Bergamo SOStenibile 11

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di Francesca Forno Sta diventando sempre più dif- ficile parlare di consumi e stili di vita sostenibili. Quando la crisi economica e l’aumento della di- soccupazione riducono il bud- get delle famiglie per la spesa quotidiana, discutere di acquisti verdi, di cibi biologici, di prodotti equo e solidali rischia di essere considerato un tema d’élite, per persone che se lo possono per- mettere, un lusso. Altre, si dice, sono in questo momento le prio- rità, le vere emergenze. La crisi, ci dicono i numeri offerti dalle statistiche, sta fortemente riducendo i consumi. I dati regi- strano un’allarmante diminuzio- ne della spesa alimentare delle famiglie, in questi giorni spesso collegata al forte aumento del prezzo del carburante. Eppure, proprio in questo mo- mento, le stesse ricerche ri- levano come a fronte di una diminuzione dei consumi “per forza” vi sia anche una riduzione Numero 11 Anno III - Aprile 2012 - Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/BG Periodico d’informazione culturale sugli stili di vita e d’impresa sostenibili www.bergamosostenibile.com segue a pagina 2 Biopiscine FMS impianti tecnologici Un’oasi di natura nel centro della città Dai pionieri dell’efficienza energetica le soluzioni per l’edilizia sostenibile Segni di futuro Ambiente a Pagina 26 Aprile 2012 Al Salone Internazionale dell’Auto si moltiplicano le proposte per una mobilità ecocompatibile a Pagina 46 da Pagina 56 Da Ginevra le concept car ibride ed elettriche a Pagina 41 Roberto Vecchioni a Bergamo Con il Cea musica e riflessioni per l’ambiente Musica Mobilità Green Story da a Pagina 50 i.lab il cuore della ricerca bergamasca si fa “green” Bergamo tappa di eventi e personaggi illustri In corsa verso la sostenibilità efficienza energetica www.ressolar.it Soluzioni per il risparmio della spesa energetica

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Periodico d’informazione culturale sugli stili di vita e d’impresa sostenibili

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Page 1: Bergamo SOStenibile 11

di Francesca Forno

Sta diventando sempre più dif-ficile parlare di consumi e stili di vita sostenibili. Quando la crisi economica e l’aumento della di-soccupazione riducono il bud-get delle famiglie per la spesa quotidiana, discutere di acquisti verdi, di cibi biologici, di prodotti equo e solidali rischia di essere considerato un tema d’élite, per persone che se lo possono per-mettere, un lusso. Altre, si dice, sono in questo momento le prio-rità, le vere emergenze. La crisi, ci dicono i numeri offerti dalle statistiche, sta fortemente riducendo i consumi. I dati regi-strano un’allarmante diminuzio-ne della spesa alimentare delle famiglie, in questi giorni spesso collegata al forte aumento del prezzo del carburante. Eppure, proprio in questo mo-mento, le stesse ricerche ri-levano come a fronte di una diminuzione dei consumi “per forza” vi sia anche una riduzione

Numero 11 Anno III - Aprile 2012 - Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/BG

Periodico d’informazione culturale sugli stili di vita e d’impresa sostenibiliwww.bergamosostenibile.com

segue a pagina 2

Biopiscine

FMS impianti tecnologici

Un’oasi di naturanel centro della città

Dai pionieri dell’efficienza energeticale soluzioniper l’edilizia sostenibile

Segni di futuro

Ambiente

a Pagina 26

April

e 20

12

Al Salone Internazionale dell’Autosi moltiplicano le proposteper una mobilità ecocompatibile

a Pagina 46da Pagina 56

Da Ginevra le concept car ibride ed elettriche

a Pagina 41

Roberto Vecchionia Bergamo

Con il Ceamusica e riflessioni per l’ambiente

Musica

Mobilità Green Story

da a Pagina 50

i.lab

il cuoredella ricerca bergamasca si fa “green”

Bergamo tappa di eventi e personaggi illustri

In corsa verso la sostenibilità

efficienza energetica

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Soluzioni per il risparmio della spesa energetica

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Editoriale

Segue dalla prima pagina

dei consumi “per scelta”, ovvero da parte di cittadini e cittadine che in un numero sempre cre-scente decidono di acquistare di meno, o diversamente, per pre-miare chi produce rispettando l’ambiente e i diritti dei lavoratori.Un andamento, questo, che ha inevitabilmente riaperto il dibatti-to sulla stretta relazione esisten-te tra consumi e classi sociali. Tuttavia, una lettura esclusiva-mente “di classe” del cosiddetto consumo critico -lettura che ten-de a ridurre queste pratiche a un mero fenomeno di moda diffuso-si all’interno di una frazione della classe media che utilizza que-sto tipo di consumo per distin-guersi positivamente dalle altre frazioni del ceto medio- appare alquanto superficiale e soprat-tutto non tiene conto della cre-atività che alcune organizzazioni di movimento stanno dimostran-do in questo difficile momento storico. In realtà, se studiati e analizzati dall’interno, gli “obiet-tori della crescita”, così come l’economista e filosofo francese Serge Latouche definisce i con-sumatori critici e i movimenti del consumo critico, rappresentano importanti fenomeni di innova-zione sociale, spazi all’interno dei quali si sperimentano nuove pratiche di produzione e consu-mo che, in alcuni casi, hanno da-to vita a nuove istituzioni (si pensi per esempio alle reti alimentari alternative) capaci di soddisfa-re, più di quelle vecchie (come ad esempio la grande distribu-zione), sia il profilo strettamente economico, permettendo mag-giori vantaggi per i produttori e i consumatori, sia la crescente domanda di garanzia e quali-tà dei prodotti. In termini ampi, possiamo dire che il consumo

critico e le reti di economia alter-native, come quelle che mettono in contatto diretto consumatori organizzati in Gruppi di Acquisto Solidali (GAS) con i piccoli pro-duttori agricoli, rappresentano spazi di profonda autotrasfor-mazione della società, in cui si cerca di ricondurre l’economia e il mercato nell’ambito delle re-lazioni sociali e delle logiche di reciprocità. Come dimostra una recente ricerca dell’Osserva-torio CORES dell’Università di Bergamo, svolta su di un cam-pione rappresentativo di par-tecipanti ai Gruppi di Acquisto Solidali della nostra provincia, il prendere parte a questi gruppi favorisce al contempo una plu-ralità di aspetti. In primis la dif-fusione di stili di consumo più sani e rispettosi dell’ambiente, in quanto tra i partecipanti aumen-ta il consumo di cibi biologici, stagionali e locali, mentre dimi-nuisce il consumo di cibi pronti e di scarsa qualità. Inoltre favo-risce l’adozione di stili di vita più sostenibili, in quanto si diffonde una maggiore attenzione verso le pratiche di riciclo, verso i com-portamenti che riducono il con-sumo di energia elettrica e quello dell’acqua. Infine la partecipa-zione ai gruppi di Gruppo d’Ac-quisto Solidale incoraggia anche la diffusione di atteggiamenti più collaborativi, accrescendo tra i partecipanti sia l’interesse per la politica (in particolare per quella locale) sia il senso di efficacia so-ciale della propria azione. Lungi dall’essere “nicchie di mercato” -come a volte vengono descrit-ti- gli “obiettori della crescita” e i movimenti del consumo critico rappresentano dunque prove per una strategia di partecipa-zione-resistenza-liberazione,

scuole di democrazia, strumenti per ridisegnare la quotidianità. Saper leggere tra le apparenti contraddizioni che ci rimandano le statistiche è dunque oggi più che mai importante. Solo così è infatti possibile riconoscere i se-gni di una progettualità nuova e le nuove richieste di trasforma-zione sociale. Segni quanto mai importanti soprattutto in tempi di crisi, perché possono indicarci una nuova strada verso il nostro futuro.

Francesca FornoSociologia dei consumiUniversità di Bergamo

Per informazioni e approfondimenti sulla ricercaCORES - www.unibg.itcores [email protected]

Bergamo SOStenibileAbbonamento postale1 anno, 10 numeri: 25 euro

Per chi volesse è possibile abbonarsi e ricevere a casa o in uf-ficio ogni mese una copia di Bergamo SOStenibile. Il costo è comprensivo delle spese di spedizione postale all’indirizzo che più vi fa comodo e, venendo incontro ad alcune richieste di letto-ri, baristi, imprese ed associazioni, l’abbonamento rappresenta un modo pratico e economico non solo per avere il giornale, ma anche per sostenerlo e per divulgare a sempre più persone gli stili di vita e d’impresa sostenibili.

Per informazioni:Tel. 035 4158818 - [email protected]

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Michela Offredi - GiornalistaFrancesca Forno - Docente Università di BergamoValeria Annovazzi - Giurista ambientaleAlice Motti - GiornalistaMario Salomone - Docente Università di BergamoLuciano Valle - Filosofo ambientalistaClaudia Proserpio - Psicologa clinicaPatrizia Mantoessi - CFLRaffaele Avagliano - GiornalistaDuccio Colombo - BiofarmLisa Casali - EcocucinaErica Bettinelli - Villino d’EricaEmma Baldin - Responsabilità Sociale d'ImpresaClara Gandolfi - Lingue e Letterature straniereMarcelo Padin - GiornalistaAlessandro Sonzogni - Scienze della ComunicazioneMarta Pettena - Consulente ambientale

Hanno collaborato a questo numero:EditoreStudio Green Solution S.r.l.Direttore Editoriale Marco [email protected] Responsabile Diego [email protected] Raffaella Ghisleni - [email protected] Spinelli - [email protected] Grafico ed impaginazione Layout Studio Service Srl - Bergamowww.layoutstudio.itStampa CSQ Spa - Erbusco (BS) - www.csqspa.itPubblicità Studio Green Solution S.r.l. - [email protected] 335.362358 - Via Privata Legler, 14 - Brembate Sopra

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Periodico d’informazione culturale sugli stili di vita e d’impresa sostenibili

Registrazione:Tribunale di BergamoN. 25/10 del 04/10/2010Registro stampa periodici

Chiuso in redazione26 Marzo 2012

© Copyright 2012. Tutti i diritti non espressamente concessi sono riservati.

Free Press >30.000 copie

2 www.bergamosostenibile.comNumero 11 - Aprile 2012

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Attualità4. Una mappa partecipata dell’economia eco-solidale bergamasca6. Fare pace con la terra per far pace con gli uomini7. A.A.A. Lavoro cercasi? No grazie! Ecco l’Ufficio di Scollocamento8. Al Teatro Sociale la scena si tinge di verde9. Il consumo giusto!

SPORT10. Ecorace 2012. La sfida continua

ECO DALLA PROVINCIA12. Il Parco Agricolo Ecologico e la questione Stadio14. Finisce il monopolio dei rifiuti. Giù le tariffe

ECO DAL COMUNE16. In Comune apre lo sportello Energia17. Bergamo da bere

COMUNI VIRTUOSI18. Il Tesoro di Corna Imagna19. Il turismo ai tempi di smartphone e tablet

ECO DAL MONDO20. Londra 2012: arrivano le Olimpiadi ecosostenibili

Stili di vita e d’impresa AMBIENTE

22. WWF > Chi va piano va sano e lontano24. Al Festival dell’Ambiente: mondo profit e no profit si incontrano26. Biopiscine: uno specchio d’acqua naturale per le quattro stagioni28. È tempo di... giardino!29. A contatto diretto con la natura30. Il pastore delle api31. Tutto il gusto di una buona birra

ALIMENTAZIONE32. Mangio locale, penso universale33. Arriva l’agrigelateria a km zero34. Banana e rucola35. Le ricette

EDUCAZIONE36. Bergamo SOStenibile va a scuola. Promossi! Dalla Primaria all’Università38. Cuore… e impegno di mamma39. Cosa mi dai in cambio di un lettino? / Giro giro il seggiolone

STORIA & PERSONAGGI40. John Muir. L’epistemologia del cuore41. Roberto Vecchioni ospite del Centro Etica Ambientale

SALUTE & BENESSERE42. Tutta colpa dello stress

Green Economy44. Ambiente: ora o mai più

GREEN STORY46. Gli specialisti del risparmio energetico in edilizia

EDILIZIA48. Il carosello del cambiamento climatico50. i.lab: il cuore della Ricerca e dell’Innovazione

GREEN JOB51. Green Economy School. All’istituto Natta si preparano i professionisti di domani

FINANAZIAMENTI52. Fondo Kyoto: 600 milioni per la lotta alle emissioni

CERTIFICAZIONI54. Un “Patentino del Frigorista” per gestire correttamentegas fluorurati 1000 volte più dannosi della CO2

MOBILITÀ56. Ginevra: un salone dell’auto ad “alta tensione”... per uscire dalla crisi!

ETICA D’IMPRESA60. In azienda si impara l’etica

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ENERGY MANAGEMENT ENERGY MANAGEMENTL’obiettivo è di ottimizzare i costi energetici, presentati tramite un dettagliato business plan, partendo da un’analisi preliminare dello stato di fatto. In seguito sono individuate soluzioni impiantistiche e di riqualificazione dell’edificio. L’attività di Energy Management deve tenere conto degli aspetti tecnici, energetici, normativi, autorizzativi sfruttando al meglio gli incentivi e le agevolazioni.

IMPIANTI CHIAVI IN MANOIl cliente non si deve preoccupare di nulla perché tutte le attività tecniche, burocratiche, autorizzative, di istallazione sono curate da noi. Energy20 fornisce fotovoltaico, solare termico, cogenerazione a gas, a biogas e ad olio vegetale, micro-cogenerazione a gas, impianti geotermici con particolare riferimento alle pompe di calore geotermiche, caldaie a biomasse e tradizionali a condensazione, ventilazione meccanica, impianti di raffrescamento e, quando possibile, mini-eolico, micro e mini-idroelettrico.

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www.bergamosostenibile.com Numero 11 - Aprile 2012

Page 4: Bergamo SOStenibile 11

Finalmente è arrivata! Dopo tanto lavoro, dopo tanti sforzi di condi-visione, dopo tanti ragionamenti su scelte e opportunità, eccola: la mappa eco-solidale di Berga-mo. Prenderla in mano, aprirla, sfogliarla, trovare all’interno i nu-merosi partner (tra cui il nostro giornale Bergamo SOStenibile) di questa iniziativa ideata e por-tata avanti con motivazione e impegno dalla rete “Cittadinanza Sostenibile” è una concreta sod-disfazione, finalmente tangibile. Sembra di poco conto, ma il mo-mento in cui un processo lungo e complesso si materializza su carta è sempre un momento di svolta, oltre che un’iniezione di entusiasmo e stimolo: il tempo è giunto perché i risultati di tanto lavoro si rendano visibili e venga-no divulgati al grande pubblico.L’obiettivo del progetto Map-pa eco-solidale “Non solo cibo, mercato e reti per un futuro so-stenibile” era (ed è ancora) am-bizioso: rappresentare in una vera e propria mappa geografi-ca la rete di attori, associazioni, produttori, commercianti, coo-perative, imprese ed enti che, in-sieme, si impegnano a costruire e diffondere un’economia eco-solidale, fondata su principi di sostenibilità sia ambientale che etica. Un obiettivo che detto co-sì può sembrare vago o aleato-rio, ma che concretizzato su di una mappa cartacea assume tutto il suo valore di azione con-creta: i consumatori hanno ora uno strumento in più per potere scegliere dove effettuare i propri acquisti e incentivare così chi si

fa promotore di un’economia più equilibrata, etica, in una parola, più sostenibile.

Le originidel progetto

La conoscenza di un territorio viene affidata spesso a map-pe che lo rappresentano. Or-ganizzando e selezionando le informazioni disponibili e re-

stituendole in forma grafica, le carte geografiche definiscono uno spazio che viene così re-so fruibile da parte dei cittadini: chi disegna la mappa di un luo-go ha il potere di puntualizzarne gli aspetti di rilievo, di tracciarne una specifica identità.Per questo motivo la rete di economia solidale di Berga-mo “Cittadinanza Sostenibi-le” ha individuato nella mappa eco-solidale uno strumento per orientarsi in un mare che sta diventando sempre più vasto -ma anche più interessante- per creare un distretto di economia eco-solidale di cui facciano par-te non solo le realtà no profit, ma anche e soprattutto quelle profit.Dopo una gestazione di parec-chi e intensi mesi, le operazio-ni di elaborazione della mappa sono iniziate la sera di lunedì 28 novembre 2011, nella Sala Giun-ta di Palazzo Frizzoni, sede del Comune di Bergamo, dove ol-tre cinquanta produttori, com-mercianti, ristoratori, artigiani, gestori di agriturismi, librerie, cinema, teatri, rappresentanti di associazioni hanno accolto

con una certa solennità, l’appel-lo di Cittadinanza Sostenibile e dell’associazione da lei promos-sa Mercato &Cittadinanza. Con la sottoscrizione della Carta dei principi e del Regolamento so-no dunque arrivati i primi prota-gonisti del progetto, mentre altri si sono aggiunti nel frattempo. Altri ancora si uniranno perché se l’edizione 2012 della map-pa cartacea è ormai stampata, la versione on line sarà costan-temente aggiornata sul sito ww.cittadinanzasostenibile.itTutti i cittadini attenti alla quali-tà dei loro consumi, pertanto, avranno uno strumento di orien-tamento e verifica del reale im-pegno dei produttori: si potrà scegliere “da chi” andare per fornirsi di prodotti e servizi, ma il consumatore potrà anche se-gnalare discordanze e contrad-dizioni nonchè nuove iniziative e nuovi produttori per far crescere la Mappa. E’ pertanto un pro-cesso di diffusione e sostegno di un’economia più equilibrata e solidale, che coinvolge un nu-mero crescente di soggetti eco-nomici e soprattutto di cittadini

che vogliono essere “consuma-tori” protagonisti e non passivi.Una mappa “partecipata” quin-di, elaborata per meglio cono-scere e “valutare” le esperienze economiche virtuose presenti sul territorio e favorirle economi-camente tramite scelte consa-pevoli di acquisto e consumo da parte dei cittadini.Realizzata con la collaborazione dell’osservatorio Cores (Grup-po di ricerca sui consumi, reti e pratiche di economia sostenibi-

Una mappa partecipata dell’economia eco-solidale bergamascaEdita la prima edizione di “Bergamo eco-solidale”, la mappa realizzata dalla rete Cittadinanza Sostenibilecon 91 soggetti profit e no profit all’insegna di un’economia più equa e sostenibile

Attualità

Le mappe saranno distribuite

il 31 Marzo

in occasione di SbarchiInPiazza

e il 28 Aprile

nel primo

Mercato Agricolo e non solo

di Bergamo

Hai un’attività?Vuoi distribuire

Bergamo SOStenibile ai tuoi clienti?

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4 www.bergamosostenibile.comNumero 11 - Aprile 2012

Page 5: Bergamo SOStenibile 11

li) dell’Università di Bergamo, la mappa partecipata mira inoltre ad avere un ruolo “auto-educan-te” capace di innescare, trami-te l’incontro di una domanda e un’offerta qualificata, un circolo virtuoso che potrebbe favori-re l’adozione di buone pratiche di economia eco-sostenibile da parte di nuovi potenziali attori, sia singoli che organizzati, sia profit che no profit.

Come si costruiscela Mappa

La Mappa viene realizzata at-traverso la collaborazione tra Cittadinanza Sostenibile, Mercato&Cittadinaza, il centro servizi Bottega del volontaria-to di Bergamo, l’Amministraz-ione comunale di Bergamo e gli esponenti delle varie categorie economiche. Infine -e soprat-tutto- grazie alla collaborazione attiva dei cittadini. L’iniziativa fa parte del progetto “Non solo ci-bo” che ha ottenuto un finanzia-mento della Fondazione Cariplo, mentre i Media partner per la promozione e divulgazione del progetto sono il mensile Ber-gamo SOStenibile per quanto riguarda la nostra provincia e la rivista Altraeconomia a livello na-zionale.La versione cartacea della map-pa sarà aggiornata periodica-mente (probabilmente di anno in anno) accogliendo nuovi sog-getti pronti a impegnarsi in que-sto percorso. Tramite il sito web, che verrà utilizzato anche come piattaforma di informazione e di

scambio, il progetto inviterà gli utenti a collaborare alla defini-zione ed evoluzione della mappa stessa. La mappatura partecipa-ta prevede infatti un processo di indagine tra i soggetti profit e no profit che sostengono e portano avanti un’economia solidale. Il processo è iniziato coinvolgen-do soggetti che attualmente sono tra i principali protagonisti dell’economia solidale di Berga-mo, segnalati dalle realtà che si occupano di queste tematiche da tempo (ad esempio Slow Fo-od, gruppi GAS, ecc.) oltre che dalle associazioni di categoria (dei produttori e degli esercenti, etc.) divisi in cinque categorie:

produttori (ad esempio agricoltori, cooperative agricole)

piccoli esercenti (negozi, commercio di prossimità)

ristorazione e ospitalità (bar, ristoranti, agriturismi)

soggetti culturali profit (librerie, cinema, teatri)

realtà no profit (associazioni, oratori)Per ogni categoria sono stati or-ganizzati incontri, utili per discu-tere e condividere il progetto e in particolare le modalità e gli strumenti per iniziare a condi-videre questioni da affrontare e possibili proposte. Grazie a que-sti primi incontri è stato possibile scrivere una Carta dei principi, con linea guida da sottoscrive-re per chi vuole essere presente nella Mappa.La Carta dei principi dei soggetti eco-solidali è il documento che attesta gli impegni che i soggetti si assumono (o confermano) per entrare nella Mappa. I primi cin-que punti sono fondanti, identici per tutti e sono divisi nelle se-guenti sezioni:1. Persone e relazioni2. Equità e trasparenza3. Benessere dei lavoratori4. Tutela dell’ambiente5. ComunicazioneSeguono infine le linee guida specifiche per ciascun settore merceologico. Il testo della Car-ta dei principi è reperibile sul si-to, così come la localizzazione di tutti i 91 soggetti aderenti al pro-getto, presso i quali sarà possi-bile trovare una copia cartacea della mappa. Per tutte le info:www.cittadinanzasostenibile.it

Una mappa partecipata dell’economia eco-solidale bergamascaEdita la prima edizione di “Bergamo eco-solidale”, la mappa realizzata dalla rete Cittadinanza Sostenibilecon 91 soggetti profit e no profit all’insegna di un’economia più equa e sostenibile

Cittadinanza SostenibileE’ una rete nata nel dicembre 2007 a seguito del seminario “Shop-ping for Human Rights”, dedicato all’analisi del ruolo politico dei con-sumi e del consumo critico, organizzato dall’Università di Bergamo in collaborazione con organizzazioni che si occupano della promo-zione di stili di consumo e risparmio socialmente orientati.La rete -cui partecipano numerose organizzazioni, ricercatori impe-gnati nello studio delle pratiche di altra economia, studenti e cittadi-ni- è aperta a chi (associazioni o singoli) vuole impegnarsi in azioni di promozione e diffusione di una Cittadinanza Sostenibile.C.S. è attiva in tre direzioni:

nell’organizzazione e partecipazione a eventi e nella realizzazione di seminari dedicati ai temi del consumo consapevole e della soste-nibilità ambientale e sociale;

nell’elaborazione di progetti innovativi per l’avvio e la diffusione di pratiche di cittadinanza sostenibile;

nella realizzazione di azioni di con-ricerca a supporto di interventi finalizzati ad accrescere il ben-essere della nostra società.Nel 2010 dall’esperienza di C.S. è nata l’associazione Mercato & Cit-tadinanza, “agenzia di sviluppo” per le iniziative proposte dalla rete.CS partecipa alle attività del Tavolo Nazionale RES (Rete di Econo-mia Solidale).

Mercato&CittadinanzaL’associazione nasce nel marzo 2010 all’interno della rete Cittadi-nanza Sostenibile con l’obiettivo di essere uno strumento di suppor-to e di servizio: una vera “agenzia di sviluppo” dei progetti di CS, alla quale chiunque può associarsi.Gli obiettivi dell’associazione sono:

promuovere e sostenere un’economia solidale, ecologica, a im-patto zero, locale ed equa;

sviluppare la partecipazione della cittadinanza e la collaborazione tra le organizzazioni del territorio, favorendo la costruzione di reti e del tessuto sociale verso un’economia di relazione;

valorizzare le forme di economia che promuovano cambiamenti nelle filiere globali internazionali verso modalità eque, solidali e ri-spettose dell’ambiente.www.cittadinanzasostenibile.it - [email protected]

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Cooperativa Sociale

5www.bergamosostenibile.com Numero 11 - Aprile 2012

Page 6: Bergamo SOStenibile 11

Da tempo qualcuno parla di tu-tela dell’ambiente e di consumo critico, della necessità di modi-ficare gli stili di vita tradizionali. Eppure per anni sono stati igno-rati. Ora le cose cominciano a cambiare. La crisi economica ha rivelato a tutti la fragilità di un si-stema che sembrava inarresta-bile e gli effetti dei cambiamenti climatici sono evidenti anche a chi li ha negati con ostentazio-ne. E così si cercano altre stra-de, per recuperare quello che non c’è più e progettare un fu-turo diverso, per sé e per tutti i popoli della terra. Il dibattito è animato da grandi nomi (come coloro che in questi mesi sono giunti o giungeranno nella nostra città) ma anche dall’esempio di associazioni e persone comuni. Piccole o grandi scelte quotidia-ne, lavorative, che provano a in-vertire la rotta.Vandana Shiva, economista e attivista indiana, ospite a Ber-gamo il 26 e 27 marzo dell’ong Celim Bergamo, da tempo “se-mina” idee e buone pratiche per la tutela dell’ambiente e per il cambiamento verso stili di vita sostenibili. Secondo l’ambien-talista indiana, direttrice del “Re-search Foundation for Science, Technology and Natural Re-source Policy”, oggi il modello economico dominante si basa sul fare la guerra alla terra, una battaglia che genera i cambia-menti climatici, l’estinzione del-la specie e la crisi dell’acqua. E

quando le risorse sono distrutte, sfruttate oltre ogni limite e priva-tizzate, la guerra alla terra inizia ad essere una guerra all’uomo. Una guerra per l’accaparramen-to delle terre fertili, delle fonti d’acqua, delle sementi. Senza contare che l’eccessiva crescita di una parte del mondo, con la conseguente sovrapproduzione di beni e il consumismo sfrena-to, ha creato la crisi economica mondiale che stiamo vivendo e ha pesantemente alterato tutto l’ecosistema. Insomma per Van-dana Shiva, “fare pace con la terra” diventa un imperativo eco-logico, ma anche e soprattutto economico e di giustizia sociale.E proprio il diritto al cibo, la so-vranità alimentare, il rispetto dell’ambiente e delle culture lo-cali, e la tutela della biodiversi-tà sono gli argomenti al centro degli incontri dell’economista a Bergamo. Gli studi di Shiva so-stengono che le monocolture

non solo mettono a rischio la biodiversità, ma causano an-che la desertificazione di terre fertili, come accaduto in India. Sul banco degli imputati ci sono anche gli Ogm (organismi gene-ticamente modificati): questo ti-po di sementi, secondo la Shiva, sono maggiormente attaccabili dai parassiti e richiedono fertiliz-zanti e pesticidi chimici che sono tossici e alla lunga hanno costi elevati per gli agricoltori.L’incontro con Vandana Shiva ha messo in risalto l’attività che da anni svolge il Celim Berga-mo. L’ong di ispirazione cristia-na ha sede in via Conventino 8 a Bergamo e opera soprattutto in America Latina e Africa. In tutti i suoi progetti di coo-perazione internazionale si af-frontano i temi della sovranità alimentare e del diritto al cibo, cercando di far sorgere coope-rative di agricoltori e allevatori lo-cali che possano vivere della loro

attività agricola, anche dopo la fine del progetto di cooperazio-ne con l’ong.Ma dopo Vandana Shiva, la città di Bergamo accoglierà un altro grande intellettuale internazio-nale. Il 3 e 4 maggio sarà ospite dell’Università di Bergamo il fi-losofo ed economista francese Serge Latouche. Il teorico della decrescita incontrerà gli studenti

della facoltà di Scienze della Co-municazione nel pomeriggio del 4 maggio, mentre nella serata del 3 maggio presenterà il suo ultimo libro “Per un’abbondanza frugale. Malintesi e controver-sie sulla decrescita” al castello di Solza. Ospiti importanti, che onorano la nostra città e invitano a riflettere. Su presente e futu-ro.

Fare pace con la terra per far pace con gli uominiQuesto l’invito di Vandana Shiva, ospite a Bergamo nel mese di marzo A maggio la terra orobica ospiterà Serge Latouche

Attualità

Vandana Shiva

Serge Latouche

Vandana ShivaVandana Shiva è un’economista e fisica indiana. Nel 1993 ha ricevuto il Right Livelihood Award, considerato il premio Nobel alternativo della pace. È un’attivista ambientalista, riconosciuta in tutto il mondo come una delle maggiori esperte sul tema della biodiversità. Proprio per la sua contrarietà e lotta agli Ogm, gli organismi geneticamente modificati, viene criticata da più parti.Ha scritto numerosi saggi sulle tematiche ambientali ed econo-miche, tradotti tutti in lingua italiana, e tiene una rubrica mensile sulla rivista di Legambiente “La Nuova Ecologia”.

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Qualcuno sogna il posto fisso, altri impazziscono per mante-nerlo e altri ancora si deprimo-no perché non lo trovano. E poi c’è qualcuno che si allena a non volerlo. Per propensione per-sonale o semplicemente per adattarsi alla situazione perché, come spiega Simone Perotti, “al burrone ci stiamo arrivando tutti, quindi tanto vale arrivarci prepa-rati”. Pare un lusso della mente, un’idea da folli, eppure in tempi in cui le liste di collocamento so-no affollate di nominativi, Simone Perotti (noto per il suo percor-so individuale di downshifting) e Paolo Ermani (presidente dell’associazione PAEA, Pro-getti Alternativi per l’Energia e l’Ambiente) in collaborazione

con il quotidiano online “Il Cam-biamento” hanno “aperto” un nuovo ufficio: quello di Scolloca-mento. Niente file interminabili o numerini nei quali riconoscersi, ma una “cura disintossicante” per abbandonare l’ansia lavora-tiva. L’Ufficio di Scollocamento, primo ed unico nel suo genere, nasce da culture e esperienze vicine al pensiero della decre-scita, a quello ambientalista, al recupero della manualità e a tutte le correnti di pensiero che provano a costruire una cultura alternativa. “La proposta è rivol-ta ai “workaholic”, i moderni dro-gati dal lavoro, ma anche a chi vorrebbe cambiare vita. A chi è insoddisfatto di quello che fa e sente di aver messo da parte per troppo tempo le proprie passioni e inclinazioni, a chi vuole smette-re di partecipare a questo mon-do storto”, si legge sulla pagina del sito. E se l’iniziativa strappa un sorriso, stupisce la precisio-ne con la quale è organizzata. Il

percorso si presenta molto arti-colato e per nulla semplice, pro-prio perché, come spiegano gli ideatori, “è necessario trovare e poi mettere in pratica le pro-prie motivazioni interiori”. Fra gli esperti coinvolti ci sono psicolo-gi (non è certo facile gestire un cambiamento simile!), esperti di lavoro alternativo, avvocati, life-coach, scrittori, economisti, esperti ambientali. A loro si ag-giungono poi le testimonianze concrete di chi ha già cambiato vita e, stando ai racconti, sono sempre più numerosi. Quasi a voler fare di necessità virtù. L’uf-ficio di Scollocamento prevede due momenti: uno orientativo e uno formativo. La prima fase è divisa in due step, quella forma-tiva in otto incontri. Nel periodo di orientamento i partecipanti comprendono a fondo finalità, metodologie, problematiche del

percorso verso lo scollocamen-to, e decidono se intraprendere la seconda fase, quella formativa vera e propria. Gli incontri si svol-geranno in luoghi simbolici e di intervento pratico, come il Parco dell’Energia rinnovabile in Um-bria -il più importante centro di tecnologie appropriate d’Italia– e Cascina Brera, sede della Scuo-la di Pratiche sostenibili nell’area del Parco Sud di Milano. Previ-sto anche uno sconfinamento in Germania, al Centro per l’ener-gia e l’ambiente di Springe, realtà d’eccellenza dal 1981 e integra-ta in un vasto contesto tecnolo-gico, produttivo ed economico. E per chi non potrà partecipare agli appuntamenti reali, sul quo-tidiano online “Il Cambiamento”, prossimamente sarà creata una sezione virtuale dedicata allo scollocamento, con bacheche di domande, offerte e condivi-

sione. Una sorta di Cerco/Offro lavoro al contrario. Opportunità per leggersi qualcosa di utile o semplicemente regalarsi un sor-riso che, non aiuta a trovare un

lavoro ma, almeno per un secon-do, rasserena la giornata.www.ilcambiamento.it

Michela Offredi

A.A.A. Lavoro cercasi? No grazie!Ecco l’Ufficio di ScollocamentoSimone Perotti e Paolo Ermani hanno inventato un ufficio molto particolareUn percorso a tappe per chi vuole (o deve) cambiare vita

“Nell’ultimo periodo sono sempre di più le persone che abbandonano il loro stile di vita per ritrovare sé stessi e un rapporto più sereno con l’ambiente circostante”

Attualità

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7www.bergamosostenibile.com Numero 11 - Aprile 2012

Page 8: Bergamo SOStenibile 11

Tre spettacoli e un convegno de-dicati all’ecologia e all’ambiente. E’ la rassegna “Teatro Ecologi-co” che andrà in scena in apri-le al Teatro Sociale di Bergamo, all’interno della stagione teatrale in corso della Casa delle Arti.Si tratta di un percorso teatrale sviluppato grazie a Fabio Co-mana, fondatore e regista della compagnia Erbamil, con il pa-trocinio dell’assessorato all’Am-biente, Energia e Opere del verde del Comune di Bergamo. Per Erbamil non è la prima ras-segna dedicata a temi sostenibi-li, come spiega Fabio Comana: “Erbamil è stata una delle prime compagnie in Italia ad occuparsi di tematiche ambientali nei suoi spettacoli. Il primo spettacolo sul tema dei rifiuti risale al 1992. È certamente l’unica compagnia teatrale italiana che sia stata au-torizzata dal WWF nazionale ad utilizzare il logo del panda sui propri manifesti. Un riconosci-mento di qualità e di impegno del quale andiamo fieri. Con il

programma della Casa delle Arti anche la città di Bergamo ha ri-conosciuto il valore di un teatro di impegno ecologico, affidan-doci l’incarico di scegliere alcuni fra gli spettacoli più significativi e validi del panorama nazionale, oltre ad ospitare la nostra ultima produzione “Facciamo la diffe-renza”.Crediamo sia un evento fon-damentale per la cultura della sostenibilità e del rispetto per l’ambiente, di cui Bergamo po-trà andare orgogliosa, una città che ha tutte le potenzialità per un futuro ecologicamente soste-nibile, dato che da anni dedica molti spettacoli ed eventi all’am-biente”. “Facciamo la differenza” è il pri-mo spettacolo in programma che è dedicato in particolar mo-do ai bambini perché racconta in modo divertente il problema dei rifiuti e l’importanza della raccol-ta differenziata. Gli attori Fran-cesca Beni, Vittorio di Mauro e Giuliano Gariboldi comunicano

solo attraverso suoni che ricor-dano le voci dei cartoni animati. Le date in cartellone sono due: domenica 15 aprile alle 16.30 e lunedì 16 aprile alle 10.30 per le scuole. Il secondo spettacolo è “Asso di monnezza” di e con Ulderico Pesce, una produzione del Centro Mediterraneo delle Arti, che racconta dei traffici il-

leciti di rifiuti in Italia e l’appunta-mento è per venerdì 20 aprile alle 21. Il terzo spettacolo sarà rap-presentato venerdì 27 alle 21 e si intitola “Il giardino sacro”, e una produzione dei Teatri del Sacro e della Casa degli Alfieri con la di regia di Lorenza Zambon. Le attrici Patrizia Camatel, Marian-gela Celi, Fiona Sansone e Lo-renza Zambon, con le musiche eseguite dal vivo da Carlo Actis Dato, metteranno in scena il rap-porto tra uomo e natura. In programma anche un con-vegno sugli stili di vita eco-compatibili organizzato con la collaborazione dell’assessorato all’Ambiente, che prevede co-me ospiti Mario Tozzi (geologo e conduttore di programmi te-levisivi e radiofonici), Gianfranco Bologna (direttore scientifico e responsabile dell’area sosteni-bilità del WWF) e Luciano Val-le (direttore del Tavolo tecnico scientifico del Centro di Etica Ambientale di Bergamo). Il con-vegno si terrà il 19 aprile alle 21. Per ulteriori informazioni si può leggere il programma della Casa delle Arti del Teatro Sociale nel sito internet del Teatro Donizetti.

Clara Gandolfi

In cartellone quattro appuntamenti dedicati all’ambienteIn scena anche Erbamil, una delle prime compagnie teatraliin Italia ad occuparsi di questa tematica

Al Teatro Socialela scena si tinge di verde

Attualità

“«Facciamo la differenza» è uno spettacolo dedicato ai bambini perché racconta in modo semplice e divertente il problema dei rifiuti e l’importanza della raccolta differenziata”

Erbamil e l’ecologiaErbamil è una compagnia teatrale che ha sede a Ponteranica dove gestisce l’auditorium comunale. Viene fondata ufficialmen-te nel 1989 dopo qualche anno di rodaggio.Erbamil ha molto a cuore i temi della sostenibilità ambientale tanto da essere stata una tra le prime compagnie italiane a pre-sentare spettacoli sull’ambiente nei primi anni Novanta.Spiega Barbara Covelli, direttore artistico della stagione teatrale che si svolge a Ponteranica: “Il lavoro di Erbamil si concentra molto su temi ambientali e per questo abbiamo avviato impor-tanti collaborazioni con realtà sostenibili di Bergamo come Mer-cato e Cittadinanza, Slow Food, il Parco dei Colli, l’oasi WWF di Valpredina ed alcuni spettacoli sono stati proprio messi in scena in ambienti naturali come boschi, parchi e campi”.

Per maggiori informazioni: www.erbamil.it.

8 www.bergamosostenibile.comNumero 11 - Aprile 2012

Page 9: Bergamo SOStenibile 11

Anche Bergamo e la sua provin-cia sono fra i protagonisti di “Fa’ la cosa giusta! 2012”, la fiera del consumo critico e degli stili di vi-ta organizzata da Terre di Mez-zo Eventi e Insieme nelle Terre di mezzo Onlus. La manifestazio-ne, sempre più conosciuta e fre-quentata (lo scorso anno sono giunti 70 mila visitatori), giunge quest’anno alla nona edizione. Sarà aperta da venerdì 30 marzo a domenica 1 aprile a Fieramila-nocity, Milano.In vetrina curiosità, pratiche so-stenibili, servizi e oggetti, tutto rigorosamente green. La sezio-ne “speciale” di quest’anno sarà “Turismo consapevole”, con tan-te proposte innovative per vivere viaggi e gite “amici dell’ambien-te”. La fiera sedurrà i presen-ti con itinerari insoliti e percorsi enogastronomici, per scoprire luoghi vicini e lontani (il Paese ospite per il 2012 è il Brasile). Ci saranno poi nuove sezioni tema-tiche: “Abitare green”, con tutte le tendenze per abitare verde (non mancherà un focus su orti e giardini), e “Servizi per la soste-nibilità”, per rendere un’azienda

attenta all’ambiente e alla quali-tà del lavoro. Non mancheranno poi il “Pianeta dei piccoli” per la gioia di bimbi e famiglie, e “Cri-tical Fashion” per sentirsi, oltre che belli, anche sostenibili.Bergamo ha risposto con en-tusiasmo all’appello 2012 e sarà una delle provincie più rappresentate della Lombar-dia. Nella sezione speciale 2012 parteciperà l’Agriturismo Ferdy di Lenna, una fattoria che offre

agli ospiti sapori antichi e tante proposte da vivere all’aria aper-ta. L’attività aziendale si basa sull’allevamento di animali tipici della Bergamasca, specie che per anni sono state abbandona-te perché poco produttive e che ora diventano risorsa. Ci sarà poi l’albergo diffuso di Ornica, gestito da una cooperativa di donne: il primo albergo diffu-so in Lombardia (Ber-gamo SOStenibile ne ha

parlato lo scorso numero). Nella sezione “Cosmesi naturale e biologica” l’azienda Montagna Pura, di Lenna, presenterà una linea fito-cosmetica con latte fresco di capra orobica. Ricca di principi attivi naturali, calcio, vi-tamine, omega 3 e antiossidanti, è un toccasana per la pelle! All’in-terno di “Pace e partecipazione” sarà presente la rivista “Africa” di Treviglio, che mira alla promo-zione di attività di beneficenza e solidarietà verso le collettività bisognose e alla sensibilizzazio-ne dell’opinione pubblica verso i problemi e la cultura della terra africana. In “Mangia come parli” è stata inserita l’attività dell’as-sociazione Il Volo della Rondine di Bergamo, impegnata nell’or-ganizzazione di corsi, eventi e viaggi di degustazione legati all’alimentazione sana. Sempre a proposito di prodotti di qualità sarà presente anche l’azienda agricola Faletti Cavalli di Villa di Serio.E se queste sono solo le propo-ste della provincia di Bergamo, fra bancarelle e sapori, il diver-timento e la curiosità sono ga-rantiti! Per maggiori informazioniwww.falacosagiusta.org

Il consumo giusto!A Milano torna per la nona edizioneFa’ la cosa giusta!Bergamo è fra le province più rappresentate

“In vetrina curiosità, pratiche sostenibili, servizi e oggetti green. La sezione speciale di quest’anno sarà «Turismo consapevole», con tante proposte innovative per vivere viaggi «amici dell’ambiente»”

Fa’ La Cosa Giusta! 2012

Da venerdì 30 marzo a domenica 1 aprile

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www.bergamosostenibile.com Numero 11 - Aprile 2012

Page 10: Bergamo SOStenibile 11

Nella splendida cornice citta-dina, al tepore di un caldo sole “primaverile”, sullo sfondo dei portici e della Rocca medieva-le, si sono confusi atleti e talenti emergenti, protagonisti e spet-tatori, organizzatori e volontari, risorse naturali ed umane, in un libero scambio di energie: il 10 marzo a Romano di Lombardia è infatti iniziato il tour di duathlon e triathlon dedicato ad esplora-re, con un originale approccio, il rapporto di interdipendenza tra evento sportivo e habitat natura-le. Ecorace è una serie di 5 gran-di manifestazioni sportive ideate con l’obiettivo di promuovere e divulgare l’ecologia e sensibiliz-zare soprattutto i giovani a nuo-vi stili di vita. Per questo motivo ogni dettaglio organizzativo è stato all’insegna della sosteni-bilità: dalle borracce ecologiche all’alimentazione a km zero, dai premi ecocompatibili alla raccol-ta differenziata dei rifiuti. EcoRace ha inoltre aderito al progetto Impatto Zero® di Life-Gate che ha calcolato, ridotto e poi compensato le emissioni di CO2 derivate dall’evento in gene-rale, contribuendo alla creazione

e alla tutela delle foreste in Ma-dagascar. L’obiettivo originario -spiegano gli organizzatori- era volto alla riqualificazione del ter-ritorio romanese mediante pian-tumazioni in loco. Come spesso accade, tuttavia, gli entusiasmi iniziali si sono scontrati con le difficoltà materiali ed il progetto, lungi dall’essere accantonato, è stato dirottato appunto verso altri lidi. Ma anche questa sfida

è una partita aperta e ci si sta organizzando per ottenere nel futuro una vittoria piena anche sotto questo punto di vista; in-teressante sarebbe ad esempio valutare la compensazione delle emissioni contribuendo a pro-getti che sviluppino le fonti rin-novabili o l’efficienza energetica, applicata al territorio.

Sul fronte sociale, oltre alla pre-ziosa presenza di ADMO, il rica-vato della maratona domenicale di spinnig è stato interamente devoluto all’associazione Amici del Sorriso. Quasi 1000 atleti, hanno sfilato per le vie cittadine facendo so-gnare i cuori di grandi e piccini che almeno per qualche secon-do, riscaldati dal sole e inebriati dall’energia respirata, si sono im-medesimati in quegli eroi. Donne e uomini, normo e diversamente dotati, con la presenza ad esem-

pio di un duetto di non vedenti e loro guida: durante la fase della corsa in contatto con un cordino al polso di circa 30 cm, mentre nella seconda fase di gara seduti in sella ad un tandem. A catalizzare l’entusiasmo e completare il quadro del diver-timento hanno contribuito le ini-ziative di contorno (Bmx flatland,

Bad boys Combact, Romano basket team, Zumba fitness, Capolinea hip hop accademy, Vitamina strike zone, Kick bo-xing-muay thai, Spinning per il sorriso, Tri-fitness, Ghisalba ae-robica, Mini soccer, Rapid Fut-bal 2 vs 2 e gli stand dell’area Expo (24 fra associazioni, ne-gozianti e società sportive locali) e l’aperitivo con musica dal vi-vo. La sostenibilità dell’evento è stata possibile anche grazie alla collaborazione dei volontari, del-le istituzioni e delle autorità locali. Gli eventi eco-sportivi prosegui-ranno domenica 13 maggio in Triathlon Iseo Franciacorta, per un nuovo confronto fra sport e ambiente.

Valeria Annovazzi

Oltre 1000 atleti in gara ai campionati di Duathlon svolti a Romano Lombardo. Corsa, bici e di nuovo corsa: primo classificato, l’ambiente

Ecorace 2012La sfida continua

Attualità

“EcoRace ha aderito al progetto Impatto Zero® di LifeGate che ha calcolato, ridotto e poi compensato le emissioni di CO2 derivate dall’evento, contribuendo alla creazione e alla tutela delle foreste in Madagascar”

Classifica femminile1) Simic Mateja (Triathlon Cremona ST) ............. tempo 0:58:372) Betto Alice (DDS Triathlon Team) ................... tempo 0:58:463) Csomor erika (Forhans Team) ....................... tempo 0:58:55

Classifica maschile1) Uccellari Davide (G.S. Fiamme Azzurre)......... tempo 0:51:092) Steinwandter Matthias (Alta Pusteria) ............. tempo 0:51:153) Ascenzi Alex (G.S. Fiamme Azzurre) ............... tempo 0:51:19

DuathlonCampionato italiano a Squadre, 11 marzo 2012

Classifica femminile1) G.S.FF.OO. (Gruppi Sportivi Polizia di Stato-Fiamme Oro) tempo 1:28:332) Triathlon Duathlon Rimini A.S.D. .................... tempo 1:28:453) A.S.D. Torino Triathlon ................................... tempo 1:34:29

Classifica maschile1) G.S.FF.OO. (Gruppi Sportivi Polizia di Stato-Fiamme Oro) . tempo 1:17:082) C.S. Carabinieri tempo .............................................. 1:17:413) DDS Triathlon Team tempo .......................................1:18:50

Circuito EcoRace: prossime date

Domenica 13 maggioTriathlon IseoFranciacorta - BsDomenica 23 settembreTriathlon Sprint EcoRace Romano di LombardiaBergamoDomenica 14 ottobreDuathlon sprintEcoRaceIsso - Bg

Per informazioni:www.ecorace.org

1,5 km swim + 40 km bike + 10 km run

13 Maggio 2012

FranciacortaIseo

Triathlon Olimpico

Comune di Iseo

Patrocinato

10 www.bergamosostenibile.comNumero 11 - Aprile 2012

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Page 12: Bergamo SOStenibile 11

I quartieri di Colognola, S. To-maso de’ Calvi, Villaggio de-gli Sposi, Grumello al Piano e Grumellina, insieme al Comune di Stezzano e agli altri Comuni della cintura a Sud di Bergamo, sono interessati da un pesante sfruttamento del territorio do-vuto ai notevoli insediamenti di edifici residenziali, capannoni e attività industriali, centri com-merciali e grandi infrastrutture quali l’inceneritore, il depurato-re, l’autostrada A4 con il relativo svincolo, l’Asse Interurbano, la ferrovia Bergamo-Treviglio, l’ae-roporto di Orio al Serio, che cau-sano nel loro complesso evidenti problemi ambientali.

Come proposta a questa si-tuazione, a partire dal 2003 un gruppo di cittadini, ora costitui-tosi nel Comitato PAE, si è auto-organizzato ed ha lanciato, con le associazioni ambientaliste lo-cali, l’idea di realizzare un Parco Locale di Interesse Sovracomu-nale [PLIS] in modo da mante-nere lo storico rapporto città/campagna (come già proposto nei vari piani urbanistici a partire dal lontano 1951) e conservare la peculiarità tipica di Bergamo in cui ogni quartiere/borgo con-serva la propria identità e -con espressione moderna- la pro-pria vivibilità. Tale parco ha in seguito preso il nome di Parco Agricolo-Ecologico [PAE] ed ha un’estensione teorica pari a cir-ca 360 ettari di cui 60 ettari ora stralciati per l’ipotetica realizza-zione del Parco dello Sport.Il “PLIS del Parco Agricolo-Eco-logico di Bergamo e Stezzano”, situato nella cintura verde a Sud di Bergamo, è stato formalmente istituito tra il 2009 ed il 2011. Il 6

maggio 2009 è stata sottoscrit-ta la convenzione tra i Comuni di Bergamo e Stezzano per la sua gestione tecnico-amministrativa e il 20 giugno 2011 la Provincia lo ha riconosciuto, ma ha deman-dato ad un successivo provve-dimento la determinazione delle prescrizioni su modalità di piani-ficazione e gestione, anche ai fini dei contributi finanziari.Nel PAE non sono state inserite le aree a est dell’abitato di Gru-mello al P., scorporate perché destinate dal Comune di Berga-mo prima alla Nuova Accademia della GdF e più recentemente al cosiddetto Parco dello Sport da realizzarsi da soli investitori pri-vati anche su aree di proprietà comunale. Per rendere edifica-bili queste aree, sia private che comunali, tra Colognola, Gru-mello e la Madonna dei Campi di Stezzano si è ricorsi ad un ar-tificioso cambio di destinazione d’uso da V4 (verde agricolo) del

precedente PRG a V9 “aree per il verde sportivo” in cui però so-no ammesse le seguenti funzioni secondarie: viabilità, parcheggi e non meglio definite “funzio-ni strettamente correlate alle funzioni principali (…) impianti sportivi [stadio, palasport, ac-quaworld, ecc.] ed attrezzature (commerciali, terziarie e ricettive) in quote libere e con localizza-zioni da definire in seguito”.Per la delibera del PGT di Ber-gamo tale cambiamento può essere confermato solo entro il mese di giugno 2012, dopodi-chè decade e in teoria tali aree dovrebbero tornare V4 ed esse-re reintegrate nel PAE. Questo però non è automatico.

La destinazione V9 è in deciso contrasto ed incompatibile con la realizzazione del PAE e, più in generale, è un atto teso a fa-vorire solo gli interessi di pochi a scapito della cittadinanza e del-la partecipazione democratica; per cui si richiede con decisione che tali terreni siano reintegrati all’interno del PAE stesso.La Relazione Tecnica della Pro-vincia sostiene: “Il PLIS, proprio come primo scopo, si propo-ne di arginare l’urbanizzazione del territorio mentre in una fase successiva cercherà di elabo-rare progetti volti al solo miglio-ramento dell’area soprattutto in termini di naturalità e aumento della biodiversità, che non esclu-dono affatto l’operato agricolo. Il PLIS è dunque solo uno dei tanti tasselli che concorrono alla rea-lizzazione, nel futuro, di una rete ecologica comunale che sarà valida per Bergamo, Stezzano e i centri posti nelle vicinanze, nel-

la prospettiva di inserirsi in quel sistema di Rete Ecologica Re-gionale (R.E.R.) già definito dal Piano Territoriale Regionale”. Per realizzare questi scopi stra-tegici del PAE è necessario ela-borare progetti ben definiti e, soprattutto, finanziati; inoltre i terreni più idonei per realizzarli sono quelli già di pubblica pro-prietà. Purtroppo però, dopo il riconoscimento provinciale del 2011, nessun progetto è stato portato avanti da una delle Am-ministrazione stesse.Il PAE non è un parco pubblico dove l’elemento dominante è la semplice presenza di verde vi-cino ad aree cementificate, ma deve diventare un sistema eco-

nomicamente vitale al servizio della popolazione, uno dei cui scopi sarà il portare dentro le aree urbanizzate le produzioni agricole di qualità a filiera corta.Per tale motivo la struttura pub-blica dovrà impegnarsi, anche tramite la consultazione delle associazioni ambientaliste e de-gli agricoltori, del comitato PAE e dei comitati locali di cittadi-ni, per la definizione di progetti esecutivi di reti ecologiche e di valorizzazione dell’agricoltura eco-compatibile e dei finanzia-menti da destinare a tali progetti.In un’epoca di risorse limitate le aree più idonee a tali scopi sono quelle già di proprietà pubblica e pertanto è necessario che tali

aree intorno all’abitato di Gru-mello siano le prime ad essere reinserite nel perimetro del PAE e utilizzate con gli agricoltori per realizzare fattorie didattiche, per riavvicinare le giovani ge-nerazioni alla conoscenza della terra da cui, come ha rimarcato quel’illustre bergamasco che è Ermanno Olmi, dipendiamo per la nostra esistenza.Riguardo ai finanziamenti, que-sti possono essere trovati in vari modi: dai bilanci pubblici, lan-ciando una campagna di parte-cipazione popolare, preparando progetti, patrocinati e gestiti da-gli enti pubblici, così da poter ac-cedere a fondi comunitari. Come riporta lo stesso sito ufficiale

Eco dalla Provincia

Il Parco Agricolo Ecologico e la questione StadioIl Comitato del P.A.E. di Bergamo Sud a favore di un modello di sviluppo sostenibile per la cittadinanza

“Il PAE non è un parco pubblico dove l’elemento dominante è la semplice presenza di verde vicino ad aree cementificate. Deve diventare un sistema economicamente vitale al servizio della popolazione, con lo scopo di portare dentro le aree urbanizzate le produzioni agricole di qualità a filiera corta”

Vista parziale del PAE dal Santuario della Madonna dei Campicon evidenziata l’area del Parco dello Sport

12 www.bergamosostenibile.comNumero 11 - Aprile 2012

Page 13: Bergamo SOStenibile 11

dell’Unione Europea, vengono periodicamente emessi bandi per fornire contributi a sostegno degli investimenti innovativi nelle zone rurali periurbane, oltre ad altri tipi di contributi.In conclusione la realizzazio-ne di un effettivo e vitale Parco Agricolo-Ecologico, promotore nel territorio e tra la cittadinanza di una migliore vivibilità e di un più idoneo modello di sviluppo, dipende dalla effettiva volontà politica di realizzare, o meno, una reale partecipazione po-polare alle scelte che contano. Se questa volontà sarà positiva i progetti saranno partecipati e sviluppati, e i finanziamenti si tro-veranno; se invece sarà negativa allora i progetti non saranno por-tati avanti e verranno sollevate infinite difficoltà circa i finanzia-menti. In tale caso ci sarà però da preoccuparsi, per noi stessi e per le generazioni future.

Comitato del Parco Agricolo Ecologico della Cintura Suddi BergamoPer ulteriori informazioni:Tel: 035 310279Cell: 333 [email protected]

Ulteriori info su:www.spaziverdibergamo.itwww.provincia.bergamo.itwww.comune.bergamo.it

«Perché siamo contrarial Parco dello Sport nel PAE»Aumenterebbe molto la conurbazione della zona, sconvolgendoil tessuto socio-culturale di Grumello al Piano, degli altri quartierie paesi vicini, il paesaggio e l’ambiente, la quiete meditativa delSantuario della Madonna dei Campi di Stezzano.

60 ettari di campagna occupata (circa 120 campi da calcio, dicui solo 25 ettari a verde) peggiorerebbero la qualità dell’aria diuna “zona di inquinamento critico della Regione” per il terrenotolto all’azione della vegetazione, i nuovi edifici da riscaldare, l’afflusso di migliaia di autoveicoli.

Il terreno sottratto alle attività agricole, pari al fabbisogno di 3-4aziende di media dimensione, danneggerebbe le attività stesse,la disponibilità di prodotti agro-alimentari locali, la potenzialeofferta agri-turistica, l’ambiente della campagna e il paesaggio.

L’ambiente rurale dei luoghi, e il suo patrimonio (il paleo-alveo del Morla. la roggia Morlana e gli storici manufatti idrici, il sito archeo-logico di San Lorenzo in vico Averte), alterato profonda-mente o distrutto peggiorerebbe la qualità della vita della popo-lazione che sa apprezzare ciò che la campagna compenetrata ai centri urbani dove risiede offre e potrebbe offrire.

L’alleggerimento dell’attuale traffico auto-veicolare della zonada parte dei percorsi ciclo-pedonali, previsti anche dal progettodello stadio, sarebbe vanificata dal mastodontico interventoche per contro determinerebbe un notevole aumento del trafficonella zona.

Interesserebbe l’unica area del PAE che potrebbe svolgere lafunzione di corridoio ecologico della rete ecologica provincialee della cintura verde di Bergamo, non assolvibile dalle residuearee verdi e dal paleo-alveo del Morla chiusi tra lo stadio e i centricommerciali a nord, né dalla cancellazione della Roggia Morlanache ora valorizza l’ambiente rurale.

La consistente cementificazione dell’area con le grandi superficia parcheggio, 35 ettari pari a circa 70 campi da calcio, aggrave-rebbe indubbiamente il problema idrogeologico.

Prosegue il dibattito sul progetto

del Parco dello Sport e sul nuovo stadio.

Ogni mese Bergamo SOStenibile ospiterà

alcuni pareri rispetto alla proposta

presentata a Palafrizzoni a dicembre 2011.Il Parco Agricolo Ecologico e la questione StadioIl Comitato del P.A.E. di Bergamo Sud a favore di un modello di sviluppo sostenibile per la cittadinanza

«Perché siamo a favoredel Parco Agricolo Ecologico»Mantenere l’area agricola per evitare la saldatura tra i diversi quartieri e i comuni della cintura Sud di Bergamo, ossia una co-nurbazione metropolitana che sconvolgerebbe il tessuto socio-culturale e le caratteristiche paesistico-ambientali del territorio.

Mantenere e migliorare il suo ruolo di “polmone verde” per riossigenare l’aria dei centri abitati circostanti, favorendo la cura della vegetazione esistente, la piantumazione di alberi e siepi lun-go le rogge, i fossi, le carrarecce e le grandi strutture che l’attra-versano e la costeggiano, la creazione di piccoli boschi.

Favorire nuovi investimenti finanziari e di risorse umane nella attività agricola esistente per riqualificarla e valorizzarne i prodotti agricoli e zootecnici di qualità secondo tecniche eco-compatibili, anche in chiave di offerta culturale, ricreativa e turistica.

Migliorare la qualità della vita della città e dei centri abitati circostanti rendendo più fruibile l’area agricola ai cittadini, e ai turisti, come meta di escursioni, con il potenziamento della rete di piste ciclo-pedonali e la creazione di aree di sosta, dove godere i coni panoramici verso Città Alta, i Colli e le montagne, usufruire dell’offerta agri-turistica, svolgere attività motorie e di svago, or-ganizzare attività e percorsi culturali, ambientali, storici.

Facilitare e incoraggiare gli spostamenti in bicicletta tra i di-versi centri abitati e la città tramite la realizzazione della succitata rete di percorsi ciclo-pedonali immersi in un ambiente agricolo e naturale, da integrare con appositi sovrappassi e sottopassi per superare le grandi arterie di comunicazione ora invalicabili.

Mantenere e migliorare le funzioni di corridoio ecologico dell’ area agricola come via di penetrazione della rete ecologica provinciale nella città tramite la sua connessione a Sud, lungo la roggia Morlana e il torrente Morletta, all’area del “PLIS del Rio Morla e delle Rogge” in comune di Stezzano e, verso Nord, con il Parco dei Colli attraverso il Parco Ovest, il Boscoincittà e il Parco della Trucca, bypassando con adeguate opere l’Asse Interurba-no.

Contribuire a regolare l’equilibrio idrogeologico della zona compromesso dalla generalizzata impermeabilizzazione dei suoli che provoca un’elevata alterazione del regime idrico nel territorio.

13www.bergamosostenibile.com Numero 11 - Aprile 2012

Page 14: Bergamo SOStenibile 11

A distanza di qualche mese, a Bergamo, si torna a parlare di rifiuti. E una volta tanto per dare una notizia positiva. In tempi in cui i prezzi salgono alle stelle e le casse si svuo-tano, stavolta i costi reali so-no inferiori a quelli previsti. La

possibilità di indire una gara tra più impianti ha aperto la fase della concorrenza. Ri-sultati? Il costo spuntato è di 92 euro a tonnellata e anche Rea ha dovuto adeguarsi, ab-bassando le sue tariffe. Un bel risparmio, dunque, che con-sola amministratori e cittadini, entrambi con le tasche vuote.La notizia arriva dalla Provincia

L’impianto Rea di Dalmine costretto ad abbassare il costodi incenerimento dei rifiuti. Soddisfazione da parte della Provincia

Finisce il monopolio dei rifiutiGiù le tariffe

Eco dalla Provincia

Ettore Pirovano: “Ora tocca alla Regione, con un’apposita legge, estendere a tutti i cittadini lombardi la liberalizzazione vera dello smaltimento dei rifiuti”

L’inceneritore di Brescia accoglierà i rifiuti di alcuni comuni della Bergamasca

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A un anno di distanza dal con-vegno Great - Grandi Eventi e Architettura del Territorio, orga-nizzato dall’assessorato Grandi Infrastrutture, Pianificazione ter-ritoriale ed Expo della Provincia di Bergamo, i grandi dell’archi-tettura si sono riuniti per presen-tare gli atti del 2011 e guardare insieme al futuro. L’incontro si è tenuto venerdì 9 marzo nello spazio Viterbi della Provincia, alle presenza di Oriol Capdevi-la, Gabriella Caterina, Aldo Ca-stellano, Carmelo Gentile, Enzo Silviero. Presenti anche Corrado Baldi, docente alla Facoltà di Ar-chitettura del Politecnico di Mi-lano, Ettore Pirovano, presidente della Provincia e Silvia Lanzani, assessore provinciale alle Gran-de Infrastrutture, Pianificazione territoriale ed Expo. “E’ raro poter fare in Italia un evento di questo genere, in cui esperti si sono ritrovati, a distan-za di tempo, per presentare il lavoro fatto. Questa iniziativa rappresenta un ottimo esem-pio”, ha esordito Baldi. Grandi eventi, architettura e territorio: alcuni dei più grandi architetti e professori a livello internaziona-le si sono confrontati su questi argomenti. Temi emersi sia lo

scorso anno che in questo in-contro. “Nel 2011 ci siamo riuniti per discutere su come garantire che le opere future non diven-tino uno sterile stravolgimento del territorio e dell’ambiente -ha detto Silvia Lanzani-. L’auspicio è che questo dibattito prosegua anche per il prossimo anno con un nuovo importante appunta-mento per un convegno Great 2013”. Un esempio dell’armonia tra co-struzioni e paesaggio è arrivato da Carmelo Gentile, che ha ri-cordato lo studio del Ponte San Michele a Paderno d’Adda, un capolavoro di materiali e soluzio-ni tecnologiche che ben si col-loca nell’ambiente circostante. “Siamo grandi trasformatori di ciò che ci circonda -ha continua-to Oriol Capdevila- ma siamo in un momento in cui facciamo troppo e il paesaggio è il primo punto in cui possiamo sbaglia-re. Dobbiamo cercare di preser-varlo al di là degli interventi che facciamo”. Le copie degli Atti del convegno Great sono disponibili gratuitamente presso la Provin-cia di Bergamo. Gli interessa-ti possono prenotarle inviando una e-mail a [email protected]

Presentati gli Atti Great 2011

che, già mesi fa e a più ripre-se, era entrata da protagonista nella questione. “E’ stata una grande vittoria. Grazie all’im-pegno e all’ostinazione è sta-to possibile ottenere 92 euro a tonnellata anziché 113 come inizialmente previsto. Si è rotto così il monopolio che preve-deva l’incenerimento in modo pressoché esclusivo nel ter-movalorizzatore Rea -spiega il presidente Ettore Pirovano in un comunicato dell’ente di via Tasso-. Sono contento perché questo lavoro, che è stato de-nigrato da qualcuno, oggi ha dato i suoi frutti”. Per chi avesse perso le pun-tate precedenti, la Provincia, nell’ultima convenzione con l’impianto di Dalmine e dopo mesi di trattative, aveva fissato una quota di 113 euro a tonnel-lata, contro le richieste arrivate a 140. Si dava però libertà alle società di servizi e ai sindaci di conferire i rifiuti dei propri Comuni negli impianti più con-venienti. Anche se situati fuo-ri provincia. “Aprendo la fase della concorrenza e lascian-do libere le Amministrazioni di orientarsi verso un bacino regionale, è stato possibile spuntare un costo minore con evidente risparmio per la col-lettività -commenta Pirovano-. La Provincia di Bergamo ha fatto da apripista. Ora tocca alla Regione, con un’apposita legge, estendere a tutti i citta-dini lombardi la liberalizzazio-ne vera dello smaltimento dei rifiuti. Obiettivo che consentirà di ottenere tariffe inferiori, me-no costi e meno inceneritori”.Gran parte dei rifiuti berga-maschi saranno conferiti a Brescia, presso il termovalo-rizzatore A2A, forte di un listi-no prezzi più basso.Il cambiamento riguarda al momento un gruppo di tren-ta paesi, i primi ad essere andati in gara. Entro la fine dell’anno, però, quasi tutte le Amministrazioni orobiche ri-discuteranno la convenzione di smaltimento. Sperando di giungere, a loro volta, alla ta-riffa migliore.

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Apre i battenti lo sportello Ener-gia del Comune di Bergamo, uno strumento a disposizione dei cittadini e delle imprese per promuovere le buone pratiche sul risparmio energetico, l’effi-cienza energetica e l’uso di fonti innovative, presentato proprio in occasione della giornata dedi-cata all’ “Ora della Terra” indetta da WWF il 31 marzo 2012. In maniera del tutto gratuita, cit-tadini, professionisti, imprese e amministratori di condominio anche dei comuni limitrofi po-tranno accedere a questo spor-tello che sarà aperto al pubblico tutti i mercoledì dalle 9.00 alle 13.00 in Piazza Matteotti, pres-so il Servizio Ecologia e Am-biente del Comune di Bergamo,

Palazzo Uffici 2° piano. In modo molto pratico si potrà contattare lo sportello Energia anche tele-fonicamente il mercoledì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 16.00 allo 035.399.724 oppure per email: [email protected]“È un modo concreto di venire incontro all’esigenza -per for-tuna sempre più sentita- di in-teressarsi e ricevere consigli pratici sulle tematiche della so-stenibilità ambientale e del ri-sparmio energetico che, come ormai tutti sappiamo, derivano in gran parte dai gesti e dalle azio-ni quotidiane di ciascuno di noi” commenta Massimo Bandera, assessore all’Ambiente, Opere del verde ed Energia. L’anno scorso difatti all’assesso-re all’Ambiente è stata attribuita la delega all’Energia, un’asse-gnazione non solo formale ma sostanziale e soprattutto stra-tegica, in quanto le tematiche della sostenibilità ambientale non si possono ormai disgiun-gere dalle tematiche energeti-che. “Una delle maggiori cause

di inquinamento è rappresentata dai consumi delle abitazioni, uf-fici, negozi. A differenza delle al-tre fonti di inquinamento, questa tipologia di consumi energetici può essere notevolmente limi-tata nel suo impatto ambientale da semplici accorgimenti o da piccole attenzioni o investimen-ti, spesso a costo zero grazie al risparmio che poi si ottiene sulla bolletta” spiega Bandera. “Per questo motivo lo sportello Ener-gia è rivolto non solo a imprese e professionisti, ma anche a pri-vati e alle famiglie. Non a caso il logo dello sportello rappresenta una casa, luogo della famiglia, simbolo del mondo futuro che

lasceremo ai nostri figli e che dobbiamo costruire all’inse-gna della sostenibilità”. Fra i vari compiti dello sportello Energia ci sarà anche quello di aggiorna-re gli utenti riguardo a incentivi e sgravi fiscali previsti per gli in-terventi di miglioramento ener-getico degli edifici e informare sulle classi energetiche degli immobili, aiutando a percepirne il reale fabbisogno. Sarà inoltre un utile punto di riferimento per avere indicazioni di base sulle pratiche da presentare agli enti per procedere all’installazione di impianti di produzione di energia da fonti alternative come foto-voltaico, eolico, geotermia, mini

idroelettrico. Lo sportello infine raccoglierà e divulgherà i dati sulle politiche energetiche at-tuate, o in fase di attuazione, dal

Comune di Bergamo, inserite nei piani d’azione specifici come il Patto dei Sindaci e Piano Ener-getico Comunale.

Eco dal Comune

“La presentazione durante la giornata dedicata all’ “Ora della Terra” indetta dal WWF il 31 marzo 2012”

OrariSportello dedicato aperto al pubblico tutti iMERCOLEDÌ dalle 9.00 alle 13.00in Piazza Matteotti, presso il Servizio Ecologia e Ambientedel Comune di Bergamo, Palazzo Uffici 2° piano.

Servizio telefonicoMERCOLEDÌdalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 16.30Telefono 035 399.724 - [email protected]

Un buon consiglio al meseMantieni la temperatura di casa a 18° -20° C e ricorda che ogni grado in meno può farti risparmiare il 5-10% sui costi della bolletta;

1

Inserisci una pellicola isolante e ri�ettente dietro ai termosifoniposti sulle pareti esterne, otterrai un rendimento maggioree disperderai meno calore;

2

Quando ricambi l’aria di casa in inverno non lasciare aperte le �nestre per più di 15 minuti: ogni minuto in più spreca calore e non porta nessun bene�cio in più;

3

Fai regolarmente la manutenzione alla caldaia:una caldaia funzionante è più ef�ciente e consuma meno;

4

Accendi il condizionatore solo in caso di reale bisogno, impostando una temperatura mai inferiore ai 25°C e mantieni puliti i �ltri;

5

Preferisci gli elettrodomestici in classe energetica A o superiore;11

Preferisci la doccia al bagno, otterrai un doppio risparmio: risparmi acqua e energia per riscaldarla;

12

Stacca il caricabatteria di tutti gli apparecchi elettroniciuna volta terminata la carica: anche se scollegato dalle apparecchiature consuma corrente;

6

Collega le apparecchiature elettroniche ad una presa multiplacon interruttore per poterli spegnere completamentequando non li usi: ridurrai i consumi del 10%;

7

Utilizza lampade a basso consumo, meglio a LED,e spegni le luci nelle stanze vuote;

8

Utilizza lavatrice e lavastoviglie a pieno carico così eviteraicicli di lavaggio inutili, risparmierai sui consumi di elettricità;

9

Mantieni in buono stato il frigorifero pulendo la serpentina sul retro, evita di aprirlo continuamente e di riempirlo troppo e cerca di non inserirvi cibi molto caldi per evitare continui cicli di funzionamento;

10

Tutti i mercoledì a disposizione di famiglie, uffici, negozi, imprese e professionisti

In Comune aprelo sportello Energia

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L’acqua di Bergamo è buona! L’acqua che sgorga dalla rete cittadina è una delle migliori su tutto il territorio nazionale: lo at-testano i parametri di 8 mg/l di sodio e 7,9 di Ph e l’hanno te-stato i numerosi avventori che giovedi 22 marzo, Giornata in-ternazionale dell’Acqua, hanno potuto assaggiare l’acqua del distributore installato per l’occa-sione sul Sentierone dal Comu-ne di Bergamo e da Uniacque. Alla casetta dell’acqua i passan-ti potevano degustare bicchieri, ovviamente biodegradabili, di acqua fresca naturale o gassa-ta. In omaggio per loro anche bottiglie di vetro, da usare una volta a casa, per consumare l’acqua del rubinetto. Un modo simbolico ma significativo per ri-badire quanto l’acqua pubblica sia innanzitutto buona e sicura. Strettamente collegato a questo tema è la sensibilizzazione ver-so un suo migliore utilizzo: da un lato non va assolutamente spre-cata, in quanto l’acqua è una ri-sorsa preziosa da conservare, come dimostrano questi primi mesi del 2012 con pochissime precipitazioni. Dall’altro lato l’u-tilizzo dell’acqua del rubinetto, come acqua buona e sicura da bere nelle nostre case, contribui-

sce a ridurre i costi ambientali ed economici legati all’ingombrante mole di rifiuti causati dalle bot-tiglie di plastica e dall’inquina-mento dovuto ai camion che la trasportano.Uniacque Spa, che controlla pe-riodicamente la qualità dell’ac-qua, ha in progetto di installare

tre distributori di acqua alla spi-na, inizialmente ad uso gratuito. Con buona probabilità saranno collocati in Città Alta, a Grumello del Piano e uno in pieno centro, con la finalità di sensibilizzare abitanti e turisti a un bene co-sì prezioso. A oggi le casette a Bergamo e in provincia, gesti-

te da Uniacque sono già set-te: Stezzano, Comun Nuovo, Osio Sopra, Bagnatica, Albano Sant’Alessandro, Grassobbio e Scanzo. A queste si sommano quelle che, sempre più spesso, stanno nascendo in altri comuni. La sede di Uniacque a Ghisalba è spesso visitata da scolaresche

o studenti universitari, mentre sono molteplici le iniziative di-dattiche o ludiche promozionali in corso, come la diffusione di simpatiche brochure o giochi a tema come “acquegiochiamo”, un giro dell’oca con consigli alla portata di bambino e non solo. Info su www.uniacque.bg.it

Bergamo da bereL’acqua cittadina primeggia per qualità e bontà. Durante la giornata mondiale dell’acqua installato un distributore da Comune e Uniacque

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C’era una volta un paese dove tutti avevano l’orto e la stalla, do-ve si viveva seguendo il ciclo del sole e delle stagioni. Erano tut-ti boscaioli, allevatori, möradùr e pecaprìde, a casa come oltre confine. Lavoro nella vallata ce n’era poco e così molti ragazzi seguirono padri e nonni in Sviz-zera, in Francia, in Belgio. Fini-rono le guerre, arrivò il boom economico e la vita cambiò ra-dicalmente: niente più animali ed emigrazione. Si abbandonarono i lavori manuali e le abilità cen-tenarie, le mulattiere lasciarono il posto alle strade asfaltate e i pascoli furono dimenticati. C’e-ra una volta un paese così e og-gi, nonostante tutte le difficoltà, quel paese sopravvive. O meglio, rivive. Quello che è stato non si può ricreare, eppure si può dare nuova vita a un’economia locale, che rispetti l’uomo e l’ambiente. Siamo a Corna Imagna, paesi-no della Valle Imagna: persone semplici e laboriose, prati ver-di e qualche vecchia stalla, di quelle che conservano ancora il tetto in piöde (la tipica copertu-ra in pietra). Qui, negli ultimi anni e alla faccia del pessimismo di-lagante, si respira un clima po-sitivo. Giovani e anziani si sono

ritrovati insieme, per progettare (e poi sperimentare) un nuovo modello sociale ed economico, capace di rispondere alle sfide del presente senza dimenticare il passato. “Compito di ogni Am-ministrazione comunale è quello di impegnarsi nello sviluppo del paese, uno sviluppo che deve essere sostenibile e coerente con i valori, con la cultura della sua gente -spiega il primo cit-tadino Antonio Carminati-. Per

questo sono state attivate una serie di azioni per valorizzare quel patrimonio storico, cultu-rale, economico ed ambientale che rischiava di scomparire. E che oggi ha ancora grandi po-tenzialità”. Lo scorso anno è nata la coo-perativa agricola “Il Tesoro della bruna”. Dieci allevatori si sono uniti e hanno dato vita a un ca-seificio per vendere i prodotti del loro lavoro: strachì, cornél (simi-

le a strachitunt e gongorzola), fiurìt (ricotta), formagì e forma-gelle. “Siamo partiti vendendo i formaggi locali e il successo è stato immediato. Alcuni clienti vengono anche da Bergamo e da fuori provincia -spiega Gia-como Invernizzi, vicesindaco del Comune e membro della coope-rativa-. Vorremmo poter vendere anche altri beni agroalimentari del territorio, allestire a uno spa-zio dove trasformare i prodotti agricoli, organizzare laboratori didattici e degustazioni”. Tutto a chilometro zero. Termine nuovo per una filosofia centenaria, da sempre radicata nelle comunità contadine di questa vallata. Nel 2011 è stato realizzato, grazie al-la collaborazione fra l’Amminist-razione comunale, la parrocchia e l’Agesci di Bergamo, il cam-peggio San Luigi. Adagiato fra dolci pendii e affacciato verso il monte Resegone, è dotato di spazi coperti polivalenti, servi-zi igienici, docce e cucina, oltre che di un’ampia area esterna per allestire le tende. “Possono es-sere ospitate una cinquantina di persone e su richiesta forniamo le tende in loco, già montate”, prosegue Giacomo Invernizzi. E per chi preferisce la comodi-

tà è pronto l’ostello “Il Sentiero”. Gestito da una cooperativa di giovani e ricavato nella vecchia scuola della frazione Brancilio-ne, sarà aperto tutto l’anno e di-spone di cinque camere multiple per una capacità ricettiva di 36 posti letto. L’inaugurazione uffi-ciale è fissata per domenica 15 aprile. A breve nascerà poi, nella con-trada Roncaglia (diede origine al casato del Beato Giovanni XXIII), la Locanda dello Stracchino: un luogo dove soggiornare e gusta-re i sapori del territorio, e godersi la pace di questo splendido bor-go medievale, magari con un li-bro in mano (sono previste una biblioteca e una videoteca sulla cultura montana ed etnografica). Non solo passato però. Le nuo-ve tecnologie contagiano anche questi luoghi e tradizioni.Tutti i progetti di Corna “vivono” in ViaTerra Valle Imagna, una guida turistica per smartphone e tablet, sviluppata dall’azienda Maply. C’era una volta e oggi c’è anco-ra. Le lancette del tempo non si possono fermare e la Storia pro-segue. A volte anche meglio di prima.

Michela Offredi

Attori della rinascita sono l’Amministrazione comunale, la parrocchia e gli abitanti. Uniti nell’intento di far rivivere l’economia e la cultura locale

Il Tesoro di Corna ImagnaComuni Virtuosi

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Oggi più che mai si parla di turi-smo diffuso e sostenibile. Colpa della crisi economica che mi-naccia i sistemi tradizionali, dei cambiamenti climatici (la chiu-sura in nero della stagione sci-istica non lascia bene sperare) o forse della tendenza a scopri-re angoli incontaminati e fino a ieri sconosciuti, ma gli scena-ri turistici stanno rapidamente cambiando. Si pensa sempre più a un turismo “aperto a tutte le stagioni”; divengono preziosi i patrimoni naturali, storici, tra-dizionali e di ospitalità che fino a qualche anno fa sembravano nulla. Sono questi la vera risorsa del nostro Paese, della provincia Bergamasca e di tutte le comu-nità locali. Ma per incrementare queste nuove forme di turismo due sono gli aspetti da consi-derare: la cura dell’ambiente e lo sviluppo di infrastrutture ade-guate. A questi si aggiungono poi il coinvolgimento diretto del-la comunità locale e la valorizza-zione verso l’esterno.

La promozione locale nell’era “mobile”

Decidere quali siano gli stru-menti più adatti per la promozio-ne del territorio non è semplice. I fattori da considerare sono tanti: i destinatari, la scelta dei canali, la misurabilità del ritorno econo-mico. E spesso è proprio con la limitata capacità di spesa che le piccole realtà devono fare i con-ti. Diviene quindi importante in-vestire nei canali giusti, così da non disperdere risorse ed ener-gie. La cosiddetta “rivoluzione

mobile”, ovvero la diffusione su larga scala di smartphone, ta-blet e delle “apps” (le applica-zioni che funzionano su questi dispositivi) costituisce un’op-portunità per tutti i territori che hanno risorse finanziarie limitate ma necessitano di farsi cono-scere all’esterno. Grazie alle loro specificità rispetto ai tradizionali canali di informazione e promo-zione, le tecnologie mobili sono particolarmente predisposte a questa vocazione.

Raggiungimento di un pubblico vasto e in continua espansione

La vendita di smatphone e ta-blet, in Italia come in Europa, è in continua crescita; ogni anno ne vengono venduti decine di mi-lioni. Le apps per questi dispo-sitivi possono essere scaricate dagli utenti in qualsiasi luogo e momento, grazie alla diffusione sempre più ampia delle connes-sioni Internet e alla conoscenza degli utenti dei canali di distri-buzione. Il visitatore deve sem-plicemente digitare il nome di una destinazione negli appositi motori di ricerca; in tempo rea-le comparirà una lista delle apps disponibili. Da scaricare imme-diatamente!

Personalizzazione delle informazioni e utilità dei servizi

Il turismo diffuso è per sua natura associato alla vacanza “mor-di e fuggi”, al

last minute, al “fai da te”. E’ quin-di necessario dotare il turista di strumenti che possano accom-pagnarlo nelle scelte, senza vin-colarne tempi e movimenti.Le caratteristiche tecniche di smartphone e tablet consen-tono di creare applicazioni che non sono solo “vetrine”, ma ve-ri strumenti (talvolta anche più divertenti di quelli tradizionali!) di conoscenza ed esplorazione del territorio. Si possono visualizzare fotogra-fie, filmati e audio guide, tracciati di itinerari e sentieri, cartografia escursionistica con posiziona-mento GPS; ricercare prodotti tipici e strutture ricettive, cou-pon, informazioni sugli orari di apertura, così come contattare le attività commerciali e ricrea-tive, pubblicizzare in tempo re-ale gli eventi. Il tutto nelle mani del visitatore, con dati sempre aggiornati e rilevanti. Possibilità che ad alcuni appariranno anco-ra fantascienza, ma certamente già diffuse e destinate ad esser-lo sempre più.

Un investimentoa lungo termine

Grazie alle tecnologie mobili e all’aggiornamento costante dei contenuti, l’investimento iniziale è garantito nel tempo.

Quando l’organizzazione delle informazioni turistiche è con-dotta in modo professionale e adeguato, queste possono es-sere incrociate con banche dati e servizi informativi esterni (me-teo e traffico in primis), statisti-che di utilizzo, nonché condivise

con canali di promozione com-plementari (portali web, mappe e guide cartacee). E le apps a pagamento garantiscono un ri-torno rapido sull’investimento effettuato.Un’opportunità da non sottova-lutare!

Il turismo ai tempidi smartphone e tabletLe nuove applicazioni consentono al turista di avere servizi utilia costi ridotti. Marketing territoriale a favore dell’economia locale

“La diffusionesu larga scala di smartphone, tablete apps costituisce un’opportunità peri territori che hanno risorse finanziarie limitate ma necessitano di farsi conoscere all’esterno”

Maplyè una giovane e dinamica azienda, specializzata nei sistemi informativi per la valorizzazione del territorio, con particolare attenzione alle zone rurali e montane. Partendo sempre dal cen-simento e dall’organizzazione dei dati esistenti, Maply sviluppa applicazioni per smartphone e tablet che sfruttano in maniera integrata tutte le potenzialità di questi dispositivi: cartografia di-gitale, localizzazione dell’utente, contenuti audio e video, social network, interattività tramite la lettura di codici a barre, realtà aumentata, collegamento a banche dati esterne e servizi web, e molto altro. Maply utilizza gli standard più avanzati per lo svi-luppo delle applicazioni e la condivisione dei dati, valorizzando gli investimenti del cliente, sia quelli già realizzati che quelli futuri. Queste caratteristiche, unite alla trasparenza e alla competitività dei prezzi, fanno di Maply il partner ideale per portare i progetti di promozione territoriale ad un nuovo livello.

Per maggiori informazioni: www.maply.it

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Il desiderio di green ormai perva-de tutti i settori della vita sociale ed economica del pianeta, e co-sì anche il mondo dello sport, in vista di “Londra 2012”, si sta pre-parando ad accogliere la sfida. Dal 27 luglio al 12 agosto, infatti, la capitale inglese avrà l’onere e l’onore di ospitare un evento at-teso e seguito in tutto il mondo: la XXX edizione dei Giochi Olim-pici. In particolare, il piano per la sostenibilità previsto per le Olim-piadi 2012, si concentra su quat-tro temi principali:

cambiamenti climatici e riduzione delle emissioni di gas serra;

limitazione dei rifiuti; minimizzazione dell’impatto

sulla fauna selvatica; promozione dello sport

e sviluppo di uno stile di vita attivo, sano e sostenibile.Gli organizzatori, inoltre, si sono impegnati a utilizzare, ove possi-bile, sedi già esistenti nel Regno Unito, realizzando solo strutture permanenti che potranno essere utilizzate dopo i Giochi ed edifi-cando strutture temporanee per tutto il resto, attuando un vero e proprio piano di rinnovamento urbano della città.

Il Villaggio OlimpicoStrutture eco-friendly

A questo proposito vale la pe-na spendere qualche parola ri-guardo l’area sulla quale sorge il Villaggio Olimpico. L’Olympic Delivery Authority, ente pubbli-co responsabile dello sviluppo e della costruzione delle infrastrut-ture olimpiche, ha specificato che dopo le Olimpiadi si tente-rà di creare un parco, lasciando in eredità a Londra uno dei più grandi giardini urbani mai rea-lizzati nel paese. Il fine è quello di ridurre al minimo l’emissione di carbonio, riassorbendo e rie-quilibrando la maggior parte di CO2 emesso. Basti pensare che l’area su cui si sta lavorando è stata recuperata facendo grandi demolizioni nel tessuto urbano, ma le macerie sono state riuti-lizzate al 90% per la costruzione delle nuove strutture. All’interno del Villaggio sono presenti diver-si edifici, tra i quali spicca l’Aqua-

tics Centre che comprende due piscine da cinquanta metri e una da venticinque dedicata ai tuffi. Le vasche sono state dotate di un impianto di riciclo dell’acqua e saranno riconfigurabili dal pun-to di vista modulare in previsio-ne di un uso civico dopo la fine dei Giochi. Altra perla dell’Olym-pic Zone è la Basketball Arena, espressivo esempio di architet-tura sostenibile che ha il pregio di essere stato ideato con una struttura d’acciaio temporanea, facilmente smontabile e riuti-lizzabile in altri luoghi offrendo indubbi vantaggi in termini di risparmio economico e difesa ambientale. Non meno impor-tante è la Handball Arena che si distingue dagli altri impianti per il suo aspetto lineare, pulito e orto-gonale. Una “scatola” semplice e flessibile, pronta a riconvertir-si per accogliere manifestazio-ni sportive locali o musicali. La fascia del basamento, inoltre, è interamente vetrata per consen-tire il più possibile un’illuminazio-ne e una ventilazione naturali e al medesimo scopo si rifanno i lucernari della copertura. La ri-duzione dei consumi energetici, il rame riciclato per i rivestimenti esterni e i sedili a scomparsa del-le tribune fanno percepire il suo carattere flessibile e l’eccellente elasticità spaziale. C’è poi il Lon-don Velodrome che ha un peso molto ridotto essendo sorretto da una leggerissima struttura in acciaio. Il legno in cedro ros-so canadese riveste le superfici esterne con vetrate e strategici

lucernari posizionati per ridurre al minimo la necessità di illumi-nazione e ventilazione artificiali. E’ dotato, inoltre, di sistemi di risparmio idrico e raccolta delle

acque piovane. Come non par-lare poi dell’Olympic Stadium, il terzo stadio più grande del Re-gno Unito, fulcro di ogni Olimpia-de che ospiterà le cerimonie di apertura e chiusura dei Giochi nonché le gare di atletica legge-ra. Terminato a marzo 2011, è in grado di accogliere 80.000 per-sone, di cui 25.000 nella struttu-ra permanente inferiore e 55.000 nella parte alta che sarà rimossa successivamente. L’obiettivo, in-fatti, è stato quello di evitare di costruire, in occasione di grandi eventi, un’enorme infrastruttura che nel corso degli anni avrebbe

rischiato di essere abbandonata a se stessa perché difficilmente sfruttabile. Si è perciò preferita una soluzione “riconvertibile” e quindi una notevole diminuzione dell’impatto ambientale in termi-ni di materiali da costruzione e di consumi energetici.

Il Tower Bridgeilluminato a Led

Per di più a Londra è stato deciso di rendere “verde” anche il più famoso ponte d’Europa: il Tower Brid-ge. In vista delle Olim-

Eco dal mondo Olimpiadi

Londra 2012: arrivano le Olimpiadi ecosostenibiliI giochi olimpici come motore per il rinnovamento urbano della cittàDal Villaggio Olimpico alla Tower bridge: le infrastrutture sportive e i monumenti si vestono di green E i mitici taxi correranno a idrogeno

“L’area del Villaggio Olimpico è stata recuperata facendo grandi demolizioni nel tessuto urbano, ma le macerie sono state riutilizzate al 90% per la costruzione delle nuove strutture”

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piadi, è stato infatti approvato il piano per il rifacimento dell’il-luminazione del ponte con un sistema a Led eco-friendly all’a-vanguardia. Il nuovo luminario

permetterà di ridurre del 40% i consumi di energia elettrica di questo; consentirà, inoltre, a cit-tadini e visitatori di tutto il mon-do di apprezzarne al meglio le bellezze architettoniche anche durante la notte, svolgendo un ruolo sempre più attivo nel corso di importanti eventi.I trasporti saranno pensati per ridurre le emissioni al minimo. I turisti e gli sportivi provenienti dai quattro continenti verranno accolti da una flotta di taxi ad idrogeno che consentirà loro di percorrere oltre 400 km con un pieno, ricaricandosi in sei stazio-

ni di rifornimento.Anche l’alimentazione farà la sua parte. Saranno inaugurati spazi con cibi più eco-sostenibili, par-tendo da aree simbolo di Londra e aumentando l’offerta di pro-dotti locali per accorciare la fi-liera. A giudicare da tutti questi presupposti sembrerebbe pro-prio che queste Olimpiadi pro-mettano di essere uno scatto in avanti non solo sportivo, ma in grado di rinnovare in green lo scenario tradizionale a cui erava-mo finora abituati.

Alessandro Sonzogni

Londra 2012: arrivano le Olimpiadi ecosostenibiliI giochi olimpici come motore per il rinnovamento urbano della cittàDal Villaggio Olimpico alla Tower bridge: le infrastrutture sportive e i monumenti si vestono di green E i mitici taxi correranno a idrogeno

“I trasporti, grazie alle macchine elettriche, saranno pensati per ridurre le emissioni al minimo. I turisti e gli sportivi verranno accolti da una flotta di taxi ad idrogeno”

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Ambiente

La Caretta caretta, tartaruga marina o testuggine è un anima-le molto antico, ma nonostante i suoi milioni di anni non ha cam-biato aspetto. È un amante del caldo e si trova nei mari e negli oceani temperati e tropicali di tutto il mondo, compreso il Mar Mediterraneo. Compie vere e proprie migrazioni muovendosi

verso le acque tropicali duran-te la stagione fredda: al di sotto dei 10°C potrebbe anche mori-re. Può spostarsi anche di 5000 km circa per sfuggire alle acque fredde invernali.

LA SCHEDACon il corpo lungo dagli 80 ai 140 cm e un peso che varia dai 100 ai 160 Kg, le Caretta caret-ta sono le più grandi tartarughe viventi. Tutto il corpo è protetto da una corazza e lo scudo dor-sale, il carapace, leggermente a forma di cuore, è formato da cinque coppie di placche cor-nee (dette scudi) di colore rosso

marrone e verde, fuse insieme a formare i caratteristici solchi. Sono provviste di due paia di zampe trasformate in pinne, che servono per nuotare. Nei maschi ogni zampa anteriore è provvista di un artiglio ricurvo che viene utilizzato durante l’ac-coppiamento.La testa è molto grande con potenti mascelle, non possie-dono denti ma sporgenze ta-glienti sul becco che sono usate per triturare il cibo. Sono pre-valentemente carnivore anche se possono mangiare alghe e piante acquatiche. Le loro pos-senti mascelle le rendono in

grado di frantumare senza pro-blemi i gusci duri dei granchi, dei ricci di mare, dei bivalvi ma, più frequentemente, mangiano spugne, meduse, insetti, cefa-lopodi, gamberetti, pesce e uo-va di pesce.In prossimità degli occhi sono presenti delle ghiandole parti-colari che servono per eliminare il sale dall’acqua marina così da poterla bere. Sono in grado di trattenere il respiro per lunghis-simi periodi di tempo; anche per alcune ore. Un’immersione tipi-ca può durare dai 5 ai 20 minuti. Il maschio si distingue per la co-lorazione più marrone della pel-

le, per la testa più gialla rispetto alla femmina e per la lunga coda che si sviluppa quando raggiun-ge la maturità sessuale.A fine primavera il maschio mi-gra verso le spiagge dove av-verrà la nidificazione e si ferma al largo in attesa delle femmi-ne. Il corteggiamento inizia con l’arrivo di queste, a cui segue l’accoppiamento. La femmina, durante la stagione riproduttiva, si alterna diverse volte nella de-posizione delle uova.Dopo l’accoppiamento, va sulla spiaggia a deporre le uova e poi ritorna ad accoppiarsi. Questo avviene ogni 12-14 giorni du-

Chi va pianova sano e lontano

Caretta caretta

Pesca illegale e cementificazionedelle coste rischiano di far scomparire questo animale antichissimo

WWF

“Non possiedono denti ma sporgenze taglienti sul becco che sono usate per triturare il cibo”

22 www.bergamosostenibile.comNumero 11 - Aprile 2012

Page 23: Bergamo SOStenibile 11

Alcune delle attività di salva-guardia svolte dal WWF sono possibili grazie all’aiuto di mol-ti volontari che, ogni anno, con passione e dedizione contribu-iscono al lavoro svolto lungo le coste italiane. Dove il lavoro è particolarmente impegnativo, vengono organizzati degli spe-

cifici campi di volonta-riato.

Il Centro Tar-tarughe di Lampedusa collabora con i pe-

scatori professionisti, cura gli esemplari feriti, svolge interes-santi progetti di ricerca sulla bio-logia ed ecologia della Caretta. A Palizzi (Calabria), il WWF svolge attività di informazione con i pe-scatori e collabora con l’univer-sità contribuendo agli studi sulla nidificazione di Caretta. Il cam-po più amato dai bergamaschi è quello di Torre Salsa, affacciata sul Canale di Sicilia. La Riserva naturale di Torre Salsa si esten-de tra Siculiana Marina (AG) ed Eraclea Minoa per 762 ettari circa, di cui circa 8 di proprietà del WWF. Un territorio inconta-minato, dove falesie di gesso si alternano a marne calcaree, ca-ratterizzato da morbidi terrazzi e da un mare limpidissimo con fondali rigogliosi di flora e ricchi

di fauna. Il litorale della riserva, lungo circa sei chilometri, è ca-ratterizzato da tratti di costa alta e da lunghe spiagge sabbiose. I volontari, la mattina molto presto (l’incanto del mare all’alba merita l’alzataccia!) camminano lungo la battigia per scoprire eventua-li tracce di spiaggiamento delle tartarughe e al ritorno raccol-gono i rifiuti portati dal mare. Durante il giorno sulla spiaggia coinvolgono i bagnanti con infor-mazioni sulle tartarughe e sulla loro valenza ambientale e cultu-rale. Quando si trovano nidi (e lo scorso anno ne sono stati rileva-ti cinque), si organizzano turni di sorveglianza.

Per maggiori informazioni: [email protected]

rante la stagione riproduttiva, quindi ne risultano 2-5 nidi per tartaruga. Ogni nido di tartaru-ga può contenere fino 110 - 130 uova. Se la temperatura del nido è intorno ai 25° le uova si schiu-dono dopo circa 65-70 giorni; a temperature più alte dopo 45 gg circa. Il sesso è determinato dalla temperatura esterna delle uova: tra i 24-26 gradi tendono a nascere solo maschi, mentre tra i 32-34 gradi solo femmine. A temperature più basse le uo-va non sono vitali. Le uova sono preda di mammiferi, granchi, uccelli e pesci, con un tasso

di mortalità intorno all’80%. In genere le uova si schiudono di notte. Le tartarughine appena nate si dirigono verso il mare: forse distinguono l’orizzonte o il baluginare dell’acqua. Pare che una volta in acqua utilizzino segnali chimici e magnetici per orientarsi.

I NUMERILa Caretta caretta è classifica-ta tra gli animali ad altissimo ri-schio di estinzione per diverse cause. Fra quelle più ricorrenti vi sono la pesca illegale e la ce-mentificazione delle coste che compromettono le spiagge di

nidificazione, a volte irrimedia-bilmente. Ma la minaccia più grave è data dagli attrezzi da pesca, come reti a strascico, ami dei palangari e reti fisse, dai quali un gran numero di tartaru-ghe viene catturato accidental-mente, causando così la morte di più di 40.000 tartarughe l’an-no nel solo Mediterraneo.

I campi di volontariato: una bella occasione per conoscere e aiutare le tartarughe

Segui le tracce!Adotta una specieProgetto TartarugheDagli anni ‘80 il WWF Italia è impegnato, tramite il “Progetto Tartarughe” nella loro salvaguardia, attraverso gli studi sulla biologia e sugli aspetti di conservazione, l’informazione ai pescatori per ri-durre la mortalità delle tartarughe catturate acci-dentalmente e per trovare soluzioni così da rendere gli attrezzi da pesca sostenibili sia per le tartarughe sia per le altre specie marine. Decine di tartarughe ferite vengono soccorse, accolte, curate nei centri di recupero e poi liberate. I nidi vengono censiti e protetti, grazie al monitoraggio delle spiagge.

Per avere maggiori informazioni sulle tartarughe e su cosa fa il WWF per proteggerle [email protected]

“Le uova sono preda di mammiferi, granchi, uccelli e pesci, con un tasso di mortalità intorno all’80%”

14 aprile al PolarescoTra Bergamo e Sicilia esiste un rapporto particolare. Alcuni ber-gamaschi capitati a Torre Salsa ne hanno subito il fascino e ci tornano ogni anno, coinvolgendo nuovi volontari. Per suppor-tare le attività della riserva e raccogliere fondi per migliorare la logistica del campo, questi appassionati hanno organizzano a Bergamo, sabato 14 aprile, la giornata “Storia di un luogo, la Riserva che ci unisce”. Presso il Polaresco (in via Polaresco, 15) saranno allestiti una mostra fotografica e un punto informativo; previsti filmati e un concerto.Per i dettagli dell’iniziativa: www.archelon.it

Pagine a cura di WWF Lombardia e Bergamo SOStenibile

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Page 24: Bergamo SOStenibile 11

Un Festival dedicato all’Ambien-te e non solo: tutto il vasto e va-riegato mondo della sostenibilità sarà presente alla prima edizio-ne di una manifestazione nata per catalizzare l’attenzione della cittadinanza attorno ai temi del rispetto e della tutela ambien-tale, in tutte le sue sfumature, comprendendo quindi la vivibili-tà delle nostre città e il risparmio energetico. Proprio per favorire il coinvol-gimento del grande pubblico e

non solo degli addetti ai lavori, il Festival dell’Ambiente, organiz-zato dall’omonima associazione in collaborazione con l’assesso-rato all’Ambiente del Comune di Bergamo -sarà allestito lungo il Sentierone, il “salotto di Berga-mo”, cuore pulsante della città, da venerdì 1 a domenica 3 giu-gno 2012.L’idea base è di favorire la pre-senza e l’incontro fra il mondo profit e il mondo no profit, due mondi che spesso lavorano nella stessa direzione, ma che troppo spesso si guardano con diffidenza o fanno fatica ad agi-re sinergicamente. La presen-za qualificata delle molteplici e attivissime associazioni di vo-lontariato che ruotano attorno al miglioramento della società e dei nostri stili di vita (e quindi non solamente delle tematiche ambientali in senso stretto), è pertanto fortemente voluta e ri-cercata dagli organizzatori, che hanno trovato nella formula: “Sostieni un’associazione” una

nuova modalità per consentire la loro partecipazione a costo zero al Festival. Le imprese profit avranno infatti l’opportunità di offrire uno spazio allestito a favore di un’associa-zione no profit, sostenendone i costi al suo posto. Dall’altro la-to l’associazione no profit ha la facoltà di declinare la proposta, motivandone però la decisione: scaturisce così una sorta di rela-zione e “dialogo” tra i due mondi, sia nei casi positivi sia nei casi

negativi. In caso positivo l’asso-ciazione può avere l’occasione di avvalersi di una forte visibilità e di divulgare i propri progetti e la propria mission ad un vasto pubblico; inoltre la relazione di “adozione” da parte di un’impre-sa profit, limitata all’evento del Festival, può essere funzionale ad aprire canali di collaborazio-ne per ulteriori progetti o scambi reciproci durante tutto il corso dell’anno, favorendo un contatto che sarebbe rimasto solo poten-ziale.Ma anche nel caso in cui un’as-sociazione declinasse la pro-posta di “adozione” da parte di un’impresa, l’effetto finale sa-

rebbe comunque utile alla più generale riflessione sul tema: le eventuali motivazioni presenta-te dal mondo no profit in ordine ad una attività ad alto impatto ambientale oppure promotri-ce di stili di vita e di consumo poco sostenibili, sarebbero un passo importante nel suscita-re una riflessione da parte del mondo profit sulle azioni possi-bili da intraprendere per limitare questo impatto negativo. Alter-nativamente la stessa impresa

potrebbe invece indurre il mon-do dell’associazionismo a ve-dere effetti positivi della propria attività lavorativa che a prima vista potrebbero non emergere con chiarezza rispetto alle con-seguenze di impatto ambientale.

Quattro areetematiche

Il Festival dell’Ambiente sarà suddiviso in quattro aree tema-tiche che rispecchiano gli ele-menti della natura: Fuoco, Terra, Aria e Acqua. Sotto il simbolo del “Fuoco” troveranno spazio le aziende legate alle energie rin-novabili, all’efficienza energetica

e all’edilizia sostenibile; l’elemen-to “Terra” ospiterà i produttori e coltivatori di prodotti naturali, biologici, a chilometro zero o della tradizione bergamasca e più in generale soluzioni legate al benessere e al relax naturale psicofisico delle persona. L’“A-ria” sarà invece collegata alla mobilità sostenibile: auto, moto, scooter ibridi o elettrici, bici, tra-sporto pubblico e mobilità dol-ce. Infine nella sezione “Acqua” troverà spazio ciò che permea la nostra società: istituzioni, as-sociazioni, movimenti e circo-li e il mondo della scuola, oltre che ad una sezione dedicata al turismo sostenibile che i no-

stri laghi e valli offrono. Ci sarà inoltre una zona destinata ai più giovani con giochi e laboratori a tema in grado di coinvolgere an-che i più piccoli e sensibilizzarli al tema in modo divertente, men-tre per la cittadinanza verranno organizzati incontri e convegni per approfondire ed informare su alcune importanti tematiche legate all’ambiente ed alla soste-nibilità, senza dimenticare che il 2012 è l’Anno Internazionale del-le Energie Rinnovabili.

Per informazioni:www.associazionefestivaldel-lambiente.it - [email protected]

Errata corrige L’orso bruno Ci scusiamo con i lettori per alcuni errori nell’articolo “Sulle trac-ce dell’orso bruno”, apparso sul numero di marzo 2012. È stato scritto infatti che numerosi orsi erano stati avvistati e uccisi negli anni ‘80 e ‘90 in Val Brembana. Ma ci si riferiva ad avvistamenti nel corso del 1800, mentre le uccisioni confermate sono 4, di cui 2 nel 1888, una nel 1891 e un cucciolo nel 1914. Tornando ai tempi nostri, nella provincia di Bergamo l’orso bruno ha fatto la sua spo-radica comparsa, dopo oltre un secolo, solo recentemente, con uno o forse due individui, sicuramente entrambi giovani maschi. Ringraziamo i nostri attenti lettori per la segnalazione!La redazione di Bergamo SOStenibile

Dall’1 al 3 giugno sul Sentierone la prima edizione della manifestazione dedicata a sostenibilità e green economy. La formula “Sostieni un’associazione” un’occasione di dialogo e riflessione

Al Festival dell’Ambientemondo profit e no profitsi incontrano

“Le Associazioni ed i movimenti interessati a partecipare al Festival (a costo zero) con la formula “Sostieni un’associazione” sono invitati a darne manifestazione all’organizzazione”

Ambiente

24 www.bergamosostenibile.comNumero 11 - Aprile 2012

Page 25: Bergamo SOStenibile 11

terra

fuocoacqua

Festival dell’Ambiente... al servizio del cittadino

www.associazionefestivaldellambiente.it

Bergamo 1-3 giugno 2012Sentierone, Piazza V.Veneto, Piazza Dante

aria

Aree espositive e momenti didattici-congressuali

per informare e sensibilizzare il cittadino ai temi

della tutela ambientale, a stili di vita sani e allo

sviluppo sostenibile legato alla green economy.

Presentano

In collaborazione

con

Assessorato all’Ambiente

Associazione Festival dell’AmbienteVia Dalmine, 1024035 Curno (BG)Per informazioni:[email protected]@associazionefestivaldellambiente.it

Page 26: Bergamo SOStenibile 11

Non è possibile parlare di biopi-scine senza parlare dell’acqua e del ruolo che essa svolge sia nei contesti naturali che in quelli an-tropizzati. L’acqua, infatti, costi-tuisce un elemento naturale che accompagna e consente la vita: è un elemento coreografico e ar-chitettonico presente sia in na-tura che nei luoghi in cui l’azione

dell’uomo è molto evidente. Un noto paesaggista, Fernando Ca-runcho, ha scritto in proposito: “Avere una superficie d’acqua in giardino, da utilizzare sia come specchio sia come vasca per rinfrescarsi, è una straordinaria opportunità che aggiunge bel-lezza; non averla, una straordi-naria perdita”.

La componenteestetica

Alla luce di questa affermazione è bene precisare che, mentre le piscine “tradizionali” hanno co-me scopo prevalente la balnea-zione, le biopiscine hanno, per certi versi, la balneazione come elemento secondario in quanto la funzione principale dell’ac-qua è quella di essere elemento di forte attrazione estetica. Per convincersi di ciò è sufficiente osservare le immagini stagionali e rendersi conto che il periodo dedicato alla balneazione è so-lo un intervallo di tempo in cui la funzione estetica viene integra-ta dalla possibilità di rinfrescarsi e nuotare. È in questo contesto che si percepisce la valenza del-la biopiscina che, più di ogni al-tra tipologia di piscina, presenta

caratteristiche tali da renderla attraente per i bambini e per gli adulti. Ai primi offre innumere-voli opportunità di crescita: dal semplice gioco allo studio della componente biologica dell’eco-sistema (piante e animali sen-sibilmente differenti da quelli normalmente presenti nei giar-dini), dallo sviluppo della consa-pevolezza dei tempi della natura alla capacità di attendere un de-terminato accadimento (la prima fioritura delle ninfee, l’arrivo delle libellule, ecc.).Agli adulti dona invece la possi-bilità di godere dell’immersione completa in un ambiente rilas-sante e appagante in cui tutto questo è garantito da forme, colori e profumi delle essenze vegetali, dal suono e dai riflessi dell’acqua che, durante la balne-azione, presenta una gradevole “morbidezza” determinata dalla totale assenza di sostanze chi-miche aggiunte.

Un ambientevivo e dinamico

Quando parliamo di biopiscina, o di piscina naturale, ci riferia-mo ad un ecosistema acquati-co tecnicamente supportato in cui sono presenti reti alimentari semplificate. Nella biopiscina si sviluppa spontaneamente e, in breve tempo, una comunità mi-cro e macrobiologica, composta da batteri, protozoi, zooplancton, artropodi, anfibi, fitoplancton, al-ghe e piante acquatiche che le conferisce un aspetto naturale e svolge un ruolo essenziale nella depurazione dell’acqua.La “rigenerazione” dell’acqua, che interessa sia le componenti chimiche che quelle biologiche, è resa possibile dall’abbinamen-to di processi di degradazione della sostanza organica operati dai batteri e dalla fitodepurazio-ne svolta da alghe e piante ac-quatiche, processi che in natura avvengono nei corsi d’acqua e nei laghi. Questi hanno un ruo-lo molto importante anche nel contrastare la presenza di bat-teri patogeni, garantendo la bal-neabilità. Il risultato è la presenza di acqua limpida e senza odore

di cloro, di una vegetazione del tutto simile a quella spontanea che cresce ai bordi di un lago o lungo le rive di un fiume. Tut-to ciò consente di considerare la biopiscina un’alternativa ecoso-stenibile alla piscina tradiziona-le e, soprattutto in contesti con forti esigenze di conservazione ambientale, può rappresenta-re un importante elemento di salvaguardia di alcune specie minacciate dalla antropizzazio-

ne dell’ambiente naturale (per esempio le libellule e gli anfibi) e di incremento della biodiversità.

C’è piscina e piscina

Queste caratteristiche deter-minano la grande differenza gestionale rispetto alle piscine tradizionali. In entrambe l’obietti-vo prioritario è quello di garantire condizioni igieniche ottimali alla balneazione; tuttavia, mentre

nelle piscine tradizionali si ricorre prevalentemente a prodotti chi-mici di diverso tipo per creare un ambiente il più possibile sterile, nelle piscine naturali si persegue lo sviluppo di un ambiente biolo-gicamente “vivo” ed equilibrato. Ciò consente di evitare l’introdu-zione di prodotti chimici a scopo igienizzante e di ridurre all’indi-spensabile l’eventuale apporto di prodotti biologici utili per po-tenziare la biodepurazione.

Ambiente

Biopiscineuno specchio d’acqua naturale per le quattro stagioniUn ambiente da vivere e scoprire tutto l’anno. Un ecosistema naturale privo di sostanze chimiche dannose per la personae per l’ambiente, dove flora e fauna prosperano in simbiosi con l’uomo

“Nella biopiscina si sviluppa spontaneamente una comunità micro e macrobiologica, composta da alghe, piante acquatiche, batteri e molti altri organismi che svolgono un ruolo essenziale nella depurazione dell’acqua”

Estate

Autunno

Primavera

Inverno

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Un po’ di storia

La nascita delle biopiscine viene fatta risalire ai primi anni ’50 del secolo scorso, quando, in Au-stria, Gottfried Kern, un vivaista specializzato in piante acquati-che, creò un laghetto decorativo costituito da una zona balneabi-le a fianco del “giardino acqua-tico”. Successivamente Richard Weixler, professore di biologia, nel 1976 realizzò un laghetto bal-

neabile naturale nel quale la qua-lità dell’acqua era garantita da processi naturali. Da quel mo-mento in poi il sistema biopiscina ha avuto una rapida diffusione soprattutto nei paesi di lingua tedesca. Si stima, infatti, che da allora siano state costruite più di 20.000 piscine in Austria, 8.000 in Germania, 1.500 in Svizzera e

numerose anche in Italia, Fran-cia, Belgio, Olanda, Portogallo, Ungheria, Turchia, Russia, Au-stralia, Costa Rica e Cile.

Vantaggidella biopiscina

Anche in Italia, dunque, da alcu-ni anni si stanno apprezzando i grandi vantaggi offerti da questo tipo di piscine, tra i quali si pos-sono menzionare:

la piacevole sensazione di es-sere letteralmente immersi nella natura durante la balneazione;

la totale assenza di prodotti chimici igienizzanti quali cloro, bromo, ossigeno, flocculanti, al-ghicidi e altre sostanze, alcune delle quali possono creare aller-gie ai bagnanti (in particolare ai bambini);

l’ottimo inserimento nel con-testo ambientale, tanto che in molti casi è possibile realizzarle anche in zone soggette a vincolo ambientale;

l’aspetto estetico estrema-mente gradevole durante tutto l’anno (fioriture delle numero-se piante acquatiche durante la stagione vegetativa e aspetto particolarmente ornamentale anche nel periodo invernale). Si precisa che, durante la stagione invernale, le biopiscine non van-no né coperte con antiestetici teli né svuotate;

la possibilità di fare “giardinag-gio acquatico”, molto più piace-vole e meno faticoso del classico “giardinaggio su terra”;

il ridottissimo impatto am-bientale rispetto ad una piscina tradizionale, determinato dai mi-nori consumi elettrici richiesti e dall’assenza di utilizzo di qualsi-asi sostanza chimica;

la possibilità di fare snorkeling in quanto, anche sott’acqua, la piscina è un ambiente vivo e par-ticolarmente interessante;

il prolungamento della sta-gione di balneazione poiché l’acqua, in primavera, tende a scaldarsi più velocemente ri-spetto a quella delle piscine tradizionali ed a raffreddarsi più lentamente in tarda estate.La piscina naturale è un ecosi-stema dinamico in quanto ogni stagione si caratterizza per par-

ticolari colori e fioriture. È una piscina da guardare, gustare, meditare. Nessuno si soffermerebbe a os-servare una piscina tradizionale se non per tempi molto brevi. Una biopiscina, invece, è come un paesaggio che muta costan-temente sotto i nostri occhi: l’ar-

rivo di una libellula, un gruppo di gerridi che pattinano sull’acqua, una rondine che plana per cattu-rare un insetto, le piante che mu-tano i colori con il passare delle ore del giorno, le ninfee che si aprono al mattino e si chiudono nel pomeriggio per poi riaprirsi il giorno successivo a volte con un diverso colore. Una piscina tradizionale può essere guarda-ta, mentre una piscina naturale fornisce innumerevoli spunti di osservazione, poiché ogni an-golo è motivo di interesse sem-pre nuovo.

Biopiscineuno specchio d’acqua naturale per le quattro stagioniUn ambiente da vivere e scoprire tutto l’anno. Un ecosistema naturale privo di sostanze chimiche dannose per la personae per l’ambiente, dove flora e fauna prosperano in simbiosi con l’uomo

“La biopiscina è l’alternativa ecosostenibile alla piscina tradizionale.Fra i vantaggi di una piscina naturale vi è infatti l’ottimo inserimento nel contesto ambientale, tanto che in molti casi è possibile realizzarle anche in zone soggette a vincolo ambientale”

“E’ una piscinada guardare, gustare, meditare. È un paesaggio che muta costantemente sottoi nostri occhi”

Prezzi di realizzazioneI costi di realizzazione variano molto a seconda di forme, di-mensioni, materiali e soluzioni costruttive adottate che possono essere molto differenziate. Per una realizzazione di dimensioni contenute e completa di zona balneabile, area di rigenerazione con substrati filtranti, piante acquatiche e impiantistica di qualità, la cifra orientativa è di circa 30.000 euro.

Nel centro di Bergamouna biopiscina per le scuoleNessuno immagina che, in mezzo ai condomini, in una tra-sversale di via Broseta, in via A. Cifrondi 1 (sede di Bergamo di Piscine&Natura), c’è una biopiscina dimostrativa a disposizione delle scolaresche (e non solo) che su appuntamento possono visitare e scoprire la ricchezza di flora e fauna presente in questo ecosistema acquatico.Per maggiori informazioni si rimanda al sito internetwww.piscinenatura.it e al numero telefonico 035 259355.

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La primavera è nell’aria e la na-tura è già in fermento. E’ questo il momento ideale per riprende-re le attività all’aperto e nel pro-prio giardino, fra fiori e profumi. Di seguito verranno illustrati, nel dettaglio, suggerimenti e consi-gli per affrontare i vari interventi, non perdendo di vista la soste-nibilità.

Tappeto erbosoCon il crescere delle temperatu-re e l’allungarsi delle giornate, il prato riprende la sua attività ve-getativa. Se non è stato fatto nei mesi precedenti preoccupatevi di rastrellare foglie, rametti e ogni residuo vegetale. Questi prodot-ti non vanno eliminati come ri-fiuti, ma se avete la possibilità e lo spazio, accumulateli per ave-re il prossimo anno dell’ottimo compost maturo, che risulterà ideale per concimare. La prima operazione da fare è la rullatura. Le temperature eccezionalmen-te basse del mese di febbraio avranno rialzato il cotico erboso per azione del gelo. Tale distac-camento con l’innalzarsi delle temperature tende a far seccare l’erba. Per risolvere il problema occorre passare un rullo dal pe-so di almeno 100 Kg sul terreno, in modo da ricompattarlo.Se il prato richiede di concima-zioni non abboccate ai vari con-cimi prodigiosi e super efficienti! Il tappeto erboso (soprattutto se ha qualche anno di vita) non ne-cessità di grandi concimazioni; è molto più importante dosare ot-timamente l’irrigazione, evitando così secche ed eccessi.Se la stagione risulta asciutta procedete con l’irrigazione, poi-ché l’acqua è di fondamentale

importanza. Evitate gli sprechi (l’irrigazione del prato è quella che impiega più acqua) e fate at-tenzione ai danni da troppa irri-gazione, più frequenti di quelli da disseccamento, (marciumi, fun-ghi, ecc). Andrebbe evitata an-che l’acqua del rubinetto (troppo fredda e ricca di cloro); se avete la possibilità l’ideale è riempire alcune cisterne, provviste di tap-po a rete per evitare le zanzare, magari collegate ai pluviali delle acque reflue del tetto.

RosaiQuesto è il periodo ideale per la cura delle vostre rose in ogni fase: l’impianto di nuovi rosai, il rinvaso delle piante e la potatura. Un’accortezza per quest’ultima; suggeriamo infatti di evitare di

tagliare quando le gemme fo-gliari sono già aperte, poiché ri-schiereste di tardare la fioritura. Il rinvaso va effettuato spostan-do le piante in vasi di diametro maggiore. Mettete sul fondo ar-gilla espansa o ghiaia e riempite poi con terriccio specifico per rose. Attenzione a mantenere la pianta allo stesso livello del vaso precedente, non coprite di ter-ra il punto d’innesto. Per le rose piantate a terra, mantenete pu-lito il contorno della pianta dalle erbacce, pacciamando con cor-teccia o paglia.

Arbusti e alberi Se non è già stato fatto in pre-cedenza, procedete e terminate le potature degli arbusti e alberi. Ricordate che il periodo migliore

per potare è in luna calante. Evi-tate le potature drastiche, accor-ciando al massimo di un terzo la lunghezza dei rami e sempre all’altezza di una biforcazione (taglio di ritorno). Capitozzare gli alberi o tagliarli in modo drastico è una pratica dannosa ed inutile. Causano marciumi e malattie, inoltre stimolano l’albero a ricac-ciare molti più rami (così il pros-simo anno vi trovereste il doppio del lavoro da fare!).Questo periodo è ideale anche per il rinvaso di nuovi alberi. Pre-parate una buca ben più grande della zolla da trapiantare, in mo-do che abbia intorno alle radici almeno 10 cm di terra smossa. Mettete del letame sul fondo del-la buca, copritelo con un poco di terra (il letame non deve toc-

care direttamente le radici), po-sizionate l’albero da trapiantare e infine ricoprite. Come per le rose rispettate il colletto della pianta. Anche per gli arbusti è opportuno mantenere pulito da infestanti l’area attorno al fusto; tale operazione si può eseguire pacciamando con teli appositi o più semplicemente con cortec-cia o paglia. L’irrigazione per ar-busti e piante è indispensabile, in questo periodo, ancor più se la stagione è secca. L’impianto ideale è quello ad ala gocciolan-te, che permette di localizzare l’acqua ed evita gli sprechi. Non fate mancare l’acqua in que-sto periodo perché rischiate di compromettere la fioritura o la produzione di frutta delle vostre piante!

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28 www.bergamosostenibile.comNumero 11 - Aprile 2012

Page 29: Bergamo SOStenibile 11

Un tempo i bambini venivano portati nelle grandi città o nei musei. Gite scolastiche e fa-miglie si orientavano, spesso, verso queste mete. Oggi, l’inte-resse per la storia, l’architettura e l’arte rimane -fortunatamen-te- vivo, ma un nuovo patrimonio -fortunatamente- ha fatto la sua comparsa. Stiamo parlando del-

la natura, dell’ambiente, dell’in-credibile biodiversità che anima il sottosuolo e il cielo. Anche e soprattutto nella nostra provin-cia, anche nei paesi più piccoli e lontani. Una nuova sensibilità si è diffusa e sono nate così fat-torie didattiche, ecomusei e par-chi avventura che propongono esperienze di avvicinamento (o riavvicinamento) con l’ambiente circostante. Fra i primi destinata-ri (e fra quelli più entusiasti) ci so-no i bambini, per i quali, sempre più spesso, sono organizzati la-boratori e attività su misura. “Le fattorie didattiche sono aziende agricole che accolgono adulti e

bambini per una comunicazione diretta tra l’agricoltore e il cittadi-no -spiegano Alessandro, Maria e Luigi, i tre giovani fratelli titolari del Parco del Pitone, l’originale fattoria didattica con bosco so-speso a Gandosso-. Aprono le porte alla scuola in un’ottica di coinvolgimento attivo per crea-re un collegamento tra la cam-pagna e la città, per vedere da vicino l’ambiente e le molteplici relazioni esistenti. Una buona educazione al territorio, infatti, è estremamente importante e deve partire dalla realtà locale, dal luogo in cui viviamo”. All’aria aperta e immersi nel verde, ap-prendono così i segreti dei cicli naturali e “incontrano” gli abitan-ti del regno animale e di quello vegetale. Imparano la ricchezza che si nasconde dietro a un ele-mento naturale, capiscono che è importante osservarlo e ascol-tarlo. Con il fine di conoscerlo e quindi di rispettarlo.Così, oltre alle nozioni scienti-fiche, alle giovani generazioni giungono stimoli che li spingo-no a collaborare, a vivere uno stile di vita sano e in armonia, con sé stessi e gli altri. Senza contare che attraverso giochi e movimenti, come nel caso di un bosco sospeso o di un parco av-

ventura, i bambini si mettono alla prova e scoprono limiti e abilità. “I ragazzi hanno la possibilità di sperimentare, attraverso per-corsi impegnativi, il sentimen-to di unità e di aiuto reciproco”, proseguono i titolari. Numerose sono le proposte rivolte a scola-resche, oratori e gruppi ricreati-vi, ma anche alle famiglie e agli adulti. Si può decidere di tra-scorrere qualche ora oppure di riservare un’intera giornata.Il Parco del Pitone, offre diver-se possibilità per vivere giornate di scoperta e avventura. Prima fattoria didattica con parco av-ventura in tutta la Regione Lom-bardia, si è dotata di un bosco sospeso con attività e labora-tori adatti ad ogni fascia d’età. Il bosco sospeso, che riaprirà il giorno di Pasquetta, è una vera e propria architettura naturale composta da querce, carpini, frassini, rubinie e castagneti, al-cuni dei quali sono piante seco-lari. Un capolavoro naturale, al quale si aggiunge la presenza di tre “roccoli” del periodo medie-vale che, benché oggi siano non attivi, sono stati conservati dal Parco. Un motivo in più per pre-notare subito la gita di Pasquetta o quella di una bella domenica di primavera!

A contatto diretto con la naturaSempre più scuole e famiglie scelgono per i bambini percorsi educativi in parchi e fattorie didattiche

“Immersi nel verdei bambini apprendono la bellezza e i segretidel mondo naturale”

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C’è chi, ancora oggi, vive di agri-coltura e allevamento. Chi -e in tempi come questo capita spes-so- da un giorno all’altro decide di abbandonare il suo lavoro e cambiare vita. E poi c’è chi, co-me Marco Mazzuconi è uno e l’altro. Per capire che si è realiz-zato basta guardare il suo volto e quel sorriso, deciso e allo stesso tempo dolce. Come il miele del-le sue api. Marco Mazzuconi ha fatto il postino per tanti anni, poi 28 anni fa, decise di abbando-nare le buste e dedicarsi a quella che prima era solo una passione del tempo libero: le api.“Feci questa scelta in accordo con mio fratello. A quel tempo avevamo solo tre alveari. Deci-demmo di occuparci completa-mente di apicoltura. Negli anni gli alveari sono diventati un cen-tinaio e ora sono circa 250. La scelta di produrre miele biologi-co, anche se richiede molto più impegno, è stata fatta nella con-sapevolezza di garantire un pro-

dotto più sano e rispettoso della natura”, racconta Marco, presi-dente dell’associazione Apicol-tori di Bergamo nel corso della serata organizzata dal Gruppo di Acquisto Solidale di Borgo Pa-lazzo e Boccaleone.Fu una vera svolta perché, co-me ricorda, “quando si sceglie di lavorare con gli animali non ci sono domeniche e ferie. Lo sti-pendio è quello che è. Inoltre si è nelle mani delle stagioni”. Ma non solo di quelle, perché può arrivare una malattia imprevista e spazzar via, in pochi giorni, un intero alveare. “Successe circa tre o quattro anni fa. Ci fu una moria di api e così persi circa il 50% dei miei alveari. Le api so-no animali molto sensibili all’am-biente nel quale vivono. In quel caso si scoprì che la morte era stara causata da un nuovo pro-

dotto usato in agricoltura”. Ani-mali così sensibili che qualcuno (addirittura si fa il nome di Albert Einstein) arrivò a dire che se le api dovessero scomparire dalla faccia della terra, gli esseri uma-ni avrebbero solamente quattro anni di vita. Senza destare al-larmismi è certo che questi pic-coli insetti risentono fortemente delle condizioni ambientali e ta-le aspetto influenza il miele che producono. “Gusto e colori di-

pendono da tanti aspetti: le con-dizioni atmosferiche, i fiori sulle quali si posano, le modalità di lavorazione –aggiunge Marco–. Purtroppo non sempre le per-sone lo capiscono. Un prodotto naturale, proprio perché è tale, è soggetto a mutamenti e non può mai essere uguale. Un va-setto può essere più dolce o più amaro di quello dell’anno pri-ma”. E, a differenza di quello che si acquista al supermercato, si

cristallizza (soprattutto nei mesi invernali). Fiori e piante diverse, dunque, dai quali proviene il mie-le di robinia, di castagno, di tiglio o di rododendro o in alternativa (se non si è in grado di dire con esattezza la presenza di uno o di un altro) il miele millefiori. L’a-zienda agricola di Marco si trova a Foresto Sparso anche se “tra-

sloca” le sue api in diverse zone della provincia: nel territorio degli Almenno, a Cenate, a Trescore Balneario, a Credaro. Una sor-ta di transumanza che, benché avvenga a bordo di un camion, trasforma questo apicoltore nel pastore di un grande gregge ronzante.

Michela Offredi

Marco Mazzucconi era un postinoPoi un giorno ha detto addio a buste e giornali per scegliere le api

Il pastore delle api

“La scelta di produrre miele biologico, anche se richiede molto più impegno, è stata fatta nella consapevolezza di garantire un prodotto più sano e rispettoso della natura”

BoBo… A tutto Gas!Un anno di vita, 25 famiglie iscritte e tanta vitalità. Queste le ca-ratteristiche del BoBo, il Gruppo di Acquisto Solidale che unisce i quartieri di Borgo Palazzo e Boccaleone a Bergamo. “In un anno i partecipanti sono cresciuti e i rimandi sono molto posi-tivi. Le consegne avvengono, per lo più, mensilmente -spiega Alessandra Gabriele, fra le organizzatrici del Gas-. Cerchiamo di rifornirci da agricoltori e allevatori locali, biologici e a km zero. Qualora non ve ne fosse la possibilità, come per le arance, ci accertiamo che il percorso dei prodotti sia pulito, rispettando produttori e consumatori”. E per promuovere cibi genuini e lo-cali, il Gas BoBo, in collaborazione con il centro socio culturale di Borgo Palazzo, ha proposto un calendario di incontri dal titolo “Storie di piccoli-grandi produttori: miele, verdura, piccoli frutti e birra”. Una bella occasione per conoscere la storia di alcuni fornitori e attivare un consumo consapevole. “E’ importante valorizzare le risorse del territorio e una relazione produttore-consumatore che vada oltre l’acquisto, nell’ottica di un reciproco arricchimento”. Nella prima serata, tenutasi venerdì 21 gennaio, è stata presentata l’azienda di apicoltura di Mar-co Mazzuconi. Venerdì 23 marzo è stata la volta del progetto “biOrto” (derivazione del Nuovo Albergo Popolare e orientato ad accogliere chi si trova in condizioni di fragilità), mentre venerdì 11 maggio si parlerà dell’azienda agricola di Beatrice Arrigoni, specializzata nella produzione di piccoli frutti. Gli incontri avran-no inizio alle 21 nella sede del centro socio culturale di Borgo Palazzo. Concluderà la rassegna, domenica 8 luglio, la visita al birrificio Sguaraunda, una gita fuori porta per scoprire il gusto e il processo di produzione della birra.Per informazioni: www.gasbobo.blogspot.com

Ambiente

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Con l’arrivo della bella stagione sorseggiare una buona birra è un vero piacere, per il palato e non solo. In compagnia di amici o in abbinamento al cibo, la scel-ta della birra non andrebbe mai lasciata al caso, per mille motivi: legati al gusto, alla qualità e, al giorno d’oggi, per un motivo in più. Sapete ad esempio quanti litri d’acqua si consumano per produrre 1 litro di birra? Un bir-rificio di piccole dimensioni può arrivare a consumare anche 10 litri di acqua per ogni litro di birra prodotto, mentre si scende a 5 litri se il processo è fatto a livello industriale all’interno di un ciclo virtuoso di attenzione al rispar-mio. Ma ci sono casi in cui la so-stenibilità ambientale e quindi il risparmio nei consumi di acqua sono al centro della filosofia im-prenditoriale dei produttori di birra: è il caso della Kulmbacher A.G., storica azienda bavarese che da anni ha sposato la filoso-fia della sostenibilità, adottando investimenti che l’hanno portata a consumare solo 3,7 litri di ac-qua per ogni litro di birra prodot-to. Moltiplicando questo dato

per i 2,3 milioni di ettolitri di bir-ra prodotti ogni anno, si ottiene che, rispetto al potenziale spre-co di acqua, il risparmio si aggira attorno alla imponente quantità di 1449 milioni di litri d’acqua!“Questi traguardi sono frutto pri-ma di tutto di una cultura azien-dale che da decenni pone molta

attenzione all’ambiente, anche grazie alla radicata coscienza ecologica tipica tedesca –spie-ga Cesare Bellussi, responsa-bile Kulmbacher per il mercato italiano-. Si tenga presente che l’acqua viene utilizzata in modo massiccio non tanto come in-

grediente per produrre la birra, ma per il processo di lavorazio-ne e soprattutto per la pulizia dei macchinari, dei fusti e del vuoto a rendere: essendo processi che coinvolgono alimenti e bevande è difatti necessaria una pulizia estrema e quindi tanta acqua”. Ma sono numerosi gli ambiti in cui un produttore di birra può dimostrare l’attenzione verso la sostenibilità: è incredibile (per noi italiani) la quantità di bevan-da prodotta in vuoto a rendere, pari a ben il 95% della produzio-ne Kulmbacher: “Sono gli stessi clienti (ristoratori e baristi) che ri-chiedono questo servizio –con-tinua Bellussi- sia per non avere il problema dello smaltimento, sia per coscienza ecologica”. L’orzo utilizzato viene coltiva-to nelle aree circostanti (di soli-to invece viene trasportato per centinaia di chilometri) e la CO2 prodotta durante la fermentazio-ne non viene dispersa in atmo-sfera bensì raccolta in bombole e poi rivenduta. Altro investimen-to in tecnologie eco-friendly ri-guarda il risparmio energetico, con un sistema che permette di

utilizzare l’energia termica svi-luppata a favore del ciclo di cot-tura successivo.“Investire in innovazione tecno-logica e di processo, in modo da ridurre lo spreco di acqua ed energia, è quindi una scelta aziendale in sintonia con la no-stra filosofia green” conclude Bellussi, che si dichiara ispirato sostenitore di Slowfood e del contagioso concetto di buono, pulito e giusto: “Non basta che una birra sia buona, in termini di

qualità organolettiche, ma deve essere anche pulita, quindi ri-spettosa dell’ambiente, e infine giusta, con conseguenti scelte etiche aziendali”.Insomma dentro una buona bir-ra c’è molto di più di quello che vediamo nel bicchiere: che siate del settore o semplici buongu-stai, per assaporare tutto il sa-pore di un buon brindisi, occorre prima di tutto saper scegliere.

Diego Moratti

Tutto il gustodi una buona birraCome brindare all’ambienterisparmiando acqua ed energia

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Insegnare ai bambini a ricono-scere i prodotti dell’agricoltura locale attraverso lezioni scolasti-che e attività pratiche. È questo l’obiettivo del progetto “Mangio locale, penso universale”, pro-mosso dal Comune di Bergamo, Sercar Spa, Bergamo Servizi Pubblici e Coldiretti di Berga-mo. Il progetto coinvolge sedici classi delle scuole primarie de-gli Istituti comprensivi cittadini,

per un totale di circa 400 ragaz-zi, dai 7 ai 9 anni. L’iniziativa si propone di avvicinare il mondo della scuola a quello dell’agricol-tura con l’obiettivo di informa-re e sensibilizzare i cittadini più

giovani sui valori del benessere, della sana alimentazione, della tutela ambientale, della scoper-ta del territorio come luogo di appartenenza e di identità, coin-volgendo anche gli insegnanti e le famiglieIn classe sono stati affrontanti i temi dell’agricoltura, della prove-nienza degli alimenti, del territo-rio e dei prodotti locali. Nella fase centrale del progetto, ora, è pre-vista la visita alle fattorie didatti-che e quindi la sperimentazione sul campo di quanto appreso. Martedì 20 marzo alla fattoria di-dattica “la Fattoria del Betel” di Chiuduno, gli alunni delle classi terze della Scuola primaria Pa-scoli di Bergamo hanno parte-cipato attivamente a laboratori per la produzione della marmel-lata e del pane. Hanno incontra-to capre, mucche, cavalli e altri animali della fattoria e si sono trasformati in contadini provet-ti, sperimentando la mungitura delle caprette. Un’esperienza davvero unica per alcuni di loro.Alla visita erano presenti anche Danilo Minuti, assessore all’I-struzione, Politiche giovanili, Sport e Tempo Libero del Co-mune di Bergamo, Stefano Ro-vetta, presidente di Bergamo

Servizi Pubblici, Alberto Brivio presidente di Coldiretti Berga-mo e Marco Carrara titolare di Ser Car S.p.a che, coinvolti dai bambini, si sono cimentati a loro volta con l’attività di mungitura. Da queste esperienze dirette na-sceranno degli elaborati con cui le scuole parteciperanno a un grande concorso finale. A que-ste si unirà poi la presentazione delle ricette della tradizione lo-cale, rivisitate dai bambini stes-si. Non è escluso che poi queste possano essere inserite all’inter-no dei menù scolastici.L’obiettivo è quello di favorire la conoscenza del territorio e al tempo stesso stimolare una ri-flessione sul tema di Expo 2015, “Nutrire il Pianeta: Energia per la vita”, portando gli studenti ber-gamaschi ad essere parte attiva di questo grande evento

Il progetto promosso dal Comune di Bergamo, Sercar Spa, Bergamo Servizi Pubblici e Coldiretti di Bergamo coinvolge circa 400 ragazzi della cittàObiettivo: riflettere sui prodotti del nostro territorio

Mangio locale, penso universaleAlimentazione

“Da queste esperienze dirette nasceranno degli elaborati con cui le scuole parteciperanno a un grande concorso finale”

“Lo scorso marzo alla fattoria didattica “la Fattoria del Betel” di Chiuduno, gli alunni delle classi terze della Scuola primaria Pascoli di Bergamo hanno partecipato attivamente a laboratori per la produzione della marmellata e del pane”

Una scolaresca durante il laboratorio alla “Fattoria del Betel” di Chiuduno

L’Assessore Minuti e i ragazzi alle prese con la mungitura

Cooperativa Biplano

Il Laboratorio del Re

Restyling mobili e impagliatura sedieBastano alcuni tocchi di pennello e il tuo vecchio mobile acquista una nuova vita

vieni a trovarci a Gorle in via Daste e Spalega, 10

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C’è una novità in questa prima-vera. E’ l’agrigelateria dell’azien-da agricola Bio Farm Spineto di Martinengo che, su felice in-tuizione della sua componente femminile, ha deciso d’intrapren-dere la produzione in proprio del gelato.Il punto di partenza è costituito dal latte crudo, un elemento vivo e non sottoposto a trattamento

(scrematura, omogeneizzazio-ne, pastorizzazione e ultrafil-trazione), come avviene al latte che si acquista nei supermer-cati. Benché non venga tratta-to, il latte è igienicamente sicuro perché giornalmente controllato dall’ASL veterinaria. In questa sua forma mantiene inalterate tutte le vitamine e le qualità nu-trizionali, che rendono il gelato ancora più buono. Il gelato contiene poi altri ingre-dienti biologici di prima scelta,

senza coloranti né conservanti aggiunti. È per questo che pres-so Bio Farm Spineto la men-ta è bianca, il pistacchio non è “verde acido”, il kiwi ha i classici semini. Tutti i gusti permettono di riscoprire i sapori golosi e gli aromi genuini di un tempo, sen-za incomprensibili bizzarrie. Se i gelati di creme si trovano tut-to l’anno così come i loro ingre-dienti, quelli di frutta seguono il naturale evolversi delle stagioni. Rispettano in tal modo il sano principio che ogni stagione offre frutta adeguata alle condizioni del periodo di maturazione di quest’ultima.La produzione del gelato avvie-ne in tre fasi (pastorizzazione,

maturazione e mantecazione), all’interno di un’unica macchina che non a caso prende il nome di Trittico®.Quest’ultimo, oltre a possedere i parametri della lavorazione per le finalità di controllo degli enti ispettivi, consente di mantecare un gusto dopo l’altro secondo le regole della scala gusto-colore (dai colori chiari e gusti tenui ai gusti più intensi e dal colore più scuro), assicurando così sapori distinguibili e un’efficiente lavo-razione. Il gelato prodotto vie-ne poi suddiviso in vaschette da 500 o 750 gr che si trovano a disposizione della clientela nel punto vendita dell’azienda. In progetto vi sarebbe anche la

produzione di coppette e biscot-ti gelato confezionati. Ma artigianale non è solo il gela-to. Considerata l’alta disponibili-tà di uova e farina in azienda, si è deciso di produrre in proprio an-che i coni, secondo ricette che si adattano in modo differente ai gelati di crema o di frutta, e i waf-fel, seguendo il principio dell’au-tarchia produttiva.

La produzione del gelato è una delle attività visibili dalle scola-resche o dai gruppi del Grest, che scelgono Bio Farm Spineto come meta per le loro visite di-dattiche. In azienda è stato infi-ne allestito un dehors, con vista panoramica sulla coltivazione, la campagna e i recinti. Un motivo in più per gustarsi un buon gela-to immersi nella natura.

All’azienda agricola Bio Farm Spineto è arrivato il gelato artigianaleche ha il gusto genuino della frutta e dei sapori di un tempo

Arriva l’agrigelateria a km zero

“I gelati di creme si trovano tutto l’anno così come i loro ingredienti, quelli di frutta invece seguono il naturale evolversi delle stagioni”

La nostra produzione comprende:

• Ortaggi e frutta di stagione;• Miele di acacia, millefiori e castagno,

polline;• Confetture di lamponi rossi e gialli,

more, fragole, ribes nero e rosso,mirabolano, cachi, castagne, mirtilli,pere, ciliegie, albicocche, pesche;

• Succhi di frutta, purea di frutta;• Mele a fette essiccate;• Pasta corta (maccheroni e fusilli) e

lunga (tagliatelle) di semola, di farro edi kamut, estrusa in trafila in bronzo inconfezione da 500 gr o superiore;

• Ravioli freschi confezionati;• Pane anche senza sale• Torte, crostate e biscotti (di frumento,

di farro e di kamut);• Gelato artigianale• Spumiglie;• Farine specifiche per crostate, per

sfoglia, per pizza;• Detersivi bio alla spina ed in polvere

con sistema riuso della confezione;• E molto altro...

Vendita anche a mezzocorriere convenzionato.

BIO - FARM SPINETO s.s.Via Delle Seradine, 103Loc. Cortenuova Sopra24057 MARTINENGO (Bg)Tel. 0363.908864 - [email protected]

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In vendita presso:

• Il punto vendita aziendaleil martedì pomeriggio dalle 15 alle 17,il venerdì pomeriggio dalle 16.30 alle 19.30,il sabato mattina dalle 8.30 alle 12.

• Il mercato di Martinengoal martedì.

• Il mercato di Romano di Lombardiail giovedì.

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Sarà per quel gusto leggermente piccan-te, ma da sempre la rucola fa impazzire gli uomini. La rucola o rughetta è una pian-ta erbacea annuale della famiglia delle Brassicaceae (Cruciferae), conosciuta (e amata!) fin dai tempi antichi. Le sue foglie hanno un gusto leggermente piccante e

gradevole, assolutamente inconfondibile. Nel passato era molto apprezzata per il suo aroma speziato e per le sue proprie-tà curative. Ma non solo… I Romani le attribuivano, infatti, qualità magiche e la utilizzavano nei filtri amorosi, ritenendola un potentissimo afrodisiaco. Avvolta da un alone di sensualità fu citata da Ovidio nella sua “Ars Amatoria” come eruca sa-lax o herba salax, che significa erba lus-suriosa. Il ciclo vegetativo di que-sta erba è molto breve. Dal momento della semina al comple-tamento del ciclo vitale trascor-rono, in genere, solo poche set-timane. La ru-cola si presenta con foglie fresche, tenere, di un bel co-lore verde e con i bordi ben definiti. E’ preferibile acquistare foglie piccole, in quanto quelle troppo gran-di potrebbero risultare ama-re. Essendo molto delicata, è consigliabile lavarla poco e mantenerla in frigorifero per

brevi periodi. Per conservarla almeno un paio di giorni, deve essere avvolta in un sacchetto di plastica bucherellato. Come i fiori recisi, la rucola può essere tenuta con il gambo immerso in acqua fresca, avendo cura di cambiare l’acqua ogni giorno. In cucina, la rucola, può essere consuma-ta sia cruda che cotta. Le foglie di rucola fresche sono molto usate in cucina per preparare insalate, per condire la pizza e il riso o nella preparazione delle salse (il pesto di rucola, ad esempio, è un ottimo sugo per ogni tipo di pasta!). Ideale con carpaccio di carne o con la bresaola, può essere impegnata anche per la prepara-zione di liquori e per ricavarne un olio. In Medio Oriente i suoi semi venivano usati per la produzione di una mostarda dal gu-sto molto forte.La rucola contiene molta vitamina C, e una buona quantità di sali minerali e acidi organici.E’ particolarmente consigliata per stimo-lare l’appetito e aiutare la digestione.

Questo viaggio esotico comincia molto lontano, ancor prima di Africa, Sud Ame-rica e Caraibi. La pianta di banana è la più grande pianta erbacea dotata di fiore e la sua diffusione nel bacino del Medi-terraneo avvenne a partire dall’Asia sud-orientale, addirittura in epoca preistorica.

Recenti prove archeologiche e paleoam-bientali in Papua Nuova Guinea, sugge-riscono che la coltivazione della banana risalga al 5000 a.C. e forse anche all’8000 a.C. Un vero salto nel tempo! Ciò farebbe degli altopiani di questa terra il luogo in cui il banano fu domesticato. Altre specie di banani selvatici furono domesticati suc-cessivamente, in altre zone dell’Asia sud-orientale; da qui si sarebbero poi diffusi (a partire dal l650) grazie ai conquistatori islamici in tutto il continente africano Nel 1502, i coloni portoghesi iniziarono le pri-me piantagioni di banane nei Caraibi e in America Centrale.Le piante sono generalmente alte e ro-buste, e per questo spesso sono scam-biate per alberi. Il loro fusto principale è in effetti uno pseudofusto; cresce fino a 6-7 metri partendo da un bulbo-tubero. Ogni pseudofusto produce solita-mente una singola infiorescenza; nota anche come cuore di bana-na, contiene molte brattee (a vol-te chiamate scorrettamente petali) tra i propri fiori. I frutti di banana si sviluppano dal cuore di banana, in una grande massa pendula, fatta di file di frutti (chiamate mani), con fino a 20 frutti per ognuna. La massa dei frutti è conosciuta come casco, compren-

dente 3-20 mani e può pesare 30-50 kg. I frutti individuali di banana, comunemente noti come banane o dita, pesano in media 125 grammi. E’ presente, poi, uno stra-to protettivo esterno, una buccia o pelle, con numerosi lunghi e sottili fili (il floema), che corrono lungo tutta la lunghezza tra la buccia e la parte interna commestibile. Le banane contengono circa il 75% di ac-qua, il 23% di carboidrati, l’1% di proteine, lo 0,3% di grassi e il 2,6% di fibra alimen-tare. I valori variano a seconda delle di-verse coltivazioni di banane, del grado di maturazione e delle condizioni di cresci-ta. La polpa della banana, essendo ricca di vitamina A, vitamina B1, vitamina B2, vitamina C, vitamina PP e, seppur in mi-sura minore, di vitamina E, di sali minerali (calcio, fosforo, ferro e potassio) e di car-boidrati, ha proprietà nutrienti, ri-minera-lizzanti e stimolanti per la pelle. Contiene inoltre la vitamina B6, che favorisce il me-tabolismo delle proteine. Può essere mangiata dopo averla sbuc-ciata o frullata. Può inoltre essere im-pegnata a pezzi in pasticceria o nella preparazione di gelati. Un consiglio: ide-ale da mangiare canticchiando la celebre canzone e improvvisando qualche passo di baciata!

La rucolaGusto speziato e profumo gradevole

La banana«L’unico frutto dell’amor»

La rubrica che vi invitaa conoscere e gustare i frutti che la

natura offre ad ogni stagione: più qualità nutrizionali, più freschezza e

minor impatto ambientale

Per i Romani e per Ovidioanche molto sensuale

Conduce la mente lontana, fra donne bellissime e ritmi contagiosi

Alimentazione

a cura di Duccio Colombo

“La polpa della banana è ricca di vitamina A, vitamina B1, vitamina B2, vitamina C e vitamina PP”

“La rucola può essere tenuta con il gambo immerso in acqua fresca, avendo cura di cambiare l’acqua ogni giorno”

Asparagi, cipolle, cipolline,fave, porri, ravanelli, rucola

Verdura di stagioneAprile

Arance, banane, fragole,kiwi, limoni, mele, pere

Frutta di stagioneAprile

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La ricetta di Lisa CasaliLa ricetta biologica del Villino di Erica

Budino di riso,banana e uvetta

Lasegnetta di rucola,noci e caciocavallo

PREPARAZIONEIn un piatto schiacciate la banana sbuc-ciata. In una pentola unite il riso bollito (va bene anche se salato, l’importante è che non siano presenti altri condimenti), la ba-nana schiacciata, il latte, il malto d’orzo e la cannella, e portate lentamente ad ebol-lizione. Nel frattempo fate reidratare l’agar agar in un contenitore con acqua fredda.

Quando il composto sarà giunto ad ebol-lizione, lasciate cuocere per circa 5 mi-nuti a fuoco basso mescolando. Quindi spegnete il fuoco e aggiungete l’agar agar strizzata. Mescolate fino a quando si sa-rà sciolta. Unite infine l’uvetta. Scegliete 4 stampini non troppo grandi e versatevi il composto. Lasciate riposare fino a quan-do si saranno intiepiditi, quindi metteteli in frigorifero per almeno 1 ora. Al momento di servirli capovolgeteli direttamente su piattini da dessert e completate con goc-ce di miele o malto d’orzo e con nocciole tritate grossolanamente.

PREPARAZIONEFar rosolare l’aglio nell’olio, unirvi le noci a pezzettini e tostarle per un paio di minuti. Mettere tutto nel frullatore insieme a ruco-la e zucchine, e frullare fino ad ottenere un pesto morbido. Regolare di sale e pepe e, a piacere, aggiungere anche una mancia-ta di Parmigiano grattugiato. Nel frattem-po far bollire dell’acqua salata, mettervi le lasagne e cuocerle al punto giusto; sco-larle e tagliarle subito a metà, ottenendo quindi 12 pezzi quadrati di pasta cotta. Sui 4 piatti preparare rapidamente la la-sagna alternando una cucchiaiata di

pesto di rucola, una abbondante di be-sciamella, una manciata di caciocavallo grattugiato ed uno di pasta… servire im-mediatamente.Per la besciamella di soia: 1 litro latte di soia, sale, pepe, noce mo-scata, 4 cucchiai di farina bianca, olio mais o girasole q.b.Scaldare il latte in una pentola unendovi sale, pepe e noce moscata. Nel frattem-po in una terrina sciogliere la farina con l’olio fino ad ottenere una “pastella den-sa”. Versarla nel latte ormai prossimo alla bollitura, abbassare la fiamma e cuocere per 2-3 minuti rimestando continuamente con una frusta.

INGREDIENTI

•150 g di riso bollito•1/2 litro di latte vegetale

(riso, soia, mandorla)•2 cucchiai di malto d’orzo•1 banana biologica matura•1 manciata di nocciole tostate

e pelate•1 manciata di uvette•1 cucchiaino di cannella•10 g di agar agar

INGREDIENTI

• 6 lasagne di grano duro• 500 g besciamella di soia• 3 mazzetti di rucola• 2 zucchine• 10 noci • 2 spicchi d’aglio• 4 cucchiai olio oliva • sale, pepe

Ricetta tratta dal libro “La cucina a impatto (quasi) zero” di Lisa Casali, Gribaudo Editore.

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In quasi due anni i nostri lettori sono aumentati notevolmente, così come le copie e i punti di di-stribuzione. Ma non si tratta so-lo di quantità. Siamo arrivati nei luoghi di lavoro, di divertimento e ora anche in quelli della forma-zione e della cultura. Scuole in primis. Si parte dalle elementari, dove i bambini ci sfogliano per lo più a caccia di fotografie e ar-ticoli semplici, passando poi alle

scuole medie e alle superiori, li-cei scientifici e istituti tecnici, per arrivare infine all’università. “Al liceo scientifico Lussana giungono, grazie all’approvazio-ne del dirigente scolastico Ce-sare Quarenghi, 450 copie ogni mese e il giornale viene utiliz-zato come strumento didattico nell’ambito del progetto “Il quo-tidiano in classe” –spiega Maria Imparato, professoressa di Let-

tere–. Due volte a settimana, il martedì e il giovedì, alcune clas-si leggono e commentano tre giornali: uno a carattere locale, uno nazionale e uno di settore. Per quest’anno la scelta è rica-duta su Il Giorno, Il Corriere della Sera e Bergamo SOStenibile. Gli studenti hanno così la possibilità di imparare a scrivere un artico-lo, vedere come è strutturato un giornale, ma anche informarsi e confrontarsi su temi e vicende attuali”. All’I.S.I.S Giulio Natta i nostri scritti vengono messi sotto la lente d’ingrandimento e ana-lizzati attentamente. Durante il laboratorio di “Comunicazione scientifica ed etiche applicate”, nell’ambito del progetto regio-nale “Scuola 21. Energetica-mente consapevoli”, la rivista è studiata per comprenderne il linguaggio, l’organizzazione de-gli spazi (pubblicità compresa), la modalità con cui si affronta-no le tematiche dell’energia rin-novabile e, in modo particolare, delle biomasse. “I ragazzi stan-no analizzando alcune copie del 2010 e tutte quelle del 2011.

Bergamo SOStenibile va a scuolaPromossi! Dalla Primaria… all’Università!Sempre più scuole di Bergamo (ma non solo) hanno scelto il nostro giornale come strumento didatticoUn racconto che va dalle elementari fino all’Università di Bergamo e al Politecnico di Milano

“Sempre più insegnanti invitano i loro studenti a leggerci per preparare ricerche e tesine”

Stili di vita e d’impresa

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Bergamo SOStenibile va a scuolaPromossi! Dalla Primaria… all’Università!Sempre più scuole di Bergamo (ma non solo) hanno scelto il nostro giornale come strumento didatticoUn racconto che va dalle elementari fino all’Università di Bergamo e al Politecnico di Milano

L’intero lavoro svolto, che coin-volge anche un altro giornale del territorio, verrà presentato pubblicamente durante il con-vegno che si svolgerà il prossi-mo 28 maggio all’istituto Natta.

Al momento non posso svelare nulla -spiega la professoressa Simona Chinelli, responsabi-le del laboratorio-. Ogni alunno del nostro istituto (in totale sono circa mille studenti) riceve men-silmente una copia di Bergamo SOStenibile. Ritengo che que-sto giornale sia un punto di riferi-mento importante per chi come me lavora in questo ambito”. A queste classi si aggiungono poi tutte quelle che recuperano le nostre pubblicazioni in auto-nomia. Sempre più insegnanti, infatti, invitano i loro studenti a leggerci per preparare ricerche e tesine. Lasciati i ragazzi del-le superiori, ci troviamo faccia a faccia con gli universitari, a Bergamo ma non solo. L’edito-

re Marco

Rossi e il direttore

Diego Mo-ratti, lo scorso

3 marzo, hanno te-nuto una lezione all’U-

niversità di Bergamo, inserita in un ciclo di incontri “Comunica-zione sociale e sostenibilità”. Gli appuntamenti sono stati pro-mossi dal corso di Laurea di Co-municazione, Informazione ed Editoria con l’obiettivo di favo-rire, fra gli studenti, il confronto e la riflessione sulla comunica-zione sociale. Fra i relatori (alcu-ni incontri si sono già svolti, altri invece si terranno nei prossimi mesi) figurano nomi come Serge Latouche, economista di fama mondiale e fra i massimi teorici della decrescita, Giangi Milesi, presidente di Cesvi, e Alberto Ciampi, responsabile Marketing

e Comunicazione di ABenergie. Durante il pomeriggio in univer-sità, i fondatori di Bergamo SO-Stenibile hanno raccontato la loro “avventura editoriale”: cosa significa ideare, realizzare, se-guire e promuovere un giornale come il nostro, nato dall’incontro di competenze e passioni di due neo imprenditori.L’interesse per Bergamo SOSte-nibile, però, non si respira solo in terra orobica. Anche nel milane-se si comincia a parlare di noi. Il Laboratorio di Design e Soste-nibilità del Dipartimento Indaco del Politecnico di Milano, qual-che settimana fa ha scritto alla redazione per ricevere tutte le copie del nostro giornale. Que-ste le parole che hanno accom-pagnato la richiesta: “Abbiamo avuto modo di conoscere e ap-prezzare i contenuti di Bergamo SOStenibile e riteniamo sia un valido strumento da mettere a disposizione di studenti, docen-ti, ricercatori e progettisti della Facoltà del Design del Politecni-co di Milano”. E così a partire da questo mese il nostro giornale sarà in bella vista anche nel loro centro di documentazione. Piccole e grandi soddisfazioni che ci spronano a fare sempre meglio. E a proseguire con pro-fessionalità ed entusiasmo la sfi-da intrapresa. Passato il primo quadrimestre… aspettando ora la pagella di fine anno!

“L’editore Marco Rossi e il direttore Diego Moratti, lo scorso 3 marzo hanno portatola propria esperienzain un ciclo di incontri dell’Università di Bergamo: «Comunicazione sociale e sostenibilità»”

Il Laboratorio di Design e Sostenibilità del Dipartimento Indaco del Politecnico di Milano ci scrive: “Abbiamo avuto modo di conoscere e apprezzare i contenuti di Bergamo SOStenibile e riteniamo sia un valido strumento da mettere a disposizione di studenti, docenti, ricercatori e progettisti della Facoltà del Design del Politecnico di Milano”

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Quali sono le difficoltà che una mamma vive con un bimbo pic-colo? Abitudini e orari che si sballano, poco tempo per sé, problemi nel riprendere il lavoro (o mantenere quello che si ave-va). A tutto questo si aggiunge, quando si esce con il bambino, l’esigenza di trovare ambienti dove allattarlo e cambiarlo. Bor-se e sacchetti, toilette minusco-le e sporche non facilitano certo i compiti. Qualche anno fa, la pubblicità di un’auto presentò le mamme come guerriere, eroine di sfide quotidiane. Un fondo di verità c’era. “Ho scoperto tutte queste pro-blematiche quando sono di-ventata mamma; solo allora ho capito che non sempre la re-

altà è a misura della maternità -spiega Cristina Laganà, tren-taquattrenne di Stezzano-. L’e-sperienza mia e di mio marito ha fatto da volano per un proget-to che mirasse ad agevolare le donne-mamme nella vita quoti-diana. Trovai, quasi per caso, un bando dell’Incubatore d’Impre-sa di Bergamo Formazione. Si rivolgeva ad aspiranti imprendi-tori con idee creative e innova-tive. Decisi di provare”. Con lei ci sono altre due donne, Maria Zyfi e Roxana Radulescu. A loro si affiancano diversi esperti che, in questi mesi, collaborano per l’avvio del servizio. Help Mum - Made by mums, che è un cantiere in divenire, nasce così: dall’esperienza di mamme per altre mamme. “Lo stiamo sperimentando in prima perso-na. È un’iniziativa che rispecchia le nostre famiglie e i valori che ci guidano”, prose-gue Cristina. Fra i primi obiet-

tivi c’è l’apertura sul territorio di Help Mum Point, luoghi disegna-ti per le esigenze femminili; qui la donna sarà seguita durante la gravidanza e potrà cambiare il pannolino, allattare o imboc-care il piccolo. Centri commer-ciali e centri cittadini, stazioni ferroviarie e autostradali: sono i luoghi dove saranno collocati questi “nidi protetti”. “All’interno saranno previsti spazi per la so-sta e il relax, ma anche piccoli negozi per acquistare giocattoli, abiti pre-maman e cosmetici. È un modo per ricordare la cura di sé, cosa che spesso le mamme dimenticano”, aggiunge Maria. Nell’Help Mum Point, al quale si accederà tramite una tessera, sarà sempre disponibile un’oste-trica (si potrà contattare te-lefonicamente in orari

predefiniti) e saranno organizza-ti corsi su tematiche legate alla gravidanza, alla genitorialità ma non solo (si pensa a lezioni di in-glese, scrittura o computer). “Vorremmo aprire il nostro pri-mo punto nel 2012, in centro a Bergamo. Speriamo di farce-la –si augura Cristina che, sarà per il suo master in Economia aziendale o per il ruolo da ma-nager in una multinazionale, ma non lascia nulla al caso - Imma-giniamo uno spazio di incontro e condivisione, non solo per le mamme ma per l’intera famiglia, nonni compresi”. E non si scor-da nemmeno di chi deve torna-re al lavoro e non ha parenti ai quali affidare il piccolo.

In progetto ci sono nuove op-portunità di impegno (da trova-re attraverso o nel canale Help Mum), servizi di coaching per l’accompagnamento e il rientro. “Sogniamo di creare realtà si-mili negli ambienti lavorativi. La donna non dovrà allora sceglie-re fra famiglia e lavoro”, puntua-lizza Cristina, che sottolinea la difficoltà di avviare un’azienda nuova: “Ci sono diversi ostacoli e preoccupazioni, per lo più di natura economica, ma è elettriz-zante lavorare per qualcosa di proprio”. Una bella scommessa, dunque, per questa mamma. La pubblicità, almeno questa volta, non aveva esagerato.Info: [email protected]

Michela Offredi

Help Mum-Made by mums, è un servizio pensato per agevolare le donne nella vita quotidiana. Integrazione lavorativa compresa

Cuore… e impegno di mamma

“Gli Help Mum Point sono luoghi disegnati sulle esigenze femminili. In questi ambienti la donna potrà cambiare il pannolino, allattare o imboccare il piccolo”

Stili di vita e d’impresa

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Un tappeto musicale, pannolini lavabili, marsupi. Accanto a questi non mancano poi lettini, culle e passeggini (compresi quelli per i gemelli!). Sono alcuni dei tan-ti oggetti che si possono trovare curio-sando nel Mercatino delle Neomamme, che è uno spazio fisico (gli appuntamenti all’aperto sono però circoscritti ad alcune date) ma soprattutto una vetrina virtuale dove trovare tutto quello che serve per la cura di un bambino. Venditrici e acquirenti sono le stesse mamme che mettono in rete ciò che han-no acquistato e usato, ma che è anco-rain buone condizioni. Gettarlo o riporlo in qualche cassetto per anni sarebbe un vero peccato! “La nostra vuole essere una proposta gre-en per le future mamme e neomamme, di Bergamo e provincia. Per condividere e tenere in circolazione articoli premaman e per la prima infanzia, dagli 0 ai 3 anni –spiega l’ideatrice del progetto Fiammetta Macchi, mamma di tre bambini e blogger (oltre che ideatrice) di Spazio Neomam-ma-. Nel Mercatino si trovano poi una serie di informazioni, appuntamenti del territorio e letture, nonché link di siti sul rispetto dell’ambiente, l’autoproduzione, il consumo critico. E’ importante capire co-sa davvero serve quando nasce un figlio”. Un’occasione, dunque, per riflettere sui temi del riuso e del riciclo, dei consumi e della condivisione. Anche perché non

è detto che si debba per forza vendere o acquistare: si può anche prestare o ad-dirittura regalare. Basta infatti accedere al sito, spiegare con quale modalità si intende mettere a disposizione l’articolo (regalo, cerco, scambio, vendo, presto), descrivere ciò che si vuole o si ha, e at-tendere che qualche mamma risponda all’annuncio. Un buon modo per creare relazioni, scambiarsi consigli e magari far nascere una bella amicizia. “Nel novembre 2011 è nato anche il Mer-catino delle Neomamme all’aperto, un mercatino reale. L’intento è stato quello di far passare questa rete femminile dal web allo spazio reale”, aggiunge Fiammetta. L’iniziativa del Mercatino delle Neomam-me all’aperto mette inoltre a disposizione un’area di sosta con uno spazio fasciatoio e uno per allattamento, un servizio di con-sulenza ostetrica e un punto informativo sulle novità e iniziative dedicate del terri-torio. I prossimi appuntamenti sono già in cartellone. Sabato 21 aprile, 19 maggio e 16 giugno le bancarelle saranno allestite a Redona di Bergamo, dalle 15.00, nel cor-tile della Casa Civica, accanto a quelle del Mercatino della Banca del Tempo. E fra pancioni, carrozzine e tutine ci sarà sicu-ramente un bel movimento!Per info: spaziomercatino.blogspot.comspazioneomamma.blogspot.com

M.O.

Cosa mi dai in cambio di un lettino?Un mercatino rivolto alle neo mamme per vendere, scambiare o regalare quello che ai loro bimbi non serve più

Fra le bancarelle del mercatino. Foto di Laura Marinoni

Potrebbe essere un seggiolone, un don-dolo o un tavolino per servire il thé alle bambole. Potrebbe essere una di queste cose. O forse tutte. E’ questo Girandolo, l’idea innovativa di Stefania Omodeo, una mamma designer che sognava un regalo speciale per sua figlia. E così l’ha inventa-to. Girandolo è innanzitutto un seggiolone comodo e sicuro. Ma non solo: questo è il bello! Una volta che il bimbo cresce, in-vece di finire in soffitta, lo segue in giochi e movimenti. Diventa allora un banchetto per attività manuali, un teatrino per le ma-rionette, una seduta a dondolo. “Girando-lo non è un bene di consumo usa e getta. Ha una spiccata propensione a diventare altro, per servire il più a lungo possibile. Se un pezzo si rompe è possibile acquistare i componenti di ricambio –spiega la sua ideatrice-. In più ha un valore formativo aggiunto. Offre una gamma di esperienze alla sfera motoria e percettivo-sensoriale del bambino, utili ad affinare destrezza, inventiva e autonomia”.A confermare la sua vocazione sostenibile non è solo il ciclo di vita; anche i materiali fanno la loro parte. Il legno proviene dalle foreste coltivate PEFC, i collanti sono privi di formaldeide e le vernici sono composte con materie

prime naturali atossiche. I tessuti, inoltre, sono 100% cotone bio, provenienti da commercio fair trade, filati e tinti da azien-de tessili italiane. E l’imballaggio? Piatto, per ridurre dell’80% volume, costi di tra-sporto e stoccaggio. Difficilmente Girandolo resta nei magaz-zini dei grandi negozi per lunghi periodi, poiché viene prodotto in serie limitate, co-sì da non immettere sul mercato un quan-titativo superiore a quello che potrebbe essere venduto. “In questi tempi credo sia necessario inventarsi, sperimentare nuovi modelli produttivi, alternativi a quelli offerti e imposti dal mercato. Per questo ho deciso di intraprendere questa strada - prosegue Stefania-. Per limitare le risorse finanziarie e contenere i costi mi occupo anche della comunicazione e della distri-buzione del prodotto. Un bel supporto viene dalla filiera corta delle materie pri-me, dalla produzione in piccola scala e dal processo di autoproduzione. La vendita è diretta e avviene per lo più tramite i Grup-pi d’Acquisto, le Botteghe equosolidali e i punti vendita specializzati che collabora-no al progetto”.Per info: [email protected]

M.O.

Giro giro…il seggioloneUna mamma designer ha ideato per sua figlia un seggiolone speciale che si “ricicla” per nuovi giochi e attività

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John Muir, naturalista america-no, è sensibile alla lezione filo-sofica della natura romantica -in particolare di quella tedesca- alle poesie di Shelley ed ai tra-scendentalisti. Al noto Thoreau -di cui abbiamo già avuto modo di discutere nella nostra rubrica- lo avvicina una più stretta unità tra “pensiero e azione”, tra nos/pneuma e bios, tra spirito e vita. Come Thoreau, Muir è un “no-made” nella vita: un conoscitore dal “di dentro” della natura, per empatia e simbiosi. È un vivere

dentro il ritmo pulsante della na-tura, un legarsi più stretto, ai suoi suoni, alle sue forme.È un osservare e raccogliere ma-teriale, conoscere e catalogare e fare scienza in modo diretto, empirico. Una scienza povera, la sua, sul piano del metodo e dell’autoriflessione epistemo-logica, ma ricca di sperimenta-lismo. Un naturalismo radicale che non rifiuta la cultura, anzi se ne nutre.

Ecologia vissuta direttamente, ma che non si ferma sulla soglia della polis, della società civile. Muir, dall’interno e nell’ottica del movimento preservazionista, produce il movimento e lo spi-rito per la rinascita dei Parchi nazionali, fondatore nel 1892 del Sierra Club e suo primo pre-sidente. Diventa così figura uffi-ciale, amico del presidente degli USA Roosevelt. Uno scienziato non professionista, assai do-tato di una perspicace capaci-tà di osservazione, di analisi, di organizzazione critica del mate-riale empirico raccolto. E le sue ipotesi sull’origine glaciale della Valle dello Yosemite diventeran-no feconde per i successivi pro-grammi di ricerca.

Teologiadella Natura

Per Muir, la Natura rivela un Pro-getto, perciò è manifestazione teofanica, è epifania, dimora del Divino: “Non stupisce che mon-ti e boschi siano stati tra i primi templi di Dio; più li si taglia e li si abbatte per costruire chiese e cattedrali, più lontano e opa-co appare il Signore. La stessa cosa ci può dire per i templi in pietra. Laggiù, a est del bosco in cui abbiamo posto il campo, sorge una delle cattedrali della Natura, intagliata nella roccia vi-va, di forma persino convenzio-nale, alta però duemila piedi ed elegantemente ornata di guglie

e pinnacoli, che freme inondata dal sole quasi fosse viva, come un bosco sacro; giustamente la chiamano Cathedral Peak”.

Filosofiadella Natura

La Natura è vista nella sua es-senza ultima come Luogo del-la Sapienza, di Armonia, come Madre Saggia: “Di Madre Natu-ra si parla spesso come se non fosse affatto una madre. Con quanta saggezza, invece, con quanta attenzione e tenerezza essa ama e accudisce i suoi figli in ogni clima e ambiente”.

Epistemologia sapienziale: apertura ek-statica e kenosi

Anche in Muir, come già in Emer-son e Thoreau, l’incontro con la natura si trasforma in incanto, in “mistica”, in apertura all’estasi di fronte alla natura. Un’ek-stasis a cui dispongono stupore, ammi-razione, l’essere-infanzia.La sua “epistemologia del cuo-re” si manifesta come “amore per ogni cosa”, come un diven-tare contemplanti “come le stel-le”, come uno sdraiarsi su un ghiacciaio per poter “pensare come un ghiacciaio”: “Ci pare allora che un cuore simile al no-stro debba battere dentro ogni cristallo e ogni cellula e vorrem-mo fermarci a discorrere con le piante e gli animali come fossero

altrettanti montanari nostri com-pagni”.

Etica aperta al rispetto per gli animali

L’etica biocentrica non è solo etica della totalità delle relazioni, quindi olistica; essa non annega la dignità d’essere, ontologica, dei singoli enti, delle singole for-me di vita: “Pure, gente di aspetto assai rispettabile, gente che pa-re perfino savia a guardarla, sta a infilzare pezzi di verme su un pezzetto di filo ricurvi allo scopo di catturare trote. Questa attività chiamano sport. Se i frequenta-tori di chiese si mettessero a pe-scare nel fonte battesimale per ammazzare il tempo durante le prediche noiose, il cosiddetto sport avrebbe una ragion d’es-sere; ma trastullarsi così dentro il tempio di Yosemite! Trovar pia-cere nell’agonia di creature che lottano per la vita, mentre Dio stesso predica i suoi più sublimi sermoni d’acqua e pietre!”.

Il preservazionismo di Miur: l’amore per la natura selvaggia

Nel 1903 dopo che il presiden-te degli USA Roosevelt aveva trascorso con lui tre giorni nel-lo Yosemite National Park, Miur era fiducioso, che il suo progetto di etica naturalistica valorizzante la natura selvaggia, ispirasse la costituzione concreta dei par-

chi nazionali e la tutela di fore-ste allo stato naturale. In realtà, il suo progetto preservazionista venne sconfitto dalle strategia conservazionista che in Pinchot -primo direttore del “Forest Ser-vice” americano- vedeva il rap-presentante più prestigioso e che poneva a “principio fonda-mentale della conservazione […] l’uso delle risorse naturali ora esistenti su questo continente per il benessere delle persone che vi vivono ora”.

Luciano ValleDirettore scientifico del CEA

John MuirL’epistemologia del cuoreScienziato non professionista, si lasciò incantare dalla bellezza della natura. Fondatore del Sierra Club, fu amico di Roosevelt

“Di Madre Natura si parla spesso come se non fosse affatto una madre. Con quanta saggezza, invece, con quanta attenzione e tenerezza essa ama e accudisce i suoi figli in ogni clima e ambiente”

Storia & personaggi:la rubrica che intende ripercorrere-attraverso fatti salienti e personalità illustri- la nascita e l’evoluzione del “pensiero ecologico”, dal suo avvio negli Stati Uni-ti degli anni ’60, fino ai giorni nostri.A cura del Centro di Etica Ambientalewww.centroeticaambien-tale.com

Stili di vita e d’impresa

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Fissate in agenda il prossimo martedì 17 aprile 2012, data in cui prenderà luogo il tanto atte-so appuntamento promosso dal CEA “Sorella Terra”, ormai giun-to alla terza edizione.Un’occasione artistico-forma-tiva, di riflessione e dibattito unica nel suo genere, che, ri-prendendo la classica formu-la –il convegno della mattina e concerto musicale della sera- si rinnova ogni anno, offrendosi come luogo privilegiato di in-contro e discussione con pro-tagonisti prestigiosi del campo della cultura, della scienza e dello spettacolo. Tante le attese

per la mattinata del 17, quando dopo Angelo Branduardi, Moni Ovadia, Davide Van De Sfroos, Stefano Zecchi, l’auditorium del Seminario vescovile di Bergamo accoglierà Luca Mercalli e Ro-berto Vecchioni, insieme a mi-gliaia di studenti e appassionati da tutta Bergamo e provincia, chiamati a riflettere insieme sui valori di bellezza della nostra So-rella Terra.Titolo dell’incontro “Sorella Ter-ra 2012. Energia Sostenibile per Tutti”, a cui si inspireranno il professore-cantautore Vecchio-ni e il metereologo-climatologo, che tra “nubi fosche all’orizzon-te e schiarite” accoglieranno le domande e le provocazioni de-

gli studenti. Dalla tavola rotonda nascerà un vero e proprio ma-nifesto sulla tutela ambientale, che, alla fine del convegno, sarà consegnato e firmato dai rap-presentanti istituzionali presenti: Diocesi di Bergamo, Comune di Bergamo, Provincia di Bergamo e Ufficio scolastico provinciale di Bergamo e dai relatori. Roberto Vecchioni, in concerto la stessa sera al Teatro Donizetti, conclu-derà poi la giornata allietando chi avrà partecipato all’evento e gli amanti della musica che lo vorranno ascoltare.

Claudia ProserpioResp. Educazione e

Formazione del CEA

Roberto Vecchioni ospite del Centro Etica AmbientaleTorna per la terza edizione “Sorella Terra”, uno spazio di riflessione e dibattito, durante il quale confrontarsi sulla tutela dell’ambiente con grandi ospiti

“Martedi 17 aprile l’auditorium del Seminario vescovile di Bergamo accoglierà Luca Mercalli e Roberto Vecchioni con Angelo Branduardi, Moni Ovadia, Davide Van De Sfroos, Stefano Zecchi. Titolo dell’incontro «Sorella Terra 2012. Energia Sostenibile per Tutti»”

Programma della mattinata Martedi 17 aprile

Ore 9.30-12.30 Convegno – Tavola rotonda: “Sorella Terra”

Saluto delle autoritàMons. Francesco Beschi, Vescovo della Diocesi di BergamoEttore Pirovano, Presidente della Provincia di BergamoFranco Tentorio, Sindaco del Comune di BergamoPatrizia Graziani, Dirigente dell’Ufficio Scolastico ProvincialeDon Francesco Poli, Presidente del Centro di Etica Ambientale Lombardia - Bergamo

Convegno>Moderatore:Simona Chinelli, docente di Filosofia, ISIS Natta di Bergamo>Relatori:Luca Mercalli – Meteorologo e climatologoRoberto Vecchioni - Cantautore>Conclusioni:Luciano Valle – Direttore del Tavolo Tecnico Scientifico C.E.A.Saluti Finali

Presso Auditorium del Seminario vescovile di Bergamo

Luca Mercalli

Roberto Vecchioni

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Un’ampia varietà di even-ti e circostanze è considera-ta stressante. Uno stress è un qualsiasi fattore imposto all’or-ganismo che altera o distrugge il normale equilibrio biochimico. Oltre a disordini generalizzati di ansia e insonnia, questo può determinare problemi cardiova-scolari, gastrointestinali e a cari-co del sistema immunitario.Un’alta percentuale delle visite dal medico di base sono corre-labili allo stress acuto o causa di problemi cronici ad esso asso-

ciati. La stessa situazione eco-nomica può causare stress. Uno stile di vita sano, alimenta-zione, attività fisica, meditazione e diverse sostanze naturali pos-sono fornire un supporto fisico per problematiche correlate allo stress.

Fisiologiadello stress

In realtà siamo predisposti per reagire in senso adattativo e difensivo. Per far fronte a cam-

biamenti anche improvvisi l’or-ganismo si attiva con una serie di meccanismi. Esiste cioè una fisiologia dello stress, una ca-pacità di adattamento per cui lo stimolo esterno induce dap-prima “una reazione di allarme” con l’attivazione del sistema ner-voso centrale e delle ghiandole surrenali (collocate sopra i reni) responsabili dell’aumentata pro-duzione di un ormone, il cortiso-lo, cui si associa l’aumento della pressione e del ritmo del respiro.Segue poi una “fase di resisten-za” che permette all’organismo di adottare i cambiamenti ne-cessari per affrontare una crisi emotiva, per far fronte a compiti ardui o combattere un’infezione. Il culmine è la “fase di esauri-mento” che può esitare in ma-lattie croniche, disagi ricorrenti

e recidivanti o finire per essere letale. I sistemi che ne risento-no maggiormente sono quello cardiovascolare, il sistema im-munitario, il sistema nervoso e l’apparato gastrointestinale.Ormai è stato dimostrato che le emozioni associate ad un forte stress sono fattori di rischio si-gnificativo per infarto cardiaco. Allo stesso modo uno stress se-vero riduce notevolmente l’attivi-tà delle cellule natural killer (NK) che hanno un ruolo vitale nella sorveglianza del sistema immu-nitario contro virus e cellule tu-morali. Lo stress sembra anche influenzare la produzione di altre cellule del sistema immunitario implicate nell’attività di sistema digestivo: bocca, polmoni, tratto

urinario ed ogni declino nei suoi livelli può diminuire la resistenza ai microbi. Anche la composi-zione della flora batterica inte-stinale subisce modificazioni

nella composizione. Uno studio condotto su astronauti prima di una missione ha evidenziato un decremento di Bifidobatteri e Lattobacilli e un aumento E.coli e Enterobacteria fino al lan-cio. Dopo il volo è stato notato un ulteriore aumento di specie patogene come i Clostridi con ulteriore diminuzione dei Lacto-bacilli.

Come preveniree curare lo stress?

Entro certi limiti, finché lo stress è uno stimolo e una spinta che sprona alla reazione, l’organi-smo riesce a preservare l’equi-librio dinamico (salvaguardando l’omeostasi). Per migliorare la ri-sposta si può invece ricorrere a sostanze adattogene in grado di ottimizzare le prestazioni fisiche e mentali aumentando la resi-stenza, ma anche stimolando la concentrazione o modulando il sistema immunitario.Le più note sostanze adattogene sono il ginseng, l’eleuterococco, la whitania somnifera, la rhodiola rosea, la schisandra sinensis, l’a-stragalo. Per un’azione rilassan-te sono utili L-theanina, valeriana e passiflora. In particolare la L-te-

Malinconia, ansia, insonnia sono questionidi equilibrio dinamico. Ecco come affrontarle

Salute & Benessere

“I sistemi chene risentono maggiormente sono quello cardiovascolare,il sistema immunitario, il sistema nervosoe l’apparato gastrointestinale”

“La valeriana migliora la latenza del sonno e la sua qualità. La passiflora ha dimostrato di ridurre l’ansia”

Tutta colpa dello stress?Stile di vita e medicina integrata:un approccio olisticoper la salute e il benessere

Oggi salute significa cura, prevenzione e benessere psicofisico. Con questa rubrica vogliamo porre l’attenzione sui rimedi naturali, sul loro affiancamento all’allo-patia (medicina classica) e sulle loro potenzialità nella prevenzione e benessere dell’individuo. Per olistico si intende un approccio alla cura dell’individuo che tiene conto della sua totalità.

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Page 43: Bergamo SOStenibile 11

anina è in grado di aumentare le onde al-fa, rilevabili effettuando un EEG (elet-troencefa-ogramma), quelle pre-valenti ne-gli stati di medi-tazione privi di pen-sieri.

La valeriana migliora la latenza del sonno (tempo richiesto per l’addormentamento) e la qua-lità del sonno. La passiflora in studi su animali ha dimostra-to di ridurre l’ansia. Il luppolo è utile in associazione con al-tre piante sedative per l’inson-nia, l’irrequietezza e i disturbi dell’umore. All’elenco si può aggiungere la melissa utile con-tro l’ansia e gli spasmi a livello gastrointestinale.In termini di prevenzione è in-dispensabile non esaurire le riserve di vitamine, minerali e

aminoacidi indispensabili nel-la sintesi di ormoni e neurotra-smettitori direttamente coinvolti nelle attività del cervello. Quan-do si sospetta un calo del tono dell’umore, estratti di iperico (con contenuto di ipericina stan-dard) possono essere utili per contrastare sintomi quali de-pressione, insonnia, ansietà, apatia, disturbi del sonno, ano-ressia, diminuzione dell’autosti-ma.La griffonia simplicifoglia è una buona fonte di 5HTP (idrossi-triptofano) da cui l’organismo produce serotonina, il neurotra-smettitore in grado di regolare l’umore con ripercussioni po-

sitive per l’azione sull’insonnia e antidepressiva. La tirosina è un aminoacido precursore nella sintesi di adrenalina, noradrena-lina, dopamina neurotramettitori che forniscono la giusta dose di grinta ed energia; insieme agli impulsi (appetito, sesso, aggres-sività) regolati dalla serotonina

vengono così modulati in modo armonico le nostre più elevate funzioni cognitive, l’umore e le emozioni.Quando lo stress induce un ca-lo del tono dell’umore possono esser utili anche acido folico, vitamina B6 e B12 perché in-crementano la produzione di se-rotonina soprattutto nei soggetti anziani o che incorrono in caren-ze nutrizionali. Una carenza di magnesio è sospettabile in caso di tremori, il classico occhio che balla, spasmi, crampi e irritabili-

tà. E’ importante per una buona funzionalità cardiaca e contrasta l’effetto stimolante del calcio per la contrazione dei muscoli. Cioc-colato, banane, cereali integrali, legumi e carni bianche ne sono particolarmente ricchi.

Altri buoni rimedida non sottovalutare!

In conclusione possiamo ag-giungere alcune regole utili per far fronte allo stress e tagliare il traguardo quotidianamente. Respirare profondamente, fare esercizio fisico, pensare positi-vo, contare fino a 10 dilatando i tempi tra pensiero e azione (in questo senso è utile Impatiens, uno dei 38 fiori di Bach) sono ac-corgimenti semplici ma efficaci. Si consiglia inoltre di ascoltare buona musica perché in grado di regolare l’attività cardiaca e respiratoria, parlare con amici e familiari con cui instaurare sane relazioni umane e condividere un sano divertimento, ma qua-lora non bastasse in caso di ne-cessità chiedere aiuto.Così da ritrovare presto il giusto equilibrio, gioia e vitalità.

Patrizia Mantoessi

“Respirare profondamente, fare esercizio fisico, pensare positivo: sono piccoli accorgimenti quotidiani per vivere meglio”

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La fonte è delle più autorevoli: l’OCSE, ovvero l’organizzazione che riunisce 34 paesi (i più ricchi del mondo e alcuni paesi emer-genti). Pochi giorni fa, a metà marzo ha pubblicato le previsio-ni sui trend socio-economici dei prossimi quattro decenni. Cosa potrebbe succedere da qui al 2050, si sono chiesti gli esperti dell’OCSE con la collaborazione dell’agenzia olandese per la va-lutazione ambientale?La risposta è insieme netta e drammatica: se non si agisce subito, se non si adottano nuo-ve politiche, i costi dell’inazione saranno “colossali”, sia in termini economici sia umani.

La previsione, infatti, è che la po-polazione mondiale passerà da 7 a 9 miliardi e che il 70 per cento di essa vivrà nelle città, moltipli-cando così problemi di inquina-mento, congestione del traffico, gestione dei rifiuti.Quattro le aree toccate dalle implicazioni di questa possibile crescita insostenibile e incon-trollata: il cambiamento climati-co, la biodiversità, l’acqua e gli

impatti dell’inquinamento atmo-sferico sulla salute.

EnergiaSenza nuove politiche, ad esem-pio, la domanda di energia cre-scerà dell’80 per cento e sarà coperta ancora per l’85 per cen-

to da combustibili fossili. Per il clima, questo significherebbe un aumento delle temperature medie superiore a quel tetto di 2 gradi centigradi giudicato non superabile senza un tracollo dei ghiacciai, del permafrost, dell’in-nalzamento del livello dei ma-ri, dei fenomeni meteorologici estremi.L’aumento della temperatura po-trebbe oscillare tra i 3 e i 6 gradi e diventare irreversibile. E, oltre ai maggiori rischi ambientali, inter-venire nel 2050 costerebbe il 50 per cento in più rispetto a inter-venti tempestivi.

BiodiversitàLa biodiversità potrebbe ridursi di un altro 10 per cento (con pun-te del 13 per cento per quanto riguarda le foreste primarie). La biodiversità nei sistemi di ac-qua dolce, già persa per un ter-zo, subirà un altro duro colpo. Sulla biodiversità pesano ne-gativamente anche altri fatto-

ri: il crescente uso di suolo (ad esempio da parte dell’agricol-tura), l’espansione della silvicol-tura commerciale, lo sviluppo di infrastrutture, l’antropizzazione, l’inquinamento, la produzione di biocarburanti. In termini econo-mici, si tratta di un danno oscil-lante tra i duemila e i cinquemila miliardi di dollari.

AcquaSenza nuove politiche, il 40 per cento della popolazione mon-diale vivrà in bacini fluviali colpiti da forti stress idrici (pari a 2,3 mi-liardi di persone più di oggi). Se-condo le proiezioni, la domanda globale di acqua dovrebbe au-mentare di circa il 55%, a causa della crescente domanda delle manifatture (+400%), della ge-nerazione termica di elettricità (+140%) e dell’uso domestico (130%).L’esaurimento delle falde acqui-fere potrebbe diventare la più grande minaccia per l’agricol-

tura e per l’approvvigionamento di acqua urbana in molte regio-ni. L’inquinamento dovuto a so-stanze nutritive provenienti dalle acque reflue urbane e dall’agri-coltura si accentuerà in molte regioni, intensificando l’eutrofiz-zazione e danneggiando la bio-diversità acquatica.Gli ecosistemi saranno dunque minacciati e aumenteranno i conflitti per l’acqua.

SaluteL’inquinamento atmosferico di-venterà la causa principale di mortalità prematura. Il nume-ro di decessi prematuri dovu-ti all’esposizione al particolato dovrebbe più che raddoppiare e aumentare fino a raggiungere un totale annuo di 3,6 milioni a livello mondiale.A questi vanno aggiunti l’espo-sizione a prodotti chimici peri-colosi e la mortalità prematura dovuta all’ozono troposferico.

Nuove politichefinanziarie ed economiche

I sistemi naturali -ricorda il rap-porto dell’OCSE- hanno dei punti di non ritorno oltre i quali il cambiamento dannoso diventa irreversibile (per esempio l’estin-zione delle specie, cambiamenti climatici, esaurimento delle falde acquifere, degrado del suolo). Agire subito è insomma raziona-le e conveniente, sia dal punto di vista ambientale sia economico. Quali politiche adottare? L’OCSE ne suggerisce molte, che hanno tutte a che vedere con la green economy.Si tratta di rendere meno van-taggioso il vecchio modello in-sostenibile e più vantaggiosa l’innovazione “verde”: tramite l’innalzamento del costo dei mo-di di produzione e di consumo inquinanti e gli investimenti nel sostegno pubblico per la ricer-ca e lo sviluppo tecnologico di base. Per servizi, prodotti e pro-cessi produttivi green c’è insom-ma un grande lavoro da fare.

Mario SalomoneSociologo dell’ambiente e docente dell’Università

di Bergamo

Se nuove politiche non svilupperanno la green economy, il mondo si avvierà verso una situazione sempre più drammatica. Parola dell’OCSE

Ambiente: ora o mai piùGreen Economy

“L’inquinamento atmosferico diventerà la causa principale di mortalità prematura. Il numero di decessi prematuri dovuti all’esposizione al particolato dovrebbe più che raddoppiare”

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Green Story

Una convinzione personale che vale come punto di forza im-prenditoriale: non a caso i tre fratelli Flavio, Marco e Sergio Cavagna hanno usato le pro-prie iniziali per dare il nome all’a-zienda, costituendo nel 2001 la FMS Impianti Tecnologici. La lo-ro convinzione? Risiede nel fat-to che il futuro si gioca attorno alla questione cardine della so-stenibilità: non saranno le nuove

costruzioni e il nuovo consumo di suolo le chiavi del nostro svi-luppo sociale ed economico; al contrario gli elementi decisivi sono e saranno sempre più la ri-qualificazione e l’efficientamen-to energetico di ciò che è già stato costruito.Risparmio ed efficienza energe-tica sono diventate oggi le paro-le simbolo della green economy, una realtà sempre più diffusa in ogni ambito o settore, dall’edi-lizia alla mobilità, dall’industria alla tecnologia. Ma questo esito non appariva così scontato nel 2004, quando i tre fratelli, an-ticipando l’attuale trend, decisero di lanciarsi in questa direzione.Forti di un’esperienza ventennale dell’azien-da di tradizione familiare fondata dal padre Rober-to Cavagna e attiva nel campo dell’installazione e manutenzio-ne di impianti termici, la FMS Im-pianti Tecnologici dal 2004 ha virato con decisione verso la specializzazione in un set-

tore che stava muovendo i suoi primi passi. Sempre nello stes-so anno l’azienda è entrata a far parte di Domotecnica, la prima rete di installatori e consulenti dedicata alle soluzioni innova-tive ad alta efficienza energeti-ca. Nel 2010 il percorso “green” avviato si concretizza con l’a-pertura del Punto Verde del Risparmio Energetico Domo-tecnica, in corrispondenza del-la nuova sede aziendale a San Giovanni Bianco (Bg) in alta Val-le Brembana. Il Punto Verde, un format innovativo che il gruppo Domotecnica sta diffondendo a livello nazionale, rappresenta uno spazio multifunzionale per incontri e approfondimenti tra addetti ai lavori, amministrato-ri pubblici e semplici cittadini, dove ognuno può accedere e informarsi sulle opportunità de-rivanti dalle nuove tecnologie e conoscere quale risparmio sia possibile ottenere.Con una certezza: quella di es-sersi rivolti agli specialisti del ri-sparmio energetico. Dalla diagnosi energetica di un edificio alla scelta degli interven-ti operativi, dalla progettazione degli impianti alla loro installa-zione sempre con personale interno, dal servizio assistenza alla manutenzione e monitorag-gio: la FMS Impianti Tecnologici è in grado di occuparsi di tutto il processo “chiavi in mano”, pro-ponendo soluzioni diversifica-te sulla base delle esigenze del cliente.La specializzazione infatti ri-guarda tutte le fasi necessarie, a cominciare dalla consulenza su-gli incentivi statali, regionali o lo-cali per interventi di riduzione dei consumi di energia, fino

a considerare le opportuni-tà derivanti dal conto energia, compreso l’espletamento delle pratiche amministrative e la ve-rifica di conformità rispetto alla normativa vigente.Per seguire le varie fasi i tre fratelli si sono suddivisi le competenze: Flavio è il responsabile degli im-pianti e segue la realizzazione dei lavori, Marco è il responsa-bile commerciale e marketing, mentre Sergio si occupa di tutto il post vendita e dell’assistenza tecnica. “Avendo alle spalle nu-merosi anni di attività, siamo in grado di seguire accuratamen-te ogni esigenza ed abbiamo maturato le competenze per in-dividuare e proporre le opzioni migliori in risposta a ciascuna situazione –spiega Marco Ca-vagna-. Un vantaggio che ci ha permesso di crescere è stata la specializzazione in particolare nel settore dell’edilizia residen-ziale, che ha tuttora, nonostante la crisi, ampi margini di mano-vra. Massima la qualità garan-tita: oltre la certificazione del sistema di qualità ISO 9001 per l’esercizio e la manutenzione degli impianti termici, elettrici e idrosanitari, stiamo conseguen-do la nuova certificazione am-bientale ISO 14001.In aggiunta alla collaborazio-ne a livello nazionale con Do-motecnica, siamo inoltre attivi sostenitori delle collaborazioni sul territorio: aderiamo infatti al-la Rete di imprese RISEE, Rete d’Impresa Specialisti Efficienza Energetica e siamo presenti in Compere, il Consorzio di Ma-terie Prime Energie Rinnovabili Ecosostenibili.

Diego Moratti

I fratelli Flavio, Marco e Sergio fondano FMS Impianti TecnologiciCheck up gratuito e soluzioni efficienti “chiavi in mano” per la riqualificazione degli immobili

Gli specialisti del risparmio energetico in edilizia

“FMS: i pionieri nel campo dell’efficienza energetica. Già dal 2004, in tempi non sospetti, i fratelli Cavagna decisero di percorre la strada della sostenibilità in edilizia, acquisendo e maturando negli anni quell’esperienza e know how che rappresentano una garanzia per i clienti ed un vantaggio competitivo per l’azienda” I fratelli Flavio, Sergio e Marco Cavagna

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Inaugurato nel maggio 2010, il Punto Verde del risparmio ener-getico Domotecnica rappresen-ta per FMS Impianti Tecnologici un traguardo importante nell’e-voluzione aziendale: all’interno della nuova sede di San Giovan-ni Bianco, che comprende circa 700 mq tra uffici e magazzino, è stato allestito un luogo di in-contro costellato da una serie di pannelli espositivi e dimostrativi in grado di orientare i visitatori at-traverso un percorso tra le varie energie rinnovabili, ciascuna con differenti opportunità e caratte-ristiche.Il pubblico può così trovare so-luzioni e sistemi d’impianto ca-ratterizzati dall’impiego di nuove tecnologie, toccando con mano

gli impianti che sono stati realiz-zati: dai più noti impianti solari e fotovoltaici a sistemi radian-ti, pompe di calore, sistemi di recupero del calore, sistemi a condensazione o quelli di rego-lazione climatica, tutte soluzioni che possono consentire rispar-mi sulla bolletta del 30-50 e an-che del 70%.Presso la sala del Punto Ver-de vengono organizzati inoltre eventi ad hoc e incontri per le diverse tipologie di utenza: ar-chitetti, installatori, amministra-tori; ma anche approfondimenti rivolti a tutta la cittadinanza o alle scuole del territorio.In ogni momento è possibile ricevere sia le informazioni di base sia l’assistenza e la con-sulenza personalizzata: a tutti viene offerta una diagnosi gratu-ita dell’edificio, ovvero un check up dei consumi della propria abitazione, accompagnato dal-

le indicazioni per poter inter-venire abbattendo i costi della bolletta energetica. In collabo-razione con Domotecnica e il Comune di Bergamo è inoltre in corso la campagna di diagnosi energetica gratuita dedicata in particolare a tutti i condomini bergamaschi, una campagna attiva solo per il 2012: dopo aver usufruito del check up gratutito, sarà facoltà dei condomini sce-gliere se affrontare interventi di risparmio energetico proposti, senza alcun esborso, in quanto gli interventi proposti verranno ripagati dallo stesso risparmio energetico. Importante quindi approfittare di questa opportu-nità, sia in vista della scadenza degli incentivi fiscali del 55% (fine 2012), sia per l’obbligo di contabilizzazione e termorego-lazione nei condomini con im-pianto centralizzato, in vigore già a partire da agosto 2012.

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Il Punto Verde del risparmio energetico Domotecnica

La sede di FMS Impianti Tecnologici a San Giovanni Bianco

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“Per cambiare le cose bisogna credere in un’idea e farla diven-tare un network”: così David Her-zog, amministratore delegato di Hoval Italia Srl, azienda leader nel settore del riscaldamento e della ventilazione con filiali in Ita-lia (a Grassobbio) e all’estero, ha aperto l’incontro stampa di gio-vedì 15 marzo a Milano, per pro-muovere la loro partecipazione alla fiera internazionale Mostra Convegno Expocomfort 2012.Il sistema energetico attuale è basato su risorse esauribili co-me i combustibili fossili e i mine-rali, concentrate in poche zone del mondo. La distribuzione non

uniforme delle risorse energe-tiche e la conseguente dipen-denza di molti paesi da pochi distributori crea un gap tra do-manda e offerta che sarà sem-pre più difficile colmare. Senza considerare poi i mostri che questa “schiavitù” commerciale ha già generato, tra cui specu-lazioni finanziarie e conflitti, di-plomatici e non. E la situazione,

a meno di un deciso cambio di rotta, non potrà certo migliorare.“Come saranno le nostre ca-se tra cinquant’anni?” si chiede Norbert Lantschner, ideatore e fondatore dell’Agenzia CasaCli-ma, iniziativa che si occupa di fornire un supporto nella pro-gettazione e nella costruzione di case che siano sinonimo di efficienza e sostenibilità. Se i fa-sti del boom economico sono impalliditi di fronte alla recessio-ne economica che ha messo in

ginocchio il mondo, forse si sta iniziando a capire che il consu-mismo sfrenato degli anni Ses-santa ha creato una finta civiltà del benessere che in realtà sta inghiottendo anche il mondo che lo ha generato. Per evitare l’autodistruzione i governi stan-no correndo ai ripari con norma-tive a tutela dell’ambiente. Sotto la lente di ingrandimento anche il settore dell’edilizia che impat-ta profondamente con il territo-rio, sia in fase di costruzione sia nel processo di smaltimento. E soprattutto in quest’ultimo caso, la tendenza degli ultimi anni è la costruzione di case “usa e getta” il cui costo segue più l’andamen-to speculativo del mercato che la qualità dei materiali.

Scenari futuribilio futuristi?

Ma se le risorse inizieranno a scarseggiare come faremo? Produrre un kg di cibo corri-sponde al consumo di dieci kg di petrolio e dal momento che alcuni studi hanno già previsto l’esaurimento dalle fonti conven-zionali tra 35 anni, come affron-teremo l’emergenza alimentare?

La risposta a questi problemi e la sfida per le future generazioni è una sola: diminuire il fabbiso-gno. Come? Pensando a siste-mi in grado di sfruttare le fonti energetiche rinnovabili come sole, vento, biomasse e geo-termia che potrebbero fornire oltre 300 mila volte il consumo energetico complessivo attuale. Con un uso intelligente delle ri-sorse, che oggi soddisfano so-lo il 13 per cento del fabbisogno mondiale, si potrebbe incidere in modo decisivo anche sull’inqui-namento. Le emissioni globali di anidride carbonica tra il 1990 e il 2010 sono aumentate del 45%, raggiungendo nell’ultimo anno il massimo storico di 33 miliar-di di tonnellate, di cui il 30% in Europa proviene dagli impianti di emissione.

Cambiamo treno!

Se mi accorgo che ho preso un treno sbagliato, la soluzione non è correre all’indietro su quello stesso treno, sperando di rime-diare all’errore, bensì scendere e prenderne uno che ricerchi un equilibrio tra individuo e am-biente. Questo il messaggio che

ha voluto trasmettere Hoval at-traverso i suoi prodotti: sistemi di riscaldamento e impianti per ventilare e raffrescare, che com-binano l’energia del sole e delle biomasse. Un nuovo modo di progettare edifici, industriali e civili, di classe A che favorisco-no un ritorno economico - per la qualità e la lungimiranza dell’in-vestimento - e ambientale, per le quantità minime di emissioni di CO2. Il futuro è rappresenta-to da immobili di cui non solo si riuscirà a determinarne il costo della gestione negli anni, ma so-prattutto in grado di soddisfare il fabbisogno energetico dell’in-tero nucleo abitativo, auto elet-trica compresa. Per un futuro a zero emissioni occorre cambia-re ora le nostre abitudini e ope-rare scelte più consapevoli nel presente.

Alice Motti

Dalla Hoval di Grassobbio un convegno a Milano per stimolare la riflessione sull’efficienza energetica tra moda, fantasia, realtà e sostenibilità

Il carosellodel cambiamento climatico

Edilizia

“Con un uso intelligente delle risorse si potrebbe incidere in modo decisivo anche sull’inquinamento”

“Le fonti energetiche rinnovabili come sole, vento, biomasse e geotermia potrebbero fornire oltre 300 mila volte il consumo energetico complessivo attuale.”

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48 www.bergamosostenibile.comNumero 11 - Aprile 2012

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Ricerca, innovazione e soste-nibilità. Tre elementi che si fon-dono in i.lab, il nuovo Centro Ricerca e Innovazione di Ital-cementi ideato dell’architetto di fama internazionale Richard Me-ier. L’edificio, collocato nel parco scientifico tecnologico Kilometro Rosso di Bergamo, si sviluppa su uno spazio di 23.000 metri quadrati di cui 7.500 adibiti alla ricerca. Ospiterà ingegneri, tec-

nici e ricercatori della Direzione Ricerca e Sviluppo, della Direzio-ne Laboratori del Centro Tecnico di Gruppo (CTG) e della Direzio-ne Innovazione di Italcementi, impegnati nello studio e sviluppo di innovazione tecnologica, fun-zionale ed estetica dei nuovi ma-teriali per le costruzioni.

La struttura

Per la realizzazione di i.lab, l’ar-chitetto Richard Meier ha imma-ginato una struttura articolata su due piani fuori terra e tre piani interrati; per l’area è stata scel-ta una configurazione a V quasi ad accentuare -nella sua dispo-sizione in due ali affacciate su un cortile centrale- la sua apertu-ra verso il parco agricolo i.land, realizzato appositamente nello spazio esterno. La grande punta sospesa che copre e protegge l’ingresso crea un’ampia piazza esterna coperta, a doppia altez-

za, che prosegue naturalmen-te nell’atrio di accesso vetrato il quale, a sua volta, distribuisce le due ali dell’edificio. La prima ala della V, parallela all’autostrada, ospita i laboratori e gli uffici. La seconda ala accoglie al piano terra una grande sala conferen-ze che può contenere fino a 250 posti a sedere, mentre al livello superiore sono collocati gli uffici di rappresentanza.

Edilizia e materiale sostenibili

Per la costruzione sono stati scelti materiali innovativi e alter-nativi, proprio come richiesto dalla certificazione LEED, il si-stema di valutazione di sosteni-bilità ambientale per l’edilizia più autorevole e diffuso al mondo. Per il rivestimento esterno della struttura è stato utilizzato TX Ac-tive®, il cemento “mangia smog” di Italcementi che riduce gli in-quinanti presenti nell’aria. Al-cune pareti sono realizzate con i.light®, il cemento “trasparente” ideato dai laboratori Italcemen-ti e utilizzato per la prima volta nel Padiglione italiano all’Expo 2010 di Shanghai. Pannelli solari termici, pannelli fotovoltaici per la produzione di energia pulita e un sistema di climatizzazione

geotermico garantiranno un ri-sparmio energetico del 60% in più rispetto ad un edificio di pari dimensioni e destinazione d’uso.

I riconoscimenti internazionali

i.lab ha già ottenuto importanti ri-conoscimenti a livello internazio-nale. Nel 2009 è stato premiato con il Green Good Design Award dal Chicago Atheneum e dall’Eu-

ropean Centre for Architecture Art Design and Urban Studies. Nel maggio 2010 la Commissio-ne Europea ha assegnato a i.lab il premio European GreenBuil-ding Award, quale miglior edificio in Italia per l’efficienza energeti-ca nella categoria “Best New Building”. Un simbolo, dunque, dell’architettura contemporanea e dell’impegno concreto di Ital-cementi per una migliore qualità della vita e dell’ambiente.

Al Kilometro Rosso la struttura “green” dell’Italcementi, ideata dall’architetto Richard Meier, ha già ottenuto diversi riconoscimenti internazionali e mira alla certificazione LEED Platinum

i.labIl cuore della Ricercae dell’Innovazione

Edilizia

“Nel maggio 2010 la Commissione Europea ha assegnato a i.lab il premio European GreenBuilding Award, quale miglior edificio in Italia per l’efficienza energetica nella categoria «Best New Building»”

“Per il rivestimento esterno dellastruttura è stato utilizzato TX Active®,il cemento “mangia smog” di Italcementiche riducegli inquinantipresenti nell’aria”

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Energia, ecologia, occupazione e formazione. Sembrano parole distanti fra loro, ma sono desti-nate ad essere sempre più vi-cine, per fronteggiare una crisi economica che fa sempre più paura, garantire una crescita al nostro Paese e un futuro alle gio-vani generazioni. Si stima che da qui al 2020 in Italia si potranno creare circa 1.060.000 di nuovi posti di lavoro nelle professioni della Green Economy. Numeri che stupiscono se si pensa ai tanti giovani e non giovani che oggi cercano disperatamen-te un’occupazione. Di que-sti 1.060.000 nuovi occupati, 20.000 saranno nella provincia di Bergamo e circa 60.000 nella provincia di Milano, pari a circa 6.000/anno. Questa domanda dovrà neces-sariamente essere supportata da un’adeguata offerta di for-mazione professionale, specia-lizzata nei settori dell’energia

rinnovabile, dell’ecologia e dello sviluppo sostenibile. Un’offerta che nel panorama nazionale e locale, non sembra ancora suffi-ciente, per quantità e qualità.Proprio per far fronte a questa richiesta a Bergamo si sta co-stituendo una G.E.S. - Green Economy School ®, una vera e propria scuola per formare pro-fessionisti attivi e competenti su queste tematiche. Da alcuni me-si è stato attivato un gruppo di lavoro (chiunque sia interessato può portare il suo contributo) che si sta confrontando con il territorio per capirne le esigenze e le potenzialità. In questo per-corso sono, e saranno, coinvol-te aziende, ordini professionali e associazioni di categoria, istituti comprensivi ma anche enti locali come Amministrazioni comunali e singoli cittadini.La G.E.S., che potrebbe già prendere il via con il prossimo anno scolastico, ha come punto

di riferimento l’I.S.I.S Giulio Nat-ta di Bergamo, già accreditato in Classe A dalla Regione Lom-bardia quale soggetto erogatore di formazione. La scuola ha av-viato con il Ministero un percor-so di alta formazione su queste tematiche; sono presenti indiriz-zi specifici e laboratori innovativi quali il Solar Lab e il laboratorio di Ristrutturazione molecolare. Esperienze e ricchezze, queste, che saranno utili alla G.E.S. e al suo corpo docente, costituito da specialisti provenienti da più am-biti del territorio di Bergamo. La Green Economy School vorrebbe rispondere concreta-mente alla domanda di lavoro formazione dei Green  Job at-traverso una forte preparazione teorico-pratica. Il fine sarà quello di favorire l’inserimento dei cor-sisti nel mercato del lavoro o il mantenimento dei loro posti di lavoro, in quanto in possesso di competenze aggiornate. Ad ac-

cedere saranno i diplomati, gli universitari e professionisti che vogliono approfondire le proprie conoscenze. In una prima bozza del proget-

to, che vuole essere migliorato e ottimizzato proprio per rispon-dere alle reali esigenze, le lezio-ni si svolgeranno lungo l’arco di un anno e si articoleranno nelle diverse materie delle FER (fonti energie rinnovabili) e dello svi-luppo sostenibile. Al termine ver-rà rilasciato un diploma.Il team tecnico scientifico del-la G.E.S. si riunisce il primo e il terzo lunedì di ogni mese pres-so l’ISIS Giulio Natta di Bergamo alle 15.

Per informazioni è possibile scri-vere a [email protected]

Bergamo: costituito un gruppo di lavoro per dare vita a una Green Economy School e formare persone specializzate nei settori dell’ecologia, dello sviluppo sostenibile e delle energie rinnovabili

Green Economy SchoolAll’istituto Natta si preparanoi professionisti di domani

Green Job

“La Green Economy School, che potrebbe già prendere il via con il prossimo anno scolastico, ha come punto di riferimento l’I.S.I.S Giulio Nattadi Bergamo”

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Il 2012, sulla scia dell’anno pre-cedente, si è aperto afflitto dai mali di una crisi che non vuole saperne di mollare, dalla minac-cia di una recessione sempre più concreta, da misure legi-slative per evitarla, ahinoi tanto necessarie quanto dolorose. Aggiungiamo pure che anche le banche non concedono più così volentieri finanziamenti a famiglie e imprese. In un quadro economico così incerto e sco-raggiante il primo aspetto che rischia di essere trascurato è inevitabilmente l’ambiente. Co-me se non bastasse la normativa

italiana, oltre a delegare troppo spesso l’adozione di misure a tutela dell’ambiente alla buona volontà delle imprese, è caren-te anche nel premiare gli sforzi in campo ambientale compiuti dal-le realtà aziendali più virtuose. Ma è proprio in questo contesto che emerge il valore del grande progetto finanziario istituito dal Ministero dell’Ambiente per in-coraggiare investimenti ambien-tali e far muovere l’economia in una direzione decisamente gre-en. Il progetto, Fondo Kyoto, è un piano di finanziamento creato allo scopo di promuovere e dare impulso ad investimenti pubblici e privati mirati alla riduzione delle emissioni e all’aumento dell’effi-cienza energetica, sia nel settore edilizio che in quello industriale.

Origine e struttura

Tale piano di finanziamento deve il suo nome all’omonimo Proto-

collo Kyoto, importantissimo (e unico) atto normativo di valenza internazionale che impone, agli stati firmatari, la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra allo scopo di fronteggiare le ne-faste conseguenze del riscalda-mento globale.Una delle azioni intraprese dall’I-talia nell’attuazione del Proto-collo di Kyoto fu infatti quella di prevedere, con Legge finanzia-ria 2007, l’istituzione di un fondo rotativo da destinare ad investi-menti in grado di concretizzare gli impegni di riduzione di emis-sioni presi in sede internaziona-le.Il Fondo Kyoto, così istituito e gestito dalla Cassa di Deposi-ti e Prestiti (CDP), ammonta ad un totale di 600 milioni di euro di cui 60 milioni destinati alla Lom-bardia. Il beneficiario, che potrà essere un’impresa, un ente ma

anche un privato cittadino, può ottenere il finanziamento per una quota parte fino al 70% del va-lore totale del progetto da rea-lizzare, e avrà poi fino a 6 anni di tempo per restituire la somma ottenuta al tasso agevolato del-lo 0,50%. Praticamente denaro gratis! Essendo un fondo rotativo (il che significa che si autofinan-zia con i soldi che gradualmente vengono restituiti dai beneficiari) i finanziamenti saranno disponi-bili anche per gli anni e venire.

Come funziona

L’impresa o il privato, a partire dal 16 marzo e fino al 14 luglio 2012, ha tempo per inoltrare la domanda di finanziamento me-diante l’applicativo on-line della CDP, avendo cura di presenta-re tutta la documentazione ne-cessaria, tra cui quella rilasciata

dall’istituto bancario aderente al progetto Fondo Kyoto presso il quale si decide di stipulare il contratto di finanziamento (l’e-lenco è disponibile sul sito della CDP), ed il progetto dell’inter-vento che si desidera realizzare.Gli interventi finanziabili possono essere di diversa natura e com-prendono, ad esempio, piccoli impianti idroelettrici, eolici, so-lare termici e molto altro anco-ra. Il vademecum Fondo Kyoto, scaricabile dal sito della CDP, illustra nel dettaglio i passaggi necessari per il buon esito della domanda.Detto questo, è ancora presto per sapere se il Fondo Kyoto si ri-velerà lo strumento vincente per convertire, finalmente, il panora-ma energetico del nostro paese. Ma nel frattempo ciò che conta è che l’iniziativa vada nella dire-zione giusta.

Per informazioni è possibile con-tattare il numero: 800 098 754.

Marta Pettena

Fondo Kyoto: 600 milioniper la lotta alle emissioniDal 16 marzo al 4 luglio 2012: un progetto finanziario, istituito dal Ministero dell’Ambiente, per incoraggiare investimenti ambientali e far muovere l’economia in una direzione decisamente green a tassi di interesse agevolati dello 0,5%

Finanziamenti

“Il beneficiario, che potrà essere un’impresa, un ente ma anche un privato cittadino, può ottenere il finanziamento per una quota-parte, fino al 70% del valore totale del progetto da realizzare”

Timetable“Fondo Kyoto”Dal 16 febbraioLinee attive perinformazioni: 800 098 754

2 marzoRegistrazione all’applicativo “Fondo Kyoto” dal sito www.cassaddpp.it

Dal 16 marzo al 14 luglioPresentazione della domanda

Di seguito riportiamo alcune opportunità per chi opera nel nuovo mondo della green economy. Ministeri, Regioni, Enti e Fondazioni spesso promuovono bandi e finanziamenti per chi investe in attività o progetti di sostenibilità ambientale. Vale quindi la pena di tenere d’occhio alcune possibilità che di mese in mese si aprono per imprese, associazioni o privati: Bergamo SOStenibile vi terrà aggiornati.Ecco alcuni esempi.

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Il 16 dicembre 2011 il Consiglio dei Ministri ha approvato il De-creto che disciplina la commer-cializzazione e la manipolazione di alcuni gas fluorurati ad effetto serra. Un provvedimento in linea con quanto già la Commissione Europea ha definito tra il 2006 ed il 2008 con l’intento di prosegui-re nell’impegno a contrastare i cambiamenti climatici.L’obiettivo è quello di limita-re l’immissione in atmosfera di questi gas, che hanno un po-tenziale di riscaldamento globa-le (GWP) pari in media ad oltre 1.000 volte quello della CO2. Già nel 2006 il Regolamento Eu-ropeo 842/2006 ha richiesto agli stati membri della Comunità di istituire un sistema di certifica-zione per il personale e le azien-de operanti in alcuni settori che prevedono l’utilizzo e la manipo-lazione dei gas fluorurati definiti nell’Allegato I del regolamento. Più precisamente, i settori inte-ressati e le modalità di certifica-zione sono definiti negli specifici Regolamenti Europei del 2008, vale a dire i Regg. 303, 304, 305, 306 e 307.

Obbligoanche in Italia

Nel 2012 anche l’Italia si ade-gua a quanto richiesto dall’Eu-ropa con uno specifico Decreto che definisce l’obbligo di cer-tificazione per le persone e le aziende che operano con i gas sopra citati, attuando quanto previsto dal Regolamento (CE) n. 842/2006. In generale il mec-canismo implementato prevede l’obbligo di certificazione per le persone che operano su talune apparecchiature nonché per le aziende che effettuano instal-lazione, manutenzione e ripa-razione delle apparecchiature contenenti fluorurati.Senza un certificato attivo, che dimostri la competenza della persona o dell’azienda nel pro-prio settore di attività, non sa-rà possibile effettuare alcuna manipolazione sui sistemi che contengono gas fluorurati, né

prendere in consegna questi ul-timi.In particolare le figure coinvolte in questa novità sono:

le persone e le aziende che operano su apparecchiature fisse di refrigerazione, condizionamento d’aria e pompe di calore;

le persone e le aziende che operano su impianti fissi di protezione antincendio ed estintori contenenti taluni gas fluorurati;

le persone addette al recupero di taluni gas fluorurati ad effetto serra dai commutatori ad alta tensione;

le persone addette al recupero di taluni solventi a base di gas fluorurati ad effetto serra dalle apparecchiature.

Il personale che opera sui si-stemi di refrigerazione è già a conoscenza della necessità di certificarsi per poter proseguire nella propria attività lavorativa; familiarmente si parla di “Pa-tentino del Frigorista”. Tuttavia, in assenza di una legislazione nazionale e prima del protocol-lo d’intesa tra Accredia e il Mi-nistero dell’Ambiente, non sarà possibile per nessuna persona o azienda ottenere un certifi-cato italiano che attesti la con-formità ai Regolamenti Europei. Infatti per poter dare il via al pro-cesso di certificazione italiano è necessario che il Decreto del Presidente della Repubblica sia pubblicato in Gazzetta Ufficiale e segua il classico iter di entrata in vigore. Si prevede che proprio in questi giorni, il Decreto sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Modalitàdi ottenimento

Al fine di ottenere la certifica-zione, della durata di 10 anni, il personale dovrà sostenere un esame teorico-pratico sulla base degli argomenti menzionati negli specifici Regolamenti Europei.

Le aziende invece effettueranno un audit di certificazione durante il quale dovranno dimostrare di impiegare solo personale certi-ficato e di possedere procedure ed attrezzature necessarie alla corretta esecuzione delle pro-prie attività.I certificati alle persone ed alle aziende potranno essere rila-sciati solamente da Organismi

Dal 2012 in Italia sarà obbligatoria una certificazione per persone e aziende che prevedono l’utilizzo e la manipolazione dei gas contenuti negli impianti di refrigerazione. Un passo importante per contrastare l’effetto serra

“Senza un certificato attivo, che dimostri la competenza della persona o dell’azienda non sarà possibile effettuare alcuna manipolazione sui sistemi che contengono gas fluorurati”

Un “Patentino del Frigorista” per gestire correttamentegas fluorurati 1000 volte più dannosi della CO2

Green Economy Certificazioni

54 www.bergamosostenibile.comNumero 11 - Aprile 2012

Page 55: Bergamo SOStenibile 11

di Certificazione accreditati presso Accredia ed approvati da Ministero dell’Ambiente. Un meccanismo a parte è invece previsto per il personale addet-to al recupero di determinati gas fluorurati dagli impianti di condi-zionamento d’aria dei veicoli a motore che rientrano nel cam-po d’applicazione della direttiva 2006/40/CE, come definito nel Reg. 307/2008. Per queste figure infatti non si parla di obbligo di certificazio-ne a seguito superamento di un esame, ma di obbligo di parte-cipazione ad un corso di forma-zione al termine del quale sarà rilasciato un Attestato di For-mazione. In questo caso, sarà l’Organismo che effettua la for-mazione e rilascia gli attestati a doversi certificare presso un En-te di Certificazione che possiede le caratteristiche definite sopra.

Il RegistroTelematico Nazionale

Un ulteriore novità è la costitu-zione del Registro Telematico Nazionale gestito dalla Camere di Commercio. Ogni persona o azienda dei settori interessati dovrà registrarsi su un databa-

se gestito dalla Camera di Com-mercio cui la persona o azienda fa riferimento; una volta superato l’esame o l’audit di certificazio-ne, l’Ente di Certificazione regi-strerà a sua volta la persona o azienda come figura certificata.L’obiettivo del registro è quello di censire tutte le figure del setto-re e di offrire trasparenza a tut-te le parti interessate. Infatti dal momento della sua istituzione le persone e le aziende del settore avranno 60 giorni per potervisi iscrivere e ricevere l’Attestato di Iscrizione al Registro, necessa-rio per ottenere i certificati defi-nitivi.Dal momento dell’iscrizione ci saranno altri 6 mesi di tempo sottoporsi all’esame e all’audit. Le attività di certificazione svolte nel corso di ogni anno saranno rendicontate dagli Enti di Certi-ficazione al Ministero dell’Am-biente. Allo stesso modo gli operatori del settore invieranno dichiarazioni relative alle emis-sioni in atmosfera di fluorurati. Anche i soggetti che produco-no, importano o esportano più di una tonnellata all’anno di gas comunicheranno i dati relativi a quanto commercializzato.

In Europa

A livello europeo, molti stati membri hanno già attivo un si-stema che certifichi la profes-sionalità di persone ed aziende nella manipolazione di taluni gas fluorurati. Già dal 2008 esiste in Francia un sistema di certifi-cazione che oltre a garantire le competenze del personale tec-nico ha come obiettivo la trac-ciabilità stessa del gas, dalla commercializzazione all’utilizzo, fino al ritiro. Con la nascita di questo sistema nazionale, l’Italia raggiunge il livello degli altri Stati membri della Comunità Europea per sensibilità ed adeguatezza al tema delle emissioni in atmosfe-ra, facendo un altro passo avanti concreto nell’impegno a ridurre il proprio impatto sul riscaldamen-to globale.

Bureau Veritasè azienda leader a livello mon-diale nei servizi di controllo, verifica e certificazione per Qualità, Ambiente, Salute, Si-curezza e Responsabilità So-ciale (QHSE-SA). Nato nel 1828, il gruppo opera in 140 paesi con più di 50.000 dipendenti e un volume d’affari di oltre 3 miliardi di euro (dati 2011). Il gruppo, riconosciuto e accre-ditato dai più importanti enti ed organismi internazionali, è quo-tato dall’ottobre 2007 alla borsa di Parigi. In Italia, Bureau Veritas conta più di 400 dipendenti e 21 uffici dislocati su tutto il territorio nazionale e affianca oltre 20.000 clienti nazionali e internazionali.Sul tema ambientale il suo impegno è sempre più diffuso per la riduzione delle emissioni di gas serra, secondo il Protocollo di Kyoto (1997). Accreditato dal UN (United Nations), il gruppo opera per validare e verificare progetti di riduzioni delle emis-sioni di CO2 in tutto il mondo ed è riconosciuto dai vari governi europei per le verifiche dell’European Emission Trading Sche-me (EUETS). Forte di queste esperienze, Bureau Veritas è sta-to scelto come partner internazionale dal Carbon Disclosure Project (CDP), organizzazione no-profit che gestisce il più vasto database di emissioni di gas serra con oltre 3000 organizzazio-ni in 60 Paesi. In Italia il gruppo ha validato, fra gli altri, il carbon footpring di una speciale confezione di acqua minerale San Be-nedetto e della nuova sede dell’Università Ca’ Foscari di Venezia (progetti innovativi sviluppati in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente).Nel settore edile, responsabile del 40% del consumo di energia primaria complessiva e del 40% delle emissioni globali di gas serra, è nata nel marzo 2011 “Green Rating Alliance”, creata da grandi compagnie di real estate, fra cui Aew Europe, Axa Real Estate, Ing Real Estate, General Electric Real Estate, Cbre Glo-bal Investors, LaSalle Investment Management, e di Bureau Ve-ritas con l’obiettivo di migliorare le performance di sostenibilità degli edifici esistenti.Bureau Veritas è inoltre partner a livello internazionale di U.S. Green Building Council (USGBC), associazione impegnata dal 1993 sul fronte dell’architettura sostenibile con la certificazione LEED (Leadership in Energy and Environmental Design). A livel-lo italiano, Bureau Veritas partecipa attivamente alle iniziative di GBC Italia, ricoprendo la carica di Vice Presidenza. Con l’ap-provazione del Decreto Italiano sulla gestione dei gas fluorurati, Bureau Veritas ha implementato schemi di certificazione speci-fici per il personale e le aziende che manipolano gas fluorurati ad effetto serra.

Per informazioni:[email protected]

Dal 2012 in Italia sarà obbligatoria una certificazione per persone e aziende che prevedono l’utilizzo e la manipolazione dei gas contenuti negli impianti di refrigerazione. Un passo importante per contrastare l’effetto serra

“Le aziende ele persone coinvolteda questa normativa sono quelle che operano su impianti di: refrigerazione, condizionamento d’aria, pompe di calore, impianti fissi di protezione antincendioe di estintori, commutatori ad alta tensione e le persone addette al recupero di taluni solventi a basedi gas fluoruratiad effetto serra dalle apparecchiature”

Un “Patentino del Frigorista” per gestire correttamentegas fluorurati 1000 volte più dannosi della CO2

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Page 56: Bergamo SOStenibile 11

Mobilità

Il Salone Internazionale di Gi-nevra è una rassegna del tutto particolare. In primo luogo per-ché è l’unico salone europeo dell’auto a cadenza annuale e quindi tutti i costruttori presenti nel nostro continente sono inte-ressati a partecipare nel migliore dei modi, sia con prodotti pron-ti per affrontare il mercato che

con le concept cars che dettano tendenze stilistiche e servono a capire la reazione del pubbli-co. L’altro motivo importante di questa particolare rassegna gi-nevrina è l’assenza di costrut-tori automobilistici in territorio svizzero e di conseguenza tutti giocano fuori casa, anche se la

vicinanza con la Francia, l’Italia e la Germania rappresenta un aspetto molto importante sia per l’affluenza di pubblico che per la presenza dei costruttori, che ruotano attorno all’automobile.La sostenibilità è un aspetto che i costruttori sviluppano sempre con maggiore impegno e risor-se e non è un caso che ormai in tutte le schede tecniche delle

automobili vengono forniti i dati di emissioni di CO2 come una delle principali caratteristiche di ogni modello (oltre che essere un valore da indicare obbligato-riamente per legge).Riguardo il momento economi-co che vive l’Italia, in cui le case automobilistiche soffrono per il calo delle vendite, bisogna dire che in altri Paesi europei la si-

tuazione non è esattamente la stessa e di conseguenza i co-struttori hanno sfoderato a Gi-nevra il meglio per affrontare un mercato sempre più globalizza-to, esigente e nel quale un errore si paga caro in termini economici e di immagine. Nel Palexpo si sono viste vettu-re per tutti i gusti, a partire dal-la nuova Ferrari F-12 berlinetta

presentata in pompa magna da Luca di Montezemolo, Sergio Marchionne e John Elkann, pre-senze che dimostrano l’interes-se del gruppo per questa vettura che viene indicata come la Fer-rari stradale più potente di tutti i tempi. Ma se avete ampia dispo-nibilità economica ed intendete cambiare macchina, con “ap-pena” 400 mila euro vi portate

Nell’appuntamento svizzero di marzo presentate molte auto ibride e numerosi progetti di concept car elettriche

Ginevra: un salone dell’auto ad “alta tensione”…per uscire dalla crisi!

“Da qualche anno è caduto il tabù che segnalava le auto elettriche come lente, pesanti e di scarsa autonomia. Tutti i costruttori ormai lavorano per una mobilità ecocompatibile”

Panoramica del Salone di Ginevra - Marzo 2012

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a casa un’Aston Martin V-12 Za-gato mentre spendendo più del doppio di questa cifra -e se siete sempre di fretta- potete pensare all’acquisto della Bugatti Veyron Grand Prix Vitesse, la cabrio più veloce del mondo che con i suoi 1200 cavalli raggiunge la veloci-tà massima di 410 km/h. Senza dubbio auto affascianti, ma non certo sostenibili ne economica-mente (almeno per la maggior parte di noi), ne tanto meno am-bientalmente. Ma non è stato tutto proibitivo quello visto a Ginevra e anche le tasche più normali hanno trovato diversi motivi per intrattenersi ad osservare gli stand del Salone. Da qualche anno è caduto il tabù che segnalava le auto elettriche come lente, pesanti e di scarsa autonomia e ormai non c’è nes-

sun costruttore che non lavori verso una mobilità ecocompati-bile. Non c’è prova migliore che quella di vedere la grandissima quantità di nuove auto ibride e progetti di concept car elettri-che.

Le auto ibrideed elettriche

Per l’Italia sicuramente un posto al sole ed un angolo nel cuore è stato occupato dalla nuova Fiat 500 L, dove L sta per “large“, ovvero una 500 dotata di quat-tro porte, lunga 4,14 metri, larga 1,78 ed alta 1,66 metri che verrà prodotta nello stabilimento Fiat di Kragujevac, in Serbia ed equi-paggiata con tre motorizzazioni, due benzina (TwinAir da 900 cc e da 1,4 cc) ed il turbodiesel Mul-

tijet II da 1,3 litri. I marchi del gruppo Volkswagen sono stati generosi con la pre-sentazione di nuovi modelli; Audi con le nuove A3, RS4, A6 Allroad e TT RS Plus e la dichiarazione di Michael Frisch, direttore di Audi Italia, che ha segnalato il lancio sul mercato entro quest’anno dei modelli A6 ed A8 Hybrid. Seat ha esposto la nuova Ibi-za dotata offerta con tre diversi motori a gasolio, tra cui il 3 cilin-dri 1.2 Ecomotive con il sistema Start&Stop e la cittadina Mii, so-rella gemella di Volkswagen Up! e Skoda Citygo pure presenti al Salone di Ginevra. Volkswagen Up!, è stata promessa in versio-ne ibrida in un prossimo futuro. La nuova Volvo V40, moderna familiare della casa svedese, è stata equipaggiata con un ai-

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Ginevra: un salone dell’auto ad “alta tensione”…per uscire dalla crisi!

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www.bergamosostenibile.com Numero 11 - Aprile 2012

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rbag sul frontale. Nell’eventualità dell’urto con un pedone, il cusci-no d’aria si gonfia e copre l’intero parabrezza ed i montanti ante-riori. È una novità assoluta che segna un punto molto importan-te nella ricerca della maggior si-curezza possibile. In casa Mercedes Benz si è vi-sta la Classe A completamente rinnovata che ora ha lasciato la forma originale per adattarsi alle altre offerte in questo segmento di mercato. La casa di Stoccar-da ha presentato la E300 Blue-TEC Hybrid in versioni berlina e station wagon. Al motore diesel da quattro cilindri e 2,1 litri è sta-to abbinato un motore elettrico da 20 kW alimentato da batterie al Li-ion e permette di percorre-re un km in modalità elettrica a non oltre 35 km/h di velocità; ma l’aiuto del motore elettrico con-tribuisce a diminuire il consumo che ora è di 4,2 litri di gasolio per ogni 100 km, il 15 % in meno del-la precedente versione.A Ginevra ha debuttato la Ford B-Max con la curiosa architettu-ra che vede assente il montante centrale tra le portiere anteriori di apertura convenzionale e quelle posteriori scorrevoli mentre è in arrivo la Focus Electric, il model-lo elettrico realizzato sulla base della Focus convenzionale.Nissan ha presentato una con-cept car di una crossover dotata di tecnologia ibrida, la Hi-Cross: interessante progetto ibrido in un segmento di mercato nel quale Nissan è leader grazie a Juke e Qashqai. La Hi-Cross è

stata equipaggiata con un mo-tore 2.0 benzina abbinato ad un motore elettrico alimentato da batterie al litio. Nello stand della casa giapponese è stata espo-sta anche la versione elettrica della NV-200 equipaggiato con lo stesso sistema della Nissan Leaf, motore da 80 kw di po-

tenza e batterie al Li-Ion. Il van da sette posti attualmente viene collaudato in Gran Bretagna per il prossimo lancio sul mercato. Infiniti, marchio controllato da Nissan, ha presentato in ante-prima la sportiva emerg-e, do-tata del range-extender. Si tratta di una coupé elettrica a motore

elettrico posteriore, possiede una potenza di 400 CV ed ac-celera da 0 a 100 km/h in soli 4 secondi. L’auto è stata sviluppa-ta in collaborazione con Lotus Engineering.Il sistema di trazione della con-cept car sportivo Pininfarina Cambiano è costituito da quat-tro motori elettrici, uno per ogni ruota, e dal relativo motoridutto-re. I quattro motori, prodotti da Magneti Marelli, sono montati sui telai anteriore e posteriore ed erogano ciascuno una potenza di 60 kW in continuo e 150kW di picco, per complessivi 600 kW di potenza massima totale con una coppia di 640Nm. Ciascun motore è controllato singolar-mente in modo elettronico ga-rantendo diverse funzioni, tra le quali il recupero di energia in ral-

lentamento e frenata, il controllo di trazione con possibilità di va-riare in modo continuo la riparti-zione della coppia sulle singole ruote in modo indipendente e l’assistenza al sistema antibloc-caggio.Nel segmento B spicca la pre-senza della nuova Peugeot 208 presentata a Ginevra come an-teprima mondiale; la vettura del-la Serie 2 della “casa del leone” si propone in diverse motorizza-zioni, in versione sportiva in un prossimo futuro e con un volan-te piccolo come caratteristica da sottolineare al momento di sedersi al posto guida. La “casa del leone” ha presentato il mo-dello 508 RXH, un’ibrida diesel elettrica a trazione integrale, nel-la quale il motore a gasolio agi-sce sulle ruote anteriori e quello

Pininfarina CAMBIANOQuattro motori elettrici, uno per ruota, per una potenza complessiva di 600 kW

Honda NSXConcept sportiva con motore ibrido

Peugeot 508RXHLa prima auto ibrida diesel/elettricaa trazione integrale, motore turbo diesel da 163 Cv più motore elettrico da 27 kW (37 Cv)

Mobilità

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elettrico sulle posteriori. Peu-geot è pioniere nella tecnologia diesel elettrica ed ora intende ot-tenere i risultati commerciali con questa tecnologia. Il motore è un turbodiesel da 163 cavalli e quel-lo elettrico possiede una poten-za di 27 kW (37 cavalli), abbinati da un cambio automatico a 6 rapporti e batterie agli ioni di litio.L’altro marchio del gruppo PSA, Citroen, ha impiegato la stessa tecnologia presente nella Peu-geot 508 RXH nella nuova DS5 Hybrid4; merntre il modello C4 Aircross è un nuovo crossover a trazione integrale sviluppato in collaborazione con Mitsubishi.Toyota continua nella politica di offrire tutta la gamma di veico-li ibridi. Ora è il turno della Yaris che è stata equipaggiata con l’Hybrid Synergy Drive della ca-

sa giapponese mentre altre due interessanti concept car sono state esposte nello stand: la FTBh adotta il sistema di trazio-ne ibrida ma ha una costruzione estremamente leggera per ridur-re il peso e l’uso di materiali me-no costosi; la NS4 è una sportiva ibrida plug-in; ma nello stand Toyota è stata esposta anche un’auto ad idrogeno, la FCV-r equipaggiata con un impianto di fuel cell (di fatto un’auto elettrica alimentata ad idrogeno) ed infi-ne un interessante studio per la connettività in auto con Diji, dove vengono studiati molti particolari per migliorare la vita a bordo.La controllata Lexus ha pre-sentato in anteprima il modello LF-LC, una sportiva ibrida 2+2 equipaggiata con il sistema ibri-do che punta ad una fascia mol-

to alta di mercato.I giapponesi di Honda hanno percorso la stessa strada dell’i-brida sportiva con la concept car NSX che segna un ritorno del marchio giapponese al seg-mento delle auto supersportive. Fuori dal coro e del tutto partico-lare è la Morgan Plus-E elettrica presentata a modo di concept car. Per la prima volta un co-struttore di vetture speciali quale è Morgan si cimenta in questo settore particolare, ma secondo il capo designer Matthew Hum-phries, la casa crede in questo progetto e la produrrà in serie non appena saranno finiti gli ulti-mi lavori per l’omologazione.La Mazda Takeri vista a Ginevra dovrebbe rimpiazzare la Mazda 6 ed è dotata di tecnologia Skyactive, con conseguente di-minuzione di consumo e di emis-sioni di CO2, mentre la Suzuki Regina (ribattezzata per l’Euro-pa come G70) era stata vista al Salone di Tokyo. Solo 730 kg di peso, tecnologia start&stop con recupero di energia in frenata e consumo di 3 litri per ogni 100 km di percorrenza sono i dati tecnici più importanti di questa concept di casa Suzuki.Mitsubishi ha presentato la nuo-va Outlander dichiarando che è già pronta per ospitare gli im-pianti rispettivi alle versione ibri-da e a quella full electric. La Hyundai i-Onice è una con-cept car di vettura sportiva equipaggiata con sistema ran-ge-extender, dotata di un mo-tore elettrico da 109 cavalli di potenza, un motore tre cilindri benzina di un litro che funzio-na come generatore e 120 km di autonomia dichiarata grazie all’alimentazione dalle batterie al Li-ion. Insomma, il mercato offre davvero l’imbarazzo della scelta!

Marcelo Padin

Lexus LF-LC. Sportiva con motore ibrido

Ford B-MaxMonovolume senza montante centrale tra le portiere. In arrivo il modello elettrico

www.bergamosostenibile.com Numero 11 - Aprile 2012

Page 60: Bergamo SOStenibile 11

Insegnare etica degli affari signi-fica trasmettere i principi e i me-todi del ragionamento morale, cioè far apprendere agli individui le abilità cognitive e operati-ve necessarie per formulare un giudizio morale su pratiche e comportamenti del mondo degli affari. Un giudizio morale nasce

da un ragionamento articolato in tre fasi (Rif. Grafico 1.)Lo stesso obiettivo è perseguito dalla formazione etica in azien-da, a cui si aggiungono anche altre finalità più specifiche, in particolare nel caso di imprese che hanno adottato o vogliono adottare una strategia di gestio-ne orientata alla sostenibilità.In questi casi i programmi di formazione etica permettono di raggiungere i seguenti scopi:

promuovere e rafforzare la cultura d’impresa e favorire la condivisione di valori e principi etici da parte di dirigenti, colla-boratori e neo assunti;

far conoscere il Codice etico aziendale ed il suo significato nelle relazioni con gli stakehol-der e facilitare la comprensione dei principi, delle norme, delle procedure interne cui attenersi;

allenare i collaboratori, in parti-colar modo ai livelli decisionali, a riconoscere le aree critiche nelle relazioni con gli stakeholder e ad applicare i principi etici nelle de-cisioni strategiche e nei compor-tamenti organizzativi quotidiani;

fornire competenze speci-fiche alle figure organizzative preposte all’introduzione e alla gestione degli strumenti di re-sponsabilità sociale d’impresa (ethics officer, membri del co-mitato etico, responsabile del bilancio sociale o di sostenibilità, membri dell’audit etico interno) ed essere di supporto all’ade-guamento e sviluppo continuo degli strumenti e delle strategie di sostenibilità.Fare formazione etica non si-gnifica quindi solo informare i collaboratori in merito alle scel-te compiute dall’impresa, ma soprattutto mettere ciascun membro dell’impresa nella con-dizione di poter comprendere, interiorizzare e contribuire al raggiungimento della missione aziendale attraverso un con-sapevole orientamento delle proprie scelte e della propria condotta quotidiana.

I contenuti e la metodologia della formazione etica in azienda

I programmi di formazione etica hanno dei contenuti di caratte-re interdisciplinare. Oltre all’etica degli affari, costituiscono ma-terie importanti anche il diritto, la sociologia e l’economia delle organizzazioni. Aree, queste, dalle quali attingere le capacità per individuare le fonti dei dilem-mi etici all’interno dell’impresa, per analizzare le aree critiche nelle relazioni con gli stakehol-der, per creare sistemi interni di incentivi al comportamento etico, per comprendere le basi teoriche della cultura d’impresa e degli effetti di reputazione. Per quanto concerne i metodi della formazione etica, essi variano in relazione alla tipologia di uten-ti (manager, collaboratori, spe-cifiche funzioni aziendali) e alle finalità specifiche dell’intervento formativo. Per essere efficace,

la formazione etica in azienda, deve possedere alcuni requisiti fondamentali:

sostegno e impegno del ver-

tice aziendale per la formazione etica;

esplicitazione chiara degli obiettivi della formazione etica;

approccio formativo impron-tato alla partecipazione, al dia-logo e alla discussione, nonché esclusione di forme di indottrina-mento;

momenti teorici e pratici con il supporto di diversi strumenti didattici (laboratori di decisioni, simulazioni, role-play, ecc.) in grado di favorire in varie forme lo sviluppo della capacità di pren-dere decisioni con una compo-nente etica.La valutazione dell’efficacia della formazione etica è misurata sul-la capacità di realizzare un pro-cesso di formazione che arrivi a sviluppare, progressivamente all’interno dei membri dell’impre-sa, la capacità di riconoscere le proprie responsabilità e diveni-re garante delle responsabilità dell’organizzazione verso gli sta-keholder.

Emma Baldin

In azienda si impara l’eticaUna formazione specifica per allenarsi a distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. E applicare così principi etici nelle decisioni strategiche

Etica d’impresa

“Fare formazione etica significa anche solo mettere ciascun membro dell’azienda nella condizione di poter comprendere, interiorizzare e contribuire al raggiungimento della missione aziendale attraverso un consapevole orientamento delle proprie scelte e della propria condotta quotidiana”

“La formazione etica in azienda serve a creare condivisione e collaborazione per lo sviluppo di strategie di sostenibilità. È il necessario supporto alla creazione e alla comprensione degli strumenti di responsabilità sociale, favorisce il processo di condivisione delle motivazioni sottostanti alla loro adozione, ne rende possibile l’implementazione e ne chiarisce le modalità di utilizzo”

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secondo regole di antica sapienza

60 www.bergamosostenibile.comNumero 11 - Aprile 2012

Page 61: Bergamo SOStenibile 11

Identi�care le norme morali che trovano applicazione nel caso ponendosi domande.Il comportamento individuale o la politica aziendale è accettabile secondo i tre criteri etici:utilità: massimizza la soddisfazione di tutte le parti interessate?diritti: rispetta i diritti degli individui coinvolti?giustizia: è consistente con i canoni di giustizia?

CONSAPEVOLEZZA ETICAciascun decisore sa se e quando una situazione ricade nella sfera dell’etica

RAGIONAMENTO ETICO ciascun decisore usa modelli decisionali e criteri di giudizio etico ottimale

AZIONE ETICAciascun decisore rende coerente la propria decisione con i valori aziendali

LEADERSHIP ETICAciascun decisore agisce come guida etica per tutti gli altri stakeholder

Il comportamento individualeo la politica aziendale non è etica

Il comportamento individuale

o la politica aziendale è etica

Ci sono elementi soverchianti?ad esempio un criterio è molto più importante,

oppure ci sono impedimenti, …

Rac

colta

dat

iA

nalis

iG

iudi

zio

Mor

ale

NO A TUTTIE TRE I CRITERI

NO A UN O DUE CRITERI

SI A TUTTIE TRE I CRITERI

Gra�co 1. Rielaborazione da G. Cavanagh (1997)

Gra�co 2. Rielaborazione da M. Hoffman e D. Driscoll

Raccogliere le informazioni rilevanti per il caso oggetto di esame, sia esso un comportamento individuale o una politica aziendale

61www.bergamosostenibile.com Numero 11 - Aprile 2012

Page 62: Bergamo SOStenibile 11

Fiere, convegni, incontri, mostre, mercati e molto, molto altroper comunicare, partecipare e condividere stili di vita sostenibili

Calendario appuntamenti

Appuntamenti sostenibili

Data Orario Evento Tipologia Luogo svolgimento Contatti30/31 Mar Sbarchi in piazza Mercato degli agrumi dal Sud Italia Bergamo, piazzale Alpini www.retegasbergamo.it/sip

30 Mar/1 Apr Fà la cosa giusta Fiera Fiera Milano City falacosagiusta.terre.it

31 Mar 11.00 - 14.00 Educa il gusto: i formaggi bergamaschi Visita e pranzo Fornovo S.G., Caseificio Taddei slowfoodtreviglio.blogspot.com

1/8/9/15Apr 16.00 Visita guidata gratuita all’orto botanico. Visita guidata Bergamo, Orto Botanico, Colle Aperto www.ortobotanicodibergamo.it

3 Apr 20.45 Incontro con la Cooperativa del Golfo (coop ittica del catanese) Incontro Valbrembo Altrogas Fontana

7 Apr 8.30 - 12.00 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato Agricolo Osio Sopra (Bg) www.a21isoladalminezingonia.bg.it

10 Apr 17.30-20.30 Critical Mass Bergamo Biciclettata Bergamo, piazza Matteotti

11 Apr 20.30 Verso Terra Madre Lombardia: “Uomini di mais” Cena Bergamo, Istituto Alberghiero www.slowfoodvalliorobiche.it

14 Apr 8.30 - 12.30 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato Agricolo Albino (Bg) [email protected] - www.cittadinanzasostenibile.it

14 Apr 11.00 - 23.00 Torre Salsa. Storia di un luogo, la riserva che ci unisce Mostra-evento Bergamo, spazio Polaresco www.archelon.it - www.wwftorresalsa.it

14 Apr 14.00 - 18.00 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato Agricolo Solza (Bg) www.a21isoladalminezingonia.bg.it

14 Apr 20.00 Verso Terra Madre Lombardia: “Salumi d’autore 3” Cena Albino (Bg), trattoria Il Beccofino www.slowfoodvalliorobiche.it

15 Apr 9.00 - 17.00 Mercato agricolo e non solo Mercato Agricolo Corna Imagna (Bg) [email protected] - www.cittadinanzasostenibile.it

17 Apr intera giornata Sorella Terra-CEA Convegno e concerto Bergamo www.centroeticaambientale.com

19 Apr 21.00 Stile di vita ecocompatibile Convegno Teatro Sociale, Bergamo www.erbamil.it

20 Apr 21.00 Asso di monnezza Spettacolo teatrale Teatro Sociale, Bergamo www.erbamil.it

21 Apr 17.30 Agricoltura biodinamica Incontro Cassano d’Adda, Isola Borromea slowfoodtreviglio.blogspot.com

21 Apr 8.30 - 12.00 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato Agricolo Zanica (Bg) www.a21isoladalminezingonia.bg.it

21 Apr 15.00 Mercatino delle Neomamme Mercatino Redona, Casa Civica spaziomercatino.blogspot.com

22 Apr Giornata mondiale della Terra (Earth Day) Giornata mondiale Italia/mondo www.giornatamondialedellaterra.it

22/25/29 Apr 16.00 Visita guidata gratuita all’orto botanico. Visita guidata Bergamo, Orto Botanico, Colle Aperto www.ortobotanicodibergamo.it

27 Apr 21.00 Il giardino sacro Spettacolo teatrale Teatro Sociale, Bergamo www.erbamil.it

28 Apr 9.00 - 13.00 Primo Mercato agricolo e non solo Mercato Agricolo Bergamo, piazzale Alpini [email protected] - www.cittadinanzasostenibile.it

28 Apr 8.30 - 12.00 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato Agricolo Madone (Bg) www.a21isoladalminezingonia.bg.it

28/30 Apr 17° Casambiente arredamento Mostra Vaprio d’Adda (MI) - Villa Castelbarco www.villacastelbarco.com

1 e 4/6 Mag 17° Casambiente arredamento Mostra Vaprio d’Adda (MI) - Villa Castelbarco www.villacastelbarco.com

1/6/13 Mag 16.00 Visita guidata gratuita all’orto botanico. Visita guidata Bergamo, Orto Botanico, Colle Aperto www.ortobotanicodibergamo.it

3 Mag Presentazione libro “Per una’abbondanza frugale” Presentazione Castello di Solza (Bergamo)

4 Mag 15.00 - 18.00 “Comunicare la decrescita”.Serge Latouche all’Università di Bergamo

Seminario Bergamo, Università degli Studi di Bergamo, via Salvecchio www.unibg.it

5 Mag 8.30 - 12.00 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato Agricolo Osio Sopra (Bg) www.a21isoladalminezingonia.bg.it

9/11 Mag Solarexpo - mostra convegno internazionalesu energie rinnovabili e generazione distribuita

Mostra/convegno Fiera di Verona www.solarexpo.com

11 Mag 21.00 Storie di piccoli-grandi produttori Incontro Bergamo, Centro Socio Culturale di Borgo Palazzo gasbobo.blogspot.com

12 Mag 8.30 - 12.30 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato Agricolo Albino (Bg) [email protected] - www.cittadinanzasostenibile.it

12 Mag 14.00 - 18.00 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato Agricolo Solza (Bg) www.a21isoladalminezingonia.bg.it

13 Mag 9.00 - 20.00 Fiera del Tessile bio-eco “Per filo e per sogno” Fiera Ponte San Pietro, Centro La Proposta di via San Marco www.cittadinanzasostenibile.it

19 Mag 15.00 Mercatino delle Neomamme Mercatino Redona, Casa Civica spaziomercatino.blogspot.com

19 Mag 14.30 - 18.30 Manifesto per una Bergamo sostenibile Convegno L’Auditorium Piazza Libertà, Bergamo www.santalucia.bg.it - [email protected]

19 Mag 8.30 - 12.00 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato Agricolo Zanica (Bg) www.a21isoladalminezingonia.bg.it

20 Mag 9.00 - 17.00 Mercato agricolo e non solo Mercato Agricolo Corna Imagna (Bg) [email protected] - www.cittadinanzasostenibile.it

20/27 Mag 16.00 Visita guidata gratuita all’orto botanico. Visita guidata Bergamo, Orto Botanico, Colle Aperto www.ortobotanicodibergamo.it

24/26 Mag Energethica - Salone dell’energia rinnovabile e sostenibile Fiera Lingotto Fiere Torino www.energethica.it

25 Mag 8.30 - 12.00 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato Agricolo Madone (Bg) www.a21isoladalminezingonia.bg.it

25/27 Mag Terra Futura Fiera Firenze, fortezza da basso www.terrafutura.it

26 Mag 9.00 - 13.00 Mercato agricolo e non solo Mercato Agricolo Bergamo, piazzale Alpini [email protected] - www.cittadinanzasostenibile.it

27 Mag 9.00 Assemblea generale Cooperativa Cfl di Treviglio Assemblea Treviglio, Istituto Salesiano via Zanovello 1 www.cfltreviglio.it

28 Mag 9.00 - 12-30 Energeticamente consapevoli:dalla ricerca alla comunicazione sostenibile

Convegno Bergamo, Itis Natta [email protected] (iscrizioni fino al 20 maggio)

30/31 Mag Dal Dire al Fare - 8° Salone della Responsabilità Sociale d’Impresa Salone Università Bocconi - Milano www.daldirealfare.eu - Cell. 349.7665890

1/3 Giu FESTIVAL AMBIENTE BERGAMO MOSTRA/CONVEGNO BERGAMO SENTIERONE [email protected] - Cell. 335.362358

10/16 Giu Settimane verdi alla Ca’ Matta Vacanze per ragazzi dai 6 ai 13 anni Ca’ Matta, Parco dei Colli, Ponteranica Coop Alchimia 035.362960 - [email protected]

17/23 Giu Settimane verdi alla Ca’ Matta Vacanze per ragazzi dai 6 ai 13 anni Ca’ Matta, Parco dei Colli, Ponteranica Coop Alchimia 035.362960 - [email protected]

18/22 Giu Settimana Europea dell’Energia Evento Europa www.eusew.eu

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62 www.bergamosostenibile.comNumero 11 - Aprile 2012

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