Bergamo SOStenibile 26 > Ottobre 2013

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Numero 26 | Anno III° | Ottobre 2013 | www.bergamosostenibile.com PERIODICO D’INFORMAZIONE CULTURALE SUGLI STILI DI VITA E D’IMPRESA SOSTENIBILI All’inizio del secolo scorso, nel quartiere newyorkese di Little Italy le persone camminavano e stazionavano al centro del- le carreggiate, i bambini non sembravano avere alcun ac- compagnatore adulto, i mezzi di trasporto presentavano velo- cità di circolazione ben lontane dal rappresentare un rischio per chi si trovasse nei loro paraggi. È una testimonianza di come, fino a non molti decenni fa, le stra- de urbane non venissero affatto Ottobre segue a pagina 2 Mobilità urbana, una questione di spazi da Pagina 28 La mobilità che ci sta a cuore Pagina 8 Festival Siria, Iran e Giappone Il progresso che genera rumore Eco dal Mondo Pagina 16 Pagina 4 Pagina 43 Parking Day BgScienza Consumi Da San Francisco a Zingonia Una città che sta in formula Biologico batte crisi 1 a 0 Comuni Virtuosi Eco dalla Provincia Salute & Benessere di Enrico Bonfatti Scatta l’ora della sostenibilità Energia contagiosa Eco dal Comune

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Periodico d’informazione culturale sugli stili di vita e d’impresa sostenibili

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Numero 26 | Anno III° | Ottobre 2013 | www.bergamosostenibile.com

PERIODICO D’INFORMAZIONE CULTURALE SUGLI STILI DI VITA E D’IMPRESA SOSTENIBILI

All’inizio del secolo scorso, nel quartiere newyorkese di Little Italy le persone camminavano e stazionavano al centro del-le carreggiate, i bambini non sembravano avere alcun ac-compagnatore adulto, i mezzi di trasporto presentavano velo-cità di circolazione ben lontane dal rappresentare un rischio per chi si trovasse nei loro paraggi. È una testimonianza di come, fino a non molti decenni fa, le stra-de urbane non venissero affatto

Ottobre

segue a pagina 2

Mobilità urbana, una questionedi spazi

da Pagina 28

La mobilità che ci sta a cuorePagina 8

Festival

Siria, Irane Giappone

Il progresso che genera rumore

Eco dal Mondo

Pagina 16Pagina 4 Pagina 43

Parking DayBgScienza ConsumiDa San Franciscoa Zingonia

Una città che stain formula

Biologico batte crisi 1 a 0

Comuni VirtuosiEco dalla Provincia Salute & Benessere

di Enrico Bonfatti

Scatta l’ora della sostenibilità

Energia contagiosa

Eco dal Comune

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Editoriale

Segue dalla prima pagina

considerate pericolose. Oggi in-vece vie cittadine e piazze sono considerate alla stregua di auto-strade e parcheggi, perdendo di vista tutte le importantissime funzioni sociali ed economiche degli spazi pubblici. Per set-tant’anni siamo stati vittime -e inizialmente inconsapevolmente complici- di un modello di mo-bilità che fa sentire le persone ospiti sgraditi in uno spazio nel quale, fino a qualche decennio fa, si sviluppavano naturalmente quei legami e quelle relazioni che hanno caratterizzato per millen-ni la civiltà urbana. Da qualche tempo però, il modello culturale

che associava la mobilità all’uso e al possesso dell’automobile viene messo in discussione. E questo non solo a causa delle crisi petrolifere, ma anche per la consapevolezza che la resa in-condizionata degli spazi urbani all’automobile si è tradotta in un risultato che nega addirittura le premesse da cui partiva: le ve-locità medie di circolazione nelle città si situano in un range che

varia dai 15 ai 20 km/h e le velo-cità minime spesso sono pari a quelle di un pedone. E il dato non tiene conto dell’allungamento dei percorsi legato alla necessità di dover effettuare giri in tondo e di parcheggiare lontano dal pun-to di destinazione. Anche il com-mercio probabilmente soffre di

questa situazione. Appare chia-ro allora che l’unico modo per uscire dall’impasse in cui ci tro-viamo è quello di ripensare l’uti-lizzo degli spazi urbani, evitando di ridurli a semplici vasi comu-nicanti e vasche di decantazio-ne del traffico automobilistico, bensì considerandoli nella loro

complessità. Per questo alcune amministrazioni particolarmente illuminate e coraggiose hanno iniziato a introdurre forme di pe-daggio per l’accesso ad alcune aree particolarmente soggette a congestione (la più vicina a noi è la milanese Area C) utilizzandone i proventi per potenziare forme di

mobilità alternative all’automobi-le. Anche le politiche di gestione della sosta andrebbero riviste in questo senso, introducendo tariffe che scoraggino davvero la sosta a bordo strada e che rivedano il dogma del parcheg-gio gratuito per i residenti. Solo liberando gli spazi urbani dalle automobili è possibile persegui-re l’efficienza e la coordinazione tra diversi vettori di trasporto, necessarie per ottenere quel-la continuità dell’esperienza di viaggio che a oggi solo l’auto-mobile riesce a garantire. Per questo lo storno di risorse dal “sistema automobile” al “sistema città” non può essere solo finan-ziario: è importante riuscire ad allocare porzioni sempre mag-giori di spazi pubblici a utilizzi diversi da quelli automobilistici e privati, per definizione i meno efficienti in termini di potenziali-tà di spostamento generale delle persone. A questo proposito è esemplificativo lo spazio neces-sario a spostare 60 persone con mezzi di trasporto diversi, come bus, bici o macchina: é semplice immaginare che lo spazio “libe-rato” dalle prime due alternati-ve, autobus e bicicletta, è una risorsa importantissima per lo svolgersi della vita urbana fatta di relazioni di vicinato, di incontri in sicurezza con le persone e del fiorire del piccolo commercio di vicinato. Ed è esemplificativo per comprendere quanto la questio-ne di una mobilità sostenibile sia da riconsiderare e ricomprende-re nell’accezione più ampia di un ritorno alla piacevole vivibilità dei nostri spazi.

Enrico BonfattiAssociazione Nuova Mobilità

nuovamobilita.wordpress.com

“Alcune amministrazioni particolarmente illuminate e coraggiose hanno iniziato a introdurre forme di pedaggio per l’accesso ad alcune aree particolarmente soggette a congestione, utilizzandone i proventi per potenziare forme di mobilità alternative all’automobile”

Silvia Cesana ....................Scienze della ComunicazioneMara d’Arcangelo .............FilosofiaArianna Corti ....................Scienze StoricheElisa Troiani ......................Lingue e Letterature StraniereRossana Madaschi ...........NutrizionistaEnrico Ubiali .....................Scienze EconomicheLara Abrati .......................Comunicazione enogastronomicaLuciano Valle ....................CeaOnofrio Oscar Zirafi ..........Scienze della ComunicazioneElena Paganelli .................Scienze della ComunicazioneAlessandro Fortis .............Scienze dell’EducazioneAlessandro Sonzogni ........Scienze della ComunicazioneEleonora Chiari .................Lettere e FilosofiaEnrico Bonfatti..................Associazione Nuova MobilitàDaniela Picciolo ................Scienze UmanisticheRoberto Cremaschi ...........GiornalistaGiorgio Moratti .................Scienze della ComunicazioneDavide Fortini ...................Agenda 21Carlo Peruchetti ...............Scienze della Comunicazione

Hanno collaborato a questo numero:EditoreStudio Green Solution S.r.l.Direttore Responsabile Diego [email protected] di RedazioneAlice [email protected] e SegreteriaFrancesca Togni e Roberta [email protected] - Tel. 373 5316862Progetto Grafico ed impaginazione Nello Ruggiero - Layout Studio Service Srl www.layoutstudio.itStampa CSQ Spa - Erbusco (BS) - www.csqspa.itPubblicità Studio Green Solution Srl - [email protected]. 335.362358 e 373.5316862 - Via Broseta, 121 - Bergamo

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Periodico d’informazione culturale sugli stili di vita e d’impresa sostenibili

Registrazione:Tribunale di BergamoN. 25/10 del 04/10/2010Registro stampa periodici

Chiuso in redazione30 Settembre 2013

© Copyright 2013. Tutti i diritti non espressamente concessi sono riservati.

Free Press >30.000 copie

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S o m m a r i oAttualità

ECO DALLA PROVINCIA4. BergamoScienza: i Nobel raccontano le meraviglie dell’universo

ECO DAL COMUNE6. Come d’incanto7. L’energia dell’Arte 8. Bici girapolenta, reclinate o d’arte8. Sul Sentierone approda pure la barca solare

ECO DALLA REGIONE12. La Regione Lombardia presenta il Piano per migliorare la qualità dell’aria13. Al via la 2ª edizione del Premio “Aziende Family Friendly”14. Orio guarda verso Montichiari

COMUNI VIRTUOSI 16. Da San Francisco a Zingonia. La moda del Park(ing) day per rivitalizzare la città 17. “CiboVicino” e qualità dell’aria

VIVI BERGAMO18. L’ostello del Curò è il più vicino alle stelle20. Successo per la mezza maratona dei Mille “Città di Bergamo”21. Via Mercatorum. L’antica strada dei mercanti medievali della Val Brembana

Green EconomyEDILIZIA

22. Alghe come nuovo isolante termico. Pura fantascienza?22. “Solar Bricks” i mattoni che producono energia 24. Strandhome East: Ikea progetta un quartiere da “montare”

ENERGIE RINNOVABILI26. I Tunicati come biocarburanti del futuro

Stili di vita e d’impresaECO DAL MONDO

28. Dalle armi chimiche alla “Ginestra” di Leopardi. Perché il progresso genera rumoreAMBIENTE

30. Nel regno delle farfalle31. Farfalle addio?32. Puliamo il Mondo. Il sogno di un velista australiano divenuto realtà

SOCIETÀ34. Tazenda: 25 anni di musica a tutela dell’ambiente e delle tradizioni36. #milleduecentograzie > #bergamosostenibileseitu > #tantiauguriame37. Piccoli giornalisti crescono, la redazione si fa in classe / Il progetto38. Wendell Berry, il corpo e la madre terra39. A Milano nasce la Psicosostenibilità

SALUTE & BENESSERE40. Diabete dulcis in fundo

ALIMENTAZIONE42. La mela di Eva43. Biologico batte crisi 1 a 044. Melagrana, un’esplosione di salute44. Il porro ortaggio caro a schiavi e imperatori45. Le ricette > Farinata di ceci e porri45. Le ricette > Tagliatelle alla parte verde di porro

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www.bergamosostenibile.com Numero 26 - Ottobre 2013

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Dal 4 al 20 ottobre torna il fe-stival di divulgazione scientifica pensato per il grande pubblico. “BergamoScienza”, giunto or-mai alla sua undicesima edizio-ne, tra conferenze, spettacoli, incontri con premi Nobel, gio-vani ricercatori e scienziati di fama internazionale, coinvolge-rà piccoli e grandi in un viaggio entusiasmante alla scoperta dei molteplici campi di applicazione del sapere scientifico.L’inaugurazione è affidata a “Planetario”, un concerto-con-ferenza che mette in contatto la musica dei Deproducers con le meraviglie del cosmo e i mi-steri della sua nascita raccon-tati da Fabio Peri, direttore del Planetario di Milano. Il viaggio prosegue e sabato 5 ottobre il Teatro Sociale ospiterà un ciclo di conferenze che, a partire dalla Luna raccontata dalla geofisica Maria Zuber, entrerà nell’affa-scinante mondo delle comete con gli interventi dell’astrofisi-co Marcello Coradini, del fisico Enrico Flamini e della geologa Karen Mc Bride. Il premio Nobel per la Medicina 2009, Jack W. Szostak sarà protagonista do-menica 6 ottobre per raccontare la scoperta chiave nella com-prensione del meccanismo di invecchiamento delle cellule. Il giorno seguente, insieme al ret-tore dell’Ateneo di Bergamo Ste-fano Paleari, prenderà parte al Phd Day consegnando i diplomi

di dottorato di ricerca 2013. Altri due Nobel saranno ospiti del fe-stival: venerdì 18 Claude Cohen-Tannoudji, Nobel per la Fisica nel 1997 grazie alla scoperta delle tecniche per raffreddare e intrappolare atomi con luce la-ser, e sabato 19 Frank Wilczek, Nobel per la fisica nel 2004 gra-zie ai suoi studi sulla cromodina-mica quantistica. La connettività

sociale, i nuovi modelli di smart cities e di smart citizen saranno invece argomento degli incontri di sabato 12 con i ricercatori Fe-derico Casalegno e Carlo Ratti. Ampio spazio sarà dato anche al tema della sostenibilità. Merco-ledì 9 il biologo Andrea Bellati in-dagherà il rapporto tra l’uomo e la Terra parlando di consumo re-sponsabile, impronta ecologica

e cambiamenti climatici. La tec-nologia sostenibile sarà invece oggetto dell’intervento organiz-zato dall’Istituto Natta giovedì 17 e dimostrerà come l’analisi degli incidenti passati sia fondamen-tale al fine di migliorare l’attuale sicurezza industriale e l’impat-to dei complessi produttivi sull' ambiente. Il ricercatore Samuele Grillo, del Politecnico di Milano,

si concentrerà sulle più impor-tanti tecnologie di produzione dell’energia elettrica da fonti rin-novabili e sulle loro applicazioni all’interno del sistema nazionale e mondiale. A finire, sabato 19 Gail Bromley direttore del Royal Botanic Gardens di Richmond, insieme a Gabriele Rinaldi, diret-tore dell’Orto Botanico Lorenzo Rota di Bergamo, valorizzerà l’importanza delle piante e il ruo-lo degli orti botanici per favorire uno stile di vita più sostenibile e rispettoso delle biodiversità. Per la chiusura del festival, dome-nica 20 ottobre, sarà dedicata un’intera giornata al tema “Nu-triamoci di Scienza”, incentrata sul cibo e sull’alimentazione. In parallelo alle conferenze di ca-rattere scientifico, in program-ma al Teatro Donizetti laboratori, spettacoli e show cooking per divertire i più piccoli e promuo-vere un’educazione alimenta-re basata sul mangiar sano ma con gusto. Per maggiori detta-gli, conoscere gli eventi collate-rali legati al festival e prenotare la propria partecipazione, sem-pre libera e gratuita, consultate il sito www.bergamoscienza.it o recatevi in Piazza della Libertà, dove vi aspettano un fornitissi-mo Bookshop della Scienza e il personale dell’Info Point che sa-prà fornirvi tutte le informazioni necessarie.

Eleonora Chiari

Eco dalla Provincia

BergamoScienza: i Nobel raccontano le meraviglie dell’universoConferenze, spettacoli e laboratorianimano la rassegna internazionale di divulgazione scientifica

OTTOBRE ORA LUOGO EVENTO

Venerdì 4 21.00 PalacrebergSpettacolo-conferenza inaugurale “Planetario”Interviene Fabio Peri, Direttore del Planetario di Milano

Domenica 6 17.00 Teatro SocialeConferenza “Agli estremi del cromosoma”Inteviene Jack W. Szostak, Premio Nobel per la Medicina nel 2009

Mercoledì 9 11.00 Porta San AgostinoSeminario “Io Sono sostenibile”Interviene Andrea Bellati, biologo

Sabato 12 14.30 Teatro SocialeConferenza “Designing Connections”Interviene Federico Casalegno Ph.D., MIT Mobile Experience Lab Massachusetts Institute of Technology, Usa

Sabato 12 16.30 Teatro SocialeConferenza “Senseable cities and citizens”Interviene Carlo Ratti Massachusetts Institute of Technology (MIT), Cambridge, Usa

Mercoledì 16 21.00 AuditoriumConferenza “Dalla medicina classica alla medicina molecolare: conseguenze etiche e sociali”Interviene G. Boniolo - A cura di Noesis Associazione

Giovedì 17 9.00 AuditoriumIncontro “Storia e memoria: imparare dagli incidenti del passato per una tecnologia sostenibile”A cura dell’Istituto Natta

Giovedì 17 10.00 ABB DalmineConferenza “La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili: tecnologie di oggi e domani”. Interviene Samuele Grillo, Politecnico di Milano

Sabato 19 15.00 Teatro DonizettiConferenza “Gli orti botanici e il futuro: da flora all’urbanizzazione delle masse”. Intervengono Gail Bromley dir. del Royal Botanic Gardens di Richmond e Gabriele Rinaldi, dir. Orto Botanico Lorenzo Rota di Bergamo

Domenica 20 9.00 ---Giornata a tema “Nutriamoci di Scienza”Laboratorio e conferenze a tema alimentazione > Info su www.bergamoscienza.it

Il corpo faccia quello che vuole

Io non sono il corpo, sono la mente Rita Levi Montalcini

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«Bergamo sarà per due settima-ne la capitale europea del verde e del paesaggio. Prenderemo in considerazione progetti locali accanto a programmi interna-zionali, certi di offrire un’oppor-tunità unica per conoscere le star internazionali del verde e vivere nella splendida cornice di Città Alta atmosfere suggestive, eventi culturali ed enogastrono-mici». Sono state queste le parole con cui l’assessore all’Ambiente e alle opere del verde del Comu-ne di Bergamo, Massimo Ban-dera, ha salutato e inaugurato la manifestazione più green di tut-to l’anno: “I Maestri del Paesag-gio - International Meeting of the Landscape and Garden”, che si

è svolta a Bergamo dal 7 al 22 settembre. L’iniziativa, organiz-zata dall’associazione “Arketi-pos” e patrocinata dal Comune è divenuta anno dopo anno un appuntamento strategico do-ve convergono non solo i più grandi architetti paesaggistici, ma anche tutte quelle realtà che fanno del rispetto per l’ambiente un punto focale e irrinunciabile attorno al quale costruire il pro-prio lavoro. La manifestazione già da que-sta terza edizione si afferma co-me una tra le più significative al mondo in tema di Paesaggio, ed è innegabile il legame con Bergamo, città paesaggio at-tualmente candidata a Capita-le Europea della Cultura per il 2019. Un legame testimoniato anche dall’intensa partecipazio-ne di molte realtà bergamasche che hanno arricchito questa ter-za edizione di molte novità come ad esempio il Gran Galà di Be-neficenza organizzato da Amitiè Sans Frontieres per la raccolta fondi volta alla ristrutturazione del laboratorio di legatoria per

disabili nella Biblioteca Ange-lo Maj, ospitato sotto il portico del Palazzo della Ragione sa-bato 7 settembre. Di anno in anno anche la partecipazione di sponsor, promotori e partners è aumentata notevolmente, segno di apprezzamento e qualità. Un incremento che è andato di pari passo con l'ampliamento delle tematiche trattate: dalle bellez-ze che la natura offre, al rispetto dell’ambiente e alla sostenibilità. Attorno a questi temi si sono svi-luppati meeting, workshop ed eventi collaterali che hanno ani-mato il calendario della manife-stazione. Cura e rispetto dell’ambiente circostante sono le parole chia-ve, che si concretizzano anche attraverso la conoscenza e la promozione di prodotti enoga-stronomici tipici della propria terra: molti infatti sono stati gli aperitivi e le degustazioni offer-ti durante questi sedici giorni di manifestazione.“Arketipos” è l'associazione sen-za fini di lucro che sta dietro a tutto questo. Nasce con l’inten-to di promuovere e valorizzare la cultura del paesaggio, sia natu-rale che urbano, e nel contempo le discipline dell’architettura del paesaggio, della tutela ambien-tale, della creatività e dell’arte. “Questa manifestazione vive so-prattutto del volontariato e del-la passione dei soci e di alcune società che si occupano dell'or-ganizzazione e dalle partnership con aziende nazionali e locali, del contributo di istituzioni e da quest'anno anche del sostegno degli esercizi commerciali di Cit-tà Alta - sottolinea con orgoglio Maurizio Vegini, presidente di Arketipos-. Partnership che in questi anni sono cresciute e si sono rafforzate, a dimostrazione di come questa iniziativa rappre-senti un importante riflesso dei valori che la città di Bergamo racchiude e vuole portare avanti, anche attraverso manifestazioni di portata internazionale e di alto contenuto tecnico, che tuttavia sanno affascinare anche i non addetti ai lavori”.

Non solo verde per gli occhi

Per mostrare tutto lo splendore della natura, “I Maestri del Pae-saggio” trasformano ogni anno

Piazza Vecchia in un meraviglio-so giardino incantato che ospita di volta in volta le composizioni dei più grandi architetti del pa-esaggio. Il tema che ha ispirato il progetto di quest’anno è sta-to quello della pianura lombarda con l’acqua come elemento ca-ratterizzante, focus attorno cui si sono confrontati i grandi ma-estri intervenuti. “Feel the Wa-ter” è il punto di partenza dei vari meeting: la versione 2013 della piazza si è contraddistinta so-prattutto per la fitta rete di canali irrigui, che ricordano il paesag-gio agricolo tipico delle nostre terre; il tutto interrotto a tratti da un bosco che cresce, in diver-se forme e dimensioni. Questi elementi sono poi stati collegati tra loro da un vero e proprio “fil rouge”: un percorso segnalato -di rosso appunto- che ha ac-compagnato i turisti alla visita del giardino e ha stimolato i giochi dei bambini. Moltissimi i temi e altrettante le proposte. I meeting hanno visto ospiti d’eccezione tra i più importanti nomi a livello mondiale: l’italiano Marco Bay,

Eco dal Comune

Come d’incantoTornano “I Maestri del Paesaggio” e Piazza Vecchia si reinventa lasciandosi vestire di fiori e piante

“Maestri del Paesaggio non è solo un modo per vestire di nuovo la piazza o mostrare i molteplici modi in cui il verde si riappropria degli spazi urbani, moltissimi infatti sono stati i temi e altrettante le proposte”

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autore del giardino dell’Hangar Bicocca, Piet Oudolf, indiscus-so e rivoluzionario Maestro del Green (autore dell’High Line di New York), Sophie Agata Am-broise, leader nella progetta-zione di resort di lusso, George Heargreaves, autore del Parco Olimpico di Londra, e molti altri ancora. I workshop, anche que-sti curati da professionisti hanno dato la possibilità a chiunque di lavorare a tu per tu e confrontar-

si direttamente con veri maestri del paesaggio. Dopo il successo ottenuto nella precedente edi-zione anche quest’anno è stato proposto il concorso fotografico “Obiettivo su Piazza Verde”, che ha premiato i tre migliori scatti fatti dal 7 al 22 settembre. “Ma-estri del paesaggio”, allestendo Piazza Vecchia, mostra come anche ciò che conosciamo e da sempre ammiriamo possa cambiare ancora e ancora, ac-quisendo di volta in volta for-me non solo esteticamente più convincenti ma spesso anche più “buone”. Come Piazza Vec-chia in realtà è molto più di una piazza, con le sue mura ricche di storia e i suoi edifici caratte-rizzati da diversi stili architettoni-ci, così “Maestri del Paesaggio” racchiude all’interno delle sue proposte una moltitudine ancor più vasta di messaggi e consi-gli su come prenderci cura di noi stessi partendo dal rispetto per l’ambiente e il paesaggio che ci circonda.

Elisa Troiani

Come d’incantoTornano “I Maestri del Paesaggio” e Piazza Vecchia si reinventa lasciandosi vestire di fiori e piante

“Ogni anno Piazza Vecchia si trasforma in un meraviglioso giardino incantato che ospita di volta in volta le composizioni dei più grandi architetti del paesaggio. Il tema ispiratore di quest’anno è stato la pianura lombarda con l’acqua come elemento caratterizzante”

Quante forme può avere l’ener-gia? Giovedì 12 Settembre attra-verso una performance che ha incantato tutta Piazza Vecchia ABenergie ha mostrato le po-tenzialità dell’energia, attraverso una suggestiva performance di videomapping dell’autore Mitja Verbo Bombardieri accompa-gnato dalle musiche di Gabriele Cella. Nel meraviglioso giardino allestito in Città Alta si è scelto un elemento simbolo della città: il Campanone della Torre, em-blema dell’energia che regola lo scandire del tempo. ABenergie da sempre sceglie l’arte per portare il suo mes-saggio e lo fa affidandosi alla spontaneità e genuinità di artisti emergenti. Questa volta ha scel-to la meravigliosa cornice della piazza vestita di green coerente con la volontà di trasmettere un messaggio rispettoso dell'am-biente. Unica realtà in Italia a sostene-re un modello di filiera corta nel settore energetico, la società punta alla promozione dell’utiliz-zo di fonti rinnovabili e l’adozione di norme comportamentali eco-sostenibili facilmente applicabili all’interno della propria quotidia-

nità. «ABenergie -spiega Ales-sandro Bertacchi, presidente dell'azienda- sceglie di raccon-tarsi sul territorio investendo in una comunicazione che non si fonda sulle solite campagne pubblicitarie, ma su progetti di arte contemporanea che meglio riescono a raccontare la filosofia della nostra azienda, basata sul rapporto sostenibile tra uomo, ambiente e natura». L'evento “La forza dell’energia, l’emozio-

ne della luce” è la continuazione di un percorso iniziato molti anni fa, che attraverso l'arte si con-centra sul tema della natura che produce energia. E anche in quest’ultima tappa non è mancato lo spettacolo, in cui audio e video si sono rincorsi sulle pietre della Torre Civica di Piazza Vecchia, animando le ar-chitetture per raccontare la forza dell'energia che muove le cose, donando emozioni.

L’energia dell’Arte ABenergie presenta l’evento“La forza dell’energia, l’emozione della luce”

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Il Sentierone è stato invaso da vi-sitatori e turisti che scatto dopo scatto hanno immortalato cose finora mai viste. Divertiti e con gli occhi pieni di meraviglia in tan-tissimi hanno camminato tra gli stand alla scoperte delle propo-ste variegate e stravaganti. Dalla bici gira polenta a quelle artigia-nali in legno non c’è nulla che non abbia catturato l’attenzione di grandi e piccini.“Clean air! It’s your move”, in ita-liano “Aria pulita! Ora tocca a te”, è stato lo slogan scelto per la Set-timana Europea della Mobilità e il messaggio è chiaro: ciascun cittadino ha un ruolo fondamen-tale nel miglioramento della qua-lità dell’aria attraverso le proprie scelte di mobilità. Il Comune di Bergamo ha aderito all’iniziativa europea e il nostro mensile Ber-gamoSOStenibile ha voluto es-sere protagonista organizzando, dal 20 al 22 settembre, il primo Festival della Mobilità. Il vicesindaco e assessore alla Mobilità Gianfranco Ceci e l’as-sessore all’Ambiente, energia e opere del verde Massimo Ban-dera hanno inaugurato il festival mostrandosi entusiasti e ben disposti alla prova dei prototipi esposti. «Questo festival met-te in mostra le eccellenze della produzione bergamasca in tema di green mobility» ha dichiarato il vicesindaco Ceci. «Bergamo punta ad essere una Smart ci-ty a tutti gli effetti, invitando tutti i cittadini a valorizzare mezzi e metodi di trasporto alternativi: piedibus, bike sharing, trasporto pubblico ed elettrico».

Barca solare e bici d’arte

Il festival è stato un’occasione per acquisire consapevolez-za, informazioni e curiosare tra i vari stand che proponevano spunti tecnologici e innovati-vi oppure semplicemente di-vertenti e inusuali. Reduce dal raduno di barche solari ad Avi-gliana, in provincia di Torino, la barca solare Lilia rappresenta un esempio di come possa essere ampia l’applicazione delle fonti

rinnovabili sui mezzi di trasporto tradizionali o da competizione. Ma non solo, perché uno de-gli aspetti fondamentali è il suo legame con il territorio. «Sarà certamente da sperimentare al Parco della Trucca», sono state le parole dell’assessore Bande-ra, sintomo di come l’utilizzo del-la barca solare a fini turistici sia esportabile anche in città.Ampio spazio è stato dato al mezzo di trasporto alternativo e sostenibile per eccellenza, la bicicletta. Nei nostri stand era-no presenti realtà diverse, tutte con il loro fascino e la loro storia. Aribi, l’Associazione per il Rilan-cio della Bicicletta, ha concesso in esposizione per l’intera durata del festival bici preziose e uniche come quelle da collezione e per-fettamente funzionanti, disegna-te da Tino Sana. A farci sognare c’erano anche le biciclette di le-

gno realizzate da Marco Quarte-roni. Carpentiere di professione, con una passione per il design e la lavorazione del legno, insie-me alla sua fidanzata Michela, è arrivato in sella alla sua biciletta tra lo stupore di tutti. Manegge-voli nonostante un peso di quasi 20 chili, rappresentano un’ec-cellenza nell’artigianato ber-gamasco. «Le ho costruite per passione, nel mio tempo libero» - ha raccontato Quarteroni - «ma trasformare questa attività in un lavoro vero sarebbe un sogno».

Bici reclinate e bici riparate… per studenti Erasmus

Veicoli a pedali a due, tre o più ruote sono le proposte messe a disposizione dall’associazio-ne Propulsione Umana. Stefa-no Bonazzoli, general manager

Al Festival della Mobilità organizzato da BergamoSOStenibile scatti (fotografici) a non finire da migliaia di visitatori e turistiCresce la voglia di mobilità dolce per l’uso quotidiano, per sport e per divertimento

Bici girapolenta, reclinate o d’arteSul Sentierone approda pure la barca solare

Eco dal Comune

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e designer di Slyway Projects: «Slyway progetta biciclette re-clinate vendute in tutto il mon-do e realizzate al 100% in Italia in serie limitata, con la cura e la qualità garantite dalla lavora-zione artigianale». Le biciclette reclinabili sono un’alternativa so-stenibile più comoda, più veloce e più performante rispetto alla classica biciletta che tutti cono-sciamo. «Grazie alla posizione confortevole e rilassata garantita dal sedile che permette di peda-lare molte ore -ha aggiunto Bo-nazzoli- rappresentano la nuova frontiera del cicloturismo». Non ci resta che provare, seguen-do l’esempio dello stesso vice-sindaco che non ha esitato a cimentarsi salendo (anzi sdra-iandosi) in sella in pieno centro cittadino.Tra gli stand era presente anche una vera e propria ciclofficina di-sponibile a effettuare un check up gratuito di biciclette che han-no bisogno di un restyling, stru-mentale e di immagine. Sono i ragazzi di Cyclus, un’associa-zione culturale nata per promuo-vere l’uso della bicicletta e del cicloturismo nel territorio berga-masco. «Con il nostro servizio di riparazione a domicilio pensato

in preparazione alla Settimana della Mobilità - ha spiegato Clau-dio Piantadosi - abbiamo ridato vita a ventisei biciclette solo nel mese di Settembre». Il prossi-mo obiettivo è il recupero di bi-ciclette abbandonate, da dare a noleggio a un prezzo simbolico, complete di luci e lucchetto agli studenti Erasmus che hanno scelto Bergamo per la loro espe-rienza di studio all’estero.

L’elettrico si fa strada

La manifestazione ha inteso co-municare che in fatto di mobilità elettrica è venuto il momento di passare a fatti concreti. Tra gli stand era presente Evbility srl che da tempo ha avviato un pro-getto per mettere gratuitamente a disposizione dei Comuni solu-zioni di mobilità ecosostenibile permettendo di installare stazio-ni di ricarica per i veicoli elettrici senza alcun costo. Anche la Veteg si rivolge alle amministrazioni e i suoi veico-li scarrabili sono già utilizzati da società bergamasche e non solo. Con 120 km di autonomia

Al Festival della Mobilità organizzato da BergamoSOStenibile scatti (fotografici) a non finire da migliaia di visitatori e turistiCresce la voglia di mobilità dolce per l’uso quotidiano, per sport e per divertimento

Bici girapolenta, reclinate o d’arteSul Sentierone approda pure la barca solare

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e una velocità massima di 80 km/h, riescono a coprire due tur-ni di lavoro con una sola ricarica. La Veteg produce e assembla i suoi veicoli a Urgnano, mentre la parte elettrica ad Almè. Scooter ibridi e biciclette elettriche sono le proposte portate da Motora-ma e Green Garage che hanno suscitato notevole interesse fra i visitatori, segno che la micromo-bilità ha bisogno di nuovi mezzi che siano meno ingombranti e inquinanti e più economici e la risposta sta proprio nell’elettrico.

Tutti in coda per girare la polenta …pedalando!

Non sono mancati gli stand ga-stronomici per gustare i prodotti a km zero. L’agriturismo Villa De-lizia e l’osteria Al Vecchio Taglie-re hanno proposto i loro salumi e prodotti caseari. Ma la vera sor-presa, che ha coinvolto e diverti-to visitatori e turisti da ogni dove, è stata la bicicletta girapolenta, con la quale è stata preparata la polenta taragna nelle giornate di sabato e domenica. Il paiolo a pedali è nato dall’inventiva dei volontari della Commissione mi-nori di Corna Imagna e durante la nostra tre giorni l’iniziativa è

stata presa d’assalto: nessuno ha rinunciato alla fatica di una piccola pedalata per gustarsi poi uno assaggio di polenta, fat-ta con i propri… piedi.

Aribi e Ciclopi

Il Festival della Mobilità Sosteni-bile è stato circondato da eventi che hanno coinvolto tutta la città

di Bergamo. Due le biciclettate organizzate dall’Aribi che han-no riscosso un grande succes-so, la prima da Palazzo Frizzoni verso i Colli e la seconda verso Sotto il Monte nei luoghi di Papa Giovanni. Sempre in bicicletta si è svolta la gara “I Ciclopi” orga-nizzata per la seconda edizio-ne, una sorta di caccia al tesoro per le vie cittadine. Sabato 22

il Comune di Bergamo in colla-borazione con Unicef e Vigili del Fuoco ha promosso il “Children Day: vigile del fuoco per un gior-no”, concludendo la giornata al Quadriportico con una perfor-mance dell’orchestra Giuseppe Verdi. Domenica 23 si è svolta la Millegradini, la passeggiata turistico sportiva tra scalette e monumenti di Bergamo, con ar-

rivo al Seminarino in Città Alta. L’afflusso di gente e la curiosità che il Festival ha innescato sono un chiaro sentore della voglia dei cittadini di conoscere una mobi-lità sostenibile che può diventare parte della quotidianità di tutti e non rimanere più solo l’eccezio-nalità del singolo.

Eleonora Chiari

Bg Green: soddisfazioneper la prima eco mobility experienceIn apertura della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile, Bergamo ha anticipato i tempi e dal 12 al 15 settembre ha invaso Piazza della Libertà per un evento allo stesso tempo istituzio-nale e innovativo. BG Green 2013, organizzato dal Comune di Bergamo e da FCS Mobility, è stato un vero e proprio villaggio dedicato alla mobilità sostenibile aperto a tutti coloro che desi-deravano vivere un’eco mobility experience. Durante il conve-gno inaugurale largo spazio è stato dato al tema del car sharing. In particolare l’attenzione si è soffermata sul progetto Car2go, il car sharing privato del gruppo tedesco Daimler-Mercedes, che ha risposto all’avviso pubblico lanciato dal Comune per libe-ralizzare il mercato delle auto in affitto: 29 centesimi al minuto, compresi Iva, benzina e assicurazione, per utilizzare una delle 450 Smart condivise in giro per la città ed essere promotori di nuova soluzione di mobilità, semplice ed eco-friendly.

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A inizio settembre la Giunta re-gionale lombarda ha approvato il Pria, il Piano regionale di in-terventi per la qualità dell'aria. Si tratta di 91 misure per più di 2 miliardi di euro di investimenti fino al 2020 finalizzate a miglio-rare la qualità dell'aria che re-spiriamo. Il Piano, previsto dalla normativa comunitaria e nazio-nale, contiene misure strutturali da applicare nei principali settori responsabili delle emissioni at-mosferiche: trasporti e mobilità, energia e agricoltura.Per combattere le polveri sot-tili nell’aria non bastano più in-terventi e misure di emergenza come blocchi del traffico e dei veicoli più inquinanti, Ztl e do-meniche a piedi, ma è necessa-ria una strategia su larga scala. Il Piano parte dal presupposto che l’inquinamento atmosferico è uno dei problemi più rilevanti per la salute della popolazio-ne residente nelle aree urbane, contribuendo significativamen-te allo sviluppo di diverse pato-logie, soprattutto quelle legate all’apparato respiratorio e car-diovascolare. Benché la qualità dell’aria in Lombardia sia miglio-rata negli ultimi anni grazie a mi-sure assunte in passato, come le limitazioni del traffico o il di-vieto di utilizzo dei combustibili più inquinanti, i limiti sono anco-ra disattesi per quanto riguarda le polveri sottili (Pm10), gli ossidi di azoto e l’ozono; questo a cau-

sa della specificità geografica e climatica della Pianura Padana, stretta tra le Alpi e gli Appen-nini, con scarsa ventilazione e frequenti fenomeni di inversione termica che favoriscono l’accu-mulo e la formazione degli in-quinanti. Obiettivo del Pria è la riduzione, entro il 2020, delle emissioni di Pm10 (meno 41%), Biossido di azoto (meno 49%), Composti organici volatili (meno 20%) e ammoniaca (meno 16%). Per raggiungere questo traguar-do il Piano prevede una serie di interventi trasversali, in capo a buona parte degli assessorati della Regione, per un totale di 2 miliardi di euro di investimento.

La richiesta all’Unione Europea: riconoscere la specificità dell’area padana

Per alcuni inquinanti, special-mente Pm10 e ozono, la Lom-bardia non sarà però in grado di raggiungere i limiti previsti dalle normative vigenti: la specificità geografica del bacino padano contribuisce in modo determi-nante alla qualità dell’aria; per questo motivo bisogna agire in ottica macroregionale in siner-gia con le altre Regioni dell’area padana, anche grazie all’impe-gno economico dello Stato. «Si

sta lavorando in questa direzione -ha fatto presente il presidente della Regione Lom-bardia Roberto Maroni nel corso della conferenza stampa di pre-sentazione del Pria, a Palazzo Lombardia- La nostra è la prima Regione ad adottare un nuo-vo piano organico di interventi per migliorare la qualità dell'a-ria. È importante che le singole Regioni intervengano in questa direzione, ma questo non basta perché l'inquinamento non se-gue i confini amministrativi». Per ottemperare alle prescri-zioni di Bruxelles le Regioni del bacino padano si troverebbero a essere discriminate. «Le fonti di inquinamento che maggior-mente preoccupano -ha spe-cificato l'assessore regionale all'Ambiente, energia e svilup-po sostenibile Claudia Maria Terzi- sono le polveri sottili e gli

ossidi di azoto». Il bacino pada-no ha caratteristiche tali per cui l'inquinamento che arriva in pia-nura padana si ferma e ristagna. «Questa nostra specificità de-

ve essere riconosciuta dalla Commissione europea an-

che in virtù del fatto che nel resto d’Europa ci

sono già 11 regioni ri-conosciute con le stesse caratteristi-che» ha aggiunto

l’assessore Terzi. Per questo il governa-

tore ha sottolineato, so-stenuto dalle altre Regioni

interessate e di concerto con il Governo italiano, l'esigenza che l'Unione europea riconosca la specificità dell'area padana al fine di evitare la discriminazione del sistema economico produt-tivo lombardo e più in generale del bacino padano.

Trasporti, riscaldamento e agricoltura. Alcuni dei 91 piani d’intervento

Le azioni previste dal Pria si di-stinguono in azioni a breve, me-dio o lungo termine. In tema di mobilità e trasporti, entro il 2015 verranno estese le limitazioni già esistenti per la circolazione dei veicoli più inquinanti; dai 209 Comuni attuali già inclusi nella cosiddetta ''area critica'' si pas-serà a 507 Comuni. Il passag-gio a mezzi più ecologici verrà

Eco dalla Regione

La Regione Lombardia presenta il Pianoper migliorare la qualità dell’ariaI limiti previsti da Bruxelles non saranno comunque raggiuntima si chiederà all’Ue di riconoscere la specificità geografica della pianura padana

“L’inquinamento atmosferico è uno dei problemi più rilevanti per la salute della popolazione residente nelle aree urbane, contribuendo significativamente allo sviluppo di diverse patologie legate all’apparato respiratorio e cardiovascolare ”

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incentivato da misure quali l'e-senzione dal bollo auto e a breve sarà presentato un vero e pro-prio pacchetto di incentivi per i privati e le aziende che decide-ranno di passare a mezzi meno inquinanti. L'obiettivo previsto per il 2016 è l’eliminazione degli Euro3 dalle nostre strade e l’e-senzione dal bollo per chi passa a un’auto più ecologica riguar-derà già la prossima finanziaria. Altre proposte vertono sulla li-mitazione dell’accesso ai centri urbani, l’ampliamento delle zone Ztl, l’avviamento di una campa-

gna di comunicazione sulla mo-bilità sostenibile per promuovere uno stile di guida a minor consu-mo di carburante, più ecologico, sicuro ed economicamente van-taggioso e infine per la diffusione di combustibili gassosi (metano e Gpl) e veicoli elettrici. A questo si aggiunge il potenziamento del servizio ferroviario. Per quanto riguarda la razio-nalizzazione dell’energia sa-ranno promossi la diffusione di caldaie ad alto rendimento nel settore residenziale e nel ter-ziario, il rinnovo degli impianti di illuminazione pubblica con l’a-dozione delle tecnologie più in-novative e la valorizzazione del recupero energetico derivante dalla termovalorizzazione dei ri-fiuti tramite l’efficientamento de-gli impianti. Verrà inoltre indetta una campagna sul corretto uso delle biomasse perché le prin-cipali fonti di inquinamento del-la nostra aria derivano, oltre che dal traffico, dalla combustione della legna.

Arianna Corti

La Regione Lombardia presenta il Pianoper migliorare la qualità dell’ariaI limiti previsti da Bruxelles non saranno comunque raggiuntima si chiederà all’Ue di riconoscere la specificità geografica della pianura padana

Premiare le aziende bergama-sche in grado di valorizzare e diffondere una cultura di con-ciliazione vita-famiglia-lavoro attraverso azioni di pari opportu-nità a favore dei propri dipenden-ti: è questo l’obiettivo del bando “Aziende Family Friendly”, istitu-ito dalla Camera di Commercio di Bergamo, con la collaborazio-ne dell’Azienda Speciale Berga-mo Sviluppo, il Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria-lità Femminile, la Consulta delle Politiche Familiari del Comune di Bergamo, la Provincia di Berga-mo - Settore Istruzione, Forma-zione, Lavoro, Sicurezza Lavoro e Pari Opportunità, la Consi-gliera di Parità della Provincia di Bergamo e la Asl di Bergamo. A monte, la necessità sempre più pressante di rivedere le politiche che favoriscono la costruzione di un equilibrio e la conciliazione tra tempi dedicati alla vita professio-nale e tempi dedicati alla vita pri-vata. Forti della partecipazione della passata edizione, il premio “Aziende Family Friendly” si rivol-ge a quelle aziende che hanno

promosso interventi in grado di incidere e migliorare la qualità dei rapporti tra gli imprenditori e i propri dipendenti, generando significativi vantaggi e benefici di ritorno, come un clima azien-dale più sereno e un maggior benessere lavorativo che, tradu-cendosi in un maggiore senso di appartenenza all’impresa, pos-sono ridurre assenteismo, tur-nover e conflitti interni. Possono partecipare al premio tutte le imprese private con sede in pro-vincia di Bergamo che stiano re-alizzando esperienze e iniziative, extra contrattazione obbligato-ria, a favore dei propri dipendenti in tema di pari opportunità nella gestione del personale e dell’or-

ganizzazione del lavoro interno oppure di welfare aziendale e interaziendale che faciliti la con-ciliazione vita-famiglia-lavoro. Per maggiori informazioni e sca-ricare la domanda di partecipa-zione nella versione compilabile e inviabile direttamente on line, entro il 30 novembre 2013, con-sultate il sito www.bergamosvi-luppo.it. Nella domanda sono riportati esempi che possono aiutare le imprese a identificare l’ambito di intervento più vicino a quello messo in atto interna-mente.Tutte le aziende ammes-se saranno invitate a partecipare all’evento di premiazione che si terrà a inizio 2014 e potranno inserire, per 2 anni, il logo as-sociato al Premio nelle proprie comunicazioni. Le imprese vin-citrici otterranno inoltre spazio e visibilità perché le azioni da esse svolte saranno diffuse per spro-nare altre imprese del territorio a mostrare maggiore sensibilità verso queste tematiche.Per ulteriori informazioni, oltre al sito, è possibile contattare lo 0353888011.

Al viala 2ª edizione del Premio “Aziende Family Friendly”Domande fino al 30 Novembre

“La specificità climatica e orografica della Pianura Padana, stretta tra le Alpi e gli Appennini, con scarsa ventilazione e fenomeni di inversione termica frequenti favorisce l’accumulo degli inquinanti”

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La Società di gestione dell’ae-roporto di Orio al Serio, Sacbo, non sarebbe interessata a en-trare nel capitale sociale della Catullo, la società che gestisce gli aeroporti di Verona e Brescia-Montichiari che ad agosto ha avviato una trattativa con la ve-neziana Save per il suo ingres-so come socio di minoranza tra gli azionisti. Sulla scelta della trattativa privata nello scambio azionario tra Save e Catullo, in prova fino al 30 settembre, so-no stati sollevati diversi dubbi. Interpellato da Sacbo, Abe, e Corporación América, l’Ente

nazionale per l’aviazione civile (Enac) ha fatto sapere che fin-tanto che la trattativa riguarda quote azionarie intorno al 5%, non sussistono i presupposti per un intervento. Tuttavia, fa sapere sempre Enac, qualora un doma-ni si procedesse a un aumento di capitale che dovesse porta-re un socio privato entrante ad avere una partecipazione consi-stente di quote azionarie, e Sa-ve punta a una partecipazione del 35%, andranno verificate le condizioni stabilite dall’apposi-to Decreto ministeriale che pre-vede procedure specifiche ed

eventualmente gare pubbliche la cui valutazione compete al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Dal canto suo la Società veronese ha fatto sape-re che la gara pubblica sarebbe necessaria solo nel caso in cui si cambiasse la maggioranza o la governance della Società e non nel caso, come quello in que-stione, dell’ingresso di un socio privato di minoranza. Intanto a fine mese scadranno i 30 giorni di prova per l’offerta della Save e mentre le dichiarazioni dell’E-nac sembrano avere riaperto la partita, quelle della Catullo sem-brano confermare la strada in-trapresa finora. Una strada che porterebbe, anche da quanto si evince dai movimenti del Fondo Italiano per le Infrastrutture, il

F2i, alla creazione di un sistema del Nord Est, rappresentato da-gli aeroporti di Venezia, Treviso, Verona e Brescia-Montichiari e un sistema del Nord Ovest rap-presentato da Torino, Malpen-sa, Linate e Orio. In un vertice di inizio settembre tra i presidenti Miro Radici di Sacbo, Pietro Mo-diano di Sea -Società di gestio-ne degli aeroporti di Malpensa e Linate- e Giuliano Asperti di F2i, che controlla il 44% di Sea ed è azionista anche dell’aeroporto di Torino, pare emergere proprio la volontà di creare un asse del Nord Ovest che però guarda an-che all’aeroporto di Montichiari. Sacbo infatti, con il sostegno di Sea e F2i, non avrebbe alcun interesse a entrare come socio nella Catullo, ma mira a ottenere la gestione dell’aeroporto di Bre-scia Montichiari, che da tempo versa in grave perdita. Il 20 set-tembre dalla riunione degli azio-nisti Sacbo, di cui fanno parte, lo ricordiamo, anche Comune e Provincia di Bergamo, è infat-ti emersa la volontà di gestione dello scalo di Montichiari. Il sin-daco di Bergamo Franco Tento-rio ha confermato che l'obiettivo è Montichiari e non c’è interesse a entrare nel capitale della Ca-tullo. Spetta ora al presidente di Sacbo avviare la trattativa con la

società di gestione dell’aeropor-to di Montichiari per la creazione di una nuova società di gestione che faccia capo all’aeroporto di Orio. Sarebbe infatti più logico che una struttura lombarda fos-se affidata a chi sta sul territo-rio di riferimento, concordano il Sindaco Tentorio e il presidente della Provincia Pirovano, coin-volgendo così anche il presiden-te della Regione Roberto Maroni affinché faccia pressione sul ministro dei Trasporti Maurizio Lupi perché riesamini le moda-lità di concessione dello scalo bresciano alla Catullo. Per ora c’è di certo che quando l'anno prossimo il Caravaggio di Orio chiuderà per due settimane (il tempo per il rifacimento della pista), i movimenti saranno tra-sferiti su Malpensa e non, come si era ipotizzato inizialmente, su Montichiari. Uno scenario anco-ra tutto da sistemare quello degli aeroporti del nord, in attesa di un altro prossimo tassello: a Roma è in via di definizione il nuovo Pia-no nazionale degli aeroporti.

Arianna Corti

Sacbo punta a un asse lombardo Nord Ovest per la gestione dello scalo bresciano, conteso però dall’asse del Nord Est Venezia-Treviso-Verona

Orio guarda verso MontichiariEco dalla Regione

“Si paventa la creazione di un sistema del Nord Est, rappresentato dagli aeroporti di Venezia, Treviso, Verona e Brescia-Montichiari e un sistema del Nord Ovest rappresentato da Torino, Malpensa, Linate e Orio”

“Come confermato dal sindaco di Bergamo Franco Tentorio, Sacbo, con il sostegno di Sea e F2i, non avrebbe alcun interesse a entrare come socio nella Catullo ma mira ad ottenere la gestione dell’aeroporto di Brescia Montichiari, che da tempo versa in grave perdita ”

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La moda del Park(ing) day na-sce nel 2005 a San Francisco a cura del gruppo Rebar, ideatore di progetti che immaginano so-luzioni architettoniche, ambien-tali e culturali che reinventino la classica concezione di città in un’ottica di riappropriazione e rivitalizzazione degli spazi pub-blici. La location, come suggeri-sce il nome stesso dell’iniziativa, viene identificata nei parcheggi comunemente impiegati per la sosta delle auto. Lo spirito dell’i-niziativa vuole che i cittadini pa-ghino il parchimetro per sostare nell’area solitamente preposta al parcheggio, trasformato per l’oc-casione in un luogo di incontro, vivacizzato da momenti di ani-mazione, arte di strada e instal-lazioni floreali. Lo scopo è quello di ridare un tocco di verde e di vita a zone solitamente grigie e asettiche. L’idea è stata ripropo-sta per la prima volta a Zingonia da alcune cooperative che par-tecipano al Progetto Zingonia 3.0, di cui fanno parte la Provin-cia, il Comprensorio dei Cinque Comuni (Boltiere, Ciserano, Osio Sotto, Verdellino e Verdello) e Fondazione Cariplo. Park(ing) day Zingonia si colloca oltretutto all’interno di un’indagine condot-ta tramite l’Università dell’Ore-gon anche a fronte dell’atipicità

dell’iniziativa im-postata in un pa-ese che presenta diverse criticità. Come sottoline-ano gli organizza-tori del progetto, le problematiche di Piazza Affari a Cise-rano sono note, ep-pure la scommessa è stata proprio la scelta di quel luogo simbolico. In seguito al reiterasi di eventi criminosi, violenze e irregolarità, la gente di Zingonia ha infatti abbandonato quella piazza originariamente concepita come luogo di ag-gregazione.Il Park(ing) day ha fronteggiato questa emergen-

za ridando alla piazza la sua atmosfera vitale tipica dei nostri paesi: diverse famiglie del posto, asso-ciazioni e isti-

tuzioni hanno reso la giornata frizzante, colma di musica, atti-vità ed eventi. Legambiente ha donato delle piante, si sono te-nuti corsi di orticoltura pensile, l’oratorio ha raccolto le iscrizioni al catechismo ed è stata un’oc-casione di festa, svago e relax

rigorosamente a costo zero. Il target diversificato e la fitta pre-senza di pubblico hanno spinto a prolungare la manifestazione per diverse ore aggiuntive fon-dendosi così con l’inizio della notte bianca. La zona di Zingo-nia ha dato prova di sapersi con-frontare con le problematiche esistenti, dimostrando che lo-calità e multiculturalità possono, pur con diversi e reciproci sforzi, convivere e collaborare per argi-nare diverse criticità, delinquen-za in primis. Commenta così Francesca Soli, operatrice del

progetto Zingonia 3.0: «Anche se pare ingenuo pensare di ri-solvere i problemi con un giorno di manifestazione, con Park(ing) day, abbiamo voluto lanciare un messaggio. L’iniziativa ha mo-strato ai cittadini che è possi-bile vivere una piazza nella sua vocazione originaria, ricreando una comunità dinamica e viva-ce. Bisogna essere speranzosi e perseveranti nell’impostazione del futuro del proprio paese, lon-tano da ogni sorta di malaffare».

Enrico Ubiali

Sabato 21 settembre a Zingonia la notte biancaè stata preceduta da un evento di origine statunitense

Da San Francisco a ZingoniaLa moda del Park(ing) dayper rivitalizzare la città

Comuni Virtuosi

“Lo spirito dell’iniziativa vuole che i cittadini paghino il parchimetro per sostare nell’area solitamente preposta al parcheggio, trasformato per l’occasione in un luogo di incontro, vivacizzato da momenti di animazione e arte di strada”

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Promuovere e diffondere i va-lori del risparmio energetico e del consumo consapevole: questi gli obiettivi della Quar-ta fiera “Cibo Vicino”, promos-sa dal gruppo GAS di Nembro, in collaborazione con l’Ammi-nistrazione comunale, l’Asso-ciazione Delesco Nembro e Mercato&Cittadinanza, che si è svolta sabato 14 e domenica 15 settembre. Il tema di quest'an-no è stato l'aria e numerosi so-no stati gli interventi che si sono concentrati sull'inquinamento at-mosferico e sulle abitudini e stili di vita da adottare per arginare tale fenomeno. Al fine di sensibilizzare l'opinione pubblica su questi argomenti, sabato pomeriggio è stata or-

ganizzata una visita al termova-lorizzatore A2A di Bergamo, per mostrare come avviene lo smal-timento dei rifiuti indifferenziati e la loro trasformazione in ener-gia elettrica e termica. Durante la giornata di domenica, ai più piccoli è stato dedicato lo spa-zio animazione “Giochi d'aria e di Gas”, con la presenza del grup-po aereo-modellismo Falchi di Bergamo che ha presentato un modo innovativo di recuperare materiali di scarto come cartone e polistirolo per costruire model-lini di aeroplani. Anche la coope-rativa Magnolia è scesa in piazza contro lo spreco, portando avan-ti un progetto, in collaborazione con la cooperativa Areté, che ha come fine la riduzione degli spre-chi alimentari. Rilevazioni sulla qualità dell'a-ria sono invece state effettuate dall'Arpa di Bergamo, con l'in-tervento dei responsabili Anna de Martini e Saverio Bergamelli, i quali hanno messo in luce co-me la maggior parte dell'inqui-namento atmosferico oggi sia dovuto soprattutto all'uso di

combustibili non industriali, co-me la legna, e ai riscaldamen-ti domestici. Al fine di limitare i danni di questa forma di inquina-mento, Alfonso Pinessi, gasista del gruppo Gas di Scanzoro-sciate, durante il suo interven-to ha illustrato alcune norme di comportamento per diminuire sprechi all'interno delle abitazio-ni domestiche. Gli incontri sono poi continuati con Luigi Zanetti, presidente Spazzacamini Ber-gamo, che ha parlato dell'im-portanza della manutenzione dei camini nelle nostre abitazioni per prevenire incendi e migliorare la qualità dell'aria. Un altro rischio per la nostra salute è rappresen-tato dal radon, un gas nocivo di origine naturale proveniente dal sottosuolo, inodore e inco-lore ma altamente tossico, che può causare tumore polmona-re. A illustrare l'argomento Fabio Pezzotta, responsabile dell'Area Tecnica e del Servizio medicina ambientale della Asl di Bergamo. Grazie a un progetto di mappa-tura del territorio nazionale, na-to dalla collaborazione tra Arpa e Asl, è emerso che Bergamo è la città della Lombardia a più alta concentrazione di radon. Misu-re precauzionali da adottare per evitare la contaminazione del

radon sono l'uso di guaine im-permeabili all'interno degli edifici e la costruzione di impianti che non siano a contatto col sotto-suolo. Di grande interesse anche l'intervento di Luigi Scarfone, di-rettore Atb e amministratore de-legato Teb, il quale ha illustrato il progetto Teb realtivo alla prima linea tranviaria alimentata con energia elettrica, che collega la bassa Val Seriana a Bergamo. «La nostra politica si basa sul po-tenziamento dei servizi pubblici e la riduzione del traffico cittadino. A tal proposito abbiamo deciso

di introdurre 40 autobus a meta-no a basso impatto energetico e puntiamo sugli abbonamenti annuali per ridurre il traffico». In città si sta diffondendo anche il

sistema di bike sharing, ovvero il servizio di biciclette pubbliche, una pratica da diversi anni mol-to diffusa all’estero (ben il 50 % della popolazione usufruisce del servizio) che al momento da noi non va oltre il 20%. Infine, per evitare l’affollamento sui mezzi pubblici in particolare negli orari di punta, Atb ha provveduto in-crementando il servizio con otto autobus di capienza maggiore e aumentando la frequenza di quelli già in servizio.

Daniela Picciolo

“CiboVicino” e qualità dell’ariaNembro: lo scorso settembre la fiera del consumo consapevole in visitaal termovalorizzatore di Bergamo. Tavola rotonda per un’aria più pulita

“Un altro rischio per la nostra salute è rappresentato dal radon, un gas nocivo di origine naturale proveniente dal sottosuolo, inodore e incolore ma altamente tossico”

“Atb: abbiamo deciso di introdurre 40 autobus a metano a basso impatto energetico e puntiamo sugli abbonamenti annuali per ridurre il traffico”

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Lo scenario è quello della conca del Barbellino, Comune di Val-bondione, in Alta Val Seriana. A quasi 2000 metri di quota, cir-condato dalle vette Orobiche e adagiato sulle sponde del lago del Barbellino è stato inaugurato il 31 agosto l’ostello che prende il posto del vecchio rifugio Curò.Aperto nel maggio del 1886, il vecchio rifugio venne dedicato ad Antonio Curò, l’allora fonda-tore e presidente della Sezione orobica del Club Alpino Italiano, che quest’anno celebra i 140 anni. Ingrandito una prima volta nel 1914, durante la prima guerra mondiale divenne un avamposto militare; nel 1919, tornato al Cai, fu il primo rifugio alpino a essere dotato di una rete elettrica, gra-zie alla costruzione della diga del Barbellino. L’edificio, più vol-te ampliato, venne sostituito nel 1973 dal nuovo Curò, rimanendo pressoché inutilizzato fino alla primavera di due anni fa.

Un ostello unico nel suo genere

Iniziati a maggio 2012 grazie al progetto “Nuova generazione di idee. Le politiche e le linee di in-tervento per i giovani di Regione Lombardia”, i lavori di ristruttura-zione hanno trasformato il vec-chio rifugio nell’ostello in quota più alto d’Europa. Realizzato dallo studio Paolo Belloni e Elena Brazís Architetti, l’intervento ha mantenuto solo lo scheletro del vecchio edificio, riportando alla luce l’originaria muratura portan-

te in pietra locale. La struttura, di 400 mq, è stata ampliata con un volume rivestito in acciaio corten che si sovrappone come un gu-scio all’originaria base in pietra e vuole essere un omaggio alle tradizioni minerarie della Valle. Gli interni, completamente rico-perti in rovere massello, posso-no ospitare fino a un massimo di 40 persone in 7 stanze. Al piano terra, lo stabile preve-de l’allestimento di uno spazio espositivo per lo studio degli elementi e delle tipicità della zo-na e una biblioteca. L’obiettivo è quello di creare un centro didat-tico e naturalistico, un presidio culturale in quota per promuo-vere la conoscenza del luogo e la sua valorizzazione, anche in vista degli eventi legati a Expo. La conca del Barbellino è infatti tra le aree escursionistiche e na-turalistiche più interessanti delle Orobie ed è nota al grande pub-blico anche per le Cascate del Serio che, con un triplice salto di oltre 300 metri, sono le più alte d'Italia.

Un omaggio alla bellezza dei luoghi e all’ingegno dell’uomo

Il 150° anniversario del Cai si apre all’insegna della valorizzazione del territorio: l’ostello Curò, co-struito nel rispetto dell’ambien-te e delle sue specificità, vuole essere un omaggio alla bellezza dei luoghi e all’ingegno dell’uo-mo, che nelle Valli ha sempre conciliato natura e tecnica, co-me testimonia l’imponente Diga del Barbellino, costruita a caval-lo tra le due guerre e ancora og-gi uno dei più grandi invasi delle Orobie. «L’ostello -spiega il Pre-sidente della Sezione Cai di Ber-gamo Piermario Marcolin- nasce come punto più alto del progetto dell’Ecomuseo delle Orobie “La strada verde. Tra acqua, ferro e legno”. Il territorio orobico è ca-ratterizzato infatti da antichi me-stieri e dalle tradizioni di lavoro

dell’acqua, del ferro e del legno e il nuovo Curò racchiude in sé tutti questi elementi». L’ostello si distingue dal concetto di rifugio, generalmente punto base per ascese ed escursioni in vetta, perché rappresenta la meta di una permanenza in quota finaliz-zata allo studio e alla riscoperta del patrimonio naturale e umano del paesaggio alpino: un nuovo modo di vivere e conoscere la

montagna, che concilia passato e presente, uomo e ambiente. Dotata di tutti i comfort, moder-na ma perfettamente integrata nel suo ambiente, la struttura che sarà aperta circa sei mesi all’anno, a seconda delle condi-zioni meteo, è costata un milione di euro. La spesa è stata in parte sostenuta da Regione Lombar-dia, che ha inserito il progetto nelle sue linee di intervento per i giovani, in parte da Fondazione Cariplo e dal Cai. Un traguardo importante e innovativo per ce-lebrare un secolo e mezzo di attività. Per informazioni e pre-notazioni: www.ostelloalcuro.it

Arianna Corti

In Val Seriana a 1.895 metri di quota, un vecchio rifugio è stato trasformato nel presidio culturale più alto d’Europa

L’ostello del Curò è il più vicino alle stelle

Vivi Bergamo

“Gli interni, completamente ricoperti in rovere massello possono ospitare fino a un massimo di 40 persone”

“La struttura, di 400 mq, è stata ampliata con un volume rivestito in acciaio corten che si sovrappone come un guscio all’originaria base in pietra e vuole essere un omaggio alle tradizioni minerarie della Valle”

Il Rifugio ResegoneAccessibile anche ai disabiliÈ stata inaugurata il 15 settembre la prima struttura sul versante bergamasco del Resegone. Il rifugio, realizzato dopo un anno di lavori che hanno coinvolto la Sottosezione Cai Valle Imagna, sorge in località Croci-Pratospino, nel comune di Brumano, a 1265m di quota ed è accessibile anche alle persone diversa-mente abili.

Veduta aerea Ostello del Curò (fonte Cai)

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Vivi Bergamo

Domenica 29 settembre 1.072 runners hanno affrontato gli ol-tre ventuno chilometri della mez-za maratona dei Mille “Città di Bergamo” 2013, manifestazione esordiente nel panorama podi-stico italiano. Il tracciato, dise-gnato dal quattro volte campione italiano di maratona Migidio Bou-rifa, fin dalla partenza in via del-la Fara è stato particolarmente suggestivo, snodandosi lungo le strade di Città Alta, per poi di-scendere dalle Mura Venete. In testa alla corsa sin dalle prime battute il keniano Paul Tiongik, poi rivelatosi vincitore assoluto con un tempo di 1:04’22” da-vanti al connazionale Nicode-mus Biwott. Podismo orobico ben rappresentato sul terzo gra-dino del podio maschile dall’ot-timo Michele Palamini, atleta in forze al Gruppo Alpinistico Ver-tovese, con un distacco di 18” dal secondo e di 54” dal primo. Bergamasca anche la vincitrice Eliana Patelli, leader assoluta nella categoria femminile e mili-

tante nell’Atletica Valle Bremba-na. Lineare lo svolgimento della gara maschile, con Tiongik che ha imposto un ritmo frenetico già dalle prime falcate, contribuen-do ad aumentare il distacco con gli altri concorrenti mano a ma-no che gli atleti si avvicinavano al traguardo posto davanti al Te-

atro Donizetti. «Sono partito for-te ma a me piace impostare un ritmo alto fin dai primi chilometri- conferma il ventiduenne keniota della società pescarese A.S.D. Farnese Vini. Nonostante non conoscessi il percorso ho fatto la mia solita tattica». Contento del terzo gradino Palamini, che

all’arrivo commenta: «Ho cerca-to alleanze con Biwott, anche solo per darci il cambio, ma non siamo riusciti a fare squadra. In tutti i casi sono estremamente soddisfatto della mia gara».La prova femminile ha visto in-vece al comando fino al settimo chilometro la coppia formata dall’orobica Eliana Patelli (Atletica Valle Brembana) e dall’emiliana Isabella Morlini, ma all’inizio del chilometro numero 8 quest’ulti-ma ha rallentato il passo perché non in grado di sostenere il ritmo della Patelli. Raggiante all’arrivo la runner ‘di casa’, che tagliava il traguardo dopo 1:17’42” davanti ad amici e ai tanti tifosi accorsi per sostenere la migliore atleta del movimento podistico berga-masco. «Sapevo della tecnicità del tracciato e quindi l’ho affron-tato con il giusto approccio men-tale -ha dichiarato la vincitrice- e ottenere la vittoria a questa pri-ma edizione mi riempie di gioia».La risposta di podisti agonisti e amatori alla prima edizione del-

la manifestazione organizzata in tandem da Promoeventi Sport e Sport & Wellness è stata ca-lorosa, per non dire entusiastica dal momento che è stato regi-strato il sold-out di tutte le 1.200 pettorine messe a disposizione per l’evento. «La pioggia di inizio mattina poteva mettere a du-ra prova la nostra tenuta, ma a gara conclusa possiamo stilare un bilancio positivo -sottolinea Giovanni Bettineschi, uno degli organizzatori- Chiacchierando all’arrivo con i concorrenti della “pancia del gruppo” abbiamo raccolto molti giudizi positivi e qualche prezioso consiglio di miglioramento». Luca Lamera, coorganizzatore della Mezza di Bergamo, ribadisce «il grande impegno organizzativo, ma an-che la soddisfazione per aver portato in città una competizio-ne di alto livello». E rilancia: «Da domani lavoreremo già per la prossima edizione»

Carlo Peruchetti

La prima edizione della manifestazione podistica parla keniotaIl bergamasco Palamini al terzo posto assolutoGli organizzatori: “Grande impegno ma anche grande soddisfazione”

Successo per la mezza maratona dei Mille “Città di Bergamo”

Il keniano Paul Tiongik, vincitore della prima Mezza Maratona orobica. Foto di Marco Quaranta

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“Siete il gruppo che sta percor-rendo la Via Mercatorum? Veni-te, ho preso l’acqua alla sorgente e vi ho preparato il tè”. Giacomo “Pi’ d’Albì” è stato una delle belle sorprese del percorso organiz-zato a fine agosto da Legam-biente Bergamo nell’ambito della Carovana delle Alpi. Nel suo bat-tello ci ha offerto tè e pere, rac-contandoci di come ha impedito che la realizzazione di una stra-da poderale nella Val del Budro verso il passo della Crocetta, tra Serina e Dossea, cancellas-se un tratto della storica via: ha messo a disposizione un pezzo del suo terreno e la nuova stra-da ora passa a fianco dell’antico selciato. Belli gli incontri con le persone e quelli con l’ambiente, sia quello più densamente abita-to dall’uomo che quello ai margi-ni delle strade e degli abitati. In tre giorni di cammino, zaino in spalla, un gruppo di venti novelli “mercanti” ha camminato per 45 chilometri, passando per “tribuli-ne”, santuari e chiese secolari -lo Zuccarello, il Perello, le parroc-chiali di Serina e di Dossena- do-ve sono ospitate opere di Palma il Vecchio, Ceresa, Veronese. Il gruppo ha attraversato conven-ti, ponti, edifici storici in frazioni dal nome ignoto e suggestivo: Tagliata, Passoni, Bosco Fuori, Bosco Entro, Grumo, giungen-do fino allo splendore già cele-bre di Cornello dei Tasso con il

Museo della Posta e di Oneta, patria di Arlecchino. Cammi-nando su terra battuta, ghiaia, roccia, lastricato, acciottolato, asfalto, affiancati da chilometri di muri antichi a volte in degrado e da prati verdissimi, ma anche da piccole discariche di rifiuti, pas-saggi invasi dalle ortiche, villet-te a schiera disabitate, sentieri scavati dalle motociclette, i venti mercanti hanno scoperto vallet-te muschiate e misteriose, angoli in cui il tempo si è fermato, poste a trenta metri da strade asfaltate. Bevendo acqua fresca nelle fon-

tane di ogni foggia ed epoca e stato di manutenzione, immersi tra fiori, alberi, boschi di diverse età e composizione, è stato na-turale incontrare insetti e uccelli, cani e capre e perfino un gregge di oltre mille pecore che scende-va al piano. Il gruppo, venti cam-minatori dagli 8 ai 60 anni, metà uomini, metà donne, per un ter-zo bambini, qualche esperto camminatore e qualche affatica-to neofita, si è amalgamato stra-da facendo, scoprendo a pochi chilometri dalla industriosissima e larga Val Seriana e dalla traffi-cata e incassata Val Brembana un mondo silenzioso e solitario. Ma soprattutto l’antica Via Mer-catorum che, seppur non più percorsa da fila di muli e cavalli stracarichi di merci, è ancora lì. Si tratta in realtà di una rete di mulattiere o strade “cavalcato-rie”, oggi in parte inglobate dal-la viabilità comunale, cui sono sopravvissuti lunghi tratti dal sapore autentico. Con una se-gnaletica che inizia e finisce ai confini di una Comunità Monta-na, come se fossimo ancora nel medioevo con Stati che si guar-dano in cagnesco. In generale, senza strutture di appoggio e di alloggio. Ma c’è ed è bella e ric-ca di fascino. Quello che manca è una segnaletica, da Bergamo alla Valtellina, Strada Priula com-presa, per restituire identità e unitarietà al percorso, uno o due

ostelli, un accordo con trattorie e agriturismi per rifocillare i no-velli mercanti. Basterebbe un po’ di promozione e di approfondi-

mento culturale e la Via potrebbe tornare a vivere.

Roberto Cremaschi

Via Mercatoruml’antica strada dei mercanti medievali della Val BrembanaLa cronaca del trekking organizzato da Legambiente Bergamoper la Carovana delle Alpi

“Il gruppo, venti camminatori dagli 8 ai 60 anni, metà uomini, metà donne, per un terzo bambini, qualche esperto camminatore e qualche affaticato neofita, si è amalgamato strada facendo, scoprendo a pochi chilometri dalla industriosissima e larga Val Seriana e dalla trafficata e incassata Val Brembana un mondo silenzioso e solitario”

La Via MercatorumRete di vie più che unica strada, Via Mercatorum collegava nel Medioevo Bergamo con l’alta Val Brembana, passando per la bassa Val Seriana. Le prime carte che ne parlano sono del 1392, ma certamente esisteva anche prima. Questo tracciato evitava la zona a strapiombo sul fiume Brembo in località Botta, che ren-deva difficoltoso il passaggio a muli e cavalli carichi di merci ed era soggetta ai capricci del fiume. La sua funzione era rifornire i paesi di montagna dei beni che non erano in grado di produrre (sale, attrezzi, tessuti) e di commerciare con la Valtellina, all’epo-ca appartenente al Cantone dei Grigioni.Il tracciato partiva a nord della città di Bergamo, saliva verso la bassa Val Seriana raggiungendo Alzano con la sua frazione di Nese e Nembro. Da qui saliva a Lonno e Salmeggia, scendeva a Selvino, proseguiva in quota per Aviatico, dove ancora oggi si in-contra la località di Trafficanti, raggiungendo Serina e Dossena, fino al XIII secolo capoluogo religioso della val Brembana. Infine la discesa verso il fondovalle brembano, incontrando l’importan-te snodo di Cornello dei Tasso, da cui proseguiva un altro per-corso verso Averara (ne sono testimonianza gli splendidi portici) e il passo di San Marco.Il declino cominciò al termine del XVI secolo, quando la Repub-blica di Venezia costruì la via Priula per migliorare i propri com-merci con la Valtellina, risolvendo il problema del passaggio sul Brembo ed evitando di passare per il Ducato di Milano per la via del lago di Como. La via Mercatorum non fu mai totalmente ab-bandonata, tanto che ancora oggi sono percorribili lunghi tratti di questa strada, a volte inglobati nella viabilità ordinaria.

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Un modo per produrre energia luminosa in maniera green? So-no nati i cosiddetti “Solar Bricks”, mattoni con celle fotovoltaiche incorporate per l’illuminazione di edifici e giardini tramite un si-stema a Led. Perfetti per le pa-vimentazioni, possono fungere sia da elemento decorativo che da elemento strutturale. Il “So-lar Brick” può essere progetta-to affinché fornisca luce di ogni colore, può essere incorporato nei materiali edilizi ed è in gra-do di funzionare senza alcuna connessione alla rete elettrica. L’inserimento dei mattoni smart è uguale a quello dei comuni mattoni, perché non necessita di alcun particolare accorgimento. Oltre a produrre energia pulita, il mattone solare è impermeabile e può essere calpestato da veicoli

e persone senza che questo ne comprometta le prestazioni, ga-rantendo otto ore di luce serale dopo l’esposizione diurna.Il loro funzionamento è sempli-ce: durante il giorno accumu-lano energia proveniente dalla luce solare e dopo il tramonto producono luce, azionando-si autonomamente, grazie a un sensore crepuscolare. Per ga-rantirne la completa ricarica, i “Solar Bricks” devono essere posizionati in zone ben esposte alla luce del sole. I vantaggi sono molti: innanzitutto permettono un risparmio di energia del 50% rispetto alle normali installazioni, riducono i consumi e soprattutto contribuiscono alla salvaguardia dell’ambiente.

Alessandro Sonzogni

Se quest’estate al mare vi è ca-pitato di incontrare un banco di alghe durante una nuotata, sappiate che siete dinanzi a un nuovo materiale per l’isolamento termico, ottimo per realizzare in-volucri termicamente isolanti da impiegare nella realizzazione o nella ristrutturazione di case. La fibra dell’alga, infatti, assorbe il vapore acqueo operando come una specie di tampone, per poi rilasciarlo pur mantenendo un forte grado di isolamento degli ambienti. Le alghe, oltre a es-

sere un ottimo isolante termico, sono ignifughe, atossiche e han-no una vita media di più di 150 anni, il che fa di loro un materiale edile dalle caratteristiche ideali: ecologico e sostenibile. La Mo-dern Seaweed House, in Svezia, è un perfetto esempio di integra-zione tra le esigenze del territorio locale e le potenzialità della bio-architettura; costruita sull’isola svedese di Læsø, sfrutta come isolante naturale le abbondan-ti alghe che quotidianamente si depositano sulla spiaggia. La carenza di alberi sull’isola e, per contro, la notevole abbondanza di alghe, fanno sì che i costrut-tori della piccola comunità pre-diligano questo isolante naturale al posto dei consueti materiali da costruzione. Un’usanza che affonda le proprie radici nella re-alizzazione delle tradizionali abi-tazioni dei pescatori attraverso

l’uso di alghe essicate. Nell’in-tento di recuperare e far cono-scere queste antiche tecniche di lavorazione, l’associazione no-profit Realdania Byg si è rivolta allo studio danese Vandkusten, artefice della Modern Seaweed House. Come insegna l’antica arte, le alghe una volta essiccate vengono assemblate in una se-rie di cuscini che vanno a costi-tuire il rivestimento esterno della struttura, isolando i pavimenti, oppure, nel caso non debbano essere visibili, verranno riposte in apposite cassette in legno grezzo. Ciascun cuscino viene poi agganciato a una rete me-tallica posta sulla facciata. Un ottimo esempio di interazione tra uomo e natura, dove antichi mestieri tornano a far brillare l’ingegno dell’uomo grazie alle competenze della contempora-neità.

Nella Modern Seaweed Housei progettisti hanno trasformato le alghe in un materiale isolante

Alghe come nuovo isolante termicoPura fantascienza?

Edilizia

“Le alghe sono un ottimo isolante termico, sono ignifughe, atossiche e hanno una vita media di più di 150 anni”

Risparmio di energia, riduzione dei consumi e salvaguardia dell’ambiente: tutti i vantaggi dei mattoni solari luminosi

“Solar Bricks” i mattoni che producono energia

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E se Ikea oltre a progettare mo-bili da montare progettasse un intero quartiere? È quello che sta accadendo a Londra nell’a-rea di Strand East dove, agli inizi del 2013, è partita la realizzazio-ne di un nuovo quartiere intera-mente progettato e realizzato dalla multinazionale svedese. Su di un’area di oltre 11 ettari ver-ranno costruite circa 1200 abita-

zioni sia a uso residenziale che a uso commerciale, con un in-vestimento di 11 miliardi di euro, all’insegna della sostenibilità e, a detta di Ikea, a misura d’uomo.Grazie alla presenza di un gran-de parcheggio sotterraneo le auto saranno bandite dalla cir-colazione nelle strade interne del quartiere; il traffico veicolare sarà consentito solo agli autobus per i quali ci saranno corsie dedicate. Le aree gioco e i giardini, i per-corsi pedonali e le piste ciclabi-

li, le piazze e le zone pubbliche, progettate per essere presenti in gran quantità, saranno il cuore pulsante del quartiere. All’inter-no di esso troveranno posto pic-coli negozi, una scuola, un asilo e un ospedale mentre le grandi catene commerciali saranno escluse. In primo piano la natu-ra ecosostenibile del progetto: verranno infatti attuati provvedi-menti per rendere il quartiere a misura d’uomo e d’ambiente. La spazzatura verrà rimossa auto-maticamente grazie a un sistema di tunnel sotterranei, l’elettricità sarà generata attraverso un im-pianto idroelettrico, il cantiere e l’intero ciclo di vita del quartiere, a partire dalla sua realizzazione, seguirà criteri eco-friendly. L’idea non è semplicemente quella di creare un quartiere modello ma anche quella di rendere possibile l’integrazione dell’intera comuni-tà attraverso la partecipazione attiva a eventi e iniziative. Le ca-ratteristiche Ikea restano immu-tabili anche nei costi. Uno degli ambiziosi obiettivi è proprio quel-lo di offrire una risposta concreta all’emergenza abitativa, purtrop-po molto diffusa a Londra, che spesso impedisce a giovani coppie e famiglie con un reddi-to standard di riuscire a trovare una sistemazione residenziale a causa dei costi proibitivi delle abitazioni. Malgrado la sosteni-bilità economica del progetto, non mancano le perplessità: per

il momento non sarà infatti pos-sibile acquistare le abitazioni ma solo affittarle, mentre la proprie-tà del quartiere rimarrà a Ikea che, come ha dichiarato Andrew Cobned, direttore del proget-to, «vigilerà sulla tranquillità del quartiere, promuoverà la coesio-ne tra i vicini, ma non consentirà attività che possano disturbare

la vita della zona residenziale». Il progetto, che si configura co-me un investimento a lungo ter-mine, ricalca un modello che è la norma in Svezia e in altre parti dell’Europa continentale ma è sconosciuto ai Paesi anglofoni: un’unità di vicinato interamente in affitto, gestita e supervisiona-ta da una società privata.

La sostenibilità secondo Ikea

Sostenibilità per Ikea significa prendersi cura dell'ambiente, ad esempio producendo energia da fonti rinnovabili. Quando Ikea crea prodotti funzionali e conve-nienti per milioni di persone fa un uso attento di materie prime, acqua ed energia, riducendo al minimo gli scarti. Non solo, i fornitori e i materiali vengono selezionati responsa-bilmente, investendo nelle ener-gie rinnovabili e in tecnologie più efficienti per contribuire a ridurre i cambiamenti climatici e limitare l’impatto ambientale. In poche parole, Ikea cerca di creare un modo nuovo di lavorare, sempre più rispettoso delle persone e dell'ambiente. Per questo pun-ta anche a ridurre le emissioni di CO2 generate dalle proprie atti-vità, impegnandosi attivamente in ogni aspetto della catena di produzione, dall'estrazione del-le materie prime al ciclo di vita del prodotto. Il colosso svede-se dell'arredamento, dopo aver tappezzato i tetti dei propri punti vendita con pannelli fotovoltaici

e aver annunciato la commer-cializzazione di sole lampade a led entro il 2016, ha presentato anche un programma di soste-nibilità: il "People & Planet Posi-tive" presenta una serie di buoni propositi su energia, produzione e gestione dei rifiuti, consumo di acqua, promozione e vendita di prodotti più eco-sostenibili, il tut-to entro il 2020. Steve Howard, responsabile Sostenibilità di Ikea, ha spiegato che già oggi c'è una piccola centrale fotovoltaica sul tetto di ogni stabilimento, ma in futuro gli obiettivi sono molto più ambiziosi. L’intento é infatti quello di coprire il 70% del fabbisogno energeti-co dei punti vendita con le rin-novabili entro il 2015 e arrivare al 100% nel 2020, anche com-prando sul mercato energia elettrica rinnovabile certificata. Un’altra mission aziendale in termini di sostenibilità riguarda lo smaltimento dei rifiuti: l’obiet-tivo è riuscire a riciclare il 90% di quelli prodotti all’interno dei ne-gozi. Le prospettive sono buone, in quanto Ikea produce gran par-te di ciò che vende e quindi ha il pieno controllo sul packaging e, di conseguenza, sui rifiuti gene-rati. Riguardo al tessile, invece, l'azienda svedese si impegna a vendere solo cotone certificato dalla Better Cotton Initiative, un materiale prodotto con la metà dell’acqua e dei pesticidi neces-sari a realizzare il cotone tradi-zionale.

Alessandro Sonzogni

“L’idea non è semplicemente quella di creare un quartiere modello ma di rendere possibile l’integrazione dell’intera comunità, anche attraverso la partecipazione attiva agli eventi e alle iniziative”

“Non mancano le perplessità: non sarà infatti possibile acquistare le abitazioni ma solo affittarle, mentre la proprietà del quartiere rimarrà ad Ikea che vigilerà sulla tranquillità della zona”

Londra si prepara alla realizzazione di un quartiere a impatto zero, eco-friendly ed economicamente sostenibile

Strandhome East: Ikea progettaun quartiere da “montare”

Edilizia

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Elevate aspettative ed entusia-smi crescenti, per di più corro-borati da solide e convincenti sperimentazioni, tanto da de-lineare una futura “rivoluzione agricolo-marina”: stiamo par-lando di un progetto di ricerca norvegese basato sullo sfrutta-mento di una specie di Tunicati -organismi marini molto comuni e facilmente coltivabili- in grado di essere trasformati in mangime per allevamenti ittici o biocarbu-rante. Ma andiamo con ordine e conosciamo da vicino questo in-sospettabile concentrato di po-tenzialità, i tunicati appunto, che nonostante il loro aspetto fanno parte del regno animale. Quelli legati al progetto appartengo-no alla specie Ciona intestina-lis (Ascidia lunga), che prolifera nelle acque di tutte le aree tem-perate del mondo, adattandosi anche a grandi variazioni di sa-linità o zone inquinate, fino a 500 metri di profondità, presentano forma cilindrica o “a sacco” e sono costituiti da una spessa tu-nica di consistenza gelatinosa e aspetto traslucido, di colore per lo più biancastro o giallo-verda-stro. Lunghi circa 20 centimetri e con un peso compreso tra i 70 e i 130 grammi, si cibano di piccoli batteri, alghe e altri microrgani-smi che ingeriscono attraverso un sifone inalante, mentre da quello esalante espellono acqua purificata. Considerando poi che i tunicati sono ricchi di acidi grassi Omega-3 e sono gli unici animali finora rilevati in grado di produrre cellulosa -ottima mate-ria prima potenziale per il bioeta-nolo- è ben comprensibile la loro importanza in relazione a questo progetto sviluppato dall’Univer-sità norvegese di Bergen e da Uni Research, un centro di ricer-ca privato.I tunicati crescono molto velo-cemente e per tutto l’anno, pro-sperando -anche perché non predati da altre specie- in acque fredde e ricche di sostanze nu-tritive, come quelle adiacenti alle banchine delle scarpate roccio-se costiere della Norvegia occi-dentale: fino a oggi nessuno si era particolarmente interessato

a loro (eccezion fatta per cinesi e coreani che li utilizzano nella loro cucina). Ora, per la prima volta, si è provato a coltivarli sperimen-talmente, all’interno di un im-pianto “pilota” in Øygarden, una piccola isoletta vicino a Bergen, peraltro con ottimi esiti. La tec-nica di produzione adoperata è simile a quella usata per altri mol-luschi, come ad esempio le coz-ze: larghi fogli di plastica sono ancorati al fondale marino attra-

verso grosse corde, a loro volta agganciate a boe in superficie. Tra questi fogli scorrono acque brulicanti di microrganismi, una vera manna per i tunicati, che infatti prolificano: un metro qua-drato di superficie marina può ospitarne fino a 10.000 individui, per un peso complessivo che può arrivare a 200 chili. Comple-tato l’accrescimento, i tunicati vengono raccolti: la cellulosa del loro “mantello” può infatti essere

scomposta per ricavare gli zuc-cheri necessari alla produzione di bioetanolo (un sostituto del-la benzina). Attualmente la bio-massa dalla cui fermentazione si ricava il bioetanolo proviene soprattutto dalle coltivazioni di mais o dal legname delle foreste: due fonti considerate controver-se -com’è facilmente compren-sibile- per le loro applicazioni in altri ambiti, a differenza dei tunicati che risultano facili da produrre ed economici da alle-vare. L’altra interessante direttri-ce di sfruttamento dei tunicati è invece legata al loro utilizzo nei mangimi per salmoni e altri pe-sci d’allevamento: la richiesta di proteine marine come ingre-dienti dei mangimi è infatti molto alta, ma il potenziale di crescita delle risorse esistenti è già stato raggiunto nella pesca industria-lizzata. Attualmente la Norvegia è il maggior produttore mondia-le di mangime per salmoni, ma l’elevato contenuto proteico (ol-tre il 60%) e la ricchezza di aci-

di grassi Omega-3 -sostanza di cui i pesci vanno ghiotti e di cui hanno bisogno- fanno pensare a importanti sviluppi anche in questo settore. Il reale successo sul lungo periodo di questo “oro trasparente” è tuttavia legato al-la produzione su larga scala e al conseguente inserimento com-petitivo del prodotto sul mercato (visto anche il bassissimo prez-zo al chilo). Sotto il profilo tecnico -così come spiegato dal capo-progetto Christofer Troedsson- lo snodo più rilevante riguarda la pressatura meccanica che do-vrà essere in grado di eliminare almeno il 90% dell’acqua di cui i tunicati sono quasi interamente costituiti. In ogni caso gli aspetti più “rischiosi” del progetto sono stati testati con risultati più che incoraggianti: sotto la spinta dei consistenti finanziamenti stan-ziati dal Research Council of Norway la ricerca si svilupperà per tutto l’arco del 2014.

Onofrio Oscar Zirafi

Comuni organismi marini, facili da allevare e ottimi depuratori d’acqua, potrebbero essere validi sostituti del petrolio o mangime per allevamenti ittici

I Tunicati comebiocarburanti del futuro

Energie rinnovabili

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ciat

i.it

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Ciò che non si conosce genera tendenzialmente paura o comunque irrequietezza. Spesso si cerca di nascondere la propria ignoranza con la spavalderia di uno slogan o di una battuta. Ma quello che in alcuni contesti può generare l’ilarità generale, in altri può essere pericoloso, specialmente nel campo dell’informazione. Il caso della Siria in questo senso è eclatante: quotidiani anche autorevoli come il New York Times o il Wall Street Journal si sono trovati in difficoltà a riportare i fatti, a causa di strumenti inadeguati, mancanza di fonti e forse anche una certa dose di negligenza.

Eco dal Mondo

Dalle armi chimiche alla “Ginestra” di LeopardiPerché il progresso genera rumoreLe ultime news da Siria, Iran e Giappone dimostrano come tecnica e potere siano ancora le viti che girano il mondo

Cosa sappiamo dell’uso di armi chimiche in Siria? Nei mesi scorsi sono state riportate più smentite che reali informazioni e solo dopo l’indagine effettuata dall’Onu a settembre si è potuto confermare che la morte di centinaia di persone a est e a ovest di Damasco il 21 Ago-sto è stata inequivocabilmente provocata dal più pesante attacco di armi chimiche degli ultimi venticinque anni. Sono stati usati razzi contenenti gas Sarin che hanno colpito principalmente i sobborghi della capitale; tuttavia non è ancora chiaro se dietro l’attacco ci sia la mano del governo o dei ribelli, anche se più di un sospetto ricade sul regime di Damasco. Il Presidente Bashar al-Assad ha negato ogni responsabilità e du-rante il meeting di Ginevra si è mostrato disponibile ad attenersi alla risoluzione Onu: smantellare ed eliminare tutto l’arsenale di armi, ma-teriali e attrezzature chimiche entro la prima metà del 2014. Vedremo se il governo siriano sarà in grado di mantenere le promesse fatte, in-tanto gli ospedali della capitale sono affollati di donne, uomini e bam-bini in gravi condizioni fisiche e mentali. Il gas Sarin è un veleno letale, senza sapore, odore o colore che colpisce il sistema nervoso. Ecco perché è considerato una delle più pericolose armi dei nostri giorni.

Sempre di armi si parla anche in Iran, quelle nucleari però. Il pre-sidente Hassan Rohani ha di-chiarato alla tv statunitense Nbc che l’Iran non ha mai cercato di costruire un’arma nucleare e non ha intenzione di farlo. Già a fine giugno, dopo la vittoria del-le elezioni, Rohani si è mostrato disposto ad attuare una politica «d’intesa costruttiva con il resto del mondo». La ripresa dei rap-porti diplomatici con gli Stati Uniti sembra andare in questa dire-zione e il governo iraniano riba-disce che nonostante l’influenza dell’ayatollah Khamenei sul si-stema politico, Teheran mantie-ne «un’autorità completa e una

forte auto-nomia sulla ge-stione del programma nuclea-re». È questo il punto su cui forse aleggia ancora un’aurea di am-biguità: è di questo agosto la no-tizia che l’Iran sta ampliando in modo significativo la capacità di arricchimento dell’uranio nell’im-pianto di Natanz, dove ha instal-

lato 1.008 centrifughe di nuova generazione, non ancora in fun-zione, che si aggiungono alle 15 mila già funzionanti. Questa decisione sembra in effetti con-traddire lo slancio moderato di Rohani e getta un’ombra sulle effettive intenzioni del nuovo go-verno.

Siria Iran

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Dalle armi chimiche alla “Ginestra” di LeopardiPerché il progresso genera rumoreLe ultime news da Siria, Iran e Giappone dimostrano come tecnica e potere siano ancora le viti che girano il mondo

Anche il Giappone recentemente ha dovuto riaffrontare il proprio scheletro nell’armadio: il disastro nella centrale di Fukushima nel marzo 2011. Nonostante le ras-sicurazioni da parte del governo giapponese secondo cui la centrale è “sotto controllo”, le voci critiche sono molte: il problema delle acque contaminate è ancora lontano dall’essere risolto e dura da quando i reattori sono stati danneggiati. Diversi esperti affermano che la crisi nucleare non sarà risolta a breve, anche perché perdi-te di acqua radioattiva continuano a riversarsi nell’oceano Pacifico. Le rassicurazioni del presidente nipponico Abe sembrano però aver convinto il Comitato internazionale olimpico, che ha assegnato a Tokyo l’onore di ospitare l’edizione 2020, sbaragliando la concor-renza di Istanbul.

Le ultime notizie dal mondo confermano quanto il rapporto tra potere e tecnica sia in grado di condizionare l’andamento delle

relazioni internazionali e del quadro geo-politico, che si fa sem-pre più complesso. Riflettendo su quanto accade e su quanto la

storia dovrebbe averci insegnato, il significato della parola “progresso”, con le sue mille sfaccettature, fa capolino

tra le pagine impolverate della nostra memoria sco-lastica. Un tema antico che risale all’età cristia-

na e ha poi avuto un’incredibile evoluzione sia in campo filosofico che storico-letterario.

Dall’illuminismo di Voltaire e dal pensie-ro positivista di Comte o Saint-Simon,

che in modi diversi ne esaltavano l’idea, all’aspra critica di Scho-

penhauer o Leopardi, che con la nota poesia “La Ginestra

o fiore del deserto” de-scrive una condizione

umana inevitabilmen-te sopraffatta dalla potenza della natu-

ra e illusa dall’idea di progresso tecnologico.

Nucleare è sinonimo di effi-cienza energetica? L’ideazione

di armi chimiche letali è un qual-che prodotto della genialità umana? Ma d’altra parte è possibile e auspicabile fermare il cammino della scienza e della tecnica? Le ri-sposte non sono mai scontate e soprattutto ricordiamoci quanto sia importante tenere gli occhi aperti sul mondo. Meglio chiedersi sem-pre il perché di ogni cosa, non fermarsi alla prima risposta o al primo giudizio prima di farsi un’opinione fondata. Diffidando apertamente quando ci si imbatte nella spavalderia di chi ritiene di avere una chia-ve di lettura univoca per tutto.

Mara d’Arcangelo

“Il gas Sarin è un veleno letale, senza sapore, odore o colore che colpisce il sistema nervoso. Ecco perché è considerato una delle più pericolose armi dei nostri giorni”

Giappone

Progresso?

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Pablo Neruda, grande poeta su-damericano, esprime con que-sta poesia tutta la meraviglia e lo stupore che queste creature variopinte accendono nei nostri occhi, non appena ne scorgia-mo il battito d'ali. Farfalle e fale-ne appartengono all’ordine dei Lepidotteri, il cui nome latino, Lepidoptera, deriva dal greco "lepis", squama e "pteros", ala; hanno corpo e ali ricoperti da microscopiche squame embri-cate che, come tessere di un mosaico, formano disegni che rendono le loro superfici vario-pinte. Vengono comunemente distinte in farfalle e falene: le pri-

me, strettamente diurne, hanno di solito colorazioni sgargianti, mentre le seconde, prevalen-temente notturne, possiedono livree più mimetiche. Tutti i lepi-dotteri compiono una metamor-fosi completa e hanno un ciclo vitale composto da quattro sta-di principali: uovo, larva, pupa e adulto. Le uova vengono spes-so deposte sulle piante di cui si nutre il bruco, una volta fuo-riuscito dall’uovo. Quest’ultimo, dopo una serie di mute, giunge a maturazione e si trasforma in una pupa per affrontare l’ultimo stadio della metamorfosi prima di diventare adulto. Il corpo è di-

viso in capo, torace e addome mentre le ali e le zampe sono delle appendici del torace. Tra gli occhi sono poste le antenne, costituite da molti piccoli seg-menti che terminano a forma di clava e fungono da organi di senso (tattile e chimico). Le far-falle si nutrono di liquidi, princi-palmente di nettare, che viene aspirato attraverso un’apertura boccale a forma di esile canale detto proboscide (o spirotrom-ba). La spirotromba può essere lunga quanto l’intero corpo, per questo è avvolta a spirale sotto il capo quando non è in uso. In genere la vita da farfalla è abba-

stanza breve e varia da qualche giorno a una settimana o due e, solo in alcuni casi, raggiunge il mese di vita.

Un battito d’ali...

La capacità di percezione dei cambiamenti ambientali, porta molte specie a muoversi attiva-mente sul territorio, spostandosi anche di centinaia di chilometri e in alcuni casi compiendo vere e proprie migrazioni. Ogni anno alcuni esemplari lasciano il terri-torio in cui sono nati per volare in altre regioni dove possono ripro-dursi; il viaggio di ritorno nel luo-

go di origine sarà poi compiuto dalla loro progenie.Famosa è la migrazione della monarca che dal Messico vola fino al Canada meridionale per-correndo una distanza di oltre 4 mila chilometri.

Esperte in mimetismo

Le ali delle farfalle interpretano tutte le sfaccettature del mime-tismo. La maggior parte delle specie notturne ha colori scuri per mimetizzarsi tra cortecce, rocce e foglie morte, rendendosi invisibili ai predatori. Alcune, se disturbate, mettono rapidamen-

Nel regno delle farfalleCreature cangianti dai mille segreti tra metamorfosi, mimetismo e migrazione

Ambiente

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Lo segnala L’Agenzia Europea dell’Ambiente nel report pubbli-cato sul sito ufficiale www.eea.europa.eu: le popolazioni di far-falle sono drasticamente dimi-nuite e si assiste a una perdita drammatica di biodiversità nelle praterie in Europa. Quasi la metà delle principali specie di farfalle in Europa è in netto calo: su 17 specie monitorate in dicianno-ve paesi nel periodo 1990-2011, otto hanno subito un crollo, due sono rimaste stabili e solo una è in aumento, mentre per le rima-nenti sei le tendenze sono anco-ra incerte. Il legame tra farfalle e ambiente è fortissimo, anche le più piccole perturbazioni am-bientali possono causare gravi danni alle specie più delicate, che non sono in grado di sop-portare tali cambiamenti. In Europa sono presenti 482 specie di farfalle diurne, tra cui 142 esclusive del continente, che stanno sensibilmente dimi-nuendo: negli ultimi 10 anni, il 31% è in declino e il 9% è con-siderato ormai a rischio. In Italia sono oltre 270 le specie presenti e molte sono in pericolo, un fe-nomeno già segnalato all’ini-zio degli anni ‘90, quando uno studio del WWF aveva scoper-to che ben 13 farfalle diurne e 6 specie notturne si trovavano a un passo dall’estinzione, mentre altre 28 risultavano minacciate.

Perdere queste preziose cre-ature significa anche perdere i servizi ecologici di primaria im-portanza che sono in grado di fornire, dall’impollinazione al controllo dei parassiti, oltre a costituire una fonte importan-te di cibo per i predatori. Sono poi ottimi indicatori della salu-te dell’ambiente e dell’impatto dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi. Diversi sono i nemici dell’habitat delle farfalle in Euro-pa: l’intensificazione dell’agricol-tura, la monocoltura di cereali e l’abuso di pesticidi minano la biodiversità europea, senza contare il surriscaldamento del clima, l’inquinamento atmosfe-rico, le aree urbane sempre più cementificate e meno verdi, l’ab-bandono delle montagne e delle regioni paludose, soprattutto in Europa meridionale e orientale. Le terre si ricoprono rapidamen-te di boschi, riducendo ai margi-ni le piante dalle quali dipendono le farfalle e infine l’attività umana

gioca un ruolo decisivo in questo declino, dimenticandosi dell’im-portanza che le farfalle rivesto-no, in qualità di impollinatrici, per l’intero ecosistema. Da segna-lare è anche la smania dei col-lezionisti, che porta i cacciatori (butterfly poachers) alla cattura di milioni di farfalle, utilizzando qualsiasi mezzo, dalle trappole alle sostanze chimiche o alle luci ultraviolette. Più rara è la specie, più alto è il prezzo: più se ne catturano, più gli esemplari della specie si ri-ducono e quelli rimasti sono più ricercati e costosi. Come aiuta-re queste magnifiche creature in pericolo? Suggerisce Mario Quintana, poeta brasiliano: “Il segreto non è correre dietro alle farfalle. È curare il giardi-no perché esse vengano da te”. Pertanto rispettiamole, os-serviamole senza catturarle e impediamo ad altri di farlo. Se possibile creiamo piccoli spazi verdi per le farfalle nel giardino o sul balcone, per ripopolare le città di farfalle, come propone il progetto “Effetto Farfalla” (www.effettofarfalla.net) o contribuia-mo a progetti di conservazione nelle Oasi del WWF ([email protected]).

Il WWF lancia l’allarmeFarfalle europee ridotte quasi del 50%Drammatica perdita per la biodiversità

Farfalle addio?

“Il segreto non è correre dietro alle farfalle. È curare il giardino perché esse vengano da te”

te in mostra dei grandi falsi oc-chi disegnati sulle ali posteriori, che spaventano il predatore. Di giorno è facile incontrare farfalle dai colori sgargianti, a volte con riflessi metallici (Zigene), che si-cure del loro essere incomme-stibili -perché piene di sostanze tossiche- volano con fare lento e incerto. Ogni tanto qualcuna vie-ne mangiata da qualche incauto predatore, che però si ricorderà dello sgradevole incontro e non ripeterà un’altra volta l’errore. Ci sono poi farfalle (Sesidi) che imitano alla perfezione la colo-razione e le movenze di vespe e calabroni e, per essere più

credibili, hanno mutato la forma delle loro ali che sono diventate strette e trasparenti, perdendo completamente le squame che le ricoprono. Finora sono state riconosciute oltre 170 mila specie di farfalle in tutto il mondo e questo dato ren-de i Lepidotteri uno dei gruppi più rappresentativi tra gli insetti. A eccezione dell’Antartide, sono infatti presenti in ogni continen-te e occupano quasi tutti i tipi di ambiente: dalle foreste pluviali ai deserti, dal livello del mare fino alle cime delle montagne più al-te, raggiungendo il massimo del-la varietà ai tropici.

Pagine a cura di WWF Lombardia e Bergamo SOStenibile

“Le farfalleballano

velocementeun ballo

rossonero

arancioneverde

azzurrobianco

granatagiallo

violettonell'arianei fiori

nel nullasempre volanti

consecutivee remote”

(Pablo Neruda)

Le farfalle

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Clean Up the World, Limpiar el Mundo, Puliamo il Mondo... que-ste sono solo alcune delle tra-duzioni disponibili per indicare il più grande appuntamento di volontariato mondiale di pulizia e cura dell’ambiente che si tiene nel mese di settembre. L’iniziati-va si basa sull’idea di Ian Kiernan, costruttore e velista australiano che, viaggiando per i mari di tutto il mondo, era rimasto sconvolto dalla quantità di spazzatura che

li contaminava. Una volta torna-to in Australia, Kiernan decide di lanciare il Clean Up Australia Day per agire concretamente contro l’inquinamento della sua terra. Il progetto è così innovativo che si guadagna un posto d’onore nel calendario australiano e nel giro di pochi anni viene trasferito su

scala globale. Giunto alla sua ventunesima edizione, Puliamo il Mondo coinvolge a oggi 35 mi-lioni di persone in 130 Paesi e annovera tra i suoi partner il Pro-gramma delle Nazioni Unite per

l’Ambiente (Unep). Data la sua portata, la manifestazione non può che intrecciarsi a tematiche d’attualità quali l’integrazione e la legalità, come dimostrano i casi di Israele e dell’Italia. In Israele circa 200 mila volontari hanno partecipato alla pulizia dei terri-tori con il sostegno degli organi di governo statali e locali. Nello stesso frangente, sono state or-ganizzate delle attività educative che hanno coinvolto tutti i settori della popolazione con il partico-lare intento di promuovere l’in-tegrazione tra bambini arabi ed ebrei. Inoltre, per la prima volta, al Clean Up Day hanno partecipato i centri di accoglienza per gli im-migrati etiopi, grazie al supporto del JNF USA, il Fondo Naziona-le Ebraico americano. L’edizione italiana 2013, organizzata da Le-gambiente in collaborazione con la Rai, ha voluto invece designare come suo luogo simbolo la Terra

dei Fuochi, l’area tra le province di Napoli e Caserta, afflitta dal problema dei roghi di rifiuti tossi-ci. Tra il gennaio 2012 e l’agosto 2013, infatti, si sono contati circa 6 mila roghi appiccati con lo sco-po di smaltire tali rifiuti. Proprio in occasione del lancio di Puliamo il Mondo 2013 è stato presentato un dossier di denuncia sui dan-ni ambientali e sanitari provocati dall’ecomafia in queste aree. Un vero e proprio ecocidio che pro-voca l’inquinamento delle falde acquifere e la dispersione di so-stanze illegali nel suolo e nell’aria. In ogni parte d’Italia sono stati moltissimi i volontari che hanno preso parte a Puliamo il Mondo e tantissimi di questi erano bam-bini. L’educazione delle nuove generazioni al rispetto dell’am-biente costituisce un passaggio fondamentale per la salvaguar-dia del nostro pianeta e può es-sere occasione per insegnare

molto di più, come dimostra il ca-so israeliano. Per questo, già da diversi anni, Minitalia Leolandia Park organizza Puliamo il Mini-Mondo. Patrocinato da Regione Lombardia, l’evento vede circa trecento bambini cimentarsi nel-la rimozione di rifiuti posizionati ad hoc sulla Minitalia. È fonda-mentale allora che ciascuno di noi, grande e piccino che sia, si assuma le proprie responsabili-tà nei confronti dell’ambiente e si impegni a fondo per mettere in atto un cambiamento concreto. “Diventa il protagonista! Diven-ta il custode del tuo territorio”, questo l’invito dell’edizione di quest’anno di Puliamo il Mon-do. Un appello a non delegare, perché ogni gesto, anche il più piccolo, può cambiare il mondo. Dopotutto, Ian Kiernan l’ha di-mostrato.

Elena Paganelli

Ambiente

“Giunto alla sua ventunesima edizione, Puliamo il Mondo coinvolge a oggi 35 milioni di persone in 130 Paesi e annovera tra i suoi partner il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (Unep)”

Giunge all’edizione numero 21la più grande iniziativa mondiale di cura dell’ambiente

Puliamo il MondoIl sogno di un velista australiano divenuto realtà

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Ripercorrere la storia di una band come i Tazenda significa intraprendere un percorso nella storia della musica. Da 25 anni, la formazione, che ha scalato le vette delle classifiche nazionali portando alla ribalta espressio-ni dialettali e battaglie sociali le-gate alla Sardegna, non ha mai smesso di parlare di ambiente e cultura locale. Dal 1988, con la mitica voce di Andrea Parodi, sino a oggi con il giovane can-tante Nicola Nite, Gino Marielli, chitarrista e compositore della maggior parte delle loro canzoni e Gigi Camedda, tastierista e se-

conda voce, sono lo zoccolo du-ro della band, custodi di ricordi e aneddoti assolutamente curiosi e inaspettati. «I Tazenda -dice Gino Marielli- vedono nel dialet-to sardo quell’espressività unica che si sposa perfettamente con la dimensione identitaria del-

la propria terra. La lingua sarda racchiude in sé una musicalità unica che può essere apprezza-ta anche dal grande pubblico». I suoni, le sensazioni e i messaggi che traspaiono dalle loro melodie sono profondamente influenzate dalle loro origini e spesso sono cariche di tematiche di grande valenza sociale e ambientale. Il titolo dell’album edito nel 2008, “Madre Terra”, con l’omonimo singolo duettato con Francesco Renga, è sinonimo di un legame presente sin dalla nascita del gruppo con “l’alma mater”: il no-stro pianeta e, su piccola scala, la realtà in cui ciascuno di noi vive. Se Madre Terra risulta l’emble-ma della denuncia contro l’inqui-namento e il depauperamento del pianeta, gran parte della di-scografia è ricca di riferimen-ti all’importanza del patrimonio ambientale. I Tazenda, nei loro video, hanno sempre prediletto la valorizzazione di quella Sar-degna stupenda che è ben lon-tana dallo stereotipo della costa. Le immense distese del centro Sardegna, con i suoi massicci e i suoi paesi sperduti, raccontano di tradizioni e culture millenarie, dal fascino antico e caratterizza-te da una natura incontaminata. Tra sapori e colori unici, l’interno dell’isola esprime appieno quel legame simbiotico tra l’uomo e la

natura. Una campagna costan-te di sensibilizzazione contro gli incendi e di denuncia contro le faide vede i Tazenda impegnati nella tutela dell’ambiente e de-gli splendidi borghi sardi, come quello di Mamojada, nel cui no-me, melodicamente, risuona la radice della parola “mamma”. I Tazenda si sono fatti portavoce di tematiche religiose e sociali di portata anche globale, basti ricordare “Pitzinnos in sa gher-ra”, canzone presentata al Festi-val di Sanremo, con la quale si rivendicava il diritto dei bambini a una vita spensierata anziché dilaniata dalle guerre che li coin-volgono in varie parti del mondo. Le loro melodie possono essere considerate il “biglietto da visita culturale” della regione e, in di-verse circostanze, sono capaci di regalare immagini tipiche della letteratura sarda. I brani “Pane

Caente” (pane caldo) e “Miele Amaro” ne sono una testimo-nianza: questi due alimenti tipici sanno rievocare ricordi connes-si all’infanzia o alle tipiche sagre che animano l’isola in ogni sin-golo paese, riuscendo a suscita-re sia la nostalgia che la gioia dei tempi passati. Dicono i Tazenda: «Siamo spirituali nei confronti della Terra, sia pensanadola pro-iettata nello spazio sia tenendola in considerazione per il nostro piccolo orticello, attorno al quale si articola la vita di ciascuno di noi. Non si tratta di far politica, ma di utilizzare la poesia e la mu-sica per onorare la nostra amata Sardegna, la nostra amata na-zione e la nostra amata Madre Terra». Le vicende dei Tazenda si intrecciano con la memoria di Andrea Parodi: storica voce del gruppo scomparso prematura-mente nel 2007.

La sua poesia e la sua umanità sono state emblema dell’entu-siasmo e dell’evoluzione della band. Le due colonne, Gino e Gigi, hanno avvicinato il gruppo al genere pop, appoggiato dal subentrato Beppe Dettori che a oggi ha iniziato una carriera da solista (memorabili sono i duet-ti con Pierangelo Bertoli, Maria Carta, Eros Ramazzotti, France-sco Renga e Gianluca Grignani). Nicola Nite, giovane cantante di origini sarde con un importante “cursus honorum” musicale, è a oggi la nuova rivelazione dei Tazenda che peraltro si stanno avvicinando all’imminente uscita del nuovo album dopo un gran-dioso tour estivo. Il singolo “Il re-spiro del Silenzio” e i due brani frutto della collaborazione con il grande Mogol rappresentano un ulteriore passo verso il gran-de pubblico, senza mai tradire le origini. La vita di questa band, tra musiche locali ed esibizioni al Festivalbar, al Festival di San-remo e sui più importanti palchi nazionali, ha consacrato una dimensione identitaria forte e innovativa, che ha saputo affer-marsi e consolidarsi nel tempo all’interno del panorama artistico e culturale contemporaneo, ma sempre pronta a proiettarsi nel futuro.

Enrico Ubiali

La band sarda torna alla ribalta con l’uscita del nuovo abum, celebrando l’amore per la vita, la terra e la cultura del territorio

Tazenda25 anni di musica a tutela dell’ambiente e delle tradizioni

Società

“Non si tratta di far politica, ma di utilizzare la poesia e la musica per onorare la nostra amata Sardegna, la nostra amata nazione e la nostra amata Madre Terra (Tazenda)”

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La ricetta è semplice: prendi un sito, aggiungici una pagina Fa-cebook e mescola il tutto con un account su Twitter. Lascia lievi-tare l’impasto per un anno esatto ed ecco fatto. Consigli: condivi-derlo con gli amici. Ingrediente segreto: eh già, c’è un ingredien-te segreto. Essendo segreto non dovremmo svelarvelo ma dato che è il primo compleanno del-la versione virtuale di Bergamo-SOStenibile possiamo chiudere un occhio: l’ingrediente segreto di BergamoSOStenibile 2.0 sei tu! Ed ecco che la torta del pri-mo web-compleanno di berga-mosostenibile.com ora è pronta e può essere gustata. Non spin-gete, ce ne è per tutti! Più siamo e meglio è, più siamo e più sa-ranno i partecipanti al gioco del-la condivisione dell’informazione sostenibile. La condivisione è diffusione ed è qui che entri in gioco tu, caro ingrediente segre-to. Un indice di gradimento che rispecchia l’apprez-zamento del mensile e del sito web, è sicura-mente Facebook. Il so-cial network leader al mondo è anche quello utilizzato dalla mag-gior parte dei nostri lettori abituali e quello sul quale si formano sempre più numerosi gruppi di discussione riguardanti le tematiche che ci stanno a cuore. In meno di un anno la pagina ufficiale di Ber-gamoSOStenibile ha ottenuto 1.000 like vantando alcuni picchi di traffico che hanno sorpreso anche noi. Ora, a un anno esatto dal primo post, i fan sono già di-ventati più di 1.200, un dato che ci rende orgogliosi tanto più per-ché tutti i like sono arrivati in ma-niera spontanea e naturale. Fra le varie soddisfazioni di questo nostro primo anno di presenza virtuale ce n’è stata una che ci ha lasciato piacevolmente sorpresi: un’immagine correlata da poche

righe postata sulla nostra pagi-na Facebook ha ottenuto 79 “mi piace” ma soprattutto 473 (quat-trocentosettantatre) condivisio-ni. Siamo stati i primi in Italia a diffondere questa invenzione (in senso giornalistico) dato che per ora rimane soltanto un prototipo di presa elettrica ad alimenta-zione solare chiamata Windows Socket, ossia un pannello foto-voltaico portatile da attaccare alla finestra e nella quale inserire la presa della corrente. Twitter è

l’altro social network che abbia-mo creato alla nascita di www.bergamosostenibile.com e con-ta oggi 279 follower. La nostra newsletter ha oltre 10.000 iscrit-ti in continua crescita e parte puntualmente all’uscita di ogni nuovo numero facendo regi-strare il traffico di punta sul web, come certificano i dati statisti-ci forniti da Google. Per ultimi, ma assolutamente importantis-simi, sono i nostri cari Appun-tamentiSOStenibili che come

sempre vi invitiamo a inviare a [email protected] per l’edizione cartacea e che sul web possono invece essere aggiornati quotidiana-mente, anche dopo l’uscita del mensile: basta una condivisio-ne dell’evento sulla nostra pa-gina Facebook e saremo lieti di diffonderlo. Potremmo infine elencare tanti traguardi, nume-ri, compilare una tabella, dire tante parole difficili e neologismi anglosassoni ma sarebbe tutto

un po’ troppo inSOStenibile. Ciò che preme sapere è che se i nu-meri sono in continua crescita e se la diffusione è sempre più ca-pillare tutto questo è grazie a voi che, condividendo gli stili di vita SOStenibili, diventate una fonte d’informazione aiutando il mon-do ad andare nella direzione che tanto desideriamo: più green, più solidale e più consapevole. Condividete?

Giorgio Sappilo

www.bergamosostenibile.com, Facebook e Twitter la torta per il primo web-compleanno ha un ingrediente segreto

#milleduecentograzie#bergamosostenibileseitu#tantiauguriame

Società

Windows Socket, presa elettrica ad alimentazione solare

“Questi sono 1000 fiori, cresciuti in maniera spontanea, naturale, senza coltivazione e trattamenti. Anche voi siete 1000 e altrettanto spontanei. Puntiamo sugli ingredienti principali della sostenibilità: la partecipazione, la condivisione e il passaparola”

17 giugno, Facebook, quota 1.000 fan

“Grazie di cuore a tutti voi, 1000 sostenitori del SOStenibile. Senza di voi non avremmo ragione di promuovere gli stili di vita che cerchiamo di diffondere. 1000 come i grazie, 1000 come i “mi piace” anche se sappiamo che siamo molti di più a volere una BergamoSOStenibile!”

17 giugno, Facebook, quota 1.000 fan

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FinalitàPromuovere stili di vita sostenibili partendo dal coinvolgimento at-tivo delle generazioni più giova-ni, all’interno di un progetto che vede gli studenti organizzarsi come una vera e propria “reda-zione giornalistica”. L’obiettivo risponde alla volontà di incentivare la conoscenza del-le tematiche green sia dal pun-to di vista dei contenuti sia della scrittura giornalistica, intesa co-me mezzo per la diffusione del sapere.

MetodologiaPer gli studenti delle scuole se-condarie viene proposto un ci-clo di incontri con giornalisti ed esperti della nostra redazione, al fine di trattare tematiche lega-te alla mondo della sostenibilità sulla base delle indicazioni dei docenti. Due referenti della re-dazione di BergamoSOStenibile saranno presenti in aula: il coor-dinatore del progetto (che segui-rà l’intero ciclo di interventi) e una figura professionale che varierà in base alle tematiche di volta in

volta affrontate. Gli incontri, del-la durata di due ore, saranno di-visi in due momenti: una prima parte frontale, cui seguiranno laboratori pratici, durante i qua-li gli studenti potranno lavorare, singolarmente o divisi in grup-pi, alla realizzazione di articoli, al reperimento delle immagini o preparando ed effettuando in-terviste, ad esempio al Sinda-co o all’Assessore all’ambiente della propria città. I migliori ar-ticoli dei giovani giornalisti della “redazione di classe” verranno pubblicati in uno speciale inser-to-giornalino all’interno del men-sile BergamoSOStenibile curato dagli studenti e dai docenti coin-volti nel progetto.

ModuliIl numero e il contenuto dei di-versi moduli possono essere concordati con i docenti e ac-corpati in base alla disponibilità o dedicati all’approfondimento di singole tematiche di partico-lare interesse. Di seguito proponiamo un esem-pio di un progetto composto da 5 incontri.

➊ Facciamo un giornalino di classe! Dopo aver spiegato che cos’è la sostenibilità si propone alla clas-

se un laboratorio per la creazio-ne di un giornalino di classe da elaborare insieme alla redazione di BergamoSOStenibile. Gli stu-denti scriveranno articoli sulle tematiche trattate e saranno in-vitati a portare per la volta suc-cessiva vari esempi di giornali e riviste.

➋ Come si fa un giornale? Attraverso l’approfondimento degli aspetti tecnici e stilistici della scrittura giornalistica e l’a-nalisi dei vari mezzi di comunica-zione si punterà a comprendere la struttura di un giornale, di un articolo, il valore delle immagini. La classe verrà organizzata in una vera e propria “redazione” con la divisione degli studen-ti in gruppi che si occuperanno di ogni singolo aspetto del gior-nalismo: scrittura, fotografie, vi-gnette, interviste, correzione e revisione bozze, impaginazione.

➌ Raccolta differenziata ed energie rinnovabili. Verranno mostrati esempi pratici di riuso e riciclo, dalla moda al design, alle opere d’arte in pla-stica o realizzate con le lattine, e saranno preparate le domande per un’intervista all’assessore all’ambiente. Divisi in gruppi, gli studenti effettueranno una ricer-ca/questionario sulla raccolta

differenziata del proprio paese, presentando i dati all’assessore all’ambiente.

➍ Alimentazione e sostenibilità L’importanza dei prodotti a Km zero e l’influenza dell’alimenta-zione sul benessere della po-polazione e del pianeta sarà affrontata sul campo, visitando l’orto scolastico (se presente) e degustando i prodotti della pro-vincia.

➎ Conferenza stampa Dopo l’impaginazione e la revi-sione della bozza del giornalino sarà indetta una “conferenza stampa” alla presenza dei profes-sori, dei rappresentanti dell’Am-ministrazione comunale e degli enti interessati. Gli stessi stu-denti presenteranno il proprio la-voro e sarà distribuita a tutti una copia del mensile con l’inserto-giornalino con le firme e la foto-grafia della “redazione di classe”.

Info e costiI costi variano in base al nume-ro di incontri. Per maggiori infor-mazioni, visitate il nostro sito da cui potrete scaricare la brochure dettagliata del progetto.

www.bergamosostenibile.com

Con l’inizio delle lezioni anche BergamoSOStenibile tona sui banchi di scuola. Obiettivo: cre-are con insegnanti e studenti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado un giornali-no di classe. Sarà così possibile insieme a giornalisti esperti intra-prendere un percorso educativo volto a toccare le varie tematiche affrontate dalla testata: dall’ali-mentazione alla green economy, dalla raccolta differenziata alla biodiversità, dalla stampa eco-logica ai social network e ai temi d’attualità in campo ambientale.

Il Progetto Scuole di Bergamo-SOStenibile coinvolge anche le amministrazioni locali, valoriz-zando il rapporto tra Comune e i giovanissimi cittadini. Gli asses-sori all’istruzione e alla cultura,

all’ambiente e alla mobilità sa-ranno invitati come ospiti duran-ti gli incontri, magari intervistati dagli stessi ragazzi, per appro-fondire insieme le esperienze le-gate al territorio locale.

Giornalisti in erba e futuri professionisti

“Una redazione…di classe” è un progetto che ha come obietti-vo il coinvolgimento attivo degli studenti, ricreando le dinami-che di una vera e propria reda-zione giornalistica. Attraverso articoli di giornale scritti da lo-ro, i ragazzi saranno incentivati

ad apprendere i contenuti degli argomenti presi in esame, oltre che ad approfondire la scrittura giornalistica, le tecniche di co-municazione e il funzionamento dei mass media. Una seconda tipologia di progetto si rivolge in-vece esclusivamente agli istituti secondari di secondo grado: at-traverso una serie di incontri in forma di conferenza Bergamo-SOStenibile promuove e delinea orizzonti lavorativi e professionali nell’ambito dei cosiddetti green job, fornendo esempi pratici per l’orientamento alla scelta della carriera universitaria o dell’am-bito professionale. Attraverso

il racconto del caso concreto di BergamoSOStenibile gli stu-denti potranno scoprire come nasce un giornale, come cresce e si evolve, coinvolgendo mol-te professionalità differenti: non solo giornalisti e web designer ma anche giuristi ambientali, nu-trizionisti ed esperti di edilizia e mobilità sostenibile. Agli studenti sarà data l’opportunità di incon-trarli e ascoltare le loro espe-rienze sul campo. Per maggiori informazioni è possibile scarica-re la brochure del progetto dal sito www.bergamosostenibile.com.

Il progetto

Piccoli giornalisti cresconola redazione si fa in classeIl progetto scuole di BergamoSOStenibile affianca alunni e docenti nella realizzazione e pubblicazione di un giornalino di classe

“Il progetto scuole diventa l’occasione per i ragazzi di entrare in contatto e affrontare le tematiche green del proprio territorio”

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La ricerca del giusto confine tra futuro sostenibile e ritorno al passato è un tema che ha in-teressato molti studiosi, tra cui l’ecosofo americano Wendell Berry. Nel sapiente intreccio tra amore, umiltà, contatto con la natura selvaggia, stupore per l’immensa bellezza, Berry rifon-da l’umanesimo, ricostituisce un Uomo nuovo integrale, si impe-gna per la “salute” dell’Umanità.

«Tentare di curare il solo corpo significa collaborare alla sua di-struzione. Guarire è impossibile in solitudine; è l’opposto della solitudine. Convivialità è gua-rigione. Per guarire dobbiamo partecipare con tutte le altre cre-ature alla festa della Creazione». Il nuovo umanesimo ecosofico di Berry richiede allora una di-mensione progettuale, sintesi di ragione e cuore, di conoscenza,

capacità tecniche, responsabi-lità etica, ben oltre la parcelliz-zazione dei saperi del mondo tecnocratico. Nella ripresa di un nuovo umanesimo ecosofico a ispirazione cristiana, Berry col-loca il superamento del mondo della quantità, della frammen-tazione dei saperi, della riduzio-ne dell’uomo a strumento della macchina. Egli propone la re-staurazione del senso del bello, dell’armonia delle responsabi-lità nel lavoro dell’uomo, come valori da affiancare all’amore e al rispetto per la natura. Un at-teggiamento che Berry modula ancora su Milton ma che pre-senta analogie anche con lo spirito del taorismo: amore per le piccole cose, per le piccole azioni quotidiane. Un operare che s’inserisce in una solidarie-tà neofrancescana, che “non comporta abusi o maltratta-menti” neanche degli animali, che ha presente che nemmeno loro sono macchine o strumenti e che ricorda come l’agricoltore del Galles «camminava all’indie-tro davanti ai buoi cantando per loro mentre lavoravano» e che

«venivano composte canzoni apposta perché si accordassero al ritmo del lavoro dei buoi […]». Insomma Berry invita a portare grazia anche nel momento del lavoro: «[Noi umani, infatti] la-voriamo bene quando usiamo noi stessi come compagni delle piante, degli animali, delle mate-rie prime e come le altre perso-ne con cui stiamo lavorando. Un simile genere di lavoro unisce e guarisce. Ci fa riavere dalla su-perbia e dalla disperazione e ci colloca responsabilmente nella condizione umana».

La conclusione di queste brevi note? Alcuni frammenti da una poesia di W. Berry, nota come “Manifesto” del “Fronte di libera-zione del contadino impazzito”. Il lavoro dell’uomo può riprogetta-re l’abitare la terra nelle campa-gne, rimodellando il paesaggio agricolo, ricostruendo forme di grazia, insomma riportando la terra allo stato di ornamento, di giardino.La nuova azienda agricola può così porsi come l’Utopia che si realizza, già qui e ora, sintesi di etica, bellezza, sacro, tecnica.

Luciano ValleDirettore scientifico C.E.A.

Prosegue il viaggio nel nuovo umanesimo dell’ecosofo americano

Wendell Berryil corpo e la madre terra

Storia &personaggi:La rubrica che intende ripercorrere -attraverso fatti salienti e personalità illustri- la nascita e l’evoluzione del “pensiero ecologico”.A cura del Centro di Etica Ambientale www.centroeti-caambientale.com

Società

«Ma tu amico, ogni giorno,fai qualcosa che non possa entrare nei calcoli.Ama il creatore. Ama la terra.Lavora gratuitamente.Conta tu su quello che hai e sii povero. […]E abbraccia gli esseri umani,nel tuo rapporto con ciascuno di lororiponi la tua speranza politica.Approva nella natura quello che non capiscie loda questa ignoranza,perché ciò che l’uomo non ha razionalizzato non ha distrutto.Fai le domande che non hanno risposta.Investi nel millennio.Pianta sequoie.Sostieni che il tuo raccolto principaleè la foresta che non hai piantatoe che non vivrai per raccogliere.Afferma che le foglie quando si decompongonodiventano fertilità:chiama questo “profitto”.Una profezia così si avvera sempre.Poni la tua fiducia nei cinque centimetri di humusche si formeranno sotto gli alberiogni mille anni. […]Sorridi, il sorriso è incalcolabile.Sii pieno di gioia, tutto considerato».

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Ho sentito alla radio che la soste-nibilità si stava vestendo di nuo-ve forme. Dicevano che non solo questo pianeta andava aiutato, ma anche le persone. Quelle che con un inconsapevole qua-lunquismo definiamo normali. Definizione talmente generale che distoglie e allontana dalla necessità impellente di ritornare a una dimensione dove la cura del benessere dell’individuo è importante tanto quanto quella del pianeta in cui vive. Ecososte-nibili, ecocompatibili e speriamo da oggi anche psicosostenibi-li. Grazie al protocollo d’intesa tra l’Ordine degli Psicologi della Lombardia e l’Assessorato alle Politiche Sociali e Cultura della Salute del Comune di Milano dal 17 gennaio 2013 è stato avviato un servizio di Psicologia Soste-nibile per le fasce della popola-zione meno abbienti.

Iniziativa unica in Italia

La sfida nasce sulla scia di una condizione di crisi economica in

cui la condizione psicofisica del-la persona comune necessita di un accompagnamento volto alla ricerca del benessere. Peccato che questo, spesso veicolato nella cultura occidentale dalla figura dello psicologo, dello psi-coterapeuta o dello psichiatra, abbia un costo che per i molti è inaccessibile. Ma la necessità è di molti, anche di chi non può permetterselo. Il che, su note democratiche, si-

gnifica valorizzare l’offerta di chi oggi si mostra come portatore di competenze utili al fine di una nuova responsabilità, volta alla ricerca della salute psicologica della popolazione. Dalle stime emerge, infatti, una situazione di disagio generale con un’ele-vata incidenza di disturbi legati all’ansia, al panico, alla depres-sione e alle dipendenze. Que-ste, spesso non supportate da sostegni specifici e continuativi,

necessitano invece di un pron-to supporto per evitare così una possibile cronicizzazione del di-sturbo, che sempre più spesso porta a esiti drammatici.Gli enti privati e del privato so-ciale di Milano che desiderano o, già in parte, erogano una Psico-logia Sostenibile potranno, se in possesso dei requisiti necessari, partecipare alla realizzazione di una rete di servizi caratterizzati da sostenibilità economica così

come dal radicamento territoria-le. Gli enti, per ora già più di 40, offriranno prestazioni a prezzi agevolati o a titolo gratuito, pro-porzionalmente alla grandezza della loro struttura, con una sti-ma che vede partire da subito al-meno 200 prese in carico senza compenso. L’erogazione di que-ste prestazioni non ricadrà sugli psicologi: sarà l’ente a trovare le risorse che ritiene più opportu-ne così come le strategie volte a supportarle. L’accordo prevede anche altri interventi fra cui una sinergia d’intenti volti a diffon-dere una corretta informazione agli adolescenti così come una sperimentazione sull’affianca-mento dello psicologo al medico di base. Il patto attiverà anche consulenze online da fornire so-prattutto agli adolescenti in cri-si. Il progetto sembrerebbe già essere un modello d’ispirazione anche per altre città, con la spe-ranza che Bergamo, città sem-pre più sostenibile, sia presto una di queste.

Alessandro Fortis

Dal 2013 attivato il primo servizio di psicologia sostenibilerivolto alle fasce di popolazione in stato di disagio psichico ed economico

A Milano nasce la Psicosostenibilità

“Disturbi legati all’ansia, al panico, alla depressione e alle dipendenze che spesso non vengono supportati da sostegni specifici e continuativi e che invece necessitano di un pronto supporto per evitare una possibile cronicizzazione del disturbo”

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Sempre più frequentemente si sente parlare di diabete e, infatti, l’incidenza di tale pato-logia è in continuo aumento, anche come conseguenza di stili di vita scorretti, che preve-dono una scarsa attività fisica e un’alimentazione sempre più ricca di zuccheri sempli-ci. Esistono diverse tipologie di diabete ma in tutte, ad ec-cezione di quello insipido, si verifica iperglicemia, cioè un aumento della concentrazio-ne di zuccheri nel sangue.Il diabete mellito è quindi una malattia cronica caratterizzata da livelli di zucchero (glucosio) nel sangue più elevati rispet-to alla norma (iperglicemia), a causa di un’inadeguata o as-sente produzione dell'ormo-ne insulina (Diabete di tipo 1) o di una scarsa capacità dei

tessuti di utilizzare l'insulina stessa (Diabete di tipo 2). L’in-sulina è l’ormone prodotto dal pancreas che rende possibile l’utilizzazione del glucosio da parte del nostro corpo: una sua carenza o un suo cattivo funzionamento comportano un’inutilizzazione del glucosio, che si accumula così nel san-gue. I valori normali di glicemia a digiuno variano da 65 a 110 mg/dl di sangue, mentre a due ore dal pasto tale valore può salire anche a 140 mg/dl (gli-cemia postprandiale).Se da una glicemia a digiuno emerge un valore superiore a

126 mg/dl è necessario effettua-re un ulteriore test per smentire o confermare la diagnosi; qua-lora si presentassero due valori superiori a 126 mg/dl a digiuno viene diagnosticato il diabete. I sintomi tipici del diabete si tra-ducono nell’iperglicemia, un au-mento della concentrazione di zuccheri nel sangue che com-porta un aumento della diuresi,

a cui si accompagna una sete in-tensa, dimagrimento e aumento della sensazione di fame. A lungo andare l’eccesso di glu-cosio nel sangue può provocare alterazioni strutturali e funzionali di vari organi: occhi, reni, ner-vi, oltre a ulcere podaliche che possono richiedere l'amputazio-ne degli arti e il rischio di infarti e ictus.

Tipologie di diabete

La maggior parte delle persone è affetta dal Diabete tipo 1 oppu-re Diabete tipo 2. Il Diabete tipo 1, con esordio durante l'infanzia o l'adolescenza, è caratterizza-to da un deficit assoluto di se-crezione insulinica che richiede, per la sopravvivenza, la som-ministrazione di insulina; il “dia-

Diabete dulcis in fundoStop ai divieti. Anche i diabetici in normale equilibrio possono seguire un’alimentazione di facile attuazione

“I valori normali di glicemia a digiuno variano da 65 a 110 mg/dl di sangue, mentre a due ore dal pasto tale valore può salire anche a 140 mg/dl (glicemia postprandiale)”

Rossana MadaschiDietista e Docente diScienza dell’AlimentazioneCell. [email protected]

Salute & Benessere

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Page 41: Bergamo SOStenibile 26 > Ottobre 2013

bete tipo 2”, generalmente con esordio nell'età adulta è caratte-rizzato da resistenza all'azione dell'insulina e da un inadeguato aumento compensatorio della secrezione insulinica. Qualche indicazione in più è necessaria invece per il diabete gestazio-nale. Il diabete può essere già presente prima del concepi-mento, oppure può manifestar-si per la prima volta durante la gravidanza. Nelle donne incinte il pancreas produce più insulina del normale e ciò avviene sia per soddisfare il fabbisogno ener-getico del feto e sia perché gli

ormoni prodotti dalla placenta impediscono l’ottimale funzio-namento dell'insulina: se il pan-creas non secerne il quantitativo extra necessario, si manifesta il diabete gestazionale. Spesso si riesce a controllare la glicemia semplicemente attraverso una dieta lievemente ipocalorica, ma in alcuni casi è necessario ricorrere ai farmaci. Questo tipo

di diabete può essere transitorio e tende, generalmente, a scom-parire dopo il parto, tuttavia, per precauzione viene comunque fatto un controllo a distanza, in genere dopo circa 40 giorni, che va ripetuto annualmente. Altro discorso è da fare se il diabete mellito è preesistente alla gravi-danza: in questo caso, perché la donna abbia una gestazio-ne normale, è necessario che la malattia venga tenuta sotto controllo costantemente. È im-portante, quindi, pianificare la gravidanza ed eventualmente modificare, insieme al proprio medico curante, il dosaggio dei farmaci durante la gestazione. Un diabete non controllato au-menta il rischio di ipertensione, parto prematuro e malformazio-ni fetali.

Consigli per un’alimentazione adeguata

Il diabete è una malattia determinata da moltepli-ci cause, in cui accanto a fattori di rischio non modificabili, come ad esempio quelli gene-tici, ve ne sono molti altri suscettibili di cam-biamento. Tra questi, un ruolo importante riveste l’alimentazio-ne, associata all’at-tività fisica e a sani stili di vita. Oltre a una compo-nente geneti-ca, vari studi confermano il ruolo del sovrappeso nel favorire o anticipa-re la com-parsa del diabete, soprattut-to di tipo 2 e, infat-

ti, una grande percentuale dei soggetti affetti da questa pato-logia è sovrappeso o obeso. È importante sottolineare quindi come fondamentale sia il man-tenimento del peso corporeo ideale e come una sana alimen-tazione sia parte integrante della terapia per prevenire ed evitare le complicanze tipiche della ma-lattia. Mentre in passato la die-

ta dei soggetti affetti da questa patologia era costituita da una serie di divieti, oggi non è più così; i diabetici in normale equi-librio possono seguire una dieta corretta e di facile attuazione, in cui bisogna prestare solo qual-che accortezza in più rispetto alla normale alimentazione delle persone sane. L’apporto di car-boidrati non deve discostarsi molto dall’usuale alimentazione, purché si prediligano alimenti in-tegrali, ricchi in fibre; per il diabe-tico in sovrappeso la dieta dovrà essere ipocalorica, ipolipidica e normoglicidica. Le calorie gior-naliere devono essere fraziona-te in tre pasti principali più due spuntini, per evitare carichi ec-cessivi o ipoglicemie. Meglio preferire cibi ricchi in carboidrati complessi, come pasta e pa-ne, scegliendo preferibilmente quelli integrali (se possibile da agricoltura biologica) che ven-gono assorbiti più lentamente. Da limitare il consumo di dolcifi-canti quali saccarosio (zucchero comune), miele, malto, sciroppo d’agave, sciroppo d’acero, me-lassa, ecc. mentre è concesso il consumo di controllate quantità di stevia. Attenzione agli zucche-ri contenuti nei dolciumi quali ca-ramelle, cioccolato, gelati, nelle bevande gassate, nei succhi di frutta. Preferire la frutta fresca per la presenza di fibra e per il maggiore effetto saziante, con-sumando le tipologie di frutta più zuccherina come mandarini, ca-chi, banane, uva, fichi, in quanti-

tà ridotte. Diminuire il consumo di grassi, condimenti ed evita-re cibi molto elaborati, prestare particolare attenzione ai grassi saturi, cioè quelli contenuti nei prodotti di origine animale come carni grasse, salumi vari e burro e negli oli di palma e di cocco. Utilizzare erbe aromatiche per insaporire i cibi e ridurre il con-sumo di sale. Tenere sempre a disposizione carboidrati a rapi-do assorbimento come bustine di zucchero, da utilizzare per tutelarsi da un'improvvisa crisi ipoglicemica. Garantire il consu-mo di fibre presenti negli alimen-ti (purché assunte con adeguate quantità di acqua), aumentando in particolar modo le frequenze di consumo di verdure e legumi, che rallentano l’assorbimento degli zuccheri. Ridurre le bevan-de alcoliche, non superando 1-2 bicchieri al giorno di vino, esclu-sivamente durante i pasti, e be-vendo la birra saltuariamente e preferibilmente durante i pasti per via del suo discreto conte-nuto di zuccheri semplici (circa il 3% di maltosio). Evitare inve-ce i superalcolici, soprattutto a digiuno. Seguendo questi sem-plici consigli sarà possibile con-trastare e addirittura prevenire la diffusione di questa patologia, purtroppo sempre più diffusa nelle nuove generazioni, soprat-tutto in età scolare.

Rossana MadaschiDietista e Docente di Scienza

dell’Alimentazione

Diabete dulcis in fundoStop ai divieti. Anche i diabetici in normale equilibrio possono seguire un’alimentazione di facile attuazione

La rubrica è promossa daPunto Ristorazione srl

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Page 42: Bergamo SOStenibile 26 > Ottobre 2013

Quest’anno nei giardini di tre scuole e in tre aree pubbliche dell’isola bergamasca sono spuntati dei nuovi frutteti. Chi si affaccia dalle recinzioni della scuola primaria di Suisio e da quelle delle scuole primarie di secondo livello di Bonate Sot-to e Bottanuco potrà notare dei nuovi “impianti”. Lo stesso può accadere se si passa sull’argine di Filago, nell’area orti di Bonate Sotto e nel parco di Bottanuco. Cento nuovi alberi da frutta, tra albicocchi, susini e castagni, ar-ricchiscono il panorama e la bio-diversità di questo territorio. Perché l’associazione dei Co-muni ha deciso di realizzare questo progetto e com’è stato attuato? Il progetto “frutteti” ge-stito dal Point21 ha ottenuto un contributo dalla Fondazione Ca-riplo sul bando educazione am-bientale. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di stimolare il consumo di frutta per elevare la quantità di vitamine assunte giornalmente, così da orientare l’alimentazio-ne verso modelli più salutari. Da una recente indagine svolta dal ministero della salute nelle scuo-le elementari italiane si è avuta conferma che il consumo di frut-ta e verdura è al di sotto di quanto indicato come dose corretta per una dieta equilibrata. Per questo si è deciso di identificare insieme ai comuni interessati alcune aree disponibili alla piantumazione e, condizione necessaria, alcuni gruppi locali interessati a pren-dersi cura del frutteto; una volta

portate in produzione le piante, i volontari potranno consumare la frutta ma anche venderne parte all’interno dei mercati a km ze-ro dell’Agenda 21. Un modo per contribuire a ridurre le spese per l’alimentazione e innescare pic-cole economie a sostegno delle realtà sociali del territorio. Ove possibile il frutteto è stato cor-redato di capanni in legno per il

deposito degli attrezzi arricchiti da un impianto fotovoltaico per il funzionamento dell’illuminazio-ne dell’area. Nelle scuole si sono organizzati due cicli di incontri prima di procedere alle piantu-mazioni: un primo incontro ha permesso di trasferire ai ragaz-zi nuove conoscenze in campo botanico. Un agronomo ha per-messo ai ragazzi di compren-dere meglio il ciclo di vita delle piante e cogliere alcuni primi ru-dimenti su come devono essere trattati gli alberi da frutto, dalla piantumazione al controllo della loro crescita. Successivamente l’intervento dell’Asl di Bergamo, a cui hanno partecipato anche molti genitori degli alunni, ha for-nito indicazioni sull’importanza di nutrirsi nelle giuste quantità e mantenere un’alimentazione va-riata, mantenendo alla base del-la “piramide alimentare” frutta e verdura, meglio se di stagione, riducendo la quantità di grassi e proteine che normalmente con-sumiamo e cercando di aumen-tare sensibilmente la quantità di vitamine e fibre. Il progetto ha

fornito ai vari gruppi e alle scuole un giovane agronomo residen-te in uno dei comuni soci che -come sua prima esperienza professionale- ha l’incarico di seguire il crescere delle piante e svolgerà, insieme ai ragazzi e ai volontari, le azioni di potatura, antiparassitaria e quant’altro si renderà necessario al buon cre-scere delle piante. In un secon-do momento alcune classi sono state portate a visitare i frutteti

realizzati su aree pubbliche, ol-tre ad una visita ad aziende agri-cole che ha mostrato ai bambini come si passa dalla mungitura delle capre alla produzione del formaggio. A conclusione della realizzazio-ne dei frutteti si è organizzato un momento di coinvolgimento del-le comunità per illustrare il lavoro svolto e promuovere stili alimen-tari corretti, regalando frutta e valutando i parametri base del-lo stato di salute delle persone. Con la ripresa delle scuole è prevista anche la realizzazione, sempre con l’intervento diretto dei ragazzi, di alcune compo-stiere nei cortili scolastici così da trasformare gli scarti organici delle mense in compost da uti-lizzare nei frutteti e da vendere alle famiglie. A dimostrazione del successo dell’iniziativa, nel 2014 anche i comuni di Presezzo e Comun Nuovo hanno chiesto e ottenuto dall’Associazione di es-sere accompagnati nel percorso per avere il loro frutteto sociale.

Davide Fortini

Grande successo per il progetto avviato nel settembre 2011 per la realizzazione e la gestione dei frutteti nelle scuole e nei comuni di Agenda 21

La mela di EvaAlimentazione

“L’associazione dei comuni per Agenda 21 è composta da Boltiere, Bonate Sotto, Bottanuco, Calusco d’Adda, Carvico, Comun Nuovo, Dalmine, Filago, Lallio, Levate, Madone, Osio Sopra, Osio Sotto, Presezzo, Solza, Sotto il Monte, Stezzano, Suisio, Verdello, Verdellino, Villa d’Adda, Zanica”

42 www.bergamosostenibile.comNumero 26 - Ottobre 2013

Page 43: Bergamo SOStenibile 26 > Ottobre 2013

Se si va un po’ oltre i tanti dibattiti che nel mondo agricolo si sono aperti nel corso degli anni riguar-do ai metodi di produzione bio-logica, alle certificazioni, ai costi legati a esse e alle norme che lo regolano e ci si concentra sui dati concreti, troviamo risposte posi-tive e incoraggianti a livello na-zionale. Lo rivelano i dati Ismea, relativi alla situazione del merca-to del biologico al 31 dicembre 2012 e a quelli di consumo del primo semestre 2013. In Italia ri-

sulta che gli operatori del settore siano complessivamente 49.709 unità, tra produttori, trasforma-tori, dettaglianti ed esportatori e si avverte un incremento del 3% sugli operatori rispetto al 2011. Tale situazione è in atto ormai da diversi anni senza inversioni di marcia. La maggiore presenza di aziende agricole biologiche è

in Sicilia, ma le attività di trasfor-mazione sono maggiormente concentrate in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto. La superfi-cie coltivata secondo il metodo biologico risulta pari a 1.167.362 ettari, con un aumento comples-sivo rispetto all’anno precedente del 6,4%.Anche a livello mondiale, la si-tuazione è la medesima. Si è verificata una crescita sia delle

superfi-ci conver-tite e in conversione, sia dei consu-mi. Nel 2011 (ulti-mo anno per il quale sono disponibili i dati comparativi su scala mondiale) le superfici col-tivate ad agricoltura biologica sono arrivate a 37,2 milioni di ettari crescendo del 3% rispetto

al 2010, mentre gli operatori bio, pari a 1,8 milioni complessivi, sono aumentati del 14,3%. Allo stesso modo è cresciuto anche il valore di mercato (+ 6,3% nel 2011 rispetto al 2010) stimato in circa 48 miliardi di euro. Per quanto riguarda gli acquisti, in controtendenza con tutto il set-tore agroalimentare, che ha su-

bito una flessione del 3,7%, i pro-

dotti

confe-zionati bio-

logici hanno subito un incremento dell’8,8%. Hanno inciso in questa crescita biscot-ti, dolciumi e snack bio, con un +22,7%, gli ortofrutticoli freschi

e trasformati con un +14,6%, le uova con un +11,3% e, anche se in misura minore, la pasta, il ri-so e i sostituti del pane con un +8,4%. Stabili i dati relativi ai lat-ticini e alle bevande.I dati esposti riflettono la situa-zione della Grande distribuione organizzata (Gdo). Pochissimi invece i dati relativi al mondo dei negozi specializzati. Inoltre, so-no in grande espansione anche i Gas (Gruppi di acquisto solidale) e i mercatini, anch’essi esclusi dalla valutazione per assenza di dati. Nel complesso, quindi, buone impressioni rispetto alla risposta dei fruitori al mercato dei prodotti bio, in costante crescita da anni, nonostante i recenti dati negativi del mer-cato agroalimentare interno (in crescita esclusivamente grazie alle esportazioni). E in definitiva un vero stimolo per

agricoltori e imprenditori” a co-gliere e “coltivare” questo trend. Saranno i primi risultati di un’ac-cresciuta sensibilità? Si starà davvero evolvendo lo stile di vita in una direzione più sostenibile? La strada intrapresa sembra an-dare verso quella direzione, ma siamo solo all’inizio del percor-so.

Lara Abrati

Biologico batte crisi 1 a 0Segnali di ripresa dal mercato dei prodotti biologici

“In controtendenza con tutto il settore agroalimentare, che ha subito una flessione del - 3,7%, i prodotti confezionati biologici hanno subito un incremento dell’8,8%”

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Benvenuti da noi.

www.cavril.it

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La rubrica che vi invitaa conoscere e gustare i frutti che

la natura offre a ogni stagione: più qualità nutrizionali, più freschezza e

minor impatto ambientale

Alimentazione

Il porro, Allium Ameloprasum, è una pian-ta con ciclo biennale appartenente alla famiglia delle Liliacee. L'ortaggio, coltiva-to in tutto l'emisfero boreale, presenta un bulbo poco sviluppato o assente con fo-glie allungate di colore verde scuro o ver-de giallastro, che raggruppate formano uno pseudo-fusto di lunghezza compre-sa tra i 15 e i 40 centimetri. Una produzio-ne locale molto famosa del nostro Paese è il porro di Cervere (Cuneo). In cucina viene comunemente utilizzata la parte terminale bianca delle foglie e nella mag-gior parte dei casi si scarta la parte verde. Il gusto del porro è molto simile a quello della cipolla, benché più delicato, e si pre-sta bene a ricette come risotti, minestre, brodi, zuppe, frittate, tortini e pasta.Gli studiosi non sono ancora riusciti a identificare la forma selvatica di questa specie, pertanto regna ancora molta in-certezza sulle sue origini. Le prime coltivazioni documentate risal-gono ad alcuni geroglifici egizi del 2000 a.C. quando il porro faceva parte della dieta quotidiana degli schiavi e delle ma-estranze addette alla costruzione delle piramidi. Furono i Romani a importarlo in Europa, diventandone in breve tempo grandi estimatori. Plinio il Vecchio affer-ma nella sua “Naturalis Historia” che «pre-

so in una crema d’orzo, oppure mangiato crudo senza pane a giorni alterni, giova anche alla voce e al sonno». Si narra che l'imperatore Nerone in persona, ogni me-se a giorni stabiliti, consumasse esclusi-vamente porri conditi con olio d'oliva per curare e conservare la sua voce, abitu-dine che gli valse il soprannome di “por-rophagus”. Da Roma l'ortaggio si diffuse fino alla Gran Bretagna, dove riscontrò un notevole successo tanto da attestar-si tutt'oggi come uno dei simboli nazio-nali del Galles. Il porro è ricco di acqua, (più del 90%), assolutamente ipocalorico e quindi indicato nelle diete dimagranti. Molto ricco di vitamina A, contiene anche vitamina C, B e molti minerali. Il tutto con-ferisce al porro proprietà toniche, nervine, diuretiche, antisettiche, ma soprattutto lassative. La caratteristica principale dei porri, usati crudi, è infatti quella di favori-re la pulizia dell'intestino: la parte bianca contiene fibre delicate e facilmente dige-ribili, mentre quelle della parte verde sono più dure e costituiscono un’ottima zavor-ra per il transito intestinale. Questa loro proprietà li rende particolarmente indicati

in caso di stipsi.

I frutti del melograno sono certamente tra i più evocativi dell'intero erbario, tanto da trovare una loro collocazione simbolica nelle tre grandi religioni monoteiste e in numerose culture. Lunghissima la lista di miti, leggende e credenze sorte attorno a questi frutti dalla spessa buccia rosso-arancione e alle centinaia di semi che racchiudono (fino a 600), miti riconduci-bili principalmente ai concetti di fertilità, fecondità e ricchezza. Le spose romane erano solite intrecciare fra i capelli i rami della pianta come buon auspicio; in Tur-chia, al termine della cerimonia nuziale, la sposa usa scagliare a terra una melagra-na matura: il numero dei grani fuoriusci-ti indica la prole della coppia. Secondo la tradizione dal-mata, invece, il novello spo-so trasferisce una pianta di melograno dal giardino del suocero al suo, come au-gurio di nume-rosa progenie. Questa antichis-sima pianta originaria dell'Asia sud-occidentale (Caucaso, Iran, Afghanistan) venne importata nell'antica Roma da popolazioni fenicie originarie delle coste nordafricane, come suggerito dal nome scientifico Punica Granatum. Le varietà maggiormente conosciute in Italia sono Dente di Cavallo, Neirana, Profeta Partan-na, Selinunte, Ragana e Racalmuto, tutte agro-dolci o dolci e quindi adatte per il consumo fresco; la loro coltivazione è dif-fusa specialmente in Salento e nella Piana di Trapani. Una volta raggiunta la matura-zione ottimale, tra ottobre e novembre, i frutti sono pronti per essere gustati ap-

portando il loro contributo benefico con le vitamine B1, B2, B5, B6, A, C ed E, oltre che con sali minerali quali potassio, man-ganese, zinco, rame e fosforo; in quantità minore sono presenti anche ferro, sodio e calcio. Per le moltissime proprietà me-dicamentose che gli vengono attribuite, questo prodotto della natura viene addi-rittura definito «frutto della medicina»; la melagrana esercita infatti un’importante

azione vermifuga ed è

molto utile contro il verme soli-tario (Tenia Solium). Il suo succo ha pro-prietà astringenti e contiene polifenoli che garantiscono un'azione preventiva contro l'insorgenza di affezioni cardiova-scolari, di patologie coronariche e dell'ar-teriosclerosi. Recenti ricerche scientifiche hanno infine portato alla luce importanti effetti antitumorali. Ulteriori benefici sono stati riscontrati nel combattere i disturbi ti-pici della menopausa come depressione e fragilità ossea e anche l'insorgenza del morbo di Alzheimer.

Il porro ortaggio caro a schiavi e imperatori

Melagranaun’esplosione di salute

Cibo delle maestranze in EgittoNerone lo consumava per la sua voce

Simbolo ancestrale di fertilitàsvolge un’azione antitumorale

“Lunghissima la lista di miti e credenze sorti attorno a questi frutti dalla spessa buccia rosso-arancione”

“Si narra che l'imperatore Nerone in persona, ogni mese a giorni stabiliti, consumasse esclusivamente porri conditi con olio d'oliva per curare e conservare la sua voce”

Tartufi, funghi, rape, zucche, melanzane, carote, sedano

Verdura di stagioneOttobre

Kiwi, castagne, nocciole, fichi d'India, pompelmi, mele, pere

Frutta di stagioneOttobre

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La ricetta di Lisa Casali

Tagliatellealla parte verde di porro

I porri possono essere utilizzati al 100%, comprese le parti verdi e le radici che rap-presentano più della metà della verdura. Le parti verdi devono essere di un colore brillante e senza zone giallastre, le radi-ci devono essere lunghe e sode. Queste sono le vere cartine tornasole per essere certi che i porri siano freschi; diffidate di quelli già tagliati e nettati che, oltre a es-sere più cari, vi impediscono di gustare le parti verdi che meritano di essere cuci-nate. Provare per credere: nella versione proposta è prevista una spolverata di for-maggio finale che però può essere sosti-tuita da qualche scaglia di lievito (si trova nei negozi di prodotti naturali e si usa per insaporire in modo 100% vegetale). I por-ri sono un ingrediente davvero versatile e salutare perché ricco di vitamina A, Ferro

e Magnesio. È nemico del colesterolo ed è in grado di rafforzare il sistema immu-nitario.

PREPARAZIONESeparate il porro (che potete usare come preferite in altre preparazioni) dalla parte verde. Incidete per il lungo la parte verde, sfogliatela e lavatela bene da residui di ter-ra. Tagliate delle strisce strette in modo da ricavare delle fettuccine vegetali. Sbollen-tatele in poca acqua bollente e passatele poi sotto l' acqua fredda. Nel frattempo pestate nel mortaio i gherigli di noce in modo da ottenere una pasta di noci. In una padella mettete due cucchiai di olio e le fettuccine e fate saltare qualche minuto. Aggiungete quindi le noci e l’uvetta, condi-te con sale e un pizzico di noce moscata. Unite il brodo e fate cuocere per circa 5 minuti. Quindi spegnete il fuoco e impiat-tate formando dei “turbantini” di tagliatelle in ogni piatto, aggiungete infine qualche pezzetto di noci e una macinata di pepe. Servite subito completando a piacere con una grattugiata di formaggio o lievito ali-mentare in scaglie.

INGREDIENTI

• La parte verde di 4 porri• 200 g di gherigli di noci• 1 manciata di uvette • 2 cucchiai di olio• ½ bicchiere di brodo vegetale• Sale e pepe

Ricetta tratta dal libro “La cucina a impatto (quasi) zero” di Lisa Casali, Gribaudo Editore.

La ricetta biologica del Villino d'Erica

Farinata di ceci e porri

PREPARAZIONEUnite l’acqua e la farina di ceci, mescola-te bene e lasciate riposare almeno 1 ora (l’ideale sarebbero 6 - 8 ore). Versate l’olio in una teglia da forno e co-spargete il porro affettato finemente. Uni-te al composto acqua, farina e tutti gli altri ingredienti, mischiate bene e versate nella teglia, formando uno strato al massimo di un cm. Infornate a 250° per 30 minuti o finché la farinata comincia a rapprender-si. Una versione interessante e più legge-ra della farinata si ottiene miscelando la farina di ceci con quella di riso (150 gr di farina di ceci e 100 gr di farina di riso). In sostituzione del porro si può usare del ci-pollotto fresco oppure la cipolla di Tropea.

Si può preparare la farinata anche in pa-della, come fosse una frittata, cuocendo-la a fuoco lento col coperchio e girandola una volta che si rapprende da un lato.

INGREDIENTI

• 250 g di farina di ceci • 1 litro d’acqua• Un pizzico di sale• La parte verde di 1 porro, tagliata

molto sottile• 5 cucchiai di olio d’oliva• Peperoncino q.b.• Rosmarino q.b.

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1-2 Ott Salone della CSR e della innovazione Sociale Fiera Milano, edificio Grafton - Università Bocconi www.csreinnovazionesociale.it

2-5 Ott MADEXPO Costruzione cantiere Fiera Fiera Milano Rho www.madeexpo.it

3-6 Ott Creattiva Fiera Fiera Bergamo - Via Lunga www.fieracreattiva.it

4-20 Ott XI Edizione BergamoScienza Festival scientifico Bergamo www.bergamoscienza.it

4 Ott 20.00-22.30 Lezione di cucina naturale - “Il pane (e non solo) fatto in casa!” a cura di R. Madaschi Evento c/o Nutrirsi di salute via Campagnola, 23/B Bergamo [email protected] - Cell. 348 8119131

4 Ott 21.00 Planetario Conferenza-concerto Palacreberg, Bergamo www.bergamoscienza.it

4-20 Ott I giorni del Melgotto Sagra Bergamo - Gandino Tel. 338 2438613 - [email protected]

5 Ott 10.30-12.00 “Scelta sana!” - Convegno di educazione alimentare Convegno Auditorium della Cassa Rurale - Treviglio (Bg) [email protected] - Tel. 0363/46363

5-6 Ott I segreti dell’orto senza fatica Corso Agriturismo Cavril, Sotto il Monte www.cavril.it

6 Ott 17.00 Agli estremi del cromosoma Conferenza Teatro Sociale www.bergamoscienza.it

6 Ott XXIX Coppa d’Autunno - Regata Manifestazione sportiva Sarnico www.circolovelicosarnico.it

6 Ott 11.00-11.30 Apertura Cascate del Serio Evento Valbondione www.turismovalbondione.it

6 Ott 9.00-18.00 VIII Fiera della sostenibilità Fiera Dalmine, spazio coperto di P.zza Risorgimento [email protected]

7 Ott 11.30 Energia: la grande sfida del XXI secolo Conferenza Teatro Sociale, Bergamo Alta www.bergamoscienza.it

9-11 Ott Smart Energy Expo Fiera Verona, Veronafiere www.smartenergyexpo.net

9 Ott 11.00 Io sono sostenibile Seminario Porta S.Agostino, Bergamo Alta www.bergamoscienza.it

11-13 Ott Franciacorta in Bianco Rassegna Castegnato (BS) www.franciacortainbianco.it

11-13 Ott Alta Quota 2013, Fiera della Montagna Fiera Fiera Bergamo - Via Lunga www.alta-quota.it

12 Ott 14.30 Designing Connections Conferenza Teatro Sociale, Bergamo Alta www.bergamoscienza.it

12 Ott 16.30 Senseable cities and citizens Conferenza Teatro Sociale, Bergamo Alta www.bergamoscienza.it

12 Ott Merende sane, buone e genuine per bambini - a cura di Rossella Madaschi Evento Bergamo [email protected] - Cell. 348 8119131

15 Ott 9.00-17.,00 Industrial Energy Efficiency Day Mostra/Convegno Somma Lombardo, Volandia - parco e museo del volo Tel. 02.49976533 - 335276990

16 Ott 21.00-22.30 Dalla medicina classica alla medicina molecolare: conseguenze etiche e sociali Conferenza Auditorium di Piazza della Libertà www.bergamoscienza.it - [email protected]

17-18 Ott Costruiamo insieme il futuro degli Orti botanici Convegno Sala Curò, Piazza della Cittadella, Bergamo Alta www.reteortibotanicilombardia.it

17 Ott 10.00 La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili Conferenza ABB Dalmine www.bergamoscienza.it

17 Ott 9.00 Storia e memoria: imparare dagli incidenti del passato per una tecnologia sostenibile Incontro Auditorium di Piazza della Libertà www.bergamoscienza.it

18 Ott 21.00 Teatro comico, per riflettere divertendosi sul tema della distruzione del paesaggio Evento Cineteatro - Oratorio di Trescore Balneario (Bg)

18-20 Ott Klimahouse Umbria 2013 Fiera Bastia Umbra, quartiere Umbria Fiere www.umbriafiere.it

19-20 Ott IV sagra della mela e dei prodotti tipici della Valle Brembana Sagra Piazza Brembana [email protected] - Tel. 3337333807

19 Ott 15.00 Gli orti botanici e il futuro Conferenza Teatro Donizetti Bergamo www.bergamoscienza.it

20 Ott Nutriamoci di Scienza Convegno Bergamo www.bergamoscienza.it

20 Ott Cucina naturale Corso di cucina Agriturismo Cavril, Sotto il Monte www.cavril.it

20-27 Ott Settimana per l’Energia Evento Bergamo www.settimanaenergia.it

27 Ott Campionato Regionale Duathlon Sprint Manifestazione sportiva Isso (BG) Luca Lamera, Tel.338 5050564

26 Ott-3 Nov Fiera Campionaria Fiera Fiera Bergamo - Via Lunga www.campionaria-bergamo.it

30-31 Ott Compra Verde Buy Green VII edizione Mostra Convegno Milano, Palazzo delle Stelline VI Edizione www.forumcompraverde.it

6-9 Nov Ecomondo 2013 Fiera Internazionale Rimini Fiera www.ecomondo.com

12 Nov 20.00 Corso di filosofia ENÈRGHEIA - Potere e denaro Convegno Centro Congressi Giovanni XXIII - Bergamo www.noesis-bg.it

15 Nov 21.00 Proiezione del documentario: “L’età del cemento” - una serata con Legambiente Circolo Val Cavallina Evento Sala conferenze - Oratorio di Trescore Balneario

15-17 Nov Energy Days: energie rinnovabili, risparmio energetico, bioedlilizia e mobilità sostenibile Fiera Centro Fiera di Montichiari (Bs) [email protected] - Tel. 030 961148

Calendario appuntamenti

Fiere, convegni, incontri, mostre, mercati e molto, molto altroper comunicare, partecipare e condividere stili di vita sostenibili

Appuntamenti sostenibili

Data Orario Evento Tipologia Luogo svolgimento Contatti

Data Orario Evento Tipologia Luogo svolgimento Contatti

Tutti i martedì 8.00-12.30 Farmers market Campagna Amica Mercato Agricolo Bergamo, piazza S. Spirito Coldiretti Tel. 035.4524125

Tutti i giovedì 8.00-12.30 Farmers market Campagna Amica Mercato Agricolo Seriate, piazza Alebadri Coldiretti Tel. 035.4524125

Tutti i venerdì 8.00-12.30 Farmers market Campagna Amica Mercato Agricolo Bergamo, piazza Pontida Coldiretti Tel. 035.4524125

Tutti i sabato 9.00-12.00 Mercato “Briologico” Mercato biologico a Km 0 Ponte San Pietro c/o Centro la Proposta [email protected]

Ogni 1° sabato del mese 8.30-12.00 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato Agricolo Stezzano (Bg) www.a21isoladalminezingonia.bg.it

Ogni 2° sabato del mese 8.30-12.30 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato Agricolo Albino (Bg) [email protected] - www.cittadinanzasostenibile.it

Ogni 3°sabato del mese 8.30-12.00 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato Agricolo Zanica (Bg) www.a21isoladalminezingonia.bg.it

Ogni 4°sabato del mese 8.30-12.00 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato Agricolo Madone (Bg) www.a21isoladalminezingonia.bg.it

Ogni 4°sabato del mese 9.00-13.00 Mercato agricolo e non solo Mercato Agricolo Bergamo, piazzale Alpini [email protected] - www.cittadinanzasostenibile.it

Ogni 1° domenica del mese 9.00-18.00 Farmers market Campagna Amica Mercato Agricolo Città Alta Bergamo, piazza Mascheroni Coldiretti Tel. 035.4524125

Ogni 2° domenica del mese 8.30-12.30 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato Agricolo Osio Sotto,Piazza Papa Giovanni XXIII http://www.a21isoladalminezingonia.bg.it

Ogni 3° domenica del mese 9.00-13.00 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato Agricolo Sant’Omobono Imagna (Bg) [email protected] - www.cittadinanzasostenibile.it

Vuoi vedere pubblicati i tuoi “Appuntamenti Sostenibili”?

Non vi è garanzia che gli appuntamenti vengano pubblicati. La pubblicazione degli appuntamenti resta a discrezione e ad insindacabile giudizio dell’editore.

Manda i tuoi comunicati all’[email protected]

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dal 15 al 17 Novembre 2013Centro Fiera di MontiChiari (BS)

ENERGIE RINNOVABILIRISPARMIO ENERGETICO

BIOEDILIZIAMOBILITà SOSTENIBILE

SALONE DEL VIVERE GREEN

E DEL TURISMO ECOSOSTENIBILE

presenta:

OrganizzaziOne:

CENTRO FIERA S.p.A. Via Brescia, 129 - 25018 Montichiari (BS) Tel. 030 961148 - Fax 030 9961966 - www.centrofiera.it - [email protected] COMMERCIALI: Samuele Falsetti - cell. 335 7302935 - [email protected]

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