Bergamo SOStenibile 3

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Soluzioni per il risparmio della spesa energetica impianti fotovoltaici impianti geotermici solare termico RESSOLAR srl via Serassi 21 24124 BERGAMO tel 035 3692145 - www.ressolar.it Numero 03 Anno II - Marzo/Aprile 2011 - Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/BG Periodico d’informazione culturale sugli stili di vita e d’impresa sostenibili www.bergamosostenibile.com Referendum sull'acqua i pro e contro dei due quesiti Il 12 giugno si vota anche su Nucleare e Legittimo impedimento Edilizia Stili di vita Alimentazione a Pagina 36 Convegno Green Story da Pagina 40 a Pagina 38 a Pagina 12 a Pagina 24 a Pagina 32 Editoriale La città sostenibile di Mario Salomone* Il Piano di azione ambientale presentato il 25 febbraio scor- so dal Comune di Bergamo (ne parliamo all’interno di questo nu- mero di Bergamo SOStenibile) è un buon esempio di come una città può impegnarsi ad essere “sostenibile”. L’esempio è di due tipi: il primo è di metodo, il secondo di me- rito. A livello di metodo, il piano nasce da un percorso comples- so, come è giusto che sia per un Comune, che è il livello am- ministrativo più vicino ai cittadi- ni, nodo cruciale di decisioni, di confronti, di condivisione. Quello presentato dall’amministrazione di Bergamo è, infatti, un piano nato anche fuori dal Comune, incontrando categorie econo- miche e gruppi di cittadini, nel rapporto con i quartieri e il ter- ritorio, nella collaborazione con l’Università di Bergamo e i suoi centri di ricerca, nell’apertura ai partenariati con la società civile, le aziende di servizi, le imprese private. Scrivere un piano a tavo- segue a pagina 2 Foto e testo di Fabio Proverbio di Michela Facchinetti di Alice Motti M'illumino di meno 2011 Bergamo accende il tricolore Come organizzare nozze eco-friendly e... eco-nomiche Diventano tre le Condotte bergamasche per un cibo buono, pulito e giusto Matrimonio in verde o al verde? Responsabilità Sociale d'Impresa La Green Economy ora ha un alleato Consumo del suolo Slow Food Il Comune di Solza nell'associazione "Comuni Virtuosi" Borgo di Villa Astori Torre De' Roveri Abitare in armonia con l'ambiente Edifici a impatto zero Certificazioni ambientali Amianto: opportunità per smaltirlo Il binomio cave e ambiente di Maria Imparato

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Periodico d’informazione culturale sugli stili di vita e d’impresa sostenibili

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Page 1: Bergamo SOStenibile 3

Soluzioni per il risparmio della spesa energetica

impianti fotovoltaiciimpianti geotermicisolare termicoRESSOLAR srl via Serassi 21 24124 BERGAMOtel 035 3692145 - www.ressolar.it

Numero 03 Anno II - Marzo/Aprile 2011 - Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/BG

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Referendum sull'acquai pro e contro dei due quesitiIl 12 giugno si vota anche su Nucleare e Legittimo impedimento

Edilizia

Stili di vita Alimentazione

a Pagina 36

ConvegnoGreen Story

da Pagina 40

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Editoriale

La città sostenibile

di Mario Salomone*

Il Piano di azione ambientale presentato il 25 febbraio scor-so dal Comune di Bergamo (ne parliamo all’interno di questo nu-mero di Bergamo SOStenibile) è un buon esempio di come una città può impegnarsi ad essere “sostenibile”.

L’esempio è di due tipi: il primo è di metodo, il secondo di me-rito. A livello di metodo, il piano nasce da un percorso comples-so, come è giusto che sia per un Comune, che è il livello am-ministrativo più vicino ai cittadi-ni, nodo cruciale di decisioni, di confronti, di condivisione. Quello presentato dall’amministrazione di Bergamo è, infatti, un piano nato anche fuori dal Comune, incontrando categorie econo-miche e gruppi di cittadini, nel rapporto con i quartieri e il ter-ritorio, nella collaborazione con l’Università di Bergamo e i suoi centri di ricerca, nell’apertura ai partenariati con la società civile, le aziende di servizi, le imprese private. Scrivere un piano a tavo-

segue a pagina 2

Foto e testo di Fabio Proverbio

di Michela Facchinettidi Alice Motti

M'illumino di meno 2011Bergamo accende il tricolore

Come organizzarenozze eco-friendlye... eco-nomiche

Diventanotre le Condotte bergamascheper un cibo buono, pulito e giusto

Matrimonioin verdeo al verde?

Responsabilità Socialed'Impresa

La Green Economyora haun alleato

Consumodel suolo

SlowFood

Il Comunedi Solza nell'associazione "Comuni Virtuosi"

Borgodi Villa AstoriTorreDe' RoveriAbitare in armonia con l'ambiente

Edificia impatto zero

Certificazioni ambientali

Amianto: opportunitàper smaltirlo

Il binomiocave e ambiente

di Maria Imparato

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lino, infatti, è facile, ma il difficile è farlo invece con un paziente la-voro di ascolto e poi applicarlo, bene e davvero. Preparare e dis-sodare il terreno prima, fin dall’i-nizio. Monitorare gli sviluppi, le reazioni, le attese, gli umori, du-rante. Capire le ricadute sociali, economiche, civili dopo, sul me-dio e sul lungo periodo.

Che idea di città abbiamo? Che rapporto c’è tra politiche energetiche e “capitale sociale”? Cosa è meramente tecnico (un pannello solare qua, un impianto eolico là, una coibentazione qui, una lampadina a basso consu-mo lì) e cosa è organizzazione, stili di vita, collaborazione, reti sociali, comportamenti, con-sapevolezza, modelli e valori, visione, capacità di approccio integrato e sistemico, modo di

costruire e di abitare, modo di muoversi, ecc.?

La “nuova economia” e la qualità della vita

Il secondo livello, dicevamo, è di merito: sta nell’ampiezza dei temi affrontati dal piano.

Qualcuno, ad esempio, riduce l’economia ecologica (la “green economy”) a qualche misura di tipo strettamente settoriale. Cer-to, gli interventi specifici sono fondamentali, fanno risparmiare denaro, aiutano l’ambiente, cre-ano posti di lavoro, ci consen-tono di tenere il passo con quei paesi che prima dell’Italia han-no capito che l’innovazione e il futuro passano attraverso una sfida fatta di coraggio, di visio-ne di lungo periodo e di progetti di largo respiro. Ma “sostenibili-tà” significa anche intervenire a

tutto campo, in modo integrato e trasversale. Sull’informazione, sulla formazione, sull’educazio-ne innanzitutto: “Fare crescere consapevolezza e costruire ca-pacità e professionalità” -hanno detto in molti durante la discus-sione che è seguita alla presen-tazione del piano- “è l’elemento essenziale che traina tutto il re-sto e che consente a un’intera comunità di cambiare il passo”, verso una “nuova” economia. Chiarezza di idee, condivisione di obiettivi, consenso, professio-nalità, aggiornamento costante, impegno nello sforzo comune sono preziosi ingredienti per il successo di strategie ambiziose e complesse.

Ci sono poi i mille aspetti della vita urbana, dal verde, alla mo-bilità, ai servizi per i cittadini, al ciclo dell’acqua, all’illuminazione pubblica, alla ricerca avanzata, alla gestione dei rifiuti, alla tutela della salute, alla biodiversità, alla lotta al rumore, alla prevenzione dei rischi naturali, ai commerci, al consumo di suolo, all’alimen-tazione, agli stili di vita, alla bo-nifica dei siti contaminati e via elencando.È l’insieme di que-sti mille aspetti che fa la qualità della vita urbana e arricchisce le prospettive di futuro.

L’assessore all’ambiente Mas-simo Bandera ha potuto citare decine di esempi bergamaschi di buone iniziative in tutti que-sti settori e la fitta serie di azioni previste nel piano per i prossimi anni li tocca di nuovo tutti.

C’è insomma molto lavoro fat-to e molto da fare, ma sono in molti pronti a rimboccarsi le ma-niche e a dare una mano.

Mario Salomone*Sociologo dell’Ambientee docente dell’Università

di Bergamo.

Segue dalla prima pagina

“Quello presentato dall’amministrazione di Bergamo è un piano nato anche fuori dal Comune, incontrando categorie economiche, cittadini, quartierie il territorio”

“Sostenibilità significa anche intervenire a tutto campo, in modo integrato e trasversale. Sull’informazione, sulla formazione, sull’educazione innanzitutto”

In primo piano Referendum Acqua

Mario Salomone - Docente Università di BergamoLorena Mora – Scienze della comunicazioneFabio Proverbio – FotoreporterLuca Taramelli – GiornalistaAlice Motti – Scienze della comunicazioneLuciano Valle – CEAPatrizia Mantoessi - CFLMaria Imparato – GiornalistaGiusy Carolei – Docente Università Milano-BicoccaMichela Facchinetti – Scienze della FormazioneAlfredo Ciancia – AvvocatoGloria Gelmi – Provincia di BergamoDuccio Colombo – BiofarmLisa Casali – EcocucinaGianluigi Lanfranchi e Paolo Tognini – CrienErica Bettinelli – Villino d’EricaGiorgio Moratti – Scienze della ComunicazioneLorella Lari – Comitato Refendario provinciale BergamoRenato Narciso – FareAmbiente

Hanno collaborato a questo numero:EditoreStudio Green Solution di Marco RossiDirettore Editoriale Marco [email protected] Responsabile Diego [email protected] di Redazione Roberta [email protected] Grafico ed impaginazione Layout Studio Service Srl - BergamoStampa CSQ Spa - Erbusco (BS)Pubblicità Studio Green [email protected] - Tel 335.362358 Via Privata Legler, 14 - 24030 Brembate Sopra(presso Incubatore d’Impresa di Bergamo Formazione)

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Periodico d’informazione culturale sugli stili di vita e d’impresa sostenibili

Registrazione:Tribunale di BergamoN. 25/10 del 04/10/2010Registro stampa periodici

Chiuso in redazioneil 18 marzo 2011

Free Press >23.000 copie

Soluzioni per il risparmio della spesa energetica

impianti fotovoltaiciimpianti geotermicisolare termicoRESSOLAR srl via Serassi 21 24124 BERGAMOtel 035 3692145 - www.ressolar.it

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Referendum sull'acquai pro e contro dei due quesitiIl 12 giugno si vota anche su Nucleare e Legittimo impedimento

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Stili di vita Alimentazione

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Editoriale

La città sostenibile

di Mario Salomone*

Il Piano di azione ambientale presentato il 25 febbraio scor-so dal Comune di Bergamo (ne parliamo all’interno di questo nu-mero di Bergamo SOStenibile) è un buon esempio di come una città può impegnarsi ad essere “sostenibile”.

L’esempio è di due tipi: il primo è di metodo, il secondo di me-rito. A livello di metodo, il piano nasce da un percorso comples-so, come è giusto che sia per un Comune, che è il livello am-ministrativo più vicino ai cittadi-ni, nodo cruciale di decisioni, di confronti, di condivisione. Quello presentato dall’amministrazione di Bergamo è, infatti, un piano nato anche fuori dal Comune, incontrando categorie econo-miche e gruppi di cittadini, nel rapporto con i quartieri e il ter-ritorio, nella collaborazione con l’Università di Bergamo e i suoi centri di ricerca, nell’apertura ai partenariati con la società civile, le aziende di servizi, le imprese private. Scrivere un piano a tavo-

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M'illumino di meno 2011Bergamo accende il tricolore

Come organizzarenozze eco-friendlye... eco-nomiche

Diventanotre le Condotte bergamascheper un cibo buono, pulito e giusto

Matrimonioal verdeo in verde?

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Speciale NucleareAlla luce della catastrofe in Giapponee del referendum in programma il 12 giugno 2011nel prossimo numero di maggiol'approfondimento "Nucleare: un rischio SOStenibile?"

2 www.bergamosostenibile.comNumero 03 - Marzo/Aprile 2011

Page 3: Bergamo SOStenibile 3

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Come ormai tutti sappiamo il 12 giugno 2011 si svolgeranno in tutta Italia i 4 referendum appro-vati dalla Corte Costituzionale: sono quattro infatti i quesiti re-ferendari, ossia le schede, che saremo chiamati a votare sem-plicemente scrivendo un SI o un NO. Naturalmente vi è sempre la possibilità di votare scheda nulla o bianca, oppure di non votare affatto.I quattro quesiti propongono la cancellazione di 4 articoli di leg-ge che riguardano la gestione dell’acqua (2 schede), il nucle-are (1 scheda), il Legittimo Im-pedimento (1 scheda).In questo numero ospitiamo un approfondimento sui quesiti re-lativi alla gestione dell’acqua, mentre nella prossima edizione di Bergamo SOStenibile, in usci-ta a maggio, tratteremo il quesito relativo al Nucleare. Non tratte-remo invece l’argomento del Le-gittimo Impedimento in quanto meno attinente rispetto alle te-matiche del nostro giornale. Nelle due pagine seguenti pote-te leggere i due opposti pareri di esponenti dei comitati a favore o contro la privatizzazione della gestione dell’acqua: abbiamo la-sciato spazio a ciascuno di so-stenere e argomentare le proprie convinzioni. Dobbiamo però ammettere che abbiamo faticato a trovare per-sonalità o politici bergamaschi

che prendessero parte e voles-sero schierarsi apertamente: l’invito è aperto per il prossimo numero, per ospitare autorevoli pareri pro o contro il referendum, senza volere attribuire nella fatti-specie una valenza ideologica o “partitica” a queste votazioni re-ferendarie.

Per meglio comprendere i termini della questioneCi sentiamo di richiamare l’atten-zione del lettore che intenda farsi un’opinione per fare prima di tut-to un po' di chiarezza su alcuni precisi aspetti:

La legge in vigore inten-de privatizzare la “gestio-ne” dell’acqua (o meglio la gestione dei servizi idrici), e quindi non la “proprietà” dell’acqua.

Questo distinguo è spesso invo-cato dai contrari al referendum che chiedono di votare NO per non abolire la legge che promuo-ve la privatizzazione dei servizi idrici.Al contrario i promotori del re-ferendum chiedono di votare SI per cancellare la norma, in quan-to sostengono che anche la “ge-stione” dell’acqua sia un servizio essenziale perché riguarda il controllo di un bene pubblico pri-mario e una risorsa fondamenta-le per la cittadinanza.

Occorre andare al nocciolo della questione!Il consiglio è di non farvi fuorviare da posizioni o commenti che al-largano il dibattito ad argomenti poco attinenti lo specifico quesi-to referendario. Quindi da un lato non sofferma-tevi su paventate guerre mondiali che potrebbero scaturire dal-la privatizzazione dell’acqua e dall’altro lato non dovete cadere nella trappola del forzato contra-sto pubblico/privato:

Il primo quesito chiede “sem-plicemente” di scegliere se can-cellare la norma che impone di vendere ai privati, entro il 31 dicembre 2011, almeno il 40% delle aziende che gestiscono il servizio idrico.

Il secondo quesito sull’acqua chiede invece di scegliere se abolire la norma che garantisce per legge il 7% di guadagno per i gestori privati del servizio pub-blico, al netto delle spese per in-vestimenti.

Nelle pagine successive vengo-no approfondite le possibili con-seguenze delle due opzioni, ma voi tenete ben presente il conte-nuto specifico dei due quesiti.

Infine una classica attenzione da porre per tutti i referendum che si svolgono in Italia:

Non confondetevicon i SI o con i NO. I referendum in Italia sono “abro-gativi”. Ciò vuol dire che chie-dono al cittadino di votare “per cancellare” (abrogare) una nor-ma di legge già esistente.Quindi, per capire se votare SI o NO bisogna pensare alla do-manda implicita nel referendum:

Volete cancellare la legge che impone di privatizzare entro il 31 dicembre 2011 al-meno il 40% dei servizi idrici? Se a questa domanda risponde-te SI, votate SI. Se rispondete NO, votate NO

Volete cancellare la nor-ma che stabilisce per legge un guadagno del 7% per le aziende private che gesti-scono il servizio?Se rispondete SI, votate SI. Se rispondete NO, votate NO

Infine la questione del quo-rum: Perché il referendum sia valido, a prescindere dalla vittoria dei SI o dei NO, occorre che almeno il 50% degli elettori vada a votare domenica 12 giugno 2011.In qualunque modo la pensiate, se ritenete che su questi argo-menti sia importante far sapere l’opinione di noi cittadini, a favore o contro una legge...ANDATE A VOTARE!

Referendum sulla gestione dell’AcquaIl 12 giugno si vota anche sul NuclearePresentiamo i due quesiti sulla privatizzazione della gestione dei servizi idrici Qualche chiarimento e le opinioni dei favorevoli e contrari

A cura di Diego Moratti

In primo piano Referendum Acqua

3www.bergamosostenibile.com Numero 03 - Marzo/Aprile 2011

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Oltre un milione e quattrocen-tomila cittadini hanno firmato i quesiti referendari promossi dal Forum italiano dei Movimenti per l’acqua e dalla più grande rete di associazioni laiche e cattoliche che hanno deciso di sostenere l'acqua come bene pubblico. Questi cittadini credono che la gestione dell’acqua debba es-sere vista come un servizio es-senziale, e non come un’attività industriale per far guadagnare banche e multinazionali. Occor-re chiedere più qualità nell'ac-qua del rubinetto e ridurre così il consumo di bottiglie di plastica.

Ma anche chi ha una visione diversa, improntata su criteri di privatizzazione, attraverso una corretta informazione può fa-cilmente capire come le norme che intendiamo abrogare con questo referendum non garan-tirebbero l’efficienza del servi-zio, ma solo una “svendita” fatta in fretta e furia (entro dicembre 2011) di almeno il 40% delle so-cietà che gestiscono l’acqua. Obbligare a vendere quasi con-temporaneamente in tutte le re-gioni d’Italia vuol dire obbligare a “svendere” a chiunque si pre-

senti anche con offerte minime, senza una vera concorrenza per migliorare la qualità del servizio.

Inoltre non c’è niente in queste norme che garantisca investi-menti nelle strutture da parte di chi vincerà le gare d’appalto, ma c’è invece l’obbligo per il cittadi-no di pagare un guadagno ga-rantito al gestore privato, anche in presenza di pessima qualità del servizio. Naturalmente oltre al guadagno per il gestore priva-to, ai cittadini si farebbe pagare in bolletta anche il costo di tutti gli investimenti fatti, eliminando per i gestori privati qualsiasi ri-schio di impresa. Tanto paghia-mo tutto noi!

Certo, non è l’acqua in sé che viene privatizzata, come potreb-be? E’ la gestione del servizio che viene messo a gara. Ma l’ac-qua in sé, senza gestione, rimar-rebbe negli invasi e nelle falde. La proprietà dell’acqua è di fatto di chi ne gestisce il servizio, che può controllare e gestire una ri-sorsa preziosa: è questo che viene privatizzato.

Inoltre basta guardare i dati re-lativi agli affidamenti del servizio negli ultimi 10 anni: i gruppi pri-

vati che intendono entrare nelle gestioni si sono da tempo divisi il mercato nazionale ed è suc-cesso che ad alcune gare ve-nisse presentata anche una sola offerta. Tutti i dati raccolti dagli organismi statali (Istat, Corte dei Conti, Co.Vi.Ri,) indicano chiara-mente che con l’ingresso dei pri-vati, a fronte di concreti aumenti tariffari, gli investimenti sulla rete idrica sono drasticamente dimi-nuiti. Con l’abrogazione di que-sto quesito resterà la facoltà di scegliere liberamente per ogni ente locale fra gestione pubbli-ca, mista o anche privata, ma nei tempi e nelle modalità ritenu-te opportune, in un contesto di possibilità di confronto reale per un rapporto qualità/prezzo van-taggioso per il cittadino. Nel se-condo quesito sull’acqua votare SI significa togliere dal costo del-la tariffa la quota che garantisce al gestore la remunerazione del capitale investito e assicura pro-fitti garantiti al 7% senza vincoli di reinvestimento o di qualità del servizio. Non trovate strana que-sta norma? Conoscete un’altra attività industriale a rischio zero (tutto viene pagato dai cittadini

in bolletta) che in più garantisce un bel guadagno? L’acqua è il nostro primo alimen-to e abbiamo diritto a chiederne una gestione trasparente.

Lorella Lari Comitato di Bergamo

www.acquabenecomune.org www.referendumacqua.it

In primo piano Referendum Acqua

Acqua: VOTA SI per mantenere la gestione pubblica«Vogliamo cancellare la legge che equivale a “svendere” in pochi mesi la gestione ai privati, senza garanzie di efficienza, qualità e risparmio» (comitato per il SI)

Le falsità del Decreto LeggeÈ una legge richiesta dall’EUROPA >FALSONon esiste nessuna norma EUROPEA che imponga la privatizzazione del Servizio Idrico Integrato.BERLINO E PARIGI AD ESEMPIO HANNO APPENA VOTATO PER TORNARE ALLA GESTIONE PUBBLICA, segno che i cittadini hanno bocciato l’esperienza della privatizzazione

È necessaria per avere una gestione efficiente >FALSOIn realtà anche un gestore pubblico che risulta efficiente è obbligato a svendere entro il 31.12.2011.

Il privato è necessario per gli investimenti >FALSOTutti gli investimenti fatti vengono riversati sulle bollette e pagati dal cittadino. Il privato non investe niente di tasca propria.E SULLA BOLLETTA PAGHIAMO ANCHE UN 7% CHE ÈIL GUADAGNO CHE VIENE GARANTITO AL GESTORE .

L’apertura al mercato migliorerà il servizioe lo renderà più efficiente >FALSOL’acqua è un monopolio naturale: il cittadino non potrà mai essere messo nelle condizioni di scegliere fra diversi fornitori come invece succede ad esempio per i gestori telefonici.

4 www.bergamosostenibile.comNumero 03 - Marzo/Aprile 2011

Page 5: Bergamo SOStenibile 3

Acqua pubblica gestore pri-vato. Questa l’idea che FareAm-biente – Movimento ecologista europeo ha in merito al proble-ma idrico in Italia.

La gestione pubblica infatti, non sempre è sinonimo di effi-cienza, qualità ed economicità.

La cattiva qualità dell’acqua che arriva nelle case degli utenti, induce milioni di italiani ad acqui-starla in bottiglie di Pet. Questa pessima abitudine, oltre a esse-re antieconomica, è una scelta assolutamente antiecologica. Notevole infatti è l’inquinamento prodotto per il confezionamen-to e il successivo smaltimento delle acque minerali. Plastica per imbottigliarla, plastica per confezionarla, plastica per im-ballarla. Inoltre vi è da aggiunge-

re l’enorme quantità di gasolio, con relative immissioni di CO2 nell’atmosfera, che occorre per trasportarla dai luoghi di produ-zione a quelli di vendita. Siamo tra i primi in Europa per il con-sumo di acque minerali. Secon-do Mineracqua, l’associazione di produttori di minerali, il 98% delle famiglie italiane preferisce l’acqua in bottiglia a quella del rubinetto e di queste solo un ter-zo la sceglie per ragioni di gusto.

Il resto le acquista spinti da motivi legati alla salute e alla maggiore purezza e sicurezza garantite dall’etichetta.

L’idea di FareAmbiente sareb-be quella delle “public company” americane, che fa di ogni consu-matore un socio. In questo mo-do ogni utente può controllare il

gestore che gli fornisce l’acqua. Un vero antidoto contro quei carrozzoni pubblici delle munici-palizzate le cui reti spesso sono dei veri e propri colabrodo che causano perdite fino al 50% del distribuito.

La formula “public company” inoltre, consentirebbe di garan-tire la fornitura minima essenzia-le a quelle famiglie indigenti o a basso reddito: per esempio una fornitura gratuita per poche ore al giorno.

Per contro dovrebbe essere previsto il taglio della fornitura a quegli utenti morosi che spesso approfittano del fatto che non è possibile l’interruzione della for-nitura per non pagare le bollette.

In una situazione del genere Vincenzo Pepe, presidente na-

zionale di FareAmbiente, spera vivamente che vengano boccia-ti i demagogici referendum che oltre a costare milioni di euro ai contribuenti, rischierebbero, grazie a campagne mediatiche fuorvianti, di tenere su società pubbliche in costante perdita e

il cui scopo spesso è di fornire posti di lavoro e consulenze con criteri del tutto clientelari”.

Renato Narciso www.fareambiente.it

Roma

In primo piano Referendum Acqua

Acqua: VOTA NO per favorire la privatizzazione“I privati garantiscono meno sprechi, meno clientelarismoe più efficienza” (comitati per il NO)

Il comitato per il NOintende mantenere la legge che stabilisce di vendere a società private, entro il 31 dicembre 2011, almeno il 40% delle quote delle società pubbliche. I comitati indicano di votare NOanche per il secondo quesito del referendum sull’acqua, per mantenere la legge che stabilisce il prezzo dell’acqua, calcolando per le imprese un profitto del 7%, al netto del costo degli investimenti

5www.bergamosostenibile.com Numero 03 - Marzo/Aprile 2011

Page 6: Bergamo SOStenibile 3

Attualità Fotovoltaico

Il Consiglio dei Ministri ha ap-provato in via definitiva il Decreto Romani che recepisce la diretti-va europea 2009/28 sulla pro-mozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili e che interviene a modificare il sistema degli in-centivi statali. Dopo il susseguir-si di dichiarazioni e smentite da parte del Governo sulla conti-nuità o meno degli incentivi per le fonti rinnovabili, sono due le

certezze emerse che interessa-no il comparto del fotovoltaico: la conferma del livello di incen-tivi prestabilito fino al 31 maggio 2011 e l’eliminazione del tetto massimo oltre il quale non sa-rebbero stati erogati più gli in-centivi.

In primis il Decreto prevede che le tariffe incentivanti del Ter-zo Conto Energia si applichino

agli impianti allacciati alla rete entro il 31 maggio 2011, men-tre per quelli allacciati dopo tale data gli incentivi saranno rimo-dulati e disciplinati con un suc-cessivo decreto interministeriale da emanare, comunque, entro il 30 aprile 2011. Gli incentivi per il fotovoltaico rimarranno anche per il futuro, dunque, anche se saranno progressivamente ri-dotti, confermando un trend che si riscontrava tra l’altro già con il Terzo Conto Energia approvato nel 2010 (che prevedeva tagli del 6% a quadrimestre per il 2011, meno 18% in un anno).

Secondo punto (ed è la buo-

na notizia): è stato eliminato il contestatissimo limite degli 8 mila MW di potenza installata, al raggiungimento del quale gli in-centivi al fotovoltaico del Conto Energia sarebbero stati sospe-si. L’obiettivo degli 8 mila Mega-Watt con tutta probabilità sarà già raggiunto nei prossimi mesi e quindi già nel corso del 2011, diversamente da quanto era sta-to previsto.

Ciò non toglie che sia positivo ed auspicabile per l’economia nazionale e per l’ambiente un innalzamento del tetto di Mega-Watt da raggiungere attraverso le energie rinnovabili, anche ben

oltre gli 8 mila MW, una quota peraltro già superata da molti Paesi europei.

Nonostante la conferma del-la prosecuzione negli incentivi abbia fatto riprendere il fiato agli operatori del settore, resta co-munque un generale malcon-tento per un provvedimento che potrebbe influire notevolmente sull’intero comparto delle ener-gie rinnovabili, in particolare su fotovoltaico ed eolico. A preoc-cupare è in particolare la sca-denza ravvicinata del 31 maggio 2011 per gli allacci alla rete, co-sì come l’incertezza sulle tarif-fe future che impedirebbe alle aziende una seria pianificazione economica. Si teme, infatti, che possano essere danneggiate tutte quelle iniziative della green economy non in grado di ade-guarsi al decreto, modificando in corsa la redditività di progetti già avviati e bloccando investi-menti e finanziamenti futuri da parte delle banche, preoccu-pate dall’indeterminatezza della politica governativa riguardo alle incentivazioni.

Secondo una stima di Asso-solare (Associazione Nazionale dell’Industria Solare Fotovoltai-ca) il Decreto Romani interes-serebbe più di 120 mila posti di lavoro diretti ed indiretti del set-tore fotovoltaico, senza contare

i 250 mila nuovi posti di lavoro che secondo gli scenari più otti-mistici da qui al 2020 potrebbero essere creati nell’intero compar-to delle energie rinnovabili (fonte IRES, Istituto di Ricerche Econo-miche e Sociali della CGIL).

Tuttavia le aziende del com-parto non hanno di che temere: investire nel fotovoltaico con-verrà ancora, la riduzione delle tariffe incentivanti (che è bene ricordare in Italia sono tra le più alte in Europa) si accompagna, infatti, ad una sensibile diminu-zione dei costi di installazione e ad un miglioramento della tec-nologia disponibile.

Si prenda ad esempio il caso della Germania, dove le installa-zioni di pannelli fotovoltaici non sono diminuite nonostante le tariffe incentivanti siano state ridotte in un anno del 27%, (del 13% solo da ottobre 2010) e l’in-stallazione di pannelli fotovoltaici sui terreni agricoli non dia dirit-to ad incentivi, diversamente da quanto accade in Italia.

In tabella il valore delle tariffe incentivanti in Germania – spes-so presa a riferimento come modello per l’utilizzo di energia solare – e l’Italia: il confronto sembra confermare che ci sia-no margini per ridurre le tariffe incentivanti.

Lorena Mora

Energia, per il fotovoltaiconuovo sistema di incentiviEliminato il contestato tetto di 8 mila MW e confermati gli incentivi fino al 31 maggio 2011. Manca però una seria programmazione di lungo periodo

“Il Decreto Romani interesserebbe più di 120 mila posti di lavoro diretti ed indiretti del settore fotovoltaico, senza contare i 250 mila nuovi posti di lavoro che secondo gli scenari più ottimistici da qui al 2020 potrebbero essere creati nell’intero comparto delle energie rinnovabili”

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Attualità Turismo

L’impressione che si ha visi-tando la Moravia meridionale è quella di una regione spiccata-mente accogliente e piacevole. Lo è nel senso più domestico e nostalgico del termine: qui ritmi calmi e dolci paesaggi ricordano uno stile di vita rassicurante, un modus vivendi che l’Occidente ha ben conosciuto nell’età della sua innocenza ambientale e cul-turale, ma che forse sta irrime-diabilmente perdendo. Colori, profumi e sapori si sposano in modo spontaneo e armonioso, con un effetto deflagrante per la routine contemporanea. In mo-do originale, una sensazione di gioiosa sorpresa si palesa in questa terra dalle mille risorse.

NaturaLa Moravia del Sud meraviglia

i suoi visitatori per la varietà e la ricchezza delle sue bellezze na-turali. La riserva della Biosfera della Bassa Moravia (che include la zona paesaggistica protetta del Pálava ed i boschi alluvionali

del corso inferiore della Mora-va) e la riserva della Biosfera dei Carpazi Bianchi sono patrimonio dell’Unesco. Precisamente nella Moravia del Sud dove, nel 1956,

nacque la prima zona paesag-gistica protetta della regione, si trovano la zona carsica morava e uno dei quattro parchi nazionali della Repubblica Ceca: il Parco Nazionale di Podyjí.

Il Carso Moravo è una del-le zone carsiche più importanti nell'Europa centrale. Con il ter-mine “carsismo” si indica l'attivi-tà chimica esercitata dall'acqua, soprattutto su rocce calcaree, dando forma a stalattiti e stalag-miti. Il Carso Moravo si estende su una superficie di 100 km2 con manifestazioni superficiali e sotterranee. Delle cento grot-te registrate solo quattro sono accessibili al pubblico: quelle di Punkva, Balcarka, Catarina e Sloupsko.

CulturaDei dodici patrimoni dell’uma-

nità protetti dall’Unesco due si trovano nella Moravia del Sud: il Paesaggio culturale di Lednice-Valtice, chiamto il ‘giardino d’Eu-ropa’ e Villa Tugendhat.

Il Paesaggio culturale di Lednice-Valtice è un complesso naturale-culturale di 280 km2. Durante il diciottesimo e il dician-novesimo secolo l'area venne modificata dai signori locali, ap-partenenti alla casa reale di Lie-chtenstein, in un grande parco con due centri abitati: il castello

di Valtice (con relativa città) e il castello di Lednice (con relativo paese).

Villa Tugendhat è situata a Brno, capoluogo della Moravia. Progettata negli anni 1929-30 dall’architetto tedesco Ludwig Mies Van der Rohe, è uno degli edifici più rappresentativi dell'ar-chitettura moderna, in stile detto funzionalista. Il suo peculiare va-lore consiste nell’applicazione di concetti spaziali ed estetici vol-ti a soddisfare le esigenze della modernità. www.tugendhat.eu

EnogastronomiaNel castello di Valtice ha sede

il Salone dei Vini della Repub-blica Ceca. Il clima mite, il fertile terreno e la perizia dei viticolto-ri danno vita a diverse qualità di vini bianchi alcuni dei quali rino-mati a livello internazionale. La mancanza di sufficienti giornate di sole non permette invece una produzione di vini rossi altrettan-to apprezzabile.

I migliori vini della Moravia del Sud sono solitamente accom-pagnati ai prodotti tipici della gastronomia locale. Si tratta di piatti a base di maiale, anatre al forno e cervo con crauti, ce-trioli e deliziose salse. V’è poi un’ampia varietà di dolci tipici che vengono preparati soprat-tutto in occasione delle festività

e si gustano bevendo la Slivoviz, tipica grappa fatta con le prugne cresciute sulle colline morave, o con la diffusissima Becherovka, un liquore a base di erbe, che si beve normalmente freddo ed è spesso usato per aiutare la dige-stione. www.salonvin.cz

Luca Taramelli

Vivere l’atmosferadella Moravia MeridionaleIn Repubblica Ceca tra natura e patrimonio UnescoVoli low cost da Orio al Serio (Bergamo) a Brno (Sud Moravia)

Contattiwww.south-moravia.czwww.jizni-morava.czwww.cavemk.cz/www.ccrjm.cz

Autorità Turisticadella Moravia del SudRadnická 2 - 602 00 BrnoTel. +420 542 211 123Tel. +420 542 210 088Fax +420 542 210 [email protected]

CollegamentiNuovi voli low costOrio al Serio (BG)Brno (Rep. Ceca)Il lunedì, mercoledìe sabato.

La scheda

7www.bergamosostenibile.com Numero 03 - Marzo/Aprile 2011

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Sostenere l’ambiente gra-zie all’uso sapiente della parola scritta. Non è un’affermazione campata per aria, ma la sfida che il Parco dei Colli di Bergamo anche quest’anno lancia a tutti coloro che hanno a cuore le te-matiche ambientali e che amano cimentarsi con carta e penna.

Torna così per il terzo anno consecutivo “I Racconti del Par-co”, il concorso letterario voluto dal Parco dei Colli di Bergamo con l'obiettivo di rendere omag-gio all'ambiente attraverso la parola scritta, ma so-prat-

tutto per sensibilizzare i più giovani all'importanza della tute-la del verde. «Il Premio Letterario -spiega il presidente del Parco dei Colli Gianluigi Cortinovis- è una delle iniziative che il Parco intende portare avanti per pro-muovere i propri obiettivi e per legare la propria immagine a tut-te le forme di espressione artisti-ca, dalla letteratura alla musica, alla fotografia, al teatro».

Ogni anno il Premio ha cer-cato di raggiungere il maggior numero possibile di persone proponendo tematiche sempre nuove e diverse. Dopo l’edizio-ne passata in cui si chiedeva agli aspiranti scrittori di affron-tare argomenti come la mobili-tà sostenibile, le fonti di energia alternativa e l’importanza della memoria delle proprie tradizioni, questa volta il premio propone, oltre alla sezione dedicata alle tematiche che hanno attinenza con la natura e l’am-

biente, anche la se-zio-ne

“Favole per i più piccoli”, rac-conti cioè destinati ai bambini. La vera novità del 2011 però è la collaborazione di altre aree pro-tette della Provincia di Bergamo: il Parco Adda Nord, il Parco del Serio e il Parco delle Orobie Ber-gamasche hanno fatto proprio il Premio Letterario che assume

così una valenza e una dimen-sione sempre più significativa.

“Siamo passati dai 100 rac-conti pervenuti in occasione della prima edizione agli oltre 200 dell’anno scorso –sotto-

linea il presidente Cortinovis-. Quest’anno attendiamo un’ade-sione ancora maggiore anche perché ormai l’iniziativa è con-solidata, attesa e apprezzata”. Tra le novità di quest’anno an-che quella del “Nano Racconto”, tutti gli scrittori cioè potranno cimentarsi nella rielaborazione del loro racconto in un aforisma, una storia, una freddura, un pro-verbio, una poesia: tutto quello che si riesce a pensare, iniziare e finire in solo 10 parole.

Restano invece invariate le ca-tegorie in cui si può partecipare.

Il Premio, come di consueto, si rivolge infatti agli studenti delle scuole medie, delle superiori e agli adulti con più di 18 anni di età. Invariata anche la lunghezza massima delle opere ammesse, pena la validità del racconto: 5 cartelle dattiloscritte (ogni car-tella non dovrà avere più di 30 righe con un massimo di 60 battute per riga), per un totale di 9.000 battute spazi inclusi. No-vità anche sul fronte dei premi che quest’anno sono aumentati grazie alla presenza tra i soste-nitori del Premio della Fondazio-ne della Misericordia Maggiore di Bergamo e della Camera di Commercio. Il Premio speciale Mia, del valore di 500 euro, è de-dicato agli studenti della Scuola in Pigiama, la scuola attiva al’in-terno del reparto di pediatria degli Ospedali Riuniti di Berga-mo, mentre il Premio speciale Camera Commercio, del valore di 1000 euro, intende premiare il miglior racconto in assoluto. Il vincitore di questo premio sarà proclamato a settembre in oc-casione dell’iniziativa “Notti di Luce”.

Attualità Iniziative

Premio LetterarioI Racconti del ParcoTerza edizione per il concorso di racconti legati alla natura e all’ecologiaPremi da 1000, 500 e 200 euro per ciascuna categoria. Invio testi entro il 5 aprile

“L’edizione 2011 propone, oltre alla sezione dedicata alle tematiche che hanno attinenza con la natura e l’ambiente, anche la sezione “Favole per i più piccoli”

Tra le novità di quest’anno anche quella del “Nano Racconto”, la rielaborazione del proprio racconto in un aforisma, una storia, una freddura, un proverbio, una poesia: tutto quello che si riesce a pensare, iniziare e finire in solo 10 parole.

Quattro parchiinsieme per l’ambiente

Dove, come, quando:I racconti devono pervenire alla segreteria del Parco dei Colli, in via Valmarina 25, 24129 Bergamo, entro e non oltre il 5 aprile 2011 (farà fede la data del timbro postale). Dovrà essere inviata una copia in formato elettronico all’indirizzo [email protected] con l’indicazione del titolo che si vuole dare al racconto.Lunghezza massima delle opere:5 cartelle dattiloscritte per un totale di 9.000 battute spazi inclusi.La premiazione avrà luogo il 13 maggio 2011 alle ore 18:00 presso la sede del Parco – Via Valmarina 25 Bergamo.

Bergamo SOStenibilericerca volantari per la distribuzione del giornale

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8 www.bergamosostenibile.comNumero 03 - Marzo/Aprile 2011

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Eco dal Comune

Venerdì 25 febbraio in sala consiglio di Palazzo Frizzoni è stato presentato ufficialmente il primo Piano di Azione Ambien-tale del Comune di Bergamo. Alla presenza di numerose auto-rità e –un dato che fa ben spera-re- alla presenza di un numeroso pubblico fatto di esponenti del mondo della società civile, del-le imprese e delle associazioni, l’assessore all’Ambiente Massi-mo Bandera ha introdotto i lavori della mattinata, preceduto dai saluti del sindaco di Bergamo Franco Tentorio, dall’assesso-re regionale all’Ambiente, Ener-gia e Reti Marcello Raimondi e dall’assessore provinciale all’E-dilizia scolastica e Innovazione tecnologica Roberto Anelli.

Il piano di Azione Ambienta-le è un documento di indirizzo strategico che individua e coor-dina tutti gli obiettivi e le azioni che si intendono porre in atto all’interno del Comune, grazie all’attivo coinvolgimento di tutti gli altri attori istituzionali, econo-mici e sociali bergamaschi. “Ciò che è importante sottolineare è che questo Piano, il primo nel-la storia di Bergamo, non è un documento da redigere per ob-bligo di legge, ma è una scelta dell’amministrazione comunale per far convergere in un quadro organico tutte le politiche con-cernenti l’impatto ambientale a Bergamo e per coinvolgere tutte le categorie della società –spie-ga l’assessore Bandera-. Sono due i punti di partenza da cui si è avviato questo percorso: da un lato la Relazione sullo Stato dell’Ambiente, all’interno del per-corso di Agenda 21, e dall’altro la collaborazione con l’ASL per sottolineare lo stretto rapporto tra ambiente e salute pubblica”.

Come è strutturato il Piano di Azione AmbientaleIl Piano d’Azione Ambienta-

le può essere pertanto consi-derato come una "agenda", un programma che contiene gli

obiettivi per lo sviluppo sosteni-bile del territorio. Tale documen-to contiene l’elenco delle azioni specifiche, i relativi tempi di at-tuazione, gli attori locali coinvolti nella realizzazione di ciascuna azione, le risorse disponibili e necessarie al raggiungimen-to degli obiettivi prefissati.

Il Piano è suddivisonelle seguenti tematiche:

aria ed energia; acque superficiali

e sotterranee; suolo e sottosuolo; rifiuti; natura, biodiversità

e paesaggio; rumore; campi elettromagnetici

e radiazioni ionizzanti; mobilità e trasporti.

All’interno di ogni tematica si trova un elenco particolareggia-to delle criticità e opportunità presenti in città, con i rispettivi obiettivi da raggiungere. Per cia-scun obiettivo sono indicate le singole azioni da intraprendere o quelle già in corso di attuazione.

Per citare qualche esempio, nell’elenco delle azioni specifi-che all’interno della tematica N.1 “Aria ed Energia” si ritrova an-che l’impegno di costruire tutti i nuovi edifici comunali in clas-se A, come è stato fatto per la nuova Scuola e Nido d’Infanzia in via Vicolo Morla. Nella secon-da tematica “Acque superficiali e sottosuolo” uno degli obiettivi è l’incremento della qualità am-bientale del torrente Morla e dei restanti corsi d’acqua minori, accompagnato da specifiche azioni in proposito; sempre nella stessa tematica troviamo inoltre gli obiettivi di promozione del risparmio idrico e l’estensione della copertura fognaria. Nella pagina a fianco potete trovare un esempio pratico di azione di sensibilizzazione rivolta all’inte-ra cittadinanza per gli obiettivi

di aumento di quantità e qualità della raccolta differenziata (nel-la fattispecie del vetro), obiettivo posto all’interno della tematica “Rifiuti”; sempre nella stessa te-matica “Rifiuti” si trova l’obiettivo di implementazione degli “ac-quisti verdi” rivolto invece ai di-pendenti degli uffici comunali e delle società partecipate.

E così via: per ogni criticità, quindi, si evidenziano gli obiettivi da raggiungere, e per ogni obiet-tivo si elencano le azioni speci-fiche individuate per conseguire l’obiettivo. (L’elenco completo delle azioni del Piano di Azione Ambientale si trova sul sito del Comune di Bergamo).

Dalla bozza alla collaborazionecon cittadini e associazioni

Quello che è stato presentato pubblicamente il 25 febbraio è in realtà una “bozza” del Piano di Azione Ambientale: questa bozza è stata già realizzata con il coinvolgimento di una ampia platea di attori, ma ora il Comu-ne si attende il maggior numero possibile di contributi da parte della cittadinanza, delle associa-zioni, delle imprese e delle istitu-zioni, affinchè il Piano sia ancora più condiviso e quindi efficace. Per questo motivo alla presenta-zione del Piano, affidata a Sara Lodrini e Stefania Anghinelli del-

lo Studio Associato Percorsi So-stenibili e a Dario Tadè, dirigente del settore Territorio e Ambien-te Comune di Bergamo, sono intervenute anche altre realtà di riferimento dell’assessorato all’Ambiente: Pietro Imbrogno, dirigente A.S.L. di Bergamo, Pa-olo Rossetti, direttore generale area Tecnico-Operativa Gruppo a2a e Gian Battista Scarfone, direttore generale ATB Mobilità S.p.A. Partecipato anche il di-battito che ne è seguito, con nu-merosi interventi spontanei del

pubblico, interventi che hanno sottolineato le positività, le criti-cità e le opportunità emerse dal-la presentazione.

“Dopo aver coinvolto nella de-finizione delle politiche ambien-tali esposte nel Piano una folta schiera di associazioni, circo-scrizioni e attori attivi in città, la forte partecipazione di pubblico di questa mattina ci dà la forza di credere che questo ambizio-so progetto di condivisione pos-sa davvero essere ulteriormente allargato –ha concluso Bandera che ha infine lanciato un appello: i contributi per arricchire il Piano devono però partire anche dai singoli cittadini.

Attraverso uno spazio ad hoc sul sito del Comune vorremmo dare la massima evidenza alle buone pratiche di tante famiglie che attuano stili di vita più soste-nibili, catalizzando e valorizzan-do anche le loro preziose azioni, che potranno così suscitare una positiva emulazione tra la citta-dinanza”.

Diego Moratti

Presentato al pubblico il primo Piano di Azione Ambientale della città di BergamoIn un documento strategico condivisoe particolareggiato tutte lepolitiche ambientali del ComuneBandera: l’ampia partecipazioneci fa ben sperare

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In coerenza con le azioni del Piano di Azione Ambientale del Comune di Bergamo, l’asses-sorato all’ambiente in collabora-zione con Domotecnica, gruppo nazionale specializzato in effi-cienza energetica, ha avviato una campagna di sensibilizza-zione contro gli sprechi energe-tici nei condomini della città.

Difatti gli stabili condominiali dotati di impianto centralizzato possono essere molto energi-vori e contribuire pesantemen-te all’inquinamento atmosferico cittadino: da una recente inda-gine di Adiconsum sul territo-rio nazionale si evince che nei condomini italiani il livello medio di efficienza energetica risulta molto basso, pari a circa il 50%.

Questo significa che per ogni 100 euro spesi in riscaldamento, circa 50 euro verrebbero total-mente sprecati, dispersi a causa di impianti di riscaldamento ob-soleti ed edifici poco isolati.

Per questo duplice motivo (ri-sparmio in bolletta dei condomini e minore inquinamento dell’aria cittadina) la campagna di sensi-bilizzazione servirà a identificare le principali cause di spreco e in-quinamento che caratterizzano questo tipo di edifici e informare sulle possibili soluzioni di miglio-ramento, sfruttando al meglio le opportunità offerte dalle energie rinnovabili.

La mappatura energetica gra-tuita durerà 12 mesi e sarà ef-fettuata a tutti i condomini con

impianto centralizzato che ne fa-ranno richiesta.

La diagnosi consentirà il cal-colo dei reali fabbisogni e l’a-nalisi delle cause e l’entità degli sprechi: i dati saranno poi rac-colti in un dossier messo a di-sposizione dell’Amministrazione comunale, al fine di divulgare e promuovere queste indicazioni alla cittadinanza e agli ammini-stratori condominiali.

Bergamo ha raggiunto da al-cuni anni lusinghieri risultati nella raccolta differenziata dei rifiuti, attestandosi sopra il 50%. Tutta-via sono necessari ulteriori passi in avanti rilanciare l’informazio-ne, in particolare per quanto ri-guarda la raccolta del vetro, che negli ultimi tempi ha manifestato alcuni problemi. Si è infatti veri-ficato un progressivo peggio-ramento della qualità del vetro raccolto, dovuto alla presenza in misura elevata di materiali come ceramica e porcellana, che pre-giudicano il processo di riciclag-gio perché non compatibili con il vetro stesso.

Questo fenomeno, abbinato alle restrizioni introdotte dal con-sorzio di filiera, potrebbe avere in prospettiva riflessi negativi sui costi complessivi del servizio di igiene urbana.

Va sottolineato che il vetro co-

stituisce circa il 10% di tutti i rifiuti raccolti annualmente e rappre-senta il 20% dei rifiuti raccolti in maniera differenziata.

Per questo motivo il Comune di Bergamo e Aprica hanno av-viato una campagna di comu-nicazione, caratterizzata dallo slogan Bergamo fa la differenza, che si rivolge alle famiglie e alle attività commerciali.

Il messaggio descrive in ma-niera esplicita la necessità di evitare il conferimento, assie-me a vetro e barattolame, della ceramica e dei materiali ad es-sa affini. La campagna di co-municazione in corso prevede l’utilizzo di numerosi canali, per raggiungere in maniera capilla-re tutta la città: dalle affissioni di grande formato agli spot ra-diofonici, dalla decorazione di mezzi Aprica per la raccolta dei rifiuti all’affissione di locan-

dine e distribuzione di pieghevoli informativi etc.

L’avvio della campagna di co-municazione è stato precedu-to da una analisi merceologica dei rifiuti che ha consentito di

quantificare le impu-

rità presenti nel vetro raccol-to. Al termine della campagna è prevista una seconda analisi merceologica che consentirà di verificare nuovamente le carat-teristiche dei materiali raccolti e di misurare i benefici attesi.

CondominiCheck up energeticogratuito promossoda Comune e Domotecnica

Bergamo fa la differenza

11 aprile: convegno ministerialesul Patto dei Sindaci presso l'Università

Vorrei spiegargli che ceramica e vetro sono incompatibili nel processo di riciclo. Non gettarli nello stesso contenitore!

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La bottiglia a lato è inutilizzabile perchè rovinata da un pezzo di ceramica.

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Promosso dal Ministero per l’Ambiente e in collaborazio-ne con il Comune di Bergamo e con la Provincia, l’11 aprile si svolgerà un convegno dal titolo “Il Patto dei Sindaci: un impegno per l’energia sostenibile verso il 2020”. L’appuntamento avrà luogo presso l’Università degli Studi nella sede di Sant’Agosti-no, lunedì mattina 11 aprile dalle 9 alle 13:30, all’interno della set-timana europea per l’energia so-stenibile in programma dall’11 al 15 aprile 2011.

Il convegno, che prevede l’in-tervento di esperti del ministero dell’Ambiente, del mondo acca-demico e d’impresa, tratterà in particolare il tema della realiz-zazione dei Piani di Azione per l’Energia Sostenibile e le relative soluzioni finanziarie per la loro attuazione.

Al via una campagna per la raccolta del vetro

11www.bergamosostenibile.com Numero 03 - Marzo/Aprile 2011

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Chi siamo noi, chi è ciascuno di noi, se non una combinatoria di esperienze, di informazioni, di letture, d’immaginazioni? Ogni vita è un’enciclopedia, una bi-blioteca, un inventario di ogget-ti, un campionario di stili, dove tutto può essere continuamente rimescolato e riordinato in tutti i modi possibili.

E allora ad ognuno di noi spet-ta il compito di ripensare criti-camente e di farsi interprete in prima persona di uno dei proble-mi più gravi dell’Italia del nostro tempo: il consumo indiscrimina-to di suolo pubblico, massacra-to da un’attività edilizia invasiva

e divorante che risponde quasi sempre a logiche economiche di interesse privato, senza mai porsi seri interrogativi su quali rapporti mutino e su quali effetti producano nel territorio tonnel-late di calcestruzzo che azze-rano per sempre le nostre aree agricole e gli spazi verdi urbani. E soprattutto, senza mai una mi-nima proiezione verso il futuro pensando alle nuove generazio-ni, condannate a vivere in con-testi ambientali orrendamente cementificati, sfigurati da infra-strutture selvagge e degradati per sempre.

Questo il tema che è stato affrontato nel Seminario dal ti-tolo “La bella politica nelle am-ministrazioni locali. L’esperienza dell’Associazione Comuni Vir-tuosi”, organizzato dalla rete di associazioni “Cittadinanza So-stenibile” con l’appoggio e il pa-trocinio della Amministrazione Comunale e Provinciale di Ber-gamo, svoltosi venerdì 11 marzo in via Tasso.

Allarmante il dato fornito in apertura dei lavori dal coordina-

tore dell’incontro, Marco Rossi, editore di “Bergamo SOSste-nibile”: mediamente, in Italia, si consumano circa 500 kmq all’anno di suolo pubblico a sco-po di cementificazione. Ogni giorno, solo in Lombardia, una piazza grande sei volte quella del Duomo di Milano viene ce-mentificata. Questa pressione -calcolata dall’Istituto nazionale di urbanistica, attraverso il Cen-tro di ricerca sui consumi di suo-lo, con il supporto scientifico del Dipartimento di Architettura del Politecnico di Milano– si è an-data intensificando negli ultimi quindici anni e non accenna a diminuire.

In tale contesto, Legambien-te, rappresentata al seminario da Paolo Longaretti della sezio-ne Legambiente di Bergamo, ha presentato un progetto di Legge di iniziativa popolare. L’obiettivo è quello, da un lato, di disincenti-vare i Comuni all’uso edificatorio del terreno agricolo, che risulta essere un bene “esauribile”, pro-cedendo piuttosto al recupe-ro sistematico ed intelligente di aree già urbanizzate e cadute nel tempo in disuso; dall’altro, infor-mare l’attività edilizia dei Comuni ad un principio di responsabili-tà, per cui ogni trasformazione territoriale, che determini altera-zione o copertura permanente di suolo libero, deve farsi carico dell’impatto sull’ambiente. Ogni ipotesi di trasformazione si de-ve, quindi, accompagnare ad un processo di valutazione, serio ed accurato, della effettiva so-stenibilità di quello specifico in-tervento sul territorio.

Ma nulla come l’esperien-

za e la conoscenza diretta può contribuire, in questo ambito, a scambiare buone pratiche e adattarle alla specifica situazio-ne locale, rimuovendo paure, pregiudizi, ipocrisie e diffidenze. A dimostrarlo concretamente sono le esperienze “virtuose” di una cinquantina di Comuni italia-ni, tutti aderenti all’Associazione dei “Comuni Virtuosi”, comuni equamente distribuiti in tutta la pensiola (i dati provengono dalla tesi di laurea di Laura Maffioletti, iscritta al corso triennale in co-municazione interculturale per la cooperazione e l’impresa, te-sista della dott.ssa Francesca Forno dell’Università degli Studi di Bergamo), esperienze virtuo-se rappresentate al convegno dai sindaci di due Comuni lom-bardi: Carla Rocca, sindaco di Solza (primo ed unico comune bergamasco ad aderire all’As-sociazione), e Domenico Fini-guerra, sindaco di Cassinetta di Lugagnano (MI).

Entrambi giovani, entrambi animati dalla stessa sfida poli-tica, ossia realizzare nei propri Comuni il progetto di consu-mo zero del suolo, i due sindaci hanno dimostrato attraverso la loro concreta azione sul territo-

rio che le cose in Italia possono davvero cambiare, che qualco-sa di alternativo è possibile fa-re, nonostante le gravi difficoltà economico-finanziarie di tutti i Comuni d’Italia in questa parti-colare fase storica.

A rendere vincente la strategia politica adottata dai due sinda-ci lombardi è risultato essere, in primo luogo, il coinvolgimento dell’intera cittadinanza, tramite comunicazione diretta e raccol-

ta dati sulla pubblica piazza, allo scopo di far crescere consape-volezza e senso di responsabili-tà nei propri concittadini, invitati ad esprimere in prima persona il proprio parere sul progetto di consumo del suolo zero. Al tem-po stesso, sono stati individuati, in entrambi i Comuni, i luoghi da riqualificare a livello urbanisti-co, con particolare riferimento agli edifici dismessi del centro storico, tornato così ad essere il cuore pulsante del paese. E proprio grazie a questa nuova politica amministrativa, condot-ta dal basso, sono stati accettati e condivisi dalla cittadinanza an-che sacrifici economici, come l’aumento parziale della pres-sione fiscale da parte del Comu-ne, per colmare il vuoto derivato dall’assenza degli oneri di urba-nizzazione.

Insomma, quella che si delinea è una diversa, intelligente e sa-piente gestione del territorio che deve scaturire dalla promozio-ne di nuovi stili di vita e di nuove sensibilità culturali, coinvolgen-do anche ulteriori settori, come quello della strategia dei rifiuti zero, dei progetti di mobilità so-stenibile e della promozione del-le energie rinnovabili, all’insegna di sobrietà e rispetto ambientale da parte sia degli amministratori locali che dei cittadini.

Su questa linea si sono, quin-di, sviluppati anche gli interventi degli altri relatori del seminario: Gloria Gelmi, Mobility Manager della Provincia di Bergamo; Elio Tabotta della Cooperativa So-ciale ”Areté “ di Torre Boldone; Lara Zanga, assessore all’Am-biente e Ecologia del Comune di Albino (BG).

Il Seminario è stato chiuso dall’assessore all’Ambiente del Comune di Bergamo, Massi-mo Bandera, che ha fortemen-te voluto questo convegno e si è reso disponibile all’ascolto e al coinvolgimento nell’ambito delle nuove politiche amministrative.

Il dibattito conclusivo, di gran-de vivacità culturale, è stato coordinato da Ivana Cattaneo dell’Associazione “Cittadinanza Sostenibile”.

Maria Imparato

Eco dalla Provincia Consumo del suolo

Consumo del suolo “Zero”Si può, con politiche “dal basso”!Le esperienze dei Comuni di Solza e Cassinetta di LugagnanoScelte all’apparenza impopolari si dimostrano con il tempo lungimiranti

“il centro storico prima abbandonato torna ad essere il cuore pulsante del paese”

“la ricetta: partecipazione, comunicazione e coinvolgimento dei cittadini, riqualificazione delle aeree dismesse e sobrietà”

Da sinistra: Carla Rocca, Marco Rossi, Enrico Radicchi, Domenico Finiguerra, Gloria Gelmi

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Anche il Centro di Etica Am-bientale di Bergamo ha deciso di affrontare la delicata questio-ne legata all’uso del suolo per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Lo scorso 16 marzo, presso la Provincia di Berga-mo in via Tasso, ha organizza-to il convegno “Uso del suolo e energia rinnovabile”, un evento patrocinato dalla Regione Lom-bardia. Il Dott. Mauro Fasano Dirigente del settore Ambiente ed Energia e Reti della Regione Lombardia ha illustrato le novità presenti nel nuovo decreto le-gislativo, soffermandosi in par-ticolare sui nuovi aspetti legati alle energie rinnovabili sul suolo. Gli impianti fotovoltaici sui terreni agricoli non potranno superare il limite di 1 MW per azienda e, nel caso di terreni appartenenti al medesimo proprietario, gli im-

pianti dovranno essere collocati a una distanza non inferiore a 2 chilometri e non dovrà essere destinato all’installazione più del 10% della superficie del terreno agricolo nella disponibilità del proponente. Limiti che, chiarisce il provvedimento, non si appli-cano ai terreni abbandonati da almeno cinque anni né a quegli impianti che abbiano ottenuto il titolo abilitativo prima dell’entrata in vigore della legge o per i quali sia stata presentata richiesta per il conseguimento del titolo entro il 1 gennaio 2011 e comunque entrino in esercizio entro un an-no. I limiti servono a rendere l’e-nergia un reddito aggiuntivo per gli agricoltori difendendo nello stesso tempo il paesaggio rura-le. Se si considera che per instal-lare 1 MW sono necessari circa 8 ettari, un’azienda agricola per

poterlo fare deve avere un’area di almeno 80 ettari per rientrare nei parametri imposti dal decre-to. Tenuto conto che in Europa un’azienda agricola media si svi-luppa su di un’aera di 7/8 ettari e che questa media sale in Pia-nura Padana a 10 ettari saranno davvero poche le aziende che riusciranno installare gli impianti più potenti da 1MW.

Il Decreto concede inoltre la possibilità alle Regioni la facoltà di esprimersi su quali aree sia-no idonee oppure no per l’instal-lazioni di impianti per l’energia rinnovabile a terra. La Regione Lombardia, di concerto con gli assessorati competenti (Ener-gia e Ambiente, Territorio Urba-no, Agricoltura e Sistemi Verdi e Paesaggio) e le organizzazio-ni di settore oltre che territoriali (Provincia e Comuni) stanno rea-

lizzando una mappatura del ter-ritorio per identificare le aree non idonee a tali impianti per ragioni di carattere ambientale, pae-saggistico, urbano o di sicurez-za. La Regione parallelamente alla mappatura sta realizzando uno studio giuridico per porre il decreto al di sopra della legge comunale o provinciale per ren-derlo omogeneo in tutta la regio-

ne e non creare quindi disparità di trattamento. La direzione pre-sa sembra quella di preservare in una certa misura il consumo del suolo, senza per questo vo-ler togliere del tutto la possibilità alle aziende agricole di avere un reddito aggiuntivo derivante dal-le energie rinnovabili.

Marco Rossi

Impianti fotovoltaici su terreni agricoli il nuovo Decreto li regolamentaAl convegno organizzato dal CEA di Bergamo illustrati i nuovi parametri per rendere l’energia un reddito agli agricoltori limitando il consumo del suolo

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Fare di necessità virtù, è que-sto il motto che calza a pennello per le pubbliche amministrazioni che si devono ingegnare, oggi più che mai, per riuscire a far tornare i conti di bilancio. Proprio così è andata per il Comune di Ponte San Pietro che ha affrontato il problema della rimozione della copertura in eternit della scuola materna di Briolo, (che costituiva tra l’altro un problema ambien-

tale e di salute) trasformando la spesa per la bonifica del tetto in un ricavo per i prossimi 20 anni. Ma facciamo un passo indietro. Il problema dell’amianto era già stato affrontato e risolto dall’am-ministrazione già negli anni ‘97 e

‘98, ma solo temporaneamente, con la tecnica dell’incapsulazio-ne su tutte le strutture pubbliche di proprietà del comune, tra cui appunto la scuola di Briolo.

Per risolvere però una volta per tutte questo problema biso-gnava però rimuovere definitiva-mente l’eternit. Il comune quindi, ricevuto un finanziamento di € 45.000 dalla Regione Lombar-dia per la rimozione dell’amianto, con il supporto e la consulenza dall'Ing. Gabriele Ghilardi, ha valutato la possibilità di instal-lare un impianto fotovoltaico contemporaneamente alla ri-mozione dell’eternit, usufruendo così oltretutto di incentivi mag-giori dal conto energia.

Detto, fatto. Un costo certo di circa € 50.000 per la bonifica della scuola si è trasformato in un ricavo presunto medio di cir-ca € 7.000 l’anno per i prossimi 20 anni, (si veda a tal proposito la tabella relativa alle entrate/usci-te). E’ curioso sottolineare inoltre come questi conteggi venga-no fatti in maniera prudenziale, tant’è che, bollette alla mano, il primo anno l’entrata per il con-to energia è stata di circa € 30.000,00 rispetto a quella pre-

Comuni Virtuosi Ponte San Pietro

Comune di Ponte San Pietro Come trasformare un problema in opportunitàDall’eternit al fotovoltaico:con la consulenza di ING Srl un costo certo diviene un ricavo garantito

Il Sindaco Giuliana Reduzzi

PRIMA

DOPO

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Page 15: Bergamo SOStenibile 3

DATI IMPIANTOCOSTO RIMOZIONE AMIANTO,

NUOVA COPERTURA E IMPIANTOFV: 370.000 €

NEL COSTO DELL’IMPIANTO SONO COMPRESII COSTI DI RIMOZIONE ETERNIT E REALIZZAZIONE NUOVA COPERTURA

SUPERFICIE DEL TETTO: 633 MQMQ AMIANTO RIMOSSO: 663 MQTIPOLOGIA COPERTURA ADOTTATA:

LAMIERA GRECATA COIBENTATATIPOLOGIA MODULI FV:

SILICIO CRISTALLINOPOTENZA IMPIANTO:

53,76 KWPTIPOLOGIA DI INSTALLAZIONE:

PARZIALMENTE INTEGRATOTARIFFA CONTO ENERGIA:

0,431

ENTRATACONTO

ENERGIA

VALORE ENERGIAELETTRICASCAMBIATA

TOTALEENTRATE

TOTALEUSCITE

BILANCIOANNUO

ventivata di € 25.388,06 con un bilancio in attivo per il primo an-no di oltre € 12.000,00 anziché i € 7.587,61 previsti.

Le azioni in campo di soste-nibilità energetica non si sono esaurite certo qui: il Comune ha commissionato infatti uno stu-dio, finanziato dalla Fondazione Cariplo, per svolgere una map-patura energetica di tutti i suoi edifici. Inoltre ha proposto dei corsi per i propri tecnici comu-nali sui temi della certificazione energetica, sul fotovoltaico e su-gli incentivi, che sono stati poi proposti anche alla cittadinanza

in due incontri serali. Il Comune si è posto l’obiettivo di installare complessivamente 150 kw. Tra gli impianti già installati troviamo la scuola elementare di via Piave, le case comunali di via Isolotto, il Centro di aggregazione “La Pro-posta” e i cimiteri di Ponte San Pietro e Locate. Tra le realizza-zioni ancora da completare vi sono le case comunali di Vicolo Piatti, lo Stadio Matteo Legler, l’asilo di Locate ed il municipio stesso. Qui sopra si riportano le caratteristiche dell’operazione e l’analisi finanziaria prevista per l’intervento in esame.

Gruppi di camminoIl Comune di Ponte San Pietro, in collaborazione con l’ASL, ha avviato da poche settimane un’iniziativa chiamata “Gruppi di cammino”. Con l’ausilio di volontari della protezione Civile, una volta alla settima (tutti i giovedì), il comune organizza una camminata di un’oretta circa attraverso i sentieri e le strade di Ponte San Pietro.L’iniziativa sta riscuotendo molto successo tant’è che sono già oltre 40 persone che si ritrovano abitualmente all’appuntamento. Il progetto di per sé è davvero semplice oltre che economico, ma ha diversi risvolti positivi.In primis ovvia ad una vita divenuta ormai troppo sedentaria, poi ha anche uno scopo sociale, favorisce infatti l’incontro tra le persone e la socializzazione oltre che contribuire al presidio del territorio. Vi è infine anche uno scopo culturale e ambientale perché camminando si riscoprono luoghi del territorio dimenticati o sconosciuti.

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Page 16: Bergamo SOStenibile 3

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Il Comune di Pedrengo, in col-laborazione con SolarFast e la redazione di Bergamo SOSte-nibile, ha realizzato un’edizione “Speciale ambiente Pedrengo” per promuovere stili di vita e d’impresa sostenibili tra la pro-pria cittadinanza. Il Comune di Pedrengo è impegnato oggi più che mai nel promuovere e atti-vare politiche virtuose sul pro-prio territorio: il Sindaco Gabriele Gabbiadini ha infatti sottoscritto il Patto dei Sindaci, essendo un convinto sostenitore dell’inizia-tiva Europa finalizzata al rag-giungimento, entro il 2020, degli obiettivi di sostenibilità energe-tica ed ambientale, sintetizzati dall’UE con lo slogan “20-20-20”. Insieme a SolarFast, azienda le-ader a livello bergamasco nel campo delle energie rinnovabili, è stato realizzato il progetto Fo-tovoltaico “in Comune”, mentre numerose sono le iniziative di ca-rattere ambientale che trovano spazio nell’approfondimento re-alizzato dalla nostra testata spe-cializza “Bergamo SOStenibile”, completo di dati e grafici accurati, ma di facile comprensione. Que-

sto numero del giornale è stato infatti stampato in 23.000 copie anziché nelle 20.000 abituali: le 3.000 copie in più sono state re-alizzate con una sovra-coperta di 4 pagine dedicata esclusiva-mente alle azioni che il Comu-ne di Pedrengo sta mettendo in campo in ambito ambientale. Lo speciale viene distribuito a cura del Comune a tutte le famiglie, a tutte le aziende e attività com-merciali presenti sul territorio co-munale. L’obiettivo è duplice, da un lato informare e coinvolgere i cittadini e gli imprenditori sulle attività che il Comune sta svol-gendo per perseguire gli impe-gni sottoscritti ufficialmente con il Patto dei Sindaci e conseguire uno sviluppo sostenibile del Pae-se. Dall’altro lato la distribuzione gratuita del giornale “Bergamo SOStenibile” a tutti i residenti è un segnale di attiva informazione e sensibilizzazione verso com-portamenti sempre più virtuosi, oltre ad offrire nel contempo una visione delle opportunità econo-miche e occupazionali che per esempio si possono ottenere at-traverso le energie rinnovabili.

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16 www.bergamosostenibile.comNumero 03 - Marzo/Aprile 2011

Page 17: Bergamo SOStenibile 3

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CARBURANTE ECOLOGICO PER LE VOSTRE STAMPANTI

A prima vista sembra un clas-sico distributore automatico di caffè e snack, messo a disposi-zione nel municipio di Lallio. Ma se si inserisce la monetina ciò che si ottiene è… una cartuccia per stampanti.

È questo un progetto pilota promosso dall’amministrazione comunale che si inserisce in un quadro più ampio di differenzia-zione e riduzione dei rifiuti e del loro corretto smaltimento. Basta mettere un piede in municipio per capire quanto l’amministra-zione di Lallio si dimostri partico-larmente attento alle tematiche legate allo sviluppo sostenibile, attenzione diffusa e condivisa da tutto il personale comunale e, pensiamo, anche dai cittadini stessi.

Adesione al progetto Agenda 21, locandine e manifesti che in-vitano a comportamenti virtuosi, raccolta differenziata, promozio-ne di prodotti tipici e mercati a km zero, detersivo alla spina, ri-tiro di cellulari usati a favore di un progetto d’accoglienza per don-ne con bambini in difficoltà sono alcuni degli esempi di iniziative

virtuose, solo per citarne alcune.E appunto il nostro distribu-

tore automatico di cartucce per stampanti. L’assessore all’am-biente Mauro Pala ci spiega che è un progetto unico nel suo ge-nere (francamente, nemmeno noi avevamo visto qualcosa di simile).

L’esperimento nasce infatti in collaborazione con un’azienda locale, la B-life di Treviolo, spe-cializzata da anni nella rigenera-zione di cartucce per stampanti.

La B-life oltre ad aver prodotto e fornito il distributore si preoc-cupa anche del ritiro delle car-tucce esauste, per poi riportarle a nuova vita. I cittadini conferi-scono le cartucce esaurite in un bidone accanto al distributore. Questo aspetto, ci spiega Mau-ro Pala, oltre ad una riduzione di rifiuti, permette anche il corretto smaltimento delle cartucce per stampanti che vengono definite “rifiuti speciali” ma spesso ven-gono conferite dagli utenti (er-roneamente) nella frazione del secco.

Per promuovere l’iniziativa, grazie ai contributi di Agenda 21, sono state distribuite ai cittadini un centinaio di chiavette elettro-niche, ognuna caricata con 15 euro. In questo modo gli utenti hanno potuto provare l’utilità del servizio, la qualità dei prodotti offerti oltre che la loro conve-nienza: una cartuccia rigenerata costa oltre il 50% in meno di una originale.

L’augurio è che, da progetto pilota, diventi una prassi ed è proprio il caso di dirlo una prassi “comune”!

Un intero weekend dedicato all’ambiente, una vera e propria grande fiera all’aperto, all’inter-no del suggestivo centro storico di Romano di Lombardia, con la presentazione di tutte le attività e tutte le novità che riguarda-no natura e riciclo, benessere, salute e sport, energia, casa e mobilità.

Il titolo dell’evento che andrà in scena durante il weekend di venerdì 29, sabato 30 aprile e domenica 1 maggio, è “ambien-tARSi” e rappresenta una tre giorni, fortemente voluta dall’as-sessorato all’ambiente del comune di Romano, che si svi-lupperà attraverso un percorso cittadino suddiviso in 7 sezioni tematiche: si partirà dal “giar-dino dei desideri”, allestito dai vivaisti e si entrerà successiva-mente nel “giardino del riciclo”, allestito con opere realizzate da gruppi sul recupero e con esposizioni di artisti ecologici: panchine ecologiche, lampade e oggetti vari.

Nella vicina sala convegni saranno ospitati alcuni incontri tematici, mentre a seguire il per-

corso offrirà un’area dedicata alla danza urbana, una mostra di biciclette storiche e lo spazio dedicato alle esibizioni sportive.

L’area finale con la quale si chiuderà il percorso attorno al centro storico sarà l’area spon-sor nella quale troveranno posto gli stand del mercato a chilome-tro zero (che a Romano si tiene ogni sabato mattina in viale Dan-te Alighieri) con i prodotti tipici del territorio e la valorizzazione della filiera corta, il mercato dei prodotti da riciclo e gli stand del-le associazioni di volontariato.

Spazio ci sarà anche per il Parco tecnologico-ecologico, dedicato alle tecnologie e all’in-novazione per il miglioramen-to del risparmio e un Expo con stand a cura delle aziende del settore auto e trasporti e dei settori energia, casa e vivere sostenibile.

Il programma dell’evento è in via di definizione e sarà a bre-ve visibile sul sito del Comune di Romano:www.comune.romano.bg.it

Diego Moratti

Lallio: un distributore di caffè? No, di cartucce per stampanti!

A Romano per “ambientARSi”

L’amministrazione promuove un progetto pilota di corretto smaltimento dei rifiuti e filiera corta

Dal 29 aprile al 1 maggio una fiera a cielo aperto su natura, riciclo, energia e abitare sostenibile

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Il 18 febbraio 2011 si è cele-brata la giornata del Risparmio Energetico. Molti comuni, asso-ciazioni, scuole, aziende e fami-glie di tutta Italia hanno aderito all’iniziativa promossa dal pro-gramma Caterpillar di Radio 2 dal titolo “M’illumino di meno”: un’iniziativa che mira a promuo-vere il risparmio energetico e sistemi di illuminazione da fonti rinnovabili, attraverso lo spegni-mento in simultanea di luci e il-luminazioni di monumenti, case, piazze. Ogni anno, a partire dal debutto dell’iniziativa nel 2005, la trasmissione radiofonica sta-bilisce una data attorno alla me-tà di febbraio e promuove un’ora di “silenzio energetico”, con ade-sioni che ormai fioccano da tutto il mondo.

Nelle passate edizioni l’inizia-tiva aveva coinvolto le piazze di tutta Europa, facendo spegne-re persino l’illuminazione della Torre Eiffel a Parigi e del Foreign Office a Londra, ma quella del 18 febbraio di quest’anno è stata una “special edition” tutta italia-na, perché inserita nel contesto delle celebrazioni per i 150 an-ni dall’unità nazionale. In questa edizione speciale si è cercato di promuovere accensioni originali di luci “pulite” a tema tricolore.

La provincia di Bergamo ha risposto con entusiasmo a “M’il-lumino di meno”, sono molteplici le amministrazioni, le aziende, le associazioni, i negozi ed anche

le scuole nella bergamasca che hanno aderito all’iniziativa (nel ri-quadro a fianco l’elenco dei sog-getti che hanno aderito).

In Bergamo città ad esem-pio, il Comune ha disposto lo spegnimento dell’illuminazione delle mura venete, di Palazzo Frizzoni e del teatro Donizetti, conservando solo le luci tricolo-re di Porta San Giacomo; il Li-ceo “Falcone” ha aderito con il progetto triennale di educazione ambientale “Eticambiente/abita-re la terra” e la Scuola “Ghisleni” ha promosso azioni di risparmio energetico e attività all'aria aper-ta. E queste sono solo alcune delle numerose iniziative intra-prese a sostegno di un uso più razionale dell’energia.

Significativa è stata anche la risposta di molti italiani all’este-ro, come Matteo a Città del Mes-sico, Claudia a Buenos Aires, Patrizia e Paola ad Addis Abe-ba, Stefania a Shangai e Gian-battista ad Adelaide in Australia, tanto per citarne alcuni. La loro partecipazione all’iniziativa non è, in questo contesto, solo la di-mostrazione di una particolare sensibilità per le problematiche ambientali, ma anche prova di un forte sentimento di apparte-nenza alla propria terra d’origine (la lista completa dei partecipan-ti all’estero è consultabile al sito sopraindicato). Per visualizzare tutte le adesioni e le iniziative al progetto: www.radio.rai.it/ra-dio2/millumino

L’evento principale dell’edizio-ne 2011 si è celebrato venerdì 18 febbraio al Castello di Rivoli (To), dove è stata realizzata una speciale installazione raffiguran-te l’Italia sotto forma di puzzle. Presenti alla diretta 150 sindaci che hanno sottoscritto un «giu-ramento», impegnandosi ad amministrare nel segno della sostenibilità ambientale, ridurre i consumi e promuovere le ener-gie alternative.

Foto e testo diFabio Proverbio

Uniti nell’energia pulitaEco dall'Italia M’illumino di meno

M'illumino di menoE’ un’iniziativa finalizzata al risparmio energetico lanciata nel 2005 dalla trasmissione “Ca-terpillar” di Radio 2.La campagna, che prende il nome dai celebri versi della poesia “Mattina” di Giuseppe Un-garetti, “M’illumino d’immenso”, inizialmente rivolta ai soli cittadini italiani, è stata accolta con successo dapprima a livello locale, poi dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e negli ultimi anni anche all’estero, con il riconoscimento ufficiale dell’iniziativa da parte del Parlamento Europeo e lo spegnimento delle luci della Torre Eifel a Parigi, della Custom House a Dublino e del Foreign Office a Londra, per citare alcune delle più prestigiose par-tecipazioni durante le scorse edizioni.

Cosa è...

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Page 19: Bergamo SOStenibile 3

Uniti nell’energia pulita Dopo aver fatto il giro del mondo, “M’illumino di meno” ha festeggiato quest’anno l’Unità d’Italia spegnendo le luci e… accendendo il Tricolore

A Bergamo numerose adesioni a “M’illumino di meno”Oltre a numerosi cittadini nella bergamasca hanno aderito:

Categoria: ISTITUZIONEComune di Bergamo - BergamoComune - Arzago D'AddaComune - CalcinateComune - Fara Gera D'AddaComune - GandinoComune - LuranoComune - MozzanicaComune - Pontirolo NuovoComune - PiarioComune - San Paolo D'ArgonComune - ScanzorosciateComune - SolzaComune - ZanicaParco del Serio - Romano Di Lombardia

Categoria: AZIENDADI&GO - Cisano BergamascoCogeide - MozzanicaGruppo UBI Banca – BergamoRadicigroup e Geogreen - GandinoScame Parre spa - Parre

Categoria: ASSOCIAZIONEAntegnate Democratica - AntegnateAlchimia Coop Sociale - GrassobbioBiblioteca Comunale - Ponte Nossa

Carvicoblog - CarvicoCentro Salvaguardia del Creato - BergamoGiovani Socialisti Bergamo - BergamoMat Club - ClusoneUna rete per il Serio 2010-2011 - Bergamo

Categoria: NEGOZIAbbigliamento Arianna L’Atelier - Calusco D'AddaAngelo Balduzzi bottega allerìa - ClusoneAtelier d'arte Franca Pezzoli - ClusoneLeroy Merlin Italia - Seriate

Categoria: RISTORANTI/LOCALIDaMimmo Ristorante - Bergamo

Categoria: SCUOLALiceo Linguistico Falcone - BergamoScuola Media S.G.Bosco - Fara Gera D'AddaScuola Primaria "A.Moro" - LevateScuola Primaria Ghisleni - Bergamo

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Page 20: Bergamo SOStenibile 3

Innanzitutto vanno fatti i com-plimenti agli organizzatori del convegno, l’associazione "Mer-cato & cittadinanza", per la mo-dalità scelta nel discutere un tema delicato che poteva essere facilmente strumentalizzato. E invece non è stato il (solito) con-vegno di protesta nei confronti dell’insediamento di un nuovo centro commerciale e immobi-liare, spesso identificato come facile scorciatoia per risolvere la crisi industriale e occupaziona-le a spese del consumo di suolo pubblico.

Il titolo del convegno, svolto il 4 marzo nell’auditorium comunale di Albino, già palesava i toni della serata: “Quale futuro per le aree industriali? Riflessione oltre i luo-ghi comuni e le soluzioni a senso unico”. Nella locandina venivano citati alcuni casi positivi di rife-rimento, come la riconversione di parte dell’area delle cartiere

Pigna di Alzano nel progetto Fa-SE, Fabbrica Seriana Energia, che intende far convergere tut-te le società relative alle ener-gie rinnovabili. Oppure il caso di Ponte Nossa da cui è scaturito il progetto Kilometro Verde. Terzo caso quello in questione: il coto-nificio Honegger di Albino, ossia un complesso industriale in crisi economica, che non riesce più a dare lavoro alle centinaia di oc-cupati che ci lavoravano fino a qualche anno fa.

Per risolvere questo problema l’amministrazione comunale di Albino ha approvato la proposta del “progetto Lombardini” che prevede il recupero dell’area in-dustriale con 30.000 metri qua-drati di manifattura/cotonificio che potrebbe dare occupazio-ne a 150 persone; 17.000 mq di area commerciale, con altre 150 persone da assumere. Per le ri-manenti altre 100 persone non

occupate rimarrebbe la cassa integrazione.

Il comune di Albino, che ha approvato la proposta, ha chie-sto una compensazione am-bientale a fronte del progetto, oltre alla salvaguardia dei posti di lavoro. “Avremmo fatto volen-tieri a meno di dover accettare questa soluzione, ma se non interveniamo a gestire e indiriz-zare questa questione, alla fine la subiremo e basta -commenta il sindaco di Albino, Luca Car-rara, che continua: “Le preoc-cupazioni dell’amministrazione

comunale vanno anche alle tan-te famiglie che per mesi o anni non avrebbero più un lavoro”. La dott.ssa Francesca Forno, do-cente di sociologia all’Universi-tà di Bergamo, punta invece su un approccio più ampio: “Stia-mo portando l’economia “fuori” dai centri delle città, come an-che fuori dall’Italia e da tutte le nazioni avanzate. Acquistiamo sempre più prodotti dall’este-ro perché costano meno, ma spesso sono realizzati in condi-zioni poco rispettose delle per-

sone e dell’ambiente. Allo stesso modo compriamo “al risparmio” nei centri commerciali, salvo poi dover pagare più forze dell’or-dine per tutelare i centri storici, che si stanno progressivamente svuotando delle attività e negozi di prossimità con ripercussioni negative anche sulla vita socia-le delle persone, soprattutto di quelle più deboli. Per un futu-ro più sostenibile –conclude la Forno- occorre re-incorporare l’economia nella società e sti-pulare un nuovo patto sociale

con al centro la tutela del pro-prio territorio”. Samuele Rota, esperto del mercato del lavoro, sottolinea che il tessile è passato da 45000 a meno di 20000 ad-detti: anche in Valle però ci sono esempi di cotonifici che hanno saputo innovarsi e crescere, no-nostante la crisi generalizzata. Il mix su cui si dovrà puntare è la valorizzazione delle specificità del territorio, l’utilizzo delle ener-gie rinnovabili e l’investimento nel capitale umano. Rinnovabili, innovazione e sistemi territoriali sono cruciali anche per Andrea Poggio, vice-direttore naziona-le di Legambiente che mette in

risalto come le rinnovabili stiano dando ottimi risultati in termini di crescita e di occupazione. Al termine degli interventi è scaturi-to un interessante dibattito, mo-derato da Claudio Cucco, con posizioni a volte vicine ai nego-zianti del centro storico, desti-nati a scomparire, a volte vicini alla problematica dei lavoratori (e famiglie) rimaste senza reddito e quindi inclini ad accettare il pro-getto del centro commerciale, in mancanza di alternative.

Nella seconda tornata di inter-venti, riprendiamo infine un con-cetto espresso dall’intervento della sociologa Forno. “Pur am-mettendo che il problema vie-

ne da lontano, sarà comunque difficile che nascano alternative concrete ai centri commerciali, o che sopraggiungano impren-ditori che scelgano di investire in qualcosa di diverso e più utile anche alla società. Questo per-ché le istituzioni, anche quelle culturali, parlano ancora poco di sostenibilità, o comunque in mo-do non approfondito. Lo stesso dicasi per molte associazioni im-pegnate in questo campo, che però non riescono a fare mas-sa critica, ad essere influenti e ad avere interlocutori politici per dar voce a queste istanze. Fin-chè si manterrà questo sistema di scarsa informazione e “cultu-ra” della sostenibilità –chiosa la Forno- il grado di sensibilità ge-nerale rimarrà piuttosto vago e poco concreto. Di conseguenza la società crescerà sempre me-no persone e meno imprendito-ri motivati e disposti a proporre investimenti in una direzione più utile in termini di “valore”, che di mero consumismo.

A tirare le fila del convegno/dibattito è stata Simonetta Ri-naldi di Mercato e Cittadinanza che ha ribadito che, come emer-so dal dibattito, non c’è una so-luzione specifica, ma ciò che è importante è la riflessione e la condivisione della problematica, proprio per la finalità di promuo-vere consapevolezza e sensi-bilizzazione nella società. Per questo motivo è stata accolta con favore la disponibilità e l’in-teresse manifestato da istituzioni e associazioni presenti (Confar-tigianato e Confesercenti in primis) ad approfondire ulterior-mente le questioni coinvolgendo le maggiori istituzioni del territo-rio.

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Cooperativa Sociale

L’Associazione “Cittadinanza Sostenibile”È una rete nata nel dicembre 2007.La Rete, a cui partecipano organizzazioni, ricercatori impegnati nello studio delle pratiche di altra economia, studenti e cittadini, è aperta a tutti coloro che (associazioni o singoli) vogliono impegnarsi in azioni di promozione e diffusione di una Cittadinanza Sostenibile.

Nel 2010 dall’esperienza di “Cittadinanza Sostenibile”è nata l’associazione “Mercato & Cittadinanza”,agenzia di sviluppo per le iniziative proposte dalla rete.(www.cittadinanzasostenibile.it)

La scheda

Stili di vita Convegni & fiere

Quale futuro per le aree industriali?Ad Albino un convegno sul caso del cotonificio Honegger che farà posto a 17 mila mq di area commerciale

Il nuovo centro commerciale e immobiliare identificato come facile scorciatoia per risolvere la crisi industriale e occupazionale

“Stiamo portando l’economia “fuori” dai centri delle città”

Per un futuro più sostenibile occorre re-incorporare l’economia nella società e stipulare un nuovo patto sociale con al centro la tutela del proprio territorio”

Il convegno è stato organizzato da Mercato & Cittadinanza, Cittadinanza Sostenibile,Legambiente, Gas Albino e Gas Nembro.

20 www.bergamosostenibile.comNumero 03 - Marzo/Aprile 2011

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Va in scena alla Fieramilano-city, nel weekend dal 25 al 27 marzo, l’ottava edizione “Fa’la Cosa Giusta”, fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vi-ta sostenibili che nella passata edizione ha visto la partecipa-zione di 65mila visitatori e oltre 620 espositori.

Il tema principale di quest’an-no sarà l’alimentazione, con una sezione speciale completa-mente dedicata al cibo buono e giusto. All’interno della sezione speciale “Mangia come parli”, da non perdere, l’iniziativa “La cuci-na fa spettacolo” che, con oltre 130 espositori e decine di incon-tri, degustazioni e laboratori, è già oggi uno dei più importanti eventi in Italia dedicati al tema dell'alimentazione sostenibile. Una grande "tavola imbandita" dove si siederanno produttori di agricoltura biologica, biodinami-ca, a "km zero" e del commercio equo e solidale, Gruppi d'Ac-

quisto Solidale, presidi Slowfo-od, fattorie sociali e didattiche, consorzi di prodotti tipici, me-dia e blogger di settore, ONG, community di cuochi e gourmet, istituzioni nazionali e locali attive nelle politiche di educazione ali-mentare e promozione di un’a-gricoltura e di una alimentazione sana.

Si tratta di un coeso network relazionale impegnato quotidia-namente nel garantire, in Italia e nel mondo, il diritto di ciascuno a un'alimentazione genuina e sufficiente ("sicurezza alimenta-re"), prodotta in base alla cultu-ra locale e alle libere scelte della popolazione ("sovranità alimen-tare") e nel rispetto dell'ambiente e della dignità del lavoro.

A "Mangia come parli" l'atten-zione sarà posta sulla qualità dei prodotti che arrivano sulle nostre tavole, sulla valorizzazione dei prodotti tipici dei mille territori italiani, sulla riduzione degli spre-

chi derivanti dal packaging, sulle distorsioni dell'attuale filiera di-stributiva, sulle mense scolasti-che a filiera corta, ecc. In sintesi, sulla importanza dell'agricoltura sostenibile per lo sviluppo eco-nomico del nostro paese.

Inoltre i produttori potranno presentare i propri prodotti, ser-vizi e progetti ai visitatori della fiera, disposti, anche in tempi di crisi, a spendere fino al 15% in più per alimenti che garantisca-no gusto e genuinità insieme al rispetto dell'ambiente e delle tra-dizioni.

Ma “Fa’la Cosa Giusta” non è solo questo: troveranno spazio anche altre 12 sezioni tematiche dedicate alla famiglia, all’abitare sostenibile, agli eco prodotti, al turismo solidale, alla mobilità so-stenibile. L’ingresso alla manife-stazione costa € 6,00.

Per maggiori informazioni:www.falacosagiusta.org

Fa’ la Cosa Giusta! 2011Consumo critico e stili di vita sostenibiliin fiera a Milano dal 25 al 27 marzo

Espositori bergmaschi presentia “Fa' la Cosa Giusta! 2011”

SEZIONI Mangia come parli

Agricoltura biologica e a “Km zero”Aretè - Coop. Sociale Onlus - Torre BoldoneAss. Il Volo Della Rondine - BergamoAzienda Agricola Cavalli Faletti - Villa Di SerioAz. Agr. Vismara Gianfranco di T. Liliana - Cenate SottoBio.Cor. Consorzio - Romano di LombardiaBirrificio Mm 1989 - Ponte San PietroGamba Salumi - Villa D'AlmèLe 5 Pertiche Coop. Soc. Onlus - Fara Olivana Con Sola

Pace e partecipazioneADPB - Amici Dei Padri Bianchi - TreviglioMonelli Ribelli - sezione bambiniMaya Organic - Bergamo

Abitare sostenibileNight And Day di Trabucchi Felice - Brembate di Sopra

Servizi sostenibili per le impreseCOOP. Soc. L’innesto Onlus - Gaverina Terme

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Una prima consapevolezza che il rapporto dell’uomo con la natura stava assumendo pro-porzioni inedite che suscitavano preoccupazioni e allarmi è in at-to già nel 1800: dalla cultura nor-damericana (Emerson, Thoreau, Marsh) alla cultura francese (Mi-chelet), dalla cultura russa (Do-stoesvkij, Tolstoj, Cechov), alla cultura tedesca (Nietzsche) è un susseguirsi di riflessioni, prese di coscienza, ammonimenti che portano alla luce l’insostenibilità della “pesantezza” della presen-za dell’uomo nei confronti del mondo naturale.

Nel ‘900 il catalogo degli at-teggiamenti critici si infittisce: Scheler, Guardini, Schweitzer, Heidegger, la scuola di Franco-forte (Adorno, Horkheimer), la teologia e la filosofia ortodos-se in Russia (da Solovev a Flo-renski), i grandi fisici del ‘900 (Einstein, Schroedinger, Hei-senberg, Bohr), tutto il filone del-la sapienzialità orientale (Tagore, Gandhi, Aurobindo, Suzuki), la letteratura (Eliot, Hesse, Singer, Rilke), la filosofia ebraica (Buber, Scholem): è tutta una costella-zione di voci alte e limpide che lamentano la “sporcizia” che l’o-perare dell’uomo accumula sul pianeta…

La nascita della questione ambientale

Preceduta da segnali preoc-cupanti tra gli anni ‘40 e ’50, la questione ambientale esplode all’inizio degli anni ‘60 negli Stati

Uniti:1943: l’inquinamento dell’aria a Los Angeles1952: 4000 morti per difficoltà respiratorie a causa dello smog a Londra in 5 giornate 1953: il primo fenomeno ben ri-levato di piogge radioattive nel territorio di New YorkAnni ‘50: l’inquinamento pesan-tissimo del Tamigi a Londra…

Nel 1962 la biologa americana Rachel Carson, che lavorava per il governo Kennedy, nel libro “Pri-mavera silenziosa” (che Al Gore, già vicepresidente degli Stati Uniti, ha posto come la “Bibbia” della formazione della coscienza americana del ‘900) denunciava che nelle campagne americane stavano scomparendo lucciole, farfalle, grilli, api e tante specie di uccelletti a causa dell’uso indi-scriminato e sproporzionato dei pesticidi: ovvero la “primavera” era diventata “silenziosa”.

Una scienziata, una denun-cia, in un contesto governativo: fu lo stesso Presidente Kenne-dy a difendere quelle tesi con-tro le minacce di persecuzione dell’establishment. Una linea, quella kennediana di rispetto per l’ambiente che registrò da un lato l’appoggio dato al libro, per esempio, dalla madre di Al Gore che sulle sue pagine for-ma i figli; dall’altro la continui-tà dell’orizzonte ideale ed etico del fratello del Presidente, Bob Kennedy che alcuni mesi prima di morire ebbe a scrivere che il PIL dovrebbe tenere “conto della

salute delle nostre famiglie, del-la qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago”; dovrebbe comprendere “la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici di-pendenti… La giustizia dei nostri tribunali, l’equità nei rapporti fra di noi… L’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette”, “la nostra saggezza e la nostra co-noscenza”).

Perché la questione ambientale sorge negli Stati Uniti?

La nascita della questione ambientale negli Stati Uniti ap-pare sempre più essere legata a due fattori tra di loro ben dif-ferenziati: - lo sviluppo negli USA al mas-simo grado a livello mondiale del mondo della tecnica e della po-tenza devastante della stessa in tutte le sue forme;- al tempo stesso, in antitesi dialettica, come a contrappeso, il diffondersi a partire dalla Cali-fornia, di quella forma di sapien-zialità orientale (la presenza del buddismo Zen con Suzuki a me-tà degli anni ‘50) che fino a quel momento, a differenza dell’oc-cidente, aveva saputo conser-vare, tramandare e testimoniare in modo esemplare i valori di un rapporto di pace, di dialogo se non di armonia dell’uomo con la natura.

Luciano Valle

Il Centro di Etica Ambientale (C.E.A.) di Bergamo, primo ca-so in Italia di collaborazione tra Diocesi, Provincia e Comune su progetti e tematiche ambientali, ha avuto l’onore di essere con-vocato per un’audizione pres-so il Senato della Repubblica a Palazzo Madama. Martedì 22 febbraio 2011 il presidente del C.E.A. don Francesco Poli e il direttore Ettore Gasparini hanno così spiegato l’esperienza ber-gamasca ai senatori presenti in aula: “Il C.E.A. intende mettere attorno ad un tavolo tutte le real-tà che si occupano di ambiente senza divisioni politiche o ideo-logiche, con un obiettivo condi-viso e riconosciuto da tutti come superiore. Il Centro di Bergamo è stata un’esperienza pilota che sta facendo scuola in tutta Ita-lia. In alcuni casi i Centri di Eti-ca sono in fase di costituzione -ha sottolineato il direttore Etto-re Gasparini- in altri casi stiamo partecipando alla formazione e

alla condivisione della Carta dei Principi Ideali di nuove entità”.

“Ci troviamo in un preciso contesto storico - ha affermato il presidente don Francesco Poli– nel quale a livello globale si sente la necessità di uscire dalla crisi della modernità, di superare i li-miti di meccanicismo, di econo-micismo, di antropocentrismo e utilitarismo. Di fronte alla sfide globali siamo chiamati a vivere in modo da mostrare i valori del bene comune nonché il nostro rispetto verso la natura e ver-so tutto il Creato. Soltanto con un’ecologia realmente umana si promuoverà un’integrale edu-cazione ecologica, una nuova umiltà, un nuovo rispetto verso le forme di vita e della creazio-ne, una nuova solidarietà per le popolazioni più indigenti ed un nuovo principio di responsabili-tà che metta al centro l’impegno per le generazioni future”.www.centroeticaambientale.com

Roma: in Parlamentoper illustrare l’esperienza bergamasca

Stili di vita Storia & personaggi

Audizione al Senato della Repubblica per il Centro di Etica Ambientale

La nascita della questione ambientale

Comincia in questo numero la rubrica che intende ripercorrere -attraverso fatti salienti e personaggi illustri- la nascita e l’evoluzione del “pensiero ecologico”, dal suo avvio negli Stati Uniti degli anni ’60, fino ai giorni nostri. La rubrica è curata dal prof. Luciano Valle del Centro di Etica Ambientale.

NEW

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Anche il giorno del matrimonio può diventare l’occasione per fare scelte sostenibili. Non solo in termini ambientali ma anche economici. La nuova tendenza made in Usa, basata sul recupe-ro dell’autenticità negli stili di vita che si ispira alla filosofia “slow”, conquista anche il giorno del fa-tidico “sì”. E in Italia, il ritorno alla natura è una delle principali fonti d’ispirazione nell’organizzazione delle nozze.

Il matrimonio eco-chic diventa sinonimo di sobrietà e semplici-tà, interpretando in chiave gla-mour l’attenzione per l’ambiente attraverso l’utilizzo di materiali naturali e delle eccellenze creati-ve artigianali.

Una scelta in chiave eco-friendly che si nutre di dettagli ricercati e allestimenti originali, permettendo di contenere i costi del ricevimento e salvaguardare l’ambiente.

Dai cibi a chilometro zero a fiori e frutti di stagione, dalle bomboniere naturali al viaggio di nozze etico e consapevole, il matrimonio “green” è all’insegna di uno stile romantico, fresco,

elegante, capace di raccontare storie autentiche dove si mesco-lano sensazioni ed emozioni.

Via libera dunque alla fantasia nella scelta di valorizzare aspetti inusuali.

Ecco allora che il matrimonio in chiave shabby-chic strizza l’occhio al vintage e una vecchia valigia dal sapore retrò diventa un inedito centrotavola fiorito, mentre barattoli in vetro illumi-nati da candele si trasformano in tante lucciole sospese.

Stili di vita Matrimonio

Matrimonio in “green”Attenzione per l’ambiente e dettagli fashion convivono nell’eco-chic wedding

“Il matrimonioeco-chic diventa sinonimo di sobrietàe semplicità, interpretandoin chiave glamour l’attenzioneper l’ambienteattraverso l’utilizzodi materiali naturalie delle eccellenze creative artigianali”

Matrimonio eco-nomicoIl matrimonio Eco-chic è alla portata di tutti e permette, con i giusti accorgimenti, di risparmiare fino al 30% rispetto al budget di un matrimonio tradizionale.Un esempio?Prendendo un numero medio di invitati di circa 100 persone, il matrimonio in chiave eco-chic può costare sui 10.000 euro, una cifra contenuta rispetto ai costi di un matrimonio tradizionale. E l’abito da sposa, solitamente una delle voci più importanti nel budget del matrimonio?Un capo sartoriale realizzato su misura in tessuto naturale può costare dagli 800 ai 2500 euro, mentre per un rinfresco con prodotti del territorio si spendono dai 60 ai 90 euro a persona.

Quale donna da bambina, mentre sedeva sulle ginocchia del papà che gli narrava la storia di Cenerentola, non ha immagi-nato di immedesimarsi nella bel-la principessa?

Per far avverare, almeno in parte, quel sogno, è possibile scegliere per il giorno delle noz-ze una splendida carrozza trai-nata da cavalli, con cui la sposa potrà presentarsi davanti al suo principe azzurro.

Questa idea romantica e af-fascinante è sicuramente eco-friendly, soprattutto se il servizio è offerto dall’azienda Vivaio San Martino. Il vivaio infatti applica la filosofia “dalla culla alla culla”.

Gli sfalci d’erba prodotti dalla manutenzione dei giardini ven-gono utilizzati come alimento per i cavalli, il letame generato dai cavalli viene utilizzato per il compostaggio, che a sua volta si trasforma in fertilizzante natu-rale per gli stessi giardini…

E il ciclo si chiude perfetta-mente!

Se invece la storia per il vostro matrimonio da favola è un’altra e il ranocchio non si trasforma in un principe azzurro quando la bella principessa lo bacia…

Non disperate spose, il ranoc-chio è pur sempre “green”!

www.vivaisanmartino.it

La carrozza di CenerentolaDalla culla alla culla

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Iniziano ipreparativiInvitie Partecipazioni

Negli ultimi anni la tendenza che si sta diffondendo è quella di ricorrere a partecipazioni so-lidali, affidandosi a Onlus che gestiscono progetti per i meno fortunati o progetti in favore della natura.

Ma le partecipazioni possono essere create anche da soli o essere dipinte a mano su carta riciclata a seguito di un progetto grafico “su misura”. Se decidete invece di farle stampare in tipo-grafia richiedete carta riciclata o certificata ecologica FSC o PEFC.

Abitoda sposa

Bianco in fibra di mais, sar-toriale in tessuto naturale o vin-tage, le scelte per un abito da sposa in chiave eco-friendly non si contano.

Molte griffe dell’alta moda hanno creato linee realizzate esclusivamente con prodotti che si basano sul rispetto della

natura e il made in Italy propo-ne una vasta scelta di atelier che hanno fatto della sostenibilità la propria missione aziendale. Tra i tanti esempi l’atelier AltaRosa, azienda toscana di abbigliamen-to ecologico che lavora la corda originale.

Ma la proposta più originale è quella avanzata da alcuni ricer-catori della Hallam University di Sheffield con un abito da sposa biodegradabile. Il materiale utiliz-zato è alcol polivinilico, un com-posto chimico utilizzato anche per i detersivi di ultima genera-zione, completamente solubi-le in acqua. Così l’eco-sposina potrà decidere, al termine della cerimonia, se disfarsi dell’abito nuziale con una semplice doc-cia, oppure se riutilizzarlo, ma-gari convertendolo in differenti capi di uso comune.

Altra buona prassi è, una volta conclusa la cerimonia, donare il vestito a missioni estere o più facilmente alla parrocchia del vostro paese, per aiutare future sposine che non possono per-mettersi un abito nuovo.

Fedi“I diamanti sono i migliori ami-

ci delle donne” cantava Marilyn Monroe, a patto però che sia-

no certificati “no conflict”, cioè che non provengano da zone di guerra. Anche la scelta dell’a-nello nuziale può essere in linea con l’impegno ecologico, predi-ligendo ad esempio fedi in oro riciclato. E’ possibile così ridare una nuova veste a vecchi gioielli che hanno un grande significato affettivo, ma ormai fuori moda.

BomboniereAnche in questo caso le scelte

tra cui spaziare sono moltissime e per tutti i gusti. Si può opta-re per bomboniere fatte a mano con materiali naturali come stof-fa o legno.

Puntare su sacchetti di seta con fiori freschi o saponette, op-pure preferire minidegustazioni di miele, marmellate o liquori di un produttore locale.

Sempre più successo riscuote l’idea di regalare ai propri invita-ti bulbi e piante da trapiantare, magari racchiusi in sacchetti di juta con poesie d’amore stam-pate su carta riciclata.

Da non dimenticare le scelte solidali che spaziano da prodotti di artigianato equosolidale al so-stegno di progetti a favore della natura, affidandosi ad esempio ad associazioni come il WWF.

“Una scelta eco-friendly che si nutre di dettagli ricercati e allestimenti originali, permettendo di contenere i costi del ricevimento e salvaguardare l’ambiente”

“I diamanti sono i migliori amici delle donne”

www.bergamosostenibile.com Numero 03 - Marzo/Aprile 2011

Page 26: Bergamo SOStenibile 3

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Decalogoper un matrimonio eco-friendly

E voi cosa sceglieresteper il vostro matrimonio eco-friendly?

Per un matrimonio da favola in chiave eco-chicbastano piccoli accorgimenti che creanoun’atmosfera magica, raffinata e particolare.Ecco alcuni spunti tratti dall’articolo su come organizzare il vostro matrimonio “green”

Partecipazioni e inviticon progetto grafico su “misura”,dipinti a mano su carta riciclata

Abito da sposad’alta moda, d’atelier made in Italy,vintage o biodegradabile

Fediin oro riciclato

Bombonierefatte a mano con materiali naturali o piante da regalare con poesie d’amore

Addobbi florealiFiori locali e di stagione

LocationNon troppo lontano per ridurre il consumo di carburante

Mezzi di trasportoChe ne dite di una carrozza o di un tandem?

Cateringprodotti tipici e alimenti di stagione

Viaggio di nozzeetico e responsabile per destinazioni da favola alla scoperta di culture lontane

Album di nozzecon copertina in ecopelle o carta riciclata

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Il grande giornoCerimonia

Una bella scenografia florea-le è in grado di rendere speciale ogni singolo passo che si com-pie per arrivare all’altare. Meglio però optare per fiori di stagione del nostro territorio come rose, violette o peonie, e frutta di sta-gione, magari proveniente da coltivazioni biologiche.

Un’idea originale è quella di utilizzare piante aromatiche co-me ad esempio il rosmarino, in-grediente immancabile in molti filtri d’amore. Il suo significato è infatti legato all’idea di devozio-ne, costanza e ricordo, perfetto per augurare agli sposi felicità e amore.

E per rendere ricercata la composizione basta puntare su oggetti vintage come cristalli, vasi di vetro o cornici di diverse forme e dimensioni. Se il lancio del riso è una pratica che si sta via via perdendo, le alternative a basso impatto ambientale stan-no prendendo piede, anche per-ché molto più scenografiche.

Pensate alle bolle di sapone realizzate con saponi ecologici e racchiuse in bottiglie riciclabili che si trasformano immediata-mente in un inedito “cadeau” per gli invitati.

Ricevimento La scelta del luogo in cui

scambiarsi le promesse è il pri-mo passo da cui partire per l’or-ganizzazione del ricevimento.

Per evitare lunghi e stancanti spostamenti dal luogo della ce-rimonia a quello del banchetto,

sarebbe meglio scegliere luoghi vicini. Anche per dimostrare una certa cura nel trattamento degli ospiti ed evitare inutili emissioni di CO2. Nel caso ciò non fosse possibile, l’idea di organizzare il trasferimento con un unico mez-zo di trasporto, come ad esem-pio un autobus, permetterebbe di scongiurare lunghe carovane di macchine inquinanti.

Per chi preferisce la sempli-

cità, da Oltreoceano si sta dif-fondendo la moda del wedding pic-nic in un parco o in un gran-de giardino. L’ambiente bucolico è allestito con varie postazioni in stile shabby-chic e cestini conte-nenti pietanze preparate con ci-bi biologici. Esistono poi location alternative e molto originali, dal tram-ristorante d’epoca al velie-ro. In sostituzione della macchi-na, per arrivare sul luogo della cerimonia, si può optare per una ecologica e romantica carrozza di Cenerentola con i cavalli.

Banchettodi nozze

Genuinità e naturalezza sa-ranno d’obbligo sulla tavola nu-ziale che si rinventa attraverso materiali di riuso. Grandi tavoli in legno apparecchiati con tova-

gliato grezzo o tovagliette mono-porzioni in bambù e sottopiatti in foglie di banano.

Il menù propone piatti realiz-zati con prodotti biologici o sta-gionali, accompagnati a vini del territorio. Tutto rigorosamente a chilometro zero per evitare i lunghi viaggi di trasporto degli alimenti, o comunque preferire prodotti a maturazione natura-le, da colture bio o del mercato equosolidale.

Importante è pensare ad un giusto numero di portate, per evitare inutili sprechi di cibo.

Il viaggioDalle mete esotiche a quelle

dei sogni, dall’avventura in paesi lontani a escursioni nella natura,

le agenzie viaggi di Turismo Responsabile propongono iti-nerari etici e consapevoli. E così il viaggio di nozze si trasforma nell’occasione di vedere il mon-do da altre prospettive, vivendo con rispetto e autenticità l’im-mersione nella natura incon-taminata e in culture lontane. Tutto all’insegna del rispetto per l’ambiente, grazie a compagnie aeree attente alla riduzione delle emissioni di Co2 e di hotel a 5 stelle ad impatto zero.

Albumfotografico

Anche l’album di nozze, a con-clusione e ricordo di questa me-morabile giornata, non poteva non essere in chiave ambienta-le, e allora largo spazio ad al-bum realizzati con carte riciclata o certificata FSC o PEFC e con copertina in ecopelle o realizzata a mano.

Alice Motti

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In Italia il 20% della popolazio-ne soffre di allergia, in Europa si parla di circa 80 milioni di per-sone con sintomi allergici. Negli ultimi 20 anni le manifestazioni allergiche sono aumentate no-tevolmente, portando queste patologie tra i primi posti nelle malattie croniche.

Da qui la necessità di cono-scere sempre meglio le cause per un miglior controllo, anche perché le attività quotidiane quali lavoro, studio, sport e sonno, so-no pesantemente condizionate.

L’allergia, nelle sue diverse manifestazioni (dermatite atopi-

ca, eczema, rinite, oculorinite, angioedema, asma) è una ma-lattia del sistema immunitario. Sono malattie caratterizzate da una risposta anomala nei con-fronti di un allergene, innocuo per le persone non allergiche, ma in grado di scatenare nel

soggetto sensibilizzato reazioni immunitarie specifiche con ele-vati livelli di anticorpi IgE.

Le cause ipotizzabili di questo continuo aumento di manifesta-zioni allergiche sono molteplici. In alcuni soggetti esiste una pre-disposizione genetica. Ma i fat-tori ambientali sono altrettanto importanti: inquinamento atmo-sferico, ozono, traffico, fumo di tabacco, allergeni domestici co-me polvere, acari, stili di vita, nu-trizione (il 5% dei bambini risulta allergico a uova e latte vaccino), il nichel solfato presente in molti alimenti e leghe metalliche sono fattori spesso causa di dermatiti, pruriti e infiammazioni alla boc-ca e associati ad elevati livelli di IgG. Non dimentichiamo fattori psichici, emozioni e stimoli forti che la vita moderna scatena e impone.

Questi allergeni stressano il si-stema immunitario determinan-do uno sbilanciamento verso la differenziazione di linfociti Th2 rispetto alla differenziazione in linfociti Th1, con iperproduzione di IgE.

Le forme stagionali sono cau-sate essenzialmente da pollini e la sintomatologia clinica si ma-nifesta nel periodo dell’anno in cui fiorisce la specie botanica a cui il soggetto è sensibilizzato. Utile fare riferimento ai calen-dari pollinici aggiornati per area geografica e periodo dell’anno in collaborazione con l’Associa-zione Italiana di Agrobiologia. La diagnosi consente di individua-re l’allergene responsabile dopo un complesso iter diagnostico

che tiene conto di familiarità, storia clinica del paziente, esa-me obiettivo locale e generale, test allergologici (prove cutanee, dosaggio delle IgE), esami del sangue.

L’approccio terapeutico tra-dizionale è impostato sull’uti-lizzo di farmaci preventivi quali il cromoglicato e nedocromile, sintomatici decongestionanti e antistaminici, corticosteroidi. Il tutto sotto stretto controllo me-dico, se l’utilizzo si rivela neces-sario per scongiurare l’evento avverso di maggior gravità che è lo shock anafilattico, che mette a rischio la sopravvivenza. E’ pos-sibile integrare con rimedi della medicina omeopatica ed omo-

tossicologica che mira a rende-re il paziente progressivamente meno reattivo agli allergeni, in-ducendo un processo di desa-turazione tramite il drenaggio, di riequilibrio della bilancia Th1/Th2 e di desensibilizzazione uti-lizzando basse dosi di sostanze allergizzanti (Allium Cepa, Luffa, Histaminum, Euphrasia Officina-lis, Ribes Nigrum, rimedio que-sto ad azione cortison-simile).

Concetto analogo è applicato in nutrizione, per cui molte pa-tologie guariscono o migliorano seguendo una dieta di rotazio-ne sui cibi ad alto contenuto per esempio di nichel solfato. In casi limite invece si elimina l’alimen-to allergizzante (crostacei, noc-ciole, mela, pesche, fragole). L’ultima frontiera è invece rap-presentata dall’impiego di cito-chine in diluzione omeopatica e dinamizzate secondo lo studio condotto presso il Dipartimen-to di Morfologia Umana dell’U-niversità degli Studi di Milano e pubblicato su Pulmonary Phar-macology & Therapeutics nel mese di giugno 2009. Lo studio parte dall’osservazione che una delle cause dello sbilanciamen-to Th1/Th2 è correlato anche al ruolo delle citochine. L’uso in do-

si farmacologiche è limitato da effetti collaterali pesanti. È stata testata l’utilità del loro impiego per via orale in low dose (dosag-gi molto bassi) al fine di modu-lare l’iper-reattività bronchiale nell’asma allergico. Eliminare l’esposizione del soggetto all’al-lergene non è sempre possibile, ma fare prevenzione e prestare attenzione all’ambiente è im-portante. Molti soggetti infatti risultano positivi ai test diagno-stici senza presentare i sintomi e quindi sono a rischio per il fu-turo. La desensibilizzazione ben tollerata è capace di modificare la storia dell’allergia e ci consen-te di ridurre la comparsa di nuovi soggetti allergici nonché di pre-venire l’evoluzione della rinite in asma.

Patrizia Mantoessi

Salute & Benessere

Domani saremo tutti allergici?Un quinto degli italiani già ne soffronoCon l’arrivo della primavera le prime allergieFacciamo il punto di una patologia in crescita

“Le cause ipotizzabili sono molteplici, in alcuni soggetti vi è una predisposizione genetica, ma anche fattori ambientali sono importanti: inquinamento atmosferico, ozono, traffico, fumo di tabacco, allergeni domestici come polvere, acari, stili di vita, nutrizione”

“Eliminare l’esposizione del soggetto all’allergene non è sempre possibile, ma fare prevenzione e prestare attenzione all’ambiente è importante”

La dr.ssa Patrizia Mantoessi,dopo aver conseguito la laurea in Farmacia, ha frequentato il master in comunicazione scientifica. Esercita la professione a Monza in una farmacia socia di Cooperativa Farmaceutica Lecchese (CFL), un gruppo di acquisto e vendita di farmaci che raggruppa 120 farmacie. Le farmacie di CFL sono attente ai propri clienti, distribuiscono una rivista gratuita bimestrale con informazione su stili di vita corretti e prevenzione, oltre a proporre prodotti convenienti (www.clubsalute.it)

La scheda

Allergie

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GLOSSARIO

Gli allergeni sono sostanze che possono essere inalate co-me pollini, polvere, farmaci e peli di animale, ingerite come alimenti e farmaci, inoculate in caso di punture di insetti, assorbite per contatto attraverso la cute da cosmetici, gioielli, cinture.

La sensibilizzazione è il processo durante il quale l’allergene viene presentato al sistema immunitario ed induce la produzione di anticorpi. In un secondo tempo l’allergene viene nuovamente in contatto con le cellule del sistema immunitario ed induce la produzione di anticorpi IgE con liberazione di mediatori dell’infiammazione e comparsa delle manifestazioni allergiche (salve di starnuti, pru-rito, rinorrea, anosmia, arrossamento e lacrima-zione oculare, vasodilatazione, tosse irritativa, disturbi del sonno, astenia, irritabilità, ridotta ca-pacità di concentrazione, nausea, mal di testa).

Il Sistema Immunitarioè un complesso insieme di cellule e mediatori chimici capaci di riconoscere non solo quello che per il nostro organismo è estraneo, ma an-che quello che è nocivo.

Alcune cellule e mediatori svolgono un insie-me di reazioni di cui non conservano il ricordo, immunità innata, sono la nostra prima linea di difesa. Vi appartengono neutrofili, monociti, macrofagi tissutali, interferoni e citochine, che sono in grado di aggredire il patogeno (virus, batteri, tossine) e di neutralizzarlo.Altre cellule e mediatori quali linfociti T e B, cel-lule Natural Killer e anticorpi, più propriamente detti immunoglobuline, IgA, IgG, IgM, IgE, IgD, dopo aver reagito contro un patogeno sono in grado di creare cellule memoria, pronte a sca-tenare una reazione più immediata e superiore rispetto a quella prodotta dopo il primo incontro (immunità acquisita).

Gli anticorpi IgELe “IgE” sono una delle classi di anticorpi. In un soggetto allergico, sensibilizzato dopo una pre-cedente esposizione, che viene nuovamente in contatto con l’allergene, il sistema immunitario scatena una serie di reazioni che culminano con l’aumento degli anticorpi IgE, cui segue la libe-razione dei mediatori tra cui l’istamina e la com-parsa delle manifestazioni allergiche.

Stile di vita e medicina integrata:un approccio olisticoper la salute e il benessere.

Oggi salute significa cura, prevenzione e benessere psicofisico. Con questa rubrica vogliamo porre l’attenzione sui rimedi naturali, sul loro affiancamento all’allopatia (medicina classica) e sulle loro potenzialità nella prevenzione e benessere dell’individuo.Per olistico si intende un approccio alla cura dell’individuo che tiene conto della sua totalità.

NEW

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Può capitare nel corso della vita uno di quei periodi dove ti senti un po’ smarrito, abbando-nato a te stesso, dove percepisci che i tuoi riferimenti vacillano e non sai bene come procedere. Forse ti senti in un vicolo cieco, non vedi vie d’uscita ad una si-tuazione che ti si presenta, che ti paralizza, che non puoi sceglie-re. A volte il disagio è più fisico, a volte è più psichico ed emotivo, ma coinvolge la persona nel suo essere.

Quando ci sentiamo in queste condizioni è bene riuscire a chie-dere il sostegno e il confronto ad una persona che possa essere di nostra fiducia a cui poter apri-re il nostro cuore. E’ possibile che spontaneamente ci si ritro-vi più vicino alla natura, ai suoi cicli, alle bellezze e che si senta il bisogno di recuperare quell’a-spetto di appartenenza al nostro ambiente.

L‘acqua consente di ricolle-garci ad una memoria antica, fe-tale e ci porta a rivivere uno stato di benessere primordiale, pri-mario. Quando ci immergiamo in acqua calda la prima modifi-cazione evidente è la riduzione della forza di gravità che diventa sei/sette volte inferiore a quella della terra ferma.

Moshe Feldenkrais, noto esperto di postura, sostiene che molti degli stimoli elaborati dal cervello provengano dall’attività

muscolare come risultato dell’in-fluenza della gravità. In acqua si diminuisce così la consapevo-lezza nei confronti della realtà esterna ed interna. Quando gal-leggiamo il nostro sistema ner-voso è liberato da molti di questi stress permettendo così alla nostra percezione sensoriale di espandersi: L’acqua alleggeri-sce corpo e mente!

La pressione dell’acqua com-porta delle variazioni degli orga-ni interni spostando il diaframma verso l’alto con conseguente compressione delle strutture cardiovascolari e respiratorie: l’acqua mette in contatto con il respiro e con il battito del cuore!

Il sostegno dell’acqua è ideale per alleggerire il peso delle ver-tebre e rilassare i muscoli della colonna vertebrale, riduce la fa-tica e il dolore. La sensazione di

relax è spiegata dalla produzio-ne di endorfine i cosiddetti “or-moni del benessere”. L’acqua fa star bene! In questa condizione il cervello produce onde elettri-

che di tipo Theta, simili a quelle del sogno, con immagini mentali vivide, spesso collegate a ricordi profondi dell’infanzia o della pro-pria nascita. L’acqua fa sognare

e ricordare! Il contatto con l’ac-qua calda ci restituisce un senso di continuità e ci riporta all’espe-rienza dell’abbraccio e del calo-re materno. In acqua mi posso abbandonare e fidare!

Il ritmo del fluire, la musica, il canto di una nenia aiutano ad entrare in questa dimensione senza tempo, senza spazio, sperimentando quanto corpo e mente possano cambiare adat-tandosi ai diversi spostamenti provocati dal coccolamento. In acqua sperimento!

Il ritorno alla posizione verti-cale ed alla terra ferma permette poi di riconsiderare il corpo e la mente ad un nuovo e più forte ra-dicamento cambiando la perce-zione dell’ambiente circostante. In acqua rinasco!

Giusy Carolei

Salute & Benessere

La cura dell’acquaGrazie alla minore forza di gravitàl’acqua alleggerisce il corpo e la mente

“Quando ci immergiamo in acqua calda la prima modificazione evidente è la riduzione della forza di gravità che diventa sei/sette volte inferiore a quella della terra ferma”

Acquaticità

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Il simbolo è quello di una chiocciola e del suo procede-re lento, slow appunto, a rappresentanza di un approccio e di una modalità di accostarsi alla vita che permettano di assaporarne i piaceri, riscoprendo il proprio diritto alla qualità, al gusto, al cibo genuino e tradizionale.

Sono questi i presupposti della filosofia che sta alla

base del movimento Slow Food: ri-educare se stessi a procedere con lentezza, in relazione, prima di tutto, a ciò che di più quotidiano ci troviamo a fare, ovvero consumare cibo. Quello che Slow Food ci invita a fare è però trasformare il consumo in scelta consapevole, pro-muovendo cioé un modello alimentare che sia rispetto-so dell'ambiente, delle tradizioni e delle identità culturali, garantendo così un’alta qualità di vita per ogni individuo.

Slow Food si compone di una rete di comunità locali che vengono definite “Condotte” in Italia e “Convivium” nel resto del mondo

La difesa delle tradizioni agricole avviene a cominciare dall'identificazione dei cosidetti “Presìdi” cioè prodotti o materie prime intese come varietà vegetali e popolazioni

animali, oppure come lavorati legati ad un determinato territorio e ad una tradizione culinaria locale, spesso a rischio di estinzione. Si tratta di prodotti le cui coltiva-zioni o trasformazioni sono realizzate in quantità ridotta, da piccoli agricoltori e produttori che operano secondo criteri e principi ben precisi riconosciuti da Slow Food in base ad un disciplinare di produzione.

La rete Slow Food conta oltre 300 Presìdi attivi in tutto il mondo e riunisce, solo in Italia, oltre 1300 agricolto-ri, casari, norcini, fornai, pescatori, pastori e altri piccoli produttori.

Slow Food è attiva anche con una serie di eventi di sensibilizzazione, che permettono lo scambio di cono-scenze eno-gastronomiche, la convivialità tra soci e la relazione diretta di questi ultimi con i produttori. Tante le iniziative proposte, sia a livello internazionale che nazio-nale: da Terra Madre, rete mondiale delle comunità del cibo che si riunisce ogni due anni al Salone Internaziona-le del Gusto di Torino; dal Terra Madre Day festeggiato in Italia il 10 dicembre 2010 dalle singole Condotte che ogni anno organizzano eventi dedicati al cibo tradizionale; al-lo Slow Food on Film, festival cinematografico dedicato all'alimentazione.

Alimentazione Slow Food

Buono, pulito e giustola cultura del cibo secondo Slow FoodL’associazione fondata in Italia nel 1986 è divenuta movimento internazionaleIn provincia di Bergamo attive 3 “Condotte”: iniziative per tutti i... gusti!

"Slow Food propone un modello alimentare che sia rispettoso dell'ambiente, delle tradizioni e delle identità culturali e che educhi al piacere del cibo e del gusto"

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Massima l’attenzione anche al mondo dell'educazione e della formazione, con laboratori e proposte editoriali dedicate alle fasce d'età più piccole. Tra questi il progetto Orto in Condotta dedicato alle scuole, attraverso cui gli alunni, insieme agli insegnanti, ai genitori e ai nonni di-ventano attori diretti ed impegnati per la trasmissione dei saperi e la salvaguardia dell'ambiente. Per gli adulti ven-gono attivati Master of Food, veri e propri cicli di studio agroalimentare, suddivisi in lezioni teoriche e pratiche, con analisi sensoriali e degustazioni, organizzati dalle singole Condotte.

Michela Facchinetti

Slow Fooddel Bergamasco

Slow FoodValli Orobiche

Slow Food Treviglioe Pianura Bergamasca

Una realtà storica quella della Condotta del Bergamasco, poichè viene costituita in concomitanza della nascita del Movimento stesso, nel 1986. Il suo fondatore, Carlo Lei-di, è infatti anche uno dei fondatori storici di Slow Fo-od. La Condotta conta oggi 340 soci ed è suddivisa per strutture tematiche con referenti e aiuto-referenti impe-gnati sulle diverse attività proposte. Grande attenzione è data soprattutto ai progetti di educazione alimentare: in particolare la Condotta del bergamasco sarà impegnata in questi mesi in una serie di incontri di sensibilizzazione nelle scuole organizzati in collaborazione con l'Asseso-rato alla Cultura e la Biblioteca del Comune di Treviolo. Attive collaborazioni in rete con altre associazioni e realtà territoriali nell'organizzazione di eventi dedicati alla so-stenibilità, (ad esempio con Mercato & Cittadinanza ad Albino), segnalando e promuovendo produttori e ristora-tori attenti alla difesa delle attività rurali e delle tradizioni culinarie locali. Avvalendosi di un comitato scientifico tra cui figurano produttori e degustatori importanti, vengono organizzati Master of Food focalizzati su vino, spezie e carne e Laboratori del Gusto dedicati a olio, cioccolato, salumi e formaggi.Nel 2010 ha seguito e sostenuto il riconoscimento del-la prima Comunità del Cibo in Bergamo: la Cooperati-va Sociale Areté, impegnata nella produzione di frutta e verdura bio, attraverso progetti di reinserimento sociale e lavorativo.

Nasce nel 2005 con la volontà di riscoprire e salvaguar-dare le culture tradizionali vallive legate al cibo, in con-siderazione della grande potenzialità enogastronomica propria delle valli bergamasche. Sul territorio sono pre-senti due Presidi Slow Food: lo Stracchino all'antica del-le Valli Orobiche, la cui produzione interessa l'area della Valle Brembana, Val Serina, Val Taleggio e Valle Imagna e l'Agrì di Valtorta, in Valle Brembana.

La Condotta conta quasi 200 soci ed è impegnata in progetti di recupero di alcune colture tipiche delle valli: tra questi il Mais Spinato di Gandino ed il Mais Rostrato Rosso di Rovetta, entrambi antichi mais primigenei di cui si vuole evitare l'estinzione, garantendone invece la continuità di coltivazione e produzione. Anche Slow Fo-od Valli Orobiche propone iniziative culturali e convivia-li, innescando sinergie con quei ristoratori locali che già sposano la filosofia del Movimento ed aprendosi, con l'iniziativa Pendolari del Gusto, a gemellaggi con altre condotte, sia italiane che straniere, così da favorire uno scambio di tradizioni agricole e culinarie.Nell'ambito dell'educazione alimentare, la Condotta van-ta collaborazioni con le Scuole Alberghiere di Nembro e San Pellegrino Terme, che vedono coinvolti gli studenti ed i Cuochi dell'Alleanza, quei cuochi cioé che condivi-dono i criteri di Slow Food nella preparazione di menù tradizionali. La condotta avvierà prossimamente un pro-getto dedicato a scuole ed adulti in collaborazione con i paesi dell'Unione Media Val Cavallina.

Prendendo avvio dall'esperienza del gruppo di acquisto della CFL - Cooperativa Famiglie Lavoratori di Treviglio, una prima condotta è stata attiva nel decennio che va dal 1989 al 2001.Una sessantina di soci vuole ora riprendere le fila di que-sta passata esperienza per ridare vita ad una condotta che geograficamente interessi la zona delle rogge dei fiumi che attraversano la bassa pianura bergamasca: Serio, Oglio ed Adda. Formalmente la condotta si co-stituirà nel prossimo mese di Aprile 2011, ma i soci so-no già attivi dall'estate 2010 ed hanno già proposto una serie di iniziative di conoscenza e promozione di Slow Food sul territorio di loro competenza. Tra le priorità della neo-nata condotta l'obiettivo di garantire la presenza e la sussistenza dell'agricoltura su un territorio sempre più invaso dalla costruzione di infrastrutture viarie e com-merciali, andando a sostenere soprattutto l'attività dei giovani agricoltori e produttori. Al vaglio alcune proposte di costituire Presidi Slow Food con disciplinari di alleva-mento, coltivazione e produzione per il salame di puro

suino tipico della bassa bergamasca e per il melone di Calvenzano. La condotta vuole inoltre salvaguardare al-cune coltivazioni in via di estinzione, come quella dell'a-glio rosso di Treviglio, della patata di Martinengo e della patata di Calvenzano.La collaborazione con le realtà associative ed educati-ve presenti sul territorio è già molto radicata e permette di coinvolgere anche un target più giovane, con attività nuove che spaziano dagli happy hour agli orti didattici.

"Difendere le tradizioni agricole edeno-gastronomiche, salvaguardare la biodiversità e promuovere azioni volte a migliorare l'alimentazione quotidiana"

Fiduciario - Responsabile della condotta:Enrico Radicchiemail [email protected] http://slowfoodbergamasco.blogspot.com

Fiduciario - Responsabile della condotta:Silvio Magniemail [email protected] web www.slowfoodvalliorobiche.it

Fiduciario - Responsabile della condotta:Chicco Crippaemail [email protected] http://slowfoodtreviglio.blogspot.com

La schedaSlow Foodè un'assocazione no-profit, fondata in Italia nel 1986 da Carlo Petrini e nel 1989 divenuta movimento internazionale che riunisce oggi 100.000 iscritti con rappresentanze in più di 130 paesi del mondo.In Italia i membri sono 35.000, suddivisi in 350 “Condotte” coordinate da “Fiduciari” che, in qualità di volontari, ne organizzano l'attività di base.

La sede principale è a Bra, in Piemonte. In Lombardia sono presenti 25 Condotte, di cui 3 attive su Bergamo e provincia.

www.slowfood.it

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La fragola in realtà non è un vero e pro-prio frutto, ma deriva dalla trasformazione dei fiori della fragrariae e nasce sponta-neamente in molte zone d'Europa. Già gli antichi Romani conoscevano e apprez-zavano questo delizioso frutto selvatico che divenne il simbolo della tentazio-ne. Le donne francesi in quell' epoca si procuravano le fragole dai contadini e si deliziavano nel mangiarle con zucchero

e panna. Anche Luigi XIV, il re Sole, ave-va una grande passione per le fragole, al punto di farle coltivare nei giardini di Ver-sailles.Il Frutto si presenta profumato, polposo dolce e fresco con polpa di un rosso ac-ceso e di forma conica. Una colorazione più debole, con tracce verdastre, specie in prossimità del picciolo, indica un frutto insapore. Ne esistono due varietà princi-

pali: le fragoline di bosco, piccole, dolci, profumatissime che arrivano sul mercato a primavera inoltrata, ma in quantità ridot-ta ed a prezzo sempre molto elevato; la fragola di orto, chiamata anche “fragolo-na” per le sue dimensioni. È un po' meno profumata, ma più a buon mercato.La conservazione è assai limitata, in quanto anche se mantenute in frigorife-ro, le fragole vengono facilmente assalite da muffe, che le deteriorano rapidamen-te. Le fragole devono avere un bel colore rosso brillante, uniforme, di consistenza soda. Il picciolo deve essere fresco ed ancora attaccato alla fragola. Se presen-tano parti bianche non sono ancora com-pletamente mature; se invece sono molto rosse e cedevoli al tatto è bene consu-marle in breve tempo. Il modo migliore per gustare le fragole consiste nel metterle (1kg) in una ciotola e schiacciarle. Aggiungere un po' alla volta 500 gr di zucchero e mescolare bene. In un'altra ciotola mettere 4 chiare d'uovo e un pizzico di sale. Battere le chiare con la frusta e farle montare. Aggiungere la panna montata e le fragole schiacciate.

Versare il tutto nelle coppe e decorare con frago-

le.

Gli asparagi sono ortaggi della famiglia delle Liliacee, dal sapore delicato e ca-ratteristico. E' una pianta che cresce sot-toterra e, con l'avvicinarsi della stagione estiva, tende ad allungarsi verso la super-ficie del terreno; è in questo periodo che avviene la loro raccolta. La parte com-mestibile è costituita dai germogli, che si chiamano turioni e che, a seconda delle varietà possono essere verdi, bianchi o

viola. Esiste poi una varietà particolare, l’asparagina, caratterizzata da turioni sot-tili e delicati. Il fusto dell'asparago è piuttosto robusto, mentre i turioni sono particolar-mente morbidi e delicati. La parte commestibile dell'a-sparago è rappresentata dal turione; esso contiene numerose sostanze nutri-tive, come le vitamine A, B, C ed E, e alcuni minerali, co-me calcio, fosforo, magnesio e potassio. Gli asparagi hanno un interessante potere antiossidante; non è un caso, infatti, che siano indica-ti particolarmente per diete dimagranti, ma anche in alcuni casi di ipertensione, ritenzione idrica e calcoli renali, grazie alle proprietà diuretiche e depurative in essi contenute. Facilmente reperibili, il periodo migliore per la loro degustazio-ne risulta essere il mese di maggio; il sa-pore dell'asparago è molto gradevole e morbido. Al momento dell'acquisto è molto impor-tante controllare il fusto dell'asparago che

dovrà presentarsi di colore verde vivo, senza presenza di macchie e duro al tatto; inoltre nel mazzetto di asparagi gli ortag-gi devono essere della stessa lunghezza. Possono essere conservati in frigorifero per circa 4 giorni, meglio se avvolti in un panno umido. Vanno poi lavati accurata-mente sotto acqua corrente, rimossa la parte bianca del gambo, raschiati con un coltello non troppo affilato facendo molta attenzione a non toccare le punte, fragili e delicate. Quanto a metodo di cottura, quello a vapore è il miglior metodo, per circa 15-20 minuti. Oppure possono es-sere bolliti con poca acqua salata, sol-tanto quella necessaria per coprirli per 15 minuti circa. Oppure in padella, dopo averli affettati, stufarli con aglio e olio per 10 minuti. Unire brodo vegetale se il fondo di cottura dovesse asciugarsi troppo.

Primizie di primaveraFrutta e verdura di stagione

Le fragole Gli asparagi

La rubrica che vi invitaa conoscere e gustare i frutti che la

natura offre ad ogni stagione: più qualità nutrizionali, più freschezza e

minor impatto ambientale

Frutto selvatico simbolo della tentazioneEsistono due varietà: piccole e dolci o le “fragolone” più a buon mercato

Dal fusto verde vivo con germoglio verde, bianchi o violacei ortaggi con potere antiossidante, indicati per le diete

Aimentazione Alimenti di stagione

Luigi XIV, il re Sole, le faceva coltivare nei giardini di Versailles

Si conservano in frigorifero 4 giorni.Consigliata la cotturaa vapore

Asparagi, Carciofi, Cipolle, Fave, Finocchi, Insalate, Piselli, Porri, Ravanelli, Rucola, Spinaci

Arance, Banane, fragole, Kiwi, Limoni, Mele, Pere

Verdura di stagioneMarzo/maggio

Frutta di stagione Marzo/maggio

a cura di Duccio Colombo

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Ai piedi dei colli di Città Alta, il Villino d'Erica è un fresco e accogliente ristorante,di cucina naturale preparata con prodotti biologici e biodinamici.

La cucina naturaleincontra lo stile “organic chic”

RISTORANTE - PIZZA ALTA QUALITÀ - IL VILLINO D'ERICA - Via Sombreno, 31 - VALBREMBO Località Fontana (BG) Tel. 035.527736www.ilvillinoderica.it

La ricetta di Lisca (scarti, avanzi e gustose ricette)La ricetta biologica del Villino di Erica

Nidi di spaghetticon crema di gambi di asparagi

Scaloppine vegetali agli asparagi

Aimentazione Le ricette

Preparazione per 6 nidiFinger Food da preparare con l’avanzo di un piatto di spaghetti. Utilizzate spaghetti sconditi, conditi con aglio e olio o comun-que potete adattare la ricetta al condi-mento dei vostri  spaghetti. Lavate gli asparagi e separate le punte degli asparagi dai gambi. Preparate la crema di gambi di asparagi cuocendoli nel cestello a vapore in pentola a pressio-ne per 10 minuti. Quindi tagliateli a rondel-le e passateli al passaverdura e condite la crema con sale e pepe. Prendete circa 10 spaghetti alla volta e arrotolateli su un dito della mano. Disponete l’involtino così ottenuto su una placca da forno unta con

olio. Disponete su ogni nido un cucchia-io di crema di asparagi e una spolverata di formaggio grattugiato. Cuocete sotto al grill del forno i nidi per circa 10 minuti. Sfornate e disponeteli su piccoli conte-nitori da finger food o in grandi cucchiai. Potete completare il piatto con nocciole o pistacchi e una goccia di olio extravergine d’oliva.

Preparazione per 4 personeMondare e lavare gli asparagi, cuocerli a vapore per qualche minuto; tenere da parte le punte e con il resto del gambo creare una crema, col mixer, unendo un pizzico di sale, pepe, timo ed un cucchia-io di olio d’oliva extravergine e se neces-sario un pochino d’acqua.Nel frattempo infarinare le fettine di sei-tan* da entrambe le parti e farle rosolare due minuti per ogni lato con l’olio d’oliva (si può aggiungere anche uno spicchio d’a-glio). Versare la crema ottenuta sul seitan e servire decorando con prezzemolo, pi-noli e le punte degli asparagi.

* Il seitan è un alimento di origine vegetale a base di glutine di frumento. In cucina lo si può utilizzare in tutte le preparazioni tipo scaloppine, ragù, cotolette, spezzati-no, medaglioni ed altro, sostituendolo alla carne.

Ingredienti12 fette di seitan al naturale4 cucchiai di farina biancaolio oliva, sale, pepe, timo q.b.20 asparagi,qualche pinolo, prezzemolo tritato

Ingredienti60 g di spaghetti4 gambi di asparagi2 cucchiai di formaggio grattugiatoSale e pepe e olio Extravergine

Dal libro di Lisa Casali: “La cucina a impatto [quasi] zero”, edizioni Gribaudo.www.ecocucina.org

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Abbiamo sempre parlato in questa rubrica di “green eco-nomy”, ovvero di economia ecologica e anche di “blue eco-nomy”, che è la capacità di ispi-rarsi alle invenzioni della Natura per risparmiare materia ed ener-gia. Ma intorno alla green eco-nomy troviamo altri aspetti che ne aiutano lo sviluppo. Ad esem-

pio, dentro le aziende vi sono i sistemi di gestione ambientale, fondamentali per monitorare i processi produttivi e i flussi di

materia ed energia, diminuendo così gli impatti.

Senza un intervento di que-sto tipo, non ha neppure senso parlare di una nuova economia, “green” o “blue”, che inverta il consumo di risorse cresciuto esponenzialmente soprattutto dai tempi della Rivoluzione indu-striale in poi.

Accanto ai sistemi di gestione ambientale, la green economy ha un altro formidabile alleato: la “responsabilità ambientale e sociale di impresa” (o più breve-mente RSI, in inglese CSR, Cor-porate social responsability).

Non recentissima come ter-mine, la responsabilità “sociale” ora è anche una responsabilità di “sostenibilità ambientale” ed ha acquistato più importanza al-la luce dell’aggravarsi della crisi ecologica planetaria, del riscal-damento globale, dei nuovi sce-nari energetici.

Ma cosa si intende con questo termine?

Più di quarant’anni fa, ad esempio, c’era chi negava la stessa possibilità di una respon-sabilità sociale delle imprese.

“Etica degli affari”Un campione del neoliberi-

smo, Milton Friedman, sul New York Times Magazine del 13 set-tembre 1970 scriveva che l’unica responsabilità delle aziende è di aumentare i loro profitti. Secon-do Friedman, il mondo imprendi-toriale non ha una responsabilità “sociale”, solo i singoli individui hanno delle responsabilità: la responsabilità sociale per Fri-edman puzza di “socialismo”, è una “idea sovversiva”, per-ché, scrive, non è compito delle aziende preoccuparsi dell’infla-zione, migliorare l’ambiente più di quanto non lo impongano le leggi, combattere la povertà e così via, tutte cose che riguar-derebbero l’azione politica e non le leggi del mercato.

Oggi nessuna multinazionale si sogna di negare l’esistenza e l’importanza della responsabilità sociale (e ambientale). Si è ca-pito, o si è cominciato a capire, che c’è una “etica degli affari” e che non solo gli individui, ma anche le organizzazioni colletti-ve (come un’impresa, in effetti, è) devono rispondere delle loro azioni non solo agli azionisti e ai

consumatori, ma anche a tutte le “parti interessate”, o portatori di interesse (in inglese: gli sta-keholder).

Secondo la definizione da-ta nel 2001 dalla Commissio-ne Europea, la RSI (o CSR) è la “integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed eco-logiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei

loro rapporti con le parti inte-ressate”. Essere socialmente responsabili vuol dire “non solo soddisfare pienamente gli obbli-ghi giuridici applicabili, ma an-che andare al di là, investendo di più nel capitale umano, nell’am-biente e nei rapporti con le altre parti interessate”.

Responsabilità è insomma fare proprio quello che scanda-

“Andare oltre”La responsabilità sociale delle impreseQuando la “green economy” si allea conla “Corporate Social Responsability”Le aziende si impegnano sempre più in azioni di responsabilità ambientale e sociale. Un nuovo modo di concepire l’attività economica che può favorire lo sviluppo di un sistema più ecologico

La responsabilità “sociale” ora è anche una responsabilità di “sostenibilità ambientale” ed ha acquistato più importanza alla luce dell’aggravarsi della crisi ecologica planetaria, del riscaldamento globale, dei nuovi scenari energetici

Green Economy C.S.R.

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lizzava Friedman: “andare oltre”, sforzarsi (volontariamente) di in-novare, di fare di più, dialogando non solo con dipendenti, soci, clienti, fornitori, finanziatori, ma anche con lo Stato, la Pubblica amministrazione, la comunità locale e l’ambiente in generale (che è l’insieme dei fattori bio-tici e abiotici che compongono il sistema-Terra). “Le imprese – afferma ancora la Commissio-ne – hanno un comportamento socialmente responsabile se decidono di andare oltre le pre-scrizioni minime e gli obblighi giuridici derivanti dai contratti collettivi per rispondere alle esi-genze della società. Scegliendo la via della responsabilità so-ciale, le imprese di ogni dimen-sione possono contribuire, in cooperazione con i loro partner, a conciliare meglio le ambizioni economiche, sociali ed ecologi-che”. L’impresa “responsabile”, insomma, contribuisce sia alla

coesione sociale sia alla soste-nibilità. Si tratta di un’inversione di 180 gradi della prospettiva: l’attività economica privata è legittima, ma non può essere egoistica, non può dimenticare che si svolge in una società e su un pianeta e che la buona salute

di entrambi sono la condizione essenziale perché la vita della comunità umana possa conti-nuare serenamente, in sicurezza e a vantaggio di tutti.

L’Europa, un “polo di eccellenza”

Ecco perché l’Europa ha più volte ribadito l’impegno a pro-

muovere la RSI, annunciando l’intenzione di fare dell’Unione Europea un “polo di eccellenza” della responsabilità sociale.

Nel 2006, ad esempio, la Commissione notava che “occorre ancora migliorare l’adozione, l’applicazione e l’in-tegrazione strategica della RSI da parte delle imprese europee. I lavoratori dipendenti, i loro rap-presentanti e i sindacati devono svolgere un ruolo più attivo nello sviluppo e nell’applicazione del-le pratiche della RSI.

Le parti interessate esterne, in particolare le ONG, i consu-matori e gli investitori dovranno impegnarsi maggiormente per incoraggiare e ricompensare il comportamento responsabile delle imprese. Le autorità pub-bliche a tutti i livelli devono con-tinuare a migliorare la coerenza delle loro politiche a sostegno dello sviluppo sostenibile, della crescita economica e della cre-azione di posti di lavoro.”

Responsabilità che le imprese devono esercitare, beninteso, non solo entro i confini del con-tinente, ma anche nel resto del mondo, “ovunque esercitano le loro attività”.

Mario Salomone

Secondo la definizione data nel 2001 dalla Commissione Europea, la Responsabilità Sociale d’Impresa è la “integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate”

Essere socialmente responsabili vuol dire “non solo soddisfare pienamente gli obblighi giuridici applicabili, ma anche andare “oltre”

Le imprese responsabilisi mettonoin mostraMilano, torna a maggio“Dal Dire al Fare”il Salone della responsabilitàsociale d’impresa

E’ stata anticipata al 25 e 26 maggio quest’anno la settima edizione “Dal Dire al Fare”, il Sa-lone della responsabilità sociale d’impresa, manifestazione unica nel suo genere in tutto il panora-ma nazionale.

Il comitato organizzatore con questa scelta intende favorire una maggior partecipazione e coinvolgimento in particolare degli studenti universitari che a maggio sono più disponibili (ri-spetto a settembre) nel risponde-re alle esigenze e ai suggerimenti di espositori e visitatori.

Come negli anni scorsi, que-sta importante manifestazione, dedicata alle imprese che in-tendono il proprio business in maniera etica e responsabile, è allestita infatti presso l’Università Bocconi negli spazi di via Roen-tgen a Milano.

Il Salone si pone come un mo-mento di incontro e confronto tra il mondo dell’impresa e delle aziende e quello della scuola.

Tra le novità di quest’anno una mostra sulla C.S.R. (acroni-mo inglese di Corporate Social Responsability, denominazione inglese della “Responsabilità Sociale di Impresa”), una mostra rinnovata nei contenuti e nell’al-lestimento, l’organizzazione di un convegno istituzionale con esperti nazionali ed internazio-nali, seminari su temi chiave del-la C.S.R. e spazi per incontri e approfondimenti e infine iniziati-ve dedicate agli studenti univer-sitari e degli istituti superiori.

Per maggiori informazioni:www.daldirealfare.eu

virtuosa?Siete un’associazione,

impresa o amministrazione

Inviateci i vostri comunicati stampa a:[email protected]

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Qualità, risparmio, vivibilità: sono tanti i valori alla base del principio della sostenibilità.

Un principio che recentemen-te ha aperto la strada a nuove prospettive, stili di vita diversi e innovative modalità di costruzio-ne. Sempre più aziende si ren-dono conto della necessità di un approccio in grado di non com-promettere ulteriormente l’am-biente e garantire così un futuro a noi stessi e alle generazioni che verranno.

Partendo da queste riflessio-ni, Maurizio Panseri ha deciso di fondare nel 2006 la Ediproject, società immobiliare di Gorle, che ha fatto della sostenibilità il pro-prio modello di business.

Villa Astori è una residenza patrizia settecentesca situata a Torre de’ Roveri, attorniata da un vasto parco con piante se-

colari, pergolati e passeggiate. Il posto ideale per dare vita ad un piano integrato di sviluppo che preveda il restauro della Villa e la realizzazione del primo progetto residenziale a impatto ambien-tale zero.

"Nasce la volontà di operare le giuste scelte per proporre sul mercato un prodotto di qualità” -afferma Panseri. Vivibilità, ri-sparmio energetico, tecnologia, sicurezza e qualità di vita sono i valori che hanno spinto la socie-tà a intraprendere questa avven-tura: Ci siamo mossi secondo i criteri del risparmio energetico, con l’intenzione di integrare l’e-dificio con l’ambiente nel quale è inserito, usando solo materiali non inquinanti e riciclabili. An-che perché è un momento in cui il mercato richiede investimenti lungimiranti. Chi oggi acquista una casa deve trovarsi proprie-tario di un capitale in continua rivalutazione”.

Villa Astori - Il restauroGli interessi conservativi che

interessano i 1.600 mq della Vil-la Astori, acquistata dalla Edi-project nel 2007, vuole coniugare le esigenze di conservazione del bene storico con la compatibilità

ambientale ed energetica. Fare questo vuol dire riserva-

re un’attenzione particolare alle tecniche e ai materiali utilizzati affinché si avvicinino il più pos-sibile a quelle dell’epoca in cui è stato costruito l’immobile.

Il progetto ha ottenuto il pa-trocinio della Green Building Council Italia, associazione no profit che si occupa di promuo-vere l’edilizia sostenibile a livel-lo internazionale offrendo agli operatori del settore i parametri di riferimento. Il recupero di Vil-la Astori è stato eletto dell’as-sociazione “Progetto Pilota di Conservazione Sostenibile”, al fine di mettere a sistema modelli di progettazione e realizzazione che garantiscano la conserva-zione compatibile e sostenibile delle architetture storiche.

I primi interventi hanno portato in sicurezza il tetto, ma c’è an-cora molto da fare. Gli interventi conservativi che interesseranno i 600 mq della Villa saranno rivolti ai serramenti, alla pavimentazio-ne e agli intonaci.

Borgo di Villa AstoriNuove costruzioni in classe A

Il “Borgo di Villa Astori” inau-gura un nuovo modo dell’abitare

in armonia con la natura. La costruzione di 52 diver-

se tipologie di unità abitative a emissioni zero e classificazione energetica di classe A utilizze-ranno la geotermia per alimenta-re gli impianti di riscaldamento/raffrescamento e la domotica per una gestione ottimizzata della tecnologia legata al vivere quotidiano.

Una casa in Classe A certifi-ca che l’edificio abbisogna di un basso consumo energetico e ri-sponde a requisiti di eco-com-patibilità. Sin dalla progettazione delle unità abitative è stata ripo-sta un’attenzione particolare all’i-solamento termico e acustico, garantendo un grande margine di risparmio, grazie a materie pri-me di altissima qualità e impianti innovativi di alta tecnologia. Un

insieme di valori dai quali non si può prescindere nell’ottica di un buon investimento che per-metta di mantenere alto il valore dell’immobile nel tempo.

“Costruire biocompatibile – spiega Panseri - è sinonimo di qualità e significa preferire mate-riali a basso impatto ambientale, di comprovata origine naturale e

Green Economy Green Story

Il Borgo di Villa Astori La casa realizzatanel rispetto dell’uomoe dell’ambiente A Torre de’ Roveri il primo progetto integrato di restauro e costruzione sostenibile

“Ci siamo mossi secondo i criteri del risparmio energetico, con l’intenzione di integrare l’edificio con l’ambiente nel quale è inserito”

“Costruire biocompatibile è sinonimo di qualità e significa preferire materiali a basso impatto ambientale, di comprovata origine naturale e con certificazione”

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con certificazione”.Materiali sostenibili sono tut-

ti quelli che richiedono il minor dispendio di energia per l’estra-zione della materia prima, per la lavorazione, l’utilizzo e il riciclag-gio.

Via libera quindi a tutti quei materiali biodegradabili, rige-nerabili e riciclabili. In primis il legno. Per i pavimenti la scelta ha coinvolto pietra naturale e parquet trattati con oli e resine naturali. Sono state utilizzate per i muri e l’intonaco vernici analler-giche e tinteggiature composte da terre colorate e pigmenti di origine vegetale.

Scelte responsabili da cui di-pende il risultato finale, tra cui il livello d’isolamento acustico, ter-mico e il corretto funzionamento dell’impianto geotermico: “Alcu-ni proprietari hanno addirittura spento i riscaldamenti perché già solo il calore delle luci por-tava la casa ad una temperatura ideale” -commenta Panseri.

L’impianto geotermico Caldo, fresco e risparmio

Il “Borgo di Villa Astori” com-prende il primo e il più grande impianto geotermico utilizza-to per scaldare/raffrescare un

complesso residenziale. Si basa sull’impiego dell’energia termica immagazzinata nel sottosuolo, estratta da 24 sonde geotermi-che che sfruttano unicamente la differenza di temperatura per alimentare il confort termico abi-tativo. Una realtà ad emissioni zero e costi che corrispondono a circa il 50-70% in meno rispetto ai sistemi di riscaldamento tradi-zionale. Il risparmio sul consumo

in rapporto alle normali bollette è notevole e i costi di mantenimen-to e manutenzione sono molto contenuti: 1kW consumato si converte fino a 3 o 4 kW o più di calore utile per la casa. Facendo due calcoli, per un appartamen-to di circa 100 mq la bolletta non supererà i 300 euro all’anno. Un risparmio che guarda al futuro.

Alice Motti

Le tre vittoriedella geotermiaLa geotermia si basa sull’utilizzo dell’energia termica immagaz-zinata nel sottosuolo che aumenta man mano che si scende in profondità. Negli Stati Uniti, in Canada, Svizzera, Germania, Svezia, Austria, Francia, Spagna, Irlanda e Russia è ormai di uso comune.Per estrarre l’energia della terra si utilizzano sonde verticali che vengono installate nel terreno a 70/130 metri di profondità. All’in-terno viene fatto circolare un liquido a base d’acqua in grado di trasportare l’energia in superficie e utilizzata dal sistema di riscaldamento e raffrescamento. Attraverso apposite pompe di calore, l’energia termica viene integrata e utilizzata dal sistema di climatizzazione. Presenta tre grandi vantaggi per quanto riguar-da l’ambiente, il risparmio energetico e la sicurezza.

Ambiente: la geotermia è una fonte naturale di energia rin-novabile, molto più efficiente dei sistemi tradizionali a combusti-bili fossili e, soprattutto, inesauribile. L’energia utilizzata per far funzionare la pompa di calore è di produzione termoelettrica, ma il coefficiente di performance dell’impianto è comunque circa 4 volte superiore al limite di produzione delle centrali a combusti-bile fossile.

Risparmio energetico: l’energia che proviene dal sottosuo-lo è gratuita e per sfruttarla basta un minimo apporto di corrente elettrica. Per 1 kW di elettricità consumato dalla pompa di calore che veicola l’energia geotermica, il calore restituito all’abitazione che va dai 4 ai 5 kW con minime spese di manutenzione.

Sicurezza: niente più caldaie pericolose e costose revisioni annuali. L’energia geotermica non emette gas incombusti, per-mettendo di eliminare tubazioni in pressione, cisterne e fiamme libere all’interno degli appartamenti.

La domotica: una casa intelligenteLa domotica permette la gestione integrata della maggior parte degli apparecchi tecnologici all’interno dell’abitazione, dall’illu-minazione alla climatizzazione, dai sistemi di chiamata d’emer-genza alla videosorveglianza, dal controllo in tempo reale dei consumi all’intrattenimento.L’obiettivo è rendere più facile la gestione della vita quotidiana, ottimizzare i costi e i consumi secondo le proprie esigenze e stili di vita. In una parola, aumentare il comfort facilitando la routine quotidiana. Basterà quindi fare una telefonata o schiacciare un bottone dal proprio cellulare, computer o palmare per attivare il forno o accendere il riscaldamento ancor prima di aver messo piede in casa.

Cantiere aperto:scopri perché vivere sostenibileLo scorso 25/26 febbraio è stata organizzata al Borgo di Villa Astori una giornata di cantiere aperto.Un’occasione importante per capire l’importanza di vivere in un edificio con certificazione di Risparmio Energetico di Classe A. I prossimi appuntamenti sono previsti nei mesi di maggio e fine giugno che permetteranno di approfondire il tema della domoti-ca nella gestione casalinga e dell’utilizzo della geotermia come fonte di riscaldamento/raffrescamento.Per maggiori informazioni,consultare il sitowww.borgoastori.itoppure tel. 035.655183

39www.bergamosostenibile.com Numero 03 - Marzo/Aprile 2011

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L’impatto della nuova Direttiva europea non sarà certo indiffe-rente sul mercato, che risentirà di vari effetti.

L’edificio diventerà sempre più un sistema integrato in tut-te le sue componenti, gestito

da sistemi di controllo capaci di ottimizzarne le prestazioni, una “macchina per abitare”, secon-do la definizione di Le Corbusier, quanto mai attuale in merito a questi temi.

Il miglioramento della quali-tà del patrimonio edilizio sarà legato alla trasformazione del cantiere e del processo edilizio; diventerà un criterio essenzia-le di scelta la qualificazione e la professionalità degli operatori, che dovranno dimostrarsi ca-paci di confrontarsi con cantieri, componenti e sistemi caratteriz-zati da un contenuto tecnologico di livello sempre più elevato.

Un ruolo essenziale dovrà essere attribuito alla qualità del progetto: solamente un proget-to improntato a criteri di soste-nibilità e capace di confrontarsi con l’intero ciclo di vita di un edificio consentirà di individua-re un equilibrio ottimale tra il costo degli investimenti iniziali necessari per la realizzazione e

i risparmi energetici conseguiti durante la sua gestione nel tem-po. Il progettista dovrà tornare a confrontarsi con le opportuni-tà offerte dal contesto locale e dovrà saperne mettere a frutto le potenzialità, anche dal punto di vista energetico. La maggiore efficienza energetica degli edifi-ci ne aumenterà sicuramente il valore, permettendo al mercato immobiliare di tornare ad offrire rendimenti interessanti e attiran-do nuovi capitali ed investimenti.

Le normative e le opportuni-tà offerte dal mercato concor-reranno a rendere il cittadino sempre più responsabilizzato sul livello dei consumi energeti-ci nella propria vita quotidiana. La Commissione Europea dal canto suo si fa carico di miglio-rare costantemente i suoi servizi d'informazione, anche attraver-so un sito Web dedicato – www.buildup.eu - concepito come portale europeo dedicato al te-ma dell'efficienza energetica in edilizia e rivolto a cittadini, pro-fessionisti e autorità, finalizzato ad assistere gli Stati membri nel-la loro opera d'informazione e di sensibilizzazione.

Il forte auspicio è che sin d’o-ra e senza ritardo si proceda alla pianificazione delle procedure e delle misure necessarie ad at-tuare i contenuti di questa Diret-tiva, perseguendone gli obiettivi più ambiziosi, per coglierne il ve-ro valore: trasformare un mo-mento di crisi in una opportunità di crescita dell’intero comparto edilizio, attraverso un processo che si evolve nella direzione di una sostenibilità economica ol-tre che ambientale.

Le novitàE’ in vigore dal 9 luglio 2010 la

nuova Direttiva 2010/31/CE sulla prestazione energetica nel setto-re dell’edilizia e delle costruzioni, che promuove il miglioramen-to della qualità energetica degli edifici. In quest'ottica, le nuove disposizioni rappresentano una sorta di naturale evoluzione di quanto stabilito nel 2002 dall’UE per indirizzare le politiche in mate-ria di risparmio energetico nell'e-

dilizia e pongono le fondamenta affinché nel periodo da qui ai ter-mini previsti per la sua adozione, entro il 9 luglio 2012, si rinnovino profondamente il processo edi-lizio ed il mercato immobiliare. La Direttiva promette infatti di cambiare il modo in cui gli edifici dovranno essere concepiti e co-struiti. L’innovazione di maggior rilievo consiste nella introduzione del concetto di «edificio a energia quasi zero», edificio ad altissima prestazione energetica, il cui fab-bisogno energetico, molto basso o quasi nullo, dovrebbe essere coperto in misura significativa da sistemi alternativi ad alta efficien-za e basati soprattutto sull’utilizzo delle risorse rinnovabili locali.

La Direttiva prevede che entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifi-ci di nuova costruzione dovranno

essere “a energia quasi zero”, ter-mine anticipato al 31 dicembre 2018 per il settore pubblico, chia-mato a svolgere un ruolo esem-plare in materia di prestazione energetica nell'edilizia. La ridu-zione del fabbisogno di energia passa attraverso il miglioramento delle prestazioni degli elementi edilizi e dei sistemi impiantistici.

La Direttiva prevede che per contenere il fabbisogno ener-getico, gli Stati membri stabili-scano requisiti degli impianti per l'edilizia relativamente al rendi-mento energetico globale, alla corretta installazione, al dimen-sionamento, alla regolazione, promuovendo l’introduzione di sistemi di controllo automatico e misurazione intelligenti. L’effi-cacia, anche sotto il profilo dei costi, diviene un parametro im-portante per individuare il livel-lo ottimale dei requisiti minimi di prestazione da rendere obbliga-tori. La Commissione Europea

si è impegnata a stabilire entro il 30 giugno 2011 una metodologia comparativa per il calcolo di tali livelli ottimali, che distinguerà tra edifici nuovi ed esistenti e tra le diverse tipologie edilizie, tenendo conto delle condizioni climatiche,

dell’accessibilità delle infrastrut-ture energetiche, dei costi medi degli interventi.

La Direttiva dispone affinchè per tutti gli edifici di nuova co-struzione, indipendentemente dalle dimensioni, sia valutata la fattibilità tecnica, ambientale ed economica di sistemi efficienti quali pompe di calore, sistemi di cogenerazione, sistemi di forni-tura energetica decentrati basati su energia da fonti rinnovabili, te-

leriscaldamento o teleraffresca-mento urbano o collettivo. Allo stesso tempo, il provvedimento promuove la valutazione preli-minare di tali sistemi anche in occasione di interventi di ristrut-turazione importanti degli edifici esistenti. I maggiori investimen-ti richiesti per mettere in moto il processo di miglioramento della qualità energetica del patrimonio edilizio possono senza dubbio costituire una barriera economi-ca all’attuazione della nuova Di-rettiva.

Riconoscendo tale circostan-za, nel provvedimento si sotto-linea l'importanza di mettere a disposizione adeguati incentivi per favorire l'efficienza energetica degli edifici e il passaggio a edifici a energia quasi zero. Sono in cor-so di istituzione o di adeguamen-to strumenti finanziari dell'Unione Europea e altri provvedimenti che potranno svolgere un ruolo importante nello sviluppo di fon-di nazionali, regionali e locali per l'efficienza energetica.

La nuova Direttiva prescrive agli Stati Membri di redigere, en-tro il 30 giugno 2011, un elenco delle misure e degli strumenti esi-stenti ed eventualmente proposti, compresi quelli di carattere finan-ziario, da aggiornare ogni tre anni e che ne promuovano gli obiettivi. In ogni caso, la concessione di incentivi per la costruzione o l'e-secuzione di ristrutturazioni im-portanti di edifici, non potrà non tener conto dei livelli di prestazio-ne energetica da raggiungere.

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Obiettivo 2020: edifici a impatto zeroLa nuova direttiva europea introduce importanti novità nell’ediliziaAllo studio l’istituzione di incentivi ad hoc

“La Direttiva promette di cambiare il modo in cui gli edifici dovranno essere concepiti e costruiti”

“entro il 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere “a energia quasi zero”, termine anticipato al 2018 per il settore pubblico”

“La maggiore efficienza degli edifici ne aumenterà il valore, permettendo al mercato di offrire rendimenti interessanti e attirare nuovi investimenti”

“nel provvedimento si sottolinea l'importanza di mettere a disposizione adeguati incentivi al settore”

Edilizia Sostenibile Quadro normativo

L’impatto: l’edificio come sistema integrato

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Chiariamo subito un concet-to: la certificazione energetica e le certificazioni ambientali sono due cose completamente distin-te, ma anche complementari. La certificazione energetica è un at-testato divenuto ormai obbliga-torio sia nelle fasi di vendita che in

quelle d’affitto di un immobile (in Lombardia è attualmente rego-lata dal D.G.R. VIII/8745/2008). La certificazione energetica è uno strumento di valutazione dell’efficienza energetica dell’e-dificio che ne valorizza le pre-stazioni energetiche attraverso una chiara identificazione della classe di consumo (classe A+, A, B, ecc. ecc.). La certifica-

zione energetica degli immobili ha soprattutto lo scopo di pro-muoverne la qualità energetica, di renderne evidente l’efficien-za, di mettere il consumatore in grado di compiere con maggior consapevolezza le proprie scel-te economiche. Le certificazio-ni ambientali invece sono degli strumenti volontari.

La mutata sensibilità e l’acqui-sizione di una sempre maggior consapevolezza in relazione agli impatti ambientali di tutte le atti-vità umane, fra cui il settore delle costruzioni, ha indotto l’elabo-razione di nuovi modelli di va-lutazione delle prestazioni degli edifici, non limitati ai soli aspetti energetici. La certificazione am-bientale degli edifici ne esamina le prestazioni secondo i tre assi della sostenibilità: ambientale, economico, sociale. Obiettivo essenziale della certificazione ambientale dell'edificio è quello di attestarne in maniera “certifi-cata” la sostenibilità attraverso tutte le fasi del ciclo di vita.

La “misura” della sostenibilità

è in genere definita attraverso l’attribuzione di punteggi pe-sati in funzione dei requisiti e di specifici indicatori: l'ente cer-tificatore definisce una serie di fattori verificando i quali si ottie-ne il punteggio per la redazione della certificazione ambientale e per l’attribuzione di una specifi-ca classe di merito. La certifica-zione ambientale in Italia rimane essenzialmente un procedimen-

to volontario; sempre più spesso tuttavia i criteri della sostenibilità sono acquisiti entro le procedure obbligatorie di valutazione delle prestazioni degli edifici nell’am-bito della certificazione energe-tica, che assumono una valenza più generale. In ogni caso, la certificazione ambientale potrà costituire uno strumento essen-ziale per la creazione di valore e di qualità nell’edilizia. Promuo-

vendo un processo di trasforma-zione del mercato edile nel quale i "green building" avranno una migliore valutazione di mercato, verrà stimolata competizione tra le imprese sul tema delle pre-stazioni ambientali degli edifici e verranno incoraggiati comporta-menti di consumo consapevole anche tra gli utenti finali.

Nella tabella successiva ripor-tiamo le certificazioni più diffuse

in Lombardia con una sintetica descrizione del promotore, della tipologia e dei criteri. Nei prossi-mi numeri del giornale trattere-mo in maniera più approfondita ogni certificazione.

I marchi per la casa ecologicaLe Certificazioni ambientaliLa maggior sensibilità ambientale del mercato richiede strumenti che vadano oltre la sola efficienza energetica dell’immobile

“la certificazione energetica è obbligatoria, la certificazione ambientale è volontaria”

“La certificazione ambientale esamina le prestazioni secondo i tre assi della sostenibilità: ambientale, economico, sociale.”

Certificazioni

Certificazione CENED CasaClimaNature ITACA e ESIT LEED Italia SB100

Promotore Centro per lo Sviluppo Tecnologico, l’Energia e la Competitività - CESTEC S.p.A. - società pubblica ed organismo di accreditamento della Regione Lombardia.

Agenzia CasaClima, Bolzano Istituto per l'Innovazione e la Trasparenza degli Appalti e la Compatibilità Ambientale – ITACA – nell’ambito della Associazione Federale delle Regioni e delle Provincie Autonome Italiane, in associazione con iiSBE Italia – International Initiative for a Sustainable Built Environment, e ITC-CNR - Istituto per le Tecnologie della Costruzione del CNR.

GBC Italia - Green Building Council Italia, associazione non profit promossa dalla Società Consortile Distretto Tecnologico Trentino S.c.a r.l.

ANAB - Associazione Nazionale Architettura Bioecologica in collaborazione con IRE - Istituto di Ricerca Ecopolis

Anno introduzione 2007 2002 2004 ITACA, 2011 ESIT 2009 2005

Tipologia Procedura obbligatoria per la valutazione delle prestazioni energetiche degli edifici su tutto il territorio della regione Lombardia e per la relativa certificazione energetica. La procedura non implementa criteri di valutazione in termini di sostenibilità, pertanto non rappresenta un sistema di certificazione ambientale.

Inizialmente sviluppata come procedura per la valutazione delle prestazioni energetiche degli edifici, nella forma evoluta del suo protocollo CasaClimaNature ha acquisito strumenti di valutazione e certificazione degli impatti ambientali. La sua applicazione è obbligatoria nella Provincia di Bolzano ed è volontaria nel resto del territorio nazionale.

Strumenti di valutazione derivanti dalla metodologia internazione GBC - Green Building Challenge, si completano in modo da offrire a livello nazionale un sistema integrato per la certificazione degli edifici di tipo istituzionale – ITACA e di mercato - ESIT. In ambito istituzionale il sistema di certificazione ITACA è stato adottato in molte regioni come procedura obbligatoria di certificazione energetica e costituisce criterio per l’erogazione di fondi e contributi.

Protocollo di progettazione e certificazione secondo i parametri LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) di origine statunitense, sviluppato in primo luogo per edifici civili di nuova edificazione ad uso istituzionale e commerciale, esteso ora anche a differenti tipologie di edifici ed al settore della ristrutturazione.

Sistema di certificazione ambientale con valutazione a punteggio comparativo rispetto a standard predefiniti.

Criteri Attribuzione di classi di prestazione attraverso il Calcolo degli indicatori di prestazione energetica, riferiti ai fabbisogni di energia netta, di energia primaria e del rendimento globale medio stagionale degli impianti, sulla base delle specifiche tecniche UNI TS 11300, secondo quanto prescrivono le Linee guida nazionali sulla certificazione energetica, D.M. 26/06/2009.

Il protocollo CasaClima privilegia l’efficienza energetica dell’involucro edilizio ed il suo isolamento termico, al fine di contenere i fabbisogni di riscaldamento e climatizzazione, definendo differenti categorie in funzione del fabbisogno di energia: C, B, A, ORO. La valutazione di sostenibilità a punteggio privilegia le caratteristiche dei materiali, la loro provenienza, la corretta gestione del ciclo dell’acqua.

Il protocollo integra la certificazione energetica standard con la valutazione delle prestazioni energetiche estive e la qualità dell’illuminazione; la prestazione ambientale considera 49 parametri indicatori della qualità del sito, del consumo di risorse, dei carichi ambientali, della qualità dell’ambiente interno e della qualità delle dotazioni. In base alla specifica prestazione, è attribuito un punteggio variabile da -1 a +5, ove il valore 0 rappresenta lo standard riferibile alla pratica costruttiva corrente, nel rispetto delle leggi o dei regolamenti vigenti.

Il sistema di valutazione LEED si struttura in 7 sezioni organizzate in prerequisiti e in crediti. I prerequisiti di ogni sezione sono obbligatori affinchè l'intero edificio possa venire certificato; i crediti possono essere scelti in funzione delle caratteristiche del progetto. Dalla somma dei punteggi dei crediti deriva il livello di certificazione ottenuto; su 110 punti disponibili, almeno 40 devono essere ottenuti per livello di certificazione base. La valutazione finale si articola nel 4 livelli Base, Argento, Oro Platino.

Il protocollo integra la certificazione energetica standard con la valutazione di 100 azioni selezionate come indicatori, suddivise nei seguenti 10 obiettivi: energia, acqua, materiali, rifiuti, salute, comfort, contesto, informazione, costi, gestione. La classe di sostenibilità dell’edifico è espressa tramite una valutazione in centesimi, derivante dall’attribuzione di punteggio neutro se le prestazioni hanno una qualità pari ad uno standard definito, di punteggio + 1 se le prestazioni sono migliorative rispetto allo standard, di punteggio – 1 se le prestazioni non vengono attivate o non raggiungono lo standard.

Edilizia Sostenibile

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ENERGIA RINNOVABILE, IMPIANTI FOTOVOLTAICI E GEOTERMICI

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CAMMINIAMO DA SEMPRE A FIANCO DELL’EVOLUZIONE DELLA STORIA DELL’ENERGIA

SEAP - L’ESPERIENZA E LE PROFESSIONALITà PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILERESSOLAR propone le professionalità adeguate e gli strumenti operativi per la redazio-ne del Piano per l’Energia Sostenibile, necessario ad assolvere agli impegni che le Am-ministrazioni Locali avranno assunto di fronte alla propria cittadinanza ed all’Europa intera nell’ambito dell’iniziativa Patto dei Sindaci - Covenant of Mayors.

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Oggi più che mai sentiamo parlare di efficienza energetica, di sostenibilità, di case in classe B, A, A+ e così via. Ma quale è lo stato dell’arte nel panorama edi-lizio italiano? Lo abbiamo chie-sto a Marco Mari, responsabile sviluppo grandi progetti nel set-tore dell’edilizia di Bureau Veritas Italia.

Il patrimonio edilizio italiano è molto vario e comprende alcu-ni casi di eccellenza. Ma indub-biamente ci sono molte vecchie costruzioni: d’altronde l’Italia è il primo Paese al mondo per numero di monumenti storici e beni architettonici. L’Italia è una nazione di grandi costruttori e di grandi opere dove bisogna re-cuperare la cultura del “costruire bene” soppiantando la logica del costruire tanto e velocemente (e quindi male) in nome del solo profitto immediato. Proprio alla luce di questi aspetti non si può certo dire che gli immobili esi-stenti siano efficienti o sosteni-

bili, anche se negli ultimi anni la tendenza sta cambiando, sia in seguito alle direttive che l’Unio-ne Europea ha emanato, sia per merito di una sempre più diffu-sa consapevolezza. Soprattutto per quel che riguarda immobili nuovi (ma anche per le ristruttu-razioni) complice la recente crisi

economica, la richiesta che vie-ne dal mercato è orientata verso costruzioni sempre più efficienti dal punto di vista del risparmio nei consumi energetici.

Bisogna però fare bene atten-zione alla differenza tra un edifi-cio efficiente ed uno sostenibile. Un edificio efficiente è un immo-bile che consuma poca energia

Una casa efficiente è anche sostenibile?Il punto di vista di Bureau Veritas, ente di certificazione internazionale

“Bisogna recuperare la cultura del “costruire bene” soppiantando la logica del costruire tanto e velocemente”

Real Estate: Bureau Veritas partner per la sostenibilitàIn Europa, l’ambiente e la prevenzione dei cambiamenti climatici sono oramai obiettivi di primaria importanza. Il settore immobiliare molto può fare in termini di riduzione dell’impatto ambientale, anche in relazione alle emissioni di CO2.Bureau Veritas conferma il proprio impegno nell’ambito della sostenibilità nella filiera dell’edilizia e mette al servizio di tutti i portatori di interesse la propria competenza, professionalità e l’ampio network internazionale.Con la collaborazione di importanti nomi del real estate mondiale come AEW Europe, AXA REIM, GE Real Estate Europe e ING Real Estate, Bureau Veritas ha sviluppato Green Rating®, un approccio innovativo che permette di misurare la sostenibilità ambientale degli edifici esistenti nel continente, paragonarla, prendere decisioni sui lavori da attuare e sulle spese da sostenere.Bureau Veritas, accreditato come reviewer presso GBC USA, è socio del Green Building Coucil Italia dal 2008 e quest’anno conferma il proprio rilevante ruolo, attraverso l’elezione del collega Marco Mari, Responsabile grandi progetti nazionali ed internazionali, a Vice Presidente dell’associazione.Il Gruppo è anche Promotore di Green Community (www.green-community.it). Bureau Veritas, organismo internazionale nato nel 1828 ed ora presente in 140 Paesi con 47.000 dipendenti e un volume d’affari di 3 miliardi di euro (2010), è da sempre partner dei protagonisti del Real Estate nella valutazione dei propri asset immobiliari, fornendo soluzioni su misura nell’ambito della gestionedei rischi, del miglioramento delle performance e della conformità normativa.

Bureau Veritas Italia - Divisione Edilizia e InfrastruttureTel. 02 27091259 - Fax 02 [email protected]/CTC

CertificazioniEdilizia Sostenibile

44 www.bergamosostenibile.comNumero 03 - Marzo/Aprile 2011

Page 45: Bergamo SOStenibile 3

(elettrica e/o termica) per sod-disfare i propri fabbisogni. Un edificio sostenibile invece, ol-tre ad avere delle performance energetiche altrettanto valide, viene concepito con una visione globale, più ampia e completa, che tiene in considerazione una serie di fattori, a partire da una forte competenza nella fase pro-gettuale. Si passa poi alla scelta di materiali da costruzione ade-guati da un punto di vista am-bientale, utilizzando pratiche di costruzione sostenibili e consi-derando il contesto in cui viene inserito l’immobile in modo inte-grato.

Facciamo alcuni esempi per rendere più chiaro il concetto:

il legno utilizzato per costruire il tetto, i serramenti o il parquet in un edificio sostenibile, può essere esattamente lo stesso (stessa essenza, qualità e me-desime caratteristiche) di quel-lo usato in un altro edificio. Ma il legno utilizzato nella casa so-stenibile può avere in aggiunta la certificazione FSC o PEFC, che ne attesta cioè la provenienza

da foreste gestite in maniera re-sponsabile attraverso la catena di custodia. Oppure ancora una casa sostenibile, per ridurre il consumo energetico, non solo richiede aperture per l’illumina-zione correttamente costruite, dimensionate ed orientate, ma tiene conto anche della scelta del colore con cui si tinteggiano le stanze oltre che il congruente posizionamento delle fonti di illu-minazione, poiché anche questi aspetti influenzano la luminosità di una stanza e dunque i consu-mi energetici. Senza considera-re che l’illuminazione naturale, a differenza di quella elettrica, ha effetti benefici psicofisici sull’or-ganismo umano.

Si capisce quindi come sia dif-ferente l’approccio del costruire sostenibile, una metodologia che si può definire olistica, che non tiene conto solo di un aspet-to fine a se stesso, ma che inter-preta la filiera delle costruzioni e l’immobile in un’ottica globale ed integrata. Tale approccio è pro-prio dei sistemi di rating più evo-luti e dunque delle certificazioni

che valutano e giudicano la so-stenibilità o meno di un immobile secondo molteplici punti di vista. E’ per questo motivo che sono nati i sistemi di certificazione: per fornire garanzie sostanziali.

Difatti è quantomeno curio-so che quando compriamo una bottiglietta d’acqua giusta-mente guardiamo l’etichetta e la composizione chimica, oppure quando compriamo una fettina di carne vogliamo essere certi della tracciabilità dell’alimento, o ancora quando scegliamo l’au-tomobile consideriamo cilindra-ta, manutenzione, consumi ed emissioni di co2. Ma quando compriamo una casa ci soffer-miamo solo sull’aspetto estetico

ed economico, senza sapere il più delle volte come è stata rea-lizzata, con quali materiali, dove passano i tubi elettrici o idraulici, se esiste un sistema di recupero delle acque per irrigare il giardi-no, ecc. ecc.

È dai Paesi anglosassoni che stiamo importando questa nuo-vo modo di concepire la filiera delle costruzioni e la casa: in quelle nazioni infatti, non solo il cliente, ma persino le banche, prima di concedere un mutuo sull’acquisto di un immobile, vogliono conoscere le caratteri-stiche in maniera ampia e detta-gliata e si affidano alla garanzia di una certificazione fornita da un ente terzo. Comprare una casa è una scelta importante nella vita di ognuno di noi, spes-so una scelta definitiva: varreb-be davvero la pena valutarla in maniera approfondita e globale.

Marco Rossi

Gli aspetti considerati dai principali sistemi di rating:> sostenibilità del sito> gestione delle acque> energia/atmosfera> materiali e risorse (compresi i rifiuti)> qualità ambientale interna> innovazione nella progettazione

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Page 46: Bergamo SOStenibile 3

Giovedì 24 febbraio ad Alza-no Lombardo presso la sede di FaSE si è svolto il convegno dal titolo “Smaltimento Amian-to”. Il convegno si inquadra nei momenti formativi promossi dal Consorzio Compere, consor-zio nato per diffondere cultura e competenze professionali legate alla green economy.

Durante il convegno illustri re-latori del mondo politico, della sanità e dell’impresa hanno trat-tato la materia da diversi punti di vista analizzando norme, proce-dure autorizzative, piani di lavoro e casi pratici e concreti.

Ma che cos’è l’amianto? L’a-mianto è un nemico subdolo e pericoloso, sia per la salute che per l’ambiente. E’ presente in na-tura come un minerale di strut-tura fibrosa e proveniente dalla trasformazione chimica di rocce eruttive. E’ ormai diffusa la co-noscenza del suo divieto d’uso (oltre che il divieto d’estrazione, d’importazione, d’esportazio-ne, la commercializzazione e la produzione di amianto) a causa della sua nocività per la salute ed

è infine identificato come tossico anche per l’ambiente.

La parola amianto compare per la prima volta in alcune scrit-ture di lingua greca e significa “incorruttibile” ed il perché di questa apparente qualità è subi-to spiegato.

L’amianto infatti ha ottime ca-ratteristiche fisiche e chimiche, ha elevati valori di resistenza al fuoco e al calore, è resistente agli agenti chimici, ha un alto potere coibente. Si consideri poi la sua grande facilità di lavorazione, il suo basso costo dovuto anche all’abbondanza di materia prima nel nostro Paese: l’Italia oltre a soddisfare la richiesta interna lo esportava (si ricordi tra tutte la cava di Balangero in Piemonte,

la più grande in Europa). È facile capire dunque come negli anni ’60 e ’70 in pieno sviluppo indu-striale si sia favorita la sua diffu-sione ed un larghissimo impiego nelle più svariate forme e prodot-ti, soprattutto in campo edilizio.

Il prodotto sicuramente più co-nosciuto sono i tetti in lastre on-dulate di eternit, ma anche tubi per condotte, pannelli per l’isola-mento, pavimentazione e tante, tante altre applicazioni.

Il Piano Regionale Amianto della Lombardia (PRAL) prevede una serie di interventi che van-no dal censimento e mappatu-ra della presenza di amianto sul territorio, all’individuazione di siti prioritari da bonificare con l’o-biettivo finale di rimuovere com-pletamente l’eternit entro il 2016.

L’amianto finché è integro e ben conservato non è potenzial-mente pericoloso, ma quando inizia a deteriorarsi e degradarsi in fibre sempre più piccole e sot-tili fino a divenire polvere, diven-ta un pericolo per l’organismo umano.

Premesso che solo aziende iscritte ad uno speciale albo det-

to “dei bonificatori dell’amianto” (D.Lgs 152/06, art. 212 Albo ge-stori ambientali) possono svol-gere interventi in questo ambito, sulle coperture in amianto si può intervenire in tre diversi modi:1) per incapsulamento: si fissa la copertura esistente utilizzan-do un prodotto impregnante specifico, senza quindi smaltirlo. L’intervento di fatto ha un costo basso, ma si procrastina il pro-blema nel tempo e comunque è richiesto un monitoraggio co-stante del manufatto da figure professionalmente preparate;2) con sovra copertura: si rea-lizza una nuova copertura sopra quella esistente. Anche in questo caso non si smaltisce l’amianto ma è necessario comunque un monitoraggio del manufatto co-stante. È possibile però installare un impianto fotovoltaico;3) per rimozione: la rimozione

e la bonifica totale della coper-tura è la soluzione più costosa, ma anche la più utilizzata perché risolve definitivamente il proble-ma;

L’ultima soluzione però, all’ap-parenza la più onerosa, può di-mostrarsi addirittura redditizia. Per chi decide infatti di bonifi-care il tetto in eternit/amianto e realizza contestualmente un impianto fotovoltaico, ha diritto ad una tariffa incentivante (fatto salvo il nuovo decreto sul conto energia previsto entro il 30 aprile 2011) maggiorato di un premio del 10%. Quest’operazione per-mette di trasformare un costo in un investimento remunerativo (si veda a tal proposito l’articolo di pagina 14 e 15). Un bel modo di risolvere un problema ambienta-le in un’opportunità economica.

Marco Rossi

Amianto, un nemico pericoloso per la salute e per l’ambienteGli appuntamenti della Green Economy promossi dal Consorzio Compereper diffondere cultura e competenze fanno il focus sull’amiantoUn’opportunità economica per risolvere un problema ambientale

“E’ ormai diffusa la conoscenza del divieto d’uso dell’amianto a causa della nocività per la salute e tossicità per l’ambiente”

“Quando l’amianto inizia a deteriorarsi e degradarsi in fibre sempre più piccole e sottili fino a divenire polvere, diventa un pericolo per l’organismo umano”

Edilizia Sostenibile Amianto

Un momento del convegno “Smaltimento Amianto” organizzato dal Consorzio Compere

Cava di Balangero in Piemonte

Intervento di rimozione di una copertura in amianto

Minerale di amianto

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Page 47: Bergamo SOStenibile 3

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Edilizia Sostenibile Convegni

Dopo il grande successo della prima edizione dell’anno scorso, che ha visto oltre 700 profes-sionisti tra ingegneri, architetti, progettisti ed imprenditori par-tecipare alla giornata di appro-fondimento, tutto è pronto per la seconda edizione del Congres-so Nazionale sul Valore delle Case in Legno, che si svolgerà giovedì 24 e venerdì 25 marzo 2011 presso il Centro Congressi della Fiera di Bergamo, in con-

comitanza con la fiera Edil 2011.La novità di quest’anno è

senz’altro nella durata dell’even-to, che passa da una a due gior-nate per rispondere alle richieste di approfondire un maggior nu-mero di temi. Perché quello delle case in legno è indubbiamente un tema che riscuote sempre maggior interesse anche in una terra, la Bergamasca, notoria-mente votata alla costruzione di tipo tradizionale (non a caso

è stata scelta questa sede per il convegno nazionale).

Molto nutrito il programma che si divide in due sessioni, una la mattina e una il pomeriggio, dove si alterneranno una serie di qualificati relatori.

Oltre al Congresso sarà alle-stita un’area espositiva con la presenza –fra gli altri– dei più importanti produttori tedeschi di case in legno che operano da anni nel mercato italiano e rappresentano l’eccellenza del settore. L’evento è patrocina-to dall’Associazione Artigiani di Bergamo, dalla Camera di Commercio Bergamo, dal Col-legio dei periti industriali e dei periti industriali laureati della Provincia di Bergamo, dal Col-legio provinciale geometri e ge-ometri laureati di Bergamo, dai Liberi imprenditori associati di

Bergamo, dall’Ordine degli ar-chitetti della Provincia di Berga-mo, dall’Ordine degli ingegneri della Provincia di Bergamo, dal-

la Scuola edile di Bergamo, da Servitec e dall’Università degli studi di Bergamo (Facoltà di In-gegneria).

Il valore delle case in legnoIl 24 e 25 marzo, alla fiera Edil 2011una due-giorni per approfondirei temi delle costruzioni in legno

A Bergamoil 2° CongressoNazionale

Programma in sintesi Giovedì 24 marzo 2011

Sessione mattutina ore 10,30/12,45 “Fra tecnica e progettualità: i termini della questione” Sessione pomeridiana ore 14,30/17,30

“Pronti per il Legno?” Venerdì 25 marzo 2011 Sessione mattutina ore 10,00/12,30

Perché in Legno? Sessione pomeridiana 14,15/17,10

Le “Case Histories”

Per accreditarsi gratuitamente:www.prodomolegnonews.it/ita/form_accredito.phpPer maggiori informazioni: Segreteria organizzativaManuela Montuori - Koelnmesse SrlVia Brera 4 - 20121 MilanoTel. +39 02 86961335 - [email protected]@prodomolegno.it

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Edilizia Sostenibile Cave

La tutela dell’ambiente è alla base del codice etico di chi fa buona impresa.

Questo è tanto più vero per chi nel territorio ha l’anima e il cuo-re della propria attività, come le realtà di estrazione. È evidente che, come ha precisato la Di-rezione Ambiente della Com-missione Europea, “l’industria estrattiva fornisce molte delle materie prime essenziali per l’e-dilizia e le industrie manifatturie-re” ma deve seguire un percorso imprenditoriale mirato a non pre-giudicare l’ambiente.

Un impegno quasi più “facile” a farsi che a “credersi” perché, nonostante i numerosi esempi di riqualificazione ambientale rea-lizzati, nell’immaginario colletti-vo questo lavoro è ancora molto mal considerato. In realtà si trat-ta di un’attività che comprende sempre un processo di recupero del territorio e uno sviluppo natu-rale spesso addirittura migliore di quello precedente. Un esem-pio fra tanti è l’area della biodi-versità realizzata dall’impresa estrattiva Nuova Demi nella cava di Brembate. Una piccola oasi naturale, contigua ad una realtà

locale sempre più urbanizzata. La metamorfosi è il frutto di un processo di riqualificazione che ha restituito quel territorio alla natura, in tutta la sua comples-sità e diversità. Un ecosistema abitato da specie vegetali e ani-mali davvero sorprendenti.

Al diffuso immaginario sulla estrazione indiscriminata, va fat-ta la tara dei pregiudizi: se è vero che per alcuni la cava è “terreno fertile” di abusivismo, è vero an-che che le aziende più virtuose e lungimiranti seguono rigoro-samente, e a volte anticipano, le direttive della Regione, della Provincia e dei Comuni. Inoltre è bene ricordare che le scelte re-lative alle attività estrattive non sono mai esclusiva dell’impresa, ma coordinate nel “piano cave” varato dalle Pubbliche Ammini-strazioni che, ai vari livelli, sono anche il principale interlocutore per quanto riguarda la destina-zione delle aree di recupero.

Insomma, almeno nella pro-vincia bergamasca, gli operatori di cava sono una risorsa eco-nomica e occupazionale che ha tra le sue priorità l’ambiente e il territorio.

Cave, biodiversità e pregiudiziCome prendere sassi e restituire naturaL’esempio dell’area verde di Brembate, nella cava Nuova Demi

Un airone cinerino, ospite abituale della cava Nuova Demi

Non fanno vetro, cavano sas-si. Eppure la loro ha tutta l’aria di essere un’operazione traspa-renza. Se è vero che le cose false si smentiscono da sole, il Coordinamento Cave Berga-masche (organismo composto da 15 realtà, tra società aderenti al Gruppo Marmo Pietre e Affi-ni, industrie estrattive di Con-findustria Bergamo e membri di Anepla Bergamo) ha deciso di “aprire le porte” per battere i falsi pregiudizi sulla propria at-

tività, lasciando che la realtà dei fatti si faccia valere.

“Turisti per Cave”, è il nome dell’iniziati-

va, pensata per far vedere con i

propri occhi ai cittadini l’ancora troppo sconosciuto mondo delle cave. “Il nostro settore – concor-dano gli organizzatori – per qual-cuno è sinonimo solo di danno irreversibile all’ambiente.

Eppure abbiamo spesso dato prova del contrario, restituendo alla collettività aree di una bel-lezza naturale spesso migliore di quella precedente, e abbia-mo un ruolo di primo piano nello sviluppo economico e occupa-zionale del nostro territorio”. E allora, cosa c’è alla radice di que-sto falso immaginario? Probabil-mente solo la poca conoscenza di cosa effettivamente facciano le industrie estrattive. Per questa ragione il Coordinamento apri-

rà ai cittadini, tra maggio e giu-gno, le porte di importanti realtà estrattive.

Lo scopo è quello di offrire a tutti l’occasione di una “gita fuo-riporta” alla scoperta del mondo del lavoro locale e il sorprenden-te incontro con la biodiversità più inaspettata.

Un pomeriggio davvero pia-cevole da passare in famiglia tra attività di cava, stuzzichini, curio-sità e natura.

Un’opportunità per i bergama-schi di verificare in prima perso-na l’autenticità delle certificazioni ambientali, l’operato e la corret-tezza delle realtà imprenditoria-li del settore, preziose risorse dell’economia bergamasca.

“Turisti per cave”, alla scoperta di una attività poco conosciutaIl Coordinamento Cave Bergamasche organizzaa fine maggio interessanti iniziative di “porte aperte” per tutti i cittadini che vogliono saperne di più

Per saperne di più

Le pietre come risorsaCoordinamento Cave Bergamasche - 72 [email protected]

Biodiversità in area di cavaGuerino Morselli

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Due agili edizioni, dense di contenuti e immagini, sono a disposizione gratuitamente a chi ne faccia richiesta.

48 www.bergamosostenibile.comNumero 03 - Marzo/Aprile 2011

Page 49: Bergamo SOStenibile 3

La cava èbrutta,sporca ecattiva.Cave bergamasche: una risorsa per il territorio, in armonia con l’ambiente.

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La nostra provincia è ricca di materie prime per l’edilizia. L’attività di cava offre al territorio lavoro, opportunità per le imprese e vantaggi per la comunità. Le Cave Bergamasche uniscono professionalità, know-how e tecnologie per una operatività che crea vantaggi per tutti ed è sempre più attenta all’ambiente. Rispettose delle norme più severe, anche rispetto al territorio, le Cave Bergamasche sono una risorsa davvero preziosa per l’economia bergamasca.

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Page 50: Bergamo SOStenibile 3

Troppo spesso ci si trova din-nanzi a situazioni che definire fa-stidiose è certamente riduttivo, e che più realisticamente possono essere qualificate come perico-lose e addirittura lesive del diritto ad un ambiente salubre ed al be-nessere delle persone.

Si pensi, per esempio, alla no-cività delle immissioni di rumori, polveri e vibrazioni provenienti dai lavori in corso in un vicino cantiere, oppure alle esalazioni emanate da una discarica situa-ta nei pressi della propria abita-zione o, ancora, alle immissioni sonore derivanti da una limitrofa discoteca ecc.

Il fenomeno dell’inquinamento (sia esso atmosferico, acustico, energetico ecc.) danneggia non solo la sfera privata del singolo cittadino, bensì danneggia l'inte-ra collettività.

Anche se, in fin dei conti, l’e-sigenza di tutela nelle situazioni sopra esemplificate è certamen-te più urgente per il singolo pro-prietario di un fondo, quasi sempre solitaria vittima alla mer-cè di un nemico comune.

Come è tutelatoil bene comune “Ambiente”

Il nostro ordinamento discipli-na il fenomeno delle immissioni con diverse disposizioni legi-slative emanate, primariamen-te, a tutela dell’ambiente, come ad esempio, la legge Merli n. 319/1976, il D.P.C.M. 1° marzo 1991 sull’inquinamento acusti-co, il D.P.C.M. 28 Marzo 1983 sui limiti massimi di accettabilità di concentrazione e di esposizio-ne relativi ad inquinanti dell'aria nell'ambiente esterno, l’art. 674 cod. pen. ed il D.Lgs. 03-04-2006, n. 152, ecc.

Quale tutela per il singolo individuo

La normativa sopra citata è però inidonea a tutelare le situa-zioni quotidiane e concrete con le quali molti cittadini devono confrontarsi e che spesso impe-discono al singolo di godere con serenità la propria casa.

Certamente il nostro Codice Civile, all’art. 844, offre a chi su-bisce determinati disagi un’arma efficace di tutela della proprietà e, con l’ausilio di altri strumenti giuridici, estende la propria por-tata in un’ottica costituzional-mente orientata di salvaguardia della salute e dell’ambiente.

Secondo questa norma, in-fatti, “Il proprietario di un fondo non può impedire le immissioni di fumo e di calore, le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti e simili propagazioni derivanti dal fon-do del vicino, se non superano

la normale tollerabilità, avuto anche riguardo alla condizione dei luoghi. Nell’applicare questa norma l’autorità giudiziaria deve contemperare le esigenze della produzione con le ragioni della proprietà.

Può tener conto della priorità di un determinato uso”.

In buona sostanza, viene con-cessa al proprietario di un fondo la possibilità di ricorrere al giu-dice allo scopo di bloccare e/o limitare l’azione dannosa che terzi soggetti compiono nei suoi confronti (è il caso ad esempio delle nauseabonde esalazioni provenienti da una vicina disca-rica che rendono invivibile la pro-pria abitazione).

Modalità di tutela e limiti da rispettare

Ricorrendo all’autorità giudi-ziaria, pertanto, il cittadino potrà ottenere, con pronunce di varia portata, l’eliminazione delle im-missioni nocive. Ovviamente, il giudice dovrà preliminarmente accertare il limite di tollerabilità delle denunciate propagazioni, valutando le circostanze concre-te del caso sottoposto a giudizio, ovvero la condizione dei luoghi, la loro destinazione (abitativa, in-dustriale, turistica), l’esigenza di sfruttamento del suolo ed il con-cetto di tollerabilità media nel contesto storico di riferimento.

In un’ottica di ragionevolezza sarà pure necessario evitare di spingere il criterio del divieto di

immissioni sino ad un limite che potrebbe risultare paralizzan-te per ogni attività (solitamente quelle produttive); in tal caso, i rimedi individuati dalla giurispru-denza spaziano da un ricono-scimento economico a favore del proprietario del fondo che subisce propagazioni comun-que tollerabili (con conseguen-te mantenimento delle stesse), all’imposizione di accorgimenti tecnici che riconducano le im-missioni ad un livello accettabile, o, nei casi più gravi, al divieto di proseguire l’attività lesiva qualo-ra vengano superati i limiti di tol-lerabilità.

Infatti, il criterio dominante da applicare in tema di immissioni è quello del contemperamento delle esigenze della produzione con le ragioni della proprietà, secondo lo schema delineato dal citato art. 844 c.c., senza tuttavia dimenticare che l’appli-cazione di tale principio non im-plica che nelle zone a prevalente vocazione industriale debbano necessariamente considerarsi lecite e tollerabili, per il solo fatto della destinazione urbanistica, le immissioni di qualsiasi natura ed entità determinate dall'attività produttiva; al contrario, la pro-secuzione dell’attività immissiva sarà consentita solo a condizio-ne che la valutazione comparati-va degli interessi in gioco accerti come prevalente l'esigenza di mantenimento dell'attività pro-duttiva, pur a fronte del sacrifi-

cio di un pieno godimento della proprietà individuale, in luogo del quale soccorrerà un ristoro di carattere economico median-te la concessione di un congruo indennizzo.

Quali i danni da risarcire

Nel caso estremo in cui fos-se accertata l'intollerabilità delle immissioni e, quindi, l'ingiustizia del danno provocato al cittadino, l’attività immissiva manterrebbe la propria natura dannosa ma perderebbe il carattere della li-ceità, trascendendo in un’atti-vità illegittima generatrice di un danno risarcibile ai sensi dell’art. 2043 c.c.

È proprio in quest’ultimo caso che la tutela del diritto di pro-prietà, invocabile ogni qualvol-ta il suo titolare si vede privato della relativa facoltà d'uso, si completa - attraverso il veico-lo dell’azione aquiliana dell’art. 2043 c.c.- con la tutela della sa-lute individuale, e ciò mediante il riconoscimento di poste risar-citorie a carattere patrimoniale, biologico, morale ed anche esi-stenziale. È pacifico, ovviamen-te, che il cittadino dovrà fornire la prova dei concreti danni subiti, in quanto il nostro ordinamento tende ad escludere ogni ipote-si di automatismo tra danno ed immissioni.

Alfredo CianciaAvvocato

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“Il criterio dominante da applicarein tema di immissioniè quello del contemperamentodelle esigenze della produzione con le ragioni della proprietà”

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I rifiuti che inevitabilmente pro-duciamo possono divenire una risorsa: da un lato occorre rici-clare il più possibile tutto ciò che può essere riutilizzato in qualche forma, come la plastica, il vetro, la carta, etc.

Dall’altro lato occorre sfruttare al meglio il loro potenziale ener-getico: “un po’ come una volta, nelle cascine, i (pochi) rifiuti si bruciavano per produrre calore” ha spiegato con un esempio in-tuitivo il direttore generale dell’a-rea tecnico operativa del gruppo a2a, Paolo Rossetti, intervenuto al convegno di presentazione del Piano di Azione Ambienta-le del Comune di Bergamo il 25 febbraio scorso.

Un esempio preso dal passa-to per introdurre il concetto che lo sviluppo della rete del teleri-scaldamento cittadino, in fase di intenso sviluppo e ampliamento, sfrutterà al meglio la termovalo-rizzazione comunque necessa-ria per bruciare i rifiuti della città. Attraverso l’installazione di parti-colari dispositivi, l’energia prove-niente dai rifiuti servirà quindi ad alimentare in parte la rete di te-leriscaldamento, diminuendo ul-teriormente le emissioni di CO2

prodotte per generare il calore necessario.

Il funzionamento: un cerchio che si chiude

“È un cerchio che si chiude -commenta Massimo Bandera, assessore all’ambiente del Co-mune di Bergamo-. L’energia prodotta con i rifiuti provenienti dalla cittadinanza, attraverso la combinazione della loro termo-valorizzazione e del teleriscalda-mento, si trasforma in calore per il riscaldamento delle abitazioni, creando così un ritorno diretto alla città”.

Il principio di funzionamento del teleriscaldamento infatti con-siste nel produrre acqua calda in un impianto centralizzato e nel distribuirla alle abitazioni per tut-to l’anno per mezzo di tubazioni interrate e termicamente isolate, agli utenti allacciati alla rete, con la massima sicurezza e qualità di servizio.

Presso le abitazioni è instal-lata una sottocentrale termica interconnessa con la rete, costi-tuita da uno scambiatore e dalle apparecchiature di controllo e regolazione, con la quale il ca-lore viene trasferito all’impian-

to interno di riscaldamento e di produzione di acqua igienico-sanitaria, che resta inalterato.

L’evoluzione del teleriscaldamento a Bergamo

Il teleriscaldamento della città di Bergamo inizia nel 2002 ad opera di BAS (Bergamo Am-biente e Servizi) che realizza una centrale di produzione semplice “Cavour”, interrata nel tratto del “Sentierone” prospiciente il te-atro Donizetti, e la rete di distri-buzione del calore ai principali edifici pubblici del centro storico.

Il progetto viene ora svilup-pato da A2A, società con la più consolidata esperienza nel tele-riscaldamento in Italia.

Nel 2005 è entrata in funzione la prima centrale di cogenera-zione, ubicata nell’area ex-Ma-grini di via Carnovali e collegata alla rete del centro, che opportu-namente ampliata ha consentito il collegamento di nuovi edifici con significativi risultati di ridu-zione delle emissioni inquinanti e con risparmi di energia.

Dal 2005 ad oggi sono stati posati 32 chilometri di doppia tubazione per collegare la rete

del centro al nuovo impianto co-generativo di Goltara per servire le zone ovest e sud-ovest della città.

Benefici di oggi e di domani

Sono circa 200, ad oggi, gli edifici pubblici e privati collega-ti alle tubazioni del teleriscalda-mento. Il sistema, che garantisce minori emissioni e risparmio energetico, sta comportando si-gnificativi benefici per l’ambiente di Bergamo.

Altri aspetti positivi del teleri-scaldamento sono un risparmio economico della bolletta ed una maggior sicurezza dell’impianto di riscaldamento. Le vecchie cal-

daie infatti, per lo più funzionanti ad acqua e quindi poco efficien-ti, vengono eliminate. Niente più pericolose fiamme libere e gas metano all’interno degli immobi-li e via pure i costi di manuten-zione ordinaria o straordinaria dell’impianto di riscaldamento.

A regime il progetto prevede, entro il 2018, la posa di oltre 80 chilometri di tubazioni, distribu-ite su gran parte del territorio cittadino, in modo da poter ali-mentare con il teleriscaldamento più di un terzo degli edifici, per una volumetria di circa 10 milio-ni di metri cubi ed un risparmio di energia primaria pari ad oltre 19 mila tonnellate equivalenti di petrolio.

Rifiuti e ambiente Teleriscaldamento

Il teleriscaldamento cittadino alimentato anche da rifiutiGià dal 2011/2012 i rifiuti prodotti dalla cittadinanza diverranno una risorsa attraverso il collegamento del teleriscaldamento con il termovalorizzatore

Bergamo SOStenibilericerca venditori di spazi pubblicitari

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Il teleriscaldamento garantisce numerosi vantaggi sia per il cliente che per la città

Sicurezza ed efficienza degli impianti: Assenza di combustione e di fiamme libere

nel locale caldaia Dismissione della caldaia, delle canne fumarie

e di eventuali serbatoi di combustibile Eliminazione dei pericoli da fughe di gas o da cattiva

combustione e relativi rischi di scoppio e/o incendio Facilità nelle operazioni di gestione e

conduzione degli impianti Riqualificazione e maggiore vita degli impianti

Risparmio economico: Eliminazione dei costi di acquisto,

conduzione e controllo annuale della caldaia Risparmio sul combustibile, in funzione delle

caratteristiche degli edifici e delle condizioni di utilizzo Costi di manutenzione ridotti

rispetto agli impianti tradizionali

Comfort: Garanzia della continuità del servizio

ed assistenza 24 ore su 24

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Page 52: Bergamo SOStenibile 3

Energie rinnovabili Caldaie

Tra le varie spese che rego-larmente ci troviamo a dover affrontare nella gestione econo-mica della nostra azienda come nella nostra vita domestica, la voce “spese di riscaldamento” è certamente una voce che pesa sempre più nel nostro bilancio.

L’attenzione ai consumi ener-getici è quindi entrata nella no-stra sfera di attenzione già da qualche anno, sia per necessità pratica, che per l’enfasi che in questi anni si sta dando al te-ma, a causa dell’inquinamento prodotto, del riscaldamento am-bientale e del depauperamento delle risorse del pianeta.

Le azioni che tutti noi possia-

mo mettere in campo per ridurre i consumi energetici individuali sono diverse, in diversi campi: auto ecologiche, lampadine a basso consumo, elettrodome-stici in classe A. Nel campo del riscaldamento si può fare molto, soprattutto nel nostro Paese, dove gli edifici sono particolar-mente “energivori” (cioè “divo-ratori di energia”), dato che oltre 5 milioni di edifici residenziali su un totale di circa 11,5 milioni, so-no stati costruiti prima del 1960, con tecniche ormai superate.

Gli interventi possono inte-ressare sia la struttura vera e

propria (tamponamenti, vetri e isolamento di soffitti e pareti), sia l’impianto termico vero e pro-prio. Il riscaldamento nel nostro paese è per la grande maggio-ranza realizzato con caldaie ad acqua. Maggiore è il rendimento di una caldaia minore è il consu-mo di energia da impiegare e mi-gliore è efficienza dell’impianto.

Il rendimento massimo pos-sibile per una caldaia

si ottiene quando tutto il calore contenuto nel combustibile vie-ne trasformato in calore: è il caso delle caldaie a condensazione, che hanno un rendimento vicino al 109 % (il perché di questo nu-mero è spiegato nel box a lato).

Se consideriamo che il ren-dimento medio degli impianti di riscaldamento domestici si at-testa in Italia intorno all’85 %, è evidente quale sia il vantaggio nell’utilizzare una caldaia a con-densazione.

Ma possiamo fare di più. Uti-lizzando un’altra tecnologia,

molto più recente della caldaia a condensazione e certamente più efficiente: la pompa di calo-re.

Una pompa di calore, a diffe-renza di una caldaia, è in grado di utilizzare il calore dell’ambien-te esterno e di trasformarlo in acqua o aria calda per il nostro edificio. Per chiarire facciamo un’analogia tra una caldaia a gas e una pompa di calore ad assor-bimento a gas.

La caldaia brucia il gas e lo trasforma in calore. L’energia massima fornita dal-la caldaia sarà tut-ta quella contenuta nel gas. Invece una pompa di calore ad assorbimento a gas trasforma anch’es-sa in calore l’energia del gas bruciato, ag-giungendo però una parte di calore che è in grado di sottrarre

dall’ambiente esterno, grazie alla sua specifica

tecnologia costruttiva.La pompa di calore quindi as-

sorbe calore dall’aria, dall’acqua e dal terreno (anche se sono a bassa temperatura) e lo rende disponibile per il riscaldamento.

Una pompa di calore a gas ri-esce infatti a recuperare calore dall’aria esterna anche quando questa è di diversi gradi sottoze-ro e a trasformarlo in acqua cal-da. Per questo motivo le pompe di calore a gas raggiungono ef-ficienze intorno al 150 %, quindi

circa il 40 % in più di una caldaia di ultima generazione.

E’ quindi possibile riscaldare i nostri edifici risparmiando in modo sensibile sulla bolletta, riducendo i consumi e quindi le emissioni inquinanti.

Per questi motivi di benefici ambientali, gli incentivi statali favoriscono la sostituzione dei vecchi impianti con queste nuo-ve tecnologie.

Quanto rende la tua caldaia?Come ridurre i consumi di gas per riscaldamento senza rinunciare al comfort

“Riscaldare costa sempre di più, ma non possiamo rinunciarvi. Pensiamo allora come ridurre i consumi di combustibile senza rimanere al freddo”

“Una caldaia tradizionale ad acqua ha una resa di circa l’85%, una a condensazione circa del 109%, una pompa di calore circa del 150%”

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Chi sostituisce l’impianto di riscaldamento installando una cal-daia a condensazione oppure una pompa di calore ad alta ef-ficienza può usufruire di un’agevolazione fiscale del 55 % sulle spese dell’intero intervento. Tra le spese ammissibili all’agevo-lazione sono comprese, oltre a quelle del generatore di calore, anche quelle relative agli eventuali interventi sulla rete di distri-buzione, sul trattamento dell’acqua, sui dispositivi controllo e regolazione, nonché sui sistemi di emissione.

Chi può usufruirnePossono usufruire della detrazione del 55 % delle spese soste-nute : • tuttelepersonefisiche, compresi gli esercenti arti e professioni; • tuttiicontribuenticonredditod’impresa (persone fisiche, società di persone, società di capitali); • leassociazionitraprofessionisti; • glientipubblicieprivati che non svolgono attività commerciale.Le spese sostenute nel 2011 dovranno essere ripartite in 10 rate annuali di pari importo.

Detrazione massima ammessaLa detrazione massima ammessa per la sostituzione dell’im-pianto di riscaldamento è stabilita in 30.000,00 € (corrispondenti al 55% delle spese complessive sostenute e quindi pari a un totale di 54.545,45 € di spese per lavori).

Requisiti per usufruirneLe pompe di calore scelte per la sostituzione dell’impianto di riscaldamento dovranno avere requisiti di prestazione nominale minimi, indicati dal decreto attuativo. Il rispetto dei valori di pre-stazione minimi imposti per le pompe di calore, siano essere elettriche che a gas, sarà attestata dal costruttore per mezzo di una dichiarazione, da allegare alla pratica di comunicazione.

Perché il rendimento diuna caldaia supera il 100 % ?Nella fisica non è possibile avere un rendimento, quindi un rap-porto tra energia uscente ed energia entrante, maggiore di 1 (il 100 %). Ciò è dovuto ad una convenzione assunta diversi anni fa, per la quale si è preso come riferimento dell’energia entrante, cioè del gas, il “Potere Calorifico Inferiore” (PCI), cioè la quantità di calore massima ottenibile dalla combustione del gas, senza considerare il calore latente di condensazione. Nelle nuove caldaie a condensazione questo calore è invece utilizzato e quindi l’energia ottenibile dalla combustione del gas aumenta: questa quantità di calore complessivo è chiamata “Potere Calorifico Superiore” (PCS). Rifacendo quindi il calcolo del rendimento inserendo al denominatore il PCS e non il PCI come convenzionalmente fatto, otterremo un rendimento mas-simo, correttamente anche per la fisica, pari a 1 (100 %).

52 www.bergamosostenibile.comNumero 03 - Marzo/Aprile 2011

Page 53: Bergamo SOStenibile 3

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Tra l’11 ed il 15 Aprile avrà luo-go la “Settimana Europea dell’E-nergia Sostenibile 2011”, l’evento chiave promosso dall’Unione Europea attraverso centinaia di eventi, convegni, seminari, wor-kshop, attività didattiche e di-mostrative organizzate in tutto il continente aventi come scopo la sensibilizzazione e diffusione delle energie rinnovabili. L’ini-ziativa, già alla quinta edizione, è stata lanciata dalla Direzione Generale “Energia e Trasporti” della Commissione Europea, dalle istituzioni comunitarie e dai maggiori imprenditori nel settore delle eco-energie associati alla “Campagna Web Europea per l’Energia Sostenibile” che ogni anno promuove circa 250 nuovi progetti. La settimana Europea ha come centro organizzativo Bruxelles, da cui si irradia una varietà di eventi che spaziano da conferenze a carattere scientifi-co a presentazioni di progetti di trasporto ecologici, da mostre di arte in movimento (alimentato rigorosamente tramite energia sostenibile) a momenti di relax

in scenari quali il “Residence Palace” costruito con le miglio-ri tecniche, all’avanguardia nel risparmio energetico. L’even-to di spicco della Settimana è il “Sustainable Energy Europe Awards”, cioè il premio per i mi-gliori progetti presentati nel cor-so dell’ultimo anno e sottoposti all’attenzione della Commissio-ne Europea. La “competizione” è suddivisa in sei categorie (co-municazione, consumo, produ-zione, trasporti, educazione e quotidianità). I progetti vincitori di ogni categoria verranno va-lutati da una giuria sulla base di criteri relativi a impatto ambien-tale, pertinenza alla categoria e contributo offerto per il raggiun-gimento degli obiettivi ecologici fissati dall’Unione Europea per il 2020.

Nell’edizione del 2010 si sono contate 328 città, grandi e pic-cole, che hanno aderito alla Set-

timana Europea. Anche quest’anno le città par-

tecipanti sono tantissime e l’Italia guida la particolare classifica di adesioni con 44 “Energy Days” sparsi in altrettante città. Fra queste città non poteva man-care Bergamo, che promuove due appuntamenti: un incontro ministeriale dal titolo “Il Patto dei Sindaci: un impegno per l’ener-gia sostenibile verso il 2020” or-ganizzato in collaborazione con il Comune e la Provincia di Ber-gamo l’11 aprile e il “Point Energy Day” organizzato da “Servitec” a Dalmine il 14 aprile. Oltre al si-to europeo www.eusew.eu sul quale è possibile trovare ulteriori informazioni ed eventi della “Set-timana dell’Energia Sostenibile”, è stata creata anche la pagina Facebook per mettere in con-tatto tra loro gli organizzatori di tutta Europa.

Giorgio Sappilo

Energie rinnovabili

Al via la “Settimana Europea dell’Energia Sostenibile”

“Point Energy Day” a Dalmine

Centinaia di eventi e il premio europeo per i migliori progetti. L’Italia al primo posto con 44 città partecipanti

Il 14 aprile una mostra-convegnoal Polo per l’Innovazione Tecnologica

In occasione della “Settimana Europea dell’Energia Sostenibi-le” la Servitec, l’Innovation Com-pany per il territorio, organizza un incontro in programma gio-vedì 14 Aprile al Point per l’inno-vazione tecnologica di Dalmine.

L’iniziativa ha l’obiettivo di con-tribuire a diffondere sul territorio una più profonda consapevo-lezza delle tematiche connesse all’energia sostenibile e al rispar-mio energetico, con un occhio di riguardo agli ultimi aggiorna-menti normativi.

L'evento è rivolto soprattutto a Imprese, Enti Locali, Centri di Ricerca, Associazioni e Tecnici del settore.

Dalle 9 alle 18 è possibile co-noscere le offerte delle aziende e degli enti del territorio che alle-stiranno un’esposizione delle lo-ro attività nelle sale limitrofe alla sala conferenze.

L’organizzazione dellagiornata è la seguente:Sessione mattutina sulle Energie alternative. Dalle ore 9.00 alle 13.00 ricerca-tori e imprenditori si alterneranno nell’affrontare il tema della “Set-timana” discutendo di geoter-mia, solarcooling e fotovoltaico, come pure il tema della gestione energetica in ambito europeo, l’i-niziativa del Patto dei sindaci e i finanziamenti di cui ogni comune può usufruire. Sessione Pomeridiana sull’Ener-gia in Edilizia.Dalle ore 14 alle 18 il tema sarà legato al settore dell’edilizia, con aggiornamenti tecnici e presen-tazione dei sistemi energetici locali, regionali ed europei, cui seguirà un dibattito. Bergamo SOStenibile sarà Media Partner dell’evento. Per info: www.servitec.it

Appuntamenti

www.bergamosostenibile.com Numero 03 - Marzo/Aprile 2011

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La tutela ambientale e la dif-fusione di soluzioni energetiche rinnovabili sono temi cari alla Cassa Rurale di Treviglio: non per niente la banca ha incluso nel proprio pacchetto di iniziative il progetto didattico-promoziona-le “E-mobiliy Italia”, un progetto in sinergia con Enel e Mercedes volto a promuovere l’interesse e la sensibilizzazione dei cittadini nei confronti dell’auto elettrica e della "green economy".

L’Istituto di Treviglio, proprio grazie al suo forte impegno nei temi legati alla sostenibilità am-

bientale, è tra le poche società in tutta Italia selezionate come partner di questo importante progetto che renderà possibile la diffusione e l’utilizzo efficiente di veicoli elettrici con tecnologie di ricarica all’avanguardia, grazie allo sviluppo di infrastrutture su

misura e in grado di offrire servizi intelligenti e sicuri.

La Cassa Rurale mette a di-sposizione dei propri soci e di quanti siano interessati (istituzio-ni pubbliche o soggetti impren-ditoriali) la possibilità di provare

l’autovettura Smart Electric Dri-ve a trazione elettrica -assoluta novità non ancora in commer-cio- ricevuta in consegna lo scorso dicembre.

Sino ad oggi l’auto è già stata provata da un consistente nu-

mero di soggetti, sia privati che istituzioni comunali, che si sono dimostrati estremamente sod-disfatti del confort e delle pre-stazioni del veicolo. La Smart elettrica ha un’autonomia di 135 km e raggiunge una velocità

massima di 100 km/h in assoluta silenziosità. Per sedersi al volan-te della piccola Smart ecologica basta telefonare all’Ufficio Re-lazioni e Marketing Istituzionale 0363/422263 o inviare una mail a: [email protected]

Mobilità sostenibile

La mobilità sostenibilepassa dallo sportello in bancaLa Cassa Rurale di Treviglio mette a disposizione al pubblicouna Smart 100% elettrica in prova gratuita

L’istituto è partner del progetto e-mobility Italia promosso da Mercedes-Benz Cars Italia ed Enel

54 www.bergamosostenibile.comNumero 03 - Marzo/Aprile 2011

Page 55: Bergamo SOStenibile 3

Il risparmio energetico oggi è sicuramente il tema dominante e ancor più nel prossimo futuro. Azienda, casa e trasporto so-no le voci maggiormente chia-mate in causa affinchè il nostro mondo possa avere un futuro: sistemi produttivi sempre me-no energivori, case costruite o ristrutturate per non disperdere energia, trasporti che richiedono sempre meno consumi stanno ormai al centro di tutti i dibattiti economici e sociali.

La parola magica è dunque “risparmio energetico” e la pri-ma energia risparmiata è, molto semplicemente, quella che non si consuma. Per questo anche nel mercato automobilistico la palma dei vincenti sarà appan-naggio dei costruttori capaci di costruire auto sempre meno as-

setate e meno voraci di preziosa materia prima. Ma basta il rispar-mio per soddisfare e convince-re un automobilista? Pare di no, perché ad un’auto noi continuia-mo e continueremo a chiedere comfort, sicurezza, affidabilità e prestazioni alle quali ben difficil-mente potremo rinunciare.

Lexus, marchio ai vertici del-

la qualità automobilistica, co-struisce auto di alta gamma assecondando le esigenze di automobilisti che chiedono un comfort fuori dal comune, ma che oggi sono sempre più sen-sibili al tema del risparmio ener-getico. La risposta di Lexus a questa richiesta è molto solida, perché fondata su 14 anni d'e-sperienza con tre milioni di Pri-us vendute nel mondo. Prius è il modello ibrido prodotto dalla propria casa madre, che è To-yota.

Forte di questo Lexus ha do-tato quasi tutti i propri modelli di tecnologia ibrida, la vera Full Hybrid, inventata e portata avan-ti con determinazione proprio da Toyota. Ora che la richiesta di modelli ibridi è in costante au-mento, anche la gamma Lexus

si allarga con l’ultima nata, la CT200h Full Hybrid.

La CT200h è un’auto straordi-naria perché esalta in modo su-perbo sia le qualità proprie della tecnologia ibrida, sia le richieste di un comfort ben al di sopra di quanto il mercato auto offre oggi nel segmento delle compatte. La CT200h è dotata di due moto-ri: uno elettrico da 82 CV e uno termico da 99 CV che lavorano in sinergia e possono erogare un totale di 136 CV con una pro-gressione impressionante e la capacità di raggiungere la velo-cità di 180 km/h.

Queste prestazioni, tuttavia, chiedono ogni 100 km solo 3,7 litri di benzina (si percorrono cioè circa 27 km con un litro)! La ri-manente energia necessaria per queste performance è fornita da

una batteria che si carica con il funzionamento del veicolo (fre-nate, decelerazioni, ecc.) senza necessità di ricariche da altre fonti di energia elettrica.

Il tutto con l’emissione di soli 87 gr/km di CO2 e di NOx qua-si a zero, emissioni già allineate alle richiesto Euro V che entre-ranno in vigore nel 2014. Anche l’impatto ambientale legato alla sua costruzione è ridotto al mi-nimo: basti l’esempio dell’am-pio uso di ecoplastica, che per il 30% è costruita con materiale organico derivato dalla canna da zucchero. Queste attenzioni ambientali, e molte altre di cui non possiamo fare il lungo elen-co, consentono di riciclare l’85% della vettura una volta raggiunta la fine del suo ciclo di vita, e in-cludono anche la batteria. Tutti i pregi di cui abbiamo fatto cen-no sono esaltati dall’incredibile

equipaggiamento di serie e dalla ricchissima scelta di accessori di alta qualità che conferiscono alla CT200h un comfort inimita-bile insieme ad una guida al più alto grado di sicurezza possibile.

Un’ultima cosa va detta: è un’auto davvero molto bella, disegnata in Europa per i nostri gusti, e sulle nostre strade si di-stinguerà certamente da tutte le concorrenti. Ma descrivere la bellezza è troppo difficile e non ci tentiamo nemmeno perché basterà andarla a vedere di per-sona da Livio Cella a Bergamo la sera di giovedì 24 marzo al 105 di Borgo Palazzo. A partire dalle ore 19,00 il salone accoglierà gli ospiti a cui verrà offerto un raf-finato buffet, naturalmente eco-logico!

Per prenotarti alla serata chia-ma il numero 035.247600

Ridurre i consumi e le emissioni, mantenendo comfort e prestazioniIl 24 marzo da Livio Cella la nuova Lexus CT200h Full Hybrid

“La prima energia risparmiata è, molto semplicemente, quella che non si consuma”

E’ ancora in corso la pro-mozione Jun-go! L’iscrizione è gratuita per i primi 100 ber-

gamaschi che aderiranno alla nuova frontiera del trasporto sostenibile “Jungo”. È questo infatti il nome della “strategia mangiatraffico” promossa dalla Provincia e dall’Automobil Club di Bergamo.

E’ possibile iscriversi contat-tando l’addetto della Provincia

al numero 338-1984520 oppure inviando una mail a: [email protected].

Ma come funziona Jungo?Jungo si può definire un’evo-

luzione dell’autostop, in nome dell’efficienza e della sicurezza. Invece del pollice in fuori che caratterizzava il suo antenato, la ricetta “Jungo” propone l’e-sposizione della “Jungo-card” che permette di comunicare agli autisti l’onestà di chi richie-de un passaggio e l’intenzione

di rimborsare parte delle spese del viaggio tramite apposite ta-riffe fissate dall’organizzazione: si tratta di 20 centesimi di con-tributo fisso e 10 centesimi per kilometro percorso. L’attendibi-lità del passeggero è garantita da una serie di controlli effettuati sia prima della consegna del-la Jungo-card sia durante tutto il tempo di iscrizione al servi-zio, attraverso segnalazioni dei comportamenti non corretti.

La dottrina Jungo si fonda sull’osservazione della rete del

traffico, dalla quale si evince che il potenziale di trasporto di ogni macchina è fortemente sottou-tilizzato: 100 auto trasportano mediamente 120 persone e non 3-400 come potrebbero. Il si-stema Jungo esalta l’importan-za del posto auto come risorsa economica ed ecologica, for-nendo le condizioni tecnologi-che e organizzative per sfruttare al meglio la capacità di trasporto di ogni veicolo.

L’iniziativa, nata dall’idea dell’avvocato Enrico Gorini, è

stata sperimentata in Trentino ottenendo ottimi risultati. Il pro-getto, ormai entrato a regime, è infatti applicato costantemente dalla Regione pilota... e funzio-na! Con l’esibizione della Jungo card, per ottenere un passaggio si stimano tempi d’attesa di 8,7 minuti per gli uomini e di 6,7 mi-nuti per le donne.Per aggiornamenti e ulteriori in-formazioni visitare il sito:www.jungo.it o il sito della Pro-vincia di Bergamo nella sezione viabilità e trasporti.

Jungo, continua la promozione Iscrizione gratuita ai primi cento bergamaschi

55www.bergamosostenibile.com Numero 03 - Marzo/Aprile 2011

Page 56: Bergamo SOStenibile 3

Con il progetto "Studio di fat-tibilità per l'attivazione di un ser-vizio di taxi collettivo in provincia di Bergamo", l'Amministrazione provinciale di Bergamo ha otte-nuto il finanziamento di 50mila euro dalla Fondazione Cariplo per il bando 2010 per la promo-zione di forme di mobilità soste-

nibile alternative all'auto privata.Il servizio di trasporto pubblico

locale della Provincia di Berga-mo è principalmente organizza-to per rispondere alle esigenze dell'utenza scolastica, ma non appare in grado di assecondare la variegata domanda di mobilità dell'utenza non scolastica, con

l'aggravante delle limitazioni di risorse economiche che sempre più obbligheranno a concentra-re l'attenzione sulle "linee di for-za”. Gli spostamenti per lavoro e soprattutto per altre esigenze (escluse quelle di studio) appa-iono sempre più di tipo erratico e non prevedibile, distribuiti nel tempo e nello spazio, in partico-lare in un tessuto urbanistico che vede la presenza diffusa di una miriade di attività produttive me-dio piccole.

E' questo contesto, insieme a remore di tipo culturale, a rende-re il ricorso all'uso dell'auto pri-vata e individuale irrinunciabile.

Obiettivo della verifica sarà quello di individuare un'area del-la provincia di Bergamo in cui possa risultare tecnicamente ed economicamente convenien-te, anche da parte di operatori privati senza alcun sostegno fi-nanziario pubblico, l'attivazione di tali servizi "flessibili” di mobi-lità complementari al trasporto pubblico locale.

“GardaSolar moving ener-gy” introduce sul mercato il pri-mo modello di barca elettrica alimentata esclusivamente ad energia solare. La barca offre l’opportunità di muoversi in tutta silenziosità e nel pieno rispetto dell’ambiente all’interno di eco sistemi protetti e interdetti alla navigazione a motore. Si tratta di un prodotto innovativo per il mercato delle imbarcazioni il cui progetto ha vinto nel 2009 il pre-mio D2T organizzato da Trenti-no Sviluppo Spa. GardaSolar E-xclusive è un prodotto ecoso-stenibile e semplice: il pannello installato è in silicio e sviluppa 400 Watt, garantendo in ogni momento la propulsione solare e la ricarica delle batterie. Inoltre, se approvato, è possibile attivare il regime di scambio con la rete elettrica nazionale e avvantag-giarsi degli incentivi del Conto Energia.

GardaSolar intende così pro-muovere in modo originale lo scambio energetico in modo di trasformare un insieme passivo di barche “inutilmente” ormeg-giate al pontile, in una flotta attiva con una propria resa energeti-ca, pulita e incentivata tramite il Conto Energia.

A valorizzare ulteriormente la strategia sostenibile di Gar-daSolar c’è l’eliminazione, nella costruzione dello scafo, di ma-teriali come la vetroresina, sosti-tuiti con altri quali ad esempio il polietilene, riciclabile al 100%. L’idea di GardaSolar è una barca che alla fine del suo ciclo di vita non diventi più un rifiuto specia-le, ma possa trasformarsi in ma-teria prima di un altro processo produttivo. Anche i prezzi di ven-

dita sono più che ragionevoli, si parte da circa 10.000,00 euro per il modello base, senza con-tare che la barca richiede una manutenzione ridotta con costi d’esercizio al minimo.

Giorgio Sappilo

Specifiche tecniche

Dimensioni:Lunghezza 3,85 mLarghezza 2,00 mAltezza 1,00 m

Pescaggio:0,30 m.

Peso:300 Kg.

Portata:4 persone.

Costruzione scafo:polietilene multistrato 100% riciclabile.

Motore:elettrico.

Potenza installata:a partire da 800 Watt.

Velocità:da 4 nodi.

Autonomia:intera giornata.

Tetto solare:400 Watt.

Prezzo:da 10.000 Euro.

La scheda

Mobilità sostenibile

Per gli amanti dell’ecoturismo arrivala barca elettrica ad energia solareAnche ormeggiata, produce energia!

Mobilità sostenibile 50mila euro alla Provincia di Bergamo

56 www.bergamosostenibile.comNumero 03 - Marzo/Aprile 2011

Page 57: Bergamo SOStenibile 3

DAL MARCHIO LEADER NELLA TECNOLOGIA IBRIDA, LA PRIMA COMPATTA PREMIUM FULL HYBRID AL MONDO.

Nuovi standard di qualità e cura nei dettagli, massima sicurezza, tecnologia ibrida di seconda generazione e silenzio assoluto: tutta la loso a del marchio Lexus concentrata nella nuova CT 200h. L’innovazione

del Full Hybrid, ora disponibile anche in un’auto compatta, garantisce emissioni e consumi da record: 87 g/km di CO

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Page 58: Bergamo SOStenibile 3

«Servirebbero più strade!» Alzi la mano chi –fermo in co-

da– non l’ha mai pensato. Ma sono poche le strade, o troppe le auto? Siamo sicuri che realizzare nuove infrastrutture sia il modo per ridurre le ore sprecate bloc-cati nel traffico, l’inquinamento,

il rumore, lo stress, il parcheg-gio selvaggio, gli incidenti? Molti studi dimostrerebbero il contra-rio, perché ogni nuova strada è destinata a generare -dopo qualche tempo- ulteriore traffico indotto.

Se intervenire sul lato dell’of-ferta di mobilità non appare riso-lutivo, da una ventina d’anni si va affacciando un altro approccio, più soft, che agisce sul lato della domanda, che mira a diffondere una nuova cultura della mobili-tà sostenibile, meno incentrata sull’automobile e sul suo uso in-

dividuale, per migliorare la quali-tà della vita.

Il mobility management (“la gestione della mobilità”) si basa su questo secondo approccio al problema, con lo scopo di-chiarato di rendere più efficienti i flussi di persone, veicoli e merci nelle aree urbane, riducendone l’impatto ambientale e sulla col-lettività.

In Italia, dal 1998, le imprese e gli enti pubblici con più di 300 dipendenti sono obbligati per legge a nominare un respon-sabile della mobilità azienda-le (mobility manager), che ha il compito di promuovere la mo-bilità sostenibile nell’azienda per chi lavora, attraverso un Piano degli spostamenti casa-lavoro del personale (PSCL). Questo documento individua soluzioni per razionalizzare l'utilizzo indivi-duale dell'auto privata a favore di mezzi alternativi, con preferen-za verso il trasporto pubblico, la mobilità dolce (ciclopedona-le) e i veicoli a basso impatto ambientale. Ma propone anche azioni che consentano di evita-

re parte degli spostamenti, ad esempio offrendo la possibilità ad alcuni dipendenti di lavorare direttamente da casa (telelavoro) e infine mostra ai vertici dell’a-zienda che tutto ciò non ha solo un valore sociale e ambientale, ma conviene anche economica-mente, perché un lavoratore che alla mattina arriva già stressato dal viaggio sarà inevitabilmente meno produttivo.

Il supporto ai mobility mana-ger aziendali del territorio, il loro coordinamento e l’intermedia-zione tra tutte le differenti parti coinvolte sono poi funzioni del mobility manager d’area, figura introdotta con un successivo decreto presso alcune ammini-strazioni pubbliche (grandi Co-muni, Province…).

La Provincia di Bergamo ha inserito tra i propri obiettivi l’i-stituzione del Mobility Manager d’Area Provinciale nel 2005. Una ricognizione iniziale rivelò come fossero una quarantina i sogget-ti pubblici e privati bergamaschi tenuti a presentare il PSCL, ma meno della metà avessero già designato un responsabile della mobilità. Attualmente risultano formalmente nominati 19 mobili-ty manager, più altri 8 “referenti” per i temi della mobilità. Questa parziale applicazione della leg-

ge si spiega con l’assenza di sanzioni per le aziende inottem-peranti, ma anche con l’inade-guata valutazione dei potenziali vantaggi da parte delle direzio-ni aziendali. Non sarebbe infatti solo il dipendente a trarre giova-mento da una razionalizzazione degli spostamenti casa-lavoro (in termini di minori costi e tem-pi di spostamento, minori rischi d’incidenti e stress psicofisico da traffico). Anche l’azienda ne ricaverebbe benefici, quali: • aumento della produttività edella socializzazione tra dipen-denti, con più probabili sinergie nell’attività lavorativa;• riduzionedelleareededicate

al parcheggio per il personale, con possibilità di riutilizzo per al-tre funzioni aziendali;• miglioramentodell'accessibi-lità;• riduzione dell’impatto am-bientale e rafforzamento dell'im-magine aziendale. Evidenti sarebbero poi le rica-dute positive per la collettività, perché aumenterebbe lo spazio disponibile e diminuirebbero la congestione stradale, l’inquina-mento, il rumore, gli incidenti, le malattie, il consumo di risorse, i costi pubblici e dei singoli citta-dini…

Mezzo secolo di condiziona-mento pubblicitario, tuttavia, ha

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Il mobility manager: questo sconosciutoUna “nuova” figura professionale, istituita per legge dal 1998 per aziende ed enti pubblici con più di 300 dipendentiObiettivo: agevolare gli spostamenti casa-lavoro del personale

“Ogni nuova strada è destinata a generare -dopo qualche tempo- ulteriore traffico indotto”

“Non ha solo un valore sociale e ambientale, ma conviene anche economicamente, perché un lavoratore che alla mattina arriva già stressato dal viaggio sarà inevitabilmente meno produttivo”

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BioFarm Spineto. Azienda di agricoltura biologica ri-cerca educatrici per il "CRE in fattoria didattica" nel perio-do dal 13 giugno al 26 agosto. Requisiti: predisposizione per i bambini, precedenti esperienze analoghe, non ave-re intolleranze o allergie alimentari, passione per gli ani-mali, automuniti. Sede di lavoro: Martinengo. Inviare C.V. corredato di foto a [email protected] - Tel. 0363 908864 - www.biofarspineto.com

Adecco. Per azienda cliente operante nel fotovoltaico, ricerchiamo un/una Tecnico Commerciale. Il/la candida-to ideale dovrà possedere i seguenti requisiti: necessa-rio diploma di perito elettronico, esperienza di almeno 2 anni. Luogo di lavoro Stezzano (BG). Contratto Tempo indeterminato. Per info: [email protected]

Adecco. Per azienda cliente costruttrice di turbogene-ratori ricerchiamo manutentore con competenze mec-caniche ed elettriche per avviamento e manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti. Necessaria di-sponibilità a trasferte , conoscenza anche base di PLC. Luogo di lavoro Brescia. Contratto Tempo indeterminato. Per info: [email protected]

Adecco. Per azienda cliente produttrice e fornitrice di energia da fonti rinnovabili, ricerca Resp. Amministrativo: redazione bilancio, previsioni finanziarie, gestione IVA, cespiti ed adempimenti fiscali, contabilità clienti/fornitori. Luogo di lavoro Erbusco (BS). Contratto Tempo indeter-minato. Per info: [email protected]

Adecco. Per azienda cliente operante nel settore delle energie rinnovabili ricerca impiegato/a back.office com-merciale, assistente al direttore commerciale, cono-scenza ottima lingua inglese, conoscenza normativa di settore.Luogo di lavoro Cologno al Serio (BG). Contratto a sei mesi. Per info: [email protected]

Adecco. Per importante azienda cliente di impianti di automazione industriale e biogas nella bassa brescia-na si seleziona tecnico commerciale neo-laureato in in-gegneria meccanica, con conoscenza di Autocad 2D e della lingua inglese. Luogo di lavoro Pralboino (BS). Con-tratto Tempo indeterminato. Per info: [email protected]

Adecco. Per azienda cliente settore impianti fotovoltaici cerchiamo Ingegnere elettrico o meccanico da inserire come Project manager. Luogo di lavoro limitrofi a Seria-te (BG). Contratto Tempo indeterminato. Per info: [email protected] o [email protected]

Rewatt. Azienda operante nella progettazione ed instal-lazione di soluzioni impiantistiche fotovoltaiche ricercatecnici per l’installazione di strumentazione elettronica ed impianti fotovoltaici. Rif. TINS. Requisiti: diploma in elettrotecnica, precisione, buone capacità organizzative,orientamento all’approfondimento e alla curiosità. Sede di lavoro: Brignano Gera D’Adda (BG). Invia CV a [email protected]

I.S.T.A.R. Azienda di consulenza settore Sicurezza sul lavoro/ Ambiente/ Sistemi di gestione, cerca una figura con provata esperienza nel settore. Astenersi se privi di qualifica. Telefonare orario ufficio 334 64 26 312

GI Group. Ricerchiamo per prestigioso ente di certi-ficazione operante nel settore delle energie rinnovabili funzionario tecnico commerciale area energia. Requisi-ti:, Diploma/Laurea; Pregresse competenze relative alla certificazione di prodotto e background elettrico/elet-tronico graditi; Esperienza di vendita almeno triennale; Buon utilizzo dei supporti informatici; Ottima conoscen-za della lingua inglese anche parlata, preferibile dello spagnolo; Ottime capacità di comunicazione e relazio-ne, flessibilità, adattabilità, autorevolezza, spirito proat-tivo e propositivo; Possesso patente B e auto; Sede di lavoro di riferimento: Milano. Inquadramento: VII Livello CCNL Metalmeccanico, tempo indeterminato Ral inte-ressante e commisurata alle effettive capacitàInviare cv a GI Research- Piazza IV Novembre, 5- 20124 Milano fax 0266703949 email: [email protected])"

Eco-Style. Azienda che produce e distribuisce scoo-ter elettrici, cerca ragazzo interessato a gestire il nostro punto vendita/noleggio a Brescia. Contattateci al n. 030 8364089 Oppure a [email protected]

Gamma Energia. Società di Ingegneria, ubicata in pro-vincia di Lecco, operante nel settore della costruzione e gestione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, ricerca ingegnere con esperienza nel settore impiantistico/energetico. Il Candidato dovrà pos-sedere i seguenti requisiti: laurea in ingegneria elettrica/energetica; esperienza nella progettazione, installazione e messa in servizio di impianti per la produzione di ener-gia da fonti rinnovabili; disponibilità a brevi trasferte sul territorio per gestione cantieri; capacità di lavorare in te-am. L’Azienda, che garantisce la massima riservatezza, contatterà solamente le candidature di interesse. Inviare dettagliato curriculum all’indirizzo: [email protected]

Ressolar. Azienda con sede a Bergamo operante nella progettazione ed installazione di impianti per la produzio-ne di energia da fonti rinnovabili offre a Geometri, Periti, Ingegneri possibilità di stage formativi. Inviare CV a [email protected]

Corna. Azienda con sede a Stezzano (BG) operante nella progettazione ed installazione di impianti per la pro-duzione di energia da fonti rinnovabili offre a Ingegneri, Progettisti e Commerciali possibilità di stage formativi. Inviare CV a [email protected]

Rewatt. Azienda operante nella progettazione ed in-stallazione di soluzioni impiantistiche fotovoltaiche offre ad ingegneri neo laureati la possibilità di stage formativi all’interno dell’Ufficio Tecnico.Rif. STAGETECSede di Lavoro: Brignano Gera D’Adda (BG).Invia CV a [email protected]

Planet Life Economy Foundation – ONLUS.Fondazione senza scopo di lucro che, si occupa di da-re concretezza ai principi della Sostenibilità. RICERCA tirocinante in grado di gestire, aggiornare e sviluppare il sito internet ed altri applicativi web-based in rete lo-cale. Dovrà occuparsi della gestione a livello software e hardware dell'infrastruttura IT (PC Windows, rete Wi-Fi, stampanti di rete, ecc...) dell'ufficio. Dovrà ideare e realiz-zare prodotti di supporto alla comunicazione. Requisiti indispensabili: ottime conoscenze e capacità nel domi-nio dell'informatica e della comunicazione (in particolare in ambito web); flessibilità e capacità di adattamento a varie mansioni. Conoscenza dei principi di basic design e comunicazione visiva. Competenze informatiche ge-neriche. Luogo di lavoro viale Beatrice d’Este, 4 - 20122 Milano. Durata prevista: minimo 6 mesi. Per info: dott.ssa Marcella Peri, tel. 02 39564687, mail: [email protected]

Tutti gli annunci sono rivolti a candidati di ambo i sessi (D.Lgs. n. 198/2006). I dati saranno trattati ai sensi dell’informativa privacy (art. 13 D.Lgs.196/2003) da parte delle rispettive società inserzioniste.

Offerta Lavoro

Offerta Stage Formativi

ABenergie srl. affermata società operante nel set-tore delle energie rinnovabili, seleziona funzionari (anche prima esperienza) da avviare all’attività di vendita di energia elettrica, gas, impianti fotovoltaici e prodotti a risparmio energetico.Si offre: retribuzione fissa, provvigioni e premi per obiettivi -programma di formazione iniziale e conti-nua -portafoglio potenziali clientiSi richiede: predisposizione al lavoro di squadra, ambizione alla crescita professionale e buone capa-cità comunicative. Inviare il CV all’indirizzo email [email protected] o al numero di fax 035/2819222

creato una dipendenza da auto privata, paragonabile a quel-la dal fumo. Come fare capire che per bere un bicchiere di lat-te non è necessario comprare una mucca? Come convincere a usare l’auto meno e meglio?

Gli strumenti a disposizione

del mobility manager si chiama-no incentivi e disincentivi, comu-nicazione e sensibilizzazione, innovazione tecnologica e part-nership.

Per offrire un’alternativa credi-bile all’uso individuale dell’auto privata, si può:• rendere più attrattivo il Tra-sporto Pubblico Locale e –in

questi tempi di tagli finanziari- in-tegrarlo con servizi complemen-tari più flessibili e capillari (taxi collettivo, servizi a chiamata, na-vette aziendali, scuolabus…);• promuovere i sistemi basa-ti sulla condivisione dei mezzi (carpooling, carsharing, Jungo, bikesharing…);• incentivare l’uso della bici-cletta come mezzo di trasporto urbano (percorsi sicuri, azioni per contrastare i furti…);• sperimentare modifiche or-ganizzative e nuovi servizi per ri-durre gli spostamenti (telelavoro, e-commerce…), o per distribuirli meglio nell’arco della giornata.

Il mobility manager ha un com-pito arduo e impopolare, vista la cultura imperante della moto-rizzazione privata di massa. Le azioni che può proporre hanno una portata limitata, ma signifi-cativa ai fini di un cambiamen-to culturale che appare sempre più urgente. Per poter operare, deve però essere supportato da volontà politica e adeguate risorse economiche. Altrimenti, la sua nomina rischia di essere un adempimento formale, la sua presenza un’operazione di fac-ciata.

Gloria Gelmimobility managerd’area provinciale

“Mezzo secolo di condizionamento pubblicitario, tuttavia, ha creato una dipendenza da auto privata, paragonabile a quella dal fumo. Come fare capire che per bere un bicchiere di latte non è necessario comprare una mucca? Come convincere a usare l’auto meno e meglio?"

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Data Orario Evento Tipologia Luogo svolgimento Contatti

22 marzo Giornata mondiale dell'acqua Giornata mondiale mondo www.worldwaterday.org

23/25 marzo 10.00/18.00 Ecopolis - Buone pratiche per un futuro sostenibile Fiera Fiera di Roma www.ecopolis.fieraroma.it

23 marzo 20.00 Ristorazione e territorio: integrazione tra ristorazione e produzioni locali Incontro/Cena Ristorante Dentella - Via Dentella, 15 Bracca (Bg) [email protected] - Tel. 035257515/3482896002

24 marzo 19.00/22,00 Presentazione Lexus CT200h Presentazione Bergamo - Livio Cella, via Borgo Palazzo, 105 Tel. 035.247600

24/25 marzo 10.00/17.30 2° Congresso Nazionale sul Valore delle Case in Legno Congresso Fiera Bergamo - Edil 2011 - Via Lunga www.prodomolegnonews.it - Tel 02.86961335

24/27 marzo Edil 2011 - Fiera delle costruzioni Fiera Fiera Bergamo - Via Lunga www.fieraedile.it

25 marzo 20.30 Allergie e intolleranze alimentaricon il Prof. Matteo Giannattasio - Università di Padova

Incontro Biofarm Spineto, a Martinengo, via delle Seradine, 103località Cortenuova Sopra

Tel 0363.90.88.64www.biofarmspineto.com - [email protected]

25/27 marzo Cilmatica - Abitare green Fiera MalpensaFiere - Busto Arsizio (VA) Tel 0331-677966 - www.arredoecasa.com

25/27 marzo Fà la cosa giusta Fiera Fiera Milano City www.falacosagiusta.org

25/27 marzo Corso per animatori di rete solidale 2011 Corso formativo Cemerata Cornello (BG) [email protected] - www.retecosol.org - www.scret.it

26 marzo 8.30/12.00 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato Agricolo e Mostra fotografica

Madone (Bg) www.a21isoladalminezingonia.bg.it

26/27 marzo I Pendolari del gusto - Azienda Agricola Zidarich Weekend Duino Aurisina (TS) Tel. 035244612/[email protected]

27 marzo 15.00 Viaggio nel mondo degli oli essenziali Incontro Calusco d'Adda (BG), Via Nullo 50 Annamaria Cell. 339.8868832 - [email protected]

28 marzo 9.30/12.30 Centro di Etica Ambientale 2° edizione "Sorella Terra" Convegno Centro Congressi "Giovanni XXIII" - Bergamo [email protected] - Tel. 035.4598551

Sono sempre di più le asso-ciazioni e le attività che apprez-zano e condividono i valori del nostro giornale e che quindi ci chiedo di poterlo ricevere e di-stribuire all’interno della propria attività.

Per questo motivo abbiamo deciso di realizzare un esposi-tore che servisse anche da pra-tico dispenser per il giornale, in maniera da renderli più visibili e allo stesso tempo di mantenerli in ordine.

Grazie al contributo di ABe-nergie, società bergamasca di fornitura di energia verde e gas naturale, azienda che, come il nostro giornale, fa della sosteni-bilità il proprio core business e condivide in pieno la nostra filo-sofia, sono stati realizzati e distri-buiti 500 espositori.

L’espositore è stato mol-to apprezzato oltre che per la sua grafica, per le dimensione contenute che ben si prestano anche per i piccoli negozi. Oltre-tutto con gli espositori abbiamo registrato un numero quasi dop-pio di copie distribuite rispetto al primo numero (quando i giornali venivano messi semplicemen-

te su un tavolo od un bancone). L’espositore conferisce sicura-mente una maggior importanza al giornale ed anche il messag-gio stesso: “Copia gratuita offer-ta da ABenergie” fa sì che anche le persone più timide lo prelevino senza soggezione. Il problema semmai è che con le continue richieste settimanali di poter ri-cevere e distribuire il giornale, adesso le 20.000 copie non si-ano più sufficienti. Ovviamen-te, in una logica di sostenibilità ambientale (oltre che economi-ca), prima di stampare copie in

più stiamo verificando con tutti i punti di distribuzione che tutte le copie vengano distribuite e che non ci siano copie avanzate (che comunque ritiriamo e distribuia-mo in occasione di fiere) in modo da tarare al meglio la distribuzio-ne in favore di chi invece le esau-risce dopo pochi giorni.

Siamo convinti che comun-que nel breve la tiratura di Ber-gamo SOStenibile sia destinata inevitabilmente ad aumentare e ci auguriamo che con essa salga anche la cultura della sostenibili-tà nella nostra città

Bergamo SOStenibile Distribuzione

Un dispenser per distribuire Bergamo SOStenibile500 espositori realizzati con il contributo di ABenergie e consegnati ai punti di distribuzione convenzionati

Dove troviBergamoSOStenibileI principali puntidi distribuzionedel giornale sono:

Uffici ACIUffici Associazione Artigiani BergamoUffici Confindustria BergamoSportelli Comunali Sportelli ProvincialiATB pointUrban CenterServitecPoint 21 - Agenda 21 Isola Bergamasca20 Farmacie ConvenzionateFiliali Banca di Credito Coop. Orobica di Bariano e ColognoFiliali Banca di Credito Coop. Valle SerianaFiliali Banca di Credito Coop. di Sorisole e LeprenoFiliali Banca di Credito Coop. di MozzanicaFiliali Banca di Credito Coop. di GhisalbaFiliali Banca di Credito Coop. di Calcio e CovoFiliali Banca della Bergamasca Credito Coop.Filiali Cassa Rurale Banca di Credito Coop. di Treviglio

Fiere, convegni, incontri, mostre, mercati, corsi e molto, molto altro per comunicare, educare, partecipare e condividere stili di vita sostenibili

Appuntamenti Sostenibili

Una primavera ricca di appuntamenti

61www.bergamosostenibile.com Numero 03 - Marzo/Aprile 2011

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28 marzo 21.00 Centro di Etica Ambientale Concerto di "Davide Van De Sfross" Concerto Teatro Donizetti Bergamo [email protected] - Tel. 035.4598551

31 marzo 20.00 Master of Food “La carne” - Docente: Angelo Santinelli Master of Food Azienda Agricola Santinelli - Via Stezzano, 63 (Bg) [email protected] - tel. 035 257515/3482896002

2 aprile 8.30/12.00 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato Agricolo Osio Sopra (Bg) www.a21isoladalminezingonia.bg.it

4 aprile 20.30 Costi e opportunità sul mercato elettrico e del gas per le aziende Incontro Centro Sociale- Via Dante Alighieri, 62 Gazzaniga (Bg) www.artigianibg.com - [email protected]

7/9 aprile 9.00/19.00 Energethica - Salone dell'energia rinnovabile e sostenibile Fiera Lingotto Fiere Torino www.energethica.it

7 aprile 17.00 Mobilità sostenibile Convegno FaSE - Alzano Lombardo www.consorziocompere.it - Tel.035.515488

7 aprile 20.00 Master of Food “La carne” - Docente: Angelo Santinelli Master of Food Vecchio Tagliere - Via Libertà, 87 Zanica (Bg) [email protected] - tel. 035 257515/3482896002

7 aprile 20.00 Il trionfo del cibo: La Toscana nel bicchiere Incontro/Cena Osteria della Brughiera - Via Brughiera, 49 Villa d'Almè (Bg) tel. 035244612/[email protected]

9 aprile 8.30/12.30 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato Agricolo Albino (Bg) www.cittadinanzasostenibile.it - [email protected]

9 aprile 9.45/11.45 I beni comuni, le risorse di tutti Incontro Da definire (Valle Seriana) [email protected] - tel. 338/3467507

9 aprile 14.00/18.00 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato Agricolo Solza (Bg) www.a21isoladalminezingonia.bg.it

11 aprile 9.00/13.30 Il Patto dei Sindaci: un impegno per l'energia sostenibile Seminario Università degli Studi di Bergamo, sede di S. Agostino www.campagnaSEEitalia.it

11 aprile 20.30 Costi e opportunità sul mercato elettrico e del gas per le aziende Incontro Auditorium Centro Culturale il RicicloVia Montessori, 13 Presezzo (Bg)

[email protected]

11/15 aprile Settimana Europea dell'Energia Evento Europa www.eusew.eu

12 aprile 20.30 Costi e opportunità sul mercato elettrico e del gas per le aziende Incontro Oratorio S.G. Bosco Clusone (Bg) - Viale G. Gusmini, 36 www.artigianibg.com - [email protected]

13 aprile 20.00 Grande Cucina con i prodotti del territorio Incontro/Cena Osteria Via Solata - Via Solata, 8 Bergamo tel. 035 257515/3482896002 - [email protected]

14 aprile 9.00/18.00 Point Energy Day - Efficienza energetica Seminario Servitec - Dalmine Servitec Srl - tel. 035 622 4021eventi @ servitec.it - www.servitec.it

14 aprile 15.15 - I° parte Voglia di etica nella finanza: il valore aggiunto delle relazioni Convegno Università di Bergamo - Via dei Caniana Tel. 348 2838712 - [email protected]

14 aprile 21.00 - II° parte Voglia di etica nella finanza: il valore aggiunto delle relazioni Convegno Bergamo - Auditorium Piazza della Libertà Tel. 348 2838712 - [email protected]

14 aprile 20.00 Master of Food “La carne” - Docente: Angelo Santinelli Master of Food Vecchio Tagliere - Via Libertà, 87 Zanica (Bg) [email protected] - Tel. 035 257515/3482896002

16 aprile 8.30/12.00 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato Agricolo Zanica (Bg) www.a21isoladalminezingonia.bg.it

21 aprile 20.00 Terra Madre Convivio: La pasta bergamasca Incontro/Cena Ristorante Cadei - Via Roma, 9 Villongo (Bg) Tel. 035244612/[email protected]

22 aprile Giornata mondiale della Terra (Earth Day) Giornata mondiale Italia/mondo www.giornatamondialedellaterra.it

23 aprile 8.30/12.00 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato Agricolo Madone (Bg) www.a21isoladalminezingonia.bg.it

25 aprile Da definire Da Chernobyl al Giappone: un mondo senza atomo è possibile Iniziativa Da definire [email protected] - Tel.035319449

29 apr./1 mag. Fiera "AmbietARSi" Fiera Romano di Lomabardia www.comune.romano.bg.it

29 apr./8 mag. 20.45/22.45 Un paesaggio sostenibile Incontro Da definire (Valle Seriana) [email protected] - Tel. 338/3467507

29 apr./8 mag. 30° Fiera Agricola della Pianura bergamasca Fiera Ex foro boario - V.le Merisio, Treviglio www.fieraagricolatreviglio.it

30 aprile 9.00/12.30 Verso un Contratto di Fiume sul Serio? Convegno Comune di Romano di Lombardia (Bg) - Sala della Rocca [email protected] - Tel. 035319449

2 maggio 20.30 Costi e opportunità sul mercato elettrico e del gas per le aziende Incontro Biblioteca Comunale Osio Sotto (Bg) - Via Matteotti, 10 www.artigianibg.com - [email protected]

3 maggio 17.00 Efficienza energetica in edifici Convegno FaSE - Alzano Lombardo www.consorziocompere.it - Tel.035.515488

3 maggio 20.00 Terra Madre Convivio: Conosci Valcalepio - Cascina del bosco Incontro/Cena Cascina del Bosco - Via Gasparotto, 96Petosino di Sorisole (Bg)

tel. 035244612/[email protected]

4/6 maggio 9.30-18.30 Solarexpo e Greenbuilding - energie rinnovabili e edilizia sostenibile Mostra/convegno Fiera di Verona www.solarexpo.com

7 maggio 8.30/12.00 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato Agricolo Osio Sopra (Bg) www.a21isoladalminezingonia.bg.it

7 maggio 16.00 Fotovoltaico "in Comune" per i cittadini Presentazione ai cittadini Comune di Pedrengo www.comune.pedrengo.bg.it - Tel 035.661027

7 maggio Da definire Contratto per il fiume Serio Incontro pubblico Vertova [email protected] - Tel.035319449

7/8 maggio Da definire 150 anni per voler bene all'Italia - festa dei piccoli comuni Ornica, Pagazzano, Valbondione, Solza, Crespi [email protected] - Tel.035319449

9 maggio Da definire Presentazione calendario carovana sul Serio 2011 econcorso fotografico/video

Conferenza Stampa Da definire [email protected] - Tel.035319449

7 maggio 17.30 Fotovoltaico "in Comune" per le imprese Presentazione alle imprese

Comune di Pedrengo www.comune.pedrengo.bg.it - tel 035.661027

12 maggio 20.00 Serata di tradizione bergamasca sulla storia e utilizzo delle lumache (chiocciole)

Incontro/Cena Trattoria Conca Verde - Via Croce, Trescore Balneario (Bg) [email protected] - tel. 035 257515/3482896002

12 maggio 20.30 Costi e opportunità sul mercato elettrico e del gas per le aziende Incontro Sala civica del Municipio di Sarnico (Bg) www.artigianibg.com - [email protected]

13 maggio 20,45 - 22,45 Emigrazione: diritti, cittadinanza, culture Incontro Da definire (Valle Seriana) [email protected] - tel. 338/3467507

14 maggio 8.30/12.30 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato Agricolo Albino (Bg) www.cittadinanzasostenibile.it - [email protected]

14 maggio 14.00/18.00 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato Agricolo Solza (Bg) www.a21isoladalminezingonia.bg.it

19 maggio 20.30 Costi e opportunità sul mercato elettrico e del gas per le aziende Incontro Sala municipale Comune di Palosco (Bg) www.artigianibg.com - [email protected]

21 maggio Un contratto per il fiume Serio Ardesio (Bg) [email protected] - tel. 035 319449

21 maggio 8.30/12.00 Mercato agricolo dei produttori locali Mercato Agricolo Zanica (Bg) www.a21isoladalminezingonia.bg.it

24 o 26 maggio 20.00 Il trionfo del cibo: La Toscana nel bicchiere Incontro/Cena Ristorante Frosio - Piazza Lemine, 1 Almè (Bg) tel. 035244612/[email protected]

25/26 maggio 7° Salone "Dal Dire al Fare" Salone Università Bocconi - Milano www.daldirealfare.eu

26 maggio 17.00 Economia per l'ambiente e l'energia Convegno FaSE - Alzano Lombardo www.consorziocompere.it - Tel.035.515488

Vuoi vedere pubblicati i tuoi “Appuntamenti Sostenibili”?

Non vi è garanzia che gli appuntamenti vengano pubblicati. La pubblicazione degli appuntamenti resta a discrezione e ad insindacabile giudizio dell’editore.

Manda i tuoi comunicati all’[email protected]

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FIAT PUNTO EVO ABARTH 1.4 16V TURBO MULTIAIR 165CV Vettura nuova, da immatricolare, Disponibili vari colori e personalizzazioni, Cd-Mp3, C.lega 17”, Clima, Cristalli post.+ lunotto oscurati, Fendi, Minigonne, Pinze freno rosse, Vivavoce Blu&Me Bluetooth, Spoiler posteriore, Volante multif. Garanzia casa. € 17.950 Iva Esp.

MINI COOPER CABRIO 1.6 16V 122CV - EURO 5 Km 012/2010, Pepper White, Cd-Mp3 Boost, Bracc., C.lega 16”, Clima, Capote Denim Blue, Frangivento, Pack Fashion Vanilla, Chrome Line, Pack Function Mandarin, Vol.multif, PDC. Gar. Casa. € 19.900 Iva Esp.

AUDI A4 AVANT 2.0 TDI 143CV F.AP ADVANCED - EURO 5 04/2009, Meteorgrau met., km. 53.894, Cd + Sound System, C.lega 17”, Clima, Filtro antipart., Bluetooth, Mancorrenti al tetto, Pacch. Luci, Xenon Plus + lavafari, Luci a Led, Sensore pioggia/luci, Servotronic, Vol. multif. Garanzia casa. € 27.400 Iva Esp.

FORD FIESTA + 1.2/1.4/1.6 3/5P. MY ‘11 Km 0 Vettura nuova 03/2011, Vari colori disponibili, ABS, Sound System:CD/MP3 + AUX, Clima, ESP, Pack +: Fendi, Tappeti in velluto, Ruota di scorta, Volante multif. Disp. Benzina/ gpl/ diesel. Gar. Casa. Da € 8.900 Iva Esp.

MINI COOPER CLUBMAN 1.6 16V 122CV - EURO 5 Km 012/2010, Vari col., Cd-Mp3, C.lega 17”, Clima aut/man, Pack Fashion Vanilla - Function Mandarin, Vol. Sport. Multif., PDC, Gar. Casa. Da € 17.200 Iva Esp.

AUDI Q5 2.0 TDI F.AP 170CV QUATTRO S-TRONIC EURO5 Vettura nuova da immatricolare, Audi hold assist, CD, C.lega 18”, Clima aut, Mancorrenti al tetto, Xenon Plus + luci post. LED, Ruota di scorta, Servotronic, Volante multif. Vettura Audi Italia. Possibilità modi� che ordine + Navi. € 41.800 Iva Esp.

FORD KUGA 2.0 TDCI 140CV 2WD PLUS DPF Km 0 Vettura nuova 03/2011, ABS + EBD, Sony System, Bluetooth, CD-MP3 + AUX-IN, Bracc., ESP, Clima aut., C. lega 17”, Follow Me, Ford Power, Ruotino, Sedili sportivi, Spoiler post, Pack Plus, Gar. Casa. € 26.200 Iva Esp.

MINI COOPER D 1.6 16V 109CV01/2008, Night� rered met. km. 51.799, CD, C.lega, Chrome Line, Clima, Fendi, Pelle Gravity Beige, Plancia e ellissi por-tiere Vermillion red, Tetto e specchi bianchi, Volante in pelle con inserti cromati. Gar. 12 mesi. € 14.400 Iva Esp.

BMW 118 D ELETTA STEPTRONIC DPF 5P 143CV EURO5 03/2010 vari col., Da Km. 11.268, CD Bmw + AUX, Cambio aut./man., C. lega M-Sport, Clima aut. bizona , Fendi, Filtro ant., Modan. interne Satinsilber opaco, Start & Stop System , Volante 3 razze. Garanzia Bmw 2+2. Da € 20.400 Iva Esp.

FIAT 500 ABARTH 1.4 16V TURBO T-JET 135CV Vettura nuova, da immatricolare, Disponibili vari colori e personalizzazioni, Cd-Mp3-Usb, C.lega 16”, Clima, Cristalli post.+ lunotto oscurati, Fendi, Minigonne, Pinze freno rosse, Vivavoce Blu&Me Bluetooth, Spoiler posteriore, Volante multif. Garanzia casa. € 17.450 Iva Esp.

JAGUAR XK 4.2 V8 COUPE’ SPORT - MY ‘08 12/2007, Liquid Silver met., Km. 38.943, Cd-Mp3+caric., Bluetooth, Cambio autom. + Paddles, C.lega18”, PDC, Pelle Warm Charcoal, Navi+ DRG.Full Optional. Tagliandi Jaguar. Garanzia 12 mesi. € 40.400 Iva Esp.

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BMW X3 X-DRIVE 2.0D ELETTA STEPTRONIC DPF 177CV EURO 5 - 09/2009, Km 23.093, Radio Cd Bmw, Cambio Steptronic, C. lega 5 raggi, Clima bizona, ESP, Fendi , Pelle nera, PDC, Pedane, Vetri post. Oscur., Volante M - Sport multif. Gar. Casa. € 28.900

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