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BOLLETTINOSALESIANO PERIODICOMENSILEDEICOOPERATORIDIDONBOSCO ANNO XLI - N . 10 1 OTTOBRE1917 SOMMARIO In preparazioneal „9 giugno 1918": Per un „Museo del Culto di Maria Ausiliatrice" . Provvediamo arredi e lini sacri . Ideali santi! Comeè sorto un nuovo Istituto Salesiano . Libri di testoper le Scuole . FattiedettidiDonBosco :I . - Ilconsigliereilluminato . Controilturpiloquio : - Aimaestrieaigenitori, LetteredeiMissionari :LaprimaComunionedi un giovanettoinPatagonia-Unagrand'operadicivilizza- zionenell'Equatore- LeprimiziedellaMissionedi RioNegronelBrasile - Infascio . VocazionialloStato Ecclesiasticoealle Missioni Estere . IlCultodiMariaAusiliatrice :Pel 24corrente - Grazieegraziati . RiconoscenzaalVen .DonBosco . InomaggioaDomenicoSavio . NoteeCorrispondenze :NuoviNunziApostolici -- Tra gliorfanidiguerraaGrugliasco-- Trainostriemi- grati - NegliIstitutidelleFigliediMariaAusiliatrice Librinostri . NecrologioeCooperatoridefunti . REDAZIONEEAMMINISTRAZIONE- VIACOTTOLENGO,32 - TORINO 2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

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BOLLETTINO SALESIANOPERIODICO MENSILE DEI COOPERATORI DI DON BOSCO

ANNO XLI - N . 10

1 OTTOBRE 1917

SOMMARIO

In preparazione al „9 giugno 1918": Per un „Museodel Culto di Maria Ausiliatrice" .

Provvediamo arredi e lini sacri .

Ideali santi!

Come è sorto un nuovo Istituto Salesiano .Libri di testo per le Scuole .

Fatti e detti di Don Bosco : I . - Il consigliere illuminato .

Contro il turpiloquio : - Ai maestri e ai genitori,

Lettere dei Missionari : La prima Comunione di ungiovanetto in Patagonia - Una grand'opera di civilizza-zione nell'Equatore - Le primizie della Missione diRio Negro nel Brasile - In fascio .

Vocazioni allo Stato Ecclesiastico e alle MissioniEstere .

Il Culto di Maria Ausiliatrice : Pel 24 corrente -Grazie e graziati .

Riconoscenza al Ven . Don Bosco .

In omaggio a Domenico Savio .

Note e Corrispondenze : Nuovi Nunzi Apostolici -- Tragli orfani di guerra a Grugliasco -- Tra i nostri emi-grati - Negli Istituti delle Figlie di Maria Ausiliatrice

Libri nostri .

Necrologio e Cooperatori defunti .

REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE - VIA COTTOLENGO, 32 - TORINO

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In preparazione al « 9 giugno 1918».

Per un „Museo del Culto di Maria Ausiliatrice".Il « 9 giugno 1918 » si compiono cin-

quant'anni dalla Consacrazione del San-tuario di Maria Ausiliatrice . Demmo ilfausto annunzio fin dal mese di giugnou . s . ; ora è tempo che ci domandiamo- Che cosa faremo, perchè il giornodel Giubileo d'oro del primo Tempioinnalzato da Don Bosco alla celeste suaIspiratrice e Protettrice, non ci colgaimpreparati ?

La data « 9 giugno 1918 » non solodirà che son passati cinquant'anni dac-chè il Ven . Giov. Bosco dava alla Ma-donna il più splendido omaggio che po-tesse darle il suo cuore di figlio devotoe zelante, apprestandole un Santuariotanto più grandioso, quanto ancor umilierano gli edìfizi dell'Oratorio in mezzo acui lo volle gigante ; ma dirà anche - equesta è la ragione intima e impellentedel ricordo - che sono trascorsi cin-quant'anni di benedizioni e celesti favori,onde piacque alla Vergine Ausiliatriceconfortare e propagare l'apostolato in-trapreso dal Venerabile a maggiorgloria di Dio e a salvezza delle anime .

Il primo lavoro pertanto che noi dob-biamo compiere in preparazione alladata giubilare è raccogliere e coordi-nare tutti quei documenti che valganoa dimostrare quanto grande sia statala bontà di Maria Ausiliatrice versoDon Bosco e l'Opera Salesiana .

Come raggiungere l'intento?Nel 1914, quando ci andavam prepa-

rando al 1° Centenario dell'Istituzionedella Festa di Maria Ausiliatrice e dellaNascita di Don Bosco, tra le propostebene accolte vi fu pur quella di un'E-sposizione del Culto di M aria Ausilia-trice . Nelle circostanze presenti mal siaddicono solennità clamorose ; ma è-pur sempre doveroso raccogliere quelmedesimo contributo di memorie e didocumenti per la Storia del Culto diMaria SS. Ausiliatrice, che ci eravamoproposti di raccoglieree allora, e collo-carli in ordine accanto al Santuario, inapposita sede . Così avrà principio un

M useo del Culto di Maria Ausiliatrice,il quale, col volger degli anni, arric-chendosi di nuovi dati, dirà sempremeglio la bontà di Maria Ausiliatriceverso l'Opera di Don Bosco e la nostrariconoscenza per Lei .

A tal intento ripetiamo il programmaallora pubblicato e diramato a tutte leCase Salesiane, con preghiera che vengaattuato non solo dai Salesìani, ma ancheda quei Cooperatori, dai quali atten-diamo necessariamente tutte quelle no-tizie e comunicazioni, che essi solo sono,in grado di favorir ci .

Programma .

I .PARTI: sroRico-LETTERARIA.

I) Monogra fie dei singoli Santuari, Chiese, Cap-pelle, Altari, dedicati a Maria Ausiliatrice, vene-rata nel Santuario di Torino :

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a) cenni sulla loro origine, consacrazione, inau-gurazione, sviluppo, ecc . ;

b) descrizione sotto l'aspetto architettonico,artistico, ecc . ;

c) descrizione degli oggetti d'arte e di ogni par-ticolarità degna di menzione speciale .

d) divozioni varie in uso (quotidiane, settima-nali, mensili) con rilievo dell'influenza che hannonella vita cristiana ;

e) feste ordinarie, straordinarie (pellegrinaggi,incoronazioni, ecc .), feste periodiche .

Il) Monografie delle Scuole e Istituti intitolatia Maria Ausiliatrice, con cenno delle ragioni chemossero a dar loro questo titolo .

III) Monografie e quadri statistici :a) delle Associazioni dei divoti di Maria Ausi-

liatrice: anno di fondazione, numero degli ascritti,statuti (se diversi da quello dell'Arciconfraternitaprimaria di Torino), distintivi e vitalità delle me-desime, dimostrazioni religiose collettive, e ognialtro dato interessante ;

b) delle Associazioni di Maria Ausiliatrice perle giovinette e delle Dame d'onore di Maria Ausilia-trice (anno di fondazione, ecc . come sopra) ;

e) dei vari Comitati permanenti e di ogni altraAssociazione col titolo di Maria Ausiliatrice (annodi fondazione, ecc .) .

IV) Raccolta di grazie e favori ascritti a MariaAusiliatrice :

a) libri ed opuscoli in qualunque lingua ;b) copia di relazioni manoscritte conservate

presso i Santuari ;e) relazioni dettagliate, stampate o mano-

scritte, delle grazie più insigni e straordinarie, pos-sibilmente autenticate da dignità ecclesiastiche .

V) Pubblicazioni d'ogni genere riguardanti ilCulto di Maria Ausiliatrice :

a) libri, opuscoli, foglietti e pagelle d'indolestorica, ascetica, letteraria, su Maria Ausiliatrice,editi in qualunque lingua ;

b) collezioni intere di periodici intitolati daMaria Ausiliatrice o che trattano del suo culto ;

e) panegirici sacri, editi in qualunque lingua ;d) opere musicali : messe, vespri, inni, laudi

sacre in onore di M . Ausiliatrice .NB . - Saranno accolti volentieri anche pane-

girici inediti, e scritti in latino, italiano, fran-cese, spagnuolo e portoghese; col nome dell'autorein busta sigillata . Quelli, dichiarati migliori da ap-posita giuria, saranno premiati .

VI) Notizie storiche di Immagini, Associazioni,Confraternite, Circoscrizioni ecclesiastiche, ecc .col nome di Maria Ausiliatrice o Auxilium Chri-stianorum, anteriori alla fondazione del Santuariodi Valdocco .

VII) Ogni altra notizia che giovi ad illustrare ilCulto di Maria Ausiliatrice .

II .PARTE ILLUSTRATIVA.

I) Fotografie, in dimensioni convenienti :a) delle singole Chiese e Cappelle dedicate aMaria Ausiliatrice (interno, esterno, dettagli im-portanti) ;

b) delle Statue e Immagini venerate che hannopregi speciali (col nome dell'autore e l'anno di ese-cuzione) ;

e) di gruppi di Associazioni dei Divoti e PieUnioni di Figlie di Maria sotto la protezione diMaria Ausiliatrice: processioni e feste straordi-narie, ecc . ;

d) di qualsiasi documento che si riferisca alCulto di Maria Ausiliatrice o serva ad illustrarlo .NB . - Dietro ogni fotografia si scriva chiara-

mente ciò che essa rappresenta, insieme coll'indi-rizzo del mittente .II) Modelli in rilievo, in legno o in plastica, deiprimari Santuari e Monumenti eretti in onore diMaria Ausiliatrice .

III) Statue di Maria Ausiliatrice, di ogni scuoladi scoltura o plastica .IV) Immagini di Maria Ausiliatrice, di ogni for-

mato (litografie, fotoincisioni, eliotipie, oleogra-fie, ecc .) .

V) Medaglie, di qualunque metallo e dimensione,con l'Immagine di Maria Ausiliatrice .

VI) Soggetti vani : quadretti, acquasantini, anelli,spille ed ogni altro oggetto coll'immagine diMaria Ausiliatrice .

RACCOMANDAZIONI .

I) I sigg . Ispettori Salesiani sono pregati di man-dare due relazioni sommarie distinte :

a) una sul Culto di Maria Ausiliatrice nelleCase Salesiane e delle Figlie di Maria Ausiliatrice,esistenti nell'ambito della propria Ispettoria ;

b) una sul Culto di Maria Ausiliatrice, fuoridelle Case Salesiane e nell'ambito della propriaIspettoria .

II) Ogni Ispettore, Direttore, Salesiano o Coo-peratore Salesiano, è pregato di suggerire quelleproposte che reputa atte a diffondere maggior-m ente il Culto di Maria Ausiliatrice .

III) Ogni monografia o relazione, non stampata,sia scritta chiaramente o possibilmente dattilo-grafata .

Attesa la brevità del tempo che ci dividedalla data giubilare della Consacrazionedella Basilica di Maria SS . Ausiliatrice,prego vivamente i RR. Ispettori e Diret-tori degli Istituti salesiani e le RR. Ispet-trici e Direttrici delle Case delle Figliedi Maria Ausiliatrice a voler allestire einviare con sollecitudine quanto può con-tribuire, in conformità al suesposto pro-gramma, a rendere più completo e interes-sante il « Museo del Culto di MariaSS . Ausiliatrice » .

Torino, 24 settembre 1917 .

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Provvediamo arredi e lini sacri .Il nobile Comitato delle « Dame Patronesse

dell'Opera di Don Bosco in Torino » all'avvi-cinarsi del Giubileo di Maria SS . Ausiliatrice hapreso l'iniziativa di promuovere ovunque sonoCooperatori Salesiani la preparazione di arredie lini sacri per la Basilica-Santuario di MariaAusiliatrice e per le Missioni Salesiane . Dettiarredi sacri vanno inviati al Rev.mo D. PaoloAlbera (Via Cottolengo 32, Torino) . Con essiverrà organizzata un'Esposizione temporaneapresso il « Museo del Culto di Maria Ausiliatrice ».

Applaudendo di cuore all'opportuno appellodel Comitato Torinese, esortiamo tutti i Coopera-tori, e specialmente le Cooperatrici, ad accoglierlosenza indugio e con attivo zelo, sia individual-mente che collettivamente, giovandosi anche dellacooperazione di pie signore di loro conoscenza,che nutrono speciale devozione verso Maria Au-siliatrice ed amano il decoro del sacro culto .

Sarà questa - senza dubbio una delle piùbelle e pratiche manifestazioni di devozione e diriconoscenza alla Vergine Ausiliatrice e a GesùSacramentato, i due grandi amori, le due grandidevozioni, che erano tanto a cuore al Ven . DonBosco .

DIMENSIONI.

Le pianete siano preferibilmente alte m . 1,1oe larghe m . o,7o . In relazione a queste si deducanole dimensioni degli altri paramenti sacri .

Le tovaglie per l'altar maggiore della Basilicasiano lunghe m. 4,65, essendo la mensa di essolunga m. 2,75 . Per gli altari laterali siano lunghem . 4,10 . Pei camici, cotte, amitti, corporali, pu-rificatoi e manutergi non si dànno misure eNorme speciali.

TESORO SPIRITUALE .I Cooperatori Salesiani, i quali confessati e comu-

nicati divotamente visiteranno qualche Chiesa o pub-blica Cappella, o se viventi in comunità la propriaCappella privata, e quivi pregheranno secondo l'in-tenzione del Sommo Pontefice, possono lucrareIndulgenza plenaria :

dal 10 ottobre al 10 novembre :1) l'11 ottobre, Maternità di Maria SS .

2) il 16 ottobre, Purità di Maria Vergine .

Inoltre: ogni volta che essendo in grazia di Dio(senza bisogno di accostarsi ai SS . Sacramenti o divisita a qualche chiesa) reciteranno 5 Pater, Ave eGloria Patri per il benessere della cristianità e unaltro Pater, Ave e Gloria Patri secondo l'intenzionedel Sommo Pontefice, lucreranno tutte le indulgenzedelle ztazioni di Roma, della Porziuncola, di Geru-ralemme e di S. Giacomo di Compostella .

Ideali santi !Dalla zona di guerra, 20 settembre 1957.

Lessi con piacere, sul Bollettino Salesiano delcorrente mese, che le sue pagine son aperte allacollaborazione dei lettori per illustrare e diffon-dere gl'ideali e le Opere del Ven. Don, Bosco .

Questo nuovo campo di azione per il bene delleanime dovrebbe essere conosciuto da quei fortu-nati, cui natura diede ingegno eletto e cuore gen-tile, e quindi capaci di percorrerlo con profitto . Gliideali di Don Giovanni Bosco! . . . Ideali santi, comesanta fu tutta la sua vita in mezzo ai suoi figli.Ho detto ideali santi, perchè mise tutta la suagloria nel propagare la santità della religione eil sentimento religioso. Egli ben sapeva che nonsi può far gran bene senza passar prima tra il fuocodella tribolazione, e che ad ogni grande impresavanno unite le difficoltà, e che chi teme d'affrontarlenon può sperare di raggiungere il suo fine . Ma comela madre non bada a sacrifizi per il bene dei suoifigli, perchè li ama; così il cuore gentile di DonBosco non poteva non soffrire al vedere le miserieumane, specialmente quelle della povera gioventù;e per sollevarla diede tutto sè stesso, spinto e sor-retto dal suo grande amore paterno . Non gli man-carono le contraddizioni di ogni genere nel batterela sua via, ma egli lottava, lottava con ardoresempre giovanile, lottava da forte, da eroe, evinse .

Ne sono splendida prova le vittorie riportatesu cuori induriti di giovani, di adulti e di vecchi,già sull'orlo della tomba che, mossi dalla sua ca-rità, si riconciliavano con Dio e morivano nellapace dei giusti .

Ne è splendida prova l'affetto dei suoi allieviche hanno sentito prepotente il bisogno di rivedereancora le sue dolci sembianze con erigergli un mo-numento perenne di riconoscenza ; ed ancorchè ilmonumento non sia ancora inaugurato, tuttaviail nome di Don Bosco è scritto nel cuore di tutticoloro che anche per una volta sola ne hanno sen-tito parlare .È una lodevole iniziativa quella di diffonderepiù che sia possibile le Opere del Ven . GiovanniBosco, se tanto bene apportano a chi già le co-nosce .

Non mai, come ora, la buona educazione ricevutain famiglia e completata dagli istituti cattolici fudi così grande conforto pei giovani non solo, maanche per gli adulti! . . . Nelle ore della prova il ri-cordo della mamma e dell'educatore fa sì che tuttosi superi con coraggio .

Ora le Opere di Don Bosco sono appunto intentea formare dei giovani sani, istruiti, ma più di tuttobuoni e virtuosi, per essere domani ottimi citta-dini .

Anche dalla Zona di Guerra si augura che tantisi facciano veri apostoli nel diffondere gli idealie le Opere del Ven. Gio. Bosco!

Un antico allievo dei Salesiani .

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Diamo la promessa relazione dell'inaugura-zione del nuovo istituto salesiano, sorto nel brevespazio di un anno nella città di Valencia (Spagna) .Essa è già per sè una prova eloquente della pro-tezione che Maria Ausiliatrice accorda all'OperaSalesiana; nondimeno noi cogliamo con giubilol'occasione per ripetere pubblicamente a questanostra dolcissima Madre la nostra riconoscenza,che si tradurrà - colla sua grazia - in nuoveenergie a salvezza di tanfi giovanetti, special-mente dei più poveri ed abbandonati, poichè diloro - come lasciò scritto Don Bosco - Essa me-desima si costituì protettrice .

La fondazione Salesiana di Valencia (Spagna)rimonta al 1898 ; però fino all'anno scorso nonpotè avere quello sviluppo che i bisogni dellacittà richiedevano, e ciò unicamente per difettodi locale .Era indispensabile porre mano ad un grande

edificio . A tal fine si era acquistato il terrenonecessario, e si pensava collocarvi la 1a pietral'anno stesso del Centenario di Maria Ausilia-trice, il 1915; ma i pubblici avvenimenti neconsigliarono il rinvio . Questo, tuttavia, nonfu lungo. Maria Ausiliatrice volle far compren-dere a tutti che l'opera era sua, e che sotto il suomanto qualunque opera, anche la più grandiosa,può nascere e prosperare, pur nei momenti piùdifficili .

La posa della prima pietra .24 maggio 1916 .

Il mese di Maria Ausiliatrice del 1916 fu unmese di preparazione al grande avvenimento. Leliete speranze non furor deluse . Ottenuto daisuperiori il permesso di fabbricare colla condi-zione di non far debiti, il 24 maggio 1916, allapresenza delle principali autorità ecclesiastiche,civili e militari della città, S . Ecc. MonsignorVescovo di Segorbe pose la prima pietra del-l'edificio . A dir il vero non si aveva che un pic-colo fondo per cominciar i lavori; ma la fiducianella divina Provvidenza e nella bontà dellaMadonna era grande .

E Maria Ausiliatrice mostrò gradire la nostrafede e l'omaggio della cerimonia, fissata pelgiorno a Lei dedicato, chè, proprio al principiodella funzione una pia persona fece l'offerta di5000 pesetas . . . . sicchè il Direttore Don Viplas,nel ringraziare i convenuti, quasi dava loro la

Come è sorto un nuovo Istituto Salesiano

Sia gloria a Maria Ausiliatrice !

parola di convocarli un'altra volta, pel prossimo24 maggio 1917, per l'inaugurazione dell'edifiziodi cui si era posta la prima pietra .

La posa dell'ultima pietra .24 maggio 1917 .

Infatti si comìnciarono i lavori, e si prose-guirono felicemente. Non ultima ragione di tantabenedizione di Dio fu indubbiamente l'intensità .di preghiere, unita allo sforzo morale per il pro-prio miglioramento, da parte di tutti i 6oo gio-vanetti che frequentano la casa .

Sta il fatto che Maria SS . Ausiliatrice volleaccumulare benedizioni sopra benedizioni . Ecco,in poche parole, ciò che accadde. Varii membridi una generosa famiglia vollero pagare le fon-damenta e il pianterreno colla relativa vólta incemento armato ; un pio signore si assunse lacostruzione del primo piano; un altro del se-condo; in pari tempo vennero le piccole offerte .In conclusione il denaro non mancò mai, e perciònon cessò mai il lavoro ; anzi, per l'impegno difinir l'opera, o almeno di coprirla in un anno, fuun lavoro febbrile. Per più giorni i lavoranti fu-rono centocinquanta !

Così, come il 24 maggio del 1916 si era postala Prima pietra, nel medesimo giorno del 1917venne benedetta per mano del medesimo Ve-scovo, e venne poi collocata a posto l'ultimapietra, cioè una splendida statua di Maria SS .Ausiliatrice, alta tre metri, scolpita in un solblocco, che fu elevata in apposita nicchia alpunto più alto dell'edifizio, donde benedirà nonsolo all'Opera Salesiana e al borgo sottostante,ma a tutta la generosa Valencia e all'estesa e fe-conda campagna che le sta dinnanzi . La statuafu donata dall'architetto .

A meglio valutare le difficoltà che si dovetterosuperare nel compiere la grande impresa, si notiche la fabbrica ha 1oo metri di lunghezza e 23di larghezza . Al pianterreno ha una doppia filadi ambienti che corrono tutto il piano, con uncomodo corridoio nel mezzo e un ampio e mae-stoso porticato verso il cortile ; ed oltre il pian-terreno vi son altri due piani ad esso corrispon-denti, ad eccezione del porticato, che terminacon una splendida terrazza al primo piano . Con-temporaneamente si eresse anche un altro corpodi fabbrica, destinato a salone-teatro .

E la spesa? Si mantenne la promessa, cioènon si fecero debiti ; il che è prodigioso .

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C'è ancor molto da fare per i lavori di adatta-mento: ma, coll'aiuto della Madonna, anchequesto si farà, ne abbiam ferma speranza .

Anzi, essendosi costrutta la vòlta del pianter-reno in cemento armato, fin dal mese di gennaiosi prese possesso di tutto quel locale, dove si tra-sportarono, oltre la cucina e i refettori, i trelaboratorii delle arti grafiche e s'installaronoalcune splendide aule scolastiche .

Le feste di inaugurazione .Tanta bontà di Maria Ausiliatrice meritava

un ringraziamento particolare . Con questa in-tenzione si celebrò tutto intero il mese di mag-gio, e si volle che fosse seguito da una novenapiù solenne, dal 1° al 9 giugno, affinchè potesseroprendervi parte anche le rappresentanze delleCase Salesiane di Spagna, almeno le più vicine .Durante le feste del mese di maggio ciò non sa-rebbe stato possibile, perchè ogni casa, in queigiorni, rigurgita di divoti di Maria Ausiliatrice .Ed ogni giorno del novenario fu particolar-

m ente solenne. Valenti oratori, Direttori delleCase Salesiane, si succedettero a cantare leglorie di Maria SS . : e vari giorni furono distinticon speciali cerimonie . Uno di essi fu intima-mente dedicato ai giovanetti, che si consecra-rono tutti a Maria Ausiliatrice . Un altro giornos'inaugurò l'annuale esposizione scolastica . Ilgiorno 4 si inaugurò il nuovo teatro con una riu-nione dei Cooperatori Salesiani della città, aiquali tenne una bella conferenza pratica l'abatedi Alicante, Don Modesto Nàjera, fondatore esostenitore di quella Casa Salesiana .

La presenza di molti Direttori salesiani sug-geri il pensiero di tener qualche adunanza dipratica utilità e si scelse quest'occasione perorganizzare i nostri ex-allievi che furono invitatia raccogliersi in un'Assemblea nazionale per fe-derarsi insieme .

L'Assemblea ebbe luogo nei giorni 7, 8 e 9giugno, alla presenza di due Ispettori salesiani,di quasi tutti i direttori dell'Ispettoria Tarrago-nese, di varii della Celtica e due rappresen-tanti della Bosca, ciascuno dei quali era accom-pagnato da un gruppo di ex-alunni, in rappre-sentanza delle associazioni delle singole case .Vorremmo dare un cenno di questo Congresso,i cui lavori, svoltisi con soddisfazione di tutti.,terminarono colla proclamazione della Federa-zione Spagnuola degli ex-alunni degli IstitutiSalesiani .

Il 10 giugno, domenica, si chiusero i festeggia-menti. La messa solenne, cantata dall'IspettoreD. Binelli, fu assistita pontificalmente dal nuovoArcivescovo di Valenza, Monsignor GiuseppeBarrera, già vescovo di Madrid, con interventodell'Ecc .mo signor Governatore e di altre auto-

rità civili. Alla Messa seguì il rito della benedi-zione della nuova casa, compiuta dallo stessoMonsignore .

Nel pomeriggio poi, presenti tutte le autoritàe tutte le persone che avevano preso parte allaposa della prima pietra, al canto del Te-Deumsfilò la processione che doveva condurre trion-falmente un'altra artistica statua di Maria SS .Ausiliatrice a prender possesso dell'interno delnuovo edificio .

La processione fu breve, chè si limitò al per-corso segnato dalla lunghezza dell'istituto, mail concorso dei cittadini fu enorme . Non è pos-sibile descrivere l'entusiasmo, gli applausi, glievviva, specialmente quando il simulacro dellaVergine entrò nella nuova Casa e apparve nelcortile interno, dove era tutto preparato peruna solenne accademia .

Collocata la statua su di un ricco trono appo-sitamente preparato, segui un trattenimentomusico-ginnico-letterario, che durò un'ora emezzo; ma l'entusiasmo e la festa della popola-zione proseguirono fino a notte avanzata .

Faccia la Vergine Ausiliatrice che si possanoterminar presto i lavori e che, ultimata la casa,questa possa allietarsi di quella fioritura di operea favore della gioventù, che richiedono le neces-sità della città, la quale concorse tanto gene-rosamente all'erezione dell'edificio .

Libri di testo per le scuole.Il dare in mano agli alunni « buoni

Libri di lesto », buoni sotto ogni lato,tanto dal lato scolastico, come dal latoeducativo, è un'opera santa, che amordi Religione e amor di Patria ci spro-nano a promuovere più efficacementeche sia possìbile .

Non manchiamo quindi di raccoman-dare, specialmente ai sigg . Maestri ealle sigg. Maestre delle Scuole Ele-mentari, l'adozione dei testi scolasticiediti dalla Libreria Editrice Internazio-nale di Torino, (cioè dalla Libreria, dettacomunemente della Buona Stampa) .

Detta Libreria è pronta a inviar gra-tuitamente una copia dei suoi testi aquegli Insegnanti, che direttamente nefacciano richiesta (Corso Reg ina Mar-gherita 176, Torino) a scopo di ado-zione .

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Fatti e detti di Don Bosco

Fortunatamente sono ancor molti coloro checonobbero il Venerabile Don Bosco, in Italia,in Francia e in Spagna, e ricordano qualchefatto o detto di lui, che par degno di memoria .Son numerose le testimonianze già raccolte, luivivo e dopo la sua morte; ma la sua figura Pas-serà più luminosa alla posterità, quanto piùcopiosi saranno i particolari che l'illustreranno .

A facilitarne la raccolta, Pubblicheremo inquesta rubrica le relazioni - tuttora inedite - dicoloro che si degneranno soddisfare l'accennatonostro vivo desiderio . Nel « Supplemento peri Sacerdoti » abbiamo già intrapresa la pubbli-cazione di quei Ricordi e ammaestramenti pa-terni, parimenti inediti, utili specialmente alrev.mo Clero; - qui accoglieremo qualunquememoria che Possa interessare la biografia delVenerabile e renderne sempre Più attraenti lafigura e gli ideali, ai Cooperatori, alla gioventù eal Popolo cristiano .

I .

Il consigliere illuminato .

La rev.ma Superiora della Visitazione di S .Maria della Sanità in Genova, Suor Paola Do-menica Ramognino, in data 24 aprile u. s . ciinviava queste due relazioni .

La prima è di una sua consorella .Da molto tempo mi trovava in gran pena per

non poter seguire la mia vocazione allo statoreligioso, per l'opposizione che incontrava neimiei genitori, specialmente in papà . Mio fratellomi propose di consultare Don Bosco, colla spe-ranza che mi dicesse di rimanere a casa, per nonurtare con papà .Andai dunque dal Rev.do Don Bosco, e,

dopo d'avergli esposto le mie difficoltà, gli chiesise avrei fatto male a lasciare di nascosto la miafamiglia per entrare in Monastero . Don Boscomi rispose di no; ed io allora soggiunsi se avreifatto male a rimanere in casa per non urtaretroppo con papà . Don Bosco mi rispose di no,però mi disse :

- Faccia tutte le settimane la domanda a papàdi lasciarla andare in Monastero.

Il mio Confessore, conoscendo papà, non cre-dette bene che io facessi questa domanda, il chemise il mio spirito in grande perplessità .

Mi risolvetti a consultare un'altra volta ilVenerabile, per sapere da Lui in qual modo

Memorie inedite.

dovessi regolarmi ; e mi recai infatti da DonBosco, esponendogli la mia pena .

Egli mi rispose :- Se il suo Confessore non vuole, io non so

che farci... Io le dico quel che mi sento ispi-rato. Ha veduto quella giovane che è uscita oradi qui? Ad essa ho detto di rimanere in casacolla sua mamma ; e a lei dico di andare in Mo-nastero. Se andrà nell'altro mondo ad abbru-ciare (1), i suoi genitori non verranno a levar-nela. Allora io soggiunsi :- Se Vostra Reverenza è di questo parere,

credo che il mio Confessore non vorrà più op-porsi .

Don Bosco mi replicò con sicurezza, dandoun colpo sul tavolo :- La Madonna le farà questa grazia. Io pre-

gherò der lei .Io mi ritirai, e feci la mia domanda a papà .

Una grande inquietudine s'impadronì di lui,come confessò egli medesimo a mio cuginoprete, in confidenza, incombenzandolo nel tempostesso di fare le debite parti perchè io fossi ri-cevuta fra le Madri Pie di Ovada (ove realmenteentrai e passai alcuni anni, prima di essere am-messa nell'Ordine della Visitazione) . Dopopochi giorni, papà mi disse : - Prepàrati. Do-mani andremo a trattare del tuo affare - allu-dendo al Monastero ; e l'affare fu in breve con-chiuso .

Vidi allora la verità delle parole di Don Bosco,e sentii l'efficacia delle sue preghiere . Questoinsperato cambiamento in papà, fece stupirenon solo la mia famiglia ma l'intero paese,al punto da chiamarlo un miracolo . Se ioho la felicità di essere Religiosa, è graziea Maria SS.ma ed alle preghiere del Ven. DonBosco,Mi piace aggiungere che papà, lontano fino

allora dalle pratiche cristiane ha dato, parecchianni dopo, a tutto il paese lo spettacolo d'unamissione, ritornando all'uso dei SS . Sacramenticon sentimenti di pietà e compunzione, frequen-tando la chiesa, e mostrandosi apertamentecristiano fervente; e morì in disposizioni di rarapietà .

Dio sia benedetto!Una Suora della Visitazione

di S. M. della Sanità in Genova .

(1) Forse invece mi ha detto : Se andrà all'inferno ...non ricordo bene l' espressione, ma il senso era comeespressi .

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La Superiora aggiunge alla lettera di accom-pagnamento questo foglio .Stavamo per chiudere la presente, quando

ricordiamo quest'altro fatto che udimmo dallanostra antica Superiora, la compianta MadreGiovanna Francesca Bolognesi, che era Coope-ratrice Salesiana .Qualche anno dopo il suo matrimonio col

Marchese Orazio Ristori ; dolenti di non avereancora un erede, si decisero i due coniugi diportarsi insieme a raccomandare questo lorodesiderio alle preghiere di Don Bosco, anchecolla speranza di avere dal Servo di Dio unaparola di buon augurio . Fecero infatti il viaggioda Genova a Torino e furono accolti dal rev.doDon Bosco colla sua solita grande bontà ; maquando vennero al punto che più loro premeva,grande fu lo sgomento d'entrambi, del Marchesesopratutto, nell'udire dal Venerabile questesemplici parole :- Non sempre ciò che domandiamo come grazia

è una grazia.La nostra compianta Madre Giovanna Fran-

cesca Bolognesi Ristori ebbe più tardi da con-statare (come ce lo diceva con ammirazione),che questa risposta era stata ispirata a DonBosco da Dio, perchè rimasta vedova non tardòad abbracciare la vita religiosa, entrando inquesto nostro Monastero, cosa che probabil-mente le sarebbe stato impossibile se avesseavuto eredi .

Dio sia benedetto!

CONTRO IL TURPILOQUIO

Ai Maestri e ai Genitori .Richiamiamo l'attenzione degli egregi Coope-

ratori, specie di quelli che si trovano a più fre-quente contatto colla gioventù, sulla santa Cro-ciata che si è recentemente ripresa con rinnovatofervore contro la bestemmia e il turpiloquio .

Quanto maggior bene essi possono fare, se -oltrecchè combattere l'osceno ed empio linguaggionei giovani e negli adulti - con ripetuti ammo-nimenti, e soprattutto con paterna e assidua vi-gilanza, si studieranno di preservare immacolated a siffatta lordura le labbra innocenti di tantafiorente fanciullezza!Leggano - in grazia - questa circolare dira-

mata da un Regio Provveditore agli studi in unadelle Provincie d'Italia, e i Maestri specialmente- nel mese in cui si riaprono le scuole - rin-novino al DivNo AMICO DEI PARGOLI la solennepromessa di vigilare affettuosamente sui fanciulli,p erchè di essi è il Regno dei Cieli e unpiù lietoavvenire per la nostra patria .

Il R . Provveditore degli StudiiDI AREZZO

OGGETTO:Contro il turpiloquio.

Ai Signori Capi d'Istituto, Ispettori e Vice-IspettoriScolastici, Direttori didattici, Insegnanti di qualunquegrado .

Arezzo, dicembre del 1916.

Tre anni or sono, un mio egregio collega, ilprof. Vittorio Graziadei, Provveditore agiiStudi di Salerno, richiamò, con una nobilequanto opportuna circolare, l'attenzione degliinsegnanti della sua Provincia, sul triste feno-meno del turpiloquio .Le parole del prof . Graziadei ebbero largaeco, ancora viva, nell'animo di tutti gli educa-tori d'Italia, cui non può non ferire di profondodolore e di nausea quest'onta, che pesa sulnostro popolo turpiloquente e bestemmiatore,e forma il più brutto rovescio delle sue incon-testabili virtù d'intelligenza e di cuore. È ne-cessario ritornare sul penoso argomento, chenon ha, purtroppo, perduto nulla della suaefficienza, oggi che più urge levare la voce perla purificazione del costume, che deve accom-pagnare la vita della Nazione rinnovata nellavittoria .

Io amo il nostro popolo per gli atti di genti-lezza di cui è capace e per gli eroici sacrifizidi cui dà prova quotidianamente, e credoanch'io, che la parola oscena ed empia non siasul suo labbro indice d'animo malvagio e per-vertito, ma soltanto effetto di abito vizioso,incrostatosi ormai sulla sua mente incoltivata .Tuttavia non è per questo meno grave l'offesae il danno, che ne derivano a noi stessi e al buonnome del nostro paese .

Ma più repugnanti ancora, e al tempo stessopiù dolorosi, ci riescono il linguaggio laido el'imprecazione oscena, se prorompono dallelabbra di giovanetti, poco più che bambini, iquali, e a tutti noi accade di constatarlo adogni piè sospinto, dovunque si trovino in co-mitiva, sulle piazze e per le strade, giocanti odaltercanti, e talvolta perfino in tranquillo col-loquio fra loro, fanno lurido sfoggio, tra l'in-d ifferenza dei passanti, del più turpe dei voca-bolari. Il ribrezzo per tali fatti è indicibile el'animo resta compreso, oltre che di sdegno,di profonda compassione . Il più delle volte ilgiovanetto non ha la coscienza della sozzurraproferita: egli vuole imitare i grandi (che, ahimè,spesso sono i propri genitori) e, per far l'uomo,interpunge i suoi discorsi e i suoi diverbi conle parolacce e le bestemmie, che ha sentite incasa, per la strada e nella bottega. Tuttaviase il più delle volte si tratta di puerile inco-sciente ostentazione, chi può dire quante altrevolte la parola disonesta e l'imprecazione ese-

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crabile, anzichè un vuoto accozzo di suoni, siail sintomo di una grave infezione morale pre-cocemente penetrata nell'animo del fanciullo?Noi tutti sappiamo di quali esempi e di qualiparole si riempiano gli occhi e le orecchie deibambini, in certi poveri abituri, donde la mi-seria o il vizio han cacciato via ogni ombra dimoralità e di pudore .

Ma sia semplicemente verbale l'inverecondiadei giovanetti, non è per questo meno repu-gnante, nè deve meno impensierire il sociologoe l'educatore. È spiacevole intanto di doverriconoscere, che se ai più repugnano e produ-cono schifo il turpiloquio e la bestemmia,quest'impressione in generale è passeggera edincapace di provocare alcuna reazione benefica ;anzi par quasi che vada occupando il campoun'abitudine di rassegnata indifferenza a questecontinue offese del senso morale, che impedisceanche un qualsiasi tentativo di attenuarne glieffetti disastrosi . Forse un tale scetticismo de

-

riva dalla convinzione, che è in molti, essereil male oramai irreparabile, e quindi vano ogniproposito di curarlo .

Certo, volere guarire d'un tratto il nostropopolo da questo cancro che ne deforma lafigura morale, è, purtroppo, inutile desiderio,l'abito vizioso essendo quasi diventato in luiuna seconda natura . Ma perchè non dovrebbetentarsi dalle persone colte ed educate, nellascuola e fuori della scuola, una lenta trasfor-mazione del suo spirito, agendo sopratutto suibambini di oggi, uomini di domani? Nessunaimpresa può essere mai terminata, se mai nonsi comincia: il tempo aiuterà a perfezionarla .

Il mio egregio collega ricorda l'esistenzadell'articolo 49o del nostro Codice penale chepunisce, con l'ammenda e con l'arresto sinoad un mese, chiunque in pubblico con parole,canti ed altri atti offende la pubblica decenza,e che tale articolo può essere invocato dallepersone oneste a difesa del senso morale e delbuon costume, nell'interesse di tutti .Ma io vorrei sapere se c'è alcuno che abbia

mai invocato quest'ausilìo del Codice penale,o se invece, come io credo, quell'articolo siastato e sia poco più che lettera morta . Co-munque, fossero pur molti coloro che l'abbianoinvocato, o pensino ad invocarlo contro i col-pevoli grandi, potrebbero farlo del pari controi piccoli? Il male è enormemente diffuso, ed inciò appunto sta l'assoluta inefficacia della san-zione penale, poichè io non credo che l'esempiodei pochi eventualmente colpiti dalla legge,gioverebbe a liberare i moltissimi dall'abitotriste. Occorre dunque tenere altra via, curarla pianta nel suo stato di virgulto ed armarsidi pazienza, cioè del martello che doma i me-talli più duri .

Io ritengo di non chieder troppo aì capi d'Isti-tuto, agli insegnanti di qualsiasi grado, esortan-doli con la più viva insistenza a prestare il loro vi-gile zelo per quest'opera di risanamento morale,essi che ne hanno il modo per il carattere stessodelle loro attribuzioni e per il prestigio che me-ritamente esercitano sull'animo dei giovani .E questa loro attività si svolga assiduamentein ogni tempo e in ogni luogo, non soltantoex cathedra e nei soli giorni stabiliti dal calen-dario scolastico : si ricordino di essere educatorianche fuori della scuola, sempre, ed esercitinoin ogni circostanza la loro benefica azione. Ilmaestro persuada, minacci, castighi : se tra isuoi alunni sono per avventura turpiloquenti obestemmiatori, non si limiti alla sgridata, direi,Per dovere di ufficio e che non lascia alcunatraccia; ma prenda a curarli di questa scabbiamorale, come farebbe il medico di quella fisica ;faccia loro sentire, con linguaggio adattato al-l'età, la degradazione che deriva alla naturaumana da questa brutta colpa, e l'offesa al di-ritto che ognuno ha di essere rispettato nelsuo pudore e nella sua religione . Richiami i col-pevoli, per contrapposto, a sentimenti di uma-nità e gentilezza ; ma se ciò non basta, puniscail pervicace con umiliazioni e privazioni, l'in-correggibile rimandi a casa, come indegno dellacompagnia dei buoni, e ne spieghi il motivo allafamiglia . Ciò, se non altro, varrà a porre qualcheritegno ai mali esempi domestici e servirà diammonimento ai compagni .

Fuori della scuola io vorrei che nessun maestro,anzi, nessun cittadino ben nato, si lasciasse pas-sare accanto senza riprensione un fanciullo cheabbia fra le labbra la sigaretta o profferiscabestemmie e turpitudini . È interesse di tuttala società che i ragazzi crescano sani moral-mente e fisicamente, non potendo essa vivere,nonchè prosperare, quando individui e famigliache ne sono il cardine, siano preda della nevra-stenia e della corruttela .

So bene che occorrerebbe coordìnare gli sforzifra ogni ordine superiore di cittadini, per otte-nere un risultato largo e sicuro in questo campo,nè io dispero che con la ferma volontà e conl'opera assidua di quanti hanno a cuore la nostraciviltà vi si possa giungere un giorno . Intantocominci e dia l'esempio la scuola ; altri senzadubbio ne seguirà le orme, e così, sia pur lenta-mente, vedremo accresciuto il numero dei gene-rosi combattenti per la buona fama e per la ri-generazione del nostro popolo, che come sa of-frire alla patria il sangue, deve saperle offrire,per la forza e per la gloria, l'animo purificatoda qualsiasi bruttura .

Il R. ProvveditoreP . PAPA .

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LETTERE DEI MISSIONARI

REP. ARGENTINA

La prima Comunione di un giovanettoin Patagonia .

S. Carlos de Bariloche, 17 maggio 1917.

REV.MO SIG . D. ALBERA,Grazie a Dio, anche quest'anno si è finita

la Missione del campo, che durò circa sette mesi .Eccone in breve il risultato:

Battesimi 5oo : dei quali 25 di adulti, chepoi unii in matrimonio civile e religioso . - Cre-sime 67o . - Matrimoni civili 82 : Religiosi95 . - Figli legittimati civilmente ed ecclesia-sticamente 482 . - Nascite inscritte nel registrocivile 78 . - Comunioni di adulti 319 . - PrimeComunioni di fanciulli 128 . - Confessioni senzaComunioni 213 . - Istruzionì sulle verità eternequasi tutti i giorni, prima e dopo l'ammini-strazione dei Battesimi, Cresime, Matrimoni . -Chilometri percorsi a cavallo 1250 : in calesse1590; in treno 475 ; in automobile 450 . - Di-stribuiti moltissimi oggetti religiosi, e libri dipietà e buone letture .

Questi, in riassunto, i frutti riportati nellanostra ultima escursione evangelica, che si ter-minò in Bariloche a metà del mese di marzou. s ., in compagnia del mio ottimo catechistasig . Vargas Emmanuele. Preghiamo il Signoredi questa estesissima vigna onde voglia inviarcimolti altri operai evangelici e renderla semprepiù feconda di celesti frutti che ridondino allasua gloria ed al bene di queste povere anime,cui, malgrado i loro buoni sentimenti cristiani,non è dato di vedere il Missionario cattolicose non una volta ogni due o tre anni .

Voglio, a questo proposito, aggiungere unfatto di cui sono stato testimonio, a edifica-zione dei fanciulli che leggono con piacere lerelazioni dei Missionari, che si pubblicano nelBollettino Salesiano . Due mesi fa, dopo 4o km .di viaggio in calesse, arrivai di notte tuttointirizzito dal freddo al tugurio di una famigliaindigena . Seduti d'intorno al focolare c'eranootto figli, il più grande aveva quattordici anni .I genitori, d'età già avanzata, desiderosi di darloro qualche istruzione, avevano chiamato incasa un buon signore, il quale, raccogliendolidue volte al giorno in una stanzuccia, insegnavaloro a leggere e scrivere .

Con quei giovanetti c'era un altro dodicenneche arrivava tutti i lunedì e vi rimaneva finoal sabato dopo pranzo, percorrendo ogni volta40 chilometri a cavallo. Dopo tre giorni dispiegazioni sulle principali verità della fedee sulle cose necessarie a sapersi per ricevere iSacramenti della Penitenza e Comunione, venneil sabato. Confessai il signor Maestro, i vecchigenitori e sei ragazzi, i più grandicelli, tutti benlieti di poter fare l'indomani la prima Comu-nione .Avvicinandosi la sera, ecco presentarmisi

quel giovanetto che viveva sì distante . Il cap-pello in una mano e le redini del suo cavallogià insellato nell'altra, mi dice :

- Questa sera, Padre, vado a casa peravvisare la mamma che domani mattina rice-verò la Comunione e insieme per vestirmi afesta .

Pieno di ammirazione, gli feci osservare cheera impossibile che l'indomani potesse tornanea tempo, giacchè la santa Messa incominciavaalle sette del mattino ed alle otto doveva re-carmi in un altro luogo, dove, la gente, giàavvisata, mi aspettava senza fallo .- Mio caro, gli dissi, per fare 4o chilometri

di andata ed altrettanti di ritorno in sì brevetempo, e, di notte, sai che ci vuole un bel co-raggio? Poi arriveresti molto stanco e con unavoglia matta di dormire . Addio, prima Comu-nione! Guarda: è assai meglio che ti fermi qui :ascolta la messa di buon mattino, fai le tue coseda buon cristiano, e poi parti tranquillo econtento alla volta di tua casa .- Perdoni, Padre. Io vado a casa questa

sera e verrò domani per l'ora indicata .E partì. Alle sei della mattina seguente si

udivano i cani correre per tutte le parti, ab-baiando, al galoppo sonante di un cavallo che siavvicinava sempre più . Era il mio bravo gio-vanetto che, legato il cavallo a un palo del cor-tile, corse subito nella cucina per riscaldarsied univasi poco dopo a quei di casa per ascol-tare la santa Messa .

S'incominciarono le orazioni, guidate dalmio catechista . La voce argentina di quel gio-vanetto spiccava sulle altre nella recita dellapreghiera : e s'accostò a fare la sua prima Co-munione con un contegno pietoso ed edificante.

Finita la Messa, corse a dirmi :- Ha visto, Padre, che sono stato di parola?

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Lo abbracciai con affetto, gli regalai una co-rona ed un Crocifisso . Lo baciò devotamentee tutto allegro se lo appese al collo .

Io gli dissi: - Si, sei stato proprio di pa-rola . Ma dimmi: hai dormito questa notte?

Ed egli mi rispose giubilante .- Quasi niente, Padre; poichè temeva di

rimanere addormentato e di perder l'occasionedi fare la mia prima Comunione .

Che bell'esempio per tanti fanciulli!In un'altra mia le scriverò altri fatterelli

edificanti .Preghi per questa nostra difficile missione

di Bariloche, e specialmente per ilsuo aff.mo figlio

SAC . LUIGI MARCHIORI.Salesiano .

EQUATORE

Una grand'opera di civilizzazione .(Lettera del Rev . Don Albino Del Curto

al Vicario Apostolico Mons . G. Costamagna) .

El Pan, 3 maggio 1917 .

Ecc.za Rev.ma ed amat.mo Padre,Il tempo pessimo che da due mesi imperversa

su tutta la zona interandina, menando stragefra i campi e gli abitati, non è a dire con chefuria flagella queste vette, che sembrano l'im-pero dei tuoni e delle tempeste .

A memoria dei più vecchi non si è visto maiun anno così indiavolato fra le gole di questimonti. Nondimeno il lavoro della strada aMendez, che tanto sta a cuore di V . Ecc., nonsi è interrotto . Questi bravi e coraggiosi con-tadini, già afflitti pel rincaro di ogni cosa, con-templano con terrore la sciagura imminentedi una carestia gravissima, perchè il temporaleva spazzando i loro campi, porta via tanti su-dori, trascina con sè tutte le loro speranze .hanno finalmente compreso la voce del Signore,come l'hanno udita pochi mesi fa le cento fa-miglie di Penipe e Puela, quando il Tungurahuaha bruciato le loro sementi, e li ha obbligati aprendere il cammino dell'Oriente .

E così l'opera che si è imposta V . Ecc ., nonsolamente risponde alla gravissima necessitàper l'esistenza della Missione di Mendez, ma èanche un grandissimo benefizio per questa po-vera gente, obbligata molte volte a emigrarealla costa, nell'alternativa di morirvi come pianteesotiche in quei pantani, o di finire la loro vitaper mancanza di alimento nell'oscurità dellaloro stamberga .

I pericoli si sono moltiplicati per causa dellacattiva stagione, però i più duri cimenti non po-

tranno così facilmente diminuire l'entusiasmodi questi valorosi operai .L'altro giorno, a mezza sponda dell'altura

che si chiama Rayo-loma, mentre con una ven-tina di uomini m'impegnava a dissodare unpunto pantanoso, ci sentimmo cullare improv-visamente come sotto la impressione di unafortissima scossa di terremoto. Una fessura lon-gitudinale di trenta metri si era aperta al nostrofianco verso l'altura . «Dio mio! si rovina! » gri-dammo. Di un salto ci attaccammo ad un puntosicuro presso una roccia e nell'istante contem-plammo una collina intera con una parte dellastrada, precipitarsi colla violenza del fulminein un abisso senza fondo .

Non per questo va scemando l'ardore... silavora e si lavora rettificando alcuni punti piùdifficili, ampliando alcune linee troppo strettee dissodando i luoghi paludosi . Il 30 di giugno èil giorno che abbiamo fissato con D . Corbellinie con D. Martinez per l'incontro sulla spondadel Rio Negro presso il Cruzado coi selvaggi diChupianza, ai quali ho già tracciato la lineadalla Missione a quel punto .

Dopo ciò, a Dio piacendo, mi sembra termi-nata la mia incombenza che V . E. mi ha im-posto. Sarà sufficiente una ispezione di quandoin quando .

Implorando la sua benedizione, con filialeaffettoDi V. Ecc. Rev.ma,

Aff.mo ed umil.mo figlioD . ALBINO DEL CURTO .

N. d . R . - Mons. Costamagna inviava la precedenteal nostro Superiore Sig . D. Albera, accompagnala daqueste linee

Sig-sig, maggio 1917,

Car.mo e Ven .mo Sig. D. Albera,Buona festa di S . Paolo! Ad multos adhuc, sino

ad multissimos et omnes felices annos! Che il buonDio ascolti i miei voti!

Quest'ultima lettera del nostro caro D . Albinoti dirà, in parte almeno, quanto faccia e patiscaquesto salesiano, veramente eroe in tutte le forzedella parola : facere et pati fortia ejus est .

Non ti puoi immaginare quanto sia lunga, mo-bile, intricata quella vergine foresta da Pan (ul-timo paesello abitato) fin al Centro della Missionea Santiago da Mendez . Sì, ci vuole un coraggiopiù che da leone per una tanta impresa . E pensareche D . Albino ha una salute precaria assai!

Te lo raccontando . Benedicilo, ed ogni giorno,che ben sel merita!

Egli è omai arrivato alla terza parte di unastrada, che i governi stessi avrebbero posto diffi-coltà in poterla eseguire . Deo gratias et Mariae .Ora pro me .

Dev.mo tuo in G . C .GIACOMO, V.vo Tit. di Colonia.

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BRASILE.

Le primizie della Missione del Rio Negro .(Lettera del Prefetto Ap . Don R. Giordano)

S . Gabriel, 2o aprile 1917 .

Veneratissimo e amat .mo Sig. D. Albera,

Ricevetti la sua preziosissima lettera del24-12-16, preziosa per la data della vigilia delNatale, per essere di suo pugno, e più pei con-sigli che ci porta . La ringrazio per l'affetto par-ticolare verso quest'alunno di Mons . Lasagna .

Avrei voluto e dovuto risponderle col primocorriere, ma avendole scritto allora allora, cre-detti bene di poter ritardare fino ad oggi .

Ci furono d'immensa consolazione le sue pa-role : « Dobbiamo ringraziare il Signore per ilfelice inizio della Missione del Rio Negro . Tuttoci fa sperare un risultato consolante . Ci consolail sapervi ben voluti dalla popolazione . Speroche quanto più vi conosceranno, tanto più viapprezzeranno ». Voglia Iddio che queste paroledel secondo Successore del Ven . Don Boscoabbiano del profetico, confortando i suoi figlied aumentando lo spirito salesiano cui solosi deve ascrivere l'acquisto dei cuori!

So che Ella desidera ricevere minuziose no-tizie di qualunque movimento in favore deiselvaggi . Eccogliene una, che io chiamerei unpiccolo passo verso i Macus .

Pochi giorni dopo del mio ritorno a S . Ga-briel dal Cayari e Tiquié, seppi che un gruppodi Macus, venuti dal Rio Cury-cury e vagantinelle foreste quasi di fronte a S . Gabriel, trova-vasi a poca distanza dal Rio Negro . Non volliperdere l'occasione di visitarli, procurando l'ap-poggio del signor Antonio Porfirio, che li avevaattratti a tagliare rami di palme per suo usocolla promessa di qualche regaluccio .

Passammo il fiume in canoa ed attraver-sammo un buon tratto della foresta, trovandoindizii del loro passaggio nelle capannette im-provvisate pel tempo del lavoro in un luogo, epoi abbandonate . Il signor Antonio ad alte vocidava loro la notizia che conduceva con sè ilPahy (il Missionario), affinché non fuggisseroalla vista di uno sconosciuto e si coprisseroalla bell'e meglio .Trovammo in cammino alcuni uomini coi

capelli lunghi e scarmigliati, col loro Tuchaua(capo) il Capitano Francesco . Con essi andammoal loro piccolo accampamento dalle tende for-mate di quattro pali, occupanti lo spazio di unletto più che ordinario, aperte ai quattro lati,coperte con fogliame, colla rete leggerissimatessuta di fili di palma, distesa in mezzo, e sottoun piccolo fuoco mantenuto acceso .

In tre reti vi erano Indie coi loro bambini .Alcuni ragazzi stavano aiutando i loro padrinel lavoro . Diedi a tutti una medaglia, comebiglietto di entrata nei loro cuori . Essi parlanoun dialetto il più indecifrabile fra i dialettidegli indigeni: ma alcuni di loro intendono ilNheengatù e lo parlano anche un poco .

Li invitai a venire a S . Gabriel e portarvi ibambini da battezzare, promettendo loro diandarli a visitare l'anno venturo nel centrodella foresta., dove essi amano abitare .

Fedeli alla parola che mi avevano dato, ven-nero in bel numero, avendo io la fortuna dibattezzare solennemente sei Macus, servendoda Padrini alcuni caritatevoli signori di S .Gabriel. Li congedai con qualche regaluccio,ritornando essi la stessa sera alle loro tendeimprovvisate . Era il giorno 18 febbraio .È un piccolo passo nell'opera della Missionein benefizio dei Macus, vaganti nelle foresteal di qua del Cury-cury-ary, sia per la brevevisita fatta e ricevuta, sia per le impressioniottime che essi portano con sè e trasmettonoai compagni, ed anche per un certo compro-messo preso dai diversi benefattori di venirciin aiuto in quest'opera umanitaria e patriot-tica di chiamare a vita civilizzata e cristianatante povere creature .

Battezzammo poi separatamente altri dueMacus, già giovanotti fatti e mezzo civilizzati,venuti dal Rio Teia, dove sono numerosissimi .

Ogni giorno più mi persuado che Iddio mivoleva in missione fra i selvaggi . Malgrado idisagi e le privazioni mi pare, pel lato dellasalute, di ringiovanire . Possa io passare questoresto di vita coi figli della foresta, facendo pe-nitenza dei miei peccati ed acquistandomiqualche merito per l'eternità! Parrà più brevea me il cammino di qua al Cielo!

Preparerò una relazione di quanto si fecein questi due anni, da presentarsi all'Em .mosignor Card. Prefetto di Propaganda e ne invieròcopia anche a Lei pel Bollettino Salesiano .Sua Ecc. Mons. Joffily, Vescovo di Amazzona,

molto amico nostro e benefattore, mi scrisse,come scrisse all'Ispettore D . Rota, insistendo peravere i Salesiani nella Capitale, pronto a cedereil suo palazzo vescovile per il principio di unCollegio . Veramente una casa in Manaos è unanecessità per noi! E questione di tempo, perchèè questione di personale .

Il carissimo Don Balzola partì avanti ieripel Basso Rio Negro ; discenderà fino alle focidel Rio Branco e ritornerà alla metà di luglioper darmi tempo a rimontare il fiume anche-durante le pioggie, e visitare gli Indii nei dueaffluenti Issana e Xié. Circa tre mesi resteròsolo, senz'altro sacerdote! Questo è il sommo,dei sacrifizii, che, spero, sarà di poco tempo!

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La prego ad aumentare il tesoro delle suelettere a me dirette, che rileggo sovente e con-servo preziose .

Mi benedica, amatissimo e VeneratissimoPadre, mentre in ispirito Le bacio la mano,professandomi

Di Lei,aff.mo ed ubb.mo Figlio

D. RENZO GIORDANO .

In fascio .ATTRAVERSO LA PATAGONIA . - Spigogliamo da

una lettera dell'Ispettore D . Luigi Pedemonte, scrittada Las Lajas in data 23 aprile u . s . - Dopo Pasquadovetti partire alla volta di Chosmalal. . .

Proprio alla vigilia della mia partenza da Viedmacapitò un bravo indigeno, il signor Wentemil, unodei primi indigeni ricoverati a Viedma dal nostroVicario Apostolico, oggi Em .mo Card. Cagliero .Egli vive a più di duecento leghe al sud di Quis-quile . Memore dei felici giorni passati all'ombradella chiesa della Missione, volle che il figlioCarlo, dodicenne, e un nipote godano della stessafelicità ; e li ha condotti e lasciati fra noi .

Passando per Bahia Bianca ebbi la consolazionedi accompagnare all'altare per la sua prima Messail neo sacerdote D. Domenico Perez, già allievodel Collegio Don Bosco, ai tempi di D. Borghino edi Mons . Guerra. Ricevuto il diploma di maestro ecompiuto il corso di filosofia in Bernal, percorsigli anni di teologia nello studentato di Viedma,egli è un esponente della sodezza che seppe im-primere alla missione della Patagonia il veneratonostro Cardinale .A Roca presiedetti l'adunanza mensile che per

l'Esercizio di Buona morte e soluzione del caso dimorale si suol tenere dal personale di quella ricca,importante e popolata zona . Là mi furono pre-sentati quattro poveri indietti, fratellini, orfanidel padre e della madre, abbandonati e raccoltipochi giorni innanzi . Si chiamano di cognomeLlancaqueo ; furono condotti da una cinquantinadi leghe, ossia da oltre duecento chilometri .

Attraversai la zona più triste de Neuquén collaferrovia che si sta costruendo per arrivare al Pa-cifico pel passo di Pino achado, ora sospesa a ca-gione della guerra che sta per avvolgere le nazioniamericane . Zapala, il punto terminale della lineasospesa, diventa un paese dei più importanti, tantoè vero che fra breve vi si stabilirà una succursaledella Banca Nazionale. Però non vi è chiesa nè sipensa ad essa. Quei dintorni formano il floridoCañadon Santo Domingo, pel quale scorre il ruscelloomonimo, spargendo vita e speranza ovunquegiungono le sue nitide acque .Da Zapala in quattro ore l'automobile ci tra-

sportò qui a Las Lajas . Chi viaggia ora, e pensa achi fece tali strade ai primordi della missione, sisente commosso . A noi accadde un piccolo incon-veniente, il quale però poteva esserci fatale . Qual-che maligno, e qualche sciocco, si divertì a metteresul sentiero un grosso macigno di granito, in modo

che il nostro automobile vi battè con una ruota . Sispaccarono i pneumatici e la macchina si fermò .

A Las Lajas potei abbracciare il nostro veteranoD . Gavotto, l'eroe di queste terre . E mirabile laProvvidenza di Dio! A sessantott'anni questo caroconfratello fa tali corse a cavallo per valli e montiin maniera impressionante . È un apostolo, veneratoe desiderato da tutti .

Questo paesetto ha nella scuola pubblica unacinquantina di ragazzi e bimbe; la popolazione èdi circa trecento abitanti . La chiesetta fatta diadobes, come tutte le costruzioni di queste lande,venne rovinata nel 1899 dalle acque del torrenteAgnò che scorre ai piedi della collina, le quali ir-ruppero per tutta la vallata .

In casa dell'egregio e cristiano signor David M .Vara, Console Chileno, che ci offre alloggio conisquisita bontà, si custodisce una preziosa e divotaimmagine della Immacolata del Murillo . La gentele è devota e pensa a costrurle una chiesetta .

Noi speriamo dalla potente Madre Ausiliatricedei Cristiani questa grazia .

Ieri assistè alla messa tutto quanto il paese. Nelpomeriggio si andò a pregare sulle tombe dei tra-passati. La visita del missionario lascia sempreimpressioni soavi ; risvegliando la fede, porta alleanime la placida luce delle speranze eterne. Eccoperchè i popoli gli si affollano intorno, trascinandoanche i poco credenti .

Tra i colonizzatori di questo paese vi è un'ono-revole rappresentanza dell'elemento italiano; ri-cordo l'egregio dottor Giuseppe Ugo Vitturi, giu-dice di pace, e il commerciante signor Scola, veriamici del bene e dei buoni .

Continuerò il viaggio costeggiando i marginidell'Agnò sino a Loncopuè . Porto con me una mac-chinetta fotografica, desideroso di prendere qual-che panorama per il museo delle nostre Missioni .

Vocazioni allo Stato Ecclesiasticoe alle Missioni Estere.

Poichè si fa sentire sempre più lapenuria di vocazioni allo stato eccle-siastico, scongiuriamo nel Signore tuttii nostri benemeriti Cooperatori ad ado-perarsi a cercarne delle nuove, in-coraggiarle e aiutarle efficacemente .Abbiano la bontà d'indirizzare cotestibravi giovanetti alle nostre Case - spe-cialmente- al Direttore dell' Oratorio Sa-lesiano, Via Cottolengo 32, Torino -e se si tratta di giovani dai 15 anni insu li raccomandino al Direttore dell'I-stituto S. Pio V in Penango Monferrato(Alessandria) che useranno loro tuttele facilitazioni possibili .

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IL CULTO DI MARIA AUSILIATRICE

NEL SANTUARIO

Il 24 di ogni mese,si ripetono, mattino e sera, devote funzioniin onore di Maria Ausiliatrice . Al mattino, haluogo la messa della Comunione Generale, se-guita dalla Benedizione col SS . Sacramento :alla sera si compie in forma solenne l'adorazionepubblica innanzi al SS . Sacramento .Vogliano i benemeriti Cooperatori e le pie

Cooperatrici unirsi sempre in ispirito a questesacre funzioni mensili, le quali hanno due finiprincipali : pregare secondo le intenzioni delSanto Padre e affrettare il ristabilimento dellapace fra le nazioni .

Ogni seraalla benedizione col SS . Sacramento si continuasempre a far pubbliche preghiere per la pace .Il Signore nella sua infinita clemenza, per in-tercessione di Maria SS . Ausiliatrice, le esau-disca a sollievo di tutti i popoli della terra .

GRAZIE E FAVORI (*)

Salvo per miracolo .Trovandomi sulla cima, detta il Belvedere,

sopra il Santuario della Madonna di Prascondùin quel di Ribordone Canavese (Ivrea), in com-pagnia di due ragazzi, nel discendere per undeclivio erboso, molto ripido e seminato qua elà da roccie, mi scivolò il piede e sdrucciolaicon una discesa vertiginosa per la lunghezzadi circa 500 metri . Avrei dovuto sfracellarmie lasciarvi la vita ; ma, nel cadere, non perdei,grazie a Dio, la presenza di spirito e, rifattomidel primo spavento, conscio della disgrazia mor-tale che stava per cogliermi, dissi : - Gesù mio,misericordia! Maria Ausiliatrice, aiutatemi! --Non aveva terminato di pronunziare questagiaculatoria che mi trovai, come per incanto,fermo su d'un piano non più largo di due metri,

(*) A quanto è riferito in queste relazioni s'intende nondoversi altra fede, da quella in fuori che meritano atten-dibili testimonianze umane .

oltre il quale si apriva un profondo burrone .Aveva riportato solo qualche scalfittura e qual-che ammaccatura ai gomiti ed alle gambe . Iragazzi, che esterrefatti assistettero alla caduta,solo quando videro che mi alzava, gridarono :E vivo! - Si, gridai ad alta voce, per farmiudire, sono vivo per una grazia di Maria Ausi-siliatrice! Sono salvo per miracolo!

I ragazzi mi dissero poi che nella caduta ioda prima presi a capovolgermi e poi scivolaiprecipitosamente colla schiena, facendo quattrosalti, l'ultimo da tre a quattro metri, per cui,colla spinta che aveva, avrei dovuto essere lan-ciato al fondo del burrone sottostante; ed in-vece, come dissi, mi trovai fermo in quel piccoloripiano, in prossimità d'un'aspra roccia, controla quale avrei potuto sfracellarmi .La liberazione da certa morte l'ascrìvo aduna grazia specialissima di Maria Ausiliatrice,da me invocata ogni giorno e nella caduta, eperciò la rendo di pubblica ragione, affinchèsempre più si accresca la devozione e la confi-denza in Maria Ausiliatrice .

Ribordone Canavese, 4 settembre 1917 .SAC . GIOVANNI PERETTI .

MoNGRIDoLFo (Forli) . - 24-vII-1917. - MariaA usiliatrice e Don Bosco sono troppo buoni conm e! Una grande disgrazia mi veniva a colpire, sela Vergine Santa non avesse operato, dopo averlacon tutto il cuore chiamata in aiuto, un grandemiracolo . La mia piccola Angelica, di poco più didue anni, affacciatasi al parapetto di una finestra,perdeva l'equilibrio e cadeva dall'altezza di cinquemetri, riportando solo una lieve contusione allatestina. Doveva essere morta, ma la Madre celesteha ascoltato le mie grida di dolore, e me l'ha sal-vata! Grazie, o Maria! Grazie, o Don Bosco! nonne ero degna! Mando l'offerta di L. 10 per la Chiesadei Becchi e desidero sia pubblicata sul Bollettinoquesta grazia grande .

RINA RENzI .

ROMA . - 28-VII-19I7 . - Nel 1879 mi trovavaa Torino a parlare col Ven . Don Bosco . Prima dicongedarmi mi consegnò un'immagine di MariaAusiliatrice, sulla quale aveva scritto queste parole :« Maria vi guidi al cielo e benedica tutta la vostrafamiglia. - Sac. Giovanni Bosco » . Inoltre mi fecedono di una medaglia.

Dovendo mio figlio partire per la guerra, nonseppi far meglio che appendergli al collo questamedaglia dicendogli : « Baciala ogni giorno! ba-

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ciala in ogni pericolo! Don Bosco e Maria Ausilia-trice ti salveranno » . E fu già salvo da molti egravi pericoli. Il 23 maggio era inviato a un fronteassai pericoloso . Il 24 fu un giorno di combatti-mento tremendo. Il 3 giugno mi scriveva : « LaMadonna è stata buona con me e quanto! . . . Do-mani è un altro giorno brutto ». Da quel giorno,fino ad oggi, 28 luglio, non ebbi più notizie : ed oggimi scrive: « Mamma, coraggio! sono sano e salvo ;non per le mie preghiere, ma per la medaglia cheporto al collo e per intercessione del Ven . D . Bosco!»

Grazie, o Maria, ti pregai tanto nei giorni del-l'attesa angosciosa, ma non venne mai meno laraia fiducia in te . Sì, tu lo proteggerai ancora ilfigliuol mio e lo ricondurrai sano, buono, e valo-roso, tra le mie braccia .

LUIGIA BELLENGHI Ved . VESPIGNANI .

ALFONSINE . - 1-917 . - Io, sacerdote MichelePirazzini, sergente nella sesta Sanità a Venezia,ricoverato per malattia nell'Ospedale Militare diS. Chiara, fui dichiarato affetto da broncopol-monite, a cui s'aggiunsero, durante il lungo pro-cesso infiammatorio, complicazioni insidiose e nondiagnosticabili all'esame scientifico .

La lunga tensione febbrile, che si protrasse perdue mesi, ed il progressivo indebolimento dei mieiorgani vitali, facevano seriamente temere dellaguarigione, quando mi rivolsi ad un mio zio Sa-lesiano a Roma, descrivendogli il mio stato perico-lante, ed invitandolo a pregare e a far pregare laSS. Vergine Maria Ausiliatrice .

E preghiere e tridui furono celebrati della Co-munità Salesiana di Roma e nella Chiesa Rettoraledi Alfonsine, dinanzi all'iinmagine di questa in-signe e benignissima madre .

Dopo pochi giorni annunziavo allo zio, in com-mozione di giubilo e gratitudine, che la malattiaera superata .

Ora, trovandomi in licenza di convalescenza, eguarito completamente, ringrazio con animo devo-tissimo la eccelsa e potentissima Madonna di DonBosco e raccomando ai cristiani di ricorrere adEssa in ogni bisogno, sicuri di essere esauditi .

Sac . MICHELE PIRAZZINI .

Ottennero pure grazie da Maria SS. Ausiliatrice ealcuni pieni di riconoscenza inviarono offerte per lacelebrazione di S. Messe di ringraziamento, per l'eri

-

gendo Santuario dei Becchi, per le Missioni Salesianeo per altre opere di D . Bosco, i seguenti :A) Abatti D . Abbondanza D . Acciaresi C . Actis . Ajello

G. Allegranzi G . Allegretti P . Amede G. Andreoletti C .Antonini M . Antonietti C . . Armini E . Arsego A . Asca-loni D .

E) Balduino L . Balsamo C . Banazzo M . Baratti L . BarzonE . Bassi M. Bazzoni F. Beccherle O . in Puialli . BedoniM. Bellinzona R. Benna C . Bentivoglio N . Benvenuti E .in Gostoli . Benzi D. Bertosio V . Bianchi E . Bigaglia O .Bignani A . Bignardi C . Billia O . Biondi L . Bizzotto M .Blaudino M . Bo M. Bodini Z. Bosio d . I'. Bollo M . inBisaccio . Bonadei P . Bongiovanni L . Bonin nob. L . inNarducci. Borgatello prof. L. Bosio F . Bosio M . BracchiC. Branchi R . Bran V . Briata-Scarsi . Briata P . BricarelliA . in Margotti . Brigatti E . in Repetti . Bronzin B. Bu-cellotti M . Boppo D . Buriani A .C) Cacciato p. L. Callegari V . Caligaris C . Camia R .

Campora G . Capparello M . Capra M . Caravasio C . Car-bona A . in Pertusco . Carletti M . Carlini A . Carozzi G .Caruso A. Cassan G. Cassone N . in Brusa. Castagnola

C. Catte M . Cavalieri S . Cavallotto A . Cavanna G. Ca-vasola C. Cavedon G. Ceccon I. Celauro d . C. Celli G .Cerrato C. Chavier Veronica . Cheili V . Chiado A . Chia-pello M Civalleri C . Civran A . Coggiola G . Comi de Bar .M . Cola S . Colla C. Colombo d. G. L. Colombani M .Colle G. Comis A . Coniugi Ceso, Laurini, Piacentini,Consogni D . Coppa F . Corsi F . in Speri . Cosca T . M .Cristianelli M .D) Dario G. Davanzati M . De Beni A. De Cicco d . P .

De Filippi N . De Gasperis F . in Minazzoli . De GiacomiC. in Giordani . Del Favero Rachele in Borea . Dell'Acqua-Sala V . Delmagria E . Delmastro M . e P . Delodi I. DeLuigi . Demarchi A . De Pascalis A . Destefanis M . DiattoF. Di Lorenzo R. in Savi . Dolci M . in Maconi . DolciniP. Dompè C. Donadini L. Donese I. Duliman M . ved .Perotti . Durandetti A .E) Ercolani B . Etzi A .F) Facco M . Famiglie Abrate . Battioli, Cena . Farinoni,

Fornelli, Fossati, Maroncelli . Fancello G . Fasciolo A .Ferrari Fran . Ferraro V . Ferrero C . in Ruffino FerreroL. Ferrero M . Ferri Ang . Ferri Ass . Filipucci M . FioriE. in Vendrame . Fissore G . Forlani E . Fortina D . Fo-scaresi T. Foschi T . Franzi L. Frassy F. ed M . FugazzaG. Fumagalli N .

S) Gabbrielli I . Fallati O . in Saviotti . Galetta V . Gal-larati M . Galli sr . A. Galliano M . Gallo A . ed E. Gal-lone G. Galoppo M . Gardussi E . Garzetti A . e G. Ga-vinelli M. in De Gasponis. Gazzetti U . Gazzillo A . Ge-relli A . Giorcelli G . Giosuè P . Grandicelli G . in Vaccaneo .Grasso G . Gregotti M. Guglielmotti M . Guarnaccia M .Guidicini T . Gullo G .L) Laboranti M . Lafranconi A . Lanzarini'd . E. Lasa-

gna A . Lasagnotti G . Laurelli R . Lazzari M . Lenna M .Licata P. Loos C . Lunardi R . Luparia A . Lusso C . e T .M) Macchi A. Madonini A . Mancini P . in Dal Conte .

Nianera M . Mantovani N . Marchetti F. Marchettini R .Marchino V . G. Marchiolo M . Marcuzzi A . Marinoni A .Marolo G . Martini M . Massetti A . Massidda M . MatteoliM . Mazza M . Mecca E . Mellis-Medda S . Melofico P .Menegoni F . Menolfi F . Migazzo M . Migliore G . MilaniG. Mogio Can . F. Molinari E. Mollaroni V . Montibella1'I . Monticone G . Montini M . Morchio T. Mulassano F .Muratore A .N) Nabresi G. Nale P. Nardelli I . Nazareni G . Ner-

viano T . Nervo E . Nicosia R . Novasconi N . Novellino C .Novellino S . Nurisso P .0) Olivero d . G. Orlandi P., A . e O. Ossola A . Ot-

tone V .P) Pagan G . Pagani L. Paganuzzi M . Page L . e C .

Palazzolo M . Pannuti F . in Mollica . Paolizzi d . P. Pa-rodi F . Paruzzi G . Pasella G . Pasini C . Pasquali d . C .Pavesi T. Pecoraro L . Pedrini M . Pellegrini A . PennacchiM . Pennetti B . Perico G. Peronetti C . ved . Bonino. Pe-rorino L . in Gastaldi . Perotti G . Persico M . Pes c .ssa F .Petrelli T . Peverelli M . Picciotto C . Pifferi S . Piloni N .Pinciroli A . in Colombo . Piritu M . Pirovano A . Pitti V .Pochettino M . Porta G . Povero P. Principato G .Q) Quey P . G .R) Ramponi ch . C. Ramponi M. Rastelli E . in Tizzani .

Rastellino C . Razzoli D . Rebagliati, d . L. Rebuffo A . Re-cagni L . Riva G . Rizzardi A . Rizzo C . in Bruno . RolatiE . Ronco M . Rondolini L . Rossi T . in Stafferi . Rosso C .Raffino V. Russo G. Ruzzeddu AS) Salvatore N . ,Sampieri P . Santacroce I . Sangiorgio

G. Santi A . Santus M. Sapino D. Sapino L . Sarteur M .Sartorelli V . Scappino C . Scintu A . in Pillai . Scintu G .Scifo M . Sferlazzo Prof. V . Sibille L . in Berto . SignoriniM. Silvestri E . Solbiati G . in Caccia. Sordo C . SorelleBallarlo, Nardelli . Sosio A. in Schema. Spampinato A .Spinello L. Stefani C . in Martini . Sofia N . Suor A1 . N .T) Tarantola V. Tarasconi C . ed M. Tavolleri A . Ti-

berti V . Tirocco A . Toccagni F. Tognarelli E . Toma-selli A . Tomba I . in Caneva. Tommasi R. Travostino T .Trinchero G . Trionfi G . Trivero G . Tuccio A, Turati d .G. Turco L. Turri A in Calognesi .V) Vacchina R . Vallera A . Valletti ved . Valsecchi L .

Vanni M . Vanzaghetti C . Variscotti G . Vassalini T . inDuti . Vecchia T . in Celinzago . Veggi C . Vendrame S .Venerutti C . in Mircovich . Venni L . Veronesi L . VertuaG . Vezzosi P . Vielrni,.P . Vilotti F . Vizzi G . Volpini M .W) Wilchelm Al .Z) Zaccaria A. in Geminiani . Zaninetti L . Zanoni t .

Zapparoli T . in Leoli . Zimerone G. Zoppetti M . Zoppod. M . L .

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RICONOSCENZA AL VEN. DON BOSCO

Nello svolgere questa rubrica, torniamo a protestare so-lennemente che non intendiamo contravvenire in nessunnodo alle disposizioni pontificie in proposito, non vo-lendo dare ad alcun fatto un'autorità superiore a quellache merita una semplice testimonianza umana, né pre-venire il giudizio della Chiesa, della quale - sull'esempiodi D. Bosco - ci gloriamo di essere ubbidientissimi figli .

Il primo marzo 1913 il nostro bimbo per nomeMario ammalò d'infezione e in pochi giorni siridusse in fine di vita . Il suo visino era divenutomostruoso e per le orribili piaghe che ne lo ri-coprivano anche gli occhi rimasero completa-mente privi di luce . La sera poi del 6 al continuoaumentare della febbre, che già fino dall'iniziodel male si era mantenuta altissima, sopraggiun-sero continui moti convulsivi cosicchè al dettodei medici non gli restavano che poche ore divita. Fu allora, che perduta ogni speranza ter-rena, promettemmo alla V . Ausiliatrice (di cuipure tante e tante volte avevamo sperimentatala protezione) di pubblicare la grazia se ce l'a-vesse ottenuta e, supplicando il Ven . Don Boscoad intercedere per noi, ponemmo sul corpo delpiccolo infermo la sua immagine . Ed oh, pro-digio! . . poche ore dopo, ossia verso la mezzanotte,la febbre cominciò a decrescere con tanta rapi-dità che nella giornata successiva ne rimase per-fettamente libero . L'infezione era dunque ces-sata ed il caro bimbo dopo pochi giorni potevalasciare il letto ed entrare in piena convalescenzarimanendo (altra segnalatissima grazia) di uriavista ìnvidiabile .

Mentre adempiamo la promessa, preghiamola buona Vergine Ausiliatrice e il Ven . D. Boscoa voler continuare sulla nostra famiglia la lorovalidissima protezione .

Faenza, 24 luglio 1917.Dott . GIORGIO e ANNA GHETTI .

L'anno scorso in novembre mi trovavo in con-dizioni gravi di salute .

Colpita da nevralgia fortissima al bracciosinistro, non trovavo riposo ne giorno nè notte,e lo spasimo era tale che mi faceva dare inismanie rendendomi il braccio inerte come fosseparalizzato e di più non potevo nemmeno cam-minare. Passavo perciò i miei giorni sempre aletto, pregando il Signore mi alleggerisse queldolore. Così trascorsi vari mesi, quando da per-sona amica mi fu suggerito rivolgermi al Ven .Don Bosco, di cui mi fu procurata un'imagine euna reliquia, che io con vera fiducia posi sulbraccio tenendovela giorno e notte, mentre co-minciai una novena praticando le preghiere dal

medesimo , Venerabile suggerite ai bisognosidi grazie .

Notai subito un leggero miglioramento, onde,sempre più fiduciosa, alla prima novena fecisuccederne molte altre . Il miglioramento con-tinuava, ma assai lentamente . Ebbi perciò unmomento di sfiducia di ottener la guarigionecompleta, e risolsi in cuor mio di rivolgermi adaltro santo, che mi esaudisse con maggior pre-stezza, e intanto mi tolsi dal braccio l'immaginee la reliquia .

Ma non tosto ebbi ciò fatto ecco che lospasimo mi ricominciò d'improvviso, onde, im-maginando che fosse dispiaciuto al Venerabile,di nuovo mi posi sul braccio l'immagine e la re-liquia . A quel contatto sparì il dolore all'istante!Dal che ben conosco esser debitrice all'interces-sione di Don Bosco della mia quasi completaguarigione, e completa l'attendo con tuttafiducia . Ora posso attendere al lavoro, maneg-giare dei pesi, occuparmi nelle faccende, quasicome prima della malattia . Invio una tenueofferta e pubblico la grazia in attestato di ri-conoscenza .

Trevi, 15 agosto 1917 .Suor M . NAZZARENA DI S. GIUSEPPE

Abbadessa delle Clarisse .

Il 2 dello scorso febbraio cadeva improvvisa-mente ammalata la mia povera mamma, re-stando priva dell'uso della favella, d'un brac-cio e d'una gamba .

Nella sua buonissima età di anni 56, avevagoduto fino a quel giorno perfetta salute . Ilcaso sembrava ormai disperato, e il medicostesso temeva una ripetizione del male, chesarebbe stata fatale .

Nel mio profondo ed immenso dolore mi rivolsia Maria Ausiliatrice, interponendo l'interces-sione del Ven . Don Bosco, e promettendo, sericeveva la grazia, di pubblicarla nel Bollettino.Maria Ausiliatrice e Don Bosco hanno esau-

dito la mia preghiera, perchè ora la mia mammaè quasi completamente guarita; ha già riacqui-stato in modo soddisfacente l'uso degli arti edella favella .

La mia riconoscenza a Maria Ausiliatrice eal Ven . Don Bosco sarà immensa, perenne . Oh!Maria Ausiliatrice, oh! Ven . Don Bosco, siatesempre benedetti!

Nogarè di Crocetta Treviigana, agosot 1916 .Sac . FRANCESCO FURLANETTO,

Parroco .

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Verso la metà del mese fui colpita da paralisifacciale e da altri malesseri, dovuti specialmentea improvvisi dolori che mi turbarono .

Il dottore mi disse che si trattava d'una malat-tia un po' lunga e che avrei dovuto ricorrerealla scossa elettrica. Passai alcuni giorni d'abbat-timento, di sfiducia e di afflizione, tanto più perchèriconoscevo molto necessaria la mia salute per lafamiglia .

Pensai finalmente di rivolgermi al Ven. DonBosco, gl'incominciai una novena, gli esposi lamia triste condizione, mi raccomandai con tuttafiducia alla sua potente intercessione presso MariaAusiliatrice, promettendo di pubblicare la grazia .

In capo, a pochi giorni notai qualche migliora-mento e fui in grado di riprendere alcuni lavori .Continuai la novena con rinnovata fiducia, conti-nuai a tener cara l'immagine di Don Bosco, a re-citare la preghiera per la sua Beatificazione .

Ora, guarita sollecitamente, senza alcun bisognodi cure, esprimo pubblicamente al Venerabile lamia viva riconoscenza, e mentre gli chiedo an-cor forza e rassegnazione, in penosi momenti peril mio cuore materno, imploro da lui protezionesui miei figli soldati e per lui affretto col desiderioe con le preghiere il giorno della Beatificazione .

Torino, 24 settembre 1917 .C. B. P .

Non posso fare a meno di manifestare pubblica-mente il trio vivo sentimento di gratitudine e rico-noscenza al Venerabile D . Bosco. Immerso in unaprofonda melanconia, con pensieri variatamentetristi pensavo alla sorte dell'unico e povero miofiglio, soldato, che, ancor convalescente per unagrave ferita riportata al Carso nel novembre scorso,ripartiva il 2 corrente. Pensavo che da tanti etanti giorni non aveva notizia alcuna, e che conquattro telegrammi diversi, nulla avea ottenuto .Lascio quindi immaginare lo strazio dell'animo mio!Quando in quel momento ricevo dalla posta ilBollettino Salesiano, N. 8. del 1° corrente, e sfo-gliandolo, per verità, svogliatamente, lui sì fermala vista alla pagina 216, e proprio sull'intestazione« Sulla tomba di D . Bosco » . Ebbene, nel leggere queisentimenti manifestati dai devoti sul marmo dellatomba del Venerabile, sentii partire dal mio cuore,con intensa commozione, una calda preghiera,perchè il santo uomo mi facesse avere buone no-tizie di mio figlio . Non tardai ad essere esaudito .Com'ebbi la desiderata. grazia, non potei tratte-nermi d'esclamare, innanzi alla mia famiglia e conintensa commozione, che solo il Venerabile DonBosco mi aveva esaudito! E perciò gli rendoinfinite grazie, con promessa di serbargli devoto eperenne amore fino al termine della mia vita .

Gagliano del Capo (Lecce), 18 agosto, 1917 .MARCO DEI BARONI COMI .

Adempio ad un bisogno del cuore e a una pro-messa ringraziando pubblicamente il Ven. DonBosco per due belle grazie ricevute (da persona ame cara) mediante la sua intercessione .

Gli afflitti, i tribolati si rivolgano fiduciosi alVen. D . Bosco colla Novella, Comunione e offerta

per le Opere Salesiane, e non saranno delusi, masperimenteranno la sua potenza presso il trono dellaceleste Madre .

Oh continui il buon Padre ad ascoltare le miepreghiere e dal Cielo mi assista co' miei cari!

Torino, 12 luglio 1917 .O. C .

IN OMAGGIO A D OMENICO SAVIO.Parole dette dall'Em .mo Card . Maffi a Pisa (1) .

Intima, commovente è stata la commemora-zione del giovanetto Domenico Savio, e noi tuttiserberemo il ricordo di questa tenerissima festa,che è anche il voto di tutte le anime nostre, di con

-

templarlo, cioè sui nostri altari con l'aureola chela Chiesa distenderà, lo speriamo, un giorno ancheintorno a lui .

È questo l'ardente desiderio anche del mio cuore,perche credo di dovere molto a Domenico Savio .Alla lettura della sua vita, pubblicata dal Ven .D. Bosco, quando ancora io era giovanetto, letturache produsse nel mio cuore una profonda impres-sione, credo di dover tanto della mia corrispon-denza alla mia vocazione . Una prima lettura, cheinfluì su una vita!

E per questo il cuore ritornò e ritorna di fre-quente al pio giovanetto anche, nel segreto, conuna preghiera ed una invocazione .

Questo per me; ma veramente commoventi sonogli episodi della vita breve del Savio, testè sì bella-mente rievocati .

Ricordiamolo il giovanetto che chiama il sacer-dote al letto d'un moribondo, sicchè ne possa rice-vere l'anima; ricordiamolo il Savio, che chiama ilsacerdote al letto d'una moribonda in colpa .

Continui egli dal Cielo la chiamata, e del sacer-dote alle anime, e delle anime a nostro Signore .Ricordiamolo Domenico Savio, paciere fra i suoi

coetanei che si erano sfidati a rusticano duello, edegli non permetta mai che i fanciulli lancino sassicontro l'adorabile figura del Divin Crocifisso, facciache gettino a terra, specialmente nei tempi presenti,la pietra dell'orgoglio, della cupidigia, dell'odio .

Giovani miei! A voi ora in modo speciale io mirivolgo! Guardatela la salma di un giovanetto, ap-pena quindicenne, così presto racchiusa nella bara,e sepolta sotto la terra. Ed è da essa santità, Tuttoun popolo, autorità e cittadini, tutti in essa rico-noscono il più bel tesoro del paese ; la salute, la be-nedizione di tutta la popolazione .

Sentitela, miei cari giovani, la grandezza dellasantità ed imparate ad essere buoni, e saprete co-gliere il segreto della santità che Domenico Saviovi presenta .

Oli! la Prima Comunione del pio giovanetto! Oh!le sue frequenti e fervorose comunioni!

Siate buoni e santi sulle orme del giovanettoSavio, ed allora dagli altari ai quali - lo speriamo- lo esalterà la Chiesa, Esso potrà benedire piùlargamente a tutti noi!

(1) Ved . Boll . di Settembre pag. 254 .2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

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NOTE E CORRISPONDENZE

Nuovi Nunzi Apostolici .

Con dispacci della Segreteria di Stato, in data20 luglio 1917, la Santità di Nostro Signore Be-nedetto XV nella fausta ricorrenza delle festecentenarie dell'indipendenza nazionale del Perù,si è degnata di elevare la Rappresentanza, Pon-tificia presso l'anzidetta Repubblica dal gradodi internunziatura a quello di Nunziatura Apo-stolica, e di nominare simultaneamente NunzioApostolico del Perù Mons. Lorenzo Lauri, Ar-civescovo titolare di Efeso .

Parimenti con dispaccio della Segreteria diStato in data 20 luglio 1917, la medesima San-tità di Nostro Signore, prendendo occasionedella ricorrenza anniversaria dell'indipendenzanazionale della Colombia, si è degnata di elevarela Rappresentanza Pontificia presso la dettaRepubblica dal grado di Internunziatura a quellodi Nunziatura Apostolica e di nominare simulta-neamente Nunzio Apostolico di Colombia Mons .Enrico Gasparri, Arcivescovo titolare di Sebaste .Ai nuovi Nunzi Apostolici, che nelle gene-

rose e ospitali Nazioni del Perù e di Colombiaspiegano il più paterno interessamento anche

per l'Opera Salesiana, i nostri più cordialirallegramenti .

Tra gli orfani di guerra .

ALL'ISTITUTO DOMENICO SAVIO DI GRUGLIASCO .

Un' egregia Maestra, insegnante nelle ScuoleMunicipali di Torino, ci scrive in data 25 set-tembre : „ Per i piccoli bimbi dei nostri valorosicaduti in guerra non sarebbe bastato tutto ilbene che la gioventù trova nelle case dei Figlidi Don Bosco ; per essi occorreva, con quello, ilsorriso, la carezza materna . Il rev .mo sig. DonAlbera lo sentì, raccolse attorno a sè i piccoliinfelici, li affidò alle Figlie di Maria Ausiliatricee disse loro :

Siate le loro mamme amorose .» L'invito non fu vano : la casa sorse per in-

canto, ed ora i piccoli orfani sono a Grugliasco,nella bella casa che il Conte di Collegno misea disposizione delle Suore, e che l'aiuto di moltibuoni ha saputo e voluto arredare . Sono là,tra il verde della campagna e la lieta spensiera-tezza della loro età . La guerra li aveva abituatialla lontananza del babbo, e per ora essi non

comprendono quale sacrificio la Patria ha vo-luto da loro ; le Suore li sanno amare come liamava la mamma, ed essi non cercano altro .» Ve ne son dei piccoli che quasi non sanno

reggersi in piedi, e vi sono degli omini di sei osette anni; sono tutti belli, ma molti sono unpo' patiti. Sul visino pallido, nelle personcinedeboli, si indovinano tante miserie! Ma l'ariadella campagna li rinforzerà, le cure ricosti-tuenti già iniziate dalle Suore, il vitto sano ed .abbondante rinvigoriranno questi piccoli e carifiori, ai quali, sovente, forse sono mancate lapioggia e la rugiada benefica .» I piccoli orfani han trovato molti amici,

molte persone buone che vollero aiutare e cheaiutano le Suore di Don Bosco nel difficile com-pito che si sono assunte, compito che la diffi-coltà del momento farebbe dire quasi impossi-bile, se non si sapesse che la carità di Cristofa miracoli quando lavora per il prossimo .

» Dire ora il nome di tutti i buoni che hannolavorato e che lavorano per i piccoli infelici,è cosa difficile : sono nomi che amano il silenzio,nomi che Torino benefica da lungo tempo co-nosce e benedice .

» Lì impareranno i piccoli beneficati, e quandofatti più alti comprenderanno il beneficio im-menso che è venuto a confortarli e a sorreggerliin una delle più tristi contingenze della vita,li pronunzieranno con riverenza ed amore nelleloro preghiere .

» Non solo tra gli adulti i piccoli orfani hannotrovato degli amici ; anche la gioventù studiosadi Torino ha voluto dare il suo aiuto ai piccoliinfelici .

» Gli alunni della Scuola Rosmini, oltre adofferte in denaro, regalarono una cartella delPrestito nazionale ; le alunne del Liceo-GinnasioAzeglio e delle Scuole Gabelli e De Amicis of-frirono indumenti confezionati da . loro, e glialunni delle Scuole Sclopis e De Amicis anda-rono a gara per offrir doni per un banco di be-neficenza .» Sono molti gli amici, ma i bisogni sono

tanti! La cara Vergine di Don Bosco, l'apostolodella gioventù, benedica ed accresca ogni giornoi buoni, che fra le note squillanti delle fanfareannunzianti l'eroismo e le vittorie dei soldatid'Italia, odono e raccolgono il pianto dei pic-coli figli, che attendono invano il ritorno delbabbo adorato » .

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TRA I NOSTRI EMIGRATI

DAL CILE . - PREZIOSI DOCUMENTI . - Sonodue lettere dell'Ecc .mo Nunzio Apostolico, Mons .Sebastiano Nicotra, relative all' assistenza cheprestano i Salesiani agli italiani emigrati in quellaRepubblica .La prima è diretta al sac . Ambrogio Turriccia,

Parroco degli italiani a Santiago .Molto Rev .do Signore,

Mi è sommamente grato di trascriverle qui ap-presso la lettera che S . Em. Rev.ma il CardinaleGaetano De-Lai, Segretario della Sacra Congrega-zione Concistoriale, mi ha inviato in data del 12giugno 1917 .

Ill.mo e Rev .mo Signore . - Ho ricevuto pel tra

-

mite di V. S. Rev.ma il rapporto del sacerdotesale-siano D . Ambrogio Turriccia sul movimento verifica-tosi nell'anno decorso nella parrocchia italiana di co-lesta città, e mi ha procurato viva soddisfazione ilconstatare quanto sia benedetto da. Dio lo zelo, con cuifu proseguita l'opera di assistenza religiosa affidatada questa S. Congregazione ai benemeriti Figli diD. Bosco. Una speciale parola di speciale encomioè loro dovuta per l'efficace interessamento all'educa-zione religiosa della gioventù, compiendo così ilvoto del loro Venerabile fondatore, di convertirealla fede e alla pratica religiosa i genitori per mezzodei figli, come opportunamente osserva lo stessorelatore . Prego V. S. di voler partecipare al moltoIl. D. Turriccia ed a tutti i suoi cooperatori, religiosie laici, nominatamente al locale Comitato dell'Italica

Gens,le mie congratulazioni ed i miei ringrazia-menti pel bene compiuto a prò di cotesta ColoniaItaliana, ed intanto, augurandole ogni bene, consensi di particolare ossequio mi professo di V. S .Rev .ma come fr. - G. CARD. DE LAI, Vescovo diSabina, Segret.

Mentre mi rallegro colla S . V. per le ampie lodi,che dalla S. Sede vengono meritamente tributatea lei e alla sua importantissima opera di assistenzareligiosa agli Italiani dimoranti in Santiago, pro-fitto di questa occasione per rinnovarle i sensidella mia più affettuosa stima coi quali ho il pia-cere di confermarmi,

Della S. V. Rev .da,Dev.mo Servitore

+ SEBASTIANO, Arciv. d'Eraclea,Nunzio Apostolico .

La seconda lettera è indirizzata al Parroco degliitaliani residente a Valparaiso .

Molto Rev.do Don Dati,Mille grazie delle belle fotografie mandatemi .

Saranno per me un gratissimo ricordo della fiorenteParrocchia Italiana di Valparaiso, che ha lasciatoin me la più cara e simpatica impressione . Quandoavrò completato l'album, mi farò un dovere di spe-dire tutte queste fotografie al Santo Padre e alCardinale Segretario di Stato .

-TORINO. - NEL BORGO « MONTEROSA », come

abbiamo detto altra volta, per la generosità delConsigliere Comunale Cav . Luigi Grassi, fiorisceun Asilo pei figli dei richiamati . Alcuni Coopera-tori, entusiasti del bene che vi fanno le Figlie diMaria Ausiliatrice, ci inviarono una lunga cor-rispondenza, che dimostra quanto sia apprezzatoil bene che possono fare le religiose in ogni quar-tiere popolare .

« In uno dei rioni popolari della nostra città,per opera di persona molto benefica, è sorto unAsilo pei figli dei richiamati . Più di trecento sonoi bimbi, dai due ai sei anni, che frequentano quel-l'asilo, dalle prime ore del mattino alle più tardedel pomeriggio, fino a quando cioè le mamme, ter-minato il lavoro alla fabbrica, allo stabilimento,all'arsenale, non passano a ritirarli . Alcuni di essitrascorrono il loro tempo nella culla o su piccolebrande ; gli altri, più grandicelli, nelle aule scola-stiche, nelle sale di ricreazione, nel cortile .

» Il munifico benefattore provvede - di suo - peri locali, le quattro refezioni giornaliere dei bimbi, eil vitto per le Suore ; la carità materna delle buoneSuore a tutte le cure morali e materiali verso ibimbi. Il frutto di questa carità per mezzo deibimbi giunge ai fratelli, alle sorelle maggiori e ailoro genitori. Chi non vede il valore sociale diquest'opera?

» Il germe del bene lentamente e tenacementesi propaga, penetra nella famiglia, feconda e sor-regge le idee buone e neutralizza gli effetti del male,di ogni male sparso a profusione . Ah! se questiasili potessero essere moltiplicati e sparsi per tuttii sobborghi delle grandi città! . . .

» Ma v'ha di più . L'opera cristianamente indu-striosa di queste Suore non s'arresta alle cure perl'asilo . Nello stesso cortile dell'Asilo - che, sia dettofra parentesi, è il cortile d'un popolatissimo ca-seggiato operaio - le suore raccolgono non soloalla domenica, ma tutte le sere, numerosissime,le figliuole del popolo e, così diedero vita, e vitarigogliosa, intensa, al desideratissimo e provvi-denziale Oratorio festivo, del quale non è chi non

NEGLI ISTITUTIDELLE FIGLIE DI MARIA AUSILIATRICE

Son sicuro che la sua parrocchia di Valparaisofarà nell'album la più splendida figura .

Domani nella santa Messa pregherò per l'animadell'italiano riservista, suo parrocchiano, mortoin guerra .

Ossequio caramente cotesto degnissimo Diret-tore, e abbracciandola affettuosamente nel Signore,mi confermo

Suo dev.mo+ SEBASTIANO, Arciv. di Eraclea,

Nunzio Apostolico .

Umili ossequii all'Ecc .mo Nunzio Apostolicodel Cile, che appoggia così efficacemente e conpaterno affetto l'opera dei Salesiani .

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veda il valore inestimabile, specie ai nostri giorniper quelle che sono le future mamme di famiglia .

» Sia per l'Asilo poi, sia per l'Oratorio sorseroprestissimo, sempre per la munificenza del gene-roso benefattore un teatrino e una devota cappel-letta. Questa, fornita appena del necessario per lesacre funzioni, dovette quasi subito essere ingran-dita. Alla festa vi si reca un sacerdote per la S .

Messa e un'adatta spiegazione del S. Vangelo almattino, per breve istruzione e la benedizione

col Santissimo alla sera . Ma quali e quante consola-zioni spirituali! Tutte quelle buone figliuole, primaattratte dai divertimenti, sono ora affezionatealle loro Suore, al loro Oratorio, alla loro cappel-letta! Sentono di essere e di valere qualche cosaanch'esse, perchè si vedono curate, accudite, assi-stite e, mentre riconoscono che la loro condotta

migliora con la frequenza all'Oratorio e alle sacrefunzioni, possono constatare ohe non mancano didivertimenti sani, onesti, convenienti alla loroetà e condizione. Oh, non è necessario che il Sacer-dote e le Suore stimolino quelle anime alla fre-quenza dei SS. Sacramenti! Tutte ne sentono undesiderio ardentissimo, dolenti solo che le necessitàdel lavoro quotidiano, e, sovente, a turno, per leimpiegate nelle fabbriche, impedisca loro di acco-starsi più frequentemente al Banchetto Euca-ristico » .

La relazione prosegue con l'augurio che in tuttii grandi rioni popolari sorgano simiglianti istitu-zioni, dove insieme coll'Asilo, coll'Oratorio fe-stivo e col Dopo scuola si dovrebbero istituire- quand'è' possibile - «Scuole serali, Scuole dicucito, taglio, ricamo, ecc ., per le giovanette,Segretariato per le operaie, Circoli di ricreazionecon Biblioteca circolante e Conferenze per pro-iezioni, ed anche Cucine economiche per operai especialmente per le operaie che, trattenute dallavoro, hanno necessità di trovare pronta unabuona scodella di minestra » .

« Riflettiamo - conchiude la corrispondenza- all'influenza grandissima della donna sul fan-ciullo, sulla famiglia, sulla società, e nella vitastessa della religione e persuadiamoci che grande èl'opera della donna cristiana! Gli uomini fanno leleggi, le donne i costumi, ossia la civiltà . E se ècosì, procuriamo noi Cooperatori Salesiani, chequesti asili si moltiplichino, chè essi rappresentanouno dei mezzi più pratici con cui si può venire insoccorso alla popolazione operaia, innestando erinvigorendo in essa il sentimento cristiano ».

LIBRI NOSTRI

« UN EDUCATORE APOSTOLO » (1). -« È apparsosotto questo titolo un libro che sarà letto cori vivointeressamento da quanti amano e seguono l'operasalesiana: è una nitida biografia di D . Salvatore

(1) Un Educatore Apostolo « Don Salvatore Gusmano >,1875 - 19o7). Ricordi biografici per il Sac. A. M. Anzini.

Libreria Ed. « Buona Stampa », Torino. L . 2 .

Gusmano, vissuto dal 1875 al 1907; vita breve, maricca di opere, e soffusa dello splendore di una con-tinua ascensione spirituale . Tutto l'elemento vo-litivo, tipico di ogni grande figura morale, ilcontinuato sforzo della lotta contro se stesso chesolo forma i santi e le opere che il mondo am-mira, è messo in tale risalto da dare a questabiografia uno spiccato carattere di modernità edi praticità, facendo desiderare che questo indi-rizzo venga seguito rendendo più diffusa e vera-mente utile l'agiografia.

» L'Autore, il salesiano D . A. M. Anzini, in questaopera mette felicemente in rilievo il metodo educa-tivo salesiano, poiché Salvatore Gusmano fu unSalesiano perfetto : aiutato dalle qualità naturalie da quelle virtù cristiane a cui solo giunge unavolontà forte, si dedicò all'insegnamento sin dallaprima giovinezza esplicando in esso lo spiritoeducativo di Don Bosco, che ispirato dalla san-tità e dal genio riuscì a fondare istituti di educa-zione cristiana in tempi così ostili, e ad attuarequell'ideale pedagogico che vuole uniti nella gio-vinezza vigor di corpo e di mente, saldi studii efortezza di carattere . A questi splendidi risul-tati giunge l'educatore salesiano applicando deicriteri pienamente conformi con tutte le esigenzefisiche e psicologiche della gioventù, per cui siatrofizza in essa il senso del male al tempo chese ne svolge l'immensa potenza di bene .

» Questa convinzione sgorga dalla lettura diqueste pagine attraenti, . . » .

A questo cenno bibliografico, pubblicato dallaprof. Luisa Cervini nel « Monento », fa degno ri-scontro un'ampia recensione di Mons . Grancelli nel« Verona Fedele » .

« Ci dispiace - egli scrive - che il limite segnatoa un articolo di giornale non ci consenta di esporre,per quanto in breve, il contenuto dei dieci capitoli,specialmente del V, che ci mostra Salvatore Gu-smano nella sua vita di caserma, e del VII e VIII,che ce ne dipingono l'attività educatrice e lo zeloapostolico; sarebbe un raffronto utilissimo tral'opera sua, che forma le anime al bene, alla virtù,al sacrificio, e l'opera di tanti pretesi educatori,che le immiseriscono e le uccidono .

» Al riassunto, che lo spazio ci vieta, suppliscanoqueste parole d'una sua conferenza ai confratelli :- Educare significa coltivare, esercitare, svolgere,ingentilire, avvalorare tutte le facoltà fisiche, in-tellettuali, morali e religiose che costituiscono nelfanciullo la natura e la dignità umana; prenderel'animale in mezzo ai vizi e alle male tendenze eformare l'angelo irradiato da virtù . Si ha da for-mare l'anima altrui con l'anima nostra, l'altruicuore col nostro cuore . Sono cuori ed anime deli-cate, che possono tristamente risentirsi di unaparola, di uno sguardo, di un tratto . Oh davvero,pensando a tutto questo, bisogna interrogarci seper un tal ministero siamo veramente provvistidi tutto ciò che la Religione esige da un valenteeducatore dell'infanzia.. Come si faccia ad esserebuoni educatori, non ve lo so dire, perchè in que-st'arte van più la pratica che la teoria, e la praticaè costituita da tante minuzie; che esposte una peruna farebbero anche ridere chi vede le cose in

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grande . L'educazione riceve alimento da un assi-milarsi continuo di minute impressioni senza none,come il germe si nutre degli umori del suolo, overiposa. Più che l'uso dell'autorità, più che il predicoe il castigo, opera sull'animo dei giovani l'azioneindiretta, il contatto di tutti i giorni, dissimulato,ma efficace » .

« Questi pensieri - dice Mons. Grancelli -valgono un grosso volume di pedagogia . »

NECROLOGIO

Mons Gaetano Catalanotto .Morì - nel fiore dell'età - alla fine del mese di

agosto. Protonotario apost . ad instar e Canonicodella Metropolitana di Palermo, era notissimo incittà per il suo operoso apostolato esercitato nellabella chiesa del SS . Salvatore e poi, dopo la chiu-sura di questa, nella chiesetta di S . Stefano . L'isti-tuzione dei paggetti del SS . Sacramento fu unadelle opere a lui più care, e non è a dire con quantoancore e con quanto zelo ne promovesse lo sviluppo,curando principalmente la pietà e l'istruzionereligiosa di quei giovanetti .Mons. Catalanotto fu pure callo promotore di

pellegrinaggi : e molti lo ricordano a capo di nume-rose comitive a Ronca, a venerare i Santuari dellacristianità, a Montecassino, a Monserrato nellaSpagna, a Lourdes, e in ultimo a Malta per il Con-gresso Eucaristico. Zelantissimo Direttore Dioce-sano dei Cooperatori, fu più volte a Torino, al San-tuario di Maria Ausiliatrice e sulla tomba di DonBosco. Nel settembre del 1907 vi condusse unaschiera di Siciliani portando in dono a Don Ruaun artistico calice a nome dei Cooperatori del-l'Isola, a conforto del calice delle amarezze provatedall'Uomo venerando in quei mesi .

Noi, memori dell'affetto che l'estinto nutrivaper le Opere Salesiane, cominciammo a pregare perlui, non appena ci giunse la dolorosa notizia dellasua morte inaspettata ; ed ora esortiamo i lettoria ricordarlo pur essi nelle quotidiane preghiere .

P. P ntonio Ferrato S . I .Morì quasi improvvisamente al Santuario di

Crissolo, dove si era recato per cercare un po' diristoro alla salute alquanto scossa, il 12 settembreu. s . Apparteneva alla Casa di S . Antonio di Chieri .La sua morte destò il più vivo rimpianto . Pio, ze-lante, umilissimo, aveva preso ad illustrare le gloriedi quella città con autore e diligenza ammirevoli .A lui si deve anche l'iniziativa della lapide, volutaa ricordo dei dieci anni che il Veli . D. Bosco passòin Chieri, che venne solennemente inaugurata nel1915 .

Caro e buon Padre! Iddio benedetto lo glorifichinel regno dei Santi!

Caterina Giuganino .Nata il 25 novembre 1825, rendeva l'anima a

Dio il 22 settembre 1917, col sorriso del giusto aVillastellone .

Donna di fede, animata dalla quotidiana assi-stenza alla S . Messa e dall'unione con Gesù, chericeveva con amore ognor crescente al pen-siero di goderlo nella vita eterna, il suo passaggiosii questa misera terra fu come quello di un an-gelo, con l'animo continuamente rivolto al Cielo,col cuore raccolto in perenne preghiera, con operepersistentemente rivolte al bene del prossimo.

La sua esistenza fu lunga di anni, ma fu assaipiù abbondante di meriti . Si addormentò nel Si-gnore, confortata dalle benedizioni speciali delSanto Padre Benedetto XV e dell'Em . CardinaleAgostino Richelmy, come i giusti compiono la lorogiornata, piegando serenamente il capo nell'abban-dono fiducioso in quel Dio che suscita, premia eglorifica le anime buone e sante .

All'addolorato fratello, il venerando CanonicoBartolomeo Giuganino, Penitenziere della Metro-politana di Torino, insieme con la parola del con-forto e della fiducia cristiana, torni cara la pro-messa di devoti suffragi per l'estinta, che fu imadelle prime ascritte alla Pia Unione dei Coope-ratori, e zelante ammiratrice del Ven . nostroFondatore .

Preghiamo anche per questi Cooperatori defunti :Abate cav . Luigi - Torino .Aicardi cav . ave . Paolo - Roma .Artana D . Angelo - Gavazzana (Alessandria) .Aversa Mons . Giuseppe - Monaco di Baviera . ,Avio Felice - Arquata Scrivia (Alessandria) .Baronchelli Rosa - Oltressenda Alta (Bergamo).Bartolamenti Rosario - Carini (Palermo) .Bassi Teresa n . Montaldo - T orino .Bertolino Giov . Batt. - Vicoforte (Cuneo) .Bianchivi Genoveffa - Possano .Bisacca Maria - Rivarolo Canavese .Bonon Can . Francesco - Groppello Cairoli (Pavia) .Boitolotti D . Antonio - Miane (Treviso) .Borzoni comm . Ottavio - Roma .Boselli Adele - Piacenza .Brinelli ch . Giuseppe - Centrale (Padova) .Briolo Teresa ved. Toscano - Cuneo .Bronzini Erminia - Torino .Chiesa Catterina - Loco (Locarno Svizz .) .Cortesi D . Giov . Batt . - Cotignola (Ravenna) .Dago Alberto - Novara .Dalla Pozza Giacomo - Alcenago (Verona) .D'Angelantonio Pietro - Ortona a Mare (Chieti) .

'Di Boyl contessa Teresa n . Roberti - Torino .Doro Martino Tasso - Longarone.Fea Giovanni - T orino .Figus Giovanni - Ales (Cagliari) .Francia Maria - Rossignano Monferr .Fumagalli Ignazio - Parabiano .Gallina ved . Giuseppina - Torino .Giarola Angelo - Alcenago .Gloria Sofia - Envie (Cuneo) .Godìno Giuseppina - Moncalieri (Torino) .Grossi Giuseppina ved . Ballotio - Fusignano (Ravenna).Invernizzi Giorgio - Maggio (Boliseo Como) .Lano Clemente - Vezzo d'Alba (Cuneo).Longo Federico - Montecchio Magg . (Vicenza) .Lusardi Amedeo - Domodossola .Maddalena Giuseppina - Roma .Maffeis Verginia - Verolanuova (Brescia) .Magnani Adamo - Viserba (Forli-Rimini) .Maiarchi Anna - Savona .Marchese D . Virginio - Cardè .Marenco Ceriana Giuseppina - Torino .Mastrocinque Teresa - Salerno .Mazza Cesare - Abbiategrasso (Milano) .Metto D . Vincenzo - Muro Leccese (Lecce).Olivari Melania - Bergamo (Boario) .

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