beati i misericordiosi

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Quinta Beatitudine BEATI I MISERICORDIOSI SUPER AMICO IL TELEFONO APERTO 24 ORE SU 24 diventano fatti! Il mondo, nonostante le apparenze, non appartiene ai duri. Per fortuna esiste... S L'altra meta del Cielo in Terra L'editoriale UN CUORE SPECIALE Il mondo è pieno di ^ e n - te senza cuore», egoista, in- differente, centrata unica- mente su se stessa. Viene alla ribalta con azioni da crona- ca nera. Oppure agi- scono, dietro le quinte, fa- cendo soffrire i buoni e i miti. Ci sono, per fortuna, anche persone dal «cuore grande come il mare» che si inteneriscono per chi è solo e non ce la fa ad an- dare avanti. Lavorano da soli o in grup- po. Corrono appena c'è un'e- mergenza, in soccorso dei vin- ti e non dei vincitori, degli ultimi e non dei primi. In- tervengono quando c'è bi- sogno, non «tirano diritti per la loro strada», ma si fermano, pagando di per- sona. Vengono anche chia- mati «volontari» perché scel- gono di rendersi disponibi- li gratuitamente, guidati unicamente dalla bussola del cuore. Anche se di loro si parla poco e nonricevonomeda- glie e premi, continuano ad esprimere una straordina- ria misericordia verso tut- ti. Sono l'altra faccia del Cielo, la bella copia di Dio che traduce il suo amore verso tutte le sue creature. Dimostrano, con le parole e con i fatti, che il Padre di Gesù non si arrende di fron- te al male: interviene per mezzo di loro. Perché, allo- ra, non imitarli? Vorrebbe dire «copiare» Dio stesso. HnNnHBHHBMHHHnHMHH Dal nostro corrispondente Gerusalemme, 29 d.C. Sem- bra che Gesù abbia preso gu- sto a stare in mezzo ai pubbli- ci peccatori. Oggi è anda- to a pranzo da Simone ed ha ricevuto l'omaggio di una don- na «chiacchierata». Sembra infischiarsene delle critiche che gli piovono addosso da parte dei benpensanti nonché abitua- li suoi contestatori, i farisei. Non ha paura di bruciarsi, an- che se sente ormai il vento che soffia contro per spazzare via la fama di Messia che si sta costruendo. La gente, al contrario, si di- mostra tutt'altro che scanda- lizzata. È scattata in un'au- tentica standing ovation quan- do Gesù ha dichiarato pub- blicamente che «tutto quello che si fa al più piccolo tra gli uomini, lo si fa direttamente a Dio». Questa sua profonda attenzione verso coloro che vengono bollati come poco di buono, commuove. Al riguar- do, però, non dovrebbe lasciar- si ingannare, perché l'umore della folla è ballerino: oggi ti bat- tono le mani e domani ri spe- discono alla malora e ti cancel- lano per sempre dalla loro vi- ta. Lui deve averlo già capito, ma va avanti come se niente fosse, comportandosi da vero medico che è venuto a guari- re gli ammalati e non i sani. E ai sapientoni, che gli fanno notare l'obbligo di un maggior rispetto verso le norme religio- se, replica deciso: «La legge è fat- ta per l'uomo e non il contra- rio». E come se non bastasse, parlando da Inviato speciale del Cielo, ha scandito una fra- se storica: Dio «non può accet- tare un culto senza miseri- cordia», che non si traduca in un concreto amore per il prossimo. Un altro colpo ben as- sestato sulla coscienza induri- ta dei suoi nemici. Non vorrei che prima o poi glielo restitui- scano... con gli interessi. M.G. , 'Tessi OM PO' QUI •. " miseaicoRDiosi -osaso \" peccatori: passare del tempo insieme a una per- sona, per i contemporanei di Gesù, significava in qual- che modo assomigliarle, di- ventare come lei. Per que- sta ragione le sue frequen- tazioni con gente giudicata male, lo rendevano oggetto di pesanti giudizi. senza misericordia: la parola «misericordia» vuol dire «avere i miseri nel cuo- re». Il messaggio è preciso: chi si rivolge a Dio ma non aiuta concretamente gli al- tri, non sta pregando. La frase «La misericordia di D i o è una fune lunga e forte. Non è mai troppo tardi per aggrapparvisi» Bruce Marshall f Sorpresa dalla definizione del- l'aggettivo «misericordioso» la ragazza esprime un giudi- zio sugli adulti. Lo condividi? Conosci anche tu delle perso- ne che hanno poco cuore nei confronti degli altri? E verso quali categorie di persone non hanno un minimo di attenzio- ne? E tu, come stai ...in fatto di cuore? Lo senti chiuso su se stesso o aperto verso il pros- simo?

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beatitudine misericorida

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Quinta Beatitudine

BEATI I MISERICORDIOSI S U P E R AMICO IL TELEFONO

APERTO 24 ORE SU 24

diventano fat t i !

Il mondo, nonostante le apparenze, non appartiene ai duri. Per fortuna esiste... S

L'altra meta del Cielo in Terra L'editoriale

UN CUORE SPECIALE Il mondo è pieno di ̂ en­

te senza cuore», egoista, in­differente, centrata unica­mente su se stessa. Viene alla ribalta con azioni da crona- ca nera. Oppure agi­scono, dietro le quinte, fa­cendo soffrire i buoni e i miti. Ci sono, per fortuna, anche persone dal «cuore grande come il mare» che si inteneriscono per chi è solo e non ce la fa ad an­dare avanti.

Lavorano da soli o in grup­po. Corrono appena c'è un'e­mergenza, in soccorso dei vin­ti e non dei vincitori, degli ultimi e non dei primi. In­tervengono quando c'è bi­sogno, non «tirano diritti per la loro strada», ma si fermano, pagando di per­sona. Vengono anche chia­mati «volontari» perché scel­gono di rendersi disponibi­li gratuitamente, guidati unicamente dalla bussola del cuore.

Anche se di loro si parla poco e non ricevono meda­glie e premi, continuano ad esprimere una straordina­ria misericordia verso tut­ti. Sono l'altra faccia del Cielo, la bella copia di Dio che traduce il suo amore verso tutte le sue creature. Dimostrano, con le parole e con i fatti, che il Padre di Gesù non si arrende di fron­te al male: interviene per mezzo di loro. Perché, allo­ra, non imitarli? Vorrebbe dire «copiare» Dio stesso.

HnNnHBHHBMHHHnHMHH

Dal nostro corrispondente Gerusalemme, 29 d.C. Sem­

bra che Gesù abbia preso gu­sto a stare in mezzo ai pubbli­ci peccatori. Oggi è anda­to a pranzo da Simone ed ha ricevuto l'omaggio di una don­na «chiacchierata». Sembra infischiarsene delle critiche che gli piovono addosso da parte dei benpensanti nonché abitua­l i suoi contestatori, i farisei. Non ha paura di bruciarsi, an­che se sente ormai il vento che soffia contro per spazzare via la fama di Messia che si sta costruendo.

La gente, al contrario, si di­mostra tutt'altro che scanda­lizzata. È scattata in un'au­tentica standing ovation quan­do Gesù ha dichiarato pub­blicamente che «tutto quello che si fa al più piccolo tra gli uomini, lo si fa direttamente a Dio». Questa sua profonda attenzione verso coloro che vengono bollati come poco di buono, commuove. Al riguar-

do, però, non dovrebbe lasciar­si ingannare, perché l'umore della folla è ballerino: oggi ti bat­tono le mani e domani ri spe­discono alla malora e ti cancel­lano per sempre dalla loro vi­ta. Lui deve averlo già capito, ma va avanti come se niente fosse, comportandosi da vero medico che è venuto a guari­re gli ammalati e non i sani. E ai sapientoni, che gli fanno notare l'obbligo di un maggior rispetto verso le norme religio­se, replica deciso: «La legge è fat­ta per l'uomo e non il contra­rio». E come se non bastasse, parlando da Inviato speciale del Cielo, ha scandito una fra­se storica: Dio «non può accet­tare un culto senza miseri­cordia», che non si traduca in un concreto amore per i l prossimo. Un altro colpo ben as­sestato sulla coscienza induri­ta dei suoi nemici. Non vorrei che prima o poi glielo restitui­scano... con gli interessi.

M.G.

, 'Tessi O M PO' Q U I •. " miseaicoRDiosi -osaso \"

p e c c a t o r i : passare del tempo insieme a una per­sona, per i contemporanei di Gesù, significava in qual­che modo assomigliarle, di­ventare come lei. Per que­sta ragione le sue frequen­tazioni con gente giudicata male, lo rendevano oggetto di pesanti giudizi.

s e n z a m i s e r i c o r d i a : la parola «misericordia» vuol dire «avere i miseri nel cuo­re». Il messaggio è preciso: chi si rivolge a Dio ma non aiuta concretamente gli al­tri, non sta pregando.

La frase « L a m i s e r i c o r d i a

d i D i o è u n a f u n e l u n g a e f o r t e .

N o n è m a i t r o p p o t a r d i p e r

a g g r a p p a r v i s i » Bruce Marshall

f Sorpresa dalla definizione del­l'aggettivo «misericordioso» la ragazza esprime un giudi­zio sugli adulti. Lo condividi?

• Conosci anche tu delle perso­ne che hanno poco cuore nei confronti degli altri? E verso quali categorie di persone non hanno un minimo di attenzio­ne?

• E tu, come stai ...in fatto di cuore? Lo senti chiuso su se stesso o aperto verso il pros­simo?

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IN PRIMISSIMO PIANO

Una nuova parabola del Profeta di Nazaret scandalizza i benpensanti

Il pronto soccorso sulla strada di Gerico Dentro la notizia

La nostra redazione cultura­le ha lavorato su questa para­bola e sul «Felici i miseri­cordiosi» Queste le conclu­sioni:

I

•* Secondo uno schema fre­quente nelle parabole vengono presentati tre protagonisti prin­cipali.

• Il sacerdote e il levita sono funzionari del Tempio. Saranno bravi a svolgere le funzioni reli­giose ma dimostrano una durez­za di cuore inconciliabile con la loro professione. Non vogliono sporcarsi le mani e contaminar­si toccando un quasi cadavere.

• Il samari tano è la persona dal cuore d'oro che non t'aspetti. Soccorre un nemico, si prende cu­ra personalmente di lui e paga di tasca sua. Ha compassione di lui, letteralmente «prova un fremito nell'intestino». Un esempio di gran­de misericordia. Dietro la sua figu­ra si intravede il vero «Buon Sa­maritano», Gesù.

• Ma c'è anche il ferito. Mentre gli altri entrano ed escono di sce­na, lui è sempre presente, an­che se è un innominato, uno sen­za carta di identità. È semplice­mente un uomo, uno di cui «di­ventare prossimo».

» ...si comportano i protago­nisti? I primi due non vogliono fastidi, pensano: «Non tocca a me, arriverà qualcuno che ci pen­serà» e scappano. Oggi sareb­bero punit i per «omissione di soccorso». Il samaritano si com­porta da «vero prossimo» come insegna Gesù.

Nessuno poteva immaginare un racconto così corag­gioso: Gesù fa salire in cattedra un samaritano che dà lezione ai maestri ebrei, dai quali è «cordialmente» odiato.

Se questo è un uomo... I La decisione di far fuori Gesù si respira nell'aria. I suoi ne­

mici mandano avanti i loro super-esperti per prenderlo in ca­stagna e trascinarlo davanti a un tribunale. Più furbo di lo­ro, il giovane profeta evita di cadere nella ragnatela di un di­battito da salotto, come la volta che un professore della Legge gli chiede: «Chi è i l mio • prossimo ?». La domanda è in­nocua, ma solo in apparenza. La risposta arriva attraverso il racconto che assomiglia più a un fatto di cronaca che a una storia inventata.

Un uomo sta andando da Gerusalemme a Gerico. La stra­da, appena fuori città, scende come una biscia tra colline aride e zone di deserto. È l'ambiente ideale per i raid di ladri e delinquenti. Puntuali, infatti, sbucano all'improvviso e scippano il solitario pedone, lasciandolo a terra mezzo mor­to. Sfortuna vuole che nessuno dei primi due che si trovano a passare in quel tratto di strada si fermi. Tirano diritti per­ché hanno fretta e paura di sporcarsi di sangue o per non ave­re grane con la polizia. E dire che non sono persone qua­lunque. In ordine di apparizione transita prima un sacer­dote, uno che usa la religione come un fiore all'occhiello, e poi un levita, un addetto al cerimoniale del Tempio. Visto i l mestiere che fanno avrebbe dovuto almeno avvicinarsi. Mac­ché. Se ne vanno per i fatti loro come se niente fosse.

Il pronto soccorso, per il povero disgraziato, arriva da chi meno se l'aspetta: da un • samaritano, cioè un nemico di­chiarato dalla gerarchia ufficiale ebraica, uno da tenere lon­tano come la peste. Proprio lui, contrariamente ad ogni pre­visione, si ferma e avverte una stretta al cuore che gli dice di fare qualcosa subito. Quello straccio di uomo agonizzante gli scombussola i programmi. Poco importa: va salvato!

Con la delicatezza di un infermiere volontario gli tampo­na le ferite, poi lo adagia sul suo «fuoristrada» (un robusto asino) e lo consegna alla locanda più vicina. Chiede al pro­prietario di fare il possibile per salvarlo, dando un acconto. Al suo ritomo salderà il debito per il servizio fatto. Un tipo dop­piamente bravo: perché «ha visto» e si è fermato a soccorre­re il ferito e perché ha superato la trincea del pregiudizio in cui l'avevano cacciato come «nemico» degli ebrei. E arriva con la risposta di Gesù al professore della Legge: «Amico ca­ro, comportati anche tu come lui!»

(Rielaborato dal Vangelo di Luca 10,25-37)

Un giorno sulla strada di Gerico...

la parabola è ambientata in uno scenario pauroso che si snoda lungo i 27 km di strada che collegano Gerusalemme al­l'oasi di Gerico, «la città delle ro­se», a 300 metri sotto il livello

del mare. Era talmente perico­losa che veniva indicata come «la strada del sangue», perché infestata dalla presenza di bri­ganti senza scrupoli, che «ripuli­vano» volentieri i passanti.

• prossimo: per un ebreo, rientravano in questa ca­tegoria soltanto quelli del suo popolo. Gli stranieri erano ovviamente esclusi. Gesù la pensa molto diver­samente.

• samaritano: origina­rio della Samaria, regione confinante a sud con la Giudea. Ebrei e samarita­ni si comportavano come i moderni ebrei e palesti­nesi: i primi definivano i secondi degli «scomunica­ti» ed evitavano perfino di pronunciarne il nome per non sporcarsi la bocca. E questi si vendicavano impe­dendo il passaggio, attra­verso il loro territorio, dei pellegrini diretti al Tempio di Gerusalemme.

(2XEE& • ...vuol dire la quinta beati­tudine: «Beati quelli che hanno compassione degli altri, perché Dio avrà compassione di loro»?

• sono quelli che corrono in aiuto di quanti sono in difficol­tà ed eliminano, dove è possibi­le, le cause della sofferenza = le opere di misericordia corpora­le); ma anche coloro che perdo­nano = l'opera di misericordia per eccellenza);

• la misericordia è espressione di g r a t u i t à ma anche di giusti­zia (es.. accogliere gli immigrati);

• sono le persone che imitano la miser icordia di Dio Padre (Luca 6,36); • per papa Giovanni Paolo II è «una sintesi di tutto il Vangelo e rivela il mistero profondo di Dio».

1223211 I misericordiosi verranno soc­

corsi da Dio: il Signore prende la loro carità come dimostrazio­ne di affetto nei suoi stessi con­fronti (assomigliano a Luì).

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CRONACHE E INCHIESTE

I risultati di una nostra indagine

Meglio aiutare o essere aiutati? Quando siamo in difficoltà ci aspettiamo qualcuno che si ac­corga di noi e si dia una mossa per aiutarci. Non sempre, però, siamo pronti a restituire la cortesia e fare altrettanto.

«Mi piace aiutare gli al­tri, forse p i ù ancora che essere aiutato... È per que­sto motivo che ho scelto di fare volontariato. Aiu­tare mi d à una sensazio­ne di pace e quando esco dalla casa di riposo dove presto servizio, sono stan­co ma mi sento bene»

Andrea, 20 anni, studente

«Il problema se è meglio aiutare o essere aiutati, lo conosco bene sulla mia pel­le: sono sempre il primo a darmi da fare e l'ultimo a cui gli altri pensano»

Massimo, 47 anni, meccanico

«Aiutare? Credo non ba­sti dare gli spiccioli ai po­

veri. Dobbiamo fare qual­cosa di veramente utile perché escano dalla loro situazione»

Carola, 33 anni, commercialista

• «Penso che ognuno deb­ba fare la sua parte per migliorare la soc ie tà . . . Tan­to, prima o poi, come di­ceva una canzone, gli altri siamo... noi»

Emily, 16 anni

Ognuna di queste testimo­nianze contiene una motiva­zione diversa sul perché è bene aiutare gli altri. Riesci a farla emergere?

«L'uomo è un essere sociale». L'hanno detto i grandi pensatori. Lo conferma ogni giorno la vita. Nessuno riesce a sopravvivere bene da solo, ha bisogno degli altri. Ma non può neppure comportarsi da egoista, che pretende di essere capito e poi non fa nulla per il prossimo. «Chi pas­sa oltre» e non si ferma mai, finisce in un vicolo cieco do­ve si ritroverà da solo. Aiutare gli altri fa bene anche a se stessi: ci si sente utili, importanti per qualcuno. Lasciarsi aiutare è un grande gesto di umiltà tipico di chi riconosce di non poter fare a meno degli altri. Se tutti ne fossero con­vinti, funzionerebbero meno le pistole e molto di più gli aiuti umanitari.

Marco Mariani, antropologo

Che pensi di queste affermazioni?

Fino a che punto è giusto aiutare il prossimo?

Secondo te Dio ci aiuta e in che modo?

w Pensieri e parol «E quando nel tuo cuore nasce tanta compassione, è

Dio che si commuove come un bambino dentro di te» Giosy Cento

Il volto di Dio Un monaco aveva un grande desiderio: vedere il vol­

to di Dio. Cercava in tutti i luoghi ma senza successo. Un giorno ci pensò Dio in persona a fargli visita. Il monaco provò una gioia esagerata nel vedere i l suo sorriso che i l cuore sembrò scoppiargli. Poi, Dio volse lo sguardo al­trove e lui divenne triste.

Ma la sua sorpresa fu grande quando notò un mendi­cante infreddolito. «Che sofferenza!», pensò e si volse nuovamente a Dio, i l quale non tolse gli occhi dal pove­raccio.

Allora comprese la lezione e si incamminò verso l'al­tro per aiutarlo, confortato dallo sguardo di Dio che sen­tiva su di sé. Pensò, però, che c'erano altri miserabili su cui i l Signore orientava la propria attenzione. Ne cercò più che potè e l i aiutò tutti.

A chi gli domandava come mai si fosse reso così di­sponibile, rispondeva sorridendo: «Mi piace salutare i l mio Dio a faccia a faccia!»

Secondo te, lo sguardo di Dio è davvero orientato su chi soffre di più?

H r L A fati £i fe^^Èf9**!*- m Nei sofferenti, poveri e ultimi c'è il volto di Dio.

La Top Ten Metti in ordine crescente le persone che potrebbero

aver bisogno del tuo aiuto: dall'amico di banco che fati­ca, all'animatore dell'oratorio, ai nonni che non sanno come fare la spesa...

% # 0 % 0 0 9 # # 10

Page 4: beati i misericordiosi

LA PAGINA DEI LETTORI

I l c u o r e è u n m u s c o l o prezioso. V a t e n u t o i n a l l e n a m e n t o , a l t r i m e n t i s i a t r o f i z z a e r i m p i c c i o l i s c e . I n q u e s t a p a g i n a t r o v i a l c u n i «esercizi» p e r a v e r l o s e m p r e i n f o r m a .

La parola esatta! Tony ha una memoria che fa acqua da tutte le parti. Ha per­so l'agenda e si trova in mezzo ai guai. Non sa più dove dovrebbe andare alle ore quindici. Si ricorda solo il nome che faceva rima con ISTA, centrava un CAVAL DONA­TO e che provava un po' di paura... Da questi tre indizi scopri con chi aveva l'appuntamento.

(VISIIN3C! II d»j -ned ip ,od un DJ iip j 'VISI u c o t>uiu D I 'ooooq v\ as 'anbunrj YDD09 u? Dp.ron6 is uou ojouop {DADO y :auoizn{os)

Il qiornale delle meraviqlie «Edizione straordinaria!», l'urlo deciso dello strillone annun­cia l'uscita puntuale dell'ultimo numero del murogìornale del tuo gruppo super

compagni a dare una mano. Quindi ogni componente de­ve scrivere ii proprio nome accanto a uno degli impegni da svolgere.

AAA ...Aiuti cercasi Preparate una lista di lavori da fare nel gruppo. Inventa­te uno slogan che invogli i

Aiuto... c 'è storia! L'assistente del prof. Storico, il giovane Detontis, ha fatto cadere i fascicoli dei grandi uomini che hanno spinto l'u­manità in avanti. Rimettili in ordine cronologico di nasci­ta, partendo da chi è nato prima a chi è nato più tardi. Ricostruirai la storia del verbo «aiutare»: N E L S O N M A N D E L A IQBAL MAS IH M A D R E T E R E S A MARTIN LUTHER KING OSCAR R O M E R O GANDHI

UUIDJAI - ojauioy JDDSQ - csaiai aapDjAj - iqpurjQ :auoiznjos)

.a misericordia è il fiore della carità.

Un curioso bip segnala l'arrivo di un sms apposta per te da rinviare a quan­te più persone riesci (...tro­va lo sponsor che te li pa­ghi):

[XI Un vero amico si vede nelle difficoltà. Quando hai bisogno vedi di chia­marmi!

Minitest La vita di Gesù ruota attorno al magico verbo «aiutare». Ri­spondi alle domande per verificare la tua memoria su al­cuni piccoli episodi:

Q Simone, colui che aiutò Gesù a portare la croce proveniva da

] Cirene Q Cafarnao Q Gerusalemme

FI Un giorno Gesù chiese da bere a un pozzo a una donna...

] cirenea | greca ] samaritana

Q Una volta Gesù aiutò i suoi discepoli che erano spaventati per...

] tempesta [_] terremoto Q eruzione

; Djsaduia; ' D U D J U D U I D S 'auaiD :9uoiznjos)

Dopo aver ripassato ...«la lezione» su che cosa vuol dire es­sere ragazzi dal cuore d'oro, non ti resta che chiedere una mano al vero «Buon Samaritano». Al posto dei puntini, ag­giungi il nome della persona da aiutare. E poi, prendi sul serio le sue parole: «Vai e comportoti anche tu così» con un piccolo impegno.

Aiutami ad aiutare Aiutami, Signore, ad aiutare chi è in difficoltà rinunciando un po' al troppo che io ho, per donare qualcosa ai bambini di

Aiutami a dare una mano a chi è indietro a scuola come , o messo da parte nei giochi come

Aiutami ad aiutare chi non viene mai guardato e stimato da nessuno come Aiutami a fare i l bene «bene», senza umiliare gli altri e credermi migliore. Aiutami a credere che anche un sorriso può servire a riaccendere la luce nel cuore di chi è anziano e solo come

Aiutami a fare i l primo passo verso i l mio ex amico con i l quale non parlo da mesi per una stupida e inutile litigata.

Perciò t i chiedo, Signore, di aiutarmi anche a farmi aiutare: così capisco che quando mi rendo disponibile per gli altri non faccio che restituire i l bene che tu mi vuoi e doni ogni giorno.

In diverce parti di questa punta­

ta hai visto l'esempio di alcune

persone e hai scrìtto il nome di

coloro che possono aver bisogno

di aiuto. Prendi, allora, la deci­

sione di fare qualcosa di utile per

chi ha bisogno della tua presen­

za, di una buona parola o del tuo

perdono. Semina gesti di solida­

rietà e imparerai l'arte della mise­

ricordia.