI SENIGALLIA. Mostra antologica di fotografia. (Museo Inf.) 22 Dic. 1995 - 18 Gen. 1996 - EMANUELE SFORZA: LA DANZA MO-DERNA GLI ANTICHI PAESI DELLE MAR-CHE. Mostra fotografica. (Museo Inf.) 20 - 31 Ago. 1996 - FOTOGRAFIE E COLLAGES di Edith Dzie-duszycka. Rassegna di fotografie a colori e composizioni a collage. (Museo Inf.)

6 Feb. – 6 Mar. 1997

- I FOTOGRAFI DEL GRUPPO MISA. Sele-zione di opere di Cavalli, Giacomelli, Ferroni, Bocci, Simoncelli, Malfagia, tratte dall’archi-

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vio fotografico del Museo. (Museo Inf.) 15 – 30 Mag. 1998 - LANFRANCO CANDELARESI GIOVANNI GHIANDONI MASSIMILIANO LENTI LUCA MINARDI. Mostra di giovani fotografi seni-galliesi. (Museo Inf.) 22 Dic. 1998 - 30 Gen. 1999 - LUIGI DI SARRO (1941-1979). Fotografia sperimentale: tensioni f ilmografiche lungo gli anni '70. In collaborazione con il Centro Cul-turale " Il Gabbiano" di la Spezia. (Museo Inf.) 9 Apr. - 8 Mag. 1999 - MARIA MULAS. Ritratt i di artisti dalla mo-stra al Palazzo reale di Milano. Esposte 52 foto di grande formato dell'artista milanese. (Museo Inf.)

15 Lug. - 12 Ago. 1999

- FERRONI: IMMAGINI INVENTATE. Mostra fotografica di Ferruccio Ferroni con il patroci-nio della Presidenza del Consiglio della Re-gione Marche. (Museo Inf.)

Feb. – Apr. 2000

- LA SCUOLA MISA . Selezione di opere fotografiche degli autori della Scuola Misa Cavalli, Giacomelli, Bocci, Simoncelli, Malva-gia, Camisa. Presentazione delle recenti do-nazioni di Ferroni e Branzi. (Museo inf.) 27 Lug. – 11 Ago. 2000

- CREATIV ITÁ PARALLELE. Azione fotogra-f ica di Mario Giacomelli e Claudio Bovini rea-lizzata nell’ambito del progetto omonimo del-lo Studio Zelig di Senigallia. (Museo Inf.)

12 Set. – 31 Ott. 2000

- LA SCUOLA MISA. Selezione di opere dei fotografi Cavalli, Giacomelli, Ferroni, Bocci, Simoncelli, Malfagia, Branzi e Camisa prove-nienti dall’archivio del Museo. (Museo Inf.)

Gen. – Feb. 2001 - ARCHIVIO DEL GRUPPO MISA: docu-menti per la civica raccolta dedicata ai foto-grafi dell’Associazione Fotografica Misa. (Museo Inf.) 23 Giu. – 10 Set. 2001

- LE STAGIONI DI MARIO GIACOMELLI: L’UOMO. Mostra della collezione civica di opere fotografiche di Mario Giacomelli. La

rassegna è inserita nelle manifestazioni cele-brative del fotografo senigalliese, organizza-te dal Comune di Senigallia per la stagione estiva. (Museo Inf.)

1 Giu. – 30 Lug. 2002 - GIACOMELLI E IL GRUPPO MISA. Mostra della civica collezione di opere fotografiche di Giacomelli, Bocci, Branzi, Camisa, Cavalli, Ferroni, Malfagia, Pellegrini, Simoncelli. (Museo Inf.) 28 Giu. – 20 Lug. 2003

- PAOLO BOCCI: LO SGUARDO E L’ANI-MA. Mostra di 130 fotografie di Paolo Bocci, già esponente del Gruppo Misa di Senigallia, realizzate in Africa a partire dai primi anni Sessanta. (Pal. del Duca) 1 Lug. – 20 Set. 2003

- MUSEO DEL ‘900: LA SCULTURA E LA FOTOGRAFIA. Mostra delle collezioni muse-ali riguardanti gli scultori Alf io Castelli, Silvio Ceccarelli ed Enrico Mazzolani, e dei foto-grafi Mario Giacomelli ed esponenti del Gruppo Misa. (Museo Inf.) 6 Ago. 2004

- PORTFOLIO DEL MANIFESTO DEL “PASSAGGIO DI FRONTIERA”. Mostra dei fotografi del Gruppo: Loriano Brunetti, Enzo Carli, Giorgio Cutini, Mario Giacomelli, Mario Melchiorri, Paolo Mengucci, Massimo Renzi, Sofio Valenti. (Museo Inf.). 14 Mag. 2005

- PRESENTAZIONE DELLE NUOVE AC-QUISIZIONI DELL’ ARCHIV IO STORICO DELLA FOTOGRAFIA DEL MUSINF. Sele-zioni dalle raccolte di Giuseppe Cavalli, Pier-giorgio Branzi, Silvio Pellegrini, Mario Giaco-melli, Eriberto Guidi, Fotografi del Manifesto Passaggio di Frontiera, Emanuela Sforza, Giorgio Pegoli. Portfolio con fotografie di/con Enzo Cucchi. (Pal. del Duca) 25 Nov. 2005 - 8 Gen. 2006

- MARIO GIACOMELLI L’IMMAGINE COME POESIA: LA FOTOGRAFIA, LA PITTURA. Selezione dalla civica raccolta Mario Giaco-melli. Selezione di dipinti e fotografie di Ma-rio Giacomelli dalle collezioni private senigal-liesi. (Pal. del Duca)

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25 Nov. - 4 Feb. 2006 - IL BIANCO CHE ANNULLA: ITINERARIO SULLA CREATIVITA’ DI MARIO GIACO-MELLI. Mostra delle fotografie di scena del f ilm su e con Mario Giacomelli “ Il bianco che annulla” di Claudio Adorni. (Museo Inf.) 20 Mag. - 10 Giu. 2006

- FERRUCCIO FERRONI: FOTOGRAFIE 1949 - 2001. Mostra di 80 fotografie di Ferruccio Ferroni in occasione della proclamazione di Ferroni “Fotografo dell’anno 2006” da parte della F.I.A.F. La rassegna viene inaugurata nell’ambito della “Notte dei Musei 2006” pro-mossa dalla Direzione dei Musei di Francia. Intervengono il critico Jean-Claude Lemagny e Anne Biroleau responsabile della sezione della fotografia contemporanea della Biblio-teca Nazionale di Francia. (Pal. del Duca) 25 Nov. 2006 - 31 Gen. 2007 - RICORDANDO GIACOMELLI - Gambelli, Mangucci, Tortelli, Valenti. Mostra di fotogra-f ie di Riccardo Gambelli, Paolo Mengucci, Renzo Tortelli e Sofio Valenti con immagini ritraenti Mario Giacomelli quando realizza le sue serie fotografiche più famose. (Museo Inf.) 19 Mag. - 30 Giu. 2007

- DONAZIONI RECENTI OPERE DI FOTO-GRAFIA. Presentazione delle donazioni dei fotografi Gianni Berengo Gardin, Loriano Brunetti, Enzo Carli, Giorgio Cutini, Marco Melchiorri, Paolo Mengucci, Massimo Renzi e Sofio Valenti promotori del "Manifesto di Passaggio di Frontiera". (Museo Inf.) 7 Lug. - 19 Ago. 2007

- GIUSEPPE CAVALLI - CIVICA RACCOLTA. Mostra delle opere fotografiche donate al Museo Comunale di Senigallia da Daniele Cavalli, coordinatore dell'Archivio Cavalli di Roma. (Pal. del Duca) 16 Nov. - 2 Dic. 2007 - MICHELE GISMONDI, IL GREGARIO, IL CAMPIONE. Personale del fotografo Daniele Duca dedicata alla f igura del campione del ciclismo Michele Gismondi. La mostra pre-senta anche una sezione documentaria sul ciclista Gismondi sempre a cura di Daniele Duca. (Pal. del Duca)

25 Nov. 2007 - 30 Mar. 2008 - GIACOMELLI PER MAURO MARINELLI. Suite di provini inedit i realizzati da Mario Giacomelli tra il 1967 e il 1990 ritraenti il pit-tore Mauro Marinelli. La mostra presenta an-che tre grandi pannelli fotografici di Giaco-melli realizzati per il pittore Enzo Marinelli. (Museo Inf.) - IO E GIACOMELLI - Renzo Tortelli. Selezione della donazione delle fotografie di Renzo Tortelli, realizzate a Scanno insieme a Mar io Giacomelli nel 1959. (Museo Inf.) 8 - 29 Mar. 2008 - LA CITTA' VISTA DALLE DONNE. Mostra delle partecipanti al 1° Concorso fotografico al femminile, indetto dal Consiglio delle Don-ne del Comune di Senigallia in collaborazio-ne con il Musinf. (Pal. del Duca)

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I Quaderni del Musinf presentati alla Fiera del libro di Torino Il Museo comunale d’arte moderna di Se-nigallia è stato fondato alla fine degli anni Ottanta su un progetto critico del prof. Carlo Emanuele Bugatti, al quale aveva-no aderito grandi artisti del secondo No-vecento, tra cui Victor Vasarely, Umberto Mastroianni, Orfeo Tamburi, Virgilio Gui-di, Domenico Purificato, Pericle Fazzini, Aldo Borgonzoni, Gianni Dova, Ernesto Treccani, Vincenzo Bianchi, Arnoldo Ciarrocchi, Renzo Biasion, Remo Brindi-si, Pietro Annigoni. L’istituzione museale, conserva, oltre a raccolte di opere degli artisti fondatori, un’importante raccolta della scultura se-nigalliese del Novecento (dalle opere li-berty di Mazzolani alla plastica di Cecca-relli e alla scultura d’avanguardia di Ca-stelli). Conserva inoltre un vasto archivio della poesia visiva e del libro d’artista ed una raccolta internazionale di ex libris. Su richiesta di istituzioni museali europe-e ed americane ha realizzato mostre del-le opere del fotografo Mario Giacomelli. Conserva infatti le fotografie più significa-tive di Mario Giacomelli, di Giuseppe Ca-valli e dei maggiori esponenti del gruppo Misa. Conserva infine opere di Enzo Cucchi. Nella sezione didattica realizza corsi di fotografia, video arte, coordinati sotto la sigla Uniphoto, Università permanente di storia e tecniche della fotografia. Inoltre il Musinf ha presentato cataloghi ed edizioni relativi alle mostre ed ai labo-ratori organizzati dall’istituzione, tra cui: Portfolio Maurizio Cesarini: Body Art Contiene 5 fotografie firmate dall’artista e l’ articolo di presentazione del direttore del Musinf, Carlo Emanuele Bugatti dal titolo “La Body Art nella fotografia di Maurizio Cesarini”.

Maurizio Cesarini è nato a Senigallia nel 1957. Insegna nelle Accademie di Belle Arti di Perugia e Rimini. Ha tenuto varie mostre personali e ha esposto in rasse-gne di rilievo in Italia e all’ estero. E’ con-siderato uno dei protagonisti attuali della Videoarte. Una vasta suite delle sue foto-grafie relative a interventi sul corpo è conservata al Museo d’Arte Moderna e della fotografia di Senigallia. Catalogo Giuseppe Cavalli Catalogo della mostra, allestita al Palaz-zo del Duca di Senigallia, relativa alle fotografie dell’artista, donate al Musinf dal figlio Daniele. Volume di 210 pagg. Il catalogo è stato recentemente presenta-to dalle edizioni Punctum al Museo di Trastevere in Roma. Giuseppe Cavalli è nato a Lucera il 29 novembre del 1904 ed è morto a Seni-gallia il 25 ottobre del 1961. Gemello di Emanuele, pittore, esponente di rilievo della cosiddetta “Scuola romana” si lau-reò in giurisprudenza alla Sapienza nel 1929. Le sue prime prove fotografiche risalgo-no alla seconda metà degli anni '30. Nel 1942 pubblica, insieme ad amici foto-grafi dei quali condivideva il pensiero e lo stile, il libro "Otto fotografi italiani d'oggi". Questa pubblicazione divenne il manife-sto programmatico di un gruppo di foto-grafi che si opponeva sia allo pseudoro-manticismo pittorico, sia alle retoriche della fotografia fascista, per esprimere piuttosto un concetto di fotografia "pura", semplice nella forma, essenziale, rigoro-sa, dal "tono alto" (quello che gli ameri-cani chiamavano "high-key"). Nell'aprile del 1947 nasce ufficialmente a Milano il gruppo fotografico La Bussola. Il manifesto del gruppo venne scritto dallo stesso Cavalli. Cavalli continuò nella sua attività promo-zionale per una "fotografia artistica" im-prontata alle sue idee e nel 1954 fondò e diresse un altro gruppo, l'Associazione

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Fotografica Misa, a cui aderirono giovani fotografi di talento come Mario Giacomel-li e Feruccio Ferroni. Portfolio Riccardo Gambelli: Nature Morte. Contiene 6 multipli autografi, biografia e curriculum dell’artista, il saggio di pre-sentazione scritto dal direttore del Musinf Carlo Emanuele Bugatti dal titolo “Riccardo Gambelli: la poesia delle cose” Contiene anche il testo dell’importante testimonianza del fotografo, registrata in occasione dell’inaugurazione della mo-stra “ Ricordando Giacomelli”. Riccardo Gambelli nasce a Senigallia il 7 giugno 1931. Inizia a fotografare nei primi anni del 1950, quando, in compagnia del-l’amico Mario Giacomelli, realizza, anche lui, i primi scatti. A Senigallia vive il mae-stro Giuseppe Cavalli e a lui Gambelli si affiderà nel suo percorso formativo, acco-gliendone scelte tecniche ed estetiche. Accettandone la disciplina ed i giudizi sul-le creazioni. Con il Gruppo Misa le foto-grafie di Gambelli, rigorosamente selezio-nate dal maestro Cavalli, partecipano a numerose esposizioni nazionali ed inter-nazionali, ricevendo riconoscimenti. Gam-belli, nonostante decenni di lontananza dall’obiettivo e dalla camera oscura, ha recentemente ripreso a fotografare, non dimenticando gli insegnamenti del mae-stro Giuseppe Cavalli e l’esperienza del gruppo Misa di Senigallia. Riferimenti og-gettivamente inseriti nella storia della foto-grafia d’arte italiana. Renzo Tortelli La prima bozza di catalogazione di “Piccolo mondo”. Raccolta fotografica Renzo Tortelli inizia a fotografare, dopo l' acquisto di una Rolleiflex, dal 1954. Nell' anno 1956 partecipa ad una mostra loca-le in quel di Osimo, ricevendo apprezza-menti dall' ing. Enrico Mochi di Pesaro, grande appassionato di fotografia e amico

di Cavalli e Giacomelli. Dal 1955 al 1970 divide la sua attività tra i concorsi e l'appartenenza ai gruppi artisti-ci culturali misti, di pittori, scultori, poeti. Da questi incontri nascono le amicizie con Cantatore, Ciarrocchi, Monachesi, Cegna, Craia, Tulli ed altri maestri. Seguono le mostre a Firenze e Londra con il gruppo internazionale del movi-mento "Intrarealismo" e, negli anni '90, le mostre nei gruppi "Amici a. Macerata" di Silvio Craia, AZ60 dell'Aquila di Emidio Di Carlo, con le relative esposizioni anche all'estero. Volumi degli archivi della fotografia

Gino De Dominicis: Calamita Cosmica Contiene la documentazione fotografica della mostra e del convegno nelle foto-grafie di Alfonso Napolitano nella civica raccolta del Musinf di Senigallia; per un totale di 76 pagg. Giorgio Pegoli: Il fascino del colore Porta come sottotitolo “Il reportage nella storia della fotografia”. Contiene una pri-ma catalogazione delle opere di Giorgio, effettuata dalla civica raccolta del Musinf di Senigallia; Cap. n. 1 Diario Afgano, cap. n. 2 Carnevale a Venezia. Per un totale di 112 pagg e oltre 100 illustrazioni a colori. Giorgio Pegoli è nato a Senigallia nel 1938. E’ iscritto all’ordine dei giornalisti e all’Inter-national Federation of Journalist. Come fotografo di guerra "free lance", ha lavora-to per tutte le editorie italiane ed estere, compiendo reportages in molteplici luoghi del mondo. Iscritto all’Elenco Lavoratori dello spettacolo (Roma). Ha lavorato co-me fotografo del cinema. ll Museo comu-nale d’arte moderna di Senigallia , in colla-borazione con la Mediateca delle Marche ha recentemente iniziato la catalogazione dell’opera di Giorgio Pegoli, che compren-de oltre 30.000 immagini: negativi a colori, in bianco e nero e slides, relativi ai reporta-

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ge nel mondo. Vincenzo Bianchi: Fotografie surrealiste Civica raccolta del Musinf di Senigallia, catalogo generale;152 pagg. Vincenzo Bianchi è nato a Fontana Liri nel 1939. Risiede ad Isola del Liri. E’ sta-to titolare della prima cattedra di scultura dell’Accademia di Belle Arti di Firenze.

Ha insegnato scultura nelle Accademie di Belle Arti di Catanzaro, Frosinone, Ur-bino. Ha diretto l’Accademie di Belle arti di Macerata. E’ curatore del Museo d’arte antica e moderna di Casamari. Vasto è l’elenco degli importanti monu-menti, che ha eseguito è che lo impongo-no ormai come uno dei maggiori scultori italiani del secondo Novecento. E’ stato lo stesso Papa Giovanni Paolo II a inaugurare il monumento eseguito da Bianchi sul Monte Nebo. Dell’esperienza dell’incontro con Papa Wojtiwa su Monte Nebo, Bianchi ha scritto una cronaca in forma poetica. L’attività internazionale di Bianchi si è articolata, negli ultimi anni, attraverso un’intensa collaborazione con il Museo di Nijgata e con la l’associazio-ne Setsuryosha, presieduta da Sasage Keniki. L’attività di sperimentazione di Bianchi, nel campo dell’incisione, si è svolta specialmente attraverso i corsi ed i laboratori del Museo comunale d’arte Moderna di Senigallia, alla cui fondazio-ne Bianchi ha partecipato, insieme ad artisti del livello di Umberto Mastroianni, Victor Vasarely, Virgilio Guidi, Orfeo Tamburi, Remo Brindisi, Arnoldo Ciarroc-chi, Gastone Breddo, Renzo Biasion. Pur restando legato alle tradizionali tecniche xilografiche e calcografiche è stato uno dei primi in Italia a sperimentare le varie applicazioni del laser. Via dei Sogni Raccolta di poesie di Glauco Gianfrance-schi, 132 pagg. L’autore delle poesie, Glauco Gianfranceschi, è nato a Senigal-lia nel 1944. Si è laureato in Lettere Mo-

derne a Roma, allievo di Natalino Sape-gno e Walter Binni. Per un quarantennio ha insegnato Letteratura Italiana presso l’Istituto Tecnico “E. F. Corinaldesi” di Se-nigallia. Ha lungamente collaborato con i quotidia-ni “Il Corriere Adriatico”, “Il Resto del Car-lino” e le radio locali. Ha già pubblicato le raccolte di poesie “Senza rancore” (2006), “Risorse nasco-ste” (2007), edite dalla Mediateca delle Marche. Nori De Nobili:Catalogazione La catalogazione digitale dell’opera di Nori De Nobili, ha consentito di presenta-re volumi sull’opera generale della pittri-ce: Autoritratti, Gli anni trenta/quaranta, Animali, Paesaggi, Ritratti e Nature mor-te.

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Stefano Schiavoni SENIGALLIA: STORIA DEL MUSEO CIVICO Recentemente, in un incontro con i diret-tori di musei di alcune città straniere mi è stato chiesto come mai Senigallia avesse un museo d’arte contemporanea, con delle collezioni tanto vaste, che andava-no anche ben oltre la bellissima e assai nota raccolta di fotografia e scultura, re-lativa alla produzione degli artisti del No-vecento senigalliese. Insomma mi è stato chiesto perché mai tanti artisti famosi avessero donato a Senigallia le loro ope-re, dotando la nostra città di un patrimo-nio ricco ed interessante. Nella risposta ero stato sintetico. Mi ero limitato a cita-re il merito ed il lavoro del loro collega senigalliese, il prof. Carlo Bugatti. Però quella domanda mi ha costretto mentalmente a ripercorrere, momenti im-portanti della mia vita, da sempre stretta-mente intrecciata con la vicenda artistica e museale della città. Sono Quei momenti e quell’itinerario, che hanno portato Senigallia ad avere una vasta collezione di opere d’arte del ‘900. Li voglio ora raccontare, prendendo un po’ di spazio e di tempo. Un racconto che penso possa essere utile per un’annotazione storica sul Mu-seo senigalliese d’arte moderna, che co-stituisce ormai una pagina ed un vanto della storia cittadina del ‘900. Dunque, tutto parte dal progetto e dal puntiglio di Carlo Emanuele Bugatti, il fondatore del Musinf, per tutti il professo-re. Un costruttore di cose vere e utili, co-me ha scritto Paolo Volponi, il quale ne aveva completato il ritratto, riferendosi al fattto che il prof. Bugatti somigliava a quelle figure di artigiani e professionisti, diffuse nelle Marche agli inizi del secolo. Figure severe ed autonome, diceva Vol-poni, che non hanno bisogno nè di con-ferme, né di allievi. Per me quella di Bugatti è sempre stata, oltre che una presenza accigliata e rigo-

rosa, anche una presenza familiare, per-chè era amico ed estimatore dell’opera di mio padre. Anche quando, a mio padre fu allestita l’antologica all’Arco Amoroso di Ancona volle che fosse proprio Bugatti a farne la prefazione al catalogo. Ma fa-miliare, per me, Bugatti lo era anche perché parlava lo stesso linguaggio cul-turale e visivo di Emilio Vedova, l’artista di cui ero allievo a Venezia. Con mio pa-dre ricordo di aver visto Bugatti allestire una mostra di Pericle Fazzini alla Rocca Roveresca. Una mostra, esemplare, e-mozionante, che comprendeva anche le matrici originali del celebre Cristo della Sala Nervi. Di Fazzini Bugatti aveva scritto la prefazione per un libro sull’ope-ra incisa di Fazzini ed era in rapporto di vecchia amicizia con il maestro. Quando, d’estate, veniva nelle Marche Fazzini chiamava sempre Bugatti e Arnoldo Ciarrocchi per scambiare idee e passeg-giare nel giardino, quasi un piccolo bo-sco, della casa nativa. Nei mesi che erano seguiti a quelle emo-zionanti giornate alla Rocca, rafforzato dalla frequenza e dall’incoraggiamento di Fazzini, mio padre aveva realizzato una suite di sculture, che restano tra le più poetiche della sua vasta e notissima pro-duzione, prevalentemente monumentale. “Sai, Stefano” mi aveva raccontato, sod-disfatto, mio padre “con Fazzini e Bugat-ti ci siamo detti che a Senigallia non bi-sogna disperdere le esperienze creative e bisogna animare dei momenti di incon-tro. Infine ci siamo detti che ci vorrebbe un accumulatore di energia creativa, ci vorrebbe un centro di gravità permanen-te”. Il centro di gravità poi si era davvero ma-nifestato a Senigallia, con il sindaco Or-ciari, attraverso l’avvio di un’attività mu-seale, che aveva attratto in città tanti grandi artisti. Tutti avevano lasciato si-gnificative donazioni di opere. Un esem-pio esterno, che era stato seguito, nel tempo, anche dai più significativi prota-gonisti della fotografia senigalliese, come Ferroni e Giacomelli. “Bisogna documen-

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tare l’opera di tutto il gruppo Misa” ripete-va sempre Bugatti, aggiungendo che non bisognava dimenticare neppure gli scul-tori e, cercando il sostegno di mio padre, citava sempre il nome di Alfio Castelli, lo scultore senigalliese, che Bugatti fre-quentava a Roma, perché, insieme face-vano parte della direzione nazionale del sindacato artisti. A Roma i due senigal-liesi avevano combattuto una battaglia memorabile affinchè il sindacato delle arti visive entrasse a pieno titolo nella CGIL. Alla fine l’avevano anche spunta-ta. Per Bugatti Castelli era l’innovatore della plastica italiana . A me, in verità, a quel tempo, non era chiaro perché potes-se essere Senigallia il centro di aggrega-zione degli artisti, invece di Ancona, che aveva l’istituto d’arte ed il premio Mar-che. Poi i fatti hanno dimostrato davvero che Ancona non avrebbe saputo neppu-re tenersi i suoi artisti d’evidente talento. De Dominicis e Cucchi, infatti, se ne era-no dovuti andare a Roma. Pure Bugatti alla fine, quando non stava a Bologna, a Roma o a Parigi, per seguire le edizioni di Orfeo Tamburi, aveva cominciato, o ricominciato, a vivere a Senigallia, anche se aveva mantenuto ad Ancona il suo appartamento in viale della Vittoria, or-mai popolato solo di libri, quadri e foto-grafie. “La battaglia per documentare il Novecento” mi raccontava Bugatti, quan-do ci vedevamo “ la stiamo perdendo città per città, prima a Roma con la di-struzione progressiva del sindacato de-gli artisti, poi ad Ancona, che non coglie una scelta neppure quando sarebbe ne-cessitata dall’evidenza dei risultati artisti-ci, come è il caso di de De Dominicis, Cucchi, Pacus, Napolitano e concludeva “ci andrà già bene se finiremo isolati, co-me i monaci del medioevo, a riordinare disegni, quadri e manoscritti dentro le stanze del museo di Senigallia”. Un ere-mitaggio di cui comunque Bugatti è stato sempre fiero, “essendo il Musinf” sostie-ne ancora “l’immagine di quello che “avremmo potuto fare per documentare l’arte italiana del Novecento e che non ci

hanno lasciato fare”. Davvero oggi scor-rendo il catalogo generale della collezio-ne del Musinf si trovano le firme dei mag-giori maestri del ‘900. Durante la campa-gna elettorale che aveva portato all’ele-zione di Paolo Volponi al parlamento na-zionale, come indipendente nelle liste del Pci, ricordo di aver incontrato Bugatti con lo scrittore urbinate e mi aveva detto, scherzando ma non troppo: “anche l’indi-pendenza mette radici, ma la storia sta già dispiegando la sua ironia e farà len-tamente di me e Volponi degli apolidi, perciò fai bene tu, che sei più giovane ad agire con la mail art, come cittadino del mondo, senza identificare confini, anzi negandoli”. Non ho mai visto una biografia di Bugatti sui suoi libri, anche perché come editore ha sempre odiato i risguardi e, come giornalista, ha sempre odiato i testi, che possono essere usati come coccodrilli. Ma la biografia di uno che ha fondato un museo come quello di Senigallia è impor-tante averla a mente. Almeno come stru-mento didattico vediamo di ricostruire quale è stato l’iter formativo di una per-sonalità come quella di Bugatti, così in-novativa nella concezione del ruolo so-ciale dell’arte e così innovativa nell’ela-borazione di un modello museale. Nato a Senigallia nel 1943, Bugatti, do-po aver conseguito, ad Ancona, la matu-rità classica ed essersi segnalato, da stu-dente, vincendo a Milano un premio na-zionale per la critica giovanile, indetto dagli editori Riuniti e la medaglia d’oro della città di Jesi per uno studio sui moti del 1831, si è laureato all’Università di Bologna, città nella quale ha incontrato protagonisti della vita culturale italiana come gli scrittori Paolo Volponi, Pier Pa-olo Pasolini ed il il pittore Aldo Borgonzo-ni. Autori con i quali, confrontandosi, ha elaborato le prime idee caratterizzanti sulla funzione, nel contempo sperimen-tale, sociale e comunitaria, di un museo d’arte contemporanea. Si tratta delle ri-flessioni, sulla base delle quali, in segui-to, in collaborazione con Orfeo Tamburi,

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Virgilio Guidi, Umberto Mastroianni, Re-mo Brindisi ha fondato il Museo comu-nale d’arte moderna, dell'informazione e della fotografia di Senigallia, che ancora dirige e dove sono raccolte opere di molti dei protagonisti dell’arte italiana del se-condo ‘900, comprese alcune opere di Enzo Cucchi, di cui ha curato le mono-grafie di esordio. Le riflessioni sulla fun-zione di un museo d’arte contemporanea hanno anche condotto Bugatti alla fonda-zione, con Vincenzo Bianchi e Umberto Mastroianni, del Museo Arte per la Pace del Comune di Cervara di Roma. Di Bugatti voglio ricordare anche che è consulente del circuito museale del Co-mune di Recanti, città nella quale, atten-to alle iniziative culturali di Franco Fo-schi, aveva incontrato il poeta Ezra Pound. Città nella quale è ora membro del comitato scientifico del Centro Nazio-nale Studi Leopardiani e del Centro Mon-diale della Poesia. Certo non posso dimenticare di dire che Bugatti è stato il curatore delle mostre italiane di Majakovskij, Dostoevskj, Tol-stoi e Cecov, fatte in diretta collaborazio-ne con la mitica direttrice del Museo sta-tale della letteratura di Mosca. Non pos-so dimenticare di citare queste mostre perché Bugattti chiamò me e mio padre, come volontari, a contribuire al difficile, laborioso, quanto indimenticabile allesti-mento di quelle mostre alla Rocca Rove-resca di Senigallia. Più di recente Bugatti, in collaborazione con la direzione della Biblioteca Naziona-le di Francia, ha curato la realizzazione della mostra di Mario Giacomelli a Parigi, inaugurata dal ministro della cultura fran-cese e recensita da quotidiani e periodici di tutto il mondo. Per il Museo di Senigal-lia ha curato la raccolta delle fotografie di Mario Giacomelli come quella di Giusep-pe Cavalli, cui il Museo di Roma ha rea-lizzato la mostra, che si è chiusa in con-comitanza con l’apertura di quella di Car-tier Bresson. Le raccolte del Musinf com-prendono anche le opere dei protagonisti del gruppo fotografico senigalliese Misa

e quelle degli scultori senigalliesi del ‘900 (tra cui quelle di mio padre e le sculture di Alfio Castelli, che sono anche state esposte al Museo di Mosca). Su richiesta dell’Istituto italiano per la cultura di Varsavia Bugatti ha curato la realizzazione della mostra di Giacomelli, nell’ambito del festival polacco della foto-grafia 2005. Ha curato la mostra di Nori de’ Nobili, realizzata nella sede del Par-lamento Europeo a Bruxelles (2005). Ha curato la mostra delle fotografie di Mario Giacomelli, tenutasi nel maggio 2007 all’istituto italiano di Los Angeles (Usa). Insieme a me ha realizzato la mostra fo-tografica, allestita in collaborazione con l’archivio storico della Biennale di Vene-zia e con la Mediateca delle Marche. Mo-stra dedicata al centenario dei registi Soldati, e Rossellini. E’ stato membro, dalla fondazione, del centro interdipartimentale di psicologia del colore dell'Università di Padova, Fa-coltà di psicologia. Ancora assieme a me, per l’Università di Macerata, Facoltà di Scienze Politiche, ha curato la mostra internazionale sull’immi-grazione (cfr. il catalogo “Immigrazioni, trasformazioni, mutamenti sociali”, edito dalla Mediateca delle Marche e anche “L’integrazione subìta”, a cura di David Nelken, edito da Franco Angeli per la Col-lana di sociologia). E' autore di un centinaio di monogra-fie d 'arte moderna (su grandi autori come Gentilini , Fazzini , Treccani , Ca-ruso, Cantatore. E’ autore di numero-si studi sulla storia del l'incisione (Hogarth , l’Atlante del Winckelmann, Agostino Carracci, Gerusalemme li -berata, ecc,). Sua è la prefazione del volume "Storia e tecniche dell'incisio-ne" di Luigi Servolini, uno dei testi più completi nel settore. Per Orfeo Tambu-ri, di cui è stato collaboratore per molti anni, ha scritto numerosi testi su grandi poeti italiani e stranieri. Ha organizzato una mostra storica su "Corrente", curan-done il catalogo con Ernesto Treccani. E’ l’autore di uno studio sui sonetti di Raffa-

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ello, illustrato da incisioni originali di Re-mo Brindisi. Ha curato ed è autore delle presentazioni dei volumi di poesie di Vir-gilio Guidi e Umberto Mastroianni. Paolo Volponi ha presentato la raccolta degli scritti di Bugatti 1960/80, con illustrazioni appositamente eseguite da Orfeo Tam-buri. Ha curato la mostra e le pubblica-zioni relative alla manifestazione interna-zionale di mail art sulla "pace" alla quale hanno aderito oltre duecento artisti di u-na ventina di nazioni e le cui opere ora costituiscono l’Archivio per la Pace del Museo civico di Senigallia. Con Vittorio Sgarbi ha curato la mostra del mosaico, tenutasi alla Rocca Roveresca di Seni-gallia. All’intensa attività propositiva nel settore artistico ha unito l’impegno per gli studi giuridici, svolti in particolare sulle temati-che costituzionali, vivendo, trai protago-nisti, la vicenda della difesa della costitu-zione dei Comitati Dossetti. Ha svolto, infine, attività giornalistica ed editoriale, dirigendo la rivista “Dossier Arte”. Ha collaborato per molti anni alla stampa quotidiana. Ha curato le pagine locali del quotidiano “La Gazzetta di An-cona”. E' lungamente stato collaboratore del quotidiano "Il Corriere Adriatico". Ha ricevuto un premio dell'Unione Italiana Cronisti per l’attività svolta, attraverso pubblicazioni e mostre sulla storia dell’in-formazione. Come direttore responsabile della rivista Quaderni del Consiglio regionale delle Marche ha curato anche il primi numeri di “Volumina”, prototipo di un Osservato-rio dell’editoria marchigiana, che ricordo essere stato presentato con successo alle Fiere del libro di Torino. E’ il direttore responsabile della nuova rivista di psico-logia Nostos, in cui ha sviluppato una rubrica di psicologia dell’arte. Abilitato all’insegnamento di diritto, eco-nomia politica e sociologia dell’arte, dopo molti anni di insegnamento attivo, è stato chiamato a collaborare, sui temi della co-municazione, con la Direzione generale del Ministero della Pubblica Istruzione.

Ha fatto anche parte della segreteria tec-nica del viceministro della Pubblica Istru-zione Mariangela Bastico. Dopo la morte prematura del fratello Marzio, anche lui firma nota del giornalismo, ha abbando-nato completamente l’attività editoriale, nella quale aveva avuto un notevole suc-cesso, fin dal 1963, con l’edizione della “Guida all’arte italiana”. Di Marzio Bugat-ti, che era un’esperto di fotografia grafica e di tecniche della duplicazione l’amba-sciata italiana in Macedonia conserva una raccolta delle edizioni grafiche rea-lizzate per famosi artisti italiani del se-condo Novecento. Anche Marzio, voglio ricordare, cadendo il 10 luglio il quindice-simo anniversario della scomparsa, si era molto speso per la realizzazione del progetto del Museo civico di Senigallia ed aveva contribuito, in modo determi-nante, alla realizzazione della splendida mostra dedicata alle incisioni di William Hogarth, realizzata, dal Musinf, alla Roc-ca Roveresca di Senigallia.

Stefano Schiavoni alla Fiera del Libro di Torino

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Giada Romano fotografa Alfonso Napolitano durante lo stage di fotoreportage al Musinf

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Un ritratto di Enzo Cucchi eseguito da Andy Wharol