Autodifesa - Julius Evola

download Autodifesa - Julius Evola

of 6

Transcript of Autodifesa - Julius Evola

  • 7/29/2019 Autodifesa - Julius Evola

    1/6

    1

    PREMESSA

    Nellaprile del 1951 Julius Evola venne arrestato nella propria abitazione di CorsoVittorie Emanuele da uomini dellUfficio Politico della Questura di Roma. Laccusa:essere statoli , l , con le sua , di ungruppo di giovani, i quali a loro volta erano accusati daver dato via a degli organismi dilotta clandestina: il (Fasci dAzione Rivoluzionaria>> e la di orientamento neofascista.di qui limputazione, per tutti, di apologia difascismo e di aver . Quale, come venne definito dagli inquirenti,rientrava nella logica, dellintolleranza del sistema gettare in carcere uno s tudioso, unoscrittore, per di pi grande invalido di guerra, al quale di nullaltro poteva farsi caricose non dei suoi studi e dei suoi scritti! Ed assai significativo che nel regimedemocratico post-bellico Evola sia stato forse il pr imo in Italia ad essere incarcerato per. Evola per la verit accett la inattesa disavventura con estremaindifferenza. Ben altre erano state le esperienze di vita delluomo perch la pur duradetenzione nel carcere di Regina C oeli potesse intaccar il suo proprio olimpico distacco!Anzi, a leggerne l , si ha la sensazione di una sorta di sua , al cospetto di accusatori tanto faziosi ed in malafede quanto culturalmentesprovveduti. Si tratta comunque di un episodio della vita di Evola che va ricordato,perch contribuisce a darci la imponente figura delluomo, ed anche quella, davveromediocre, dei suoi avversari, che imprigionando lui, hanno creduto di mettere in ceppi alsuo pensiero. I l processo ebbe inizio ai primi di ottober del 51, dinanzi alla CortedAssise di Roma. La difesa di Evola venne assunta dal prof. Francesco Carnelutti,avvocato insigne e uomo di grande carattere, anche se di formazione culturale edideologica assai distante da quella evoliana. Nel corso della lettura dell, quando Evola cit la casa editrice Leterza, Carnelutti esclam: .E quando Evola afferm che,stando ai termini dellaccusa, avrebbe avuto lonore di vedere seduto al banco degliimputati persone come Aristotele, Platone, il Dante di , fino ad unMetternich e ad un Bismark, Carnelutti interruppe a voce alta: (risate). . ACarnelutti sfugg allatto dellarringa, la precisazione di Evola, di non essere stato maiiscritto al Partito Nazionale Fascista. Questa precisazione, probabilmente, fece effettosui giudici popolari, che dovevano giudicare quel particolare tipo di . Nel

    corso dellarringa Carnelutti fece omaggio al Presidente della Corte dassise(dott.Sciandone) del volume , ripubblicato innuova edizione da ed apparso nelle librerie mentre lautore era in carcere.Contrariamente a quanto scritto da taluno, il Pubblico Ministero dott. Sangiorgi chieseper Evola la condanna ad otto mesi di reclusione e non lassoluzione per insufficienza diprove. Il processo si concluse il 20 novembre 1951: Evola fu assolto con formula piena.Riteniamo utile pubblicare in appendice un ampio stralcio della arringa pronunciata da

    Carnelutti il 6 novembre 1951 (pubblicata sulla rivista - n. 11-12 delnovembre-dicembre 1951).

    2

    LUTODIFESA

    Signori della Corte!

    Limputazione originaria, in base alla quale si originariamente proceduto al mioarresto,si rif allart. 1 della legge n. 1546 del 1947: insieme ad altri, avrei promosso,

    nella specie di organizzazioni varie, e soprattutto di quella che si vuole faccia capo algruppo dei giovani di , la ricostruzione del disciolto partito fascista. Suci, non vale la pena di dire pi di due parole, una tale accusa mancando di qualsiasifondamento. Nulla infatti stato prodotto a mio carico, che faccia pensare che i mieirapporti con quei gruppi si siano svolti altrimenti che sul piano puramente intellettuale edottrinale della dottrina dello Stato, delletica e della visione della vita. E circa talirapporti, messi tendenziosamente e arbitrariamente in risalto dalla Questura, devo direche essi non sono stati di maggior portata di quelli che ho avuto con diversi altri gruppi,monarchici, indipendenti o nazionalisti, come p. es. i gruppi de diE.M.Gray o del (M:S.I.). Certo, verso i giovani di mi sono sentito particolarmente inclinato per queste due ragioni: primo,

    perch essi insistevano sulla necessit di una rivoluzione interna, spirituale dellindividuocome presupposto della lotta politica e il direttore di , Erra, nel suointerrogatorio ha indicato in modo preciso tale punto in secondo luogo, perchnellinsieme delle correnti del M.S.I. quella di tale gruppo difendeva posizioni di destra,legate a valori spirituali e gerarchici, contro la tendenzialit socialistoide largamenterappresentata in quel partito. A iniziative organizzatorie clandestine sono stato del tuttoestraneo, n di esse mai alcuno mi ha parlato; quanto poi a certo attivismo, ho spessoesortato a non fornire, per tal via, armi allavversario, dato che nessuna persona seriapenser che siano presenti le premesse in Italia, dopo la situazione internazionale, per fareuna vera rivoluzione o un colpo di Stato antidemocratico. Ci non solo lho scritto in unalettera che la Questura ha sequestrato, che per si ben guardata dal produrre, ma altres per esempio in un articolo su dal titolo , in cui io dicevo che i maggiori rigori previsti, in fatto di repressioneantifascista, dal nuovo disegno di legge di Scelba dovrebbero propiziare la salutarerinuncia a forme esteriori e pi o meno anacronistiche di espressione e di attivismo, perconcentrarsi invece in una seria preparazione dottrinale. In genere poich si volutoparlare di - nessun incitamento, anche indiretto o involontario,ad azioni terroristiche o clandestini, si trova in un qualsiasi mio scritto. La Questura, nella

    sua relazione, ha voluto stabilire una assurda relazione fra la costituzione dellae un punto del mio opuscolo , ove si dice che ilcarattere tragico dei nostri tempi richiede una specie di . Ma iospecifico bene di che si tratta: del legionarismo non come organizzazione, ma comespirito, come attitudine interna. Ecco le precise parole:

    (, pp. 5-6). Lo stesso significato espresso pi oltre (p. 22), parlandodell . Non si tratta di altro che di una attitudine etica,

  • 7/29/2019 Autodifesa - Julius Evola

    2/6

    3

    eroica, spirituale. Equivoci non sono possibili, e ove siano stati commessi, non possoassumerme la responsabilit. N ho mai incitato a formazione di partiti io nego ilconcetto stesso del partito o di movimenti sovversivi. Ecco come, a p. 6, indico il

    compito: . Mi sia permesso di citare altri due passi. Pag. 5:, invece di , schierandosi di co proprio cos - . Pagine 6-7: . Io, che incito a tenersi, malgrado tutto questo mondo dirovine, a un simile livello di alta tensione etica, sarei secondo lespressione testuale

    della Questura un , sobillatore di una gioventesaltata! Passo alla seconda: di aver in articolipubblicati in vari numeri delle riviste: , , e in, come . Atale riguardo devo anzitutto mettere in rilievo un dato di fatto significativo. Questo reatomi stato imputato solo in un secondo tempo, tanto che nellimputazione contestatamidal Procuratore della Repubblica quando mi interrog, esso non figura. E evidente che sitratta di un ripiego, di una , quasi ad assicurare una presso al prevedibile cadere della prima principale imputazione. Bastaveder la data degli iscritti incriminati per convincersene: essi risalgono da sei mesi fino adue anni (!) prima del mio arresto. reca la data del 1950, uscito circaun anno prima, non solo, ma un santo di articoli gi pubblicati altrove, adeguatamenteorganizzati per un invito di un gruppo, che non nemmeno quello di eche solo si servito della rete di diffusione di questa rivista. Come mai solo dopo untempo cos inverosimilmente lungo ci si accorti di questi ? Delle due luna: o bisogna convenire che la sorveglianzapolitica della stampa ha un ritmo ed una prontezza davvero singolari; oppure bisognaconvenire nellaltra ipotesi, lunica sensata, e cio: questi scritti sono stati scelti fra una

    quantit di altri miei scritti, dello stesso spirito, anche assi pi recenti, usciti in fogli benvigilati, come , , , non peril loro contenuto intrinseco, ma per il solo fatto del loro essere usciti nei fogli del gruppo e per cos stabilire una insistente mia implicazione nelle presenteiniziative organizzatorie illegali che a quel gruppo si imputano. Un tela artificio non punon risultare evidente agli occhi di un giudice oggettivo. Vi di pi. Il rapporto originariodella Questura non tratta quasi affatto del presente reato di che avrei

    commesso con tali scritti. Arrogandosi la competenza, lautorit e la funzione di giudicarein materia di alta cultura, di filosofia, di dottrina della razza, entrando perfino nel merito

    4

    di ci che io dico sul darwinismo, sulla psicanalisi, sullesistenzialismo, il rapportodellUfficio politico della Questura cerca piuttosto di denigrare la mia figura qualescrittore, presentandomi come un dilettante solo noto a conventicole di esoteristi il bello

    che dal detto rapporto risulta che il suo compilatore ignora che vuol dire - che con le sue teorie filosofico-magiche morbose si giunse fino aparlare di - avrebbe montata la testa ai giovani neofascisti e sarebberesponsabile delle loro azioni inconsiderate. Cos si entra in un campo che esula del tuttodalla materia positiva dellimputazione, di cui allart. 7. E, per quanto sia estremamente

    antipatico dover parlare di se stessi, mi si impone una breve rettificazione di una similedistorta caricatura della mia figura. Se io non fossi che un dilettante e un esaltato,sconosciuto fuor dalle accennate conventicole, si chiede come mai editori di primo rango come Laterza, editore di Croce, il Bocca e lHoepli mi abbiano stampato diverseopere, alcune delle quali concernenti il razzismo. Pi duna di queste opere sono stateristampate, e parecchie sono state tradotte in diverse lingue straniere; si chiede, del pari:come mai io sia st ato invitato a tener cicli di conferenze in Universit italiane Milano,Firenze e altres straniere Halle, Amburgo oltre ad esser stato invitato a parlare insociet estere aperte solo ai principali esponenti del pensiero tradizionale e aristocraticoeuropeo, come Berlino nello , a Budapest nell della contessa Zichy, a Vienna nel del principe di Rohan? Ci

    che si vorrebbe dare nei termini di teorie squilibrate, tenebrose, , concerneinvece studi sistematici sulla metafisica, sullorientalismo, sullascesi, sulla scienza deimiti e dei simboli, studi, di nuovo, ben apprezzati anche allestero. Mi limiter, aquestultimo proposito a rilevare come questo stesso anno la casa Luzac di Londra, la piquotata in Europa in tale campo, ha pubblicato una mia opera sul buddhismo, . La relazione della Questura impone una rettificazione di unaltro punto concernente il razzismo. Sempre per mettermi in una luce tendenziosa, essami presenta come un fanatico nazifascista, che in sue conferenze allestero avrebbe giattaccato la latinit e denigrato litalianit in pro dellidea ario-germanica, cosa cheavrebbe destato preoccupazione perfino fra le gerarchie fasciste in seguito a segnalazioniconsolari. Tutto ci un equivoco derivato da incompetenza e da difettosa informazione.Si deve sapere che nei moderni studi razziali e perfino non vuolaffatto dire tedesco: il termine invece sinonimo di e designapropriamente una razza primordiale preistorica, dalla quale sarebbero derivati i primicreatori delle civilt ind, persiana, ellenica, romana, e di cui i tedeschi sarebbero solo gliultimi rami inselvatichiti. Tutto ci indicato nel modo pi chiaro delle mie opere e . Il razzismoche ho difeso, lungi dallessere un , rientra nei tentativi che avevo

    intrapreso, anche in altri campi, per rettificare delle idee che nel fascismo, e altres nelnazionalsocialismo, andavano, sviluppandosi in una direzione deviata. Cos io opposi alrazzismo materialista e volgarmente antisemita, un razzismo spirituale introducendo ilconcetto di e sviluppando su tale base una dottrina originale.Inoltre allideale ario-germanico, difeso da nazismo, ho contrapposto lideale ario-romano; ho s attaccato lidea confusa della latinit, ma non in pro dellidea germanica,bens per esaltare il concetto della pura romanit, concepita come una forza ben pi

    augusta e originaria di tutto ci che genericamente latino. Non basta. Il relatore dellaQuestura sembra ignorare che alle mie conferenze, cui si accenna, e il cui titolo

  • 7/29/2019 Autodifesa - Julius Evola

    3/6

    5

    significativo era , ne seguirono altrein diverse citt tedesche, di cui unisco, il testo italiano come estratto di , ove ho messo in risalto ci che lantica idea classica e romana poteva dare per

    raddrizzare varie idee in voga in Germania e per condurle ad un livello superiorespirituale. E possibile che qualche console italiano allestero, digiuno di tali studi, abbiamandato rapporti allarmanti. Ma quanto alla preoccupazione che perfino nelle gerarchiefasciste il mio razzismo avrebbe destato, le cose stanno ben altrimenti. Dopo quelleconferenze, Mussolini, di sua personale iniziativa, volle parlarmi, per esprimermi la sua

    approvazione rispetto alle mie formulazioni razziste, perch le riteneva atte ad assicurareal pensiero italiano una posizione indipendente, anzi di superiorit, rispetto alle ideologienaziste sul che il gi capo dellUfficio razza, dott. Luchini, potrebbe dar precisatestimonianza. E devo dire che questo riconoscimento fatto spontaneamente da Mussoliniad un non fascista, cio a un non tesserato, uno dei ricordi pi lusinghieri della miavita. Comunque, tengo a dire che la teoria della razza, nellinsieme delle idee da medifese, non che un capitolo affatto subordinato e secondario, malgrado quello che alcunicredono. Quando poi il r apporto della Questura accenna che per un certo periodo duranteil fascismo sarei stato per motivi oscuramente accennati personali e,aggiunse, per attivit magiche in ci esso manca per lo meno di verecondia, perchsarebbe bene ricordare a che persone, allora, in casi del genere, obbediva servilmente la

    Questura, i cui funzionari erano tutti iscritti ai fasci, mentre io mai lo sono stato.Affermatore di un pensiero indipendente, cui subito accenner, nel fascismo io ho avutosia amici devoti, sia nemici a morte, che con ogni mezzo cercarono di scalzarmi,mettendo in giro dicerie e fandonie di ogni genere. Fra tali nemici furono Starace e i suoiaccoliti, i quali cercarono perfino di servirsi della Questura di quel tempo, con risultatinulli. Ed oggi sembra che la Questura non esiti a riesumare contro di me quelle vecchiestorie: ieri usate per farmi apparire antifascista e oggi invece per confermare laccusa difascismo. Perch non si riferisce, piuttosto, che nel 1930 lUfficio politico della Questurami diffid per conseguire la sospensione del giornale, da me diretto, ? Eper che ragioni? Per . Naturalmente, non si trattavadello squadrismo in s, ma solo di alcuni filibustieri che con la scusa del fascismo e dellosquadrismo si permettevano ogni sorta di cose e che per aver ragione di me, che liattaccavo, protetti da Starace, si s ervirono della stessa Polizia. Io non intendo presentarmimenomamente n come antifascista, n come vittima del fascismo. Ma tutto questo, permettere in chiaro i mezzi che si cerca di usare contro di me, va debitamente ricordato.Una volta precisato tutto questo, e tolto ogni contorno tendenzioso, passo alla questionedi fatto, quanto allimputazione di aver difeso . Ma qui mitrovo in perplessit, perch lAccusa n nomina gli articoli di cui si tratta, n come si

    usa indica dei passi specifici che corrisponderebbero agli estremi del reato, n infine,pi in genere, indica quali sarebbero queste . (Qui ilPubblico Ministero dott. Sangiorgi dichiara che non si tratta di passi specifici degliscritti di Evola, ma dello spirito generale di essi. Quanto alle , egli aggiunge che nei suoi riguardi esse possono riferirsi alla monocrazia,al gerarchismo, e al concetto di aristocrazia o litismo. Dopo che, a richiesta, tutto civien messo a verbale, Evola irprende): Bene. Quanto a monocrazia, ci non che un

    nome diverso per dire monarchia, nel senso originario, non necessariamente dinastico, deltermine. Quanto a gerarchismo, dir subito: io difendo lidea di gerarchia, e non di

    6

    gerarchismo. Ci precisato, devo dire che, se tali sono i termini di accusa, allo stessobanco degli accusati, avrei lonore di vedere sedere persone come Aristotele, Platone, ilDante di e cos via, fino a un Metternich e a un Bismarck. Respingo

    laccusa di difendere idee proprie al fascismo, perch lespressione contenuta nellart. 7 vuol dire specifiche, vuol dire idee che non siano statesemplicemente presenti nel fascismo, bens idee che solo nel fascismo, e non altrove,possono essere ritrovate. Ora, di ci nei miei riguardi non assolutamente il caso. Io hodifeso e difendo non in quanto sono , ma nella misura in

    cui riprendono una tradizione superiore e anteriore al fascismo, in quanto appartengono alretaggio della concezione gerarchica, aristocratica e tradizionale dello Stato, concezioneavente carattere universale e mantenutasi in Europa fino alla Rivoluzione francese. Inrealt le posizioni che ho difeso e che difendo, da uomo indipendente perch non sonomai stato iscritto a nessun partito, n al P.N.F. n al P.R.F., n al M.S.I. - non sono dadirsi bens tradizionali e controrivoluzionarie. Nello stesso spirito di unMetternich, di un Bismarck o dei grandi filosofi cattolici del principio di autorit, DeMaistre e Donoso Cortes, io nego tutto ci che, direttamente o indirettamente, derivadalla Rivoluzione francese e che secondo me ha per estrema conseguenza il bolscevismo,a ci contrapponendo il . Tutto questo risulta nel modo pichiaro della mia opera fondamentale, rimessa alla Corte, , le due parti della quale si intitolano appunto e . Nella prefazione, io indico proprio questolibro come la chiave per ben comprendere i miei scritti propriamente politici; e il criticoinglese McGregor cos parla di tale opera, nel giudizio riportato nella II ed di essa: . Questa mia posizione ben nota, e non solo inItalia. Anche in un recentissimo libro dello storico svizzero A. Mohler (>, Stuttgart, 1950, pp. 21, 241, 242), mi si fa lonore dimettermi a fianco di Pareto e mi si considera come il principale esponente italiano dellacosiddetta >. Perci, nei miei riguardi, di apologia di > non affatto il caso di parlare. I miei principi sono solo quelliche prima della Rivoluzione francese ogni persona ben nata considerava sani e normali.Io lascio indeterminata, oggi, la questione dinastica e istituzionale; purtuttavia ci che ioscrivo, negli stessi articoli incriminati e in >, potrebbe essereinterpretato egualmente bene come difesa della idea monarchica e gerarchicaprecostituzionale e t radizionale, difesa che nessuna legge nostra ancora colpisce, perchse lart. 1 della legge eccezionale ha la controparte nellart. 2 che vieta la ricostruzionedella monarchia - tuttavia con mezzi violenti lart. 7 non ha nessuna controparte come

    divieto di apologia di una ideologia >. Quanto al fascismo storico, se inesso io ho sostenuto quegli aspetti che sono suscettibili a giustificarsi con laccennatoordine di idee, vi ho combattuto idee pi o meno risententi del clima politico materialistadei tempi ultimi, per cui critiche a ci che oggi volgarmente si considera come fascismosono frequenti negli stessi miei scritti che si vorrebbe incriminare. Mi limiter ad alcunipunti essenziali.1. Io mi oppongo al totalitarismo, ad esso contrapponendo lideale di uno Stato

    organico ben differenziato e considerando come una deviazione il >. In >, pp. 13-14, si legge che il totalitarismo rappresent

  • 7/29/2019 Autodifesa - Julius Evola

    4/6

    7

    una direzione sbagliata e labortire dellesigenza verso una unit politica virile edorganica >. Ancor pi estesamente edenergicamente ho preso posizione contro il totalitarismo in un articolo, che produco allaCorte, dal titolo > uscito in >organo ufficiale del M.S. I. La stessa tesi, portata sul piano della cultura, l ho difesa nelloscritto incriminato di > (n. 2), ove, criticando le idee dello scrittore

    Stending, riconosco con lui che il male di cui soffre la cultura moderna il suoparticolarismo, dovuto alla paralisi di una idea centrale direttiva, ma mi oppongo allasoluzione totalitaria, nella quale non un principio spirituale, sopraelevato e trascendente,ma la brutta volont politica a voler tirannicamente asservire e unificare la cultura, delche il caso-limite si ha nel sovietismo.2. Una concezione specificamente fascista fu quella del cosiddetto > delGentile. Io lavverso con dure parole (>, pp. 20-21).3. Vi chi ama dipingere il fascismo come una >. Nel periodo ditale > non mi mai accaduto di subire una situazione come la presente.Comunque le cose, nel riguardo, stiano, la parola dordine che io riprendo da Tacito : > (p. 14)4. Circa il problema della sovranit, io respingo ogni soluzione demagogico-dittatoriale.La vera autorit dico (p. 15) non pu esser quella di >.Nel cosiddetto > vedo e ricordo la frase di Carlyle circa >. (pp. 12-13).5. Io ho attaccato ripetutamente la teoria della > che, come sa sa, ,fu una parola dordine del fascismo d Sal: al quale non ho aderito, in quanto dottrina(punti di Verona), pur approvando latteggiamento di coloro che combatterono al Nordper un principio di onore e di fedelt. Nella socializzazione vedo un marxismo travestito,una tendenzialit demagogica. Su ci, vedi >, pp. 11-12 e pi di unterzo dellarticolo incriminato > (>, n. 4). Ineffetti, la vera azione che io volevo esercitare sui giovani del gruppo e dialtre correnti giovanili era nel senso di una contrapposizione e tendenzialit materialiste edi sinistra presenti nel M.S.I.6. La difesa dellidea corporativa non dovrebbe costituire reato, dato che la si trova in

    partiti legali di oggi, p. es. il P.N.M. e il M.S. I., oltre che perfino in alcune correnti dicattolicesimo politico. Comunque, o faccio oggetto di critica certi aspetti, secondo cui ilcorporativismo fascista fu un semplice superstruttura burocratica che manteneva ildualismo classista; ad essi ho opposto una ricostruzione organica e anticlassistadelleconomia allinterno stesso delle aziende (pp. 12.13). Infine un cenno rapidissimosulle tesi contenute negli articoli di > n. 1 e di >. Nel rimo siricorda semplicemente quale era, nella romanit delle origini, il senso della parola, >: come essa fosse sinonimo di e di potere derivato di forzedivine, dallalto. Affermo poi che la crisi del mondo politico moderno riflette la crisi di

    8

    tale principio o potere, e dei valori eroici che vi si connettevano. Larticolo di >, firmato col pseudonimo Arthos riassunto in > pp. 89, si basa sulprincipio di Metternich: >. Prendo lo spunto da

    uno scritto di Engels, il quale dice che la rivoluzione liberale non fa che preparare quellacomunista e lavorare per essa. Affermo pertanto che come i comunisti basano su questaconcezione il loro radicalismo sovvertitore, cos anche da essa si deve partire ove si tendaad agire nel senso opposto, cio in quello contro-rivoluzionario di una vera ricostruzione,senza far concessione alla sovversione. N nelluno n nellaltro scritto si trovano

    riferimenti al fascismo n agli uomini di esso. Questo tutto. dimostrando pertanto cheio, negli scritti incriminati anche a limitarsi ad essi e senza riferirsi, come per sarebbedebitori onest scientifica, ai miei libri sono contro il totalitarismo, contro la dittaturademagogica, contro lo >, contro ogni forma di autorit sconsacrata,contro un >, contro il dispotismo parole di Tacito contro la socializzazione, perfino contro un certo corporativismo,chiedo che cosa resti e dove mai si ravvis il reato di . Infatti le ideecentrali da me difese, come ho detto, possono essersi presentate nel fascismo, ma nonsono > del fascismo, come vuole lart. 7. quel che resta, rientraessenzialmente nel dominio delletica e della concezione della vita e, quanto a politica, sirisolve in una attitudine di intransigenza tradizionale, e, se si vuole, >, in

    una risoluta presa di posizione contro sovversione, individualismo, collettivismo,demagogia, in qualsiasi forma essa si presenti, contro il mondo dei politicanti e dei senzacarattere. Cos, ci che la Corte, ne miei riguardi, chiamata a decidere se il climadellItalia attuale tale che chi, dichiarando di volersi tenere fuor da qualsiasi attivitpartitistica e organizzatoria, difende simili posizioni quale scrittore, sul piano delladottrina, debba attendersi di esser portato dinanzi ad un tribunale, reo di . Confesso che non avevo una grande simpatia per limputato, per quantoabbia dovuto riconoscere in lui un uomo di robusto ingegno e molte sue idee mi sianopiaciute, ma ne avevo ancora meno per la gente timorata, cos che accettai lincarico e,

    almeno per quanto riguarda lesito del processo, non mi bagnai le brache; pu darsi chetuttavia anche questa difesa non mi abbia giovato nella estinzione di quegli uomini discienza (e sono purtroppo, i pi), i quali, quando tira vento, prendono le loroprecauzioni. Affinch larringa possa essere intesa non occorrono altri particolariintorno al processo.

  • 7/29/2019 Autodifesa - Julius Evola

    5/6

    9

    FRANCESCO CARNELUTI

    IN DIFESA DI GIULIO EVOLA

    DI Francesco Carnelutti

    Evola chi ?

    La polizia lo definisce cos: >. Ecco: a proposito delle discipline magiche vi dir che ilcollega Cavallucci doveva portarmi, e se n dimenticato, un lettera, dallIndia, con laquale s chiede di tradurre per quei paesi certe opere di lui; ora per chi abbia unidea,anche approssimativa, della cultura orientale e, soprattutto, della cultura indiana, sa checosa questo voglia dire per misurare la seriet dellimputato anche nel campo degli studiorientali. Spero, signori giudici, di godere tanta fiducia presso di voi da essere credutosulla parola; in ogni caso questo processo durer ancora alcuni giorni e quella letterapotr farvela vedere. E poich ho toccato questo tema, della >, secondo quanto dice la polizia, debbo insisterenellosservare che questa, come spesso succede, male informata; ma non dovrebbe

    succedere, e tanto meno essere successo pel nostro caso, quando si trattava di mettere inprigione, niente altro che per le sue idee, un uomo, per di pi invalido di guerra. Bastaleggere il pi noto dei libri dellEvola, la Rivolta contro il mondo moderno, pubblicatoquestanno dalleditore Bocca, per accorgersi che se Evola ha pure coltivato gli studiesoterici, la sua cultura non si limita punto a questi; e quanto alla sua fama e fortunabasterebbero le traduzioni che hanno avuto i suoi li bri (a cominciare da quello testmenzionato, di cui ho tra le mani una bellissima traduzione tedesca)e i giudizi, che di luihanno dato insigni stranieri, perfino inglesi, per rettificare le informazioni esistenti nelprocesso, deplorevolmente povere e inesatte. Del resto, io non sono qui per magnificarelopera di Evola, del quale molte idee non sarei neppure in grado di valutare, per difettodi specifica competenza, e quelle che posso valutare in parte non divido, ma non possonon insorgere contro la leggerezza, a dir poco, con la quale finora, in questo processo, strattato un uomo, nel quale dobbiamo riconoscere un forte e nobile pensatore. Potrei direanche filosofo, se questa pa rola oggi non avesse un significato ristretto, convenzionale ed

    anche orgoglioso; ma dopo tutto, val pi chiamarlo pensatore, come colui che ha dedicatola sua vita, disinteressat amente, allesercizio del pensiero. Comunque a me importa, nontanto lodare o biasimare le sue idee quanto confrontarle con quelle proprie del fascismo

    per vedere se egli sia stato o no un fautore, anzi un esaltatore di queste ultime. Ora ioaffermo che se la polizia avesse letto e capito ci che Evola ha scritto non solonellopuscolo Orientamenti ma nel volumeRivolta contro il mondo moderno, si sarebbeaccorta che egli, anzich nel senso del fascismo, orientato nettamente contro di esso.Unesaltazione, certo, si trova nelle sue pagine, e spesso le inspira fino a raggiungere labellezza; ma lesaltazione dellindividuo, non dello Stato e tanto meno dello Stato-

    10

    partito e tanto meno del dittatore. Pu darsi, dopo di ci, che egli, inscritto, per qualchetempo, come tanti altri, al fascismo, abbia creduto di essere fascista; ma si avverato perlui, come per tanti altri, il solito errore, dovuto alla difficolt di conoscere s stesso.

    Equivoci di questo genere sono frequenti perfino nel campo della fede, dove nonmancano uomini che credono di credere mentre in realt non credono, e, viceversa, atei dinome e non di fatto. Ora, per il giudizio, che qui si deve pronunciare intorno a lui,importa non ci che egli ha creduto di s, ma ci che in realt egli stato. Se tutti fosserostati come Evila, non avremmo avuto n lo Stato-partito, n la dittatura. Evola, anzich lo

    Stato, dicevo, esalta lindividuo. Il quale individuo non tutto con luomo, cio conluomo qualunque, con luomo , direbbe Heidegger; ma colui che hasaputo sviluppare in s le qualit superiori, onde si distingue il Mann dal Mensch,secondo i tedeschi, o il virdallhomo, secondo i romani. Ci che Evola esalta, secondo lestesse parole, la virilit; e non la virilit fisica, sebbene la virilit spirituale. Possoconcedere al pubblico ministero che, pertanto, egli sia un fautore dellaristocrazia, ma laristocrazia nel senso puro, intesa come governo dei migliori, nel qual senso,intendiamoci, laristocrazia non pu non essere il mezzo, col quale si deve realizzare lademocrazia. >, si legge a pag. 134 del libro da me citato, >. Dica la verit, pubblico ministero, aunaristocrazia di questo genere non favorevole anche lei? Vi unaltra bella pagina, incui la figura dellindividuo, nella sua misteriosa unit-diversit, si staglia cos nettamenteche, per mettere a fuoco il pensiero di Evola, necessaria tenerla presente.

  • 7/29/2019 Autodifesa - Julius Evola

    6/6

    11

    stessa, limpotenza di questa ad essere ed a valere come ci che essa come donna e noncome uomo. Per una fatale incomprensione, la donna moderna ha sentito unaffattoimmaginaria inferiorit dellesser solo donna e quasi un offesa nellesser trattata solo

    come donna. Tale stata lorigine di una vocazione sbagliata: essa, appunto per questo ,ha voluto prendersi una rivincita, rivendicare la sua dignit mostrare il suo valore,passando a misurarsi con luomo. Senonch non si tra ttato per nulla delluomo vero,bens delluomo-costruzione, delluomo-fantoccio di una civilt standardizzata,razionalizzata, non implicante quasi pi nulla di davvero differenziato e qualificativo. In

    una tale civilt, evidentemente, non pu esser questione di un qualunque legittimoprivilegio, e le donne incapaci di riconoscere la loro naturale vocazione e di difenderla,non fosse altro che sul piano pi basso (perch nessuna donna sessualmente felice sentemai il bisogno di imitare e di invidiare luomo) potettero facilmente dimostrare dipossedere virtualmente anchesse la facolt e le abilit materiali e intellettuali che sitrovano nellaltro sesso e che, in genere, si richiedono e si valutano in una societ di tipomoderno. Luomo, del resto, ha lasciato fare da vero irresponsabile anzi ha aiutato, haspinto lui stesso la donna nelle strade, negli uffici, nelle scuole, nelle fabbriche, in tutti itrivii contaminatori della societ e della cultura moderna. Cos lultima spinta livellatrice stata data >>. Ho scelto questa fra tante perch mi pare non solo nel libro di Evola unadelle pagine pi alte, ma delle pi significative della sua rivolta contro il mondo moderno,

    ch rivolta contro la tendenza a sopprimere la diversit ( > ) e conessa lindividuo, il quale non soltanto un uomo, ma lio, il se stesso, lunico eineguagliabile, il cui sviluppo e deve essere nel senso di svolgere sempre pi le ragionidella sua individualit, che ha nella differenza tra luomo e la donna la suamanifestazione essenziale. Lordinamento, anzi la preoccupazione fondamentale di Evola veramente lindividuo e perci lambiente favorevole al suo sviluppo. Quanto talepreoccupazione rende acuta la sua indagine non risulta forse in nium altro luogo pichiaro che dove egli definisce e contrappone i due sistemi politici, russo e nord-americano, per dedurne l a minaccia contro lEuropa e il pr incipio indivualistico che essacustodisce; sulla fine del volumeRivolta contro il mondo moderno e altres nellopuscoloOrientamenti il pensiero di Evola svolge una efficacia e raggiunge una altezza, che mi havivamente interessato: Russia e Nord America divergono certo nei mezzi, ma la primacon la spregiudicata coazione politica, la seconda con la altrettanto spregiudicataespansione economica marciano verso un medesimo risultato, che , purtroppo, lasoppressione della diversit, onde ogni uomo un individuo ineguagliabile , ineffabilenella sua concretezza, e con tale soppressione la degradazione dellumanit. Ladescrizione delle due mandibole di una tremenda tenaglia, nelle quali rischia di esserestritolato lEuropa , basterebbe da sola a dare la misura della tempra e della seriet dello

    scrittore. Fautore, anzi adoratore dellindividuo, Evola non pu non avere in pregio lalibert, in cui lindividuo si risolve. E questione soltanto di non fare di questo sacronome lo scempio, che se ne fa per lo pi dai blateratori ignoranti o degli sfruttatoricialtroni. La libert, la quale consiste assai pi nel dominare se stesso che nel sottrarsi aldominio altrui, non contrasta ma si integra con lautorit. Perfino il senso comune delleparole scopre questa integrazione, poich lidea della libert si esprime nellesseresoggetto anzich oggetto; ma soggetto che significa se non uno che sta sotto (sub-jacet) e

    perci non tanto uno che termini senza lequilibrio di un sistema politico. E proprio ildifetto di questo equilibrio ha trascinato il fascismo alla rovina. Ora si ascolti ci che

    12

    Evola ha scritto ai giovani, nellopuscolo Orientamenti , su questo punto fondamentale:. E quanto allunit che deve impedire, in genere,ogni forma diassociazione e di assolutizzazione del particolare, essa devessere essenzialmentespirituale, devessere quella di uninfluenza centrale orientatrice, di un impulso che aseconda dei domini assume le forme pi differenziate di espressi one >>. Sembra perfinoche lEvola presentisse la confusione che a suo danno sarebbe tentata, quando anzichesaltare quel totalitarismo, ch stato il carattere essenziale del fascismo, ha recisamente

    messo in guardia i giovani contro di esso. Certo, egli ha avuto contatti con i giovani.Certo, questi si sono rivolti a lui ed egli non li ha respinti. Certo, consapevole del divinovalore della giovent, egli ha ritenuto suo dovere di aprire a loro il suo animo e il suocuore. Certo, egli ha predicato a loro lo spirito legionario; ma proprio questo, aproposito del quale la incredibile leggerezza della polizia ha pescato il granchio pifenomenale di tutto il processo. Cosa sia lo spirito legionario, lEvola stesso ci dice: >. E chiaro? Per aver detto queste cose allagiovent italiana Evola dalla polizia stato definito come un pazzoide, trattato come undelinquente, arrestato, perquisito, denunciato e tenuto per sei mesi in galera!