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Sommario SINTESI ............................................................................................................................................... 3 LUIGI MARTIN .................................................................................................................................. 5

ZELIA MARTIN ................................................................................................................................. 7

CAUSA DEI BEATI LUIGI E ZELIA MARTIN ............................................................................... 9

PREGHIERA PER L’INTERCESSIONE DEI GENITORI .............................................................. 10 OMELIA DELLA MESSA DI BEATIFICAZIONE DEI CONIUGI MARTIN .............................. 11

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SINTESI

Centocinquant’anni fa ad Alençon, Luigi e Zelia Martin, genitori di Teresa, si

impegnavano nel matrimonio e prevedevano di realizzare il loro progetto di vita, costituendo una grande famiglia.

Per vivere il loro amore, dovettero rinunciare alle loro precedenti aspirazioni di

chiamata alla vita religiosa. Integrarono alla loro vita di coppia, come molti dei loro contemporanei, la partecipazione intensa, attiva, regolare ed ardente alla

vita della Chiesa. Si nutrirono dei sacramenti, si impegnarono nella loro parrocchia e dedicarono tempo alla preghiera quotidiana, al raccoglimento, alla

meditazione ed al ritmo rispettoso e discreto della vita personale di ciascuno. Non mancarono neppure di accostarsi al sacramento della riconciliazione con la

regolarità raccomandata dalla Chiesa e a vivere della grazia ricevuta. Impegnati nella fiducia su questa via ordinaria della santificazione della loro

vita di coppia, diedero alla luce nove bambini, pur conservando, sia l’uno che l’altra, la propria professione.

Le prove familiari punteggiarono la loro vita e sollecitarono la loro fede, intensificando la loro fiducia nel Signore. Hanno condotto una vita di lavoro

intensa e faticosa, affrontato la malattia e riuscendo a superare la morte di quattro dei loro bambini morti in tenera età. Restavano loro soltanto cinque

figlie di cui Teresa, la più giovane, rimane la più conosciuta grazie al

compimento evangelico della sua vita e del suo irraggiamento missionario.

Cinque anni dopo il loro matrimonio celebrato nel 1858, Luigi e Zelia creano la

loro propria impresa del Punto d’Alençon. Luigi lavora con la moglie. Egli s’ingegna a mettere a punto nuovi modelli. I risultati sono convincenti. Bisogna

trovare degli sbocchi. Prende spesso la strada per Parigi per ampliare la clientela, consolidare il rapporto con quella esistente e garantirsi una buona

vendita della produzione di Zelia e delle sue dipendenti. È in questo periodo che vende l’orologeria al nipote Adolfo Leriche. Luigi e Zelia lasciano

l’abitazione di via Pont-Neuf e trasferiscono le loro attività in via Saint Blaise ad Alençon.

In tutto questo periodo, Zelia affronta con coraggio straordinario la sua responsabilità materna, il suo impegno professionale, la sua battaglia dolorosa

contro il cancro che se la porterà via il 28 agosto 1877, a soli 46 anni. Lasciava al marito - di cui presagiva la fragilità - le cinque figlie. La maggiore, Maria,

aveva solo 17 anni e la più piccola, Teresa, non aveva ancora compiuto cinque

anni. Per Teresa, il periodo di Alençon si chiudeva senza la mamma. Quello di Lisieux si apriva.

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In questa famiglia ordinaria, illuminata dalla fede, confrontata con i rischi della

vita, minata dalla malattia, emergono, s’affermano e si dispiegano le risposte e le vocazioni delle cinque ragazze. Quattro sceglieranno lo stesso Carmelo,

quello di Lisieux. Leonia invece orienterà la sua scelta verso la Visitazione di Caen.

La beatificazione dei genitori metterà in luce l’umile risposta di questa coppia, attenta ad iscrivere la sua risposta quotidiana nell’impegno per le figlie e nella

crescita spirituale di ognuna di loro. Sapranno affrontare gli eventi più dolorosi della vita. La loro fede serena, umile, ardente e radicata nella vita della Chiesa

permetterà loro di restare saldi. In uno slancio di questa stessa passione amante, Teresa non esitò a scrivere a padre Bellière, alla fine di luglio 1897,

due mesi prima della sua morte : “Il buon Dio mi ha donato un padre ed una madre più degni del Cielo che della terra. Essi chiesero al Signore di dar loro

molti figli e di prenderli per Sé. Questo desiderio fu esaudito : quattro

angioletti volarono in Cielo e le cinque figlie rimaste nell’arena presero Gesù come Sposo”. Siamo in buona compagnia.

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LUIGI MARTIN

Alla ricerca di un ideale

Luigi Martin nasce a Bordeaux nel 1823. A causa della professione del padre, che era militare, Luigi vive i suoi primi anni trasferendosi in diversi

luoghi. Poi la famiglia si trasferisce ad Alençon dove Luigi intraprende i

suoi studi.

Impara l’arte dell’orologiaio a Rennes, Strasburgo e Parigi. Sono anni

determinanti durante i quali nasce in lui il desiderio di consacrarsi a Dio, presso il monastero del Gran San Bernardo. La sua difficoltà a imparare il

latino lo costringe a rinunciare a questo progetto. Nel 1850, apre allora un negozio di orologeria-gioielleria in via Pont-Neuf ad Alençon.

Fino al suo matrimonio avvenuto nel 1858, trascorre il suo tempo tra il lavoro, gli svaghi (la pesca in particolare), la meditazione e l’incontro con

altre persone. Si iscrive al circolo Vital Romet che raccoglie una dozzina di giovani cristiani attorno a don Hurel, scoprendovi una forma di impegno

sociale nell’ambito della conferenza di San Vincenzo de’ Paoli.

Il tempo del matrimonio

La madre di Luigi non si rassegna a vedere il figlio celibe e gli parla di

Zelia Guérin, con la quale impara l’arte del merletto. Il loro primo

incontro, sul ponte della Sarthe, sarà determinante. Dopo meno di un anno, si sposano nel municipio di Alençon alle ore 22,00 del 12 luglio 1858

e nella chiesa di Notre-Dame a mezzanotte del 13.

La loro vita coniugale durerà 19 anni

È segnata :

dal progetto di vivere la castità nel matrimonio

e in seguito ad accogliere i nove figli, di cui solo cinque

sopravviveranno. La corrispondenza della signora Martin rivela l’affetto profondo che unisce questa coppia.

Questa descrive anche la vita quotidiana della famiglia :

la partecipazione di Luigi all’educazione dei figli…

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la scelta del marito di rinunciare alla propria attività professionale

per assecondare la moglie nella direzione della fabbrica di merletto da lei fondato

la fede profonda che anima la famiglia e che la rende attenta al prossimo

le ripercussioni della vita sociale e religiosa dell’epoca (siamo tra la fine del II° Impero e la nascita della III Repubblica…)

e infine la lunga prova del tumore al seno che conduce alla morte la signora Martin a soli 46 anni, il 28 agosto 1877.

Il tempo del declino

Inizia allora per Luigi il tempo della vedovanza, che egli decide di vivere a Lisieux presso i Guérin, la famiglia dei cognati. Alcune lettere dell’epoca ci

mostrano un padre attento alle necessità delle figlie e pronto ad

acconsentire al loro progetto di vita religiosa. Dopo l’entrata di Teresa al Carmelo nel 1888, inizia per lui la prova della malattia che lo conduce

all’ospedale Bon Sauveur di Caen. Quando la malattia glielo permette, si occupa dei malati che lo circondano. Paralizzato, ritorna in famiglia, dove

muore il 29 luglio 1894, all’età di 71 anni.

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ZELIA MARTIN

Zelia, figlia del XIX secolo, erede della sua epoca

Seconda figlia di Isidoro Guérin e di Luisa Giovanna Macé, Azelia Maria Guérin (ma la si chiamerà sempre Zelia) nasce il 23 dicembre 1831 a

Gandelain, nel comune di Saint Denis sur Sarthon nella provincia dell’Orne

dove il padre, ex soldato dell’impero, si era arruolato nella gendarmeria.

È battezzata il giorno seguente nella chiesa di Saint Denis sur Sarthon. La

sorella Maria Luisa è maggiore di due anni. Diventerà suor Maria Dositea nel monastero della Visitazione di Le Mans. Il fratello Isidoro nascerà dieci

anni dopo e sarà il figlio viziato della famiglia.

In una lettera al fratello Isidoro, Zelia definisce la sua infanzia e la sua

gioventù “tristi come un sudario, perché, se la mamma ti viziava, invece con me, tu lo sai, era troppo severa ; quantunque tanto buona, non mi

sapeva prendere e così il mio cuore ha molto sofferto”. L’educazione ricevuta segnerà il suo carattere, il suo vivere molto (troppo ?) scrupoloso

e la sua spiritualità.

Zelia, donna attiva, imprenditrice, impegnata per la giustizia…

Dopo gli studi al convento dell’Adorazione Perpetua in via de Lancrel ad

Alençon, si sente chiamata alla vita religiosa ma, davanti al rifiuto della

superiora, si orienta verso la formazione professionale ed inizia con successo la lavorazione del famoso Punto d’Alençon. Verso la fine del

1853, diventa “produttrice del Punto d’Alençon” in via Saint Blaise 36, assumendo operaie a domicilio. La qualità del suo lavoro rende famoso il

suo atelier. Le relazioni che intrattiene con il personale, di cui dice che bisogna amarlo come i membri della propria famiglia, con i vicini e con i

conoscenti ci mostrano una donna sempre pronta a combattere le ingiustizie e a sostenere coloro che hanno bisogno. Il Vangelo è la bussola

di tutte le sue azioni.

Zelia, moglie innamorata

Nell’aprile 1858, Zelia Guérin incrocia sul ponte Saint-Léonard un giovane

la cui andatura la colpisce… È Luigi Martin, di professione orologiaio. Tre mesi più tardi, alle ore 22,00 del 12 luglio 1858, ha luogo il loro

matrimonio civile ; due ore dopo, a mezzanotte del 13 luglio, nell’intimità

della chiesa di Notre-Dame, i due giovani si uniscono in matrimonio,

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celebrato da don Hurel, parroco di Saint-Léonard. L’amore che nutre per

suo marito è evidente nelle sue lettere : “Tua moglie che ti ama più della sua vita” , “Ti abbraccio così come ti amo” … Non sono soltanto parole : la

loro gioia è di essere uniti e di condividere tutto ciò che riserva la vita, sotto lo sguardo di Dio.

Zelia, madre nella gioia e nel dolore

Dal 1860 al 1873, nove bambini allietano il focolare dei Martin, di cui quattro però moriranno in tenera età.

Nascite e decessi causano in Zelia gioie e sofferenze. Così leggiamo nella sua corrispondenza : “Amo i bambini alla follia, sono nata per averne…”.

Dopo la nascita di Teresa, l’ultima figlia : “Ho sofferto già molto nella mia vita”. L’educazione delle figlie mobilita tutte le sue energie. La fiducia è

l’anima di questa educazione. Per i suoi bambini, Zelia desidera il meglio…

che diventino santi ! Ciò non le impedisce di organizzare feste, giochi… ci si diverte in questa famiglia !

Zelia, ammalata ma sempre fiduciosa

Fin dal 1865, una ghiandola al seno destro che degenererà poi in tumore, fa soffrire molto Zelia. “Se il buon Dio mi vuole guarire, sarò molto

contenta, poiché in definitiva, desidero vivere ; mi costa lasciare mio marito ed i miei bambini. Ma d’altra parte, mi dico : se non guarisco, forse

per loro sarà più utile che me ne vada”.

Il 28 agosto 1877, a mezzanotte e mezza, Zelia muore circondata

dall’affetto del marito e del fratello.

Lasciamo a Teresa l’ultimo ricordo : “Della mamma amavo il sorriso, il suo

sguardo profondo sembrava dire : L’eternità mi rapisce e mi attira, andrò nel cielo blu a vedere Dio !”

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CAUSA DEI BEATI LUIGI E ZELIA MARTIN

Luigi Martin (1823-94) e Zelia Guerin (1831-77), genitori di santa Teresa

di Gesù Bambino, dichiarati Venerabili da Giovanni Paolo II il 26 marzo 1994, sono stati beatificati a Lisieux il 19 ottobre 2008

« Il Buon Dio mi ha dato un padre e una madre più degni del Cielo che

della terra » Santa Teresa di Gesù Bambino (lettera n. 261 del 26 luglio 1897)

Per i genitori di Teresa, Dio è sempre al primo posto. Teresa sarà profondamente segnata dalla loro fede intensa e dal fervore religioso della

sua famiglia.

I processi per le Cause di Canonizzazione dei Servi di Dio Luigi MARTIN e

Zelia GUERIN, genitori di Santa Teresa di Gesù Bambino, sono stati istruiti separatamente dalle diocesi di Bayeux - Lisieux e di Sées, tra il 1957 e il

1960, e poi inviati a Roma.

Queste due Cause, condotte secondo il metodo storico e presentate alla

Congregazione per le cause dei santi in un unico studio o Positio, saranno discusse contestualmente. Quando la Chiesa deciderà, i due sposi saranno

così glorificati insieme.

I fedeli sono dunque invitati a pregare congiuntamente Luigi Martin e Zelia

Guérin per ottenere, tramite la loro intercessione, favori e miracoli.

Il 26 marzo 1994, il Papa Giovanni Paolo II li ha proclamati « Venerabili », riconoscendo le loro « virtù eroiche ».

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PREGHIERA PER L’INTERCESSIONE DEI GENITORI

Preghiera per ottenere grazie attraverso l’intercessione dei Beati coniugi Luigi e Zelia Martin e per la loro canonizzazione

Dio nostro Padre, io ti ringrazio di averci donato i Beati Coniugi Luigi Martin

e Zelia Guérin, che, nell’unità e fedeltà del matrimonio, ci hanno offerto la

testimonianza di una vita cristiana esemplare, compiendo i loro doveri

quotidiani secondo lo spirito del Vangelo.

Allevando una numerosa famiglia, attraverso le prove, i lutti e le sofferenze,

hanno manifestato la loro fiducia in te ed aderito generosamente alla tua

volontà.

Signore, facci conoscere i tuoi disegni a loro riguardo, e accordami la grazia

che ti chiedo (…), nella speranza che il padre e la madre di santa Teresa di

Gesù Bambino possano un giorno essere proposti dalla Chiesa come modello

alle famiglie del nostro tempo.

Amen

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OMELIA DELLA MESSA DI BEATIFICAZIONE DEI CONIUGI MARTIN

Sua Eminenza, il Cardinale José Saraiva Martins

Prefetto emerito della Congregazione per le Cause dei Santi

Rappresentante di Sua Santità BENEDETTO XVI

in occasione della beatificazione dei Venerabili Servi di Dio LUIGI MARTIN

E ZELIA GUÉRIN laici, coniugi e genitori

XXIX domenica del Tempo Ordinario

Giornata Mondiale delle Missioni

Basilica di Santa Teresa di Gesù Bambino, Lisieux, 19 ottobre 2008

Testimoni dell’amore coniugale

“… splendete come astri nel mondo, tenendo alta la parola di vita”

Fil 2,15d-16a

Venerabili confratelli nell’Episcopato e nel Sacerdozio,

Eminenti Autorità,

Cari pellegrini, fratelli e sorelle, in Cristo.

“Degni del cielo”

In Storia di un’anima, Teresa scriveva : Ah, perdonami, Gesù, se sragiono

volendo ridire i miei desideri, le mie speranze che si dilatano all’infinito !

Perdonami e risana la mia anima donandole ciò che spera ! … (Ms B, 2v°). Gesù ha sempre esaudito i desideri di Teresa ; anche quello che aveva

confidato in una lettera al Reverendo Bellière, e che molti conoscono ormai a memoria : Il buon Dio mi ha dato un padre ed una madre più

degni del Cielo che della terra (LT 261).

Ho appena terminato il Rito di Beatificazione con il quale il Santo Padre ha

iscritto, congiuntamente, nel Libro dei Beati questi due coniugi. Si tratta di una prima un’importante la Beatificazione di Luigi Martin e Zelia Guérin

che Teresa definiva genitori senza pari, degni del Cielo, terra santa e come tutta impregnata di profumo virginale.

Il mio cuore rende grazie a Dio per questa esemplare testimonianza di amore coniugale, capace di stimolare le famiglie cristiane nella pratica

integrale delle virtù cristiane come ha stimolato Teresa.

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Mentre leggevo la Lettera Apostolica del Santo Padre, ho pensato a mio

padre e a mia madre e vorrei, in questo momento, che anche voi pensiate al vostro papà ed alla vostra mamma ; insieme poi ringraziamo Dio per

AVERCI CREATI e FATTI CRISTIANI attraverso l’amore coniugale dei nostri genitori. Se aver ricevuto la vita è una fatto meravigliosa, per noi cristiani

è ancora più lodevole che i nostri genitori ci abbiano introdotti nella Chiesa, la sola capace di farci cristiani. Nessuno infatti può farsi cristiano

per conto suo.

Figli della terra di Normandia, un dono per tutti

Tra le vocazioni a cui gli uomini sono chiamati dalla Provvidenza, il

matrimonio è uno dei più nobili e dei più elevati. Luigi e Zelia hanno capito che potevano diventare santi non malgrado il matrimonio, ma attraverso e

con il matrimonio, e che lo stesso matrimonio doveva essere considerato

come il punto di partenza di una salita a due. Oggi la Chiesa non ammira soltanto la santità di questi figli della terra di Normandia, un dono per

tutti, ma si riflette in questa coppia di Beati che contribuiscono a rendere più splendido e bello l’abito nuziale della Chiesa. Non ammira solamente la

santità della loro vita, ma riconosce in questa coppia la santità eminente dell’istituzione dell’amore coniugale, come è stato concepito dal Creatore

stesso. L’amore coniugale di Luigi e Zelia è un puro riverbero dell’amore di Cristo per la sua Chiesa, ma è anche un puro riverbero dell’amore

rispledente, senza macchia, nè ruga, o alcunché di simile, ma santo e immacolato (Ep 5,27) del modo con cui la Chiesa ama Cristo, il suo Sposo.

Il Padre ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nell’amore (Ef 1,4).

“Solo i violenti si impadroniscono del regno”

Luigi e Zelia hanno testimoniato la radicalità dell’impegno evangelico della

vocazione matrimoniale, fino all’eroismo poiché dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli soffre violenza ed i violenti se ne

impadroniscono (Mt 11,12). Coloro che sono violenti nei loro discorsi non sono i violenti che Dio cerca, né sono coloro che soffrono le torture. Sono

coloro che fanno violenza a se stessi, che sono moderati, dolci e pacifici. I Martin non hanno avuto paura di far violenza a se stessi per rapire il regno

dei cieli. Sono diventati così la luce del mondo che oggi la Chiesa mette sopra il lampadario perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa

(Chiesa). Splendono davanti agli uomini perchè vedano le loro opere buone e rendano gloria al nostro Padre che è nei cieli. Il loro esempio di

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vita cristiana è come una città collocata sopra un monte che non può

rimanere nascosta (Mt 5,13-16).

“Maestro, dacci il tuo parere”

Quale è il segreto del successo della loro vita cristiana ? Uomo, ti è stato

insegnato ciò che è buono e ciò che il Signore richiede da te : praticare la giustizia, amare la pietà, camminare umilmente con il tuo Dio (Mi 6,8).

Luigi e Zelia, un uomo ed una donna che camminato umilmente con Dio alla ricerca del parere del Signore. Maestro, dacci il tuo parere.

Ricercavano il parere del Signore. Erano assetati del parere del Signore. Amavano il parere del Signore. Si sono conformati al parere del Signore

senza recriminare, senza discutere o peggio contestare. E per essere sicuri e certi di camminare nel veritiero parere del Signore, si sono sempre fidati

del parere della Chiesa, maestra esperta in umanità, ed al suo

insegnamento. Non c’è un aspetto della loro vita privata o pubblica che non sia in perfetta armonia con gli insegnamenti della Chiesa, tanto della

loro epoca che della nostra.

“Dio, primo servito”

Per i coniugi Martin, quello che è di Cesare e quello che è di Dio era molto

chiaro. Nessuna esitazione a mettere Dio al primo posto nella loro vita. Messer Dio è il primo servito, era il motto di Giovanna d’Arco e i Martin ne

hanno fatto il motto della loro famiglia. È rilevante vedere come questa coppia si è sempre sottoposta alla volontà divina. Nella loro casa Dio era

sempre il primo servito. Quando la prova raggiungeva la loro famiglia, la reazione spontanea era sempre l’accettazione della volontà divina. Se la

signora Martin diceva spesso che Dio è il Maestro e fa ciò che vuole, il signor il Martin gli faceva eco ripetendo Dio è il primo servito. Hanno

servito Dio soprattutto nel povero e non per uno slancio di generosità né

per giustizia sociale, ma semplicemente perché il povero è Gesù. Servire il povero significava servire Gesù e rendere così a Dio quello che è di Dio :

ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me (Mt 25,34-40).

Un “Cielo popolato di anime”

Tra alcuni istanti proclameremo la nostra Professione di Fede che Luigi e Zelia hanno ripetuto tante volte alla Messa e soprattutto hanno insegnato

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ai loro bambini. Dopo avere confessato la santa Chiesa cattolica, il

Simbolo degli Apostoli aggiunge la Comunione dei Santi.

Credevo, diceva Teresa, sentivo che c’è un Cielo e che questo Cielo è

popolato di anime che mi amano, che mi considerano come loro figlia… (Ms B 2v°). In questo cielo popolato di anime - come dice Teresa - che ci

amano oggi possiamo contare ormai i Beati Luigi e Zelia, e possiamo per la prima volta invocarli : pregate Dio per noi. Vi prego : amateci,

considerateci come i vostri figli. Amate la Chiesa intera come avete amato i vostri figli. Considerate te le nostre famiglie e i loro bambini come se

fossero i vostri.

Luigi e Zelia sono un dono per i giovani fidanzati per il coraggio che hanno

manifestato obbedendo alla Chiesa anche quando questa gli domandava di andare contro corrente, contro tendenza. Non hanno avuto timore delle

parole come purezza, castità o verginità, non hanno bruciato le tappe,

hanno vissuto, anche se per breve tempo, un fidanzamento rispettoso della volontà di Dio e dell’insegnamento della Chiesa.

Luigi e Zelia sono un dono per gli sposi di qualsiasi età per la stima, il rispetto e l’armonia con i quali si sono amati reciprocamente per 19 anni.

Zelia scriveva : Non posso vivere senza te, mio caro Luigi. E lui le rispondeva : Tuo marito e amico che ti ama per la vita. Entrambi hanno

vissuto con eroismo le promesse matrimoniali di fedeltà dell’impegno, d’indissolubilità del legame, di fecondità dell’amore, nella felicità e nella

prova, nella salute e nella malattia.

Luigi e Zelia sono un dono per i genitori per l’abnegazione evangelica con

la quale, di comune accordo, vollero numerosi figli da offrire al Signore. Veri ministri dell’amore e della vita, hanno ricercato la fecondità come

servizio. Come un sacerdote serve la chiesa. Tutti noi ammiriamo Teresa, figlia incomparabile di questa coppia, capolavoro della grazia di Dio, ma

anche capolavoro del loro amore per la vita e per i figli.

Modello esemplare di famiglia missionaria

Infine rendo grazie a Dio, in questa 82a Giornata Mondiale delle Missioni, poiché Luigi e Zelia sono un modello esemplare di famiglia missionaria.

Ecco la ragione per la quale il Santo Padre ha voluto che la beatificazione si avveri in questo giorno così caro alla Chiesa universale, come per unire

Luigi e Zelia alla discepola Teresa, loro figlia, proclamata Patrona delle Missioni e Dottore della Chiesa.

Le testimonianze delle figlie Martin sullo spirito missionario che regnava nella loro famiglia sono unanimi e sorprendenti : I miei genitori si

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interessavano molto alla salvezza delle anime… Ma l’opera di apostolato

più osservata nella nostra casa era la Propagazione della Fede per la quale, ogni anno, i nostri genitori facevano un’importante offerta. Per

questo zelo delle anime desideravano inoltre avere un figlio missionario e delle figlie religiose. (Positio, vol. II, p. 972).

Recentemente, il cardinale Dias, Prefetto della congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli (Propagande Fide) scriveva : Per un discepolo

di Cristo, annunciare il Vangelo non è un’opzione ma un comandamento del Signore… Un cristiano deve considerarsi in missione (…) per diffondere

il Vangelo in ogni cuore, in ogni casa, in ogni cultura (Conférence di Lambeth, 23 luglio 2008).

Fratelli miei, possano le vostre famiglie, le vostre parrocchie, le vostre comunità religiose di Normandia, di Francia… e del mondo intero, essere

anche famiglie sante e missionarie, come lo fu quella dei Beati coniugi

Luigi e Zelia Martin. Se questa sera osserverete il cielo, accanto al nome di Teresa, splenderanno anche i nomi del suo papà e della sua mamma.

Amen.