BEATRICE RANA pianoforte piccolo marzo... · di Daniil Trivonov pagg. 8-9 Domenica 8 marzo ore 17...

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informatore della Gioventù Musicale d’Italia - Sezione di Fabriano Dir. Resp.: Giancarlo Teatini - Autorizz. Trib. di Ancona n. 14 del 12-10-1974 - Spedizione in abbonamento postale –70% - Filiale di Ancona Red.: Via Cappuccini n. 123 - 60044 Fabriano - Stampa: Arti Grafiche "Gentile" soc. coop. a r. l. - Via B. Croce, 16 - Fabriano - disegno di Ac Marzo 2009 ANNO XXXII - N. 6 ALL'INTERNO GIOVENTÙ MUSICALE Sabato 28 marzo - ore 17 Ridotto Teatro Gentile ENSEMBLE FABRIANESE e musiche di G. Spacca pagg. 2-3-4-5 STAGIONE SINFONICA 2008-2009 Venerdì 6 marzo ore 21.15 ORCHESTRA FILARMONICA MARCHIGIANA Shumann, Haydn, Beethoven Günter Neuhold direttore pagg. 6-7 Venerdì 20 marzo ore 21.15 RECITAL PIANISTICO di Daniil Trivonov pagg. 8-9 Domenica 8 marzo ore 17 KAMENES IN CANTO pagg. 10-11 Sabato 7 marzo ore 21 “INSIEME PER IL MAGNIFICAT” pag. 11 BEATRICE RANA, pianoforte Sabato 7 marzo, ore 17 - Ridotto del Teatro Beatrice Rana è nata a Coper- tino (Lecce) nel 1993 e frequenta il IX Corso di Pianoforte presso il Conservatorio di Musica “Nino Rota” di Monopoli nella classe di Benedetto Lupo. Vincitrice dei più rappresentativi Concorsi Pianistici in Italia, tra i quali il “Muzio Cle- menti” di Lastra a Signa, “Città di Cesenatico” con il premio “Yamaha - Del Rio Giovani Ta- lenti”, il “1° Concorso Internazio- nale Repubblica di San Marino”, “Marco Bramanti” di Forte dei Marmi, ha ottenuto anche tre bor- se di studio: dalla Yamaha Foun- dation of Europe, dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca con il Premio delle Arti 2005 per il suo straordinario e precocissimo talento musicale, e dal Soroptimist International d’Ita- lia come migliore allieva dei Con- servatori italiani nel 2007. Nello scorso giugno è stata tra i premiati al Concorso Internazionale “Gina Bachauer Young Artistsa Salt Lake City nello Utah. Beatrice, dopo il suo debutto con l’orche- stra avvenuto nel dicembre 2002, è stata successivamente invitata in importanti stagioni concertisti- che, tra le quali l’Ascoli Piceno Festival (dove ha suonato sia come solista sia in trio con il violoncellista Michael Flaksman), la Fondazione Giorgio Cini di Ve- nezia (con un recital interamente dedicato a Bach), gli Amici della Musica di Taranto, Venerdì Mu- sica di Pistoia, l’Associazione Mauro Giuliani di Barletta, il 31° Festival della Valle d’Itria di Mar- tina Franca, Musikum di Salisbur- go, Società Umanitaria di Milano, Teatro Bibiena per il Mantova Mu- sica Festival, l’Orchestra Sinfonica ICO di Lecce, l’ Orchestra della Pasqua Musicale Arcense di Arco, la Heilbronner Sinfonie Orchester in Germania, la Kronstadt Philhar- moniker della Transilvania per il Symphonia Sansepolcro Festival l’Orchestra Sinfonica ICO di Bari e l’Orchestra del Conservatorio “N. Rota” di Monopoli. Nel novembre 2005 ha suonato in diretta dalla Radio Vaticana brani di Schumann. PROGRAMMA FRYDERYK CHOPIN Prélude op. 45 (1841) (1810 - 1849) Prélude (1834) 24 Préludes op. 28 (1831/39) ______________________________________________________________________________ MAURICE RAVEL Gaspard de la Nuit (1908) (1875 - 1937) Ondine Le gibet Scarbo SERGEJ RACHMANINOV Etudes - Tableaux op. 39 (1916/17) (1873 - 1943) n. 1 Allegro agitato n. 3 Allegro molto n. 6 Allegro

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informatore della Gioventù Musicale d’Italia - Sezione di Fabriano

Dir. Resp.: Giancarlo Teatini - Autorizz. Trib. di Ancona n. 14 del 12-10-1974 - Spedizione in abbonamento postale –70% - Filiale di AnconaRed.: Via Cappuccini n. 123 - 60044 Fabriano - Stampa: Arti Grafiche "Gentile" soc. coop. a r. l. - Via B. Croce, 16 - Fabriano - disegno di Ac

Marzo 2009

ANNO XXXII - N. 6

ALL'INTERNOGIOVENTÙ MUSICALESabato 28 marzo - ore 17Ridotto Teatro GentileENSEMBLE FABRIANESEe musiche di G. Spacca pagg. 2-3-4-5

STAGIONE SINFONICA 2008-2009Venerdì 6 marzo ore 21.15ORCHESTRA FILARMONICA MARCHIGIANAShumann, Haydn, BeethovenGünter Neuhold direttore pagg. 6-7

Venerdì 20 marzo ore 21.15RECITAL PIANISTICOdi Daniil Trivonov pagg. 8-9

Domenica 8 marzo ore 17KAMENES IN CANTO pagg. 10-11

Sabato 7 marzo ore 21“INSIEME PER IL MAGNIFICAT” pag. 11

BEATRICE RANA, pianoforte

Sabato 7 marzo, ore 17 - Ridotto del Teatro

Beatrice Rana è nata a Coper-tino (Lecce) nel 1993 e frequentail IX Corso di Pianoforte presso ilConservatorio di Musica “NinoRota” di Monopoli nella classe diBenedetto Lupo. Vincitrice dei piùrappresentativi Concorsi Pianisticiin Italia, tra i quali il “Muzio Cle-menti” di Lastra a Signa, “Città diCesenatico” con il premio“Yamaha - Del Rio Giovani Ta-lenti”, il “1° Concorso Internazio-nale Repubblica di San Marino”,“Marco Bramanti” di Forte deiMarmi, ha ottenuto anche tre bor-se di studio: dalla Yamaha Foun-dation of Europe, dal Ministerodell’Istruzione dell’Università edella Ricerca con il Premio delleArti 2005 per il suo straordinarioe precocissimo talento musicale, edal Soroptimist International d’Ita-lia come migliore allieva dei Con-servatori italiani nel 2007. Nelloscorso giugno è stata tra i premiatial Concorso Internazionale “Gina

Bachauer Young Artists” a SaltLake City nello Utah. Beatrice,dopo il suo debutto con l’orche-stra avvenuto nel dicembre 2002,è stata successivamente invitatain importanti stagioni concertisti-che, tra le quali l’Ascoli PicenoFestival (dove ha suonato siacome solista sia in trio con ilvioloncellista Michael Flaksman),la Fondazione Giorgio Cini di Ve-nezia (con un recital interamentededicato a Bach), gli Amici dellaMusica di Taranto, Venerdì Mu-sica di Pistoia, l’AssociazioneMauro Giuliani di Barletta, il 31°

Festival della Valle d’Itria di Mar-tina Franca, Musikum di Salisbur-go, Società Umanitaria di Milano,Teatro Bibiena per il Mantova Mu-sica Festival, l’Orchestra SinfonicaICO di Lecce, l’ Orchestra dellaPasqua Musicale Arcense di Arco,la Heilbronner Sinfonie Orchesterin Germania, la Kronstadt Philhar-moniker della Transilvania per ilSymphonia Sansepolcro Festivall’Orchestra Sinfonica ICO di Barie l’Orchestra del Conservatorio “N.Rota” di Monopoli. Nel novembre2005 ha suonato in diretta dallaRadio Vaticana brani di Schumann.

PROGRAMMA

FRYDERYK CHOPIN Prélude op. 45 (1841)(1810 - 1849) Prélude (1834)

24 Préludes op. 28 (1831/39)______________________________________________________________________________

MAURICE RAVEL Gaspard de la Nuit (1908)(1875 - 1937) Ondine

Le gibetScarbo

SERGEJ RACHMANINOV Etudes - Tableaux op. 39 (1916/17)(1873 - 1943) n. 1 Allegro agitato

n. 3 Allegro molton. 6 Allegro

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“Contemporaneo tra antiche mura”Sabato 28 marzo, ore 17 - Ridotto del Teatro

La musica da camera di Giorgio SpaccaNOTE SUL CONCERTO.

di Giorgio Spacca

Questo concerto ha lo scopo dipercorrere alcuni degli aspetti strut-turali ed espressivi della mia pro-duzione musicale, a partire daglianni in cui frequentavo gli ultimianni del Conservatorio, fino alperiodo attuale. Queste composi-zioni non sono mai state eseguiteinsieme in uno stesso appuntamen-to; il mio augurio è che il pubbli-co possa apprezzarle e valutarle,nonostante la loro complessitàstrutturale e la peculiarità dei pro-pri mezzi espressivi.

UNA STORIA: esso è un do-vuto omaggio all’indimenticabileRenzo Armezzani, personalità dispicco nell’ambito della culturafabrianese, che negli ultimi annidi vita volle offrirmi un suo scrit-to poetico perchè venisse musica-to. Si compone di tre parti: La-mento/Speranze/Gioia; la primacostituisce il nucleo generatore del-l’intera composizione, da cui sisviluppano quelle che ho chiama-to “varianti”. Ho affidato la partecantata di questo brano, struttura-to sul modello di un lied metrica-mente libero, ad una voce femmi-nile (originariamente di mezzoso-prano), ritenendola in tal caso piùadatta della maschile ad esprimereil sentimento della solitudine e del-l’abbandono, motivo lirico conforti rilievi drammatici. Nella pri-ma parte il canto, sostenuto da unbasso ostinato della mano sinistradel pianoforte, che nei momentipiù intensi sfocia nel recitativo,spezza il cerchio che lo vorrebbesoffocare, e si afferma su armoniecon sovrapposizioni di quinte esettime. Nella seconda e terza par-te questo basso ostinato genera,dissolvendosi, elementi melodico-ritmici chiaramente distinti ed in-dividualizzati, che rivelano oriz-zonti più lieti e sereni.

BLUE IMPROMPTU: brano

pianistico di ampio respiro e dimistica solennità, con la strutturatipica del “blues” afroamericanoma con una metrica irregolare an-che se prestabilita.

Una sorta di “tema con varia-zioni” in cui si possono scoprirereminiscenze di stili barocchi comel’Aria e la Passacaglia, stemperatiin un atmosfera da improvvisazio-ne jazzistica, con il graduale rag-giungimento di un “culmine” cheanticipa la ripresa finale del tema.

RENAISSANCE e BARO-QUE-ROCK TRIOS: due brevicomposizioni a tre voci (da qui ladefinizione strumentale di “trio”)rielaborate vent’anni dopo il loroprimo concepimento, che ricalcanola prassi esecutiva rinascimentale(soprattutto applicata alla tecnicadel liuto, del cembalo e dell’orga-no) e barocca (per mezzo di unostile polifonico che richiama Bach,Haendel e alcuni autori italiani);tutto ciò è rivelato con purezza eserenità spirituale, mediante la sem-plicità e la scorrevolezza del di-scorso musicale, influenzato dageneri di massa come pop e rock.

SOLAGE/FUMEUX: questobrano di circa 20 minuti concepitoin stile seriale per l’esecuzione al-ternata di flauti in Do, Sol (Con-tralto) e Ottavino da parte di unsolo strumentista, è idealmente ispi-rato ai caratteri musicali propri diun compositore francese tardo-me-dievale, Solage, formatosi nellaseconda metà del XIV° secolo pres-so la corte papale di Avignone,noto centro culturale ed artistico.Questo autore era considerato un“estremista” in quanto condusseuna sperimentazione sui generimaggiormente in voga (ballade,virelai, rondeau) ai limiti dellepossibilità espressive. Il suo ron-deau “Fumeux fume” (la cui primaparola mi è servita per una con-trapposizione al nome dell’autoreformando due serie contrastanti) èdefinito un raro esempio di “cro-

matismo del XIV° secolo”: essosintetizza il pensiero filosoficoassai capriccioso ed eccentrico diuna cerchia di artisti e letteratichiamati “fumeurs”.

Lo schema formale da me ela-borato si rifà al carattere di ridon-danza degli elementi dello storico“rondeau”, e l’esclusivo rapportoproporzionale tra parola, musica eritmo viene man mano frammen-tato e disgregato nello scorreredelle varie fasi di sviluppo delmateriale; ne risulta una tecnicaflautistica anticonvenzionale, conl’uso particolare di suoni armoni-ci e residui, ai quali si unisce atratti anche la voce dell’esecutore.

FINGERS: altro particolarebrano, in cui il contrasto ritmicofra i tre strumenti la fa da padro-ne.

Lo sviluppo tematico è basatosu brevi frasi scalari eseguite contecnica esclusivamente “tattile”; lapercussione (limitata a due piatti)in tal caso asseconda i movimentiugualmente percussivi delle ditasulle tastiere di flauto e violoncel-lo, con molteplici giochi imitativie poliritmici fra le varie “voci”.

TANGO/CAPRICCIO: ilprogramma si chiude con un bra-no d’assieme, composto per que-st’occasione e dedicato al grandeAstor Piazzolla. Il suo andamen-to di tango presenta un’armoniz-zazione assai colorita, con un’in-troduzione ed alcune cadenze in-termedie che spezzano il discorsocon i loro tempi dispari, momentiche si rifanno un po’ a Prokofievo a Strawinsky.

Anche se il brano si presentacon una propria tonalità d’impian-to, esso trae spunto da una seriedi suoni corrispondenti alle letteredel nome “Astor” (la, si bemolle,do, mi, sol), che coinvolgono nel-lo sviluppo sia l’aspetto armonicoche quello melodico, dando al-l’insieme un carattere più ironicoche passionale.

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Il soprano Paola Paolucci si èdiplomata in Canto presso il Con-servatorio di Musica “G. Rossini”di Pesaro sotto la guida della M°Maria Zuniga, poi si è perfeziona-ta con il baritono Sesto Bruscanti-ni, il M° R. G. Gazzani e la M°Marika Rizzo.

Ha partecipato al corso di Tec-nica e Stile vocale a Torre deíPasseri con i maestri R. G. Gazza-ni ed E. Smith Bombardini, con-seguendo il Diploma di Merito.

Svolge attività concertisticacome solista in diverse formazio-ni. Ha cantato nel Te Deum diCharpentier per la stagione delTeatro “Nicola Vaccaj” di Tolen-tino, nel Gloria di Vivaldi a Mate-lica, Celleno e Codroipo, nel VISettembre Organistico a Fabrianocon G. Casciarri e S. Argalia, nel-la rassegna musicale “Sentieri So-nori” a Fabriano in trio con R.Marchionni - clarinetto e D. Dorsi- pianoforte, a Montegranaro conil Complesso Italiano di MusicaAntica, nella Sonnambula di Bel-lini al Teatro Rosetum di Milano,per il Club “Amici delle Muse” aPalazzo Borghese a Firenze, per ilCircolo Subasio ad Assisi, con iltenore E. Balducci nella Chiesa diSt. Martini a Munster in Germaniae nel Mozartfoyer con la pianistaF. Kitano-Kleia, con il quartettoVox ‘900 nel repertorio dei tanghidi Astor Piazzolla al concerto inau-gurale della Stagione concertisticaper l’Associazione Ippocampo aRoma, al Teatro di Bevagna, Ba-

stia, Montone, al Teatro Morlacchidi Perugia, a Villa Ada a Roma, aPalazzo Gazzoli a Terni, a Dozzaper il XII Festival da Bach a Bar-tok, al Teatro di Spoleto, a Fabria-no al Teatro Gentile e all’Audito-rium “M. Polo” per la GMI.

Ha affrontato anche altri generimusicali quali Jazz e Fusion colla-borando con la “Florence Sympho-nietta” a Firenze in occasione dellatrasmissione televisiva “Casablan-ca” e con il quintetto Jazz “I Capo-linea”. Ha partecipato ai seminaridi tecnica Jazzistica a Perugia conBob Stoloff, docente della “Berk-lee School” di Boston e a Loanocon Mel Waldron e Steve Lacy.

Svolge attività didattica in qua-lità di insegnante di canto presso laScuola Comunale di Musica di Fos-sato di Vico (PG) e docente ditecnica, canto ed ensamble vocalenei seminari estivi di musica di“Arcevia in Jazz”.

Dal 1989 dirige la Corale “S.Cecilia” di Fossato di Vico con laquale ha partecipato a concerti, ras-segne nazionali e internazionali:

Nel 1996 ha fondato e dirige ilBe Bop Chorus formato da più di

25 giovani cantanti che si muovo-no sul palco dando vita e forma aigrandi pezzi della tradizione popdagli anni ‘70 ai giorni nostri, al-ternando il potere del mezzo voca-le solistico con il calore e la forzadell’espressione corale.

Marco Agostinelli nasce ad An-cona nel 1966. Fin dall’infanziapratica la chitarra, il pianoforte evari strumenti a fiato; a undici anni,incoraggiato da Severino Gazzello-ni, comincia in maniera sistematicalo studio del flauto traverso; a tre-dici anni si iscrive al conservatoriodi Pesaro dove studia flauto conFulvio Farnedi col quale si diplo-ma col massimo dei voti nel1986.Successivamente conosce Ja-nos Bàlint col quale segue lezionidi perfezionamento a Budapest e alconservatorio di Szeged.In questoperiodo compie un’intensa ricercasull’improvvisazione e sui linguag-gi musicali orali collaborando neilaboratori di musica intuitiva, conmusicisti come Fabrizio Ottaviuccio nei seminari di Markus Stockhau-sen, Alla metà degli anni ’90 siiscrive al conservatorio di Verona

“Contemporaneo tra antiche mura”La musica da camera di GIORGIO SPACCA

Soprano: PAOLA PAOLUCCIFlauti: MARCO AGOSTINELLIVioloncello: VLADIMIR ZUBYTSKYPercussioni: ALESSANDRO PATERNESIPianoforte: FRANCESCO FRATINI

PROGRAMMA:“UNA STORIA” - varianti per soprano e pianoforte su una poesia

di Renzo Armezzani (1995)- Lamento- Speranze- Gioia

“BLUE IMPROMPTU” per pianoforte solo (2006)*

Due brevi composizioni a tre voci:“RENAISSANCE-ROCK TRIO” per pianoforte solo (1987-2007)“BAROQUE-ROCK TRIO” per pianoforte solo (1987-2007)

— intervallo —

“SOLAGE-FUMEUX” per flauti alternati (do, sol, ottavino) (1993)*“FINGERS” per flauto, violoncello e due piatti sospesi (1990)*“TANGO-CAPRICCIO sul nome ASTOR”per flauto, violoncello, soprano,

percussione e pianoforte (2008)

* prima esecuzione assoluta

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dove studia flauto traversiere conMarcello Castellani col quale sidiploma nel 1999.Verso la finedegli anni ’90 comicia a praticarele tecniche del polistrumentismosimultaneo espandendo il propriostrumentario alle ance, ai fiati etni-ci al pianoforte ed alla musica elet-tronica. Da qualche tempo utilizzain maniera frequente, flauti, saxsoprano e clarinetto basso. Colla-bora con una certa regolarità conalcuni artisti di varia natura edestrazione musicale (Giovanni Se-neca, il quartetto Echeion, Prana)sia in veste di strumentista che diarrangiatore. Come ricercatore si èdedicato ad uno studio sulla voca-lità seicentesca e sul compositoreBartolomeo Barbarino. Ha anchecompiuto studi sulla laude medie-vale tra due e quattrocento fondan-do il gruppo di musica medievale“laudare et delectare”.

Ha composto musica per il tea-tro, per il cinema e per l’immaginepartecipando a spettacoli, happe-ning, performance di varia natura.Interessato allo sviluppo del sof-tware libero ed open source cheutilizza sia nelle proprie perfor-mance, che in ambito didattico haprodotto diverso materiale musica-le che viene distribuito liberamentein questo ambito. Insegna flautopresso la Scuola ad Indirizzo musi-cale “Federico II°” di Jesi.

Zubytskyi Volodymyr violoncelloNato a Kiev (Ukraina) nel 1980,

dove ha cominciato gli studi conV. Cervov. Nel 1994 ha vinto il 1°premio al concorso Citta di Stresa.Nel 1998 si è diplomato privata-mente al conservatorio di Ekaterin-burg. Nel 2008 ha conseguito ildiploma presso il Conservatorio “G.Rossini” di Pesaro con il massimodei voti, nella classe di ClaudioCasadei. Nello stesso anno ha vin-to il 1° premio assoluto con laborsa di studio al concorso LuigiZanuccoli a Sogliano. Ha partecipa-to a diversi master class di violon-cello con Dmitry Ferschtman, Zol-tan Szabo, Boris Baraz, Enrico Din-do. Suona con diverse orchestre eformazioni cameristiche.

Alessandro Paternesi, percussioniClasse ’83, figlio d’arte, ha svol-

to contemporaneamente sia studi

UNA STORIAtesto di Renzo Armezzani

LAMENTO.Gole con me silenziosegridano nel vento parole appassionatea grandi uccellicon ali taglienti che feriscono a caso:stupidi mostri cingolatischiacciano forte il corpo sanguinantesulla sabbia roventee subito ne cancella la traccia il vento,invidioso nemico della vita.Quando sopravviene il silenziopesa come macigno l’aria immobileed aspetti con impaziente terrorel’abbraccio misericordiosoche il niente ti nega.

SPERANZE.Eppure vivono nell’acqua trasparenteimmagini mosse, da cui s’ode un mormoriolieve come sospiro.Resistono nel cielo zone sereneinaccessibili alle nubi, che rivelanolampi di luce.Da lontananze ignoteprovengono ad intermittenza suoni,che un maestro sconosciutocompone in armonia.Travolge le barriere del doloreuna musica crescente che annunciauna figura danzanteche riempie festosa il silenzio.

GIOIA.Sui prati tagliati di frescoè bello danzareaspettando la luce festosa del solesotto stelle silenziose.Splendono gli occhi dei giovaniper calde parole che diconobocche rosse, i cui denti bianchiriflettono come specchisoffocati tremori.Tra umidi capelliindugia l’odore del fieno ammucchiatoe s’affaccia tra nuvole correntila partecipe luna.

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classici che moderni in particolarmodo approfondendo il linguaggiojazzistico. All’età di quattordicianni ha frequentato il suo primoseminario di musica jazz con ilmaestro Massimo Manzi con ilquale ha poi studiato per due anni.Successivamente si è inscritto alconservatorio di musica di Peru-gia, dove, nel 2007 ha coseguito ildiploma di Strumenti a Percussio-ne sotto la guida del maestro Do-menico Fontana. Ha partecipato adiversi workshop tra i quali: Um-bria Jazz, Siena Jazz, Fabriano inJazz, Ronciglione Jazz, St.Louisjazzíschool. Negli stessi è stato al-lievo di: Jimmy Cobb, Jaff “Tain”Wats, Lele Veronesi, Ettore Fiora-vanti, Ron Savage. Svolge regolar-mente, da molti anni, un’intensaattività concertistica che lo ha por-tato a suonare con molti artisti difama nazionale ed internazionale:Amii Stewart, Gianni Basso, Stefa-no “Cocco” Cantini, Davide Rion-dino, Arnoldo Foà, Andrea Bocel-li, Elio, Michael Rosen, GiovanniCeccarelli, Giovanni Guidi, Cristia-no Arcelli, Daniele Mencarelli,Marcello Allulli, etc. Ha suonatoin molti festival nazionali ed inter-nazionali tra i quali: Umbria Jazz,Venezia Jazz, Lago Maggiore jazzfestival, Blues y Jazz a Roses, Val-darno jazz, Young jazz in townetc.

Francesco Fratini è nato a Fa-briano nel 1967; si è diplomatopresso il Conservatorio “G. Rossi-ni” di Pesaro nel 1993 con il M°Giovanni Valentini, ottenendo ilmassimo dei voti. Ha poi seguito icorsi di perfezionamento pianisticocon Ian Hobson, Daniel Rivera,Bruno Bizzarri, Sergio Fiorentino,Marco Fornaciari, Emilia Fadini.Ha partecipato a vari concorsi na-zionali ottenendo due primi premie due terzi premi.

Ha inoltre vinto la Sesta Rasse-gna per Giovani Musicisti 1996 aMacerata Feltria (PU) e ottenuto ilDiploma d’Onore al T.I.M. (edi-zione 1996-1997, Bologna). Hasuonato come solista, solista conorchestra, in formazioni da camerae con cantanti per numerose Istitu-zioni Musicali. Ha svolto attivitàdidattica presso la Scuola “B. Bar-barino” (1994-2005) di Fabriano,

il Liceo Musicale “N. Biondi” diCamerino ed è stato pianista colla-boratore in vari corsi e concorsi dimusica da camera, con cantanti ein Musical.

Giorgio Spacca è nato a Fabriano.Avviato sin dall’infanzia allo

studio del pianoforte, nel 1973 ini-zia a frequentare le classi di Orga-no e Composizione Organistica deiMaestri Ottorino Baldassarri, Ma-riella Mochi e Claudia Terminipresso il Conservatorio “G. Rossi-ni” di Pesaro. Dopo il consegui-mento della maturità liceale clas-sica (1978) ha intrapreso sistema-ticamente gli studi musicali. Nel1986 ha conseguito il diploma inMusica Corale e Direzione di Coroe nel 1992 il diploma in Composi-zione (riportando la votazione piùalta nella relativa sessione d’esa-me), ambedue presso il Conserva-torio “Rossini” di Pesaro sotto laguida del M° Mario Perrucci. Haproseguito gli studi pianistici con iProff. Carlo Morganti e ClaudiaMenghi, diplomandosi brillante-mente nel 1997 al Conservatorio“F. Morlacchi” di Perugia comecandidato privatista. Ha compostomusica prevalentemente cameristi-ca, vocale e per strumenti solisti,privilegiando anche l’uso di orga-nici non convenzionali e abbina-menti singolari, come ad esempioarpe e fisarmonica (“Der Tod DerTiere”, su poesia di F. Braun,1985). Lo stile riflette a tratti l’ar-caica orizzontalità dello sviluppodi antiche prassi polifoniche, inse-rendo anche moduli politonali eatonali; oppure frammentando, di-sgregando il discorso musicale con-centrandosi principalmente sul suo-no (“Solage-Fumeux” per flautoin do, sol, ottavino alternati, 1993)

Ha svolto attività di collabora-tore con il gruppo vocale “Labora-torio ‘87” di Fano (Ps) diretto daPaola Urbinati, nella preparazionedelle musiche originali de “La Pas-sione” su testo di Bruno Rovinelli(1990). Nel 1985 ha preso parte allavoro di trascrizione in notazionemoderna di intavolature organisti-che del compositore pesarese Vin-cenzo Pellegrini (sec.XVI) per unaricerca di studio a favore degliarchivi del Conservatorio. Dal1989 al 1994 è stato direttore del

“Gruppo Corale S. Cecilia” di Fa-briano, partecipando a numerosiconcerti e manifestazioni in Italiae all’estero fra cui la 30a RassegnaInternazionale delle Cappelle Mu-sicali di Loreto (An) (1990), letournèes in Ungheria e Germania(1991) e la realizzazione della“Pètite Messe Solennelle” di G.Rossini con la partecipazione deisolisti Marinella Pennicchi, GloriaBanditelli, Jurgen Schroedel e Ro-berto Scaltriti al Teatro Gentile diFabriano (1993). Ha nuovamenteottenuto tale incarico nel 1997-’98.Nel 1995 ha effettuato la riscrittu-ra di alcune partiture orchestrali,andate perdute, di colonne sonorecomposte dal M° Alessandro Cico-gnini per i films diretti da VittorioDe Sica, ciascuna in forma di suitee edite nel cd “Cicognini per DeSica”, per la Intermezzo Media,nell’esecuzione dell’Orchestra Sin-fonica delle Marche diretta dal M°Nicola Samale, con la supervisio-ne artistica di Manuel De Sica.

Successivamente si è dedicatoalla trascrizione ed alla riorche-strazione di musiche composte daiMaestri A. F. Lavagnino, A. Cico-gnini, C. Rustichelli, C. Innocenzi,P. Piccioni, C. Savina, A. Trovajo-li, L. Luttazzi per i films interpre-tati da Alberto Sordi e Nino Man-fredi (in gran parte mai registratesu disco), pubblicate in cd rispetti-vamente nel 2001 e nel 2002. Hacomposto le musiche originali deldocumentario “Dracula, chi era co-stui?” (1999), per il soggetto e lasceneggiatura di Alberto Ciambric-co. Nel 1996 ha vinto il 2° premio(1° non assegnato) al Concorso In-ternazionale di Composizione Vo-cale Polifonica “Florilège Vocal deTours” (Francia) con il mottetto“O Virum Ineffabilem” per coromisto a 4 voci.

Nel 2002 ottiene una menzionespeciale al 1° Concorso Internazio-nale per musiche da film “Nascim-bene Music Award” svoltosi adOrsogna (Chieti) e dedicato al fa-moso compositore Mario Nascim-bene; nell’occasione la giuria eracomposta, fra gli altri, dai maestriWerba, Piovani, Rustichelli, Co-muzio.

Si dedica attivamente a lavoridi trascrizione ed arrangiamentomusicale di vario genere.

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Venerdì 6 Marzo 2009 - ore 21.15FORM-ORCHESTRA

FILARMONICA MARCHIGIANA

R. SCHUMANNOuverture, scherzo e finale

in mi magg. op. 52

F. J. HAYDNConcerto per tromba

e orchestra in mi bemolle magg.

Hob. VIIe:1

L. V. BEETHOVENSinfonia n. 5 in do min., op. 67

PROGRAMMA

BEETHOVEN “QUINTA”

Günter Neuhold - Direttore

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7Marzo 2009

Note al ConcertoSarebbe dovuto accadere,

prima o poi, che il brano sinfo-nico più famoso e citato delrepertorio cosiddetto classico,la quinta di Beethoven, finissecon l’essere eseguita sul palcodel Gentile.

Ciò depone a favore di unamaturità perseguita e raggiuntacon l’obiettivo di proporre la-vori orchestrali appartenentialle esperienze stilistiche piùvarie e difformi possibili. Inaltre parole, se la quinta è stataprogrammata dopo quindicianni di attività vuol dire che lastagione fabrianese ha raggiun-to una piena consapevolezzaculturale, libera di esprimersisenza essere tacciabile di scel-te demagogiche.

Lo spunto artistico è giunto,ancora una volta, dall’Orche-stra Regionale delle Marcheche ha affidato la conduzionedel concerto all’austriaco Gün-ter Neuhold, direttore di vastae prestigiosa caratura interna-zionale, il cui background for-mativo annovera docenti qualiFranco Ferrara e Hans Swa-rowsky. Per suggerire una chia-ve di riflessione sul ruolo chela quinta di Beethoven ha as-sunto nella memoria uditivaglobale, può essere utile citareuna considerazione formulatada Leonard Bernstein nellospecifico capitolo tratto dal suo

“The joy of music”: “Peranni ci si è chiesto checosa investe questa figu-ra musicale (il famosoincipit n.d.r) di tanta po-tenza [...]: che si basi sulcanto di un uccello [...];[...]che sia il destino chebussa alla porta; che sia-no le trombe che annun-ciano il Giudizio Univer-sale e così via. [...] lefamose quattro note nonsono portatrici di un va-lore musicale a sé stante,ma sono soltanto il nu-cleo da cui nasce lo svi-luppo sinfonico che se-gue.”

Oltre che dell’indulgenza perla lunga citazione, c’è bisognodi compiere uno sforzo per com-prendere come l’obiettivo di Be-ethoven fosse, a costo di unasofferta e travagliata elaborazio-ne compositiva, costruire unaforma dove ogni suono serva alsuccessivo in un rapporto di di-retta causalità e necessità.

Dal momento, poi, che le te-orie esegetiche della quinta, for-tunatamente, proseguiranno gra-zie al lavoro dei musicologi, èopportuno far riferimento ai bra-ni che preparano, nella primaparte del programma, l’attesoavvento della sinfonia.

L’Ouverture, Scherzo e Fi-nale op. 52 (1840) di Robert

Schumann, sospeso fra altreipotesi di titolo quali “Suite” e“Sinfonietta”, fu dallo stessocompositore così descritto: “Iltutto ha un carattere leggero,amabile;l’ho scritto in uno sta-to d’animo lieto”. Una simileesternazione lascia, quindi, in-tendere come ben diversamen-te egli potesse concepire gliobiettivi e i contenuti delle co-struzioni sinfoniche più impe-gnative. Il concerto per tromba(1796) di Franz Joseph Haydn,infine, nacque per esaltare lecaratteristiche tecnico-fonichedi un nuovo strumento a chia-vi, al quale il maestro ed amicodi Beethoven dedicò linee te-matiche tanto brillanti quantocantabili. Emilio Procaccini

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8Marzo 2009

Venerdì 20 Marzo 2009 - ore 21.15INTERMEZZO PIANISTICO

Musiche di BEETHOVEN,SCHUBERT, LISZT,

CHOPIN, MUSSORGSKY

Daniil TrivonovPianoforte

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9Marzo 2009

Note al ConcertoGiunge il momento dell’or-

mai consueto intermezzo piani-stico, inventato per creare unevento di discontinuità creativanella serie dei concerti sinfonici.Per la seconda volta consecutivatoccherà al diciottenne russoDaniil Trifonov, nel pieno delsuo curriculum di studi e di con-corsi internazionali vinti, sedereal solitario grancoda che occu-perà il centro del palco del Gen-tile. E proprio in virtù della suagiovane età egli riesce a propor-re programmi, come quello del20 marzo, estremamente genero-si ed estesi.

Tra le sonate beethoveniane,l’op. 57 (1807) detta “Appassio-nata” incarna appieno le caratte-ristiche dello “stile di mezzo”del maestro di Bonn, connotatoda contrapposizioni tematicheche esasperano la drammaticatensione espressiva.

La stessa ripartizione in tremovimenti (Allegro Assai, An-dante con moto, Allegro ma nontroppo-Presto), con l’esclusionedell’alleggerente Minuetto/Scher-zo, esalta la progressione dina-mica verso il travolgente e nichi-listico finale. Il bagaglio di unconcertista “militante”, poi, nonpuò prescindere da Liszt, verofondatore del pianismo moder-no, e Trifonov ne presenta dueaspetti, quello dell’onnivoro ar-rangiatore-trascrittore e l’altro delvirtuoso romantico immerso nel-la cultura letteraria. Per il primocaso ci sono tre lieder da Schu-bert (fra i quali spicca il celeber-rimo “La Trota”), nei quali l’ori-ginaria linea vocale diventa unmezzo per spianare il cantabilepianistico, vero ma affascinanteossimoro per uno strumento strut-turalmente incapace di tenere ilsuono dopo la percussione delmartelletto. Il “Mephisto Valzer”,invece, affonda le proprie radici

nel mito faustiano con la media-zione letteraria del drammaturgoaustriaco Nikolaus Lenau, dal cui“Faust”, per l’appunto, Liszt traelo spunto per la descrizione diuna travolgente e sensuale dan-za, realizzata con tutti gli stilemitipici del suo trascendentalismopianistico.

Altro caposaldo dei repertoriconsolidati è Chopin, anche sela sua Barcarola op. 60 (1845)risulta meno appariscente rispet-to ad altri lavori di maggior ar-ticolazione formale, per effettodelle delicate trame melodichegalleggianti sul liquido quantoostinato ritmo sorgente dalla

mano sinistra. L’ultimo e monu-mentale brano del programma è“Quadri di un’esposizione”(1874), il più significativo lavo-ro per pianoforte di ModestMussorgsky.

La maggior parte delle espe-rienze d’ascolto è ancorata allacaleidoscopica orchestrazione diMaurice Ravel, i cui profili tim-brici sembrano escludere altreprospettive sonore.

Eppure l’originale pianistico,in tutto il suo rigido “blanc etnoir”, conferisce ai singoli riferi-menti pittorici una trasparenzache ne esalta la plasticità descrit-tiva. Emilio Procaccini

PROGRAMMA CONCERTO:

PRIMA PARTE:

Beethoven: Sonata n. 23 in fa minore “Appassionata” op. 57:1. Allegro assai2. Andante con moto3. Allegro ma non troppo�Schubert-Liszt:� “Fruhlingsglaube”�������������������������� “Die Forelle”�������������������������� “Der Doppelganger”�Liszt: Mephisto-Waltz

SECONDA PARTE:

Chopin: Barcarola in fa# maggiore op.60�M. Mussorgsky: Quadri di un’esposizione Promenade 1. Gnomus

(Promenade) 2. Il vecchio castello

(Promenade) 3. Tuileries 4. Bydlo

(Promenade) 5. Balletto dei pulcini nei loro gusci 6. Samuel Goldenberg e Schmuÿle

(Promenade) 7. Limoges. Il mercato (La grande notizia) 8. Catacombae (Sepulcrum romanum) 8b.Cum mortuis in lingua mortua 9. La capanna sulle zampe di gallina (Baba Yaga) 10.La grande porta di Kiev

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10Marzo 2009

Per la festa della donna,Domenica 8 marzo alle ore 17presso la Chiesa del Sacro Cuo-re, il Coro Polifonico VoxNova, a grande richiesta, offrealla città un concerto tutto alfemminile: tornano le “Kame-nes in canto”, che tanto succes-so avevano riscosso l’anno pas-sato. Si tratta, come molti ri-corderanno, di una formazionevocale di giovani professioni-ste della voce, che si sta affer-mando rapidamente in Italia eall’estero (primo premio al pre-stigioso concorso nazionaleGuido D’Arezzo).

Il repertorio raffinato e ingran parte contemporaneo, dalmomento che molti composito-ri attuali scrivono appositamen-te per loro, come anche l’intel-ligente direzione di GabriellaRossi, nota concertista e do-cente di canto al Conservatorio

IL VOX NOVA OSPITA LE KAMENES

Domenica 8 marzo alle ore 17 - Chiesa del Sacro Cuore

di Perugia, sono stati i punti diforza di questo ensamble che sista imponendo sempre più al-l’attenzione della critica. Le“Kamenes” (ninfe cantanti se-

“Kamenes in canto”, è unensemble vocale femminile chesi è formato nel 1996 sotto laguida di Gabriella Rossi, tito-lare della cattedra di cantopresso il Conservatorio di Mu-sica di Perugia. Le componentidell’ensemble, il cui nome de-riva da “camena”, musa dellapoesia latina dei primordi, sisono già affermate singolar-mente in vari ambiti musicali.

Il repertorio spazia dallamusica antica a quella dei gior-ni nostri, con particolare at-tenzione alla produzione voca-le romantica. Kamenes in can-to, che si distingue per le raffi-nate esecuzioni di brani con-temporanei, ha eseguito nume-rosi concerti (Perugia, Assisi,Cosenza, Firenze, Roma, Fos-sanova, Zurigo, Foligno), an-

condo la mitologia grecoroma-na) eseguiranno musica anticanella prima parte del concerto emusica contemporanea nellaseconda.

che in collaborazione con for-mazioni strumentali e direttoridi prestigio internazionale. Nel1999 ha partecipato alla 54°edizione della Sagra MusicaleUmbra con un programmacomprendente prime esecuzio-ni assolute di Sonetti di Amen-dola, Carli Ballola, Hazon,Festa e Pennini, ottenendo una-nimi consensi di pubblico ecritica.

Nel 2002 ha eseguito in pri-ma assoluta, per la stagioneAmici della Musica di Foligno,il Magnificat per coro femmi-nile a sette voci, quartetto d’ar-chi e clarinetto di Carlo Pedi-ni. Ha partecipato inoltre consuccesso al Concorso interna-zionale “Seghizzi” di Gorizia;nel 1999 si è classificato se-condo al Concorso europeo di

musiche Mariane svoltosi aFrascati e nel 2000 ha vinto ilprimo premio al Concorso na-zionale “Guido d’Arezzo”.

Nel 2004 ha partecipato allamanifestazione “CelebrazioniDantesche” di Zurigo, con l’e-secuzione della Sinfonia sulla“Divina Commedia” di DanteAlighieri di Franz Listz (ver-sione per due pianoforti e corofemminile).

Recentemente ha eseguito inprima assoluta, per l’inaugu-razione della stagione Amicidella Musica di Foligno, l’Ora-torio Drammatico in tre parti“Angela da Foligno” di CarloPedini per voci recitanti, se-stetto vocale femminile, corofemminile, coro gregorianofemminile, coro misto e or-chestra.

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11Marzo 2009

ANONIMO SALUTIAM DIVOTAMENTELauda del XIV secolo

ANONIMO O DIVINA VIRGO FLORELauda del XIII secolo

ANONIMO ALLE PSALLITEMottetto XIII secolo

ANONIMO ANIME AFFATICATELauda filippina a tre voci

J. GALLUS DICUNT INFANTES DOMINOMottetto a quattro voci

G.P. da PALESTRINA PUERI HEBRAEORUMMottetto a quattro voci

G.P. da PALESTRINA AVE REGINA COELORUM I° parsVIRGO GLORIOSA II° parsMottetto a quattro voci

*****

C. PEDINI GLORIA PATRI ET FILIODal “Magnificat” a sette voci

G. DURIGHELLO BEATA ME DICENTA tre voci pari

O. DIPIAZZA DEIS MATRIS CANTIBUSA tre voci

M. KOCSAR SALVE REGINAA tre voci

F. POULENC AVE VERUMA tre voci

C. SCARPONI CANTICO DELLE CREATUREA quattro, otto voci

“KAMENES IN CANTO”

Programma

Padre Armando Pierucci tornanella sua terra marchigiana per in-contrare le tante persone che colla-borano ai suoi progetti in Terra San-ta e per far conoscere due talentuosegiovani cantanti della Scuola Magni-ficat di Gerusalemme. Nella serata disabato 7 marzo, dalle ore 21, il Ri-dotto del Teatro Gentile a Fabriano,accoglierà il concerto “Insieme perMagnificat” con padre Armando Pie-rucci al pianoforte e Veronika Tonko-nogov e Sandrine Amer che si esibi-ranno in un repertorio classico conbrani di Haendel, Mendelssohn, Bi-zet, Pergolesi, Offenbach. La mani-festazione è organizzata dalla Dioce-si e dal Comune di Fabriano in col-laborazione con l’associazione Pre-mio Vallesina, con il patrocinio dellaProvincia di Ancona e della RegioneMarche e il contributo di Ubi - Ban-ca Popolare di Ancona.

La serata sarà l’occasione perascoltare alcuni suggestivi brani mu-sicali della nostra tradizione occi-dentale e per comprendere quanto lamusica e l’arte possano contribuiread una cultura di pace.

La drammatica situazione delMedio Oriente ci richiama fortemen-te alla necessità di un impegno perfavorire, in ogni ambiente, la concor-dia e a promuovere ogni iniziativache possa abbattere le barriere e fa-vorire il crollo di pregiudizi e desi-deri di sopraffazione.

La partecipazione al concerto ègratuita ma chi vorrà potrà lasciareun’offerta che sarà destinata alla co-struzione della nuova sede per lascuola Magnificat che attualmente sitrova in locali angusti e poco adattiad accogliere dignitosamente gli ol-tre duecento allievi che la frequenta-no. Il Magnificat cerca di essere luo-go di dialogo, di pacifica conviven-za, di promozione umana e socialeoltre che luogo di orientamento e dipreparazione professionale di altaqualificazione in campo concertisti-co e didattico. Organizza ogni annoconcerti ed esibizioni degli allievi siain Terra Santa che in Italia e pro-muove pubblicazioni musicali in lin-gua araba.

Come già annunciato:Sabato 7 marzo ore 21

Ridotto del Teatro

Fabriano:insieme per

MAGNIFICAT

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12Marzo 2009