Balarm Magazine - Numero venti

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idee personaggi e tendenze che muovono la Sicilia MUSICA Nuove uscite discografiche 2011 CINEMA Donatella Finocchiaro TENDENZE L'arte del Burlesque SPORT Santiago Garcìa Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in A.p. - D.L: 353/2003 (conv.n.46 art.1 comma 1 - SUD2 Palermo) bimestrale gratuito | numero 20 marzo/aprile 2011 Carmen Consoli A tu per tu con

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Balarm Magazine - Idee, personaggi e tendenze che muovono la Sicilia

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idee personaggi e tendenze che muovono la Sicilia

MUSICANuove uscite

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LInk: Un LUogo DI Incontro Per LA creScItA SocIALe DeLLA cIttàHa inaugurato da poco in città, in via Roma 443, “Link - Officine Mediterranee”, che si pone come “spazio di connessione in cui idee, pro-getti e capacità si incontrano per trasformarsi in azio-ne”. Unisce all'interno di un'unica sede varie realtà associative ed imprenditoriali, ovvero C’è Futuro, Ubuntu Centro Internazionale delle Culture, Fare-mondi, Metrolab, U.M.I.P, Extra, Bayty Baytik, Mol-tivolticapovolti, LiberoSole, M2A, La Esco del Sole, e CNA. Si tratta di realtà diverse per struttura e genere di attività, ma accomunate dalla volontà di strutturare un percorso comune per la crescita sociale, economi-ca e culturale del territorio e della città. Il tutto rispondendo a criteri di eticità, di legalità, di solidarietà e di reciprocità. “Link” è anche uno spa-zio di condivisione, un laboratorio permanente di “coworking”, che vuole mantenere una costante "por-ta aperta" verso nuove forme di collaborazione con singoli soggetti, con altre realtà associative e con il mondo dell'impresa. (F.V.)

SIcILy WIne toUrISm: PercorSI Per Un tUrISmo ALternAtIVoItinerari insoliti, che rivelano un altro volto della città di Pa-lermo, affascinante e suggestivo: sono quelli proposti da Si-cilyWineTourism, la ditta turistica legata al turismo “alternativo” anche quest'anno propone percorsi con una “tappa obbligata” dedicata all’enogastronomia. “Palermo In…Visibile”, per andare alla scoperta dei locali ipo-gei legati alla Palermo sotterranea: il 20 marzo, 3 e 17 aprile, 1, 15 e 29 maggio, 12 e 26 giugno, e 10 e 24 luglio si potran-no visitare la Catacomba paleocristiana, i bastioni delle Balate, il mercato del Capo, la chiesa della Concezione al Capo e la Grotta dei Beati Paoli, concludendo il percorso alla trattoria Gioè al Ballarò. Un altro itinerario sarà quello che comprende i Giardini dal X al XX secolo: il 27 marzo e il 10 e il 24 aprile si potranno visitare il Castello e giardino della Zisa, il villino Florio, il giardino Malfitano e il palazzo Whitaker, terminando il percorso all’Hotel delle Palme, con un buffet. Per scoprire le terrazze di Palermo ecco l’itineraio “Panoramus”, che l’8 e il 22 maggio, il 5 e il 19 giugno, il 3 e il 17 luglio permette-rà di visitare la chiesa del Gesù di Casa Professa, la torre di San Nicolò all’Albergheria e la torre di San Giuseppe Cafasso, concludendo con la cena alla trattoria Primavera di piazza Bo-logni. E ancora “Le ville del Settecento”: la Palazzina Cinese e Villa Niscemi saranno visitabili il 17 marzo e il 10 e 24 aprile, con pranzo al ristorante Burro di via del Fante; infine ecco “Qa-nat”, l’esplorazione alle antiche cisterne arabe sotterranee il 18 marzo e il 15 aprile, con cena tipica da Harira. Informazioni e prenotazioni ai numeri 388.3651018 e 393.6655232 o sul sito web www.sicilywinetourism.com. (C.D.)

cAngIALoSI e cArIStA Sono "DUe SBIrrI cUASI PerFettI"Due poliziotti goffi e maldestri, Gino e Giovanni, che cer-cano di combattere la malavita palermitana; un commis-sario e un ispettore capo sempre su tutte le furie con i due poliziotti che ne combinano di tutti i colori: saranno questi gli ingredienti di “Due Sbirri cuasi perfetti”, fiction comi-ca scritta e diretta da Giovanni Cangialosi, con Giovanni Cangialosi e Gino Carista. I due sbirri, imbranati e molto distratti, faranno ridere e divertire con colpi di scena esila-ranti, gags e situazioni tragicomiche, accompagnati da altri attori e comici della scena palermitana: Marcello Mordino, I petrolini, Antonio Pandolfo, Alessandro Amato, Massimo Minutella, Lo scarrozzo, Caterina Salemi, Lello Analfina, Enza Greco, Stefania Blanderburgo e tanti altri. Saranno sei puntate da 30 minuti, che dal 30 marzo, ogni domenica alle 21.30, saranno trasmesse sulle tv locali TGS, TVT, TVM, Telesud, Antenna 1, Teleone e sul canale 830 di Sky. (C.D.)

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I QUADernI De L'orA: rItornA IL grAnDe gIornALISmo D'InchIeStAEra il 1992 quando a Palermo usciva l'ultimo numero de “L’Ora”. Si chiudeva un ciclo aureo del giornalismo cit-

tadino: anni di inchieste di cronaca giudiziaria e poli-tica, sempre con coraggio e senza timore di essere “scomodi”. Contro ogni forma di mafia, dentro e fuori le istituzioni. Oggi tre dei protagonisti di quella gloriosa stagione, Vitto-rio Corradino, Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza, hanno radunato buona parte degli ex colleghi per far rivivere la vecchia pub-blicazione in forma di albo mensile. Il primo numero de “I Quaderni de l’Ora”,

uscito a febbraio, ha trattato il tema della “ragion di Stato” e della sua compatibilità con le ragioni di giusti-zia, anche in relazione alle stragi del ‘92-‘93, mentre il secondo, uscito l’8 marzo, indaga i moventi del delitto di Mauro Rostagno. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www.iquadernidelora.it. (F.V.)

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cAntIerI cULtUrALI ALLA ZISA: Un moVImento Per LA rIAPertUrAC'è un luogo che a Palermo, nel cuore della “primavera” degli anni ‘90, brulicava di arte e di creatività. Nati dalla riqualificazione di un’area indu-striale, i Cantieri Culturali alla Zisa ospitavano il cuore della manifestazioni artistiche della città ed erano vetrina anche internazionale. Oggi questi spazi versano in uno stato di totale abbandono e degrado. Sull’onda dell’indi-gnazione suscitata da un reportage di Emma Dante su Repubblica è nato il movimento culturale “I cantieri che vogliamo”, che raccoglie tante persona-lità del giornalismo, della cultura e dell’arte palermitana (tra gli altri Titti De Simone, Sandro Tranchina, Francesco Giambrone, Roberto Alajmo, Roberto Andò, Marco Betta, Mario Bellone, Salvo Cuccia, Giuseppe Cutino, Sabrina Petyx, Alessandro Rais, Beatrice Agnello, Roberta Torre, Filippo Luna, Giorgio Vasta, Claudio Collovà, Davide Enia) e che chiede, a partire da una lettera al sindaco di Palermo, la riapertura di questi spazi. Il sito www.cantierizisa.it raccoglie testimonianze, interviste, proposte e ospita una sezione “Virtual-Zisa” che cede all’immaginazione e proietta sui Cantieri un calendario di manifestazioni: tutta quella creatività, insomma, che attende solo una sede per manifestarsi. (F. V.)

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AngeLo DUro ALLe IeneUn frac color verde acceso, piedi balleri-ni, al ritmo ironico di pezzi degli anni ‘40 e ’50: sapete già che stiamo parlando di Angelo Duro, che da fine febbraio fa parte del cast delle “Iene Show”. Il palermitano doc è diventato l’ir-riverente “disturbatore” dei politici nostrani: durante i comizi, mentre un ministro tiene un discorso, Angelo Duro interviene nel palco, e inizia a ballare e cantare a più non posso. «Ero solo un Duro adesso anche una Iena! - ci spiega - “Il cantante senza pubblico” è ancora in cerca di una platea (tutti i mercoledì su Italia Uno, ore 21.10, n.d.r.)». Angelo racconta la na-

scita del jazz e di come i siciliani hanno contribuito alla nascita di questo ge-nere, fino all’avvento dello swing: «In quel periodo si ballava e cantava swing per uscire dalla crisi e non pensarci; siccome in Italia siamo in un stato di crisi storico, io ballo e canto swing, vuoi vedere che risolvo qualcosa?!». (C.D.)

mIcheLe cIAccIoFerA eD enZo roVeLLA A PALAZZo SAmBUcAA Palermo un nuovo appunta-mento dedicato agli appassionati d'arte contemporanea: la Fon-dazione Sambuca presenta negli spazi espositivi della Cavallerizza dell’omonimo Palazzo (via Alloro 36) la mostra di due artisti sici-liani, Michele Ciacciofera e Enzo Rovella. Le opere utilizzano due linguaggi profondamente diversi. Michele Ciacciofera si basa sullo stato di confusione generato dai media e stravolge l’immaginario iconico soggettivo, utilizzando immagini tratte da fotografie, dalla carta stampata, dalla tv che ritraggono volti sconosciuti che interagiscono con un univer-so mentale “mitico” per l’artista: Proust, Medea, Joseph Beuys. Paesaggi cosmici, gelide tundre, nebbie ed inverni di forte impat-to psicologico quelli di Enzo Ro-vella: grandi tele dove la pittura emerge con una forza espressiva che va in parallelo ad un rigore esecutivo essenziale. La mostra nasce da un'idea di Rossella e Marco Giammona con Anna Maria Ruta, a cura di Paolo Fal-cone, si potrarrà fino al 14 aprile e sarà visitabile tutti i giorni, tran-ne lunedì e domenica, dalle ore 16 alle 20. Ingresso libero. Per ulteriori informazioni chiamare il numero 091.6101220. (C.D.)

IL PALermo ProtAgonIStA Per DUe UScIte eDItorIALIUn gran parlare di calcio. Si comincia con “Palermo nel cuore” di Pietro Scaglio-ne, un romanzo ambientato nel mondo del calcio e delle tifoserie e pubblicato dalla casa editrice Torri del Vento. I protagonisti del racconto, frutto della fantasia dell’autore, sono Giorgio, Roberto, Ciccio e Fabrizio, quattro giovani amici paler-mitani, accomunati dalla militanza ultrà e dalla passione per il calcio. Le loro vite immaginarie, tra stadio, concerti rock, studio, volontariato e lavoro, si intrecciano con le vicende reali degli ultimi 30 anni, dai Campionati Mondiali alla storia del movimento ultrà, dagli anni ‘60 ai nostri giorni. La felice epopea della "Primavera" del Palermo Calcio, la vittoria del campionato, settore giovanile, invece, è la protagonista di “Palermo Rosa & Verde, storia del settore giovanile dagli albori allo scudetto”, scritto da Paolo Vannini del Corriere dello Sport e Roberto Gueli giornalista e conduttore Rai. (A.F.)

A PALAZZo reSUttAno rIVIVe IL ceLeBre BALLo DeL gAttoPArDoPensate al Ballo del Gattopardo. Ai passi di valzer so-stenuti da quell’inconfondibile brano di Verdi che ri-suona nel film di Luchino Visconti. Poi metteteci uno splendido salone antico impreziosito di maioliche nel cuore di una città come Palermo. Ma non è mica fi-nita: a muoversi in questo scenario dame e cavalieri accorsi da ogni parte d’Italia, con abiti rigorosamente in perfetto stile ‘800. Non è un sogno ma Il Ballo del Gattopardo, organizzato sabato 5 marzo a Palazzo Re-suttano, da una equipe formata da Beatrice Feo Filan-geri, Maria D’Agostino, Andrea Raffaelli Le Marquis, Filip Maksimilian Walis (nella foto) e Nasser Charles. Saranno stati i frame del film proiettati nella parete principale, sarà stata la sola luce delle candele, sarà stato il grande sfarzo di certi abiti dei presenti, l’atmo-sfera era sognante e il respiro internazionale. Durante l’attesa soirée, in cui sono stati premiati gli abiti più apprezzati, tra la degustazione di prodotti tipici e vini di eccellenza e la chitarra di Francesco Buzzurro, niente è mancato a cullare i circa 300 ospiti, molti, aristocratici giunti da tutta Europa, ma anche esponenti della cultu-ra e della politica italiana, in una magia di Carnevale, proprio nell’anno dei festeggiamenti per i 150 anni d’unità d’Italia. (SVV)

Le "oPere monUmentALI" DI gUccIone In moStrA A PALAZZo SAnt’eLIAPiero Guccione, il maestro delle inconfondibili marine, appro-da questa volta a Palermo con un ambizioso progetto che ha sancito la fama e il riconoscimento a livello nazionale: gli è stata, infatti, commissionata, durante la presidenza del Senato da parte di Marcello Pera tra il 2001 e il 2006, la realizzazione di un grande dipinto che avrebbe corredato il Salone Garibal-di di Palazzo Madama. Quell’opera viene esposta per la prima volta a Palermo in una mostra dal titolo “Piero Guccione. Le opere monumentali” presso Palazzo Sant’Elia (via Maqueda 81, Palermo) a cura di Francesco Gallo Mazzeo, docente di storia dell’arte all’Accademia delle Belle Arti di Palermo, e di Mario Ursino, Vice Soprintendente della Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma, e che comprende gli studi prepara-tori e i prodotti finali delle commissioni pubbliche dell’artista siciliano. Una marina, dai toni notturni, realizzata nel 2003, a firmare la celebrazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia: il mar Mediterraneo come abbraccio e orizzonte condiviso del paese intero. La mostra ha ingresso gratuito e sarà possibile visitarla fino a domenica 10 aprile, (tutti i giorni, dalle 10.30 alle 13.30 e dalle 16.30 alle 19.30; sabato pomeriggio e domenica chiuso). (S.D.M.)

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Dalla musica al cibo, dal cinema all’arte passando per i libri, il be-nessere e lo sport. Ciò che di bello e produttivo c’è in Sicilia è pro-tagonista di questo numero di Balarm, che accende i riflettori sulla musica “made in Sicily” rappresentata egregiamente dalla “can-tantessa” Carmen Consoli e dalle nuove produzioni discografiche,

appena pubblicate, che portano la firma di alcuni tra i più bravi e trasversali artisti siciliani, più o meno emergenti. Dall’udito si passa al gusto, quello delle arance rosse di Sicilia “spremute” ad arte dallo chef Salvatore Papuzza che ci propone una serie di combinazioni culinarie, dall’antipasto al dessert. Si con-tinua con il talento versatile dell’attrice Donatella Finocchiaro, in un’intervista botta e risposta proprio in occasione dell’uscita del suo ultimo film “Sorelle mai” di Marco Bellocchio. Ed ancora l’arte del “Burlesque” con una guida che svela piccoli segreti e trucchi pratici di questa forma di spettacolo, tornata in voga sull'onda della moda legata alla cultura vintage. Si parla anche di teatro con il nuovo spettacolo de Il Gruppetto che vede in scena, per la prima volta a teatro, il pornodivo Franco Trantalance. Spazio poi all’arte contemporanea, quella del palermitano Andrea Di Marco, che apre il triennio di programmazione della Galleria d’Arte Moderna di Palermo. Tra le iniziative più meritevoli e innovative spicca quella di SicilWorld, un progetto originale, creato da giovani palermitani, volto alla valorizzazione del panorama turistico siciliano. Dalla letteratura, con l’ultimo libro della scrittrice palermitana, trapiantata a Londra, Simonetta Agnello Hornby, passiamo alla creatività con-tro gli sprechi, ovvero al design del riuso dove vetro, plastica, cartone e carta rivivono con idee semplici ed efficaci. Filippo Genovese, giovane imprenditore palermitano, ha messo invece le proprie idee al servizio della città e dei giovani con il progetto Night Shuttle, la navetta che accompagna nei locali preferiti e riporta a casa a fine serata. Uno sguardo anche allo sport: Santiago Garcìa, il giovane giocatore argentino del Palermo, apre le porte a Balarm e ci svela la sua quotidianità. E per non trascurare le nostre lettrici passiamo dal pallone alle tendenze dell’hairstyle primavera-estate con tanto di consigli di rinomati coiffeur palermitani. Non potevamo che concludere con la rubrica “De gustibus: storie quotidiane tra cibo e letteratura” di Letizia Mirabile, la rubrica di satira “Gli in cricchiati: tutta cricca da sgranocchiare” di Gianpiero Caldarella e la classifica astrale di Marco Amato. Questo numero termina qui, per il prossimo aspettatevi grandi sorprese: sarà tutta un’altra storia. Infine, un ultimo pensiero ricorrente: crediamo che la nostra crescita passi anche dall'interazione, dal coinvolgimento e dal confronto con i lettori, per cui, chiunque volesse fare delle proposte o suggerire delle idee o argomenti per nuovi servizi, può farlo inviando una e-mail all'indirizzo [email protected]. Non mi resta che augurarvi una buona lettura.

[ di FABIO RICOTTA ]

IntroPer una Sicilia migliore ripartiamo dalla cultura?

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14 A TU PER TU CON CARMENemblema della musica made in sicily

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ARANCIA ROSSAcome "spremere" il frutto più gustoso

DONATELLA FINOCCHIARObotta e risposta con l'attrice siciliana

44 SICILWORLDl'avanguardia del turismo in sicilia

52 DESIGN DEL RIUSOla creatività contro gli sprechi

36 IL GRUPPETTO & FRANCO TRENTALANCE"un problema alla volta" al teatro al massimo

48 SCRIPTA MANENTconsigli per gli acquisti letterari

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HAIRSTYLEextraliscio, ponytail, caschetto o frangia?

DE GUSTIBUSstorie quotidiane tra cibo e letteratura

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18 MUSICA MADE IN SICILYuscite discografiche recenti e imminenti

32 UN'ARTE CHIAMATA BURLESQUEsegreti e trucchi per ironiche performance

46 SIMONETTA AGNELLO HORNBYin libreria con "un filo d'olio"

56 SANTIAGO GARCìAla quotidianità di un calciatore del palermo

38 DI MARCO APRE IL TRIENNIO GAM"almanacco o diario per il diletto comune"

50 NIGHT SHUTTLEa palermo movida sicura

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GLI INCRICCHIATIla satira sulla cricca degli incricchiati

IL CIELO SOTTO LE STELLEl'oroscopo di marco amato

balarm magazineidee personaggi e tendenze che muovono la siciliabimestrale gratuito, anno V n°20 marzo-aprile 2011 registrazione al tribunale di palermo n° 32 del 21.10.2003

editoreassociazione culturale balarm partita iva 05226220829 iscritta al ROC, registro degli operatori di comunicazione, al numero 18155

direttore responsabilefabio ricotta

coordinatricesveva alagna

progetto grafico & impaginazionemassimiliano della sala (grafishdesign.it)

progetto web & webmasterfabio pileri

stampa officine grafiche riunite (palermo)

tiratura e distribuzione numero stampato in 10.000 copie e distribuito gratuitamente in circa 150 punti di aggregazione culturale e mondana a palermo, monreale e bagheria

redazionevia nicolò garzilli 26 - 90141 palermotel. 091.334780 - fax [email protected] www.balarm.it

pubblicità tel. 091.334780 - mob. 328.5351236 [email protected]

hanno collaboratoadriana falsone, alessandra guarino, claudia brunetto, claudia d'alessandro, cristiana rizzo, daniele sorvillo, fabio vento, gianpiero caldarella, gigi razete, giorgia sorrisi, giusi spica, letizia mirabile, marina giordano, marco amato, piera zagone, salviano miceli, serenella di marco, simona barone, sveva alagna, valerio tripi

fotografi di redazionealberto romano, federico maria giammusso

prossime usciten°21 (maggio-giugno 2011) n°22 (luglio-agosto 2011)tutti i numeri sono scaricabili e sfogliabili in pdf all’indirizzo www.balarm.it/magazine

abbonamenti per ricevere il magazine via posta ordinaria in tutta italia è possibile abbonarsi online su www.balarm.it o da master dischi, in via xx settembre 38 a palermo

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"AAA cercasi"CANTANTESSA:a tu per tu conCarmen ConsoliRockeuse, cantautrice, finanche producer: è lei l'emblema della musica "made in Sicily" di talento e qualità

[ di GIGI RAZETE ]

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Che si esibisca nell’intimità unplugged di piccoli teatri o nel sudore elettrico di grandi stadi o che, ancora, partecipi alla liturgia nazional-popolare di Sanremo, magari solo per un cameo accanto a Franco Battiato e Luca Madonia, Carmen Consoli rimane un’ar-tista deliziosamente “confusa e felice”.Partiamo da “Per niente stanca”, ultimo disco che

raccoglie quaranta canzoni disseminate negli anni, due del-le quali inedite: il titolo è quello di un brano presente nel tuo secondo album, “Confusa e felice” del 1997, ma non contenuto in questa antologia, come se ti avesse interessato più la frase che non la canzone stessa. A chi hai voluto dirla?Semplicemente è un motto della mia vita: mi piace continuare sempre, incessantemente, a cercare, sperimentare, imparare, curiosare, cambia-re. Ho voluto dire “per niente stanca” a chiunque, a me stessa come al pubblico, perché è un po’ la mia carta d’identità. E poi è una canzone che amo moltissimo e la suono sempre ai miei concerti: da più di 10 anni non manca mai in scaletta. Ne ho fatto moltissime versioni (ce n’è anche una “bolerata” ne “L’anfiteatro e la bambina impertinente”); una di queste versioni è in omaggio a chi acquista il disco in rete.

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“Mediamente isterica” del 2008, forse il tuo disco più rock, lo hai definito “l’album della vita”; l’anno dopo “Elettra” ti vede oscillare tra gioia e dolore, tra l’abbandono ai ricordi dell’infanzia e l’emozione di drammi vissuti di riflesso. Adesso “Per niente stanca”: cosa rappresenta nel tuo percorso?È il mio album di foto di famiglia, la mia storia. È appunto uno sguardo complessivo sul mio percorso, un momento per vedere come sono cambiata e verso quali orizzonti ho rivolto lo sguardo. L’apnea prima dell’im-mersione.Spesso racconti di essere cresciuta, come altri gio-vani, ascoltando e riascoltando i dischi di papà e di aver nutrito in quei suoni le tue radici musicali. Adesso, con gli attuali supporti digitali che rendo-no volatile e più effimera la musica, come pensi che cambierà il rapporto dei giovani con i classici a loro precedenti?Non sono poi così sicura che il supporto fisico, quale esso sia, scomparirà definitivamente. E comunque i padri di oggi sono i miei coetanei: abbiamo vissuto assieme il vinile, le audiocassette, i cd ed ora il blu-ray e il digitale. Ma continuiamo un po’ tutti ad essere legati a un supporto fisico: credo sia un bisogno affettivo, più che pratico. Quindi penso che, almeno per il momento, la conoscenza dei classici per i più giovani avvenga comunque attraverso un oggetto da sfogliare, guardare, tenere in mano. Forse non più da annusare, come era una volta con i vinili. Ma a qualcosa bisogna pur rinun-ciare in nome del progresso.I tuoi primi passi musicali ti hanno visto ragazzi-na in una Catania che si apprestava a diventare la capitale meridionale del rock e della nuova musica, sfornando nel tempo nomi, dopo quello apripista di Franco Battiato, come Mario Venuti, Cesare Basile, Kaballà, i Lautari, Mario Biondi e molti altri. Come spieghi questa rigogliosa specifi-cità attecchita sulle pendici dell’Etna?E non dimenticare lo splendido Luca Madonia! È stato adorabile suonare con lui e Franco all’ultimo Sanremo; il pezzo è bellissimo, la loro arte inconfutabile, l’intesa un gioco tra gentlemen. Questa particolare creatività catanese è un fatto concreto ma non saprei spiegarmelo

razionalmente. Credo c’entri con l’esserci nutriti dal profumo di zagare, esser tenuti sulla corda dal brontolio del vulcano, essere cullati dallo sciabordio delle onde. L’imprevedibilità del vulcano e l’energia del mare ci educano ad amare ogni istante del presente, senza guardarci troppo nostalgicamente indietro.Oggi sei un’artista affermata eppure continui a ripetere che anche per te il futuro è un punto interrogativo. Davvero?Certo! L’ho appena detto: è il vulcano che mi ricorda che “del doman non v’è certezza”. E poi non so se domani riuscirò ancora a scrivere e con la giusta vena e non so se quello che farò incontrerà ancora i gusti di un pubblico, sia pur ristretto.Nonostante queste tue incertezze, molti giovani siciliani che vorrebbero intraprende la carriera musicale continuano a vedere proprio in te un esempio di artista che, a onta della perifericità che penalizza l’Isola, è riuscito a farcela ed anche piuttosto bene. Che consiglio concreto daresti loro?È una domanda frequente che mi mette sempre in soggezione. Non amo dare consigli ma direi che quel minimo di credito che ho guadagnato è dovuto al non essermi mai guardata intorno o indietro: sono sempre

andata avanti per la mia strada, credendoci, provando e riprovando, senza cercare scorciatoie o false indulgen-ze.Dal jazz al rock, dall’elettronica alla canzone d’autore, la scena espressa in questi anni dalla Sicilia è tanto ricca di fermenti e talenti quanto mortificata dalle scarse opportunità. Dipendesse da te, qual è il primo provvedimento che adottere-sti per migliorare la situazione?È nel potere di tutti noi, senza aspettare nulla dall’alto o da un altrove qualsiasi: assumiamoci le nostre responsa-bilità, rimbocchiamoci le maniche e cerchiamo spazi, in primo luogo mentali, per amare ed esprimere il bello e l’arte. Non occorrono grandi teatri con poltrone di rosso vestite: possiamo fare cultura e arte anche nei cortili delle nostre case.Da alcuni anni tendi a mettere un po’ da parte il look casual da rockeuse in favore di acconciature ed abiti assai più raffinati e di un’immagine più glamour se non addirittura maliziosa. Qual è oggi il tuo rapporto con la femminilità?Quando scrivo, esprimo la mia condizione in quel mo-mento, in tutta la sua complessità e completezza. Così, quando adotto un look lo scelgo perché interpreti al meglio il mio ultimo disco, i progetti artistici in corso.

Dopo l'irriverente video del singolo "AAA cercasi" Carmen diventa anche producer per Alfio Antico, tra i maggiori interpreti europei della tammorra

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Che sia blues, jazz, rock, pop, folk poco importa, sta di fatto che nelle orecchie risuona la Sicilia. C'è una regione che sente l'esigenza di produrre e prolificare cultura...e in particolare, musica. La Trinacria prende in mano strumenti e microfoni e se la canta, a

modo suo. Esiste infatti un catalogo vasto ed eterogeneo formato da cantautori e da band che al di là del sostegno delle grandi major hanno comunque qualcosa da dire. Nella scena siciliana “abitano” artisti di tutto rispetto che pretendono e meritano la stessa attenzione che si riserverebbe ad un qualunque cantante da hitlist. Ci sono, hanno talento, capacità, e appetito di comunicare che la Sicilia in ambito musicale non ha nulla da invidiare a nessuno. Dunque è per questo che Balarm vi propone uno speciale sulle recenti e imminenti uscite discografi-che di nomi sicilianissimi, per informarvi dove, quando e come ascoltare e sostenere la musica made in Sicily.

MUSICA MADE IN SICILY

[ di GIORGIA SORRISI ]

ALFIO ANTICOTecnica, istinto, virtuosismo e geniali-tà: servono 4 parole per definire Alfio Antico. Il percussionista, considerato l'erede autentico e diretto della tradi-zione musicale popolare, torna sulla scena con il disco "Guten Morgen" in uscita il 29 marzo per la Narciso Records e distribuito da Universal Music. L'artista, originario della pro-vincia di Siracusa, ha vantato colla-borazione prestigiose con Fabrizio De Andrè, Lucio Dalla, Vinicio Ca-possela; a questa lista di nomi noti se ne aggiungono altri con cui ha lavo-rato per l'ultima opera discografica. In questo nuovo prodotto la parteci-pazione infatti di Fiorella Mannoia, con cui duetta, mentre l'intera pro-duzione artistica è curata propio da lei, Carmen Consoli. L'album descri-ve un mondo in cui all'uomo viene chiesto maggiore rispetto per ciò che lo circonda; presenti anche i perso-naggi che lo accompagnano lungo la vita fino agli esseri inanimati, iner-mi ma ricchi di una voce misteriosa ed elegante che va colta e custodita come un tesoro prezioso.€ 9.90 / Ed. Narciso Recordswww.myspace.com/alfioantico

WAINESSi scrive Waines ma si legge “uains”. Loro sono Fabio Rizzo, Roberto Cam-marata e Ferdinando Piccoli, che a distanza di due anni tornano con una nuova uscita discografica autopro-dotta dal titolo “Sto”, che vuol dire simbolicamente “tre”. Ovvero un nu-mero ricorrente per il gruppo giacché lo stesso è composto da tre membri, tre sono gli uomini volanti della co-pertina, e tre sono state le settimane di scrittura e lavorazione complessiva del disco. Il cd distribuito in Italia da Audioglobe e in Germania da Alice, è stato registrato a Catania, mixato a New York, ed è un pot-pourri di suoni vintage, sonorità blues e sfumature electro, in cui sono rintracciabili le in-fluenze di nomi come LCD Soundsy-stem e MGMT. “Sto”, che è composto da 11 tracce condensate in 40 minu-ti di musica, viene descritto dal trio come la prova della loro evoluzione, ed esce in Italia l’11 aprile e sarà ac-quistabile nei negozi di musica e nel sito della band palermitana. Dopodi-ché i Waines partiranno in tour alla volta dell’Italia, Germania e Olanda. € 12 / Ed. Audioglobewww.myspace.com/3wines

TONY CANTO«Volevo raccontare di un sentimen-to comune a molti italiani, quello di sentirsi dentro un Paese che in real-tà ne contiene molti di più; perché volevo celebrare anche io, a mio modo, i 150 anni della presunta uni-tà d’Italia» a parlare è Tony Canto, cantautore messinese, e lo fa a pro-posito del suo nuovo disco “Italiano Federale”, uscito lo scorso 8 marzo e distribuito dalla Leave Music/Uni-versal. In questo suo album, il terzo da solista, unisce due sentimenti: ironia e nostalgia, e ne fa un mixup che rende tutto in levare, ritmico e melodico nello stesso momento. Tony Canto racconta e canta il suo essere, il sapore della sua terra, che non è solo la Sicilia, ma l'Italia tutta, e puntualizza che non si tratta di un disco politico ma semplicemente di un atto d'amore verso il suo paese. Nelle tracce, in tutto 11, riaffiorano il Brasile tanto amato dal cantautore, la bossa nova, Jobim, Cuba, i luo-ghi a cui è legato e i sogni, perché in fondo per lui le canzoni sono proprio piccoli, grandi sogni.€ n.d. / Ed. Leave Music / Universalwww.myspace.com/tonycanto

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FLORA FAJAQuando comporre e cantare è una grande passione, inevitabilmente si sente la necessità di darne sfogo. Ecco perché Flora Faja, a distanza di appena un anno dall’ultimo album, è ritornata sulla scena discografica con “Dear George”. Il lavoro pubblicato al termine del 2010, distribuito dalla Egea su tutto il territorio nazionale e acquistabile nei negozi di dischi, è una produzione della Fondazio-ne “The Bass Group” per l’etichetta Brass Records. Il titolo dell’album è evidente omaggio al compositore statunitense George Gershwin, ed è incentrato sulle melodie dello stesso, mentre gli arrangiamenti sono affida-ti al pianista e compositore Giovanni Mazzarino. All’opera ha partecipato un ensemble di musicisti, quali Adam Nussbaum, Rosario Bonaccorso, Francesco Cafiso, Dino Rubino e Giuseppe Mirabella. A partire da aprile la cantante jazz, una delle più apprezzate in Italia, è protagonista di un tour che toccherà località siciliane e campane.€ 17 / Ed. Brass Recordswww.myspace.com/florafaja

IOTATOLASe credete ai grandi amori e alla fa-vole siate pronti a ricredervi: Il princi-pe azzurro ha venduto il cavallo e ha mangiato il pennacchio. Questa frase è inserita nel singolo “Il principe az-zurro” e a cantarlo sono le Iotatola, ossia Serena Ganci e Simona Nora-to. Il duo femminile esorcizza l’amore nell’album “Divento viola”, colore che secondo le cantautrici palermita-ne, è lo stesso dei lividi, metaforica-mente parlando, che lascia un gran-de legame finito. Il cd con etichetta Mafi, distribuito da Beleave, partorito il 5 aprile, si può acquistare sui ne-gozi digitali o ad un loro concerto, e si concentra sui vizi e sui vanti della generazione che ha circa trent’anni. Ogni brano è un micro-romanzo che parla di promesse sentimentali, sfiducia politica, religione e droga. Il duo che pende dalle labbra dell’i-cona rock della canzone italiana, Nada, sono sospese tra il culto del cantautorato italiano degli anni ’60 e quello contemporaneo influenzato dal french-pop.€ n.d. / Ed. Mafiwww.myspace.com/iotatola

CESARE BASILELa musica d’autore italiana, nel par-ticolare quella siciliana, si arricchisce di un’opera in più. Si tratta di “Sette pietre per tenere il diavolo a bada” il nuovo disco di Cesare Basile. Il cantautore catanese, dopo quasi tre anni dall’ultimo album, ritorna con un nuovo lavoro composto da dieci tracce, distribuito da Audioglobe, con etichetta Urtovox, acquistabile in tutti i negozi e su itunes. La poetica del cantautore e la sua sensibilità in questo album non si smentisco-no, anzi, confermano la capacità dell’autore nel riuscire a mettersi a nudo tramite la musica. Il suo talen-to riecheggia nei brani in cui hanno partecipato oltre 16 elementi tra vio-linisti, bassisti e percussionisti. Basile, per tutto aprile, sarà impegnato in un tour siciliano al fine di vivere la Sicilia come un laboratorio d'indipendenza e proposta culturale, per imparare ad investire di più nell'arte, con di-gnità e passione.€ 17 / Ed. Urtovoxwww.myspace.com/cesarebasile

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DI MARTINOUn esordio discografico non è roba da poco ma soprattutto non passa inosservato: il loro album si intito-la “Cara Maestra abbiamo perso”, ed è uscito lo scorso dicembre, per l’etichetta Pippola Music, distribuito da Audioglobe. Chi sono? Prendete il cognome del suo leader e avrete il nome del gruppo: i Dimartino, trio composto da Simona Norato, Giusto Correnti e capitanato per l'appunto da Antonio Di Martino. Il disco, a cui hanno collaborato personaggi di spicco quali Vasco Brondi, Ales-sandro Fiori ed Enrico Gabrielli, contiene sonorità familiari a gran-di cantautori come Ivan Graziani e Rino Gaetano. Presente inoltre Luigi Tenco, con la cover de “La ballata della moda”, in cui canta e suona il catanese Cesare Basile. L’album, acquistabile nei negozi di musica, su itunes e sul sito della loro etichetta, è il classico esempio di come il “sound all'italiana” possa essere rivisitato se-condo nuovi canoni.€ 14.90 / Ed. Pippola Musicwww.myspace.com/dimartinoband

OIDSuoni acustici ed elettrici, melodie di carattere mediorientale e improv-visazione è ciò che prevale nell’al-bum degli Oid, Orchestra In-stabile Disaccordo, che si intitola “Live in Hamburg”. La seconda produzione della band nasce dall’esibizione del gruppo in occasione della 5° edizio-ne dell’Hamburg Jazztage (tenutasi nel 2008 nella nota città tedesca). «Il disco- dichiara Luca Lo Bianco produttore nonché bassista e con-trabbassista - sancisce il livello mu-sicale dell’orchestra, confermato dal riconoscimento ottenuto nel “Jazzit Award 2010”, referendum a carat-tere nazionale indetto dalla rivista di settore Jazzit che ci classifica al 2° posto come “Miglior Orchestra Ita-liana”». L’album, che è composto da dieci tracce che evocano immagini mediterranee, è firmato dall'etichetta Fitzcarraraldo Records ed è acqui-stabile su itunes, Amazon, presso la libreria Modusvivendi e il Kalhesa, per chi invece volesse riceverlo diret-tamente a casa propria può inviare una mail all’indirizzo [email protected].€ 12 / Ed. Fitzcarraraldo Recordswww.myspace.com/disaccordo

NKANTU D'AZIZC'è un gruppo che è talmente orgo-glioso delle proprie radici che si è scelto un nome per onorarle. Si trat-ta degli Nkantu d’Aziz, le cui parole usate un tempo dagli arabi per chia-mare Palermo vogliono dire appunto “incanto”, "in canto” e “splendida”. La band composta da Toto Grilletto, Benedetto Basile, Salvo Spera, Ro-berta Miano, Giorgio Bovì, Giorgio Ragusa, Claudio Cascio, Kristian Cipolla ed Erica Cimino concentra-no la loro musica in otto tracce, nel disco “Mi porteranno via”. La voce sporca e graffiante, le melodie bal-caniche e siciliane trovano il giusto equilibrio nei testi ironici e autentici di questo lavoro che si può acqui-stare online sulle piattaforme digitali. Inoltre sfumature ska, swing e folk in cui il gruppo racconta in ‘Arbëreshë e in dialetto siciliano di miti e leggen-de, per una caleidoscopica galleria di storie e personaggi. L’album, che vede la partecipazione di Cesare Ba-sile nel brano “Funerale a Tirana”, è dell’etichetta Mygroove ed edizioni Jacklab publishing.€ 12 / Ed. Mygroovewww.myspace.com/nkantudaziz

LUCA PINCINI & GILDA BUTTA’Dopo che sono stati al suo fianco durante le registrazione e la tournè, il duo formato da Luca Pincini e Gil-da Buttà non poteva che dare vita al progetto “Absolutely Morricone” con le musiche del Maestro Ennio Morri-cone. Il cd uscito lo scorso dicembre rappresenta un puntod’arrivo per la coppia che lavoran-do da anni alle colonne sonore inci-dendo per i più noti compositori tra cui Nicola Piovani e Luis Bacalov ha scelto di omaggiare il più celebre a livello internazionale. In questo cd la musica colta del Maestro, la sua pro-duzione detta Assoluta, con 4 brani per violoncello solo e tre brani per pianoforte solo, mentre la 2° parte del cd è dedicata ad alcune tra le più importanti colonne sonore per il ci-nema come Mission, C’era una volta il West, Lolita, Romanza e qualche brano tratto dai film di Giuseppe Tor-natore. L’album con etichetta e distri-buzione U07 Records è acquistabile nei negozi di dischi e nelle librerie.€ 13 / Ed. U07 Recordswww.undici07.com

RITA COLLURASi possono raccontare in musica sto-rie ed esperienze di vita? La risposta è si. Lo ha fatto Rita Collura con il suo ultimo disco “Ritratti”. La musici-sta palermitana in questo suo nuovo lavoro esprime i frutti della costan-za e della maturità, ponendosi, per composizioni, orchestrazioni ed ese-cuzioni tra i maggiori esponenti del jazz made in Sicily. “Ritratti” che è nato con la collaborazione di Vale-ria Milazzo che ne ha curato i testi, è stato presentato al pubblico lo scorso 4 marzo al Blue Brass dello Spasimo, ed è proprio la Brass Re-cords l’etichetta che prodotto il la-voro, a cui hanno collaborato, tra l’altro, Gaspare Costa, Diego Taran-tino, Roberto Brusca, Aldo Olivieri e, special guest, Orazio Maugeri. Tra tracce variabili di notevole livel-lo esecutivo, tra sfumature swing e jazz rock, si conferma la particolare sceneggiatura compostitiva dell’arti-sta. Il disco sarà nei negozi italiani e si potrà acquistare anche presso la Fondazione The Brass Group (via dello Spasimo 15, Palermo). € n.d. / Ed. Brass Recordswww.myspace.com/ninfaritacollura

LEONARDO TRIASSI e DAVIDE CITROLORaccontano un immaginario sonoro, utilizzando elementi di finger-style e l’arpeggio della tradizione america-na, trasferendoli nel “vecchio conti-nente” e sfuggendo da qualsiasi de-finizione di genere, proprio come in una tavolozza di “Acquerelli”, che è anche il nome del loro album. Davi-de Citrolo e Leonardo Triassi, realiz-zano insieme questa produzione, con una chitarra acustica suonata con la tecnica del fingerpicking e i fraseggi di un’armonica. Il cd, di produzione e distribuzione indipendente (acquista-bile sul sito www.ancecorde.it), è un viaggio nelle tradizioni mediterranee, con sonorità blues e folk. La serie di acquerelli dell’album, attraverso 12 le tracce che lo compongono, è un progetto musicale quale legame in-scindibile tra immagine e suono, im-pressione visiva e sensazione evocata dalle note. Come dichiara Leonardo Triassi, il disco non è altro che la cre-atività liberata, in cui tra melodie, suoni ed emozioni si delinea perfet-tamente il mediterraneo. € 12 / Ed. autoprodottowww.myspace.com/davidecitrolowww.myspace.com/triharp

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I siciliani preferiscono le rosse. Ovviamen-te parliamo degli ori dell’Isola, delle dolci e vitaminiche arance Igp che rendono famosa in tutto il globo la regione più grande dello Stivale. Quest’anno la produzione che inizia alla fine di gennaio è però in calo: i valori si attestano, infatti, in contrazione del 30%

circa. Secondo alcuni produttori la colpa è da adde-bitare al freddo insolito dello scorso novembre che ha anticipato la maturazione poi bloccata le ben più alte temperature di dicembre. Dal Consorzio di Tutela dell'Arancia Rossa, tuttavia, as-sicurano che questo ribasso è andato a favore della qualità dei frutti che non temono rivali, come si deduce a giudicare da un altro dato importante. Nel 2010 è stato registrato un raddoppio delle quantità di arance rosse esportate rispetto all’anno precedente. Più preci-samente l’aumento è accertato anche dai dati rilevati dall'associazione di categoria FruitImprese che ha stila-to il bilancio del commercio estero ortofrutticolo italia-no nel terzo trimestre 2010 e ha rilevato un aumento del 110,9% nelle esportazioni del settore agrumicolo. I dati indicano inoltre una crescita delle esportazioni italiane di ortofrutticoli del 19,2% rispetto allo stesso periodo del 2009 e un aumento dei flussi di espor-tazione per tutti i comparti, a dispetto della riduzione

della produzione rilevata e della recessione. Tuttavia il Consorzio non si accontenta e punta in alto come spiega il presidente Alessandro Scuderi: «Tra le nostre priorità - ha dichiarato - c’è l’internazionalizzazione del prodotto. Quest'anno si stanno raccogliendo i frutti di alcune proficue scelte del 2010 che ci fanno prevedere un incremento delle esportazioni del 20/30%. I paesi interessati sono Svezia, Danimarca, Belgio, Germania, oltre alle crescenti quantità inviate in Gran Bretagna ed Austria. Tuttavia quest'anno abbiamo avviamo una campagna promozionale in Spagna dove contraria-mente a quanto si possa pensare esiste un notevole interesse per il nostro prodotto». D’altra parte, il fatto che l’arancia faccia bene alla salute è una verità assoluta: l’Istituto Nazionale della Nutrizione afferma che cento grammi d’arancia rossa contengono solo 34 calorie ma ben 86 mg di Vitamina C e 71 mcg di Vitamina A e, dato forse meno noto, 49 mg di calcio. Spesso, però, in cucina le potenzialità di questo succoso e dolce agrume vengono sottovalutate e l’arancia rossa arriva a tavola solo al momento della frutta, sotto forma di spremuta o come base per un dolce. In realtà basta un tocco di fantasia per declinare questo frutto plurivitamini-co anche in altri tipi di preparazioni. Ecco i consigli di Salvatore Papuzza, chef trentacinquen-ne del ristorante palermitano “Il Ghiottone Raffinato” dei

La regina e lei:ARANCIA ROSSASe la produzione registra una flessione, la qualità e le esportazioni aumentano. Ecco come "spremere" le potenzialità del nostro frutto più gustoso... Dall'antipasto al dessert

[ di PIERA ZAGONE ]

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fratelli Fabio e Giuseppe Fiandaca. Così, ad esempio, Papuzza propone l’an-tipasto fatto di “Crostini di pane all’a-rancia rossa con trilogia di tartare”. Per quattro persone saranno necessari 250 gr. di farina di semola di grano duro da impastare con lievito (6 gr.) sciolto nel succo d’arancia, insieme a sale (10 gr.) e a della polpa d’arancia tagliuzzata (20 cl). Dopo aver ottenuto un impasto omo-geneo lasciare lievitare. Successivamente formate delle baguette e lasciare lievitare per ancora 30 min. Infornare a 195° per circa 25 minuti.Per realizzare le tartare tagliate finemente 100 gr. di tonno, ed altrettanti di pesce spada e di gambero rosso. Aromatizzate separatamente per ogni tipo di tartara con del prezzemolo, erba cipollina, pepe bianco, olio extra vergine d’oliva, polpa di sei arance rosse tagliate a scaglie ed il succo di ½ arancia rossa. Quando il pane sarà cotto, tagliatelo per formare dei crostini, e sovrapponete al di sopra di ognuno di essi le tartare precedentemente preparate.L’arancia rossa esalta il sapore del cro-staceo nel primo proposto dallo chef del Ghiottone Raffinato: Raviolone in salsa

all’arancia rossa e scampi. Per prepa-rare la pasta impastate 300 gr. di farina con acqua (250 cl.), sale (q.b.) e 3 tuorli d’uovo. Stendete poi la pasta ottenuta e formate 8 cerchi di circa 10 cm di diame-tro. Per il ripieno saltate una parte degli scampi (per la ricetta ne serviranno 800 gr. circa sgusciati) con erba cipollina ed olio extra vergine d’oliva e sfumate con del succo d’arancia fino a che la salsa non si riduca. Per la salsa che condirà i ra-violi, infine, sbollentate il resto degli scam-pi, tagliuzzateli e aromatizzarli con succo d’arancia rossa, prezzemolo, sale, pepe ed erba cipollina. Tagliate mezzo porro a julienne e saltatelo con uno spicchio d’a-glio. Aggiungete il succo di un’altra aran-cia rossa, la salsa di scampi preparata precedentemente e i quattro scampi interi. Sbollentare in abbondante acqua salata il raviolo e servitelo con la sua salsa.Infine Papuzza consiglia un nuovo abbina-mento dell’arancia rossa con il pesce an-che per il secondo nella sua Calamarata con mousse di cernia e millefoglie d’arancia e patate. Basterà far cuocere a vapore con delle fette d’arancia 4 ca-lamari. Intanto, a parte, farete sciogliere 200 gr. di burro e rosolare uno spicchio

d’aglio finemente tritato, successiva-mente aggiungerete una cernia tagliata a cubetti. Quando tutto sarà cotto biso-gnerà aggiungere 200 gr. di farina 00 e 500 cl di latte. Infine salate, pepate e spolverate con erba cipollina e scorza d’arancia e lasciate raffreddare questo composto per la mousse con la quale farcirete i calamari. Continuate la cot-tura al forno per circa 5 minuti a 180°. Per la millefoglie, invece, tagliate 600 gr. di patate a fette e sbollentatele in acqua salata, quindi intersecatele con delle fette d’arancia. Servite decorando il piatto con dell’arancia rossa tagliata julienne. Il Ghiottone raffinato svela i segreti per la preparazione di una deliziosa Cre-ma all'arancia rossa perfetta per farcire dolci o anche da consumare con cialdine e quant’altro....occorro-no: 100 gr. di zucchero a velo (fare 2 dosi separate da 30 e 70 gr.), 50 gr. di acqua, 2 uova 4 cucchiai di farina 00, succo di 3 arance rosse, scorza di 1 arancia rossa. Montate i tuorli con 30 gr. di zucchero, aggiungete poi la scorza dell’arancia e la farina. Mettete sul fuoco a fiamma minima e sempre mescolando incorporate il succo delle arance fino a ottenere una miscela di consistenza alquanto densa. Fate bol-lire i 70 gr. di zucchero con l’acqua. Montate a neve gli albumi e colate a filo lo sciroppo tiepido di acqua e zuc-chero, amalgamando il tutto delicata-mente con un mestolo di legno dall’alto verso il basso. Unite i due composti ed otterrete la famigerata quanto golosa crema all’arancia.

Spesso in cucina le potenzialità di questo succoso e dolce agrume vengono sottovalutate. Basta un tocco di fantasia per declinare questo frutto plurivitaminico anche in altri tipi di preparazioni

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Lo Chef Salvatore Papuzza del ristorante"Il ghiottone raffinato".

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I VINI- BOUQUET Tenuta Rapi-talà per l'antipasto e per il primo piatto- STUPOR MUNDI Grillo per il secondo (casa vini-cola Feudi Imperiali)- PASSITO DI PANTELLE-RIA Donnafugata per il dessert

I vini sono consigliati dal Maitre Giuseppe Fiandaca

Crostini

Raviolone

Calamarata

Dessert

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Non si fa fatica a dialogare con Donatella Finocchiaro. Un po’ per la sua disponibilità, un po’ per il coraggio e la schiettezza delle sue risposte. “I baci mai dati”, che la vede protagonista, è l’unico titolo italiano volato nello Utah al Sundance Film Festival e tra teatro, con “La Ciociara”, e cinema, con diversi film in uscita, tra cui “Sorelle mai” di Marco Bellocchio, presentato durante la scorsa edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, l’attrice

catanese si conferma matura e versatile, tra commedia e dramma, grande schermo e palcoscenico. Suggestivo e difficile portare sul palcoscenico “La Ciociara”...Il confronto con De Sica e con il suo capolavoro cinematografico incombe ma in realtà è stata l’originalità e la contemporaneità del testo di Annibale Ruccello a farci entrare in questa avventura. Insieme a Roberta (Torre, n.d.r.), abbiamo cercato di allontanarci il più possibile dal cinema perché in questo caso è il linguaggio del teatro ad essere usato. La ciociara è un personaggio così forte, travolgente, passionale, da superare lo schermo. Il nostro potrebbe essere il punto di partenza per vedere interpretato il ruolo da tante altre attrici. Un po’ come successo con “La rosa tatuata” e la grande Anna Magnani.Teatro e Cinema sono due mondi che frequenti con uguale sicurezza...Si tratta di mondi differenti ed amo cercare di portare un po’ di teatro al cinema ed un po’ di cinema a teatro. Dopo gli inizi il cinema mi aveva un po’ rapito, ma il teatro è un richia-mo troppo forte. Il contatto con il pubblico, le prove lunghissime, la difficoltà emotiva per entrare nei personaggi e portarli sul palcoscenico. A teatro deve vibrare tutto, dal piede al capello. È una recitazione diversa da quella cinematografica. Al cinema devi asciugare ma a teatro è tutto l’opposto. Se non amplifichi non ti vedono proprio. Sono due mondi che amo in modo differente.

DONATELLA FINOCCHIAROil talento versatileUno schietto botta e risposta con l'attrice siciliana, eclettica sul set così come sul palcoscenico, in uscita nelle sale cinematografiche con "Sorelle mai"

[ di SALVIANO MICELI ]

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Sul palcoscenico così come sul set Roberta Torre alla regia...Roberta di scontato non ha proprio nulla sia come persona che come regista. È eclettica, mutevole, non si accontenta mai, sempre alla ricerca di qualcosa in grado di stuzzicarla. Negli ultimi tempi abbiamo trovato un modo di lavorare ancora più maturo prescindendo dall’essere amiche nella vita. Su di un palcoscenico, o sul set, lei è la regista ed io l’attrice. Il rispetto e la stima che abbiamo reciprocamente ci aiuta a collabora-re molto bene insieme e quando lei mi dirige ascolto e seguo le sue indicazioni come fosse la prima volta che la vedo.Un altro regista con cui hai lavorato più di una volta è Marco Bellocchio, di cui è in uscita “Sorelle mai”...Anche con Marco c’è grande stima e profonda simpa-tia. In più un certo timore reverenziale nel trovarsi al suo cospetto. Quando ho girato “Il regista di Matri-moni” venivo da un cinema molto istintuale, in cui l’improvvisazione giocava un ruolo importante, mentre con Marco si è più legati alla parola. Dietro ogni bat-tuta ci sono mille sfumature. Le stesse che cercavamo ogni mattina durante lo studio della sceneggiatura. Con Roberta, invece, è una continua improvvisazione. Ho avuto la fortuna di conoscere ed apprezzare entrambi i modi di lavorare. Ti abbiamo vista in “Manuale d’amore 3”...È l’anno delle commedie. Da “I baci mai dati” di Ro-berta (Torre, n.d.r.) e “Manuale d’amore 3” di Giovanni Veronesi a “Senza arte né parte” di Giovanni Albanese con Vincenzo Salemme. È stato un bel cambio. Dopo avere interpretato molti ruoli drammatici è divertente fare la parte della donna un po’ svampita. Lavorare con Carlo Verdone poi è come essere colpiti da un ciclone. Ti coinvolge completamente nella recitazione. È travolgente. Il personaggio de “I baci mai dati” sembra simile alla tipica presenza da “Uomini e Donne” di Maria de Filippi... Verrebbe da dire “E il femminismo che l’abbiamo fatto a fare??!” Noi donne abbiamo la volontà di fare qualcosa di importante ma poi ci sono anche le oche che cercano di sfruttare le loro gambe per andare

Dopo gli inizi il cinema mi aveva un po’ rapito, ma il teatro è un richiamo

troppo forte. Sono due mondi che amo in modo differente

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avanti. Vedersi superati da una “sgallettata” che non ha nient’altro che delle belle cosce mi avvilisce come donna e come essere umano. Cosa diresti a chi vorrebbe fare il tuo stesso percorso?Un tempo avrei detto di coltivare i propri sogni perché così è stato per me. Ad oggi, però, considerato il periodo storico e ciò che sta accadendo dico di andare all’estero che qui tira una brutta aria. È forse un consiglio da codardi ma è deprimente vedere cosa gira intorno a ragazzi e ragazze di venti anni. Ho tanti parenti che decidono di andare in paesi in cui non ac-cadono quelle porcherie di cui abbiamo notizia ogni giorno. A volte sono talmente inorridita che spengo tutto pur di non sentire più nulla. Spengo il televisore, il cervello, non leggo i giornali. È l’unica soluzione. È come mettere la testa sotto la sabbia, ma io devo sopravvivere e non le voglio sentire certe cose.

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SOTTO - Miss Biancanieves durante lo spettacolo allo Zsa Zsa. NELLA PAGINA A FIANCO - Miss Blancanieves nel back-stage.

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Corsetti e guêpière, quest’ultimi da sempre, espedienti di un’arte chiamata Burlesque. Dal termine francese scherzoso, appunto, oggi non è altro che l'arte di sedurre ed affascinare uno spettatore (perché no, anche il proprio lui) in maniera

elegante e ironica. Ormai si può parlare di una passione collettiva, ne sono emblema il reality show “Lady Burlesque” in onda su Sky 1 (canale 109 di Sky) fino a fine maggio, e il recente film di Steven Antin, con Christina Aguilera e Cher, "Burlesque".E persino a Palermo, si è da poco svolta un’iniziativa attinente, un workshop sul tema allo Zsa Zsa Mon Amour, organizzato da “La Faisite” e condotto da Miss Blancanieves, torinese di ventisette anni, che ha scelto di fare della sua passione una professio-ne di vita: «Il burlesque è uno spettacolo di donne, molto apprezzato anche da quest’ultime, che le la-scia libere di essere quel che sono realmente. - qua-si confessa - La donna burlesque piace a se stessa, e pertanto piace anche agli altri».Se al di là di cenni storici e digressioni vogliamo

esser più concreti, come ogni donna può cimentarsi in quest’arte? Ecco a voi segreti e trucchi pratici...Intanto ogni burlesquer che si rispetti deve assoluta-mente avere un kit per le proprie esibizioni. Non pos-siamo quindi essere sprovviste di intimo un po’ retrò, ereditato magari proprio dal guardaroba della nonna; calze nere velatissime, lunghissimi guanti di raso nero, scarpe di vernice nera con tacco a spillo, piume qua e là, boa, ventagli, piumini giganti, le scenografiche ali di Iside rubate alle danzatrici del ventre... Possiamo trovare tutto il necessario che ci occorre, in qualunque negozio di intimo: gli stilisti in passerella dedicano al genere molti pezzi delle loro collezioni. Ma se davvero vorrete sbalordire il vostro pubblico con accessori ricercati dal sapore vintage, cliccate il sito www.whatkatiedid.com. Spalle in su, testa alta sguar-do innocente da pin up, piedi uno davanti all’altro, la punta del piede destro di fronte al collo del piede sini-stro (quarta posizione della danza classica) e braccia in alto: «La burlesquer - sottolinea Miss Blancanieves - mette in risalto le parti del corpo che andrà a svesti-re indicandole con le mani, giocando senza la minima malizia apparente». Movimento caratteristico della per-former è il pumping, movimento a scatto del corpo che

[ dI ALESSANDRA GUARINO ]

UN'ARTE CHIAMATABURLESQUE

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Piccoli segreti e trucchi pratici per cimentarsi in seducenti e

ironiche performance, perché a tutte le donne piace piacere!

Il burlesque è uno spettacolo di donne, molto apprezzato anche da quest’ultime. La donna burlesque piace a se stessa, e pertanto piace anche agli altri

G-string: l’antesignano del nostro tanga che si utiliz-zava sotto l’intimo in modo da non rimanere nude alla fine dello spettacolo.Pasties: le due coppette di nappa che si applicano sui capezzoli con del mastice.Tassel: le piccole “nappe da passamaneria” di cui sono dotate alcune pasties.Ostrich fan: enormi ventagli di piume di struzzo.

Ali di Iside: mantello a forma di ali di farfalla di tes-suto misto seta cangiante.

Glossario

ph. A

lber

to r

oman

o

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imprime un ritmo cadenzato allo stesso, utilizzato per sottolineare ad esempio lo sfilarsi di un guanto o di un corsetto. Anche la musica ha la sua importanza: mettete su del buon jazz classico o dello swing, e per le più virtuose anche il rocka-billy. Per quanto riguarda il trucco è d’obbligo un incarnato bianco latte, ottenuto da una texture chia-rissima di fondotinta; tuffatevi poi in una nuvola cipria sottilissima color porcellana in modo da uniformare la pelle del viso facendola apparire liscia e setosa. Dopo aver steso sul-le palpebre un ombretto iridescente, si passa all’applicazione dell’eyeli-ner, che deve essere precisa e pulita senza nessuna sbavatura o imperfe-zione, ciglia all’insù (anche finte, se occorre) e labbra rosso fuoco. Infine fatevi avvolgere da una cascata di brillantini... Per i capelli il colore della diva burlesque per eccelenza è il nero corvino, ma anche il biondo e il rosso tiziano sono molto utilizzati. Per le pettinature osate ispirandovi alle dive degli anni ‘40 e ’50: per riproporle, basta una spazzola per lisciare i capelli, dei bigodini riscal-danti per creare le onde e dei bec-chi d’oca per tenerli in posa e dare la classica forma ad onda, per finire della lacca per dare un po’ di stati-cità alla pettinatura. Non resta che sfilare gli abiti uno ad uno e mol-to lentamente: per far questo non esistono regole perché il burlesque non è mica una disciplina... I com-plementi irrinunciabili sono solo il gioco, il divertimento ma soprattutto il sorriso, quello degli occhi...

La burlesquer mette in risalto le parti del corpo

che andrà a svestire indicandole con le mani,

giocando senza la minima malizia apparente

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L e origini di questo tipo di spettacolo sono da ricercare in tempi lontani. Le fonti storiche ci ri-

portano all’Inghilterra Vittoriana della seconda metà dell’800; le compagnie teatrali, mettevano in scena spettacoli satirici che canzonavano le abitudini ed i vizi delle classi più abbienti. Con il tempo però questa forma perde d’importanza, e lascia il passo ad un genere decisamen-te più sensuale e trasgressivo, dove il corpo della donna viene esposto con mise molto scollate e provocanti. Nel ventennio tra il ’40 ed il ’60, appaiono sulle copertine dei giornali americani, le pin-up, ragazze dalle moven-ze sensuali, dalle curve sinuose, con stile e sensualità. La più il-lustre pin up di sempre è Bettie Page, pelle bianchissima e lab-bra sempre sottolineate da un rossetto rosso brillante: proprio a lei si ispirano tutte le nuove icone del neo burlesque, nato nei primi anni ’90. Icona incon-trastata del nuovo Burlesque è Dita Von Teese, famosa per la sua innata eleganza e grazia, unita naturalmente ad una sen-sualità prorompente.

Le origini

ph. Alberto romano

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èuna commedia cora-le che risponde perfet-tamente al loro stile e alla loro formazione. Due atti frizzanti che strappano fresche risa-te e tengono alta l’at-

tenzione per il filo rosso della passione che li attraversa. Il Gruppetto, Giusep-pe Sorgi, Rosario Terranova, Emanuela D'Antoni, Giorgia Lo Grasso, questa volta scommette sullo spettacolo “Un problema alla volta”, pronto a partire per una lunga tournée. E in arrivo a Pa-lermo, al teatro Al Massimo il 29 e il 30 aprile alle 21 (i biglietti per lo spettacolo sono acquistabili in prevendita presso il botteghino del teatro al costo di 15 euro (intero), 12 euro (ridotto) e 10 euro (ri-dotto esclusivo Diamond Card). I posti sono numerati e il costo della prevendita è di 1 euro. La commedia racconta di una giovane coppia che dopo otto anni di matrimo-nio si ritrova in crisi.

La moglie Gisella allora decide di partecipare a un cor-so di recitazione per non professionisti: "Teatro terapia". Trascina in questa impresa anche lo scettico marito, Fran-cesco, e la migliore amica, Eliana, disperatamente alla ricerca di un uomo. Ad accoglierli in teatro, ci sono la segretaria Nina e la direttrice Agata, in agitazione per il probabile annullamento di una commedia, il cui debutto è previsto per l'indomani. La prima lezione del corso di "teatro terapia" prevede una lettura a soggetto dell'“Otel-lo”. A questo punto il sopraggiungere del giovane e affa-scinante attore Alfredo, che sbaglia il giorno previsto per il suo provino, sarà la miccia, la scintilla scatenante del desiderio che rimarrà alto per tutta la commedia. Inizia così un gioco di equivoci e non detti con un risultato finale sorprendente: Gisella e Francesco si ritroveranno più innamorati di prima. In questa semplice trama, però, Il Gruppetto (www.ilgruppetto.net) ha riservato una sor-presa al fedele pubblico. Sulla scena c’è anche Franco Trentalance, l’attore porno bolognese, per la prima volta a teatro. «Ci siamo conosciuti - racconta Giuseppe Sorgi, autore, interprete e regista della commedia in due atti, scritta con Pippo Spicuzza - durante il “Maurizio Costanzo Show” due anni fa. Ho subito notato che si trattava di

una persona particolare fuori da qualunque schema. Il progetto teatrale è nato quasi per gioco. Ma poi ci abbia-mo creduto davvero e abbiamo dovuto convincere anche le agenzie che ci gestiscono che fosse una buona idea». Una sperimentazione, dunque, andata a buon fine. «Tutto nasce da un malinteso di fondo. - continua Sorgi - Ma la commedia è molto elegante, mai volgare. Abbatte tutti i pregiudizi, ma mantiene il tabù del sesso che di que-sti tempi funziona. Alla fine è una commedia strepitosa. Dove il desiderio è la chiave di tutto. Ma dove anche la parte di Trentalance è affrontata in modo rigoroso. Lo de-finirei “un attore serio, ma con la capacità di non pren-dersi sul serio. Dotato di una bella leggerezza». Una di-sciplina teatrale che il pornodivo definisce “faticosa”. «Le prove - dice - sono la parte più dura, molta fatica e poco piacere. Comunque, la disciplina dei set hard mi è servita molto anche per affrontare questa esperienza teatrale». Tornando alla sua poca dimestichezza con il palcosce-nico, Trentalance spiega: «Penso che a teatro il carisma sia importante almeno quanto il talento. Spero di essere almeno dotato del primo. In questa nuova avventura, co-munque, confido molto nei miei compagni di lavoro. Mi faccio guidare, accetto consigli».

A SINISTRA - Franco Trentalance - ACCANTO - Giorgia Lo Grasso, Rosario Terranova, Giuseppe Sorgi, Emanuela D'Antoni.

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[ di CLAUDIA BRUNETTO ]

ph. F

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Sta

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Con la partecipazione speciale del pornodivo

Franco Trentalance, una commedia corale

sul palco del teatro Al Massimo

"Un problema alla volta": e di scena Il Gruppetto

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La scena artistica palermitana ha visto crescere in que-sti anni alcuni artisti che oggi possiamo definire mid-career, ormai noti nel panorama nazionale, con una fisionomia ben deli-neata (forse troppo…) del loro linguaggio e con un buon seguito da parte del mercato e dei collezionisti.Sulla scia di un trend che caratterizza oggi, anche a livello interna-zionale, le scelte e le attività espositive delle istituzioni museali, che

sempre più vanno aprendosi alle ultime generazioni, in qualche caso forse anche un po’ precocemente, anche la Galleria d’Arte Moderna (GAM) di Palermo, con sede presso il complesso monumentale di Sant’Anna alla Misericordia, da questo mese e per tutta la stagione 2011-2012 ospiterà il ciclo di mostre personali “Sicilia Under 40”, dedicata ad alcuni nomi di punti dello scenario contemporaneo iso-lano e quasi tutte curate da critici non siciliani, vicini, dal punto di vista anagrafico e generazionale, agli artisti coinvolti. Nello stesso museo dove possono visitarsi i Lojacono, i Catti, i Patania, fino a Guttuso, Lia Pasqualino Noto, Cagli, sarà, dun-que, possibile fare un salto nella contemporaneità locale e forse, chissà, trovare degli spunti per riflettere su sviluppi e mutamenti all’interno della pittura e, più in generale, delle arti visive del nostro territorio.A inaugurare la rassegna è Andrea Di Marco (Palermo, 1970), protagonista dell’e-sposizione “Diario o almanacco per il diletto comune”, a cura della bolognese Be-atrice Buscaroli - critico de “Il Giornale” e nota per aver curato con Luca Beatrice

[ di MARINA GIORDANO ]

ANDREA DI MARCOapre il triennio d'arte della GAMLa mostra "Almanacco o diario per il diletto comune" è la prima di un "progetto-incursione" nell'arte contemporanea siciliana delle ultime generazioni

SOPRA - Quattro Santi, 2011, olio su tela.

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il Padiglione Italia alla Biennale del 2009 - con la collaborazione di Helga Marsala (critico e cu-ratrice palermitana, già responsabile dello spor-tello per gli artisti siciliani SACS del Museo Riso). In mostra venti dipinti, un’installazione di lavori su carta e una decina di fotografie, lavori prodotti tra il 2009 e il 2011 e riuniti, come indica il tito-lo, ispirato a sua volta a un’opera dello scrittore e archeologo settecentesco Wilhelm Gottlieb Becker, secondo il principio del compendio, del catalogo che raccoglie immagini, frammenti del-la memoria e dello sguardo proposti dall’artista senza giudizi di merito, con un approccio feno-menologico e spinto dalla fascinazione visiva o dalla curiosità. Partendo da foto di angoli urbani, di dettagli metropolitani - un monumento, una casa abbandonata, la ruota di un luna park, una gru o un’autobotte - che costituiscono il suo in-ventario metafisico di brani di realtà, Di Marco sublima la normalità banale dei soggetti con una pittura quasi fotografica ma satura di luce, trac-ciata con una densità pastosa ma mai violenta, anzi venata di poetica delicatezza.La mostra, che si protrarrà fino a sabato 30 apri-le (dal martedì a domenica, dalle ore 9.30 alle 18.30; biglietto intero 6 euro, 4 euro, cumula-tivo collezione permanente e mostra 9 euro), è promossa dalla GAM e dall’associazione Ars Mediterranea, in collaborazione con la Galle-ria Bonelli ArteContemporanea di Mantova e la galleria palermitana di Francesco Pantaleone, e patrocinata dalla Regione Siciliana, dal Comune e dal Distretto Culturale di Palermo. In occasio-ne dell’evento viene presentato anche un video sponsorizzato da Villa Alliata Cardillo. Il progetto si avvale, inoltre, del supporto di privati, come Elenka (main sponsor) e Tribe Art (media spon-sor).

Da questo mese e per tutta la stagione 2011-2012 la GAM ospiterà il ciclo di mostre personali “Sicilia Under 40”, dedicata ad alcuni nomi di punti dello scenario contemporaneo isolano

SOPRA - Dittico di Colmar (Moro), 2010, olio su tela.

SOPRA - Antonella Purpura, Direttrice della GAM.

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«L'idea è quella di realiz-zare un'incursione nell'arte contemporanea. - spiega Antonella Purpura, direttrice della GAM - Attraverso il nostro spazio scegliamo di indagare il territorio locale dell'arte contemporanea, mettendo in giusta luce il talento, la forza e l'espres-sività dei giovani artisti. Il nostro esperimento di con-ciliazione ideale tra antico e moderno, riallacciandosi alla contemporaneità».

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Ma quali saranno i prossimi appuntamenti di “Sicilia Under 40?”, Dopo la personale di Di Marco, il calendario della rassegna prevede, dal 25 giugno al 28 agosto, la mostra del col-lettivo catanese canecapovolto (Alessandro Aiello, Enrico Aresu e Alessandro De Filippo); sempre in relazione al linguaggio video e ai nuovi media, all’insegna di un’instancabile e spiazzante sperimentazione di tecniche e lin-guaggi, il collettivo sarà protagonista della mostra “Uno sguardo altrove”, a cura di Hel-ga Marsala. Si torna alla pittura, dal12 no-vembre all'8 gennaio 2012, con la personale di Francesco De Grandi che, nei suoi lavori più recenti, si è dedicato a un’interpretazione lirica della natura, rivisitata con tratti di pen-nello liquidi e veementi. La sua mostra si inti-tola “Il paesaggio difficile”, a cura di Marco Bazzini (direttore artistico del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato). Successivamente, tra il 2012 e il 2013, in date ancora da definire, sarà la volta di altri protagonisti dello star system locale: Alessan-dro Bazan, Manfredi Beninati e il videoartista palermitano Domenico Mangano, autore di racconti per immagini legati a storie di mar-ginalità geografica, sociale, umana, a cura di Alessandro Rabottini, capo curatore della GAMeC (Galleria d’Arte Moderna e Contem-poranea) di Bergamo.Prevista anche la mostra dei dissacranti mem-bri del Laboratorio Saccardi, curata da Paolo Falcone (curatore palermitano responsabile della Fondazione Sambuca) e Laura Barreca (palermitana, vive a Roma ed è attualmente consulente esterno del MAXXI di Roma). Tutto made in Palermo.

Partendo da foto di angoli urbani, di dettagli metropolitani che costituiscono il suo inventario metafisico di brani di realtà, Di Marco sublima la normalità banale dei soggetti con una pittura quasi fotografica ma satura di luce

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SOPRA - Abbey Road, 2010, olio su tela.

SOPRA - L'artista Andrea Di Marco. Sullo sfondo la sua opera Accrocchio.

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Un progetto giovane e articolato volto alla

valorizzazione del panorama turistico siciliano sostenuto

dalla pubblicità virale

Cniugare l’informa-zione turistica con le potenzialità offerte dalla forma di comu-nicazione più diffusa al mondo, i social network: questa l’in-

tuizione alla base di SicilWorld, nuo-va piattaforma web interattiva (che si avvale della consulenza tecnica della viral media company Mosaicoon) nata con l’intento di rendere più ricca, age-vole ed efficace la conoscenza delle molte possibilità di attrazione della Sicilia. Punto forte di questo network, che lo distingue in maniera netta da altre proposte apparentemente simili, è offrire un elevato livello di interazio-ne tra operatori turistici e utenti, che si realizza attraverso un professionale e qualificato servizio di consulenza, effettuato da operatori multilingua con i quali è possibile interagire di-rettamente, con risposta immediata, tramite chat, Skype e social network (Facebook, ma anche Twitter, YouTube

e Flickr). L’offerta turistica proposta da SicilWord non si limita al settore ricettivo ma comprende anche ristora-zione, vita notturna, arte e cultura, non trascurando le attività commerciali presenti sul territorio. Ideatore di SicilWorld (progetto premiato al Travelexpo In 2010) è Manfredi Ziino, giovane e brillante mente, capace di cogliere le opportunità della rete in maniera utile e pro-duttiva: «Ho iniziato a pensare a SicilWorld un paio di anni fa, riscontrando una carenza nel web di una giusta valorizzazione del panorama turistico in Sicilia, sia nel campo dei servizi che in quello artistico-culturale. La mia idea quindi è stata quella di dar vita ad una piat-taforma completa che non solo offrisse informazioni dettagliate sul turismo ma si avvalesse anche, per tutti i partner, dello smisurato bacino di pubblicità virale dei social network». Pubblicità virale? Sta in questo l’intuizione geniale: at-traverso la propria attività di responsabile social me-dia marketing, presso CartOrange srl, la più grande azienda di consulenti di viaggio in Italia, Ziino ha po-tuto verificare sperimentalmente e statisticamente come un’efficace costruzione, per un azienda, di una pagina pubblica Facebook, altamente curata dal punto di vi-sta grafico e dei contenuti, generi un effetto virtuoso di diffusione delle informazioni, attraverso la condivisione e il passaparola tra gli utenti che, nel giro di pochi

giorni, moltiplica in maniera esponenziale la notorietà dell’azienda e il suo volume di affari. Alla luce di ciò, SicilWorld realizza per i propri affiliati (che possono registrarsi gratuitamente alla piattaforma) campagne promozionali e di marketing per un tempo variabile, attraverso Facebook, Twitter, YouTube e Flickr, creando e sviluppando profili pubblici aziendali altamente per-sonalizzati che, per questo, si diffondono rapidamente sul web. Gli affiliati avranno poi a disposizione una pa-gina nella piattaforma SicilWorld, contenente un riqua-dro con i contatti aziendali, una descrizione dell'attività svolta, un archivio fotografico, una mappa interattiva, un contatto diretto via chat con lo Staff SicilWorld ed alcuni strumenti di condivisione con i principali social network. Oltre a ciò, SicilWorld offre la possibilità di visualizzare e stampare guide turistiche, di consultare un calenda-rio Arte&Eventi con i principali appuntamenti e mani-festazioni, di sfogliare un Magazine on-line aggiornato sulle news relative agli operatori turistici SicilWorld. Tutto ciò permette agli affiliati di pubblicizzare quoti-dianamente la propria attività. La Sicilia assume quindi una nuova e più moderna veste. Per informazioni più dettagliate rivolgersi a Manfredi Ziino (091 6757767; 333.6108659) o consultare www.sicilworld.com.

SicilWorld: l'avanguardia del turismo in SICILIA

SicilWorld è una piattaforma web interattiva in grado di accontentare le esigen-ze delle varie aziende producendo traffico di utenti interessati.

SOPRA DA SINISTRA - Federica Vassallo, Manfredi Ziino, Giulia Barbieri, Federico Papa.

SICILIAN TOURISM NETWORK

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[ di DANIELE SORVILLO ]

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LA TUA AZIENDA!

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All'inizio in Inghilterra mancava l’aglio, l’olio di oliva, il parmigiano. C’erano soltanto spaghetti molli e un taglio di pasta corta chiamato Maccaroni. Io mi portavo tutto in valigia, infilando trecce d'aglio negli stivali, ne era vietata l'importazione, parmigiano e olio d'oliva di Mosè in borsa

nei suoi svariati compiti, inclusa la pre-parazione di certi piatti, la supervisione e la gestione della cucina. Lavoravo e mi divertivo. Mangiare è un piacere e una necessità. La cucina soddisfa tut-ti i sensi e differenzia la nostra specie dalle altre perché ci ha resi sedentari, per l’agricoltura, e ha dato l'opportu-nità ai nostri antenati di socializzare. Il cibo e la cucina hanno introdotto la interdipendenza tra gli esseri umani, la convivialità e la civiltà. Le prime opere letterarie erano orali, poi vennero scrit-te e nacquero per essere raccontate attorno al fuoco della pentola. “Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei”, si dice a buona ragione».Simonetta Agnello Hornby nel 1979 ha fondato l’“Hornby and Levy”, uno studio legale nel quartiere di immi-granti di Brixton, che ben presto si è specializzato nel diritto di famiglia e dei minori. “Hornby e Luevy” fu il pri-mo studio d’Inghilterra a creare un dipartimento riservato ai casi di vio-lenza all’interno della famiglia. Per un siciliano, abituato a determinati cibi e alla disponibilità di certi alimenti vivere all’estero significa in qualche modo reinventarsi: «All'inizio in Inghilterra mancava l’aglio, l’olio di oliva, il par-migiano. C’erano soltanto spaghetti molli e un taglio di pasta corta chia-mato Maccaroni, che si cucinavano con la besciamelle. Io mi portavo tutto in valigia, infilando trecce d'aglio ne-gli stivali, ne era vietata l'importazione, parmigiano e olio d'oliva di Mosè in borsa. I capperi sotto sale erano na-scosti tra la roba dei bambini, assieme agli aromi: origano, rosmarino, alloro e timo».In tutti i libri, eccezion fatta per “Ven-to scomposto” sono le donne le indiscusse protagoniste. In questo ulti-

mo testo la famiglia ruota anche intor-no al focolare domestico, alla cucina, alle donne che preparano in casa. Eppure adesso, un po’ per il lavoro che porta le mamme sempre più fuori casa, un po’ per scelta, la famiglia ha cambiato volto. «La situazione dei cittadini in Europa è migliorata per tutti economicamente. Le donne godono degli stessi diritti de-gli uomini ma c'e ancora tanto da fare per mantenere la dignità della don-na e trattarla da uguale e non come oggetto di piacere. La famiglia nel mondo occidentale è sotto forte attac-co perchè tanti tabù sono scomparsi - che è un bene - ma troppo di fretta, sconvolgendo gli individui e causando grande disagio sociale. I matrimoni e le convivenze si sfasciano troppo facil-mente, i genitori si ricompongono in nuove relazioni troppo velocemente. L'egoismo si nasconde dietro il nuovo diritto di “essere felici" senza pensare

al danno che causa agli altri e a chi dipende da noi. E ne soffrono i figli, per primi. Da avvocato dei minori co-nosco le sofferenze umane e quelle in particolare dei bambini, che però sono sempre esistite. Prima l'abuso dei minori nelle famiglie ricche era ben celato; quello tra i poveri non impor-tava. Ora se ne parla, esistono i servizi sociali e i minori hanno maggiore pro-tezione. Io credo che la situazione sia migliorata, nonostante sembri il con-trario. Ma non abbastanza. Bisogna fare di più per proteggere ed educa-re i bambini, che sono il futuro di ogni nazione. Il fatto che la mamma lavori non ha importanza, purchè i figli siano amati e ben curati. Vedo dovunque tante famiglie che si vogliono bene e in cui i papà cucinano a volte più delle mamme, e in cui i figli sono allevati con amore e quel tanto di disciplina che è necessaria. Spero e credo in un futuro migliore per i minori».ph

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Ho raccontato la Sicilia attraver-so storie forti e intrise della sua terra, rendendo omaggio alla donna, attribuendole un ruolo sempre premi-nente, eroina o vittima: “La mennulara”, “La zia marchesa”, “Boccamurata”, e ultimo “La monaca”. Simonetta Agnello

Hornby è nata e cresciuta a Palermo, ma dal 1967 vive in In-ghilterra ed esercita la professione di avvocato. Adesso torna in libreria con “Un filo d’olio. Con 28 ricette di Chiara Agnel-lo”. «Da anni desideravo scrivere le ricette dei dolci della mia nonna materna. Ogni estate ci ritroviamo a Mosè, la nostra campagna, vicino Agrigento, sulla Statale 115, e cuciniamo allo stesso modo. Volevamo far rivivere la cultura della tavola di casa nostra dei tempi della nostra infanzia: non poteva che essere un lavoro autobiografico». Fra i ricordi più vivi, quelli legati ai riti del cibo e della sua preparazione: queste ricette sono legate alla tradizione fami-liare e agli aromi della campagna. «Ceste di prodotti freschi arrivavano ogni mattina dall'orto, ma sono le persone che ricordo di più: le famiglie dei contadini, le persone che la-voravano a casa nostra, dall’autista alla cuoca, gli ospiti, gli amatissimi cugini, gli zii, papà mamma, Chiara e la nostra bambinaia, Giuliana. Dai nove anni in su aiutavo mia madre

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SimonettaAGNELLOH O R N B YL'autrice de "La mennulara", scrittrice palermitana ma anche avvocatessa londinese, torna in libreria rendendo omaggio ai sapori della nostra terra

[ di ADRIANA FALSONE ]

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Simonetta Agnello HornbyUN FILO D'OLIO204 pagg / 14 €Sellerio

«Simonetta Agnello fabbrica delle meravigliose masserie di campagna, ha un senso del romanzo, che oggi tendiamo a perdere - dice Andrea camilleri - preoccupati del raccontare del viaggio all’interno della propria stanza e non a costruire, invece, qualche cosa che francamente possa resistere». Un giudizio promettente per un libro che risponde alle attese: memoria familiare, nostalgia dell’infanzia, romanzo autobiografico. “Un filo d’olio con 28 ricette di Chiara Agnello” è ambientato a pochi chilometri dai templi dorici dell’antica Akragas, a mosè, che accoglie da maggio a ottobre la famiglia Agnello. Il libro è anche un ritratto della Sicilia anni '50 e di una famiglia dell’a-ristocrazia terriera.

Rosaria Brancato CON I tUOI OCCHI. Storia di Graziella Cam-pagna uccisa dalla mafia128 pagg / 12,90 € La Zisa

Saponara è un paesino del messinese. Qui viene trovato il 14 dicembre 1985, due giorni dopo la scomparsa, il corpo della diciassetten-ne graziella campagna. La firma di questo delitto è chiara: è stata la mafia. E dire che lei, della mafia, sapeva ben poco. Faceva la stiratrice nella lavanderia la “Regina”, a Villafranca Tirrena. Nel libro “Con i tuoi occhi. Storia di graziella campagna uccisa dalla mafia”, la giornalista Rosaria Brancato ricostruisce i ven-tiquattro interminabili anni di ricerca della verità. Il testo passa in rassegna i protago-nisti di questa triste vicenda a partire dai familiari: il fratello di graziella, Piero, l’instancabile carabiniere che non ha mai smesso di cerca-re la verità, e gli altri membri di una famiglia “normale” travolta dal dolore.

AA VVStROZZAteCI tUttI635 pagg / 20 € Aliberti

Ventitre scrittori del Sud: una risposta a Silvio Berlusconi che, ad olbia nel novembre 2009, ha giurato di voler “strozzare quelli che scrivono libri di mafia”. Provengono dal mondo del giornalismo, dell’università, dell’associazionismo e della narrativa: un’analisi decli-nata in ambienti, territori e professioni eterogenee. I diciotto saggi sono suddi-visi in due sezioni: le “Mafie quotidiane” le cronache, le inchieste e i racconti legati al territorio; e “la moder-nizzazione delle Mafie”, approfondimenti di storia, sociologia, economia. tra i temi trattati: la violenza dei casalesi, il coinvolgi-mento dei migranti nelle organizzazioni criminali, l’e-spansione economica della ‘ndrangheta, il lavoro dei cronisti precari, la mentalità mafiosa e i suoi risvolti psicologici, le patologie del regionalismo siciliano.

Andrea Camilleri e Francesco De Filippo QUeStO mONDO UN pO’ SGUALCItO128 pagg / 12 €Infinito Edizioni

“Questo mondo un po’ sgualcito” è un libro-inter-vista ad Andrea camilleri sul “Camilleri Maestro”, un uomo che a 85 anni ha ancora tanto da dire e da insegnare. Di interviste ad Andrea camilleri è affollato il mondo del giornalismo e della televisione ma questo libro promette delle novità e i proventi di questo libro andranno in beneficenza. De Filippo intervista camilleri su tutto, dalla storia alla politica definendolo un intellettuale engagé ma non barricadero, un anziano ancora curioso e disponibile ad appren-dere, un uomo colto che ha attraversato quasi un secolo di storia conoscendo di questa molti protagonisti, un individuo semplice con i suoi difetti, un regista tra i primi a portare in Italia il teatro di Beckett. In una parola, un saggio.

Attilio AlbergoniGUIDA ALLe pOStAZIONI mILItARI e BAtteRIe AN-tIAeRee NeL teRRItORIO DI pALeRmO 1940-1943213 pagg / 14 €Officina Trinacria Edizioni

Il volume dello studioso Attilio Albergoni, “Guida alle postazioni militari e batterie antiaeree nel territorio di Palermo 1940 – 1943” è la continuazione del lavoro precedente di individuazio-ne, scoperta e storia delle postazioni costruite durante la seconda guerra mondiale: fotografie delle nuove po-stazioni, cartografie storiche e altri interessanti particolari sono raccolte in questo in-teressante lavoro. Un’analisi dettagliate da costa a costa della difesa siciliana. nello stesso periodo, Albergoni, ha pubblicato un altro libro dedicato sempre ai fatti della storia: “1937 Le grandi manovre in Sicilia dell'Anno XV”: una fotografia della si-tuazione delle forze armate in quel particolare momento storico. Anche questo volume è ricco di immagini da collezione.

Scripta manent[ a cura di ADRIANA FALSONE ]

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Gianpiero Caldarella SDISONORAtA SOCIetà Storie di ordinaria dere-gulation e straordinarie incazzature 136 pagg / 10 € Navarra editore

Il testo raccoglie ben sessanta interventi satirici di giampiero caldarella a Radio24: in “Sdisonorata Società” sono alla berlina indistintamente politici, mafiosi, grandi impren-ditori, uomini di chiesa e gente qualunque. nella primavera del 2007 nasce-va il “Pizzino” radiofonico su radio24, contraltare dell'omonimo mensile di satira cartaceo fondato a Palermo. Per due anni, ogni fine settimana, è andata in onda questa ru-brica di un paio di minuti, dal chiaro accento siculo, dove veniva raccontato un episodio, un affare, uno stato d'animo, un imbroglio oppure un'e-popea burocratica. Il libro racconta un po' di questa “Sdisonorata Società” a partire da Sud risalendo verso un nord molto simile per affari e interessi a quel meridione che si vorrebbe dimenticare.

Augusto Cavadi 101 StORIe DI mAFIA CHe NON tI HANNO mAI RACCONtAtO288 pagg / 9,90 €Newton Compton

La storia di Peppino Impasta-to e quella di Paolo giaccone, Libero grassi ma anche la laurea al boss masino Spadaro, dottore in “non violenza”. e ancora Salvatore carnevale, Placido rizzotto, mauro rostagno e tanti altri. Verbali, testimonianze ed esperienze personali: Augusto cavadi ripercorre la storia della mafia, degli eroi che l’hanno combattuta e, ovviamente, anche degli anti-eroi. Sono storie a volte lontane dai riflettori della cronaca che, senza dubbio, fanno molto riflettere. Nell’elenco di “101 storie di mafia che non ti hanno mai raccontato” non mancano le donne protagoniste delle gesta dei mariti: ninetta Bagarella, moglie di riina, Saveria Palazzolo, moglie di Bernardo Provenzano e grazia minniti, moglie di nitto Santapaola.

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palermo come Lon-dra o parigi? È questa l’ambizione di Filippo Genovese, giovane imprenditore palermitano, già tito-lare di una società di

trasporti e socio del Berlin cafè, sempre pronto a dar vita a nuove idee, acco-munate dalla volontà di dare lustro alla città in cui vive e lavora (per questo è stato recentemente premiato al concor-so dell’Unicredit, “Il talento delle idee”). Eccolo quindi pronto a misurarsi con una nuova scommessa adesso anche di carattere sociale: NIGHT SHUTTLE. Si tratta di un servizio di navette che, dalle 18.30 alle 3 di notte, accompa-gneranno coloro che vorranno usufruire di questa inedita opportunità, dalla pro-pria casa fino al locale preferito. Il pro-getto, promosso dall’Associazione No Stress, si pone come obiettivo principale quello delle sicurezza. Fondandosi sul convincimento che il divertimento è tale solo se responsabile, il servizio nasce per rendere le strade della movida più sicure, evitando ogni incidente causato dall’abuso di alcol, droghe o alta velo-cità. Ogni navetta, all’interno delle quali

non si potrà bere o introdurre bottiglie di vetro, è dotata di un sistema di telecamere e di un collegamento diretto con la Polizia. Proprio per il suo alto valore sociale, l’ini-ziativa ha ottenuto il patrocinio del Comune e Provincia di Palermo. Per poter accedere al servizio NIGHT SHUTTLE è necessario associarsi presso la sede dell’Associazione, in Viale Regione siciliana 5902, o in uno dei locali conven-zionati (la quota annuale è di 10 euro). Al momento dell’associazione ogni cliente riceverà una carta identificativa con un numero personale. Sarà con questa che potrà prenotare il proprio percorso di diver-timento, sul sito www.nightshuttle.it o al numero 199 301110. Un viaggio nella CHARTER LINE costa 2,50 euro, all’interno della città (è possibile tuttavia prenotare viaggi anche da fuori, pagando un supplemento); se poi si effettua una consumazione nell’affiliato locale di desti-nazione, il ritorno a casa è gratis (è però possibile usufru-ire di un solo omaggio durante una sera). Subito dopo aver prenotato, si riceverà un sms di conferma con il tem-po di attesa previsto. Un secondo sms avviserà quando la navetta sta per arrivare. Questo per coloro che desidera-no un servizio personalizzato. Ad integrarlo, è prevista poi l’attivazione di una CITY LINE, una linea circolare gran turismo attiva con due bus, nel cuore della città, che col-

legherà tutti i locali e le strutture che aderiranno. In questo caso, al costo di 1 euro a tratta, si potrà salire sulla navet-ta in una delle fermate speciali e scendere in qualunque altro luogo del circuito. Per il pagamento si potrà attivare, sul sito e nei locali affiliati, una card ricaricabile, nei for-mati da 5, 10 e 15 euro. L’Associazione No Stress inoltre offre servizi anche per ristoranti e alberghi. Ad esempio, dopo esserci associati, i ristoratori potranno offrire, pa-gando 10 euro, una navetta ai propri clienti che, da un minimo di 2 a un massimo di 8, verranno accompagnati dalla propria casa al locale e ritorno. «Quello che proponiamo con NIGHT SHUTTLE - affer-ma Filippo Genovese, presidente dell’Associazione - è un modo diverso e innovativo di vivere la vita notturna. I bus si trasformano in luoghi di aggregazione e occasione per conoscere nuovi eventi e locali a Palermo. A questo pro-posito, posso definirmi un esperto, vista la mia attività al Berlin cafè. Ecco perché invito tutti ad associarsi: anche grazie al servizio City Line, affiliarsi significa conoscere e farsi conoscere. A questo proposito, sia all’interno dei bus che al loro esterno, sarà possibile acquistare spazi pubblicitari per promuovere il proprio locale». Per ulteriori informazioni basta inviare una mail a [email protected] o chiamare il numero 0916883901.

DA SINISTRA - Il presidente della Provincia Giovanni Avanti, il presidente dell'as-sociazione "No Stress" Filippo Genovese, Davide Faraone (deputato regionale e consigliere comunale), Giovanni Casamento e Sebastiano Canzoneri, rispettiva-mente presidente provinciale e segretario provinciale della Cna (Confederazione nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa).

SOPRA - Filippo Genovese accanto al bus-navetta "Night Shuttle".

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[ di DANIELE SORVILLO ]

ph. Federico maria giammusso

Parola d'ordine? "Sicurezza": la navetta

che accompagna nei locali preferiti e riporta

a casa a fine serata

A Palermo movida sicura:arriva NIGHT SHUTTLE

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LA CREATIvITA contro gli sprechi

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Il concept di design del riuso attraverso alcune idee "rubate"

a chi sa come far diventare il problema la soluzione

trasformare scampoli di stoffa in una co-perta o una pentola di latta in un vaso per il basilico. Quando è nato il consu-mismo, dopo il boom economico degli anni '70, gli oggetti cominciano invece ad essere concepiti come usa e getta e si perde la tradizione millenaria e innata del recupero. Oggi questa necessità è torna-ta per motivi diversi: il depauperamento delle risorse e la difficoltà di smaltire l'im-mondizia. Entro pochi decenni materie prime importantissime, come la bauxite o il petrolio, si esauriranno. Ma potranno pur sempre essere utilizzate come materie seconde».Nelle discariche italiane finiscono 31 milioni di tonnellate di rifiuti all'anno. Montagne che ciascuno di noi potrebbe aiutare a smaltire: la metà dei rifiuti pro-dotti è infatti riutilizzabile. Metallo, vetro, plastica, cartone, carta possono rivivere con idee semplici ed efficaci. La creati-vità può fare molto contro gli sprechi. E il lavoro manuale aiuta anche la mente, oltre che il portafoglio. «Perché - spiega la professoressa - il design del riuso ha

Le nostre nonne non buttavano via nulla, sapevano come trasformare scampoli di stoffa in una coperta o una pentola di latta in un vaso per il basilico

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F usti di acciaioLa bellezza può nascere an-che dalle cose più inaspetta-te. Ed è così che un fusto di benzina vuoto può diventare

un poof per la stanza si un “centauro” o per chiunque ami lo stile metropolitano. Basta tagliare, con gli strumenti adatti, ricoprire di gomma il perimetro, riempir-la di materiale rigido e adagiarvi un cu-scino rotondo. (Nella foto, un progetto di Vahohaus.)

B ottiglie di vetro Vasi, candelieri, caraffe e bicchieri possono essere realizzati da bot-tiglie di vetro riciclate. Per realiz-zarle serve però la macchina per

tagliare e smerigliare il vetro. La fantasia farà il resto. Nella foto, l'elegante e colorata collezione Transglasses dell'azienda Artecnica's, realizzata con l'aiuto di artigiani del Guatemala e metten-do in moto un sistema per raccogliere bottiglie vuote da ristoranti e alberghi.

C artone Le applicazione del cartone sono davve-ro tantissime. Il tipo più facilmente trasfor-

mabile e resistente è quello ondu-lato. Basta sovrapporre i fogli di cartone e magari rinforzarle con tiranti in acciaio per creare gli og-getti più impensabili. Come que-sta sedia realizzata interamente in cartone dall'azienda Capellini.

Risparmio, ecosostenibilità e, per-ché no, bellezza. Sono le tre parole d'ordine del“design del riuso”, la tra-duzione post-moderna della filosofia delle nostre nonne. “Questo lo con-serviamo... potrebbe servire!”: quante volte l'abbiamo sentito dire alle signo-

re di due o tre generazioni fa. Per loro, i vecchi lenzuoli troppo lisi diventavano strofinacci, il maglione logoro si scuciva e con la lana si faceva una sciarpa, anche il nastro dei regali si recuperava per cucire all’uncinetto un resistente sottopentola. Ma se le nostre nonne lo facevano perché cresciute in tempi difficili, oggi ci ri-troviamo a riesumare le vecchie e sane abitudini per motivi esattamente opposti. Come ha spiegato Ema-nuela Pulvirenti, laureata in Architettura e insegnante di disegno e storia dell’arte in un liceo scientifico di Caltanissetta, nel suo libro “Design del riuso. Quando un problema diventa una soluzione”.Per lei, abituata ad avere a che fare coi ragazzi, non sono un mistero le montagne di immondizia che ogni giorno si accumulano nei cassonetti: «In tempi di vac-che magre, nel dopoguerra, si doveva fare di necessità virtù - spiega - e c'era più rispetto per i materiali. Le nostre nonne non buttavano via nulla, sapevano come

[ di GIUSI SPICA ]

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una forte valenza terapeutica: è spes-so utilizzato nei centri di recupero per soggetti disagiate. È come se avvenis-se una sorta di transfert: veder rinasce-re un oggetto scartato è come veder rinascere è stessi».Le valenze del riuso sono tante. Non ultima quella estetica. «Il pezzo forte dell’arredamento di casa mia - rac-conta Emanuela - è un puff luminoso realizzato riciclando un cestello di la-vatrice in acciaio e delle lampadine». Per creare oggetti artistici con materia-li riciclati ci vuole buona volontà, un po’di dimestichezza e molto tempo a disposizione. Ecco una galleria di opere d'arte rea-lizzate da designer professionisti. Alcu-ne idee si possono realizzare in casa, frugando tra i rifiuti, in soffitta o in un vecchio magazzino. Tante altre si pos-sono “rubare” con un click all'indirizzo www.designdelriuso.it.

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B idoni di plasticaLa plastica è uno dei materiali più difficili da smaltire. Per ricavarla serve il petrolio e, in tempi di crisi petrolifera, meglio riutilizzarla come si può che gettarla bel cassonetto. Si

può per esempio riutilizzare un vecchio bidone per costru-ire una maschera giocattolo, da appendere nella stanza dei ragazzi. Basta un po' di creatività e il manico diventa un naso, il tappo aperto una bocca, due conchiglie gli occhi e lacci si spago intrecciati i capelli. (Nella foto, la creazione di Romuald Hazoumé, pittore e scultore africano.)

B ottiglie di plasticaCon le botti-glie di Pet ci si può sbiz-

zarrire nel creare lampade e piantane. Solo così è possibile sfruttare al me-glio le loro caratteristiche peculiari: trasparenza, possibilità di taglio, fora-tura, schiacciamento e de-formazione a caldo. Nella foto, il modello “floreale” ideato da Heath Nash, ma tanti altri motivi possono essere sfruttati: serpento-ne, stellare, a cascata e chi più ne ha più ne metta.

Alcune idee si possono realizzare in casa, frugando tra i rifiuti, in soffitta o in un vecchio magazzino

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SantiagoGarcìaDa un calcio d'angolo all'angolo di casa propria: il giovane giocatore argentino del Palermo apre le porte a Balarm e ci svela la sua quotidianità

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[ di VALERIO TRIPI ]

Non solo muscoli e sudore. Dietro quelli che la domenica al “Barbera” diventano idoli in campo ci sono storie di ragazzi che arrivano anche dall’altra parte del mondo e che cercano a Palermo un piccolo angolo di

casa propria. Giocatori che cercano di trascorrere la propria quotidianità come tutti i loro coetanei.

Magari giocando alla playstation, leggendo un libro, andando al cinema o anche in discoteca. Ragazzi come l’argentino Santiago Garcia che nonostante sia arrivato in Sicilia come comprima-rio si è ritagliato il suo spazio tra i titolari sia in Europa League che in campionato. La lingua per lui ormai non è più un problema. Come potrebbe esserlo per uno che ha imparato l’italiano leggen-do “Gomorra” in lingua originale?

Garcia, come mai proprio “Gomorra” per imparare l’italiano?Un mio amico in Argentina mi ha consigliato questo libro, ma mi ha detto che lo avrei dovuto leggere solo quando sarei stato a Palermo, non prima. Il libro mi è piaciuto molto, infatti dopo averlo letto ne ho preso una co-pia anche in spagnolo. Adesso quello in italiano l’ho prestato a Muñoz. Anche lui sta imparando l’italiano leggendo.E dopo che hai letto il libro cosa hai detto al tuo amico?Per mettergli paura l’ho preso in giro dicendo che anche a Palermo è tutto come nel libro. A parte gli scherzi “Gomorra” è fantastico, l’ho letto con il vocabolario accanto perché ci sono parole un po’ difficili, ma è un italiano facile da capire. Prima di arrivare in Italia non conoscevo l’italiano, ma solo portoghese, inglese, ovviamente spagnolo e un po’ francese.Hai un autore preferito?Mi piacciono di più i sudameri-cani. Certo, adesso conoscerò gli europei. Mi piace molto Roberto Fontanarrosa. Lui è il mio preferito. Quando giocavo nel Rosario Central leggevo molti suoi libri. Era un tifoso del Rosario. Ha disegnato il nuovo logo della squadra e quando l’ho incontrato gli ho detto che era il mio autore preferito. Mi ha risposto che questo era il com-plimento più bello che potesse ricevere. Mi ha detto che sentire queste parole da un giocatore

della squadra per la quale face-va il tifo per lui era più bello che vincere il premio Nobel per la letteratura. In camera a Rosario ho un poster con il logo e il suo autografo. Ti piace anche Coelho?Certamente. Non lo conoscevo, ma una volta è venuto un suo amico a scuola a parlarci della figura di Coelho e mi ha incurio-sito così tanto che dopo ho letto almeno cinque o sei libri suoi.Vai al cinema?Ci vado spesso, l’ultimo film che ho visto è “La Versione di Bar-ney”. Però ho visto solo il film e non ho letto il libro. Di solito i film non sono fedeli ai libri da cui sono tratti. Dovrò leggerlo per dire se anche in questo caso è così.Che rapporto hai con la tele-

visione?Vedo solo i programmi sportivi. La uso di più per giocare alla PlayStation quando vengono a trovarmi a casa Hernandez, Muñoz e Pastore.Giocate spesso?Beh sì. Forse pure troppo. Un pomeriggio abbiamo giocato per 7 ore di fila. Siamo tutti allo stesso livello. Io prendo sempre il Real Madrid, Pastore il Chelsea, Muñoz il Milan e suo fratello il Manchester United.E nessuno prende il Palermo? Per farlo competere con le big dovreste portarlo in Cham-pions, non credi?Lo prendevo quando ho compra-to il gioco, giusto per schierarmi titolare. La Champions sarebbe un sogno. Giocare veramente contro il Manchester sarebbe in-

"Gomorra" mi è piaciuto molto, infatti dopo averlo letto ne ho comprato una copia anche in lingua spagnola. Adesso quello in italiano l’ho prestato a Muñoz. Anche lui sta imparando l’italiano leggendo

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SOPRA - Santiago Garcia durante l'intervista con Andrea Siracusa e Valerio Tripi.

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credibile. Però in Serie A abbiamo tante avversarie molto competitive e sarà una lotta molto difficile.Ti piace cucinare?«Quando ho tempo sì. Altrimenti prendo qualcosa di pronto come faccio di solito quando abbiamo allenamento. Oppure vado a casa di Munoz o da Pastore. Da Javier c’è sempre la sua ragazza che cucina veramente bene.Se ti dico River Plate?Quando ero piccolo facevo il tifo per il River. Anche se seguivo poco il calcio, poi quando sono entrato nel settore giovanile del Rosario Central ho iniziato a tifare per il Central.Si dice che in Italia ci sia troppa pressione. Che ne pensi?In Italia si gioca con 30, 40 mila spettatori. In Argentina almeno con 45 o 50 mila persone. Lì è più difficile giocare. Nei derby quando vai fuori dal tunnel hai la pelle d’oca. Quella argentina è pressione, in Italia no. Uno può giocare in Italia per dieci anni, anche a Palermo, ma alla pres-sione argentina non ci si abitua mai. Al Rosario Central quando giochi il derby contro il Newell’s Old Boys, beh, lì hai paura, quella è pressione.Leggi i giornali?Li leggo quando siamo in ritiro, ma solo quelli sportivi o quando gioco io. Le notizie le cerco su internet. Online leggo Olè, che è la parte sportiva di Clarin. Cerco notizie o foto di mio fratello ge-mello che è rimasto a giocare al Rosario Central. Lui è bravo e io faccio il tifo per lui.Che rapporto hai con la tua famiglia?Mio padre continua a lavorare nella sua ma-celleria di Rosario. Quando dovevo partire per l’Europa lui mi ha detto che avrebbe continuato a fare il suo lavoro perché gli piace. Ritengo impor-tante che la mia famiglia sia rimasta a lì. All’inizio è stato difficile vivere solo, poi mi sono abituato. Anzi se vengono a trovarmi la zia o mia madre, dopo qualche giorno sento di avere bisogno del mio spazio.

Ti piace fare shopping?Mi piace andare in giro a comprare vestiti. A Ro-sario non abbiamo tutte queste marche, siamo più “no logo”. Lì c’è il fiume e si fanno sport acquatici e ci sono molte marche sportive. Quelle si che mi piacciono.Che rapporto hai con la religione?I miei genitori sono molto religiosi, vanno spesso in chiesa. A me non piace dire se la religione sia una cosa positiva o negativa. Se devo andare in chiesa per qualche cerimonia vado, altrimenti no.Com’è la vita notturna palermitana?Diversa da quella argentina. Alle 3.30 chiude tutto. In Argentina invece a quell’ora inizia tutto. Qui la musica è strana, troppo calma. Qui le discoteche sono come i bar argentini dove vai per iniziare la serata. Mi manca la cumbia per bailar.

In Italia si gioca con 30, 40 mila spettatori. In Argentina almeno con 45 o 50 mila persone. Lì è più difficile giocare. Quella argentina è pressione, in Italia no

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oSOPRA - Santiago Garcia si allena alla PlayStation.

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Stagione dopo stagione le maison ci mostrano dalle pas-serelle nuovi abiti, tessuti e forme, insomma, la “nuova pel-le” della donna che hanno immaginato nei loro atelier. Ma oltre ad abiti e accessori le settimane della moda lanciano anche i trend di acconciature, colore, tagli e accessori per capelli, ele-menti su cui, nonostante l’importanza che hanno per il look di una donna, di solito non si spendono troppe parole.

Un solo accessorio come un cerchietto o un fermacapelli può cambiare il look in un istante e con poche mosse. Blugirl, per esempio, per la primavera-estate 2011 ha puntato sul bon ton: hairband morbide e comode, colorate e ador-nate con decorazioni e fiocchi di strass, oppure foulard, legati a una ponytail bassa, con uno styling extra liscio. Look simile per Krizia: capelli tirati e raccolti in una coda di cavallo e pettinatura arricchita da un accessorio di petali tra-sparenti, portato sul capo. Easy look per Custo Barcelona e Blumarine, che ri-chiamano il glam anni ‘70: capelli lunghi e iper lisci e curati, con riga in mezzo. Louis Vuitton invece ha portato in passerella un raccolto chic, sexy e morbido che copre un occhio, con le lunghezze arrotolate e puntate con delle forcine in

[ di CRISTIANA RIZZO ]

b_hairstyle

E x t r a l i s c i o P O N Y T A I Lcaschetto o frangia?Alle vostre chiome facciamo la messa in piega, tra le tendenze dell'hairstyle primavera-estate e il benessere, con tanto di consigli di rinomati coiffeur

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uno chignon basso sulla nuca. Ver-sace, per l’estate 2011, propone un grande ritorno: il caschetto. Modella d’eccezione della griffe è la bellissi-ma Abbey Lee Kershaw, che sfoggia un taglio corto anni ‘60 tutto da copiare. Si tratta di un carrè biondo platino dal sapore retrò abbinato a un trucco che valorizza soprattut-to lo sguardo. Un taglio versatile e sempre attuale, amato da star e hair stylist, declinato in diverse varianti: dal caschetto corvino con frangetta di Louis Brook, star degli anni ‘20, che ha ispirato a Guido Crepax il personaggio di Valentina e quello (identico) di Olivia Wild nella parte di Quorra, il personaggio di Tron Le-gacy, fino a quello biondo platino di Marilyn Monroe, con ciocche mosse e voluminose sin dalla radice. Un altro grande ritorno, questa vol-ta dai red carpet d’oltreoceano, la frangia. Ce l'hanno Jennifer Aniston, Sandra Bullock, Monica Bellucci, Angelina Jolie ed è irrinunciabile per questa primavera. È un elemen-to di stile che non tramonta mai, in quanto ha il pregio di valorizzare gli

occhi e lo sguardo, e di eventualmente coprire una fronte magari troppo alta; attualmente i canoni più in voga per la frangia sono la regolarità e la lun-ghezza molto accentuata, anche oltre le sopracciglia. Ma i più importanti hair stylist consiglia-no di non portare i capelli della stessa lunghezza per tutta la frangia, meglio invece che sia asimmetrica: un taglio scalato è infatti maggiormente duttile, offre più possibilità per la realizzazio-ne di acconciature differenti; poi ci si può sbizzarrire con frange leggermente bombate o più piatte, piastrate, per in-corniciare il viso e abbinarsi perfetta-mente con diversi tagli di capelli, lunghi o corti. Per sfoggiarla, ma senza darci un ta-glio, arriva dagli Stati Uniti una rivo-luzionaria novità, che fa parte di una linea di extentions removibili ideata da Ken Paves, hair stylist di Jessica Simp-son. L'idea è semplice, ma a suo modo geniale: si tratta di un ciuffo di capelli sintetici da mettere e togliere in poco più di un minuto, grazie a un ingegno-so sistema di clip invisibili. Applicata sulla sommità del capo, dopo aver di-viso la chioma con una riga, trasforma il look in un batter d'occhio.

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Oltre ad abiti e accessori le settimane della moda lanciano i trend di acconciature, colore,

tagli e accessori per capelli

Chi ha i capelli colorati, come può evitare che si rovinino? In generale consiglio sempre di evitare di comprare prodotti di massa, ma farsi consi-gliare dal proprio parrucchiere di fiducia dei prodotti professionali. Oltre

allo shampoo adatto, esistono dei trattamenti di ricostruzione, ancora più efficaci delle maschere. Io utilizzo un prodotto all’olio di argan: va tenuto

in posa sotto fonte di calore per 15 minuti e poi risciacquato. Inoltre, ormai esistono in commercio colori senza ammoniaca che evitano di rovinare e

stressare troppo i capelli, che vanno sempre trattati con cura.

Cosa bisogna fare per mantenere i capelli in salute? È fondamentale usare uno shampoo specifico per ogni tipologia di capelli. Un professioni-sta deve fare attenzione e osservarne bene la struttura, che a una prima occhiata può ingannare. Nel caso di capelli trattati, lo shampoo non deve essere aggressivo ma dolce, per chiudere le squame aperte dall’azione chimica. Un vero toccasana è il trattamento di refill: le chiome tornano gio-vani, lucide e corpose. E la piega dura di più perché i capelli non prendono umidità. Non essendo un prodotto chimico, ma a base naturale come miele e zucchero di canna, non modifica la struttura cheratinica.

Quali accortezze bisogna usare per mantenere il colore più a lungo? Avere una chioma corposa al tatto e bella da vedere significa avere capelli

in salute, prestando attenzione a cosa “ci si mette in testa”. È importante utilizzare colori senza formaldeide (che per legge, fra l’altro, non è consen-

tita), senza ammoniaca, vasellina (che dopo diversi lavaggi fa scaricare il colore, specialmente i rossi), paraffina e parabene. Inoltre, bisogna

acquistare uno shampoo senza sale. Per non fare spezzare i capelli sottili consiglio prodotti che contengono ingredienti biodegradabili, di derivazione

non petrolifera, maschere per fortificare le lunghezze.

Piero Caccam

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Elio Tessitore

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di tutti, il suo brevetto è decaduto, la sua popolarità è in crescita, il suo prezzo in calo. Ma vediamo come si prepara. Si prende una Cosa Nostra, la si mette a 90 gradi, la si stringe con i cavi del telefono per spremere fino all'ultima goccia di informazione riservata e si aggiungono cimici a volontà. A questo punto si pedina il cliente per qualche anno buono.Tra una shekerata e l'altra, infatti, bi-sogna far passare uno o due anni, come stabilito dai migliori barman togati. Il favoreggiamento va agitato a gennaio, dal 18 al 23, mai prima, mai dopo, solo quando la luna è so-cialmente utile. Al terzo shekeramen-to si può servire, bello freddo. Final-mente il cliente può andare a pagare alla Cassazione. L'abbinamento col cannolo è sconsigliato, causa fre-

quenti crisi mistiche e conversioni di carcerieri-cappellani. Cosa dire di più se non che tutto questo è stato possibile grazie al gestore del pub “La Talpa”, dr. Guttadalax, e alla sua ammissione che: “Avia raggiuni Cuffy Vasacuori”. Sì, le cimici c'erano veramente! Ora il “Favoreggiamen-to” potrebbe anche ricevere la pro-tezione dell'Unesco come patrimonio dell'umanità. È cala-cala e può es-sere bevuto con tono sbarazzino o patriarcazzo. Bella gente quella che lo beve. Disinvolta, evoluta, devota-mente indaffarata. Per questo riesce persino a perdere l'appuntamento con la prescrizione, cioè...l'happy-hour. E ora un consiglio ai nostri lettori: bevete con moderazione, il dopo sbronza è pesantazzo: cerchio ai polsi e sole a quadretti.

L a notizia è di quelle che fanno il giro del mondo. Un po' come sapere che un intero popolo, quello sicilia-no, è stato governato per anni dalla mafia.

Il cocktail “Mafia-Politica-Affari-Coperture istituzionali” è destinato a finire nel dimenticatoio? Forse. Di certo c'è che i siciliani non se lo be-vono più come una volta. Adesso è il “Favoreggiamento” il cocktail che fa girare loro la testa. Ma cosa c'è dentro? Il suo segreto sembrava più impenetrabile della formula della Coca-Cola. E invece, tutte le pre-cauzioni non sono servite a nulla. Sembrava ieri quando Silvy, la mag-giorata titolare del night-club: “Arco-re non si comanda” diceva a Cuffy Vasacuori che “era tutto sotto con-trollo”. Vatti a fidare dei milanesi! Non esistono segreti che si possano tenere in gabbia, ma ci sono segreti che ti fanno finire in gabbia. E adesso il “Favoreggiamento” è patrimonio

Meglio semplice o aggravato? Leggero o strong? Il “Favoreggiamento” è il cocktail del momento. Barman, alcolisti anonimi e intercettati raccontano: per smaltire una Totò-sbronza ci vogliono 7 anni

PROSIT

[ a cura di GIANPIERO CALDARELLA ]

Gli incricchiatiTutta cricca da sgranocchiare

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(immagine di Leonardo Vaccaro)

quanto fossero fortunati, un modo per mortificare il proprio orgoglio e fare penitenza, senza dubbio un momento di gioia per quei poveretti la cui sorte non era stata prodiga. La pietanza per eccellenza che si lega a questa festa è il minestrone, detto appunto di San Giuseppe, fatto di prodotti poveri, ma nutrienti, ri sustanza insomma: i legu-mi, con l'aggiunta delle cruzzitedde, le castagne così dure da lasciarci i denti, peggio della petrafennula. La prepara-zione è semplice. Bisogna mettere in acqua per una notte i fagioli, sia bian-chi, sia borlotti, i piselli, le fave, i ceci. Una volta scolati vanno cucinati con l'aggiunta delle lenticchie, delle caro-te, delle cipolle, del sedano. A metà cottura si uniscono le verdure preferite, o disponibili, insomma zoccu passa 'u

cunventu: scarola, cavolo, cavolfiore, sparacelli, borragine, giritelli di monta-gna. Infine si aggiungono le cruzzited-de. Ci si può anche calare la pasta e a crudo versare un po' di olio e macinare un po' di pepe. Raccomando: non è un'acqua in cui navigano qualche fava e qualche crozza, dei piselli sperduti, la rondella asfittica di carota, deve essere un composto maccoso in cui la pasta si incolli e le verdure vengano avvolte da una sorta di crema.Forse in periodi di poveri di ritorno, di eliminazione, quasi fisica, della classe di mezzo, ci saranno dei nuovi altari votivi in onore di San Giuseppe: quel-li che ognuno allestirà con la propria famiglia in mezzo alla strada, quasi a ostentare il lastrico a cui si è arrivati e a cui non ci si vuole rassegnare.

Ognuno ha le proprie ma-nie. C'è chi ha il cornetto, o i tre-mila cornetti rossi nel portachiavi, c'è chi ha il gat-

to nero in casa, che, non tutti sanno, porta fortuna, c'è chi indossa sempre qualcosa di rosso. Anche il culto dei santi ha dei lati pa-gani ben visibili. La ritualità e le reite-razione di certe tradizioni esprime una sorta di attaccamento scaramantico. Si aggiunge il bisogno, sacrosanto, di aver fede, di fidarsi e affidarsi a un Ente che possa guidare e spiegare il mistero della vita. Certo non pensano così i fedeli che ogni anno si riuniscono per celebra-re una delle feste più sentite in Sicilia, quella di San Giuseppe: egli è non solo il “padre” per antonomasia, è il protettore dei poveri, dei falegnami, della famiglia, simbolo di umiltà (cosa non proprio siciliana a dire il vero), accoglienza, capacità di accettazione delle difficoltà e del volere divino, di bontà e purezza e infatti dal suo ba-stone, si dice, nacque un giglio. In suo onore vengono organizzate collette per i bisognosi, sfilate di carri, rappresen-tazioni allegoriche, per lui vengono allestiti altari con i panuzzi, i pani di varie forme benedetti dal sacerdote. E nel passato i ricchi offrivano e serviva-no un pranzo ai poveri, un'usanza cer-to, ma anche un modo per ricordarsi

Il minestrone di San Giuseppe e la guerra dei poveri

[ a cura di LETIZIA MIRABILE ]

De gustibusStorie quotidiane tra cibo e letteratura

b_extra

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b_oroscopo

Il cielo sotto le stelle

[ a cura di MARCO AMATO ]

Consulta ogni giorno le stelle su

Finisce l'inverno ed il cielo porta i potenti cambiamenti planetari promessi...Ecco la classifica astrale!

dal 20/2 al 20/3Volete un amore nuovo, un senti-mento che vi faccia sentire più par-te di una coppia? Il cielo ha de-ciso di accontentarvi! Usate bene questa vostra capacità di credere nell'amore e nei sentimenti più puri ed intensi. Ottimi anche i rappor-ti amicali, li vedrete esplodere in tantissime manifestazioni affettive che vi sorprenderanno non poco, ma che vi riscalderanno il cuore in maniera intensissima.

Pes

ci

dal 22/5 al 21/6Gli astri vi vogliono ad un merita-tissimo secondo posto, prometten-dovi di riaggiustare tutta la vostra vita sentimentale, che potrebbe ri-trovare la passione. Il vostro essere sempre dinamici vi farà onore: le stelle vogliono che ultimiate alcuni progetti entro la fine di febbraio e l’inizio di marzo. Ottimi aiuti anche in campo legale ed economico, impegnatevi ancora e vedrete che risultati!

Gem

elli

dal 22/6 al 22/7Il cielo segnala stanchezza e lavo-rativamente vi sentite asfissiati da doveri che non lasciano spazio alla creatività; ma non è il momento di essere eversivi...In amore probabil-mente vi troverete ad avere a che fare con situazioni che vi fanno sentire oberati, ma la voglia di so-gnare sarà un ottimo escamotage: nei sentimenti accettate di esservi sbagliati e rivolgete l’affetto verso direzioni più gratificanti.

Can

cro

12°

dal 23/8 al 22/9Coraggio, niente noia né in amo-re né al lavoro, il vostro cielo vi sostiene e vi incoraggia verso i cambiamenti da affrontare, men-tre renderanno molto più stabile il lavoro e vi proporranno dei senti-menti nuovi. Cercate di abbando-nare la parte immobile dell'amore, e cercate quella reminescenza di voi stessi che credevate perduta tanto tempo fa e che adesso ritor-na...andate fino in fondo!

Ver

gin

e

dal 22/11 al 21/12Non è permesso fermarsi per voi che difendete un terzo posto a costo di fatiche miste a successi veramente encomiabili; cercate di concentrarvi sul rapporto di cop-pia che pare stia prendendo piede sempre di più. Portate anche avan-ti i progetti legati a delle occasioni floride e che per la prima volta vi fanno intravedere un supporto da chi vi vuol tutelare o far crescere...siate all'altezza!

Sag

itta

rio

3°dal 22/1 al 19/2Uno splendido primo posto per voi che da febbraio in poi sarete i più fortunati in amore...pochi avrebbero scommesso che sareste usciti dal gelo che vi attanagliava. Anche se un po’ meno in quello sentimentale, il periodo è fecondis-simo, vi porterà mille e più successi in ambito lavorativo, trionferete in ogni settore ed in più vi sarà rico-nosciuta un’assoluta sovranità nel vostro campo!

Acq

uar

io

dal 22/12 al 21/1Decisamente in ripresa, sopratutto in ambito sentimentale che sembra suggellare la vostra piena realiz-zazione affettiva. Anche il lavoro sembra riuscire a dare i frutti spe-rati. Una certa stanchezza però po-trà tendervi un agguato, ritrovate la voglia di avere cura di voi stessi e di integrare un' armonia psicofisi-ca necessaria a farvi vivere meglio, e godere di più delle gioie…

Cap

rico

rno

dal 23/7 al 22/8Il cielo vi propone una bella ener-gia planetaria, nel vostro cielo tan-ti strali di energia che sembrano contraddittori; il vostro cielo tende a farvi peccare un po’ di ottimismo e di troppa superbia, l'alterigia che a volte mostrate in pubblico po-trebbe rivelarsi controproducente. Nel lavoro un incontro fortunato potrebbe risollevare le sorti della vostra condizione ma dovrete es-sere vigili...

Leo

ne

11°

dal 21/4 al 21/5Un gioco di alternanze tra il fo-coso Marte, e la bella Venere, movimenterà non poco la vostra vita sentimentale. Anche per voi le stelle non propongono particolari ostacoli, fanno piuttosto intendere che i movimenti sono necessari. Ottimo lo sprint lavorativo: non troverete particolari ostacoli, se non nei vostri rovelli interiori volti a rodere affinché tutto sia sempre perfetto...concentratevi sull’amore!

Toro

dal 21/3 al 20/4Saturno è veramente contro, in queste settimane sarete obbligati a fare di tutto per sottostare a delle condizioni che di norma frantume-reste ma adesso non potete assolu-tamente contestare. È un momento in cui le diversità altrui saranno in-sopportabili ma la vostra prova di resistenza sarà proprio sopportare. Niente paura però, altri astri più in là vi daranno una mano a supera-re il momento complesso!

Ari

ete

dal 23/10 al 21/11Dopo tanto sognare le stelle vi ob-bligheranno a valutare quale siano le reali esigenze. Anche i sogni hanno un prezzo, quindi cercate di trovare il giusto compromesso tra come volete vivere con il partner e la piena realizzazione dei vostri sogni. La carriera promette intanto delle grosse novità, cercate quindi di ottimizzare il periodo e di rien-trare nel vivo dei vostri circuiti la-vorativi.

Sco

rpio

ne

10°

dal 23/9 al 22/10Grandi cambiamenti nel vostro cielo, sembra che la vostra voglia di evolvere trovi nelle sollecitazioni del pianeta Urano il vento che sa di lontano e di infinito. Molti di voi si potrebbero trovare in crisi sen-timentali ed accettare il fatto che vivete un rapporto in cui il partner non vi somiglia moltissimo...deci-dete se la svolta che volete com-prenderà anche il lavoro e le nuo-ve idee che avete per la vostra vita.

Bila

nci

a

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