Balboni_Principali Approcci e Metodi Del XX Secolo

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A \r 0(150 -/ \ \lHO\\-Q t. I "'>"f(\C""~ I (, "!v.a. ro (Il l lo lAQ I ~r no\.c~J' ~~o ho o g le r\A.'((,c 'lo ~~,J H[ Appendice A I principali approcci e metodi del xx secolo Esistono due storie «canoniche» della glottodidattica, quella di Kelly (1971) e quella di Titone (1982); degli excursus storici sono presenti in sezioni specifiche di Stevick (1980), Balboni (1985), Richard, Rogers (1986), Cambiaghi (1987), Freddi (1994), Borello (1996), Danesi (1998), Pichiassi (1999), Serra Borneto (1998). A tutti questi testi si rimanda chi voglia avere un quadro dettagliato e complessivo. Nei paragrafi che seguono tracceremo solo una breve panoramica dei principali approcci e metodi dell'ultimo secolo focalizzando, per ciascuno di essi, le stesse variabili, che abbiamo anticipato nel primo 1.3 capitolo. Al Approccio formalistico o «grammatico-traduttivo» È l'approccio che ha dominato la scuola italiana almeno fino agli anni Settanta e che ancora domina molte università. In questo approccio sono cresciuti. nella maggioranza dei casi, i docenti di lingue e quindi è questo approccio che inconsapevolmente essi tendono ad applicare, .pur integrandolo con approcci più comunicativi. ~ Teorie di dferimel+t-G7-la-ltAgttistiea-tle~ducazione vist.a-wme--Fis[)€1:te-Elel·le-regele; ~ percorso: deduttivo; si danno le regole, se ne dedurranno i comportamenti linguistici; ~ lo studente è una tabu/a rasa su cui incidere. una personalità da «pia- smare»: ~ il deeeAf~è-foot.a..QWr.lfQm:laziaoe.,.mQdeIlQ da seguire giudice insindaca- .bile; ~ la lingya-:-è.u.l+-ir1sieme-di regole che, consentancnìtrazasa re frasi dalla lin- gua materna alla lingua_stranie.ra,.!.[ldi~ndentemente dal fatto che si v I·

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approcci dell'insegnamento

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I ~rno\.c~J' ~~o ho o

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Appendice A

I principali approcci e metodi del xx secolo

Esistono due storie «canoniche» della glottodidattica, quella di Kelly(1971) e quella di Titone (1982); degli excursus storici sono presenti insezioni specifiche di Stevick (1980), Balboni (1985), Richard, Rogers(1986), Cambiaghi (1987), Freddi (1994), Borello (1996), Danesi(1998), Pichiassi (1999), Serra Borneto (1998). A tutti questi testi sirimanda chi voglia avere un quadro dettagliato e complessivo.

Nei paragrafi che seguono tracceremo solo una breve panoramicadei principali approcci e metodi dell'ultimo secolo focalizzando, perciascuno di essi, le stesse variabili, che abbiamo anticipato nel primo 1.3

capitolo.

Al Approccio formalistico o «grammatico-traduttivo»

È l'approccio che ha dominato la scuola italiana almeno fino agli anniSettanta e che ancora domina molte università. In questo approcciosono cresciuti. nella maggioranza dei casi, i docenti di lingue e quindiè questo approccio che inconsapevolmente essi tendono ad applicare,.pur integrandolo con approcci più comunicativi.

~ Teorie di dferimel+t-G7-la-ltAgttistiea-tle~ducazionevist.a-wme--Fis[)€1:te-Elel·le-regele;

~ percorso: deduttivo; si danno le regole, se ne dedurranno i comportamentilinguistici;

~ lo studente· è una tabu/a rasa su cui incidere. una personalità da «pia-smare»:

~ il deeeAf~è-foot.a..QWr.lfQm:laziaoe.,.mQdeIlQ da seguire giudice insindaca-.bile;

~ la lingya-:-è.u.l+-ir1sieme-di regole che, consentancnìtrazasa re frasi dalla lin-gua materna alla lingua_stranie.ra,.!.[ldi~ndentemente dal fatto che si v I·

Appendici

(;01[00 anche signif.i.catL «alcuni cammelli pieni di pidocchi videro dei gufi,presero paura e caddero sui ciottoli rompendosi le ginocchia e rovesciando igiocattoli che portavano in groppa» era una frase stupenda, perché mettevain campo tutti i plurali irregolari francesi in -ou, ma non significava nulla dirilevante;

» la cultura: è quella letteraria classica;» modelli operativi: il curricolo è costituito dalla lista delle regole di pronun-

ci a e ma rfosi ntass l.-J.ms.egnamen.to...è..c.OIJdottO-pet.Jebioui_c.eotr.ata..su1l.e-.zarìe.regole,

» tecniche didattiche: traduzione, dettato,-eser.cizi.-di....manipoJazinoe..delli""po «volgi al ... » oppure «trasforma i verbi atl'intinito.In ... »;

» imateriali: manuali a stampa;» stisuuauuui tecnologici: nessuno.

È evidente che un modello glottodidattico come questo andava be-ne quando la lingua era essenzialmente un ornamento culturale persignorine di buona famiglia o per intellettuali di provincia, ma nonpoteva più reggere quando, nel dopoguerra, le persone e le mercihanno iniziato a varcare i confini.

A2 1/ metodo diretto di Berlitz~

In-alcune nazioni, 1'approccio formalistico fu posto sotto accusa findalla fine dell'Ottocento: tra queste, alcune aree dell'Impero Britan-nico, gli Stati Uniti, la piccola Svizzera multilingue nel cuore d'Euro-pa. Proprio qui visse Berlitz, il cui «metodo» è in realtà un «approc-ci »vero e proprio, cioè una filosofia glottodidattica coerente.

» Teorie di riferimento: oon c'è alcun riferimento teorico esplicito, anche sebisogna ricordare che n.l'gl.L.3.t~?liLi'l..nniin cui Berlitz crea la sua scuola aGinezra, nella stessa città De Saussure discuteva la dicotomia tra parole,cioè la lingua in atto che interessa a Berlitz, contrapposta alla langue, alsistema astratto dell'approccio formalistico allora in auge;

» percorso: fortemente induttivo;» lo studente: è alltonomo nell'apprendere, deve sforzarsi di indurre le rego-

I le, di fare generalizzazionij» il docente: rigorolSal:ueJIlte...di..IDél.d!Je.lir:lgLla,...JJSaL..SCtI.o..laJing;ua..c.he.sLdJ~W-gpprendere;lalingua:~~e;

Appendici

» la cultura: è implicita nella lingua. Quindi si trattano quei modelli culJ.Utche emergono spontaneamente, sen7a alClIDa uìanìììcazìcce:

» modelli operativi- lezioni abbastanza estemporanee, con la fncaììzzazlondi alcuni punti grammaticali;» tecniche didattiche:.s;D.Dy,ers.azionecon il docente di madrelingua;

» imateriali: pochissimi;» gli strumenti tecnologici: ~.

li metodo diretto si diffuse anche in America, dove continua adavete ancor oggi una certa tradizione. Molte scuole private di linguagarantiscono di usare un metodo diretto, ma in realtà di questo me-todo rimane solo l'assoluta prevalenza accordata all'insegnante di ma-drelingua.

A3 Approccio basato sulla lettura (<<Reading Method»)

La prima metà del secolo non fu lln momento ro a~ico ;per le personeo. to.v.5 .• !UJ.La. ~qE-.t.cJ.t.Q "F'" t \1:Jt!.,! u-. al .

che volevano viaggiare: l'Amenca S1 isoìava, l Europa onent e S1

proclamava «internazionalista» ma era chiusa nella propria tragedia,i vari Salazar, Franco, Mussolini e Hitler non incoraggiavano certo illibero interscambio, e quindi la linglla smjSf di essere vjva, orale, co-municativa come per Berlitz e divenne solo lIDOstrumento per leg-gere opere scientifiche, 12rofessi wl, letterarie ecc provenienti dal-.1'estero.

» Teorie di riferimento: ne.ss.una..ln.particolare;» percorso: fortemente induttivo;» lo studente: molto autonomo Il.el)'induue le regole della Iiogllil e il lessico a

~~.r.i.QJ~~; .» il docente: à.una guida che ai uta lo studente a leggere e InterpretareLtra-durre i testi;» la Iingua:.A.v.is.ì.a-ç,o.ro.e..strJilllento di comunicazione autentica, sebbene li-mitata alla lingua scritta;

» la cultura: non rilevantE}; J» modelli operativi: lezioni;» tecniche didattiche: lettura, traduzione;» imateriali: testi a stampa;» gli strumenti tecnologici: ~.

2 Appendici

A4 ASTP (<<Army Specialised Training Program»)

È il momenro.della rivoluzione copernicana in glottodidattica: 1'es l'.

cito ~icano deve preparare personale da paracadutare in territori 1

nemico o da affiancare agli alleati e la conoscenza linguistica divi I

un' arma strategica di primaria impoU]nza.

~ Teoriedi riferimento' uttural tassonomic'" di Bloomfield ee-la psicologis ~po kìnner, cioè il linguista e lo psl-cologo dominanti in USA, insieme al concetto di cultura elaborato dall'an-tropologo Boas,

~ percorso' indllttivo e dedlltti~~ lo studente: ~essere fortemente motivato ed è protagonista del suo

percorso di acanìsìzìcne.~ il docente: si tratta di tre docenti. uno di madreljngua straniera che forni-

scej-mo.d.elll..lLi~e autentici. uno americano come gli studenti che li guidanelfappr.emjjmento grammaticale, uno che si occupa degli area studies,cioè della CIIltura quotidiana, della geografia ecc.;

~ la lingua: èxìsta come strumento di comunicazioDe;~ la cultura:.è un aspetto fondamentilla..lélOt'è vero che riceve IJO teCZQ...oel

tempo dj studio,~ modelli operativi: lezioni, conversazioni. Qfimi tentativi di applicare i mo-

delli del problem solving,~ tecniche didattiche: conversazioni, traduzioni, roleplay;~ i materiali: materiglj a taml2g, ma anch~ fjlmatj e cegistrazio.o.Lradiofo-

nìcne,~ gli strumenti tecnologici: radio, registratori audio, film.

A5 Approccio strutturalistico o a udio-or~

Deriva da una componente dell'AsTP, guella di matrice neocompor-tamentista-strutturalista, ma tralascia ogni interesse culturale e real-TI nte comunicativo. Un ruolo essenziale viene attribuito ad IIna nuo-va tecnologia: uruu:ete di registratori audio co)legati in modo da for-mare un laboratorio linguistico.

Teorie di riferimento:jgJjnguistjça tasSQQQmicadi BIQomfield e la psìco-logia neocomportamentistica di SkinneL;

/Appendici 1/

~ percorso:~, comportamentistico (basato cioè sulla se. u nz I 1/molo ~ nsposta ~ conferma o couezione), mirante alla creaZIOnedi rcessi automatici. di meQta1.JJiWJ1..~;

~ lo studente: è una tabula rasa nelle mani del docente e delle macçhlne;~ il docente: gestisce il lahora1QJ:iQJi.o~gge..gJLe,serçj7j scrlttl·~ la lingua: ,è un insieme di regole che dovrebbe trasformarsi io comuolca-

ziooe viva e auteotica lJ~éL\l.Ol1a I.Isc.itidal labQ[atorjo lìnguìsììcc,~ la cultura: poco rilevante;~ modelli operativi: lezioni brevi; , ,~ tecniche didattiche: soprattutto gli esercizi strutturali (patte.rn dnll) basati

sulla sequenza stimolo ~ risposta -+ conferma o correzione;~imateriali: batterie di esercizi strutturali su nastro e a stampa;~ gli strumenti tecnologici: il laboratorio linguistico audio-attivo-comparatiYo.

A6 Approccio comunicativo:)1 metodo situazionale

Alla fine degli anni Cinquanta, con l'inizio delle aperture economic~ee Dolitiche postbelliche, ritorna la possibilità di viaggiare, l'econoIll1aicizia il processo di globalizzaziQm.. grandi flussi migratori attraversa-no l'Europa e l'Atlantico: quindi le lingue tornano ad avere un valorestrumentale, comunicativo.

L'approccio comunicativo ha originat~ essenzi~ente du~ I?et~-di, guello situazionale prima e-q.ucllQ.UQZ1Qna]e-6UlZ1~~POl·il pn-mo legato all'affermarsi della sociolinguistica, che attrJJ-}J!~sceUp rno-lo essenziale al contesto situazionale, il seconde.legate piurrosro.allapragmalinguistica, che pon~ l'accento sug.li efff:tt} pmdo?"i dall'.agirelillguistico sul contesto. ESIstono pOI van~ mO~Ich~ di .ques:I dueimpianti metodologici, a seconda de~e v~ne t:-a?1Z10mnazlO~ali e an-che a opera dell' affermarsi della psicolinguistica e della nscopertadell'intelligenza emotiva, negli anni Novanta. , , .

Vediamo anzitutto il metodo situazionale, proprio degli anni Ses-santa-Settanta,

~ Teorie di riferimento:Lanlmpolioguistjca derivata da Malioowsky e ~irth~la sociolinguistica di Fishman, la linguistica e l'antropologia contr~1Lado. Richiami anche alla pedagogia attivista di Dewey.JLalle..~dQloglelegate all'unità didattica e al problem solving, ,..

~ percorso: ancora deduttivo, ma con crEl~centeruolo deJt:lod.UZlDoe..e~del-l'acguisizionlif:! uton0!I!.a;

')8 Appendici

lo ~tudente:..IJ.OO-èpiù una tabula rasa, anzi viene chiamato a farsi parteattiva del suo .Qrocesso di acguisiz19ne'

» i/ doce~te' diviene una guida, un Mor, 110regista, anche se rimangannfasìIO CIII e modello e giudice.;...

» la lingua: è aocor.a.vlsla.come unarealfàfnrmaìe, io cnììa.grammancahaun ruolo forte ma inizi.i;l a essere vist.9...9o(;be C;QmestrlJ.OleDÌQ di C.Qwuoi.cazìone.

» la cultura:_db.i.i.ene...vi.a.Jli.a...pilijmportaote.sulla.base della leziQo.e..d.el:l'ASTe in quanto l'errore cultlJrale è gralI.Ppio lIuasi.tuazione.,..quauto..queUo_linguistico;

» modelli operativi: si applica alla lingua il wode!IQ_cie.lfunità..didartica· ilcurricoloyjena descritto in termini non solo morfosintattici, ma anche si-tuazionali;

» tecniche didattiche: COIJlP.9lMo le tecniche di ascolto e di interazione, p Ir

rlmaoendo ancQra dei womenti dedicati ai pattern drill e all'esercitazione..gr1i01lJlati.c.a.l.e.-eredità dei precedenti approcci (che continuavano a esserepresenti nei sistemi scolastici, molto vischiosi di fronte all'innovazione). Èbandita la traduzione e anche il dettato finisce sotto accusa'» i materiali· libri accompagoati da cassette aug,lQ; ,

» gli strumenti tecnologici: il lab.Q@!Qrio limwistico..Jllil anche i nuovi repi-stra tori a cassetta; film, anche se pocqdiffusi fino all'arrivo del formato Su-per 8, per la presentazione degli elementi situazionaf e culturali.---

A 7 Approccio comunicativo: il metodo nozionale-funzionale

N.ell967 il ~onsiglio d'Europa vara il Progetto Lingue Modern~-stiro essenZIalmente da glonndìdarri britannici o comunque legati aquella tradizione - il che significa alla tradizione di Austin e Searledi analisLp.ragmatica della lingua, della sua descrizione ODO iu terminidi forme ma di scopi.

Viene assunta la nozione di «atto linguistico» (ad esempio: saluta-re, ringraziare, chiedere e dire l'ora ecc.), malauguratamente chiama-ta communicative function da Wilkins, il che genererà molte confusio-n~c.on gli impi~nti.funzi~nali di Jakobson e Halliday. Gli atti lingui-stICIsono degli universali presenti in ogni lingua, dove si realizzanocon diversi «esponenti», cioè con espressioni linguistiche diverse.

iccome tali atti non ossona descrivere tutte le realizzazioni lin-guistiche, ~~_aIl~h~Ja.conQ§ç~n~_dLakun~ w..Qzipoh ditipo-.C.. -rurale, grammaticale (ad esempiQ.Moncetto di «neutro» per chi s~~

Appendici " I

dia in~leSe o tedesco, di «caso» per tedesco e russo ecc.),(nozi ni di spazio, tempo, quantità, dimensione, forma, colcosì ia. .

~ Teorie di rife rime nto: J.a.s..Qç;Lo.l.inguis!ica.e..la.pr.agmalinguisii.c.a.,..sop.cartu.ttonelle version.L.dLl:!à(Ol.~s, che le fonde nel concetto di «competenza cornu-nicativa»:

~ pe rcorsci.sernpre ..pìù.m arcatame nte.ìn d uttizo ;» lo studente:._diy.ieoej.Lcentro .dell'attenzione, chi.organizza.il.corsn ..deve., ., procedere.aìl'analìsi.dei.bisogni.dègl] tudenti per definire il curricolo:~ i/ docente: ~Laccentua il suo ruolo di guida, di tutor;» la lingua: è zistacnmastrumentndirnmunicazìone -r-rìì.azlonasocìaìe.per

c.4prevale il valore pragmatLc.o..rls.p.etlo all'accllratezza formale;~ la cultura: è rilevante in quaoto non si può comunicare efficacemente e

correttamente se non si ha lliI~petenza socio-culturale:~ modelli operativi: l'unità didattica basata S.l.Ù problem solving,~ tecniche didattiche: quelle che sviluppano le abilità linguistiche, in PArti-

colare quelle orali;» i materia/i: _1Jl.an..u.ali.s.o.eJJ.i...c.o.Il.U.oa.c.o.s!eJlazi.one...dimatetialiperlo s\lilup:120 delle abilità er Ig,..ç!,lJt.u.r.a.e.c.c~;.

~ gli strumenti tecnologici: jndL~Q§o..~gile il registratore audio, sempre piypresente il video.

A8 Approccio comunicativo umanistico-affettivo: ilmetodo naturale di Krashen

Le caratteristiche della persona, nella logica della psicologia «umani-stica» e della rivalutazione della «intelligenza emotiva» divengonocomponenti essenziali della glottodidattica umanistico-affettiva daglianni Ottanta in poi. il primo a trarre implicazioni da questa nuova fi-losofia della personalità è, negli anni Settanta, Stephen Krashen, la cuiSecond Language Acquisition Theory, pur ignorando in apparenza imetodi situazionale e nozionale-funzionale, non fa altro che innestar-vi una componente psicologica e psicolinguistica innovativa.

~ Teoriedi riferimento: varie teorie di psicodidattica e psicologia relazionale;studi sull'intelligenza emotiva e sull'acquisizione linguistica in età precoce;ricerche sull'ordine naturale di acquisizione della lingua e sull'interlingua;

~ percorso: fortemente induttivo;

Appendici

~ lo studente: protagonista del suo apprendere, fulcro «emotivo» e non solorazionale del processo;

~ il docente: guida, regista, punto di riferimento;~ la lingua: strumento pragmatico di comunicazione, in cui la correttezza

formale è seco~daria, sia come importanza, sia come tempo d'acquisizio-ne; Il lessico diviene prevalente rispetto alla morfosi ntassi·

~ la cultura: va tenuta in considerazione, in quanto può creare problemi co-municativi;

~ modelli operativi: il curricolo è basato sull'ordine di acquisizione della lin-gua (per altro ancora ignoto per molte delle lingue); per il resto il processoSI basa su input situazionalizzato che l'insegnante si sforza di renderecomprensibile, riprendendo la tradizione del metodo diretto di Berlitz·

~ tecniche didattiche: quelle legate alla comprensione dei testi e, in secon-do luogo, all'interazione;

~ i materiali: di varia natura, possibilmente autentici, ma molto accurata-mente graduati sulla base dell'ordine naturale·

~ gli strumenti tecnologici: non molto presenti, 'se non come strumenti perla presentazione di alcuni dei testi.

A9 Approccio comunicativo umanistico-affettivo:alcune varianti americane (<< Total PhysicalResoonse», «Community Language Learning»«Slient Way» J '

Si tratta di una serie di proposte degli anni Sessanta-Settanta, chehanno avuto una certa diffusione in America e che sono caratterizzated~ una forte componente psicologica, tant'è che Titone (1982) li in-dicava come «metodi clinici», in quanto molte volte riprendono il~odello del rapporto tra psicologo e paziente in una psicoterapia:l msegn~~e parla poco, stimola lo studente a parlare, lo incoraggiacon s,or~lsl,lo corregge tenendogli una mano protettiva sulla spallae COSl Via.

I tre metodi cui facciamo riferimento in questa voce sono:

• Total Physical Response, proposto da Asher negli anni Sessanta:~'insegnante d~ ordini e indicazioni via via più complessi (<<prendiil penn~rello gl~O»; «prendi il pennarello giallo e portalo a Luigi»,«pre?di. .. e fattl.dare quello blu» e così via), finché induce gli stu-denti, per esegutre un ordine, a usare spontaneamente la lingua;

Appendici , ~ I

-v• Community Language Learning, proposto da Curran alla fin d 1-\1

anni Sessanta. Curran è uno psicologo gesuita che ha trasp se di.rettamente in didattica (non solo in quella delle lingue) i m cl 'llidella seduta psicoterapeutica: l'insegnante è quindi un counselor,resta fuori dal lavoro di apprendimento, consiglia, aiuta, cerca diindividuare il ritmo e lo stile d'apprendimento di ogni allievo. L'af·fettività diventa la componente più rilevante, anche se poi le tecni-che rimandano all'approccio formalistico della tradizione;

• Silent Way, proposto dal pedagogista Gattegno, interessato più al-la matematica che alla lingua. Questo metodo ha avuto forte impat-to per un'innovazione radicale: l'insegnante dà un modello, poi ta-ce, e gli studenti lo ripetono e lo riutilizzano in situazioni che luipresenta con bastoncini colorati; se deve correggere si affida a gestio codici con le dita, almeno per gli errori più frequenti.

Per quanto questi approcci possano parere «bizzarri», essi si sonomostrati abbastanza efficaci e, soprattutto, hanno offerto preziose in-dicazioni sul ruolo dell' affettività, riprese dagli anni Novanta in poi intutta la riflessione glottodidattica, ma hanno anche sperimentato del-le procedure, soprattutto la TPR, che vengono oggi integrate nellaprassi didattica.

~ Teorie di riferimento: varie teorie di psicodidattica e psicologia relazionale;studi sull'intelligenza emotiva e il ruolo del filtro affettivo; l'ampia lettera-tura sull'acquisizione linguistica in età precoce;

~ percorso: fortemente induttivo;~ lo studente: protagonista del suo apprendere, fulcro «emotivo» e non solo

razionale del processo;~ il docente: guida, consigliere, molto defilato;~ la lingua: strumento pragmatico di comunicazione, in cui la correttezza

formale è secondaria;~ la cultura: praticamente ignorata;~ modelli operativi: lezioni concluse in se stesse;~ tecniche didattiche: quelle legate alla comprensione e, solo in secondo

luogo, all'interazione;~ i materiali: vari a seconda dell'approccio;~ gli strumenti tecnologici: assenti.

242 Appendici

A l O Approccio comunicativo umanistico-affettivo:la suggestopedia

La suggestopedia nasce in Bulgaria negli anni Sessanta-Settanta aopera di Lozanov, si afferma nell'Unione Sovietica e da lì si diffondin America e Germania.

È, secondo la classificazione di Titone (1982), il metodo «clinico»~er ~ccellenza ed è quanto di più simile si possa immaginare a una se-~I~~I sedute di psicoterapia di gruppo. Momenti di training autogenomìziano e concludono le sedute, musica barocca di sottofondo ac-compagna 1'apprendimento, i testi vanno ripresi prima di dormire eappena alzati ...

La versione diffusa non è quella «pura» di Lozanov, ma è stata in-tegrata da studiosi americani e tedeschi che, secondo il creatore dellasuggestopedia, l'hanno sn.aturata. I risult~ti ~ttenut~ con questo ap-proccio sono sorprendenti e una delle ragioni per cm non si diffondequanto meriterebbe, è la necessità di aule adatte, di un numero ridot-to di allievi, di docenti fortemente qualificati ad boe.

» Teoriedi riferimento: studi sulla suggestione, la psicologia affettiva e quel-la della percezione, sulla relazione; manca una componente di natura lin-guistica, sociolinguistica, culturale;

»percorso: fortemente induttivo; le regole di g~mmatica non vengono spie-gate, ma sono esposte In manifesti appesi alle p'areti, che lo studente «stu-dia» quando ne sente. la necessità; 1

» lo studente: protagonista del suo apprendere, fulcro «emotivo» e non solorazionale del processo;

» il docente: guida, regista, punto di riferimento;» la lingua: strumento pragmatico di comunicazione, in cui la correttezza for-

male è secondaria, sia come importanza, sia come tempo d'acquisizione;» la cultura: non rilevante;» modelli operativi: lezioni che si espandono anche alla vita domestica dello

studente;» tecniche didattiche: lettura, ascolto, traduzione, condotti in maniera trae

dizionale, per .qu~nto in un ambiente di training autogeno, musicoterapia,estrema affettività, canzoni scritte ad hoc per indurre lessico e gramma-tica;

» i materiali: testi graduati sulla base di un concetto intuitivo di «facilità».» gli strumenti tecnologici: registratori per la diffusione di musica di sotto-

fondo e l'ascolto di testi orali.

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Appendici

AlI Approccio comunicativo-formativo dellatradizione italiana lùlV\ I il

.L'istanza c?fm~ti\la,-diffusa_s.Qprallutt.o_dalla glottcdidarrì bri-. ta.Q1lica~iunse in Iralia come una temperie .n.eg]iaooillua.nta,-6 sguìto.del.Progerto.Specialc Lingue Straniere (lU):iniziativa del Mini-stero che in quindici anni ha formato la maggior parte dei docenti dilingue stranierel.e per !ln decennio si.nose io totale cQntrasto con lat~fill.a)_sQprattutto delle scuole elementari ~..fi..l_~di~~deilicei, in cui la dimensione formativa prevale su quella strumentale, \ I

• 1:. ali -I:) all':I..t~u..o o!"&'\l-."\~""'.;(!<,,) ;tali" l~vfW!.- ~ O\M I.4AJJ() 'l'C'" \\pragmanca, prOleSSIon zzante. """.' .u~ 1\.,,, ,. ",,",'"0"'-' ,t(.o,{~ .\.~"." , "

..Rf:.IlzorTitonf:·rtfe~e'(;(j:èerinie ç-iOVllDl1iFreddi' iuscirono a.impo- '.":,;s.1al:.e..1lnasiIlli:si ra l'appmccio comunic.atiY.Qrortemente pragmati- ~.. ",~gli..inglesi e.la t..adiziou.€;_p.sico-pedagQgi<&Utaliaoa,e loro allie-vi, come Cambiaghi, Porcelli e molti altri, consolidarono questo filo-ne negli anni Ottanta. Qggli anni Novanta la maggior arte dellaglottodidattica italiana opera nell'alveo «comunicativQ-formativo»,che trova a~ rocci e uivalenti anche in Franci e agna, mentren~ll'Euro a del nord l'approccio è ancora fortemente pragmaticoe strumentale.

» Teorie di riterimento. le stesse delle precedenti versioni dell'approccio co-municatilLO.,..l:Onuna particolare attenzione ai problemi formativi, educatì-;i, psicod.idattici, accanto a quelli pragmatici; <>.tl-e ••1fo\,..( l< Laf"-Jov..<>-

»percorso: la tradizioneltaliaoa.diffida.deLl1nrtuìtLvjSJ]Jn,..peLcui..r.imaneunafQJ1e...s;.o.mPQnentededutlliLa,~aoche sa..aìmeno oelle dìchìarazìonì..essaviellB..-c.onsid.era1éLUll..r:.e~Lp~Q.;

» lo studente: rìovrehbe.essere.al cen1ro..dLtutto l.Rrocesso· nella r!)altà•.lascuola-italiana difuda.deJJo.s..tu.dente_alJioDolnQ.J..Cl..S1Y.d.~ot~vs «formato" el'inseguacte.esas.come e perché,

» il docente: è una guida molto forte. è un modello e talyolta ancha.un.giu-dice amorevole nella scuola di base, spesso fiscale in quella superiore,inappellabile nelle università); IV. ..wc\,(' "w,)" 1\." po ,( OIC"i

» la lingua: è vista come strumento di comunicazione e cootemporaoea-~e (soprattutto morfosintattiche e socio-prag-matiche) da rispettare...1l.bbastanza.trascurato..ill.ess.ico;

» la cultura:_è..fondamentale.,..p.er.cb.éJ.JIJSfgoameutuJ.iogujsticolliene vistocome.porta.dì.accesso .•a.una.cuìrura dj.ll~J.?A....a.uomo.nda da studiare e,possiblllJl~r].tg, da amare.Martire dalla terza superiore, la cultura '-diana viene sostituita da uella «alta" cioè dalla I a; .

» modelli operativi: l'unità didattica; ckr '·cC .;.

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244 Appendici

~ tecniche didetucne.sss l4IJLelJj~lID(Q.llLS.UUl.e..ahJl.itàJlngWs:lli:b.e..sia...ql.J~4che.focallzzano l'attenzione sugli aspetti morfosintattici;

~ i materialh--sQHQ..di-d.ua1ipi· di importazione straniera, pw marsatamente.wagmatici.-e-di-pro.duzione italiana, piÙ attenti alla dimePSiGM-tOlmativag-eRef-ale;

~ g~i strumenti tecnologici: il registratore audio è ritenuto inQ~SFleAsabile,ilviden.ajl.rnm ter stanno afferlDanill>si.

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Appendice B

Un repertorio delle principali tecniche didattich

Nel settimo capitolo si sono visti i processi di sviluppo delle abilità edi acquisizione delle «regole» che costituiscono la competenza lin-guistica.

In quest' appendice si danno brevi indicazioni di queste tecniche,che possono essere approfondite nel nostro volume del 1998, speci-ficamente dedicato alle tecniche didattiche:

B 1 Tecniche e attività per lo sviluppo delle abilitàdi comprensione orale e scritta

Le principali tecniche per le abilità di ascolto e lettura sono: 7.1.1

Cloze

La procedura cloze consiste nell'inserire le parole mancanti in un te-sto: si lasciano. integre le righe iniziali, per consentire una prima con-testualizzazione, e poi si elimina ogni settima parola. L'allievo dovràinserire una parola appropriata, anche se non si tratta di quella effet-tivamente cancellata: per farlo deve necessariamente cercare di avereuna visione globale del testo, o almeno del periodo o della frase, e sutale base immaginare che cosa può essere stato detto o scritto nellaparola cancellata.

Si possono avere diverse varianti:

• cloze «a crescere», in cui si inizia eliminando ogni settima parola,per poi cancellare ogni sesta o anche ogni quinta parola;

• cloze facilitato, che presenta in calce le parole da inserire (spessocon l'aggiunta di una parola inutile: trovare l'intruso aggiunge untocco Iudica a questa tecnica);