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PERIODICOMENSILEDEICOOPERATORIDIDONBOSCO ANNO XLII - N .12 DICEMBRE1918 SOMMARIO Il Sac . Paolo Albera ai benemeriti Cooperatori e alle benemerite Cooperatrici . Funebri riti solenni nel Santuario di Maria Ausiliatrice per i morti in guerra . Agli ex-Allievi degli Istituti Salesiani . Per un omaggio al Santo Padre . Il Tempio votivo della Toscana al S . Cuore di Gesùin Livorno . Perl'assistenzaagiiEmigrati- UnacircolaredellaCom- missioneSalesiana per l'Emigrazione . IlMuseoTerritorialeSalesianodi PuntaArenas,ora Museo"MaggiorinoBorgatello" . Perl'educazionecristianadeifiglidelpopolo- L'anno catechistico1917-1918nelI°OratoriofestivodiDon Bosco . IlnuovoOratorionellaBorgataS . PaoloaTorinoe l'Em .moCard .Richelmy . LeNozzed'OrodiMons .GiacomoCostamagna . Quattromodipratici,allaportataditutti,percombattere labestemmia . LaPatagoniainvocanuoviMissionari . Mons .ElvezioGomezd'Oliveira,Salesiano . IlCultodiMariaAusiliatrice :Pel24corrente-Grazie egraziati . RiconoscenzaalVen .DonBosco . NoteeCorrispondenze : IlPresidentediColombiae l'OperadiDonBosco - Notizievarie :InItalia :Trento, Trieste,Gorizia - All'Estero . NecrologioeCooperatoridefunti . I ndicedell'annata . REDAZioNEE AMMINISTRAZIONE - VIA CoTToLeNGo,32 - TORINO 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

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BOLLETTINOSALESIANOPERIODICO MENSILE DEI COOPERATORI DI DON BOSCO

ANNO XLII - N. 12

DICEMBRE 1918

SOMMARIO

Il Sac . Paolo Albera ai benemeriti Cooperatori e allebenemerite Cooperatrici .

Funebri riti solenni nel Santuario di Maria Ausiliatriceper i morti in guerra .

Agli ex-Allievi degli Istituti Salesiani .Per un omaggio al Santo Padre .Il Tempio votivo della Toscana al S . Cuore di Gesù in

Livorno .Per l'assistenza agii Emigrati - Una circolare della Com-

missione Salesiana per l'Emigrazione .Il Museo Territoriale Salesiano di Punta Arenas, ora

Museo "Maggiorino Borgatello" .Per l'educazione cristiana dei figli del popolo - L'anno

catechistico 1917-1918 nel I° Oratorio festivo di DonBosco .

Il nuovo Oratorio nella Borgata S . Paolo a Torino el'Em .mo Card. Richelmy .

Le Nozze d'Oro di Mons. Giacomo Costamagna .Quattro modi pratici, alla portata di tutti, per combattere

la bestemmia .La Patagonia invoca nuovi Missionari .Mons. Elvezio Gomez d'Oliveira, Salesiano .Il Culto di Maria Ausiliatrice : Pel 24 corrente - Grazie

e graziati .Riconoscenza al Ven . Don Bosco .Note e Corrispondenze: Il Presidente di Colombia e

l'Opera di Don Bosco - Notizie varie: In Italia : Trento,Trieste, Gorizia - All'Estero .

Necrologio e Cooperatori defunti.Indice dell'annata.

REDAZioNE E AMMINISTRAZIONE - VIA CoTToLeNGo, 32 - TORINO

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IL SAC. PAOLO ALBERASuccessore del Ven . Don Bosco

porge ai zelanti Cooperatori, alle gentili Cooperatrici, e a tutti i generosi che- dopo Dio - son l'unico sostegno delle Opere Salesiane, devoti e riconoscentiauguri a nome dei Salesiani, delle Figlie di Maria Ausiliatrice, della gioventù alleloro cure affidata, e promette particolari preghiere nella Notte del S . Natale .

Memore della squisita bontà con la quale molti cari amici e benefattori sidegnarono partecipare all'esultanza del suo Giubileo Sacerdotale, ripete loro conl'animo ognor profondamente commosso i più vivi ringraziamenti . Quel dì, chesegnava il compiersi dell'anno cinquantesimo dell'inaugurazione del Santuario diValdocco, celebrando allo stesso altare al quale era, cinquant'anni prima, per la primavolta salito il Ven . Don Bosco, egli deponeva ai piedi di Maria Ausiliatrice il piùfervido voto per affrettare il giorno della pace

Nell'alba radiosa di questo desideratissimo giorno, dopo aver innalzato a Diol'inno del ringraziamento e la preghiera di suffragio per i prodi caduti, egli vor-rebbe far giungere ai Cooperatori del mondo intero il più affettuoso saluto nellapiù stretta carità di Gesù Cristo e nella più attiva comunanza degl'ideali diDon Bosco. Se ancor non gli è dato di sodisfare una brama così giusta e ar

-

dente, il giorno è però vicino, e possono e debbono affrettarlo le più confidentipreghiere per il buon esito del Congresso per la Pace .

Dopo l'immane conflitto l'opera di restaurazione, ovunque, è immensa . Gravi eu rgenti lavori s'impongono anche alla Pia Società Salesiana; tre in modo speciale

1) Scendere in soccorso degl'infelici giovanetti, rimasti orfani o del tuttoabbandonati a causa della guerra ;

2) Restaurare gl'Istituti Salesiani deteriorati o devastati per la stessa ca-gione ;

3) Preparare una spedizione di numerosi Missionari per l'anno nuovo, invo-cata da quelli, che, stremati di forze, son rimasti sul campo dell'immenso lavoro .,

Cooperatori ! cerchiamo con raddoppiate energie di riparare gli anni do-lorosamente trascorsi . Dio è con noi! . Avanti, per la sua gloria e per il benedell'umanità !

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Non appena vennero sospese le ostilità, dopoaver innalzato a Dio l'inno del ringraziamento,il rev.mo nostro Rettor Maggiore Don Alberaaveva stabilito di celebrar un funerale solennein suffragio dei caduti in guerra, particolar-mente per gli appartenenti alle famiglie deiCooperatori . Ed era suo pensiero di applicarespeciali suffragi per l'anima di S . A. R. il Prin-cipe Umberto Amedeo, Conte di Salemi, figlioa S. A. I. R. la Principessa Maria LaetitiaSavoia Napoleone, Duchessa d'Aosta, Presi-dente delle Dame Patronesse Torinesi delleOpere di Don Bosco, quando, avendo appresoche l'Em.mo Card. Richelmy sarebbe statolieto di compiere egli stesso, in forma ufficiale,identica cerimonia solenne nella Basilica diMaria Ausiliatrice, con animo vivamente gratomise il tempio, sè, e tutti i suoi a disposizionedel venerando Porporato . Per questo scrisseil Momento : - « I salesiani, sempre ammire-voli nella loro attività e riconoscenti in parti-colar modo all'augusta principessa Laetitia,presidente delle Dame Patronesse Torinesi delleOpere di Don Bosco, oggi così crudelmentetoccata dall'angoscia, nel cuore di madre, hannoassecondato meravigliosamente il pio desi-derio dell'Em. Cardinale Agostino Richelmv,paternamente sollecito di innalzare coi soldatie col popolo fervide preghiere a Dio in suffragidegli eroi italiani caduti nell'aspra lotta chediede all'Italia maggiore ampiezza di confini edi prestigio morale nel consorzio delle Nazionicivili . L'imponente cerimonia ebbe luogo il 19 no-vembre. La Basilica era addobbata con severaeleganza. Sulle porta maggiore, contornata daneri drappi, campeggiava questa epigrafe det-tata dall'on. Paolo Boselli :

» Si Prega Dio - perchè conceda - il premioimmortale - a Umberto Amedeo conte di Salemi- a tutti i prodi che diedero la vita - per laPatria e per la civiltà - nel glorioso compi-menti - dell'impresa liberatrice - iniziata conitalico ardire -- dal magnanimo Re - fidentenel diritto delle Nazioni » .

A pochi passi dal presbitero, in mezzo altempio maestoso, era stata disposta la tombada campo, circondata da grandi candelabri ep almizi .

Sull'altar maggiore, completamente paratovioletto, venivano collocati pel servizio fu-

nebre tutti quanti gli arredi sacri offerti in oc-casione del Giubileo di Don Albera, dalle Re-gine Margherita ed Elena e dalle Principesse

delle Case d'Aosta e di Genova.

In apposite pancate presero posto le Auto-rità governative, militari e civili ; più presso allatomba, il Gen. Sartirana Comandante il Corpod'Armata, il Gen. Rizza Comandante la Divi-sione, il Gen . Corfini Comandante il Presidio,con altri Generali: e in appositi inginocchiatoi,presso la balaustrata S . A. R. la PrincipessaIsabella, Duchessa di Genova, con l'Augustasua figlia Principessa Bona, e il nobile Cav .Buonvicino, rappresentante S . A. I . R. la Prin-cipessa Laetitia. La basilica era gremita . Unmigliaio di soldati di tutte le armi erano sca

-

glionati al lato sinistro della tomba, circondatada otto marinai funzionanti da guardia d'onore,e da un picchetto armato

La cerimonia riuscì solennissima . L'Em.moCard. Richelmy, in abiti pontificali e circondatodai Canonici della Metropolitana e dai Parrocidella città, vi assistè dal trono. La messa fucantata dal rev.mo Don Albera. La nostraSchola cantorum, insieme con melodie grego-riane, eseguì scelta polifonia sacra italiana .Al Sanctus e all'Elevazione squilli militari

diedero il segnale dell'attenti e il picchettaarmato presentò le armi nel silenzio religiosodella folla prostrata in adorazione .Terminata la Messa, il sacerdote don Ste-

fano Trione salì in pulpito e pronunciò un brevediscorso. A nome del Cardinale Arcivescovo,ringraziò le Altezze Reali intervenute a renderecolla loro presenza più autorevole il convegnodi preghiera pei Morti della Patria ; le Autoritàgovernative, militari e civili ; le rappresentanzedelle Nazioni sorelle e dei popoli alleati ; l'Eser-cito e l'Armata; i Consoli degli Stati amici pelconcorso fraterno col quale vollero recare ilfiore della invocazione religiosa sulla tombadei prodi caduti, per la gloria delle anime chebene han meritato dinnanzi a a Dio, perchèson salite a lui bene meritando della Patria,

Cori parole alata, ispirata, a quel sentimento,profondo di religione che in Dio trova semprela speranza al disopra di tutte le sventure e ilconforto a tutti i dolori, lanciò un'onda, di sol

-

lievo nei cuori lacrimanti, convincendoli comealla luce della Fede noi dobbiamo esultare neldestino degli eroi che lasciarono la vita terrenacombattendo per la Patria, perchè, martiri deldovere, ne han già ottenuto da Dio premiocondegno .Rievocando i tumuli che per tanta parte d'I-

talia racchiudono le spoglie degli eroi caduti -disse che i loro spiriti vivono ora la vita verache nono ha più tramonti . In cielo son diven-

Funebri riti solenni nel Santuario di Maria Ausiliatrice per i morti in guerra

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tati intercessori di benedizione ai cari lasciatiquaggiù partecipi del loro sacrificio, e modellisui quali dobbiam cercare di plasmare la nostraesistenza di uomini, di cittadini e di soldati,schiavi di null'altro che del dovere.Conchiuse affermando come ad onorare i

orodi caduti, sia necessario proseguire l'operaloro col renderci degni della vittoria che costòil loro sangue, applicando tutte le energie no-stre perchè sulle nostre contrade splenda sem-pre più vivo il sole della giustizia e della veraciviltà .Vibravano ancora gli accenti elettrizzanti

dell'oratore quando l'Em. Cardinale Richelmyvisibilmente commosso scese dall'altare, se-guito dal Clero e salutato dalle squilli del-l'attenti,a benedire la tomba,. La sua voceri-suonò incisiva nell'invocazione del Requieme la sua mano tremante si levò lenta nel gesto

lungo accompagnante, il pensiero assortonel-l'invocazione dell'eterna pace e del premio me-ritato per gli eroi della Patria .Nello stesso giorno tutte le Sante Messe cele-

brate nel Santuario erano offerte a Dio peri caduti in guerra, e le preghiere e le sante Com-munioni dei nostri alunni ebbero la stessa pie-tosa intenzione .

AGLI EX-ALLIEVIdegli Istituti Salesiani .

Alle Associazioni degli Ex-Allievi e ai sin-goli ex-allievi degli Istituti Salesiani diamo lalieta notizia che «FEDERAZIONE »l'organo delCongresso Direttivo della Federazione Inter-nazionale degli Ex allievi di Don Bosco, ri-prende in questo mese le pubblicazioni. Ilnuovo numero reca questo saluto del Sig . DonAlbera :

Carissimi Amici,Ecco che dopo un lunghissimo silenzio vedete

riapparire l'organo della Federazione degli Ex-allievi di D. Bosco. Ecco che fra i consolanti!rutti della cessazione dell'immane nostra guerraabbiamo anche quello di poterci scambiare unsaluto, di comunicarci qualche notizia, e di ri-chiamare alla memoria qualcuno dei nostri ca-rissimi ricordi! Quanto volentieri io approfittodi questa occasione per presentarvi i miei piùcordiali auguri per l'anno 1919 e per assicurarviche al centro delle o ere Salesiane, anche inmezzo alle dolorosissime vicende che cotanto at-tristarono i nostri cuori durante quattro anni,i Salesiani non hanno dimenticati i loro antichi

compagni ed allievi . Essi sapevano che molti di

voi si trovavano sotto le armi, che erano espostia gravissimi pericoli, e li seguivano col pensieroe specialmente con le loro preghiere .

In quasi tutte le nostre chiese, specialmentea Maria Ausiliatrice, noi abbiamo celebratisolenni funerali per quelli fra i nostri ex-allievii quali fecero generosamente il sacrificio dellaloro vita per la patria, pregando Iddio di rice-verli quanto prima nella gloria del paradiso .

Ora poi ricordando l'antica usanza del nostroVenerabile Padre D . Bosco, mi prendo la libertàdi mandarvi la strenna per il nuovo anno, sicuroche voi la riceverete con quella stessa ingenuasemplicità con cui la ricevevate quando eravatefanciulli pendenti dalle labbra dei vostri Supe-riori .

Voi non potete ignorare come tutti i ben pen-santi siano impegnati per riparare i dannimorali che la guerra ha lasciati ovunque è pas-sata. Non dubito che questo sarà pure il de-siderio di tutti gli ex-Allievi Salesiani; ma per-chè più efficace abbia a riuscire la vostra azionein mezzo alla società credo sia necessario renderesempre più stretti i vincoli che ci tengono uniti .Raccomando quindi vera e «cordiale unione ditutti i membri verso il proprio circolo e di tuttii circoli fra di loro » . Così solamente gli antichiallievi di Don Bosco saranno legione, così sola-mente eserciteranno sul prossimo una beneficainfluenza .

Vostro aff.mo in C. J.Sac . PAOLO ALBERA .

TESORO SPIRITUALE

I Cooperatori Salesiani, i quali confessati e comu-nicati divotamente visiteranno qualche Chiesa o pub-blica Cappella, o se viventi in comunità la propriaCappella privata, e quivi pregheranno secondo l'in-tenzione del Sommo Pontefice, possono lucrareindulgenza plenaria dal 10 dicembre al 10 gennaio :

1) il 25 dicembre, Solennità del SS . Natale;2) il 1° gennaio, Circoncisione di N . S. G. C . ;3) il 6 gennaio, Epifania del Signore .

Inoltre : ogni volta che essendo in grazia di Dio(senza bisogno di accostarsi ai SS . Sacramenti o divisita a qualche chiesa) reciteranno 5 Pater, Ave eGloria Patri per il benessere della cristianità e unaltro Pater, Ave e Gloria Patri secondo l'intenzionedel Sommo Pontefice, lucreranno tutte le indulgenzedelle stazioni di Roma, della Porziuncola, di Geru-salemme e di S. Giacomo di Compostella .

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Rinviando al numero di gennaio la conti-nuazione del tema «Per la diffusione dellabuona stampa (1) » richiamiamo in questo mese,o cari Cooperatori, il vostro zelo e la vostraattività su d'un omaggio da rendersi al Santo.Padre il 22 CORRENTE, quando Egli compiràl'Anno 400 della sua Ordinazione Sacerdotale .Noi dobbiamo cogliere con gioia ogni occa-sione per far atto di ossequio al Papa, ancheperchè il Papa che siede presentemente sullaCattedra di San Pietro ha particolari dirittialla nostra riconoscenza .

Il cuore di papa Benedetto XV .

Cuore del più tenero e premuroso dei padriè quello di Papa Benedetto XV . Chi non l'am-mira, chi non lo porta a cielo, invocandoglidi lassù il premio e le consolazioni che si merita?Più volte abbiamo accennato anche noi allabontà profondamente paterna dell'augusto Pon-tefice ; ma tutto ciò che si è detto è poco a,petto delle inesauribili sollecitudini che Egliha avuto, senza un giorno di tregua, per tuttiquelli che hanno dolorato in questa guerra ter-ribile . Padre e Pastore universale, Egli ha trepi-dato per tutti, a tutti ha fatto giungere - soaviparole di alto conforto e pegni tangibili delpiù affettuoso interessamento; ma chi raccolsela parte migliore delle pietosissime sue cure fuil nostro popolo, che gli è affezionato più diogni altro ; furono i nostri cari prigionieri inqualunque campo di concentramento si trovas-sero; furono e sono le sofferenti popolazionidelle terre già invase . Ecco - solo per citareun fatto - quale il fu il cuore del Papa versoquesti nostri fratelli .

Scrive l'Osservatore Romano :

In seguito alle dolorose notizie circa le soffe-renze delle popolazioni dei territorii italiani giàoccupati dalle truppe austro-ungariche, il SantoPadre si è affrettato a venire in loro soccorso consussidii inviati ai Vescovi e proporzionati alla suaaugusta povertà .Non sarà però fuor di proposito ricordare che,

anche in precedenza, il Santo Padre non avevamancato di rivolere le sue cure a vantaggio diquesti infelici suoi figli per procurare ad essi viverie medicinali. Ecco, in breve riassunto, come sisvolsero tali premure .

Verso la metà dello scorso mese di maggio, giun-gevano all'E.mo . Signor Cardinale Segretario di

(1) Vedo numero di novembre pag. 213.

Al Rev. Clero e per le adunanze mensili .

Per un omaggio al Santo Padre .Stato lettere dei Prelati di Belluno-Feltre, di Con-cordia e di Udine, datate 15 marzo, nelle quali eranodescritte le tristissime condizioni in cui si trova-vano questi abitanti . Vivamente commosso a talinotizie l'Augusto Pontefice ordinò che si venisse, ,sollecitamente in aiuto di quei suoi miseri figli e-sposti alle sofferenze della fame .

Si procurò anzitutto di eliminare le difficoltà,che sarebbero potute sorgere da parte delle auto-rità occupanti, per procedere, in seguito, con il con-senso delle autorità italiane, all'acquisto in Italiae alla spedizione dei viveri . E quindi MonsignorNunzio Apostolico di Vienna venne immediata-mente interessato a ottenere il consenso dell'au-torità austro-ungarica all'introduzione dei viverinecessari, e lo si autorizzava a fare appello, se oc-correva, allo stesso Imperatore . Per varie diffi-coltà, che è superfluo ricordare, Monsignor NunzioApostolico poteva comunicare soltanto nella primadecade di luglio che, tanto il governo austro-un-garico, quanto il comando militare, avevano datein massima il loro consenso al vettovagliamentodei territori italiani occupati, per mezzo delle au-torità ecclesiastiche . E, poco dopo, aggiungeva cheerano ammessi all'introduzione farina, riso, zuc-chero, caffè, olio, grassi, che il trasporto si sarebbeeffettuato per la stazione di Feldkirch, dove i vi-veri sarebbero stati ricevuti da un delegato dellaNunziatura Apostolica; che i vagoni riuniti in untreno con il nome di Vaticantransport sarebberodiretti su Pontafel, ove sarebbero ricevuti da undelegato del Vescovo e inviati a Udine per esserepoi distribuiti secondo un piano redatto dal Co

-

mando Militare e dai Vescovi . Inoltre si concedeval'introduzione di pacchi postali diretti a singolepersone, e l'applicazione ai trasporti in parola dellatariffa militare .

Affine di poter procedere all'acquisto ed all'e-sportazione dell'ingente quantità dei viveri suddetti si comunicarono tali notizie alle competentiAutorità italiane, le quali accordarono subito, inmassima, il loro consenso . Rimanevano però da su-perare varie difficoltà d'ordine pratico, special-mente quella di garantire che i viveri sarebberopervenuti intelgralmente alle popolazioni italianee che le Autorità occupanti, in vista di tali invii,non avrebbero requisito in maggior copia le risorselocali . In considerazione poi dell'eventuale con-gestionamento della linea ferroviaria suindicata,si prospettò pure la convenienza di inviare le vet-tovaglie per via marittima, e la loro consegna aiMinori Francescani di Gemona, Feltre, Motta diLivenza e Ceneda . La soluzione di tali questioniritardò purtroppo l'effettuazione del vettovaglia-mento in parola, per modo che soltanto verso lametà di settembre poteva essere apprestato unprimo treno .

Le Autorità italiane avevano fatto sapere che

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esso era pronto a partire per trasportare riso, fa-rina e lardo a vantaggio dei distretti maggiormenteprovati e bisognosi ; il Nunzio Apostolico di Viennagià ne era stato preavvisato ; ma la partenza vennepoi sospesa per ragioni non bene conosciute, e forsea causa del precipitare degli avvenimenti politicie militari.

Per ciò che riguarda l'invio dei medicinali, ilSanto Padre, avendo appreso da una lettera del

Vescovo di Concordia, giunta con molto ritardo,che gli abitatiti dei territorii compresi fra il Li-

venza, e il Tagliamento, infestati nei mesi estivi,dalle febbri malariche, avrebbero avuto grandebisogno di « chinino », del quale si era fatta largadistribuzione negli annii precedenti, s'interessavacon la più viva sollecitudine per la spedizione aquelle misere popolazioni di tale prodotto preziosoe di altri medicinali . Essendosi però rilevata l'i-possibilità dell'acquisto in Italia e della esporta-zione di un'ingente quantità di chinino, come pure dialtri medicinali Sua Santità interessò vivamente alriguardo la Rappresentanza di Berna ; ma le dispo-sizioni vigenti nella Svizzera a causa del severis-simo blocco e controllo dei medicinali, portavanointralci e ritardi nell'attuazione del pietoso disegno .

Nonostante tali difficoltà, non mancò il SantoPadre di proseguire le sue vive premure per l'inviodi vari medicinali escluso il chinino . E tali premurefurono coronate di successo, giacchè non solo laSanta Sede otteneva il consenso delle Autoritàitaliane di potere essa stessa acquistare e spedirenei paesi invasi, materiale farmaceutico per circa

33.000mila lire, ma lo stesso Governo Italianovolle cedere gratuitamente alla Santa Sede dettomateriale e provvedere anche alla sua spedizionein franchigia fino alla frontiera . I medicinali sonoda qualche tempo giunti nella Svizzera ; ma di lànon poterono proseguire per la loro destinazionea causa degli ultimi avvenimenti .

A buon diritto quindi « dop o gli ultimi for-tunati successi delle armi italiane (1) » il cuore

dei Cattolici si è volto con slancio di filialericonoscenza all'Augusto Pontefice, « esultante »egli pure « per l'otte nuta vittoria » .Oh! noi vorremmo che a cotesto affetto si

temprasse l'animo di tutti gli italiani! . . . Mag-giore ne ridonderebbe alla nostra diletta Italiaquel prestigio che essa ebbe in passato sullealtre nazioni e che - ora che ha raggiunto lesue giuste aspirazioni - assecondando le viedella Divina Provvidenza, non mancherà d'e-sercitare più largamente in avvenire .

Qual ha da essere il nostro omaggio .

L'Em.mo Card. G. Gusmini, Arcivescovo diBologna, ha indirizzato ai suoi diocesani una

lettera, che noi, facendo nostra, comunichiamoai Cooperatori :

« ... Il 22 dicembre il Santo Padre Benedetto

1) Lettera del S . Padre all'Em .mo Card . Gasparri, indata 8 novembre 1918 .

XV . . . celebrerà il Quarantesimo Anniversariodel Suo Sacerdozio .

» È noto infatti che Sua Santità veniva or-dinato Sacerdote a Roma, il giorno 21 del mesedi dicembre del 1878, e che il giorno 22 cele

-

brava la Sua Prima Messa nella Basilica di S .Pietro, quasi preludendo, nel piccolo ma gra

-

zioso ricordo che distribuiva ai parenti ed

amici per la fausta circostanza e che recavauna Croce incoronata di spine dominante tuttoquanto il globo, a quel doloroso Pontificato chenella stessa Basilica avrebbe assunto dopotrentasei anni di ministero sacerdotale, comenello stesso giorno 22 di dicembre, ventinoveanni dopo, vi aveva l' episcopale consacrazionedalle mani stesse di Colui, di cui doveva esserel'immediato successore sulla Cattedra di S .Pietro; ragione per la quale il S . Padre ha vo-luto rimettere a questo faustissimo giorno lacommemorazione della pontificale incorona-zione . »

Cooperatori! « È per questo . . . cosa veramentedegna di figliuoli tanto beneamati da sì granPadre . .. di non lasciar passare data così impor-tante, senza significare a Sua Beatitudine laintima compiacenza di vederlo, in sì floridasalute, conservato alla Chiesa ed al mondointiero, e nel tempo stesso senza stringercia Lui d'intòrno, quasi per aiutarlo, perdoniEgli nella sua bontà la parola, a ringraziareIddio degli innumerevoli benefici che Gli haelargiti, fino a farlo suo Vicario sulla terra ; emolto più per pregarlo che Lo abbia ancora aconservare a lungo, circondandolo di tuttequelle grazie, di quei celestiali carismi che sononecessàrii, per portare il grave peso del Pon-tificato fatto immensamente più grande dallatristezza e dalla difficoltà dei tempi in cui glivenne posto sulle spalle, perchè lo abbia a por-tare così da rendere più manifesta la sua gloria,più larga e più sicura la vita della sua Chiesaed insieme la salute delle anime alle sue cureaffidate nell'universo mondo » .

Per questa fausta occasione, lo zelante Arci-vescovo, pieno di riconoscente affetto per ilS. Padre, fa queste proposte, che noi racco-mandiamo ai Cooperatori :

I) Che in detto giorno tutti vadano a garanell'inviare a Sua Santità telegrammi di feli-citazioni e di auguri .II) Perchè le felicitazioni e gli auguri abbianoad essere efficaci, si diano tutti premura disuffragarli colle loro preghiere a quel Dio che ècerto l'unico Suo rifugio, l'unico Suo sostegnonel difficile arringo in cui fu posto dalla Prov-videnza .

III) Perciò la mattina di quel giorno, che èdomenica, in tutte le parrocchie si veda di fareuna Comunione generale, e la sera, esposto il

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SS . Sacramento, si canti il « Te Deum », che èInsieme lo splendido inno del ringraziamentoe la espressione più alta della preghiera di im-petrazione .

Richiamandoci a quanto abbiano ràccoman-dato nello scorso mese di marzo (1), proponendointroduzione della « Festa del Papa », teniamo

per certo che tutti i Cooperatori non manche-ranno di accogliere quest'invito .Noi l'affidiamo particolarmente ai Direttori

Diocesani, ai Condirettori, ai Decurioni, ai Zela-tori e, con grande affetto, a tutti i CooperatoriPARROCI E SACERDOTI.

Il Tempio Votivo della Toscana al Sacro Cuore

IN LIVORNO .

Ci scrivono da Livorno :I Salesiani, che vanno costruendo con lieti

auspicii nella nostra città un Collegio, nelquale troveranno posto anche 100 orfani diguerra di tutta la Penisola, edificheranno ac-canto una Chiesa Parrocchiale che sarà il Tempiovotivo della Toscana al Sacro Cuore . Anzi,

allargando la cerchia di questo voto, affermiamoche esso sarà il Tempio Votivo di tutta la Na-

zione al Cuore Divinissimo di Gesù, che nellasplendida apparizione rivelavasi fra le muradi Paray-le-Monial alla Vergine Margherita Ala-coque con promesse memorabili .Ma per il prossimo dopoguerra nell'inno,

Fervido e solenne, che adora e ringrazia, oc-correrà elevare a Gesù il gemito dell'anima,che attende e spera da quel Cuore, che ha tantoamato gli uomini, il rinnovamento di un mondomigliore.

In fondo al nostro essere si movimenta sempreun mondo di aspettative e di speranze . È legge

psicologica, che si fa sentire più acutamentecon più insistenza nelle ore solenni della sto

-

ria.Ed oggi - nell'ora dei popoli - questo

anelito profondo ; nel quale si confondono ericadono tutte le ansie, converge a un avvenire

migliore,fattivo di giustizia, di amore, dipace.

Epperò, da Dio le grandi ore dei popoli!Dal suo Cuore la restaurazione del mondo sulleCrasi ferme della giustizia, politica e sociale .Riconosciamo le nostre libertà, le generosecooperazioni delle nostre energie in attesa,però, di quell'aiuto Divino, che il Cuore diGesù promise a Margherita Alacoque per i

(1) Ved. pag. 44.

fedeli al suo Vangelo : nulla potete fare senzadi me : sine me nihil potestis facere .

Non nell'inerzia e nell'assenteismo dell'uomosi esercitano le grandi mobilitazioni del bene,non nell'assenza di Dio sono attendibili i lorofelici risultati . Dio deve essere vicino alle grandifatiche precorritrici dell'avvenire . Le conqui-ste del domani non riposano soltanto nei suc-cessi di una strategia militare, di abilità diplo-matica, in un'intesa di partiti e di Nazioni .

Su tutto questo occorre la sacra vigilia dellapietà, e il suo giorno ; qui il fondamento, chesostiene ogni umana speranza, ogni rinascitadi un popolo cristiano . Dal Cuore di Gesù, dalSangue infinito della sua Redenzione, ognigerme di bene, di gìustizia, di carità nel mondo .L'Apostolo, nell'enfasi dell'anima ardente, pro-clama Gesù nostra salute e propiziazione.

Rammentiamo che Cristo si compiacque diun barbaro (Costantino) per farlo strumento .dei suoi alti disegni. Costantino il Grandefu il gran servitore politico di Gesù Cristo .

L'eguaglianza morale delle stirpi non di-ventò cosa reale che per mezzo del Cristiane-simo, attinto fra le sventure dai nostri padriin Italia .

Fra i cimenti della vita e della morte, nelletrepide ore, in cui si trattava del servaggioo della libertà, gli italiani a Gesù Cristo si ri-mettevano e ne uscivano trionfanti .

È storia!E il Cuore Divino di Gesù vuol trarre ap-

punto da un flagello (come 16 secoli or sonoda un barbaro), cioè dalla guerra, un gran benela restaurazione del suo regno sulla terra .L'ora della patria ci chiama a raccolta . Conlei il diritto, con lei la giustizia .

Ma il diritto è Dio, sgorga dal suo Cuore .ogni giustizia da Lui. Non soccombano le spe-ranze della Patria! E noi, umilmente, depo-niamole ai piedi di Gesù votando in un plebi-scito di anime un Tempio a quel Cuore Santis-simo, che sorgerà in Livorno .

Facciamo appello alla . fervida carità di tuttii Cattolici italiani perchè cooperino con offertegenerose all'erigendo Tempio votivo .

A tutti gli ammiratori e Cooperatori del-l'Opera Salesiana raccomandiamo la ferma so-lidarietà di amore al Cuore Divino intornoai benemeriti Figli di Don Bosco per questoTempio Nazionale al Re dei Re a testimonianzaperenne di una Fede, che non muore ; ad auspi-cio per un mondo migliore .

Raccomandiamo noi pure vivamente quest'opera,che è una delle molte e delle più importanti cheabbiamo ora in corso .

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La Commissione Salesiana per l'Emigrazioneh a inviato, in data 3 novembre u . S ., la se-guente circolare

Ai Salesiani e alle figlie di Maria Ausiliatrice residenti fuorid'Italia.

D'incarico del rev.mo nostro Rettor Maggiore,signor Don Paolo Albera, altamente preocupatodei nuovi aspetti che presenterà in ogni terra ilproblema dell'emigrazione non appena sia con-chiusa la pace mondiale, ci permettiamo di addi-tare ai Salesiani e alle Figlie di Maria Ausiliatrice,residenti fuori d'Italia, come da qui innanzi, trale Opere di zelo proprio dell'Istituzione del Ven .Don Bosco, verrà ad avere un pesto semine più im-portante quella dell'assistenza agli emigrati dellevarie nazionalità, specialmente italiani, e dell'istru-zione ed educazione della loro figliuolanza .

Non esiguo è stato il lavoro compiuto finora daiSalesiani in questo campo .

A partire dal 1875, cioè dall'anno in cui il Ven .Don Giovanni Bosco inviava i primi MissionariSalesiani all'Argentina, precipuamente per l'assi-stenza agli Emigrati Italiani, è in vero consolanteil vedere come sia andato crescendo di anno in annol'operoso interessamento dei figli e delle figlie diDon Bosco a prò degli emigrati . Ormai non v'èpiù quasi alcun Stato d'America, dove dai Missio-nari Salesiani non si attenda di proposito a questonobile apostolato .

Dalle fiorenti parocchie per gli Italiani negli StatiUniti, (due a Nev York, due a San Francisco, altrea Paterson e Port Chester) e quella per gli EmigratiPortoghesi a Oakland, dagli Istituti di Filadelfiae di Williamsbridge (già in Harvthorne) pei figlid'Italiani, e quello di Ramsev per i Polacchi neglistessi Stati Uniti, discendendo alle cento e centoIstituzioni Salesiane e delle Figlie di Maria Ausi-liatrice nel Messico, nell'America Centrale, e in tuttigli altri Stati dell'America Meridionale fino all'e-strema Terra del Fuoco, è tutta una vasta rete diOpere di Don Bosco, presso cui trovano assistenzagli emigrati e istruzione ed educazione i loro figli .

E lo stesso perseverante lavoro felicemente sisvolge anche in più luoghi di Europa, Africa, e invari punti d'Oriente e dell'Estremo Oriente, adAlessandria d'Egitto, a Tunisi, al Capo di BuonaSperanza, nelle Missioni Salesiane dell'India e della`Cina, e, fino a ieri, ad Adalia, Smirne, Costantino-poli e in vari centri della Palestina .

Neppure tra l'infuriare della guerra venneromeno queste nostre fatiche; che anzi esse si accreb-bero dovunque e in più luoghi furono ritenute degnedi speciale fiducia . Infatti :

I) Nel Chili e nel Perù, per provvida disposizionedella Sacra Congregazione Concistoriale, vennedata ai Missionari Salesiani giurisdizione parroc-chiale sugli italiani colà dimoranti, e ivi, per operaaloro, sorsero subito appositi Comitati tra le Colonie

Per l' assistenza agii Emigrati.Italiane per sostenere svariate iniziative religiosesociali e patriottiche, con ottimi risultati . Preseroinfatti ad avvicinarsi alla Chiesa e ai Sacramentinon pochi che da tempo ne stavano lontani ; sivennero meglio a conoscere e a curare i bisogni mo-rali e materiali di famiglie necessitose ; e l'amorestesso della Patria lontana ne trasse alimento edolce soddisfazione con ìl plauso di tutti i Coloni .

II) Un'altra iniziativa, degna di essere rilevatae che va da parecchi anni fiorendo in grandi centrid'immigrazione, mercè la cooperazione di Leghepatriottiche e altre Associazioni Italiane fondateo dirette dai Missionari Salesiani, è quella di cele-brare solennemente ogni anno, nella prima dome-nica di giugno, la festa dello Statuto . In quest'oc-

casione le Autorità e le più cospicue notabilità erappresentanze della Colonia Italiana, come sisuol fare dalle Colonie di altre nazionalità nelleproprie Feste Patrie, intervengono insieme coinostri connazionali ad una solenne funzione reli-giosa col Te Deum, a cui seguono, durante il giorno,solenni riunioni civili; il che serve mirabilmente arassodare gli inseparabili vincoli che uniscono l'a-more della Religione e l'amore della Patria .

III) In più luoghi, mercè il contributo di azioniod oblazioni annuali, i Salesiani e i loro Cooperatoririuscirono anche a vivere più direttamente dellavita della Colonia, col penetrare nelle amministra

-

zioni di Ospedali, Scuole, Associazioni Patriottiche-e altre benefiche Istituzioni per gl'immigrati, riu-scendo così a cooperare alla migliore coesione efunzionamento di tali Opere . È infatti da osser-vare che se in tutte le Colonie Italiane l'amore dellaPatria unisce fortemente i nostri connazionali ed èfonte tra loro di opere egregie che tengono alto ilnome e l'onore d'Italia, in non poche di esse troppospesso il più piccolo scontro per qualsiasi diver-genza di partito e di politica li scinde e divide ;mentre a noi, che fedeli agli esempi ed agli inse-gnamenti di Don Bosco non facciamo maidellapolitica, ma semplicemente del puro e sano pa-triottismo, torna facile compiere tra essi opera diunione e benefica solidarietà con buoni risultati .

Tra questi non esitiamo a ricordare le nobili ini-ziative religiose patriottiche e umanitarie che inquesti anni di guerra si presero dai Segretariati Sa-lesiani di Immigrazione e da parecchi nostri Isti-tuti in conformità dei nuovi bisogni, sia col pro-muovere solenni cerimonie propiziatorie, sia colricoverare orfani di guerra, sia col venire in soc-corso alle famiglie dei richiamati .

Ora per proseguire e sviluppare cotesto molte-plice e provvidenziale lavoro, che avrà quanto

a maggiori esigenze, il rev .mo signor Don Al-bera mentre rinnova la sua particolare compia-cenza e manda un plauso speciale a coloro ch e sifecero un dovere di calcare più profondamentequest'orma gloriosa di Don Bosco, invita tutti arivolgere il pensiero all'avvenire e ai nuovi bisogniche, a seconda dei luoghi, si vanno già delineando .

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A questo intento il venerato Superiore racco-manda :

I) Che i sigg . Ispettori trattino di proposito coni loro Consigli Ispettoriali e quei Direttori chetrovansi nei luoghi di maggior immigrazione l'im-portante problema dell'assistenza agli emigrati ;

II) Interessino a tali studi le varie Leghe e Asso-ciazioni d'immigrazione, fondate o dipendenti daiSalesiani ;

III) Cooperino altresì a quanto in proposito sipropongono di fare e andranno facendo altre ana-loghe Associazioni locali .

E un lavoro a primo aspetto un po' complessoe difficile, che esigerà notevole impiego di energie

e di denaro. Niente paura! Ove non bastassero iComitati di Patroni e Patronesse Salesiane, le Con-ferenze di S . Vincenzo, i Circoli degli Ex Allievi egli altri nostri Comitati e Associazioni di benefi-cenza e d'azione varia, è consiglio del signor DonAlbera che s'istituiscano appositi Comitati a questooggetto .

L'opera è di tale importanza sotto ogni punto divista, che la benedirà il Signore, e tutti gli uominiamanti del benessere della civile società si stringe-ranno con noi e ci verranno largamente in aiuto,specie se si saprà far uso di sapiente organizza-zione e dei dovuti appelli ai generosi .Continuiamo adunque, in ossequio ai desideri

dell'amatissimo sig . D . Albera e secondo lo spiritoe l'esempio del Ven . D . Bosco e di D . Rua, a benmeritare della Religione e della Patria, massimequando si tratta di opere come queste, che ridon-dano tanto a gloria di Dio e a bene del prossimo .

Il Museo Territoriale Salesiano di Punta Arenas

ora "Museo Maggiorino Borgatello" .

Il Museo Territoriale Salesiano di Punta Are-nas venne iniziato l'anno 1888 con la raccoltadi fossili e curiosità indiane e di quanto potevainteressare l'etnografia della Regione Magel-lanica ; ed in pochi anni, sebbene con mezziprimitivi e senza veruna spesa, si riuscì a radu-nare in esso la flora e la fauna di tutto il Ter-ritorio Magellanico e della Terra del Fuoco euna ricca collezione di fossili e minerali .

Visitato da illustri personaggi di transito apunta Arenas, il Museo ebbe da tutti cordialiencomii; ad es. da S. A . R. il Principe Luigidi Savoia, Duca degli Abruzzi, che lo visitò,nel 189o, 1896, 1904 : da S . A . R. il PrincipeFerdinando di Savoia, Duca di Udine, nel 19o8 ;

dal Presidente dell'Argentina dott . Iulio Roca,da tre Presidenti del Cile, sig . Pedro Montt,sig. Jorge Montt e sig . Federico Errazzuriz ;da molti capitani e comandanti di navi daguerra e mercantili . Più volte alcuni Nord-Americani e lo stesso Governo fecero vistoseofferte per acquistarlo, e si capisce che non

si vendette a nessun prezzo : il Museo non venneiniziato a scopo di lucro, ma a documenta-zione dell'attività salesiana a pro' d'una razzache omai va interamente scomparendo e adornamento di Punta Arenas, ché, non appenadivenne sede centrale della Prefettura Apo-stolica della Patagonia Meridionale e dellaTerra del Fuoco, affidata a Mons . Fagnano,si incamminò rapidamente a diventar città .

Nel Museo Territoriale Salesiano, ricorrendoil 2 ° anniversario della morte di Mons . Fagnano,il 15 settembre u . s . era collocato un, artistico suoritratto, e contemporaneamente era inaugurata laSezione storica del Museo, e questo, con appo-sita cerimonia, alla presenza delle autoritàlocali, civili e militari, e delle primarie famigliedella città, veniva intitolato al nome di « Mag-giorino Borgatello » .

Poichè fu il nostro Missionario D . MaggiorinoBorgatello, italiano, nativo di Varengo nel Mon-ferrato e tuttora vivente, che ideò il Museo evi lavorò, coadiuvato dal sig . Angelo Benove,per oltre cinque lustri, cioè nei 26 anni in cuifu zelante apostolo in quelle remote terre au-strali, ottimo fu il pensiero del rev .mo dott .D. Luigi Salaberry,Salesiano e GovernatoreEcclesiastico di Punta Arenas, d'intitolarlo alnome del benemerito missionario .

Il « Museo Maggiorino Borgatello » fu or oradiligentemente classificato dal dott . GuidoBonarelli, distinto geologo italiano, e dal dott .Cristoforo M . Hicken, argentino, che è stimatoil primo botanico del Sud-America .Assai opportunamente venne anche, nella

stessa occasione, inaugurata la Sezione storicadello stesso Museo, nella quale saranno raccoltetutte le memorie autentiche, riguardanti lastoria del Territorio di Magallanes . Tra essecertamente occuperanno un posto assai impor-tante le Memorie del compianto Mons . Fa-gnano. Questo laborioso, intrepido ed arditoMissionario, che nel racconto famigliare dellesue vicende apostoliche entusiasmava talmentecoloro che avevano la fortuna di avvicinarloda protrarre, senza ingenerar stanchezza, anchefino a due e tre ore le sue conferenze, pregatonell'ultimo viaggio in Italia di far avere al«Bollettino Salesiano » una copia delle sue Me-

morie, promise che volentieri avrebbe accoltoil nostro desiderio . Anche pochi mesi primadi morire, rinnovandoci cordialmente la pro-messa, ci diceva che le poche ore che la malan-data salute gli permettevano di lavorare, ognigiorno tutte le impiegava nel finir di ordinarele sue Memorie .Al Rev.mo Don L. Salaberry, Governatore

Ecclesiastico, e a S . Ecc. Rev.ma Mons. Abra-mo Aguilera, Vicario Apostolico di Punta Are-nas, rinnoviamo ora la stessa preghiera .

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Per l'educazione cristiana dei figli del popolo .L'anno catechistico 1917-18 nel

1°Oratorio festivo di D. Bosco.

A procurare un meritato conforto a quantizelano l'educazione cristiana dei figli del po-

polo, e a soddisfare il desiderio di quelli chebramano conoscer sempre meglio il metodo

seguito dai Salesiani negli Oratorii festivi perricopiarlo localmente, ben inteso in propor-zione dei bisogni e dei mezzi che hanno a dis-posizione, offriamo a tutti i lettori un breveragguaglio dell'azione di bene svoltasi durantel'anno scolastico 1917-18 nell'Oratorio Festivodi Valdocco in Torino .L'Oratorio Salesiano di Valdocco in Torino,

il 1° fondato dal Ven. Don Bosco, ha al suoattivo molte benemerenze che ognuno gli ri-conosce, ma è ancor lungi dall'aver tutti queim ezzi che gli sarebbero necessari per fare unbene maggiore. Eppure anche così com'è, l'Ora-torio di Valdocco, e in questi anni di guerrae non ostante la scarsezza del personale -venne a mancargli anche il prezioso contributodella squadra di chierici catechisti del Semi-nario delle Missioni Estere in Valsalice --del bene ne ha fatto e quanto! Noi facciamoquesto rilievo1) Per ripetere ai cooperatori che il bene,quando urge farlo, si deve fare come si può, enon differirlo in attesa di . . . poterlo far bene .

2) Che tra le opere, che per noi s'impon-gono nel dopo guerra, vi sarebbe pur questa didare un assetto completo al 1 ° Oratorio FestivoSalesiano, perchè esso, divenga realmente,com'è nel benevolo concetto di molti, un Ora-torio modello al quale possano far capo perapprendere il metodo di Don Bosco quei ze-lanti cooperatori che lavorano di proposito perl'educazione cristiana della gioventù .

I), - Orario dell'Oratorio di Valdocco .L'Oratorio è aperto non solo nei giorni fe-

stivi, dalle 7 alle 11 e dalle 13 alle 19 ; - maanche la sera di ogni giorno festivo e ferialedalle 20 alle 22,30 .

Nelle feste ordinarie vi è la S. Messa alle 8,30,seguita da breve spiegazione del Vangelo .

Nelle solennità (quando l'affluenza dei gio-vani è intorno al migliaio anche al mattino) sicelebrano due messe: una alle 7,30 per i piùgrandi, un'altra alle 8,30 per i più piccoli, eordinariamente non bastano . In questo caso siconduce la schiera dei più piccoli nel Santua-rio di Maria Ausiliatrice .

Nel pomeriggio dei giorni festivi si compiono,

da vari anni, due funzioni con istruzione cate

-

chistica in comune e benedizione eucaristica,alternate cori la scuola regolare di catechismonelle singole classi . Ciò non solo per l'insuffi-cienza numerica delle aule e dell'incapacitadella chiesa dell'Oratorio, ma anche allo scopodi dare, a chi tiene le istruzioni religiose unnucleo di giovani più omogeneo e quindipace di comprendere i pensieri che gli ven-gono rivolti .

Nelle sere dei giorni feriali, quando l'Orato-rio è aperto dalle 2o alle 22,30, ordinariamentesi tengono scuole di canto, suono e declama-zione, e si popolano le sale del Circolo . Diestate anche i cortili risuonano delle ricreazionipiù liete di numerosi giovanetti .

II) . - Numero dei giovani inscritti .L'Oratorio di Valdocco nell'anno 1917-18-

ebbe oltre 18oo giovani regolarmente inscritti .Di questi circa un quarto (dai 350 ai 400

furono normalmente assidui all'Oratorio nelmattino : circa la metà (dai 700 agli 800) neipomeriggio. Al mattino molti trovano piùcomodo compiere il precetto festivo nelle pro-prie parrocchie e nel Santuario stesso di MariaAusiliatrice, in cui vi sono messe ad ogni mez-z'ora, dalle 4,3o a mezzogiorno .

III) . - Classi e sezioni dell'Oratorio .

L'Oratorio festivo di Valdocco abbracciole seguenti classi e sezioni :

a) Il Circolo Auxilium per i giovani supe-riori ai 15 anni .

b) Tre classi, dette complementari, per igiovani delle scuole secondarie .

c) Sei classi elementari, ciascuna delle qua licomprende almeno due sezioni .

d) La classe dei nuovi .Tutte queste sezioni hanno un'istruzione

religiosa adattata alla loro capacità . Sonoquindi da 15 a 20 le classi di catechismo o d'istru-zione religiosa che si tengono nell'Oratorio .

Meritano poi un cenno speciale :a) La Scuola di musica strumentale, fondata

nel 1884-b) L'Associazione degli Ex Allievi, fiorente -di 168 soci .

IV) . - La Classe dei Nuovi.La Classe dei Nuovi è destinata a raccogliere

coloro che si presentano per le prime volti.2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

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all'Oratorio . Rilascia a ciascuno di loro unatesseraprovvisoriapercontrassegnarnela

presenza per alcune domeniche; li avvia al-l'osservanza dell'orarioe del regolamento;

comincia subito l'istruzione religiosa e, va-lutatane la capacità,lidestina ad una delleclassi accennate.Il vantaggio che offre questa classe è quello

di mantenere le altre classi tranquille, cioèsenza la distrazione che apporta il continuo af-

fluire di facce nuove, e quindi nella possibilitàdi svolgere il proprio programma, catechistico

(ogni classe ha il suo, e ben determinato) informa di vera scuola.Nell'anno 1917-18 ben 65o giovanetti pas-sarono per la classe dei nuovi, che ha sempre

più sezioni; e circa 30o furono i giovani chedivennero assidui a.ll'Oratori.o.

V) . -- L'azione dell'Oratorio .

L'Oratorio, a seconda dell'età dei giovani,svolge una duplice azione.

Per gli allievi delle prime classi esso è un ri-tiro dalle occasioni cattive delle vie e dellepiazze, e un focolare d'insegnamento e diformazione religiosa che il giovanetto riceve

lietamente; lavoro, questo, utile e necessario,che non presenta altre difficoltà se non la leg-

gerezza del fanciullo e la sua.instabiiità.Altro lavoro invece compie l'Oratorio per i

giovani più grandicelli, i quali, per la vivacitàe l'apertura della mente e per le fresche ener-

gie,hanno bisogno di molto di più. Per que-stil'Oratoriò non è soltantoun ritrovo dionesto sollievo, mauna palestra educativo-religioso-sociale,e -oseremmo dire-un

campo sperimentale per le prime prove della vita .In altre parole nell'Oratorio due sono le cor-

renti di lavoro o di attività benefica e salutare .La prima è quella esercitata dal Direttore

e dai suoi aiutanti e da tutti i catechisti sugliallievi più piccoli, i quali ricevono un insegna-mento, e un'educazione conforme all'indolee all'istruzione che hanno, e all'ambiente in

cui vivono.L'altra è a favore degli adulti, che allo stesso

lavoro pur sempre necessario ne aggiunge unaltro egualmente importante e salutare, com'èquello d'avviare le loro buone energie a compiere

ilbene per sè e a procurarlo ad altri, iniziandolipraticamente alla vita cristiana e all'aposto-lato religioso-sociale .

VI) . - Durata dell'anno catechistico .

L'anno catechistico comincia col mese diagosto e si chiude alla fine di luglio .

Nulla di meglio per sviluppare un'azionebenefica in ogni Oratorio, quanto il tempo dellevacanze estive e autunnali; - come per prepa-

rare la solennità della premiazione, che haluogo in fine dell'anno catechistico, è indispen

-

sabile il tempo di parecchie settmane dopo l achiusura delle pubbliche scuole . Di qui la ra

-

gione dei termini fissati all'anno catechistico.

VII). - Apertura dell'anno c atechistic o.L'anno catechistico 1917-1918 s'inaugurò il

3 agosto con una festa solennissima in onoredei S . Cuore di Gesù, quando,nell'inculcareai giovani di compiere il pio Esercizio mensiledella Buona Morte, ch e il Ven. Don Bosco rac

-

comandava instancabilmente, si comunicò lor ola deliberazione di tenere la sera del 1° ve

-

nerdì d'ogni mese l'Ora santa di adorazione, inonore del Sacro Cuore di Gesù, nella chiesadell'Oratorio .

Ed è confortante il rilevare che un gran nu

-

mero di giovanetti furono diligentissimi a com

-

piere mensilmente il pio Esercizio e ad inter

-

venire alla divota funzione .

VIII) . -- La vita religiosa dell' Oratorio.Ogni domenica sommano da cento a due

-

cento i giovani che restano digiuni fin dopo le9,3o per accostarsi alla S . Comunione nell'O

-

ratorio. Nel gennaio 1918 il numero delle santeComunioni aumentò ancora,, avendo circa due

-

cento giovani spontaneamente promesso alSuccessore di Don Bosco di fare ciascuno 50Comunioni ad onore di Maria Ausiliatrice esecondo la sua intenzione nell'anno giubilare .

Le feste solenni per l'Oratorio - cioè le so-lennità del S . Cuore di Gesù, del S . Rosario, ditutti i Santi e dell'Immacolata Concezione,il Natale, l'Epifania, S . Francesco di Sales,S . Giuseppe, Pasqua, Maria SS . Ausiliatrice eS . Luigi - furono contraddistinte da pietà edi

-

fìcante e straordinaria affluenza ai SS . Sacra

-

menti. Circa 400 furon sempre le SS . Comunioniin ogni solennità, e talvolta passarono, le 500le 6oo, le 700, e si avvicinarono anche al mi-gliaio .

In ogni festa solenne tutti i giovani, graziealla carità di anime generose, all'uscire dichiesa, ebbero un po' di colazione .

IX) . - Le Compagnie dell'Oratorio

Mentre il Circolo A uxilium - come diremo -esercita un'azione speciale a prò dei giovanipiù grandicelli ; varie Compagnie religiose,ciascuna con apposito regolamento, sono, findai tempi del Ven . Don Bosco, di buon esempioe di stimolo al bene a tutti quanti gli alunni.

1) La prima è la Compagnia di S . Giusepp e

per i giovanetti superiori ai 13 anni, la qualeha 67 soci .

2) La seconda è la Compagnia di S . Luigiper i più piccoli, con 72 soci .

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3) I migliori soci delle due Compagniefo rmano la Compagnia del Piccolo Clero o delSS,Mo Sacramento, cioè un nucleo di ottimigiovanetti, che servono all'altare e assistononel presbiterio alle sacre funzioni dei giornisolenni, vestiti da chierichetti. Essi sono innumero di 6o .

X) . - I Catechismi quaresimali .

L'istruzione religiosa è data continuamentee in vari modi, ma il tempo particolarmenteconsacrato ad essa, in conformità dell'Enci-clica del S. Padre Pio X sull'insegnamentocatechistico e secondo la lodevole usanzafiorente in Piemonte e tanto promossa da Don

Bosco, è sempre la quaresima.Durante la quaresima del 1913, causa il

doppio orario delle scuole cittadine, s'imposeun duplice corso diurno d'istruzioni catechi-stiche e un terzo corso si tenne a notte, oltreuna serie di conferenze per i più grandicelli .Il primo. corso, che si svolse alle 16,30, con-tava circa 150 allievi, divisi in otto classi . Ilsecondo alle 18, circa 1oo, in 5 classi . Il corsonotturno fu totalmente a comodità di giovanioperai. Inoltre si ebbero due classi speciali

per i fanciulli d'ammettersi alla 1a Comunione,alla quale, in numero di 81, si accostarono

nel giorno stesso di Pasqua .Nel corso di conferenze si svolse il tema« La figura morale di N . S . Gesù Cristo ; » e se

il numero degli assidui non fu molto grande amotivo delle pubbliche Scuole Sérali, alle

alle quali molti giovani operai lodevolmente pren-dono parte, però fu sempre superiore alla

cinquantin a .

XI). - Gare Catechistiche.

Frutto squisito dei Catechismi quaresimalifu la gara del 21 aprile, presieduta dal rev.moTeol. D. G. Barberis e onorata dalia presenza

di distinte persone ecclesiastiche e laiche.Furono più di 40 giovanetti, i più diligenti

delle varie classi, che diedero nobile esempioe di grande amore alla Dottrina Cristiana colprivarsi per Varie settimane, benchè stanchidel lavoro giornaliero, di parecchie ore di sonno,e di cristiana franchezza nel presentarsi alpubblico. Graziealle generosità di alcuni benefat-tori e delle Dame Patronesse dell'Oratorio, al

principe della Gara fu assegnato in premio unbiglietto da L. 100, ai secondi due orologi,

agli altri quattro tagli di stoffa . L'edifìcantetrattenimento durava oltre tre ore e, fra i

quattro ultimi gareggianti la disputa si pro-trasse assai, finchè riportò la palma il giovaneMario Zanotti, il cui nome venne scritto nelLibro d'Oro dell'Oratorio .

L'esito brillante di questa la gara lasci ò intutti la più edificante impressione e suscitò ilpensiero di promoverne un'altra fra i soci stessidel Circolo Auxilium . E questa ebbe luogo il7 luglio . Chiunque pensa quanto dev'esserepesante studiare nei mesi d'estate per chi allo

studio non ha più esercizio, saprà meglio ap-prezzare l'atto dei 35 giovani volenterosi, iquali, memori della parola d'ordine data dalsig. Don Albera a tutti gli alunni degli Isti-tuti e degli Oratorii Salesiani per l'anno 1918«Speciale impegno ber istruirsi nella scienzadella nostra Santa Religione» anche in omaggi o

a lui si cimentarono nel nobile arringo, conedificazione di tutti . Principe della Gara fuil giovane Eugenio Giordano, cui fu dato unpremio di L . 1oo; mentre altri premi di L .60 , L. 40, e L. 25 erano assegnati agli altrivincitori . Tutti quanti i gareggianti ebbero poiun graditissimo premio colletivo con la gitaal . Santuario Votivo eretto in onore di MariaAusiliatrice ai Becchi di Castelnuovo d'Asti,presso la casetta ove nacque Don Bosco, nel

-

l'ultimo giorno delle Feste d'inaugurazione .

XII) .- Il Circolo Auxilium.E qui è bene dare un cenno particolarmente

diffuso della sezione più importante dell'ora-

torio, cioè del Circolo Auxitium .Nell'anno 1917-18 questo Circolo, che è

l'anima e il centro della vita dell'Oratorio,,vide salire il numero degli ascritti a 290 socieffettivi e 49 aspiranti . Dei 29o soci effettiv i130 i presenti, e 190 i chiamati sotto le armiche si tennero in frequente relazione con iprimi, mediante lettere e circolari .

Il Circolo è presieduto da un Consiglio Di

-

rettivo di nove membri, ed ha lo scopo di for-mare i soci praticamente e intimamente alla

vita cristiana .Allo scopo di attirare i giovani ad iscri

-

vervisi, abbraccia varie sezioni1) La più numerosa è quella del Foot Ballche è diretta a sua volta da un sotto Consigliodi tre membri, il cui presidente è consiglierenato della presidenza del Circolo .

2) La Mandolinistica, che in parecchie cir

-

costanze diede prova di felice risultato con saggigraditi .

3) La Filodrammatica, che fiori con una lungaserie di rappresentazioni amene ed educative,di cui ebbero a godere non solo gli Oratoriani,ma più volte anche un numerosissimo pubblico;che stipava, il teatrino .

4) Sono pure affidati alla cura dei Soci delCircolo la Bibliotechina Circolante, dalla qualequest'anno furono distribuiti 19oo volumi, eil Piccolo Clero di cui mai, forse, la cara fila dichierichetti fu tanto lunga e devota, parti-

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colarmente alle funzioni serali del mese ma-riano nel Santuario di Maria Ausiliatrice .In mezzo a tanto svago non manca , nep-

pure, e quotidianamente, la nota religiosa : ognisera infatti, alle 22,30, prima di lasciare lesale, tutti i soci si radunano per recitareinsieme le preghiere del buon cristiano e perudire, bene spesso, un pensiero salutare .

XIII) . - L'azione del Circolo Auxilium .

Il Circolo Auxilium nell'anno catechistico1917-1918 mostrò la sua esuberante attività,non solo con la più florida vita sociale, ma

con altre opportune iniziative.1) Un nucleo di soci - volenterosi, istruitie di soda virtù - si pose a disposizione delDirettore per l'assistenza e istruzione catechi-stica nelle Classi Elementari e per altre man-sioni del tutto necessarie, sostituendo i Chie-rici e Coadiutori Salesiani chiamati sotto learmi. E fu in vero altamente edificante il ve-dere come cotesti giovani operai, che tutta lagiornata dedicano al lavoro, potessero atten-dere ogni sera e tutte le domeniche, generosied alacri, a un lavoro straordinario .

I soci del Circolo - è dovere il constatarlo -insieme con pochi Salesiani furono i preziosicollaboratori del zelante direttore dell'OratorioDon Gerolamo Demartin; essi i catechisti, ibibliotecari, i presidenti o direttori del Pic-colo Clero e del Teatrino, i sostenitori alacrie volenterosi di queste altre iniziative (1) .

2) La diffusione della Buona Stampa fuun'altr'opera vivamente caldeggiata dai soci

d el Circolo Auxilium. Fin dal luglio 1917 oltreuna trentina di essi vollero abbonarsi al gior-nale « Il Momento », affinchè il giornale catto-

lico entrasse fra le pareti della propria famigliaa preferenza di qualunque altro . Fu in occa-sione della festa onomastica dell'egregio Pre-sidente del Circolo, il sig . Luigi Pisani, che co-testi giovani per far cosa a lui gradita, si sot-toscrissero per l'abbonamento al « Momento »e nella breve cerimonia, in cui gli presentaronoauguri d'occasione, gli versavano in marcol'importo di 34 abbonamenti al giornale, pre-gandolo a volerne curare il regolare invio .

Nel corso del 1918 altra iniziativa fu presadal Circolo a favore della diffusione del« Mo-mento», quella di venderne 15o copie nei singoligiornifestivi,a soli 5 centesimi ai giovani del-Oratorio, supplendo il Circolo al rimanente della

spesa. In seguito ne curò anche la vendita, alprezzo normale, all'entrata del Santuario di

(1) Un giovane catechista, della classe del 19oo, scri-veva dalla zona di guerra dopo gli ultimi fortunati avve-

nimenti: «...Venga presto il giorno ìn cui possa tornarea Torino, in cui possa insegnare ad amare Gesù ad unnucleo di fanciulli!

Maria Ausiliatrice, riuscendo così a diffonderneogni festa un numero di 40o a 5oo copie .3) Una terza importantissima iniziativa

presa dal Circolo Auxilium, e questa a favoredelle proprie famiglie, fu l'apertura di un di-stributorio di generi alimentari, mercè l'appog-gio del Municipio .

Il distributorio prese a funzionare nel feb -braio u . s., riscuotendo approvazioni e lodi daicompetenti che ebbero ad osservarne l'anda-mento, e dà una vera comodità e un reale van-taggio alle famiglie, essendo provvisto non solodi generi tesserati, ma anche di altri di primanecessità. Esso è completamente gestito da unospeciale Consiglio eletto in seno al Circolo . Indieci mesi ha dispensato oltre 50 .000 lire digeneri diversi .4) Altra iniziativa sommamente gradita tal

cuore dell'Em.mo Cardinale Arcivescovo e alla ;Presidenza della Federazione delle Opere Gio-vanili di Torino, e sopra tutti al Cuor di Gesù,è l'Ora mensile di adorazione suaccennata, ches'iniziò in continuazione dell'analoga funzioneche si compiva dapprima a S . Filippo per igiovani cattolici di Torino, cui era solito farsentire la sua ispirata parola lo stesso Em .moCardinal Arcivescovo .

A quest'ora di adorazione, che si compie nelprimo Venerdì del mese nella chiesetta dell'O

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ratorio Festivo alle ore 21, prendono parte,insieme coi Soci del Circolo, i giovani più gran-dicelli dell'Oratorio ed altri giovani della città .

5) Finalmente, tra il fervore delle nostreFeste giubilare ebbe vita in seno al Circolo unanuova sezione intitolata Charitas, cioè una Con-ferenza di San Vincenzo de' Paoli, adatta aigiovani dell'Oratorio. Possono partecipare adessa tutti i Soci del Circolo con lieve offertamensile, ed è diretta ed amministrata dalla Pre-sidenza del Circolo. Le visite e la distribuzionedei soccorsi vengono fatte da apposita Commi-sione eletta dalla Presidenza; e a godere delsoccorso sono ammessi non solo i Soci dei Cir-colo, ma tutti gli alunni dell'Oratorio .

XIV). - Altre cose degne di nota .

Anche fuori di chiesa, e oltre le manifesta-zioni d'indole strettamente religiosa, la vitadell'Oratorio di Valdocco nell'anno 1917-1918ebbe altre manifestazioni degne di rilievo .Accenniamo di volo alle principali.1) Una gita del Circolo Auxilium al Santuariodei Laghi di Avigliana e alla Sagra di S . Mi-chele l'8 settembre 1917 .

2) Il Torneo del Foot Ball, svoltosi dal 13settembre al 4 novembre; torneo a tre ordinidi squadre, al quale presero parte 16 associa-zioni sportive in 25 partite che si svolsero nellosplendido cortile dell'Oratorio, e nelle quali

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sezione sportiva dell'Auxilium, la « Valdocco »,riportò vittoriosamente i primi premi, messiin pallio dal Presidente delle Opere Pie S . Paolo,dal Sindaco di Torino e da altri egregi signoridella città .

3) La Notte di Natale passata lietamentedai soci dell'Auxilium nelle sale del Circolo,prima e dopo le tre messe celebrate alla mez-zanotte esclusivamente per loro .

4) L'Albero di Natale, quando, grazie allacarità industriosa di pie e benemerite persone,e per l'attività delle Patronesse dell'Oratorio,vennero distribuiti oltre 200 capi di vestiarioai giovani più bisognosi .5) La Serata di beneficenza data il 13 gennaioa favore dei 140 soldati già allievi e soci dellaScuola di Musica istrumentale, doveroso attodi stima e riconoscenza al corpo musicale,sempre pronto a prestare la sua valida coo-perazione a tutte le feste dell'Oratorio .6) L'Addio dato ai coscritti del 19o0 la

domenica 17 marzo, che fu anticipatamenteconsacrata a San Giuseppe . Con la coo-perazione della Compagnia omonima, la gior-nata ebbe tino splendido esito nelle manife-stazioni religiose del mattino e nel pomeriggio,quando il sig. D . Albera, dopo aver impartitala benedizione col SS . Sacramento, assistèall'adunanza del Circolo e si commosse finoalle lagrime alle parole d'addio di uno dei co-scritti. Subito dopo seguì una ben riuscitaaccademia in onore di San Giuseppe ; e a serauna rappresentazione drammatica, il cui pro-vento andò a beneficio di alcuni dei partenti .7) L'Adunanza del 14 aprile in prepara-

zione al XIII° Congresso della Gioventù Cat-tolica del Piemonte e quindi il XIII° CONGRESSODELLA GIOVENTù CATTOLICA DEL PIEMONTE,promosso dal Circolo Auxilium in omaggio aidue Giubilei Salesiani, che si svolse nell'Ora-torio di Valdocco la domenica 26 maggiocoli quell'esito brillantissimo che dicemmo asuo tempo .

8) Finalmente la Festa dei premi, che sitenne l'ultima domenica di luglio, con questocriterio assegnativo . La presenze festive del

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l' anno catechistico sono 120 (52 domenichepari a 104 presenze e le feste fra settimana) . Achi ha almeno 100 presenze e buona condottaviene assegnato il I° premio : a chi ha almeno7o presenze e buona condotta il II° premio .

Il I° premio consiste in un taglio di stoffaper un vestito completo : il II° premio in unmezzo taglio . Si vuol sapere quanti furono ipremiati così? 102 furono quelli che ebberoil taglio completo ; 142 il mezzo taglio . Giac-chè, con l'accennato criterio, si mira sopra tuttoa moltiplicare la frequenza all'Oratorio .

A quelli poi che si distinguono non solo per

assiduità d'intervento e buona condotta, maanche per speciale diligenza e profitto nellostudio della Dottrina o nelle Scuole di Reli-gione, sono assegnati altri premi, consistentiin medaglie, o libri e menzioni, di I ° o II° grado,a seconda del merito .

Ai soci del Circolo Auxilium, invece dei taglidi vestito, venne fatto un assegno in denaro sulibretto personale presso la Cassa-Depositidell'Oratorio, della quale, per il bene che compiecoll'avvezzare i giovani alla previdenza e alrisparmio, sarebbe pur giusto dire una parola .

Tornando alla premiazione, ricorderemo comeben 79 furono i premiati del Circolo : 2o premiispeciali (vennero dati a ciascuno i tre preziosivolumi : Lo studente istruito di Mons. Bono-melli) ; 32 premi di L . 10 e altri 27 di L. 8 .

Nel chiudere questa relazione non possiamotrattenerci dall'esprimere i più vivi ringrazia-meriti a quella benemerita famiglia industriale,che anche in questi anni di guerra, mercè lasua tradizionale carità, rese possibile la distri-buzione dei premi di vestiario alla Direzionedell' Oratorio : e non meno vivi ringra-ziamenti si abbiano tutti quei generosi che,mercè l'appoggio del loro concorso, furono esono i veri promotori di tutto quel bene che siè fatto e si fa nel I ° Oratorio Festivo di DonBosco.

Il nuovo O ratorio nella Borgata S. Paolo a Torino

e l'E.mo Card . Richelmy .

I lavori più urgenti di adattamento e dipreparazione ai locali acquistati sono compiutie in questo mese si aprirà regolarmente il nuovoOratorio, alle cui porte i buoni giovanetti diquei paraggi hanno già cominciato a picchiarein gran numero, chiedendo insistentemented'entrare .È la benedizione del buon Pastore su quellaparte eletta del suo gregge . In vero l'E.moCard . Arcivescovo, in data 14 novembre u . s,inviava al nostro Superiore Don Albera questobiglietto :

« 14 novembre 1918 . - Raccomandandosialle comuni orazioni il Cardinale Richelmy,Arcivescovo di Torino, facendo voti per la prontaapertura e per la prosperità del Nuovo Oratorionella Borgata S. Paolo, benedice ai Promotori,ai Benefattori, ai futuri alunni e all'intera Con-gregazione Salesiana; e offre L . 1000 . »

La benedizione del pio e santo Arcivescovoè per noi la miglior caparra delle più elettebenedizioni del cielo!

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Ci scrivono da Lima :Nello scorso settembre i Salesiani di Lima

celebrarono solennemente le Nozze d'oro diS. E. Rev.ma Monsignor G. Costamagna Ve-scovo tit. di Colonia (in Armenia) e VicarioApostolico di Mendez e Gualaquiza. Le festedurarono per oltre un novenario con parteci-pazione di tutto il fior fiore della Società Li-m egna e numerosissime adesioni . Fra queste,dopo l'Autografo del S. Padre, le più notevolisono quelle di S . Em. il Cardinale Van Rossum,P refetto della S . C. di Propaganda Fede, di S .Em. il Cardinal Richelmy, Arcivescovo di To-rino, di S. E. Mons. Lorenzo Lauri NunzioApostolico nel Perù, del Nunzio Apostolico delBrasile, nonchè del veneratissimo Arcivescovodi Lima e di numerosi Vescovi del Perù, dell'E-quatore, della Bolivia, e del Cile : e quelle delnostro Rettor Maggiore e degli altri Supe-riori e di quasi tutte le case nostre di America,dove l'illustre figlio di Don Bosco esplicò lasua attività e il suo zelo con abnegazione e confrutto,

Il giorno solenne della Messa d'oro fu il 18settembre: e il venerato Monsignore la celebrònella gran Chiesa di S . Pietro assistito da S .E. il Nunzio Apostolico, da S. E . Mons. EmilioLissón, Arcivescovo di Lima, e dalle LL . EE. -Mons.Ballón, Vescovo titolare di Arabisso,Mons. Farfàn, Vescovo del Cuzco, Mons . Ca-stro, Vescovo titolare di Clazomene, e da rap-presentanti chi tutto il Clero secolare e regola e .

Vi parteciparono con una Comunione Generaletutti i Collegi e Oratorii Festivi dei Salesianie delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Lima eCallao, coi loro ex alunni ed ex alunne e tuttele loro fiorenti associazioni, numerosi e zelanti .Cooperatori e Cooperatrici della Capitale, eduna folla di rappresentanze di Società Catto-liche e di popolo, mentre i Giovani Esplora-

toridel nostro istituto facevano cori graziaammirabile il servizio d'onore . Quattro sacer-doti aiutarono Mons . Costamagna nel distri-buire la S . Comunione da quattro differentialtari.

Infra missam tenne un'eloquente allocu-zione il Rev . pro P. Prospero N . Malzieu, S . I .,ill quale ricordò con parole alate le impresesacerdotali del festeggiato . Il discorso vennedato alle stampe e largamente diffuso tra inostri Cooperatori. In vero miglior elogio nonsi poteva fare dei 5o anni di sacerdozio di Mons .Costamagna .

« Quali sono e dove sono i risultati del suo

LE NOZZE D'ORO Di MONS . G. COSTAMAGNA .zelo infuocato? . . . si chiedeva l'oratore . Rispon-dete voi per me, o incantevoli valli di Mor-nese e diteci le primizie del suo apostolatosacerdotale nella direzione del nascente Isti-tuto delle Figlie di Maria Ausiliatrice . Parlatevoi, o flutti dell'Atlantico che tante volte lovedeste affrontare sereno i pericoli delle vostreonde infide, egli che nel suo scudo vescovilee più ancora nel suo cuore, portava impressala frase di S . Bernardo : « Tota ratio spei meaeMaria! » O popolata metropoli di Buenos Avres,Regina della Plata, narraci le sue titanichesostanze, onde evangelizzò la colonia italianain « Mater Misericordiae », le chiese che co-strusse, gli Istituti salesiani e di Figlie di MariaAusiliatrice, che fondò in quasi tutte le Repub-bliche Sudamericane! O Pampas sterminate,o Patagonia remota, o selvaggi della Terra delFuoco, o ferocissimi Jivaros, diteci chi fu quel-l'intrepido Vescovo che pel primo fece fra voila sua apparizione con incredibili travagli erischi pér sottrarvi alle tenebre ed all'ombradi morte! Viaggi dolorosi e interminabili perle Repubbliche del Cile, del Perù, della Boli-via, dell'Equatore, del Centro America, degliStati Uniti, del Messico, contateci i prodigidell'instancabile coraggio di quel Superiore,Visitatore e Ispettore, che vi percorreva inde-fessamènte, senza pretese nè lamenti, percor-rendo centinaia e migliaia di leghe senz'altraambizione che Dio e le anime, col grido santo :Da mihi animas, coetera t olle! Pecorelle fuor-viate, peccatori induriti ed impietriti, giova-netti derelitti del proletariato, oh ditemi, di-temi che è che vi ridusse su più soave via ; chivi schiuse i salutari orizzonti d i pace e di spe-ranza, chi vi procurò ricetto e difesa, se non fuquel grazioso ed arguto scrittore, quell'incante

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vole artista musicale, quel padre dal cuoretenero e grande nello stesso tempo, che sempresapeva rendersi tutto a tutti per guadagnaretutti a Gesù Cristo? »Terminata la Messa, durante la quale fu

eseguita scelta musica corale del Perosi e dellostesso celebrante, Mons. Costamagna intonò ilTe Deum e impartì la benedizione eucaristica .La gran chiesa di S . Pietro, parata a festa,era gremita .

A mezzodì tutti gli alunni, che tornarono alcollegio in corteo preceduti dalla banda musi-cale, fecero corona a Monsignore . Le tavoleschierate nel teatro dell'Istituto si allietaronodi oltre 6oo coperti in un tripudio intimo, efamigliare .

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Altre manifestazioni furono rese più solennidall'intervento di illustri personaggi e numerosopopolo, e cioèLa solenne messa di ringraziamento, cantata

da Mons. Belisario Philipps, della Metropoli-tane di Lima e Direttore Diocesano di queiCooperatori Salesiani, con l'assistenza ponti-ficale di Mons. Costamagna, il 19 settembre ;Una splendida accademia musico-letteraria

tenutasi nel Collegio - Salesiano, presieduta dalNunzio Apostolico, dall'Arcivescovo e da Mons .Costamagna, il 22 settembre ;

L'inaugurazione dell'Esposizione dei doni eparamenti sacri, offerti in omaggio al giubileodel Santuario di Maria Ausiliatrice, inaugura-zione eseguita da Mons . Costamagna stesso il24 settembre nell'Istituto delle Figlie di MariaAusiliatrice ;Il pubblico trattenimento offerto a Monsi

-gnore dall'Istituto delle Figlie di Maria Ausi-liatrice di Breña .

In fine, come corona e ricordo delle festegiubilari, il 27 settembre vi fu la benedizionee posa della prima pietra del nuovo locale peril Collegio Salesiano, annesso al Tempio diMaria Ausiliatrice in costruzione, imponentis-sime cerimonia, alla quale il Governo dellaRepubblica fu rappresentato da S . E. il DottorFlores, Ministro dei Culti, e convenne ancheil Ministro d'Italia . Di questa cerimonia diremopiù diffusamente .Mentre rinnoviamo al carissimo e venerato

nostro Monsignore le più cordiali felicitazioni,ripetiamo a lui con Mons . Lauri, Nunzio Apo

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stolìco al Perù, « gli auguri di una vita ancormolto lunga nella più prospera salute e fecondain opere degne di un carissimo figlio di DonBosco e di un Vescovo esemplare della Chiesadi Gesù Cristo ! » .

PRIMO MODO .Quando si ode una bestemmia, si reciti subito -

troncando il discorso che si stesse facendo con altri,o la lettura di un giornale, di un libro, di un mani-

festo, -una giaculatoriaadatta,possibilmente,alla riparazione letterale, e ad ogni modo sostan-ziale ; dell'udita bestemm ia a seconda che con qu estasi avesse offeso o la Maestà infinita di Dio, o il suoSacramento di amore, o la Verginità Immacolatadi Maria, nostra Madre celeste, o i Santi, o i Ministriaugusti di nostra Religione .

Quattro modi pratici, alla portata di tutti,-per combattere la bestemmia

Un foglietto della Piccola Opera di Verona, dedi-cato alla nobilissima crociata contro la bestemmiae il turpiloquio, suggerisce questi quattro modi, cheraccomandiam o ai nostri lettori.

Questo è il primo, il più basso e comune gradinonella scala della riparazione pratica .

Ma bisogna abituarci a fare ben più per ilPadre, per la nostra Madre celestel

SECONDO MODO .All'udire la bestemmia, rivolgere uno sguardo

severo e triste al bestemmiatore, così da fargli com

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prendere il nostro dolore, il nostro sdegno, la nostraprotesta, non omettendo, s'intende bene, la prontarecita della giaculatoria riparatrice .

Se il bestemmiatore avesse la sfacciataggine e laburbanza di adontarsi per lo sguardo nostro severo,e ce ne chiedesse ragione, non impressioniamoci:saprà il Signore metterci in bocca la risposta oppor

-

tuna, in difesa dell'onor Suo e a confusione del

-

l'empio .TERZO MODO .

L'accento infernale della bestemmia trovi prontal'eco sonóra della lode di Dio, nella giaculatoriariparatrice che sarà adatta al caso, come abbiamodetto . La si pronunci a voce alta e ferma, gettando

da parte ogni umano riguardo, in modo che l'empio -bestemmiatore la oda e ne resti confuso, e coll'a

-

iuto dì Dio, salutarmente compreso a sua emenda

-

zione .Se, udendo la bestemmia, avremo con noi, o

vicino, dei fanciulli, dei giovanetti, invitiamoliamorevolmente a ripetere la nostra giaculatoriariparatrice, a voce alta, mostrando negli atti e nelcontegno tutto il nostro orrore, tutto il nostrodolore per l'offesa scagliata contro Dio dalla linguablasfema . L'effetto del nostro atto di protesta,appoggiato anche da labbra innocenti, riusciràpiù prezioso ed efficace : sarà, insieme, difesa edammaestramento salutare per la gioventù scando

-

lezzata dalla bestemmia_

QUARTO MODO .Oltre che collo sguardo e colla giaculatoria a voce

alta, si protesti anche con parole di sdegno e dibiasimo, all'udire la -bestemmia. Lo si faccia nellaforma e nelle circostanze che ci suggeriranno l'a

-

more di Dio e lo zelo per la salute delle anime com

-

pres a quella del bestemmiatore . Iddio stesso met

-

terà in bocca l e parole opportune ai difensori impa -vidi del Suo onore! -- Chi m ai starebbe zitto al

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l'udire trascinati nel fango il nome e l'onore delproprio padre, della propria madre?- E Dio, eMaria Santissimna, il Loro onore, i loro Nomi au

-

gusti non ci devono essere infinitamente più cari?

**

Buoni lettori : voi sopratutto, o giovani baldi,o capi di Associazioni Cattoliche, o membri di Con

-

fraternite e pii Sodalizi dell'uno e dell' altro sesso,voi, educatori della gioventù ; voi, donnne e madriitaliane, fatevi apostoli operosi, pratici, perseve

-

ranti, della santa crociata contro la bestemmia!Adottate e fate adottare da quanti più potretesempre il primo modo di riparazione; quanto piùspesso vi sarà dato, il secondo, o il terzo, o il quarto .

Iddio lo vuole, per la difesa e l'onore del Su oSanto Nome!

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LETTERE DEI MISSIONARI

REP. ARGENTINA

La Patagonia invoca nuovi missionari .(Lettera del sac Luigi Marchiori).

Esquel (Chubut), 18 luglio 1918.

Rev.mo Sig. D. Albera,Il primo dicembre 1917 intrapresi un giro di

missione che finì verso la fine di maggio di que-st'anno 1918 ad Esquel (Territorio del Chubut).Ebbi a compagno il giovane catechista Ema-

nele Vargas . Lo scopo fu di percorrere unazona che non si visitava più da vari anni, pri-

ma per la penuria di personale, poi per le spe-ciali strettezze alle quali la guerra europea ha

ridtto anche queste Missioni col vuoto di moltirimpatriati, che non si poterono in alcun modo

surrogare.Nella lunga escursione apostolica si raccol-

sero i frutti seguenti :1) Battesimi 615, di cui. circa la metà ad

indigeni .2) Cresime 795.3) Matrimoni 98 .4) Unioni civili fungendo il Missionario ancheufficiale di Stato civile, 45 .5) Figli legittimati 382 .6) Comunioni di adulti 684 .7) Prime comunioni, 393 .8) In fine si amministrarono provvidenzial-

mente i conforti religiosi a vari ammalati gravi.Esquel è un paesetto di 6oo immigati distante

ma chilometri da Rawson e 365 da S . Carlosde Bariloque . Quando vi giungemmo, si era allasettimana santa ed avemmo la consolazione

di vedere quasi tutte le famiglie cattoliche(giacchèmoltesonoprotestanti)accorreredevotamente alle sacre funzioni . In pochigiorni si accostarono ai SS . Sacramenti più di

130adulti, 56 ragazzi fecero la prima Comunionee si benedissero 20 unioni civili .Ah! . . . se fosse possibile rendere frequenti e

regolari queste escursioni! Oltre all'apatia ealla freddezza che naturalmente s'ingenera per

lecose di religione, si ovvierebbe ad altri graviinconvenienti che si rinnovano in quei luoghi

ove da molti anni non si reca il Missionario .Purtroppo questa mancanza d'assistenza spi-rituale, dovuta, ripeto, all'estrema penuria

di Missionari, rende possibili certe truffe, chenon si crederebbero, se non fossero vere e ripe-tute. Parlo dell'audacia, o meglio della sfron-tatezza di certi furfanti, arabi e turchi, quaimmigrati, i quali, muniti di falsi documentie vestiti da preti, vanno percorrendo questiregioni presentandosi a ogni casa, a fronte altea,come missionari autentici . Sembra impossibile,eppure è così . Di truffatori ce ne possono esseree se ne incontrano dappertutto, ma il bruttoservizio che costoro vengono a rendere allacausa delle Missioni Cattoliche è assai funesto .Simulano talvolta amministrazioni di Sacra-menti e dispensano benedizioni a due mani,ma lo scopo loro non è quello di predicare laDottrina cristiana, nè l'eresia, sibbene è unica-mente quello di far denari . Infatti i riti re-ligiosi (e meglio così) o li trascurano affattoo passano in seconda linea ; ma non mancanomai di mostrare dappertutto certi permessi,firmati da qualche autorità civile e perfino daqualche ecclesiastico, naturalmente ingannatidalla loro bugiarda apparenza, mediante iquali si spacciano espressamente incaricati dicollettare offerte d'ogni genere a prò degliasili aperti in Europa per gli orfani di guerra .È una truffa ributtante! E specialmente con ipoveri indigeni essi sono di un'audacia incre-dibile . Quando non possono soppraffarne l'in-genuità con le buone, passano alle minacceed alla violenza, e li spogliano di coltri, lana,pelli, vesti, piume, tabacco, e cavalli ; insommadi tutto! Essi poi, al primo incontro con unnegoziante, vendono la merce rubata così, aqualunque prezzo, pur di disfarsene con qual-che guadagno. Così è stato percorso il Terri-torio del Rio Negro, così i Territori del Neu-quen e di Santa Cruz!Ella, amatissimo Padre, andrà giustamente -pensando : - Ma perchè non provvedere atanto male? perchè non denunziare cotestagente?La Patagonia è grande, e prima che ai centripopolati giungano le notizie delle birbonatecompiate al campo, gli audaci hanno avutotempo di riparare nelle provincie, ove, scono-sciuti, scialacquano i denari iniquamente raccolti .Tuttavia alcuni furono colti a tempo, e nellecarceri di Rawson ve ne sono due, ed io stesso,quando giunsi ad Esquel, ne vidi un altro ar-restato, ancor vestito da prete .

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Anzi andai a visisarlo e gli domandai se erasacerdote. Mi rispose francamente di no . Glidomandai anche se avesse amministrato deisacramenti; mi ripose anche di no ; ma altridetenuti nello stesso carcere, provenienti dalcampo, lo contraddissero, protestando di averloveduto essi stessi ad amministrare battesimi .Egli allora dichiarò di averlo fatto, perchè gliindigeni ve l'avevano costretto!

P overi indii, a qual dura prova è posta la loroFede, così semplice e così recente! Deh! presto,anche per questo cessi la guerra che infuria inEuropa, e vengano nuovi Missionari ad aiutarciin queste estesissime terre . Urge aprire nuoveresidenze, infondere nuova vita nelle già esi-

stenti e moltiplicareregolarmente le visite alcampo, per eliminare il ripetersi di coteste sa-crileghe ribalderie e raccogliere maggiori frutti

di vita esemplarmente cristiana.Presentemente mi trovo ancora in Esquel

e vi rimarrò fino al mese di ottobre, in attesad'intraprendere una nuova missione in altra

ozia, che da più anni non vede neppur essa ilmissionario. Le famiglie cattoliche del villag

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io e dei dintorni della « Colonia 16 ottobre »,malgrado il freddo intenso delle Cordigliereche dominano tutta questa valle, e le pioggie

elenevi quasi continue che rendono impos-sibile o almeno assai difficile ogni cammino,non mancano di approfittarsi della presenza

del Missionario, chè c'è sempre gente che vienealla Messa e c'è anche chi fa la S . Comunionequotidiana . Ne sia ringraziato il Signore!

N'è mancano altre consolazioni. Un giornovenne a visitarmi un giovane ventenne, aitante

ben vestito, il quale mi disse : -- Io desiderofarmi cattolico, perciò Le domando il Battesimo.Imiei genitori son protestanti; da piccolo non

mi presentarono al ministro per farmi battezzare,mentre ora vorrebbero, ma non voglio io!

E perchè non vuole?Perchè, mi rispose, un Missionario che vi-

sitò queste località anni sono mi diede un librointitolatoIlCatechismo spiegato,raccomandan-domi di leggerlo . Io lessi, lo rilessi più volte, emi sono talmente convinto di quanto con sem-

plicità sublime vi è esposto, che sono ad ognicosto risoluto di praticarlo e farmi cattolico .

E i genitori son contenti?- S'opposero a tutta prima : ma approvando

poi la ragionevolezza de' miei motivi, fondatisulla dottrina di Gesù Cristo stesso, acconsenti-rono al mio desiderio . Anzi ottenni che tre altrimiei fratellini fossero da Lei, Padre, battezzati,

come La prego di fare entro la giornata di do-mani, Intanto, Padre, favorisca battezzare e cre-simare me, e Lei - soggiunse rivolto al padronedi casa - si compiaccia di farmi da padrino . -

Lo esaminai, e, trovatolo ben istruito, aderii

al suo desiderio . Il giorno seguente si presen-tarono i genitori cogli altri tre fratelli che, giàistruiti dal fratello maggiore, poterono ricevereil battesimo e la cresima, mentre egli durantela santa messa fece con gran fervore la sua pri-ma Comunione .La « Colonia 16 Ottobre » è piena d'immigratiprotestanti, che hanno due cappelle, una nelcentro della Colonia, e un'altra in dovesi raccolgono per la preghiera tutte le domeni-che.Gesù Signore, che è la vera luce venutaad illuminare gli uomini, e via e verità e vita,illumini tutte queste anime, redente anch'essecol suo prezioso Sangue, e le guidi al seno dellaChiesa Cattolica, dove, scevra d'errori e di man-chevolezze, troveranno tutta la verità e la vita .Amatissimo Padre, termino raccomandan

-

domi alle orazioni sue e di tutti gli altri ama .iSuperiori, perchè possa far del bene nel campoche mi è assegnato dalla Divina Provvidenza ; eperchè, dopo aver predicato agli altri, non abbiada perdere l'anima mia . Di Lei,

Obb.mo Figlio in Corde IèsuSac . LUIGI MARCHIORI,

Missionario Salesiano

Mons. Elvezio Gomez de Oliveira.

Mons. Elvezio de Oliveira, uno dei primi a-lunni del Collegio di Nictheroy, nominatoVescovo di Corumbà rinunziava umilmenteall'alto ufficio, fidente di poter rimanere tran

-

quillo nel caro Collegio, dove aveva compiutoi suoi primi studi e dov'era tornato da pochigiorni, dopo 29 anni, in qualità di prefetto oamministratore dell'istituto . E vennero accoltele sue preghiere per la rinunzia alla diocesi diCorumbà, ma in data 21 giugno u. s . . era elettoVescovo di Sao Luiz do Maranhao con il co

-

mando di non opporre ulteriori resistenze .E il 15 agosto u . s. per mano di S . E. Rev.ma

Mons. Angelo Scapardini, Nunzio Apostolicoal Brasile, Mons . de Oliveira ricevette la con

-

sacrazione episcopale .Il nuovo Vescovo Salesiano ha 43 anni ed è

il 24 ° nella sede di Maranhào. La sua pri

-

ma lettera pastorale è un documento pieno disemplicità, umiltà, bontà e zelo, quattro grandivirtù che gli concilieranno indubbiamente lastima e l'affetto dei diocesani .

Al carissimo Monsignore i più cordiali auguri!

Ad amministratore della sede vacante di Co

-

rumbà il Nunzio Mons. Scapardini ha elettoil rev. D . Ermenegildo Carrà, zelante Parrocodi S . Croce in detta città e direttore di quelCollegio Salesiano .

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IL CULTO DI MARIA AUSILIATRICE

NEL SANTUARIO

Il 24 di ogni mese,si ripetono mattino e sera, devote funzioniin onore di Maria Ausiliatrice. Al mattino, haluogo la messa della Comunione generale, se-guita dalla Benedizione col SS . Sacramento .Alla sera poi, memori del grande insegnamentodi Don losco, di unire sempre nelle nostrepreghiere l'invocazione a Gesù Sacramentatoe alla Beata Vergine, si compie in forma so-lenne, all'altare stesso di Maria Ausiliatricel'adorazione pubblica al SS . Sacramento . È ilbuon popolo di Valdocco, con tutte le associa-zioni della Parrocchia, che con vivissima fedeaccorre alla devota funzione, che si compiealle ore 19,45 .

Vogliano tutti i buoni Cooperatori e tutte lepie Cooperatrici unirsi in ispirito a questesacre funzioni mensili, le quali hanno, anche ora,due fini principali : pregare secondo le intenzionidel Santo Padre e per la felice conclusione dellaPace!

Ogni seraalla benedizione col SS. ,Sacramento si continuasempre a far pubbliche preghiere per il mede

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simo fine : Nella sua infinita clemenza, e per in

-

tercessione di Maria Ausiliatrice, le esaudiscail Signore, inaugurando un'era di prosperitàin tutta quanta la terra!

GRAZIE E FAVORI (*)

All'ombra del Santuario .Parrocchiano di Maria Ausiliatrice e socio

del Circolo Auxilium dell'Oratorio di D. Boscoin Valdocco, avendo . ricevuto una grazia straor-dinaria da Maria SS . Ausiliatrice, non debbotardar di più a renderla di pubblica ragione .

Era l'anno 1914 verso la fine, quando mi ca-gionai una grave storta al piede destro, della

*) A quanto è riferito in queste relazioni s'intende nondoversi altra fede, da quella in fuori che meritano atten-dibili testimonianze umane .

quale non feci alcun caso . Continuai a recarmitutti i giorni al lavoro, non ostante il dolore chesentìva farsi più grave, finchè, non potendodar più un passo, mi diedi per vinto . I miei,spaventati, mi fecero subito ricoverare all'O-spedale Mauriziano . Guai a me se avessi tar-dato un sol giorno! avrei perduto il piede . Trat

-

tavasi di una grave periostite aggravatissima.Subii perciò l'operazione, ma con poco miglio

-ramento. Era già troppo intaccato l'osso . Perdue anni circa rimasi immobile in casa, senzapoter usare il piede . Nel luglio del 1916, stanc odi vedermi in quello stato, feci una noven a aMaria Ausiliatrice, promettendole tutta lamia riconoscenza, che le avrei martìfestato colconservarmi buon cristiano e coll'accostarmi,per un anno intero, quotidianamente alla S .Comunione .

Finita la novena, potei fare qualche passoe la prima volta che uscii di casa mi recai alSantuario di :Maria Ausiliatrice per comin

-

ciare a soddisfare la mia promessa . Da quelgiorno il miglioramento fu sempre maggio re.

Poco alla volta smisi le scarpe di panno e ilbastone cui ero costretto ad appoggiarmi neiprimi mesi, e per un anno intero, sfidando anchei giorni più freddi e più brutti, ogni giornomi accostai alla S . Comunione ai piedi dell'al

-

tare di Maria Ausiliatrice .Grazie alla bontà di questa tenera Madre ,

ripresi subito anche il lavoro senza sentirnealcun danno ; ed ora, sono così perfettamenteguarito che non sento alcuna traccia del ter-ribile male sofferto .

Riconoscente alla nostra cara Madonna,la prego a mantenermi sempre buono, men treper mia parte Le rinnovo il proposito d'ac

-

costarmi alla Santa Comunione, come conti

-

nuai a fare, pieno di riconoscenza, dal luglio del1917 a tutt'oggi .

Torino-Valdocco, 24 ottobre 1918 .

NATALEMAGGIONI

BRA . - 26 - XI - 1918 . --- -Maria Ausiliatrice, viringrazio! Ho passato molti anni con l'animo stra

-

ziato nel vedere che il mio povero padre stava deltutto lontano da ogni pratica religiosa, e rendevacon la sua cattiva condotta infelice tutta la suafamiglia . Ho promesso a Maria Ausiliatrice di es

-

erle sempre divota e di regolarmi ognora da verasua figlia, se . avesse concesso a mio padre la grazia

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di rientrare in se stesso e ritornare a vivere da buoncristiano e cessare di far soffrire tutti i suoi cari .

Nel vedere che non poteva ottenere questo fa-vore, chiesi almeno che il mio genitore avesse lafortuna di ricever e i SS . Sacramenti in caso di ma-lattia e facesse la morte d'un buon cristiano . Questagrazia, o Maria Ausiliatrice, me l'avete concessa .Caduto ammalato in questi giorni, egli medesimochies e i conforti religiosi e morì perfettamente ras-segnato e chiedendo perdono alla sua consorte d'a-verla cotanto addolorata con i suoi indegni trat-tamenti. Mi aiutino i devoti di questa nostraCeleste Madre a ringraziarla di un favore cosìse-

gnalato!ANNETTA BONINO .

ZONA DI GUERRA. - 10 - X - 1918 . - Grazie, oMaria! Voi vi siete sempre mostrata con me madrebenigna e la pubblicazione della grande grazia ri-cevuta da Voi valga ad accrescere in qualche modola divozione e la fiducia nella Vostra potente inter-cession e .Mi trovavo nella vita militare in penose condi-

zioni fisiche e morali. Oltre alle sofferenze corporaliero nella totale impossibilità di avere qualche con-forto religioso e spirituale per l'anima mia . Ricorsivarie volte a Maria Ausiliatrice . La grazia che desi-deravo era grande, e quindi era necessaria maggiorfede ed insistenza nella preghiera . In ultimoo fecila novena prescritta dal Ven . D . Bosco colla pro-m essa di render nota la grazia se l'ottenevo . E

non si fece aspettare ed in modo sorpren- dente.

Occupo ora un posto più adatto alle mie condi-zioni di chierico e per di più, cosa che non mi aspet-tavo perchè grazia troppo straordinaria, ho la bellafortuna di assistere ogni giorno alla S . Messa e diricevere Gesù in Sacramento .

Riconoscente all'Ausiliatrice, adempio oggi lamia promessa e invito ad avere sempre grande con-fidenza nella Madonna del Ven . D. Bosco!

Un chierico soldato .

LU MONFERRATO. - 8 - xi - 1918 . - Aveva lamamm a gravemente ammalata di polmonite, e sitemeva assai per la debolezza del cuore . Com'ebbericevuti gli ultimi Sacramenti, avvisai telegrafica-mente della imminente catastrofe una mia zia,Figlia di Maria Ausiliatrice a Torino . La buona ziasi recò subito al Santuario, vi fece celebrare unamessa per l'inferma, e in breve la mia mamma erafuor i di pericolo . Ora è completamiente guarita, edio mando un'offerta di ringraziamento .

EMMA BISOGLIO .

MATHI TORINESE. - 24 - v -1918. -Nel dicembredell'anno scorso, una nostra convittrice, VirginiaAghetto, sordo muta, cadde ammalata. Dapprin-cipio parve cosa leggera, ma ben presto le si ma

-

nifestò una febbre altissima . Al mattino del 16,il medico dichiarò un caso di tifo, non troppo be-nigno. Verso sera, la figliuola, ben comprendendotutta la gravità del male, con segni eloquenti, fececapire che desiderava i SS. Sacramenti, perchè vo-leva ben prepararsi ad andare in Paradiso, che so-

spirava ardentemente . Il rev . Parroco, accorso allanostra urgente chiamata, amministrò alla pazienteil S. Viatico e l'Estrema Unzione . Noi, profonda-inente afflitte, cominciammo con molto fervore laNovena, che il Ven . D. Bosco soleva consigliare,a Gesù Sacramentato e a Maria Ausiliatrice, du-rante la quale il medico ci diede un filo di speranza,salvo altre complicazioni .

Raddoppiammo il fervore nella preghiera, ani-mate da confidenza nell'Ausiliatrice, ed avemmola consolazione di veder migliorare, gradatamente,la cara malata . La febbre l'abbandonò, del tutto,dopo una cinquantina di giorni circa ; ora è perfet-tamente guarita ed attende al suo lavoro in cartierasenza risentire nessuna indisposizione .

Riconoscente, adempio la promessa di far pub-blica la grazia .

La Direttrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice .

VIGEVANO. - 3 - XI - 1918 . - Il due maggio u . S .fui chiamata d'urgenza al letto di mia madre col-pita da improvviso e gravissimo malore .

Il medico curante aveva dichiarato indispensa-bile una pronta operazione chirurgica, lasciandoin pari tempo molto a temere sul buon esito dellamedesima. In sì doloroso ed accasciante timore,ricorsi fiduciosa alla potente intercessione di MariaSS. Ausiliatrice, mia dolcissima Madre, e unita-mente all'unica sorella ed all'amata inferma, co-minciai tosto una novena promettendo alla Ver-gine Santa di render pubblica la grazia se ci avesseguarita la mamma conducendo a felice esito l'ope-razione . Oh bontà grande di Maria! La diletta in-ferma subì felicemente l'operazione e in men diàventi giorni lasciò l'ospedale completamente gua-rita . Compresa della più viva gratitudine per tantabontà di Maria, si unisce ora con me e la cara so-rella, a renderle pubbliche grazie pregandola dicontinuarci la sua materna visibile protezione .

Suor G. P .Figlia di Maria Ausiliatrice .

TORINO - 7 - XI - 1918 . - Fui colpito negliscorsi giorni da una violenta influenza aggravatada complicazione, con febbre altissima e persistente .

La mia ottima madre, angosciata più che luci pertale mio stato che già durava da più giorni, si rivolsecon fede ardente alla Beata Vergine Ausiliatrice eal Ven . D. Bosco . Anzi del Ven . D . Bosco mi munìdi una preziosa reliquia .

Ed infatti, la calda sua preghiera venne esaudita ;si verificò in breve, un sensibile miglioramento, cheproseguì fino alla completa guarigione .

In fede, e con riconoscenza alla B . Maria Ausi-liatrice ed al Ven. D . Bosco .

MARIO TRAMONTANO .

ACQUAPENDENTE . - 9 - XI - 1918 . - Debbosoddisfare a un debito di gratitudine verso MariaSS. Ausiliatrice, comunicando la grazia che mi hafatto testè liberandomi dalla morte, contro unafuriosissima febbre spagnuola .

Cardiopatico e debolissimo di costituzione, nonavrei potuto resistere alla complicazione bronco-polmonare, se non ci fosse stata una forza superiore .

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E questa forza me l'ha data la cara Madonna di DonBosco, alla quale fervorosamente mi raccomanda-rono gli amici e a cui in promisi di diffondere ladivozione e occuparmi dell'educazione della gio-ventù. Mi rincresce di non poter mandare una di-chiarazione medica scritta, essendo stato curato daun capitano medico qui venuto nel furore dell'epi-d emia, e di cui non ho l'indirizzo. Questo capitanomedico per ò, meravigliatissimo, quando mi videfuori pericolo, mi disse queste testuali parole: « Lei,appena alzato, vada a ringraziare Iddio, che l'hascampata! » Gloria dunque a Maria, Madre pieto-sissima, Aiuto dei Cristiani!

GIUSEPPE BENIGNI .

Ottennero pure grazie da Maria SS . Ausiliatrice ealcuni pieni di riconoscenza inviarono offerte per la

celebrazione di Sante Messe di ringraziamento, per ilnuovo Santuario dei Becchi, per le Missioni Salesiane

e per altre opere di D. Bosco, i seguenti:

A) - A. B . di Cagliari; Adamo G,; Albate C . F .Alexandre M.; Andruccioli F., Anello R . ; Anfossi

Angeloni C . ; Anselm t M . ; Antico allievo diBosco di ; Antoniazzo R . ; Antonietti M. ;

Aresi A .; Arnesio C. ; Arrigoni M . ; Asteggiano 'i' .B) - B . F. antica allieva di Torino; B . M. di

Breme Lomellina; Bajo M.; Balocco C. Baracco M.;Baratta A.; Barberi A.; Barbero A.; di Guarenti;Barbero A. di Monticello d'Alba; Barra C.; Bassi l;Bassignano G.; Beccherie E.; Bellotti M.; Bernard:M . ; Bertignone R. ; Bertoldi mons . G . ; Bertarelli A . ,

Bessa E.; Bisettini D.: Boido C.; Bolla L.; BolognaBonacorsi P .; Bordone M .; Bosio T. ; Botta P . ;

Bovio G.; Bozzetto O.; Braga M.; Brosco G.; Bru-netti G.; Brusa D.; Bruseghini S.; Bucccelli V.;Bufanti M.; Buscemi G.; Busnelli E.;C) - C. C . di Alessandria ; C . R. di Conzano Mon-

ferrato; Cabras F.; Cadoni M.; Cagnoli G.; Calle-gari G.; Calvo M.; Canale E. in Merlino; CandassoCamola R .; Cappalungo A .; Carena E . ; CarraroCasella A . ; Casteliazzo V. ; Cattasi S . ; Cavallo L . ;

Ceccopieri Maruffi conte B . ; Chiola G .; Cocco P;Cominetti M . ; Cooperatrice Salesiana di Lugano,li quale, trovandosi in un momento disperato,tavocò Maria Ausiliatrìce e fu subito esaudita ;

Cooperatrice Salesiana di Roppolo; Corno C.; CostiA . . Crisafulli Cristiano G . ; Crivello A . R . ; Cuminatti; Cusani L,D) - D. O. di Alessandria ; D'Archino M . ; Dal

Conte P .; Damoli S .; Danese I . ; Della Valle T . ;Del Sante O . ; Del Savio M . ; De Marchi G . ; De Maria

De Paolis E . ; De Pasquale A . ; De Pascalis G . ;Dessi A .; Diego G .; Dondegnaz A . ; Dondegnaz R .

E) - Espa G. A .F) - F. B. di Lanzo Torinese ; Fabris I,. ; Fa-

brizi E.; Facchinetto S.; Faggi A.; Famiglie Alliod,Filìppi, Desirello, Gerini, Vigitello, Zara, Farina A .;

Fades d. S.; Favre P.; Feniin F.; Ferrandi T.;Ferrari d C.;Ferrari E.; Ferrero A. in Donadi;Ferrero Angiolina R.; Fittipaidi R.; Folaniui A.;Foliis G.; Fontanini d. D. Prevosto; Foresti Fa-miglía; Porr..asa d. G. M.; Franzini G.; Fratelli

G) - G. B. di Tortona; G. C . di Torino ; GabioìaL . ; Gallesi C . ; Gallesio S . ; Gambino B .; Gambino ol .Gandelli D . ; Gandolfo G .; Garambua V . ; Garnerc, AGavinelli A . ; Gerendi T .; Gervasoni A .; Ghitti A._in Vazolini ; Ghezzi R . ; Ghione E .; Giani L. in .Callegaris; Giannone G . ; Gisanetto M . ; in CenreyGisanini M . ; Giuliani G . ; Gizzardi E . ; Gonella. M ;.Gonzatto G . ; Gonzino F . ; Gonzino M . ; Grasso I, .;Grasso T .; Guaglianone V . ; Guerrini G . B . :

I) -- Inclinati G . ; Ivaldi C .L)

L. de Seze; Lanzoni M .M) - M. R. di Modica ; Machet V . ; Mai A . ; r,

T. Ved . Fiorio; Mandelli S .; Marchiolo M. in S -Margara M . ; Maria T .; Marquim dott. d. A . ;tini I,. ; Martorana A . ; Mattadelli E . ; MassobrioMenozzi M. ; Meren M . ; Merlet E .; Mocci V. ; Milari M . ; Morali E .; Morandini B .; Morcia M . ; Dnello R. in Colussi ; Mortarotti d . G. arcip . ; MoscaT . ; Moschera R . : Moschetti C .; Motta T.; MulV . ; Murgia L .; Musmeci d . G . ; Musso T .N) -Negri R. ; Neira A . ; Nicolis E . ; Nicol si A .O) -- Oglietti D . ; Ossella A . ; Otta.viani A. ;,r) -- Paderi A . ; Pagnoni T . ; Pallavicino d . M . : . ;

Paratone M . ; Parisi can . C. ; Parolinid . P . ; Pasquale :A .; Patella A . ; Pelizzari A . ; Pennazio M . ; Penninid. Piergiorgio; Pession can . Teol. P . ; Pession.Pettimio G . ; Pibiri G . ; Piccinali M . ; Piccinetti M . ;Pigino M .; Pie persone di Ahnermo, Fenegrò, Gen-zano, Parma, Rapallo, Roma, Santuhussurgiu, Sas-sari, Piomba 1d . ; Piseddu G . ; PolentaruttiPigino M .; Pie persone di Almenno, Fenegro, Gerzano, Parma, Rapallo, Roma, Santulussurgin, ms-sari, Piomba M .; Piseddu G .; Polentarutti P .,Pollino C . ; Pompignoli d . ; Porro L . ; Porta A . ; Pìo.dosso C . ; Pr anone A . ; Pronzato S . ; Puntirati A . :Q) - Quagliotti L . ; Quirico M . ; Quistini E .R) -- R. G. di Castagnole Piemonte; R. S di

Conte Raccalmuto ; Raineri M . ; RaspaglioReda F. in Sormano; Redenta R .; Riganti 1Reforgiato C . ; Resta C. ; Riboni Am; Ripamonti M . :Rivaro A .; Rizzo T. in Salerno ; Bobino M .; Ro-busti d. A . ; Rocca can. d . G .; Rodi M . ; Rodolfi 5.,Rosa d. C . ; Rosirìi'A . tenente; Rossi L. in Gari

-

baldi; Rossi V. ; Roux M. Eredi .S) - Sagliotti B . ; Salvini S . ; Sanipero B . ; Sai-r,

T . ; Santagata F . ; Scacco d. G . ; Scalia V . iu ArScariata G . ; Scolarini ed insegnante di *; SCoP .; Sibona d.. 1,, arcipr . ; Sini aglisc I ; . ; Sorelle G,Glizioli, Gilli e Orsini ; Thiebat Spada A . ; Spiganti A .,Steri E . ; Suor M. Bona; Suor A. Lurcizianti ; Supe-riora delle Orsoline di Sanremo .

T) - T. A. di Torino ; Tassara A . ; Testaferrata.C . ; Tizzani G . ; Torassó G . ; Torricelli Filippo; Tor-tarolo M. in Carezzo ; Toschi P . in Rossi DeodatiTroja F. v . Dogliani; Trombotto M.; Turra P .V) - U. P . di... Uccella M .; Uda R .V) - V. A . di Torino; V . E . M. di Tortona ; Vaca

R .; Vaglio tenente ; Vanetti M .; Vannini Z . ; VasiL; Vassia G . ; Vigliani C . ; Villata L . ; Viola V . ;Visivi P .; Volta M .Z) - Z . E. ; Zedda D . ; Zuccalà d. P . ; Zunini M.

in Vittorie .

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Nel parlare del Ven . D. Bosco, torniamo sempre a pro-testare apertamente che non vogliamo contravvenire innessun modo alle disposizioni pontificie in proposito, nonvolendo dare ad alcun fatto un'autorità superiore a quellache merita una semplice testimonianza umana, nè pre-venire il giudizio della Chiesa, della quale - sull'esempiodi D . Bosco - ci gloriamo di essere ubbidientissimi figli .

Un'operazione scongiurata .

Ammalata da due anni di peritonite e nontrovando via di guarigione, mi presentai adegregio professore di Alessandria . Questi midisse : « Bisogna fare l'operazione, ma lei è troppodebole, quindi le prescriverò una cura per rin-forzarsi un po' ». Ubbidii e mi parve d'avere unpo' di miglioramento ; senonchè ricaduta comeprima e con febbre alta, appena potei, tornaiad Alessandria decisa di farmi operare . Ilprofessore nei ripetè che era ancor debole e cheaspettassi ancora; ma a chi m'accom pagnavasoggiunse: « Non c'è più speranza, è affetta ditisi intestinale! » . Tornai a casa e mi chiusi nelmio dolore . Ma ecco che venne a trovarmi unamia zia, figlia di Maria Ausiliatrice, la qualem'incoraggiò a ricorrere al Ven. Don Bosco,promettendogli, in offerta, la spesa che avreiincontrata per l'operazione. Intrapresi con fedela novena da lui raccomandata e in breve co-minciai a guarire finche, piena di riconoscenza,mi recai a ringraziare il Venerabile a Torinoa portare il mio obolo al suo Successore .In fede.Lu Monf., 24 settembre 1918 .

MARIA B . CASALONE .

Guarita da otite e risipola .

Mia madre Rosa Lanza di S . Stefano di Larvegoin Campomorone, affetta da una terribile otite al-l'orecchio sinistro, dopo aver sofferto per tre lunghimesi si decise a farsi trasportare all'ospedale diGenova onde essere operata, come unico rimediocosa però non tanto facile, causa l'indebolimen todelle forze per il lungo soffrire, l'età avanzata di67 anni e la difficoltà di trasporto, per la lontananzadella città . Si mise perciò tutta e sola la confidenzain Maria Ausiiatrice e nel suo Ven . servo D. Bosco,e l'operazione riuscì felicemente, senonchè nel tra-sporto della povera paziente dall'ospedale alla casanon essendo la ferita ancora rimarginata, fu coltada una risipola facciale che la condusse sull'orlodella tomba . Si raddoppiò la nostra fiducia nellapotente Ausiliatrice e nel Ven. suo Servo, dallapaziente lungamente invocati nelle lunghe soffe

-

renze. Ora, guarita perfettamente contro ogni u

-

mana speranza, offre in pegno di gratitudine lasua catenella d'oro e invita quanti soffrono a ricor

-

rere alla Potente Ausiliatrice e al Venerabile DonBosco .

Larvego S.S. Stefano in Campomorone,2 4 settembre 1918.

LANZA CATERINA.

di consultare qualche avvocato che fu di parerenoi sfavorevole .

Allora scegliemmo con fiducia per nostro difen-sore il Ven . D . Bosco, con promessa, a grazia otte-

nuta, di far pubblicare questa sul Bollettino Sale-siano e d'inviare un'offerta a Torino per le sue opere .

Avendo ottenuto ciò che il nostro cuore deside-rava, intendiamo con premura sciogliere il nostrovoto, pregando che sia pubblicata la presente edinviando nel contempo un'offerta .

Cesarò, il 1° ottobre 1918 .Fratelli T...

RICONOSCENZA AL VEN. DON BOSCO

« Questo è un miracolo!... »

La mia nipotina Nellina di 14 mesi nel luglio 1917fu colpita da grave malattia e nel decessomedesima il male originario si complicò peraltre malattie gravissime sopraggiunte, una dellequali per là sua violenza fece temere della vitaAbbiamo fatto ricorso alla buona Mamma MariaAusiliatrice chiedendole, per intercessione del Vene-rabile D. Bosco, la guarigione . La enterocolite, chesi manifestò con violenza straordinaria, dopo tregiorni diminuì d'intensità, tanto che il Professorecurante ebbe ad esclamare : - Questo è un mira-colo!Siano rese grazie a Maria SS . Ausiliatrice e

suo Servo, nostro potente avvocato .24 settembre 1918 .

ToRQUATo MAZzoLI .

« Scegliemmo Don Bosco a nostro avvocato » .

Per un affare temporale di non lieve importanzanoi qui sottosegnati ci trovammo un giorno in graveangustia e strettezza di cuore . Non tralasciammo

Non una, ma più grazie .

Da più di due anni pregavo e facevo pregareDon Bosco perchè dalla sua Madonna Ausilia-trice mi ottenesse una, anzi più grazie. Erasconfortata, ma, nonostante ciò, vivissima erala mia fede e fiducia in Lui . Nel settembre ul-timo scorso ottenni quanto desideravo ed altregrazie ancora che mi stavano a cuore . Con ri-conoscenza e venerazione rendo pubbliche gra-zie al Venerabile D . Bosco e alla SS . vergineAusiliatrice .

27 ottobre 1918 .

Cont. O . DI S . MARZANO VALFRE' DI BONZO

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Il 21 maggio pp. fui colto da paresi alla gambasinistra, non grave affatto, ma tale che mi obbligòa stare a letto ben 19 giorni . La pena maggioreera quella di non poter celebrare la S. Messa .Pieno di fede ricorsi al nostro Santo di Padova,e al Ven. Don Bosco, e Li pregai a voler farmila grazia, di celebrare il giorno 13 giugno corr .,festa serra al nostro S. Antonio . Il 9 giugno in-cominciai a levarmi dal letto, e dopo soli quattrogiorni, cioè il giorno 13, potei celebrare la S .messa, senza grande fatica.

Questo fatto io lo attribuisco all'efficacia dellaintercessione del Santo di Padova e del Venera

-

bile Bosco, perché, stremato di forze, dopo 19giorni di letto, e data la cura debilitante, sarebbestato impossibile che io avesse potuto celebraredopo soli quattro giorni di convalescenza . Rin-grazio Dio, la Vergine Ausiliatrice, il caro Ven .Bos co, e il mio S . Antonio, della grazia ottenuta .

(Padova) Reschigliano, 2o giugno 1918 .MoRARI Parroco .

Mio nipotino venne colpito da appendicite ;il medico curante sperava di poterlo guarire senzaope razione, ma il male andava purtroppo sempre

aumentando.Venne a saperlo la Direttrice dell'Asilo delle F i-

glie di Maria . Ausiliatrice, la quale portò al bimboun pannolino del Ven. D. Bosco. Appena ap-plicata la reliquia, il bimbo si sentì subito gua-rito. Ne siamo grazie a Don Bosco ! In ricono-scenza mando L. 5 per la causa di beatificazione .

Riva di Chieri, 24-VIII-1918.

TORTA CATERINA .

Mio figlio, padre di famiglia e titolare di negozioda cui trae i mezzi per vivere, trovandosi per im-

periosi doveri assente di casa, fu colpito da maleche venne tosto giudicato di qualche gravità .Messos i sotto la cura assidua di valenti medici, edusati tutti i mezzi che la scienza poteva suggerire,non ne ottenne alcun buon risultato ; anzi il maleandò aggravandosi al punto che i medici curanti loconsigli arono di portarsi ad una clinica per sotto-porsi ad una operazione chirurgica, da cui solo

avrebbe potuto sperare la guarigione.Venuto di ciò a conoscenza, io pensai di rivol-

germi a Dio interponendo l'intercessione di MariaAusiliatrice e del Ven. Don Bosco: feci una novena

e promisi di mandare una offerta corrispondentealle mie forze per le Opere Salesiane, e di far pub-blicare in questo Bollettino la grazia, qualora mifosse stata concessa .Il figlio si portò alla clinica di Padova per ot-tem perare al consigho dei medici : ma caso volleche il Professore specialista che lo avrebbe operatoe tenuto per qualche tempo sotto cura diretta,dovendosi assentare per qualche tempo dalla città,lo consigliò ad attendere il suo ritorno che sarebbeavvenuto dopo un mese, prescrivendogli nel frat-tempo una cura che servisse ad impedire un maggiorsviluppo nel male . Il figlio, in attesa, venne a casa :e si giorno in giorno andò migliorando in guìsa chealla fine del mese sentendosi bene non giudicò più

necessaria l'operazione . È passato ormai parecchiotempo: egli continua a star bene, ed attende rego-larmente al suo negozio . Io attribuisco la guari-gione ad una grazia del Cielo, concessami perl'intercessione di Maria Ausiliatrice e del Ven .Don Bosco. È perciò, quale attestato della miariconoscenza, amando l'offerta promessa, unita allapresente relazione con preghiera che venga inse-rita nel Bollettino Salesiano .

Azzano (Udine) 13 luglio 1917 .

P. D . B .

Col cuore pieno di viva, imperitura riconoscenzaal Ven. Don Bosco, alla cui unica intercessionedevo una grazia grande temporale da me recente-

menteottenuta, adempio alle fattepromessedi pubblicare la grazia sul suo Bollettino, dimandare l'offerta di lire 1oo per le sue opere eduna novena in ringraziamento all'altare gregoriano .Da tempo la mia famiglia si dibatteva in grandeangustie finanziarie, scongiurai il Ven . Don Boscoad intercedere per noi presso i suoi SS .mi Cuoridi Gesù e di Maria Ausiliatrice. Non mi stancai dipregarlo ogni giorno, non invocando altre p rote-zioni, ed oh! portento, quando meno ne vedevala possibilità, l'indiscutibile immenso potere ch eil Ven. Don Bosco ha in cielo valse a noi l'invocatosollievo ottenendoci dal Cuore misericordioso diGesù e dalla bontà di Maria Ausiliatrice la grandegrazia .

Possa detto esempio recar sollievo e fiduciaai divoti del Ven . Don Bosco, sicuro avvocato ditutti i bisognosi presso i cuori S .S. di Gesù e Maria .

Milano, 1o marzo 1918,

VIRGINIA OSELLA .

Trovandomi afflitta da seria malattia che mifaceva soffrire e temere una grave complicazione,ricorsi con piena fiducia al Venerabile Don Boscopromettendogli di rendere pubblica la grazia dellamia guarigione sul Bollettino Salesiano inviandoglil'offerta di Lire 15 .

Fui esaudita e con viva riconoscenza adempioalla promessa fatta .

Torino, luglio 1918 .

FORTUNATA BIANCHI.

Pieni di gratitudine verso il nostro VenerabilePadre Don Bosco, promettemmo di rendere pub-bliche grazie alla sua valida intercessione - pressola Vergine Ausiliatrice, per averci impetrato,nel corso dell'anno, segnalatissimi favori che uma

-

namente era impossibile ottenere .Adempiamo con gioia il nostro dovere, inviando

l'offerta di L. 50o ed additando a tutti l'efficaciadelle preghiere del Servo di Dio, così premurosodei bisogni di chi a Lui si rivolge .

Voglia il Ven . D . Bosco guardar sempre conocchio di protezione quest'opera sua!

Messina , 24 maggio 1918.Per l'Istituto Salesiano

Sac . VINCENZO ALLEGRA .

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Il Presidente di Colombiae l'Opera di Don Bosco .Il 24 agosto u . s . - scrive il giornale di Bo-

gotà El nuevo tiempo nel num. del 1 ° settembre- S. E. il signor Presidente ebbe la bontà diricevere il M . R. Don Antonio Aime, Ispettoredei Salesiani di Colombia e Venezuela, accom-pagnato dal Rev. Don Giacinto Bassignana,Direttore del Collegio e Scuola di Arti e Mestieridi Bogotà, da Don Emilio Rico, Don FrancescoAmaya e da una Commissione del Collegio .

Il Superiore delle Opere Salesiane felicitòs . E. per l'esaltazione sua al soglio presidenzialeporgendogli i rallegramenti cordiali di tutti iSalesiani, delle Figlie di Maria Ausiliatrice e deiCooperatori che numerosissimi sono in quellagenerosa e cattolica Repubblica .

Accennando agli antichi vincoli con cui ilnuovo Presidente è unito alle Opere Salesiane,essendone da molti anni amico e protettore,rilevò com'Egli fosse uno dei più zelanti Coo-peratori Colombiani : «Onde, proseguì, non c'è

stupirsi se fra le idee religiose e sociali, es-presse come programma da V . E. nell'occa-sione del giuramento, e quelle dei Salesiani edei continuatori degli ideali e delle opere di

don Bosco vi sia completa omogeneità . »Il programma del nuovo Presidente è favorire

a) le scuole di arti e mestieri ; b) le scuole edindustrie agricole; c) la beneficenza e in parti-colare il miglioramento dei Lazzaretti dei Leb-brosi ; - e a tutte queste opere lavorano conentusiasmo i Salesiani .Il Signor Presidente rispose con un breve

discorso ispirato ai più elevati concetti e ad unagrande divozione al Venerabile Don Bosco,facendo uno splendido parallelo fra l'Operasua nella Chiesa, e quella di S . Francesco d'As-sisi nel secolo XIII : «Opera eminentementeispirata a geniale italianità ed universale nellostesso tempo, che mediante la benefica povertàevangelica e gli ideali di vita cristiana salva lasocietà su retta via » .E proseguì dichiarando: « La Repubblica di

Colombia partecipa grandemente dell'azionesociale di Don Bosco, perchè fin da quandoquest'Uomo straordinario viveva in terra egliaccondiscese alla venuta dei Salesiani a questaRepubblica, ove l'albero della sua Pia Societàproduce frutti di vita coll'evangelizzazione

NOTE E CORRISPONDENZE

del nostro popolo per mezzo dell'isegnamentoprofessionale e letterario, per mezzo della dif-fusione della pietà, per mezzo degli istitutiindustriali in favore degli operai e dei bisognosi,e specialmente per mezzo d'uno sforzo perenne,frutto di misericordia, nell'assistenza di malatila cui cultura presuppone, in chi l'assume, unacompleta dedizione di se stesso, un'abnegazionee consacrazione totale al bene del prossimo, peramor di Dio e della sua santa legge . »

Ed accennando alla constatazione fatta dipresenza nelle sue visite alle varie istituzioniSalesiane, concludeva :

« Ricevete i miei ringraziamenti che vi fo innome del popolo che istruite, dei malati cheassistete, dei fanciulli che educate, dello Statoil cui benessere promovete, e del Governo lacui gratitudine vi esprimo con gran sincerità ,insieme col desiderio di cooperare in vostrefavore e in favore delle vostre benefiche isti

-

tuzioni ».Con cuore commosso noi porgiamo i più

umili ringraziamenti all'Eccellentissimo SignorSuarez e facciamo voti che il suo periodo diGoverno apporti benedizione e prosperità alleColombia, dove tanto favore hanno i Figli diDon Bosco e dov'essi, così incoraggiati, sarannoben lieti di esplicare ognor meglio la loro at-tività al benessere di quella generosa e cri-stiana Repubblica .

NOTIZIE VARIE

In Italia .TRENTO . - DURANTE LA GUERRA l'IStituto

Salesiano « Maria Ausiliatrice » e l'Orfanotrofiomaschile, diretto pure dai nostri, vennero requi-siti, ma i Salesiani, quasi tutti triestini, poteronocontinuare a svolgere l'opera loro di carità e be-neficenza. L'Orfanotrofio venne trasferito in unacasa presa temporaneamente ad affitto, e i nostricontinuarono ad aver cura degli orfanelli . L'Isti-tuto « Maria Ausiliatrice » fu convertito in ospe-dale militare, ed essi si prestarono all'assistenzareligiosa nel medesimo . E benchè costretti, pernecessità di cose, a dimorare in cinque abitazionidiverse, tuttavia proseguirono solidariamente nellaloro missione, occupandosi sopra tutto in van-taggio della gioventù .

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TRIESTE . - I BISOGNI DELL'ORATORIO E LABONTÀ DEL GOVERNATORE . - Il Salesiano DonRubino, già direttore dell'Oratorio Salesiano diVia dell'Istria in Trieste, essendosi recato a visi-tate l'antico campo delle sue fatiche, racconta :- Mi recai a visitare l'Oratorio Salesiano, al quale

mi legano dieci anni di lavoro a vantaggio dellagioventù triestina e l'affetto dei confratelli e deigiovani che da tre anni e mezzo non avevo più ve-duto. Le condizioni in cui trovai quell'Oratorio,una volta tanto fiorente, sono veramente tristi edegne della carità dei buoni, La guerra, come unaraffica di bora potente, vi ha spazzato via crudel-mente tutto ciò che vi era di buono e di bello, la-sciando una squallida miseria .

Dei quattrocento giovanotti che erano la vitadell'Oratorio, non uno sfuggì alle annuali e anchesemestrali leve militari .

E i ragazzi piccoli?... gli scolari dai sette aiquattordici anni?... Ah! il loro stato è ancor piùdesolante! Negli ultimi due anni specialmente, cioènel 1917-18, la miseria opprimente li ha sbandatinelle campagne, o alla stazione a portar pacchi perpasseggeri, o nelle piazze principali della città a

fare sotto gli stimoli della fame i più umili e gra-vosi servizi per un pezzo di pane. Molti dovetteroabbandonare completamente la scuola e inscriversinei cantieri a lavorare, perchè il sussidio governa-tivo era affatto insufficiente al mantenimento dellafamiglia. La Commissione d'approvigionamentoaveva tentato di lenire la fame di queste poverecreature coll'istituire la refezione scolastica : agliscolari più poveri si dava a mezzogiorno un piatto

minestra con un pezzo di pane nero : ma poi ilpane scomparve e rimase solo la minestra : più tardila minestra fu sostituita da un pezzo di polenta conun cucchiaio di marmellata ; da ultimo sparve anchela polenta . Tutto ciò sembrerebbe un'esagerazionese le facce pallide e smunte di questi poveri bimbi,se i loro occhi languidi e infossati, se la loro stessapersoncina svogliata e priva, d'ogni slancio infan-

tile non narrasse le sofferenze patite.Ma ciò che ha contribuito a demoralizzare la

gioventù di Trieste fu pure la mancanza assolutadi vestiti e calzature. I prezzi dei generi alimentari,addirittura inaccessibili ai figli dei popolo, han sof-focato ogni idea di procurarsi dei vestiti o cal-zature. Molti ragazzi del nostro Oratorio portanoancora indosso i brandelli rattoppati . . . dell'ultimoAlbero di Natale del 1914 . Nel 1915 si poterono a-vere alcune maglie, berretti, zoccoli, che furonodistribuiti ai più meritevoli .Nel 1916 e 1917 l'Albero di Natale si ridusse ad

una semplice merenda, costituita da un piatto ab-bondante di pasta asciutta e da un pezzo di pane .Quale differenza da questi due ultimi anni a quelliantecedenti, nei quali si distribuivano dai 5ooai 600 vestiti interi ! E allora si vedevano i ra

-

gazzi arrivare all'Oratorio vestiti modestamente sì,ma puliti e ben riparati dal freddo e dalla bora . Ora .invece i loro vestiti non hanno stagione ; sia caldo,sia freddo, sia vento, pioggia, bora, non hannoche un paio di calzoni laceri, una giubba cheera del papà, e un berretto militare in testa, a-vanzo o rifiuto di qualche soldato . Non calze, non

scarpe, non maglie, non camicie o altra biancheria :queste cose per loro sono sogni dei Natali ormai pas-sati .

Il sig. Governatore, tenente generale Carlo Petitti,visitò l'Oratorio Salesiano e, commosso dalla mi-seria di queste infelici creature, ha elargito la gene-rosa somma di 5 .000 corone per sopperire alle primeloro necessità . Ed io, incoraggiato dall'atto magna

-

nimo del Governatore di Trieste e conoscendo lasimpatia e la generosità degli italiani verso l'OperaSalesiana che in questa guerra ha lenito tante soffe-renze e ha soccorso tanti poveri orfani, faccio ap

-

pello alla carità dei buoni, perchè in qualche modoci vengano in aiuto per lenire le miserie di tantopoveri orfani triestini . Vestiti usati, biancheriausata, rimasugli di negozio, tutto può servire, atutto farebbero buon viso queste povere creatureche da tanto tempo nulla vedono, L'Albero del Na-tale del 1918 s'avvicina, apportatore della pace so-spirata ; come sarebbe bello e caro festeggiarlo conquella carità pietosa che il divino Pargoletto di Be-tlemme ha sintetizzato in quelle magnifiche parole :- « Date il superfluo ai poveri! »NB. - Indumenti e offerte possono inviarsi al Sac .

M ichelangelo Rubino, presso il Vescovo Castrense,Collegio di Spagna, BOLOGNA. - Di là saranno in-

viati a destinazione con la maggiore sollecitudine .

GORIZIA . - Il CoLLEGIo SALESIANO (il fio-rentissimo Convitto S. Luigi) è tuttora ospedalemilitare, ed uno dei nostri confratelli, italiano, vipresta con amore l'opera sua . Ci auguriamo di ve-derlo presto tornare alla vita lieta e rigogliosadi prima, quando era popolato da duecento gio-vanetti .

All'Estero .

COLD SPRING (New York) . - UN NUOVO ISTI-TUTO SALESIANO . - Giovedì 5 settembre u . s . siapriva una nuova casa salesiana negli Stati Unitiper là formazione di nuovi salesiani, nella localitàdi Cold Spring, a poche miglia dalla città di New-York. Il fatto è tanto più rilevante, in quanto cheè la seconda nuova fondazione salesiana compiutanel 1918 negli Stati Uniti . L'istituto, offerto alla PiaSocietà Salesiana dalla generosità del compiantoCard. Farley, sorge sulle rive incantevoli del fiumeH udson, in piena campagna, circondata da altialberi . Esso è dedicato al Sacro Cuore di Gesù, dicui porta il nome .

ARACAJU' (Brasile) . - UN NUOVO TEMPIOIN ONORE DI MARIA AUSILIATRICE . - Spigoliamoda una lettera del carissimo nostro MissionarioDon Annibale Lazzari .

Questa capitale conta circa 5o mila anime edha una sola chiesa, la cattedrale, ed una sola cap-pella pubblica! Nella nostra cappella il popolo assistealle sacre funzioni dalle strade, perchè essa è insuf-ficiente ai nostri stessi alunni, molti dei quali du-rante le funzioni devono stare all'aperto . E dire cheoltre il Collegio e l'Oratorio festivo nostro, partecipaalle stesse funzioni un altro Oratorio festivo femmi-nile, diretto da una pia Signora e pieno di molto

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buono spirito, che si fermò qui dopo varie peregri-nazioni e tappe . Anche in questo Oratorio aleggialo spirito del nostro Ven . Padre. Per farsi un'ideadella frequenza dei Sacramenti nella nostra cap-pella, basti pensare che nel 1917, nonostante lastrettezza e l'eccentricità del locale, vi si distri-buirono più di tredici mila Comunioni ad esterni .È in vista di ciò che fu iniziata col consensodell'Ispettore la costruzione di un tempio in onoredi Maria SS . Ausiliatrice, pel quale anche S . E .Mons. Josè Thomaz Gomes, Vescovo Diocesano,lanciò un commovente appello al suo popolo dicendoche la costruzione è di assoluta necessità per lastessa Diocesi ed avendo parole di gran benevo-lenza per l'opera nostra .

BUENOS AIRES - UNA CARA RIVISTA GIOVA-NILE - Simpatica iniziativa del Collegio Pio IX

di Buenos Aires fu la fondazione del periodicodiernsuale giovanile educativo « Albores », in cui pal-pita tutta la vita del Collegio e la stessa vita fa pal-pitare in ogni famiglia ed in un grazioso arazzo difiori policromi e profumati di notizie porta ai lon-tani l'atmosfera satura di allegria e di pietà chein esso si respira, unendo così i cuori separati dallascuola e dalla famiglia e facendoli vivere della stessavita e partecipare delle stesse pene e delle stessegioie .

Con che ansia i genitori sfoglieranno le pagine di« Albores » leggendovi notizie così care al loro cuore,cercando il nome dei loro figli nel « Quadro d'Onore »o nelle «Menzioni», e indovinandone le gioie, lafelicità e i trionfi fra quelle righe!

Vi si trovano graziose poesie fatte dai più pro-vetti tra gli alunni, i componimenti migliori svoltiin classe, cronache degli avvenimenti della vita in-tima del collegio e perfino dei diarii particolari diqualche alunno, come pure componimenti di mag-gior effetto letti nelle accademie .Nè manca la parte amena ; qualche aneddoto e

caricatura di avventure comiche, tanto care allafantasia giovanile. Seguono pure facili enigmi attia tenere attiva la ginnastica mentale .Le pagine sono intercalate da artistiche illustra-zioni che dànno al periodico un carattere di ele-ganza e signorilità che invoglia di sfogliarlo e leg-gerlo. Noi ci congratuliamo coi nostri Confratellidel Collegio Pio IX per aver trovato un mezzo cosìsimpatico di rendere più efficace il loro lavoroeducativo e estenderne il frutto .NECROLOGIO

Prof. Giuseppe Toniolo .Si è spento serenamente, a 73 anni, a Pisa, nel

pomeriggio della festa del Santo Rosario, 7 ottobrea. s . . Principe e Maestro dei sociologi cristiani,professore di Economia Politica per 5o anni -prima all'Università di Padova, poi a quella di Pisa- scienziato d'indiscusso valore, il prof . Tonioloera anche fervente Cooperatore Salesiano, e la suaammirazione per Don Bosco e per l'Opera Sale-

siana manifestava in ogni tempo vivissima.

Di rara umiltà e santità di vita, la sua memoriapasserà in benedizione alle generazioni più lontane .La gioventù nostra specialmente s'ispirerà ai suoiinsegnamenti e ai suoi esempi .

Sette giorni dopo la sua morte, narra il Card .Maffi: « sul marmo che chiude la cara tomba, unacandela stava accesa, circondata di fiori; e perchèil vento non l'avesse spenta quella debole fiam -mella, una mano industre e pietosa intorno le avevaeretto a difesa alcuni mattoni . Domandarono alcustode del Camposanto da chi quel tributo : furisposto : - Da un giovane! -- Non aveva dettonome; non aveva cercato d'altro ; solo, nel silenzio,quel caro giovane s'era recato a quel marmo a spar-gerlo di fiori, ad illuminarlo ancora . La bella testi-monianza all'illustre che vi giace ; ma insieme il belprogramma ai giovani, che un giovane fa risplen-dere dalla cattedra suprema e solenne, - che è latomba! - che la fiamma di fede, di dottrinasanta, di vita edificante che il prof. Toniolo cu-stodì e della quale risplendette sì meravigliosa-mente, i giovani la sentano loro speciale tesoroed eredità. . . . » .E i giovani avranno sempre viva e robusta

la fiamma della fede nei loro cuori, se imiterannoil compianto Maestro! Ogni mattina il grande ve-gliardo ascoltava la S . Messa avanti di recarsi al-l'Università, e ogni volta soleva ricevere il Panedegli Angeli .

« Bisognava vederlo - scrive un affezionato di-scepolo - con quanta umiltà si accostava all'al-tare, con quanta mistica effusione si racchiudeva inprofondo, raccoglimento! Quale ammaestramentoper noi il vedere quella testa candida affondatanelle mani per tanto tempo, chiusi gli occhi pertener più sola con Dio l'anima sua! Quando si le-vava, il suo dolce occhio sembrava rilucere dellaletizia intima del cuore! Io ricordo lassù a Vezzad'Oglio, ove convenivamo attorno a lui a fare unpo' di campagna: ricordo con quanta commozionelo vedeva servire la S . Messa a Don Pini . Lui, il pro-fessor universitario, il sociologo cristiano, il cuinome la storia contemporanea ha segnato a carat-teri d'oro, serviva con compunzione e devozionela Messa! Oh! giovani che forse arrosiste e . . . chissà . . .qualche volta avete rifiutato di servire la Messaperchè avevate vergogna, imparate, imparate dalMaestro! Gesù Eucaristico fu la sua forza! Fu l'in-citatore del suo apostolato, fu il suo confortatorenelle ore buie, nelle quali si mantenne forte e se-reno » .

Venga presto in luce la vita di questo grande apo-stolo : il bene che farà - massime tra la gioventù- sarà immenso .

Rosa dei Conti Federici ved . Borachia .Chiuse santamente la vita il 27 u. s . in età di

anni 71 . Sposa e madre affettuosissima, il primo suopensiero era la famiglia che, eletta e numerosa,vide crescere attorno a sè, a perpetuare le dome-stiche tradizioni di gentilezza squisita e di esem-plarità cristiana. Altro affetto del suo gran cuoreerano i poveri, che in ogni tempo generosamentesoccorse. Dopo la morte dello sposo si chiuse a

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poco a poco in casa, sempre più vivo sentendo infondo all'anima il desiderio di ricongiungersi a luinella pace degli eletti, e la casa convertì in tem-pio, felice sopra tutto nei dì che vi poteva ascol-tare la S. Messa e ricevere la S . Comunione.

vegli ora di lassù e benedica i suoi figli, i nipotie i congiunti, cui porgiamo vive condoglianze .

Sac . Mario Trapani .Anima ardente di apostolo, educato a soda pietà

sin dai suoi teneri anni nel seno della sua ottimafamiglia, si sentì attratto, ancor chierico, verso lafigura del Ven. Don Bosco, che imparò a cono-scere nel Seminario di Trapani. Ordinato Sacer-dote, fece suo il programma dell'apostolo dellagioventù : Da mihi animas, e fu zelantissimo coo-peratore. Eletto Arciprete della sua natia Paceco,volle consacrare il paese a Maria Ausiliatrice, prov-vedendone la Chiesa Madre d'uno splendido quadroe propagandone attivamente il culto . Ogni operabuona, trovò in lui un sincero e tenace propugna-tore . Per i giovanetti ebbe zelo vivissimo .

Morì piamente, colto da morbo crudele, il 24settembre u . s . . Tutto il paese lo pianse . Condo-glianze alla famiglia : una prece pel virtuoso estinto .

Nob. Avv. Marino Bregange .Ci scrivono : - Lunedì 7 corr . ottobre per soddi-

sfare il desiderio dell'egregio Avv . Nob. MarinoBreganze, lo aveva raccomandato alle preghieredei giovanetti dell'Oratorio . . . e lo stesso giorno laMadonna se lo portava in cielo . È un lutto grandeper la sua famiglia, per i cattolici vicentini, perVicenza tutta . L'unico conforto è che la sua vitaesemplarissima gli avrà preparato in cielo un belposto con Maria Ausiliatrice e il Ven . Don Bosco,che insieme con la sua famiglia aveva invocato neibrevi giorni della malattia .L'avv. Breganze si era ascritto da pochi mesialla Pia Unione dei Cooperatori Salesiani. In data6 giugno u. s. scriveva al sig. D. Albera:

« In quest'ora di tanta ansia, voglio essere an-ch'io, per quanto poveramente in ogni senso, ai piedidell'altare di Maria Ausiliatrice nel momento in cuiElla celebrerà la messa d'oro . Non lo potrò esseredi persona, ma con lo spirito, e invoco dalla di leicarità che nell'invocazione alla Vergine Benedetta,per intercessione del santo don Bosco e dell'an-gelico Savio, a favore di quanti ammirano ed amanole Opere Salesiane, voglia comprendere anche l'u-mile sottoscritto con la sua famiglia . E se in occa-sione tanto grande potrò essere annoverato fra iCooperatori Salesiani, ne sarò ben lieto e a Lei pro-fondamente riconoscente . »

Benedica Iddio alla bell'anima sua!

Mons. Riccardo Copelli .Parroco dei SS . Vincenzo ed Anastasio in Ascoli

Piceno, spiegò l'opera più solerte a vantaggio delsuo gregge per oltre un ventennio, fino a quando lamalferma salute non lo indusse a chiedere un

coadiutore . Riavutosi, fu chiamato all'importantee delicato ufficio di Vicario Generale che disimpegnòper vari anni con zelo ed amore . Le sue larghe ve-dute nel disbrigo dei molteplici affari della Diocesie le sue maniere sempre affabili con tutti lo reseroassai accetto al Clero . Da parecchi anni si era riti-rato dalla vita pubblica, ma alla sua casa continua-vano sempre ad affluire numerosi amici, ecclesia-stici e laici, non solo per consigli, ma ansiosi di go-dere della sua ilare cordialità che, nonostante gliacciacchi della grave età, si conservò inalteratafino all'ultimo giorno che fu il 29 ottobre u. s . ; incui cessava di vivere per sincope cardiaca .

Pace a lui, che ebbe speciale affetto per DonBosco e per le Opere Salesiane !

Mons. Giov. Maria Rigazzi,Spirò serenamente il 9 luglio u . s . in età di no-vant'anni, dopo 65 di sacerdozio .

Prevosto e Vicario Foraneo di Scandaluzza nelMonferrato, pieno di ammirazione per don Boscoe per il carattere del suo apostolato, volle nella suaparrocchia le Figlie di Maria Ausiliatrice per l'edu-cazione dell'infanzia e per crescere cristianamentele fanciulle per mezzo dell'Oratorio Festivo . MariaAusiliatrice e il Ven . Don Bosco ne accolgano nellapace dei giusti l'anima esemplarmente apostolica)

Bettoni Michele.Fu maestro di Azzone per 46 anni. Uomo di fede

sincera e di costumi intemerati, padre vigile edaffettuoso, ebbe per supremo ideale l'educazionedella prole e della gioventù, - per virtù quotidianala sobrietà ed un'operosità indefessa -- per con-

forto nel dolorel'abbandono in Dio e la fedele cor-rispondenza nei figli - per corona una vita longevaed una morte serena ed edificante .

Sia pace all'anima sua!

Preghiamo anche per i seguenti CooperatoridefuntiRogliatti Teresa - Torino .Roveglia Don Angelo, parroco - Timoline,Sartoria Francesca ved . Reta - Torino .Sobrero Costanza - Torino .Somaruga Don Enrico, parroco - Dergano,Soria Don Giovanni, arciprete -- Cantarana.Speranza Can . Don Filippo - Capranica.Spreafico Ersilia - Calbiate .Tartardini Don Albino - Milano .Tufi Can. Don Vincenzo -- Capranica.Turba Don Antonio, parroco - Corenno Plinio.Veglio Rosa fu Carlo - Corzoneso (Svizzera) .Vercellone Giuseppina - Occhieppo Superiore .Vietti Antonia - Rivoli .Zattini Giacinta - Meldola.Montaldo Don Emanuele -- Genova.Mussa Battista fu Giuseppe - Druent .Navissano Angela n . Corno - Mombello Torinese ..Pastorello Carlo - Montagnana .Pautasso Fiavo - Fossano .Pescini Giovannina -- Milano .Rigo Lorenzo -- Alba .Sandronno Teol . Don Ciacinto-Cuorgnè.Santa Gaudenzio - Castelrosso (Chivasso) .Scarella Don Costanzo - S. Remo.Servalli Isacco - Leffe .Sgarella Attilio - Cassinetta di Lugagnano .Stoppani Mario V.a Zanoletti - Milano.Torresi Cali Maria -- Catania.Vendoni Carlotta V .a Puetti - Bergamo .Vittadini Teresa V .a Prando - Costanzana,Zanzi Domenica -- Granarolo.

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INDICE .Articoli e documenti.

Il Sac . Paolo Albera ai Cooperatori e alle Coope-ratrici Salesiane (1° gennaio 1917), pag . 1, e 233 .

Non si può educare senza religione, 10 .Una grande raccomandazione del Papa, 33 .Guerra e pace (Mons. L. Olivares), 46 .Per la storia della Pia Unione : Il Barone AntonioManno, 68 - « P. A. B . di Boves », ivi .

Il Papa e i prigionieri di guerra, 72 .Dalle lettere dei Cooperatori, 87 .Del sentimento religioso e pratriottico nell'educa-

zione della gioventù, 157 .La « Festa del Papa », 44, 158, 198 .La « Messa d'Oro » di Mons . Giacomo Costamagna,

179, 246 . - Il Breve del S. Padre, 187 .Maria Ausiliatrice e l'Opera di D . Bosco dopo la

consacrazione del Santuario di Maria Aus ., 185 .Genitori, vigilate, 192 .Monumento religioso patriottico in Casale Monfer-

rato, 197 .Il tempio votivo della Toscana al S . Cuore, 238 .I frutti d'una buona parola, 220 .Un italiano all'Estero che si fa onore, 220 .Funebri riti solenni nel Santuario di Maria Ausi-

liatrice per i Morti in guerra, 234 .Per l'educazione cristiana dei figli del popolo, 241 .

Il Giubileo del Santuario di M. A .e la Messa d'Oro di Don Albera .

In preparazione al 9 giugno 1918 : - Per il « Museodel culto di Maria Ausiliatrice », 21 -L'omaggiodegli Oratori Festivi di Torino, 25 - Gli ex-al-lievi e le ex-allieve, 26 - Norme per gli arredisacri, 27 - Per il Tabernacolo della Basilica diMaria Ausiliatrice, 41 - L'omaggio dei Salesianimilitari, 42 - Per l'Esposizione di arredi sacri, 42-Conferenze, 42 -Una preghiera ai RR . Parrocie Rettori di Chiese, 43, 64 - Programma e carat-tere delle prossime manifestazioni religiose, 63 -L'inno della riconoscenza (Suor C. Baserga), 65 .

IL9 GIUGNO1918 (Numero unico spedito a tutti iCooperatori) -- Contiene : in copertina : Comitatotorinese « Dame Patronesse Opere di don Bosco »promotore dell'Esposizione di arredi sacri, e ilProgramma delle solennità religiose : - nel testo :il Giubileo della Basilica di Maria Ausiliatrice(Sac. Paolo Albera), 3 - La « Messa d'Oro » didon Paolo Albera (spunti biografici), 5 - Augustecongratulazioni (Em.mi Card. Gasparri, Card .Richelmy C Card. Cagliero), 14 - Il Santuario diMaria Ausiliatrice e il Ven, don Bosco, 16 - Unosguardo al Santuario, 22 - A Maria AusiliatricePoesia (D. G . Francesia), 24 - I Papi e il Santua-rio di Maria Ausiliatrice (Grazie e favori spiri-tuali concessi dai Sommi Pontefici al Santuariodal 1868 al 1918), 25 - La divozione a MariaAusiliatrice secondo il Ven., don Bosco, 29 -- Ilduplice Giubileo e il Museo del Culto di MariaAusiliatrice (Conferenza del Marchese Crispolti,34 - A D. Paolo Albera : Inno (Ave. C. Bian-chetti), 37 -La liturgia della festa di M . A ., 38 .

Relazione delle Solennità Religiose : Gloria a MariaAusiliatrice, 93 -Due grandi consolazioni, 93 -Lettera del S. Padre Benedetto XV per il Giu-bileo del Santuario e la Messa d'Oro di Don Al-bera, 95 - La solennità del 24 maggio, 98 - Ilpellegrinaggio della Gioventù Cattolica Piemon

-

tese ed inaugurazione . del Museo del Culto diMaria Ausiliatrice, 99 - Il Settenario solenne- Il pellegrinaggio della gioventù femminile edEsposizione di arredi e lini sacri, 102 - Impo-nente omaggio dei Soldati e delle Regine d'Italiaa Maria Ausiliatrice, 103 - La cerimonia d'addioai Missionari partenti per la Cina - Il discorsodell'Em.mo Card . Cagliero, 105 - Il Triduo pri-vilegiato concesso dalla S. Congregazione deiRiti: L'omaggio augurale a Don Albera, 107 -A Don Albera nella sua « Messa d'Oro » : Augurie voti, 11o - Il 9 giugno: « La Messa d'Oro diDon Albera » : L'imposizione dell'aureo scettro aMaria Ausiliatrice: Il discorso dell'Em .mo Card .Richelmy, 116 - Esequie pontificali per i bene-fattori defunti : Una messa a Valsalice : Carescene di famiglia: Coro di adesioni, ecc . 122 .

Il Comitato « Patronesse Opere D . Bosco » di To-rino ai Comitati Femminili d'azione salesiana, 131 .

Echi delle Solennità Giubilari in onore di MariaAusiliatrice : Aosta, 132 - Verona, 133 -- Li-vorno, ivi - Collesalvetti, 134- Lugo, ivi-Bet-tona, 135 -Roma, ivi -Palermo, 136- Londra,ivi - New Yorh, 162-Ciudadela (Baleari),163 -Lima, 164 - Buenos Ayres, ivi - Padova, 165 -Pinerolo, 166 -- Milano, 167 - Alassio, ivi ---Lugano, ivi - Nizza Monferrato, 193 - Biella,ivi - Nelle Capitali del Cile, Venezuela, Coloniae Stati Uniti N. A, 194- Bernal, 218 - Torino(Borgo S. Paolo), ivi - Messina, ivi .

Pubblicazioni d'omaggio e di circostanza, 152 .

Cooperazione Salesiana - Temiper le adunanze mensili .

La gioventù e la Comunione quotidiana, 7 .Sosteniamo e moltiplichiamo gli Oratori Festivi, 22La "Festa,, del Papa, 44 .Un problema importante per il « dopo guerra(Provvedere nuove vocazioni ecclesiastiche), 69.

Combattiamo la bestemmia e il turpiloquio, 137- Quattro modi pratici per combattere la be-stemmia, 247 .

Tre opere sante necessarie per render cristianala società (Educare cristianamente la gioventù.formare maestri cristiani, promotore nuove voca-zioni sacerdotali), 168 .

Propaghiamo il Culto di Maria Ausiliatrice, 190Per la diffusione della buona stampa, 213 .Per un omaggìo al S Padre, 236 .

Al Rev. Clero.

A chi spetta l'educazione religiosa e morale dellagioventù, 9 .

La fede nel Papa, 23 . - La festa del Papa, 44 .Per le Scuole di Religione, 139 -Ai nostri SaCerdoti Militari, 141.

Un Sinodo Diocesano e l'Opera degli Oratori, 143,2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

Page 29: Bollettino Salesianobiblioteca.unisal.it/repository/Bollettino_Salesiano...l'inno del ringraziamento e la preghiera di suffragio per i prodi caduti, egli vor-rebbe far giungere ai

Fatti e detti di Don Bosco.V) Anche questo a lode del Venerabile, 24 .VI) Una guarigione istantanea, 24 .VII) Due previsioni, cioè la fondazione dell'Istituto

delle Figlie di Maria Ausiliatrice e la beatifica-zione del Can . Cottolengo, 47 .

VIII) Lo conobbi anch'io!, .71 .IX) Dopo la consacrazione del Santuario di Maria

Ausiliatrice, 142 .X,) Per consiglio . . . a Don Bosco, 170.XI) Piccoli episodi, 219 .

Dalle Missioni.Argentina: La Patagonia invoca nuovi Missionari

(D. L . Marchiori), 248 . - Le difficoltà che s'in-contrano in Patagonia, 223 .

Brasile : Un'escursione sull'alto Rio Negro e pelTiquiè (Mons. L . Giordano), 12, 28, 49 . - Tremesi di Missione nel Basso Rio Negro (D. G .Balzola), 51, 73 . - Il Nunzio Apostolico del Bra-sile e la Missione del Rio Negro, 9o . -- In attesad'un'altra missione (D . G. Balzola), . 172 . :

Cina : La festa dei battesimi nella Missione di « TaiVong Po » (D. G. Pedrazzini), 11 -- I Missionaripartiti per la Cina, 144 - Il viaggio dei Missio-nari, partiti per la Missione del Kuan Tung (D .Sante Garelli), 198 In viaggio per la nuovaMissione (D . G. Guarona), 221 .

Equatore : La conversione d'uno stregone (D. G .Martinez), 171 -Gravi difficoltà per proseguirela strada di Mendez (D. A . Del Curto), 221 .

Ricchi manipoli dell'Apostolato dell'Innocenza, 173 .

li culto di Maria Ausiliatrice.,Ved . : Il Giubileo del Santuario, ecc .Sacra Missione nel Santuario, 15 .Una via intitolata a Maria Ausiliatrice, 48 .Maria Ausiliatrice e gli Oratori Festivi, 67 .Per l'inaugurazione del tempio votivo ai « Becchi » di

Castelnuovo d'Asti, 130 - L'inaugurazione, 159 .Per lo stesso tempio, 18, 37, 56, 149 .Grazie e favori, 15, 35, 54, 81, 145, 175, 204, 224, 250 .

Riconoscenza al Ven . Don Bosco.Ved . pag. 36, 85, 151, 207, 227, 253 .

Domenico Savio.Nell'anniversario della morte, 57 . - Riconoscenza

86, 208 . - Agli amici di Domenico Savio, 228 .Note e Corrispondenze.

Notize varie, 18, 20 .Mons ., Francesco d'Aquino Corra, Presidente delloStato di Matto Grosso nel Brasile, 20, 88, 166 .

L'Em.mo fard . Cagliero, 38, 230 .Commemorando il Ven. Don Bosco, 57 .Due disgrazie, 58 .

L'8° Anniversario dalla morte di D . Rua, 67.Un nuovo Vescovo Sal . (Mons. d'Oliveira), 88, 249.Conferenze di propaganda, 89 .Una cara Udienza Pontificia, 154 .

Esercizi spirituali per i Cooperatori Salesiani, 155 ,None a Don Albera, 181 .B Presidente del Perù nel Collegio Salesiano, 171 .Il Presidente di Colombia e l'Opera Sales ., 20, 255 .Concorso per un Catechismo antiblasfemo, 206 .Presso la casetta ove nacque Don Bosco, 229.Il Museo Territoriale Sal. di Punta Arenar, 240 .Il nuovo Oratorio nella Borgata S . Paolo a Torino

e l'Em.mo Card. Richelmy, 245 .

Negli Istituti delle Figlie di Maria A .Aosta, 38 - Bosio di Parodi Ligure, 38 - Buenos

Aires, 230 - Genova, 39, 89 - Roma, 154 --Retorbido, 39 -Riomaggiore, 39-S. Josè diCosta Rica, 6o - Torino 19, 230 .

Tra gli orfani di guerra .Piccole amiche degli orfani di Grugliasco, 38 ----

Ricambio di auguri, 38 -- Il cuore dei nostri sol-dati, 59 - Una visita alla nostra Scuola Praticad'Agricoltura in Roma, 59 .

Tra i figli del popolo,L'anno catechistico 1917-1918 nel io Oratorio Fe-

stivostivo di Don Bosco, 241 .

Per gli Emigrati.Per l'assistenza dei nostri Emigrati al Perù, 174 -

Tra gli Emigrati nel Chilì, 195 - Una letteradella S. Congregazione Concistoriale, 196 -UnaCircolare della Commissione Salesiana per l'Emi-grazione, 239 .

Notizie varie :IN ITALIA .

Ved . : Echi delle Feste di Maria Ausiliatrice . - Go-rizia, 256-Messina, 19-Milano, 230-Napoli,181-Roma 155-Trento, 255-Trieste, 256 .

ALL'ESTE R(3Ved . : Echi delle Feste di Maria Ausiliatrice . -Ales-sandria d'Egitto, 8z, 182 - Aracayú, 257 -Buenos Aires, 232, 257 - Cold Spring, 257Cordova, 231 - Gerusalemme, 210 - La Plaga .232 - Port Chester, 210 - S. Francisco di Cali-fornia, 211 - Williamsbridge, 209 .

(Gli ex-Allievi.La Cinquantesima dimostrazione di amore e rico-

noscenza filiale degli Ex-Allievi dell'OratorioSalesiano, 216 - Buenos Aires, 217 - a Federa

-

zione » riprende le pubblicazioni, 23 5 .Necrologio e Cooperatori defunti.

L'Em.mo Card . Serafini, 9o .L'Em.mo Card. Farley, 211 .Barone don Antonio Manno, 68 .Prof. Giuseppe Tomolo, 257 .Per i nostri morti, 20, 39, 213 .Ved . pag . 40, 60, 90, 156, 184, 211, 232,

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it