Biosfera marzo 2014

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MARZO 2014 mensile anno 5 numero 3

Un mondo sostenibileIl mondo della sostenibilità pervade ormai ogni angolo delle città e tutti gli aspetti della nostra quotidianità. Un esempio? In questo numero di Biosfe-ra ve ne presentiamo 10.Partiamo dalle Olimpiadi di Sochi: se tutti gli sportivi, e soprattutto quel-li dediti alla specialità dell’assalto al divano di casa, hanno trascorso 15 giorni a contare punteggi e medaglie, noi abbiamo indagato sui consumi e le strategie di risparmio energetico messe in campo nel villaggio olimpico e negli impianti sportivi della lontana Russia.

Con un salto virtuale siamo tornati a casa, dove – mentre il Governo riflet-te sul caso – le aziende si impegnano a semplificare le propria burocrazia e soprattutto a diminuire l’incidenza dei consumi di carta e spostamenti, affidandosi al digitale. Se poi per ogni 50 clienti che decidono di passare dai fogli alla rete c’è un albero in premio, per le comunità si realizza una doppia opportunità.Nel frattempo siamo tutti sopravvissu-ti a San Valentino, soprattutto grazie al grande successo di “Mi illumino di

meno”, e potremmo decidere – siamo ancora in tempo – di entrare nel co-mitato che chiede maggiori controlli all’uso dei pesticidi nelle campagne del nostro territorio. Mentre a Ferrara si lavora alla ristrut-turazione della Torre dell’Orologio, danneggiata dal terremoto del 2012, ma in chiave tutta sostenibile (e a dir-lo è il notorio Green Building Council per gli Historic Buildings), le giornate si allungano e torna la voglia di andare in bicicletta. Per i bikers più … pigri, arriva anche il Italia la moda dei caffè

dedicati proprio agli amanti delle due ruote.E poi vi proponiamo la storia della gio-vane stilista emergente che cuce i suoi abiti utilizzando scarpette da danza classica – naturalmente usate! - e un interessante escursus sullo sviluppo dell’intelligenza emotiva, alla ricerca di una vita spirituale e sociale miglio-re.Non vi basta? Allora scoprite con noi come si diventa erboristi e come si può contribuire a “mappare” i farmaci e i loro effetti.

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Page 3: Biosfera marzo 2014

.3REM Renawable Energy Mediterranean Conference & Exibition

Il Risparmio Energeticopassa da Ravenna con il REM

Il risparmio energetico diventa sempre

di più argomento centrale rispetto alle

politiche energetiche nell’Unione Europea,

così come deciso con la direttiva

2012/27/UE. Questa definisce come priorita-

ria la necessità di ridurre l’impatto economico ed ambientale della produzione di energia elettrica, di ridurre la dipendenza dalle impor-tazioni e soprattutto di farla diven-tare uno strumento di crescita per le economie locali.

Il mondo delle produzioni in-dustriali in questi ultimi anni ha puntato in maniera fattiva all’im-

plementazione della propria effi-cienza energetica e gli analisti del settore prevedono che le politiche di efficientamento si intensifiche-ranno ancora negli anni a venire, per raggiungere livelli ambiziosi di successo. Secondo l’Agenzia Energetica Internazionale entro il 2050 il fabbisogno energetico nei processi industriali, edili e dei tra-sporti dovrà essere ridotto di un terzo: per questo l’efficienza ener-getica rappresenta la nuova sfida per l’intero comparto industriale.

In questo quadro generale si in-serisce il REM – Renawable Ener-gy Mediterranean Conference & Exibition – a Ravenna il 26 e il 27 marzo 2014. Si tratterà di un’oc-casione di momento di confronto importante per comprendere la portata economica ed ambientale di un nuovo modo di pensare alla produzione industriale.

Primo ospite della manifesta-zione Flavio Zanonato, Ministro

dello Sviluppo Economico, che aprirà i lavori con Innocenzo Titone, Pre-sidente del REM 2014 , e Gian Carlo Muzza-relli, Assessore Atti-vità produttive, piano energetico e sviluppo sostenibile, economia verde, edilizia della Re-gione Emilia Romagna.

Nel programma dei lavori sono previsti diversi incontri: “Efficienza energetica: vision e scenario”, nel quale si tratterà dell’opportunità che essa può essere per l’indu-stria e delle soluzioni tecnologiche più innovative. Ovviamente non verrà trascurato il punto di vista economico dell’efficienza energe-tica, analizzata dal punto di vista di attesa dei mercati.

Nel corso della due giorni sa-ranno analizzati i ruoli principali in questo epocale cambiamento di prospettiva (da divoratori di energia a risparmiatori/creatori),

dal punto di vista m a n a g e r i a l e,

culturale, am-bientale. Sul palco si alter-neranno rap-presentanti di

aziende inter-nazionali e Istitu-

zioni per raccontare il loro cammino verso il ri-

sparmio e l’efficienza energetica, portando la propria esperienza in fatto di ricaduta economica e sociale sui territori di riferimento, come nei progetti delle Smart Ci-ties.

Una grande occasione di con-fronto, quale sarà il REM, offre anche l’opportunità di partecipa-re ad un Workshop di SKF, che verterà sulle “Soluzioni Sostenibii” , come la tecnologia magnetica e i convertitori di energia dei moti ondosi.

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4. risparmio energetico

Mi illumino di menoCosa c’è di più

romantico di una città illuminata con

le candele nel giorno degli innamorati?

E cosa c’è di più dimostrativo di un San Valentino al buio per dimostrare il proprio amore verso l’ambiente? Nul-la. A pensarla più di duemila fra Enti, Uffici, Musei, condomini, negozi, bar, ristoranti distribuiti su tutto il territo-rio che hanno aderito a “Mi illumino di meno”, la più celebre campagna di sensibilizzazione radiofonica sul Ri-sparmio Energetico e sulla razionaliz-zazione dei consumi.

“Mi illumino di meno” ha festeggiato nell’edizione del 14 febbraio scorso il decimo compleanno: un traguardo importante per un evento lanciato – quasi in sordina – da un programma radiofonico, anche se parliamo di Ca-terpillar, su Rai Radio2.

Con le prime dieci candeline arriva anche un primo bilancio: la campagna

ha mirato – e mira – ad investire sul cambiamento delle proprie abitudini e sulle energie rinnovabili, dall’ado-zione del fotovoltaico all’auto elet-trica, dall’uso della bici alla gestione intelligente dell’illuminazione e degli elettrodomestici e pare che funzioni – visti i numeri.

L’invito, anche per l’edizione 2014, è stato quello di aderire ad un sim-bolico “silenzio energetico” nel giorno di San Valentino fra le 18 e le 19,30, proprio durante la messa in onda del-la trasmissione. Immancabile l’inno della Festa, che anche quest’anno è stato scelto fra tanti brani in concorso: a vincere quello dei Marmaja che nel ritornello racconta “Com’è più bella la città meno illuminata” ed è il racconta di un San Valentino a lume di candela.

Hanno fatto silenzio, quest’anno, an-che la celebre “Lanterna” di Genova – ovviamente solo per quanto riguarda le luci artistiche, il faro ha continuato a lavorare per la sicurezza di tutti i na-viganti, gli uffici di numerosi istituti di credito, insospettabili centri commer-ciali e – come consueto – alcuni fra i

monumenti più illustri del Bel Paese.Interessante l’adesione della FIAB,

che in diverse città “al buio” ha propo-sto sbiciclate intelligenti: a Verona “Mi illumino meglio” e a Udine con il “Ciclista illuminato” - per la serie “ognuno deve dare il suo contributo”.

A proposito di contributi, in fatto di consapevolezza sui consumi non si ap-plica il detto popolare “Passato il Santo, passa- ta la Festa”. Gli amici di Caterpillar – oltre che lanciare un gioco da tavolo dal ti-tolo “Spegni lo spreco” - per un mese daranno voce a tutte le azioni virtuo-se di razionalizzazione dei consumi (riduzione degli sprechi, produzione di energia pulita, mobilità sosteni-bile, riduzione dei rifiuti) e a tutte le iniziative in preparazione per l’ormai tradizionale Festa del Risparmio Ener-getico, che propone non un oscuran-tista ritorno al passato ma una sorta di gioioso “pride” della gestione furba delle risorse per ripensare un futuro sostenibile.

Da non dimenticare il decalogo del consumo intelligente: spegnere le luci

quando non servono, non lasciare in stand by gli apparecchi elettronici,

sbrinare frequentemen-te il frigorifero; tenere la serpentina pulita e distanziata dal muro in

modo che possa circolare l’aria, mettere il coperchio sul-

le pentole quando si bolle l’acqua ed evitare sempre che la fiamma sia più ampia del fondo della pentola, se si ha troppo caldo abbassare i termosi-foni invece di aprire le finestre, ridur-re gli spifferi degli infissi riempiendoli di materiale che non lascia passare aria, utilizzare le tende per creare in-tercapedini davanti ai vetri, gli infissi, le porte esterne, non lasciare tende chiuse davanti ai termosifoni

, inserire apposite pellicole isolanti e riflettenti tra i muri esterni e i termo-sifoni, utilizzare l’automobile il meno possibile e se necessario condividerla con chi fa lo stesso tragitto.

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.5risparmio energetico

Per fare un alberoci vuole... una bolletta!!

Il mondo digitale non è un’utopia

ma una concreta opportunità: non si

tratta di un ossimoro ma di un dato di fatto,

che comincia a far girare i pallottolieri dei Ministeri e delle

grandi Aziende. Secondo i dati forniti dal portale

Agenda Digitale, infatti, “l’adozione consapevole e strutturata di inter-venti per l’Agenda Digitale per la sola Pubblica Amministrazione comporte-rebbe il risparmio mensile di circa 1 Miliardo di euro”.

In prospettiva i benefici economici conseguibili nel medio periodo attra-verso una ragionevole strategia di di-gitalizzazione della P.A. sarebbero sti-mabili in 35 miliardi annui e se è vero

che una parte dei benefici prospettati è difficilmente monetizzabile nel bre-ve periodo (in quanto sono richiesti importanti interventi organizzativi e il ridisegno profondo di alcuni processi) i benefici rapidamente raggiungibili sono piuttosto lampanti. Oltre al mi-liardo di risparmio in soldoni, ci sa-rebbe un ritorno anche dal punto di vista ambientale. Meno carta sciupa-ta, meno carburante bruciato, meno tempo impiegato fra spostamenti e smistamento, meno traffico.

Mentre i nostri politici ci pensano su, sono molte le aziende private che hanno già invertito la rotta e che stanno lavorando per educare i propri utenti alla novità. E’ il caso di Hera, che dal novembre 2012 ha messo in campo il progetto “Regala un albero alla tua città”. La campagna promuove il passaggio dalla bolletta cartacea a quella on-line, legando il risultato alla piantumazione di alberi: con un anno di anticipo sulla tabella di marcia sono state già raccolte più di 50.000 ade-sioni.

La campagna “Regala un albero alla

tua città” si concluderà nel 2016 e l’obiettivo finale è di arrivare a quota 100.000 passaggi a bollet- te on-line. Chi aderisce al pro-getto riceve, invece della bolletta cartacea, un file pdf nella propria casella di posta elettronica. La scelta ecologica (si evita l’utilizzo di carta e ven-gono impegnate minori risorse per spedizione e trasporto) viene premiata con la piantumazio-ne di 1 albero ogni 50 adesioni (per un totale previsto quindi di 2.000 nuovi alberelli) nelle aree individuate nei ri-spettivi territori dai Comuni che par-tecipano dell’iniziativa.

Il risparmio di risorse, nello sceglie-re la bolletta elettronica è notevole: le circa 53.000 nuove adesioni rag-giunte permetteranno di evitare da subito l’utilizzo in un anno di oltre 1.250.000 fogli di carta e - in termini di inquinamento atmosferico- si evita l’emissione di 23 tonnellate di CO2.

Grazie alla piantumazione degli albe-ri, vengono assorbite inoltre 106 ton-

nellate di anidride carbonica.I Comuni coinvolti nel progetto sono 69: già tra

dicembre 2013 e gennaio 2014 sono

stati piantati i primi 500 al-beri, altri 500

verranno piantu-mati nell’autunno

2014 . I Comuni più virtuosi sono stati 17,

tra questi Bologna, Ferrara, Modena,

Imola, ma anche Comuni più piccoli come San Lazzaro di Savena, Formigi-ne e Riccione. Le 17 nuove aree verdi saranno inaugurate in primavera con laboratori didattici che coinvolgeran-no gli studenti delle scuole elementa-ri.

Dall’azienda però dicono che c’è an-cora molto da fare: gli iscritti ai servizi on-line sono circa il 13%, solo il 6% ( circa 95.000) utilizzano la bolletta elettronica.

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• Valutazione rischio elettrico art. 80 D.Lgs. 81/08• Valutazione scariche atmosferiche• Redazione di Piani Operativi di Sicurezza (P.O.S.) e Piani di

Montaggio, Uso, Smontaggio di strutture in altezza (PI.M.U.S.)• Assunzione di incarico di Coordinatore della Sicurezza in fase di

progettazione (CSP) ed in fase di esecuzione (CSE) per cantieri temporanei e mobili, come previsto dal D.lgs. 81/2008, art. 90, comma 3 e 4.

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(Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione)

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• Corsi Formazione e aggiornamento R.L.S. (Rappresentante dei Lavoratori)

• Corso formazione operatori elettrici PES/PAV norma CEI11-27

• Corsi Formazione ed addestramento specifici all’uso di DPI di 3a categoria

• Formazione aziendale

AREA SISTEMI DI GESTIONE QUALITA’,SICUREZZA, AMBIENTE• Realizzazione Sistema di Gestione Salute e sicurezza OHSAS 18001• Realizzazione Sistema di Gestione Qualità ISO 9001• Realizzazione Sistema di Gestione Ambientale ISO 14000• Realizzazione sistemi di gestione integrati

AREA SICUREZZA MACCHINE• Valutazione sicurezza macchine D.Lgs. 81/08 - Allegato V

AREA PREVENZIONE INCENDI• Pratiche per ottenimento, rinnovo C.P.I.

(Certificato Prevenzione Incendi)• Consulenza e stesura Documento

di Valutazione Rischio Incendi (D.M.10/3/1998)

• Redazione dei Piani di emergenza ed evacuazione• Realizzazione di planimetrie di esodo ed evacuazione• Valutazione dei Rischi sui luoghi di lavoro con pericolo di esplosione

(Direttiva ATEX)

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.7mondo salute e sport

Le Olimpiadi “verdi”di Sochi

Contestati, amati, difesi e attaccati, i Giochi Olimpici

invernali di Sochi si sono chiusi

portandosi dietro amarezza per le

medaglie non vinte e la consapevolezza che

– critiche a parte – è possibile organizzare

un evento di questa portata in “green”.

Dopo Torino e Vancouver, votati alla sostenibilità e al risparmio energeti-co, anche i giochi di Sochi, dal 7 al 23 febbraio, si sono distinti perché gesti-te in modo da ridurre sempre più le emissioni e adottando scelte oculate riguardo le location, i materiali im-piegati, il sistema di riscaldamento, i mezzi di trasporto e l’approvvigiona-

mento energetico. Nel corse delle due settimane di gare sono state diverse le iniziative messe in campo perché l’impronta economica della manife-stazione fosse la più leggera possibile.

Grande successo per il programma “Zero Rifiuti”, per la compensazione delle emissioni di CO2 e i 90 progetti di salvaguardia. Fiore all’occhiello di questa edizione russa delle olimpia-di è stato il Sistema di monitoraggio territoriale per la protezione della popolazione locale e della fauna sel-vatica. Il progetto ha previsto, come lascito dell’evento, la creazione di un Parco naturale per l’avifauna con rela-tivo corridoio ecologico annesso per assistere gli spostamenti della fauna selvatica, ed un Piano di reintroduzio-ne del Leopardo persiano (una delle mascotte dei Giochi). Per evitare uno spreco di risorse è già stata poi stabili-ta la riconversione programmata delle infrastrutture post-evento: lo stadio ospiterà i Mondiali di Calcio 2018, l’a-rena di pattinaggio verrà riconvertita in un centro fieristico e il media center olimpico sarà trasformato in un centro commerciale.

Importanti anche le scelte organiz-zative che hanno teso al risparmio energetico e – più in generale – delle risorse. Il P r o g r a m m a amb ien ta le delle Nazioni Unite ha mes-so in atto ogni mezzo possibi-le per minimizzare l’impatto delle infrastrut-ture Olimpiche (palazzetto del ghiaccio, centro per il pattinaggio, stadio e villaggio olimpico). Gli edi-fici di nuova costruzione infatti sono stati certificati secondo i principali standard di risparmio energetico, l’e-nergia prodotta dai pannelli solari po-sizionati ovunque hanno consentito di alimentare i collettori per il riscal-damento dell’acqua e l’illuminazione stradale, mente batterie solari hanno permesso l’illuminazione all’aperto per il Bolshoi Ice Palace, gli alberghi del Comitato Olimpico Internazionale, l’Università e il villaggio Olimpico. Per risparmiare energia elettrica sono sta-

ti utilizzati sistemi intelligenti di con-trollo automatico dell’illuminazione, mentre l’acqua piovana è stata rac-colta dai tetti e riutilizzata per scopi tecnici.

Cocente per gli ambientalisti il pro-blema dell’utilizzo della neve finta,

solitamente prodotta utilizzando sostanze chimiche altamente no-cive. Per evitarne l’utilizzo è sta-to utilizzato il sistema SnowGen, che non usa prodotti nocivi.Per incentivare l’utilizzo dei mezzi

di trasporto pubblico, in modo da non generare sovraffollamento e maggiori indici di inquinamento, non solo è sta-ta costruita una nuova stazione ferro-viaria che collega l’aeroporto alle due sedi degli impianti olimpici (Sochi sul mare e Krasnaja Poljana, a circa 50 km in montagna), ma gli organizzatori hanno previsto un incentivo all’utilizzo dei mezzi pubblici per gli spettatori. Certo, spettatori dalle certe capacità atletiche: metropolitana gratis a chi riusciva a fare 30 flessioni (davanti all’erogatore dei ticket sono state in-stallate delle telecamere per rilevare i movimenti).

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8. mondo riciclo

Una tedesca nella modaGiovane e tedesca,

nei modi come nel rigore, Isabel

Vollrath è una stilista emergente che

vedremo spesso in giro fra riviste di moda

e di design.

Nata nella Foresta Nera, innamorata di Venezia e ora di base a Berlino, ha deciso di puntare nella sua arte – se la vogliamo definire così – all’utilizzo di materiali di riciclo, rendendo splen-didamente cool quello che fino al suo arrivo era solo normalissimo scarto.

Appassionata di moda già da bambi-na, ha raccontato di aver imparato a cucire a mano, con ago e filo, da pic-cola, quando passava ore a guardare la madre cucire abiti per lei e i suoi fra-telli. Temendo di danneggiare la mac-

china da cucire di casa ha continuato a cucire così anche da adolescente, quando ha cominciato a sperimentare piccole modifiche ai suoi vestiti.

Benché i genitori desideravano che lei studiasse per diventare medico, Isa-bel iniziò prestissimo a lavorare come apprendista in una sartoria per abiti da uomo, al termine del quale – no-nostante gli scontri in famiglia - passò il test d’ingresso all’Accademia delle belle arti di Berlino e iniziò a studiare moda. Già dagli esordi il riciclo era il

suo punto di vista preferito: lei stes-sa, in un intervista ad un magazine di moda famoso, ha infatti raccontato che il suo primo capo è stato un panta-lone di jeans e pezze di stoffa prodotto con materiale da riciclo e interamen-te  cucito a mano.

In seguito la giovane stilista si era specializzata nel cucire abiti riutilizzan-do vecchie scarpe da danza classica – suo hobby da sempre. La sua colle-zione più conosciuta, “Lost and Found St. Petersburg”, è stata creata durante

Page 9: Biosfera marzo 2014

.9mondo riciclo

REM - ENERGY EFFICIENCYDal 26/03/2014 6 al 27/03/2014

GRAND HOTEL MATTEI - CONFERENCE CENTRE Viale Enrico Mattei, 25 - Ravenna

L’efficienza energetica è al centro della strategia dell’Unione europea e contribuirà efficacemente a raggiungere tutti gli obiettivi della

politica energetica definita dalla direttiva 2012/27/UE: riduzione del costo energetico, mitigazione dell’impatto ambientale, riduzione della

dipendenza dalle importazioni e spinta dello sviluppo economico locale.In altre parole, l’efficienza energetica è uno strumento efficace per

raggiungere un futuro energetico sostenibile e la strada da seguire per catturare i potenziali risparmi di costo-efficacia.

Negli ultimi decenni, l’industria ha notevolmente migliorato la sua efficienza energetica. Tuttavia la produzione dovrebbe aumentare nei

prossimi anni e al fine di conseguire l’obiettivo di riduzione, devono essere attuate misure di risparmio ambiziosi.

Per informazioni:www.remenergy.it - [email protected]

“IO NON TREMO”, IL RISCHIO SISMICOIN MOSTRA A MIRANDOLA

Dal 09/03/2014 al 28/03/2014dalle 9.00 alle 18.00

Istituto Superiore Statale “Galileo Galilei”,via Barozzi 4 - Mirandola (MO)

Dal 9 al 28 febbraio 2014, presso i laboratori dell’Istituto Superiore Statale “Galileo Galilei” in via Barozzi n°4 a Mirandola (MO), sarà possibile visitare la mostra “Io non tremo: il rischio sismico in mostra a Mirandola,

organizzata dall’Unione Comuni Modenesi Area Nord – CEAS “La Raganella”, con l’obiettivo di promuovere maggiore consapevolezza del concetto di rischio sismico in relazione alla qualità degli insediamenti e

delle costruzioni.

Per informazioni e prenotazioni:CEAS “La Raganella” Unione Comuni Modenesi Area Nord

c/o Comune di Mirandola, via Giolitti 22tel. 0535.29713 – 724 - 712

e-mail: [email protected]

“SHAPE”, CONFERENZA FINALE21/03/2014

dalle 09:00 alle 16:00Sala Poggioli, Regione Emilia-Romagna, viale della Fiera 8

Venerdì 21 febbraio 2014 alle ore 9:00 presso la Sala Poggioli di viale della Fiera, 8 si terrà la Conferenza Finale del progetto europeo SHAPE – “Shaping an Holistic Approach to Protect the Adriatic Environment:

between coast and sea”.

APPUNTAMENTI

un problematico soggiorno in Russia, dove Isabel si è recata dopo il diploma con una borsa di studio per un dotto-rato di ricerca sull’arte. Pur non cono-scendo la lingua, infatti, la designer si è innamorata del popolo russo, la sua storia, l’architettura di St. Pietroburgo, i modi di vivere: quest’avventura l’ha quindi ispirata a raccontare delle bre-vi storie in moda: ciascuna creazione, presente all’interno di questa collezio-ne, rappresenta una piccolo episodio. Fra gli abiti creati in quel periodo il

capo prodotto con un sacco del caf-fè in juta, il suo lavoro più conosciuto dopo l’abito di scarpette da ballo. “La juta, a mio parere, è un materiale fasti-dioso – ha spiegato - provoca prurito e ha un aspetto di povertà, sensazione che ho provato durante il soggiorno in Russia, ma è anche il simbolo della popolazione russa meno abbiente che vive in campagna.”. Un abito-simbolo, quindi, come tutti gli altri, applauditi ed osannati dai designer di mezzo mondo.

del riciclo

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10. mondo psicologia

Intelligenza emotiva, questa sconosciuta

L’intelligenza emotiva è un aspetto

dell’intelligenza legato alla capacità di riconoscere, utilizzare,

comprendere e gestire in modo consapevole le

proprie ed altrui emozioni.

Essa è stata trattata per la prima volta nel 1990 dai professori Peter Salovey e John D. Mayer nel loro ar-ticolo “Emotional Intelligence”, nel quale l’intelligenza emotiva viene de-finita come “La capacità di controllare sentimenti ed emozioni proprie ed al-trui, distinguere tra di esse e di utiliz-zare queste informazioni per guidare i propri pensieri e le proprie azioni”. Nell’articolo dei due studiosi viene presentato un diagramma che concet-tualizza l’intelligenza emotiva, dimo-

strando che è composta da tre rami principali: valutazione ed espressione delle emozioni, regolamento delle emozioni e utilizzo delle emozioni.

Nel tempo la definizione di intelli-genza emotiva è cambiata, aggior-nandosi con un legame ai sentimenti: “L’intelligenza emotiva coinvolge l’a-bilità di percepire, valutare ed espri-mere un’emozione; l’abilità di acce-dere ai sentimenti e/o crearli quando facilitano i pensieri; l’abilità di capire l’emozione e la conoscenza emotiva; l’abilità di regolare le emozioni per promuovere la crescita emotiva e in-tellettuale”.

Il tema dell’intelligenza emotiva è stato successivamente trattato, da Daniel Goleman nel libro “Emotional Intelligence”, pubblicato nel 1995 e tradotto in italiano due anni dopo con il titolo “Intelligenza emotiva che cos’è perché può renderci felici”. Grazie a questo saggio, quindi, anche in Italia il tema dell’intelligenza emotiva ha iniziato ad essere utilizzato e studiato sia in ambito psicologico che anche in ambito organizzativo ed aziendale.

Centrale nell’elaborazione di un pia-no per riconoscere e implementare

l’intelligenza emotiva è la consapevo-lezza delle proprie emozioni, che si intende come necessaria per matu-rare un’appagante vita sociale, fondata sull’interscambio e sulla capacità empatica. L’utilizzo di questa forma di intelligenza si fonda sulla capacità di intuire i sentimen-ti, le aspirazioni e le emozioni delle persone che ci circondano e di avere una piena cognizione del proprio stato d’animo.

Questo consente di orientare op-portunamente i comportamenti a fa-vore di obiettivi individuali o comuni. Ciò che ci permette di essere “emo-tivamente intelligenti”, quindi, non è essere sempre felici, ma accettare tutte le emozioni dentro di noi, e sa-perle utilizzare per vivere al meglio la nostra vita.

I punti saldi per esercitare – e sfrut-tare – la propria intelligenza emotiva sono innanzitutto la capacità di rico-noscere e accettare dell’insieme delle emozioni umane, nonché la capacità di identificare correttamente l’emo-

zione che ci pervade quando reagia-mo emotivamente.

Sta alle persone, a noi, allenarci ad usare la nostra ragione per modulare

le reazione emotiva rispetto alla realtà ed esercitarci per

ottenere una percezione sempre più esatta delle reazioni emotive degli

altri.A questo punto, miscelan-

do queste diverse competen-ze, si svilupperà la capacità di

stabilire relazioni interpersonali sod-disfacenti ed arricchenti dal punto di vista umano.

Esercitare la nostra intelligenza emotiva servirà principalmente a comprendere il nostro mondo inte-riore personale al fine di vivere sem-pre di più in armonia con la realtà e a decodificare le reazioni emotive degli altri, per evitare degli errori di comportamento nelle relazioni inter-personali. Inoltre serve a permettere alle nostre reazioni istintive primarie e primordiali di essere più coerenti con il nostro desiderio di un maggiore senso di umanità e di comunicazione.

Page 11: Biosfera marzo 2014

.11mondo agricoltura

Pesticidi?? NO, grazie!Sindaci ed

associazioni di consumatori,

associazioni ambientaliste,

associazioni che si occupano di

cibo e agricoltura, agricoltori biologici,

Gruppi di Acquisto Solidali (GAS) uniti

nel Coordinamento regionale “Pesticidi No

Grazie!” per fermare un fenomeno da

sempre sottovalutato.

Un recente rapporto dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ri-cerca Ambientale (ISPRA) ha infatti documentato l’incremento di pesticidi nelle acque superficiali e sotterranee: la Pianura Padana risulterebbe essere una delle macro aree più contamina-

te, con la presenza di sostanze ritirate dal commercio da oltre 20 anni, come l’atrazina, un erbicida noto per essere cancerogeno.

I primi cittadini, che hanno la re-sponsabilità di tutelare la salute pub-blica, hanno quindi accolto l’appello degli altri soggetti interessati perché arrivi forte e chiaro il messaggio che è necessario ridurre da subito il più possibile l’uso dei pesticidi.

“I pesticidi causano gravi danni agli ecosistemi, accrescono il rischio di malattie neuro degenerative e del cancro, interferiscono con il siste-ma ormonale, con effetti ancora più importanti sui feti e sui bambini- ha scritto il coordinamento nel suo ap-pello -.Il costo umano, ambientale ed economico di un uso intensivo dei pe-sticidi è inaccettabile”.

In particolare, nel documento sot-toscritto dai membri del comitato, si chiede che vengano vietati da subito l’utilizzo di pesticidi e biocidi, nelle aree non agricole (zone pubbliche, parchi, cigli stradali e ferroviari, fos-si, viali, orti e verde pubblico e zone private, ecc…) privilegiando metodi di controllo biologici e comunque non chimico, come previsto dalla norma-tiva comunitaria e nazionale.

Si rende inoltre necessario regola-mentare le irrorazioni dei pesticidi nelle aree agricole, in modo da abbat-tere la dispersione aerea dei prodotti chimici durante i trattamenti, di limi-tare l’inquinamento ambientale che è fortemente tossi-co per il terreno e per gli animali che vi vivono, per impedire la contami-nazione dell’ambiente, di persone e cose, con particolare attenzione ai gruppi vulnerabili come i bambini. Le aree soggette a trattamento devo-no poi essere segnalate, indicando in modo chiaro e immediato i prodotti usati e la loro pericolosità.

“Ognuno di noi, guardando le strisce di erba ingiallita, può rendersi conto di quanto sia diffuso l’uso dei erbicidi, non solo nei campi ma anche sui bor-di di strade e ferrovie, lungo le sponde dei corsi d’acqua, vicino a viali, persi-no nei parchi e nei giardini.

Quello che chiediamo non è molto di più dell’immediata applicazione delle norme comunitarie e nazionali che riconoscono i rischi potenziali dei pesticidi per la salute umana e per l’ambiente e hanno come obiettivo la riduzione il più possibile del rischio”

– affermano i portavoce del coordina-mento regionale.

P r o - prio per incentivare l’utiliz-zo sostenibile dei prodotti

fitosanitari, dal 1° gennaio scorso è in

vigore il Piano di Azio-ne Nazionale (PAN) con l’obbligo per gli

agricoltori di adottare tecniche colturali inte-

grate e approcci alternativi alla di-fesa chimica. Così come osservato e richiesto dalle associazioni di catego-ria, è indispensabile che gli agricoltori siano sostenuti con una formazione adeguata e fornendo loro tutte le in-formazioni necessarie per applicare tecniche a basso uso di pesticidi.

Il coordinamento “Pesticidi, no gra-zie” è regionale ed è attivo perché privato e gruppi si mettano in moto sul proprio territorio di riferimento per sensibilizzare semplici cittadini, agricoltori, medici, amministratori sulla pericolosità dei prodotti chimici e informare sull’uso di tecniche alter-native. Partecipano al coordinamento emiliano-romagnolo Legambiente, WWF, Slow Food, LIPU, AIAB.

Page 12: Biosfera marzo 2014

12. salute e benessere

Occhio ai farmaci

Un uso consapevole dei farmaci è – al pari della fiducia che ogni cittadino ha per il suo

medico di famiglia –

È alla base della cura per la propria salute. Per promuovere più consapevolezza sull’utilizzo delle medicine, soprattutto in relazione alle eventuali reazio-ni e sul loro corretto utilizzo, la la Regione Emilia-Romagna ha lanciato nei giorni scorsi la campagna informativa “Aiutaci a rendere i farmaci più sicuri”.

Il messaggio è chiaro: si vuole invitare i cittadini a segnalare al proprio medico di famiglia, o al pediatra o al farmacista, gli eventuali effetti negativi provocati dai farmaci utiliz-zati. Più sono le segnalazioni, più aumenta la conoscenza sui farmaci e, di conseguenza, au-

menta la loro sicurezza : in pri-mo piano quindi i pareri degli utilizzatori.

La campagna informativa del Servizio sanitario regiona-le prevede la distribuzione e l’affissione in tutte le farmacie dell’Emilia-Romagna di una lo-candina e di una cartolina. In queste si spiega che i farmaci in commercio sono sicuri ed efficaci e sono studiati atten-tamente prima della commer-cializzazione.

Oltre ai benefici previsti, però, a volte i farmaci posso-no presentare anche effetti ne-gativi (che in gergo medico si chiamano “reazioni avverse”), in particolari situazioni dovute per esempio a una intolleran-za specifica, al dosaggio ec-cessivo o a un’assunzione non corretta. Inoltre non tutti gli effetti negativi possono essersi manifestati durante le fasi di sperimentazione clinica, ovve-ro prima della commercializza-zione del medicinale. Al pro-prio medico, o al pediatra o al

farmacista i cittadini possono segnalare a voce le eventua-li reazioni avverse riscontrate nell’uso di un farmaco. Oppu-re possono utilizzare la scheda che è disponibile da scari-care sul sito Saluter.it, nell’area dedicata alla farmacovigilanza, e inviarla al responsabi-le di farmacovigilanza dell’Azienda Usl della propria provincia di residenza.

Le informazioni da dare sono poche e semplici: nome del farmaco, periodo di assunzio-ne, descrizione della sospetta reazione avversa. Nella stessa pagina di Saluter sarà possibi-le scaricare anche la scheda di segnalazione per gli operatori sanitari.

La Regione Emilia-Romagna è impegnata a promuovere tra i medici e i pediatri di famiglia, gli specialistici, i farmacisti e gli altri operatori sanitari la raccolta di segnalazioni avver-se da farmaci durante la loro attività e nel rapporto con i

pazienti, anche con specifici progetti di formazione. Grazie all’attività di formazione degli

operatori sanitari, per rendere sempre più efficace la sor-veglianza dei me-

dicinali in commer-cio, negli ultimi anni

si è registrato un sensibile incremento delle segnalazio-ni: 3.136 nel 2013, 1.984 nel 2012 e 1.220 nel 2011.

Lo sviluppo di una cultura della farmacovigilanza passa inoltre attraverso progetti spe-cifici sviluppati nelle singole Aziende sanitarie per miglio-rare la sicurezza nell’uso dei medicinali. Tutte queste attivi-tà sono coordinate dal Centro regionale di farmacovigilan-za (istituito dalla Regione nel 2008), che opera in rete con le Aziende sanitarie e con l’Agen-zia italiana del farmaco.

(fonte : Saluter)

Page 13: Biosfera marzo 2014

.13mondo erboristeria

Fra i green jobs più gettonati del

momento ne spunta uno che

unisce tradizione, conoscenza e

tecnologia: si tratta del mestiere di

erborista, a tutt’oggi una figura ricercata e dalle prospettive

professionali interessanti.

L’ erborista “d’erboristeria” è un ven-ditore al dettaglio che ascolta la richie-sta del cliente, consiglia il preparato più adatto e dà indicazioni sulle modalità di utilizzo. Prepara inoltre miscele di erbe

per le tisane, infusi, sciroppi, pastiglie e pomate a scopo salutistico, cosmetico o alimentare, ma non terapeutico. L’appli-cazione terapeutica dei prodotti officinali è infatti l’ambito specifico del fitotera-peuta, che è prima di tutto un farmacista.

Il mestiere dell’erborista in senso stret-to è la capacità di identificare, raccoglie-re, trasformare e conservare le piante medicinali, nel rispetto delle norme vi-genti. Raccogliere piante selvatiche con scopi farmaceutici richiede infatti buone conoscenze botaniche ed ecologiche.

Nelle aziende agrarie specializzate l’er-borista lavora come tecnico della coltiva-zione di piante medicinali e aromatiche, ne segue la produzione, occupandosi del-la scelta dei metodi colturali più opportu-ni, della selezione genetica delle colture e delle analisi di controllo per la valuta-zione della qualità dei principi attivi.

All’interno di un’azienda di prodotti vegetali, lavora come operatore per la trasformazione di piante officinali e aro-

matiche in derivati erboristici, alimentari e cosmetici.

Per diventare erborista professionista è necessaria la laurea in Tecniche erboristi-che o Scienze erboristiche e tecniche del-la salute oppure in Scienze e tecnologie dei prodotti erboristici, dietetici e co-smetici: indirizzi presenti in alcune facoltà di Farmacia oppure di Chi-mica e tecnologie farmaceutiche o anche di Agraria.

L’erborista “finito” potrà operare come dipen-dente di imprese del settore o come titolare di un esercizio com-merciale, nel quale sarà abilitato a misce-lare erbe, produrre e proporre le sue preparazioni.

In Italia esiste una regolamentazione dei prodotti naturali che circoscrive i prodotti vendibili in erboristeria a quelli che non sono in grado di recare danni. La

normativa di base è invece costituita an-cora dalla una legge del 1931 che indica i requisiti per la raccolta, la coltivazione e il commercio delle piante officinali. In un prossimo futuro, in accordo con l’Unio-

ne europea che ha emes-so un regolamento in

base al quale gli Stati membri devono rico-noscere la formazione almeno triennale otte-

nuta in un altro Stato, ci si aspetta una revisione

della per certi vecchi obsole-ta normativa, e un consolida-

mento delle regole.Per ottenere risposte a dubbi

e domande sulla professione di erborista è possibile contattare la Federazione Er-boristi Italiani, che svolge diversi servizi atti a sostenere, valorizzare e migliorare il lavoro delle erboristerie sul territorio italiano.

Diventare erboristain Italia

Page 14: Biosfera marzo 2014

14. mondo edilizia green

Il 12 febbraio scorso a Ferrara si è tenuto

il convegno “Ferrara, patrimonio storico sostenibile. Per un

futuro dell’edilizia”, organizzato dal

Comune di Ferrara - Assessorato

all’Urbanistica, Edilizia privata e pubblica in

collaborazione con l’associazione Green

Building Council Italia.

Al Ridotto del Teatro Comu-nale della cittadina estense si sono confrontati sul tema della riqualificazione urbana sostenibi-le i maggiori esperti del settore, aziende specializzate nel campo

e rappresentanti delle Istituzioni. L’iniziativa si è avvalsa anche del-la collaborazione del CDS, Centro ricerche Documentazione e Studio e del patrocinio dell’Ordine degli Architetti e del Collegio dei Geo-metri.

Nel corso dell’iniziativa sono state presentate best-practices e casi studio eccellenti orientati all’edilizia sostenibile e desunti dallo scenario europeo e da si-gnificative esperienze in corso nel territorio ferrarese, raccontate da progettisti, imprenditori e docenti del territorio che hanno utilizzato protocolli di certificazione dell’e-dilizia sostenibile o si sono distinti a livello internazionale per la defi-nizione di metodiche di valutazio-ne della sostenibilità ambientale per edifici storici, come nel caso dell’Università di Ferrara per il protocollo GBC Historic Building.

Mai come negli ultimi mesi è di-ventato un dato di fatto che il ri-lancio dell’economia Paese ed il recupero della competitività deve passare anche per il rilancio del-

la filiera delle costruzioni e più in generale del real estate, in Italia come anche in Europa. Altrettan-to necessario risulta però in Italia un allineamento delle prassi della filiera edilizia e della riqua- l i f i -cazione urbana, coerente-mente a quanto richiesto dalle indicazioni inter-nazionali, e in parti-colare europee, in materia di politiche ambientali.

N e l l ’ a m b i t o d e l l ’ i n t e re s s a n t e convegno, il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani e il Presi-dente dell’Associazione Green Bu-ilding Council Italia, Marco Mari, hanno sottoscritto il protocollo che attiva di fatto la candidatura di edifici pubblici del patrimonio monumentale cittadino (la Torre dell’orologio, futura sede dell’En-te Palio Città di Ferrara, e Porta Paola, futura sede del Centro di Documentazione sulle mura Estensi) come casi studio per il nuovo protocollo di certificazione

della sostenibilità degli edifici sto-rici, GBC Historic Buildings.

“La ristrutturazione della Torre dell’Orologio di Ferrara, così come intesa oggi, sarà il primo esempio

di perfetto connubio fra tra-dizione storica e ar-tistica, tecnologia e il rispetto per il no-stro splendido pa-trimonio. - ha sotto-lineato il Presiden-te dell’Ente Palio, Alessandro Fortini –

La ristrutturazione so-stenibile della Torre sarà la dimo-strazione del principio secondo il quale se una cosa la si vuole fare davvero si può realizzare. – ha ag-giunto Fortini – Queste non sono solo belle parole ma sta accaden-do ora, dal momento della firma del protocollo: è stato possibile creare fra l’Associazione, il setto-re pubblico e le aziende private un’operatività di rete tempestiva, efficace ed ambiziosa.”

A Ferrara il primo“Green Historical Biulding”

Page 15: Biosfera marzo 2014

.15mondo sport e salute

Mensile omaggio in abbinamento a La Pulce Il Fè Il Rò Il Rigattiere in edicola - Biosfera,mensile di sviluppo sostenibile - EDITORE: Edit Italia s.r.l a Socio Unico - Ravenna, Piazza Bernini, 6 – Tel.0544.511311 – Mail [email protected] - Concessionaria: Publimedia Italia S.r.l.- Ravenna, Piazza Bernini, 6 – Tel.0544.511311 – Ferrara, Viale Cavour n.21-Tel.0532.200033 - Mail: [email protected] – Registrazione Tribunale di Ravenna n. 1343 dell’ 11/01/2010 Direttore Responsabile: Gian Piero Zinzani - Stampa CSQ (BS) - Biosfera offre esclusivamente un servizio, non riceve provvigioni sulle contrattazioni, non effettua commerci, non è responsabile per la qualità, provenienza, veridicità e puntualità di uscita delle inserzioni e neppure per le conseguenze dirette e indirette che possono derivare dalla non corrispondenza di tali dati alla realtà.La direzione si riserva comunque, a suo insindacabile giudizio, di cestinare annunci. Edit Italia S.r.l. a Socio Unico precisa che tutte le inserzioni recanti dati personali e/o sensibili ai sensi del D.L. 196/2003, sono state pubblicate previa informativa all’interessato e espresso, diretto e specifico consenso dello stesso alla diffusione dei predetti dati ai sensi del D.L. 196/2003. Questo periodico è aperto a quanti desiderino manifestare il loro pensiero, senza recare pregiudizio ad altri, ai sensi dell’art.21 della Costituzione e, pertanto, la sua Redazione è disposta a ricevere testi scritti, fotografie, immagini ed altro materiale dai lettori. Tuttavia, l’eventuale pubblicazione, anche in via telematica, di quanto inviato alla Redazione di questo periodico, è a totale discrezione della Redazione medesima. In ogni caso l’eventualepubblicazione non determina la costituzione di alcun rapporto di collaborazione dei lettori con la stessa Redazione e/o con l’Editore, né obbligo di pagamento di alcun importo da parte della Redazione e/o dell’Editore del periodico. L’invio del materiale è a titolo gratuito.Quanto inviato alla Redazione, anche se non pubblicato, non verrà restituito al mittente. Per l’invio del materiale l’indirizzo è [email protected] - È vietata la riproduzione totale o parziale di foto, marchi e testi. Copyright, tutti i diritti sono riservati ad Edit Italia S.r.l. a Socio Unico.

Girare in bici non è mai stato così confortevole: in

Europa il ciclo turismo sta diventando

sempre più una moda e un intelligente,

salutare ed economico modo per

spostarsi e – perché no – anche viaggiare.

Per rendere i tragitti più easy sono nati i “bike-cafè”, luoghi de-dicati ai pit stop per viaggiatori su due ruote e urban biker alla ricer-ca di un rifugio dal caos metropo-litano.

Questi locali sono mix perfetto fra bar e officina: ci si può fermare per uno spuntino bio e nel frattem-

po gonfiare la ruota o rimettere in sesto il manubrio, concedendosi anche una chiacchierata con un amico o – perché no - con il vicino di tavolo. Nel vecchio continen-te i bike-café sono un fenomeno molto diffuso e se a Berlino e Lon-dra si trovano quelli più cool, nel resto d’Europa ce ne sono tantis-simi, poco impegnativi dal punto di vista economico e solitamente caratterizzati da una grande capa-cità di ospitalità. Niente di più fa-cile, quindi, organizzare un viaggio sulle due ruote per scoprire città o intere regioni ancora sconosciute, studiando un itinrario che contem-pli i bike-cafè dove ristorarsi, si-stemare le bici e conoscere gente nuova.

Il primo locale a misura di biker è berlinese ed è aperto dal 2004.Keirin cycle culture café, questo è il nome del bar, è stato fondato da due amici con la voglia di condivi-dere la passione per la bici davan-ti a una tazzina di espresso - ri-

gorosamente italiano. A Londra il panorama è sicuramente più tren-dy, e in molti bike-café è possibi-le acquuistare bici nuove e usate, ma anche fermarsi per riparare la propria, per mangiare qualcosa o bere una buona birra. Tra i più gettonati della capitale inglese il LookMumNoHands, il Mud-dock e il Lock-7.

In Italia le mode “gre-en” arrivano sempre con un po’ di ritardo ma fun-zionano bene, soprattutto perché i bike-café di casa nostra strizzano dichiaratamente l’oc-chio ai cugini inglesi. Molto mo-daiolo e ultimo nato della famiglia è l’Upcycle di Milano. Upcycling significa riconvertire materiali di scarto per aumentarne il valo-re sociale: i fondatori del loca-le hanno dato nuova vita a un ex garage, creando un ritrovo biker friendy che oggi è anche un luogo

di dibattito sui temi della soste-nibilità. Da qui è anche passato a raccontare la sua avventura Clau-de Marthaler, il “ciclonauta” sviz-zero che ha fatto il giro del mondo in bici in sette anni.

Tra i primi bike bar poi, c’è il Bi-kecafé di Pinerolo, che ha un’a-

rea dedicata al relax, la lettura di riviste specializzate o libri, un comodo divano e

una tv per seguire le classiche in compagnia

di amici, sorseggiando un caffè o azzannan-do un tramezzino. Un

po’ come il vostro salotto di casa insieme agli amici è il BikeCafé Shop a Collecchio, comodo per la sua posizione e per la praticità della sua officina, sempre aperta. Lo staff di BikeCafeShop è infatti sempre a disposizione dei clienti per aiutarli nella soluzione di pro-blemi tecnici dei ciclisti.

Muoversi slow anche in città, con la bici diventa “de luxe”

Page 16: Biosfera marzo 2014

ENERGY EFFICIENCY:A competitive factor for the industryAn effective tool for the environment

26-27 MARCH 2014 · RAVENNA, ITALYwww.remenergy.it

UNDER THE PATRONAGE OF MAIN SPONSORS

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